UNIONE BASSA REGGIANA
UNIONE BASSA REGGIANA
(Provincia di Reggio Emilia)
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Scrittura Privata con firma digitale
CONTRATTO DI SERVIZIO RELATIVO ALL’AFFIDAMENTO ALL’AZIENDA SPECIALE SERVIZI BASSA REGGIANA DEL SERVIZIO “EDUCATIVA TERRITORIALE FAMIGLIARE”. 1 MARZO 2016 / 31 DICEMBRE 2016.
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L'anno 2016 (duemilasedici), il giorno 15 (quindici) del mese di Marzo, con la presente scrittura privata, redatta in modalità informatica, sottoscritta con firma digitale e da valere ad ogni effetto di legge, fra i sottoscritti:--------
1. - Xxxxx XXXXXX nata a Castelnovo Ne’ Monti (RE) il 13 ot- tobre 1970, codice fiscale XXXXXX00X00X000X, la quale inter- viene al presente atto non in proprio, ma in qualità di re- sponsabile del Servizio Sociale Integrato Zonale (nomina del Presidente dell'Unione, nr.8 del 30/09/2015) autorizzata asottoscrivere il presente atto dell'Unione dei Comuni Bassa Reggiana, d'ora innanzi denominata "Unione";----------------
2. - Xxxxxxxx XXXXX, nato a Castelnovo Sotto il 19 marzo 1973, codice fiscale XXXXXX00X00X000X, il quale interviene al presente atto non in proprio, ma in qualità di direttore dell'"Azienda Speciale Servizi Bassa Reggiana" con sede le- gale in Guastalla, via Bellini n.7, C.F.: 90011780351, auto- rizzato a partecipare al presente atto in forza della deli-
berazione del C.D.A. n.1 del 18/04/2011;--------------------
PREMESSO:
- che con Atto Rep. N° 4281 in data 18.12.2008 a rogito xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxx, Segretario Generale del Comune di Guastalla, è stata costituita l'Unione dei Comuni "Bassa Reggiana" tra i comuni di Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio e Reggiolo.---------
- che ai sensi dell'art.2 comma 2 dello Statuto vigente è compito dell'Unione promuovere l’integrazione dell'azione amministrativa fra i Comuni che la costituiscono, da rea- lizzarsi mediante la progressiva unificazione delle funzioni e dei servizi comunali.
- che all'art.6 comma 1 dello Statuto vigente, approvato dai consigli comunali degli 8 Comuni aderenti, si prevede che: "I Comuni aderenti possono conferire all’Unione l'esercizio di ogni funzione amministrativa propria o ad essi delegata, nonché la gestione, diretta o indiretta, di servizi pubblici locali e attività istituzionali in genere";-----------------
RICHIAMATA la Delibera n.16 del 18.03.2009 del Consiglio dell'Unione Bassa Reggiana per il conferimento all'Unione dei Comuni della Bassa Reggiana delle funzioni relative al SERVIZIO SOCIALE INTEGRATO ZONALE con decorrenza 01 aprile 2009;
RICHIAMATA ALTRESÌ la Delibera n.38 del 23.12.2010 del Con- siglio dell'Unione Bassa Reggiana avente ad oggetto «Confe-
rimento all'Unione dei servizi scolastici e costituzione azienda speciale. Approvazione dello schema di convenzione tra l'Unione e i Comuni e dello Statuto Aziendale.».--------
RICHIAMATA INOLTRE la convenzione repertorio n.16 del 15
febbraio 2011 avente ad oggetto "Approvazione convenzione tra i comuni di Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio e Reggiolo per il conferimento all'Unione dei comuni della Bassa Reggiana dei SERVIZI EDUCATIVI".
DATO ATTO che lo Statuto dell'Azienda Servizi Bassa Reggiana prevede tra le funzioni istituzionali ex art. 5 la possibi- lità di gestire, tra gli altri:-----------------------------
• al punto f) servizi e attività per la rimozione degli ostacoli posti dalla disabilità e dal disagio alla piena partecipazione alle attività educative e del tempo libero;--
• al punto h) servizi socio-assistenziali rivolti ad ogni fascia di popolazione ed età, anche di natura residenziale e semiresidenziale, comprese le relazioni con istituzioni e enti pubblici e privati;
• al punto i) prestazioni socio-sanitarie, di assistenza pubblica e di assistenza sociale;---------------------------
• al punto j) servizi di mediazione famigliare;-----------
• al punto k) servizi di mediazione sociale;--------------
RICHIAMATO il contratto rep. n° 68 del 07/08/2014 di affidamento del servizio “EDUCATIVA FAMIGLIARE -
TERRITORIALE ANNO 1 marzo 2014 / 28 febbraio 2016” all'Azienda Speciale Bassa Reggiana in scadenza il 28/02/2016.
DATO ATTO che si valuta opportuno proseguire nell'affidare in house ex art. 113-bis comma 1 lett. b) all’Azienda la realizzazione di servizi e progetti educativi e sociali di competenza dell’Unione stessa al fine di migliorare l’efficienza e la qualità degli stessi, dando al contempo continuità ai modelli organizzativi e gestionali implementati nel corso del 2014 - 2015.---------------------
DATO ALTRESI’ ATTO che nel Piano Programma 2016/2018 dell’Azienda, delibera n.4 del CdA del 28/09/2015, è previ- sta la realizzazione del servizio di Educativa Territoria- le.
VISTO ALTRESI’ il Capitolato d’oneri allegato al presente contratto di servizio relativo all’affidamento all’Azienda Speciale Servizi Bassa Reggiana del servizio “EDUCATIVA TERRITORIALE FAMIGLIARE”.
RICHIAMATA la delibera di Giunta dell’Unione n. 17 del 24/02/2016 avente ad oggetto “CONTRATTO DI SERVIZIO TRA UNIONE E ASBR PER EDUCATIVA TERRITORIALE. APPROVAZIONE” con
cui è stato approvato il presente schema di contratto di servizio dando mandato al Responsabile SSIZ alla sottoscri- zione;
VISTA altresì la successiva determinazione del 29/02/2016 n.
78 con cui si è proceduto all’impegno di spesa corrisponden- te ai servizi affidati con il presente contratto fino al 31 dicembre 2016;
- che pertanto la spesa è interamente finanziata con mezzi ordinari del bilancio dell’Unione, all'uopo impegnati a valere sul Bilancio come dettagliato nella determinazione sopra richiamata;
TUTTO CIÒ PREMESSO, LE PARTI CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE:
1. Oggetto
L'Unione affida all’Azienda la gestione del servizio di educativa territoriale afferente al Servizio genitorialità, infanzia, età evolutiva e giovani maggiorenni del Servizio Sociale Integrato Zonale.
