Regolamento Generale
Regolamento Generale
DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE, RENDICONTAZIONE E CONTROLLO
FondItalia
Approvato nel C.d.A. del 28.03.2019
Indice del documento
1 PRESENTAZIONE E CARATTERISTICHE DEL FONDO 4
1.1 Il Fondo Formazione Italia (in sigla FondItalia) 4
1.2 I canali di finanziamento del Fondo 4
1.3 Interventi sperimentali 5
1.4 Come si costituisce un Conto di Rete 5
1.5 L’adesione ad una Rete di Imprese Solidale (RIS) e la delega al Titolare di Rete (TR) 5
1.6 Il Titolare di Rete (TR) 6
1.7 Il Titolare di Conto di Rete (TCR) 7
1.8 L’Ente Attuatore (EA) 8
1.9 Soggetti Beneficiari 9
1.10 Destinatari 9
1.11 Il Ciclo di vita del Progetto 10
1.11.1 Fase di presentazione dei Progetti 10
1.11.2 La condivisione delle Parti Sociali 12
1.11.3 Ammissibilità e valutazione 13
1.12 Disciplina sugli Aiuti di Stato 16
1.12.1 Tipologia dei Progetti Formativi non finanziabili 17
1.12.2 Il finanziamento dei Progetti formativi a valere sugli Avvisi FEMI 18
1.12.3 Contributo richiedibile per Progetti formativi a valere sul Conto formativo monoaziendale e sugli Avvisi FEMI 18
1.12.4 Contributo richiedibile per Progetti individuali finanziabili mediante Voucher a valere sul Conto formativo monoaziendali e sugli Avvisi FEMI 19
1.12.5 Apporto proprio 19
1.12.6 Predisposizione della Scheda Finanziaria 20
1.13 Fase di gestione e rendicontazione dei Progetti formativi approvati 21
1.13.1 La richiesta di anticipazione 24
1.13.2 Vidimazione dei Registri per la didattica 24
1.13.3 Variazioni, proroghe, rinunce 24
1.13.4 Presentazione della rendicontazione finale 24
2 STRUTTURA INTERNA 25
2.1 Organi statutari: ruoli e responsabilità ai sensi del D.Lgs. 231/2001 25
2.2 Strutture operative: ruoli e responsabilità ai sensi del D.Lgs. 231/2001 25
2.3 Organigramma e funzionigramma 27
2.3.1 Assemblea dei Soci 28
2.3.2 Consiglio di amministrazione 28
2.3.3 Presidente e il Vicepresidente 28
2.3.4 Collegio dei Revisori 29
2.3.5 Direzione 29
2.3.6 Area Amministrativa 30
2.3.7 Area Ricerca e Comunicazione 30
2.3.8 Area Formazione 31
2.3.9 Area Sviluppo 31
2.3.10 Area Controlli 32
2.3.11 Area Sistemi Informativi 33
3 GESTIONE DELLE RISORSE 34
3.1 Descrizione delle categorie di entrata 34
3.2 Descrizione delle categorie di uscita 36
3.2.1 Procedure per la verifica e il controllo da parte del Fondo sulle spese sostenute per le attività di gestione e per
le attività propedeutiche | 41 | |
3.2.2 Procedure di acquisizione di beni e servizi | 41 | |
3.2.3 Modalità di distribuzione delle risorse per le attività formative | 41 | |
3.2.4 Elementi minimi per la composizione degli Avvisi | 41 | |
3.2.5 Mobilità in entrata ed in uscita tra Fondi Interprofessionali | 42 | |
4 | RENDICONTAZIONE: PRINCIPI E MODALITÀ | 43 |
4.1.1 Costi ammissibili | 43 | |
4.1.2 Contributi ammissibili per la formazione individuale voucher | 44 | |
4.1.3 Costi non ammissibili | 44 | |
4.1.4 Documentazione comprovante i costi ammissibili | 44 | |
4.2 Piano finanziario previsionale e Rendiconto di cassa | 45 | |
5 | IL SISTEMA DEI CONTROLLI | 47 |
5.1 La verifica delle autodichiarazioni rese ai sensi del D.P.R. 28.12.2000 n. 445 | 47 | |
5.2 Le verifiche di I livello | 48 | |
5.3 Le visite in itinere | 48 | |
5.4 Le verifiche di II livello (ex post) | 48 | |
6 | MODALITÀ DI DIFFUSIONE ALLE SEDI TERRITORIALI DELLE PROCEDURE ADOTTATE DAL FONDO | 49 |
7 | TRASPARENZA | 51 |
7.1 Pubblicazione e accessibilità delle informazioni sui contributi INPS alle aziende aderenti | 51 |
1 PRESENTAZIONE E CARATTERISTICHE DEL FONDO
I Fondi Paritetici Interprofessionali sono organismi di natura associativa promossi da organizzazioni sindacali e datoriali ed hanno lo scopo di promuovere attività di formazione rivolte ai lavoratori occupati.
Dal 1978 le imprese che hanno contratti di natura privata versano tramite l’INPS – per i propri dipendenti a tempo determinato e indeterminato e dirigenti – una Indennità di disoccupazione involontaria, totalmente a carico del datore di lavoro.
Dal 2003 i datori di lavoro possono chiedere all’INPS di trasferire lo 0.30% della disoccupazione involontaria ad un Fondo Interprofessionale. Destinando lo 0,30% ad un Fondo Interprofessionale, l’azienda avrà la possibilità che quanto versato – per obbligo (Legge 845/1978) – le possa ritornare in qualità di finanziamento di azioni formative volte a qualificare, in piena sintonia con le proprie strategie aziendali, i lavoratori dipendenti.
L’adesione a un Fondo non comporta alcun costo ulteriore per le imprese e – in qualsiasi momento – è possibile aderire ad un altro Fondo o rinunciare all'adesione. Le imprese di tutti i settori possono, quindi, decidere di aderire a un Fondo, cogliendo l’opportunità di realizzare la formazione in maniera totalmente gratuita oppure non aderire ad alcun Fondo, continuando comunque a versare il contributo all’Inps.
1.1 Il Fondo Formazione Italia (in sigla FondItalia)
Il Fondo Formazione Italia – in sigla FondItalia – è il Fondo Paritetico Interprofessionale per la Formazione Continua costituito per volere della parte datoriale FederTerziario – Federazione Italiana del Terziario, dei Servizi, del Lavoro Autonomo e della Piccola Impresa Industriale, Commerciale ed Artigiana e dalla parte sindacale UGL – Unione generale del Lavoro, sulla base di uno specifico Accordo Interconfederale siglato nel 2008, che riguarda tutti i settori economici, compreso quello dell’agricoltura.
FondItalia non ha fini di lucro ed opera a favore delle imprese e dei relativi dipendenti dei settori economici delle micro, piccole e medie imprese, in una logica di relazioni sindacali ispirata alla qualificazione professionale, allo sviluppo occupazionale ed alla competitività imprenditoriale nel quadro delle politiche stabilite dai contratti collettivi sottoscritti e/o firmati per adesione.
Il Fondo è, di fatto, attivo dal 4 ottobre 2010, data di apertura dello Sportello Imprese, lo strumento che ha significato l’effettivo avvio della fase operativa del Fondo.
Il Fondo promuove e finanzia (Legge n. 388/2000), per tutte le imprese aderenti, Progetti formativi aziendali, nazionali, territoriali o settoriali, concordati tra le Parti Sociali in coerenza con la programmazione regionale e con gli indirizzi del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, destinando il 70% del gettito derivante dallo 0,30% alla formazione nelle imprese, senza ulteriori trattenute.
1.2 I canali di finanziamento del Fondo
Il Fondo utilizza principalmente 2 canali di finanziamento:
🞟 Il Conto Formativo (monoaziendale)
Il Conto Formativo (monoaziendale), nel quale imprese medio – grandi, con più di 49 dipendenti, possono scegliere di far confluire il loro gettito1.
Tali risorse, non soggette alla normativa di Aiuti di Stato, ai sensi della Circolare del Ministero del Lavoro n. 0010235 del 12 giugno 2009, sono messe a disposizione della singola impresa in modalità diretta e non competitiva, con possibilità di cumulo della relativa disponibilità su base pluriennale.
Eventuali risorse derivanti dalla Portabilità vengono messe a disposizione al 100% da FondItalia, appena disponibili, ai sensi dell’art.19 comma 7 bis della Legge n. 2 del 28 gennaio 2009 e della Circolare INPS n.107 del primo ottobre 2009.
🞟 Il Conto di Rete (pluriaziendale)
Il Conto di Rete (pluriaziendale), nel quale imprese piccole, medie e grandi possono scegliere di far confluire la totalità del loro gettito in un unico conto collettivo (o di sistema), pensato per sostenere la formazione nelle aziende aderenti, in particolare in quelle di dimensioni piccole o addirittura micro.
L’adesione ad un Conto Imprese prevede una modalità di assegnazione del contributo su base solidaristica, mediante procedure selettive (Avvisi) che comportano una valutazione delle proposte formative a cura di un Nucleo di Valutazione Tecnica esterno al Fondo.
Per il finanziamento degli Avvisi vengono impiegate le risorse assegnate dall’INPS di regola entro i 12 mesi precedenti1.
Anche in questo caso, FondItalia rende disponibile nel Conto collettivo il 100% di eventuali risorse derivanti dalla portabilità di imprese aventi diritto provenienti da altri Fondi.
1 In nessun caso è prevista la messa a bando di risorse non ancora assegnate da INPS.
Il Fondo ammette l’utilizzo di differenti modalità formative2:
🞟 aula: formazione in aula erogata in un ambiente interno o esterno all’impresa beneficiaria;
🞟 seminari e workshop: attività in presenza destinata ad un gruppo ristretto di persone e finalizzata all’aggiornamento o perfezionamento su un tema specifico;
🞟 formazione a distanza (FAD) e/o e-learning: modalità caratterizzata dalla mancanza di presenza fisica nello stesso ambiente del docente e del/i discente/i, grazie all’utilizzo di specifiche tecnologie;
🞟 affiancamento: tipologia di formazione rivolta al miglioramento delle competenze in ambito lavorativo mediante affiancamento da parte di persone in possesso di maggiore esperienza;
🞟 training on the job: tipologia di formazione in cui le abilità e le competenze da apprendere vengono trasmesse/insegnate all’interno di situazioni in cui il discente esercita già le attività lavorative a cui il programma vuole preparare.
🞟 coaching: tipologia di formazione personalizzata, programmata con il supporto della figura del coach, per sviluppare, migliorare ed ottimizzare le competenze e le caratteristiche personali del discente, necessarie a mettere in atto una performance efficace, in relazione agli obiettivi assegnati al lavoratore;
🞟 formazione individuale: finanziata mediante voucher, erogato per la realizzazione di un Progetto formativo individuale, che consente a singoli lavoratori di imprese aderenti a FondItalia di frequentare specifici corsi di formazione a scelta individuale.
Oltre all’utilizzo dei 2 principali canali di finanziamento, va aggiunto che le Parti Sociali che governano il Fondo prevedono di mantenere attivo l’attuale Fondo di Rotazione, dove sono confluite le risorse non utilizzate dalle imprese nei tempi e nei modi previsti dai Regolamenti del Fondo precedenti all’attuale e alle Linee guida ANPAL. Lo scopo è quello di poter disporre di uno strumento di finanziamento in grado di finanziare Avvisi specifici a livello aziendale, territoriale o settoriale, mettendo a disposizione risorse accantonate ad hoc da FondItalia – sempre in modalità competitiva – in integrazione con risorse regionali e/o nazionali (Legge 236/1993), così come già verificatosi nel passato3.
1.3 Interventi sperimentali
Il Fondo verifica costantemente la possibilità di attuare interventi sperimentali relativi al sistema delle politiche attive per il lavoro al fine di:
🞟 favorire la realizzazione di progetti formativi per l’adattamento delle competenze o la riqualificazione dei lavoratori di aziende aderenti in fase di crisi con conseguenti misure di riduzione degli organici;
🞟 incentivare la realizzazione di interventi di formazione professionalizzante per disoccupati o/ inoccupati da assumere presso le aziende aderenti al termine del percorso formativo;
🞟 promuovere iniziative finalizzate ad incrementare la conoscenza e la sensibilità delle aziende e dei lavoratori in materia di formazione continua, alla luce dei provvedimenti legislativi in materia di welfare aziendale.
1.4 Come si costituisce un Conto di Rete
Le imprese che intendono far confluire la totalità del loro gettito in uno specifico Conto di Rete, aderiscono ad una Rete di Imprese solidale.
La Rete di Impresa solidale, così come intesa da FondItalia, rappresenta uno strumento di cooperazione fra imprese.
Avvalendosi del supporto e della sinergia della rete, le singole imprese possono, infatti, raggiungere obiettivi di sviluppo superiori a quelli che riuscirebbero a perseguire agendo singolarmente, specialmente per quanto riguarda le MPI e le PMI, ed accrescere, mediante la formazione professionale e l’aggiornamento dei propri lavoratori, le proprie capacità innovative e competitive.
La Rete di Imprese Solidale FondItalia rappresenta una struttura “aperta”, caratterizzata dai seguenti elementi, in quanto non pone vincoli:
🞟 per quanto riguarda il numero di adesioni da parte di imprese e lavoratori;
🞟 relativamente ai tempi di adesione e la composizione della rete;
🞟 per quanto riguarda la forma giuridica, la dimensione e la localizzazione delle imprese aderenti;
🞟 per quanto riguarda il settore di appartenenza e/o tipologia di business delle imprese aderenti.
1.5 L’adesione ad una Rete di Imprese Solidale (RIS) e la delega al Titolare di Rete (TR)
L’adesione ad una Rete di Imprese Solidale (RIS) da parte di una Impresa avviene mediante la libera sottoscrizione di un Protocollo di rete solidale, in cui tutte le imprese aderenti a FondItalia – non titolari di un Conto Formazione (monoaziendale) – si impegnano a:
🞟 aderire ad una specifica Rete di Imprese Solidale allo scopo di avvalersi delle sinergie della rete per raggiungere obiettivi di sviluppo e accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività nell’attuale mercato del lavoro;
2 Si precisa che le ore di affiancamento, training on the job e coaching non potranno assorbire più del 35% del tempo previsto per una attività formativa.
3 Si veda l’Avviso pubblico FondItalia 2013 – 2014 a valere sul “Programma di Formazione Continua Lombardia per lo Sviluppo della Competitività”, strumento di finanziamento sperimentale che ha consentito l’integrazione delle risorse della Regione Lombardia (Legge 236/1993) con le risorse accantonate ad hoc da FondItalia.
🞟 delegare, in qualità di Titolare di Rete (TR) di Imprese Solidale, uno tra i soggetti riconosciuti da FondItalia come Titolare di Rete, che abbia dimostrato di essere in possesso di strutture, organizzazione, articolazione territoriale e risorse tali da poter svolgere azioni aggregative di rappresentanza e ad agire per proprio conto per:
- facilitare processi di partecipazione e condivisione solidale con le altre imprese aderenti alla suddetta Rete;
- rilevare le proprie esigenze formative immediate e a lungo termine;
- animare la domanda di formazione all’interno dell’impresa in relazione all’andamento dei mercati nazionali e internazionali;
- rappresentarla in contesti istituzionali in merito alle proprie istanze e quelle poste dalla totalità della Rete;
🞟 delegare, il solo Titolare di Conto di Rete (TCR) di Imprese Solidale, per la funzione di presentatore della richiesta di condivisione per l’ammissibilità al contributo dei Progetti formativi finanziati dal Fondo a valere sugli Avvisi FEMI per la propria impresa, secondo le modalità e tempi stabiliti dall’Accordo interconfederale “Principi e regole per l’attuazione del processo di condivisione delle parti sociali dei progetti formativi finanziati da FondItalia” sottoscritto dalle Parti in data 30.05.2018.
1.6 Il Titolare di Rete (TR)
Come anticipato, per FondItalia, il Titolare di Rete di Imprese solidale è un soggetto in possesso di strutture, organizzazione, articolazione territoriale e risorse tali da svolgere azioni aggregative e di rappresentanza per conto di una Rete di Imprese, facilitandone taluni processi di partecipazione.
I soggetti dotati di tali requisiti possono candidarsi, presentando una richiesta di riconoscimento alle Parti Sociali costituenti il Fondo, a svolgere il ruolo di Titolari di Rete.
Possono candidarsi a ricoprire tale ruolo, escludendo le persone fisiche:
🞟 associazioni datoriali
🞟 consorzi di imprese e ATI/ATS;
🞟 studi professionali associati;
🞟 società di persone e di capitali.
Le richieste di riconoscimento in qualità di Titolari di Rete debbono essere sottoposte alla Commissione Paritetica Nazionale mediante la compilazione e l’invio di un Formulario per il riconoscimento come Titolari di Rete, mediante il quale verificare l’idoneità al ruolo dell’ente sulla base dei requisiti indicati in Tabella 1. Requisiti minimi per il riconoscimento da parte del Fondo in qualità di Titolari di Rete (TR) a seguire.
Tabella 1. Requisiti minimi per il riconoscimento da parte del Fondo in qualità di Titolari di Rete (TR)
Criteri Specifiche
Presentazione ente Descrizione di struttura, organizzazione, articolazione territoriale e risorse a disposizione.
Bacino di imprese rappresentato ed eventuale rapporto Specificare numerosità, localizzazione geografica, settori e dimensione delle imprese con esse rappresentate direttamente o mediante eventuale appartenenza, contiguità e partecipazione a reti di rappresentanza di imprese, consorzi, patti territoriali, agenzie di
sviluppo locale e/o qualsiasi altro soggetto aggregatore di imprese di natura pubblica, privata o mista).
Capacità di aggregazione e rappresentanza del bacino di imprese aderenti alla Rete
Descrivere le azioni aggregative e di rappresentanza svolte che siano risultate maggiormente significative, specificando il ruolo ricoperto, le attività realizzate e gli obiettivi raggiunti.
Livello di conoscenza ed eventuali esperienze pregresse Specificare eventuali esperienze di utilizzo dei Fondi Interprofessionali e ruolo ricoperto di utilizzo dei Fondi Paritetici Interprofessionali per la (utenti, diretti beneficiari, facilitatori di adesioni per il bacino di imprese rappresentato, Formazione Continua attuatori di attività formative, etc.).
Oltre al soddisfacimento dei suddetti criteri, vengono verificate le motivazioni e gli obiettivi operativi alla base della richiesta di collaborazione con il Fondo in qualità di Titolare di una Rete di imprese e le modalità utilizzate per attivare una collaborazione con il Fondo (ad esempio, per tramite delle Parti Sociali, contatto diretto con gli Uffici e rappresentanti FondItalia, partecipazione ad eventi – seminari, convegni, workshop, etc. – organizzati dal Fondo).
Il Titolare di Rete è chiamato, infine, a sottoscrivere una Carta Etica in cui vengono dettagliati gli impegni di rappresentanza che il Titolare di Rete assume per conto della Rete di Imprese Solidale rappresentata.
Pertanto, il Titolare di Rete, in collaborazione con le parti firmatarie della presente Carta Etica, dichiara di:
🞟 condividere con le Parti Sociali istitutive il Fondo la preoccupazione di garantire l’accesso alle risorse per la Formazione Continua anche per quelle MPI e PMI non altrimenti coinvolgibili in attività formative, stante le attuali regole di prelievo del solo 0.30%;
🞟 condividere i principi e le regole che FondItalia ha definito e stabilito, nonché gli strumenti e le procedure adottate dal Fondo per una corretta e trasparente gestione delle risorse per la formazione;
🞟 rappresentare, con mezzi e modi definiti dal Fondo e nel rispetto della bilateralità, le esigenze di crescita e sviluppo delle imprese e dei lavoratori presenti nella Rete.
Sulla base di tale premessa, il Titolare di Rete riconosciuto si impegna a:
a. favorire l’adesione delle imprese al Fondo;
b. favorire la costruzione e l’implementazione di una Rete di Imprese, costituita per almeno l’80% di nuove adesioni;
c. in considerazione della delega fiduciaria che FondItalia conferisce ai Titolari di Xxxx, astenersi da qualsiasi forma di mutua concorrenza;
d. presentare la lista delle imprese aderenti alla Rete di Imprese rappresentata mediante l’invio periodico, con cadenza bimestrale, del FEMIDATA – Modello di comunicazione Imprese aderenti alla Rete Solidale sul sito xxx.xxxxxxxxxx.xxx;
e. aderire per le imprese rappresentate ad un Conto di Rete già attivo4, fatta salva la possibilità, dopo aver dimostrato di possedere una congrua rappresentanza e di aver svolto compiutamente le funzioni assegnate ai TR, di fare richiesta alla Commissione Paritetica Nazionale per il riconoscimento in qualità Titolare di Conto di Rete, secondo quanto normato dall’Accordo interconfederale “Principi e regole per l’attuazione del processo di condivisione delle parti sociali dei progetti formativi finanziati da FondItalia” e il “Regolamento attuativo delle procedure finalizzate alla attuazione del processo di condivisione delle Parti Sociali dei Progetti formativi finanziati da FondItalia” e mediante la procedura specificata sul sito xxx.xxxxxxxxxx.xxx.
La Commissione provvede ad esaminare le richieste e ad esprimere il proprio parere, entro 30 giorni dalla data di presentazione. L’eventuale mancata formalizzazione del parere della Commissione entro il termine definito non equivale all’approvazione.
Le Parti Sociali si riservano, inoltre, di verificare periodicamente il possesso dei requisiti richiesti allo svolgimento del ruolo di Titolari di Rete5.
1.7 Il Titolare di Conto di Rete (TCR)
I Titolari di Rete riconosciuti possono successivamente richiedere, dopo aver dimostrato di possedere una congrua rappresentanza e di aver svolto compiutamente le funzioni assegnate ai Titolari di Rete, il riconoscimento allo svolgimento del ruolo di Titolari di Conto di Rete.
Anche le richieste di riconoscimento in qualità Titolare di Conto di Rete devono essere sottoposte alla Commissione Paritetica Nazionale, secondo quanto indicato dall’Accordo interconfederale “Principi e regole per l’attuazione del processo di condivisione delle parti sociali dei progetti formativi finanziati da FondItalia”.
In questo caso, il Titolare di Rete che ambisce ad essere riconosciuto come Titolare di Xxxxx di Xxxx deve dimostrare di:
🞟 aver svolto compiutamente le funzioni assegnate ai Titolari di Rete, nel rispetto della Carta Etica precedentemente firmata;
🞟 possedere una congrua rappresentanza con almeno 3.000 cedolini, di cui almeno l’80% relative all’adesione di nuove imprese.
