PROCEDURA APERTA PER “L’AMMODERNAMENTO E POTENZIAMENTO DELLE CENTRALI FRIGO E DEI SISTEMI DI RAFFRESCAMENTO DEL COMPLESSO OSPEDALIERO A.O.R.N. A. CARDARELLI DI NAPOLI” – CUP F64E22000610002
PROCEDURA APERTA PER “L’AMMODERNAMENTO E POTENZIAMENTO DELLE CENTRALI FRIGO E DEI SISTEMI DI RAFFRESCAMENTO DEL COMPLESSO OSPEDALIERO A.O.R.N. A. XXXXXXXXXX DI NAPOLI” – CUP F64E22000610002
DOCUMENTO DI INDIRIZZO ALLA PROGETTAZIONE
(Allegato I.7 Sezione I art.3 del D.Lgs 36/2023)
Il gruppo di lavoro
Xxx. Xxxxxxx Xxxxxxxx Xx Xxxxx
Pag. 0 a 24
Xxx. Xxxxxxxx Xxxxxxxx Avv. Xxxxxxxxx Xxxxxxx Arch. Xxxxxxx Xxxxx Arch. Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE CAMPANIA
AZIENDA OSPEDALIERA DI RILIEVO NAZIONALE
Xxxxxxx XXXXXXXXXX
Sede legale: xxx X. Xxxxxxxxxx xx00, 00000 Xxxxxx X.X.X. X.X.X.
tel. 081-747.11.11 xxx X. Xxxxxxxxxx xx00, 00000 Xxxxxx
tel. 081-747.41.59
Sommario
4. REQUISITI TECNICI IN RELAZIONE ALLA TECNICA VIGENTE 13
6. VERIFICA E VALIDAZIONE DELLA PROGETTAZIONE 19
8. NORME E LEGGI DI RIFERIMENTO 22
Il presente DIP si propone di definire le linee guida della progettazione e dell’esecuzione dei lavori aventi ad oggetto “l’ammodernamento e potenziamento delle centrali frigo e dei sistemi di raffrescamento del complesso ospedaliero A.O.R.N. A. Xxxxxxxxxx di Napoli”.
Tale documento è da considerarsi condizione necessaria per l’avvio delle fasi di progettazione, pertanto deve essere puntuale ed esaustivo, deve quindi contenere tutte le indicazioni atte a consentire ai progettisti di formulare proposte coerenti e necessarie alla persecuzione dell’obiettivo finale.
Il documento d’Indirizzo alla Progettazione è redatto in conformità a quanto richiesto dall’art.3 dell’allegato I.7 del D.lgs. 63/2023.
Di seguito si riporta testualmente quanto contenuto dal predetto articolo:
art.3 dell’allegato I.7 del D.Lgs. 36/2023:
Il documento di indirizzo alla progettazione, di seguito «DIP», da redigere in coerenza con il quadro esigenziale e con la soluzione individuata nel DOCFAP, ove redatto, indica, in rapporto alla dimensione, alla specifica tipologia e alla categoria dell’intervento da realizzare, le caratteristiche, i requisiti e gli elaborati progettuali necessari per la definizione di ogni livello della progettazione. Il DIP è redatto e approvato prima dell’affidamento del progetto di fattibilità tecnica ed economica, sia in caso di progettazione interna, che di progettazione esterna alla stazione appaltante; in quest’ultimo caso, il DIP dovrà essere parte della documentazione di gara per l’affidamento del contratto pubblico di servizi, in quanto costituisce parte integrante del “capitolato del servizio di progettazione”. In caso di progettazione interna alla stazione appaltante il DIP è allegato alla lettera d’incarico. Il DIP riporta almeno le seguenti indicazioni:
a) lo stato dei luoghi con le relative indicazioni di tipo catastale, eventualmente documentabile tramite modelli informativi che ne riflettano la condizione;
b) gli obiettivi da perseguire attraverso la realizzazione dell’intervento, le funzioni che dovranno essere svolte, i fabbisogni e le esigenze da soddisfare e, ove pertinenti, i livelli di servizio da conseguire e i requisiti prestazionali di progetto da raggiungere;
c) i requisiti tecnici che l’intervento deve soddisfare in relazione alla legislazione tecnica vigente e al soddisfacimento delle esigenze di cui alla lettera b);
d) i livelli della progettazione da sviluppare e i relativi tempi di svolgimento, in rapporto alla specifica tipologia e alla dimensione dell’intervento. Tali livelli di progettazione, quando supportati dai metodi e strumenti di gestione informativa delle costruzioni di cui all’articolo 43 del codice, possono tenere in considerazione i livelli di fabbisogno informativo disciplinati dalle norme tecniche;
e) gli elaborati grafici e descrittivi da redigere;
f) le eventuali raccomandazioni per la progettazione, anche in relazione alla pianificazione urbanistica, territoriale e paesaggistica vigente e alle valutazioni ambientali strategiche (VAS), ove pertinenti, procedure tecniche integrative o specifici standard tecnici che si intendano porre a base della progettazione dell’intervento;
g) i limiti economici da rispettare e l’eventuale indicazione delle coperture finanziarie dell’opera;
h) le indicazioni in ordine al sistema di realizzazione dell’intervento; Documento di Indirizzo alla Progettazione
i) l’indicazione della procedura di scelta del contraente;
l) l’indicazione del criterio di aggiudicazione;
m) la tipologia di contratto individuata per la realizzazione dell’intervento, e in particolare se il contratto sarà stipulato a corpo o a misura, o parte a corpo e parte a misura;
n) le specifiche tecniche contenute nei criteri ambientali minimi (CAM), adottati con decreto del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, per quanto materialmente applicabili; qualora la progettazione sia supportata dalla modellazione informativa tali specifiche, per quanto applicabili, possono essere introdotte all’interno dei modelli informativi;
o) la individuazione, laddove possibile e/o necessario, di lotti funzionali e/o di lotti prestazionali, articolati in strutture analitiche di progetto;
p) gli indirizzi generali per la progettazione del monitoraggio ambientale, geotecnico e strutturale delle opere, ove ritenuto necessario;
q) le specifiche tecniche per l’utilizzo di materiali, elementi e componenti ai fini:
1) del perseguimento dei requisiti di resistenza, durabilità, robustezza e resilienza delle opere;
2) della efficienza energetica e della sicurezza e funzionalità degli impianti;
r) l’indicazione di massima dei tempi necessari per le varie fasi dell’intervento.
s) in caso di affidamenti agli operatori economici di cui all’articolo 66, comma 1, del codice, l’importo di massima stimato da porre a base di gara, calcolato nel rispetto del decreto di cui all’articolo 41, comma 13, del codice, per la prestazione da affidare;
t) la possibilità di utilizzare le economie derivanti dai ribassi d’asta anche per motivate varianti in corso d’opera;
u) nelle ipotesi in cui non sia prevista la redazione del piano di sicurezza e coordinamento ai sensi del Titolo IV, Capo I, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, la previsione dell’elaborato progettuale della sicurezza contenente l’analisi del contesto ambientale con l’individuazione delle potenziali interferenze, la descrizione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori connessi all’area di cantiere, ad esclusione di quelli specifici propri dell’attività dell’impresa, nonché la stima dei costi della sicurezza per tutta la durata delle lavorazioni;
v) per le forniture, i criteri di approvvigionamento di materiali idonei a garantire il rispetto dei criteri ambientali minimi e i diritti dei lavoratori, secondo indirizzi finalizzati a promuovere le forniture di materiali certificati da organismi verificatori accreditati di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2018/2067 della Commissione, del 19 dicembre 2018.
