ACCORDO QUADRO DI SVILUPPO TERRITORIALE
ACCORDO QUADRO DI SVILUPPO TERRITORIALE
(l.r. 14 marzo 2003 n. 2)
“CONTRATTO di FIUME MINCIO”
TRA
Regione Lombardia Parco del Mincio Regione Veneto
Amministrazioni Comunali sottoscrittrici del presente AQST Amministrazioni Provinciali di Mantova, Brescia e Verona Autorità di Bacino del fiume Po
Agenzia Interregionale per il Po (AIPO) ARPA
AATO Mantova, AATO Brescia Consorzio del Mincio
Consorzio di Bonifica Garda-Chiese e Consorzio di Bonifica Territori del Mincio Corpo Forestale dello Stato XXX Xxxxx Xxxxxxx
XXX Xxxxxxx Xxxxxxxxx xxx Xxxxx Xxxxxx Nostra ONLUS
Consorzio Barcaioli del Mincio, Motonavi Andes Negrini, Motonavi Andes di Xxxxxxxx Xxxxxxx, Escursioni Fluviali Valli del Mincio,
Navigazione Mincio, Società Canottieri Mincio
Comitato Salute e Ambiente di Piubega, Gruppo Ecologico Alto Mantovano di Goito, Gruppo Amici del Mincio, Pro Loco di Rivalta, Gruppo canoistico Rivaltese,
Rotary Distretto 2050
Sommario
Articolo 1– Principi Ispiratori e Finalità 5
Articolo 2 – Ambito di Intervento e sua Rappresentazione 6
Articolo 3 – Metodologia di Sviluppo del processo 6
Articolo 4 – Scenario strategico: Atlante del territorio del Bacino del Mincio 7
Articolo 5 – Programma d’Azione 8
Articolo 6 – Comitato di Coordinamento 9
Articolo 7 – Soggetto Responsabile 10
Articolo 8 – Soggetti Attuatori 10
Articolo 9 – Comitato Tecnico 11
Articolo 10 – Dotazione Finanziaria 12
Articolo 11 – Tempi d’attuazione 12
Articolo 12 – Strumenti attuativi 12
Articolo 13 – Monitoraggio dello stato di avanzamento del Programma d’Azione 13
Articolo 14 – Modalità di nuove adesione di soggetti pubblici e privati 13
Articolo 15 – Inadempimento e revoca 13
Articolo 17 – Approvazione ed efficacia 14
ALLEGATI
Allegato 1 - Scenario strategico di riferimento:
- All. 1a - (parte integrante del CdF): Indirizzi e Misure per la riqualificazione del bacino del Mincio;
- All. 1b - Atlante del territorio del bacino idrografico del Mincio;
Allegato 2 - Programma d’Azione:
- All. 2a (parte integrante del CdF): Dettaglio delle Azioni
- All. 2b (parte integrante del CdF): Quadro riassuntivo degli impegni dei singoli sottoscrittori e
delle relative dotazioni finanziarie
Allegato 3 - Riferimenti normativi e regolamentari di Regione Lombardia
PREMESSE
VISTI gli artt. 2 e 3 della Legge Regionale della Lombardia 14 marzo 2003 n. 2, avente ad oggetto “Programmazione Negoziata Regionale”, che individuano tra gli strumenti di programmazione regionale, in particolare, “l’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale”;
VISTO il Regolamento regionale 12 agosto 2003 n. 18, attuativo della predetta l.r. 2/2003, che disciplina “le modalità di promozione, di partecipazione, di approvazione, di monitoraggio, nonché ogni altro elemento necessario” per l’attuazione, tra gli altri, dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale;
CONSIDERATO che la Programmazione Negoziata costituisce la modalità ordinaria con la quale la Regione intende rapportarsi con i soggetti presenti sul territorio per la condivisione delle scelte programmatiche regionali in coerenza con il principio di sussidiarietà e di pari ordinazione degli Enti territoriali secondo le disposizioni del titolo V della Costituzione;
RICHIAMATI i Documenti di Programmazione Economica e Finanziaria Regionale che hanno individuato tra l’altro nell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale lo strumento di programmazione negoziata regionale mediante il quale attuare i principi di partenariato locale, condivisione degli obiettivi di sviluppo, integrazione e concentrazione delle risorse, sussidiarietà, sostenibilità ambientale;
PRESO ATTO dell’Accordo Operativo per l’avvio del processo di pianificazione partecipata per la riqualificazione e valorizzazione del bacino fluviale del Mincio “Verso il Contratto di Fiume Mincio”, sottoscritto in data 9 maggio 2015
CONSIDERATO che il presente AQST-Contratto di Fiume Mincio è teso all’attuazione delle politiche delineate dalla Comunità Europea con la Direttiva 2000/60/CE che all‟art. 14 attribuisce alle Amministrazioni il compito di coinvolgere i cittadini nella pianificazione e gestione della tutela delle risorse idriche;
CONSIDERATO altresì che la predetta Direttiva 2000/60/CE, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque, individua quella del bacino idrografico come corretta unità di riferimento per il governo delle acque;
CONSIDERATO che il Piano di Gestione Distrettuale del Bacino del fiume Po, PdGPo, 24 febbraio 2010, Ricognizione delle misure in Regione Lombardia, Allegato 7.3 all’Elaborato 7, elenca la promozione di Contratti di Fiume tra le Misure necessarie per attuare la normativa comunitaria sulla protezione delle acque (punto 7.1 All. VII Dir. 2000/60/CE) valide nei sottobacini regionali del Bacino del Po;