In questo ruolo, gli obblighi di rappresentanza, oltre a quelli già contemperati dal precedente ruolo, come favorire l’adesione delle imprese al Fondo e l’implementazione del Conto di Rete, astenendosi da qualsiasi forma di mutua concorrenza e dandone costante aggiornamento al Fondo, prevedono che il Titolare di Conto di Rete:
🞟 faccia richiesta, mediante accesso riservato in Piattaforma Femiweb, di condivisione alle Parti Sociali istitutive il Fondo per il finanziamento di un Progetto formativo validato da Attuatore a FondItalia per le imprese beneficiare rappresentate sulla base di quanto indicato nel “Regolamento attuativo delle procedure finalizzate alla attuazione del processo di condivisone delle Parti Sociali dei Progetti formativi finanziati da FondItalia”6;
🞟 corredi la suddetta richiesta con il documento di “Adesione dell’impresa alla Rete di Imprese” –, sottoscritto da ogni impresa beneficiaria del Progetto per cui si presenta la richiesta di condivisione, mediante il caricamento in Piattaforma Femiweb;
🞟 garantisca un efficace ed efficiente ascolto ed una eventuale raccolta del fabbisogno formativo delle imprese presenti nella Rete al fine di contribuire alle attività di indirizzo del Fondo.
Il Fondo, una volta verificata l’adesione delle imprese presenti nella Rete di Imprese rappresentata, inoltra la suddetta richiesta alla Commissione Paritetica Nazionale che provvederà ad esaminarla ed esprimere il proprio parere, tramite invio di una PEC, entro 30 giorni dalla data di presentazione. L’eventuale mancata formalizzazione del parere della Commissione entro il termine definito non equivale all’approvazione.
Le Parti Sociali, tenendo conto delle verifiche effettuate periodicamente dal Fondo in merito alla adesione delle imprese alla Rete rappresentata, si riservano di confermare o meno per i Titolari di Conto di Rete il possesso dei requisiti richiesti allo svolgimento del ruolo7.
4 L’elenco dei soggetti Titolari di Conto di Rete, costantemente aggiornato, è pubblicato sul sito xxx.xxxxxxxxxx.xxx – Titolari di Conto di Rete.
5 Nelle more dell’avviamento della nuova procedura di riconoscimento, a seguito del recepimento delle Linee Guida ANPAL, al fine di garantire continuità al funzionamento del Fondo, le Parti hanno convenuto che i soggetti già riconosciuti come Proponenti dal Fondo acquisissero automaticamente il ruolo di Titolare di Rete.
6 Qualora nel Progetto siano coinvolte aziende beneficiarie che abbiano al loro interno rappresentanze sindacali aziendali o unitarie (RSA/RSU), la condivisione è prevista al livello corrispondente.
7 Nelle more dell’avviamento di una nuova procedura di riconoscimento, al fine di garantire continuità al funzionamento del Fondo, le Parti convengono che i soggetti già riconosciuti come Titolari di Piano acquisiscano il ruolo di Titolare di Conto di Rete.
1.8 L’Ente Attuatore (EA)
Per FondItalia, un Ente Attuatore ha la gestione operativa e finanziaria delle attività formative svolte in favore dei dipendenti delle Imprese beneficiarie, effettuata tramite la presentazione di Progetti formativi e la richiesta di contributi a valere sugli Avvisi FEMI.
Possono presentare Progetti formativi aziendali a valere sugli Avvisi FEMI in corso, mediante piattaforma Femiweb, i seguenti soggetti, indicati complessivamente come strutture formative, precedentemente accreditati presso il Fondo:
🞟 associazioni aderenti a FederTerziario di livello locale e nazionale;
🞟 strutture sindacali nazionali, settoriali e/o territoriali, aderenti a UGL;
🞟 associazioni convenzionate con FederTerziario o UGL;
🞟 Agenzie per il Lavoro riconosciute dal Ministero del Lavoro;
🞟 Enti o società di formazione, anche in A.T.I o A.T.S. fra di loro, incaricati da soggetti aderenti a FondItalia;
🞟 società capogruppo aderenti a FondItalia per propri lavoratori ed i lavoratori delle società controllate e/o partecipate aderenti;
🞟 A.T.I. o A.T.S. di più soggetti aderenti a FondItalia anche da costituire formalmente dopo l’eventuale approvazione del contributo.
Come anticipato, tutti le strutture formative che intendono operare per il segmento della formazione continua con FondItalia devono obbligatoriamente fare richiesta di accreditamento per la gestione di Progetti di formazione continua presso il Fondo secondo le modalità previste dal “Regolamento di Accreditamento per le Strutture Formative” di riferimento.
Qualora l’Ente sia già in possesso dell’Accreditamento per la gestione di Progetti di formazione continua presso la Regione dove si svolge la formazione, deve comunque accreditarsi presso il Fondo in modalità semplificata.
Le strutture formative che desiderano essere accreditate presso FondItalia debbono, comunque, possedere i requisiti previsti dalla Legge 845 (articolo 5, lettera b) che qui si cita per opportuna memoria, ribadito nella “Dichiarazione di autenticità delle informazioni contenute nel Formulario” a firma del Legale Rappresentante della struttura formativa che intende accreditarsi:
“Gli enti di cui alla lettera b) del comma precedente devono possedere, per essere ammessi al contributo, i seguenti requisiti:
a. avere come fine la formazione professionale;
b. disporre di strutture, capacità organizzativa e attrezzature idonee;
c. non perseguire scopi di lucro;
d. garantire il controllo sociale delle attività;
e. applicare per il personale il contratto nazionale di lavoro di categoria; (omissis)”.
Se la struttura formativa è una società o ente profit, per rispondere a quanto sopra disposto al Punto c., dovrà produrre una Dichiarazione sottoscritta dal Legale Rappresentante nella quale si attesti che:
🞟 la struttura formativa dispone di un sistema di contabilità analitica che classifichi i costi e ricavi relativi alle singole attività di formazione;
🞟 le attività formative per le quali la struttura formativa riceverà contributi da FondItalia saranno realizzate a costi reali senza produrre alcun utile a qualsiasi titolo.
L’Accreditamento è conseguito dalla struttura formativa che venga ritenuta dal Fondo in possesso dei requisiti minimi in relazione ai criteri presenti nella Tabella 2. Requisiti minimi per il riconoscimento da parte del Fondo in qualità di Enti Attuatori (EA).
Tabella 2. Requisiti minimi per il riconoscimento da parte del Fondo in qualità di Enti Attuatori (EA)
Requisiti in possesso dell’Ente
Finalità
Contenuti da esplicitare:
1° CRITERIO
Struttura con comprovata esperienza nella formazione degli adulti e/o formazione continua
Accertare il possesso di know-how maturato dalla struttura in tema di formazione degli adulti e/o formazione continua. È misurato attraverso la valutazione dei progetti di formazione degli adulti e/o formazione continua realizzati dalla struttura formativa negli ultimi tre anni
🞟 titolo del progetto e breve descrizione del contenuto con elencazione di tutte le azioni/attività svolte, delle metodologie di valutazione e monitoraggio e l'eventuale certificazione delle competenze acquisite dai partecipanti;
🞟 ammontare del contributo pubblico eventualmente ottenuto o entità della commessa privata8;
🞟 impresa o imprese beneficiarie, specificando possibilmente il numero dei lavoratori in formazione per ogni singolo soggetto beneficiario.
8 Per le attività a contributo pubblico eventualmente svolte dovrà essere indicato l’ammontare del contributo concesso, il contributo rendicontato e, nell’ipotesi che si sia già svolta la verifica amministrativo-contabile da parte dell’ente finanziatore, il contributo riconosciuto.
Requisiti in possesso Finalità dell’Ente | Contenuti da esplicitare: | |
2° CRITERIO Accertare la disponibilità e la qualità delle | 🞟 | curricula dei dipendenti, dei collaboratori e degli |
Adeguati CCVV dei competenze professionali di cui dispone in | eventuali soggetti partner9. | |
dipendenti e dei docenti maniera continuativa la struttura richiedente. | ||
impegnati nei Progetti |
3° CRITERIO
Struttura amministrativa capace di assicurare la gestione amministrativa e il rendiconto dei Progetti
4° CRITERIO
Affidabilità economica
5° CRITERIO
Rapporto con le imprese
Valutare le specifiche competenze professionali in campo amministrativo di cui dispone la struttura richiedente nonché le metodologie, le tecniche, gli strumenti utilizzati per la contabilità analitica dei progetti e la loro rendicontazione all’ente finanziatore.
Conoscere e valutare l’affidabilità economica e il patrimonio della struttura richiedente.
Conoscere la rete e il rapporto con le imprese.
🞟 curricula del responsabile amministrativo e del relativo staff, sia esso dipendente, collaboratore o partner da cui si evinca almeno una pluriennale esperienza nell’ambito di direzioni amministrative di società formative con specifica esperienza nel rendiconto di progetti finanziati;
🞟 metodologie, strumenti, tecniche e procedure di contabilità analitica che presiedono alla realizzazione dei rendiconti, allegando, ove esista, il manuale interno10.
🞟 bilanci approvati negli ultimi tre anni.11
🞟 eventuale appartenenza, contiguità, partecipazione, etc. a reti di rappresentanza di imprese, consorzi, patti territoriali, agenzie di sviluppo locale e/o qualsiasi altro soggetto aggregatore di imprese di natura pubblica, privata o mista;
🞟 eventuali referenze da parte di imprese o loro aggregazioni.
1.9 Soggetti Beneficiari
Sono considerati Soggetti beneficiari le imprese che alla data di presentazione del Progetto, siano aderenti a FondItalia e che sottoscrivano l’impegno a rimanere aderenti per il tempo di realizzazione, rendicontazione e a completamento dell’iter amministrativo – contabile del Progetto formativo. Gli stessi sono tenuti alla conservazione dei documenti contabili e dei documenti a supporto della rendicontazione inerente al Progetto, per tutto il periodo previsto dalla normativa fiscale, Comunitaria e Nazionale.
1.10 Destinatari
I destinatari dell’attività formativa sono i lavoratori/lavoratrici dipendenti e dirigenti per i quali i datori di lavoro sono tenuti a versare il contributo di cui all’art. 12 della legge n.160/1975, così come modificato dall’art. 25 della legge n. 845/1978 e s.m.i.
Sono inclusi tra i destinatari dell’attività formativa anche gli apprendisti e i soci di cooperativa, i dipendenti a tempo determinato delle Amministrazione Pubbliche, le categorie del personale artistico, teatrale e cinematografico con rapporto di lavoro subordinato (circ. INPS n.140/2012), cassintegrati, lavoratori in mobilità, nonché i lavoratori stagionali che, nell’ambito dei 12 mesi precedenti la presentazione della richiesta del Progetto Formativo, abbiano lavorato alle dipendenze di imprese assoggettate al contributo di cui sopra ed aderenti al Fondo e che al termine del percorso formativo siano in forza presso l’impresa beneficiaria.
9 Il possesso delle certifica zioni ISO 9001 o Vision 2000, pur non costituendo condizione minima per l’accreditamento, sarà favorevolmente valutato e va dichiarato ai fini dell’accreditamento nel presente criterio.
10 Nel caso in cui l’amministrazione fosse data dalla struttura richiedente in service a studio professionale o ad altra organizzazione, occorre presentare il curriculum della società che realizza il service da cui si possano evincere le specifiche esperienze in rendiconto di progetti finanziati.
11 Saranno favorevolmente valutate idonee referenze bancarie, anche se non è obbligatorio produrle.
1.11 Il Ciclo di vita del Progetto
1.11.1 Fase di presentazione dei Progetti
Nell’ambito di ogni Avviso FEMI sono previsti degli Sportelli che dettano i tempi per la presentazione dei Progetti formativi a valere sui suddetti Avvisi.
Per le imprese titolari di Conti Formativi monoaziendali, il Progetto formativo dovrà essere presentato da Enti Attuatori (di seguito denominati EA) accreditati presso il Fondo e delegati dalle medesime ovvero direttamente dalle imprese medesime.
Per le imprese aderenti ai Conti di Rete, il Progetto formativo a valere su Avviso Pubblico potrà essere presentato esclusivamente da Enti Attuatori (di seguito denominati EA) accreditati presso il Fondo.
La documentazione da produrre per la presentazione dei Progetti deve pervenire presso gli Uffici di FondItalia, pena la non ammissione del Progetto, entro il giorno ultimo previsto per la ricezione dei plichi indicato nell’Avviso FEMI o Linee Guida per il finanziamento dei Progetti formativi a valere sui Conti Formativi monoaziendali di riferimento.
Pertanto, i plichi relativi ai Progetti formativi per i quali si presentano le richieste di contributo devono contenere, di massima, la seguente documentazione:
🞟 Formulario di presentazione del Progetto, debitamente compilato e validato e firmato nella prima pagina (in originale, stampabile da Piattaforma Femiweb);
🞟 Allegato B – Domanda di presentazione del Progetto formativo firmato (in originale, stampabile da Piattaforma Femiweb);
🞟 Allegato C – Dichiarazione costituenda A.T.I. o A.T.S.: limitatamente ai Progetti presentati da soggetti in fase di costituenda A.T.I. o A.T.S (in originale, scaricabile dal sito xxx.xxxxxxxxxx.xxx);
🞟 Allegato D – Richiesta contributo del soggetto beneficiario (in originale, scaricabile dal sito xxx.xxxxxxxxxx.xxx);
🞟 Allegato D.1 – Elenco soggetti costituenti impresa unica, limitatamente alle imprese beneficiarie configurabili come impresa unica (in originale, scaricabile dal sito xxx.xxxxxxxxxx.xxx).
I Progetti formativi pervenuti sono sottoposti al parere delle Parti Sociali, alla verifica dell’ammissibilità formale e alla valutazione tecnica, secondo il flusso rappresentato nella Figura 1a. Le fasi del Ciclo di vita del Progetto per FondItalia – Presentazione e approvazione del Progetto formativo (PF), a seguire.
Figura 1a. Le fasi del Ciclo di vita del Progetto per FondItalia – Presentazione e approvazione del Progetto formativo (PF)
Compilazione formulario di presentazione Progetto Formativo su Piattaforma
Visione del formulario di presentazione PF ed invio richiesta condivisione del PF alle PPSS
Valutazione del PF da parte
delle PPSS
Ricezione e Protocollo
plico del PF
Ammissibilità formale del PF
Interrogazione Registro Nazionale Aiuti di Stato per verifica Richiesta Contributo
Valutazione del PF
Approvazione graduatoria del NdV da parte del CdA
Pubblicazione graduatoria approvata dal CdA
Registrazione aiuto sul RNA
delle Aziende Beneficiarie su PF approvati
Invio Convenzione agli EA dei PF approvati
Restituzione convenzione sottoscritta
ADEMPIMENTI ESEGUITI DA
ENTE ATTUATORE
TITOLARE DI CONTO DI RETE
PARTI SOCIALI
COMMISSIONE DI VERIFICA AMMISSIBILITA’
COMMISSIONE DI VERIFICA AMMISSIBILITA’
VICEDIRETTORE
NUCLEO DI VALUTAZIONE TECNICA
CdA
AREA SISTEMI INFORMATIVI
VICEDIRETTORE
AREA FORMAZIONE
ENTE ATTUATORE
1.11.2 La condivisione delle Parti Sociali
La presentazione dei Progetti Formativi è subordinata alla preventiva condivisione da parte delle Parti Sociali istitutive di FondItalia, secondo quanto indicato nell’“Accordo Interconfederale. Principi e regole per l’attuazione del processo di condivisione delle parti sociali dei progetti formativi finanziati da FondItalia” e nel “Regolamento delle attività della Commissione Paritetica Nazionale”, siglato dalle Parti in data 30.05.2018, e nel “Regolamento attuativo delle procedure finalizzate alla attuazione del processo di condivisone delle Parti Sociali dei Progetti formativi finanziati da FondItalia”, approvati nel Cda del 30.05.2018.
Come specificato nel suddetto Accordo, le Parti ritenendo che il Fondo debba operare in una logica di efficienza ed efficacia in ordine alla necessità di assicurare alle imprese aderenti iter amministrativi semplificati e tempestivi, pur individuando nella sede aziendale e nelle rappresentanze aziendali e sindacali il luogo e gli attori privilegiati del processo di condivisione, al fine di garantire, in ogni caso (Conto Formativo e Conto di Rete), la corretta attuazione del processo di condivisione delle Parti Sociali dei Progetti formativi anche in presenza di un considerevole numero di imprese aderenti prive delle rappresentanze aziendali, ritengono opportuno, nel rispetto dei principi di sussidiarietà, istituire una Commissione Paritetica Nazionale ed una idonea rete di Commissioni Paritetiche Territoriali.
Pertanto, come specificato nel suddetto Accordo, i livelli e la modalità di condivisione dei Progetti formativi per FondItalia sono determinati dalla tipologia dei Progetti i e dalla presenza o meno di rappresentanza sindacale a livello di imprese e/o territorio, come riportato nella Tabella 3. Livelli di condivisione previsti dal Fondo.
Tabella 3. Livelli di condivisione previsti dal Fondo
Progetti formativi e rappresentanza sindacale Livello di condivisione ammesso
1. per i Progetti formativi aziendali nelle imprese in cui siano presenti la RSU o le RSA
il processo di condivisione si svolge in sede aziendale tra l’impresa e la rispettiva rappresentanza sindacale
Livello aziendale
2. per i Progetti formativi aziendali nelle imprese prive di rappresentanza sindacale
il processo di condivisione si svolge presso la competente Commissione Paritetica Territoriale12
Livello Territoriale
3. per i Progetti formativi aziendali che interessano:
▪ aziende prive di rappresentanza sindacale e che operano in territori di competenza di più Commissioni Paritetiche Territoriali o in territori momentaneamente privi di Commissioni Paritetiche Territoriali;
▪ settori o comparti nei quali trovano applicazione più contratti collettivi nazionali e che coinvolgono più aree territoriali (equivalenti a quelle definite dalle Commissioni Paritetiche Territoriali);
▪ settori o comparti nei quali trovano applicazione contratti collettivi nazionali sottoscritti da categorie non aderenti a FederTerziario e che coinvolgono più aree territoriali;
▪ progetti formativi pluriaziendali che interessano sia imprese con rappresentanza sindacale sia imprese prive di rappresentanza.
il processo di condivisione si svolge presso la Commissione Paritetica Nazionale
Livello Nazionale
La domanda di condivisione del Progetto Formativo, valutata dalle Parti Sociali istitutive di FondItalia, è sempre propedeutica alla verifica di ammissibilità dei Progetti operata dal Fondo.
L’esito della valutazione della domanda viene comunicata direttamente al Fondo all’Ente Presentatore mediante pubblicazione in Piattaforma Femiweb del “Verbale di condivisione dei Progetti formativi finanziati da FondItalia”, sottoscritto dalle Parti.
L’eventuale diniego delle Parti Sociali alla condivisione costituisce causa di inammissibilità del Progetto Formativo.
I Progetti formativi da sottoporre al processo di condivisione delle Parti Sociali devono essere redatti telematicamente, utilizzando lo specifico formulario predisposto dalle Parti Sociali, disponibile mediante accesso riservato in Piattaforma Femiweb e contenente le seguenti informazioni:
🞟 Avviso FEMI cui si intende partecipare;
🞟 attività e partecipanti;
🞟 imprese beneficiarie del progetto;
🞟 obiettivi;
🞟 metodologie di intervento e modalità formative;
🞟 modalità di monitoraggio e di valutazione dei risultati.
12 Le Commissioni Paritetiche Territoriali sono costituite da 2 rappresentanti, di cui 1 nominato dalle articolazioni territoriali di FederTerziario e 1 nominato dalle articolazioni territoriali di UGL […]. L’attività delle Commissioni Paritetiche è disciplinata tramite apposito Regolamento.
In ogni caso, i Progetti formativi devono essere sottoposti a concertazione delle Parti Sociali per tramite dei soggetti titolati così come previsto nel suddetto Accordo Interconfederale.
Nelle more dell’avviamento della nuova procedura di riconoscimento secondo i nuovi criteri previsti dal “Regolamento attuativo delle procedure finalizzate alla attuazione del processo di condivisone delle parti sociali dei Progetti formativi finanziati da FondItalia” approvato dal CdA del 30.05.2018, al fine di garantire continuità al funzionamento del Fondo, le Parti Sociali hanno convenuto che i soggetti già riconosciuti come Xxxxxxxx di Piano acquisissero il ruolo di Titolare di Conto di Rete (TCR) e i Titolari di Piano monoaziendale acquisissero il ruolo di Titolare di Conto Formativo monoaziendale.
Pertanto, per quanto riguarda i Conti di rete, il Titolare di Conto di Rete (TCR), delegato dalle imprese aderenti al Conto di pertinenza, è l’unico soggetto abilitato a presentare, per conto di esse, la richiesta di condivisione per il finanziamento di Progetto formativo a FondItalia.
Dal punto di vista operativo, i TCR e i Titolari di Conto formativo monoaziendale sono dotati di un accesso riservato al sistema informativo del Fondo, che consente la compilazione dei formulari di presentazione ed alla consultazione dei verbali di condivisione.
I soggetti abilitati dalle PPSS al processo di condivisione dei Progetti formativi, dopo aver esaminato il formulario reso disponibile presso l’apposita sezione del sito di FondItalia, possono formalizzare il proprio parere, redigendo telematicamente il modello di verbale predisposto dalle Parti Sociali e disponibile, sempre tramite accesso riservato, presso una apposita sezione del sito di FondItalia.
I pareri formulati dai soggetti abilitati al processo di condivisione dei Progetti formativi sono inoltrati telematicamente tramite la Commissione Paritetica.
I soggetti abilitati dalle PPSS al processo di condivisione dei Progetti formativi sono tenuti a formalizzare il proprio parere entro dieci giorni dalla data di richiesta di condivisione del Progetto formativo e, comunque, non oltre i tre giorni lavorativi precedenti al termine ultimo per l’arrivo del plico al Fondo, secondo le date indicate in ciascun Avviso di riferimento.
Decorso tale termine, in assenza di un parere espresso dai soggetti competenti, il Progetto è ritenuto presentabile per l’ammissibilità al finanziamento.
I soggetti abilitati al processo di condivisione dei Progetti formativi saranno dotati di un accesso riservato al sistema informativo del Fondo, dedicato alla consultazione dei formulari di presentazione ed alla compilazione dei verbali di condivisione.
I verbali di condivisione saranno conservati presso il sistema informativo e consultabili dagli organi amministrativi del Fondo e dai soggetti presentatori.
L’eventuale diniego delle Parti Sociali della condivisione è ostativo alla presentazione del Progetto medesimo.
1.11.3 Ammissibilità e valutazione
I Progetti formativi che avranno ricevuto parere positivo potranno essere inviati a FondItalia, secondo le modalità stabilite nelle Linee Guida per i progetti a valere sui Conti Formativi monoaziendali e dai relativi Avvisi FEMI per quanto riguarda i Progetti formativi presentati a valere sui Conti di Rete.
Le operazioni di ammissibilità e valutazione dei Progetti sono articolate nelle fasi di verifica di ammissibilità formale e valutazione tecnica:
1. La Verifica di ammissibilità formale è una attività svolta dalla Commissione di Verifica Ammissibilità (CVA), volta ad accertare la sussistenza dei requisiti richiesti per la presentazione dei Progetti mediante il controllo formale della documentazione di presentazione dei Progetti formativi presente nei plichi.
La Commissione di Verifica Ammissibilità è nominata dal Direttore del Fondo una tantum e resta in carica in modalità permanente all’interno del Fondo, salvo esplicita richiesta di scioglimento da parte del Direttore. È attualmente composta da 3 membri individuati tra il personale dipendente del Fondo.