Il servizio si articola in tre tipologie d’intervento:------
• Educativa famigliare/territoriale;----------------------
• Incontri Protetti;
• Laboratori o educativa di gruppo.-----------------------
2. Durata
Il servizio di cui all’art.1 ha durata per il periodo dal 1 marzo 2016 al 31 dicembre 2016.-----------------------------
L’eventuale rinnovo delle obbligazioni contrattuali sarà subordinato ad espresso accordo tra le parti e potrà prevedere eventuali modifiche al capitolato d’oneri, parte integrante del presente contratto.--------------------------
3. Rimborso dei costi sostenuti dall’Azienda
Il costo complessivo dei servizi resi dall’Azienda Speciale Servizi Bassa Reggiana all’Unione, che ammonta ad € 169.543,35(eurocentosessantanovecinquecentoquarantatre/35),v errà trasferito a titolo di rimborso all’Azienda Speciale Servizi Bassa Reggiana, alle seguenti scadenze: 50% (cinquantapercento) entro il 30/06, il 20% (ventipercento) entro il 31/12 ed il saldo verrà liquidato a seguito della presentazione da parte dell’Azienda Speciale della rendicontazione del servizio svolto.------------------------
4. Divieto di cessione del contratto e di subappalto All'Azienda è fatto divieto di cedere il presente contratto ovvero di adempiere alle obbligazioni in esso contenute me- diante qualsiasi altra forma di subappalto totale o parziale del servizio.
5. Risoluzione del contratto con revoca del servizio
Il contratto potrà essere risolto ai sensi dell'art.1456 del codice civile nei seguenti casi di grave inadempimento:-----
a) interruzione dell'attività per una durata superiore a giorni 5, quando sia imputabile a dolo o colpa grave dell'A- zienda;
b) gravi e reiterate infrazioni delle norme di legge e/o del presente contratto, imputabili a dolo o colpa grave dell'A- zienda.
c) cessione del contratto da parte dell'Azienda.------------
Alla richiesta di risoluzione del contratto ai sensi dell'art.1453 del codice civile, ovvero, alla dichiarazione di risoluzione del contratto di cui al precedente comma 1, consegue, fermo restando il diritto ad eventuali risarcimen- ti dei danni provocati, l'automatica revoca dell'affidamento del servizio, nonché la decadenza dell'uso gratuito dei beni immobili.
L’Azienda Speciale Bassa Reggiana, con riferimento alle pre- stazioni oggetto del presente contratto, si impegna ad os- servare e a far osservare ai propri collaboratori a qualsiasi titolo, per quanto compatibili con il ruolo e l'attività svolta, gli obblighi di condotta previsti dal
D.P.R 16 aprile 2013, n. 62 (Codice di comportamento dei dipendenti pubblici), ai sensi dell'articolo 2, comma 3, dello stesso D.P.R. e dall’art. 1 comma 3 del “Codice di comportamento dei dipendenti dell’Unione Bassa Reggiana” come recepito ed approvato dalla Giunta dell’Unione con Delibera nr. 91 del 23/12/2013 nonché si impegna ai sensi articolo 1, commi 8 e 9, della legge 6 novembre 2012, n. 190 rif. Piano triennale di prevenzione della corruzione 2016 – 2018 approvato con delibera di Giunta dell’Unione n° 11/2016
– art. 8 in quanto compatibili a:---------------------------
a) non offrire, accettare o richiedere somme di denaro o qualsiasi altra ricompensa vantaggio o beneficio sia diret- tamente che indirettamente tramite intermediari al fine del
rilascio del provvedimento autorizzativo oppure abilitativo oppure concessorio o al fine di distorcere l'espletamento corretto della successiva attività o valutazione da parte dell'Amministrazione;
b) denunciare immediatamente alle Forze di Polizia ogni il- lecita richiesta di denaro o altra utilità ovvero offerta di protezione o estorsione di qualsiasi natura che venga avan- zata nei confronti di propri rappresentanti o dipendenti, di familiari o di eventuali soggetti legati all'impresa da rap- porti professionali;
d) indicare eventuali relazioni di parentela o affinità sus- sistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i di- pendenti degli stessi soggetti e i dipendenti e amministra- tori dell’Ente;
Si dà atto che l'Amministrazione ha trasmesso all’Azienda Speciale Bassa Reggiana, ai sensi dell'articolo 17 del
D.P.R. n. 62/2013, copia del Decreto stesso, nonché copia del “Codice di comportamento dei dipendenti dell’Unione Bas- sa Reggiana” per una loro più completa e piena conoscenza. Azienda Speciale Bassa Reggiana si impegna a trasmettere co- pia degli stessi ai propri collaboratori a qualsiasi titolo e a fornire prova dell'avvenuta comunicazione. La violazione degli obblighi di cui al D.P.R 16 aprile 2013, n. 62 e sopra richiamati, può costituire causa di risoluzione del contrat- to.
6. Spese contrattuali
Gli eventuali oneri fiscali e tributari sono a carico dell'Azienda. Il presente contratto è esente IVA in quanto ha per oggetto finalità di natura pubblica e istituzionale proprie dell'Unione e dell'Azienda ed è redatto nella forma della scrittura privata non autenticata. Il presente con- tratto viene dichiarato esente da imposta di bollo a termini dell’articolo 16, Tab. B, D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 642 e sarà soggetto a registrazione solo in caso d'uso.-----------
7. Sicurezza
Poiché alla stipula del presente contratto non sussistono condizioni di interferenza ex art.26 D.Lgs. 81/08 tra i la- voratori delle parti, si rinvia la predisposizione del DUVRI alla data in cui tale situazione dovesse verificarsi.-------
8. Riservatezza dei dati
Entrambe le parti danno atto che i dati contenuti nel pre- sente contratto saranno trattati esclusivamente ai fini e nel rispetto delle disposizioni dettate dal D.Lgs. n.196/30.6.2003.
9. Controversie
In caso di controversie la competenza esclusiva è del Tribu- nale di Reggio Xxxxxx.