Al fine di perseguire gli obiettivi prefissati dalla stazione appaltante è stato redatto il presente DIP contenente gli indirizzi e le specifiche della fase progettuale (PFTE ed esecutiva), della fase di esecuzione dei lavori e per il collaudo degli stessi.
2.1 Inquadramento urbanistico e catastale
L’ospedale “A. Xxxxxxxxxx”, situato nel cuore della zona ospedaliera nel quartiere Arenella a nord del centro storico di Napoli, è strutturato “a padiglioni” ed occupa, complessivamente, una superficie di
250.000 metri quadrati. Di questi, 50.000 metri quadri sono rappresentati da edifici, ed i restanti
200.000 da viali alberati e pinete che di fatto costituiscono un vero e proprio “polmone verde”. Dei 21 padiglioni esistenti, costruiti in diverse epoche a partire dal 1927 fino al 1990, quattordici sono destinati alle attività di diagnosi e cura, ed i restanti sette ai servizi tecnici ed amministrativi. Oltre che dalla rete viaria interna, gli edifici dell’azienda sono aggregati da collegamenti sotterranei per le attività tecniche e di servizio, i quali si sviluppano in corrispondenza dell’ampia superficie dell’ospedale, costituendo una vera e propria “rete viaria” per gli operatori. Grazie alla posizione in cui si trova, situato alla confluenza delle vie di scorrimento dell’area ospedaliera, per la presenza di uno svincolo autostradale attiguo ed al molteplice servizio offerto dai mezzi pubblici (Autobus, Metropolitana, Taxi) l’Ospedale Xxxxxxxxxx è facilmente raggiungibile sia da altre zone della città sia dalla provincia. Il principale accesso al complesso ospedaliero avviene attraverso gli ingressi posti sul fronte est. L’accesso degli autoveicoli è consentito a quelli diretti al pronto soccorso (24 ore su 24 da via Xxxxxxxxxx, ed inoltre, nell’orario 7-21, anche da via Xxxxxxx). Gli utenti ed i visitatori possono parcheggiare negli spazi pubblici esistenti nel piazzale antistante via A. Xxxxxxxxxx.
Le diverse aree di oggetto di intervento si collocano all’interno dell’A.O.R.N. A. Xxxxxxxxxx di Napoli sito in xxx Xxxxxxxxxx x.0 presso i Padiglioni A, D, E, F, H, I, M, N, P, S, X,Y. (fig.1)
Fig.1
L’area ospedaliera viene classificata dalle tavole del PRG comunale (approvato con il decreto del Presidente della Giunta regionale della Campania n° 323/11 giugno 2004), come zona Fe, “Strutture pubbliche o di uso di uso collettivo” (Tav. n. 5 Zonizzazione del PRG del Comune di Napoli).
Secondo le norme di attuazione del PRG (Art. 50), tali zone vengono definite come:
1. La sottozona Fe comprende gli immobili destinati ad attrezzature pubbliche o di uso pubblico. I suddetti immobili sono acquisiti al patrimonio pubblico o assoggettati al vincolo di uso pubblico.
2. Le utilizzazioni compatibili sono le seguenti: - attrezzature per l’istruzione superiore - attrezzature sanitarie a carattere urbano e territoriale quali poliambulatori, day-hospital, strutture ospedaliere - attrezzature per il trasporto pubblico.
3. Sono inoltre consentite le seguenti utilizzazioni: - attrezzature per lo sport da competizione; - attrezzature culturali a carattere urbano e territoriale: strutture museali, biblioteche specialistiche, attrezzature per lo spettacolo; - attrezzature espositive.
Sempre secondo il medesimo articolo comma 2, nel caso di edifici esistenti, sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia, salvo specifiche disposizioni della disciplina degli ambiti;
Stralcio Tav. 5 Zonizzazione PRG Napoli
Legenda:
Nella tabella successiva vengono riepilogati i dati catastali dei padiglioni oggetto di intervento.
PADIGLIONE | SEZ | FG | P.LLA | SUB |
A | STE | 1 | 913 | 1 |
D | STE | 1 | 16 | 1 |
E | STE | 1 | 910 | 1 |
F | STE | 1 | 8 | 1 |
H | STE | 1 | 899 | 1 |
I | STE | 1 | 898 | 1 |
M | STE | 1 | 902 | 1 |
N | STE | 1 | 22 | 1 |
P | STE | 1 | 4 | 1 |
S | STE | 1 | 7 | 1 |
X | STE | 1 | 1010 | 1 |
Y | STE | 1 | 885 | 1 |
2.2 Descrizione dello stato dei luoghi
Di seguito, si riporta lo stato di fatto delle centrali frigo:
Padiglione A
La produzione di acqua refrigerata del padiglione viene prodotta mediante n.2 gruppi frigoriferi di anno di costruzione 2005. Entrambi i gruppi sono del tipo aria/acqua e presentano uno stato conservativo mediocre, il circuito idronico di distribuzione palesa una coibentazione particolarmente vetusta.
Le macchine frigo alimentano n.5 unita di trattamento aria che sono a servizio delle utenze fra cui una terapia intensiva post operatoria, un blocco operatorio e vari reparti di chirurgia.
Le macchine UTA hanno uno scarso stato conservativo e una tenuta meccanica insufficiente, inoltre la termoregolazione attualmente non è funzionante.
Padiglione D
La produzione di acqua refrigerata è realizzata mediante n.2 gruppi di refrigerazione di anno 2010 e di una pompa di calore di nuova installazione posizionati in copertura.
L’intero circuito idronico della sotto-centrale frigorifera necessita di una riqualificazione data la non adeguata efficienza delle elettropompe di mandata alle utenze e la carente tenuta meccanica delle tubazioni.
Alcune unità di trattamento aria sono di recente sostituzione, mentre altre risultano avere una scarsa tenuta meccanica e nessun sistema di controllo sulla portata elaborata dai ventilatori.
Padiglione E
All’interno del cortile sono installati n.2 gruppi frigoriferi del tipo aria/acqua che utilizzano rispettivamente l’R134a e l’R407c come gas refrigeranti.
La distribuzione alle utenze avviene attraverso gruppi di spinta costituiti da singole elettropompe, le quali risultano essere obsolete non garantiscono la tenuta meccanica e la classe di efficienza dei motori è in IE2.
In copertura sono installate n.4 gruppi frigo, alcuni presentano le batterie di scambio danneggiate da fenomeni atmosferici e versano in uno stato conservativo mediocre.
Le 7 UTA presenti in copertura mostrano una discreta tenuta meccanica, un’adeguata coibentazione dei canali d’aria.
Alcune macchine presentano la sezione di umidificazione e la termoregolazione non funzionante.
Padiglione F
All’interno della struttura in corrispondenza del piano seminterrato e dei vari piani sono presenti sistemi per la climatizzazione degli ambienti (UTA e gruppi frigo), ormai in disuso, che versano in uno stato di avanzato degrado.