Ai fini della ammissibilità, devono essere accertati i seguenti presupposti, ossia:
🞟 che il Progetto formativo sia stato proposto per la condivisione da soggetti titolati (evento verificabile in Piattaforma Femiweb), così come previsto nell’Accordo Interconfederale “Principi e regole per l’attuazione del processo di condivisione delle parti sociali dei progetti formativi finanziati da FondItalia”, siglato dalle Parti in data 30.05.2018, e nel “Regolamento delle attività della Commissione Paritetica Nazionale” e nel “Regolamento attuativo delle procedure finalizzate alla attuazione del processo di condivisone delle Parti Sociali dei Progetti formativi finanziati da FondItalia”, approvato nel Cda del 30.05.2018;
🞟 che la domanda di condivisione del Progetto Formativo abbia ottenuto parere favorevole (evento verificabile in Piattaforma Femiweb) da parte delle Parti Sociali istitutive di FondItalia per ogni Sportello;
🞟 che il Progetto formativo, redatto, validato e stampato mediante Piattaforma Femiweb, sia corredato degli allegati previsti, come specificato nell’Avviso FEMI di riferimento.
La verifica di ammissibilità formale viene svolta dalla Commissione dedicata nei tempi indicati per ogni Sportello a valere sullo specifico Avviso FEMI o Linee Guida per il finanziamento dei Progetti formativi a valere sui Conti Formativi monoaziendali di riferimento, senza l’attribuzione di alcun punteggio.
2. La Valutazione tecnica è una attività svolta dal Nucleo di Valutazione Tecnica nominato dal Consiglio di Amministrazione del Fondo.
Come deliberato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 09.06.201013, il Nucleo di Valutazione Tecnica, già Comitato di valutazione, è costituito da esperti con competenze specifiche in merito alla valutazione di Progetti formativi in generale e Progetti
13 Estratto Verbale di riunione Consiglio di Amministrazione, Vol. I - pag. 20, punto 2:
“Costituzione del Comitato di valutazione.
Il Presidente espone al Consiglio la necessità per il Fondo di dotarsi di un Comitato di valutazione in vista dell'attivazione delle attività formative previste per l'autunno p.v.
formativi su tematiche ex lege, in particolare per quanto riguarda la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, la cui individuazione è demandata al Presidente del Fondo e la ratifica in merito alla composizione all’intero CdA.
Le modalità di funzionamento del Nucleo di Valutazione Tecnica, inizialmente regolamentate dal “Regolamento per la valutazione dei Progetti formativi” a cura del Nucleo di Valutazione del 18.10.2010, vengono sempre specificate nell’Avviso FEMI e riportate nei Manuali di presentazione, gestione e rendicontazione delle attività finanziate da FondItalia mediante Avvisi FEMI a valere sui Conti di Rete e mediante Linee Guida a valere sui Conti Formativi monoaziendali di riferimento e disponibili sul sito xxx.xxxxxxxxxx.xxx.
Il Nucleo di Valutazione Tecnica si riunisce con una cadenza pressoché mensile, dettata dalle tempistiche dell’Avviso FEMI o dalle Linee Guida per il finanziamento dei Progetti formativi a valere sui Conti Formativi monoaziendali di riferimento.
Nel corso di ogni sessione, dopo opportuno esame e relativo contraddittorio, il Nucleo di Valutazione Tecnica riporta la valutazione collegialmente concordata per ogni singolo Progetto su apposito verbale predefinito sulla base di criteri stabiliti dal Consiglio di Amministrazione ed implementato su Piattaforma Femiweb, qualificando l’ammissibilità o meno dello stesso al contributo.
Il suddetto verbale di valutazione, riportante la graduatoria dei Progetti giunti a FondItalia entro i termini previsti dall’Avviso, con associato l’esito della valutazione espresso in punteggi, viene successivamente sottoposta al Consiglio di Amministrazione per il definitivo esame e l’eventuale delibera di concessione del finanziamento.
Allo stato attuale, il Nucleo di Valutazione Tecnica nella fase di valutazione è chiamato ad attribuire un punteggio complessivo ad ogni Progetto, con un valore massimo di 100, ottenibile dalla somma dei punteggi parziali assegnati sui singoli indicatori.
Il punteggio minimo per l’ammissibilità in graduatoria è di 60 punti.
A seguire l’elenco degli indicatori attualmente in uso dal Nucleo di Valutazione Tecnica per la valutazione delle varie tipologie di Progetto – Tabella 4. Indicatori per la valutazione dei Progetti presentati in risposta ad Avvisi FEMI a valere su Conti di Rete e Tabella 5. Indicatori per la valutazione dei Progetti presentati in risposta Linee Guida per il finanziamento dei Progetti formativi a valere sui Conti Formativi monoaziendali e Tabella 6. Indicatori per la valutazione dei Progetti finanziati mediante Voucher.
Tabella 4. Indicatori per la valutazione dei Progetti presentati in risposta ad Avvisi FEMI a valere su Conti di Rete
Elementi di valutazione
Criteri
Punteggi assoluti assegnabili
Analisi dei fabbisogni e metodologia di raccolta
Descrizione delle esigenze formative individuate per i singoli lavoratori delle imprese coinvolte nel progetto formativo e i metodi utilizzati per la raccolta delle informazioni
Max 10
Obiettivi
Descrizione degli obiettivi generali del progetto in rapporto alla domanda di formazione rilevata e alle priorità indicate nell’Avviso
Max 15
Caratteristiche generali del Progetto
Descrizione in merito a:
🞟 tipologia delle imprese beneficiarie delle attività del Progetto
🞟 caratteristiche dei lavoratori destinatari della formazione
🞟 articolazione del Progetto
🞟 tematiche formative
🞟 programmi didattici (allegati al Progetto)
🞟 tempistica per la realizzazione del Progetto formativo
Max 30
Metodologie di intervento
Descrizione delle modalità formative utilizzate (tra quelle indicate nell'Avviso)
Max 10
Modalità di monitoraggio e di valutazione risultati
Descrizione degli indicatori, modalità e strumenti adottati per il processo di monitoraggio e di valutazione Max 10
Attività non formative
Descrizione delle attività non formative (propedeutiche, in itinere, finali e/o trasversali) previste per la realizzazione dell’intervento proposto
Max 15
Priorità Avvisi FEMI Presenza degli elementi premianti indicati come priorità dell’Avviso Max 10
SOGLIA DI AMMISSIBILITÀ 60/100
Il Consiglio all’unanimità approva la costituzione del Comitato e dà il più ampio mandato alla Presidenza per l'individuazione dei componenti il Comitato stesso, riservandosi di ratificarne la composizione.”
Tabella 5. Indicatori per la valutazione dei Progetti presentati in risposta Linee Guida per il finanziamento dei Progetti formativi a valere sui Conti Formativi monoaziendali
Elementi di valutazione
Criteri
Punteggi
assoluti assegnabili
Analisi dei fabbisogni e metodologia di raccolta
Descrizione delle esigenze formative individuate per i singoli lavoratori delle imprese coinvolte nel progetto formativo e i metodi utilizzati per la raccolta delle informazioni
Max 10
Obiettivi Descrizione degli obiettivi generali del progetto in rapporto alla domanda di formazione rilevata e alle priorità indicate nelle Linee Xxxxx
Xxx 15
Caratteristiche generali del Progetto
Descrizione in merito a:
🞟 tipologia delle imprese beneficiarie delle attività del Progetto
🞟 caratteristiche dei lavoratori destinatari della formazione
🞟 articolazione del Progetto
🞟 tematiche formative
🞟 programmi didattici (allegati al Progetto)
🞟 tempistica per la realizzazione del Progetto formativo
Max 30
Metodologie di intervento Descrizione delle modalità formative utilizzate (tra quelle indicate nelle
Linee Guida)
Max 10
monitoraggio e di valutazione | ||
Attività non formative15 | Descrizione delle attività non formative (propedeutiche, in itinere, finali e/o trasversali) previste per la realizzazione dell’intervento proposto | Max 15 |
Priorità Linee Guida | Presenza degli elementi premianti indicati come priorità delle Linee Xxxxx | Xxx 10 |
SOGLIA DI AMMISSIBILITÀ | 60/100 |
Modalità di monitoraggio e di valutazione risultati14
Descrizione degli indicatori, modalità e strumenti adottati per il processo di
Max 10
14 Per le attività di monitoraggio e di valutazione dei risultati, si raccomanda di descrivere sempre nel dettaglio gli indicatori, la modalità e gli strumenti adottati.
15 Con “attività non formative” si fa riferimento a tutte quelle azioni che non attengono espressamente ai percorsi formativi, ma che concorrono alla realizzazione degli stessi. Esse comprendono attività relative a diverse fasi del Progetto che, per loro importanza ai fini della realizzazione degli obiettivi previsti in fase progettuale, prevedono un punteggio assegnabile piuttosto elevato.
Si articolano in:
✓ attività propedeutiche, quali ricerche, orientamento;
✓ attività in itinere e finali, quali certificazione delle competenze acquisite, comunicazione e diffusione dei risultati, monitoraggio d’aula, rendicontazione;
✓ attività trasversali a tutte le fasi del Progetto, come coordinamento, segreteria, amministrazione, monitoraggio e valutazione dell’intero ciclo di vita del Progetto formativo.
Pertanto, si raccomanda di prevedere sempre tali attività, compilando in modo dettagliato il campo relativo alla descrizione delle stesse.
L’assenza di attività non formative nell’ambito del Progetto o la mancata adeguatezza di dettaglio determinano la mancata assegnazione del punteggio relativo all’item, generando una inevitabile penalizzazione a discapito del punteggio generale.
Elementi di valutazione
Criteri
Punteggi assoluti assegnabili
Tabella 6. Indicatori per la valutazione dei Progetti finanziati mediante Voucher
Analisi dei fabbisogni e motivazioni alla scelta del Voucher
Caratteristiche generali del Voucher e descrizione dell’ente erogatore
Descrizione delle esigenze formative individuate per i singoli lavoratori delle imprese coinvolte nel Progetto formativo e delle motivazioni che hanno portato alla scelta della modalità Voucher
Descrizione in merito a:
🞟 requisiti Ente erogatore (allegare CV al Progetto)
🞟 obiettivi formativi
🞟 caratteristiche dei lavoratori destinatari della formazione in modalità Voucher
🞟 programmi didattici (allegati al Progetto)
Max 30
Max 30
Modalità di rilascio dell’attestato Descrizione della modalità con cui verrà rilasciato l’attestato Max 30
Priorità Linee Guida Presenza degli elementi premianti indicati come priorità
dell’Avviso/Linee Xxxxx
Xxx 10
SOGLIA DI AMMISSIBILITÀ 60/100
È discrezione del Nucleo di Valutazione Tecnica del Fondo poter richiedere, per tramite della Piattaforma Femiweb, eventuali chiarimenti in merito ai Progetti valutati, secondo le tempistiche specificate nell’Avviso FEMI o nelle Linee Guida per il finanziamento dei Progetti formativi a valere sui Conti Formativi monoaziendali di riferimento, escludendo la possibilità per l’Ente Attuatore di postare i chiarimenti dopo il termine indicato.
1.12 Disciplina sugli Aiuti di Stato
Il finanziamento concesso da FondItalia a valere sugli Avvisi è soggetto alla disciplina sugli Aiuti di Stato, in base ai regolamenti vigenti al momento della concessione dei contributi alle imprese beneficiarie.
Secondo quanto disposto dall'articolo 107 comma 1 del TFUE, gli Aiuti di Stato “sono incompatibili con il mercato interno, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri”, in quanto favoriscono talune imprese o talune produzioni e falsano o minacciano di falsare la concorrenza.
Ai sensi dell’articolo 108 comma 3 del TFUE, tali Aiuti sono soggetti a procedura di notifica alla Commissione Europea.
Il disposto dell’articolo 109 del TFUE chiarisce, tuttavia, che il Consiglio può determinare le categorie di Aiuti che sono dispensate dall’obbligo di notifica e la Commissione, secondo quanto stabilito nell’articolo 108 comma 4, può adottare Regolamenti concernenti queste categorie di Aiuti.
Con il Regolamento UE 2015/158816, il Consiglio ha autorizzato la Commissione a dichiarare che, a determinate condizioni, sono esentati dall’obbligo di notifica gli Aiuti alla formazione.
Fra questi sono ricompresi gli Aiuti “de minimis”, Xxxxx che non superando un importo prestabilito e concessi a una impresa in un determinato arco di tempo, non soddisfano tutti i criteri del disposto dall’art. 107 comma 1 del TFUE e non sono, dunque, soggetti alla procedura di notifica.
La disciplina comunitaria relativa agli Aiuti di Stato è normata da:
🞟 Regolamento UE 1379/2013 del Parlamento - Aiuti “de minimis” per il settore pesca e acquacoltura, integrato dal Regolamento UE 717/2014 della Commissione che prevede che possano essere concessi Aiuti entro un massimale di € 30.000,00 nell'arco di tre esercizi finanziari.
🞟 Regolamento UE 1408/2013 della Commissione - Aiuti “de minimis” per il settore agricolo. Tale regolamento prevede che possano essere concessi Aiuti entro un massimale di € 15.000,00 nell’arco di tre esercizi finanziari.
🞟 Regolamento UE 1407/2013 della Commissione - Aiuti “de minimis” per tutti gli altri settori compreso il settore trasporti. Tale regolamento prevede che possano essere concessi Aiuti entro un massimale di € 200.00,00 nell'arco di tre esercizi finanziari, ad eccezione degli Aiuti nel settore dei trasporti per il quale il limite massimo è di € 100.000,00 nell'arco di tre esercizi finanziari.
🞟 Regolamento UE n. 651/2014 della Commissione – Aiuti esentati dall’obbligo di notifica che, in applicazione degli articoli 107 e 108 del TFUE, ha stabilito alcune categorie di Aiuti compatibili con il mercato comune, tra cui gli Aiuti alla formazione purché non riguardino la formazione cogente. Tale regolamento è diventato attuativo in Italia con Fondi interprofessionali per la formazione continua - Regolamento per la concessione di Aiuti alle imprese per attività di formazione continua in esenzione ai sensi del Regolamento (CE) n. 651/2014 - approvato con X.X. 00\Xxxx. D.G.\2014 del 12.11.2014 e successivo X.X. 00\Xxxx. D.G.\2014 del 17.12.2014 di modifica - Direzione Generale per le Politiche Attive, i Servizi per il lavoro e la Formazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
16 Tale Regolamento ha abrogato il Regolamento 994/98 del Consiglio
In applicazione ai Regolamenti relativi agli Aiuti di importanza minore “de minimis”, l’intensità dell’Aiuto sarà indicata di volta in volta nell’Avviso FEMI di riferimento17. In applicazione al Regolamento UE n. 651/2014, capo III, art. 31 comma 4, l’intensità dell’Aiuto non potrà superare il 50%18 del finanziamento.
Può, tuttavia, arrivare al 70% aggiungendo:
🞟 10 punti percentuali, se la formazione è destinata a lavoratori disabili e svantaggiati;
🞟 10 punti percentuali, se la formazione è destinata alle medie imprese;
🞟 20 punti percentuali, se la formazione è destinata alle piccole imprese.
Il Regolamento UE 651/2014 chiarisce, tuttavia, che qualora gli Aiuti esentati siano concessi per gli stessi costi ammissibili individuabili, il cumulo dovrà essere consentito solo fino all’intensità massima di Aiuto di cui al capo III art. 31 comma 4.
L’art. 31 comma 2 del citato Regolamento chiarisce che gli Aiuti alla formazione non possono essere relativi alla formazione cogente.
Tali Aiuti sono esentati dall’obbligo di notifica qualora si verifichi tale presupposto, qualora l’intensità dell’Aiuto non superi i parametri percentuali previsti, qualora non superino la soglia di notifica di 2 milioni di euro per Progetto di formazione ex art. 4 lettera n) e qualora siano riferibili a quanto previsto al comma 3 del citato art. 31 così come modificato dal Regolamento UE 2017/1084.
Il predetto Regolamento n. 651/2014 esclude i finanziamenti in favore di imprese destinatarie di un ordine di recupero pendente a seguito di una precedente decisione della Commissione Europea che ha dichiarato un Aiuto illegale e incompatibile con il mercato interno.
Le imprese beneficiarie della formazione devono optare espressamente per il regime di Xxxxx da applicare. Prima della presentazione della domanda di finanziamento ciascuna impresa beneficiaria della formazione finanziata è tenuta a presentare apposita dichiarazione relativa alla tipologia di Aiuti ricevuti, compilando quindi l’Allegato D - Richiesta contributo del Soggetto beneficiario nel quale dovrà essere indicata anche l’intensità dell’Aiuto.
Per FondItalia, tutte le imprese beneficiarie di uno stesso Progetto devono obbligatoriamente optare per il medesimo regime di Xxxxx.
Ciascuna impresa beneficiaria deve garantire e documentare l’osservanza della disciplina comunitaria sugli Aiuti di Stato, assicurando il rispetto dell’intensità massima di finanziamento per essa ammissibile e la copertura della quota di cofinanziamento privato a proprio carico.
Il Soggetto Attuatore è unico responsabile dell’acquisizione della relativa documentazione da parte di tutte le imprese beneficiarie della formazione e della trasmissione a FondItalia di quanto richiesto.
Secondo quanto previsto dal Regolamento n. 115 del 31 maggio 2017, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 28 luglio 2017, al fine di verificare l’intensità dell’Aiuto e di evitare il cumulo dei benefici, nonché nel caso degli Aiuti “de minimis”, il superamento del massimale di Aiuto concedibile imposto dall’Unione Europea, FondItalia inserirà l’intensità degli Aiuti ed effettuerà i controlli amministrativi sul Registro Nazionale degli Aiuti di Stato.
Si rende noto, ad ogni buon fine, che l’effettiva erogazione dell’Aiuto richiesto da ciascuna impresa beneficiaria del finanziamento, è subordinata alla consultazione del Registro Nazionale degli Aiuti di Stato – RNA – e alla successiva verifica degli Aiuti erogabili.
Il perfezionamento della Convenzione, atto che formalizza l’affidamento per la realizzazione del Progetto approvato e ammesso a contributo all’Ente Attuatore titolare, sarà subordinato alla suddetta verifica.
FondItalia si riserva, pertanto, la possibilità di decurtare o revocare dal finanziamento previsto per ciascun Progetto formativo, eventuali importi richiesti che non rispettino le condizioni previste dalla disciplina sugli Aiuti di Stato.
In caso di subentro e/o sostituzione di imprese beneficiarie nel Progetto formativo, l’impresa beneficiaria subentrante, previa richiesta e autorizzazione da parte del Fondo, dovrà presentare l’Allegato D – Richiesta contributo del Xxxxxxxx beneficiario nel quale indicherà l’intensità dell’Aiuto.
Resta inteso che l’impresa subentrante dovrà applicare la medesima intensità di Xxxxx e di relative quote percentuali dell’impresa rinunciataria.
Tale dichiarazione dovrà essere resa prima dell’avvio della prima azione formativa a cui parteciperà con propri lavoratori. A seguito dell’approvazione del Progetto formativo, l’Ente Attuatore (EA) è tenuto ad informare per iscritto ciascuna impresa che ha rilasciato la dichiarazione di partecipazione circa l’importo potenziale dell’Aiuto concesso dal Fondo, e circa il suo carattere, “de minimis” o ex Reg. UE 651/2014, sulla base della scelta effettuata dall’impresa interessata.
1.12.1 Tipologia dei Progetti Formativi non finanziabili
Le procedure selettive, regolate da Avvisi pubblici, sono sottoposte alla disciplina sugli Aiuti di stato e, pertanto, non sono finanziabili Progetti formativi relativi alla formazione obbligo di legge, secondo quanto normato dal Regolamento UE 651/2014 art. 31 comma 2 e s.m.i. e dai decreti attuativi Fondi interprofessionali per la formazione continua - Regolamento per la concessione di Aiuti alle imprese per attività di formazione continua in esenzione ai sensi del Regolamento (CE) n. 651/2014 - approvato con D.D. 27\Segr. D.G.\2014 del
17 Nel rispetto di quanto previsto all’art. 6 comma 1 del Regolamento 1407/2013 che cita: “Se un Aiuto de minimis è concesso a norma del presente Regolamento a diverse imprese nell’ambito di un regime e le imprese in questione ricevono aiuti individuali di importo diverso nel quadro del regime, lo Stato membro interessato può adempiere al proprio obbligo comunicando alle imprese una somma fissa corrispondente all’importo massimo di aiuto che è possibile concedere nell’ambito del regime.”
18 L’art. 31 comma 5 lettere a) e b) chiarisce che qualora l’aiuto sia concesso nel settore dei trasporti marittimi, a determinate condizioni l’intensità può arrivare al 100%.
12.11.2014 e successivo X.X. 00\Xxxx. D.G.\2014 del 17.12.2014 di modifica – Direzione Generale per le Politiche Attive, i Servizi per il lavoro e la Formazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Tuttavia, come ribadito anche da ANPAL con nota 0007377 del 15.06.2018 “quanto stabilito nel Regolamento UE 651/2014 all’art. 31 comma 2, esclude la possibilità di finanziare con le risorse del conto collettivo la formazione obbligatoria per legge. Ne consegue che è ammissibile il finanziamento della formazione obbligatoria per legge in caso di regime di aiuti “de minimis” in base al Regolamento (UE) n. 1407/2013”.
Pertanto, anche alla luce di quanto autorevolmente comunicato dall’ANPAL, si conferma che le imprese che optano per il regime di Xxxxx “de minimis”, in base al Regolamento (CE) n. 1407/2013 del 18 dicembre 2013, possono richiedere il finanziamento per la formazione obbligatoria per legge
1.12.2 Il finanziamento dei Progetti formativi a valere sugli Avvisi FEMI
Il valore totale di ogni singola proposta progettuale presentata a valere sugli Avvisi FEMI, riferibile a Progetti aziendali, monoaziendali o Progetti finanziati tramite Voucher, è determinato dalla somma del contributo richiesto come Aiuto di Stato e dell’apporto proprio.
Costo totale del Progetto = contributo richiesto + apporto proprio
Qualora l’impresa opti per Aiuti di importanza minore “de minimis”, l’intensità dell’Aiuto non dovrà superare la percentuale indicata nell’Avviso FEMI di riferimento.
Qualora l’impresa opti per Aiuti alla formazione esentati ex Regolamento UE n. 651/2014 e s.m.i., l’intensità dell’Aiuto potrà essere compresa fra il 50% e il 70% in base alle dimensioni e alle caratteristiche aziendali, come indicato nella Tabella 7. Tipologia di Aiuti
Tabella 7. Tipologia Aiuti
Tipologia di Aiuti | Finanziamento totale | Contributo richiesto | Apporto proprio |
Aiuti di importanza minore “de minimis”19 | 100% | Si veda Avviso FEMI di riferimento | Si veda Avviso FEMI di riferimento |
Aiuti esentati ex Regolamento UE n. 651/2014 e smi | 100% | 50% | 50% |
Aiuti esentati ex Regolamento UE n. 651/2014 e smi | 100% | 60% | 40% |
Aiuti esentati ex Regolamento UE n. 651/2014 e smi | 100% | 70% | 30% |
Il valore di ogni singola proposta progettuale presentata a valere sul Conto Formativo monoaziendale esula dall’applicazione della normativa in materia di Aiuti di stato, pertanto si calcola come indicato nei sotto paragrafi 1.12.3 e 1.12.4.