10. Norme finali
Il presente atto, sostanziando la fattispecie di cui all’art. 15 L. 241/90, viene letto, approvato articolo per
articolo con le premesse e nel suo insieme e sottoscritto dalle parti con firma digitale in segno di completa accettazione, ai sensi dell'articolo 24 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, nel rispetto dell’art. 15 comma 2-bis L. 7-8-1990 n. 241 e s.m.i..--------------------
Il presente contratto, trattandosi di un contratto in difetto di contestualità spazio-temporale, sarà assunta al Protocollo Generale dell’Unione Bassa Reggiana (data certa) e contestualmente repertoriata a far data dalla ricezione da parte dell’Unione medesima del documento sottoscritto digi- talmente da parte dell’ultimo sottoscrittore ai sensi degli artt. 1326 e 1335 c.c. nonché per la forma contrattuale si invocano gli artt. 2702 e 2704 c.c..------------------------
Il presente contratto sarà archiviato presso il Servizio Segreteria dell’Unione Bassa Reggiana che provvederà alla conservazione a norma di legge presso il Polo Archivistico Regionale (ParER).
Xxxxx, approvato e sottoscritto.
Per l'Unione Bassa Reggiana Per l'Azienda Speciale S.B.R. x.xx Xxxxxx Xxxxx x.xx Xxxxx Xxxxxxxx
CAPITOLATO D’ONERI ALLEGATO AL CONTRATTO DI SERVIZIO RELATIVO ALL’AFFIDAMENTO ALL’AZIENDA SPECIALE SERVIZI BASSA REGGIANA DEL SERVIZIO “EDUCATIVA FAMILIARE TERRITORIALE”
1. COMPITI DELL’AZIENDA
1.1 Natura e requisiti del servizio
L’attività affidata ha natura di servizio pubblico locale e ad essa si applicano pertanto le norme di garanzia e di continuità previste per la generalità dei servizi pubblici. Gli standard qualitativi cui l’organizzazione del servizio deve attenersi sono quelli previsti dalla vigente normativa nazionale e regionale.
1.2 Organizzazione
L’Azienda s’impegna alla gestione del Servizio di Educativa Familiare Territoriale afferente all’Area Genitorialità e Tutela Minori del Servizio Sociale Integrato Zonale.
L’educativa familiare territoriale ha una sede amministrativa in Gualtieri , Strada Statale 63, n°87 , presso la sede dell’Azienda Servizi Bassa e segue situazioni di nuclei famigliari e/o bambini/ragazzi che risiedono nei Comuni dell’Unione dei Comuni Bassa Reggiana afferenti alla medesima Zona sociale in cui è organizzato il territorio come segue:
a) Zona Est: Comuni di Novellara e Reggiolo;
b) Zona Nord: Comuni di Luzzara, Guastalla e Gualtieri;
c) Zona Ovest: Comuni di Boretto, Brescello, Poviglio.
1.3 Obiettivi del Servizio Educativa Familiare Territoriale
Obiettivo preliminare è la condivisione e corresponsabilità con i vari livelli della governance e di gestione dei servizi sociali (con particolare riferimento all’Unione-SSIZ, Azienda Speciale Servizi Bassa Reggiana, Scuole, Servizi per l’Infanzia, Servizi Comunali e Comunità) sulla consapevolezza della difficoltà che oggi abbiamo nell’affrontare situazioni famigliari di particolare complessità: occorre dotarsi di modalità strategiche anche innovative da utilizzare nella comune consapevolezza della necessità di alimentare reciprocamente le esperienze e i saperi.
▪ Xxxxxxx la famiglia ad assumere un ruolo attivo (empowerment) verso la risoluzione dei propri problemi: osservando e leggendo il contesto in cui si colloca il problema (consci che la richiesta di aiuto non è pre-definita); offrendo possibilità di sostegno e accompagnamento per il tempo necessario alla positiva evoluzione della situazione anche tramite l’attivazione del servizio socio educativo familiare.
▪ Lavorare non tanto e non solo sui fattori di rischio, quanto piuttosto per rafforzare i fattori di opportunità, attraverso l’attivazione, in caso di necessità, della rete/risorse di protezione.
▪ Incontrare le persone nei loro mondi vitali (famiglia e contesto), partendo dal presupposto che bisogna radicarsi dove la genitorialità si genera e che occorre essere vicini ai luoghi in cui si esplica, passando da un territorio contenitore a un “territorio della comunità”.
▪ Progettare percorsi personalizzati di aiuto e collaborazione in una logica preventiva per ridare respiro all’agio e anche riparativa per tutelare chi non riesce ad uscire dalla situazione di crisi; lavorare per la costruzione e il mantenimento dei legami, sviluppare l’affettività e l’accoglienza attraverso la messa a disposizione di uno spazio/tempo di accoglienza che conduca all’attivazione di strategie per far fronte alle situazioni problematiche del vivere quotidiano familiare, personale, del contesto di riferimento.
1.4 Processo di lavoro
L’Area Genitorialità/Tutela Minori del SSIZ è titolare e responsabile della presa in carico delle situazioni attinenti l’ambito di competenza della stessa e per le quali occorre definire un progetto personalizzato in una logica pedagogica volta all’empowerment, al sostegno alla genitorialità e per un adeguato processo di crescita dei bambini e ragazzi.
Il gruppo di lavoro dell’Area Genitorialità e Tutela Minori è costituito da un’equipe multidisciplinare composta da: assistenti sociali, psicologi, coordinatore del Servizio Genitorialità, educatori e coordinatore del Servizio Educativo.
L’Assistente Sociale, responsabile del caso, a seguito della valutazione sociale, in alcuni casi congiuntamente alla valutazione dello psicologo, evidenzia la necessità di un progetto educativo personalizzato all’interno dell’equipe multidisciplinare distrettuale e/o territoriale.
In un’equipe mensile dedicata tra Coordinatore dell’Area Genitorialità e Tutela Minori, coordinatore del Servizio di Educativa Territoriale dell’Azienda e Assistenti Sociali titolari delle situazioni in carico, si valuta la possibilità di attivazione del Servizio di Educativa Territoriale, e si effettua l’eventuale verifica conclusiva nelle situazioni in cui la stessa è prevista.
In seguito agli accordi concordati in equipe, l’Assistente Sociale responsabile del caso compila la scheda di attivazione del Servizio Educativa Territoriale che viene presentata al coordinatore dell’Area Genitorialità e Tutela Minori e al coordinatore del Servizio di Educativa Territoriale dell’Azienda.
Il progetto educativo declinato all’interno dell’equipe multidisciplinare territoriale tra l’assistente sociale e l’educatore, viene condiviso con la famiglia, se possibile con il bambino/ragazzo e successivamente con gli altri soggetti coinvolti in quello specifico progetto d’intervento.
