PROTOCOLLO DI INTESA
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
PROTOCOLLO DI INTESA
TRA LA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO, LE PARTI SOCIALI ED ECONOMICHE
NUOVE AZIONI PER PROMUOVERE LA PRODUTTIVITÀ E LA COMPETITIVITÀ DEL TRENTINO
In data 5 dicembre 2012 presso la sede della Provincia autonoma di Trento si sono incontrati:
- PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
rappresentata dal Presidente Xxxxxxx Xxxxxx
- Associazione Albergatori
rappresentata dal Presidente Xxxx Xxxxxxx
- Associazione Artigiani e Piccole Imprese
rappresentata dal Presidente Xxxxxxx Xx Xxxxxxxxx
- Confesercenti
rappresentata dal Presidente Xxxxx Xxxxxxxxxx
- Confindustria Trento
rappresentata dal Presidente Xxxxx Xxxxxxxx
- Federazione Trentina delle Cooperative
rappresentata dal Presidente Xxxxx Xxxxxxx
- Unione Commercio Turismo Servizi Professioni e Piccole Medie Imprese
rappresentata dal Presidente Xxxxxxxx Xxxx
- SINDACATI
- C.G.I.L. – Segreteria Provinciale di Trento
rappresentata dal Segretario Xxxxx Xxxxx
- C.I.S.L. - Segreteria Provinciale di Trento
rappresentata dal Segretario Xxxxxxx Xxxxxx
- U.I.L. - Segreteria Provinciale di Trento
rappresentata dal Segretario Xxxxxxx Xxxxxx
PREMESSA
E’ in atto un peggioramento del quadro congiunturale che caratterizza il sistema italiano e che si estende seppur con effetti meno accentuati anche all’economia trentina; è soprattutto l’economia reale che è penalizzata e le politiche fiscali e monetarie attuate non riescono per ora a rilanciare la crescita prevista non prima del 2014, anche perché il rallentamento si sta ora estendendo pure ai paesi centro-nord europei.
In tale contesto la priorità è la ripartenza degli investimenti pubblici e privati e per quella via dell’occupazione e del reddito. Ciò richiede alle imprese, ma anche al settore pubblico, un salto di innovazione che ha bisogno per potersi concretizzare di incidere sui nodi che frenano la competitività del sistema economico, dando priorità alle azioni di tipo strutturale orientate alla crescita, con particolare riferimento alle misure per la riqualificazione del tessuto imprenditoriale, nel solco della revisione delle politiche di incentivo recentemente attuata dalla Giunta provinciale.
Vi è infatti uno scarto di produttività e competitività che penalizza in particolare l’Italia, ma anche il sistema trentino, nei confronti degli altri paesi che dura ormai da un prolungato periodo di tempo. Le parti intendono affrontare i temi generali di competitività del sistema che ritengono cruciali per rilanciare la crescita dell’economia trentina.
In tale aspetto rilievo presentano innanzitutto i fattori di competitività che rientrano direttamente nella competenza delle politiche pubbliche, in particolare quelli di carattere generale individuati nelle infrastrutture, nella burocrazia, nelle politiche fiscali e nell’energia, nonché le componenti di natura connettiva rappresentate dagli investimenti in capitale immateriale centrato sulla conoscenza che aumenta la produttività totale dei fattori. Il riferimento è alle politiche per l’istruzione, per la formazione e l’apprendimento permanente, per la ricerca, per l’innovazione e per l’utilizzo strategico delle tecnologie ICT.
In secondo luogo fattori cruciali per la competitività e la produttività sono quelli contrattuali e del credito che attengono specificatamente alle responsabilità delle parti sociali e degli attori del sistema finanziario.
Al fine di contenere lo “spread di produttività” l’accordo sulla produttività recentemente raggiunto a livello nazionale, punta a rafforzare il ruolo della contrattazione di secondo livello con l'obiettivo di accrescere efficienza e produttività delle imprese e alleggerire i fattori di rigidità. In tale contesto gli interventi sul cuneo fiscale previsti dal Governo, che possono essere rafforzati significativamente da politiche agevolative della Provincia in tema di IRAP, agiscono direttamente e contemporaneamente sul lavoro e sul capitale, attenuando il costo del lavoro per le imprese e accrescendo il reddito dei lavoratori.
La crisi del credito nonostante la efficace cintura di sicurezza creata dalla Banca Centrale Europea penalizza ancora pesantemente il sistema economico con la riduzione dei finanziamenti alle imprese per investimenti e ristrutturazioni del debito, con difficoltà del sistema bancario locale a coprire il “funding gap”, con il peggioramento della qualità del credito e con elevati differenziali di costo del credito a carico delle imprese quale conseguenza del rischio Paese.
