SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
DETERMINAZIONE E RELAZIONE
SUL RISULTATO DEL CONTROLLO ESEGUITO SULLA GESTIONE FINANZIARIA
DI POSTE ITALIANE S.P.A.
2020
Determinazione del 30 novembre 2021, n. 127
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
DETERMINAZIONE E RELAZIONE
SUL RISULTATO DEL CONTROLLO ESEGUITO SULLA GESTIONE FINANZIARIA
DI POSTE ITALIANE S.P.A.
2020
Relatore: Presidente di Sezione Xxxxxxxxxxx Xxxxx Xxxxxxx
Determinazione n. 127/2021
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
nell'adunanza del 30 novembre 2021, tenutasi in videoconferenza, ai sensi dell’art. 85, comma 8 bis, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, più volte modificato, da ultimo, dall'art. 6, comma 1, del decreto legge 23 luglio 2021, n. 105 convertito, con modificazioni, dalla legge 16 settembre 2021, n. 126 e secondo le “Regole tecniche e operative” adottate con i decreti del Presidente della Corte dei conti del 18 maggio 2020, n. 153 e del 27 ottobre 2020, n. 287;
visto l’art. 100, secondo comma, della Costituzione;
visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti approvato con r.d. 12 luglio 1934, n.1214; viste le leggi 21 marzo 1958, n. 259 e 14 gennaio 1994, n. 20;
visto l’art. 5 del d.l. 1° dicembre 1993, n. 487, convertito, con modifiche, con legge 29 gennaio 1994, n. 71, con cui l’ente “Poste italiane” è stato assoggettato al controllo della Corte dei conti, nelle forme previste dall’articolo 12 della richiamata legge n. 259 del 1958;
vista la delibera del CIPE del 17 dicembre 1997, con la quale l’ente “Poste italiane” è stato trasformato in Poste italiane s.p.a.;
visto il bilancio dell’esercizio finanziario 2020 di Poste italiane S.p.A., nonché le annesse relazioni del Presidente e del Collegio sindacale, trasmessi alla Corte dei conti in adempimento dell’art. 4 della l. n. 259 del 1958;
esaminati gli atti;
udito il relatore Presidente di Sezione Xxxxxxxxxxx Xxxxx Xxxxxxx e, sulla sua proposta, discussa e deliberata la relazione, con la quale la Corte, in base agli atti ed agli elementi acquisiti, riferisce alle Presidenze delle due Camere del Parlamento il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della società per l’esercizio 2020;
ritenuto che, assolti così gli adempimenti di legge, si possano, a norma dell’art. 7 della citata legge n. 259 del 1958, comunicare alle dette Presidenze, il bilancio di esercizio – corredato delle relazioni degli organi amministrativi e di revisione – e la relazione come innanzi deliberata, che alla presente si unisce quale parte integrante;
P. Q. M.
comunica, a norma dell’art. 7 della legge n. 259 del 21 marzo 1958, alle Presidenze delle due Camere del Parlamento, insieme con il bilancio di esercizio 2020 - corredato delle relazioni degli organi amministrativi e di revisione - l’unita relazione con la quale la Corte riferisce il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria di Poste italiane s.p.a.
RELATORE PRESIDENTE
Xxxxxxxxxxx Xxxxx Xxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxxx
DIRIGENTE
Xxxxx Xxxxxx
depositato in segreteria
SOMMARIO
PREMESSA 1
1. INQUADRAMENTO GENERALE 2
1.1 Situazione generale del Gruppo 2
1.2 Pandemia da Covid-19 6
2. CORPORATE GOVERNANCE E SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI 8
2.1 IL MODELLO DI GOVERNANCE 8
2.2 Collegio sindacale 9
2.3 Società di revisione 10
2.4 Organismo di vigilanza e Modello Organizzativo ex D.Lgs n. 231/2001 10
2.5 Politica sulla remunerazione e compensi agli amministratori e ai sindaci 11
2.6 Personale rilevante BancoPosta 14
2.7 Struttura organizzativa di Poste italiane s.p.a 15
2.8 Sistema di controllo interno e gestione dei rischi 16
2.9 Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari 17
2.10 Controlli interni di BancoPosta 17
2.11 Sistema di presidio della sicurezza 23
3. SERVIZI DI CORRISPONDENZA, PACCHI E DISTRIBUZIONE 25
3.1 Mercato di riferimento e contesto normativo 25
3.2 Andamento economico dei Servizi Postali 28
3.3 QUALITÀ 31
4. SERVIZI FINANZIARI 34
4.1 Contesto normativo e di GOVERNANCE 34
4.2 Andamento economico dei Servizi Finanziari 38
4.3 Processo di affidamento ed esternalizzazione del Patrimonio BancoPosta 44
4.4 Gestione dei reclami 45
5. RISORSE UMANE 47
5.1 Costo del lavoro 47
5.2 Composizione e gestione del personale 51
5.3 Personale dirigente 53
5.4 Personale dipendente 54
5.5 Contenzioso del lavoro e provvedimenti disciplinari 59
6. SISTEMI INFORMATIVI 61
6.1 Evoluzione organizzativa 61
6.2 DINAMICA DELLA SPESA IN INFORMATION & COMUNICATIONS TECHNOLOGY (ICT) 63
6.3 Rischio informatico 64
7. ATTIVITÀ NEGOZIALE 66
7.1 Novità normative 66
7.2 Gestione degli acquisti 67
7.3 Evoluzione dei sistemi di supporto agli Acquisti 69
7.4 Piano di revisione dei regolamenti e delle procedure in ambito acquisti 69
7.5 Attività d’acquisto svolte nell’esercizio 2020 70
8. BILANCIO D’ESERCIZIO DI POSTE ITALIANE SPA 75
8.1 Principali eventi intervenuti nel corso dell’anno 75
8.2 Stato Patrimoniale di Poste italiane s.p.a 79
8.3 Conto economico di Poste italiane s.p.a 91
8.4 Investimenti 97
8.5 Rendiconto Separato del Patrimonio BancoPosta 100
9. BILANCIO CONSOLIDATO DEL GRUPPO POSTE ITALIANE 108
9.1 Stato Patrimoniale 108
9.2 Conto economico 113
10. CONTENZIOSO 121
11. SOCIETA’ DEL GRUPPO 126
11.1 Assetto organizzativo e andamento delle aree di attività 126
11.2 Distribuzione di dividendi 130
11.3 Risultati economico-gestionali delle società controllate 130
11.3.1 Postel s.p.a 131
11.3.2 SDA Express Courier s.p.a 132
11.3.3 Poste Air Cargo s.r.l 133
11.3.4 PostePay s.p.a 133
11.3.5 BancoPosta Fondi s.p.a. SGR 134
11.3.6 Gruppo Poste Vita 134
12. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 138
INDICE DELLE TABELLE
Tabella 1 - Emolumenti lordi liquidati ai componenti del Cda nell’anno 2020 14
Tabella 2 - Emolumenti dei componenti del Collegio sindacale dell'anno 2020 14
Tabella 3 - Ricavi dei servizi postali 28
Tabella 4 - Analisi risultati dei servizi postali (al netto dei compensi per servizio universale)
........................................................................................................................................................... 29
Tabella 5 - Obiettivi qualità 31
Tabella 6 - Risultati Posta 1 32
Tabella 7 - Confronto reclami 2019/2020 33
Tabella 8 - Ricavi dei Servizi BancoPosta 38
Tabella 9 - Andamento economico dei conti correnti 39
Tabella 10 – Risparmio 40
Tabella 11 - Raccolta netta del Risparmio postale 42
Tabella 12 – Giacenza media del Risparmio postale 43
Tabella 13 - Costo del lavoro disaggregato 2020 47
Tabella 14 - Costo del lavoro 2019/2020 48
Tabella 15 - Tipologia del personale 52
Tabella 16 - Costo personale dirigente 2019/2020 53
Tabella 17 - Costo 2020 Dirigenti con responsabilità strategiche e altri dirigenti 54
Tabella 18 - Gare Sopra Soglia avviate con criteri ESG 68
Tabella 19 - Suddivisione contratti per applicazione del codice degli appalti 71
Tabella 20 - Acquisti inferiori alla soglia di indagine (euro 2.500) 71
Tabella 21 - Attività negoziale di Poste italiane s.p.a 72
Tabella 22 - Tipologie contrattuali 73
Tabella 23 - Contratti di consulenza sottoscritti nel periodo 2016/2020 74
Tabella 24 - Capitale investito netto e relativa copertura 80
Tabella 25 – Crediti 81
Tabella 26 - Crediti commerciali 82
Tabella 27 – Debiti 85
Tabella 28 - Variazioni del Patrimonio Netto 87
Tabella 29 - Posizione Finanziaria Netta 88
Tabella 30 - Conto economico di Poste italiane s.p.a 91
Tabella 31 - Ricavi e Proventi - Ricavi da mercato 92
Tabella 32 - Ricavi e Proventi - Ricavi da Stato 94
Tabella 33 – Costi 95
Tabella 34 - Consulenze varie e assistenze legali 96
Tabella 35 – Investimenti 97
Tabella 36 - Investimenti industriali 98
Tabella 37 - Risultanze dell'anno/previsioni di budget 99
Tabella 38 – Finanziamento BEI 100
Tabella 39 - Stato Patrimoniale riclassificato 103
Tabella 40 - Conto Economico riclassificato 106
Tabella 41 – Oneri operativi netti 107
Tabella 42 – Capitale investito netto e relativa copertura 109
Tabella 43 – Variazioni del Patrimonio netto 111
Tabella 44 – Posizione Finanziaria Netta 112
Tabella 45 – Conto economico consolidato riclassificato 113
Tabella 46 - Andamento economico SBU Corrispondenza, pacchi e distribuzione 115
Tabella 47 - Andamento economico SBU Servizi di Pagamenti e Mobile 116
Tabella 48 - Andamento economico SBU Servizi Finanziari 118
Tabella 49 - Andamento economico SBU Servizi Assicurativi 119
Tabella 50 - Dividendi delle controllate in favore della Capogruppo 130
Tabella 51 - Risultati delle principali Società del Gruppo 131
INDICE DELLE FIGURE
Figura 1 - Organigramma Poste italiane 15
Figura 2 - Giacenza media del Risparmio postale 43
Figura 3 - Disciplinari esecutivi 2020 44
Figura 4 - Ripartizione iniziative progettuali 2020 62
PREMESSA
Con la presente relazione la Corte dei conti riferisce al Parlamento ai sensi dell’art. 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259 sul risultato del controllo eseguito con le modalità di cui all’art.12 della legge stessa, sulla gestione finanziaria di Poste italiane s.p.a. per l’esercizio 2020 e sui principali fatti intervenuti successivamente.
La precedente relazione sull’esercizio 2019 è stata approvata con determinazione n. 124 del 15 dicembre 2020 (pubblicata in Atti Parlamentari, Doc. XV n. 369, XVIII Legislatura).
1. INQUADRAMENTO GENERALE
1.1 Situazione generale del Gruppo
Poste italiane S.p.A. è una società emittente titoli quotati sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa italiana, che si occupa di servizi postali, bancari (tramite il Patrimonio Bancoposta), finanziari e di telecomunicazione, di telematica pubblica, di operazioni di riscossione e pagamento e di raccolta del risparmio postale. È partecipata per il 29,26 per cento dal Ministero dell’economia e delle finanze (Mef), per il 35,00 per cento da Cassa Depositi e Prestiti s.p.a. (Cdp), a sua volta controllata dal Mef. La parte residua è rappresentata per il 35,34 per cento dal flottante e per lo 0,40 per cento da azioni proprie.
In sede di approvazione del bilancio di esercizio 2019, l'Assemblea di Poste italiane s.p.a., tenutasi il 15 maggio 2020, ha deliberato il rinnovo del vertice della Società, avvicendando parte del Consiglio di amministrazione e confermando il Presidente e l’Amministratore delegato. L’Amministratore delegato, che assume su di sé anche la carica di Direttore generale, nell’ambito dei poteri conferitigli nel corso del Consiglio tenutosi a valle della citata Assemblea, ha attribuito al vice direttore generale e responsabile della funzione Corporate Affairs l’incarico di Condirettore generale, con la responsabilità di supporto all’Amministratore delegato nella generale supervisione aziendale. Il Condirettore generale partecipa alle riunioni del Consiglio senza diritto di voto.
Va preliminarmente osservato che Poste italiane chiude l’esercizio 2020 con un utile di 325 mln, in diminuzione del 50,8 per cento rispetto al 2019 (661 mln), quale conseguenza dei riflessi sull’operatività causati dall’emergenza sanitaria e in particolare dal periodo di lockdown nazionale avvenuto nel secondo trimestre del 2020. Tale circostanza ha generato una flessione dei ricavi e un aumento dei costi sostenuti per fronteggiare l’emergenza sanitaria (106 mln) per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale, degli schermi in plexiglass, nonché spese per sanificazioni, pulizie straordinarie dei locali, ecc. Maggiori costi sono stati altresì sostenuti per i servizi resi dalla controllata SDA Express Courier s.p.a. a seguito dell’accordo sottoscritto in data 1° novembre 2019, relativo ai prodotti della gamma espresso nazionale e internazionale. Di contro, l’introduzione dello smart working per oltre 16mila dipendenti ha consentito all’Azienda di registrare risparmi sul costo del lavoro legati, tra l’altro, a recuperi di costi per 57 mln attraverso il ricorso al Fondo di Solidarietà (Cassa Integrazione Guadagni), alla riduzione delle trasferte e al ricorso a prestazioni
lavorative straordinarie, nonché alla riduzione del 50 per cento dell’incentivazione manageriale management by objectives - MBO (20 mln inclusi i contributi).
Il Consiglio di amministrazione di Poste italiane in data 11 novembre 2020, alla luce dell’andamento della situazione economica e finanziaria di Poste Italiane s.p.a. al 30 giugno 2020, dell’andamento nel corso dei mesi successivi, della prevedibile evoluzione della gestione, nonché in linea con la dividend policy di Gruppo approvata nel corso dell’esercizio 2019, ha deliberato di anticipare, a titolo di acconto, parte del dividendo previsto per l’esercizio 2020. La Società pertanto ha redatto una Relazione e un Prospetto contabile ai sensi dell’articolo 2433 bis c.c. acquisendo il parere della società di revisione. L’ammontare complessivo dell’acconto, pari a euro 0,162 per azione, è stato di 211 mln ed è stato messo in pagamento nel mese di novembre 2020.
Inoltre, Poste italiane il 10 dicembre 2020 ha emesso in due tranche un prestito obbligazionario senior unsecured (cioè non garantito) del valore nominale complessivo di 1 mld collocato in forma pubblica a investitori istituzionali.
Occorre infine rilevare che il Consiglio di amministrazione, nella seduta del 18 marzo 2021, ha approvato il nuovo piano industriale 2021-2024 del Gruppo Poste italiane “2024 Sustain & Innovate” che prosegue nel percorso di crescita sostenibile già delineato dal “Deliver 2022”.
Nel corso dell’anno il settore postale è stato caratterizzato da un ulteriore sviluppo del comparto pacchi, grazie all’evoluzione della rete logistica e alla continua integrazione e ampliamento delle reti di consegna che ha spinto l’Azienda a cercare nuove collaborazioni con società quali Xxxxxxx s.p.a. (da cui Poste ha acquisito il 70 per cento del capitale di MLK Deliveries s.p.a. mediante sottoscrizione in data 24 aprile 2020 dell’aumento di capitale sociale di complessivi 15 mln), specializzate nella gestione della logistica di “ultimo miglio” dei servizi evoluti di consegna.
È altresì proseguita nel corso dell’esercizio la collaborazione con il vettore digitale tedesco sennder GmbH che ha condotto, il 12 febbraio 2020, all’acquisizione di una partecipazione del 75 per cento in sennder Italia s.r.l. (per complessivi 0,255 mln) con l’obiettivo di aumentare la saturazione dei veicoli e ridurre i costi di trasporto su gomma. Tale operazione consentirà a Poste di proporsi come operatore di trasporto, sia nel mercato italiano che
estero, beneficiando di economie di scala e di ottimizzazione tecnologica e realizzando un modello operativo in linea con le esigenze dell’e-commerce.
Il 30 dicembre 2019 è stato sottoscritto il nuovo Contratto di programma 2020-2024 che regola i rapporti fra il Ministero dello sviluppo economico (Mise) e Poste italiane per la fornitura del servizio postale universale. La Commissione europea, in data 1° dicembre 2020, ha determinato in 262 mln l‘ammontare dei contributi spettanti a Poste per gli anni 2020-2024 a parziale copertura dell’onere del servizio universale (OSU).
Un ulteriore importante evento occorso nel 2020 è l’accordo sottoscritto in data 16 novembre con la società olandese PostNL European Mail Holdings B.V. e con la società tedesca Mutares Holding -32 GMBH per l’acquisto dell’intero capitale sociale di Nexive Group s.r.l. L’operazione è stata conclusa nel gennaio 2021 a un prezzo di 34,4 mln. Nel gennaio 2021 inoltre Poste ha siglato un accordo con Cloud Seven Holding Limited per l’acquisizione del 51 per cento del capitale di Sengi Express Limited con sede a Hong Kong. L’operazione, perfezionatasi il 1° marzo 2021, è finalizzata a consentire lo sviluppo del business internazionale dei pacchi B2C (business to consumer), elemento cardine, e ulteriormente rafforzato nel nuovo Piano “2024 Sustain & Innovate”, della strategia di trasformazione all’interno della divisione Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione di Poste Italiane.
In ambito finanziario, nel quale l’Azienda attraverso BancoPosta distribuisce prodotti di terzi senza il rischio di credito, il 2020 ha visto l’Azienda impegnata nello sviluppo delle opportunità fornite dall’innovazione tecnologica in quanto, a causa della pandemia e del conseguente minor afflusso “fisico” della clientela presso gli uffici postali, è stato fondamentale introdurre un nuovo modello commerciale, basato sulle necessità della clientela, introducendo ad es. un’offerta digitale e automatizzata di distribuzione del Risparmio postale, così come la possibilità di aprire un conto BancoPosta anche da app.
Il comparto dei servizi assicurativi, la cui gestione è affidata al Gruppo Poste Vita, pur condizionato dalle difficoltà dovute alla pandemia, ha continuato a perseguire l’obiettivo di consolidare la leadership nel mercato vita dei prodotti tradizionali di Ramo I e previdenziali e di sviluppare, altresì, l’offerta di prodotti non garantiti a maggiore valore aggiunto (multiramo), caratterizzati da un profilo di rischio e da un rendimento moderato, compatibile con le caratteristiche della clientela del Gruppo, ma con ritorni sugli investimenti potenzialmente più attrattivi.
L’unità di business Pagamenti e mobile, che accoglie le attività di PostePay s.p.a., è stata impegnata in iniziative di incentivo all’utilizzo dei canali digitali per effettuare pagamenti e acquisti on line oltre ad azioni di sostegno per l’emergenza Covid-19, quali ad es. il supporto ai Comuni impegnati nella fornitura ai cittadini di una carta di pagamento su cui accreditare i sussidi legati all’emergenza Covid-19. Inoltre, in continuità con la strategia di specializzazione delle attività in ambito pagamenti e di accentramento della monetica nel Patrimonio Destinato Imel (Istituto di Moneta Elettronica), il Consiglio di amministrazione di Poste Italiane ha approvato, in data 27 gennaio 2021, la modifica del Patrimonio BancoPosta conseguente alla rimozione del vincolo di destinazione nei confronti delle attività, dei beni e dei rapporti giuridici riconducibili alle carte di debito (c.d. “Ramo Debit”), la cui approvazione definitiva è avvenuta in sede di Assemblea straordinaria degli azionisti, tenutasi il 28 maggio 2021.
Oltre agli accordi commerciali e alle operazioni societarie appena citati, tra le più rilevanti iniziative avviate dall’Azienda è da ricordare il percorso di trasformazione digitale realizzato attraverso l’adozione di un apposito sistema di Information & Communication Technology (ICT). In tale contesto e al fine di ottimizzare i processi ICT a livello di Gruppo, si inserisce anche l’acquisizione da parte di Poste italiane dei rami di azienda afferenti alle attività di gestione ICT delle controllate Poste Vita, Poste Assicura e Poste Welfare Servizi nonché di PostePay.
Alcune questioni, relative ai rischi di tipo operativo, hanno assunto rilievo a livello gestionale e contabile. La prima attiene alla prosecuzione dell’iter di liquidazione di fondi immobiliari chiusi collocati presso gli uffici postali nel periodo 2002-2005, amministrati da SGR (società di gestione del risparmio) esterne al Gruppo Poste e la cui gestione ha generato un rilevante differenziale negativo. Nel dettaglio, per quanto attiene al fondo “Obelisco” - giunto a scadenza il 31 dicembre 2018 e per il quale Poste nel 2019 aveva avviato, in analogia a quanto già effettuato per altri due fondi, una iniziativa di tutela finalizzata a consentire il recupero delle perdite a favore dei clienti che avevano acquistato le quote al momento del collocamento e mantenuto le stesse fino alla scadenza – l’Azienda ha deciso di prorogare al 31 ottobre 2020 i termini di adesione all’iniziativa, anche in considerazione dell’emergenza epidemiologica. Il totale delle adesioni, considerando le due fasi dell’iniziativa, è di circa il 90 per cento sia in termini di quote che di clienti (circa 28mila clienti aderenti).
Altra questione riguarda le controversie con la clientela inerenti al riconoscimento degli interessi su alcune serie di Buoni Postali Fruttiferi (BPF) che nel corso degli ultimi anni hanno generato reclami e ricorsi all’Arbitro bancario finanziario (ABF) e il cui andamento è monitorato dalla Società anche tramite un aggiornamento trimestrale della stima delle perdite potenziali. In particolare, con riferimento alla fattispecie c.d. “21-30” derivante da modifiche delle condizioni economiche dei BPF introdotte con decreto ministeriale, la giurisprudenza di merito è stata prevalentemente orientata nel rigettare, per infondatezza, le domande giudiziali volte a ottenere l’accertamento del diritto all’applicazione dei tassi riportati sui buoni. La Società, già a fine 2019, aveva confermato la volontà di non modificare la propria politica di rimborso e di non aderire, dunque, alle decisioni dell’ABF.
Dal punto di vista contabile invece hanno assunto rilievo nell’esercizio altre questioni quali gli esiti di un’analisi attuata sul patrimonio immobiliare di Poste e del Gruppo, che ha condotto alla ridefinizione della vita economico-tecnica residua di talune categorie di cespiti e rideterminazione del relativo valore residuo. Tale variazione nella stima delle vite utili ha generato una sensibile riduzione della voce ammortamenti (-115 mln) rispetto al 2019.
Per quanto concerne invece i rapporti con le Autorità di vigilanza, da gennaio a ottobre 2020 la Consob ha condotto un’ispezione di carattere generale ai sensi dell’articolo 6-ter comma 1 del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF), volta ad accertare lo stato di adeguamento alla nuova normativa MiFID II. Agli esiti della verifica ispettiva, nel mese di maggio 2021 è pervenuta una nota tecnica a cui la Società ha fornito risposta nel mese di luglio 2021.
In data 14 dicembre 2020, l’Ivass ha avviato su Poste Vita una verifica ispettiva ordinaria ex art. 189 d.lgs. 7 settembre 2005, n. 209, sulla valutazione del governo, sulla gestione e sul controllo degli investimenti e dei rischi finanziari, le cui attività sono state completate nel 2021 e dei cui esiti si darà informativa nel prossimo referto.
Infine, con riferimento alle attività ESG (environmental, social e governance), la Consob nel mese di dicembre 2020 ha avviato un’indagine sugli investimenti “sostenibili”; Poste ha fornito riscontro all’Autorità nel mese di febbraio 2021.
1.2 Pandemia da Covid-19
Com’è noto, nei primi mesi del 2020 si è diffusa a livello mondiale la sindrome respiratoria acuta grave denominata SARS-CoV-2 dovuta a un nuovo ceppo di coronavirus (Covid-19).
Poste italiane ha adottato misure per mitigare gli effetti di tale imprevedibile pandemia che ha generato, come sopra anticipato, rilevanti impatti sull’economia dell’intero Paese soprattutto per effetto della progressiva limitazione della mobilità dell’intera popolazione. Questo nuovo scenario ha indotto, sin da subito, l’Azienda a istituire il “Comitato per la gestione del rischio Coronavirus”, presieduto dall’Amministratore delegato e dal Condirettore generale, a cui partecipano tutti i datori di lavoro, le strutture tecniche competenti e le altre funzioni di supporto. Al contempo ha convocato un apposito “Comitato strategico di crisi” per prendere decisioni, a livello nazionale, su tutte le azioni da realizzare a contrasto dell’epidemia e interagire con le istituzioni e le organizzazioni sindacali. Al fine di garantire la salvaguardia della salute e dei dipendenti Poste ha tempestivamente introdotto una forma di lavoro agile (smart working) per oltre 16mila dipendenti e, in relazione ad attività non compatibili con tale forma (per es. ambito postale- logistico e uffici postali), ha fornito le attrezzature per svolgere in sicurezza le attività operative. Tutto ciò ha comportato interventi di grande rilievo, per garantire la continuità nell’erogazione dei servizi, i cui impatti economici peraltro risentono anche delle raccomandazioni emanate dall’ESMA (European Securities and Markets Authority) e riprese successivamente dalla Consob in merito alle aree tematiche di particolare importanza ai fini della redazione dei bilanci quali “l'applicazione del principio IAS 36 - Riduzione di valore delle attività, in relazione alle modalità di determinazione del valore recuperabile dell’avviamento e delle attività immateriali e materiali che possono essere impattate dal deterioramento delle prospettive economiche”.
Le misure che l’Azienda ha dovuto adottare nel nuovo contesto hanno generato, come sopra anticipato, effetti economici in termini di maggiori costi e minori ricavi, dei quali, unitamente agli effetti gestionali, si dirà nel prosieguo della relazione.
2. CORPORATE GOVERNANCE E SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
2.1 Il modello di Governance
La struttura di governance di Poste italiane è articolata secondo il sistema tradizionale: la gestione è affidata al Consiglio di amministrazione, al Collegio sindacale competono i controlli; entrambi sono nominati dall’Assemblea. Anche la società di revisione, con funzioni di revisore legale dei conti, è nominata dall’Assemblea su proposta motivata del Collegio sindacale. Tale modello è conforme alle disposizioni contenute nel TUF e a quelle emanate da Banca d’Italia, ove applicabili, nonché alle raccomandazioni del Codice di autodisciplina delle società quotate promosso da Borsa italiana, vigente alla data del 31 dicembre 2020. A partire dal 1° gennaio 2021 il Codice di autodisciplina è stato sostituito dal nuovo Codice di Corporate Governance e a tal riguardo il Consiglio di amministrazione di Poste ha approvato, nel mese di dicembre 2020, talune modifiche per allineare l’assetto di Governance della Società al nuovo Codice di Corporate Governance.
Il Consiglio di amministrazione è composto da nove membri e si riunisce di norma con cadenza mensile per esaminare e deliberare in merito al Piano industriale e al budget dell’anno, all’andamento della gestione, ai risultati consuntivi, alle proposte relative al modello organizzativo e a operazioni di rilevanza strategica. In conformità a quanto disposto dal Codice civile, il Consiglio di amministrazione ha delegato parte delle proprie competenze gestionali all’Amministratore delegato. Inoltre, in conformità alle raccomandazioni del Codice di autodisciplina e delle disposizioni di Banca d’Italia in tema di governo societario, il Consiglio di amministrazione ha istituito i seguenti cinque comitati: “Controllo e rischi”, “Remunerazioni”, “Nomine e corporate governance”, “Parti correlate e soggetti collegati”, “Sostenibilità”.
Il Presidente del Consiglio di amministrazione ha il ruolo di impulso sul funzionamento del Consiglio, ha la rappresentanza legale della Società e gli altri poteri previsti dallo statuto sociale e dalla legge, nonché quelli conferitigli dal Consiglio di amministrazione (seduta del 15 maggio 2020).
L’Amministratore delegato, che svolge anche le funzioni di Direttore generale, cui riportano tutte le strutture organizzative di primo livello, ha i poteri per l’amministrazione della
Società a eccezione di quelli diversamente attribuiti dalla legge e dallo statuto e salvo i poteri che il Consiglio di amministrazione si è riservato. All’Amministratore delegato compete altresì la rappresentanza legale della Società nell’ambito dei poteri a lui delegati.