Si porrà particolare attenzione a rendere il bambino/ragazzo, nonché la famiglia, il più autonomi possibile, nell'ambito dell'intervento educativo, favorendo il protagonismo di tutti i componenti del nucleo familiare.
L’educatore del Servizio Educativa Territoriale è il responsabile del “progetto educativo”.
La prima fase dell’intervento educativo è finalizzata a :
• creazione di un rapporto di fiducia;
• osservazione del contesto e delle dinamiche familiari e relazionali;
• conoscenza dei soggetti e della rete sociale che ruota attorno alla famiglia;
• individuazione delle risorse.
Il progetto educativo prevede un tempo definito d’intervento (fino ad un massimo di 18 mesi) che varia secondo la situazione generale del nucleo famigliare e prevede valutazioni con frequenza trimestrale in itinere del raggiungimento degli obiettivi prefissati. Al termine del progetto stesso sarà possibile valutare all’interno dell’equipe Territoriale se procedere con una nuova progettazione sulla stessa situazione.
Gli operatori coinvolti nel caso valuteranno congiuntamente l’opportunità di concludere il progetto, nel momento in cui la famiglia agisca continui interventi oppositivi al percorso stesso e vengano a mancare le condizioni minime per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti.
Il progetto redatto dall’educatore in forma scritta andrà a definire i seguenti punti:
• obiettivi specifici;
• risorse necessarie;
• soggetti coinvolti;
• azioni ipotizzate;
• metodologie di lavoro;
• tempi di attuazione del progetto;
• tempi di verifica.
Negli incontri di verifica all’interno dell’equipe multidisciplinare territoriale si monitorerà il raggiungimento o meno degli obiettivi prefissati, i punti di forza, i punti di criticità e, qualora fosse necessario, si procederà per una rimodulazione del progetto educativo.
L’equipe comunale periodica rappresenta uno spazio di condivisione, verifica e aggiornamento dei vari progetti educativi attivati sullo specifico Comune.
Il verbale dell’equipe sarà quindi una forma di valutazione e di monitoraggio per ogni progetto attivo.
Il Servizio Educativo Familiare Territoriale si articola nelle seguenti tipologie d’intervento:
• Educativa famigliare domiciliare ed extra-domiciliare
• Educativa di gruppo
• Incontri protetti
• Educativa sul progetto “Co-housing sociale”.
Educativa famigliare domiciliare ed extra-domiciliare
E’ un intervento con finalità preventive e riparative che si esplica all'interno di un progetto multidisciplinare di intervento mirato ad offrire un sostegno quando la famiglia si trova in una situazione di temporanea difficoltà e manifesta elementi di possibile rischio o pregiudizio per i minori.
Ha come finalità principale la salvaguardia dello sviluppo armonico e completo della personalità del minore, mirando all’evoluzione del nucleo familiare in difficoltà e al raggiungimento di un’adeguata autonomia dei genitori nel compito educativo verso i figli.
Tale intervento è anche finalizzato a prevenire il più possibile situazioni di elevata criticità che comportino l’allontanamento del bambino/ragazzo dal nucleo famigliare, agendo nello stesso tempo, per promuovere le risorse relazionali/educative.
L’intervento educativo avviene nel contesto naturale di vita del nucleo familiare all’interno del domicilio e del territorio in cui vive.
All’interno del nucleo famigliare è prevista la presenza di un educatore (1 o due volte la settimana), con la possibilità anche di interventi maggiormente intensivi (dalle 3 alle 5 volte settimanali) per brevi periodi in fasi di elevata criticità di nucleo famigliare.
L’ educativa famigliare prevede anche interventi di accompagnamento del singolo genitore e/o della coppia genitoriale, stabiliti nei momenti di assenza dei bambini/ragazzi, finalizzata a specifici percorsi di autonomia ed a sostegno della genitorialità all’interno di un momento relazionale dedicato.
Questo tipo di intervento è in linea con la proposta di sperimentazione proposta dal progetto ministeriale P.I.P.P.I..
Gli obiettivi specifici sono i seguenti:
- osservare il contesto di vita e le dinamiche relazionali che possono causare il malessere del minore stesso e del nucleo per individuare i possibili interventi socio-educativi;
- favorire la permanenza del minore nel proprio contesto familiare fornendo alla famiglia le condizioni necessarie per il suo miglioramento, in ordine alle difficoltà di tipo educativo, relazionale e gestionale che manifesta, aiutando i genitori a sviluppare le proprie capacità, risorse e competenze educative nei confronti dei figli;
- sostenere i minori nel loro processo di crescita psico-fisica e favorire uno sviluppo armonico della personalità, aiutandoli a stabilire adeguati rapporti con il nucleo familiare e con l’ambiente di appartenenza;
- fornire al minore degli stimoli che gli consentano di sperimentare le proprie capacità, spesso non valorizzate nel nucleo di appartenenza, accompagnandolo ad una riscoperta e rivalutazione di sé;
- valorizzare il territorio ed il contesto sociale, favorendo la costruzione di una rete di legami tra il minore, la sua famiglia e l’ambiente di appartenenza, onde evitare l'isolamento e l'emarginazione del nucleo familiare.
Educativa di gruppo
L’educativa di gruppo si rivolge principalmente a bambini/ragazzi in età di scuola primaria e secondaria di primo grado.
Il lavoro in gruppo rappresenta l’occasione per sperimentare buone relazioni con altri bambini e con adulti e gli eventuali laboratori realizzati rappresentano anche un «luogo del fare», che permette di lavorare sulla propria identità e sull’autorappresentazione di sé, in relazione agli altri, che ognuno ha e che sta costruendo.
L'impegno dell'educatore che opera in contesto aperto, è quello di trarre spunto operativo dal quotidiano, dalla realtà che il bambino/a e ragazzo/a vive intercettando e abitando con gli stessi spazi sociali e culturali, ossia centri d'interesse, all'interno dei territori che i bambini/e e ragazzi/e e le loro famiglie abitano.
Nell'ambito della comunità questo professionista ha come fine quello di mantenere attivo lo spazio educativo relazionale proprio della comunità locale accogliente.
Nello specifico all’interno dei gruppi l’educatore attiverà direttamente o indirettamente interventi di sostegno educativo a favore di un gruppo di bambini/ragazzi per i quali si evidenziano situazioni di rischio personale e familiare connesse a difficoltà socio- relazionali, favorendo l’integrazione degli stessi all’interno di altri gruppi o esperienze presenti sul territorio.
Gli ambiti di lavoro interessati dall’azione dell’educativa territoriale e di gruppo, che devono risultare tra di loro strettamente interconnessi, sono:
• Valorizzazione delle reti di opportunità nel territorio e per il territorio.