CONSIDERATO che nel Piano Territoriale Regionale (BURL n.13 del 30 marzo 2010, 1°S.S.) Regione Lombardia dichiara che “nell’intento di passare da politiche di tutela dell’ambiente a più ampie politiche di gestione delle risorse paesaggistico/ambientali, promuove per la riqualificazione dei bacini regionali processi partecipati (…) di Contratti di Fiume (…) individuati nel Piano di Tutela e Uso delle Acque (DGR 2244/06) come azioni sinergiche di risanamento nei bacini che presentano problemi di recupero della qualità delle acque (Documento di Piano, Cap. 1.6.2.);
CONSIDERATO, inoltre, che, sempre nel Piano Territoriale Regionale, Regione Lombardia, nel riconoscere “il valore paesaggistico dell’idrografia naturale superficiale quale struttura fondamentale della morfologia del paesaggio lombardo e riferimento prioritario per la costruzione della rete verde regionale”, dichiara che “la pianificazione locale, tramite i P.T.C. di Parchi e Province e i P.G.T. dei Comuni, recepisce, integra e coordina con le altre politiche di competenza le indicazioni di scenario paesaggistico fluviale contenute nei Contratti di Fiume definiti in Accordi Quadro di Sviluppo Territoriale regionali” e che “la Giunta regionale supporta e incentiva azioni e programmi sovra-comunali proposti dagli Enti Locali, anche in accordo con l’Autorità di Bacino, finalizzati alla valorizzazione paesaggistica di interi sottobacini o di parti significative degli stessi,
tramite (…) Contratti di Fiume” (PTR, Piano Paesaggistico Regionale, Normativa, Parte Seconda, Titolo III, Art. 20, comma 3 e 4).
CONSIDERATO, infine, che Regione Lombardia sostiene che “per intervenire sul contenimento dei processi di progressivo degrado e compromissione paesaggistica è necessario puntare sulla costruzione di una volontà collettiva di valorizzazione dei caratteri identitari del paesaggio, che solo tale volontà coniugata con adeguate risorse umane, finanziarie e progettuali potrà garantire l’inversione delle tendenze al degrado paesaggistico-ambientale rilevate e che particolarmente significative in tale direzione sono le iniziative come i Contratti di Fiume” (PTR, Piano Paesaggistico Regionale, Indirizzi di tutela, Parte IV);
VISTO l’Accordo di Programma Quadro in materia di Tutela delle Acque e Gestione Integrata delle Risorse Idriche stipulato tra i Ministeri dell’Economia e Finanze, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, delle Infrastrutture e dei Trasporti, delle Politiche Agricole e Forestali e la Regione Lombardia in data 23.12.2002;
VISTA la l.r. n. 26 del 16.12.2003 “Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche”;
VISTA la l.r. n. 12 dell’11 marzo 2005 “Legge per il governo del territorio”; VISTI:
• la Direttiva 2006/118/CE del Parlamento europeo e Consiglio, del 12 dicembre 2006, sulla
protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento;
• la Direttiva 2007/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2007, relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni;
• la Direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (Direttiva "Habitat");
• la Proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce un quadro per la protezione del suolo e modifica la direttiva 2004/35/CE (presentata dalla Commissione);
• il D.Lgs. 152/2006 Norme in materia ambientale;
• il D.lgs 42/04 Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137;
• la Legge 9 gennaio 2006, n. 14, Ratifica ed esecuzione della Convenzione Europea del Paesaggio (GU n. 16 del 20 gennaio 2006 – supplemento ordinario n. 16);
• il Regolamento (CE) n. 1367/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 settembre 2006, sull'applicazione alle istituzioni e agli organi comunitari delle disposizioni della convenzione di Aarhus sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale;
RICHIAMATI:
• il documento del 2° Forum Mondiale dell’Acqua che prevede i “Contratti di Fiume” quali strumenti che permettono di “adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengano in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci”, 2000;
• il VII Programma di Azione per l’Ambiente della Comunità europea, che ha valore vincolante per tutti gli Stati membri (art. 251 del Trattato sull‟Unione europea) e che conferma e rafforza l’integrazione della dimensione ambientale nei piani e nei programmi di tutti gli enti pubblici;
• la Carta di Aalborg, carta delle città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile, sottoscritta ad Aalborg-Danimarca il 27 maggio 1994;
• il Piano di Tutela e Uso delle Acque della Regione Lombardia (DGR 29 marzo 2006, n. 2244) che individua Contratti di Fiume e Contratti di Lago come azioni sinergiche di risanamento nei bacini che presentano problemi di recupero della qualità delle acque, anche per valutare la coerenza degli interventi previsti dalle Autorità d’Ambito con le previsioni del PTUA, in modo da evitare discrasie tra lo strumento di pianificazione regionale e la concreta programmazione degli interventi;
• il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) del bacino del Po approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 maggio 2001;
• i Piani d’Ambito delle Autorità d’Ambito Territoriali Ottimali (AATO);