In relazione all’emergenza sanitaria da Covid-19, e data la necessità di regolamentare la modalità di partecipazione in video conferenza alle riunioni consiliari da parte di amministratori e sindaci, il Consiglio di amministrazione nella seduta del 5 marzo 2020 ha modificato il “Regolamento del Consiglio di amministrazione” precisando che, laddove le persone collegate in video conferenza si trovino presso sedi territoriali della Società all’uopo approntate – ossia, ove siano stati apprestati idonei strumenti tecnici – la partecipazione si intende avvenuta di persona presso il luogo ove si svolge la riunione in questione (quello in cui si trova il Presidente e presso cui deve anche trovarsi il segretario).
2.2 Collegio sindacale
Il Collegio sindacale, composto da tre membri, vigila sulla osservanza della legge e dello statuto sociale, ricevendo dagli amministratori periodiche informazioni sul generale andamento della gestione, sulla sua prevedibile evoluzione, nonché sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale deliberate e poste in essere nell’esercizio, effettuate da Poste italiane e dalle società del Gruppo. Il Collegio vigila anche sul Patrimonio BancoPosta ai sensi del d.p.r. n. 144/2001 “Regolamento recante norme sui servizi di bancoposta” e delle disposizioni applicate dalle competenti Autorità.
Il Collegio sindacale attualmente in carica è stato nominato dall’Assemblea ordinaria del 28 maggio 2019 per la durata di tre esercizi e resterà in carica fino all’approvazione del bilancio d’esercizio 2021.
Per l’espletamento delle attività di sua competenza, nel corso dell’esercizio il Collegio sindacale ha partecipato complessivamente a 83 riunioni, incontrandosi 37 volte in sede propria e partecipando a tutte le riunioni consiliari e alla maggior parte di quelle dei comitati endoconsiliari, nonché a n. 1 Assemblea ordinaria e n. 5 sessioni di approfondimenti tematici (induction).
Sulla base delle attività di vigilanza svolte nel corso del 2020 il Collegio non ha rilevato motivi ostativi all’approvazione del bilancio d’esercizio di Poste italiane s.p.a. e del bilancio
consolidato del Gruppo Poste al 31 dicembre 2020 e alla proposta di distribuzione del dividendo formulata dal Consiglio di amministrazione.
Il 30 gennaio 2020 il Collegio ha approvato il nuovo “Regolamento di funzionamento del Collegio sindacale di Poste italiane s.p.a.” che disciplina le modalità di funzionamento del Collegio nel rispetto delle norme di legge, di quelle statutarie e di vigilanza previste per le banche, nonché dei principi del Codice di autodisciplina (ora Codice di Corporate governance) delle società quotate e dalle Norme di comportamento.
2.3 Società di revisione
La società incaricata della revisione contabile è stata nominata dall’Assemblea dei soci del 28 maggio 2019 per il novennio 2020-2028. In data 1° aprile 2021 ha emesso senza rilievi le proprie relazioni sul bilancio d’esercizio e sul bilancio consolidato di Poste italiane chiusi al 31 dicembre 2020. In pari data, inoltre, ha trasmesso al Comitato per il controllo interno e la revisione contabile1, la relazione aggiuntiva prevista dall’art. 11 del Regolamento (UE) 537/2014, nella quale conferma che “non sono state riscontrate carenze nel sistema di controllo interno in relazione al processo di informativa finanziaria per l’esercizio 2020 che, secondo il giudizio professionale del revisore, siano sufficientemente importanti da meritare di essere portate all’attenzione del Comitato per il controllo interno e la revisione contabile”.
La Società di revisione, a seguito del processo revisionale sul bilancio di esercizio e consolidato per il 2020, non ha emesso alcuna lettera di suggerimenti nei confronti del management aziendale.
2.4 Organismo di vigilanza e Modello Organizzativo ex D.Lgs n. 231/2001 L’Organismo di Vigilanza (Odv) ex d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231 di Poste italiane è collegiale, composto da due membri esterni alla Società, uno dei quali con funzioni di Presidente, e da un membro interno. L’attuale Odv è stato nominato con delibera del Consiglio di amministrazione del 30 luglio 2019, che ne ha determinato il compenso lordo annuo nella misura di euro 40.000 per il Presidente ed euro 30.000 per ciascuno degli altri due componenti, e rimarrà in carica fino al 30 luglio 2022. In coerenza con le policy aziendali è
1 Nelle società come Poste italiane che adottano il sistema di amministrazione e controllo tradizionale detto Comitato si identifica con il Collegio sindacale.
previsto il riversamento dei compensi per il componente interno. All’Odv spetta il compito di vigilare sul funzionamento e osservanza del Modello organizzativo ex d.lgs. n. 231/2001 che viene costantemente aggiornato dal Consiglio di amministrazione della Società.
Nel corso del 2020 l'Odv ha dedicato particolare attenzione al monitoraggio della gestione dell'emergenza sanitaria Covid-19 in ambito aziendale e, tramite i flussi informativi costantemente inviati dalle competenti funzioni, è stato aggiornato sulle principali iniziative e misure di prevenzione adottate dall'Azienda in funzione dell'evoluzione dello scenario di crisi, nonché sui provvedimenti adottati dal Comitato di crisi. Inoltre, l’Odv ha proseguito, mediante incontri con le funzioni aziendali e l’esame dei flussi informativi prodotti dal management, il monitoraggio sulle aree di rischio rilevanti ai fini del Modello 231, senza rilevare situazioni di particolare criticità da segnalare all’organo amministrativo.
2.5 Politica sulla remunerazione e compensi agli amministratori e ai sindaci Le politiche di remunerazione e incentivazione di Poste italiane, definite in coerenza con il modello di governance della Società, in aderenza alle disposizioni del TUF e in conformità alle raccomandazioni del Codice di corporate governance (già Codice di Autodisciplina), supportano il perseguimento della creazione di valore su un orizzonte temporale di medio e lungo periodo, coniugando obiettivi di natura finanziaria e di sostenibilità, mantenendo una sana e prudente gestione dei rischi attuali e prospettici. L’allineamento agli interessi degli azionisti è difatti garantito dalla presenza di obiettivi di performance ESG (che per il 2020 pesano almeno il 30 per cento con riferimento al sistema di incentivazione a breve termine, MBO).
Nel 2020 è stata sottoposta ad approvazione assembleare, nel suo primo anno di applicazione a seguito del recepimento della SHRD II2, la Relazione sui compensi corrisposti nel 2019, che ha ottenuto un livello di consenso pari al 98,24 per cento dei voti espressi.
La relazione sui compensi corrisposti nel 2020, incluso l’allegato riferito al Patrimonio Bancoposta, è stata invece approvata dall’Assemblea degli Azionisti il 28 maggio 2021.
2 Trattasi della direttiva 2017/828/CE c.d. Shareholder Rights Directive II (“SHRD II”) la quale, con lo scopo di incoraggiare l’impegno a lungo termine degli azionisti e di aumentare la trasparenza della società e degli investitori, disciplina il “Diritto di voto sulla politica di remunerazione” e la “Relazione sulla remunerazione”.
Con riferimento alle remunerazioni 2020 occorre osservare che, come anticipato nelle Notazioni generali, Poste italiane ha deciso di decurtare del 50 per cento il bonus “MBO 2020” per tutto il proprio management, oltre 1300 beneficiari e minori costi per ca. 20 mln.
Per quanto concerne la remunerazione dell’organo amministrativo, per l’anno 2020 occorre fare riferimento a quanto stabilito dall’Assemblea degli azionisti del 27 aprile 2017 per il mandato 2017-2019, poi confermato il 15 maggio 2020 per il mandato 2020-20223, nella misura di euro 60.000 lordi annui per il Presidente e di euro 40.000 lordi annui per ciascuno degli altri consiglieri. Al Presidente del Consiglio di amministrazione è altresì riconosciuto un compenso aggiuntivo, ai sensi dell’art. 2389 c.c. 3° comma, quantificato in euro 420.000. Inoltre, per i consiglieri chiamati a far parte dei comitati endoconsiliari, il Consiglio di amministrazione, sentito il parere del Collegio sindacale e del Comitato Remunerazioni, nella riunione del 10 giugno 2020 ha deliberato i seguenti compensi annui lordi:
- Comitato Controllo e Xxxxxx: euro 35.000 al Presidente, 25.000 agli altri membri;
- altri Comitati (Remunerazioni; Nomine e Corporate Governance; Parti Correlate e Soggetti Collegati; Sostenibilità): euro 25.000 al Presidente, 17.500 agli altri membri.
L’attuale assetto organizzativo della Società prevede la coincidenza della carica di Amministratore delegato e Direttore generale nella medesima persona; pertanto, il trattamento economico e normativo interessa sia il rapporto di amministrazione, sia il rapporto dirigenziale. I compensi annui lordi fissi, in riferimento al mandato 2020-2022, non hanno subito variazioni rispetto al precedente mandato e si confermano in 1.255.0004 euro. Con riferimento alla componente variabile, la remunerazione dell’AD-DG è composta dal sistema d’incentivazione a breve termine “MBO” e per il medio e lungo termine dal “Piano ILT Performance Share” secondo ciclo 2020-2022 e dal “Piano ILT Deliver 2022” quinquennale (quest’ultimo assegnato nel 2018).
Per l’anno 2020 il compenso variabile MBO 2020 maturato dal direttore generale ammonta a 212.143 euro da corrispondersi per il 40 per cento nel 2021 e per il restante 60 per cento su un orizzonte temporale di 5 anni.
3 I compensi degli organi amministrativi sono stati deliberati su proposta del Comitato Remunerazioni e sentito il parere del Collegio sindacale ai sensi dell’art. 2389, comma 1 e comma 3, c.c.
4 Di cui 490.000 per la carica di Amministratore delegato e 765.000 per il rapporto di lavoro dirigenziale come direttore generale.
Il “Piano ILT Performance Share”, approvato dall’Assemblea degli azionisti del 28 maggio 2019, in continuità con il “Piano ILT Phantom Stock5”, il cui ultimo ciclo è giunto a maturazione nel 2020, prevede l’assegnazione di azioni ordinarie di Poste italiane al termine del periodo di performance triennale e al raggiungimento di adeguati livelli di Total Shareholder Return6 (“TSR”) di Poste rispetto al TSR dell’indice di riferimento FTSE MIB.
Il “Piano ILT Performance Share” di fatto integra, con l’assegnazione di quote azionarie, l’incentivazione a lungo termine del “Piano ILT Deliver 2022”, collegando una quota della componente variabile della remunerazione di talune risorse al raggiungimento di obiettivi di redditività e di creazione di valore sostenibile per gli azionisti nel lungo periodo.
La struttura remunerativa complessiva per il 2020 prevede tuttavia il contenimento della remunerazione variabile complessiva nell’ambito del rapporto 1:1 tra compensi variabili e fissi.
Nelle tabelle che seguono si riportano i compensi lordi liquidati agli amministratori e ai componenti del Collegio sindacale nel corso del 2020.
5 Il Piano ILT Phantom stock è stato introdotto nel 2016 con la previsione di tre cicli di assegnazione (2016, 2017, 2018) ed è basato sull’assegnazione ai beneficiari di diritti a ricevere delle unità rappresentative del valore dell’azione Poste (c.d. phantom stock) al termine di un periodo di maturazione. Il numero di phantom stock attribuite ai beneficiari è collegato a condizioni di performance nell’arco di un periodo triennale. Al raggiungimento degli obiettivi, le phantom stock vengono convertite in un premio monetario in base al valore di mercato dell’azione nei trenta giorni lavorativi di Borsa antecedenti alla data di attribuzione. Pertanto, il prezzo dell’azione di Poste assume un peso significativo sul valore del premio; maggiore è la crescita del prezzo dell’azione, maggiore sarà il controvalore economico delle phantom stock.
6 Il Total Shareholder Return è il ritorno complessivo per l'azionista. Il suo valore è calcolato sommando all'incremento del prezzo del titolo, in un determinato intervallo temporale, l'effetto dei dividendi per azione corrisposti nello stesso periodo.
Tabella 1 - Emolumenti lordi liquidati ai componenti del Cda nell’anno 2020
(dati in euro)
Consiglio di Amministrazione | Trattamento Economico Individuale | Corrispettivo ex art. 2389 3° comma c.c. | Corrispettivo consigliere | Variabile collegato raggiungimento obiettivi annuali oggettivi e specifici | Indennità per appartenza ai Comitati endoconsiliari | Totale | |
Presidente | Componente | ||||||
Presidente | 420.000 | 60.000 | 480.000 | ||||
Totale Presidente | 420.000 | 60.000 | 480.000 | ||||
Amministratore Delegato | 450.000 | 40.000 | 490.000 | ||||
Direttore Generale | 765.000 | 247.347 (*) | 1.012.347 | ||||
Totale A.D. e D.G. | 765.000 | 450.000 | 40.000 | 247.347 | - | - | 1.502.347 |
Consigliere di Amministrazione | 15.000 | 9.375 | 6.562 | 30.937 | |||
Consigliere di Amministrazione | 40.000 | 35.000 | 75.000 | ||||
Consigliere di Amministrazione | 40.000 | 15.625 | 26.875 | 82.500 | |||
Consigliere di Amministrazione | 15.000 | 9.375 | 6.562 | 30.937 | |||
Consigliere di Amministrazione | 15.000 | 13.125 | 6.562 | 34.687 | |||
Consigliere di Amministrazione | 15.000 | 9.375 | 9.375 | 33.750 | |||
Consigliere di Amministrazione | 40.000 | 42.500 | 82.500 | ||||
Consigliere di Amministrazione | 25.000 | 15.625 | 10.937 | 51.562 | |||
Consigliere di Amministrazione | 25.000 | 37.500 | 10.937 | 73.437 | |||
Consigliere di Amministrazione | 25.000 | 26.562 | 51.562 | ||||
Consigliere di Amministrazione | 25.000 | 15.625 | 10.937 | 51.562 | |||
Totale Consiglieri | 280.000 | 125.625 | 192.809 | 598.434 |
(*) Gli emolumenti variabili erogati nel corso del 2020 afferiscono alle quote dei sistemi di incentivazione MBO 2017,2018 e 2019. Fonte: Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste Italiane s.p.a.
Tabella 2 - Emolumenti dei componenti del Collegio sindacale dell'anno 2020
Incarico | Compensi | Periodo | |
Presidente | 80.000,00 | 01-gen-20 | 31-dic-20 |
Componente | 70.000,00 | 01-gen-20 | 31-dic-20 |
Componente | 70.000,00 | 01-gen-20 | 31-dic-20 |
Fonte: Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste Italiane s.p.a.
Il compenso dei componenti effettivi del Collegio sindacale è stabilito dall’Assemblea dei soci, tenuto conto dell’impegno loro richiesto, della rilevanza del ruolo ricoperto e delle caratteristiche dimensionali e settoriali di Poste. A tal riguardo l’Assemblea del 28 maggio 2019 ha determinato i compensi per l’intera durata dell’incarico in linea con quelli previsti per il precedente mandato: al Presidente è riconfermato il compenso di euro 80.000 lordi annui e agli altri sindaci effettivi di euro 70.000 lordi annui.
2.6 Personale rilevante BancoPosta
Il processo e la metodologia di identificazione del personale rilevante del Patrimonio BancoPosta (“material risk takers”), in ottemperanza a quanto previsto dalle “Disposizioni di
vigilanza per le banche”, è svolto annualmente e il Consiglio di amministrazione di Poste, nella seduta del 5 marzo 2020, ha approvato la “Linea guida in materia di identificazione del personale più rilevante riferito al Patrimonio BancoPosta” propedeutica alla definizione delle “Linee guida sulle politiche di remunerazione e incentivazione del Patrimonio BancoPosta”. In particolare, le Linee guida individuano i criteri per identificare il personale le cui attività professionali hanno o possono avere un impatto rilevante sul profilo di rischio del Patrimonio destinato, nonché i ruoli e le responsabilità degli organi e delle strutture preposte all’individuazione e all’aggiornamento di tale personale.
2.7 Struttura organizzativa di Poste italiane s.p.a.
Il grafico che segue illustra la struttura organizzativa di Poste italiane al 31 dicembre 2020.
Figura 1 - Organigramma Poste italiane
L’organizzazione di Poste italiane prevede funzioni di business specializzate sulle principali aree di offerta e due canali commerciali deputati alla vendita dei prodotti/servizi del Gruppo, cui si affiancano funzioni corporate di indirizzo, governo, controllo ed erogazione di servizi a supporto dei processi di business.
Nel corso del 2020, con l’intento di realizzare un sistema di soluzioni di prodotti e servizi
innovativi che in logica di piattaforma aggreghi servizi ed esperienze d’uso dei clienti massimizzandone la soddisfazione, è stata creata la funzione Digital, Technology & Operations. La funzione garantisce lo sviluppo e l’eccellenza operativa delle attività di assistenza clienti e delle lavorazioni di back office in ottica di miglioramento della customer experience nonché la progettazione, lo sviluppo e il funzionamento dei sistemi IT a supporto dei processi e servizi aziendali con l’obiettivo finale di semplificare la catena del valore.
È stato altresì definito il nuovo assetto della funzione Posta, Comunicazione e Logistica con lo scopo di rispondere all’esigenza di cambiamento nell’approccio con cui l’Azienda presidia il mercato delle spedizioni, attraverso un utilizzo integrato e sinergico di tutte le leve progettuali, operative e gestionali disponibili nel Gruppo Poste italiane.
2.8 Sistema di controllo interno e gestione dei rischi
Il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (“SCIGR”) di Poste italiane è costituito dall’insieme di strumenti, procedure, regole e strutture organizzative, predisposte per garantire una corretta conduzione dell’impresa in coerenza con gli obiettivi aziendali. Il SCIGR7 è una componente rilevante della corporate governance aziendale in quanto consente al Consiglio di amministrazione di perseguire l’obiettivo di definire, anche nel medio-lungo periodo, la natura e il livello di rischio compatibile con gli obiettivi strategici. La valutazione complessiva del SCIGR di Gruppo per l’anno 2020 è riportata in un’apposita relazione presentata dalla funzione Controllo Interno al Consiglio di amministrazione nella riunione del 16 febbraio 2021, nella quale viene riportato che ad esito delle attività di verifica e valutazione “il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi risulta complessivamente adeguato al contenimento dei rischi che minacciano il perseguimento degli obiettivi aziendali”. La valutazione tiene ovviamente conto del contesto che ha risentito degli effetti dell’emergenza sanitaria e dei relativi impatti sul SCIGR di Gruppo.
7 Il SCIGR si articola su tre livelli di controllo: il primo è costituito dall’insieme delle attività che le singole unità operative svolgono sui propri processi al fine di assicurare il corretto svolgimento delle operazioni; il secondo è affidato a funzioni autonome, indipendenti e distinte da quelle operative che concorrono alla definizione delle politiche di governo dei rischi e del processo di gestione, in particolare monitorando i rischi aziendali; il terzo, che fornisce assurance indipendente sull’adeguatezza ed effettiva operatività del primo e secondo livello e, in generale, sul SCIGR, è affidato alle funzioni Controllo Interno di Poste italiane e Revisione Interna di BancoPosta per le attività condotte per il tramite del Patrimonio BancoPosta.
Nella medesima seduta del 16 febbraio 2021 il Consiglio di amministrazione ha inoltre aggiornato la Linea guida sul SCIGR al fine di adeguarla alle novità disposte dal Codice di corporate governance, ivi incluse quelle in materia di sostenibilità.
All’Amministratore delegato spetta il ruolo di “amministratore incaricato XXXXX”, anche in considerazione delle indicazioni espresse al riguardo dal Codice di Corporate governance.
2.9 Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
Il sistema di controllo interno sull’informativa finanziaria (“SCIIF”), che è parte integrante del SCIGR, è finalizzato a garantire il raggiungimento degli obiettivi di attendibilità, accuratezza, affidabilità e tempestività dei bilanci e di ogni altra informazione di carattere finanziario. La responsabilità di attuare e mantenere un adeguato SCIIF è affidata al Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Poste italiane (Dp) come previsto dall’art. 154-bis del TUF. Il Dp di Poste italiane è nominato dal Consiglio di amministrazione, previo parere del Collegio sindacale; ha il compito di predisporre adeguate procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio, nonché ogni altra comunicazione di carattere finanziario e fornisce, congiuntamente all’Amministratore delegato, un’attestazione sul bilancio d’esercizio e consolidato e sulla relazione semestrale. In tale quadro, e in coerenza con il Modello 2628, le attività del Dp per il 2020 hanno riguardato la totalità dei processi significativi delle società rilevanti del Gruppo: Poste italiane, Poste Vita, Poste Assicura, SDA, PostePay, BancoPosta Fondi SGR e, a partire dal secondo semestre, Postel. Il perimetro di dette società9 ha consentito la copertura media di circa il 97 per cento delle grandezze significative del bilancio consolidato. Gli esiti di tali verifiche hanno consentito di escludere carenze materiali.
2.10 Controlli interni di BancoPosta
Il modello organizzativo del Patrimonio BancoPosta prevede funzioni di controllo dotate dei requisiti di autonomia e indipendenza secondo quanto previsto dalla specifica
8 Modello di riferimento per la conformità legislativa previsto dalla l. 28 dicembre 2005, n. 262, sulla corretta gestione delle risorse finanziarie delle aziende.
9 Il perimetro delle attività è identificato considerando le società del Gruppo che hanno contribuito in maniera uguale o superiore al 2 per cento (soglia di selezione) rispetto al valore degli ultimi tre esercizi di almeno uno dei seguenti parametri di riferimento: totale attivo, totale ricavi netti, risultato economico prima delle imposte.
normativa di vigilanza della Banca d’Italia (Circolare n. 285/2013): Revisione Interna, Risk Management e Compliance. La normativa prevede altresì che BancoPosta definisca un quadro di riferimento per la determinazione della propria propensione al rischio (Risk Appetite Framework - RAF10) e garantisca il contenimento del rischio entro i limiti indicati dal RAF. Nello svolgimento delle attività di controllo, BancoPosta si avvale dell’apporto delle altre funzioni di Poste italiane, in linea con il Regolamento del processo di affidamento e di esternalizzazione del Patrimonio BancoPosta (cfr. cap. 4).
In materia di Antiriciclaggio, Poste italiane prevede un modello di controllo accentrato a livello di Gruppo (coordinamento, controllo e indirizzo del rischio e dei connessi adempimenti per la prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo). A tal proposito, in Corporate Affairs è stata istituita la funzione Antiriciclaggio di Gruppo, mentre in ambito Risk Management di BancoPosta opera una specifica funzione Antiriciclaggio. L’insieme delle misure che declinano l’approccio basato sul rischio nel Gruppo Poste nell’applicazione degli obblighi di adeguata verifica sono disciplinate nella Linea Guida Antiriciclaggio di Gruppo e nelle corrispondenti policy emanate dai Soggetti obbligati. In data 26 febbraio 2020, inoltre, è stata pubblicata la “Procedura prevenzione del riciclaggio e finanziamento del terrorismo”, ai sensi dell’art. 7, comma 1, lettera a) del d.lgs. 21 novembre 2007, n. 231, che definisce dettagliatamente responsabilità, compiti e modalità operative nell’adempimento degli obblighi in materia e nella gestione del rischio di riciclaggio.
Revisione Interna
La funzione Revisione Interna, in base alle Disposizioni di vigilanza applicabili al Patrimonio BancoPosta, ha tra le principali responsabilità quella di assicurare la valutazione della completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità della struttura organizzativa e delle altre componenti del sistema dei controlli interni, nonché quella di garantire la necessaria informativa periodica agli organi aziendali e alle Autorità di vigilanza in merito ai risultati dell’attività svolta. In tale ottica, è stata presentata al Consiglio di amministrazione nella riunione del 24 marzo 2021 la relazione annuale di Revisione Interna che si compone delle seguenti relazioni: 1) Relazione sul Patrimonio BancoPosta; 2)
10 Il RAF è il quadro di riferimento che definisce, in coerenza con il massimo rischio assumibile, il modello di business e il Piano strategico, la propensione al rischio, le soglie di tolleranza, i limiti di rischio, le politiche di governo dei rischi e i processi di riferimento necessari per definirli e attuarli.
Relazione sulle funzioni affidate a Poste italiane; 3) Relazione sulle funzioni essenziali o importanti esternalizzate; 4) Relazione sulla prestazione dei servizi di investimento.
La Relazione annuale è inviata alla Banca d’Italia, mentre la specifica sezione relativa ai servizi di investimento è trasmessa alla Consob.
Nel corso del 2020 la Funzione Revisione Interna BancoPosta ha condotto 23 interventi di audit, oltre a quelli demandati alla funzione Controllo Interno e a quelli relativi ai processi amministrativo contabili ex l. 262/05.
La Relazione riporta anche gli esiti degli accertamenti effettuati sulle attività affidate da BancoPosta a funzioni di Poste italiane tramite disciplinari esecutivi (aggiornati nel 2020 e di cui si dirà più approfonditamente nel cap. 4), nonché sulle attività affidate in outsourcing a fornitori esterni all’Azienda.
Con riferimento alle tematiche riportate nelle singole Relazioni citate, a giudizio della funzione Revisione Interna, nel 2020 l’assetto dei controlli interni del Patrimonio BancoPosta, risulta complessivamente adeguato e affidabile con alcune aree di miglioramento. In particolare, per quanto attiene al programma “implementazione interventi correttivi” emersi a seguito dell’ispezione di Banca d’Italia condotta nel 2017, la funzione ha proseguito nel monitoraggio dei piani di azione e delle iniziative previste che, alla fine dell’anno, hanno raggiunto una percentuale di completamento del 97 per cento.
Risk Management
Le Disposizioni di Vigilanza applicabili al Patrimonio BancoPosta prevedono che la funzione Risk Management presenti al Consiglio di amministrazione e al Collegio sindacale, almeno una volta all’anno:
- una relazione sull’attività svolta, che illustri le verifiche effettuate, i risultati emersi, i punti di debolezza rilevati e proponga gli interventi da adottare per la loro rimozione;
- un programma di attività, in cui siano identificati e valutati i principali rischi a cui l’intermediario è esposto e siano programmati i relativi interventi di gestione.
Inoltre, con riferimento ai servizi di investimento, ai sensi della normativa applicabile in materia11, la funzione presenta agli organi aziendali una relazione con periodicità almeno annuale.
11 Art. 16, c. 3, del Regolamento congiunto Banca d’Italia – Consob, emanato ai sensi dell’art. 6, c. 2-bis, del TUF.
La relazione sulle attività svolte nel 2020 è stata presentata dalla funzione Risk Management al Consiglio di amministrazione nell’adunanza del 24 marzo 2021, e riporta le tipologie di rischio che connotano l’operatività di BancoPosta, le modalità di misurazione e la rilevanza attuale e prospettica; la relazione contiene anche il monitoraggio delle metriche rappresentative della propensione al rischio di BancoPosta, nell’ambito del sopra citato Risk Appetite Framework (RAF), per tutto l’esercizio concluso il 31 dicembre 2020.
Tra i rischi più rilevanti per BancoPosta si segnalano quelli operativi, di leva finanziaria, di
spread e di rischio di tasso di interesse.
I rischi operativi12, che rappresentano strutturalmente la categoria più rilevante per il Patrimonio BancoPosta, nell’esercizio 2020 sono pari al 75 per cento dei rischi che assorbono il capitale utile alla quantificazione dei requisiti patrimoniali minimi, calcolati secondo le regole di Basilea 3 per il primo pilastro. Per la misurazione di tali requisiti, a fronte dei rischi operativi, il Patrimonio BancoPosta applica la metodologia semplificata (BIA – Basic Indicator Approach)13 prevista dal Regolamento (UE) n. 575/2013.
Il rischio di leva finanziaria (leverage ratio) nel corso del 2020 è sceso al di sotto del limite RAF14 per effetto della straordinaria e inattesa crescita dei volumi di raccolta derivante dal contesto caratterizzato dalla pandemia da Covid-19. L’indicatore, che a fine anno si è collocato al 2,6515 per cento, sarà riportato al 3 per cento nel 2021 per effetto di un rafforzamento patrimoniale di BancoPosta, deliberato dal Consiglio di amministrazione del 18 marzo 2021.
Con riferimento al rischio spread l’esercizio 2020, influenzato dalle misure di politica monetaria adottate dalla BCE volte ad attenuare l’impatto della pandemia sull’economia dell’area euro, è stato caratterizzato da una riduzione dei rendimenti dei titoli di stato italiani (il BTP a 10 anni è passato da 1,4 per cento a 0,5 per cento), che ha portato lo spread
12 Il rischio operativo è quello di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni, ivi compreso il rischio legale e quello informatico. Tale categoria di rischio è strutturalmente la più rilevante come requisito patrimoniale di primo pilastro e, nel 2020, lo è stata anche in termini di assorbimenti patrimoniali di secondo pilastro (ci si riferisce ai 3 pilastri previsti dai regolamenti bancari internazionali definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria: 1° pilatro Requisiti di adeguatezza patrimoniale, 2° Revisione prudenziale, 3° Disciplina di mercato).