L’educatore si colloca come risorsa sul territorio e per il territorio con la finalità di ricercare, individuare e far emergere le risorse formali ed informali presenti all’interno del territorio stesso in forte collaborazione con gli altri servizi del’Unione che si occupano di sviluppo di comunità in ambito sociale (Centro per le Famiglie e Sportelli Sociali, Terzo Settore, ecc...). Oltre ad individuare le risorse utili al progetto educativo, l’educatore può co-progettare con gli interlocutori individuati, possibili collaborazioni e compartecipazioni a percorsi comuni dedicati ai bambini/e e ragazzi/e e alle loro famiglie.
• Valorizzazione delle reti di opportunità per i bambini/ragazzi e le famiglie.
L’educatore grazie alla sua operatività nel territorio rappresenta una risorsa per il bambino/ragazzo e per la sua famiglia incidendo, sul potenziamento della qualità e quantità delle relazioni sociali del singolo o del gruppo famigliare con il proprio contesto sociale e territoriale di vita, favorendo così la crescita e l’avvicinarsi di entrambi. L’educatore pertanto, attraverso processi di mediazione sociale lavora per il superamento del rapporto individualizzato attraverso sia un cambiamento dell’individuo che del contesto socioculturale di riferimento (famiglia, scuola, gruppo sportivo/ricreativo, ecc.).
• Lavoro con il piccolo gruppo.
Fanno riferimento a quest’area le azioni di Educativa Territoriale finalizzate a far nascere iniziative di promozione e gestione di piccoli gruppi di bambini/e e ragazzi/e senza però creare gruppi e strutture che isolino i bambini/ragazzi dalla rete di risorse del territorio.
Le esperienze di gruppo si svolgono in strutture diverse dal domicilio individuate all’interno delle aree Comunali.
• Linguaggi espressivi : strumenti di progettazione ed elaborazione
L’utilizzo di linguaggi espressivi verbali e non verbali all’interno delle attività laboratoriali offre ai bambini/ragazzi numerose possibilità attraverso il significato affettivo e simbolico delle varie opportunità messe a sua disposizione.
Dare la possibilità ad un bambino di vivere lo spazio del gruppo pomeridiano come un atèlier, significa dargli la possibilità di esprimersi in uno spazio accogliente dove raccontarsi a modo proprio. Le progettualità attivate dagli educatori con l’eventuale collaborazione di esperti del territorio, i diversi materiali proposti, i contesti predisposti permettono di attivare elaborazioni di natura emotiva e cognitiva, anche in relazione alla propria quotidianità famigliare e sociale.
Sono da privilegiare i seguenti ambiti all’interno dei momenti di gruppo:
⮚ attività ludico-espressive significative per lo sviluppo delle potenzialità e delle risorse personali attraverso percorsi laboratoriali con i linguaggi espressivi;
⮚ sostegno e accompagnamento nello svolgimento degli impegni legati all’ambito scolastico;
⮚ promozione dell’autonomia in attività a piccolo gruppo nelle quali favorire la responsabilizzazione e l’organizzazione;
⮚ rafforzamento della relazione tra il bambino/ragazzo e l’educatore in modo da fornire un punto di riferimento stabile e di stimolo nella crescita;
⮚ sostegno e accompagnamento ai processi di socializzazione con il gruppo dei pari.
Si intende attivare l’educativa di gruppo per ognuna delle tre zone (est, nord, ovest) dell’Unione Bassa Reggiana. Le attività di gruppo potranno essere attivate su ogni territorio per 2/3 giorni a settimana in un orario variabile che va dalle 14.00 alle 18,30. La frequenza di ogni ragazzo è concordata all’interno della progettazione educativa individualizzata.
All’interno dell’attività di educativa di gruppo potranno essere inseriti bambini/ragazzi di famiglie seguite dall’attività di educativa famigliare domiciliare ed extra-domiciliare, ma anche bambini/ragazzi per i quali non è previsto questo tipo di intervento.
Per ragazze e ragazzi in età preadolescenziale - adolescenziale è possibile immaginare anche attività di piccolo gruppo seguite da educatori in contesti extradomiciliari già connotati o frequentati dai ragazzi stessi al fine di :
· offrire opportunità di crescita, socializzazione e sviluppo ai ragazzi presi in carico con finalità preventive e/o riparative;
. offrire contesti relazionali dedicati in cui interiorizzare le regole del comportamento sociale e sperimentare le proprie abilità sociali;
. creare occasioni in cui lavorare direttamente e indirettamente sulla propria identità e sull’autorappresentazione di sé che ognuno ha e che sta costruendo;
· fornire risposte direttamente ai ragazzi ed indirettamente alle loro famiglie che vivono la fascia di transizione tra infanzia ed adolescenza;
· fornire orientamento rispetto al mondo della formazione professionale e del lavoro in collaborazione con le agenzie preposte del territorio;
· intercettare ragazzi a rischio di dipendenza e/o dispersione scolastica.
Incontri protetti
E’ prevista la presenza di un educatore famigliare al fine di garantire l’esercizio del diritto di visita del bambino/a ad uno o entrambi i genitori non conviventi, al fine di facilitare incontri con persone significative per il bambino nel modo più sereno possibile, anche in situazioni ad elevato grado di conflittualità.
L’organizzazione degli incontri protetti ha come obiettivo principale quello di sostenere e facilitare il riavvicinamento relazionale ed emotivo tra genitori o adulti di riferimento e bambini/ragazzi che hanno subito, o hanno in corso, un’interruzione di rapporto, determinata da dinamiche gravemente conflittuali o di inadeguatezza genitoriale interne al nucleo familiare. La sua finalità è di garantire incontri tra genitori e bambini/ragazzi in luogo “neutro” protetto, alla presenza di un educatore professionale e/o di uno psicologo e/o di un assistente sociale in attuazione di provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria o di situazioni che richiedano interventi di facilitazione e mediazione educativa tra genitori e figli.
Lo spazio per gli incontri protetti è un luogo “neutro” in cui il bambino/ragazzo, con l’aiuto di un educatore professionale (e/o altri operatori), può ricominciare a investire affettivamente sul genitore con cui non vive, ripristinando con lui rapporti e relazioni che possono essersi interrotti o rivelatisi difficoltosi.
Gli spazi per gli incontri protetti vengono individuati nelle sedi operative del Servizio Genitorialità/Tutela Minori, nelle sedi del Centro per le Famiglie o in luoghi definiti in sede di formulazione della progettazione.