• i Xxxxx Xxxxxxxxxxxx xx Xxxxxxxxxxxxx (XXXX) xxxxx Xxxxxxxx xx Xxxxxxx, Xxxxxxx e Verona;
• il Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) del Parco del Mincio;
• i Piani di Indirizzo Forestale (PIF) delle Province di Mantova, Brescia e Verona;
• il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 di Regione Lombardia;
TUTTO CIÒ PREMESSO si stipula il presente accordo quadro di sviluppo territoriale “CONTRATTO DI FIUME MINCIO”
TRA
Regione Lombardia Parco del Mincio Regione Veneto
Amministrazioni Comunali sottoscrittrici del presente AQST Amministrazioni Provinciali di Mantova, Brescia e Verona Autorità di Bacino del fiume Po
Agenzia Interregionale per il Po (AIPO) ARPA
AATO Mantova AATO Brescia Consorzio del Mincio
Consorzio di Bonifica Garda-Chiese Consorzio di Bonifica Territori del Mincio
Corpo Forestale dello Stato XXX Xxxxx Xxxxxxx XXX Xxxxxxx Xxxxxxxxx xxx Xxxxx
Xxxxxx Nostra ONLUS
Consorzio Barcaioli del Mincio, Motonavi Andes Negrini,
Motonavi Andes di Xxxxxxxx Xxxxxxx, Escursioni Fluviali Valli del Mincio, Navigazione Mincio,
Società Canottieri Mincio
Comitato Salute e Ambiente di Piubega, Gruppo Ecologico Alto Mantovano di Goito, Gruppo Amici del Mincio,
Pro Loco di Rivalta,
Gruppo canoistico Rivaltese, Rotary Distretto 2050
ARTICOLO 1– PRINCIPI ISPIRATORI E FINALITÀ
Il presente Contratto di Fiume è teso al raggiungimento delle finalità previste dalla Comunità Europea in materia ambientale e, in particolare, in materia di acque, suoli, biodiversità e si configura come forma di Accordo che permette di "adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione del bacino fluviale” (World Water Forum, 2001).
Un simile obiettivo richiede uno sforzo di natura non solo istituzionale, ma anzitutto culturale, affinché le acque, non solo i fiumi, ma, più in generale, il territorio del bacino venga percepito e governato come “paesaggio di vita”.
Inoltre, il presente Contratto di Fiume fa proprio il concetto comunitario di partecipazione alle decisioni, che costituisce l’asse portante dei principi democratici del Trattato di Lisbona: quale processo partecipato territoriale coglie appieno quella “dimensione regionale e locale” che l’Unione Europea intende indagare con le consultazioni e riflettere nelle proprie proposte legislative.
In particolare, si ispira al principio di sussidiarietà orizzontale e verticale e al principio dello sviluppo locale partecipato: in quanto processo di governance che fa riferimento ad un approccio ecosistemico, deve fare leva sulla responsabilità della società insediata, che riconosce nel bacino del fiume una delle matrici della propria identità culturale.
Si ispira, infine, al principio della sostenibilità: è finalizzato a sviluppare, in condivisione, politiche atte a indirizzare i processi di trasformazione insediativa verso la valorizzazione delle risorse territoriali, il contenimento del potenziale degrado e la riqualificazione paesaggistico-ambientale dei territori del bacino del Fiume, al fine di raggiungere gli obiettivi di qualità delle acque, contenimento di uso del suolo, sicurezza idraulica, qualità ecosistemica, neoruralizzazione, fruibilità, semplificazione amministrativa ed efficacia, efficienza ed economicità delle politiche.
Poiché solamente la creazione di una visione condivisa può permettere il riorientamento delle programmazioni e delle risorse finanziarie, parte integrante nello sviluppo del processo generato dal presente Contratto saranno tutte le attività di informazione, animazione, comunicazione, formazione, educazione ambientale che di comune accordo metteranno in campo i sottoscrittori.
Proprio per la sua natura di processo condiviso continuo, il Contratto di Fiume non ha un termine temporale prefissato, ma resta in essere fino a che rimane viva la volontà di aderirvi da parte dei soggetti sottoscrittori.
Essi, nel sottoscriverlo, si impegnano al raggiungimento degli obiettivi di cui sopra, ciascuno per le proprie competenze e responsabilità e mediante l’impegno delle proprie disponibilità umane e finanziarie, fatti salvi i compiti specifici individuati dai successivi articoli per ciò che riguarda l’attuazione delle singole azioni.
Attraverso il Contratto di Fiume la Regione Lombardia, ai sensi della L.r. 26/03, promuove la concertazione e l’integrazione delle politiche a livello di bacino e sottobacino idrografico, con la partecipazione di soggetti pubblici e privati, per la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche e degli ambienti connessi e la salvaguardia dal rischio idraulico.
Il presente Contratto di Fiume Mincio rappresenta la naturale evoluzione del progetto “Da Agenda 21 ad Azione 21. Progetto di riqualificazione integrata e partecipata del Fiume Mincio” nato dalla volontà istituzionale di Parco del Mincio, Provincia di Mantova, Comune di Mantova, Consorzio del Mincio e Labter-Crea Mantova, e sviluppatosi come lungo percorso di collaborazione e condivisione avente lo scopo prioritario di portare il Mincio ad una condizione di più elevato valore ambientale.