Le UTA a servizio dei vari reparti mostrano una tenuta meccanica appena sufficiente e non sono presenti sistemi di termoregolazione e di gestione del controllo dell’umidità relativa dell’aria in ambiente.
L’intero circuito idronico della sotto-centrale frigorifera necessita di una riqualificazione data la scarsa efficienza delle elettropompe di mandata alle utenze e la carente tenuta meccanica delle tubazioni.
Padiglione H
La produzione di acqua è affidata a n.3 gruppi frigo del tipo aria/acqua di cui n.2 con gas refrigerante 407c ed uno R410a.
I 3 gruppi sono installati in copertura e la distribuzione alle utenze avviene mediante gruppi di spinta costituiti da elettropompe singole che manifestano uno stato conservativo mediocre poiché obsolete da un punto di vista sia tecnologico che energetico, in quanto i motori elettrici sono tutti in classe IE2. In copertura sono installate n.4 UTA che sono a servizio del blocco operatorio di vari reparti.
Le suddette macchine presentano una tenuta meccanica scarsa ed un elevato deterioramento delle coibentazioni dell’impianto aeraulico, sui circuiti di alimentazione alle batterie di scambio termico sono presenti valvole a tre vie con servocomando elettrico, alcune delle quali obsolete e non funzionanti, inoltre i quadri elettrici di comando delle macchine UTA sono in uno stato di elevata obsolescenza.
Le UTA presentano la sezione di umidificazione e la termoregolazione non funzionante.
Padiglione I
In copertura è presente una pompa di calore del tipo aria/acqua in uno stato conservativo mediocre. L’intero circuito idronico necessita di una riqualificazione data la scarsa efficienza delle elettropompe di mandata alle utenze e la carente tenuta meccanica delle tubazioni.
La climatizzazione degli ambienti avveniva mediante n.3 unità di trattamento aria poste sul terrazzo di copertura attualmente fuori servizio perché obsolete.
Padiglione M
La produzione di acqua refrigerata viene realizzata mediante n.2 gruppi frigoriferi collocati in copertura.
Le macchine sono vetuste, hanno una scarsa tenuta meccanica ed utilizzano il gas refrigerante R22, non conforme a quanto previsto dal Regolamento Europeo 1005/09.
Le UTA sono installate in parte sulla copertura del piano semiinterrato e in parti sulla copertura del primo piano.
Tale tecnologia risulta essere notevolmente obsolescente, avento una scarsa tenuta meccanica e una limitata efficienza energetica.
Si evidenzia l’assenza dei sistemi di umidificazione a vapore per il controllo dell’umidità relativa in ambiente, nonché di un sistema di controllo sulla portata elaborata da ventilatori.
L’impianto di regolazione non risulta essere riparabile data la mancanza di reperimento di pezzi sul mercato.
I quadri elettrici si presentano vetusti e logorati dagli agenti atmosferici.
Padiglione N
In copertura sono presenti n.2 gruppi frigo aria/acqua con gas refrigerante R410a.
L’intero circuito idronico necessità di una riqualificazione data la scarsa efficienze delle elettropompe e della carente tenuta meccanica delle tubazioni.
Le UTA a servizio della palazzina amministrativa palesano una tenuta meccanica mediocre, con evidenti segni di usura dei componenti ed una scarsa efficienze energetica.
Si rileva che il sistema di termoregolazione e di umidificazione risultano essere non funzionanti e che risulta essere assente anche un sistema di controllo sulla portata elaborata dei ventilatori.
I quadri elettrici di controllo e gestione delle macchine risultano essere particolarmente vetusti e logorati dagli agenti atmosferici.
Padiglione P
la produzione di acqua refrigerata per il padiglione in oggetto avviene mediante n.2 gruppo frigo con gas refrigerante r134a ed un gruppo frigo con gas refrigerante 407a.
Quest’ultima macchina presenta la batteria di condensazione danneggiata dagli agenti atmosferici. La distribuzione alle utenze avviene mediante gruppi di spinta, costituiti da elettropompe singole installate presso la sotto-centrale sita al piano 1 seminterrato.
Il circuito idraulico presenta una buona tenuta meccanica, nonché una coibentazione adeguata.
In copertura sono installate n.8 UTA a servizio di degenze e vari blocchi operatori che presentano un’insufficiente tenuta meccanica con sistemi di termoregolazione non funzionanti e con il controllo dell’umidità relativa in ambiente non funzionante.
I quadri elettrici di controllo e gestione delle macchine risultano essere particolarmente vetusti e logorati dagli agenti atmosferici.
Padiglione S
All’esterno del fabbricato è ubicata n.1 pompa di calore di recente installazione del tipo aria/acqua con gas R410a.
La distribuzione avviene mediante n.4 elettropompe singole e n.1 elettropompa gemellare, si evidenzia che le suddette elettropompe sono obsolete e palesano evidenti segni di usura, inoltre il circuito idraulico mostra una carente tenuta meccanica e una scarsa coibentazione.
In copertura sono presenti sistemi per la climatizzazione degli ambienti (UTA e gruppi frigo) ormai in disuso, che versano in uno stato di avanzato degrado.
Padiglione X
La produzione di acqua refrigerata per l’intero padiglione avviene attraverso un gruppo frigo di recente installazione del tipo aria/acqua.
In copertura sono installate n.7 UTA che mostrano una discreta tenuta meccanica ed un’adeguata coibentazione dei canali d’aria.
Si evidenzia che il sistema di termoregolazione e il sistema di umidificazione relativa dell’aria delle suddette macchine risulta essere obsoleto e non funzionante.
Padiglione Y
La climatizzazione viene realizzata mediante n.1 pompa di calore (anno 2004) del tipo aria/acqua a servizio dell’unica UTA collocata all’esterno del fabbricato.
La pompa di calore risulta essere vetusta ed utilizza il fluido refrigerante R407c.
Il circuito idraulico presenta una scarsa tenuta meccanica, nonché una coibentazione inadeguata.
I quadri elettrici di controllo e gestione delle macchine risultano essere particolarmente vetusti e logorati dagli agenti atmosferici.
L’UTA mostra una scarsa tenuta meccanica e pertanto una scarsa efficienza energetica.
Il sistema di termoregolazione e il sistema di umidificazione relativa dell’aria della macchina risulta essere obsoleto e non funzionante.
L’obiettivo generale degli interventi si riconduce ad un’esigenza di ammodernamento delle centrali frigorifere in esercizio che, in esito alle routinarie attività di conduzione e manutenzione evidenziano limiti operativi e di continuità significativi, al fine di rispettare i requisiti tecnologici richiesti dalla norma, a titolo indicativo e non esaustivo la DGRC 7301/2001.
Attraverso la fornitura e posa in opera di nuove macchine frigorifere comprensive il potenziamento delle reti di distribuzione dei fluidi si persegue una prerogativa di adeguamento funzionale, normativo ed un miglioramento dell’efficientamento energetico dei padiglioni oggetto di intervento.
3.1 Lavorazioni da eseguire
Di seguito si riporta una descrizione sommaria delle lavorazioni previste, utili alla quantificazione dell’importo presunto dei lavori:
• Fornitura e posa in opera di nuovi gruppi frigoriferi in sostituzione di quelli vetusti con un notevole miglioramento delle prestazioni energetiche e del confort estivo.