13 Tale metodologia consiste nell’applicare una percentuale del 15 per cento alla media delle ultime tre osservazioni dell’indicatore rilevante riferite alla situazione di fine esercizio.
14 Nel 2019 l’indicatore era stato riportato al 3 per cento attraverso accantonamento di parte degli utili prodotti in quell’esercizio (85 mln).
15 Tenuto conto dell’incremento patrimoniale derivante dal computo della porzione di risultato dell’esercizio 2020, non oggetto di distribuzione.
BTP-Bund a 111 punti base rispetto ai 160 del 2019. Tale andamento ha determinato un aumento del prezzo dei titoli e una conseguente riduzione del loro rendimento.
Con riferimento al rischio di tasso di interesse, in termini di valore economico, l’esposizione si è mantenuta su livelli contenuti (mediamente inferiori al 15 per cento dei fondi propri), soprattutto grazie all’incremento della raccolta in tutte le sue componenti e al basso livello dei tassi16, esso tuttavia continua a essere classificato tra i più rilevanti in quanto, a seguito del recepimento delle Linee Guida dell’Autorità bancaria europea (EBA - European Banking Authority) in materia, il nuovo modello di misurazione, in uso a partire dal 31 dicembre 2019, determina un livello di assorbimento patrimoniale più elevato e volatile.
La relazione della funzione Risk Management riferisce che il monitoraggio degli indicatori (metriche) rappresentativi della propensione al rischio di BancoPosta, nell’ambito degli obiettivi fissati dal RAF, ha dato esiti positivi, ad eccezione del leverage ratio che, come detto, si è attestato al 2,65 per cento e della sensitivity (analisi di sensitività) del margine di interesse ai movimenti dei tassi, che si colloca al 16,9 per cento, oltre la soglia di tolleranza del 15 per cento, ma entro il limite del 19 per cento.
Compliance
Nel corso del 2020 il processo di compliance ha interessato l’ambito normativo delle aree di business del Patrimonio BancoPosta costituite dai servizi di investimento, di intermediazione assicurativa, dai servizi bancari e di Risparmio postale e da quelli di pagamento, nonché l’ambito normativo correlato alle discipline trasversali alle aree di business. Gli esiti dell’attività svolta dalla funzione Compliance nel corso del 2020 sono stati rappresentati al Consiglio di amministrazione nella riunione del 24 marzo 2021 con apposita relazione, unitamente al piano delle attività per il 2021. La relazione17 riporta, per ciascun ambito, gli esiti dell’analisi, gli interventi svolti nel 2020 e quelli pianificati per il 2021 e
16 Le Disposizioni di Xxxxxxxxx relativamente al rischio di tasso prevedono che “nel caso in cui si determini una riduzione del valore economico della banca superiore al 20 per cento dei fondi propri, la Banca d’Italia approfondisce i risultati e si riserva di adottare opportuni interventi.” cfr. Circolare n. 285/2013, Titolo III, Capitolo 1, Sez. II. Tale soglia, calibrata sulle banche, risulta molto stringente per BancoPosta che, non effettuando attività di concessione di finanziamenti (rischio di credito) né di trading (rischio di mercato), presenta un’esposizione relativamente più alta sulle altre categorie di rischio (rischi operativi e di tasso).
17 La relazione è stata inviata alla Banca d’Italia e, con riferimento alla sezione relativa ai servizi di investimento, è stata trasmessa anche alla Consob.
illustra le principali azioni correttive per il superamento delle aree di attenzione riferite ai requisiti “parzialmente adeguati” riscontrati.
Il piano di interventi 2020 è stato rimodulato in corso d’anno, con un impatto anche sul piano 2021, sia a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, sia per i numerosi interventi da parte delle Autorità di Vigilanza che hanno interessato i principali ambiti normativi: servizi di investimento, servizi di pagamento, servizi bancari e assicurativi.
In particolare, nel mese di gennaio 2020, come sopra anticipato, è stata avviata un’ispezione da parte della Consob, conclusasi il 23 ottobre 2020, che ha comportato l’integrazione nel piano di 10 interventi aventi per oggetto i servizi di investimento. Successivamente, a seguito della ricezione di una lettera congiunta da parte di Banca d’Italia e Ivass, sono stati integrati nel Piano 2020 ulteriori 9 interventi riguardanti la vendita abbinata di prodotti assicurativi e prodotti di finanziamento. Nel mese di maggio, infine, è stata ricevuta una comunicazione da parte degli uffici di vigilanza di Banca d’Italia che, a seguito dell’ispezione condotta nel 2019, ha comportato 6 interventi in risposta ai rilievi ispettivi, tutti in ambito di trasparenza bancaria.
A marzo 2021 risultano completati l’88 per cento degli interventi previsti nel piano revisionato 2020.
Antiriciclaggio
Il Consiglio di amministrazione di Poste, nell’adunanza del 15 aprile 2021, ha approvato la Relazione annuale antiriciclaggio di BancoPosta 2020 che riassume gli esiti dell’esercizio di autovalutazione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo per BancoPosta18 (in coerenza con l’analisi complessiva condotta dalla funzione Antiriciclaggio di Gruppo), le attività svolte nel corso del 2020 sul sistema dei controlli interni in materia e il piano degli interventi previsti per il 2021.
Tali esiti evidenziano che il livello di “rischio residuo” a cui risulta esposto BancoPosta è classificabile come “basso”19, in linea con i risultati del 2019. Tale livello è determinato dalla media ponderata delle valutazioni di rischio residuo attribuite a ciascun soggetto obbligato (BancoPosta, PostePay, BancoPosta Fondi SGR e Poste Vita). La Relazione, dopo
18 Per la qualifica dei rischi è lasciata discrezionalità all’intermediario, seppur con alcune indicazioni/raccomandazioni, sulla scelta dei parametri e sul valore da attribuire a ciascuno di essi per l’esercizio di autovalutazione.
19 Secondo una scala di 4 valori di rischio residuo: non significativo, basso, medio, elevato.
l’approvazione del Consiglio di amministrazione, è stata inviata a Banca d’Italia, come previsto dalla normativa di riferimento.
2.11 Sistema di presidio della sicurezza
Nel corso del 2020 sono continuate le azioni di prevenzione e contrasto alle minacce per la sicurezza di Poste italiane e delle Società del Gruppo. In tema di sicurezza “fisica” attiva negli uffici postali è proseguita l’implementazione, l’integrazione e la sostituzione di impianti di allarme e di videosorveglianza tecnologicamente avanzati; in tema di sicurezza
c.d. passiva l’Azienda ha implementato ulteriori sistemi di protezione antirapina. Nell’ambito delle iniziative di contrasto alla diffusione del Coronavirus, sono state individuate soluzioni tecnologiche che consentono di misurare la temperatura corporea di dipendenti e visitatori che accedono agli ambienti di lavoro aziendali. È stato elaborato un progetto che ha previsto l’installazione, a tutto il 2020, di 235 termoscanner in 155 edifici, raggiungendo più di 41mila dipendenti, oltre i visitatori.
Inoltre, per garantire le misure restrittive finalizzate a evitare assembramenti, regolare l’affluenza della clientela e garantire il distanziamento sociale, è stato incrementato il numero dei servizi di vigilanza armata, erogando su tutto il territorio nazionale circa 330mila ore di vigilanza armata (+47 per cento rispetto al 2019) e 23mila servizi di ronde.
Va osservato tuttavia che se alcune modalità di aggressione permangono costanti, emergono ulteriori elementi di attenzione che evidenziano un interesse criminale attuato con forme e tecniche innovative e identificabile come cyber risk, ovvero il rischio di incorrere in perdite economiche, di reputazione o di quote di mercato derivanti da atti volti a sabotare misure di sicurezza per ottenere l’accesso non autorizzato ai sistemi ICT oppure provocare l’indisponibilità di detti sistemi. Occorre peraltro osservare che nel 2020 le condizioni di contesto collegate all’emergenza sanitaria hanno comportato la necessità di adottare le modalità di lavoro agile su larga scala, esponendo ulteriormente l’Azienda al rischio cyber; tale circostanza ha portato all’implementazione di nuovi presidi tecnologici e organizzativi. A tal riguardo, il “Comitato della sicurezza informatica”, presieduto dal responsabile della funzione Corporate Affairs e composto da responsabili delle principali funzioni/Società del Gruppo interessate dal processo di gestione e controllo della sicurezza informatica, si
occupa, tra l’altro, della supervisione e dell’efficacia del modello di governo aziendale e del potenziamento del sistema di controllo interno della sicurezza informatica.
Relativamente alla gestione delle attività di indagine sugli eventi fraudolenti, di natura interna ed esterna, nel corso del 2020 sono stati gestiti 376 incarichi, che hanno portato all’individuazione di 383 responsabilità interne, fornendo i presupposti per il recupero di un importo complessivo pari a 4,4 mln (circa l’82 per cento del danno totale per frodi rilevato). Dal confronto con l’esercizio precedente, emerge che per i servizi erogati allo sportello, a fronte di una riduzione degli incarichi gestiti pari a circa il 36 per cento, è stata registrata una diminuzione del danno economico per frodi che ammonta a 5,4 mln, circa l’11 per cento in meno rispetto ai 6,0 mln riscontrati nell’anno precedente.
Gli ambiti della sicurezza sul lavoro e della sicurezza informatica sono trattati, rispettivamente, nei capp. 5 e 6.
3. SERVIZI DI CORRISPONDENZA, PACCHI E DISTRIBUZIONE
3.1 Mercato di riferimento e contesto normativo
Il contesto di riferimento dei servizi di corrispondenza e pacchi attraversa da anni una fase di profondi cambiamenti, sia sotto il profilo dell’evoluzione dei consumi che delle dinamiche competitive. A tali cambiamenti determinati dall’economia digitale (e- substitution cioè la sostituzione delle comunicazioni cartacee con quelle elettroniche e crescita dell’e-commerce), nel 2020 si sono aggiunti gli effetti della pandemia da Covid-19 che hanno ulteriormente accelerato lo sviluppo del mercato dei pacchi per fronteggiare il quale, tra l’altro, a novembre è stato inaugurato il nuovo centro di smistamento a Passo Corese alle porte di Roma, dotato di avanzate tecnologie, in grado di lavorare 140mila pacchi al giorno. Il nuovo impianto è stato avviato in modo parziale alla fine del 2020 ed è entrato completamente a regime nel 2021. Sono state altresì introdotte modalità alternative di recapito per i prodotti a firma (raccomandate e assicurate) che, grazie a un accordo con l’AGCom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), è stato possibile immettere in cassetta o in alternativa ritirarli presso gli uffici postali, ma con un tempo di giacenza doppio rispetto alla procedura standard20.
Di fatto, le mutate esigenze di mercato e le evoluzioni normative hanno spinto Poste a rafforzare l’integrazione tra la rete logistica postale21 e quella dei pacchi (tramite SDA) e ad attivare una terza rete di “ultimo miglio”, grazie all’avvio delle attività di MLK Deliveries22. Ulteriori attività di acquisizione che, in linea con il Piano industriale, consentiranno all’Azienda di presidiare sempre più l’e-commerce nazionale, sono rappresentate dall’acquisizione di una partecipazione del 75 per cento in sennder Italia s.r.l., nonché dall’accordo quadro stipulato nel gennaio 2021 per l’acquisizione del 51 per cento del capitale votante in Sengi Express Limited - “Sengi Express”, operatore logistico cinese.
20 È altresì opportuno evidenziare che il d.l. 19 maggio 2020, n. 34, che ha apportato modifiche alle "misure urgenti per lo svolgimento del servizio postale" precedentemente adottate con d.l. 17 marzo 2020, n. 18, ha ripristinato il regime straordinario per la consegna delle notifiche a mezzo posta, prevedendo, fino al 31 luglio 2020, la possibilità per l'operatore postale di non raccogliere la firma del destinatario o della persona abilitata al ritiro, accertandone preventivamente solo la presenza, analogamente a quanto avviene già per gli invii raccomandati, assicurati e per i pacchi.
21 Che comprende anche la gestione dei pacchi c.d. “portalettabili”, ovvero al di sotto dei 5 chili e consegnati dai portalettere.
22 Il 24 aprile 2020 Poste ha acquisito una partecipazione del 70 per cento nella società MLK Deliveries s.p.a. che, come anticipato nel cap. 1, fornisce servizi evoluti di consegna.
Inoltre, nel rispetto delle novità introdotte dall’art. 7523 d.l. 14 agosto 2020, n. 104 (recante misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia convertito in l. 13 ottobre 2020, n. 126), Poste ha proposto “misure comportamentali24” accolte le quali l’Agcm, sentito il Mise, ha autorizzato l’operazione di acquisizione dell’intero capitale di Nexive Group s.r.l. conclusasi il 29 gennaio 2021. Gli impegni e le misure comportamentali assunti da Poste vanno intesi quale intervento temporaneo, idoneo a evitare effetti negativi derivanti dall’operazione, nel rispetto delle regole di accesso al mercato del settore postale25.
Nella regolamentazione del comparto assume un ruolo centrale il Contratto di programma, che disciplina i rapporti fra MISE e Poste italiane s.p.a. per l’erogazione del servizio universale. Il 1° gennaio 2020 è entrato in vigore il Contratto per gli anni 2020-2024. Oltre agli obblighi di servizio universale il testo prevede, in misura più ampia che in passato, la possibilità di ulteriori rapporti tra Stato e Poste per la prestazione di servizi utili a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, tramite apposite convenzioni. L’AGCom, pur essendosi pronunciata favorevolmente sullo schema del contratto, ha formulato osservazioni sul regime sanzionatorio applicabile in caso di mancato conseguimento degli obiettivi di qualità, ritenendo anomala l’assenza di un sistema di penali applicabili al verificarsi del mancato raggiungimento degli stessi. Pertanto, con delibera del 31 luglio 2020, n. 331/20/CONS, l’Autorità medesima ha definito gli standard di qualità per il servizio postale universale, relativi alla continuità e affidabilità dei servizi erogati negli uffici postali26 (cfr. par. 3.3). Tali standard sono stati applicati a partire dal 2021.
23 L’art. 75 d.l. 104/20 stabilisce che le imprese operanti in mercati caratterizzati dalla presenza di servizi ad alta intensità di manodopera che abbiano registrato perdite di bilancio negli ultimi tre esercizi e che, anche a causa degli effetti derivanti dall’emergenza sanitaria, potrebbero cessare le loro attività che rispondono a rilevanti interessi dell’economia nazionale, devono preventivamente comunicare le operazioni di concentrazione all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), unitamente alla proposta di misure comportamentali idonee a prevenire il rischio di imposizione di prezzi o altre condizioni contrattuali gravose per gli utenti in conseguenza dell’operazione. L’Autorità, sentito il parere del Mise e dell’Autorità di regolamentazione del settore, prescrive le suddette misure con le modificazioni e integrazioni ritenute necessarie a tutela della concorrenza e dell’utenza, tenuto anche conto della sostenibilità complessiva dell’operazione.
24 Le misure comportamentali, previste dal citato art. 75, prevedono, tra l’altro, l’assunzione di personale di Nexive sulla base dei contratti in essere sino alla loro scadenza; l’accesso alle cassette modulari di Poste presenti sul territorio (per il recapito in aree difficilmente raggiungibili), che servono circa 20mila famiglie, l'accesso ai punti di giacenza di Poste per gli invii inesitati del servizio di posta raccomandata per garantire anche ai piccoli operatori ancora non dotati di un’idonea organizzazione territoriale di competere sul mercato.
25 AGCom 26 luglio 2021:” Relazione Annuale 2021 sull’attività svolta e sui programmi di lavoro, cap. 3 – I Servizi Postali, par. 3.2.1”.
26 Tra cui: regolare apertura/chiusura a livello nazionale e regionale, progressivo abbattimento delle barriere architettoniche negli uffici postali adeguabili, definizione dei tempi medi di attesa per erogazione del servizio a sportello, rafforzamento del principio della priorità per le categorie deboli.
Con i provvedimenti di cui innanzi l’Autorità, di fatto, ha assunto iniziative volte a disciplinare il mercato, con lo scopo di assicurare una regolamentazione che tenga conto delle mutate esigenze della clientela dei servizi universali e non. In particolare, con la delibera 1° luglio 2020, n. 212/20/CONS (Interim Report) ha individuato i mercati rilevanti dei servizi di consegna pacchi e valutato il livello di concorrenzialità in ciascuno di essi. La delibera evidenzia un ruolo preponderante di Poste italiane nel mercato C2X27, il quale ha tuttavia una incidenza marginale sul complessivo mercato dei pacchi.
In considerazione dell’importanza dei servizi di consegna pacchi durante l’emergenza sanitaria, AGCom ha avviato una istruttoria per incentivare l’utilizzo e l’installazione degli armadietti automatici (locker), ritenendoli una soluzione più efficace sia per l’operatore che per gli utenti, oltre che più sicura in fase di rischio pandemico. D’altro canto, la Società, a seguito dell’aumento dei volumi, ha presentato ad AGCom una proposta di adeguamento del numero delle cassette di impostazione: a gennaio 2021 l’Autorità ha avviato un procedimento finalizzato a definire una rimodulazione della distribuzione delle stesse.
In tema di contributi statali per le agevolazioni tariffarie editoriali praticate da Poste, la legge di Bilancio 2020 (l. n. 160/2019) ha ridefinito gli stanziamenti per i rimborsi, prevedendo un valore di 53,1 mln per il 2020, di 53,2 mln per il 2021 e di 52,5 mln per il 2022. La legge di Bilancio 2021 (l. n. 178/2020) ha previsto uno stanziamento di 52,5 mln anche per il 2023. Il
d.l. 30 dicembre 2019, n. 162 (convertito in l. 28 febbraio 2020, n. 8) ha disposto che i rimborsi delle agevolazioni tariffarie editoriali a Poste proseguano «per una durata pari a quella dell'affidamento del servizio postale universale» (ovvero fino ad aprile 2026). Si attende l’approvazione da parte della Commissione europea per l’attuazione delle predette disposizioni.
Con comunicazione dell’8 luglio 2020 AGCom ha esteso all’anno 2019 l’ambito oggettivo del procedimento di verifica del costo netto per gli anni 2017 e 2018, precedentemente avviato con delibera del 2 luglio 2019. Con riferimento invece al costo netto del servizio universale degli anni 2015 e 2016, per il quale AGCom con delibera 214/19/CONS aveva ritenuto che l’onere non fosse equilibrato in quanto eccedente i contributi previsti nel Contratto di programma, Poste nel 2019 ha presentato ricorso al TAR del Lazio, che risulta
27 Le spedizioni “consumer-to-consumer/business” o “C2X” sono quelle inviate dai consumatori ad altri consumatori o a imprese.
ancora pendente. Infine, l’avvio del nuovo Piano Strategico “2024 Sustain & Innovate”, presentato dalla Società alla comunità finanziaria il 19 marzo 2021, ha reso ancora più evidente l’importanza della capillarità della rete distributiva che ha permesso a Poste, sin dai primi mesi del 2021, di essere in prima linea anche per la consegna dei vaccini anti Covid-19. Al tal fine, la flotta aziendale è stata rafforzata con ulteriori 8 mezzi furgonati refrigerati, a fronte dei 17 già in uso.
3.2 Andamento economico dei Servizi Postali
I Servizi Postali hanno realizzato nel 2020 ricavi per 2.846 mln, in diminuzione di 83 mln (- 2,8 per cento) rispetto al 2019. La Tabella 3 evidenzia tali ricavi, comprensivi del compenso previsto per l’obbligo dello svolgimento del Servizio Universale.
Tabella 3 - Ricavi dei servizi postali
(dati in milioni)
2019 | 2020 | Δ 20/19 | Δ % 20/19 | |
Corrispondenza | 2.169 | 1.604 | (565) | -26,0 |
Pacchi | 431 | 919 | 488 | 113,2 |
Filatelia | 8 | 7 | (1) | -12,5 |
RICAVI DA MERCATO | 2.608 | 2.530 | (78) | -3,0 |
Integrazioni tariffarie all'Editoria | 59 | 54 | (5) | -8,5 |
Totale ricavi inclusa editoria | 2.667 | 2.584 | (83) | -3,1 |
Compensi per Servizio Universale | 262 | 262 | - | - |
TOTALE RICAVI | 2.929 | 2.846 | (83) | -2,8 |
Fonte: Poste italiane s.p.a. - Relazione finanziaria annuale 2020.
Come già anticipato, l’emergenza sanitaria ha generato un ulteriore rallentamento dei servizi postali tradizionali di Corrispondenza, che registrano una flessione dei ricavi del 26 per cento rispetto al 2019 (-565 mln), e una crescita dei volumi dei Pacchi, i cui ricavi crescono del 113,2 per cento (+488 mln). Le Integrazioni tariffarie all’editoria28 ammontano a 54 mln e trovano parziale copertura nel Bilancio dello Stato 2020 (cfr. cap. 8), mentre i Compensi per Servizio Universale, previsti dal Contratto di programma 2020-2024, ammontano per il 2020 a 262 mln; tale compenso è stato approvato dalla Commissione Europea.
28 Le integrazioni tariffarie all’editoria riguardano le somme a carico della Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, spettanti alla Società a titolo di rimborso per le agevolazioni praticate agli editori e al settore no-profit. Il relativo importo è determinato sulla base delle tariffe stabilite dal decreto del Mise di concerto con il Mef del 21 ottobre 2010 e dalla l. 16 luglio 2012, n. 103.
Nella Tabella 4 è rappresentato il conto economico dei servizi postali, elaborato per la redazione del Documento di Separazione contabile29.
Tabella 4 - Analisi risultati dei servizi postali (al netto dei compensi per servizio universale)
Servizi Postali
(dati in milioni)
2019 2020 Δ Δ % 20/19 20/19 | ||
Totale ricavi 2.667 di cui per Servizio Universale 1.552 Corrispondenza * 2.228 di cui per Servizio Universale 1.507 Pacchi 432 di cui per Servizio Universale 45 Filatelia 7 di cui per Servizio Universale - | 2.584 1.130 1.658 1.081 919 49 6 - | (83) -3,1 (422) -27,2 (570) -25,6 (426) -28,3 487 112,7 4 8,9 (1) -14,3 - - |
Totale costi 3.991 di cui per Servizio Universale 1.964 Costi per beni e servizi 896 di cui per Servizio Universale 321 Costo del lavoro 2.762 di cui per Servizio Universale 1.457 Ammortamenti e Altri costi e oneri 333 di cui per Servizio Universale 186 | 4.272 1.609 1.324 259 2.673 1.231 275 119 | 281 7,0 (355) -18,1 428 47,8 (62) -19,3 (89) -3,2 (226) -15,5 (58) -17,4 (67) -36,0 |
RISULTATO OPERATIVO E DI INTERMEDIAZIONE (1.324) di cui per Servizio Universale (412) | (1.688) (479) | (364) 27,5 (67) 16,3 |
Oneri/Proventi finanziari (33) di cui per Servizio Universale (17) | (10) (5) | 23 -69,7 12 -70,6 |
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (1.357) di cui per Servizio Universale (429) | (1.698) (484) | (341) 25,1 (55) 12,8 |
Imposte dell'esercizio - | - | - - |
RISULTATO DELL'ESERCIZIO (1.357) di cui per Servizio Universale (429) | (1.698) (484) | (341) 25,1 (55) 12,8 |
* La voce Corrispondenza include le Integrazioni tariffarie all'editoria (59 mln nel 2019 e 54 mln nel 2020).
I dati relativi al Servizio Universale derivano dal processo di separazione contabile, finalizzato al calcolo dell’onere derivante dalla fornitura del servizio universale, e sono calcolati attraverso il metodo del full cost, il cui fine è la valorizzazione del costo di prodotto.
Fonte: Elaborazione della Corte su dati di Poste italiane s.p.a..
29 Poste italiane s.p.a., in qualità di Fornitore del servizio universale e in adempimento a quanto disciplinato dall’art. 7 d.lgs. 261/1999, è tenuta a redigere annualmente il Documento di separazione contabile al fine di fornire all’Autorità di regolamentazione del settore postale (AGCom) una rappresentazione trasparente e puntuale degli oneri sostenuti nell’anno per lo svolgimento del servizio universale.
La componente dei Ricavi riveniente dai servizi/prodotti rientranti negli obblighi del servizio universale mostra una flessione di 422 mln, interamente riferibile alla diminuzione dei proventi della corrispondenza (-426 mln), imputabili, come già anticipato, anche agli effetti del lockdown che, nel secondo trimestre dell’anno, hanno ridotto l’operatività del settore. Di contro, il lockdown ha generato un aumento della componente dei pacchi esclusi dall’obbligo di servizio universale (+487 mln), i cui volumi invero hanno beneficiato anche dell’unificazione del catalogo prodotti SDA/Poste.
I Costi dei servizi postali ammontano a 4.272 mln, in aumento di 281 mln sul 2019 (+7 per cento) per effetto dell’internalizzazione dell’offerta SDA e dello sviluppo del business pacchi; di questi, gli oneri correlati ai prodotti/servizi universali (1.609 mln) rilevano invece una diminuzione di 355 mln (- 18,1 per cento) rispetto al 2019 per la progressiva riduzione dei volumi e relativo assorbimento dei costi a favore dei servizi non universali.
Le variazioni più significative del perimetro del servizio universale sono riconducibili al decremento del Costo del lavoro, che incide per 226 mln per effetto della riduzione del personale a tempo indeterminato e del ricorso al Fondo di Solidarietà (cfr. cap. 5); anche gli Ammortamenti ed Altri costi e oneri diminuiscono (-67 mln), prevalentemente per la rivisitazione della vita utile e del valore residuo di alcuni cespiti (cfr. cap. 8). Per effetto di tale andamento, il Risultato operativo e di intermediazione dei servizi postali è negativo per 1.688 mln, con un peggioramento di 364 mln rispetto al 2019, così come la quota parte dei prodotti/servizi rientranti negli obblighi di servizio universale il cui Risultato operativo e di intermediazione, negativo per 479 mln, flette del 16,3 per cento. Ne consegue che il Risultato d’esercizio dei Servizi Postali è negativo per 1.698 mln, in peggioramento del 25,1 per cento rispetto all’esercizio precedente (-1.356 mln) e quello dei prodotti/servizi universali è negativo per 484 mln, in peggioramento rispetto al 2019 del 12,8 per cento (-55 mln).
In continuità con gli anni precedenti e in linea con quanto indicato nella Direttiva 2008/6/CE30, Poste italiane s.p.a. ha quantificato l’OSU (Onere del Servizio Universale) per
30 La Direttiva 2008/6/CE (art. 7 e all. I), recepita nel nostro ordinamento con d.lgs. 31 marzo 2011, n. 58, ha introdotto la metodologia del net cost per il calcolo dell’OSU (Onere del Servizio Universale). Il costo netto è calcolato “come la differenza tra il costo netto delle operazioni di un fornitore del servizio universale designato quando è soggetto ad obblighi di servizio universale e il costo netto delle operazioni in assenza di tali obblighi. Nel calcolo si terrà conto di tutti gli altri elementi pertinenti, compresi i vantaggi intangibili e commerciali di cui beneficiano i fornitori di servizi postali designati per eseguire il servizio universale, il diritto a realizzare profitti ragionevoli e gli incentivi per una maggiore efficienza economica”. Così la Società per il calcolo dell’OSU oltre al net cost ha tenuto conto sia dei vantaggi intangibili e commerciali (49 mln), sia del diritto a realizzare profitti ragionevoli (191 mln, di cui 84 mln con riferimento alla componente legata ai prodotti/servizi universali).
l’anno 2020 in 1.840 mln, di cui 519 mln riferiscono ai prodotti/servizi rientranti negli
obblighi di servizio universale.
3.3 Qualità
L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha spinto Poste italiane a mettere in atto iniziative straordinarie e urgenti per garantire continuità del servizio nel rispetto dell’incolumità della salute dei portalettere e dei clienti. Il controllo sulla qualità dei prodotti rientranti nel servizio universale è svolto dall’AGCom, che ne definisce gli obiettivi ed effettua verifiche su base campionaria avvalendosi, per la sola posta ordinaria, di un organismo specializzato indipendente selezionato dalla stessa. Si illustrano di seguito i risultati conseguiti dalla Società nell’anno 2020, confrontati con i dati dell’esercizio precedente.
