PROCEDURA CONCLUSA SENZA ALCUN ACCORDO
Cessione di ramo d’azienda di UBI FIDUCIARIA a UNIONE FIDUCIARIA
PROCEDURA CONCLUSA SENZA ALCUN ACCORDO
Venerdì 20 Marzo si è chiusa senza accordo la procedura sindacale relativa alla cessione del ramo d'azienda di UBI Fiduciaria a Unione Fiduciaria, in quanto decorsi i 10 giorni previsti dal Codice Civile per la ricerca di una soluzione condivisa.
Durante la trattativa è stata fortemente criticata la decisione di cedere il Personale e di non limitarsi alla cessione delle attività, evidenziando che l’operazione così impostata avrebbe avuto pesanti ricadute sui lavoratori sia in termini di CCNL di riferimento (il passaggio dal contratto del credito al contratto del commercio applicato da Unione Fiduciaria) che in merito alla mobilità territoriale (da Torino e Brescia verso Milano).
I lavoratori hanno manifestato forte disagio e contrarietà per questa scelta aziendale che, di fatto, peggiora significativamente la qualità della loro vita personale e familiare, considerato che saranno costretti a percorrere quotidianamente lunghe distanze per raggiungere la nuova sede di lavoro.
Le XX.XX. hanno quindi ripetutamente proposto diverse soluzioni per mantenere i lavoratori all’interno del GRUPPO UBI, tra le quali anche il telelavoro e lo smart working, ma si sono scontrate con la ferma volontà delle due società coinvolte (UBI Banca e Unione Fiduciaria) di realizzare l’operazione di cessione così come deliberata.
Alla fine della complesso e delicato negoziato, in seguito alla disponibilità delle aziende a trovare possibili soluzioni per attenuare le ricadute sui lavoratori interessati, si erano raggiunte le seguenti principali salvaguardie:
il Gruppo UBI garantiva
− per 10 anni, in caso di esuberi occupazionali, il ripristino del rapporto di lavoro con Ubi Banca o altra società del Gruppo;
−
− una erogazione, già nel mese di aprile, di euro 700 quale Premio aziendale 2014 (e rateo 2015), nonostante il bilancio 2014 di UBI Fiduciaria si sia chiuso in perdita;
−
− il mantenimento delle condizioni dei dipendenti (mutui, c/c,etc).
Unione fiduciaria garantiva
− il mantenimento della retribuzione annua lorda (RAL) attraverso l’erogazione di un assegno integrativo non assorbibile (superminimo) di importo variabile fra i 3.000 e i 10.500 euro annui, a seconda dell’inquadramento e della preesistente retribuzione del lavoratore alla cessione;
− il rimborso integrale dell’abbonamento ferroviario “alta velocità” da Brescia e Torino verso Milano (costo tra i 150 e 250 euro mensili);
− il mantenimento dell’attuale percentuale di contribuzione al Fondo pensione a carico dell’azienda;
− l’ accoglimento delle domande di part-time da tempo giacenti presso UBI Fiduciaria;
− la flessibilità dell’orario di lavoro in entrata e in uscita.
Le lavoratrici e i lavoratori hanno comunque deciso:
− di rinunciare alle garanzie ottenute attraverso la difficile trattativa;
− di lasciare completa discrezionalità ad Unione Fiduciaria per gli aspetti economico/normativi;
− di valutare la possibilità di attivare iniziative giudiziali individuali (strada per altro sempre percorribile anche in presenza di un accordo sindacale).
Bergamo, 30 marzo 2015