Inoltre, tali lavorazioni si rendono necessarie ai fini del raggiungimento di accettabili standard di comfort climatico durante la stagione estiva che attualmente non sono possibili a causa delle elevate condizioni di carichi sensibili e latenti a cui è sottoposta la struttura ospedaliera.
La filosofia dei sistemi impiantistici proposti pone come obiettivo il benessere ambientale degli addetti, ospiti e visitatori, senza trascurare gli aspetti legati al risparmio energetico ed al pieno rispetto delle normative vigenti;
• Rifacimento delle reti di distribuzione dei fluidi, adeguandola alla normativa vigente;
• Rifacimento delle condotte per la distribuzione dell’aria, al fine di garantire un’adeguata qualità dell’aria interna in tutti i locali facendo riferimento alle norme vigenti, le cui risultanze devono essere riportate nella relazione CAM e DNSH;
• Rifacimento del Sistema di Regolazione a servizio degli impianti esistenti per un miglioramento dell’efficientamento energetico;
La progettazione dovrà inoltre essere ispirata ai principi di durabilità, facilità ed economicità della manutenzione e volta all’ottenimento del minor impatto possibile nello svolgimento della stessa, e tenuto conto della disponibilità dei luoghi in uso alle attività sanitarie.
3.2 Quadro economico dei lavori e limite finanziario da rispettare
L’importo di € 8.000.000,00 risulta dunque essere il limite finanziario da rispettare.
Il quadro complessivo dell’opera può essere cosi sommariamente sintetizzato in via provvisoria:
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE CAMPANIA AZIENDA OSPEDALIERA DI RILIEVO NAZIONALE Xxxxxxx XXXXXXXXXX | ||
AMMODERNAMENTO E POTENZIAMENTO DELLE CENTRALI FRIGO E DEI SISTEMI DI RAFFRESCAMENTO DEL COMPLESSO OPERATORIO - CUP F64E22000610002 | ||
QUADRO ECONOMICO (allegato 1.7 art.5 Dlgs 36/2023) | ||
COMUNE : | Napoli | IMPORTO OPERE |
Provincia: | Napoli | |
Regione: | Campania | |
A) | LAVORI E SERVIZI IN APPALTO | EURO |
a.1) | LAVORI | |
OG1 - Opere Edili e strutturali | 1 500 000,00 € | |
OS28 - Impianti termici e di condizionamento | 2 700 000,00 € | |
OS30 - Impianti Elettrici e Speciali | 1 500 000,00 € | |
TOTALE PER LAVORI IN APPALTO (soggetti a ribasso) | 5 700 000,00 € | |
a.2) | ONERI DI SICUREZZA AGGIUNTIVI (non soggetto a ribasso) | 142 500,00 € |
TOTALE OPERE A CORPO (lavori e sicurezza) (a.1+a.2) | 5 842 500,00 € | |
A) TOTALE LAVORI (a.1+a.2) | 5 842 500,00 € | |
B) | SOMME A DISPOSIZIONE DELLA STAZIONE APPALTANTE | EURO |
b.1) | Spese Tecniche per progettazione FTE, esecutiva direzione lavori, il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione, all'assistenza giornaliera e alla contabilità, verifiche tecniche previste dal capitolato speciale d'appalto, collaudo tecnico amministrativo, ed altri eventuali collaudi specialistici. - comprensivo di oneri per cassa previdenziale | 277 890,16 € |
b.1) Totale spese attività di progettazione | 277 890,16 € | |
b.2.1) | Imprevisti e arrotondamenti | 232 120,33 € |
b.2.2) | Incentivi - Art. 45 del Codice (80% di 2%) | 91 200,00 € |
b.2.3) | Spese per pubblicità | 5 000,00 € |
b.2.4) | Lavori in economia | 36 000,00 € |
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE CAMPANIA
AZIENDA OSPEDALIERA DI RILIEVO NAZIONALE
Xxxxxxx XXXXXXXXXX
Sede legale: xxx X. Xxxxxxxxxx xx00, 00000 Xxxxxx X.X.X. X.X.X.
tel. 081-747.11.11 xxx X. Xxxxxxxxxx xx00, 00000 Xxxxxx
tel. 081-747.41.59
b.2.5) | Oneri di conferimento a discarica - smaltimento rifiuti | 50 000,00 € |
b.2.6) | Collegio consultivo tecnico art. 215 D.lgs 36/2023 | 50 000,02 € |
b.2) Totale spese tecniche (b.2.1+b.2.2+b.2.3+b.2.4+b.2.5+b.2.6) | 464 320,35 € | |
B) TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE DELLA STAZIONE APPALTANTE (b.1+b.2) | 742 210,51 € | |
C) | I.V.A. | EURO |
c.1.1) | I.V.A. 22%: a.1) +a.2) + b2.1) + b2.5) | 1 387 500,48 € |
c.1.2) | I.V.A. 10%: b.1) | 27 789,02 € |
C) TOTALE I.V.A (c 1.1 + c1.2 + c.1.3) | 1 415 289,49 € | |
TOTALE GENERALE | 8 000 000,00 € |
4. REQUISITI TECNICI IN RELAZIONE ALLA TECNICA VIGENTE
L’intervento in oggetto dovrà essere progettato tenendo conto delle prescrizioni dettate dalle norme indicate nel Capitolato Tecnico Prestazionale, nonché dei seguenti requisiti tecnici:
4.1 Requisiti tecnici da rispettare
La progettazione sarà improntata a criteri di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica e si svilupperà attraverso l’applicazione della metodologia BIM (Building Information Modeling) in tutte le fasi progettuali, in ottemperanza a quanto previsto dal D.M. MIT n. 560/2017.
4.1.1 Metodologia BIM
La stazione appaltante mira a:
- Sviluppare una progettazione integrata avvalendosi dell’applicazione della metodologia BIM in tutte le fasi ed in tutti i livelli di sviluppo progettuale; - sviluppare un modello digitale degli immobili, inteso non solo come modello tridimensionale, ma come base di scambio delle informazioni e condivisione delle conoscenze;
- Incrementare il flusso di tutti i dati informatici all’interno di un Ambiente di Condivisione dei Dati che sarà messo a disposizione della stazione appaltante per tutti gli operatori coinvolti nella fase di progettazione, costruzione e direzione dei lavori; - sviluppare un progetto secondo la metodologia BIM che sarà restituito in formato IFC (oltreché nel formato natio del software utilizzato per la modellazione) al fine di consentire la massima interoperabilità tra le diverse piattaforme dei software BIM;
- creare un «Fascicolo digitale degli impianti tecnologici» contenete dati sempre aggiornati e immediatamente reperibili, allo scopo di una gestione e manutenzione del fabbricato che ne segua tutto il ciclo di vita.
Tutti i livelli di progettazione dovranno essere sviluppati utilizzando tecnologia Building Information Modeling (BIM), in modo da permettere l’utilizzazione di modelli in 3D digitali ed il rilevamento delle interferenze, per seguire e supportare i progetti in tutto il loro ciclo di vita – dalla progettazione e documentazione, alla costruzione e al supporto in cantiere, alla manutenzione.