Tabella 5 - Obiettivi qualità
Consegna entro | Obiettivo | Risultato 2019 | Risultato 2020 | |
Posta1 - Prioritaria (*) | j+1 | 80,0% | 84,6% | 82,7% |
j+4 | 98,0% | 98,7% | 98,7% | |
Posta 4 - Ordinaria (**) | j+4 | 90,0% | 86,4% | 86,2% |
j+6 | 98,0% | 96,1% | 95,7% | |
Posta massiva | j+4 | 90,0% | 97,4% | 97,2% |
j+6 | 98,0% | 99,3% | 99,3% | |
Posta raccomandata (*) | j+4 | 90,0% | 92,3% | 94,2% |
j+6 | 98,0% | 96,1% | 97,5% | |
Posta assicurata (*) | j+4 | 90,0% | 99,6% | 99,3% |
j+6 | 98,0% | 99,9% | 99,8% | |
Poste Delivery Standard (*) | j+4 | 90,0% | 95,5% | 94,0% |
(*) Monitorata attraverso sistemi di tracciatura elettronica.
(**) Elaborazione su dati certificati dalla società incaricata dall'AGCom. Fonte: Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste italiane s.p.a.
Il livello della qualità per l’esercizio 2020 nel complesso è coerente con gli obiettivi stabiliti, ad eccezione della Posta 4 ordinaria e del secondo obiettivo (j+6) della Posta raccomandata, sebbene migliore rispetto al risultato raggiunto nel 2019. Dai risultati delle rilevazioni nazionali sulla qualità del servizio di posta ordinaria condotte dall’Autorità è emerso infatti che l’86,2 per cento delle “lettere test” inviate è arrivato entro quattro giorni, registrando uno scostamento dal primo obiettivo di qualità del 3,8 per cento. Per quanto attiene al
secondo obiettivo, il 95,7 per cento delle “lettere” è arrivato in 6 giorni, con uno scostamento del 2,3 per cento. Tali effetti sono in parte anche riconducibili alla riorganizzazione dei processi logistici e di smistamento del recapito, caratterizzato dalla concomitanza del modello di consegna a giorni alterni31 e del joint delivery32 per le restanti aree.
Il prodotto Posta 1–prioritaria, la cui prestazione è misurata sulla base delle coordinate della tracciatura al civico, supera gli obiettivi con un leggero calo rispetto al 2019 nella consegna j+1, come illustrato nella Tabella 6, risentendo dell’effetto dell’emergenza sanitaria.
Tabella 6 - Risultati Posta 1
Consegna entro | Obiettivo | 2019 | 2020 | |
Posta1 - Prioritaria | j+1 | 80% | 84,6% | 82,7% |
j+2 | 80% | 89,2% | 90,0% | |
j+3 | 80% | 94,4% | 98,0% | |
j+4 | 98% | 98,7% | 98,7% |
Fonte: Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste italiane s.p.a.
Il documento di valutazione SCIGR (Sistema di controllo interno e gestione dei rischi), che definisce le linee d’azione, i controlli e le procedure adottate dalla direzione aziendale al fine di garantire il contenimento dei rischi, evidenzia per il 2020 che i processi logistici sono caratterizzati da una progressiva adeguatezza di specifici ambiti del sistema di controllo, risultando tuttavia ancora non del tutto completate le azioni di rinforzo principalmente riguardanti l’affidabilità delle informazioni, il presidio dei comportamenti nella gestione del recapito e la possibilità di ulteriore semplificazione nel portafoglio di prodotti e servizi offerti alla clientela. I test di funzionamento dei controlli nelle fasi di recapito e smistamento hanno confermato la valutazione di adeguatezza del sistema dei controlli.
I nuovi standard di qualità in vigore dal 1° gennaio 2021, come già anticipato, sono stati definiti dall’AGCom con delibera n. 331/20/CONS, afferiscono alla continuità e affidabilità dei servizi erogati negli uffici postali e riguardano in particolare: le aperture e chiusure, il progressivo abbattimento delle barriere architettoniche e i tempi di attesa, il principio di priorità allo sportello e le modalità di accettazione delle contestazioni sul servizio postale.
31 La riorganizzazione del recapito a giorni alterni è stata introdotta con delibera AGCom 395/15/CONS.
32 Modello che prevede il recapito dei pacchi, attraverso la rete dei portalettere, secondo turni pomeridiani e nel weekend.
A tale ultimo riguardo, nel 2020 Poste ha ricevuto 193.117 reclami afferenti ai servizi postali, universali e non universali, in diminuzione (-20.933) rispetto al 2019 (214.050). I reclami rimborsati e/o indennizzati sono stati 48.802. Nella Tabella 7 è rappresentata la distribuzione dei reclami per tipologia di prodotto, raffrontata con il 2019.
Tabella 7 - Confronto reclami 2019/2020
TIPOLOGIA DI PRODOTTO | Reclami 2019 | Reclami 2020 | Δ 20/19 |
Posta Prioritaria | 3,2% | 2,9% | -0,3% |
Posta Raccomandata | 15,7% | 16,8% | 1,1% |
Pacco | 42,0% | 64,0% | 22,0% |
Posta Assicurata | 0,5% | 0,6% | 0,2% |
Atti giudiziari | 1,6% | 1,5% | -0,1% |
Duplicato 23L | 1,7% | 1,1% | -0,6% |
Telegramma | 0,5% | 0,3% | -0,2% |
Prodotti ex SDA | 6,7% | ||
Altro | 28,2% | 12,8% | -15,4% |
Fonte: Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste italiane s.p.a.
I reclami dei prodotti rientranti nei servizi postali universali ammontano a 64.387, in diminuzione del 20,4 per cento rispetto al 2019 (80.857). Di questi, 6.653 sono stati indennizzati. Analizzando i singoli prodotti rileva un lieve peggioramento della posta descritta (Raccomandate e Assicurate), mentre con riferimento ai pacchi, a fronte di una forte crescita dei volumi gestiti (+62 per cento rispetto al 2019), la percentuale delle segnalazioni registrate nel 2020 è aumentata del 22 per cento.
I principali motivi di reclamo sono stati: mancato recapito, ritardo nella consegna, mancato espletamento del servizio e danneggiamento/manomissione.
Per le modalità di gestione dei reclami, i tempi medi di risposta al cliente sono al di sotto della soglia di 45 giorni solari, previsti dalla delibera AGCom/184/13/CONS.
4. SERVIZI FINANZIARI
4.1 Contesto normativo e di governance
Le regole di organizzazione, gestione e controllo che disciplinano il funzionamento di BancoPosta sono contenute nel “Regolamento del Patrimonio BancoPosta”, approvato dall’Assemblea straordinaria di Poste italiane il 14 aprile 2011 e da ultimo modificato dall’Assemblea straordinaria del 29 maggio 2018. BancoPosta è altresì dotato di un “Regolamento Organizzativo e di Funzionamento di BancoPosta”, il cui ultimo aggiornamento è stato approvato dal Consiglio di amministrazione del 24 giugno 2021; il documento disciplina in dettaglio l’operatività della funzione BancoPosta e traccia il modello di funzionamento, l’assetto organizzativo e le correlate responsabilità assegnate alle diverse funzioni, nonché i processi di affidamento di funzioni aziendali di BancoPosta a Poste italiane e di esternalizzazione del Patrimonio. Allegate al Regolamento, sono state presentate al Consiglio la “Linea Guida sul processo di product governance” dei prodotti di investimento, assicurativi e bancari e il Regolamento del processo di affidamento e di esternalizzazione del Patrimonio BancoPosta.
La “Linea Guida sul processo di product governance” è stata declinata in un’apposita procedura e applicata all’intera gamma di offerta BancoPosta; l’informativa in merito all’attuazione del processo di product governance 2020 è stata fornita al Consiglio nella seduta del 16 febbraio 2021. Sempre in tema di product governance, con riferimento all’ispezione33 avviata dalla Consob nel mese di gennaio 2020 e conclusasi nel mese di ottobre, in data 7 maggio 2021 l’Azienda è stata convocata dall’Autorità per trattare i profili di attenzione individuati, acquisire informazioni sulle iniziative correttive programmate e sulla relativa tempistica, richiedere un aggiornamento degli interventi in corso. A valle di tale incontro BancoPosta ha definito un piano di interventi, comunicato all’Autorità nella risposta inviata nel mese di luglio, che si concluderanno entro il 2021.
Il processo di affidamento e di esternalizzazione del Patrimonio BancoPosta è stato invece ulteriormente rafforzato con riferimento agli ambiti normativo, organizzativo e di presidio delle attività affidate ed esternalizzate, nell’ottica di migliorare la qualità dei processi. A tal
33 L’ispezione era volta ad accertare lo stato di adeguamento alla nuova normativa con riguardo ai profili procedurali, all’adeguatezza delle operazioni effettuate per conto della clientela, nonché alle condotte poste in essere nella declinazione delle politiche commerciali e nella formazione professionale del personale.
riguardo, a diretto riporto del responsabile BancoPosta è presente la funzione “Governo Outsourcing e Business Support”, all’interno della quale opera la struttura di Governo Outsourcing.
Poste è dotata anche di Linee guida della gestione finanziaria, il cui ultimo aggiornamento è stato approvato dal Consiglio di amministrazione nella seduta del 24 marzo 2021, che definiscono le caratteristiche fondamentali della gestione finanziaria di Poste italiane e del Patrimonio BancoPosta, stabilendo i limiti operativi alle attività finanziarie al fine di contenerne i rischi. Nello specifico, le Linee Guida che si riferiscono all’attività finanziaria di pertinenza del Patrimonio riguardano l’investimento della liquidità raccolta su conti correnti postali con vincolo d’impiego in conformità alle disposizioni di legge vigenti e alla normativa di vigilanza applicabile, le operazioni in derivati aventi a oggetto la copertura specifica dei titoli in portafoglio e la copertura della remunerazione della liquidità riveniente dalla Pubblica Amministrazione e le operazioni di pronti contro termine di impiego e di finanziamento. Con riferimento a quest’ultimi, gli aggiornamenti delle Linee Guida hanno previsto il possibile uso dei derivati anche con finalità di copertura delle poste del passivo (in linea con la deroga già concessa dal Consiglio di amministrazione nella seduta dell’11 novembre 2020) e anche degli Interest Currency Swap per coprire i rischi relativi alle emissioni governative europee emesse in valuta diversa dall’euro, in coerenza con le previste evoluzioni dell’offerta di titoli da parte del Mef.
Come noto, il Patrimonio BancoPosta dal 1° gennaio 2019 ha esternalizzato a Bancoposta Fondi SGR la gestione finanziaria dell’impiego della liquidità riveniente dalla clientela privata, di cui continua a mantenere l’esclusiva titolarità. Nello svolgimento di tale attività, BancoPosta Fondi opera attenendosi sia agli obiettivi strategici di investimento stabiliti da BancoPosta, sia alle norme che disciplinano le suddette modalità di impiego della raccolta34, nonché ai limiti operativi imposti dalle summenzionate Linee Guida della Gestione Finanziaria e dalla propensione al rischio fissata dal Risk Appetite Framework stabilito tempo per tempo da BancoPosta. Nel rispetto di tali vincoli, la gestione si concretizza
34 Nello specifico la Legge Finanziaria del 2007 stabilisce che:
- la raccolta riveniente dalla clientela privata sia impiegata in titoli governativi dell’area euro e, nei limiti del 50 per cento dell’importo complessivo dei fondi, in titoli garantiti dallo Stato;
- la raccolta riveniente dalla pubblica amministrazione sia depositata presso un conto del Mef, remunerato a un tasso variabile calcolato su un paniere di Titoli di Stato, in conformità a quanto previsto da apposita convenzione con il Mef scaduta il 31 dicembre 2020 e in corso di rinnovo.
nell’investimento dei fondi in titoli di stato europei o garantiti dallo Stato italiano, nelle attività di raccolta e impiego in pronti contro termine e di copertura del rischio di tasso tramite l’utilizzo di strumenti derivati. Il Patrimonio BancoPosta, attraverso la funzione Risk Management e Governo Outsourcing, verifica il rispetto dei limiti operativi e misura la qualità e l’efficienza delle attività affidate a BancoPosta Fondi. Con riferimento all’operatività in derivati, la suddetta funzione ne valuta l’impatto sull’esposizione al rischio di tasso di interesse (in termini di valore economico e di variabilità del margine di interesse), al rischio di credito/controparte e di leva finanziaria, tutti elementi che concorrono alle valutazioni di adeguatezza patrimoniale di Bancoposta. La funzione è, inoltre, responsabile della definizione e applicazione delle metodologie per la conduzione dei c.d. “test di efficacia” dei derivati, ai fini della valutazione in bilancio. Inoltre, annualmente la funzione predispone una relazione sintetica che illustra le risultanze delle valutazioni e delle verifiche in merito all’operatività posta in essere dal gestore.
Nel corso del 2020, dal monitoraggio effettuato non sono emerse evidenze di disservizi; pertanto, non è stata applicata alcuna penale per livelli di servizio non rispettati.
Con riferimento alle principali novità normative che hanno richiesto interventi di adeguamento, in data 22 gennaio 2020 l’Autorità Bancaria Europea (EBA) ha pubblicato il documento che modifica gli orientamenti del settembre 2018, entrati in vigore il 1° gennaio 2019, sull’obbligo della segnalazione delle frodi da parte dei Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP), previsto dalla Direttiva UE “Payment Services Directive” (PSD2)35. Le predette modifiche, vigenti dal 1° luglio 2020, riguardano le modalità di segnalazione dei dati sulle frodi connessi ad alcuni mezzi di pagamento.
Il 23 settembre 2020 la Banca d’Italia ha pubblicato il 34° aggiornamento della Circolare n. 285/2013, che dà attuazione agli Orientamenti EBA in materia di esternalizzazione (Guidelines on outsourcing, EBA/GL/2019/02); in conseguenza di ciò l’Azienda ha
35 La Direttiva 2015/2366/UE, nota come PSD2, ha rafforzato i meccanismi di tutela dei consumatori. Al riguardo, al fine di incrementare la competizione a livello europeo e, allo stesso tempo, armonizzare le regole per garantire la sicurezza dei consumatori, già nel 2007 era stata adottata la Payments Service Directive (Direttiva 2007/64/Ce, anche nota con l’acronimo PSD) per i pagamenti all’interno dell’area europea. Negli ultimi anni, tuttavia, l’evoluzione delle tecnologie digitali e l’entrata di nuovi operatori nel settore finanziario ha reso necessario un aggiornamento della precedente normativa, al fine di accrescere la sicurezza dei pagamenti e la protezione dei consumatori, favorire l’innovazione e la competizione e assicurare il medesimo regime per tutti gli attori del mercato dei pagamenti, compresi i nuovi e quelli che vi si affacceranno in futuro.
aggiornato il proprio “Regolamento del processo di affidamento e di esternalizzazione del patrimonio bancoposta” (cfr. par. 4.3).
In tema di intermediazione la Consob, al fine di recepire la Direttiva Insurance Distribution Directive (IDD) sulle regole di condotta applicabili alla distribuzione dei prodotti di investimento assicurativi (Insurance-Based Investment Products - “IBIPs”), ha emanato con Delibera n. 21466 del 29 luglio 2020 le modifiche al Regolamento Intermediari36 introducendo specifiche regole di condotta e obblighi informativi nella distribuzione dei prodotti di investimento assicurativo (Ramo I, Xxxx XXX e Multiramo nell’attuale operatività BancoPosta). Inoltre, l’Autorità nel mese di settembre 2020 ha pubblicato una Guida operativa in materia di Transaction Reporting al fine di razionalizzare e fornire chiarimenti circa le attività relative alla gestione degli obblighi di segnalazione previsti dal Markets in Financial Instruments Regulation (MiFIR). Poste ha modificato la propria operatività in linea con la Delibera CONSOB e ha effettuato un assessment sui criteri utilizzati per le segnalazioni.
A partire dal 10 marzo 2021 sono inoltre applicabili le norme del Regolamento UE 2019/2088 in materia di trasparenza Environmental Social Governance (ESG). Il nuovo Regolamento mira a rendere omogenee le informazioni nei confronti della clientela circa i rischi di sostenibilità e la promozione dei fattori ESG nelle attività di investimento, ponendo a carico degli intermediari che prestano il servizio di consulenza l'obbligo di informare in via precontrattuale e continuativa gli investitori finali sui profili ESG.
Covid 19
Tenuto conto dell’incremento dei rischi di mercato, di credito e di liquidità conseguenti alla pandemia da Covid-19, il 6 maggio 2020 l’ESMA ha pubblicato un Richiamo di attenzione sull’importanza di rispettare gli obblighi comportamentali previsti dalla Markets in Financial Instruments Directive II (MiFID II). In particolare, il Richiamo ha riguardato il rispetto dei requisiti in materia di product governance, gli obblighi informativi nei confronti dei clienti e la valutazione di adeguatezza dei prodotti offerti. Anche la CONSOB, alla luce delle forti turbolenze innescate dalla pandemia ha temporaneamente introdotto, con delibera n. 21303 del 18 marzo 2020, un divieto di vendite allo scoperto e altre operazioni ribassiste su tutte
36 Le modifiche fanno riferimento al Regolamento Intermediari di cui alla Delibera Consob n. 20307 del 15 febbraio 2018.
le azioni negoziate sul mercato regolamentato italiano anche tramite derivati o altri strumenti finanziari. Tale divieto è venuto meno nella seconda metà del mese di maggio 2020, fermo restando il monitoraggio, nel continuo, da parte dell’Autorità.
Inoltre, in data 19 maggio 2020, sempre tenuto conto dell’emergenza sanitaria, è entrato in vigore il “Decreto Rilancio” (convertito in l. 17 luglio 2020, n. 77), che ha introdotto modalità semplificate di conclusione a distanza dei contratti aventi ad oggetto la prestazione dei servizi di investimento, di adesione a Organismi di investimento collettivi del risparmio (Oicr) e a contratti assicurativi; le suddette disposizioni regolano i contratti stipulati tra la data in cui è stato dichiarato lo stato di emergenza in Italia e la sua cessazione.
4.2 Andamento economico dei Servizi Finanziari
L’attività dei Servizi finanziari riguarda l’offerta del Patrimonio separato BancoPosta, disciplinata dal d.p.r. n. 144/2001 e s.m.i. Nel 2020 i risultati realizzati e sintetizzati nella Tabella 8, mostrano una flessione dei ricavi del 4,7 per cento rispetto al 2019, principalmente riconducibile all’emergenza sanitaria da Covid 19 che ha inciso significativamente sulla normale operatività; i comparti che ne hanno risentito maggiormente sono quelli dei Conti correnti (-174 mln rispetto al 2019) e del Collocamento Prodotti di finanziamento37 (-135 mln rispetto all’anno precedente).
Tabella 8 - Ricavi dei Servizi BancoPosta
(dati in milioni)
2019 | 2020 | Δ % 20/19 | |
Conti Correnti 2.676 Risparmio 2.298 Trasferimento fondi 21 Proventi dei Servizi Delegati 97 Collocamento Prodotti di finanziamento 327 Altri prodotti e servizi 16 | 2.502 2.347 16 103 192 17 | -6,5 2,1 -23,8 6,2 -41,3 6,3 | |
RICAVI SERVIZI BANCOPOSTA 5.435 | 5.177 | -4,7 |
Fonte: Elaborazione della Corte su dati di Poste italiane s.p.a.
37 La voce accoglie le commissioni percepite per l’attività di collocamento di prestiti e mutui erogati da terzi.
I proventi dei Servizi BancoPosta conseguiti nel 2020 ammontano a 5.177 mln e, come detto, si riducono del 4,7 per cento rispetto al 2019. Tali risultati riflettono la regressione di quasi tutti i comparti, ad eccezione del Risparmio (+2,1 per cento rispetto al 2019), dei Proventi dei servizi delegati (+6,2 per cento sul 2019) e degli Altri prodotti e servizi (+6,3 per cento). Nello specifico, i Conti correnti hanno registrato ricavi per 2.502 mln, in diminuzione del 6,5 per cento sul 2019, come evidenziato nella tabella che segue.
Tabella 9 - Andamento economico dei conti correnti
(dati in milioni)
2019 | 2020 | Δ % 20/19 | |
Commissioni su bollettini di c/c postale 390 Proventi degli impieghi della raccolta su c/c postali 1.638 di cui: Proventi degli impieghi in titoli - Raccolta da clientela privata 1.570 Proventi degli impieghi presso il MEF - Raccolta da clientela pubblica 64 Altri proventi 4 Ricavi dei servizi di c/c 457 Collocamento prodotti e servizi di pagamento 191 Commissioni su emissione e utilizzo carte prepagate - | 297 1.593 1.546 43 4 432 180 - | -23,8 -2,7 -1,5 -32,8 n.s. -5,5 -5,8 n.s. | |
TOTALE RICAVI SERVIZI C/C 2.676 | 2.502 | -6,5 |
Fonte: Elaborazione della Corte su dati di Poste italiane s.p.a.
I Proventi degli impieghi della raccolta su conti correnti postali evidenziano una flessione del 2,7 per cento, passando da 1.638 mln del 2019 a 1.593 mln nel 2020. Tale voce accoglie gli interessi maturati sugli impieghi dei fondi rivenienti dalla raccolta effettuata presso la clientela privata (1.546 mln) e la pubblica amministrazione (43 mln). Al 31 dicembre 2020 la giacenza media dei conti correnti si è attestata a 67,4 mld, in crescita dell’8,9 per cento sul 2019 (61,9 mld) - da ricondurre al contesto determinato dalla pandemia che ha indotto la clientela a investire in prodotti a maggiore liquidità e a lasciare maggiore disponibilità sui conti correnti - di cui quella riveniente dai conti correnti intestati alla pubblica amministrazione ammonta a 7,3 mld (7,2 mld nel 2019).
Rientrano tra i proventi degli impieghi gli interessi maturati sulla quota di raccolta privata impiegata in un deposito presso il Mef, c.d. Conto “Buffer”38, finalizzato a consentire una gestione flessibile degli impieghi in funzione delle oscillazioni quotidiane della raccolta privata. Tali impieghi, che al termine dell’anno ammontano a 1.553 mln, sono remunerati a un tasso variabile commisurato al tasso Euro overnight index average (EONIA)39.
I proventi da Collocamento di prodotti e servizi di pagamento segnano una flessione del 5,8 per cento rispetto al 2019 (-11 mln) e si riferiscono alle commissioni percepite dalla Società per l’attività di collocamento e promozione di prodotti emessi dalla controllata PostePay.
Le commissioni sui bollettini registrano un decremento del 23,8 per cento (- 93 mln rispetto al 2019) a conferma del costante calo dei volumi di tale prodotto. Il settore del Risparmio registra una crescita del 2,1 per cento dei ricavi rispetto al 2019 essenzialmente ascrivibile alla componente del Risparmio Postale, che ha apportato proventi per 1.851 mln, (+2,9 per cento) grazie alla maggiore raccolta di Buoni Fruttiferi Postali (BFP) a campagna; sostanzialmente in linea con l’esercizio precedente, invece, la componente relativa al Risparmio amministrato e gestito, che ha realizzato ricavi per 496 mln (499 mln nel 2019).
Tabella 10 – Risparmio
(dati in milioni)
2019 | 2020 | Δ % 20/19 | |
Risparmio Postale 1.799 Risparmio amministrato e gestito 499 di cui: Intermediazione assicurativa 437 Fondi comuni di investimento 62 | 1.851 496 439 57 | 2,9 -0,6 0,5 -8,1 | |
TOTALE 2.298 | 2.347 | 2,1 |
Fonte: Elaborazione della Corte su dati di Poste italiane s.p.a.
38 Regolato da apposita convenzione rinnovata il 22 maggio 2020 per il triennio 2020-2022.
39 Euro overnight index average (EONIA) è il tasso cui fanno riferimento le operazioni a brevissima scadenza (overnight) ed è calcolato come media ponderata dei tassi overnight delle operazioni svolte sul mercato interbancario comunicati alla BCE da un campione di banche operanti nell’area euro (le maggiori banche di tutti i paesi dell’area euro).
Risparmio Postale
La gamma d’offerta del Risparmio postale è stata ampliata attraverso il lancio di nuovi BFP, tutti sottoscrivibili anche attraverso i canali digitali (web e app), mentre nell’ambito dei Libretti è proseguita la proposizione di offerte supersmart, destinate a quei clienti che apportano nuova liquidità e attivabili solo sui canali digitali. Su tali canali è altresì attiva la funzionalità che consente di aprire direttamente in app un nuovo libretto o di gestire i libretti dedicati ai minori da parte dei genitori.
Il calcolo del compenso spettante alla Società per il servizio di raccolta del Risparmio postale, stabilito nell’accordo con Cdp per il triennio 2018-2020, si basa su un meccanismo di remunerazione mista, parametrata in parte alla giacenza media, in parte ai flussi annui di sottoscrizione di alcune tipologie di BFP, collegato al raggiungimento di predefiniti obiettivi di raccolta netta40. Nei 2020 Poste italiane e Cdp hanno avviato le trattative per la rinegoziazione dell’accordo che disciplina la Remunerazione delle attività di raccolta del Risparmio Postale. Tale accordo, scaduto il 31 dicembre 2020, è in corso di rinnovo.
Risparmio amministrato e gestito
Per quanto attiene al Risparmio amministrato, Poste italiane ha partecipato ai collocamenti del BTP Futura, titolo legato all’andamento del PIL italiano e lanciato nell’ambito delle misure del Governo per far fronte all'emergenza generata dal Covid-19, avvenuti nei mesi di luglio e novembre 2020.
Con riferimento al collocamento delle quote di Fondi immobiliari effettuato nel periodo 2002-2005 la Società, come già anticipato (cfr. cap. 1), al fine di tutelare la clientela ha intrapreso una seconda fase41 di adesione all’iniziativa di tutela sul “Fondo Obelisco” dal 19 marzo al 30 giugno 2020. A causa dell’emergenza sanitaria e alle conseguenti misure restrittive, il periodo di adesione è stato esteso al 31 ottobre 2020. L’iniziativa si è conclusa con un tasso di adesione pari a circa il 90 per cento della clientela eligible42.
40 La Raccolta netta è la risultante della somma algebrica dei collocamenti e dei rimborsi effettuati nel corso dell’anno.
41 La prima fase, che ha coinvolto circa 31mila clienti, è terminata a dicembre 2019.
42 La Direttiva MIFID ha introdotto una ripartizione della clientela in tre distinte categorie, distinguendo tra clienti al dettaglio (retail), clienti professionali (professional clients) e controparti qualificate (eligible counterparties). Tale suddivisione ha lo scopo di adottare misure di protezione coerenti con ciascuna categoria di investitore, rispettando le differenti esigenze di tutela connesse con qualità ed esperienza professionale dei medesimi.
Nell’ambito delle attività del risparmio gestito, nel corso dell’anno Poste ha avviato la distribuzione di nuovi Fondi comuni di investimento: “BancoPosta Focus Digital 2025”, prodotto incentrato sul potenziale dei settori della tecnologia dell’informazione e della robotica, “Poste Investo Sostenibile”, il cui paniere di titoli su cui indirizza gli investimenti è selezionato con specifica attenzione ai fattori ESG, “BancoPosta Rinascimento”, piano individuale di risparmio che nasce con il duplice obiettivo di finanziare le imprese del nostro Paese e offrire ai risparmiatori un’opportunità di investimento fiscalmente agevolata. L’esame dei risultati realizzati dal settore evidenzia un lieve incremento dei ricavi rivenienti dal Servizio di intermediazione assicurativa (+0,5 per cento), relativi alle commissioni maturate nei confronti delle controllate Poste Vita e Poste Assicura, per effetto delle attività di collocamento polizze, a fronte di una raccolta premi assicurativi di 16.865 mln, in riduzione del 5,9 per cento rispetto al 2019 (17.913 mln). Sebbene marginale rispetto al totale, la contribuzione dei premi netti afferenti al segmento Danni risulta in crescita, passando da 193 mln del 2019 a 214 mln del 2020 (+10,9 per cento).
Nella Tabella 11 sono illustrati i valori di Raccolta netta realizzati per le tipologie di prodotti del Risparmio postale.
Tabella 11 - Raccolta netta del Risparmio postale
(dati in milioni)
2019 | 2020 | Δ 20/19 | |
Libretti Postali (LP) | |||
Versamenti | 88.676 | 92.331 | 3.655 |
Prelevamenti | (92.632) | (90.479) | 2.153 |
RACCOLTA NETTA LP | (3.956) | 1.852 | 5.808 |
Buoni Fruttiferi Postali (BFP) | |||
Sottoscrizioni | 22.544 | 28.046 | 5.502 |
Rimborsi | (22.042) | (30.470) | (8.428) |
RACCOLTA NETTA BFP | 502 | (2.424) | (2.926) |
RACCOLTA NETTA TOTALE (LP+BFP) | (3.454) | (572) | 2.882 |
Fonte: Elaborazione della Corte su dati di Poste italiane s.p.a.