L’intervento educativo è finalizzato all’osservazione, alla facilitazione dei rapporti familiari e alla vigilanza sul corretto andamento degli incontri, nel rispetto dell’interesse del bambino/ragazzo.
Educativa sul progetto di “co-housing sociale”
Rientrano all’interno di quest’area le azioni educative finalizzate all’accompagnamento e affiancamento ai nuclei mamma-bambino/ragazzo accolti presso il gli appartamenti dedicati al progetto di “Co-housing Sociale” del SSIZ dell’Unione dei Comuni Bassa Reggiana.
All’area Genitorialità/Tutela Minori rimane il coordinamento del progetto di “Co-housing Sociale”, così come definito all’interno del Programma Attuativo per gli anni 2013 – 2014 del Piano di Zona dell’Unione dei Comuni Bassa Reggiana.
Nello specifico gli educatori assegnati al progetto si occupano di offrire un supporto qualificato diurno al progetto di integrazione e promozione del nucleo famigliare attraverso azioni di:
• sostegno alla genitorialità (relazione educativa-affettiva genitori e figli);
• accompagnamento verso i servizi del territorio e sostegno all’integrazione socio- educativa (scuole, centri pomeridiani, campi estivi, etc..);
• accompagnamento educativo dei bambini/bambine, ragazzi e ragazze;
• costruzione in collaborazione con il Centro Famiglie di una rete di comunità di sostegno alle famiglie ospiti;
• accompagnamento al raggiungimento di un’autonomia dei tempi di vita propri e dei figli, nella gestione delle risorse economiche derivanti da un reddito da lavoro e da contributi del Comune di residenza dell’abitazione, gestione degli spazi comuni,;
• accompagnamento all’integrazione all’interno del Comune che li accoglierà al momento del termine del progetto di “Co-housing Sociale”;
• sostegno all’autonomia economica attraverso azioni di accompagnamento alla ricerca di lavoro e al mantenimento dello stesso, in collaborazione con Sportelli Sociali e Servizi del territorio;
• accompagnamento in caso di interventi sanitari (es. rapporti con i MMG, Pediatri di libera scelta, Consultori ecc..);
• mantenimento delle relazioni con le “famiglie accoglienti”;
• raccordo/coprogettazione con i Responsabili e gli operatori dei Servizi Sociali Comunali del Comune di residenza delle famiglie ospiti;
• raccordo con la Responsabile del Servizio Sociale Comunale di accoglienza (Boretto).
1.6 Compiti degli operatori del servizio
Gli interventi educativi famigliari si caratterizzano come interventi professionali rivolti direttamente e/o indirettamente all’osservazione e sostegno del nucleo familiare e del bambino/ragazzo in situazioni di criticità sociale, al fine di favorire lo sviluppo del bambino/ragazzo e delle sue competenze all’interno della famiglia e nel suo contesto sociale di vita, rafforzare le abilità genitoriali, migliorare la qualità del rapporto tra i componenti del nucleo familiare.
Pertanto gli interventi e le competenze socio-educative richieste che stanno all’interno del progetto educativo elaborato all’equipe territoriale multidisciplinare sono le seguenti:
a) osservazione del contesto familiare in cui il bambino/ragazzo vive evidenziando quali siano gli stili educativi, comportamentali e relazionali che lo caratterizzano (valutazione educativa);
b) ascolto e supporto delle problematiche familiari in funzione di una progettazione condivisa;
c) accompagnamento nel riconoscimento della condizione di problematicità e di disagio in cui i bambini/ragazzi vivono e aumento del grado di consapevolezza dei genitori rispetto ai bisogni evolutivi dei figli;
d) creazione di contesti in cui promuovere lo sviluppo delle competenze relazionali ed educative e la rielaborazione di ruoli, tempi e spazi propri di ciascun membro del nucleo familiare, nel rispetto dei valori e della specifica cultura di appartenenza;
e) affiancamento dei bambini/ragazzi nella quotidianità e offerta di opportunità sia all’interno di relazioni individuali che di gruppi che consentano la sperimentazione ed il consolidamento delle proprie capacità, dell’autonomia, dell’apprendimento, verso la riscoperta e la rivalutazione di sé, anche in relazione al gruppo dei pari (anche attraverso l’uso di laboratori in cui sperimentare i diversi linguaggi espressivi);
f) interventi di accompagnamento al singolo genitore e/o alla coppia genitoriale, stabiliti nei momenti di assenza dei bambini/ragazzi, finalizzata a specifici percorsi di autonomia ed a sostegno della genitorialità;
g) ricerca, individuazione ed attivazione delle risorse formali e informali presenti su territorio al fine di creare una rete di comunità come parte integrante del progetto educativo sul bambino/ragazzo e sulla famiglia;
h) promozione della conoscenza e dell’accesso ai servizi, alle agenzie educative e ricreative e a tutte le opportunità presenti sul territorio da parte del bambino/ragazzo e della sua famiglia, attraverso il raccordo diretto con gli operatori dei servizi sociali, educativi e gli interlocutori del terzo settore;
i) accompagnamento per l’orientamento professionale/formativo e la ricerca di occupazione e/o tutoraggio, sia per i genitori sia per i ragazzi che hanno assolto l’obbligo scolastico, per l’individuazione delle risorse e il contatto con le agenzie che si occupano di inserimenti lavorativi.
Nello specifico per gli incontri protetti, i compiti dell’educatore sono i seguenti:
• osservazione e facilitazione e recupero delle relazioni tra figli e genitori/rete parentale nelle situazioni di :
⮚ Bambini/ragazzi in affido famigliare e/o comunità stabiliti dagli organismi giudiziari e/o dal servizio Area Genitorialità/Tutela Minori;
⮚ Bambini/ragazzi in affido ad un genitore in separazioni conflittuali definiti di norma dal stabiliti dagli organismi giudiziari e/o dal servizio Area Genitorialità/Tutela Minori ;
Nello specifico per le situazioni di emergenza: affiancamento all’A.S. dell’Area Genitorialità/Tutela Minori nella gestione delle situazioni di emergenza, previo accordo con il Coordinatore del servizio di Educativa Famigliare Territoriale.