1.12.3 Contributo richiedibile per Progetti formativi a valere sul Conto formativo monoaziendale e sugli Avvisi FEMI
Ai fini della predisposizione della richiesta di contributo si chiarisce che il parametro ora/allievo massimo riconoscibile corrisponde a € 20,00 per tutte le tipologie di formazione richiesta. Da gennaio 2011, il CdA ha deliberato una maggiorazione del parametro costo ora/allievo da 20 a 25 euro per tutte quelle attività formative che prevedono un utilizzo intensivo di strumentazioni e metodologie formative specialistiche20.
L’importo richiedibile corrisponde, quindi, al prodotto del parametro ora/allievo per le ore di formazione/uomo previste per ciascuna attività:
Finanziamento richiedibile =
Numero allievi che partecipano all'attività (allievi attesi) x ore/formazione x Parametro orario.
Dal momento che ciascun Progetto formativo può prevedere n. attività formative, ai fini del calcolo del finanziamento richiedibile si calcolerà la somma in verticale dei prodotti di ciascuna attività formativa prevista.
Esempio:
I attività | allievi x ore x € 20,00 | = contributo singola attività |
II attività | allievi x ore x € 20,00 | = contributo singola attività |
III attività | allievi x ore x € 20,00 | = contributo singola attività |
19 L’intensità di aiuto di importanza minore de minimis è determinata di volta in volta nei singoli Avvisi FEMI di riferimento
.
20 È fatta salva la possibilità da parte del CdA del Fondo di riconoscere anche parametri superiori a 25 euro per il finanziamento di corsi di formazione di alta specializzazione.
Il contributo massimo richiedibile sarà, dunque, la somma del contributo richiedibile per ogni singola attività.
Dal momento che ciascuna azienda beneficiaria concorre con i propri dipendenti destinatari degli interventi formativi al raggiungimento del contributo massimo richiedibile, per ciascuna azienda bisognerà calcolare la quota di finanziamento massimo richiedibile corrispondente al prodotto del numero di allievi destinatari per le ore di formazione per il parametro ora/allievo.
La somma in verticale del finanziamento richiesto da ciascuna azienda corrisponderà inevitabilmente al finanziamento massimo richiedibile derivante dalla somma in verticale dei prodotti di ciascuna attività formativa.
1.12.4 Contributo richiedibile per Progetti individuali finanziabili mediante Voucher a valere sul Conto formativo monoaziendali e sugli Avvisi FEMI
Ai fini della predisposizione della richiesta di contributo si chiarisce che il valore di un singolo voucher può arrivare a € 3.000,00. L’importo richiedibile corrisponde, quindi, alla somma di ciascun voucher richiesto
Finanziamento richiedibile =
Numero allievi che partecipano al percorso formativo individuale (allievi attesi) x importo voucher
Dal momento che ciascun Progetto formativo individuale può prevedere n. voucher formativi, ai fini del calcolo del finanziamento richiedibile si calcolerà la somma in verticale dei prodotti di ciascun voucher.
Il contributo massimo richiedibile sarà, dunque, la somma del contributo richiedibile per ogni singolo percorso voucher.
Dal momento che ciascuna azienda beneficiaria concorre con i propri lavoratori destinatari degli interventi formativi al raggiungimento del contributo massimo richiedibile, per ciascuna azienda bisognerà calcolare la quota di contributo massimo richiedibile, corrispondente alla somma dei singoli voucher.
La somma in verticale del finanziamento richiesto da ciascuna azienda corrisponderà, inevitabilmente, al contributo massimo richiedibile nella scheda finanziaria, derivante dalla somma in verticale dei prodotti di ciascun voucher.
1.12.5 Apporto proprio
La quota di apporto proprio si applica esclusivamente per Progetti aziendali, interaziendali o finanziati tramite Voucher, presentati a valere sui Conti di Rete, mediante gli Avvisi FEMI, e dipende dall’intensità dell’Aiuto prescelto.
Qualora l’impresa opti per Aiuti di importanza minore “de minimis”, l’intensità dell’apporto proprio varierà in base a quanto indicato nell’Avviso FEMI di riferimento.
La quota di apporto proprio si applica esclusivamente per Progetti formativi presentati a valere su avvisi pubblici e dipende dal Regime di Xxxxx prescelto. Qualora l’impresa opti per Aiuti di importanza minore “de minimis”, l’intensità dell’apporto proprio varierà in base a quanto indicato nell’Avviso FEMI di riferimento.
Ad esempio, per quanto riguarda l’Avviso FEMI 2019.01, la scelta di Aiuti di importanza minore “de minimis” da parte dell’impresa ha previsto un contributo proprio pari al 20%, come indicato nella Tabella 8. Aiuti di importanza minore “de minimis” –
Tabella 8. Aiuti di importanza minore “de minimis” – Avviso FEMI 2019.01
Imprese beneficiarie | Dimensione impresa | Finanziamento totale | Contributo richiesto | Apporto proprio |
Impresa 1 | Microimpresa e piccola impresa | 100% | 80% | 20% |
Impresa 2 | Media impresa | 100% | 80% | 20% |
Impresa 3 | Grande impresa | 100% | 80% | 20% |
Il valore economico dell’Apporto proprio è determinato dalla somma dell’apporto proprio indicato da ciascuna impresa beneficiaria e corrispondente per ciascuna di esse al valore percentuale riportato nella colonna di riferimento.
Qualora l’impresa opti per Aiuti alla formazione esentati ex Regolamento UE n. 651/2014 e s.m.i., l’intensità dell’apporto proprio sarà ricompresa fra il 30% e il 50% in base alle dimensioni e caratteristiche aziendali.
Esempio:
Imprese beneficiarie | Dimensione impresa | Finanziamento totale | Contributo richiesto | Apporto proprio |
Impresa 1 | Microimpresa e piccola impresa | 100% | 70% | 30% |
Impresa 2 | Media impresa | 100% | 60% | 40% |
Impresa 3 | Grande impresa | 100% | 50% | 50% |
Il valore economico dell’Apporto proprio è determinato dalla somma dell’apporto proprio indicato da ciascuna impresa beneficiaria e corrispondente per ciascuna di esse al valore percentuale riportato nella colonna di riferimento.
L’Apporto proprio dovrà essere rendicontato per ogni Impresa beneficiaria per un importo uguale a quanto approvato nelle modalità previste nell’Avviso FEMI di riferimento.
Si rende noto, ad ogni buon fine, che la quota dell’apporto proprio viene calcolata automaticamente dalla Piattaforma Femiweb, nel momento dell’inserimenti della scelta dell’Aiuto e delle dimensioni e caratteristiche aziendali.
Si chiarisce, altresì, che la formazione dovrà avvenire durante il regolare orario di lavoro, dal momento che le imprese beneficiarie concorrono all’intensità dell’Aiuto attraverso la quota di apporto proprio determinata dal costo dei lavoratori in formazione.
1.12.6 Predisposizione della Scheda Finanziaria
La predisposizione della scheda finanziaria varia in base alla tipologia di finanziamento richiesto.
🞟 costi reali, relativi ai costi diretti corrispondenti alle Macrovoci A e B
In caso di Progetto individuale finanziabile mediante Voucher è prevista un’unica Macrovoce A relativa al costo dei progetti individuali.
🞟 costi a forfait, relativi ai costi indiretti corrispondenti alla Macrovoce D.
Si potranno prevedere costi indiretti forfetari con tasso variabile a seconda della tipologia di Progetto21 sui costi diretti, al netto della quota di cofinanziamento, a condizione che la percentuale sia determinata ex ante.
🞟 apporto proprio corrispondente alla Macrovoce F.
L’apporto proprio dovrà essere previsto esclusivamente per Progetti formativi presentati a valere sugli Avvisi FEMI ed è relativo al mancato reddito delle imprese beneficiarie che corrisponderà al costo del lavoro dei dipendenti in formazione.
A supporto della predisposizione della scheda finanziaria relativa agli Avvisi FEMI, è possibile utilizzare un Simulatore per il calcolo del Cofinanziamento, presente sul sito xxx.xxxxxxxxxx.xxx, che consente di simulare il calcolo del cofinanziamento coerentemente con la tipologia di impresa beneficiaria e il Regime di Aiuti prescelto.
1.12.6.1 Ricorso alla delega
Si chiarisce che, come ribadito dall’ANPAL nelle Linee Guida sulla gestione delle risorse attribuite ai Fondi Paritetici Interprofessionali per la formazione continua di cui all’art.118 della legge 23 dicembre 2000 n. 388, laddove sia previsto il ricorso alla species della delega a un Soggetto Terzo, questa sarà approvata solo a condizione che:
🞟 si tratti di acquisizioni qualificate che conferiscano all’operazione un apporto di tipo integrativo e/o specialistico di cui l’attuatore non disponga in maniera diretta;
🞟 si tratti di interventi formativi rivolti al personale dipendente di imprese non dotate di centro di formazione interna;
🞟 il valore complessivo delle attività delegate non sia superiore al 30% del contributo richiesto.
21 Alla data di redazione del presente Regolamento, i Progetti formativi presentati in risposta ad Avvisi FEMI a valere sui Conti di Rete ed in risposta alle Linee Guida a valere sui Conti Formativi monoaziendali prevedono un tasso di costi a forfait pari al 25%, mentre per i Progetti individuali finanziabili mediante Voucher a valere sui Conti di Rete e sui Conti Formativi monoaziendali il tasso non può superare il 10%.
1.13 Fase di gestione e rendicontazione dei Progetti formativi approvati22
Un Progetto ha una durata massima complessiva di 365 giorni di calendario, compresi tra la data apposta nella Convenzione (data di inizio Progetto) e la data di presentazione del rendiconto amministrativo-contabile (data di fine Progetto).
Non è ammesso l’avvio di un Progetto formativo prima dell’approvazione da parte del competente Consiglio di Amministrazione.
Eventuali proroghe e deroghe sono disciplinate nel “Manuale di presentazione, gestione e rendicontazione delle attività finanziate mediante Avvisi FEMI a valere sui Conti di Rete”, e dal “Manuale di presentazione, gestione e rendicontazione delle attività finanziate mediante Linee Guida a valere sui Conti Formativi monoaziendali” di riferimento e disponibili sul sito xxx.xxxxxxxxxx.xxx.
I Progetti formativi approvati proseguono il proprio ciclo di vita nella fase di gestione, secondo il flusso rappresentato nella Figura 1b. Le fasi del Ciclo di vita del Progetto per FondItalia – Gestione Progetto formativo (PF), a seguire.
Figura 1b. Le fasi del Ciclo di vita del Progetto per FondItalia – Gestione del Progetto formativo (PF)
ADEMPIMENTI ESEGUITI DA
Eventuale richiesta anticipo su contributo richiesto nel Progetto formativo a fronte di
Eventuale erogazione anticipo su contributo richiesto nel PF
Eventuali richieste variazioni post-approvazione su PF
Eventuali autorizzazione richieste variazioni post-
Eventuale richiesta vidimazione registri da parte del Fondo
Eventuale vidimazione registri da parte del Fondo
Realizzazione attività formative previste dal PF
Eventuale visita in itinere e redazione del verbale ispettivo
Eventuale richiesta proroga di fine PF
Eventuale autorizzazione proroga di fine PF
Presentazione documentazione rendiconto PF
ENTE ATTUATORE
AREA AMMINISTRATIVA
ENTE ATTUATORE
AREA FORMAZIONE – DIREZIONE
ENTE ATTUATORE
AREA FORMAZIONE
ENTE ATTUATORE
ENTE TERZO
ENTE ATTUATORE
AREA FORMAZIONE – DIREZIONE
ENTE ATTUATORE
22 Per quanto non espressamente previsto nei citati Manuali di presentazione, gestione e rendicontazione delle attività finanziate da FondItalia, trova applicazione la normativa nazionale e comunitaria di riferimento.
I Progetti formativi approvati proseguono il proprio ciclo di vita fino alla fase di rendicontazione e saldo, secondo il flusso rappresentato nella Figura 1c. Le fasi del Ciclo di vita del Progetto per FondItalia – Rendicontazione e saldo del Progetto formativo (PF), a seguire.
Figura 1c. Le fasi del Ciclo di vita del Progetto per FondItalia – Rendicontazione e saldo del Progetto formativo (PF)
Verifica tecnico amministrativa di I livello
Eventuale richiesta integrazioni su documentazione rendiconto presentata da EA
Eventuale invio documentazione integrativa al rendiconto
Valutazione integrazioni al rendiconto
Redazione verbale di verifica tecnico amministrativa
di I livello
Redazione verbale di saldo contributo PF
Erogazione saldo contributo PF
Operazioni di svincolo polizza fideiussoria
ADEMPIMENTI ESEGUITI DA
AREA CONTROLLI
AREA CONTROLLI
ENTE ATTUATORE
AREA CONTROLLI
AREA CONTROLLI
AREA AMMINISTRATIVA - DIREZIONE
AREA AMMINISTRATIVA
AREA AMMINISTRATIVA
In qualsiasi momento del ciclo di vita, il Progetto può essere sospeso, per rinuncia al contributo da parte dell’Ente Attuatore e delle imprese beneficiarie o per revoca del Progetto per irregolarità da parte del Cda del Fondo. In ogni caso, è prevista la restituzione da parte dell’Ente Attuatore dell’eventuale anticipo ricevuto.
A seguito del saldo, il Progetto formativo si intende concluso e dopo un periodo di tempo prestabilito23, l’Area Amministrativa procede con le operazioni di svincolo della polizza fideiussoria.
Possono però ancora verificarsi due eventi straordinari:
🞟 l’Ente Attuatore non concorda con l’esito delle verifiche tecnico amministrative di I livello e presenta delle controdeduzioni entro e non oltre 10 giorni dalla data di ricezione del verbale di chiusura di I livello.
🞟 il Progetto formativo viene individuato per una eventuale verifica tecnico amministrativa a campione di II livello, a cura di un Ente Terzo al Fondo.
23 Attualmente dopo 60 giorni.
In entrambi i casi, la procedura prevede i passaggi rappresentati nella Figura 1d. Evento straordinario Ciclo di vita del Progetto per FondItalia – Presentazione controdeduzioni al verbale di saldo e Figura 1e. Evento straordinario Ciclo di vita del Progetto per FondItalia – Verifiche di II livello, a seguire.
Figura 1d. Le fasi del Ciclo di vita del Progetto per FondItalia – Presentazione controdeduzioni al verbale di saldo
Eventuale presentazione controdeduzioni
al verbale di saldo
Verifica tecnico amministrativa controdeduzioni
Redazione verbale di verifica tecnico amministrativa controdeduzioni
Eventuale erogazione nuovo saldo
Eventuale restituzione somme anticipo non riconosciute
Operazioni di svincolo o di escussione polizza fideiussoria
ADEMPIMENTI ESEGUITI DA
ENTE ATTUATORE
ENTE TERZO
ENTE TERZO
AREA AMMINISTRATIVA
ENTE ATTUATORE
AREA AMMINISTRATIVA
Figura 1E. Le fasi del Ciclo di vita del Progetto per FondItalia – Verifiche di II livello
Verifica tecnico amministrativa di II livello
Rapporto ispettivo di II livello
Eventuale rapporto Ente Attuatore su rapporto ispettivo negativo
Acquisizione rapporto ispettivo ed eventuale nuovo saldo
Eventuale sanzione a carico dell’Ente Attuatore
Eventuali operazioni di escussione polizza fideiussoria
ADEMPIMENTI ESEGUITI DA
ENTE TERZO
ENTE TERZO
ENTE ATTUATORE
CdA
CdA
AREA AMMINISTRATIVA
1.13.1 La richiesta di anticipazione
A seguito della firma della Convenzione che sancisce il finanziamento del Progetto e a fronte di idonea polizza fideiussoria a copertura dell’importo di cui si chiede l’erogazione, per l’Ente Attuatore è possibile richiedere anticipi fino al 75% (settantacinque per cento) del contributo richiesto e approvato.
Nel caso in cui il finanziamento totale preveda un apporto proprio da parte dell’impresa, la richiesta di anticipo dovrà essere ovviamente calcolata soltanto sulla quota di contributo richiesta e approvata dal Fondo e non sulla quota di apporto proprio.
L'erogazione dell'anticipazione da parte di FondItalia è subordinata alla verifica, da parte del Fondo, della correttezza e adeguatezza della polizza fideiussoria presentata dall’EA in relazione al contributo richiesto mediante il Progetto formativo presentato.
1.13.2 Vidimazione dei Registri per la didattica
Nella fase di realizzazione delle attività formative, l’Ente Attuatore è tenuto ad utilizzare idonei registri di presenza dei partecipanti.
I registri, comprensivi di copertina e pagine numerate progressivamente, devono essere vidimati in data antecedente l’effettivo inizio delle attività formative da un pubblico ufficiale (Direzione Provinciale del Lavoro, Regione, Provincia, Comune, Uffici Postali) o da un Revisore contabile iscritto all’Albo o da un Notaio.
Il Fondo, oltre a fornire adeguati modelli, offre un servizio di preventiva vidimazione da Parte di FondItalia.
1.13.3 Variazioni, proroghe, rinunce
È prerogativa dell’Ente Attuatore:
🞟 richiedere eventuali variazioni nella fase di gestione del Progetto (variazione calendario; sostituzione Aziende Beneficiarie; cambio composizione aule didattiche, etc.);
🞟 presentare, entro i 30 giorni precedenti la data di fine Progetto, una richiesta proroga una tantum di ulteriori 180 giorni;
🞟 presentare eventuale rinuncia al contributo approvato.
Per tutte le necessità sopraelencate è previsto il ricorso a procedure dedicate e l’impiego di modelli scaricabili dal sito xxx.xxxxxxxxxx.xxx.
1.13.4 Presentazione della rendicontazione finale
Per quanto riguarda la fase di rendicontazione e le modalità di presentazione della stessa si rimanda al Capitolo 4. del presente Regolamento.
2 STRUTTURA INTERNA
2.1 Organi statutari: ruoli e responsabilità ai sensi del D.Lgs. 231/2001
Quale adempimento ai fini dell’esonero dalla responsabilità ex D.Lgs. 231/2001, l’art. 6 comma 1 lett. b) del Decreto, il Fondo ha previsto l’istituzione di un Organismo di Vigilanza (d’ora in avanti anche O.d.V.) dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo, a cui è attribuito il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza del Modello dell’organizzazione, gestione e controllo ex d.lgs. 8 giugno 2001 n. 231, approvato in data 27.07.2017, curandone altresì l’aggiornamento.
Si tratta di un Organismo dell’Ente, nominato dal Presidente su proposta del Consiglio di Amministrazione, dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo e professionalità nell’espletamento dei suoi compiti istituzionali, in posizione di terzietà e indipendenza rispetto agli altri organi dell’ente, al quale è stata assicurata continuità di azione.
Per lo svolgimento delle funzioni relative all’Organismo di Xxxxxxxxx (O.d.V. monocratico), lo studio incaricato svolge le attività previste ai sensi dell’art.6 Co.1 lett. b) del d.lgs. 231/2001, a titolo esemplificativo e non esaustivo, con la predisposizione annuale di:
🞟 verbale di insediamento;
🞟 verbali di riunione dell’Organismo;
🞟 pianificazione dei controlli periodici per l’attuazione del modello 231 e dei protocolli operativi dello stesso;
🞟 piani di audit volti a verificare periodicamente l’effettiva attuazione dei protocolli;
🞟 aggiornamento annuale del modello 231 esclusivamente in base alle eventuali modifiche normative.
L’obiettivo primario dell’adozione di Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo è quello di attivare un sistema di prevenzione e gestione dei rischi in linea con le disposizioni del Decreto ed idoneo a prevenire e ridurre nella maggior misura possibile, in ambito delle attività del Fondo, il rischio di commissione di reati, e conseguentemente ad evitare l’applicazione delle sanzioni previste dal medesimo Decreto.
Per la realizzazione del Progetto, l’Organizzazione ha provveduto a creare un team di lavoro composto dalla Direzione Amministrativa e da alcuni Responsabili di Area del Fondo.
Il Progetto è stato articolato in due fasi:
1° fase | formalizzazione del Modello, secondo quanto previsto all’art 6.1, lettera (a) del Decreto. A tale fine è stata predisposta una mappatura delle aree a rischio reato, si è proceduto alla valutazione del grado di adeguatezza dei protocolli esistenti, integrandoli con quelli necessari affinché il rischio di commissione dei reati ipotizzati venisse ridotto ad accettabile; |
2° fase | creazione dell’Organismo di Vigilanza, ex articolo 6.1, lettera (b) del Decreto. |
2.2 Strutture operative: ruoli e responsabilità ai sensi del D.Lgs. 231/2001
In coerenza con quanto previsto dall’articolo 6.2, lettera (a), del Decreto, l’Organizzazione ha provveduto all’elaborazione della mappatura delle aree a rischio reato (c.d. “Attività Sensibili”).
Obiettivo di questa fase è stato l’analisi del contesto delle attività del Fondo, per verificare dove (in quale aree/settori di attività) e secondo quali modalità e grado di rischiosità potessero essere commessi fatti riconducibili alle figure di reato previste dal Decreto.
Il risultato di tale verifica si è concretizzato in un elenco delle attività che, esclusivamente in considerazione dei loro specifici contenuti, sono più esposte al rischio potenziale di commissione dei reati disciplinati dal Decreto.
Inoltre, i controlli interni sono stati oggetto di specifica analisi, nella quale si è valutato per le singole attività se il livello dei controlli interni previsto fosse adeguato al corrispondente livello di rischio predefinito per definire lo stesso “accettabile”; nel caso in cui non fossero ritenuti “accettabili”, è stata prevista la possibilità di definire ed introdurre nel sistema di controllo i correttivi necessari per garantire la adeguata prevenzione di comportamenti illeciti. Per l’elaborazione di detta mappatura, si è partiti dall’analisi dei singoli reati sanzionati ai sensi del Decreto. (Vedi fattispecie Reati previsti dal D. Lgs. 231/01).
In una seconda fase, si è provveduto ad associare i reati che potenzialmente potrebbero essere commessi all’interno dell’organizzazione, con ciascuna attività interessata in xxx xxxxxxx, xx xxxxxxxxxxxxxx xxx xxxxxxx reato, definendo, al contempo, funzioni interessate e possibili modalità di commissione degli stessi (Vedi Mappatura processi a rischio reati ex D.Lgs. 231/01).
Nell’individuazione dei reati presupposto si tenuto conto di un approccio prudenziale ed estensivo, che considera l’attività svolta da FondItalia come connessa ad una natura pubblicistica, sebbene, la natura dei fondi interprofessionali anche in giurisprudenza risulta allo stato dubbia.
D’altro canto, se da una parte parrebbe acclarato che il contributo dello 0,30% proveniente dall’INPS sia da considerarsi una prestazione patrimoniale imposta e quindi a natura pubblicistica ai sensi dell’art. 23 della Costituzione così come si deduce dell’interpretazione dell’art. 118, commi 3, 5 e 8 della legge 388/2000, dall’altra parte i fondi interprofessionali non sembrerebbero caratterizzati da elementi pubblicistici richiesti per gli organismi di diritto pubblico.