Nel 2020 la Raccolta netta del Risparmio Postale presenta un saldo negativo di circa 0,6 mld, in netto miglioramento rispetto all'anno precedente (+2,9 mld). Tale incremento è ascrivibile
alla maggior raccolta netta registrata sui Libretti, da ricondurre principalmente all’emergenza sanitaria e al contesto di mercato che hanno influenzato il comportamento della clientela verso l’utilizzo di prodotti di liquidità. I BFP registrano invece una Raccolta netta inferiore rispetto a quella dell’anno precedente, dovuta all’elevato ammontare dei rimborsi effettuati sui BFP giunti a scadenza.
Nel grafico e nella tabella che seguono è illustrata la giacenza media delle masse di denaro gestite dai due strumenti emessi da Cdp nell’ultimo biennio.
Figura 2 - Giacenza media del Risparmio postale
2019
+5,3
Dati in miliardi
2020
104,1
310,3
206,2
102,6
315,6
213,0
Libretti Postali
Buoni Fruttiferi Postali
Fonte: Elaborazione della Corte su dati di Poste italiane s.p.a.
Tabella 12 – Giacenza media del Risparmio postale
(dati in miliardi)
2019 2020 Δ 20/19 | ||
Libretti Postali 104,1 Buoni Fruttiferi Postali 206,2 | 102,6 213,0 | (1,5) 6,8 |
GIACENZA MEDIA 310,3 | 315,6 | 5,3 |
Fonte: Elaborazione della Corte su dati di Poste italiane s.p.a.
Grazie al risultato della Raccolta netta al di sopra delle attese, per effetto del contributo delle nuove emissioni di BFP che hanno trovato un riscontro positivo presso i risparmiatori, e alla capitalizzazione degli interessi sui BFP, la giacenza media totale dell’anno si è attestata a 315,6 mld, registrando un incremento di 5,3 mld sul 2019 (+1,7 per cento).
4.3 Processo di affidamento ed esternalizzazione del Patrimonio BancoPosta Le attività del Patrimonio BancoPosta sono svolte anche attraverso l’affidamento di funzioni ad altri soggetti, mediante un processo strutturato in coerenza con la normativa di vigilanza applicabile (Circolare Banca d’Italia 285/2013 e s.m.i.). Quando l’esecuzione dell’attività è demandata a una funzione di Poste, viene attivato il processo di affidamento, mentre quando l’esecutore è un soggetto terzo, anche se appartenente al Gruppo, viene attivato il processo di esternalizzazione43. La normativa, inoltre, prevede una classificazione delle funzioni sia in caso di affidamento, sia di esternalizzazione, articolata su tre tipologie: funzioni operative essenziali o importanti (Fei), funzioni operative non essenziali o importanti (non Fei) e funzioni di controllo.
Figura 3 - Disciplinari esecutivi 2020
FUNZIONI DI CONTROLLO |
Presidi Specialistici Compliance |
Corporate Affairs Antiriciclaggio |
Controllo Interno |
Corporate Affairs
Immobiliare Comunicazione
Acquisti
Back Office e Assistenza Clienti
Sistemi Informativi
Amministrazione Finanza e Controllo
Poste Comunicazione e Logistica
Risorse Umane e Organizzazione
Sicurezza Privacy
Fraud Management
Movimento Fondi Affari Legali
Corporate Affairs
Mercato Business e Pubblica Amministrazione
Mercato Privati
FUNZIONI OPERATIVE NON ESSENZIALI O IMPORTANTI (non FEI)
FUNZIONI OPERATIVE ESSENZIALI O IMPORTANTI (FEI)
Fonte: Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste italiane s.p.a.
Come anticipato nel par. 4.1 il processo di governo degli affidamenti e delle esternalizzazioni del Patrimonio BancoPosta è stato ulteriormente rafforzato; il 12 maggio 2020 il Consiglio di Amministrazione di Poste italiane ha approvato l’aggiornamento del “Regolamento del processo di affidamento e di esternalizzazione del Patrimonio BancoPosta”44 (ulteriormente aggiornato il 24 giugno 2021).
Nel mese di ottobre 2020 i documenti relativi ai disciplinari di funzioni essenziali o importanti sono stati inviati, secondo i termini della normativa vigente, a Banca d’Italia per la comunicazione preventiva. In particolare, per il biennio 2021-2022 è stato introdotto, con
43 Si considerano esternalizzazioni ai sensi delle disposizioni di vigilanza, le attività date in outsourcing sia direttamente da BancoPosta, sia da altre funzioni di Poste nell’ambito del perimetro definito dai Disciplinari esecutivi.
44 Il documento identifica le fasi operative, i ruoli e le responsabilità degli organi e delle funzioni aziendali a vario titolo coinvolte nel processo di governo degli affidamenti e delle esternalizzazioni del Patrimonio BancoPosta.
riferimento alla funzione Corporate Affairs, un nuovo Disciplinare relativo all’affidamento dei servizi di Business Continuity Management e sono state ampliate significativamente le attività affidate alla funzione Risorse Umane e Organizzazione, il cui affidamento, a partire dal 2021, è stato classificato in Funzione essenziale o importante. È stato, inoltre, previsto un unico Disciplinare esecutivo Reti Commerciali in luogo dei due precedenti con Mercato Privati e Mercato Imprese e Pubblica Amministrazione, per una gestione più efficiente e integrata della rete distributiva.
Per quanto attiene ai dati economici, il valore netto complessivo dell’apporto al Patrimonio BancoPosta per il 2020, sulla base dei criteri definiti per la determinazione della remunerazione45 dei servizi resi dalle funzioni affidatarie, è stato di 4.402 mln e si è ridotto del 2,4 per cento rispetto al 2019, anche per effetto dei minori costi legati all’emergenza sanitaria, che ha comportato una riduzione delle attività sul territorio (ad es. trasporto contante). Il 91 per cento della remunerazione è relativo al contributo delle reti commerciali e l’intero importo include la quota variabile legata al raggiungimento di obiettivi e sconta l’applicazione di penali nonché l’attribuzione delle perdite operative riconducibili ai processi affidati.
Le attività di monitoraggio hanno evidenziato, al 31 dicembre 2020, il mancato raggiungimento di 6 indicatori alternativi di performance (KPI), determinando l’applicazione di penali per 12,6 mln, in calo rispetto al 2019 (27,8 mln).
4.4 Gestione dei reclami
Al fine di garantire un adeguato governo delle situazioni di insoddisfazione o di potenziale conflittualità con la clientela, Poste ha adottato un modello organizzativo accentrato per la gestione dei reclami e del servizio di assistenza clienti. Tale modello prevede l’affidamento dell’attività di gestione dei reclami, mediante apposito contratto di esternalizzazione, alla funzione Digital, Technology & Operations di Poste nonché a PostePay per le contestazioni relative ai prodotti e servizi di pagamento affidati a quest’ultima. Inoltre, in linea con la
45 I valori sono determinati sulla base dei prezzi e delle tariffe praticate sul mercato per funzioni coincidenti o similari, individuati, ove possibile, attraverso analisi di benchmark. In presenza di specificità tipiche della struttura di Poste che non consentono di utilizzare un prezzo di mercato comparabile, si utilizza il criterio basato sui costi, supportato da analisi di benchmark volte a verificare l’adeguatezza dell’apporto stimato. In tali circostanze si aggiunge, inoltre, l’applicazione di un adeguato mark up, definito sulla base di analisi condotte su peer comparabili. I prezzi di trasferimento, così definiti, sono rivisitati annualmente in occasione del processo di pianificazione e budget da parte della Società.
normativa Banca d’Italia in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari e degli orientamenti in materia di organizzazione e funzionamento degli uffici reclami, BancoPosta si è dotato di una “Linea guida gestione reclami del Patrimonio BancoPosta” approvata il 26 settembre 2019 dal Consiglio di amministrazione e periodicamente riesaminata.
Nel corso del 2020 la Società ha ricevuto 138mila46 reclami (+10 per cento rispetto al 2019), riconducibili, nell’80 per cento dei casi, ai servizi di pagamento, nel 6 per cento dei casi ai servizi bancari e nel 13 per cento al risparmio postale, mentre un ulteriore 1 per cento è relativo ai servizi di investimento e all’intermediazione assicurativa. I reclami BancoPosta attengono a disconoscimenti (on line e su canale fisico) per il 29 per cento del totale e a contestazioni su rendimenti e condizioni applicate ai BFP per il 19 per cento.
Per quanto riguarda l’Arbitro Bancario e Finanziario (ABF)47, nel corso del 2020 sono stati presentati 5.355 ricorsi di competenza BancoPosta, con un incremento del 31 per cento rispetto ai 4.097 del 2019. Nel 64 per cento dei casi, i ricorsi sono riconducibili a contestazioni dei rendimenti sui BFP (dei quali il 57 per cento verte su contestazioni rientranti nella cd fattispecie “21°/30°”48), mentre le altre casistiche riguardano contestazioni sull’applicazione di oneri fiscali, spese e commissioni (16 per cento) e disconoscimento delle operazioni di pagamento (14 per cento).
Nel processo di gestione dei reclami, pur permanendo alcuni punti di attenzione in termini qualità del censimento, si evidenzia nel 2020 un miglioramento dei tempi medi di invio delle controdeduzioni già rilevato nel 2019, con il 100 per cento dei ricorsi lavorati entro i 30 giorni e un significativo aumento dei pagamenti effettuati nei termini previsti (92 per cento nel 2020 rispetto al 63 per cento del 2019).
46 Di cui circa 45mila di competenza BancoPosta e 93mila di competenza PostePay.
47 Il 12 agosto 2020, la Banca d’Italia ha emanato le nuove Disposizioni sui sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari. Tali disposizioni hanno introdotto, a partire dal 1° ottobre 2020, novità in merito all’estensione a 60 giorni del tempo massimo di risposta ai reclami presentati dalla clientela e ampliato la tutela offerta dall’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) con l’innalzamento da 100 a 200mila euro del limite di competenza per valore delle controversie.
48 Mancata apposizione, per i BFP della serie Q del timbro di variazione dei tassi di rendimento con riferimento al periodo dal 21° al 30° anno nel caso di utilizzo di modulistica relativa ai buoni della serie precedente.
5. RISORSE UMANE
5.1 Costo del lavoro
Il costo del lavoro sostenuto da Poste italiane s.p.a. nell’esercizio 2020 ammonta a 5.557 mln, in diminuzione del 4,7 per cento rispetto al 2019 (5.833 mln) e si riferisce a 121.530 risorse FTE49 (pari al 97,5 per cento del totale del personale del Gruppo) mediamente impiegate nel corso dell’anno (125.894 FTE nel 2019, -4.364). La riduzione del personale, unitamente ai minori costi per incentivazione manageriale MBO e altre indennità varie, in particolare straordinario (conseguenza della ridotta attività svolta durante il lockdown), nonché il ricorso al Fondo di solidarietà per fronteggiare l’emergenza sanitaria, spiegano, in sintesi, la movimentazione complessiva del costo del lavoro.
Il costo del lavoro include 111 mln di Spese per servizi del personale evidenziati in bilancio tra i Costi per Servizi e 34 mln riferiti al personale del Patrimonio destinato BancoPosta, che conta 410 FTE. In diminuzione l’incidenza del costo del lavoro sui costi totali e sui ricavi e proventi; i relativi dati si attestano rispettivamente al 63,8 per cento (68,2 nel 2019) e al 67,6 per cento (68,3 nel 2019). La seguente tabella evidenzia il costo del lavoro disaggregato nelle sue componenti e ripartito secondo le diverse tipologie professionali.
Tabella 13 - Costo del lavoro disaggregato 2020
(dati in milioni)
Voci | Dirigenti | Dipendenti a tempo indeterminato | Contratti a Tempo Determinato | Apprendisti | Somministrati | Totale (*) | % sul totale |
Salari e Stipendi | 93 | 3.451 | 160 | 32 | 20 | 3.756 | 67,6 |
Pagamenti basati su azioni | 5 | 5 | 0,1 | ||||
Contributi | 30 | 992 | 47 | 4 | 1.073 | 19,3 | |
TFR | 5 | 215 | 9 | 2 | 231 | 4,2 |
Altri costi | 5 | (57) | (52) | (0,9) | |||
Esodi- vertenze-ammin-coll. | 21 | 412 | 433 | 7,8 | |||
Costo da bilancio | 159 | 5.013 | 216 | 38 | 20 | 5.446 | 98 |
Spese per servizi del personale | 111 | 111 | 2 | ||||
Costo del lavoro | 159 | 5.124 | 216 | 38 | 20 | 5.557 | 100 |
% su costo lavoro | 2,9 | 92,2 | 3,9 | 0,7 | 0,3 | 100 | |
Numero medio unità | 572 | 113.275 | 6.147 | 1.000 | 000 | 000.530 |
(*) Gli importi indicati derivano dalla somma del costo dei dirigenti (che comprende anche quello del direttore generale) e dei dipendenti. Fonte: Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste italiane s.p.a.
49 L’acronimo FTE (Full Time Equivalent) esprime il numero medio annuo dei dipendenti occupati ed equipara tutti i lavoratori al regime di normale attività pari alle 36 ore settimanali. Tutte le informazioni contenute nel presente referto si intendono espresse in FTE tranne ove diversamente specificato.
Il 92,2 per cento del costo del lavoro, pari a 5.124 mln, afferisce ai 113.275 dipendenti a tempo indeterminato, il 2,9 per cento riguarda i dirigenti (159 mln), il 3,9 per cento il personale assunto con contratto a tempo determinato (Ctd), con un costo di 216 mln. È minima l’incidenza delle categorie degli apprendisti e somministrati (1 per cento con un costo di 58 mln).
Il costo pro/capite medio annuo si attesta a 45.725 euro, in calo rispetto ai 46.330 euro del 2019 anche per gli effetti derivati dall’emergenza sanitaria che ha ridotto alcune componenti del costo del lavoro. Ove si volesse considerare il costo pro/capite annuo solo in rapporto alle sue componenti ordinarie, questo si attesterebbe a 41.247 euro (42.630 nel 2019). La tabella che segue fornisce il dettaglio delle componenti rappresentative del costo del lavoro.
Tabella 14 - Costo del lavoro 2019/2020
(dati in milioni)
Voci di costo | 2019 | 2020 | Δ % 20/19 |
Componenti ordinarie Salari e stipendi 3.978 Oneri sociali 1.154 TFR: costo relativo xxxx.xx compl. e Inps 241 Contratti di somministrazione/a progetto 15 Compensi e spese amministratori 2 Pagamenti basati su azioni 11 Altri costi (recuperi di costo) del personale (33) | 3.736 1.073 231 20 2 5 (52) | (6,1) (7,0) (4,1) 33,3 0,0 (54,5) 58,8 | |
Totale Costo ordinario del lavoro 5.368 | 5.015 | (6,6) | |
Partite straordinarie Accantonamento al Fondo di incentivazione agli esodi Incentivi all'esodo Accantonamenti netti per vertenze con il personale Recuperi del personale per vertenze Altri costi (recuperi di costo) del personale | 414 18 7 (8) - | 12,2 12,5 75,0 (20,0) ns | |
369 16 4 (10) (45) | |||
Totale partite straordinarie 334 | 431 | 29,0 | |
COSTO DEL LAVORO DA BILANCIO 5.702 | 5.446 | (4,5) | |
Spese per servizi del personale 131 | 111 | (15,3) | |
TOTALE COSTO DEL LAVORO 5.833 | 5.557 | (4,7) |
Fonte: Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste italiane s.p.a.
La voce Salari e Stipendi si riduce di 242 mln (-6,1 per cento) principalmente per effetto della diminuzione dell’organico, riconducibile anche alla prassi dell’esodo incentivato per agevolare il ricambio generazionale e favorita dall’introduzione del trattamento
pensionistico “Quota 100”50. Incidono sul decremento per effetto della pandemia anche il ricorso al Fondo di Solidarietà51, i minori oneri sostenuti per alcune componenti variabili della retribuzione (tra cui straordinari e trasferte), il calo delle incentivazioni commerciali riconducibili al rallentamento dell’attività lavorativa, nonché la riduzione del 50 per cento del premio MBO dei dirigenti (20 mln inclusi i contributi) a sostegno di una politica responsabile nei confronti della Società. Diminuiscono, di conseguenza, gli Oneri sociali (7 per cento) e il Tfr (4,1 per cento). Il costo dei Contratti di somministrazione/a progetto passa da 15 a 20 mln per un maggior ricorso a tale tipologia di personale, mentre rimangono stabili i Compensi agli amministratori (2 mln). Si riduce da 11 a 5 mln la voce Pagamenti basati su azioni, che evidenzia la corresponsione di minori somme, secondo le scadenze contemplate nei cicli dei diversi piani di incentivazione a medio/lungo termine. Gli Altri costi (recuperi di costo) del personale riguardano decontribuzioni, indennità, sopravvenienze attive e presentano un saldo positivo (tra componenti ordinarie e straordinarie) di 52 mln, inferiore al 2019 (78 mln), quando però beneficiava di 45 mln afferenti a variazioni di stime per passività stanziate negli esercizi precedenti per la categoria degli esodati non tutelati. Pertanto, il costo del lavoro ordinario ammonta a 5.015 mln, in calo di 353 mln (-6,6 per cento) rispetto al 2019.
L’Accantonamento al Fondo di incentivazione agli esodi, da utilizzare per l’uscita volontaria di un determinato numero di dipendenti entro la fine del 2022 (circa 6.200), passa da 369 a 414 mln; il fondo in commento è stato utilizzato nel corso del 2020 per 259 mln a copertura di 5.12252 esodi. Il costo per Incentivi all’esodo si incrementa di 2 mln (passando da 16 mln del 2019 a 18 mln nel 2020) e si riferisce alla copertura delle uscite incentivate dei dirigenti.
Con riferimento agli oneri connessi al contenzioso del lavoro, l’accantonamento al Fondo vertenze con il personale a copertura delle passività stimate e delle relative spese legali si
50 Misure economiche previste dalla l. 28 marzo 2019, n. 26 a sostegno del pre-pensionamento di lavoratori in possesso, nel periodo compreso tra il 2019 e il 2021, di un’età anagrafica non inferiore a 62 anni e di un’anzianità contributiva non inferiore a 38 anni.
51 Con l’intesa sindacale del 30 aprile 2020 Poste ha richiesto l’accesso al Fondo di Solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale non dirigente istituito presso l’Inps, in considerazione del rapido diffondersi dell’epidemia da Covid-19 e delle relative misure di restrizione alla circolazione. Il Fondo, inteso quale ammortizzatore sociale alternativo alla Cassa Integrazione Guadagni, ha assicurato la retribuzione ordinaria a circa 59.840 dipendenti nei cui confronti è stata disposta la riduzione/sospensione dell’attività lavorativa. L’accesso al Fondo ha coperto il trattamento salariale per 22 settimane (24 settimane il massimo consentito) e ha determinato un credito di 56,6 mln per la Società che ha anticipato tali somme al fine di garantire la soluzione di continuità nel pagamento degli stipendi. Il credito verrà recuperato mediante conguaglio con i contributi dovuti all’Inps.
52 Il personale esodato è espresso a teste intere.
attesta a 7 mln (4 nel 2019), mentre la voce Recuperi del personale per vertenze, che evidenzia il venir meno di passività riferite a precedenti esercizi, riduce il costo di 8 mln (10 mln nel 2019).
Le Spese per servizi del personale (111 mln contro 131 dell’esercizio precedente) si riducono essenzialmente per i minori costi sostenuti per servizio mensa e rimborsi spese per indennità e trasferte. I cambiamenti intervenuti con l’introduzione di nuove forme di lavoro (smart working) e di alcuni modelli operativi, renderanno strutturali, almeno in parte, tali risparmi di costo anche nei prossimi esercizi.
Con riferimento ai compensi incentivanti corrisposti al personale nell’ambito delle competenze accessorie alla retribuzione, sono stati erogati premi per 47 mln, in calo del 30,5 per cento rispetto al 2019 (67,6 mln), per le già espresse motivazioni correlate alla diminuzione del personale, alla riduzione dell’MBO e al calo delle vendite. Sono 22.497 gli impiegati e i quadri premiati con 14 mln secondo i sistemi di incentivazione commerciale53, professionale e operativa legati alle performance individuali, e 1.140 (586 dirigenti e 554 quadri) a cui sono state destinate risorse per 33 mln secondo il raggiungimento degli obiettivi previsti nei diversi sistemi di incentivazione manageriale. La premialità del personale è legata al programma di valutazione delle prestazioni che nel 2020 ha riguardato l’88 per cento del personale54.
Relativamente, infine, all’attività di formazione erogata nel corso del 2020, il contesto emergenziale ha reso necessario mettere a disposizione dei dipendenti un piano formativo esclusivamente on line, svolto nelle modalità xxxxxxx00 ed e-learning per garantire continuità con i progetti preesistenti e adattare tempestivamente numerose attività di business al mutato scenario economico e lavorativo. Ammontano a 5,9 mln le ore di formazione erogate (5,1 mln nel 2019) in ambito tecnico/specialistico, manageriale e di compliance per un onere complessivo 6,4 mln (in linea con il 2019). Il nuovo Piano industriale 24 Sustain & Innovate prevede un’offerta di 25 mln di ore di formazione entro l’esercizio 2024.
53 Il sistema incentivante dei canali commerciali ha lo scopo di sostenere i risultati di business e interessa il personale addetto alla vendita dei prodotti e servizi della Società. Prevede l’assegnazione di specifici obiettivi trimestrali, differenziati per figure professionali e comparti di prodotti.
54 Sono esclusi i lavoratori flessibili e 7.600 risorse non valutabili per lunghe assenze dal servizio.
55 La modalità webinar (nome composto da web e seminar) consiste nel partecipare a un corso on line avendo la possibilità di interagire con il relatore.
5.2 Composizione e gestione del personale
Nonostante le oggettive difficoltà riscontrate in tutti gli ambiti aziendali a causa della pandemia, Poste italiane ha accelerato il processo di digitalizzazione56, peraltro già intrapreso da tempo, e ha garantito così la quasi totalità delle proprie attività. La Società ha adottato misure di contenimento del virus a tutela della salute dei dipendenti, della clientela e dei luoghi di lavoro e ha mantenuto aperti, durante il periodo di full lockdown (marzo, aprile e maggio), circa 7.000 dei 12.76557 uffici postali presenti sul territorio nazionale. Inoltre, ha sottoscritto accordi commerciali e di partnership per la creazione di reti terze58, al fine di evitare all’utenza di doversi recare fisicamente presso gli uffici postali.
Diversi cambiamenti gestionali hanno riguardato la funzione Mercato Privati che con 55.351 lavoratori, pari al 45,5 per cento della popolazione aziendale, presidia l’offerta di prodotti e servizi alla clientela retail. Un elemento di novità ha riguardato lo sviluppo di un nuovo modello commerciale che, con l’obiettivo di rafforzare il presidio sul territorio, ha portato da 6 a 12 il numero delle funzioni commerciali delle Macro aree territoriali. Inoltre, in considerazione della necessità di investire nella vendita fuori sede, un cospicuo numero di consulenti degli uffici postali, supportati da specifica formazione, sono stati indirizzati verso il collocamento dei prodotti da remoto, mediante proposizione telefonica59 ai clienti, con sottoscrizioni e/o svincoli dei prodotti di investimento realizzati on line.
Nell’ambito, invece, della funzione Posta, Comunicazione e Logistica l’attività è stata diversificata su due network distinti, quello della rete logistica postale e quello dei pacchi, integrati e sinergici tra loro pur differenziandosi per modalità, frequenza di consegna e tipologia di prodotto. La funzione si è avvalsa di 49.668 dipendenti (pari al 40,9 per cento delle risorse complessive); di questi, 40.402 sono stati applicati nei centri di recapito postale e includono 32.966 risorse con la mansione di portalettere e capo squadra recapito (31.376 a fine 2019). In merito alle ricadute occupazionali delle funzioni sopra illustrate (oltre 105mila FTE), si evidenzia un decremento in tutti gli ambiti organizzativi, a eccezione del recapito.
56 Gli utenti che hanno utilizzato i canali web e app di Poste sono stati 27,1 mln (20,8 nel 2019), con una media giornaliera di oltre 3 mln di accessi (2 mln nel 2019) e un valore annuo di transazioni pari a 22,2 mld (15,6 mld nel 2019).
57 Dato puntuale a fine esercizio 2020.
58 A fine esercizio, sono 37.000 i punti retail attivati a supporto del business.
59 L’avvio della vendita telefonica è stato reso possibile dal già citato Decreto Xxxxxxxx che ha consentito, in vix xxxxxxxxxx, xx xxxxxxxx xx xxxxxxx xxxxx xxxxx xcritta.
La Tabella 15 evidenzia la classificazione del personale di Poste italiane s.p.a. secondo le diverse categorie di inquadramento.
Tabella 15 - Tipologia del personale
Qualifiche professionali | 2019 | 2020 | Δ 20/19 |
Dirigenti | 550 | 572 | 22 |
Quadri - A1 | 6.173 | 6.196 | 23 |
Quadri - A2 | 7.818 | 7.660 | (158) |
Xxxxxxx B,C,D | 101.163 | 94.483 | (6.680) |
Xxxxxxx E, F | 2.161 | 4.936 | 2.775 |
Contratti di apprendistato | 515 | 1.164 | 649 |
Totale organico a tempo indeterminato | 118.380 | 115.011 | (3.369) |
Personale CTD | 7.214 | 6.147 | (1.067) |
Contratti di somministrazione lavoro | 300 | 372 | 72 |
Totale organico flessibile | 7.514 | 6.519 | (995) |
Totale organico Poste italiane s.p.a. | 125.894 | 121.530 | (4.364) |
Fonte: Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste italiane s.p.a.
Analizzando le diverse categorie, si rileva una lieve crescita dei dirigenti (+22 FTE) e dei quadri di primo livello (+23 FTE), mentre è significativo l’incremento dei dipendenti appartenenti ai livelli E, F (+2.775 FTE), prevalentemente per effetto delle stabilizzazioni dei contratti a termine nella qualifica di portalettere realizzate per fronteggiare i maggiori volumi delle consegne dei pacchi. In crescita anche il personale assunto con contratto di apprendistato (+649 FTE) e di somministrazione lavoro (+72 FTE). Gli appartenenti ai livelli B, C, D registrano invece la riduzione più significativa con 6.680 FTE in meno rispetto al 2019, ascrivibile alla sensibile adesione all’esodo incentivato.
Con riferimento alle politiche gestionali l’Azienda ha posto in essere diverse iniziative mediante sottoscrizione di intese sindacali. Tra queste, rileva l’accordo che consente di recuperare entro fine settembre 2021 i permessi concessi nel periodo di lockdown per venire incontro alle esigenze dei dipendenti che si sono trovati nell’impossibilità di svolgere la prestazione lavorativa, oppure l’intesa che ha ampliato le coperture offerte dal Fondo sanitario aziendale per i dipendenti e familiari contagiati. Inoltre, a tutti i dipendenti che hanno garantito la prestazione lavorativa presso la sede di lavoro nel periodo di lockdown è
stato erogato, con le spettanze del mese di aprile, un bonus60 di 100 euro. Altre iniziative hanno riguardato la possibilità di devolvere ore di lavoro e giornate di ferie61 a favore di colleghi in difficoltà, nonché alle istituzioni impegnate nell’emergenza sanitaria. A fine 2020 è stata lanciata una campagna di screening Covid diretta a circa 125mila dipendenti.
5.3 Personale dirigente
Il costo del personale dirigente ammonta a 159,3 mln, in calo dell’8,4 per cento rispetto al 2019 (174,0 mln) e rappresenta il 2,9 per cento del complessivo costo del lavoro. Nel 2020 ci sono state 28 assunzioni e 46 cessazioni. Nella tabella che segue sono riepilogate le voci del suddetto onere, confrontate con le medesime del 2019.
Tabella 16 - Costo personale dirigente 2019/2020
(dati in milioni)
Voci di costo | 2019 | FTE | 2020 | FTE | Δ % 20/19 | |
Competenze fisse | 73,4 | 75,2 | 2,5 | |||
Competenze accessorie | 27,9 | 17,6 | (36,9) | |||
Pagamenti basati su azioni | 10,8 | 5,5 | (49,1) | |||
Contributi | 33,8 | 30,3 | (10,4) | |||
TFR | 5,2 | 5,2 | ns | |||
Altri costi | 2,5 | 4,7 | 88,0 | |||
Esodi - Vertenze -Amm.- Collab. | 18,1 | 20,8 | 14,9 | |||
Spese per servizi del personale | 2,3 | - | ns | |||
TOTALE | 174,0 | 550 | 159,3 | 572 | (8,4) | |
Costo del lavoro | 5.833 | 5.557 | (4,7) | |||
Costo personale dirigente su costo totale del lavoro | 3,0% | 2,9% |
Fonte: Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste italiane s.p.a.