ARTICOLO 2 – AMBITO DI INTERVENTO E SUA RAPPRESENTAZIONE
Il territorio interessato dal presente Accordo è quello del Bacino Idrografico del Fiume Mincio, dal Lago di Garda alla confluenza in Po, come rappresentato nell’Atlante del Territorio del Bacino del fiume Mincio (cfr. Allegato 1).
Nell’Atlante, il bacino del Mincio è identificato e rappresentato come suddiviso in ambiti, ciascuno formato in modo convenzionale da un certo numero di Unità Paesaggistico Ambientali (UPA) aggregate in senso longitudinale, seguendo l’andamento dei corsi d’acqua naturali.
ARTICOLO 3 – METODOLOGIA DI SVILUPPO DEL PROCESSO
Per sviluppare opportunamente il processo di condivisione, incrementare la rete di attori, implementare le Azioni programmate e valutare periodicamente i risultati conseguiti, i sottoscrittori del Contratto di Fiume si impegnano ad osservare le seguenti regole condivise:
- consapevole adesione volontaria;
- partecipazione attiva;
- trasparenza del processo decisionale;
- inclusione di tutti i soggetti che esprimono volontà di partecipazione;
- collaborazione e corresponsabilità tra i sottoscrittori del Contratto.
Le relazioni interne alla complessa e ampia rete degli attori vengono così strutturate, oltre che negli organismi plenari previsti dal Contratto di Fiume (Comitato di Coordinamento e Comitato Tecnico), in Tavoli che replicano la geometria territoriale disegnata dalle unità territoriali individuate nella costruzione dello scenario (cfr. Art. 2: Ambito di Intervento e Art.4: Scenario Strategico) e al tempo stesso tengono presente le competenze amministrative dei diversi Enti Locali che insistono sul territorio coinvolto a vari livelli. Questa strutturazione a più strati della rete degli attori locali, accomunati da reali disponibilità al confronto, consente di costruire e implementare in modo condiviso lo scenario strategico di riferimento e la negoziazione delle azioni da programmare progressivamente.
Alcuni soggetti della rete attoriale, per consentire una migliore organizzazione dei Tavoli, potranno essere inquadrati come “referenti sovralocali” delle sottounità territoriali (UPA).
Durante l’intero percorso, a supporto dell’attivazione, dell’indirizzo e dell’eventuale ri-definizione del percorso verso obiettivi e tempistiche condivisi, si sviluppano parallelamente due attività trasversali e continue strettamente interrelate tra loro:
a) attività di comunicazione per stimolare l’interesse di nuovi potenziali partecipanti al processo e dare visibilità e riconoscimento alle azioni, anche e soprattutto locali, che possono così essere meglio conosciute nella loro valenza strategica;
b) attività di formazione, in quanto i processi di policy-making attivati, il continuo confronto e scambio di buone pratiche possono essere considerati come un vero processo di “formazione”, ossia forme di apprendimento finalizzate ad individuare linee d’azione possibili in contesti territoriali e amministrativi anche estremamente complessi e frammentati.
ARTICOLO 4 – SCENARIO STRATEGICO: ATLANTE DEI CARATTERI TERRITORIALI DEL BACINO DEL MINCIO
Lo scenario strategico di riferimento allegato al presente AQST (cfr. Allegato 1) ed in particolare l’Allegato 1a, che costituisce parte integrante del presente AQST, si configura come strumento funzionale al recepimento e integrazione negli atti di programmazione e pianificazione locale degli Indirizzi e Misure condivisi nello sviluppo del processo di negoziazione.
Nella prima stesura del documento sono raccolti i principali indirizzi della pianificazione e una ricognizione dei caratteri territoriali declinati dal punto di vista del loro ruolo rispetto alle criticità e valenze del bacino.
Il documento sarà ulteriormente sviluppato in modo partecipato, nel primo anno dalla sua sottoscrizione, al fine di individuare Indirizzi e Misure che permettano il raggiungimento degli obiettivi condivisi nel particolare contesto dell’ambito del bacino, tenendo nell’opportuna considerazione il fatto che l’intero ambito perifluviale è corridoio primario della Rete Ecologica Regionale. L’Allegato 1 al presente AQST, pertanto, costituisce, da un lato, lo scenario strategico del Contratto di Fiume Mincio a cui si riferisce la normativa regionale; dall’altro, permette la definizione, in continuo, di modificazioni e integrazioni di scenario, da portare all’approvazione del Comitato di Coordinamento dell’AQST, di cui all’art. 6, in quanto strumento da utilizzare, ai Tavoli dell’AQST, per implementare progressivamente:
a) una sempre più condivisa individuazione e caratterizzazione dell'ambito del bacino, in tutte le sue articolazioni territoriali;
b) la condivisione di misure sempre più efficaci di valorizzazione, contenimento del degrado e riqualificazione.
Gli Indirizzi e Misure multisettoriali che vi sono declinati, alle varie scale, permettono di sviluppare le strategie delineate nel Piano Territoriale Regionale e nella Pianificazione di bacino per la valorizzazione, la riqualificazione e il contenimento del degrado del territorio del bacino del Mincio, con gli obiettivi di qualità delle acque, difesa dei suoli, sicurezza idraulica e qualità ecosistemica.
