Accordo Italia - Niger
Scheda sintetica
Accordo Italia - Niger
Azioni giudiziarie e accesso civico: primi risultati
Premessa
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio con la sentenza pubblicata il 16 novembre 2018 ha accolto il ricorso contro il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale annullando gli atti di divieto di accesso civico limitatamente al testo dell'accordo internazionale di cooperazione militare sottoscritto il 26 settembre 2017 tra Italia e Niger, riconoscendo allo stesso la natura di accordo internazionale in vigore stipulato in forma semplificata e quindi soggetto ad un obbligo di pubblicazione alla legge 839/1984, salva l'apposizione di un segreto di Stato, circostanza non verificatesi nel caso in esame, ordinando al MAE di pubblicare l’accordo entro 30 giorni dalla pubblicazione della sentenza e dunque entro il 16 dicembre 2018 in Gazzetta Ufficiale.
I rapporti Italia-Niger
Principale beneficiario del Fondo Fiduciario Europeo per l’Africa - quasi 200 milioni di progetti finanziati ad oggi a cui si aggiunge la recente promessa di ulteriori 500 milioni nella regione del Sahel - e del nostrano Fondo Africa - 50 milioni di euro in cambio dei quali il Niger si impegna a creare nuove unità specializzare necessarie al controllo dei confini e nuovi posti di frontiera - così come dei fondi allo sviluppo, il Niger è oggi considerato ‘la frontiera sud dell’Europa’, rappresentando il laboratorio più avanzato della politica di esternalizzazione.
Il Governo italiano vi ha aperto ufficialmente aperto la prima ambasciata nel 2016 e nello stesso anno ha firmato un accordo con Germania, Francia, Spagna, Niger, Chad e Libia in cui sono previsti aiuti economici in cambio di un maggior impegno nella lotta al traffico di migranti. Il 26 settembre 2017 il Ministero della Difesa italiano ha sottoscritto un accordo internazionale di collaborazione militare con il Niger firmato a Roma dall’allora ministro Xxxxxxx Xxxxxxx.
Tale accordo non è mai stato reso pubblico.
L'Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione e la Coalizione Italiana per le libertà e i diritti civili - tramite il collegio difensivo composto dagli avv. ti Xxxxxxxxx Xxxxxxx, Xxxxxx Xxxxxxxx, Xxxxx Xxxxxxx e Xxxxxxx Xxxxxxx - hanno presentato una richiesta di accesso civico al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale (in attuazione del cd Freedom of Information Act - FOIA) per ricevere copia delle lettere del 1 novembre 2017 e del 15 gennaio 2018 inviate dal governo nigerino a quello italiano, copia dell’accordo firmato a Roma tra il governo del Niger e quello italiano in data 26 settembre 2017. A seguito del rigetto del MAE, è stato presentato ricorso al Tribunale Amministrativo per il Lazio nel cui procedimento si sono costituiti ad adiuvandum le associazioni CILD e NAGA.
Tale accordo, ad oggi ancora segreto, ha tuttavia già prodotto effetti giuridici nei confronti dei cittadini di entrambi gli Stati e nelle loro relazioni internazionali: il Governo italiano – previa autorizzazione del Parlamento – ha già inviato, infatti, un contingente di militari in Niger.
L’azione s’inserisce all’interno di una serie di ricorsi e azioni giudiziarie avviate negli ultimi mesi dall’ASGI contro il segreto serbato dallo Stato italiano in merito all’ attuazione di memorandum e di accordi con alcuni Stati dell’Africa, tra i quali il Niger annunciati dalle autorità italiane, ma ancora non resi pubblici.
L’accordo tra Italia e Niger è un accordo internazionale in vigore e redatto in forma semplificata
Il Governo, anche nel caso di accordi firmati in forma semplificata, deve sempre permettere ai cittadini di conoscere il contenuto degli stessi al cui rispetto lo Stato italiano – con necessarie conseguenze su tutta la collettività - si è impegnato nei confronti di altri Stati.
Al contrario, nel caso dell’accordo internazionale del 26 settembre 2017 tra Italia e Niger non vi è stata alcuna comunicazione e pubblicazione del contenuto ai sensi della legge 839/1984 da parte del Ministero convenuto, né gli stessi sono stati pubblicati sul sito del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale.
Tale accordo doveva essere pubblicato anche a detta dello stesso Ministero come afferma il TAR nella sentenza “trattandosi di atto rispetto al quale lo stesso Ministero resistente riconosce l’esistenza attuale di un obbligo di pubblicazione a quanto prescrive l’art. 4 della Legge
n. 839 del 1984, pur avendone immotivatamente e contraddittoriamente differito l’accesso all’avvenuta conclusione dell’iter parlamentare”.
Accesso civico
Va rilevato come nel caso in esame venga utilizzato con esito positivo l’accesso civico con cui i ricorrenti hanno potuto richiedere al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale di rendere pubblico il contenuto dell’accordo. Tale strumento è volto a garantire la trasparenza ovvero la accessibilità totale dei dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche.
L’attivazione dell’accesso civico da parte di ciascun cittadino è volto ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di eguaglianza, di imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell'utilizzo di risorse pubbliche, integrità e lealtà nel servizio alla nazione. Il rispetto di questi diritti appare tanto più fondamentale laddove si tratta di accordi internazionali in vigore e produttivi di effetti giuridici, i quali sono per espressa previsione legislativa sempre sottoposti ad un obbligo di pubblicazione. Nel caso in esame tutte le condizioni richieste erano presenti. Infatti l’accordo del 26 settembre 2017 sottoscritto tra Italia e Niger costituisce la base giuridica – come indicato dalla Scheda n. 2/2018 delle missioni internazionali - dell’intervento militare italiano su territorio nigerino, costituendo il necessario fondamento giuridico e politico dell’invio di forze militari in territorio straniero. Sul punto, infine, deve escludersi la rilevanza della “natura politica” dell’accordo internazionale, secondo il TAR: in quella sede era in rilievo solo la tematica dell’accessibilità del documento che rientra nell’ambito di applicazione dell’art. 5 c.1 del Decreto legislativo n. 33 del 2013, non la sindacabilità dell’atto politico
Conclusioni
Nonostante siamo in presenza di un accordo internazionale stipulato in forma semplificata, il Governo non ha mai comunicato o pubblicato il contenuto dell’accordo. Tale prassi è sempre più frequente nello scenario italiano. Tale sentenza al contrario stabilisce un importante principio giuridico volto a riaffermare la necessaria pubblicazione di questi accordi ai sensi della legge 839/1984, di modo che gli stessi siano sempre sottoposti al controllo della collettività e così lo sia tutta l’attività della pubblica amministrazione anche per ciò che concerne le relazioni internazionali.
27 novembre 2018
Per approfondire
Conferenza stampa sui ricorsi contro il Fondo Africa per la cooperazione e sulle azioni giudiziarie avviate contro la mancata pubblicazione da parte dello Stato italiano di memorandum e di accordi con alcuni Stati dell’Africa.
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