TUTTO CIO’ PREMESSO, LE PARTI CONCORDANO QUANTO SEGUE:
in relazione al quadro sopraindicato le parti convengono sulla necessità di promuovere politiche incisive, rapide ed efficaci per l’innalzamento della competitività e produttività del sistema economico trentino al fine di riavviare le dinamiche di crescita dell’economia e dell’occupazione. A tal fine confermano le strategie volte ad incidere sui fattori di competitività e produttività in precedenza indicati, in particolare gli investimenti infrastrutturali, il piano di miglioramento dell’Amministrazione, le politiche per la formazione, il lavoro, la ricerca, l’innovazione in special modo energia, ICT, green economy. La Provincia riconoscendo tali politiche prioritarie per lo sviluppo, e tenuto conto del pieno senso di responsabilità già dimostrato dalle parti sociali trentine nell’affrontare cruciali punti di debolezza del sistema economico, assicura idonee modalità di confronto e, pur nell’attuale congiuntura regressiva delle risorse, adeguate dotazioni finanziarie a supporto delle politiche programmate.
Le parti ritengono peraltro necessario promuovere nuovi interventi in grado di rilanciare e accrescere le potenzialità dei fattori competitivi del nostro sistema territoriale con particolare riferimento ai seguenti ambiti.
1. Accordi di produttività territoriali e aziendali
Le parti sociali intendono concretamente promuovere intese di produttività di secondo livello (territoriale o aziendale) in una prospettiva di sistema, tenuto conto che innovazione, qualità del lavoro, spirito imprenditoriale, welfare e valorizzazione dei talenti rappresentano un insieme organico di potenzialità del tessuto economico, in grado di rilanciarne la capacità di crescita sia dell’impresa, sia del sistema economico trentino.
2. Agevolazioni IRAP
Al fine di attenuare il cuneo fiscale che penalizza il carico fiscale delle imprese e del lavoro la Provincia promuove nuovi interventi di riduzione della pressione fiscale locale, in particolare:
a) Accordi di produttività
La Provincia si impegna ad introdurre un’agevolazione IRAP a favore delle imprese, che sarà proposta nella forma della deduzione dalla base imponibile delle somme erogate ai lavoratori, correlate ad incrementi di produttività in attuazione degli accordi di cui al punto 1). Tali accordi dovranno indicare le voci del salario accessorio strettamente legate, negli specifici contesti produttivi, al raggiungimento degli obiettivi di produttività. L’agevolazione provinciale sarà proposta senza limite di reddito dei lavoratori beneficiari e consentirà la deduzione della retribuzione di produttività nel limite massimo di 5.000 euro annui per dipendente.
La disciplina sarà fissata con specifico provvedimento della Giunta Provinciale, previo confronto con le parti sociali. Le risorse stanziate dalla Provincia per l’agevolazione IRAP a favore della produttività aziendale sono pari a 12 milioni di euro all’anno per il periodo 2013–2015. Resta inteso che, qualora il Governo nazionale disponga nuove e/o maggiori deduzioni IRAP relative al costo del lavoro, tali agevolazioni deovranno essere riassorbite nell’ammontare della deduzione prevista dalla presente intesa.
b) Agevolazioni IRAP per la crescita delle imprese
Con la manovra finanziaria 2013 la Provincia introduce ulteriori agevolazioni IRAP per i soggetti “virtuosi” prevedendo una riduzione d’aliquota dello 0,46% per i soggetti che aumentano del 5% rispetto al triennio precedente il valore della produzione o le ULA di personale a tempo indeterminato o, ancora, per i soggetti che aderiscono a contratti di rete o a consorzi e società consortili di cui alla legge provinciale n. 6 del 1999. E’ prevista inoltre una riduzione d’aliquota dell’1,38% per le imprese che effettuano operazioni di fusioni a partire dal 1° gennaio 2013 per incentivare ulteriormente l’aggregazione tra imprese.
Complessivamente gli sgravi IRAP per l’anno 2013 previsti dalla legislazione provinciale sono determinati in un importo complessivo di 86 milioni di euro.
3. Accesso al credito e liquidità per le imprese
Tenuto conto che le criticità sul fronte finanziario, aggravate dalla fase recessiva, hanno determinato un’estensione delle situazioni problematiche anche con riguardo al capitale circolante, la Provincia da un lato sta definendo attraverso il Tavolo del Credito nuovi strumenti di natura congiunturale per alleviare la stretta creditizia in atto e facilitare la corretta trasmissione del credito all’economia, dall’altro concorre all’attivazione di un Fondo strategico di investimento territoriale alimentato con risorse pubbliche, regionali e provinciali, dei fondi pensione, degli istituti bancari del territorio, nonché di altri soggetti istituzionali. L’istituzione del Fondo di sviluppo territoriale è finalizzato ad orientare, nel rispetto di rigorosi requisiti di sicurezza e di rischio/rendimento, flussi di risparmio generati dal sistema locale, verso progetti promossi sul territorio, mobilitando le risorse finanziarie disponibili a favore degli investimenti a carattere “territoriale” (progetti di investimento delle imprese, progetti di internazionalizzazione, progetti infrastrutturali, di contesto, ecc.). Sotto questo profilo, tenuto conto del già elevato livello di indebitamento delle imprese, per favorirne il processo di crescita il Fondo dovrà promuovere un approccio ai progetti, da realizzarsi in misura significativa attraverso il sostegno a processi di patrimonializzazione delle imprese caratterizzate da adeguate prospettive di sviluppo.