Tuttavia, a tal riguardo la giurisprudenza, soprattutto in ambito amministrativo, non risulta consolidata sul punto permanendo ancora dubbi in ordine alla natura pubblicistica, pertanto ragioni di carattere prudenziale fanno propendere per un approccio estensivo e che connota l’attività del fondo come pubblica.
Al fine di assicurare a questa attività un idoneo livello di dettaglio ed il corretto adeguamento alla realtà delle attività del Fondo, ogni figura dell’organizzazione interessata, ha provveduto a dare il proprio necessario apporto alla corretta identificazione delle Attività “Sensibili”.
Dall’analisi dei rischi di reati ipotizzabili condotta dall’Organizzazione ai fini del D.Lgs. 231/2001 è emerso che i Processi Sensibili ad oggi, riguardano principalmente le seguenti aree:
🞟 Indebita percezione di contributi, finanziamenti o altre erogazioni, truffa in danno dello stato o di un ente pubblico e frode informatica in danno dello stato o di un ente pubblico (art. 24 del Decreto);
🞟 Delitti informatici e trattamento illecito dei dati (art. 24 bis del Decreto);
🞟 Concussione e corruzione (art. 25 del Decreto);
🞟 Reati societari (art. 25 ter del Decreto);
🞟 Omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro (art. 25 septies del Decreto);
🞟 Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art. 25 octies del Decreto);
🞟 Delitti in materia di violazione del diritto di autore (art. 25 novies del Decreto);
🞟 Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria (art. 25 decies del Decreto).
La mappatura delle Attività Sensibili è chiaramente da interpretarsi come un complesso in evoluzione, non potendosi infatti escludere ulteriori ampliamenti dell’ambito applicativo del Decreto, così come evoluzioni processuali e/o organizzative della Società, il cui verificarsi potrebbe comportare una variazione delle aree potenzialmente esposte al rischio di reato.
2.2.1.1 Ripartizione dei reati presupposto in ragione delle classi di rischio
FondItalia nell’individuazione delle procedure ritenute idonee alla prevenzione dei reati presupposto, ha tenuto conto, in una prima fase, della ripartizione di questi ultimi in classi di rischio.
La classificazione in reati comuni, peculiari e atipici è stata parametrata, in quella sede, alla frequenza statistica di verificabilità del reato all’interno dell’attività fondo interprofessionale e alla connessione con gli specifici profili organizzativi e gestionali dell’ente “associazione”.
Oltre al rischio-reato in astratto, così individuato, si è poi provveduto a valutare il rischio effettivo per FondItalia, verificando preliminarmente l’idoneità dei protocolli comportamentali già esistenti e la eventuale necessità di implementarli per una più efficace attività di prevenzione.
2.2.1.2 Procedure generali di prevenzione dei reati di cui al D.lgs. 231/2001
Le operazioni concernenti attività a rischio–reati devono essere registrate documentalmente e verificabili con immediatezza.
Ogni documento, afferente alla gestione amministrativa o formativa, deve essere redatto in conformità alla normativa vigente e sottoscritto da chi lo ha redatto ed è vietato non registrare documentalmente la movimentazione di denaro e fondi dell’organizzazione.
Nei rapporti con i rappresentanti dei soggetti pubblici ovvero di qualsiasi altro ente pubblico o pubblica amministrazione, anche delle Comunità europee, è fatto divieto a chiunque operi in nome e per conto della associazione di determinare le decisioni con violenza, minaccia o inganno.
Il Direttore generale ovvero il Presidente del C.d.A. sono tenuti alla reciproca informazione e consulenza in tutte le ipotesi in cui l’attività dell’uno possa riguardare la competenza dell’altro. La stessa regola vale per tutti coloro che partecipano a fasi diverse di una medesima procedura amministrativa.
Con riferimento alle procedure di cui sopra, il Direttore Generale e il Presidente si adoperano affinché sia sempre immediatamente possibile individuare il soggetto responsabile della singola fase della procedura ed ogni attività deve essere autorizzata specificamente o in via generale da chi ne abbia il potere.
Il Direttore Generale ovvero il Presidente, in ragione dell'articolazione delle attività e della complessità organizzativa, può adottare un sistema di deleghe di poteri e funzioni.
La delega è ammessa con i seguenti limiti e condizioni che:
a. essa risulti da atto scritto recante data certa;
b. il delegato possegga tutti i requisiti di professionalità ed esperienza richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate;
c. essa attribuisca al delegato tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate;
d. essa attribuisca al delegato l'autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle funzioni delegate;
e. la delega sia accettata dal delegato per iscritto;
f. alla delega sia data adeguata e tempestiva pubblicità.
Gli incarichi di consulenza esterna devono essere conferiti solo in presenza di reali esigenze del fondo e la relativa proposta deve essere formalizzata per iscritto recando l’indicazione espressa del compenso pattuito.
I fornitori devono essere selezionati in base a criteri di scelta individuati nel rispetto della legislazione regionale, nazionale e comunitaria e in base alla loro capacità di fornire prodotti o servizi rispondenti per qualità, costo e puntualità, all’esigenza di garantire l’efficacia della prestazione finale.
I contratti stipulati con consulenti e fornitori devono contenere specifiche clausole per l’immediata risoluzione del rapporto nelle ipotesi di inosservanza del Modello, nonché di elusione fraudolenta dello stesso, limitatamente alle procedure, richiamate nei contratti, attinenti all’oggetto dell’incarico o alla effettuazione della prestazione.
Per una dettagliata rassegna delle procedure da adottare per la prevenzione dei reati di cui al D. Lgs 231/2001 si rimanda al cap. 7 del “Modello dell’organizzazione, gestione e controllo ex d.lgs. 8 giugno 2001 n. 231”, approvato nel CdA del 27.07.2017 e allegato al presente Regolamento.
2.3 Organigramma e funzionigramma
L’organigramma di FondItalia, aggiornato alla data del 01.05.2018 è rappresentabile come raffigurato nella Figura 2. Organigramma FEMI, a seguire.
Come è possibile evincere dalla rappresentazione grafica, l’attuale assetto organizzativo del Fondo prevede, oltre alla presenza degli organi statutari, una articolazione in diverse aree destinate all’assolvimento di specifiche funzioni: Direzione; Area Amministrativa; Area Ricerca e Comunicazione; Area Formazione; Area Sviluppo; Area Controlli; Area Sistemi informativi.
Tale rappresentazione è definita, in coerenza con i criteri di coordinamento gerarchico, a partire dall’Assemblea dei Soci FondItalia.
Figura 2. Organigramma FEMI (alla data del 31.12.2018)
2.3.1 Assemblea dei Soci
L’Assemblea è composta in maniera paritetica da 12 membri, 6 in rappresentanza di FederTerziario e 6 in rappresentanza della UGL, firmatari dell’Accordo interconfederale.
I membri dell’Assemblea durano in carica tre anni e possono essere riconfermati più volte, salvo eventuale sostituzione prima della scadenza del triennio richiesta alle organizzazioni che li hanno nominati.
L’Assemblea si riunisce, di norma, due volte all’anno e, straordinariamente, ogni qualvolta sia richiesto da almeno due terzi dei membri dell’Assemblea o dal Presidente o dal Vicepresidente o dal Collegio Sindacale.
Spetta all’Assemblea:
🞟 nominare il Consiglio di Amministrazione;
🞟 nominare il Collegio dei Revisori dei Conti;
🞟 definire le Linee guida per l’attuazione degli scopi di cui all’art. 2 dello Statuto, ossia “promuovere e finanziare – secondo le modalità fissate dall’art. 118 della legge n. 388 del 2000 e successive modificazioni e integrazioni – per tutte le imprese che aderiscono al Fondo piani formativi aziendali, nazionali, territoriali o settoriali, concordati tra le Parti sociali in coerenza con la programmazione regionale e con le funzioni di indirizzo attribuite in materia al Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche sociali”;
🞟 deliberare in ordine agli eventuali compensi per i membri del Consiglio di Amministrazione;
🞟 stabilire il compenso per i componenti del Collegio dei Revisori dei Conti per l’intero periodo di durata del mandato;
🞟 stabilire importi e modalità per l’eventuale compenso/rimborso ai componenti gli Organi Sociali;
🞟 approvare le modifiche allo Statuto e al Regolamento su proposta unanime dei soci fondatori che dovranno comunque essere sottoposte alla verifica di conformità del Ministero del Lavoro (Legge 388/00 comma 2 art. 118 e successive modificazioni e integrazioni);
🞟 delegare al Consiglio o ai singoli Consiglieri il compimento di specifici atti e l’esercizio di determinate funzioni;
🞟 provvedere alla approvazione dei bilanci consuntivi e preventivi redatti dal Consiglio di Amministrazione.
2.3.2 Consiglio di amministrazione
L’attuale Consiglio di Amministrazione è costituito da 6 membri in rappresentanza di FederTerziario e l’altra metà in rappresentanza della UGL. I componenti il Consiglio sono nominati dall’Assemblea, durano in carica 3 anni e possono essere riconfermati più volte.
Al Consiglio spettano i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione per il raggiungimento degli scopi di FondItalia.
In particolare, il Consiglio ha il compito di:
🞟 dare attuazione agli indirizzi dell’Assemblea;
🞟 vigilare sul funzionamento dei servizi tecnici e amministrativi di FondItalia;
🞟 vigilare sul funzionamento delle iniziative promosse dal Fondo;
🞟 deliberare il modello organizzativo e gli organici che riterrà necessari al conseguimento degli obiettivi;
🞟 approvare i costi di amministrazione e di funzionamento del Fondo;
🞟 redigere i bilanci preventivi e consuntivi da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea;
🞟 regolare il rapporto di lavoro con il personale di FondItalia in ogni sua fase ed aspetto, e regolarne il trattamento economico, nell’ambito dei bilanci preventivi approvati dall’Assemblea;
🞟 deliberare in ordine all’assunzione e al licenziamento del personale necessario per il funzionamento del Fondo;
🞟 nominare e revocare il direttore del Fondo;
🞟 approvare le procedure di valutazione, tempi ed erogazione del finanziamento e modalità di rendiconto e procedure di monitoraggio, tenuto conto degli indirizzi dell’Osservatorio per la formazione continua e del Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche sociali;
🞟 predisporre le modifiche allo Statuto e al Regolamento da sottoporre all’Assemblea;
🞟 riferire all’Assemblea in merito alle proprie delibere.
2.3.3 Presidente e il Vicepresidente
Il Consiglio nomina fra i suoi componenti il Presidente, scelto tra i rappresentanti di FederTerziario e il Vicepresidente, scelto tra i rappresentanti della UGL, che durano in carica un triennio.
Spetta al Presidente, o al Vicepresidente in caso di assenza o impedimento dello stesso:
🞟 la legale rappresentanza del Fondo;
🞟 promuovere le convocazioni ordinarie e straordinarie dell’Assemblea e del Consiglio di Amministrazione;
🞟 presiedere le riunioni del Consiglio di Amministrazione;
🞟 svolgere gli altri compiti ad esso demandati dal presente Statuto o che gli siano affidati dall’Assemblea o dal Consiglio di Amministrazione.
2.3.4 Collegio dei Revisori
Il Collegio dei Revisori dei Conti è composto da tre membri effettivi: uno designato da FederTerziario, uno dalla UGL e uno, con funzione di Presidente, nominato dal Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali.
Tutti i componenti del Collegio dei Revisori dei Conti devono essere iscritti all’Albo dei Revisori contabili. Il Collegio dei Revisori dei Conti:
🞟 si riunisce ordinariamente una volta a trimestre ed ogni qualvolta il Presidente del Collegio stesso lo ritenga opportuno ed esercita le attribuzioni ed i doveri di cui agli articoli 2403, 2400 e 2407 del Codice Civile;
🞟 è invitato e partecipa di diritto ai Consigli di Amministrazione ed alle Assemblee;
🞟 esamina i bilanci consuntivi del Fondo per controllare la corrispondenza delle relative voci alle scritture dei registri contabili, che gli devono essere trasmessi, dal Consiglio di Amministrazione, almeno 15 giorni prima dell’Assemblea convocata per l’approvazione.
🞟 deve riferire all’Assemblea le eventuali irregolarità riscontrate durante l’esercizio delle loro funzioni.
2.3.5 Direzione
La direzione è lo strumento esecutore delle decisioni del Consiglio di Amministrazione.
Opera effettuando le opportune scelte strategiche, trasmettendole alle Aree subordinate e controllandone la puntuale esecuzione, in un’ottica di semplificazione organizzativa e di processo. Il tutto sotto la direzione e la vigilanza dello stesso Consiglio.
Comprende, come illustrato nella Figura 2. Direzione, il Direttore generale, il Vicedirettore e responsabile del controllo di gestione, anche responsabile del trattamento dei dati in merito agli obblighi derivanti dal Regolamento 679/2016 e referente per il Registro Nazionale degli Aiuti, un Assistente di direzione, che ha lo scopo di supportare la direzione per quanto riguarda le attività generali del Fondo, quali, a titolo esemplificativo, l’assistenza tecnica al Nucleo di Valutazione, il raccordo delle funzioni con le società esterne addette ai controlli di audit, etc. e la Segreteria generale, impegnata nel supporto alla direzione per quanto riguarda aspetti logistici, organizzativi e comunicazione istituzionale con ANPAL e Ministeri.
Figura 3. Direzione
I responsabili delle Aree organizzative rappresentate, indipendentemente dagli ambiti di competenza coordinate, hanno alcune responsabilità di carattere comune. In particolare, devono:
🞟 agire in conformità con le direttive del CdA, degli organi statutari e del direttore incaricato;
🞟 perseguire il raggiungimento degli obiettivi generali dell’organizzazione, assicurando la qualità dei servizi erogati;
🞟 assicurare lo svolgimento dei controlli finalizzati a garantire la regolarità del servizio, il contenimento dei rischi, la completezza e correttezza dei flussi informativi;
🞟 verificare, qualora le attività di competenza vengano svolte avvalendosi di service esterni, il servizio/prodotti ricevuti;
🞟 garantire la corretta applicazione delle direttive e delle policy del Fondo, nonché l’omogeneità dei comportamenti organizzativi all’interno della propria struttura;
🞟 garantire il rispetto dell’assetto organizzativo in un’ottica di costante miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dei servizi;
🞟 seguire l’evoluzione della normativa di riferimento anche collaborando per la diffusione delle informazioni e delle conoscenze all’interno del Fondo, anche segnalando alle Aree competenti la necessità di adeguamento delle disposizioni operative;
🞟 fornire consulenza e supporto alle altre Aree per le attività di propria competenza;
🞟 segnalare costantemente, per il proprio ambito di competenza, gli aggiornamenti dei contenuti da apportare al sito xxx.xxxxxxxxxx.xxx;
🞟 contribuire alla gestione delle risorse tecniche disponibili secondo criteri di efficacia ed efficienza, perseguendo coerenti obiettivi di economicità nel loro utilizzo;
🞟 collaborare allo sviluppo e all’aggiornamento delle applicazioni informatiche contribuendo all'individuazione delle esigenze e partecipando alle analisi funzionali e di definizione del rapporto costi/benefici;
🞟 garantire l’espletamento di ogni e qualsiasi attività anche non espressamente indicata dal presente documento conseguente o correlata alle funzioni di seguito assegnate o, comunque, finalizzata al raggiungimento della mission del Fondo.
Si riportano di seguito e per ciascuna Area, le responsabilità affidate per lo svolgimento dei processi organizzativi al fine di fornire una rappresentazione delle funzioni e del loro coordinamento.
2.3.6 Area Amministrativa
L’Area Amministrativa presiede alla definizione del sistema di governo economico, fiscale e finanziario, rappresentando un supporto per la formulazione e l’applicazione delle norme economiche e finanziarie e per la pianificazione strategica.
È garante della correttezza, completezza e trasparenza della documentazione inerente alle dinamiche economiche, finanziarie e patrimoniali della Società.
Comprende, come illustrato nella Figura 4. Area Amministrativa, il Responsabile d’Area, che collabora con la D.G. per il raggiungimento degli obiettivi generali e redige relazioni periodiche sull’andamento del Fondo, fornendo opportune analisi economiche e provvisionali e due Assistenti dell’Area, una dedita alle operazioni amministrative e contabili relative alle transazioni economiche che caratterizzano il Fondo e l’altra impegnata in attività inerenti al controllo di gestione.
2.3.7 Area Ricerca e Comunicazione
L’Area Ricerca e Comunicazione ha lo scopo di promuovere e diffondere, nel mercato di riferimento, l’identità del Fondo, per quanto concerne la storia, la mission, gli obiettivi, i valori e gli aspetti caratteristici e distintivi, valutando i tempi, le modalità ed i contenuti dei messaggi da comunicare.
Promuove e coordina attività di ricerca su temi in linea con la mission, le attività ed i contesti di riferimento del Fondo.
Comprende, come illustrato nella Figura 5. Area Ricerca e Comunicazione, il Responsabile d’Area, che organizza, in stretta collaborazione con la D.G. ed in linea con l’immagine e la policy del Fondo oltre che con le voci di budget ed i costi, la comunicazione specifica per i media, l’area pubblico-istituzionale e l’area utenti, ed un Ufficio stampa esterno, impegnato in attività di ufficio stampa, strategie di Digital PR e gestione social.
Figura 4. Area Amministrativa
Figura 5. Area Ricerca e Comunicazione
2.3.8 Area Formazione
L’Area Formazione ha lo scopo di presiedere a tutte le attività inerenti alla mission del Fondo, ossia il finanziamento delle attività formative per i lavoratori delle imprese aderenti a livello aziendale, territoriale, settoriale e/o tematico.
Comprende, come illustrato nella Figura 6. Area Formazione, il Responsabile d’Area, che si occupa della redazione e dell’aggiornamento, in stretta collaborazione con la D.G. e Responsabili delle Area Sviluppo e Controlli, di linee guida, manualistica, regolamenti e procedure relative alla progettazione, gestione e rendicontazione delle attività finanziate dal Fondo, e di un’Assistente di Area, che svolge tutte le attività di back office connesse il finanziamento delle attività formative per i lavoratori delle imprese aderenti, comprese le attività di verifica per quanto riguarda l’ammissibilità formale dei Progetti.
2.3.9 Area Sviluppo
L’Area Sviluppo opera per l’incremento di adesioni da parte delle imprese, prendendo parte ad attività promozionali, intessendo relazioni con potenziali Proponenti ed Attuatori e favorendo la costituzione di reti e sinergie.
Comprende, come illustrato nella Figura 7. Area Sviluppo, il Responsabile d’Area, che si occupa della promozione del Fondo e la costituzione di reti e sinergie, fornendo informazioni ad imprese ed intermediari (potenziali Titolari di Rete, Attuatori, consulenti del lavoro, etc) sui vantaggi dell’adesione a FondItalia e di un’Assistente di Area, che fornisce adeguata assistenza tecnica alle imprese e/o ai loro consulenti del lavoro per formalizzare l’adesione al Fondo ed effettua tutte le azioni di tipo tecnico di supporto alla creazione e l’alimentazione dei Conti di Rete in collaborazione con i potenziali Titolari.
Figura 6. Area Formazione
Figura 7. Area Sviluppo
2.3.10 Area Controlli
L’Area Controlli effettua tutte le verifiche amministrativo – contabili dei Progetti finanziati dal Fondo, al fine di accertare la rispondenza fra obiettivi previsti e obiettivi realizzati, la pertinenza, la coerenza, la legittimità e la tracciabilità delle spese sostenute dagli Enti Attuatori per la realizzazione dei risultati attesi dichiarati in fase progettuale. Come illustrato nella Figura 8. Area Controlli, comprende:
Responsabile d’Area
🞟 coordina il personale impiegato in qualità di addetti al Controllo;
🞟 sovraintende alle verifiche amministrativo - contabili dei rendiconti effettuate dagli addetti al controllo e autorizza la richiesta di integrazione;
🞟 sovraintende e valuta l’idoneità della documentazione fornita dagli Attuatori in relazione alle richieste autorizzate;
🞟 effettua verifiche amministrativo - contabili dei rendiconti dei Progetti finanziati dal Fondo e formula eventuali richieste di integrazione;
🞟 predispone i verbali di revisione tecnico – amministrativa;
🞟 tiene seminari formativi su argomenti inerenti alla Rendicontazione;
🞟 incontra Enti Attuatori in merito all’assistenza tecnica e alle problematiche generali e/o specifiche;
🞟 si occupa dello studio delle normative relative alla materia oggetto dell’Area, nonché dello studio e della risoluzione di problematiche inerenti alla normativa nazionale ed europea sui Fondi Interprofessionali;
🞟 intrattiene rapporti con gli Enti terzi cui sono affidate le controdeduzioni e l’audit di II livello;
🞟 fornisce, su richiesta, eventuale supporto tecnico al Nucleo di valutazione per quanto concerne le verifiche ex ante dei Progetti in fase di valutazione pre – approvazione CdA;
🞟 fornisce, su richiesta, supporto tecnico ai responsabili delle altre aree per quanto riguarda l’intera gestione del ciclo di vita del Progetto.
Addetto al Controllo III Livello
🞟 effettua verifiche amministrativo - contabili dei rendiconti dei Progetti finanziati dal Fondo e formula eventuali richieste di integrazione;
🞟 predispone i verbali di revisione tecnico – amministrativa;
🞟 formula e invia gli accoglimenti di proroga preventivamente autorizzati dalla Responsabile;
🞟 formula e invia particolari richieste di chiarimenti all’Area Amministrativa del Fondo e/o agli Enti Attuatori e Proponenti preventivamente autorizzati dalla Responsabile;
🞟 si relaziona con gli Enti Attuatori in relazione ai rendiconti di propria pertinenza;
🞟 incontra Enti Attuatori in merito a problematiche generali e/o specifiche;
🞟 supporta la Segreteria Generale d’area;
🞟 supporta l’archiviazione cartacea e telematica.
Addetti al Controllo IV Livello
🞟 effettuano verifiche amministrativo - contabili dei rendiconti dei Progetti finanziati dal Fondo con diretta supervisione della Responsabile e formulano eventuali richieste di integrazione con diretta supervisione della Responsabile;
🞟 predispongono i verbali di revisione tecnico – amministrativa con diretta supervisione della Responsabile;
🞟 si relazionano con gli Enti Attuatori in relazione ai rendiconti di propria pertinenza;
🞟 si occupano della Segreteria Generale d’area con il supporto dell’addetto di III Livello;
🞟 si occupano dell’archiviazione cartacea e telematica con il supporto dell’addetto di III Livello.
Figura 8. Area Controlli
2.3.11 Area Sistemi Informativi
L’Area Sistemi Informativi presiede alla gestione, manutenzione ed esercizio di tutti i sistemi informativi del Fondo ed in particolare della Piattaforma Femiweb, il sistema informativo adottato dal Fondo per la gestione di adesione, Progetti formativi a valere sugli Avvisi FEMI e i Conti formativi monoaziendali.