Le fasi di lavoro relative alla gestione in Building Information Modeling di tutto il processo edilizio sanno organizzate in stadi che prevedono:
- il rilievo tecnologico ed impiantistico dello stato dei luoghi e delle aree interessate dall’intervento;
- la redazione di un unico livello di progettazione, PFTE, secondo le specifiche metodologiche adottate dalla stazione appaltante.
4.1.2 Efficientamento Energetico e Building Automation (BACS)
L’intervento dovrà rispettare quanto previsto dal Decreto Interministeriale in materia di efficienza energetica negli edifici del 26/06/2015 e pertanto dovrà prevedere l’utilizzo di appropriate tecnologie e interventi energy-saving (interventi di incremento dell'efficienza energetica dell'edificio).
L'obiettivo del risparmio energetico ha il duplice scopo della riduzione del consumo di combustibili, con conseguente riduzione dei costi di approvvigionamento, sia della riduzione delle emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti, primo fra tutti il biossido di carbonio (CO2), e quindi con conseguenti benefici per l’ambiente.
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE CAMPANIA
AZIENDA OSPEDALIERA DI RILIEVO NAZIONALE
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Sede legale: xxx X. Xxxxxxxxxx xx00, 00000 Xxxxxx X.X.X. X.X.X.
tel. 081-747.11.11 xxx X. Xxxxxxxxxx xx00, 00000 Xxxxxx
tel. 081-747.41.59
Un’ulteriore finalità alle iniziative in materia di risparmio energetico è determinata dalla necessità per le pubbliche amministrazioni di ridurre i costi sostenuti per la conduzione degli immobili da esse gestiti, costi in cui una voce non trascurabile è rappresentata dalle forniture di energia e combustibili. Nell'ottica di un razionale contenimento dei costi di gestione, la Stazione Appaltante ha l’obiettivo della trasformazione del complesso esistente in una struttura ad alte prestazioni energetiche, attraverso l’utilizzo di sistemi tecnologici ed impiantistici che dovranno essere gestiti attraverso un sistema di automazione e controllo delle tecnologie a servizio dell’edificio (BACS – Building Automation and Control System) di classe A di efficienza, come definita dalla tabella 1 della norma UNI EN 15232-1.
4.1.3 Impianti a servizio degli edifici
Le soluzioni impiantistiche adottate negli edifici dovranno attestarsi su standard tecnologici elevati al fine di garantire performance energetiche di alto livello sia per il rispetto all’efficienza energetica che in termini di comfort ambientale interno percepito dagli occupanti.
In particolare, si riportano, a titolo esemplificativo e non esaustivo, le seguenti dotazioni minime:
- Presenza di dotazione impiantistica di base;
- Allaccio all’impianto di teleriscaldamento presente all’interno del plesso ospedaliero;
- Impianto di illuminazione con terminali a basso consumo utilizzando, dove possibile, tecnologie LED, garantendo il rispetto dei livelli di illuminamento, riflessione, abbagliamento e uniformità previsti dalle norme per le singole destinazioni d’uso;
- Adozione di motori elettrici ad alta efficienza e di azionamenti ad inverter
- Inserimento di un sistema di rifasamento generale;
La progettazione e l’esecuzione degli impianti dovrà avvenire in conformità a quanto disposto dal
D.M. 37/08, dal D.P.R. 462/01 e dalle ulteriori norme nazionali, regionali e di buona tecnica applicabili.
La progettazione dovrà essere svolta in ottemperanza alla normativa UNI, UNI EN, CEI, CIG vigente.
4.1.4 Specifiche tecniche criteri ambientali minimi (CAM)
In accordo al nuovo Decreto MiTE del 23 giugno 2022 n. 256, i Criteri Minimi Ambientali sono applicabili integralmente, ad eccezione dei singoli criteri incompatibili con gli interventi da realizzare, previa motivata e dettagliata indicazione da parte del progettista nella relazione tecnica di progetto.
Pertanto, è da ritersi obbligatorio e vincolante per l’Aggiudicatario tutto quanto previsto dal suddetto Decreto: “Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di progettazione di interventi edilizi, per l’affidamento dei lavori per interventi edilizi e per l’affidamento congiunto di progettazione e lavori per interventi edilizi”.
Lo scopo primario della suddetta S.A. è infatti quello del raggiungimento degli obiettivi ambientali previsti dal Piano di Azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (PNA GPP), partito con il DM Ambiente 11 aprile 2008 ed aggiornato con il DM Ambiente 10 aprile 2013.
Dunque, in osservanza dell’art. 57 del D. Lgs. 36/2023, costituiranno parte integrante del progetto i Criteri Ambientali Minimi (CAM), emanati dal Ministero competente ed applicabili alla progettazione di cui trattasi.
4.1.5 Do No Significant Harm (DNSH)
La valutazione DNSH è stata redatta ai sensi del REGOLAMENTO (UE) 2021/241 - che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza, stabilisce gli obiettivi del dispositivo, il suo finanziamento, e le regole di erogazione di tale finanziamento - nel rispetto di quanto previsto Articolo 5 “Principi orizzontali”, c.2 che riporta “Il dispositivo finanzia unicamente le misure che rispettano il principio
«non arrecare un danno significativo»”.
Per definire se un’attività sia sostenibile così da orientarne gli investimenti e contribuire all’attuazione del Green Deal, la Commissione europea ha introdotto un sistema di classificazione comune, la tassonomia.
I regolamenti di riferimento per la tassonomia sono il regolamento (UE) 2020/852 e il 2021/2139. Il primo stabilisce il quadro generale per determinare se un'attività economica possa considerarsi sostenibile.
Il secondo integra il primo e determina a quali condizioni si possa considerare che un'attività economica contribuisce in modo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici senza arrecare un danno significativo a nessun altro obiettivo ambientale.
L’obiettivo del presente paragrafo è il principio Do No Significant Harm (DNSH), fornendo gli elementi atti a dimostrare che il Progetto contribuisce in modo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici e "non arreca un danno significativo" a nessuno degli altri obiettivi ambientali definiti nel Regolamento UE 2020/852.
Al fine di supportare l’attuazione del principio DNSH, il Ministero dell'Economia e delle Finanze - Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, con circolare del 30.12.2021, n. 32, ha diramato la Guida Operativa per il rispetto del principio di non arrecare danno significativo all’ambiente1, ove
- per ogni misura - sono stilate schede tecniche per area di intervento, con relativi regimi applicabili (Regime 1 – Regime 2), nelle quali vengono richiamati i riferimenti normativi, i vincoli DNSH e i possibili elementi di verifica, così da offrire un supporto di tipo operativo che faciliti il rispetto del principio.
Tale guida è stata aggiornata con la circolare RGS n. 33 del 13 ottobre 2022.
Il suddetto procedimento si suddivide nelle seguenti fasi:
FASE 1 | Progettazione di fattibilità tecnico ed economica e coordinamento della sicurezza in fase di progettazione |
FASE 2 | Verifica e validazione del progetto ai sensi dell’art. 42 del Codice degli appalti pubblici |
FASE 3 | Affidamento congiunto della progettazione esecutiva ed esecuzione lavori (c.d. appalto integrato); |
FASE 4 | Affidamento del servizio di Direzione dei Lavori, Coordinamento della Sicurezza, e Collaudo. |
5.1 Elaborati da produrre
In rapporto alla specifica tipologia dell’intervento, a norma dell’art. 41 del Codice dei contratti pubblici, al fine di assicurare la speditezza ed efficacia dell’intervento complessivo sull’immobile in argomento, la presente procedura riguarda l’affidamento del servizio inerente il progetto di fattibilità tecnica ed economica ed il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, da redigersi in modalità BIM.