Altri compiti dell’educatore sono:
• compilazione della cartella educativa, aggiornamento del “diario di bordo”, stesura delle relazioni (semestrale e/o a richiesta) di aggiornamento e verifica del progetto educativo da allegare alle relazioni degli A.S che hanno in carico il nucleo familiare;
• partecipazione agli incontri con gli altri servizi/istituzioni del territorio e rete del terzo settore (NPI, CSM, SERT, Ospedale, scuola, parrocchia, associazioni...) coinvolti nel progetto socio-educativo;
• partecipazione alle equipes di definizione delle progettazioni, verifica e monitoraggio delle stesse, definizione delle priorità e verifica dell’andamento complessivo del servizio:
⮚ equipe territoriale multidisciplinare con gli A.S dell’Area Genitorialità e Tutela Minori presso la zona territoriale di riferimento ( una ogni 3 settimane). In relazione al progetto potrà crearsi un gruppo di lavoro tra educatore, A.S. e psicologo di riferimento;
⮚ equipe comunali con gli A.S dell’Area Genitorialità/Tutela Minori, a seconda delle progettazioni in corso, e/o con il coordinatore dell’Area Genitorialità stessa e/o con il coordinatore del Servizio Educativo e con gli operatori del Servizio Sociale Comunale presso il Comune di riferimento (una ogni 3 mesi);
⮚ equipe multidisciplinare distrettuale dell’Area Genitorialità/Tutela Minori con assistenti sociali, coordinatore dell’Area stessa, psicologi, educatori, coordinatore del Servizio Educativo (2 equipe annuali di verifica complessiva dell’andamento dell’attività, di condivisione di metodologie di lavoro ed altre eventuali equipe rispetto a situazioni specifiche di elevata complessità);
⮚ equipe del gruppo degli educatori con il coordinatore del Servizio Educativo dell’Azienda (equipe quindicinale), rispetto alle esigenze organizzative, formative, di supervisione rispetto a criticità legate alle complessità legate al ruolo dell’educatore.
Tali equipes devono essere garantite, pena l'impossibilità per l'operatore di esprimere la propria competenza nel quadro di relazioni delineate dal presente contratto, facendo decadere ogni possibilità di sviluppo di qualità integrata del Servizio;
• partecipazione ai percorsi formativi inerenti al ruolo lavorativo.
1.7 Compiti del coordinamento dell'Ente gestore
Le prestazioni di coordinamento, previste per il Servizio Educativa Familiare, sono di seguito indicate:
❖ in caso di attivazione di nuove situazioni partecipazione all’equipe territoriale oppure raccordi con il coordinatore dell’Area Genitorialità e Tutela Minori e incontri/contatti “ad hoc” in situazioni di urgenza con l’Assistente Sociale;
❖ a seconda del bisogno progettuale, partecipazione alle varie tipologie d’equipe sopra esplicitate;
❖ monitoraggio e verifica dell’andamento del servizio e predisposizione di report periodici da trasmettere al SSIZ e/o negli incontri di staff dei Servizi Sociali, per presentare la situazione del Servizio;
❖ coordinamento organizzativo, gestionale, supervisione e formazione degli educatori professionali.
1.8 Sedi, monte-ore e orari del servizio.
Il Servizio di Educativa Famigliare Territoriale, pur avendo come sede di riferimento per l’attività gestionale, organizzativa e di back-office l’Azienda Servizi Bassa Reggiana articola la sua operatività quotidiana all’interno dei Comuni dell’Unione Bassa Reggiana per motivi connessi alla natura stessa del servizio e alle progettazioni individuali seguendo l’organizzazione del territorio in:
a) Zona Est: Comuni di Novellara e Reggiolo;
b) Zona Nord: Comuni di Luzzara, Guastalla e Gualtieri;
c) Zona Ovest: Comuni di Boretto, Brescello, Poviglio.
La territorialità del servizio è condizionata alla disponibilità di idonei locali/strutture da parte dell'Unione, per l’educativa individuale non a domicilio e per l’educativa di gruppo.
Il numero di operatori necessari all'attivazione del Servizio in oggetto al presente contratto sarà concordato con il responsabile del SSIZ, il coordinatore dell’Area Genitorialità/Tutela Minori, il coordinatore del Servizio di Educativa Familiare Territoriale e il direttore dell’Azienda Speciale Servizi Bassa Reggiana in relazione al numero e ai bisogni degli utenti, compatibilmente con le finalità e l'organizzazione del servizio, tenuto conto delle risorse economiche disponibili.
Gli educatori svolgeranno i loro interventi nella fascia oraria dalle ore 8.30 alle ore 18.30
/19.00 dal lunedì al venerdì e dalle 8,30 alle 12,30 al sabato.
In relazione ai diversi interventi sono da garantirsi per ogni anno di attività:
Nel monte ore settimanale di ogni educatore sono da considerare, oltre alle ore “in situazione”, anche le ore destinate agli incontri di programmazione e monitoraggio-verifica, sia interni al SSIZ (concordati con il coordinatore dell’Azienda Servizi Bassa Reggiana) che con gli altri Servizi del territorio interessati ai casi in carico, nonché la formazione permanente degli educatori.
1.9 Xxxxx e responsabilità dell'affidatario
L’Azienda si impegna a garantire:
• la fornitura di personale in numero sufficiente secondo gli standard quantitativi previsti dalle vigenti norme e in possesso dei richiesti requisiti professionali;
• il coordinamento e la direzione del personale impiegato;
• la formazione in servizio del personale; a tal fine i percorsi formativi possono essere progettati e realizzati congiuntamente tra Azienda e Unione;
• gli spostamenti e gli accompagnamenti dei bambini/ragazzi sul territorio con idonei mezzi di trasporto e relative coperture assicurative;
• acquisto del materiale necessario alle attività.
In coerenza con le politiche e gli indirizzi dell'Unione in materia di gestione dei servizi pubblici e di tutela del patrimonio comunale, l’Azienda si obbliga:
- a presentare il progetto di lavoro di cui al precedente punto a) contestualmente all’inizio del periodo di riferimento della presente convenzione;
- a custodire con diligenza gli ambienti, gli arredi e tutti i materiali affidati;
- a garantire la sicurezza del proprio personale e degli utenti del servizio, nei limiti di quanto di sua pertinenza;
- a garantire servizi di supporto all’attività organizzativa del servizio nei momenti di particolare complessità o di gestione di attività complementari.
Qualora l'Azienda rilevasse l'impossibilità di proseguire a garantire gli elementi di cui al presente punto, trasmetterà una relazione all'Unione e, trascorsi quindici giorni, potrà decidere unilateralmente di interrompere l'erogazione del servizio.