Comprende, come illustrato nella Figura 9. Area Sistemi Informativi, il Responsabile d’Area, che si occupa, in particolare, della gestione generale Piattaforma Femiweb on ed off line ed assistenza tecnica ed informatica agli utenti interni ed esterni e del caricamento degli esiti del CdA (approvazioni e altro) su Piattaforma Femiweb, e di un tecnico informatico impegnato nella manutenzione ed implementazione del software di Piattaforma Femiweb.
Figura 9. Area Sistemi Informativi
3 GESTIONE DELLE RISORSE
Una rappresentazione chiara e univoca della gestione delle risorse è riprodotta dalla redazione del bilancio del Fondo.
I criteri utilizzati nella stesura del bilancio chiuso al 31.12.2017, ad esempio, sono stati definiti anche alla luce delle novità introdotte nell’ordinamento nazionale dal D.Lgs. 139/2015, tramite il quale è stata data attuazione alla Direttiva 2013/34/UE. Per effetto del D.Lgs. 139/2015 sono stati modificati i principi contabili nazionali OIC.
Vista la particolarità del Bilancio del Fondo, non è stato fattibile determinare l’effetto degli impatti dei cambiamenti dei principi contabili, pertanto si è proceduto ad applicare i nuovi principi contabili dalla prima data in cui ciò è risultato fattibile.
Il bilancio FondItalia è conforme al dettato degli articoli 2423 e seguenti del Codice Civile.
Allo schema di bilancio utilizzato, di cui agli articoli 2424 e 2425 del Codice Civile, sono stati apportati alcuni adattamenti coerenti con la struttura giuridico-economica e gestionale dell’Ente e con le esigenze di Rendicontazione dei costi da effettuarsi al Ministero.
Si sottolinea che, in deroga al predetto articolo, gli oneri e i proventi sono determinati tenendo conto del Principio di Cassa pura per cui sono state evidenziate in bilancio le sole voci per le quali si è manifestato l’incasso o il pagamento entro la data di pubblicazione del bilancio.
Tuttavia, alla luce del documento contenente le “Istruzioni operative sul Rendiconto finanziario per cassa: dettaglio delle voci di entrata e uscita ammissibili”, trasmesso da ANPAL in data 28.01.2019, che descrive l’insieme delle entrate incassate e il dettaglio delle uscite sostenute per lo svolgimento delle attività di gestione, delle attività propedeutiche e delle attività finalizzate alla realizzazione delle attività formative, e alla luce del fatto che le categorie e le voci di entrata e di uscita ivi rappresentate saranno utilizzate nell’ambito dello svolgimento delle attività di verifica dell’Agenzia, il Fondo, al fine della stesura del Rendiconto annuale, ha optato per l’adozione delle suddette categorie/voci indicate nelle suddette Istruzioni.
3.1 Descrizione delle categorie di entrata
Come evincibile dal prospetto di “Rendiconto finanziario per cassa: dettaglio delle voci di entrata e di uscita ammissibili” proposto da ANPAL adottato dal Fondo, le categorie di entrata comprende le risorse che a diverso titolo entrano nelle disponibilità finanziarie annue del Fondo, riconducibili alle seguenti macro-categorie:
a. Apporti finanziari esterni;
b. Trasferimenti INPS (risorse 0,30);
c. Saldo positivo tra proventi e oneri finanziari ex L. 388/00;
d. Importi recuperati sulle risorse ex L. 388/00;
e. Reintegro delle spese non riconosciute.
A Apporti finanziari esterni
Apporti finanziari esterni derivanti esclusivamente da donazioni di terzi e da contributi dei soci costituenti i Fondi di carattere liberale, previsti eventualmente da Statuto.
B Trasferimenti INPS (“risorse 0,30”)
B.1 Disponibilità liquide delle annualità precedenti a quella di riferimento del Rendiconto
B.2 Disponibilità liquide dell’anno di riferimento del Rendiconto
B.3 Portabilità degli accreditamenti INPS (risorse 0,30) impiegati
C Saldo positivo tra oneri e proventi finanziari ex. L. 388/00
C.1 Proventi Finanziari sulle risorse ex L. 388/00
Interessi attivi derivanti da:
▪ deposito delle risorse in conto corrente;
▪ acquisto di prodotti finanziari a basso contenuto di rischio24;
▪ altri proventi, diversi dai precedenti, per cui è necessario specificare l’origine.
C.2 Oneri Finanziari sulle risorse ex L. 388/00
Spese relative alla gestione delle risorse (oneri bancari e finanziari dovuti per contratto), tra cui:
24 Il Fondo, per tramite del suo CdA, ammette l’acquisto di prodotti finanziari solo se indicati “a basso contenuto di rischio” o meglio intesi come investimenti cosiddetti “garantiti”, ossia tipologie di investimento che, secondo i parametri dell’attuale mercato finanziario, offrono una qualche sorta di protezione (obbligazioni, conti deposito, assicurazioni, polizze, etc).
▪ spese sostenute a titolo di oneri bancari per la tenuta del/i conto/i corrente/i;
▪ interessi passivi, eventualmente patiti nel corso dell’anno, nell’ipotesi in cui il Fondo si sia trovato in una situazione di effettiva carenza di liquidità dimostrabile;
▪ ad altri oneri, diversi dai precedenti per cui è necessario specificare l’origine.
D Importi recuperati sulle risorse ex L.388/00
D.1 Importi recuperati sulle risorse ex L.388/00
D.2 Interessi attivi sulle risorse recuperate ex L.388/00
Eventuali importi su somme erogate dal Fondo, a titolo di anticipo, alle imprese aderenti per la realizzazione delle attività formative e recuperate dallo stesso a fronte delle verifiche di competenza svolte sulla ammissibilità delle spese rendicontate.
Eventuali interessi attivi, in giacenza su c/c bancari, su somme erogate dal Fondo, a titolo di anticipo, alle imprese aderenti per la realizzazione delle attività formative e recuperate dallo stesso a fronte delle verifiche di competenza svolte sulla ammissibilità delle spese rendicontate.
E Reintegro delle spese non riconosciute
Eventuali somme non riconosciute a seguito dei controlli svolti da parte di XXXXX, che hanno dato luogo alla non ammissibilità di spese rendicontate.
3.2 Descrizione delle categorie di uscita
Sempre sulla base del suddetto prospetto di “Rendiconto finanziario per cassa: dettaglio delle voci di entrata e di uscita ammissibili”
proposto da XXXXX, le categorie di Uscita sono articolate in:
AG Attività di gestione
Personale delle sedi nazionali e delle eventuali articolazioni territoriali
AG1. 1
Personale
AG.1
AG1 1.1 | Retribuzione del personale dipendente | Spese relative alle retribuzioni ed agli oneri sociali a carico del personale dipendente delle sedi nazional’ del Fondo. | |
AG1 1.2 | Oneri del personale dipendente | Oneri relativi al personale dipendente delle sedi nazionali del Fondo per la quota posta a carico del datore di lavoro. | |
AG1 1.3 | Viaggi e trasferte del personale dipendente | Spese sostenute per i viaggi e le trasferte del personale dipendente delle sedi nazionali del Fondo. | |
AG1 | Retribuzione del personale dipendente | delle | Le presenti spese, relative alle retribuzioni, agli |
1.4
AG1 1.5
AG1 1.6
articolazioni territoriali del Fondo (eventuali)
Oneri del personale dipendente delle articolazioni territoriali (eventuali)
Viaggi e trasferte del personale dipendente delle articolazioni territoriali (eventuali)
oneri e sostenute per i viaggi e le trasferte del personale dipendente delle eventuali articolazioni territoriali del Fondo non vengono caricate in queste voci in quanto oggetto di affidamento annuale alle Articolazioni Territoriali riconosciute, come meglio dettagliato al punto 5.2 del presente Regolamento.
AG1. 2
Personale esterno
AG1 2.1
AG1 2.2
AG1 2.3
AG1 2.4
Collaboratori Spese sostenute per l’erogazione dei corrispettivi/compensi destinati ai collaboratori esterni finalizzati allo svolgimento di una o più attività del Fondo ammissibili.
Oneri dei collaboratori Xxxxx relativa agli oneri sostenuti per i collaboratori, attestata dal versamento dei contributi previsti.
Viaggi e trasferte dei collaboratori Spese sostenute per gli eventuali viaggi e le trasferte dei
collaboratori, entro i limiti stabiliti dal Fondo.
Incarichi professionali esterni Spese relative alle prestazioni professionali fornite da soggetti non appartenenti all’organico del Fondo e strettamente connesse all’attività di gestione del Fondo, caratterizzate dai requisiti della unicità, della singolarità, della puntualità e della determinatezza dell’arco temporale dell’incarico.
AG1. 3
Organi Statutari
AG1 3.1
AG1 3.2
AG1 3.3
Compensi Organi Statutari Spese relative ai compensi previsti per gli Organi Statutari deliberati in sede assembleare.
Oneri su compensi Organi Statutari Spese sostenute per la copertura degli oneri e accessori di legge previsti per i compensi degli Organi Statutari.
Viaggi e trasferte Organi Statutari Rimborsi corrisposti agli organi Statutari per le spese di viaggio e di trasferta per percorsi attinenti esclusivamente al raggiungimento delle sedi in cui si svolge l’attività dei rappresentanti degli Organi.
AG1 Compenso Presidente del collegio sindacale/dei
Spesa sostenuta per l’onorario da corrispondere al
3.4
AG1 3.5
AG1 3.6
AG1 3.7
revisori dei conti
Compenso componenti del collegio sindacale/dei revisori dei conti
Oneri componenti del collegio sindacale/dei revisori dei conti
Viaggi e trasferte dei componenti del collegio sindacale/dei revisori dei conti
Presidente del collegio, al netto degli oneri e accessori di legge.
Spese sostenute per la corresponsione dei compensi ai membri del collegio nominati dalle parti costituenti del Fondo.
Oneri e accessori di legge riferibili ai compensi corrisposti a tutti i membri del collegio.
Spese relative ai rimborsi corrisposti a tutti i membri del collegio per le spese di viaggio e di trasferta.
AG2. 1
Esecuzione di lavori
AG2 1.1
AG2 1.2
AG2 1.3
Spese tecniche di progettazione dei lavori Spese sostenute dal Fondo relative alla progettazione, alle necessarie
attività preliminari, nonché al coordinamento della sicurezza in fase di progettazione.
Esecuzione dei lavori Spese sostenute dal Fondo per l’esecuzione dei lavori a misura, a corpo, in economia previsti dal Progetto approvato.
Spese di collaudo Spese sostenute dal Fondo per l’esecuzione del collaudo, laddove previsto dalla normativa di riferimento per la tipologia di lavori eseguiti.
AG2. 2
Acquisto di beni
AG2 2.1
AG2 2.2
AG2 2.3
AG2 2.4
Mobili e arredi Spese sostenute per l’acquisto di mobili ed arredi presenti nelle sedi istituzionali del Fondo per lo svolgimento delle attività di gestione.
Libri, riviste e volumi Spese sostenute per l’acquisto di libri, riviste e volumi che alimentano archivi documentali presenti nelle sedi istituzionali del Fondo per lo svolgimento delle attività di gestione.
Apparecchiature elettroniche Spese sostenute per l’acquisto e manutenzione di apparecchiature
elettroniche presenti nelle sedi istituzionali del Fondo per lo svolgimento delle attività di gestione (server, personal computer, fotocopiatrici, stampanti, fax, apparecchi telefonici fissi e mobili, etc.).
Software Spese sostenute per la progettazione, l’acquisto e l’aggiornamento dei software utilizzati nell’ambito dell’attività di gestione del Fondo per l’adozione del sistema informativo/contabile di gestione.
AG2. 3
Acquisto di servizi
AG2 3.1
Noleggio/leasing Canoni pagati per il noleggio/leasing di beni utilizzati per lo svolgimento delle attività di gestione.
AG2 3.2
Servizi di contabilità e revisione legale dei conti
Spese relative all’acquisizione di servizi professionali di contabilità e/o per la revisione legale dei conti svolta dai soggetti di cui all’art. 4 del Decreto Legislativo del 27 gennaio 2010, n. 39 e s.m.i.
AG2 3.3
Consulenze Spese relative agli incarichi di consulenza e di assistenza a contenuto complesso, inseriti in un quadro articolato di attività organizzate sulla base dei bisogni del Fondo.
AG3 | Spese di funzionamento del Fondo | ||
AG3 | Locazione sedi del Fondo | Spese sostenute per l’affitto dei locali, sede di svolgimento di tutte le | |
1.1 | attività istituzionali del Fondo. | ||
AG3 1.2 | Utenze e servizi | Spese sostenute dal Fondo per il pagamento delle utenze (illuminazione, riscaldamento, condizionamento, condominio, pulizie delle sedi, traffico telefonico e collegamenti internet), dei servizi postali di qualsiasi genere e di altre spese correnti aventi carattere generale. | |
AG3 1.3 | Materiali di consumo | Spese relative all’acquisto di beni di consumo funzionali all’attività generale del Fondo (spese di cancelleria, stampati, etc). | |
AG3 1.4 | Spese di vitto per rappresentanza | Spese sostenute dal Presidente e/o Direttore del Fondo nello svolgimento di attività di natura promozionale svolta al fine di consolidare l’immagine del Fondo e acquisire nuove imprese aderenti. | |
AG3 | Spese assicurative del Fondo |
AG3 2.1
AG3
Assicurazioni per responsabilità civile della sede del Fondo
Assicurazioni per responsabilità
Spese relative ai premi su polizze assicurative stipulate per legge ai fini del risarcimento di danni causati a terzi presenti nelle sedi del Fondo oggetto del contratto di locazione.
Spese relative ai premi su polizze assicurative stipulate ai fini del
2.2 | amministrativa del Fondo | risarcimento di danni causati a terzi dai dipendenti del Fondo, nello svolgimento delle attività amministrative di competenza. | |
AG4 | Imposte e tasse | ||
4.1 | Imposte | Spese sostenute per il pagamento delle imposte a carico del Fondo. | |
4.2 | Tasse | Spese sostenute per il pagamento delle tasse a carico del Fondo. |
Personale delle sedi nazionali e delle eventuali articolazioni territoriali dei Fondi
AP1.1
Personale
AP.1
AP1 | Retribuzione del personale dipendente | Spese relative alle retribuzioni ed agli oneri sociali a carico | |
1.1 | del personale dipendente delle sedi nazionali del Fondo. | ||
AP1 | Oneri del personale dipendente | Xxxxx relativi al personale dipendente delle sedi nazionali del | |
1.2 | Fondo per la quota posta a carico del datore di lavoro. | ||
AP1 | Viaggi e trasferte del personale dipendente | Spese sostenute per i viaggi e le trasferte del personale | |
1.3 | dipendente delle sedi nazionali del Fondo. | ||
AP1 | Retribuzione del personale dipendente delle | Le presenti spese, relative alle retribuzioni, agli oneri e viaggi | |
1.4 | articolazioni territoriali del Fondo (eventuali) | e trasferte a carico del personale dipendente delle eventuali | |
AP1 | Oneri del personale dipendente delle | AATT del Fondo, non vengono caricate in queste voci in quanto oggetto di affidamento annuale alle Articolazioni | |
1.5 | articolazioni territoriali del Fondo (eventuali) | Territoriali riconosciute, come meglio dettagliato al punto 5.2 | |
AP1 | Viaggi e trasferte del personale dipendente delle | del presente Regolamento. | |
1.6 | articolazioni territoriali del Fondo (eventuali) | ||
AP1.2 | Personale esterno | ||
AP1 | Collaboratori | Spese sostenute per l’erogazione dei corrispettivi/compensi | |
2.1 | destinati ai collaboratori esterni finalizzati allo svolgimento | ||
di una o più attività del Fondo ammissibili. | |||
AP1 | Xxxxx dei collaboratori | Xxxxx relativa agli oneri sostenuti per i collaboratori, | |
2.2 | attestata dal versamento dei contributi previsti. | ||
AP1 | Xxxxxx e trasferte dei collaboratori | Spese sostenute per gli eventuali viaggi e le trasferte dei | |
2.3 | collaboratori, entro i limiti stabiliti dal Fondo. | ||
AP1 | Incarichi professionali esterni | Spese relative alle prestazioni professionali fornite da | |
2.4 | soggetti non appartenenti all’organico del Fondo e inerenti | ||
alle attività propedeutiche connesse alla realizzazione dei | |||
Progetti Formativi, caratterizzate dai requisiti della unicità, | |||
della singolarità, della puntualità e della determinatezza | |||
dell’arco temporale dell’incarico, comprese le prestazioni | |||
meramente occasionali ed episodiche, con determinatezza | |||
dell’arco temporale, che si esauriscono in una sola azione o | |||
prestazione legata a specifiche necessità contingenti. | |||
AP1.3 Eventuale quota eccedente del compenso del Presidente del Collegio sindacale/Collegio dei Revisori dei conti | |||
AP1 | Compenso Presidente del Collegio | Quota eccedente la spesa sostenuta per l’onorario da | |
3.1 | sindacale/dei revisori dei conti | corrispondere al Presidente del Collegio, al netto degli oneri | |
e accessori di legge. | |||
AP1 | Oneri sul compenso del Presidente del | Quota eccedente degli oneri e accessori di legge riferibili ai | |
3.2 | Collegio sindacale/dei revisori dei conti | compensi corrisposti al Presidente del Collegio. | |
AP.2 | Acquisto di beni e servizi | ||
AP2.1 | Acquisto di beni | ||
AP2 | Arredi e mobili | Spese sostenute per l’acquisto di mobili ed arredi presenti | |
1.1 | nelle sedi istituzionali del Fondo per lo svolgimento delle | ||
attività propedeutiche connesse alla realizzazione di Progetti | |||
formativi. | |||
AP2 | Libri, riviste e volumi | Spese sostenute per l’acquisto di libri, riviste e volumi che | |
1.2 | alimentano archivi documentali presenti nelle sedi | ||
istituzionali del Fondo per lo svolgimento delle attività | |||
propedeutiche connesse alla realizzazione di Progetti | |||
formativi. | |||
AP2 | Apparecchiature elettroniche | Spese sostenute per l’acquisto e manutenzione di | |
1.3 | apparecchiature elettroniche presenti nelle sedi istituzionali | ||
del Fondo per lo svolgimento delle attività propedeutiche | |||
connesse alla realizzazione di Progetti formativi (server, |
AP Attività propedeutiche
personal computer, fotocopiatrici, stampanti, fax, apparecchi telefonici fissi e mobili, etc.). | ||||
AP2 1.4 | Software | Spese sostenute per la progettazione, l’acquisto e l’aggiornamento dei software utilizzati nell’ambito dell’attività propedeutiche connesse alla realizzazione di Progetti formativi per l’adozione del sistema informativo/contabile di gestione. | ||
AP2.2 | Acquisto di servizi | |||
AP2 2.1 | Formazione dei Fondi | Spese sostenute per le attività di formazione/aggiornamento del personale dipendente e degli operatori delle sedi nazionali e delle eventuali articolazioni territoriali del Fondo. In tale ambito può essere compreso il costo riferito alla formazione delle parti sociali per interventi formativi destinati a dirigenti sindacali (di entrambe le parti sociali) che trattano direttamente presso le aziende i temi della formazione continua. | ||
AP2 2.2 | Pubblicità | Spese sostenute per la diffusione delle attività svolte dal Fondo e delle opportunità offerte (es: inserzioni su quotidiani | ||
e riviste periodiche, partecipazioni fieristiche, sponsorizzazioni, locandine, cartellonistica, brochure, etc.). Nel costo complessivo può essere compreso anche quello riferito alla predisposizione, stampa e confezionamento del materiale pubblicitario. | ||||
AP2 2.3 | Convegni, seminari, workshop | Spese sostenute per l’organizzazione e la realizzazione degli eventi promozionali dell’attività svolta dai Fondi. | ||
AP2 2.4 | Servizi per l’analisi della domanda fabbisogni | e | dei | Spese relative all’acquisizione di servizi professionali per l’analisi della domanda e dei fabbisogni formativi, svolti da soggetti terzi siano essi persone fisiche o persone giuridiche. |
AP2 2.5 | Progettazione, implementazione aggiornamento del sito web | e | spese sostenute per lo svolgimento/acquisizione di servizi di progettazione, implementazione e aggiornamento del sito web del Fondo. | |
AP2 | Progettazione, implementazione | e | Spese relative allo svolgimento/acquisizione di servizi di | |
2.6 | aggiornamento del sistema informatico di valutazione, controllo e monitoraggio | progettazione, implementazione e aggiornamento del sistema informatico di valutazione, controllo e monitoraggio delle attività formative finanziate dal Fondo. | ||
AP2 | Servizi di valutazione, selezione, controllo e | Spese sostenute per lo svolgimento e/o acquisizione (ad | ||
2.7 | monitoraggio dei progetti formativi | esempio Assistenza tecnica esterna al Fondo) di servizi di valutazione, selezione, controllo e monitoraggio delle attività formative finanziate dal Fondo. | ||
AP2 2.8 | Servizi e strumenti di assistenza tecnica | Spese sostenute per l’erogazione di servizi e strumenti di assistenza tecnica per la realizzazione di interventi formativi. | ||
AP2 2.9 | Consulenze | Spese relative agli incarichi di consulenza e di assistenza a contenuto complesso, inseriti in un quadro articolato di attività organizzate sulla base dei bisogni del Fondo. |
AF Attività finalizzate alla realizzazione di Progetti formativi
1. ATTIVITA' FORMATIVE AZIENDALI
2. ATTIVITA' FORMATIVE TERRITORIALI
3. ATTIVITA' FORMATIVE SETTORIALI
Erogazioni mediante Avvisi FEMI a valere sui Conti di Rete e mediante Linee guida a valere sui Conti formativi monoaziendali
4. ATTIVITA' FORMATIVE INDIVIDUALI Erogazioni mediante Voucher
Rientrano in tale macro-categoria tutte le spese relative al finanziamento delle attività formative di cui beneficiano le imprese aderenti. Le spese inerenti queste macro-categorie vengono presentate mediante la compilazione della scheda finanziaria presente nel formulario di presentazione del Progetto, compilabile in piattaforma Femiweb e controllate mediante le attività di verifica amministrativo-contabile effettuate dal Fondo.
3.2.1 Procedure per la verifica e il controllo da parte del Fondo sulle spese sostenute per le attività di gestione e per le attività propedeutiche
Come anticipato, è l’Area Amministrativa che, oltre a presiedere alla definizione del sistema di governo economico, fiscale e finanziario e garantire la correttezza, completezza e trasparenza della documentazione inerente alle dinamiche economiche, finanziarie e patrimoniali del Fondo, applica costanti procedure inerenti al controllo di gestione anche per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi e il monitoraggio delle spese sostenute dal Fondo per le attività di gestione e propedeutiche.
Il costante monitoraggio, realizzato mediante l’implementazione di un sistema informatico realizzato ad hoc, consente di rilevare in tempo reale
l’eventuale scostamento tra obiettivi di spesa previsti dal bilancio di previsioni e spese effettivamente realizzate, affinché possano essere tempestivamente determinate ed attuate le opportune azioni correttive.