I principali elementi di degrado individuati dall’Atlante sono: impatti sulle risorse naturali (aria, acqua e suolo) derivanti dalle attività antropiche con particolare riferimento agli impatti di origine agricola (prodotti di sintesi ed eccesso di nutrienti) recapitati dai principali corsi idrici del reticolo
secondario al fiume Mincio e al suo sistema vallivo; frammentazione delle aree sorgenti di naturalità, artificialità dell’alveo e delle fasce perifluviali del Mincio; conflitti d’uso nella regimazione delle portate del Mincio e dei suoi affluenti; tendenza alla scomparsa di habitat umidi per interrimento; diffusione dell’edificazione a bassa densità e tendenza alle conurbazioni arteriali con perdita di visuali sui caratteri integri del territorio; reti fognarie miste e sfioratori; presenza di SIN nel bacino.
I principali valori territoriali evidenziati sono: tratti a elevata naturalità del Mincio, aree sorgenti di naturalità collegate territorialmente o funzionalmente al corso del Mincio; comparto agricolo forte con ruolo di presidio del territorio libero dall’edificazione; porzioni di territorio agricolo con caratteri integri del paesaggio rurale storico; fabbricati rurali con caratteri tipologici e architettonici integri; colture agricole tipiche; reticolo di bonifica e irrigazione; argini, manufatti idraulici e altri segni del governo storico delle acque; segni geomorfologici legati al divagare antico dei fiumi sul territorio e alla morfogenesi delle colline; invarianti del territorio quali direttrici, collegamenti, nuclei di antica origine; espressioni della naturalità del territorio (fontanili, corsi idrici con caratteri di naturalità, vegetazione naturale e seminaturale, aree idriche e aree umide, …).
ARTICOLO 5 – PROGRAMMA D’AZIONE
L’AQST individua e condivide già da ora un primo Programma d’Azione (PdA), che viene continuamente implementato e aggiornato in riferimento allo scenario strategico di riqualificazione del territorio del bacino, costruito, condiviso e rappresentato come da art. 4.
Il Programma d’Azione, che costituisce parte integrante del presente AQST, (PdA, cfr. Allegato 2a) è composto da azioni declinate in attività (in corso o in previsione) concorrenti al raggiungimento degli obiettivi di riqualificazione e si configura come una raccolta di schede destinata ad essere costantemente aggiornata e arricchita, in coerenza con il carattere “in divenire” del processo di programmazione negoziata dell’AQST Contratto di Fiume Mincio.
Nel PdA, di ciascuna delle azioni vengono elencati gli obiettivi al cui raggiungimento concorre, le Unità territoriali dell'ambito interessate (UPA), i tempi previsti per l’attuazione e i risultati attesi, sia in termini di ricadute che di prodotti realizzati, eventuali aspetti di criticità, una stima delle risorse complessive già allocate e di quelle ancora da reperire, il soggetto coordinatore e gli altri soggetti attuatori. Viene inoltre indicato il modo prevalente nel quale l’azione contribuisce all’inversione di tendenza rispetto ai potenziali fenomeni di degrado.
Il Programma d’Azione è accompagnato da un Quadro Finanziario Complessivo (cfr. Allegato 2b) che restituisce, differenziati per ognuno dei soggetti coinvolti e/o attuatori, e raccolti per ogni Azione del programma, gli impegni finanziari descritti nelle schede, così da fornire una informazione sintetica e immediata sulle risorse messe in campo nell’attuazione delle azioni previste.
Il Programma d’Azione è articolato in molteplici attività, in parte con copertura finanziaria da reperire, e in parte economicamente e finanziariamente realizzabili, in quanto fattibilità, processualità e flessibilità sono tre elementi che necessariamente devono caratterizzare l’attuazione dell’AQST Contratto di Fiume, vista la complessità delle trasformazioni territoriali che vengono interessate e la molteplicità degli attori che vengono coinvolti.
La fattibilità è intesa come:
- finanziaria: devono essere studiati i fabbisogni finanziari delle diverse azioni programmate per tutto l’arco temporale interessato dalla loro realizzazione; devono essere definite le fonti di finanziamento e i tempi in cui queste si rendono disponibili per la copertura del fabbisogno;
- economica: occorre valutare i costi della realizzazione delle singole azioni e attività, stimandone la quota per anno ed un orizzonte temporale di tre anni, oggetto di continuo aggiornamento. Per contro, occorre ragionare sui ricavi, sulla diminuzione di sprechi e su una stima della dimensione
economica dei benefici diretti e indiretti indotti dalla realizzazione di un programma composito di azioni. [H1]
Nella valutazione di fattibilità economica è necessario includere considerazioni su costi e benefici collettivi e sociali, nonché un coordinamento costante con le altre trasformazioni che nel frattempo possono caratterizzare i territori coinvolti (integrazione delle risorse).
ARTICOLO 6 – COMITATO DI COORDINAMENTO
Il Comitato di Coordinamento, di cui all’art. 7 del R.R. n. 18 del 12.08.2003, è composto dal Presidente della Giunta regionale, o dall’Assessore delegato, che lo presiede, e dai Sindaci, Presidenti e Legali rappresentanti dei soggetti sottoscrittori, o loro delegati. Alle riunioni del Comitato di Coordinamento partecipano di diritto gli Assessori regionali competenti così come individuati con la delibera della Giunta regionale di approvazione del presente AQST ed il Soggetto Responsabile di cui al successivo art. 7.