Gli elaborati sviluppati per il PFTE dovranno costituire la documentazione necessaria alla predisposizione delle pratiche per l’ottenimento dei pareri nell’ambito della Conferenza dei Servizi e/o da ogni altro Ente preposto al rilascio del competente parere.
Il progetto da porre a base di gara dei lavori dovrà contenere tutti gli elementi necessari alla salvaguardia della qualità del progetto, oltre ad essere disciplinato dal D.Lgs. 36/2023.
L’Affidatario del Servizio consegnerà, nel rispetto delle tempistiche indicate nel cronoprogramma, gli elaborati grafici di progetto richiesto secondo uno specifico livello di dettaglio organizzato per fasi così come di seguito indicato:
FASE | Descrizione della prestazione | Durata (giorni) |
I | Elaborazione PFTE rafforzato (necessario alla conferenza dei servizi) | 60 |
II | Progettazione Esecutiva | 75 |
Tabella n.1
5.2 Progetto di fattibilità tecnico ed economica (art. 41 del D.Lgs. 36/2023 e Allegato I.7 del nuovo Codice)
Il progetto di fattibilità tecnico-economica:
a) individua, tra più soluzioni possibili, quella che esprime il rapporto migliore tra costi e benefici per la collettività in relazione alle specifiche esigenze da soddisfare e alle prestazioni da fornire;
b) contiene i necessari richiami all’eventuale uso di metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni;
c) sviluppa, nel rispetto del quadro delle necessità, tutte le indagini e gli studi necessari per la definizione degli aspetti di cui al comma;
d) individua le caratteristiche dimensionali, tipologiche, funzionali e tecnologiche dei lavori da realizzare, compresa la scelta in merito alla possibile suddivisione in lotti funzionali;
e) consente, ove necessario, l’avvio della procedura espropriativa;
f) contiene tutti gli elementi necessari per il rilascio delle autorizzazioni e approvazioni prescritte;
g) contiene il piano preliminare di manutenzione dell’opera e delle sue parti.
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE CAMPANIA
AZIENDA OSPEDALIERA DI RILIEVO NAZIONALE
Xxxxxxx XXXXXXXXXX
Sede legale: xxx X. Xxxxxxxxxx xx00, 00000 Xxxxxx X.X.X. X.X.X.
tel. 081-747.11.11 xxx X. Xxxxxxxxxx xx00, 00000 Xxxxxx
tel. 081-747.41.59
Il PFTE, in relazione alle dimensioni, alla tipologia e alla categoria dell’intervento è, in linea generale, fatta salva diversa disposizione motivata dal RUP in sede di DIP, composto dai seguenti elaborati:
• relazione generale;
• relazione tecnica, corredata di rilievi, accertamenti, indagini e studi specialistici;
• relazione di verifica preventiva dell’interesse archeologico (articolo 28, comma 4, del codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, ed eventuali indagini dirette sul terreno, anche digitalmente supportate;
• studio di impatto ambientale, per le opere soggette a valutazione di impatto ambientale, di seguito
«VIA»; • relazione di sostenibilità dell’opera;
• rilievi plano-altimetrici e stato di consistenza delle opere esistenti e di quelle interferenti nell’immediato intorno dell’opera da progettare;
• modelli informativi e relativa relazione specialistica, nei casi previsti dall’articolo 43 del codice;
• elaborati grafici delle opere, nelle scale adeguate, integrati e coerenti con i contenuti dei modelli informativi, quando presenti;
• computo estimativo dell’opera;
• quadro economico di progetto;
• piano economico e finanziario di massima, per le opere da realizzarsi mediante partenariato pubblico- privato;
• cronoprogramma;
• piano di sicurezza e di coordinamento, finalizzato alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei cantieri, ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, nonché in applicazione dei vigenti accordi sindacali in materia. Stima dei costi della sicurezza. Il piano di sicurezza e di coordinamento può essere supportato da modelli informativi;
• capitolato informativo nei casi previsti dall’articolo 43 del codice. Il capitolato informativo conterrà al proprio interno le specifiche relative alla equivalenza dei contenuti informativi presenti nei documenti nei confronti dei livelli di fabbisogno informativo richiesti per i modelli informativi;
• piano preliminare di manutenzione dell’opera e delle sue parti. Il piano di manutenzione può essere supportato da modelli informativi;
• piano preliminare di monitoraggio geotecnico e strutturale;
• per le opere soggette a VIA, e comunque ove richiesto, piano preliminare di monitoraggio ambientale;
Relativamente ai termini indicati nella precedente tabella n.1, si specifica che:
• il DEC procederà a comunicare l’avvio della prestazione mediante invito formale, dal quale decorrono i termini sopra indicati;
• è opportuno precisare che i termini contrattuali potranno essere sospesi quando ricorrano i presupposti di cui all’art. 23 del D.M. n. 49/2018, ovvero in presenza di eventuali autorizzazioni ovvero pareri necessari, che dovranno essere resi dagli Enti competenti non direttamente coinvolti nella presente procedura, nonché per attività di verifica disposte dal RUP. Non appena siano venute a cessare le cause della sospensione i medesimi termini
decorreranno nuovamente con la ripresa dell’esecuzione, ai sensi dell’art. 23 del D.M. n. 49/2018;
• le tempistiche indicate sono al netto dei tempi per il rilascio di pareri/nulla osta da parte delle Amministrazioni competenti e di quelle usuarie;
• per ogni giorno di ritardo rispetto ai tempi contrattuali è applicabile una penale secondo le modalità descritte nel Capitolato tecnico prestazionale al capitolo 12. La durata decorre:
• dal verbale di avvio dell’esecuzione delle prestazioni da parte del DEC.
5.3 Progetto esecutivo (art. 41 del D.Lgs. 36/2023 e Allegato I.7 del nuovo Codice)
Il progetto in oggetto, redatto al livello di Progetto Esecutivo (PE) - così come indicato all’art. 41 del D.Lgs 36/2023 - in conformità al PFTE rafforzato approvato in sede di Conferenza dei servizi, dovrà contenere, oltre alle eventuali prescrizioni impartite nella stessa sede di approvazione, quanto indicato all’art. 33 del DPR 207/2010 ed in particolare:
1. Relazioni generali e specialistiche;
2. Elaborati grafici esecutivi delle opere Gli elaborati grafici esecutivi devono essere costituiti da elaborati che: o sviluppano nelle opportune scale (almeno scala 1:100) tutti gli elaborati grafici del progetto definitivo; o risultino necessari all’esecuzione delle opere o dei lavori sulla base degli esiti, degli studi e di indagini eseguite in sede di progettazione esecutiva; o contengono tutti i particolari costruttivi; o si ritengono utili ad illustrare le modalità esecutive di dettaglio; o contengono le lavorazioni che risultano necessarie per il rispetto di norme e prescrizioni degli Enti deputati all’approvazione delle diverse tematiche progettuali; o utili a definire le caratteristiche dimensionali, prestazionali e di assemblaggio dei componenti, anche prefabbricati; o definiscono le fasi costruttive assunte per le strutture.