3.2.2 Procedure di acquisizione di beni e servizi
A seguito dell’intervenuto riordino, con X.Xxx. 18 aprile 2016 n. 50, della disciplina in materia di appalti pubblici di lavori, servizi e forniture sì come dettata dal D.Lgs. 163/2006 e dal regolamento attuativo di cui al D.P.R. 207/2010, è stato redatto e pubblicato il Regolamento attuativo “Principi e disposizioni per l’acquisizione di servizi, forniture, lavori ed opere” approvato nel C.d.A. del 26.05.2016 che disciplina la modalità di affidamento e di esecuzione delle acquisizioni di lavori, servizi e forniture da parte del Fondo con particolare riferimento alle acquisizioni per importi inferiori alle soglie dei contratti pubblici di rilevanza comunitaria, ai sensi e per gli effetti del vigente Codice dei Contratti ed altresì nel rispetto delle disposizioni del Codice Civile in materia.
Per quanto non espressamente previsto nel suddetto Regolamento attuativo, in allegato al presente Regolamento generale, e nel X.X.xx. 8 aprile 2016 n. 50, le procedure di affidamento e le altre attività amministrative in materia di contratti pubblici si espletano nel rispetto delle disposizioni sul procedimento amministrativo di cui alla Legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni e integrazioni.
Il suddetto Regolamento attuativo, improntato a garantire la maggiore snellezza nelle procedure di acquisto, è aperto al recepimento di eventuali nuove direttive europee e/o nuove tipologie di procedure, o ancora a particolari strategie d’acquisto su specifiche gare anche al fine di standardizzare/ottimizzare i beni da acquistare o di semplificarne la gestione.
3.2.3 Modalità di distribuzione delle risorse per le attività formative
Alla data dell’invio ad ANPAL del presente Regolamento generale, la quota che FondItalia destina alla formazione è pari al 70% dello
0.30 trasferito alle imprese, così come stabilito nel Programma Operativo Attività (POA) attualmente in vigore e come specificato nel “Manuale di presentazione, gestione e rendicontazione delle attività finanziate mediante Avvisi FEMI a valere sui Conti di Rete”, e dal “Manuale di presentazione, gestione e rendicontazione delle attività finanziate mediante Linee Guida a valere sui Conti Formativi monoaziendali” attualmente in uso e disponibili sul sito xxx.xxxxxxxxxx.xxx.
3.2.4 Elementi minimi per la composizione degli Avvisi
Gli Avvisi pubblici a valere sui Conti di Rete FondItalia si attengono – secondo quanto previsto dall’art. 12 della L. 241 del 1990 e dall’art. 118, comma 2, della L. 388 del 2000 – al rispetto delle seguenti indicazioni operative relative all’attuale quadro regolatorio.
Pertanto, in aderenza con quanto evidenziato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nel parere AS1273 (ex S2512) del 29.04.2016, FondItalia provvede a predeterminare e a rendere pubblico per ogni Avviso, con un adeguato grado di dettaglio:
🞟 le modalità e le tempistiche entro cui FondItalia si impegna ad approvare i Progetti formativi a valere sullo specifico Avviso;
🞟 le modalità e le tempistiche entro cui FondItalia si impegna a richiedere i chiarimenti formulati dal Nucleo di Valutazione Tecnica (esclusivamente relativi ai contenuti del Progetto) e ad esaminare i riscontri di suddette richieste;
🞟 le modalità e tempistiche con cui devono essere rendicontati i Progetti formativi autorizzati per la liquidazione dei finanziamenti.
Per quanto riguarda la predisposizione degli Avvisi a valere sui Conti di Rete FondItalia, si è stabilito che ogni singolo Avviso FEMI
espliciti i seguenti elementi:
🞟 finalità;
🞟 tipologia degli interventi ammessi tra Progetti formativi aziendali e interaziendali;
🞟 priorità;
🞟 modalità formative ammesse;
🞟 requisiti dei presentatori ammessi, compresi gli eventuali soggetti partner e gli eventuali enti terzi delegati;
🞟 modalità di condivisione dei Progetti formativi alle parti Sociali;
🞟 beneficiari ammissibili;
🞟 modalità di determinazione del cofinanziamento privato secondo quanto normato dalla disciplina degli Aiuti di Stato;
🞟 destinatari dell’attività formativa;
🞟 risorse complessive destinate al finanziamento dei Progetti finanziati a valere sullo specifico Avviso FEMI;
🞟 termini e modalità per la presentazione delle domande (tempistiche dei singoli Sportelli degli Avvisi);25
25 In particolare, per ogni Sportello vengono indicate:
🞟 documentazione da produrre in sede di presentazione dei Progetti formativi;
🞟 tempi e modi per la verifica di ammissibilità formale, a cura della Commissione di Verifica Ammissibilità (CVA), e la valutazione tecnica, a cura del Nucleo di Valutazione, con specifica degli indicatori e range dei punteggi adottati, preventivamente approvati dal CdA, per la valutazione dei Progetti;
🞟 tempi di realizzazione e rendicontazione;
🞟 i contributi ammissibili per la formazione aziendale ed interaziendale;
🞟 obblighi dei soggetti ammessi al contributo;
🞟 modalità di comunicazione degli esiti;
🞟 modalità di verifica in itinere ed ex post;
🞟 modalità di erogazione del contributo;
🞟 modalità per la richiesta di chiarimenti;
🞟 elementi di privacy;
🞟 modalità di revoca o rinuncia al contributo approvato;
🞟 norme di rinvio.
3.2.5 Mobilità in entrata ed in uscita tra Fondi Interprofessionali
Per quanto riguarda la mobilità in entrata ed in uscita tra Fondi Interprofessionali, nonostante la possibilità enunciata dalla Circolare INPS
n. 107 dell’01.10.2009 di “prevedere ulteriori elementi di subordine in eventuali regolamenti interni dei singoli Fondi”, per FondItalia è totalmente aderente a quanto stabilito dall’art. 19, comma 7, del Decreto Legge 29 novembre 2008, n.185, convertito nella legge 28 gennaio 2009, n. 2 e successive modifiche ed integrazioni.
Come statuito dalla norma, infatti, anche FondItalia in caso di mobilità tra i Fondi interprofessionali da parte dei datori di lavoro aderenti riconosce che “[…] …la quota di adesione versata dal datore di lavoro interessato presso il fondo di provenienza nel triennio precedente deve essere trasferita al nuovo fondo di adesione nella misura del 70 per cento del totale, al netto dell’ammontare eventualmente già utilizzato dal datore di lavoro interessato per finanziare propri piani formativi ... […]”.
FondItalia si attiene, inoltre, anche alla disposizione sempre prevista dalla suddetta norma, la quale prevede che il Fondo di provenienza esegua “il trasferimento delle risorse al nuovo Fondo entro novanta giorni dal ricevimento della richiesta da parte del datore di lavoro, senza addebito di oneri o costi. Il Fondo di provenienza è altresì tenuto a versare al nuovo Fondo, entro 90 giorni dal loro ricevimento, eventuali arretrati successivamente pervenuti dall’Inps per i versamenti di competenza del datore di lavoro interessato.”
- la data di apertura;
- la data di chiusura (che corrisponde al termine ultimo per la validazione dei Progetti in Piattaforma Femiweb);
- il termine per ricezione plichi presso FondItalia;
- il termine per richiesta chiarimenti da parte del Nucleo di Valutazione;
- il termine per la ricezione dei chiarimenti;
- la data di approvazione da parte del CdA e pubblicazione graduatoria sul sito xxx.xxxxxxxxxx.xxx.
4 RENDICONTAZIONE: PRINCIPI E MODALITÀ
La fase di rendicontazione è l’atto conclusivo di un Progetto finanziato e di fatto ne rappresenta lo strumento con il quale gli Enti Attuatori documentano la realizzazione dello stesso.
La finalità del rendiconto è di ottenere il riconoscimento delle spese sostenute e dimostrare il conseguimento degli obiettivi previsti.
Compito degli Enti Attuatori è quindi predisporre, correttamente, puntualmente e nei tempi previsti, la documentazione amministrativo- contabile, e la documentazione a supporto della documentazione contabile da cui si evidenzia la giustificazione della spesa. Compito di FondItalia è, invece, verificare la coerenza tra risultati ottenuti e costi e valutare la legittimità delle spese sostenute per la realizzazione dei risultati attesi previsti in fase progettuale.
Il rendiconto rappresenta, quindi, la storia di un Progetto formativo, attraverso cui si comprendono e si ricostruiscono le fasi di progettazione, di gestione, di formazione e di predisposizione della documentazione amministrativo-contabile.
Il rendiconto è, dunque, parte integrante di un Progetto formativo e, in quanto tale, coincide con l’ultima attività non formativa.
La fase della rendicontazione rientra, quindi, nei 12 mesi di vita di un Progetto ovvero, nel caso di richiesta e concessione di proroga, nei 18 mesi.
La presentazione stessa di una richiesta di finanziamento implica la completa conoscenza e la totale sottoscrizione del quadro normativo di riferimento sulla Formazione Continua e sui Fondi Interprofessionali, oltreché, ovviamente, delle regole, delle procedure e delle modalità proposte da FondItalia.
Data tale premessa, è necessario sottolineare che è ancora in fase di implementazione la possibilità di introdurre l’utilizzo del costo standard unitario di formazione per i lavoratori in formazione, così come normato dal Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013. Il ricorso al costo standard, calcolato secondo indici commisurati e derivanti da una sintesi delle diverse tipologie dei corsi, dai differenti comparti, dai differenti contesti economici in cui si svolge la formazione e dalla numerosità dell’aula, così come recepito a livello regionale anche nel nostro Paese, è un passaggio determinante nel tentativo di semplificazione delle procedure di gestione e controllo.
Con l’adozione del costo standard, infatti, “i pagamenti effettuati dai beneficiari non devono essere comprovati da documenti giustificativi delle spese: è sufficiente dare prova del corretto svolgimento dell’operazione o del raggiungimento dei risultati”26 secondo quanto anticipatamente stabilito nei Progetti presentati. Inoltre, l’adozione di esso, consentirebbe di calcolare il contributo da erogare ai beneficiari “in misura proporzionale, sulla base delle attività quantificate e non sui costi effettivamente sostenuti”27.
Detto questo, alla data di consegna del presente Regolamento, il Fondo prevede ancora una rendicontazione dei Progetti formativi a costi reali. Come consentito dalle Linee guida ANPAL, tuttavia, è previsto il ricorso ad una stima forfetaria, applicata a determinate categorie di costi ammissibili identificati ex ante (costi indiretti) e calcolate applicando una percentuale precedentemente stabilita, come specificato a seguire.
4.1.1 Costi ammissibili
Un costo incluso nel preventivo del Progetto è riconoscibile ed ammissibile quando possiede le caratteristiche riportate nella Tabella 9. Proprietà dei costi ammissibili, a seguire:
Tabella 9. Proprietà dei costi ammissibili28
PROPRIETÀ DESCRIZIONE
LEGITTIMO I costi, per essere considerati ammissibili, devono essere conformi a quanto indicato nei Manuali in uso da FondItalia ed in linea con le altre norme comunitarie e nazionali pertinenti.
COMPROVABILE
La documentazione relativa ai costi sostenuti e rendicontati deve essere prodotta e conservata così come specificato del Manuale in uso. I giustificativi di spesa devono contenere, nella descrizione delle prestazioni dei beni e dei servizi, il riferimento allo specifico Progetto finanziato e, qualora ciò non fosse possibile, sarà cura dell’EA apporre il riferimento suddetto.
CORRETTAMENTE CONTABILIZZATO
I costi, per essere ammissibili, devono aver dato luogo ad adeguate registrazioni contabili, cioè conformi alle disposizioni di legge, ai principi contabili, nonché alle specifiche prescrizioni impartite dal Fondo e/o dalle norme comunitarie e nazionali pertinenti. A questo proposito si segnala che per i beni ammortizzabili è obbligatorio il mantenimento del Registro dei cespiti o documentazione analoga idonea a dimostrare che il bene sia ammortizzabile (art. 60, lettera d, Regolamento (CE) n. 1083/06).
EFFETTIVAMENTE I costi, per essere ammissibili, debbono essere documentati mediante esibizione di copia degli Estratti Conto dai quali risulti
SOSTENUTO l’avvenuto pagamento degli stessi, anche in presenza di disposizione irrevocabile di bonifico.
26 Regione Lazio “Adozione di UCS (Unità di costo standard) da applicare ad attività di formazione continua” – Asse “I” ADATTABILITA’ del POR Regione Lazio 2007–2013, pag. 2
27 Idem
28 In particolare, in caso di delega è obbligatorio che: il costo sia stato previsto e adeguatamente motivato in sede di presentazione del Progetto, non superi la percentuale prevista e non riguardi attività di direzione, coordinamento e amministrazione.
In caso di partnership, è obbligatorio che: le spese sostenute dal soggetto Partner siano state specificate nel Formulario di presentazione del Progetto e siano rendicontate a costi reali e non superino la percentuale prevista nel Formulario.
Il valore complessivo dei pagamenti in contanti, conformemente alla normativa in materia di tracciabilità dei flussi finanziari, non può essere superiore a € 350,00.
Tali pagamenti dovranno essere accompagnati da una dichiarazione liberatoria di avvenuto pagamento da parte del beneficiario e corredati da copia conforme del libro di cassa con evidenza dei relativi movimenti.
I costi impegnati ma non ancora sostenuti per motivi di norma generale (Xxxxx, Inps, Inail, tredicesime o quattordicesime, TFR) sono ammissibili. L’EA dovrà produrre una dichiarazione ai sensi del DPR 445/2000 in fase di rendicontazione; tale dichiarazione deve attestare l’impegno dell’EA a sostenere le spese impegnate non ancora sostenute, nei tempi previsti dalle norme fiscali, tributarie e contrattuali.
DESCRIZIONE
PROPRIETÀ
TRACCIABILE Per i trasferimenti di denaro di valore pari o superiore a € 350,00 si ricorre a strumenti finanziari tracciabili, ovvero assegni non trasferibili, bonifici, altre modalità di pagamento bancario o postale, nonché sistemi di pagamento elettronico. In ogni caso, deve essere garantita la tracciabilità dei movimenti di denaro contante anche per gli importi inferiori alla suddetta soglia.
CONTENUTO NEI LIMITI AUTORIZZATI
PERTINENTE ED IMPUTABILE
AL PROGETTO
I costi devono essere contenuti nei limiti stabiliti nel preventivo dei costi approvato dal Fondo. In caso di delega, la delega deve essere contenuta nei limiti previsti dal formulario di presentazione del Progetto approvato dal Fondo.
I costi, per essere ammissibili, debbono essere sostenuti per l’esecuzione delle attività previste nel formulario di presentazione del Progetto e nel preventivo dei costi approvati dal Fondo.
RIFERIBILE I costi, per essere ammissibili, debbono essere effettivamente sostenuti e riferirsi ad attività svolte nel periodo compreso tra TEMPORALMENTE la data apposta sulla Convenzione (data di inizio Progetto) ed il 360° giorno di calendario successivo alla suddetta data, ossia AL PERIODO DEL entro i 5 giorni precedenti la data di presentazione del rendiconto amministrativo-contabile (data di fine Progetto). Nel caso PROGETTO di richiesta e concessione di proroga, il termine finale potrà essere prorogato di ulteriori 180 giorni.
4.1.2 Contributi ammissibili per la formazione individuale voucher
È previsto un contributo individuale per la copertura parziale o totale delle spese di iscrizione e di frequenza a percorsi specifici di alta formazione o di formazione specialistica, richiesto a favore dei dipendenti delle imprese aderenti.
I percorsi sono ammissibili per il voucher se erogati29 dai seguenti soggetti:
🞟 Strutture pubbliche, quali ad esempio, Università statali, Università legalmente riconosciute; Politecnici, Scuole ed Istituti Superiori pubblici o parificati; Enti e Istituzioni di Ricerca pubblici; Accademie ed Istituti non universitari legalmente riconosciuti; Scuole di Formazione professionale regionali, etc.;
🞟 Enti di interesse nazionale (IPSOA, IBM, CISCO etc.).
🞟 Enti accreditati dalla Regione e/o Enti Pubblici (esclusivamente) per la materia oggetto di xxxxxxx00.
Il finanziamento dei voucher può essere richiesto a valere sui Conti formativi monoaziendali o a valere su specifici Avvisi dedicati.
All’EA è riconosciuto un contributo aggiuntivo forfetario pari al 10% del valore dei voucher, a titolo di costo indiretto di funzionamento per le spese relative al coordinamento e raccordo tra l'Ente erogatore della formazione ed i lavoratori beneficiari.
4.1.3 Costi non ammissibili
Non sono considerati ammissibili, per loro stessa natura, indipendentemente dalla loro legittimità o pertinenza rispetto alle voci di preventivo, i seguenti costi:
🞟 l’imposta sul valore aggiunto (IVA) recuperabile;
🞟 gli interessi passivi;
🞟 ammende, penali e spese per controversie legali;
🞟 oneri finanziari;
🞟 gli interessi debitori, gli agi, le spese e le perdite di cambio ed altri oneri meramente finanziari;
🞟 spese di rappresentanza tese a promuovere l'immagine dell’EA, soprattutto presso fornitori o partner negli affari. Sono considerate spese di rappresentanza anche cessioni a titolo gratuito di beni o servizi a detti soggetti.
4.1.4 Documentazione comprovante i costi ammissibili
La documentazione amministrativa, comprovante tutti i costi viene verificata dal Fondo, direttamente o mediante organismi incaricati, il quale ne certifica l’ammissibilità e la congruenza.
29 È l’Ente che concretamente realizza l’attività formativa finanziata mediante voucher, il Progetto formativo individuale, presentato sempre dall’EA o dall’impresa singola per i propri dipendenti, il cui finanziamento consente a singoli lavoratori di imprese aderenti a FondItalia di frequentare specifici corsi di formazione a scelta individuali.
30 Si fa riferimento ad Enti accreditati per la materia specifica oggetto di voucher – e non unicamente per il segmento della formazione continua – presso le Regioni o Enti Pubblici.
Per quanto riguarda la documentazione dei costi ammissibili degli allievi in formazione, l’articolazione dei costi diretti e dei costi indiretti nella Scheda finanziaria attualmente in uso (A Costi propedeutici, di accompagnamento e finali di Progetto + B Realizzazione attività formative + forfait pari al 25% di A + B)31 e le modalità di presentazione del rendiconto finale, si rimanda al “Manuale di presentazione, gestione e rendicontazione delle attività finanziate mediante Avvisi FEMI a valere sui Conti di Rete”, e dal “Manuale di presentazione, gestione e rendicontazione delle attività finanziate mediante Linee Guida a valere sui Conti Formativi monoaziendali” di riferimento, disponibili sul sito xxx.xxxxxxxxxx.xxx.
4.2 Piano finanziario previsionale e Rendiconto di cassa
Il Piano Finanziario Previsionale (P.F.P.) è redatto sotto forma di Bilancio Preventivo o di Previsione ed è il documento giuridico- contabile del Fondo.
È articolato in Preventivo Finanziario e Preventivo Economico.
Esso permette di pianificare, in modo unitario e integrato, la politica strategica del Fondo da attuare nell’anno solare di riferimento.
A tale scopo, viene redatto un articolato e complesso sistema in grado di rappresentare una Situazione Contabile prospettica che consenta la programmazione delle Entrate e delle Spese, queste ultime articolate per Macrovoce di attività (Gestione, Propedeutiche e Formative).
Attraverso la programmazione dei flussi finanziari provenienti dai trasferimenti dello 0,30% delle imprese aderenti al Fondo, gestiti per il tramite dell’INPS, e da altri flussi finanziari, entro il 30 Novembre di ogni anno, tenendo presente anche le risorse finanziarie a disposizione e non impegnate alla stessa data, si definiscono l’ammontare delle spese che potranno essere sostenute, nel rispetto dei parametri Ministeriali, per le Attività di Gestione e Propedeutiche e si determinano le somme da assegnare alla gestione delle Attività Formative.
La Programmazione delle entrate viene effettuata sulla base del versato dei lavoratori delle imprese iscritte al Fondo, così come risultante dall’ultima comunicazione ufficiale precedente da INPS. Ad esse vengono aggiunte le ulteriori entrate derivanti dalla portabilità in entrata da altri Fondi, dalle risorse provenienti da anni precedenti e non ancora utilizzate.
La Programmazione delle uscite viene invece effettuata sulla base del dato storico dell’anno precedente, perequato con i dati dell’esercizio corrente.
Per completare il quadro di riferimento si può concludere asserendo, in linea di principio, che il Piano Finanziario Previsionale ha un ruolo chiave per il Fondo in quanto consente di ottenere il controllo totale della gestione, garantendo il consolidamento e la trasparenza dei conti all’interno dei quali confluiscono risorse pubbliche e l’adozione di sistemi informativi omogenei, idonei ad ottenere risultati concreti di gestione sulla base della attuazione di alcuni principi fondamentali, tra i quali i più significati sono di seguito indicati:
1. Annualità.
Il sistema di conti, approvato dal C.d.A., consente di programmare annualmente, all’inizio di ogni esercizio, le attività che daranno luogo ad entrate ed uscite;
2. Universalità.
La previsione comprende tutte le entrate e tutte le spese dell’anno cui si riferisce, anche se di modesta entità, così da garantire che nessuna previsione finanziaria sia sottratta al controllo preventivo e consuntivo del collegio sindacale;
3. Veridicità.
Dal bilancio è possibile evincere, in modo chiaro ed esatto, la situazione finanziaria nella quale il Fondo verrà a trovarsi durante l’esercizio considerato, così da evitare sottovalutazioni della spesa o sopravvalutazioni delle entrate, atte ad alterarne la reale entità;
4. Flessibilità.
La composizione del Piano previsionale rafforza la possibilità di fronteggiare gli effetti derivanti dalle circostanze imprevedibili e straordinarie che si possono manifestare durante la gestione, modificando valori approvati a suo tempo dagli organi di governo;
5. Congruità.
Il riferimento ad un Piano Previsionale ragionato consente la costante verifica dell’adeguatezza dei mezzi disponibili rispetto ai fini stabiliti;
6. Specificazione.
Ciascuna voce in entrata e di spesa viene specificata con la maggiore precisione possibile, così da risultare ben definito il margine di discrezionalità lasciato al Fondo nella gestione finanziaria;
7. Pubblicità.
Il bilancio è portato a conoscenza di tutte le imprese aderenti al Fondo, in un’ottica di trasparenza in merito alla gestione finanziaria del Fondo.