Il Comitato di Coordinamento:
a) sovrintende all’attuazione dell’AQST e ne aggiorna i contenuti, condividendo lo scenario strategico di sviluppo sostenibile e durevole del territorio del sottobacino, e le scelte di allocazione delle risorse;
b) promuove e favorisce l’adesione all’AQST di tutti gli Enti pubblici compresi nell’ambito di intervento di cui al precedente art. 2 e, in caso di adesione successiva alla stipula dell’AQST, ne prende atto;
c) valuta e approva le proposte di adesione di soggetti privati, sulla base della qualificazione dell’interesse di questi ultimi, dell’apporto al programma di interventi, degli impegni derivanti dalla proposta e delle idonee garanzie;
d) approva lo scenario strategico dell’AQST nella forma Atlante del territorio del bacino del Mincio, di cui all’art. 4;
e) approva le eventuali modificazioni e/o integrazioni dello scenario strategico dell’AQST, nella forma di Atlante del territorio del bacino idrografico Mincio, di cui all’art. 4;
f) approva il Programma d’Azione di cui all’art. 5;
g) approva le eventuali modificazioni e/o integrazioni del Programma d’Azione, di cui all’art. 13;
h) riceve le comunicazioni relative alle eventuali modificazioni e/o integrazioni del Programma d’Azione, di cui all’art. 13;
i) prende atto delle relazioni semestrali in ordine allo stato di attuazione dell’AQST e del relativo Programma d’Azione.
Il Comitato di Coordinamento si riunisce almeno una volta all’anno, su convocazione del suo Presidente da diramarsi con un minimo di quindici giorni di anticipo rispetto alla data della riunione. Il Presidente è altresì tenuto a convocare il Comitato di Coordinamento ogni qual volta ne faccia richiesta almeno il venti per cento dei suoi componenti.
Il Comitato di Coordinamento, ove ne ravvisi la necessità e ad integrazione di quanto previsto dal presente articolo, potrà decidere di dotarsi di un apposito regolamento per la disciplina del proprio funzionamento e delle modalità di adozione delle decisioni che gli competono. Tale decisione dovrà essere assunta entro un anno dall’adozione del provvedimento regionale di approvazione del presente AQST.
Il Comitato di Coordinamento, al fine di promuovere la più ampia partecipazione e condivisione delle finalità e degli obiettivi previsti dal presente AQST Contratto di Fiume e per garantire l’efficacia delle decisioni assunte, organizza apposite conferenze di confronto e di informazione, aperte ai diversi portatori locali di interessi pubblici e privati.
Tali strumenti di più ampia partecipazione potranno riferirsi ai diversi sottosistemi territoriali, ai diversi ambiti di intervento di cui all’art. 2 o alle tematiche trattate dalle azioni individuate.
Il Comitato di Coordinamento, nella programmazione delle azioni e nella definizione del programma generale di azioni future, dovrà tenere conto come riferimento privilegiato delle proposte che emergeranno dalle conferenze di cui sopra.
ARTICOLO 7 – SOGGETTO RESPONSABILE
Soggetto responsabile dell’AQST è l’Ente Parco Regionale del Mincio.
Nell’ambito delle decisioni assunte e condivise dal Comitato di Coordinamento e deliberate dagli organi competenti di ciascun soggetto sottoscrittore, il Soggetto Responsabile, con la collaborazione del Comitato Tecnico svolge i seguenti compiti:
a) coordina l’attuazione di quanto previsto dall’AQST, anche in collaborazione con i responsabili di eventuali procedimenti regionali correlati;
b) assicura l’attivazione della metodologia, con i relativi strumenti e regole, definiti dall’art. 3 del presente AQST a supporto dell’attività contrattuale;
c) governa il processo complessivo di realizzazione del Programma d’Azione anche mediante periodiche riunioni con i soggetti coordinatori delle singole azioni;
d) convoca e coordina i lavori del Comitato Tecnico;
e) verifica il rispetto degli impegni assunti dai soggetti sottoscrittori ponendo in essere le iniziative idonee a garantire la completa realizzazione delle azioni previste;
f) propone al Comitato di Coordinamento le eventuali modificazioni e/o integrazioni dell’AQST di cui all’art. 13, coerentemente con quanto previsto dall’art. 4 e dall’art. 5;
g) comunica al Comitato di Coordinamento le eventuali modificazioni e/o integrazioni dell’AQST di cui all’art. 13;
h) trasmette al Comitato di Coordinamento relazioni semestrali in ordine allo stato di attuazione dell’AQST redatte sulla base delle relazioni inviate dai Soggetti Attuatori.
Per le attività di cui sopra il Soggetto Responsabile si avvale della collaborazione della STER di Mantova.
ARTICOLO 8 – SOGGETTI ATTUATORI
Soggetti attuatori dell’AQST sono, ciascuno per le responsabilità che gli vengono attribuite, i soggetti specificatamente individuati in ciascuna scheda del Programma d’Azione, allegato 2, e nelle schede delle azioni e delle attività che saranno successivamente definite e concordate nel Programma d’Azione.
I Comuni il cui territorio è interessato dalle attività previste dai Programmi d’Azione, saranno comunque individuati quali soggetti attuatori sia per le attività cui sono direttamente preposti, sia per la necessaria condivisione delle attività ricadenti nei propri territori e di competenza di altri soggetti.