3. Modellazione e gestione informativa dell’opera;
4. Calcoli esecutivi delle strutture e degli impianti: secondo le rispettive normative vigenti;
5. Particolari costruttivi ed esecutivi di dettaglio;
6. Computo metrico estimativo dell’opera;
7. Elenco prezzi;
8. Analisi prezzi;
9. Quadro incidenza manodopera;
10. Schema di contratto;
11. Capitolato Speciale di Appalto;
12. Cronoprogramma;
13. Quadro economico di progetto;
14. Piano di sicurezza e coordinamento (PSC);
15. Piano di manutenzione dell’opera e delle sue parti.
Resta inteso che si ritengono inclusi tutti gli approfondimenti e le relazioni necessarie per l’applicazione dei protocolli di sostenibilità ed il rispetto dei CAM, degli obiettivi ESG e DSNH
Il livello progettuale redatto, previa validazione, sarà posto a base di gara per il successivo affidamento dei lavori.
Il Computo Xxxxxxx Estimativo dei lavori da realizzare dovrà essere composto dalle lavorazioni individuate dal progettista sulla base del prezziario regionale in vigore al momento dello svolgimento della progettazione, oppure, laddove le lavorazioni da eseguire non vi fossero compendiate, da altri prezziari regionali di riferimento riferiti alle regioni limitrofe, oppure da “analisi di nuovo prezzo” redatte dal progettista sulla base delle consuetudini tecniche.
Tutte le voci di prezzo non ricomprese nel prezziario regionale in vigore per la Regione Campania dovranno essere approvate preventivamente dall’ufficio del RUP.
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE CAMPANIA
AZIENDA OSPEDALIERA DI RILIEVO NAZIONALE
Xxxxxxx XXXXXXXXXX
Sede legale: xxx X. Xxxxxxxxxx xx00, 00000 Xxxxxx X.X.X. X.X.X.
tel. 081-747.11.11 xxx X. Xxxxxxxxxx xx00, 00000 Xxxxxx
tel. 081-747.41.59
Non potranno essere utilizzate nuove voci di elenco prezzi che impongano l’utilizzo di uno specifico prodotto (marca e modello) qualora siano reperibili in commercio altri equivalenti.
L’elaborazione del computo metrico dovrà essere effettuata attraverso l’utilizzo di sistemi informatici ed il programma da utilizzare, assieme alla struttura del documento, dovranno essere preventivamente proposti all’ufficio del RUP e da questo approvati.
L’Affidatario dovrà tenere conto, nella elaborazione dell’Elenco Prezzi e del Computo metrico estimativo, di quando prescritto da Decreto Ministeriale del 23 giugno 2022 in merito all’applicazione dei criteri minimi al progetto, sia richiesti dalla Stazione Appaltante che integrati dai progettisti.
6. VERIFICA E VALIDAZIONE DELLA PROGETTAZIONE
Il progetto di fattibilità tecnico-economica sarà soggetto a verifica ai sensi dell’art. 42 del D.Lgs 36/2023.
Nel corso della verifica vengono analizzati i seguenti aspetti:
• la completezza formale e sostanziale della progettazione – questo aspetto si riferisce alla presenza di tutti gli elaborati e dei documenti tecnici previsti per ciascun livello della progettazione (attualmente dall’articolo 42 del Codice degli Appalti e per i beni culturali dagli articoli 14 e successivi del D.M. MIBAC n. 154/2017);
• la rispondenza della progettazione con il quadro esigenziale e tecnico;
• la coerenza con i livelli precedenti della progettazione come dall’art. 23 del Codice degli Appalti;
• la coerenza e completezza del quadro economico in tutti i suoi aspetti – il quadro economico deve contenere, in sintesi, nel quadro “A” importo lavori, oneri sicurezza, servizi, manodopera (scorporata); nel quadro “B” dovranno essere inserite le spese tecniche per la progettazione, progetto e coordinamento sicurezza, direzione lavori, collaudi, consulenza, incentivi, spese commissioni gara, supporto al Rup, imprevisti, allacciamenti, IVA e oneri obbligatori;
• la rispondenza della progettazione strutturale alle NTC 2018, con le sue eventuali modificazioni e/o specificazioni intervenute qualora immediatamente vincolanti;
• l’appaltabilità della soluzione progettuale prescelta – questo elemento include anche l’analisi dell’iter autorizzativo e della predisposizione del materiale necessario all’acquisizione dei pareri richiesti ai vari enti o soggetti competenti e il relativo esito in modo da garantire l’effettiva appaltabilità dell’intervento;
• la minimizzazione dei rischi di introduzioni di varianti e di contenzioso – questo tipo di analisi viene svolto con una valutazione comparata tra il tipo di opere da eseguire e le possibilità del verificarsi di condizioni impreviste (lavori sui beni culturali, particolari complessità di impianti o strutture) e di entità tale da rendere necessarie delle varianti in corso d’opera;
• la cantierabilità dell’opera anche nell’ottica di ultimazione dell’opera entro i termini previsti
– la simulazione della tempistica di esecuzione, in coerenza con il cronoprogramma inizialmente proposto dalla Stazione Appaltante;
• la sicurezza delle maestranze e degli utilizzatori – si riferisce all’analisi e valutazione del Piano di sicurezza e coordinamento, delle caratteristiche ed efficacia delle misure previste in relazione alla tipologia di cantiere e opere che devono essere eseguite;
• l’adeguatezza dei prezzi unitari utilizzati – consistente in un’attività di verifica dei prezzi applicati nel computo metrico estimativo di progetto, dei prezzari di riferimento utilizzati, della modalità di redazione dell’analisi prezzi per gli eventuali nuovi prezzi applicati; l’insieme di queste operazioni serve a garantire l’adeguatezza e la conformità normativa dei prezzi utilizzati;
• la manutenibilità delle opere – viene svolta una valutazione che interessa non solo i contenuti del piano di manutenzione delle opere ma anche la praticabilità e accessibilità delle varie parti soggette a manutenzione periodica al fine di semplificare lo svolgimento di tutte le operazioni previste;
• La gestione del ciclo di vita dell’opera soprattutto in relazione ai consumi, ai costi di manutenzione e di esercizio una volta avviata la rispondenza del progetto ai Criteri Ambientali Minimi di cui al D.M. dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica 23/06/22;
• rispondenza del modello BIM a quanto richiesto nei documenti preliminari (Capitolato Informativo BIM), a quanto indicato nell’Offerta di gestione informativa in fase di gara, integrata dal successivo Piano di Gestione Informativa, oltre che alla normativa di settore;
A conclusione del procedimento di verifica del livello progettuale verrà redatto un documento riportante l’esito delle attività di verifica, che potrà essere:
• positiva;
• positiva con prescrizioni;
• negativa relativa;
• negativa assoluta.
L’attività di validazione invece, è l’atto formale a firma del RUP, dal quale devono risultare gli esiti della verifica, riportati nel rapporto conclusivo che viene redatto e sottoscritto dal soggetto verificatore appositamente incaricato: tale attività è disciplinata dall’articolo 42, comma 4 del Codice degli Appalti e dalle indicazioni delle Linee guida n. 1/2018 dell’ANAC.