Le competenze fisse crescono del 2,5 per cento, in relazione al maggior numero di dirigenti (572 FTE a tutto il 2020 contro 550 del 2019), quelle accessorie invece si riducono per effetto delle citate riduzioni dell’MBO e delle indennità e rimborsi di missioni e trasferte. Diminuisce anche la voce Pagamenti basati su azioni che passa da 10,8 a 5,5 mln ed è legata alle scadenze dei diversi cicli di maturazione dei sistemi di incentivazione a medio/lungo
60 Art. 63, d.l. 17 marzo 2020, n. 18 (cd. Cura Italia) convertito con l. 24 aprile 2020, n. 34.
61 Le somme derivanti dalle offerte di ore/giornate di lavoro e ferie (45mila euro) sono state donate alla Protezione Civile. Un ulteriore sostegno è derivato dalla donazione dei dirigenti per 1,1 mln, che ha consentito di erogare un sussidio di 40mila a ciascun nucleo familiare dei 22 dipendenti deceduti per Xxxxx, di offrire 4mila euro a ciascun dipendente sottoposto a terapia intensiva e un indennizzo forfettario di 2mila euro ai dirigenti ricoverati, non in terapia intensiva. La Società valuta altresì l’opportunità di assunzione dei familiari superstiti, in linea con i vigenti piani occupazionali.
termine. In aumento gli Altri costi, che si attestano a 4,7 mln (2,5 mln nel 2019) per minori recuperi di sopravvenienze e passività rinvenienti da esercizi precedenti. Ammonta a 20,8 mln l’onere per Esodi-Vertenze-ecc. la cui voce più rappresentativa è costituita dal costo per l’esodo incentivato di 36 dirigenti (18,5 mln contro 15,7 mln del 2019); quest’ultima include, altresì, il costo degli amministratori della Società (1,7 mln) e il ricorso a collaborazioni esterne (604mila euro).
Tabella 17 - Costo 2020 Dirigenti con responsabilità strategiche e altri dirigenti
(dati in milioni) | |||||||
DIRS + DG | Costo 2019 | Costo 2020 | FTE | Altri dirigenti | Costo 2019 | Costo 2020 | FTE |
Competenze fisse | 5,8 | 5,6 | Competenze fisse | 67,7 | 69,6 | ||
Competenze accessorie | 3,6 | 1,7 | Competenze accessorie | 24,3 | 15,9 | ||
Pagamenti basati su azioni | 4,0 | 2,0 | Pagamenti basati su azioni | 6,7 | 3,5 | ||
Contributi | 3,0 | 2,3 | Contributi | 30,8 | 28,0 | ||
TFR | 0,4 | 0,4 | TFR | 4,8 | 4,8 | ||
Altri costi | 1,6 | 2,8 | Altri costi | 0,9 | 1,9 | ||
Esodi, Vertenze, Amm., Collab. | 1,3 | - | Esodi, Vertenze, Amm., Collab. | 16,8 | 20,8 | ||
Spese per servizi del personale | - | - | Spese per servizi del personale | 2,3 | - | ||
TOTALE | 19,7 | 14,8 | 13 | TOTALE | 154,3 | 144,5 | 559 |
Fonte: Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste italiane s.p.a.
I dirigenti a cui sono riconosciute responsabilità strategiche nelle scelte gestionali sono 13 e il relativo costo ammonta a 14,8 mln, in calo del 24,9 per cento rispetto al 2019 (19,7 mln). Si riduce anche il costo degli altri dirigenti che si attesta a 144,5 mln contro i 154,3 mln dello scorso esercizio. Le complessive performance manageriali hanno raggiunto i target degli obiettivi fissati per l’accesso ai sistemi di incentivazione62 e 543 dirigenti sono stati premiati per complessivi 21,1 mln. Gli effetti economici legati ai diversi cicli di assegnazione dei sistemi di incentivazione a lungo termine (ILT Performance Share e ultimo ciclo dell’ILT Phantom Stock) ammontano a 5,9 mln.
5.4 Personale dipendente
Rinnovo Ccnl
In data 23 giugno 2021 è stato rinnovato il Ccnl per il personale dipendente di Poste italiane
s.p.a. e delle società del Gruppo avente validità dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2023. La
62 Nella definizione delle misurazioni dei target relativi ai sistemi di incentivazione variabile, è stata approvata la sterilizzazione di 351 mln per la determinazione dell’Ebit 2020, quale risultato negativo legato al blocco dell’attività commerciale nel periodo di full lockdown e non correlabile al mancato raggiungimento degli obiettivi assegnati.
parte economica prevede un incremento medio63, a regime, di 90 euro lordi suddivisi in due tranche, da corrispondersi con decorrenza luglio 2022 e luglio 2023. Per l’esercizio 2020, a titolo di vacatio, è stato riconosciuto l’importo una tantum di circa 900 euro pro/capite per complessivi 126 mln, sostenuti con le somme accantonate nel Fondo oneri del personale. Inoltre, a titolo di anticipo sui futuri miglioramenti economici spettanti per gli esercizi 2021 e 2022 (fino al mese di giugno), è stata riconosciuta l’erogazione di una ulteriore una tantum di 800 euro. Le suddette somme sono state corrisposte al personale in un’unica soluzione con la mensilità del mese di luglio 2021. L’impatto economico a regime sul costo del lavoro e le principali novità gestionali, normative e di welfare saranno oggetto del prossimo referto.
Assunzioni e Cessazioni
Nonostante l’emergenza sanitaria in atto, la Società ha ottemperato alle esigenze occupazionali in coerenza con le previsioni del Piano industriale, realizzando 2.124 assunzioni di personale dipendente ripartiti in 909 ingressi con contratto a tempo indeterminato (specialisti finanziari64, operatori di sportello, stabilizzazioni e 14 riammissioni di personale Ctd), 720 ingressi in regime di part time e 495 con la formula dell’apprendistato. Gli ingressi con contratto di somministrazione lavoro ammontano a 202 e quelli a termine, formalizzati per la durata di due o tre mesi con il personale Ctd, a 11.685 (di cui 300 part time). Nel 2020 la Società ha fatto ampio ricorso all’utilizzo di personale Ctd, in ragione dell’incremento del business Pacchi e grazie all’introduzione del “Decreto agosto”65 che, in considerazione della necessità delle aziende di poter usufruire rapidamente di personale già formato per far fronte agli effetti della pandemia, ha temporaneamente derogato alle vigenti restrizioni in materia di assunzioni con contratti a termine.
In merito alle previsioni occupazionali contenute nel Piano 2024 Sustain & Innovate sono previsti, a regime, circa 15mila interventi di politiche attive del lavoro, inclusivi di nuovi ingressi, riammissioni/reintegri, stabilizzazioni di portalettere e assunzioni (nella misura minima del 40 per cento del numero degli esodi effettuati) per un ricambio di circa il 25 per
63 Viene presa quale base del conteggio degli incrementi contrattuali la retribuzione spettante al personale inquadrato nel livello C, che rappresenta il punto di massima concentrazione della popolazione aziendale.
64 Un accordo sindacale siglato nel luglio 2020 ha stabilito un target di ingressi per tale tipologia di personale fissato in 650 FTE. Pertanto, nel 2020 sono stati assunti 506 specialisti finanziari e per il 2021 è atteso l’ingresso di ulteriori 144 FTE.
65 Il già citato d.l n. 104/2020 convertito in l. n. 126/2020 consente, tra l’altro, fino al 31 dicembre 2020 la deroga al numero massimo di proroghe nella stipula di contratti a termine e al rispetto dei cosiddetti “periodi cuscinetto”, ponendo come unico vincolo la durata massima contrattuale di 24 mesi senza apposizione della causale.
cento dell’intera forza lavoro della Società entro l’esercizio 2024. Il prossimo esercizio potrebbe inoltre registrare l’ingresso di circa 1.300 dipendenti66, per effetto dell’acquisizione del Gruppo Nexive, da applicare nella filiera del personale di stabilimento (accettazione e smistamento). Gli effetti gestionali ed economici dell’operazione saranno oggetto di valutazione nel prossimo referto.
I dipendenti cessati dal servizio nel 2020 si attestano a 8.24567, in calo dell’8,2 per cento rispetto al 2019 (8.978). Di questi, 732 sono cessati secondo le consuete causali di fine rapporto di lavoro (limiti di età, decessi, inidoneità, ecc.) mentre 5.122 (62,1 per cento del totale) hanno aderito ai programmi di esodo incentivato, benché in misura inferiore rispetto al 2019 (6.736) a causa delle minori negoziazioni effettuate nel periodo di lockdown. Le uscite incentivate sono in larga parte avvenute (4.224 dipendenti) tra gli addetti alle lavorazioni interne dei centri di smistamento, alle attività di sportelleria e al recapito postale. I medesimi ambiti lavorativi sono stati, altresì, interessati dall’uscita volontaria di 2.247 dipendenti, in massima parte per effetto della vigenza delle norme, prima ricordate, sulla “Quota 100”.
Gestione Coordinamento e Sicurezza sul lavoro
Nel corso del 2020 tutte le attività relative al coordinamento e alla sicurezza nei luoghi di lavoro sono state focalizzate sull’emergenza sanitaria da Covid-19 al fine di ridurre al minimo il rischio del contagio. La Società ha istituito un Organismo Paritetico Nazionale per il rispetto delle regole di cui al “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” sottoscritto da Governo e Parti Sociali il 14 marzo 2020 e ha predisposto specifici protocolli, con relative istruzioni operative di sicurezza, distinti in base ai principali ambiti organizzativi delle unità produttive, costantemente aggiornati in funzione del susseguirsi delle diverse disposizioni normative e coerenti con le linee guida emanate dall’Inail. Inoltre, è stato aggiornato il Modello Organizzativo 231, con integrazioni alla parte speciale “L” dedicata alla salute e sicurezza sul lavoro in relazione a processi potenzialmente a rischio esogeno e sono stati rivisti, di conseguenza, i contenuti del documento di “Valutazione dei rischi per tutti i datori di lavoro” (d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81).
66 Poste stima che il reimpiego di tali risorse possa determinare un calo nelle prossime assunzioni per circa 900 FTE.
67 Il numero delle uscite dal servizio è espresso a teste intere e non in FTE.
L’attività di verifica e controllo è comunque proseguita in continuità con i passati esercizi, seguendo le direttrici di conformità alle norme internazionali ISO 45001 e di adozione delle relative misure di sicurezza. I report complessivamente consuntivati nel 2020 dai preposti organi interni e trasmessi alle competenti strutture per la risoluzione delle problematiche e per la predisposizione delle opportune azioni correttive e preventive ammontano a 327. Tali report segnalano, secondo scale di priorità, 3.296 dichiarazioni di non conformità ai vigenti standard di sicurezza, in calo del 25 per cento rispetto alle 4.396 del 2019. Le maggiori criticità si rilevano, come per il passato, in ambito strutturale (27,8 per cento), antincendio e gestione delle emergenze (22,5 per cento) e luoghi di lavoro (14 per cento). Ulteriori irregolarità riguardano l’accesso a porte e cancelli motorizzati, gli impianti elettrici e l’uso di ascensori e montacarichi, che impegnano circa il 12,2 per cento del fenomeno. Sono in aumento le segnalazioni di non conformità provenienti dagli organi di vigilanza esterni alla Società che rivestono la qualifica di Ufficiali di Polizia Giudiziaria (Asl, Vvf, ecc.) per il maggior numero di ispezioni eseguite, soprattutto sul rispetto dei protocolli di contenimento del Covid. Le prescrizioni emesse dalle suddette Autorità sono state 151 (103 nel 2019) contenute in 58 verbali in cui emergono una insufficiente manutenzione dei locali, degli arredi e degli impianti di areazione, alcune postazioni di lavoro fuori norma e deficienze organizzativo/gestionali (vie di esodo, pulizie, ecc.). Il relativo costo è stato di 106mila euro, in calo del 27,9 per cento rispetto al 2019 (147mila). La Società ha ottemperato a quanto prescritto dagli Organi di Vigilanza senza incorrere in giudizio e ha adottato diverse misure di prevenzione, tra le quali l’erogazione di circa 224mila ore di formazione e la fornitura di divise rispondenti a standard di controllo della qualità dei materiali utilizzati.
Malattie e Infortuni
Il fenomeno delle assenze dal lavoro per motivi di salute nel 2020 è cresciuto del 3,2 per cento (70.636 contro le 68.443 del 2019), anche per effetto della pandemia, compresa l’assenza per quarantena preventiva68, a cui sono riconducibili 10.990 casi (4.626 contagiati, di cui 22 deceduti). Pertanto, le giornate di lavoro perse sono in crescita e si attestano a 16,6 pro/capite (12,4 nel 2019) di cui 2,1 fanno riferimento alla causale Covid-19. Il correlato costo
68 Disposta sulla base di provvedimenti delle autorità competenti (Sindaci, Prefetti, ASL), ovvero su indicazione del medico curante (d.l. 17 marzo 2020, n. 18 cd. “Cura Italia”, convertito con l. 24 aprile 2020, n. 27).
stimato dalla Società ammonta a 278,2 mln (223,6 mln nel 2019) per la perdita della capacità lavorativa di complessive 7.250 FTE, facendo registrare un tasso di assenteismo del 4,6 per cento (4 punti nel 2019) che raggiunge 5,3 punti percentuali per effetto dell’emergenza sanitaria. In relazione, inoltre, alle circa 22.500 risorse titolari dei benefici della l. 104/92, si rileva una assenza dal lavoro di 8,1 giorni pro/capite annui, in crescita del 28,6 per cento rispetto al 2019 (6,3 gg) principalmente per l’entrata in vigore di due interventi governativi69 che hanno esteso la durata dei benefici. Anche l’assenza per congedo parentale70 ha inciso sulla gestione del fenomeno nella misura di 1 giorno di assenza pro/capite annuo.
Si presenta, invece, in calo dell’1,5 per cento il fenomeno infortunistico che registra l’apertura di 6.502 casi (6.599 nel 2019) per il presumibile effetto delle mutate condizioni di lavoro registrate nell’anno. La tipologia della caduta e/o movimento inopportuno ha registrato il maggior numero di eventi (1.549 incidenti), seguita dalla caduta da motomezzo aziendale (1.152 incidenti), che risulta essere la causale più frequente nel recapito, benché in diminuzione per effetto della ridotta circolazione stradale (17,7 per cento del totale contro il 48 per cento del 2019). Si evidenziano inoltre 533 incidenti con mezzo aziendale e 477 per schiacciamento/contusione nella movimentazione dei carichi di corrispondenza. I casi di infortunio riconducibili all’infezione per Covid-19 contratta sui luoghi di lavoro ammontano a 2.042 (31,4 per cento del totale). Ulteriori 875 eventi attengono, invece, all’infortunio in xxxxxxx00. Secondo le previsioni contenute nel Piano industriale 2024 Sustain & Innovate una corretta gestione del fenomeno infortunistico consentirà, entro il 2024, una riduzione di circa 740 infortuni nell’ambito gestionale del recapito, grazie al miglioramento continuo dell’impiego dei mezzi di trasporto72 e delle attrezzature, e un calo dell’8 per cento dell’indice di frequenza degli incidenti.
69 Con i citati dd.ll. “Cura Italia” e “Decreto Rilancio” i lavoratori beneficiari di l. 104 hanno potuto richiedere ulteriori 24 giornate complessive di permesso da fruire nel periodo marzo/giugno 2020.
70 Concessa nei casi di figli minori di 14 anni, conviventi in situazioni di disabilità o immunodepressione.
71 L’infortunio in itinere è l’incidente che avviene nel tragitto casa/lavoro/casa e si verifica nell’arco temporale di un’ora prima dell’inizio ed entro un’ora dopo della fine dell’attività lavorativa.
72 Acquisto di circa 2000 nuovi mezzi a due ruote euro 4 e di circa 850 mezzi elettrici a tre ruote ritenuti più sicuri e a bassa classe inquinante.
5.5 Contenzioso del lavoro e provvedimenti disciplinari
Il fenomeno del contenzioso del lavoro registra nel 2020 l’avvio di 524 nuovi casi rispetto ai
499 del 2019 (+5 per cento). Gli istituti tipici quali trasferimenti, mobilità, mansioni superiori, ecc., contano l’insorgenza di 309 vertenze, le risoluzioni del rapporto di lavoro evidenziano 93 cause e ulteriori 122 ricorsi fanno riferimento a contrasti originati dalle modalità di assunzione. Quest’ultimo è il filone di vertenze che rileva la totalità dell’incremento del fenomeno, soprattutto con la categoria dei contratti a tempo determinato (Ctd)73 per 72 nuovi giudizi avviati nell’esercizio rispetto ai 17 del 2019. In calo, invece, le controversie relative a tutti gli altri istituti. Il Fondo vertenze con il personale è stato utilizzato per 15 mln, di cui 2,5 mln per spese legali di controparte. La percentuale di soccombenza in giudizio stimata dalla Società per il calcolo degli accantonamenti si attesta al 9,4 per cento (13,2 nel 2019).
Con riferimento al sistema sanzionatorio, nel 2020 sono stati adottati 1.515 provvedimenti disciplinari, graduati secondo la gravità dell’infrazione, anche in considerazione di circostanze attenuanti o aggravanti (che nei casi più gravi possono determinare la risoluzione del rapporto di lavoro). Il fenomeno si presenta in calo del 47,5 per cento rispetto al precedente esercizio. Le sanzioni espulsive sono state 125 (133 nel 2019), concentrate soprattutto nell’assenza ingiustificata dal servizio superiore a 10/60 giorni e nella distruzione/sottrazione/manomissione di corrispondenza con dolo, che hanno interessato complessivamente 62 licenziamenti. Ulteriori sanzioni riguardano accertate irregolarità operative, irregolari negoziazioni titoli e sottrazione somme. Sono invece incorsi nell’applicazione di sanzioni conservative 1.390 dipendenti (2.755 nel 2019), di cui 385 per irregolarità operative, 140 per assenza a visita fiscale e inosservanza normativa/regole malattia e 107 per mancato rispetto orario di lavoro. Con particolare riguardo ai comportamenti contrari alle misure di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, 50 sanzioni conservative sono state comminate per il rifiuto di indossare dispositivi antinfortunio e 22 per l’inosservanza delle norme relative al codice stradale, soprattutto per guida senza casco. La Società ha altresì adottato, nel corso del 2020, 331 provvedimenti di “reprimenda”74 e ha proceduto a 43 archiviazioni di casi ritenuti
73 Il contenzioso con i CTD registra nel 2020 un costo medio pro/capite a vertenza di 9.720 euro (7.079 nel 2019).
74 Rientra tra le pratiche d’uso interne alla società il c.d. richiamo gestionale, cioè un avvertimento scritto, con il quale il dipendente viene esortato a seguire una condotta conforme e consona alle normative interne ed esterne per evitare di incorrere in sanzioni disciplinari future.
non rilevanti. Circa le procedure di recupero crediti nei confronti dei dipendenti per i quali sia stata accertata una responsabilità patrimoniale o obbligazione debitoria, nel 2020 sono stati recuperati 2,4 mln (3,4 mln nel 2019).
6. SISTEMI INFORMATIVI
6.1 Evoluzione organizzativa
L’Information Technology (IT) rappresenta un fattore importante per il perseguimento degli obiettivi del Piano Industriale di Poste e la stessa velocità di adattamento e di reazione all’innovazione tecnologica è un elemento fondamentale in un contesto sempre più competitivo. La funzione Digital, Technology & Operations ha avviato da tempo un percorso di trasformazione tecnologica volto a evolvere e potenziare le prestazioni IT, nel rispetto delle esigenze e delle evoluzioni di business. Il percorso di trasformazione verso una “One IT Company” di Gruppo vede la funzione IT al servizio delle diverse aree di business, con una organizzazione integrata per aumentare la standardizzazione, incrementare la qualità e migliorare il servizio offerto, riducendo al contempo i costi.
In base alle informazioni fornite dalla Società, nel corso del 2020 è proseguita la realizzazione di numerosi progetti all’interno delle piattaforme progettuali (di business e infrastrutturali) di Poste italiane e di tutte le Società del Gruppo, anche con riferimento alla pandemia da Covid 19, di cui si dirà meglio più avanti.
Nell’esercizio in esame risultano prese in carico 3.025 iniziative progettuali75, di cui il 37 per cento complesse e il 63 per cento semplici76. A fronte di queste, nel 2020 sono state completate 2.476 iniziative, di cui il 35 per cento complesse e il 65 per cento semplici.
Di seguito viene illustrata la ripartizione delle iniziative per cliente interno.
75 Nell’analisi delle iniziative prese in carico e completate nel 2020, occorre tenere presente che l’insieme delle attività progettuali è composto da:
- Attività avviate negli anni precedenti con termine nell’anno 2020;
- Attività avviate e terminate nell’anno 2020;
- Attività avviate nell’anno 2020 che termineranno negli anni successivi.
76 Le iniziative progettuali relative ai fabbisogni IT vengono convenzionalmente classificate in “semplici” e “complesse” in relazione al diverso impatto in termini di architettura sistemistico/applicativa, al perimetro funzionale, al livello di integrazione con altre iniziative/sistemi dal punto di vista applicativo, tecnologico o di dati.
Figura 4 - Ripartizione iniziative progettuali 2020
8%
20%
BancoPosta
Sistemi Informativi
32%
20%
Posta Comunicazione e Logistica
Mercato Privati Altre funzioni
PostePay/Poste Mobile
4%
16%
Fonte: Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste italiane s.p.a.
Dall’analisi per cliente interno emerge che il 32 per cento degli investimenti IT ha riguardato iniziative progettuali di reingegnerizzazione dei processi e conseguente implementazione di sistemi a supporto di attività trasversali a tutte le diverse aree di business. Il 20 per cento degli interventi sono stati realizzati in ambito BancoPosta e comprendono attività di progettazione, sviluppo, evoluzione e manutenzione dei sistemi informativi per l’efficientamento dei processi, l’adeguamento normativo e l’evoluzione dei prodotti e servizi offerti alla clientela. A tal proposito, i principali interventi hanno riguardato l’abilitazione del processo di vendita a distanza sul canale digitale dei prodotti di Risparmio Postale, di quelli assicurativi e dei fondi comuni di investimento. Sono stati realizzati, inoltre, gli interventi necessari a rendere i sistemi applicativi di BancoPosta sempre più conformi agli obblighi di legge e di compliance di varia natura (leggi, audit interni, regolamentazione di Banca d'Italia, norme e orientamenti Consob, disposizioni dell'Agenzia delle Entrate), nonché a migliorare i processi contabili.
Attività svolte in relazione alla pandemia Covid-19
Il primo e più urgente intervento dettato dalla pandemia è stato quello di “remotizzazione” immediata di tutto il personale dei servizi di Poste italiane non esposti al pubblico attraverso l’attivazione del lavoro agile (smart working); nell’arco di alcune settimane, nel mese di marzo 2020, sono state attivate decine di migliaia di licenze di pacchetti software a copertura di tutto il personale, istruito il personale all’uso degli strumenti e abilitato un nuovo modello
di lavoro basato interamente su interazione remota tramite una piattaforma digitale. Sono state altresì realizzate le infrastrutture di monitoraggio di tale servizio, per poter tenere sotto controllo la piattaforma centrale in termini di distribuzione del numero accessi nel tempo e carico della piattaforma.
In ambito logistica sono stati realizzati diversi interventi applicativi, per facilitare l’operatività delle “zone rosse” (quelle maggiormente colpite e sottoposte a rigide misure restrittive); inoltre, allo scopo di contribuire alla realizzazione della campagna vaccinale, nel mese di dicembre 2020 è stata implementata la Piattaforma Nazionale Vaccini e nel mese di febbraio 2021 la stessa è stata messa a disposizione delle regioni. La nuova piattaforma consente ai centri vaccinali la gestione della tracciatura e la somministrazione dei vaccini, mentre ai cittadini delle regioni aderenti consente di effettuare la prenotazione per il vaccino on line, tramite call center, inserendo la propria tessera sanitaria in un Postamat, oppure direttamente tramite i palmari conferiti in dotazione ai portalettere.
Altre attività hanno riguardato il potenziamento della piattaforma SPID, al fine di supportare l’aumento degli accessi dovuti anche all’erogazione dei ristori disposti dal Governo (accesso simultaneo al servizio durante i cosiddetti “click day”), così come la gestione, da canale digitale e fisico, delle richieste di cessione del credito d'imposta dei clienti di Poste in relazione al c.d. Ecobonus previsto dal Decreto Rilancio (d.l. 34/2020, cit.), che ha introdotto importanti agevolazioni fiscali per favorire la ripresa economica consentendo la possibilità di cedere il credito d’imposta derivante da specifici interventi (ad es. riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico degli edifici, adeguamento ambienti di lavoro, ecc.) a istituti di credito e altri intermediari finanziari.
6.2 Dinamica della spesa in Information & Comunications Technology (ICT)
Gli investimenti realizzati nel corso del 2020 da Poste italiane nell’ICT ammontano a circa
377 mln (348 mln nel 2019) di cui 156 mln destinati a progetti “infrastrutturali” di aggiornamento, consolidamento, trasformazione e innovazione tecnologica delle infrastrutture ICT aziendali a supporto del business e 221 mln afferenti a progetti tesi alla crescita dei volumi e dei ricavi.
Per quanto riguarda la componente costi ICT il 2020 ha consuntivato 246 mln; l’incremento di circa 8 mln rispetto al 2019 (a parità di perimetro considerato) è principalmente dovuto
al maggior utilizzo della tecnologia cloud sia per nuove applicazioni, sia per la migrazione di quelle già esistenti, all’incremento dell’utilizzo degli SMS in ambito Digital, in particolar modo per il servizio SPID e alla manutenzione necessaria sugli apparati di Rete a causa della scadenza della garanzia.
Considerando la variazione del perimetro di attività dell’esercizio, dovuta alla cessione del ramo IT del Gruppo Assicurativo Poste Vita in favore di Poste italiane s.p.a. (con efficacia marzo 2020) e del pieno effetto avuto dalla cessione dell’IT di SDA (avvenuta nel secondo semestre 2019), la variazione dei costi rispetto all’esercizio precedente si attesta a +24 ml.
6.3 Rischio informatico
Poste italiane, già da alcuni anni ha sviluppato un modello di approccio sistemico per il governo della sicurezza informatica, che indirizza, in maniera omogenea e continuativa, tutti i processi di gestione dei rischi derivanti dalla compromissione della riservatezza, dell’integrità e della disponibilità dei servizi e delle informazioni trattate, in un progetto di adeguamento continuo dei presidi di prevenzione e protezione delle risorse informative. Tale approccio è stato formalizzato nel “Testo unico di sicurezza”77 con l’obiettivo di descrivere l’approccio metodologico e operativo adottato dal Gruppo Poste italiane per la gestione della Sicurezza Informatica.
In tale contesto opera il CERT (Computer Emergency Response Team), una specifica realtà organizzativa di Poste specializzata in prevenzione dei rischi, coordinamento della gestione degli incidenti informatici del Gruppo e risposta a eventi di criminalità informatica, che si colloca all’interno di una rete nazionale e internazionale di strutture similari con cui dialoga quotidianamente per condividere informazioni, indicatori di compromissione e modelli di attacco in generale, scenario che vede una forte collaborazione anche con la struttura CNAIPIC (Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche) della Polizia Postale.
77 Il Testo Unico di Sicurezza è stato adottato da Poste italiane con l’obiettivo di descrivere l’approccio metodologico ed operativo utilizzato dal Gruppo per la gestione della Sicurezza Informatica, elemento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel Piano Strategico quinquennale “Deliver 2022”, nonché individuare i ruoli e le responsabilità attribuibili ai diversi soggetti coinvolti.
Comitato della Sicurezza Informatica
Il Comitato Strategico della Sicurezza Informatica è l’organismo inter-funzionale presieduto dal Responsabile della funzione Corporate Affairs in qualità di Responsabile della supervisione e controllo dell’efficacia del modello, i cui principali obiettivi sono:
- supervisionare l’efficacia del modello di governo della sicurezza e l’attuazione del Piano Permanente di Sicurezza;
- potenziare il sistema di controllo interno della sicurezza informatica;
- garantire un adeguato presidio dei principali fattori di rischio IT;
- recepire i cambiamenti strategici che interessano l’Azienda e il contesto esterno;
- favorire l’aderenza alle normative di legge e agli standard di settore applicabili e registrarne le evidenze.
Nel corso del 2020, le mutate condizioni di contesto collegate all’emergenza sanitaria hanno comportato la necessità di adottare, come già anticipato, la modalità di lavoro agile su larga scala, con la conseguenza di una maggiore diffusione degli accessi da remoto e, conseguentemente, una maggiore esposizione potenziale al rischio cyber. Questo ha portato all’implementazione di nuovi presidi tecnologici e organizzativi, atti a definire adeguate strategie di sicurezza informatica.