31 Come già anticipato, si possono prevedere costi indiretti forfetari fino a un tasso del 25% dei costi diretti, al netto della quota di cofinanziamento, a condizione che la percentuale sia determinata ex ante. È allo studio, con applicazione in data da determinare, una elevazione al 25% del tasso forfettario di rendicontazione delle spese indirette che determinerebbe anche una rimodulazione delle percentuali all’interno delle categorie dei costi ammissibili come da schema a seguire:
VOCI COSTI AMMISSIBILI | in vigore fino al 27/03/2018 | Attualmente in vigore |
Costi propedeutici, di accompagnamento e finali | Max 25% del contributo | Max 35% di E |
Realizzazione attività formative | Min 35% del contributo | Min 40% di E |
Coordinamento e gestione | Max 30% del contributo | Non previsto |
Costi diretti | 90% | 75% |
Costi indiretti (rendicontabili a forfait) | Max 10% dei Costi diretti | 25% |
Totale Costi | 100% | 100% |
Apporto proprio (solo per Avvisi) variabile in base all’intensità dell’Aiuto variabile in base all’intensità dell’Aiuto
Lo schema del Rendiconto di Cassa adottato da FondItalia è strutturato nelle due macro-sezioni: uno relativo alle “Categorie di Entrata” ed uno relativo alle “Categorie di Uscita”. Esso rappresenta la sintesi delle movimentazioni di numerario intervenute nel corso dell’anno di riferimento, tenendo conto delle entrate e delle uscite del Fondo effettivamente sostenute e conseguite nell’anno di riferimento. E’, quindi, un documento necessario per soddisfare il requisito della rappresentazione veritiera e corretta della situazione finanziaria del Fondo. Infatti, sostanzialmente, il Rendiconto di cassa è uno strumento di controllo che consente di accertare come la gestione amministrativa e finanziaria si sia svolta e come gli obiettivi programmatici siano stati conseguiti. La rendicontazione delle entrate e delle spese effettivamente sostenute dai Fondi avviene secondo il criterio contabile di cassa (incassi e pagamenti).
I soggetti beneficiari dei finanziamenti rendicontano al Fondo le spese sostenute in relazione alle attività formative secondo il criterio di cassa. Per quanto riguarda l’impostazione del suddetto Schema, FondItalia ha provveduto all’adozione del prospetto di “Rendiconto Finanziario delle entrate e delle uscite” proposto da in allegato alle “Linee Guida sulla gestione delle risorse finanziarie attribuite ai Fondi Paritetici Interprofessionali per la formazione continua di cui all’articolo 118 della legge 23 dicembre 2000 n. 388” pubblicate in data 10.04.2018, come rappresentato nella Figura 10. Rendiconto finanziario delle entrate e delle uscite proposto da XXXXX.
Come indicato nelle suddette Linee Guida, gli unici importi riportati nel Rendiconto che non seguiranno il criterio di cassa riguarderanno, esclusivamente, le somme per gli accantonamenti a titolo di TFR e per gli oneri differiti stabiliti per legge, che verranno riportate in base al criterio della competenza economica.
Figura 10. Rendiconto finanziario delle entrate e delle uscite proposto da XXXXX
Come previsto dalle già citate suddette Linee Guida, infine, il Rendiconto verrà trasmesso ad ANPAL entro il 30 giugno successivo all’anno di riferimento, su foglio elettronico nonché in formato non editabile (pdf o similari) all’indirizzo di posta elettronica indicato.
5 IL SISTEMA DEI CONTROLLI
Come riportato anche nel “Manuale di presentazione, gestione e rendicontazione delle attività finanziate mediante Avvisi FEMI a valere sui Conti di Rete” e nel “Manuale di presentazione, gestione e rendicontazione delle attività finanziate mediante Linee Guida a valere sui Conti Formativi monoaziendali” di riferimento e disponibili sul sito xxx.xxxxxxxxxx.xxx, FondItalia prevede un sistema di controlli del Fondo, strutturato su più livelli, che comprende differenti attività di verifica:
a. la verifica delle autodichiarazioni, rese ai sensi del D.P.R. 28.12.2000 n. 445;
b. le verifiche di I livello;
c. le verifiche in itinere;
d. le verifiche di II livello (ex post).
5.1 La verifica delle autodichiarazioni rese ai sensi del D.P.R. 28.12.2000 n. 445
La verifica delle autodichiarazioni, consentite dal Fondo e rese ai sensi del D.P.R. 28.12.2000 n. 445 dai soggetti che a vario titolo concorrono alla realizzazione dei Progetti formativi presentati a valere sugli Avvisi Femi o Linee Guida per il finanziamento dei Progetti formativi a valere sui Conti Formativi monoaziendali, viene effettuata nelle fasi di pre-approvazione, gestione e rendicontazione, al 100% o a campione, a seconda della tipologia di documentazione, come riportato nella Tabella 10. Verifiche delle autodichiarazioni.
Tabella 10. Verifiche delle autodichiarazioni rese ai sensi del D.P.R. 28.12.2000 n. 445
DOCUMENTO | RESA DA | VERIFICA TRAMITE | A CURA DI | % |
Allegato B Domanda di Presentazione del Progetto Formativo | Attuatore | Visure camerali consegnate in fase di Accreditamento dall’Ente Attuatore Informazioni sulle adesioni provenienti dai dati INPS Informazioni inserite in piattaforma Femiweb in fase di redazione e validazione Progetto Formativo Verifiche tempistiche ed adesioni in fase di controllo | Commissione di Verifica Ammissibilità | 100% |
Allegato C Dichiarazione costituenda ATI o ATS | Attuatore | Ricezione Costituite ATI o ATS | Area Formazione | 100% |
Allegato D | Impresa | Informazioni inserite in Piattaforma Femiweb in | Area Formazione | 100% |
Richiesta contributo del | fase di presentazione Progetto Formativo | |||
soggetto beneficiario | Informazioni sulle adesioni provenienti dai dati | |||
INPS | ||||
Visure sul Registro Nazionale Aiuti di Stato | ||||
Visite in itinere e verifiche di II livello (ex post) | ||||
Allegato D_rimod | Impresa | Informazioni inserite in Piattaforma Femiweb in | Area Formazione | 100% |
Richiesta contributo post | fase di presentazione Progetto Formativo | |||
approvazione del soggetto | Informazioni sulle adesioni provenienti dai dati | |||
beneficiario | INPS | |||
Visure sul Registro Nazionale Aiuti di Stato | ||||
Visite in itinere e verifiche di II livello (ex post) | ||||
Richiesta anticipo Richiesta di anticipazione del contributo | Attuatore | Delibera di approvazione Progetti del Fondo Polizza fideiussoria firmata digitalmente | Area Amministrativa | 100% |
Modello 1 | Impresa | Delibera di approvazione Progetti del Fondo | Area Formazione | 100% |
Rinuncia partecipazione e | Informazioni sulle adesioni provenienti dai dati | |||
contributo relativo al | INPS | |||
Progetto | Visure sul Registro Nazionale Aiuti di Stato | |||
Modello 2 | Impresa | Buste paga destinatari del Progetti | Area Controlli in | A campione, |
Autodichiarazione mancato | verifica I livello | con % da definire | ||
reddito aziendale | Ente terzo in verifica | superiore al 10% | ||
II livello (ex post) | ||||
Modello 3 Domanda di proroga del Progetto | Attuatore | Informazioni presenti in piattaforma Femiweb Visite in itinere e verifiche di II livello (ex post) | ||
Formulario Enti di Accreditamento Richiesta di Formazione accreditamento delle strutture formative a FondItalia | Visure camerali consegnate in fase di richiesta Accreditamento | Area Formazione | 100% | |
Dichiarazione di autenticità Attuatore | Originali della documentazione amministrativo | Ente terzo in verifica | A campione, | |
Dichiarazione di autenticità | contabile | II livello (ex post) | con % da definire | |
della documentazione | superiore al 10% | |||
amministrativo contabile | ||||
Autodichiarazione costi a | Attuatore | Verifica costi, come stabilito dagli artt. 67 e 68 del | Area Controlli in | A campione, |
forfait | Regolamento UE 1303/2013, con metodo di calcolo | verifica I livello | con % da definire | |
Costi generali imputati a | giusto, equo e verificabile, nonché sull’applicazione | Ente terzo in verifica | superiore al 10% | |
forfait fino al 25% dei costi | delle normali prassi di contabilità dei costi dei | II livello (ex post) | ||
diretti | singoli beneficiari. Si chiarisce, comunque, che gli | |||
Enti Attuatori in fase di accreditamento presentano | ||||
gli ultimi tre bilanci di esercizio. |
5.2 Le verifiche di I livello
Le verifiche di I livello prevedono il raggiungimento degli obiettivi previsti in fase progettuale in termini di attività e di costi. L’Area Controlli valuta, quindi, l’effettiva realizzazione di tutte le attività previste attraverso la verifica dei registri presenze giornaliere e degli output intermedi e finali prodotti dalle risorse incaricate. Si occupa, inoltre, della verifica tecnica ed amministrativa di tutta la documentazione contabile presentata dagli Enti Attuatori relativa a progetti formativi finanziati.
Come specificato nel Cap. 4 del presente Regolamento, le verifiche di I livello sono effettuate su tutta la documentazione presentata in fase di rendicontazione e sono realizzate presso il Fondo a cura dell’Area Controlli.
5.3 Le visite in itinere
Le visite in itinere sono verifiche tecniche ed amministrative in itinere, effettuate a campione presso le sedi formative indicate nei Progetti e nel periodo di svolgimento delle attività formative finanziate dal Fondo, finalizzate a verificare, a titolo esemplificativo e non esaustivo, l’effettivo svolgimento delle attività formative previste, la presenza in aula di discenti, docenti e tutor, la tenuta dei registri didattici, l’impiego dei materiali didattici (se previsti dal Progetto), etc.
In adesione ai principi di terzietà e di qualità dei controlli, FondItalia è solito affidare questa attività di controllo a Enti Terzi, selezionati a seguito di appositi bandi pubblici, come previsto dal Codice Appalti.
Gli Enti Attuatori, in quanto soggetti titolari del contributo, si obbligano ad accettare i controlli in itinere disposti dal Fondo in qualsiasi momento.
Agli Enti preposti ai controlli nel rapporto ispettivo viene richiesto di segnalare eventuali difformità nell’esecuzione del programma o eventuali violazioni procedurali o amministrative.
Il Consiglio di Amministrazione, a seguito di esame del verbale ispettivo e dietro presentazione delle motivazioni scritte presentate dall’EA secondo quanto prescritto nel verbale di verifica, a suo insindacabile giudizio, determina le eventuali sanzioni a carico del soggetto titolare del contributo fino alla revoca del contributo stesso.
In casi ritenuti estremamente gravi, FondItalia procede al recupero di eventuali somme indebitamente erogate.
Resta inteso che dette somme saranno riallocate nella complessiva disponibilità del Conto Formativo e/o Conto di Rete di riferimento.
5.4 Le verifiche di II livello (ex post)
Le verifiche di II livello (ex post) sono verifiche tecniche ed amministrative di II livello della documentazione tecnica e contabile presentata dagli Enti Attuatori relativa a progetti formativi finanziati dal Fondo la cui verifica di I livello risulta conclusa, finalizzate a verificare la completezza della documentazione presentata, la coerenza con quanto dichiarato in fase di finanziamento, la ammissibilità, la correttezza e la congruenza delle spese rendicontate.
Anche queste ultime sono svolte presso la sede formativa e/o presso la sede amministrativa in cui è conservata la documentazione originale e a campione, secondo una metodologia di campionamento ragionato, per il quale sono stati definiti criteri e parametri di riferimento, che garantisce adeguata rappresentatività e stratificazione della popolazione estratta (Progetti Formativi da sottoporre a verifica).
I soggetti titolari del contributo si obbligano, inoltre, ad accettare le verifiche amministrative ex-post disposte in qualsiasi momento dal Ministero del Lavoro, avente lo scopo di verificare che l’esecuzione da parte degli Enti Attuatori delle fasi di gestione e rendicontazione nella realizzazione del Progetto sia conforme alla normativa vigente in materia di finanziamento alla formazione continua.
È, pertanto, obbligo degli Enti Attuatori conservare la documentazione relativa ai Progetti realizzati fino ai 10 anni successivi all’erogazione del saldo contabile.
In adesione ai principi di terziarietà e di qualità dei controlli, FondItalia è solito affidare anche questa attività di controllo a Enti Terzi, selezionati a seguito di appositi bandi pubblici, come previsto dal Codice Appalti.
Gli Enti Attuatori, in quanto soggetti titolari del contributo, si obbligano ad accettare i controlli di II livello (ex post) disposti dal Fondo in qualsiasi momento.
Anche i questo caso, agli Enti preposti ai controlli viene richiesto di segnalare eventuali difformità nell’esecuzione del programma o eventuali violazioni procedurali o amministrative.
Il Consiglio di Amministrazione, a seguito di esame del verbale ispettivo e dietro presentazione delle motivazioni scritte presentate dall’EA secondo quanto prescritto nel verbale di verifica, a suo insindacabile giudizio, determina le eventuali sanzioni a carico del soggetto titolare del contributo fino alla revoca del contributo stesso.
In casi ritenuti estremamente gravi, FondItalia procede al recupero di eventuali somme indebitamente erogate.
Resta inteso che dette somme saranno riallocate nella complessiva disponibilità del Conto Formativo e/o Conto di Rete di riferimento.
6 MODALITÀ DI DIFFUSIONE ALLE SEDI TERRITORIALI DELLE PROCEDURE ADOTTATE DAL FONDO
Il Consiglio di Amministrazione del Fondo ha approvato, nella seduta del 19 dicembre 2018, il regolamento attuativo “Principi e disposizioni per il riconoscimento, la gestione ed il finanziamento delle Articolazioni Territoriali di FondItalia” in cui si premette che FondItalia, così come previsto dal primo comma dell'art. 118 della legge n. 388/2000 e successive modificazioni, intende avvalersi, per lo svolgimento a livello territoriale delle attività di cui ai successivi commi, di Articolazioni Territoriali.
Le Articolazioni Territoriali sono chiamate ad assicurare con adeguata capacità tecnica e sulla base dei criteri definiti dal Consiglio di Amministrazione di FondItalia, le seguenti attività:
a. attività di promozione volte a favorire una corretta divulgazione delle informazioni relative alle opportunità di formazione finanziata offerte dal Fondo e le modalità di funzionamento dello stesso e a fornire un puntuale supporto alle imprese che intendano aderire al Fondo e ai Conti di Rete (attività di primo contatto) per l’incremento del numero di adesioni;
b. attività di assistenza tecnica atta a favorire la realizzazione di Progetti formativi, verificandone contestualmente la coerenza con le reali esigenze formative e i requisiti di conformità e rivolta alle imprese aderenti per un adeguato utilizzo del Conto di Rete, la progettazione, la condivisione dei Progetti alle PPSS, la gestione e la rendicontazione;
c. attività di diffusione relativa a Regolamenti, Manuali e Procedure adottate dal Fondo presso gli Enti Attuatori e le imprese aderenti sulla Rete rappresentata, anche mediante la realizzazione di attività formative dedicate;
d. attività di monitoraggio, da effettuare mediante la raccolta di informazioni informatizzate in accordo con le linee guida dettate dal Fondo, delle attività formative realizzate nell’ambito della propria Articolazione Territoriale.
FondItalia individua, quali soggetti titolati ad essere ammessi ad assumere il ruolo di Articolazioni Territoriali del Fondo, i Titolari di Conto di Rete riconosciuti dalle Parti Sociali così come previsto dal “Regolamento attuativo delle procedure finalizzate alla attuazione del processo di condivisone delle Parti Sociali dei progetti formativi finanziati da FondItalia” che rispondono ai seguenti requisiti32:
a. essere riconosciuti, dalle Parti Sociali così come previsto dal “Regolamento attuativo delle procedure finalizzate alla attuazione del processo di condivisone delle Parti Sociali dei progetti formativi finanziati da FondItalia”;
b. essere di diretta emanazione delle Parti Sociali costituenti FondItalia o comunque da queste espressamente autorizzati all’assunzione del citato ruolo;
c. possedere una adeguata rappresentanza in termini di imprese e lavoratori aderenti;
d. possedere una adeguata copertura territoriale in termini di imprese aderenti;
e. possedere una adeguata articolazione funzionale in termini di Enti Attuatori convenzionati;
f. possedere una adeguata capacità di animazione della domanda di formazione e di raccolta delle esigenze formative da parte delle imprese aderenti in termini di progetti presentati, imprese e lavoratori coinvolti;
g. possedere una adeguata capacità di assistenza alle imprese aderenti nella partecipazione agli Avvisi FEMI in termini di processi di condivisione presentati;
h. possedere una adeguata capacità di programmazione in termini di utilizzo delle risorse finanziarie disponibili, facilitando la partecipazione delle imprese aderenti agli avvisi FondItalia.
Il Consiglio di Amministrazione del Fondo, definisce, annualmente, i criteri di ammissibilità dei Titolari di Conto di Rete al riconoscimento di Articolazioni Territoriali del Fondo. Tali criteri, fondati sugli indicatori elencanti nella Tabella 11. Indicatori per il riconoscimento delle Articolazioni Territoriali di FondItalia e calcolo soglia ammissibilità, utilizzando le informazioni possedute dal Fondo alla chiusura dell’esercizio precedente a quello di riferimento, definiscono le soglie minime di ammissibilità.
Pertanto, sono riconosciuti quali Articolazioni Territoriali di FondItalia i Titolari di Conto di Rete in possesso dei requisiti richiesti dal suddetto Regolamento e che rispondano ai criteri di ammissibilità definiti annualmente dal Consiglio di Amministrazione
Tabella 11. Indicatori per il riconoscimento delle Articolazioni Territoriali di FondItalia e calcolo soglia ammissibilità
INDICATORE CALCOLO
Rappresentanza imprese Numero imprese aderenti alla Rete / numero imprese aderenti al Fondo
Rappresentanza lavoratori Numero lavoratori aderenti alla Rete / numero lavoratori aderenti al Fondo
32 I requisiti di cui ai punti a. e b. sono obbligatori, mentre i successivi requisiti sono valutati sulla base degli indicatori di cui ai successivi articoli.
Distribuzione territoriale Numero Regioni coperte dalle imprese aderenti alla Rete / numero Regioni coperte dalle imprese aderenti dal Fondo
Articolazione funzionale Numero Attuatori coinvolti nei progetti presentati dalla Rete / numero Attuatori coinvolti nei progetti presentati al Fondo
Consuntivo/Disponibilità Risorse impegnate nei progetti presentati dalla Rete / risorse disponibili per le imprese aderenti alla Rete
Imprese in formazione Numero imprese aderenti alla Rete coinvolte in progetti formativi / numero imprese aderenti alla Rete
Lavoratori in formazione Numero lavoratori aderenti alla Rete coinvolti in progetti formativi / numero lavoratori aderenti alla Rete
Il finanziamento alle attività affidate alle Articolazioni Territoriali è deliberato dal Consiglio di Amministrazione in sede di approvazione del bilancio di previsione. Le risorse destinate al finanziamento delle attività affidate alle Articolazioni Territoriali sono fissate, dal Consiglio di Amministrazione, in ragione dell’equilibrio finanziario, degli obiettivi strategici ed operativi del Fondo e della platea delle Articolazioni Territoriali e sono concesse per mezzo di apposite convenzioni tra il Fondo e le singole Articolazioni Territoriali che ne disciplinano le attività affidate, i corrispettivi, la durata, le modalità di esecuzione e la rendicontazione delle spese sostenute.
Le risorse destinate al finanziamento delle attività affidate alle Articolazioni Territoriali fissate dal Consiglio di Amministrazione sono individuate, per le singole Articolazioni Territoriali riconosciute secondo le modalità indicate in Tabella 12. Calcolo risorse destinate al finanziamento delle attività affidate alla singola Articolazione Territoriale.
Tabella 12. Calcolo risorse destinate al finanziamento delle attività affidate alla singola Articolazione Territoriale
[(risorse destinate al finanziamento delle attività affidate alle Articolazioni Territoriali fissate dal Consiglio di Amministrazione x 0,4)
x
(n° lavoratori aderenti alla Articolazione Territoriale / n° lavoratori aderenti alle Articolazioni Territoriali)]
+
[(risorse destinate al finanziamento delle attività affidate alle Articolazioni Territoriali fissate dal Consiglio di Amministrazione x 0,6)
x
(numero progetti presentati dalla Articolazione Territoriale / numero progetti presentati dalle Articolazioni Territoriali)].
Risorse destinate al finanziamento delle attività affidate alla singola articolazione territoriale =
Le modalità di richiesta di finanziamento mediante presentazione di un Programma Operativo annuale, di gestione delle attività e di rendicontazione nel rispetto dei limiti di spesa e dei costi ammissibili sono regolamentati da apposito Regolamento adottato dal Consiglio di Amministrazione del Fondo e disciplinate dal “Manuale di presentazione, gestione e rendicontazione delle attività affidate alle Articolazioni Territoriali FondItalia” di riferimento e disponibile sul sito xxx.xxxxxxxxxx.xxx.
Le modalità di diffusione prevedono, pertanto, la condivisione iniziale di linee guida per la presentazione del Programma operativo
a valere sulle Articolazioni Territoriali FondItalia dell’anno di riferimento, redatte ad hoc che consentano l’allineamento di contenuti comunicativi promozionali e tecnico - procedurali di accesso al Fondo tra Sede Nazionale e Rete territoriale nonché un costante aggiornamento in merito alle opportunità, le semplificazioni ed i servizi implementati dal Fondo.
7 TRASPARENZA
Nel rispetto del principio di trasparenza FondItalia si impegna a pubblicare, oltre al “Regolamento generale di organizzazione, gestione, rendicontazione e controllo” approvato, il bilancio di esercizio nella sezione “Organismi e Statuto” del proprio sito xxx.xxxxxxxxxx.xxx.
Il bilancio FondItalia è dettagliato in modo tale da far emergere in maniera univoca la distinzione tra le somme destinate a coprire gli oneri di gestione, le spese propedeutiche e le somme destinate al finanziamento delle attività formative.
Il Fondo informa costantemente l’utenza, mediante l’invio di email alle mailing list dedicate (xxxxxxxx_xxxx@xxxxxxxxxx.xxx – xxxxxxxx_xxxxx_xxxx@xxxxxxxxxx.xxx – xxxxxxxxx@xxxxxxxxxx.xxx), circa l’ammontare della quota dei contributi INPS destinata al finanziamento della formazione secondo le modalità di finanziamento previste, ossia mediante l’erogazione a Sportello per quanto riguarda i Conti formativi (monoaziendali) e gli Avvisi FEMI a valere sui Conti di Rete (collettivi) o sul Fondo di Rotazione.
7.1 Pubblicazione e accessibilità delle informazioni sui contributi INPS alle aziende aderenti
Il Fondo ha previsto inoltre l’adozione di una procedura ben definita, finalizzata a rendere edotte le imprese aderenti al Fondo circa l’entità e la natura di tutti i costi e oneri che incidono sul gettito del contributo destinato al finanziamento delle attività formative, nonché, per le imprese che hanno adottato il Conto Formativo, i dati relativi all’entità del contributo a disposizione di ciascuna di esse, secondo quanto disposto dalle nuove Linee guida per l’attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici economici pubblicate in Gazzetta ufficiale – serie generale n. 284 del 5 dicembre 2017.
Le imprese aderenti che intendano verificare la loro capienza e la natura di tutti i costi e oneri che incidono sul proprio 0.30% versato possono farlo compilando i campi obbligatori (ragione sociale, matricola e codice fiscale dell’impresa) presenti nella scheda accessibile mediante il link Assistenza Tecnica – Area IMPRESE/Verifica adesione INPS e capienza, posizionato nel menù laterale del sito xxx.xxxxxxxxxx.xxx.
La richiesta, alla quale dovrà essere necessariamente allegata una copia di documento di riconoscimento del Legale Rappresentante in corso di validità, viene inviata automaticamente al Fondo che entro 1 giorno lavorativo dalla data di ricezione della richiesta invia all’impresa, sempre mediante e-mail, il resoconto richiesto.