1.10 Personale addetto ai servizi
Il personale utilizzato nei servizi dovrà essere in possesso dei titoli specifici richiesti per le mansioni affidate; dovrà inoltre eseguire le mansioni affidategli nei tempi e nei modi richiesti dal Direttore dell’Azienda Speciale Servizi Bassa Reggiana
L’Azienda si impegna:
- ad adibire al servizio personale idoneo, di provata capacità e professionalità, in grado di mantenere un contegno riservato, corretto e disponibile alla collaborazione con gli altri dipendenti e, in particolare, nei confronti dell'utenza. Il personale dovrà, inoltre, xxxxxxxsi dal manomettere o prendere conoscenza di pratiche, documenti e corrispondenza, ovunque riposti, e dovrà mantenere il più assoluto riserbo ed il segreto d’ufficio su fatti e circostanze di cui sia venuto a conoscenza nell’espletamento del Servizio;
- a garantire la stabilità e la continuità del servizio in ogni circostanza, assicurando personale quantitativamente e qualitativamente adeguato alle necessità. In caso di sciopero si applicano le disposizioni di cui alla Legge n° 146 del 12/06/90, attenendosi al disposto dell’Amministrazione Pubblica per la tutela dei servizi minimi essenziali;
- l’Azienda dovrà far pervenire prima dell’inizio del servizio, l’elenco nominativo del personale alle proprie dipendenze impiegato nel servizio in oggetto dell’affidamento, comunicando nel corso del rapporto le eventuali variazioni;
- a mantenere la più stretta disciplina fra il personale alle proprie dipendenze ed a prendere idonei provvedimenti disciplinari a carico di coloro che si comportassero in modo non corretto, fino all’allontanamento nei casi di particolare gravità e/o su richiesta motivata dell'Unione;
- all'istruzione del personale impiegato e all'adeguamento del servizio alle norme imposte dalle leggi in materia di sicurezza dei lavoratori;
- impegnarsi al rispetto, nei confronti del proprio personale, dei vigenti specifici contratti di lavoro relativi al trattamento salariale, normativo, previdenziale ed assicurativo;
- garantire l'espletamento dei servizi secondo l'orario di lavoro stabilito dall'Ente, nel rispetto di quanto previsto dal C.C.N.L. di categoria.
1.11 Trattamento dei dati
Il SSIZ ai sensi dell’art. 29 del d.lgs. 196/2003, incarica l’Azienda quale responsabile del trattamento dei dati acquisiti nell’esercizio del servizio di cui al presente convenzione. L’Associazione provvederà ad individuare i propri dipendenti o collaboratori a qualunque titolo quali incaricati del trattamento dei dati ai sensi dell’art. 30 del d.lgs. 196/2003.
1.12 Responsabilità dell’Azienda
L’Azienda si obbliga a sollevare l’Unione da qualunque pretesa, azione, molestia che possa derivare da terzi per mancato adempimento degli obblighi contrattuali, per trascuratezza o per colpa nell’assolvimento dei medesimi ad essa imputabili.
L'Azienda è pure responsabile dell’operato e del contegno dei dipendenti e degli eventuali danni che dal personale o dai mezzi potessero derivare all’Ente od a terzi.
1.13 Comunicazione agli utenti
Ogni modifica e ogni comunicazione resa dall’Azienda agli utenti dovrà essere preliminarmente convenuta con il Responsabile del competente settore dell'Unione.
1.14 Integrazione con i servizi competenti
I servizi affidati all’Azienda costituiscono parte integrante dei servizi pubblici resi dall'Unione alla cittadinanza, pertanto l’Azienda si obbliga:
- a non procedere ad alcuna modifica dell’organizzazione o del contenuto del servizio senza previa autorizzazione dell'Unione;
- a concordare previamente con l'Unione eventuali comunicazioni da rivolgere all’utenza, privilegiando, quando possibile, comunicazioni congiunte che riguardino complessivamente i servizi dello stesso tipo; in tal caso essi potranno essere forniti su carta con la doppia intestazione dell'Unione e dell’Azienda. Per quanto possibile, l'Azienda si impegna ad utilizzare comunicazioni basate sulle nuove tecnologie in sostituzione del documento cartaceo, ai sensi delle normative vigenti;
- a favorire l’integrazione tra i servizi gestiti dall’Azienda e quelli direttamente condotti dall'Unione, facilitando lo scambio di informazioni e di esperienze e l’attività congiunta. A tal proposito, possono essere previste attività e progetti, legati a programmazioni, coordinamento e formazione comuni, nei quali il personale dell’Azienda e quello dell'Unione lavorano congiuntamente. Tale possibilità è da considerarsi elemento qualitativo dell’esperienza e da sollecitare;
- a restituire periodicamente, durante l’anno, al tavolo tecnico l’operatività dell’educativa territoriale/famigliare.
1.15 Sistema di controllo e monitoraggio
L'Unione è autorizzata ad attivare tutte le forme di controllo e verifica, anche ispettiva, circa l’attività svolta, con particolare riguardo:
- alla qualificazione del personale e al suo trattamento economico, giuridico, assicurativo e previdenziale;
- alla qualità del servizio proposto all'utenza.
L’Azienda è tenuta a produrre all'Unione il materiale informativo richiesto, la documentazione dei progetti realizzati e a relazionare annualmente e al termine di ciascun progetto rispetto alla partecipazione e alla fruizione sia in termini quantitativi che qualitativi. Lo schema di tali relazioni sarà condiviso con l'Unione (il responsabile del SSIZ).
L’Azienda predisporrà un sistema di valutazione della qualità erogata dei servizi da applicare comparativamente. Tale sistema costituirà la base per le rendicontazioni trimestrali ed annuali.
2. Responsabilità dell’Unione
2.1 Organizzazione
L’Area Genitorialità e Tutela Minori dell’Unione, si impegna a coinvolgere il coordinatore dell’Azienda Servizi Bassa Reggiana in una equipe mensile al fine di concordare l’eventuale attivazione del Servizio di Educativa Famigliare Territoriale, ed effettuare eventuali verifiche conclusive nelle situazioni in cui le stesse sono previste.
Si impegna altresì a co-progettare gli interventi educativi con gli educatori stessi, così come a coinvolgere gli educatori durante le equipe territoriali, anche periodicamente con gli operatori/responsabili dei Servizi Sociali Comunali.
2.2 Costi
L’unione si impegna a trasferire a titolo di rimborso all’Azienda il costo del servizio, che ammonta a € 169.543,35 alle seguenti scadenze: 50% di ogni annualità entro il 30/06, il 20% di ogni annualità entro il 31/12 ed il saldo di ogni annualità verrà liquidato a seguito della presentazione da parte dell’Azienda della rendicontazione del servizio svolto.