In attesa dell’attivazione del fondo di sviluppo territoriale, i nuovi strumenti per alleviare la stretta creditizia condivisi attraverso il Tavolo del credito prevedono:
a) un nuovo canale di finanziamento in favore di imprese con difficoltà finanziarie che garantisca, mediante iniezioni di liquidità, prospettive di continuità e di rilancio e ammodernamento delle imprese. A tal fine sarà costituito un plafond per la concessione di 100 milioni di euro di finanziamenti con garanzia Confidi 50%.
La Provincia provvederà ad incrementare i fondi rischi degli Enti di garanzia di ulteriori 3 milioni di euro che si aggiungono alle disponibilità di 17 milioni preordinati specificatamente in sede di manovra finanziaria 2013 per favorire l’accesso al credito delle imprese.
b) La costituzione di un fondo di rotazione ad alimentazione mista, per almeno 100 milioni di euro, al fine di attenuare le carenze di liquidità strutturale che attualmente persistono ancora in taluni segmenti del sistema bancario soprattutto locale con conseguenti oneri finanziari molto onerosi per le imprese.
A tal fine, nelle more dell’attivazione del Fondo di sviluppo territoriale, una quota delle risorse regionali verrebbe destinata a finanziare le iniziative imprenditoriali; il Fondo rotativo dovrebbe essere alimentato per il 50% dalla banca a tassi di mercato e per il restante 50% dalle risorse del fondo regionale messe a disposizione dalla Provincia, per il tramite di Cassa del Trentino.
Criteri e modalità di utilizzo dei fondi di cui alle lettere a) e b) saranno definiti dalla Giunta provinciale sentite le Associazioni imprenditoriali.
4. Ammortizzatori sociali
Con la definitiva approvazione in data 22 novembre 2012 da parte della Commissione dei Dodici della norma di attuazione delle delega statale in materia di ammortizzatori sociali, ed in attesa del passaggio in Consiglio dei Ministri, sono mature le condizioni per dare immediata realizzazione in ambito provinciale al progetto, più volte annunciato, di profonda innovazione del sistema degli interventi per il mondo del lavoro. Tale sistema, essenziale per la competitività e la produttività, potrà ora arricchirsi degli interventi di sostegno del reddito dei lavoratori e dovrà concorrere ad un ulteriore aumento dell’efficienza del mercato provinciale del lavoro attraverso il perseguimento dei principi di innovatività, universalità e responsabilità nonché attraverso un più robusto allineamento tra le politiche passive e quelle attive del lavoro e la ulteriore specializzazione dei servizi per l’occupazione e il pieno utilizzo delle competenze regionali in materia previdenziale.
Su questa premessa, la Provincia provvederà:
a) a dare pronto avvio all’attuazione delle delega in materia di ammortizzatori sociali, tenuto conto delle novità introdotte dalla legge 28 giugno 2012, n.
92 e dell’obiettivo di costruire un sistema di diritti di sicurezza sociale ispirato alle migliori esperienze europee ed imperniato su quattro pilastri: il reddito di continuità, preposto a sostenere le imprese e i lavoratori nella gestione dei periodi di riduzione o sospensione del lavoro; il reddito di attivazione, rivolto a sostenere i lavoratori disoccupati nella fase di ricerca attiva di nuova occupazione; il reddito di qualificazione, destinato ai giovani desiderosi di impegnarsi nel completamento dei propri percorsi formativi e nell’acquisizione di tItoli di studio e di specializzazione professionale; il reddito di garanzia, quale baluardo finale contro le situazioni di particolare debolezza economica e sociale. A tal fine, la Giunta provinciale presenterà un emendamento al disegno di legge finanziaria 2013, la cui xxxxx viene allegata a questo protocollo, mediante la quale la disciplina degli ammortizzatori sociali verrà accorpata alla legge provinciale sul lavoro n. 19/1993, promuovendo l’unitarietà del sistema degli interventi di politica attiva e passiva del lavoro e la loro programmazione mediante il documento degli interventi di politica del lavoro.
b) a potenziare nel 2013 le misure di sostegno al reddito dei lavoratori, secondo modalità da definire con apposito protocollo di intesa con le Parti Sociali e con assegnazione di risorse, comprensive di quelle necessarie per l’avvio dell’attuazione della delega suindicata, nella misura di 10 milioni di euro, integrando a tal fine con specifico emendamento le attuali dotazioni di risorse di 3 milioni di euro per il 2013.