I compiti dei Soggetti Attuatori sono:
a) assicurare la completa realizzazione dell’attività, cui sono preposti, nel rispetto delle previsioni dei tempi, delle fasi, delle modalità e nei limiti delle risorse finanziarie fissate dall’AQST;
b) concorrere ad organizzare, valutare e monitorare l’attivazione e la messa a punto del processo operativo teso alla completa realizzazione dell’azione;
c) collaborare con il soggetto coordinatore dell’azione nella verifica dell’attuazione degli impegni.
Per ciascuna azione viene altresì individuato, di norma fra i componenti del Comitato Tecnico, un soggetto coordinatore cui compete:
a) coordinare le attività dei vari soggetti attuatori al fine di garantire la corretta realizzazione dell’azione;
b) organizzare, valutare e monitorare l’attivazione e la messa a punto del processo operativo teso alla completa realizzazione dell’azione;
c) promuovere opportuni momenti di confronto e di verifica per le finalità di cui ai precedenti punti
a) e b);
d) raccordarsi con il soggetto responsabile dell’AQST per le attività di sua competenza. I Soggetti Attuatori sono tenuti altresì ai compiti di cui all’art. 13 del presente AQST.
Inoltre, per garantire l’efficace ed efficiente attuazione del presente Accordo, il Parco del Mincio si avvale, secondo modalità di volta in volta concordate, della collaborazione del Sistema Regionale e della STER di Mantova, che forniranno ai soggetti attuatori un qualificato supporto tecnico- scientifico ed organizzativo per l’attuazione dell’AQST, in modo particolare per quanto riguarda la definizione ed applicazione della metodologia e degli strumenti previsti.
ARTICOLO 9 – COMITATO TECNICO
Il Comitato Tecnico coordina l’attuazione delle azioni e supporta il Soggetto Responsabile nell’espletamento dei relativi compiti.
Il Comitato Tecnico, per lo svolgimento dei suoi compiti, può richiedere la collaborazione delle strutture tecnico-amministrative dei soggetti sottoscrittori. Il Comitato Tecnico, avvalendosi della Sede Territoriale di Mantova della Regione Lombardia e delle strutture delle Direzioni Generali regionali partecipanti all’AQST, ed in particolare della D.G. Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile assicura una attività di supporto organizzativo al Comitato di Coordinamento per le sue riunioni e per l’attivazione dei momenti di confronto decentrati e collabora con il Soggetto Responsabile dell’AQST per le attività di verifica e monitoraggio dell’attuazione dell’AQST e del relativo Programma d’Azione.
Il Comitato Tecnico si avvale inoltre del supporto tecnico-scientifico del Sistema Regionale nel soggetto individuato.
Il Comitato Tecnico è così composto:
a) un componente per ogni Comune firmatario dell’Accordo;
b) un rappresentante per ciascuna Provincia;
c) un rappresentante per ARPA Lombardia;
d) un rappresentante per ciascun Consorzio di bonifica;
e) un rappresentante per ciascun AATO;
f) un rappresentante per il Corpo Forestale dello Stato RNO Bosco Fontana;
g) un componente indicato da ciascuna delle XX.XX. di Regione Lombardia partecipanti all’AQST;
h) un rappresentante indicato dall’Autorità di Bacino del fiume Po;
i) un rappresentante indicato dall’AIPO;
j) un rappresentante per ogni Associazione.
Ai lavori del Comitato Tecnico partecipa il Soggetto Responsabile, o un suo delegato. Inoltre, ai lavori del Comitato Tecnico possono partecipare i soggetti di riferimento per ogni Unità Paesaggistica Ambientale individuata e i coordinatori delle singole azioni, eventualmente esterni al Comitato stesso, e i rappresentanti indicati dagli enti del Sistema Regionale coinvolto.
I lavori del Comitato Tecnico sono coordinati dal Soggetto Responsabile, o da un suo delegato, che lo presiede.
Il Comitato tecnico è nominato, sulla base delle designazioni fornite dai Soggetti ed Enti sopra indicati, con apposito provvedimento del Direttore Generale della DG Ambiente, Energia e Reti, e dura in carica tre anni.
Il Comitato Tecnico potrà costituire dei gruppi di lavoro flessibili (da workshop più ampi, a gruppi di lavoro per le azioni puntuali previste dal Contratto) da attivarsi caso per caso, coinvolgendo gli attori interessati in stretta relazione con le diverse problematiche e con gli obiettivi specifici dello scenario strategico di sviluppo del bacino.
ARTICOLO 10 – DOTAZIONE FINANZIARIA
I soggetti sottoscrittori di seguito elencati assicurano la dotazione finanziaria necessaria per l’attuazione delle azioni-attività individuate nel Programma d’Azione (All. 2), nella misura e secondo i tempi previsti da ciascuna delle singole schede descrittive e dal relativo quadro riassuntivo (All. 3), e delle azioni-attività che saranno successivamente definite e concordate nel Programma d’Azione.
Il Parco del Mincio si impegna a reperire i mezzi finanziari e le strutture organizzative per il funzionamento del Comitato Tecnico e si avvarrà per l’attuazione dell’AQST di strumenti e consulenze attivate con gli Enti del Sistema Regionale.