7.1 Tipo di procedura
La procedura di affidamento dell’intervento in oggetto avverrà attraverso una procedura aperta, ai sensi dell’art. 71 del D.lgs. 36/2023, secondo il criterio dell'Offerta Economicamente più vantaggiosa ai sensi dell’art. 108 del D.lgs. 36/2023.
7.2 Contratto
Il contratto relativo all’intervento in oggetto sarà stipulato a corpo.
7.3 Limiti finanziari da rispettare, stima dei costi e fonti di finanziamento
Per la stesura del progetto dovranno essere utilizzati i prezzi di riferimento approvati dalla
Giunta regionale in vigore al momento della progettazione verificandone però l’attualità e la congruenza con i prezzi di mercato. L’importo stimato riferito ai soli lavori, ivi compresi i costi della sicurezza, dovrà essere contenuto in € 5.842.500,00 (IVA esclusa)
Il corrispettivo per le prestazioni professionali cui alla presente relazione - determinato sulla base di riferimento delle tabelle dei corrispettivi approvate con il Decreto del Ministero della Giustizia del 17/06/2016 - risulta pari a € 277.890,16 al netto degli oneri di legge come meglio specificato.
7.4 Cronoprogramma
ITER PROGETTUALE | MESI | |
1 | Elaborazione Studio di fattibilità tecnica ed economica | 2 |
2 | Approvazione | 0.5 |
3 | Fase autorizzativa Ottenimento pareri e nulla osta | 3 |
4 | Indizione procedura appalto integrato | 3 |
5 | Aggiudicazione | 1 |
6 | Stipulazione contratto | 1 |
7 | Elaborazione progetto esecutivo | 2.5 |
8 | Verifica e validazione | 2 |
9 | Esecuzione lavori | 15 |
10 | Collaudo/Certificato Regolare Esecuzione | 6 |
TOTALE | 36 |
8. NORME E LEGGI DI RIFERIMENTO
Nell’espletamento del servizio dovranno essere rispettate tutte le leggi, i regolamenti e le norme tecniche in materia di appalti pubblici, predisponendo tutti gli elaborati ivi previsti e secondo le modalità nella medesima regolamentate.
Il progetto dovrà essere sottoposto all’attenzione degli Enti aventi competenza ad esprimere pareri sull’opera, al fine di acquisire tutti i nulla osta, autorizzazioni ed assensi necessari, volti alla cantierabilità e alla conclusione del progetto.
La determinazione completa delle regole e delle norme applicabili è demandata al Professionista incaricato.
Si riportano di seguito, a titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, le principali norme di riferimento:
Normativa in materia di contratti pubblici
• D.lgs. 36/2023 “Codice degli Appalti” e ss.mm.ii.
• D.P.R. 207/2010 e ss.mm.ii, per le parti non abrogate;
• D.M. 49 del 07/03/2018 regolamento recante: “approvazione delle linee guida sulle modalità di svolgimento delle funzioni del Direttore dei Lavori e del Direttore dell’Esecuzione”;
• Linee Guida A.N.A.C. di attuazione del D.lgs. 36/2023.
Normativa strutturale
• D.M. 17/01/2018 “Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni” e ss.mm.ii;
• O.P.C.M. 20/03/2003, n. 3274 e ss.mm.ii.;
• O.P.C.M. 08/07/2004 n. 3362 e ss.mm.ii;
• Circolare Ministeriale applicativa del 21 gennaio 2019, n.7
• Circolari Ministeriali;
Normativa in materia di risparmio/contenimento energetico
• Legge 09/01/21991, n. 10 “Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso nazionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia” e ss.mm.ii;
• Direttiva europea 2002/91/CE;
• Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192 recante “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia” e ss.mm.ii;
• D.P.R. 59/09 “Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia” e ss.mm.ii;
• D.L. 63/2013 convertito in Legge n. 90/2013 e e ss.mm.ii relativi Decreti Attuativi;
• Decreto 26/06/2015 “Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici” e ss.mm.ii;
Normativa in materia di sostenibilità ambientale
• Decreto 11/01/2017 “Adozione dei criteri ambientali minimi per l’affidamento dei servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici” e ss.mm.ii.
Normativa in materia di superamento delle barriere architettoniche.
• D.P.R. n. 503 del 24/04/1996 – “Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici” e ss.mm.ii.
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE CAMPANIA
AZIENDA OSPEDALIERA DI RILIEVO NAZIONALE
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Sede legale: xxx X. Xxxxxxxxxx xx00, 00000 Xxxxxx X.X.X. X.X.X.
tel. 081-747.11.11 xxx X. Xxxxxxxxxx xx00, 00000 Xxxxxx
tel. 081-747.41.59
• Legge 9 gennaio 1989, n.13 – Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati
• D.M. 14 giugno 1989, n.236 – Regolamento di attuazione dell’art.1 della legge n.13/1989
• Legge 5 febbraio 1992, n.104 – Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate
• D.LGS. 22 gennaio 2004, n.42 – Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137
Normativa in materia di sicurezza
• D.lgs. 81/08 “Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, coordinato con le modifiche apportate dal D.Lgs 3 agosto 2009 n. 106 e da successivi provvedimenti” e ss.mm.ii.
• D.P.G.R.T. 18/12/2013, n. 75/R “regolamento riguardante le istruzioni tecniche sulle misure preventive e protettive per l’accesso, il transito e l’esecuzione dei lavori in quota in condizioni di sicurezza” e ss.mm.ii.
Normativa in materia di impianti
• D.M. 22/01/2008, n. 37 “Riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici” e ss.mm.ii;
Normativa in materia di antincendio
• D.P.R. 01/08/2011, n. 151 “Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi” e ss.mm.ii
• D.M. 22/01/2008, n. 37 “Riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici” e ss.mm.ii;
• DP.R. 16/04/2013, n. 74 “Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari” e ss.mm.ii.
Normativa in materia di acustica
• L. 26/10/1995, N. 447 “Legge quadro sull’inquinamento acustico” e ss.mm.ii;
• D.P.C.M. 05/12/1997 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici” e ss.mm.ii;
Normativa in materia ambientale
• D.lgs. 03/04/2006, n. 152 recante “Norme in materia ambientale” e ss.mm.ii;
• Legge 27/03/1992, n. 257, recante "Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto. ” e ss.mm.ii;
• “Normative e metodologie tecniche per la valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la bonifica di materiali contenenti amianto presenti nelle strutture edilizie” allegate al decreto ministeriale 6 settembre 1994, emanato dal Ministero della sanità, recante “Normative e metodologie tecniche di applicazione dell'art. 6, comma 3, e dell'art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto” (nel seguito: normative amianto);
• D.lgs. 09/04/2008, n. 81, recante “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123,in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”;
Normativa in materia di tutela dei beni culturali
• D.lgs. 22/01/2004 n. 42 e ss.mm.ii.;
• D.P.C.M. 09/02/2011 valutazione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle NTC del D.M. 14/01/2008 e ss.mm.ii
Successivamente all’aggiudicazione della gara, la Stazione Appaltante metterà a disposizione
dell’Aggiudicatario del servizio d’ingegneria per PFTE tutta la documentazione tecnico- amministrativa di cui è in possesso.