7. ATTIVITÀ NEGOZIALE
7.1 Novità normative
Il quadro normativo del settore degli appalti pubblici è stato caratterizzato nel 2020 dall’introduzione di numerose misure a sostegno degli operatori economici e per la semplificazione e accelerazione delle procedure di affidamento dei contratti, a seguito della profonda crisi economica connessa alla diffusione dell’epidemia da Covid-19.
Il legislatore ha emanato diversi provvedimenti al fine di utilizzare la spesa pubblica quale leva per supportare la ripresa economica del Paese. Proprio in tale direzione si muove il d.l. 16 luglio 2020, n. 76, ”Decreto Semplificazioni”, convertito in l. 11 settembre 2020, n.120, che, a poco più di un anno dal “Decreto Sblocca-Cantieri” (d.l. 18 aprile 2019, n. 32, convertito in l. 14 giugno 2019, n. 55) ha riformato nuovamente il Codice dei contratti pubblici (d.l. 18 aprile 2016, n. 50). Tra le disposizioni più significative, il decreto Semplificazioni ha introdotto l’obbligo di perfezionare il contratto entro 60 giorni dall’aggiudicazione, così come i “Motivi di esclusione” degli operatori economici in presenza di gravi inadempimenti fiscali o contributivi anche non definitivamente accertati78. Il Decreto ha introdotto, inoltre, per ragioni collegate all’emergenza sanitaria, alcune disposizioni di natura transitoria (in vigore fino al 31 dicembre 2021) che riguardano le modalità di affidamento dei contratti pubblici, sia sotto la soglia comunitaria che sopra detta soglia con la previsione, per tale tipologia di affidamenti, della possibilità di applicare i termini procedimentali “ridotti”, previsti per ragioni di urgenza dal d.lgs. 50/2016, nonché l’ utilizzo della procedura negoziata per i settori ordinari e per quelli speciali79.
Ulteriori misure di semplificazione sono state introdotte in relazione all’acquisizione della documentazione antimafia di cui al d.l. 6 settembre 2011, n. 159 (in particolare, la c.d. “informativa liberatoria provvisoria”80), nonché alle attività maggiormente esposte al rischio di infiltrazione mafiosa, come individuate dall’art. 1, c. 53, della l. 6 novembre 2012,
78 Occorre evidenziare che tale previsione normativa è connotata da una particolare complessità applicativa, mancando puntuali indirizzi interpretativi e consolidati orientamenti giurisprudenziali in materia.
79 Il Codice dei contratti pubblici prevede che le fasi di affidamento ed esecuzione degli appalti si svolgano nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, tempestività, correttezza, applicabili ai lavori, servizi e forniture. Inoltre, durante la fase di affidamento devono essere rispettati i principi di libera concorrenza, trasparenza e pubblicità, proporzionalità, che trovano applicazione anche per gli appalti esclusi, in tutto o in parte, dall’ambito di applicazione del Codice e ai contratti attivi (es. vendite e locazioni attive).
80 L’informativa liberatoria provvisoria consente di stipulare, approvare o autorizzare i contratti relativi a lavori, servizi, forniture, sotto condizione risolutiva, ferme restando le ulteriori verifiche ai fini del rilascio della documentazione antimafia da completarsi entro 60 giorni.
n. 190, in relazione alle quali il legislatore ha operato una parziale ridefinizione e ampliamento degli strumenti di contrasto, mediante la l. 5 giugno 2020, n. 40 di conversione del “Decreto Liquidità”, istituendo una nuova classificazione per i servizi ambientali e introducendo ulteriori settori di attività a rischio. Nella parte conclusiva dell’anno è stato infine pubblicato il d.l. 31 dicembre 2020, n. 183, “Decreto Milleproroghe” che ha previsto l’estensione fino al 31 dicembre 2021 della facoltà di innalzamento sino al 30 per cento dell’anticipazione del prezzo in favore dell’appaltatore, disciplinato dal d.l n. 34/2020 (Decreto Rilancio), con la finalità di consentire all'appaltatore di affrontare le spese iniziali necessarie all’esecuzione del contratto, assicurando in tal modo la necessaria liquidità nella fase di avvio dei lavori e di perseguire il pubblico interesse volto alla corretta e tempestiva esecuzione del contratto. Inoltre, il “Decreto Milleproroghe” e il più recente d.l. 31 maggio 2021, n. 77, “Decreto Governance” (convertito in l. 29 luglio 2021, n.108) hanno prolungato l’efficacia delle deroghe in materia di subappalto, introdotte dal Decreto ”Sblocca Cantieri” sopra ricordato.
7.2 Gestione degli acquisti
Il Gruppo Poste negli ultimi anni ha adottato un modello integrato volto a semplificare, standardizzare e digitalizzare i processi acquisitivi, accentrandoli nella funzione Acquisti della Capogruppo. I benefici di tale attività di trasformazione hanno consentito un’accelerazione dei tempi di risposta rispetto ai fabbisogni delle diverse strutture richiedenti, con particolare attenzione al rispetto delle procedure e dei regolamenti aziendali (compliance) e alla valorizzazione delle partnership con le diverse unità di business e con le società del Gruppo. Tale percorso di accentramento, iniziato nel 2018 con la sottoscrizione dei contratti di servizio con PostePay e con il Gruppo Poste Vita, si è completato con la formalizzazione dei contratti con SDA, Postel, Poste Air Cargo, EGI e BancoPosta Fondi Sgr. Nel mese di ottobre 2020 si è aggiunta anche l’operatività della Fondazione Poste Insieme Onlus, funzionale alla creazione del primo centro medico aziendale polispecialistico dedicato ai dipendenti e ai loro familiari, realizzato presso la sede centrale di Poste a Roma. Nel percorso di innovazione dei processi acquisitivi, è stato avviato un piano per il potenziamento dei requisiti di sviluppo sostenibile, delineando e aggiornando le relazioni di governance aziendali. Inoltre, in continuità con gli anni precedenti, Poste italiane ha
recepito i criteri previsti dal Green Public Procurement (GPP – Acquisti verdi della Pubblica Amministrazione) al fine di coniugare la sostenibilità, in termini di riduzione degli impatti ambientali e la razionalizzazione dei costi applicando, ove previsto, le indicazioni sui “Criteri Ambientali Minimi” (CAM)81. Di conseguenza, nei processi di gara è stata incoraggiata l’adozione da parte dei fornitori di standard etici di comportamento e di certificazioni in materia ESG - Environmental, Social e Governance (ad es. ISO 9001 - ISO 14001
- XX 0000 - OHSAS 18001 – ISO37001) e, per determinate categorie merceologiche, sono stati previsti specifici criteri di acquisto volti a dare adeguata valutazione agli aspetti ESG. Al fine di monitorare il percorso di adozione di tali criteri, sono stati definiti alcuni indicatori di misurazione (KPI – Key performance indicator) che, per quanto concerne le gare sopra soglia, hanno registrato un trend in crescita. Tale risultato è stato ottenuto attraverso un presidio dell’attività negoziale, finalizzato ad assicurare il rispetto dei parametri di coerenza e di completezza nell’ambito delle procedure di gara, come di seguito illustrato.
Tabella 18 - Gare Sopra Soglia avviate con criteri ESG
KPI | 2019 | 2020 | D 20/ 19 |
Ambientali | 49,1% | 75,9% | 26,8% |
Sociali | 57,7% | 74,1% | 16,4% |
Fonte: Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste Italiane s.p.a.
Nel corso del 2020 sono state potenziate le strategie di marketing d’acquisto a supporto dei processi di approvvigionamento attraverso studi e analisi di settore82 che hanno permesso di ampliare la lista dei fornitori83 garantendo la massima competitività nelle procedure di affidamento anche attraverso la ricerca di alternative tecnologiche e di prodotto a loro volta funzionali a supportare i processi di sviluppo e di innovazione aziendale.
81 Il GPP è stato introdotto in Italia dal 2008 con il Piano d’azione nazionale GPP – adottato con il Decreto Interministeriale dell’11 aprile 2008 (G.U. n. 107 dell’8 maggio 2008) – che ha previsto l’adozione, con successivi decreti, dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) per ogni categoria di prodotti, servizi e lavori acquistati o affidati alla Pubblica amministrazione.
82 Gli studi e le analisi dei mercati di acquisto sono stati effettuati prevalentemente per ambiti merceologici non rientranti nel perimetro di copertura dell’Albo Fornitori di Gruppo (prodotti, servizi professionali, servizi finanziari, servizi sostitutivi di mensa mediante buoni pasto, ecc.).
83 Nel 2020 la lista è stata ampliata con ca. 270 nuovi fornitori (pari al 21 per cento del totale movimentato con valori superiori a 10mila) e nei confronti competitivi sono stati coinvolti circa 1.800 operatori economici.
7.3 Evoluzione dei sistemi di supporto agli Acquisti
Poste italiane, al fine di realizzare un efficace processo di digitalizzazione del ciclo passivo, già dal 2018 ha provveduto a reingegnerizzare le procedure acquisitive e favorito la dematerializzazione dei documenti (richieste di acquisto, affidamento, contrattualizzazione e di entrata merce/avvenuta prestazione). I processi di automazione delle procedure di approvvigionamento tramite il portale “PosteProcurement”84 sono stati potenziati attraverso il consolidamento delle funzioni relative ai processi di selezione e rotazione dei fornitori a cui far pervenire gli inviti per partecipare alle gare. Il portale, peraltro, nonostante le stringenti misure di contingentamento nei luoghi di lavoro, ha garantito lo svolgimento delle sedute pubbliche anche a distanza, garantendo trasparenza verso gli operatori economici in tutte le fasi delle procedure di affidamento.
Sono proseguite, infine, le manutenzioni informatiche sui sistemi di acquisto afferenti alle applicazioni di workflow management (firma digitale e protocollazione), che hanno consentito di integrare i sistemi di supporto agli acquisti, per garantire un presidio e una continuità operativa costante anche durante l’emergenza Covid-19. L’applicazione webAPP è stata ampliata e, tramite l’utilizzazione di dispositivi mobili, è possibile gestire l’intera procedura delle richieste di acquisto, le relative fasi autorizzative e la sottoscrizione di contratti attraverso firme digitali con marca temporale e protocollazione dei documenti di acquisto. In ossequio agli adempimenti dettati dalla Legge Anticorruzione, la Società ha garantito la tempestiva pubblicazione sul sito aziendale delle tabelle riassuntive delle procedure di scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi all’Anac85.
Infine, nei primi mesi del 2021 è stato siglato il rinnovo del protocollo di intesa con la Guardia di Finanza per promuovere azioni sinergiche nel campo della legalità economica.
7.4 Piano di revisione dei regolamenti e delle procedure in ambito acquisti Nel corso del 2020, per effetto delle evoluzioni del modello operativo di riferimento e delle novità normative intervenute, Poste ha aggiornato il quadro regolamentare e procedurale in tema di acquisti, sia relativamente agli appalti soggetti al codice dei contratti pubblici, sia
84 Il Portale acquisti di Poste italiane è la piattaforma web utilizzata per la gestione dell’Albo Fornitori, per lo svolgimento delle gare on line e in generale per tutte le attività di e-Procurement disciplinate dalla normativa vigente.
85 Tali tabelle sono pubblicate annualmente nella sezione “Contratti aperti e trasparenti” del sito xxx.xxxxxxxxxxxxx.xx e corrispondono a quelle inviate all’Autorità anticorruzione così come previsto dalla normativa vigente.
per quelli esclusi dall’ambito di applicazione del codice86. In particolare, a luglio 2020 è stata approvata la procedura “Gestione della fase di esecuzione contrattuale: ruoli e responsabilità”, con cui sono state disciplinate le attività relative alla gestione contrattuale passiva e le modalità di attestazione delle prestazioni ricevute, con riferimento agli adempimenti specifici in capo al Responsabile del Procedimento e, ove nominato, al Direttore dell’esecuzione e ai suoi assistenti, ovvero al Responsabile della gestione ed esecuzione del contratto e, se nominati, ai suoi responsabili operativi (in caso di appalti esclusi).
Ad aprile è stata, inoltre, aggiornata la procedura “Predisposizione, autorizzazione ed emissione delle Richieste di Acquisto”, con l’obiettivo di adeguarne i contenuti in coerenza con le variazioni organizzative e di processo sopravvenute. Tutte le procedure aziendali rappresentano un presidio necessario ai fini dell’osservanza di quanto previsto dal d.lgs. 231/2001 e trovano applicazione in tutte le Società del Gruppo.
7.5 Attività d’acquisto svolte nell’esercizio 2020
Nel corso del 2020 Poste ha dato seguito a 3.134 procedure acquisitive che hanno determinato una spesa di 4,82 mld; le procedure soggette ad applicazione del d.lgs. 50/2016 hanno rappresentato il 28 per cento del totale87, come dettagliato nella Tabella 19.
86 La Corte di Giustizia UE, Sez. V, con sentenza 28 ottobre 2020, causa C-521/18 ha stabilito che Poste italiane riveste la qualità di impresa pubblica e come tale, per l’approvvigionamento di beni e servizi, opera in condizioni normali di economia di mercato, a eccezione delle attività dei settori speciali per le quali è tenuta ad osservare la normativa dei contratti pubblici.
87 Le principali fattispecie per cui non trova applicazione il Codice dei Contratti Pubblici sono i contratti intercompany (che nel 2020 hanno rappresentato l’8 per cento del totale) nonché i Servizi Finanziari e le attività di Corriere Espresso nazionali e internazionali in quanto direttamente esposte a regime di concorrenza su mercati liberamente accessibili.
Tabella 19 - Suddivisione contratti per applicazione del codice degli appalti
(dati in milioni)
Totale Poste italiane - Anno 2020 | N. atti | Importi | % Spesa |
Attività soggette ad applicazione del d.lgs. 50/2016 | 2.032 | 1.343 | 28 |
Appalti esclusi dall'ambito del d.lgs 50/2016 (Parte I - Titolo II) | 1.102 | 3.481 | 72 |
Intercompany - Esclusi ex art. 6 e art. 7 | 58 | 378 | 8 |
Altri appalti esclusi | 1.044 | 3.104 | 64 |
TOTALE | 3.134 | 4.824 | 100 |
Fonte: Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste italiane s.p.a. |
La tabella non include i contratti di approvvigionamento di servizi legali afferenti a specifiche materie, conclusi direttamente dalle strutture Corporate Affairs-Affari Legali e Risorse Umane e Organizzazione, così come i contratti sui temi della sicurezza, la cui responsabilità è direttamente in capo al datore di lavoro. Sono esclusi, parimenti, gli ordini di acquisto di importo inferiore alla soglia di euro 2.500, in quanto di scarsa significatività88.
Tabella 20 - Acquisti inferiori alla soglia di indagine (euro 2.500)
(valori in euro)
Anno | N.contratti | Importo complessivo |
2019 371 413.128
2020 223 264.521
Fonte: Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste italiane s.p.a.
a) Procedure di affidamento
Nell’ambito degli affidamenti di Gruppo soggetti al codice degli appalti, le gare hanno rappresentato l’85 per cento per un valore di 1.150 mln. In particolare, il numero degli affidamenti conseguenti a procedure di gara a evidenza pubblica nel 2020 si è attestato a 218 atti, per un importo di 509 mln (38 per cento del totale), includendo sia quelle con bando, sia quelle originate da accordi quadro precedentemente perfezionati.
88 A seguito dell’istruttoria condotta, la competente funzione aziendale ha comunicato che gli atti acquisitivi inferiori a euro 2.500 nel 2020 sono stati n. 223 per un valore di 0,26 mln, in diminuzione del 36 per cento rispetto al 2019.
Tabella 21 - Attività negoziale di Poste italiane s.p.a.
Attività 2019
(valori in migliaia di euro)
Attività 2020
Procedure di affidamento | Quantità | Valore | Valore % | Quantità | Valore | Valore % |
Attività soggette ad applicazione del D. Lgs. 50/2016 | Procedure competitive | Gare pubbliche 226 389.218 33 218 509.875 38 Selezione Albo fornitori 239 224.764 19 243 402.626 30 Altre procedure di gara 190 22.246 2 168 20.853 2 Atti aggiuntivi 660 349.266 29 680 216.467 16 Totale procedure competitive 1.315 985.494 83 1.309 1.149.821 86 | ||||
Affidamenti diretti | Xxxxxx ex art. 125 D.Lgs. 50/2016 143 123.831 10 128 84.998 6 Sottosoglia da Regolamento 377 6.391 1 290 5.896 0 Altro 62 5.320 0 48 4.919 0 Atti aggiuntivi 10 619 0 40 12.032 1 Totale affidamenti diretti 592 136.161 11 506 107.844 8 | |||||
Altri affidamenti | Proroghe Tecniche 168 65.150 5 217 84.993 6 Totale altri affidamenti 168 65.150 5 217 84.993 6 | |||||
Totale attività soggette a D.Lgs 50/2016 2.075 1.186.804 2.032 1.342.658 | ||||||
ttività sclusa D.Lgs | Esclusi 1.060 1.161.542 83 1.044 3.103.810 89 Intercompany 82 230.444 17 58 377.523 11 | |||||
Totale attività escluse dal D.Lgs 50/2016 1.142 1.391.986 1.102 3.481.333 | ||||||
TOTALE COMPLESSIVO 3.217 2.578.791 3.134 4.823.991 | ||||||
Incidenza attività soggette a D.Lgs 50/2016 dell'anno 28% Incidenza attività escluse applicazione D.Lgs 50/2016 dell'anno 72% |
A
E
Fonte: Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste italiane s.p.a.
Proseguendo l’analisi dell’attività negoziale distinta per procedure di affidamento, il ricorso all’albo fornitori ha interessato 243 contratti a fronte di 168 altre procedure di gara. A questi si aggiungono 680 atti aggiuntivi (16 per cento del totale delle procedure di gara soggette al d.lgs. 50/2016) attivati direttamente da Poste. Ai fini di una corretta valutazione dei dati, occorre tuttavia tener conto che le variazioni, in aumento o in diminuzione dei valori assoluti e percentuali delle procedure competitive rispetto all’esercizio precedente, sono determinate prevalentemente dalla durata pluriennale dei contratti stessi, che possono determinare oscillazioni anche consistenti tra un anno e l’altro.
Gli affidamenti diretti registrano una diminuzione del loro valore, che passa da 136,1 a 107,8 mln (e rappresenta l’8 per cento del totale) essenzialmente imputabile alle deroghe ex art. 125, che passano da 123,8 mln del 2019 a 85 mln nel 2020 (6,3 per cento del totale).
Il valore delle proroghe tecniche89 passa da 65,1 mln del 2019 a 85 mln nel 2020, registrando un aumento collegato all’emergenza sanitaria da Covid-19 e dunque alla necessità di ottenere le necessarie forniture in tempi brevi.
Per quanto riguarda il settore degli appalti non ricadenti nel perimetro di applicazione del codice dei contratti, gli atti di acquisto intercompany hanno generato una spesa complessiva di 377,5 mln, in aumento rispetto ai 230,4 mln del 2019 per la fornitura e la distribuzione di dispositivi per la protezione individuale riferita all’emergenza sanitaria.
Infine, il perimetro degli appalti esclusi si è attestato su un valore complessivo di circa 3.104 mln, segnando un incremento di circa 1.942 mln rispetto al precedente esercizio ascrivibile prevalentemente agli affidamenti infragruppo riorganizzati e ripianificati su un arco temporale più lungo90.
b) Tipologie contrattuali
Le analisi effettuate sulle informazioni fornite dalla Società in merito alle tipologie contrattuali, sono sinteticamente riportate nella tabella seguente.
Tabella 22 - Tipologie contrattuali
Attività 2019
(Valori in migliaia di euro)
Attività 2020 D 20/19
Tipologia di contratto | Quantità | Valori | Quantità | Valori | % Quantità | % Valori |
Comunicazione | 149 | 50.640 | 81 | 22.458 | (46) (56) | |
Consulenze | 54 | 3.399 | 31 | 4.268 | (43) 26 | |
Formazione | 119 | 7.788 | 27 | 11.273 | (77) 45 | |
Fornitura | 300 | 436.030 | 498 | 867.791 | 66 99 | |
Lavori | 195 | 106.436 | 334 | 161.203 | 71 51 | |
Servizi (*) | 2.400 | 1.974.498 | 2.163 | 3.756.999 | (10) 90 | |
TOTALE | 3.217 | 2.578.791 | 3.134 | 4.823.991 | (3) | 87 |
(*) La categoria include le attività afferenti igiene ambientale, trasporto effetti postali e manutenzioni di apparati e automezzi. Fonte: Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste italiane s.p.a.
La tipologia contrattuale che incide maggiormente, sia per quantità che per risorse economiche impiegate, è quella relativa ai servizi, che passa da 1,9 mld del 2019 a 3,7 mld nel 2020 (+90 per cento), per effetto soprattutto dei contratti per servizi di igiene ambientale, che sono stati oggetto di adeguamento per ottemperare alle disposizioni di legge introdotte in via eccezionale per contenere la diffusione della pandemia.
89 Le proroghe tecniche sono uno strumento di carattere eccezionale normativamente regolamentato che risponde all’esigenza di garantire la continuità di servizi/forniture nelle more dell’espletamento di procedure di gara per il tempo strettamente necessario alla conclusione di tali procedure; si sostanzia nella prosecuzione di contratti stipulati all'esito delle precedenti gare espletate per l'affidamento della medesima attività.
90 Si fa riferimento soprattutto al nuovo contratto per servizi logistici tra Poste italiane e SDA, conseguente la scissione parziale di quest’ultima a favore della Capogruppo, formalizzata nel novembre 2019.
Per quanto concerne il ricorso a collaborazioni professionali esterne all’Azienda, la Tabella 23 riporta i contratti di consulenza stipulati dalla società nel quinquennio 2016/2020.
Tabella 23 - Contratti di consulenza sottoscritti nel periodo 2016/2020
(valori in migliaia di euro)
Anno | Atti stipulati | Spesa sostenuta |
2016 | 82 | 10.207 |
2017 | 58 | 5.837 |
2018 | 71 | 6.607 |
2019 | 54 | 3.399 |
2020 | 31 | 4.268 |
Fonte: Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste italiane s.p.a.
c) Appalti stipulati in relazione all’emergenza sanitaria Covid-19
Nell’ambito degli orientamenti della Commissione Europea in materia di appalti pubblici connessi alla situazione emergenziale generata dalla pandemia91, Poste ha avviato tutte le procedure di acquisto per reperire sul mercato i beni e servizi necessari ad assicurare la tutela della salute e sicurezza dei propri dipendenti.
Sono stati sostenuti nell’anno costi straordinari per 106 mln ca., comprensivi di spese di sanificazione dei locali, dei veicoli e degli impianti di meccanizzazione aziendali nonché dei contratti per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale, di prodotti detergenti e disinfettanti, e di dispositivi di sicurezza. I volumi di tali acquisti sono stati considerevoli, sono stati infatti acquistati, tra l’altro, 41,1 mln di mascherine, 35 mln di paia di guanti, 498mila kit disinfettanti per superfici, 1,38 mln di litri di gel igienizzante mani, 14mila termoscanner e 27mila schermi in plexiglass.
Tenuto conto della difficoltà di reperire beni e servizi in un contesto di mercato fortemente incerto e del fabbisogno complessivo di Gruppo, Poste ha adottato una strategia di diversificazione che ha portato alla stipula di atti contrattuali con oltre 130 diversi fornitori92. Vista la numerosità dei rapporti intrattenuti e la necessità di soddisfare le esigenze aziendali a livello nazionale, la scelta per la consegna dei dispositivi di protezione individuale (DPI) è stata quella di affidarsi al Consorzio Logistica Pacchi che, nell’ambito della fornitura di materiali di consumo e modulistica, ha già da tempo consolidato un modello logistico integrato su magazzini e rete propri.
91 Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europa 2020/C 108 1/01 del 10 aprile 2020.
92 Nel processo di valutazione dei fornitori, l’Azienda ha incluso l’analisi del rischio Covid-19 tenendo conto, sia del settore di appartenenza attraverso la classificazione delle attività economiche adottata dall’Istat (c.d. codice ATECO), sia delle linee guida di aprile 2020 predisposte dalla task force Governo-INAIL ai fini della valutazione dei settori produttivi.
8. BILANCIO D’ESERCIZIO DI POSTE ITALIANE SPA
Il bilancio di Poste italiane s.p.a. per l’esercizio 2020, comprendente il Rendiconto separato del Patrimonio destinato BancoPosta, approvato dall’Assemblea degli Azionisti del 28 maggio 2021, è stato redatto in conformità ai principi contabili internazionali, International Financial Reporting Standards (IFRS)93, emanati dall’International Accounting Standard Board (IASB) e adottati dall’Unione Europea. I principi contabili e i criteri di rilevazione, valutazione e classificazione adottati per la sua predisposizione sono conformi a quelli utilizzati per il conto annuale al 31 dicembre 2019 e agli orientamenti e alle raccomandazioni degli organismi regolamentari e di vigilanza europei (ESMA94 e IASB) pubblicati nel corso dell’esercizio 2020, al fine di fornire una linea guida nel contesto economico attuale fortemente influenzato dalla pandemia Covid-19.
Nel 2020 la Società ha modificato la modalità di presentazione delle componenti economiche del business finanziario, mediante la classificazione nei ricavi degli oneri derivanti da operatività finanziaria, precedentemente esposti tra i costi. Al fine di consentire un confronto omogeneo, il valore dei ricavi del 2019 è stato adeguato alla nuova esposizione. Al bilancio sono, inoltre, allegate la Relazione sulla revisione contabile del bilancio d’esercizio rilasciata, ai sensi dell’art. 14 d.lgs. n. 39/2010 e del Regolamento (UE) 537/2014, da una primaria società di revisione il 1° aprile 2021 e la Relazione del Collegio sindacale agli Azionisti, redatta ai sensi dell’art. 153 d.lgs. n. 58/1998, consegnata il 22 aprile 2021.
8.1 Principali eventi intervenuti nel corso dell’anno
I risultati realizzati da Poste italiane s.p.a. nell’anno 2020 sono stati fortemente condizionati dalla pandemia da Covid-19. Gli impatti economici sono stati rilevanti sia in termini di riduzione del fatturato, come conseguenza del rallentamento dell’operatività registrato nel secondo trimestre dell’anno, in coincidenza con il lockdown, che in termini di marginalità, come conseguenza delle spese straordinarie sostenute per intraprendere iniziative in osservanza dei provvedimenti governativi in materia di contenimento del contagio e distanziamento interpersonale. I risultati economici della Società evidenziano, rispetto al
93 Come attestato dall’amministratore delegato e dal dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Poste italiane s.p.a., il bilancio corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili ed è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’emittente.
94 L’ESMA - European Securities and Markets Authority è l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati.
2019, la flessione del 3,8 per cento dei ricavi (-362 mln) e l’incremento dell’1,9 per cento dei costi (+164 mln). L’effetto congiunto della contrazione dei ricavi e dell’aumento dei costi ha inciso significativamente sulla realizzazione del risultato operativo (Ebit - Earnings Before Interest and Taxes) e del risultato netto che mostrano uno scostamento negativo, rispettivamente del 61,4 (-526 mln) e del 50,8 per cento (-336 mln) rispetto all’esercizio precedente. Con riferimento alle performance finanziarie nel corso dell’anno, al fine di disporre di ulteriore liquidità e far fronte a eventuali scenari avversi legati alla pandemia, la Società ha stipulato tre finanziamenti a medio termine per 750 mln - due dei quali rimborsati anticipatamente nei mesi di novembre e dicembre per complessivi 000 xxx xxxxxx xx terzo, di 250 mln, restituito nel mese di gennaio 2021 - e utilizzato linee di credito uncommited95 per finanziamenti a breve termine per complessivi 660 mln. Il contesto di mercato ha influenzato anche il comportamento della clientela, orientandola a investire in prodotti a maggiore liquidità, determinando un notevole incremento della raccolta netta sui depositi (+12,7 mld rispetto al 2019) e della giacenza media sui conti correnti (+5,5 mld sul 2019) e ha accresciuto l'operatività in titoli del Patrimonio BancoPosta.
Relativamente agli aspetti patrimoniali, è stato rivisto il piano degli investimenti per verificarne la coerenza con il nuovo contesto e per tenere in considerazione la ridotta capacità produttiva dei fornitori. A seguito di tale attività, gli investimenti industriali dell’anno si attestano a 612 mln, in flessione del 4,8 per cento rispetto al 2019 (643 mln). Poste italiane s.p.a. ha chiuso il bilancio d’esercizio 2020 con un utile di 325 mln, in diminuzione del 50,8 per cento sul 2019 (661 mln).