LE PARTI FIRMATARIE
SI IMPEGNANO, SECONDO LE RISPETTIVE COMPETENZE, A PERSEGUIRE I SUDDETTI OBIETTIVI
Al fine di promuovere processi di sviluppo e di competitività diffusi in modo equilibrato su tutto il territorio provinciale, le parti concordano inoltre di attivare confronti e definire le intese necessarie a livello territoriale, con riferimento all’ambito delle Comunità, al fine di individuare progetti e azioni che valorizzino le vocazioni locali per innescare meccanismi di crescita a livello locale. Le azioni e
ALLEGATO
EMENDAMENTO ARTICOLO 51
1. All’articolo 51 il comma 1 è sostituito dal seguente comma:
“1. Dopo l’articolo 1 della legge provinciale sul lavoro è inserito il seguente articolo:
“Art. 1 bis ante
Disposizioni in materia di ammortizzatori sociali
1. In sede di prima applicazione della delega in materia di ammortizzatori sociali prevista all’articolo 2, comma 124, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, ferme restando le competenze dello Stato in materia e le prestazioni previste dalla legislazione statale, la Provincia valorizza i diritti di sicurezza sociale attraverso strumenti di tutela attiva del lavoro e del reddito costituiti dal reddito di continuità e dal reddito di attivazione. Oltre ai predetti strumenti, la Provincia si avvale di quelli ulteriori previsti dalle norme provinciali, ivi compreso il reddito di qualificazione.
2. Nel rispetto dei limiti fissati dalla legislazione statale, il reddito di continuità concorre al sostegno dei lavoratori sospesi dal lavoro attraverso l’integrazione del reddito per il mantenimento dell’occupazione e il miglioramento della professionalità. Il reddito di continuità è composto, oltre che dai trattamenti di cassa integrazione guadagni, dall’indennità di disoccupazione e dalle prestazioni dei fondi di solidarietà previsti dalla legislazione statale, dai trattamenti erogati dai fondi bilaterali dei settori per i quali operino, ai sensi dell’articolo 3, comma 14 della legge 28 giugno 2012, n. 92, consolidati sistemi di bilateralità. Ferme restando le disposizioni della legislazione statale in materia di procedure di informazione e di consultazione, le modalità per la concessione della cassa integrazione guadagni sono definite con deliberazione della Giunta provinciale, su proposta della commissione provinciale per l’impiego, e previo parere della competente commissione del Consiglio provinciale da esprimersi entro sessanta giorni dalla richiesta, decorsi i quali la Giunta provinciale provvede comunque; la deliberazione prevede: a) il coinvolgimento delle parti sociali per la concessione dei trattamenti mediante una o più commissioni trilaterali; b) la determinazione di un limite massimo di validità dei provvedimenti di concessione delle prestazioni.
3. Per l'attuazione di programmi di sostegno al reddito dei lavoratori sospesi dal lavoro previsti e disciplinati dalle fonti istitutive dei fondi bilaterali nei settori per i quali operino consolidati sistemi di bilateralità, la Provincia può concedere contributi agli enti bilaterali costituiti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei datori di lavoro e dei lavoratori operanti in provincia. Con deliberazione della Giunta sono definiti i criteri e le modalità per la concessione dei contributi con particolare riferimento alle caratteristiche dei programmi.
4. Il reddito di attivazione concorre al sostegno dei lavoratori disoccupati nel periodo di ricerca attiva di nuova occupazione ed è composto dalle indennità di disoccupazione finanziate dall’Assicurazione sociale per l’impiego (ASpI) e dalle altre indennità, definite dalla Giunta provinciale nell’ambito degli interventi di politica del lavoro approvati secondo quanto previsto dalla presente legge, finalizzate al miglioramento o all’integrazione delle prestazioni finanziate dallo Stato.
5. Alla concessione dei trattamenti pubblici di sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro, esclusi quelli erogati dai fondi bilaterali, e del reddito di attivazione provvede la Provincia, fermo restando che i trattamenti medesimi sono erogati dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) secondo quanto previsto dagli accordi operativi con la direzione provinciale dell’INPS nel rispetto dell’intesa con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ai sensi dell’articolo 2, comma 124, della legge 23 dicembre 2009, n. 191.
6. Le disposizioni di questo articolo si applicano a seguito della stipulazione dell’intesa di cui al comma 5 e nel rispetto di quanto dalla stessa previsto.
7. L’articolo 1 bis e i commi 1 e 2 dell’articolo 1 ter di questa legge sono abrogati a decorrere dalla data prevista dalle deliberazioni di cui ai commi 3 e 4.”