Contract
Estratto dell’Accordo di Programma ai sensi dell’art.3 del D.P.C.M. 12 dicembre 2005 sottoscritto in data 4 agosto 2006 tra Regione Lombardia e Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Relazione paesaggistica
I contenuti della relazione paesaggistica qui definiti costituiscono per l’Amministrazione competente la base di riferimento essenziale per la verifica della compatibilità paesaggistica degli interventi ai sensi dell’art. 146 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio” come sostituito dall’art. 16 del decreto legislativo 24 marzo 2006, n. 157.
La relazione paesaggistica contiene tutti gli elementi necessari alla verifica della compatibilità dell’intervento, con riferimento specifico alle motivazioni del vincolo paesaggistico gravante sull’area nonché ai contenuti e alle indicazioni del Piano Territoriale Paesistico Regionale ovvero dei piani a valenza paesaggistica di maggiore dettaglio (PTC Provinciali e di Parco, strumenti urbanistici comunali).
La relazione deve, peraltro, avere specifica autonomia d’indagine ed essere corredata da elaborati tecnici preordinati altresì a motivare ed evidenziare la qualità dell’intervento anche per ciò che attiene al linguaggio architettonico e formale adottato in relazione al contesto d’intervento.
La relazione paesaggistica, mediante opportuna documentazione, dovrà dare conto dello stato di fatto dei luoghi, in particolare del contesto paesaggistico di riferimento (naturale, agricolo tradizionale, agricolo industrializzato, urbano, periurbano e insediativo diffuso e/o sparso) e della morfologia dell’ambito (costiero/rivierasco, di pianura, collinare/montano), nonché delle caratteristiche progettuali dell’intervento.
Dovrà inoltre essere illustrato, nel modo più chiaro ed esaustivo possibile, l’effetto paesaggistico conseguente la realizzazione dell’intervento proposto (lo stato dei luoghi dopo l’intervento).
A tal fine, ai sensi dell’art. 146 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, come sostituito dall’art. 16 del decreto legislativo 24 marzo 2006, n. 157, la relazione paesaggistica allegata alla domanda d’autorizzazione indica:
• lo stato attuale del bene paesaggistico interessato;
• gli elementi di valore paesaggistico in esso presenti, nonché le eventuali presenze di beni culturali tutelati dalla parte II del Codice;
• gli impatti sul paesaggio delle trasformazioni proposte;
• gli eventuali elementi di mitigazione e compensazione proposti.
Deve anche contenere tutti gli elementi utili all’Amministrazione competente per effettuare la verifica di conformità dell’intervento proposto, consentendo di accertare la compatibilità rispetto ai valori paesaggistici riconosciuti dal vincolo, nonché la congruità con i criteri di gestione del bene tutelato e la complessiva coerenza con gli obiettivi di qualità paesaggistica contenute negli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale.
Elaborati per la rappresentazione dello stato di fatto
1. Inquadramento territoriale in scala adeguata (corografia, aerofotogrammetria, stralcio del PTC Provinciale o di Parco se vigenti, dello strumento urbanistico comunale, nonché fotopiano, se esistente) in relazione al tipo di intervento proposto.
2. Planimetria generale nelle scale 1:5000, 1:2000 o 1:1000, in relazione alla dimensione e localizzazione dell’intervento, con individuazione degli elementi costitutivi e rappresentativi del paesaggio.
3. Piano quotato, redatto in scala adeguata al tipo di trasformazione proposta, comprendente le specie vegetali presenti relazionato alla più vicina sede stradale; nel caso di territorio in declivio il progetto sarà corredato da una o più sezioni quotate estese a tutto il territorio oggetto dell’intervento, sede stradale ed edifici circostanti; nello stesso elaborato saranno indicati i movimenti di terra previsti in scavo e riporto nonché le opere di contenimento delle terre.
4. Rilievo dello stato di fatto dell’edificio o di altri manufatti (piante e coperture, prospetti e sezioni significative in scala 1:100) sui quali si intenda intervenire, descrittivo anche delle
caratteristiche di finitura originali (quali, ad esempio, il tipo di intonaco, di pitturazione delle superfici, di trattamento delle opere metalliche e lignee, dei materiali di gronda e di copertura, ecc.), compreso, nel caso di interventi su intonaci storici, eventuale rilievo del degrado materico e indagine stratigrafica degli stessi.
5. Documentazione fotografica che rappresenti da più punti di vista, in modo panoramico, l’edificio o l’area oggetto dell’intervento.
Elaborati di progetto
1. Planimetria con l’inserimento ambientale del progetto (1:500, 1:5000) che individui i caratteri estetici e percettivi dell’intervento in relazione al contesto.
2. Piante, prospetti e sezioni significative: in scala 1:100 per gli edifici ed in scala adeguata per gli interventi di maggiore estensione territoriale.
3. Indicazione dei materiali di impiego, dei relativi colori (campionati) e dei sistemi costruttivi con rappresentazione, se necessaria, degli eventuali particolari.
4. Sezioni ambientali schematiche (1:500, 1:1000) rappresentative del rapporto fra l’intervento e il contesto paesaggistico assoggettato a tutela.
5. Rappresentazione fotografica della simulazione in loco dell’opera progettata (mediante paline o altro metodo di rappresentazione reale dell’ingombro) o fotomontaggio che ne evidenzi l’inserimento nel contesto paesaggistico, in relazione al tipo di intervento proposto.
6. Eventuale indicazione degli elementi di mitigazione e compensazione.
In relazione a particolari caratteristiche degli ambiti oggetto d’intervento o del progetto, gli enti titolari della competenza paesaggistica possono motivatamente richiedere eventuali approfondimenti specialistici quali, ad esempio, ricerche storiche e sul patrimonio culturale, indagini geologiche e/o vegetazionali ed altri studi.