Soggetti sottoscrittori
Fondi disponibili
Fondi da reperire
Totale
La Dotazione finanziaria prevista dal presente AQST e dal relativo Programma d’Azione di cui all’art. 5 è così riassumibile:
Regione Lombardia | [H2] | |||||||
Regione Veneto | ||||||||
Parco del Mincio | ||||||||
ARPA | ||||||||
Autorità di Bacino Po | ||||||||
AIPO | ||||||||
Provincia di Mantova | ||||||||
Provincia di Brescia | ||||||||
Provincia di Verona | ||||||||
AATO di Mantova | ||||||||
AATO di Brescia | ||||||||
Comuni | ||||||||
Altri soggetti | ||||||||
TOTALI |
ARTICOLO 11 – TEMPI D’ATTUAZIONE
I tempi di attuazione dell’AQST sono quelli definiti per le singole azioni-attività, così come individuati nelle schede descrittive del Programma d’Azione (All. 2) e in quelle delle azioni-attività che saranno successivamente definite e concordate nel Programma d’Azione.
Tali tempi potranno essere rimodulati secondo le modalità previste al successivo art. 13.
ARTICOLO 12 – STRUMENTI ATTUATIVI
Le azioni previste dal Programma d’Azione allegato, e quelle che saranno successivamente definite e concordate con l’aggiornamento del Programma stesso, possono essere realizzate anche mediante l’attivazione di appositi strumenti attuativi previsti dall’ordinamento e, in particolare, specifici Accordi di Programma per l’esecuzione di opere di particolare rilevanza.
ARTICOLO 13 – MONITORAGGIO DELLO STATO DI AVANZAMENTO DEL PROGRAMMA D’AZIONE
Il Comitato Tecnico assicura al responsabile dell’AQST il flusso informativo relativo all’avanzamento finanziario, procedurale e fisico degli interventi sulla base dello stato di avanzamento delle attività e delle informazioni a tal fine fornite dai Soggetti Attuatori.
La tempestiva e corretta predisposizione delle relazioni di cui sopra costituisce presupposto alle erogazioni delle eventuali risorse finanziarie a disposizione.
Il Comitato Tecnico assicura inoltre il monitoraggio dell’efficacia delle azioni elaborando opportuni indicatori.
L’AQST costituisce documento programmatico di riferimento per l’attuazione delle politiche e può essere modificato e/o integrato per concorde volontà dei sottoscrittori, previa approvazione da parte del Comitato di Coordinamento.
Qualora la modificazione e/o l’integrazione costituiscano rimodulazione di singole azioni-attività previste dal Programma d’Azione, senza alterarne gli obiettivi di sviluppo e l’allocazione complessiva delle risorse, le stesse sono autorizzate dal Soggetto Responsabile che ne dà comunicazione al Comitato di coordinamento.
ARTICOLO 14 – MODALITÀ DI NUOVE ADESIONE DI SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI
Anche in fase successiva alla sottoscrizione dell’AQST possono aderire nuovi soggetti pubblici e privati. Possono aderire al presente AQST i soggetti privati che, con la loro azione, contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi strategici del contratto nei diversi campi d’azione (produttivo, finanziario, culturale, ambientale, ecc.), mettendo a disposizione risorse umane, conoscitive, finanziarie, o equivalenti.
Il Comitato di Coordinamento valuta le proposte di adesione specificando il contributo di ciascun soggetto in riferimento alle attività previste dal Programma d’Azione.
ARTICOLO 15 – INADEMPIMENTO E REVOCA
La mancata attuazione, verifica e monitoraggio del Programma d’Azione previsto dall’art.5 per fatto imputabile al Soggetto Attuatore dà luogo ad inadempimento.
Nell’ipotesi di cui sopra, il soggetto responsabile dell’AQST denunzia con lettera raccomandata in maniera analitica la natura dell’inadempimento ed in ragione della sua gravità assegna un termine congruo per l’adempimento tardivo, ove questo risulti ancora utile.
In caso di ulteriore inottemperanza o di mancato adeguamento alle eventuali indicazioni del soggetto responsabile, il responsabile dell’AQST attiva le procedure per la revoca di eventuali finanziamenti in ragione della titolarità dei fondi.
ARTICOLO 16 – RECESSO
I soggetti aderenti all’AQST possono recedere, con motivato provvedimento approvato dall’organo competente dell’Ente.
Il Comitato di Coordinamento prende atto del recesso, assicurandosi che siano rispettate le condizioni sopra indicate.
ARTICOLO 17 – APPROVAZIONE ED EFFICACIA
Ai sensi di quanto previsto dall’art. 6, comma 1°, del Regolamento regionale di attuazione della l.r. 2/2003, il presente AQST – Contratto di Fiume Mincio è approvato dagli organi competenti degli Enti che vi aderiscono prima della sua sottoscrizione.
Con il provvedimento di approvazione dovrà essere individuato il rappresentante dell’Ente in seno al Comitato di Coordinamento.
Il provvedimento regionale di approvazione del presente AQST individua l’Assessore, con compiti di coordinamento e gli altri Assessori regionali interessati alla sottoscrizione dell’AQST.
Quanto previsto dal presente AQST – Contratto di Fiume Xxxxxx diverrà impegnativo per ciascun soggetto dopo la sua approvazione da parte del rispettivo organo competente e la conseguente formale sottoscrizione da parte del rappresentante legale, o suo delegato.
Mantova,
Letto e sottoscritto
Le parti contraenti