I principali eventi intercorsi nell’esercizio hanno riguardato:
- l’acquisizione di una partecipazione del 70 per cento nella società MLK Deliveries s.p.a., mediante la sottoscrizione di un aumento di capitale per 15 mln (il restante 30 per cento è posseduto da Xxxxxxx s.p.a.). Al contempo Poste ha acquisito una partecipazione di circa il 7,0 per cento nel capitale sociale di Xxxxxxx, partecipando a un aumento di capitale con 5 mln. L’operazione prevede delle opzioni di acquisto e vendita che consentiranno a Poste, a partire dal secondo trimestre del 2023, di acquisire il 100 per cento di MLK Deliveries;
- la sottoscrizione di un contratto con MFM Holding Ltd (società di gestione digitale del risparmio, specializzata in portafogli in ETF - Exchange Traded Funds che controlla il 100
95 Trattasi di linee di credito a revoca dove la banca può revocare, a propria discrezione, l'utilizzo della linea medesima.
per cento di Moneyfarm), che prevede un aumento di capitale da parte di quest’ultima per un valore di circa 40 mln (36 mln di GBP – sterline britanniche) mediante l’emissione di azioni privilegiate convertibili che sono state sottoscritte da Poste e da Allianz Asset Management GmbH (l’azionista di minoranza di Moneyfarm Holding Ltd). L’operazione di aumento di capitale si è svolta in due fasi: nella prima, conclusasi nel mese di agosto 2019, Poste ha sottoscritto azioni di MFM Holding Ltd per un valore di 15 mln, rappresentative del 9,70 per cento dei diritti di voto (10,36 per cento dei diritti patrimoniali); nella seconda, perfezionata a maggio 2020 a valle dell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità di vigilanza di Germania (Bafin) e Regno Unito (FCA), la Società ha sottoscritto ulteriori azioni MFM Holding per un valore complessivo di circa 9,6 mln, con un incremento della partecipazione fino al 14,10 per cento dei diritti di voto (15,16 per cento dei diritti patrimoniali);
- la stipula, a novembre 2020, di un finanziamento di 150 mln con la Banca Europea degli Investimenti (BEI), erogato nel mese di maggio 2021 con scadenza a maggio 2028;
- l’emissione, a dicembre 2020, di un prestito obbligazionario senior unsecured96 per un ammontare nominale complessivo di 1 mld, destinato a investitori istituzionali. L’emissione, realizzata in due tranche di pari importo ma con scadenze diverse, è stata realizzata nell’ambito del Programma Euro Medium Tern Notes (EMTN) che Poste italiane ha in essere presso la Borsa di Lussemburgo per un ammontare di 2,0 mld;
- la distribuzione a favore degli azionisti di Poste italiane s.p.a. di un acconto, pari a 0,162 euro per azione, sul dividendo ordinario previsto per l’esercizio 2020 per un valore complessivo di 211 mln (200 mln nel 2019).
Gli eventi di rilievo successivi al 31 dicembre 2020 sono invece i seguenti:
- la rimozione del vincolo di destinazione del Patrimonio BancoPosta inerente alle attività, ai beni e ai rapporti giuridici che costituiscono il cd “Ramo Debit”, deliberata dal Consiglio della Società a gennaio 2021 e approvata in via definitiva dall’Assemblea straordinaria degli azionisti di Poste italiane del 28 maggio 2021, previo ottenimento di tutte le autorizzazioni previste. L’operazione è finalizzata al completamento del processo di
96 Le obbligazioni senior unsecured sono prive di garanzie reali di rimborso in caso di default dell’emittente, in quanto non risultano coperte da parti specifiche del patrimonio dell’emittente.
accentramento della monetica97 sull’Istituto di Monetica Elettronica (Imel) PostePay s.p.a. I correntisti BancoPosta, in altri termini, potranno accedere alle più complete funzionalità che caratterizzano l’ecosistema di pagamento/incasso di Postepay, grazie all’integrazione delle funzionalità della carta di debito BancoPosta e senza che ciò comporti per la clientela modifiche delle condizioni economiche del prodotto. L’atto di conferimento del Ramo Debit da parte di Poste in favore di Postepay decorre dal 1° ottobre 2021;
- l’acquisizione a gennaio 2021, a valle dell’accordo preliminare sottoscritto a novembre 2020 da Poste con la società olandese PostNL European Mail Holdings B.V. e la società tedesca Mutares Holding – 32 GmbH, dell’intero capitale sociale di Nexive Group s.r.l. al prezzo di 34,4 mln, calcolato sulla base di un valore di impresa di 50 mln e di un indebitamento netto di 15,6 mln. L’operazione è finalizzata a rafforzare la posizione di Poste sul mercato della corrispondenza e della consegna dei pacchi;
- l’acquisizione, a marzo 2021, del 51 per cento del capitale sociale di Sengi Express Limited, società interamente posseduta da Cloud Seven Holding Limited con sede a Hong Kong, per un corrispettivo di 16 mln. L’operazione ha l’obiettivo di sviluppare e fidelizzare il flusso di spedizioni e-commerce fra Italia e Cina;
- la presentazione, a marzo 2021, del nuovo piano strategico “2024 Sustain & Innovate” che prosegue il percorso avviato dal precedente “Deliver 2022”;
- l’avvio della negoziazione per il rinnovo della convenzione con il Mef, scaduta a dicembre 2020, che disciplina la remunerazione della giacenza dei conti correnti postali intestati a soggetti diversi dalla clientela privata per il biennio 2021-2022;
L’Assemblea ordinaria degli azionisti nella riunione del 28 maggio 2021, in coerenza con la politica di distribuzione dei dividendi approvata dal Consiglio, ha deliberato:
- di destinare l’utile netto del Patrimonio BancoPosta di 628,8 mln, come segue:
- a “Riserva di utili” per 50 mln;
- a disposizione di Poste italiane per l’eventuale distribuzione per 578,8 mln;
- di destinare l’utile netto di Poste italiane di 324,8 mln come segue:
- a “Riserve di utili” afferenti al Patrimonio BancoPosta per 50,0 mln;
97 Il comparto della monetica accoglie i mezzi di pagamento elettronici che possono essere collegati ai servizi di conto corrente (ad es. carte Postamat) o presentarsi come prodotti indipendenti (ad es. carte Postepay) e comprende tutte quelle attività legate all’emissione e collocamento delle carte di pagamento (issuing), nonché all’accettazione dei pagamenti presso gli esercenti (acquiring).
- a Riserva denominata “Risultati portati a nuovo”, come quota non disponibile alla distribuzione, per 1,9 mln98;
- alla distribuzione in favore degli azionisti per il residuo di 272,9 mln;
- di distribuire un dividendo di euro 0,486 per azione (superiore del 5,0 per cento sul dividendo del 2019), a valere sull’utile dell’esercizio di Poste italiane disponibile per la distribuzione (272,9 mln), come segue:
- l’importo di euro 0,162 per ognuna delle azioni ordinarie risultate in circolazione alla data di “stacco cedola”, escluse le azioni proprie in portafoglio, a titolo di acconto sul dividendo, già messo in pagamento a decorrere dal 25 novembre 2020 per un importo complessivo di 210,7 mln;
- l’importo di euro 0,324 per ognuna delle azioni ordinarie in circolazione il 21 giugno 2021, data prevista per lo “stacco cedola”, escluse le azioni proprie in portafoglio a tale data, a titolo di saldo del dividendo.
8.2 Stato Patrimoniale di Poste italiane s.p.a.
La struttura patrimoniale della Società evidenzia, al 31 dicembre 2020, un Patrimonio netto
di 7.239 mln, che copre ampiamente il Capitale investito netto (3.779 mln - Tabella 24).
98 L’ammontare di 1,9 mln si riferisce al provento indisponibile alla distribuzione, rilevato a conto economico per la valutazione a fair value delle azioni Visa Preferred Stock che, in applicazione del d.lgs. n. 38/2005, non può essere oggetto di distribuzione fino al suo effettivo realizzo.
Tabella 24 - Capitale investito netto e relativa copertura
(dati in milioni)
31 dicembre 2019 | 31 dicembre 2020 | Δ 20/19 | Δ% 20/19 | |
Immobilizzazioni materiali | 1.931 | 2.017 | 86 | 4,5 |
Immobilizzazioni immateriali | 562 | 719 | 157 | 27,9 |
Attività per diritti d'uso | 1.119 | 1.034 | (85) | (7,6) |
Partecipazioni | 2.205 | 2.215 | 10 | 0,5 |
Capitale Immobilizzato | 5.817 | 5.985 | 168 | 2,9 |
Rimanenze | - | 21 | 21 | - |
Crediti commerciali e Altri crediti e attività | 4.845 | 5.462 | 617 | 12,7 |
Debiti commerciali e Altre passività | (4.559) | (5.111) | (552) | 12,1 |
Crediti (Debiti) per imposte correnti | (153) | 137 | 290 | n.s. |
Capitale Circolante netto | 133 | 509 | 376 | n.s. |
Capitale investito lordo | 5.950 | 6.494 | 544 | 9,1 |
Fondi per rischi e oneri | (1.131) | (1.309) | (178) 15,7 | |
Trattamento di fine rapporto | (1.107) | (1.003) | 104 (9,4) | |
Crediti/(Debiti) per imposte anticipate/differite | 8 | (403) | (411) n.s. | |
Capitale investito netto | 3.720 | 3.779 | 59 | 1,6 |
Patrimonio netto | 6.328 | 7.239 | 911 | 2,0 |
Fonte: Poste italiane s.p.a. - Relazione finanziaria annuale 2020.
Il Capitale immobilizzato si attesta a 5.985 mln (5.817 mln nel 2019, +168 mln). Alla formazione del saldo hanno concorso, principalmente, Investimenti per 612 mln, illustrati nel prosieguo, in parte compensati da Ammortamenti e Svalutazioni/Riprese di valore per 422 mln. Con riferimento alle Partecipazioni la movimentazione dell’anno evidenzia incrementi per 22 mln
- riferibili alle sottoscrizioni in conto capitale in favore delle controllate MLK Deliveries (15 mln) e sennder Italia s.r.l. (3 mln), al versamento in conto capitale a favore della collegata FSIA Investimenti s.r.l. (2 mln) e alla cessione in favore di Poste italiane dei rami d’azienda afferenti le attività di gestione di Information Tecnology di Poste Vita, Poste Assicura e Poste Welfare Servizi (2 mln) - e decrementi per 12 mln, relativi alle svalutazioni del valore delle partecipazioni nella controllata Indabox s.r.l. (1 mln) e nella collegata Anima Holding s.p.a. (11 mln), attuate sulla base delle informazioni disponibili e delle risultanze degli impairment test eseguiti. Tali importi sono rilevati a conto economico, rispettivamente alle voci Altri costi e oneri e Oneri finanziari.
Il Capitale circolante netto al 31 dicembre 2020 ammonta a 509 mln e si incrementa di 376 mln rispetto a fine 2019. Nell’aggregato rileva l’aumento del saldo dei Crediti netti per imposte correnti (+290 mln), riconducibile ai positivi effetti derivanti dall’adesione al
regime del “Patent box”99 e dal beneficio fiscale connesso all’Aiuto alla Crescita Economica (Ace)100 e la diminuzione dei Debiti (-552 mln) riferibile, principalmente, al decremento degli oneri verso il personale. Nel dettaglio, i Crediti ammontano a 5.462 mln, si incrementano di 617 mln rispetto al precedente esercizio e sono costituiti per il 54,6 per cento da Crediti commerciali e per il restante 45,4 per cento dagli Altri crediti e Attività (Tabella 25).
Tabella 25 – Crediti
Saldo al 31 dicembre 2020
Attività
non correnti
Attività
correnti
Totale % sul totale
Attività
non correnti
Totale
correnti sul totale 20/19
Attività
% Δ%
Saldo al 31 dicembre 2019
(dati in milioni)
Crediti verso clienti Crediti verso Controllante Crediti verso imprese controllate e collegate | 5 - - | 1.859 45 481 | 1.864 45 481 | 38,5 0,9 9,9 | 1 - - | 2.057 36 890 | 2.058 36 890 | 37,7 0,7 16,3 | 10,4 -20,0 85,0 |
CREDITI COMMERCIALI | 5 | 2.385 | 2.390 | 49,3 | 1 | 2.983 | 2.984 | 54,6 | 24,9 |
Crediti per sostituto d'imposta | 1.357 | 471 | 1.828 | 37,7 | 1.474 482 | 1.956 | 35,8 | 7,0 | |
Crediti per accordi CTD | 66 | 82 | 148 | 3,1 | 57 | 79 | 136 | 2,5 | -8,1 |
Crediti vs enti previdenziali e assistenziali (escl. accordi CTD) | - | 93 | 93 | 1,9 | - | 175 | 175 | 3,2 | 88,2 |
Crediti per somme indisponibili per provvedimenti giudiziari | - | 79 | 79 | 1,6 | - | 78 | 78 | 1,4 | -1,3 |
Ratei e risconti attivi di natura commerciale e altre attività | - | 5 | 5 | 0,1 | - | 7 | 0,1 | 40,0 | |
Crediti tributari | - | 4 | 4 | 0,1 | - | 31 | 31 | 0,6 | n.s. |
Crediti vs imprese controllate | - | 257 | 257 | 5,3 | - | 42 | 42 | 0,8 | -83,7 |
Crediti per interessi attivi su rimborso IRES | - | 46 | 46 | 0,9 | - | 46 | 46 | 0,8 | 0,0 |
Crediti decreto rilancio 00/0000 | - | - | - | 00 | 6 | 35 | 0,6 | 0,0 | |
Crediti diversi | 13 | 90 | 103 | 2,1 | 17 | 73 | 90 | 1,6 | -12,6 |
Fondo svalutazione crediti verso altri | (1) | (107) | (108) | -2,2 | (1) | (117) | (118) | -2,2 | 9,3 |
ALTRI CREDITI E ATTIVITA' | 1.435 | 1.020 | 2.455 | 50,7 | 1.576 895 | 2.478 | 45,4 | 0,9 | |
TOTALE CREDITI | 1.440 | 3.405 | 4.845 | 100,0 | 1.577 | 3.878 | 5.462 | 100,0 | 12,7 |
Fonte: Poste italiane s.p.a. - Relazione finanziaria annuale 2020.
I Crediti commerciali ammontano a 2.984 mln e registrano un incremento del 24,9 per cento sul 2019, come illustrato nella Tabella 26.
99 Il Patent box è un regime di tassazione agevolata introdotto con la Legge di Stabilità 2015 (l. 190/2014), che prevede la detassazione ai fini IRES e IRAP di una quota pari al 50 per cento dei redditi generati dall’utilizzo di taluni beni immateriali. L’opzione è quinquennale, rinnovabile e irrevocabile.
100 L’ACE (aiuto alla crescita economica) è un’agevolazione introdotta nel 2011 per favorire il rafforzamento della struttura patrimoniale delle imprese e del sistema produttivo italiano e consiste nella deduzione, dal reddito imponibile netto, di un importo corrispondente al rendimento figurativo degli incrementi di capitale proprio realizzati a partire dal 2011.
Tabella 26 - Crediti commerciali
2019
2020
Δ
20/19
Δ%
20/19
(dati in milioni)
Clienti privati | 1.057 | 1.327 | 270 | 25,5 |
Crediti verso clienti privati | 1.313 | 1.591 | 278 | 21,2 |
Fondo svalutazione verso clienti privati | (256) | (264) | (8) | 3,1 |
CDP - Attività di raccolta del Risparmio postale | 451 | 432 | (19) | -4,2 |
Ministeri ed Enti pubblici | 356 | 299 | (57) | -16,0 |
Rimborso delle Integrazioni tariffarie editoria - PCM | 50 | 67 | 17 | 34,0 |
Pagamento Pensioni - Inps | 12 | 25 | 13 | n.s. |
Servizi di Spedizione con utilizzo dei conti di credito - Varie pp.aa. | 73 | 67 | (6) | -8,2 |
Rimborso spese immobili, veicoli e vigilanza per conto - Mise | 79 | 81 | 2 | 2,5 |
Altri Servizi - Varie pubbliche xxx.xx | 299 | 224 | (75) | -25,1 |
Fondo svalutazione crediti | (157) | (165) | (8) | 5,1 |
CREDITI VS CLIENTI | 1.864 | 2.058 | 194 | 10,4 |
Remunerazione raccolta su c/c | 15 | 5 | (10) | -66,7 |
Servizio Universale | 31 | 31 | - | - |
Riduzioni tariffarie/Agevolazioni elettorali | 1 | 1 | - | - |
Servizi delegati | 28 | 30 | 2 | 7,1 |
Altri crediti | 2 | 2 | - | - |
Fondo svalutazione crediti vs Controllante | (32) | (33) | (1) | 3,1 |
CREDITI VS CONTROLLANTE | 45 | 36 | (9) | -20,0 |
Crediti verso imprese controllate e collegate | 481 | 890 | 409 85,0 | |
Fondo svalutazione crediti | - | (1) | (1) n.s. | |
CREDITI COMMERCIALI | 2.390 | 2.984 | 594 | 24,9 |
Fonte: Elaborazione su dati di Poste italiane s.p.a.
I Crediti verso Clienti, al netto del Fondo svalutazione di 429 mln stanziato a copertura delle perdite attese, ammontano a 2.058 mln. Nel dettaglio:
- i Crediti verso clienti privati segnano una crescita, passando da 1.057 mln del 2019 a 1.327 mln, in relazione all’incremento dei Crediti per servizi spedizione pacchi (189 mln nel 2019, 541 mln nel 2020) derivante dallo sviluppo del volume d’affari del comparto pacchi. Le azioni di sollecito e di recupero intraprese dalla Società nel corso dell’anno hanno consentito il recupero di crediti pregressi per 156 mln. A copertura dei Crediti verso Clienti privati è stanziato un Fondo svalutazione di 264 mln;
- i Crediti verso Cassa Depositi e Prestiti – Cdp (432 mln) si riferiscono ai corrispettivi per il servizio di raccolta del Risparmio postale prestato per conto di Cdp nell’ultimo trimestre del 2020. La fatturazione e liquidazione del credito avvengono con cadenza trimestrale, come previsto nell’apposita Convenzione 2018-2020 che, scaduta il 31 dicembre 2020, è in corso di rinnovo per il triennio 2021-2023;
- i Crediti verso Ministeri ed Enti pubblici, pari a 299 mln diminuiscono di 57 mln. Nel dettaglio, il credito per Rimborso delle integrazioni Tariffarie all’Editoria, riferito alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento dell’editoria, ammonta a 67 mln, di cui 53 mln maturati nell’esercizio. Tale credito è esposto al lordo di un incasso non disponibile di 24 mln, relativo alle integrazioni praticate nel primo semestre del 2020, depositato dalla Presidenza su un conto infruttifero tenuto dalla Società presso la Tesoreria dello Stato, per il cui svincolo è necessario attendere il parere favorevole della Commissione Europea, e di ulteriori 17 mln interamente svalutati, in quanto privi di copertura finanziaria nel Bilancio dello Stato101. A febbraio 2021 sono stati incassati ulteriori 11 mln, anch’essi non disponibili, relativi a integrazioni tariffarie praticate nel terzo trimestre 2020. Per quanto riguarda i Crediti verso il Mise (81 mln), come già riferito nel precedente referto, Poste ha avviato un’azione giudiziale per il riconoscimento di 62 mln di oneri vari derivanti dall’utilizzo di immobili, sostenuti dalla Società nel periodo 1997-2012 per conto dell’ex Ministero delle comunicazioni. Il credito è completamente svalutato. Il Tribunale civile di Roma con sentenza 6747 del 30 aprile 2020, parzialmente favorevole alla Società, ha condannato il Mise al pagamento dell’importo di 33,6 mln oltre a interessi per 3,5 mln. Il Mise ha impugnato la sentenza con istanza di sospensiva dinanzi alla Corte di appello che, il 3 dicembre 2020, ha rigettato la richiesta interinale. Attualmente si è in attesa della decisione di merito in secondo grado. La Società, in considerazione della sentenza di primo grado, sta valutando le azioni da intraprendere per il recupero dei crediti maturati successivamente al 31 dicembre 2012. Il credito verso l’Inps di 25 mln e relativo al servizio di pagamento delle pensioni, è stato interamente incassato nei primi mesi del 2021. Poste, nella consapevolezza che i ritardi nell’incasso di crediti verso pubbliche amministrazioni centrali e locali sono spesso causati dalla mancanza di stanziamenti nei bilanci delle diverse amministrazioni o dall’assenza di contratti o convenzioni, ha avviato nel corso dell’anno interventi specifici finalizzati al rinnovo delle convezioni scadute e al sollecito degli stanziamenti. Tali azioni hanno permesso l’incasso, nei primi mesi del 2021, di crediti
101 Con riferimento ad alcune attività regolamentate da disposizioni di legge e da apposite convenzioni o contratti (Servizio Universale, riduzioni tariffarie concesse per campagne elettorali), che prevedono un parziale rimborso degli oneri sostenuti dalla Società da parte della Pubblica Amministrazione, occorre rilevare che i rimborsi spettanti a Poste Italiane non sono sempre associati a contestuali risorse nel Bilancio dello Stato.
pregressi per 11 mln. A fronte dei Crediti verso Ministeri ed Enti pubblici è stanziato un Fondo svalutazione di 165 mln.
I crediti verso Controllante ammontano a 36 mln (45 mln nel 2019) e si riferiscono prevalentemente al credito per Servizio Universale maturato nel 2005 (8,7 mln), oggetto di tagli a seguito delle Leggi finanziarie 2007 e 2008, e soprattutto nel 2012 (22,6 mln) relativo al differenziale tra il compenso originariamente rilevato (350 mln) e quanto riconosciuto dall’AGCom per lo stesso anno (327 mln) al termine del processo di verifica sul costo netto. Tale importo, privo di copertura nel Bilancio dello Stato, è stato completamente svalutato. Con riferimento ai compensi maturati nel 2020, la Società ha incassato 262 mln, così come definito nel nuovo Contratto di Programma 2020-2024 entrato in vigore dal 1° gennaio 2020, e ulteriori 98 mln riferibili, tra l’altro, agli interessi maturati sulla raccolta dei conti correnti postali e ai compensi per i Servizi delegati svolti per conto dello Stato. Tale remunerazione è regolamentata da apposita convenzione con il Mef, rinnovata a maggio 2020 per il triennio 2020-2022. A fronte dei Crediti verso Controllante è stanziato un Fondo svalutazione di 33 mln. Ulteriori crediti residui maturati negli anni precedenti e privi di copertura nel Bilancio dello Stato afferiscono alle Riduzioni tariffarie elettorali degli anni 2012-2014 (0,6 mln).
I Crediti verso le imprese controllate e collegate, pari a 890 mln, evidenziano un incremento dell’85 per cento sul 2019 (481 mln) riconducibile principalmente all’aumento dei crediti di natura commerciale verso Poste Vita (147 mln nel 2019, 244 mln nel 2020, +66 per cento), riferibili a provvigioni derivanti dall’attività di collocamento presso gli uffici postali di polizze assicurative, e PostePay (122 mln nel 2019, 459 mln nel 2020), riguardanti i servizi di pagamento. I crediti verso Poste Vita sono stati incassati nel 2021, quelli verso PostePay sono stati oggetto di compensazione, per circa 287 mln, con i debiti che Xxxxx aveva nei confronti della controllata. Per i restanti crediti (172 mln) è previsto l’incasso nel 2021. A fronte dei Crediti verso le imprese controllate e collegate è stanziato un Fondo svalutazione di 1,0 mln.
Gli Altri crediti e attività ammontano a 2.478 mln e segnano un aumento di 23 mln sul 2019 (+0,9 per cento), in larga parte ascrivibile all’aumento dei Crediti verso enti previdenziali e assistenziali (+88,2 per cento) in relazione alle somme (57 mln) relative ai periodi di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa per Covid-19 che l’Azienda ha anticipato ai propri dipendenti a seguito dell'accesso al Fondo di solidarietà istituito presso l'Inps, alternativo alla Cassa Integrazione Guadagni, al fine di garantire la soluzione di continuità
nell'erogazione degli stipendi. Tali somme saranno recuperate mediante conguaglio con i contributi dovuti all’Inps a seguito dell’accesso alle prestazioni del Fondo di Solidarietà Bilaterale, abilitato dalla sottoscrizione degli accordi sindacali del 30 aprile e del 21 dicembre 2020. I crediti per Somme indisponibili per provvedimenti giudiziari (78 mln) si riferiscono per 65 mln a importi pignorati e non assegnati ai creditori, in corso di recupero, e per 13 mln a somme sottratte alla Società nel dicembre 2007 a seguito di un tentativo di frode, ancora oggi giacenti presso un istituto di credito estero, in attesa che il completamento delle formalità giudiziarie ne consentano lo svincolo (cfr cap. 10). I Crediti per interessi attivi su rimborso Xxxx riguardano gli interessi maturati sino al 31 dicembre 2020 sul credito per Xxxx, derivante dalla mancata deduzione ai fini Irap del costo del lavoro. Come già riferito nel precedente referto, sono stati instaurati presso la Commissione tributaria provinciale di Roma due contenziosi, in attesa del cui esito la Società ha provveduto alla svalutazione dell’intero importo. I crediti Decreto rilancio n. 34/2020 (35 mln) riguardano i crediti acquisiti negli ultimi mesi dell’esercizio 2020, in base alle prescrizioni del citato decreto poi convertito in l. n. 77 del 17 luglio 2020 e saranno utilizzati per compensare, negli anni dal 2021 al 2030, debiti di natura tributaria, previdenziale o fiscale sulla base di quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate con riferimento alle caratteristiche stesse dei singoli crediti. A fronte degli Altri crediti e attività è stanziato un Fondo svalutazione di 118 mln.
I Debiti si attestano a 5.111 mln (Tabella 27) (4.558 mln nel 2019) e sono costituiti per il 41,5 per cento dai Debiti commerciali e per il 58,5 per cento dalle Altre passività.
Tabella 27 – Debiti
Saldo al
%
Saldo al
%
31 dic. 2019 sul totale 31 dic. 2020 sul totale
Δ% 20/19
(dati in milioni)
Debiti vs fornitori Debiti verso imprese controllate e collegate Passività derivanti da contratti | 881 418 299 | 19,3 9,2 6,6 | 924 787 410 | 18,1 15,4 8,0 | 4,9 88,3 37,1 |
DEBITI COMMERCIALI | 1.598 | 35,1 | 2.121 | 41,5 | 32,7 |
Debiti vs il personale | 786 | 17,2 | 695 | 13,6 | -11,6 |
Debiti vs istituti di previdenza e sicurezza sociale | 516 | 11,3 | 453 | 8,9 | -12,2 |
Altri debiti tributari | 1.488 | 32,6 | 1.651 | 32,3 | 11,0 |
Altri debiti vs imprese controllate | 41 | 0,9 | 140 | 2,7 | 241,5 |
Debiti diversi | 117 | 2,6 | 42 | 0,8 | -64,1 |
Ratei e risconti passivi | 12 | 0,3 | 9 | 0,2 | -25,0 |
ALTRE PASSIVITA' | 2.960 | 64,9 | 2.990 | 58,5 | 1,0 |
DEBITI | 4.558 | 100 | 5.111 | 100 | 12,1 |
Fonte: Poste italiane s.p.a. - Relazione finanziaria annuale 2020
I Debiti commerciali ammontano a 2.121 mln, in aumento del 32,7 per cento sul 2019 per effetto principalmente dei maggiori Debiti verso imprese controllate e collegate (+88,3 per cento) riconducibili agli accordi stipulati con SDA per il servizio di ritiro, smistamento e consegna dei prodotti della gamma espresso nazionale e internazionale e con PostePay per i servizi di incasso e pagamento, nonché delle Passività derivanti da contratti (+37,1 per cento), in larga parte ascrivibili agli anticipi ricevuti dalla clientela a fronte di servizi da eseguire. In misura contenuta aumentano anche i debiti verso i fornitori (+4,9 per cento).
Il saldo dei Fondi per rischi e oneri (Tabella 24 - Capitale investito netto) si attesta a 1.309 mln, evidenziando un aumento di 178 mln sul precedente esercizio (1.131 mln, +15,7 per cento). La movimentazione intervenuta nel corso dell’anno è stata caratterizzata da accantonamenti per 703 mln, assorbimenti a conto economico per 150 mln e utilizzi per 375 mln. Gli accantonamenti più rilevanti hanno interessato il Fondo di incentivazione agli esodi (369 mln nel 2019, 414 mln nel 2020) e il Fondo oneri per il personale (58 mln nel 2019, 220 mln nel 2020), costituito a copertura di prevedibili passività afferenti al costo del lavoro. Diminuisce, rispetto al precedente esercizio, l’accantonamento al Fondo rischi operativi (33 mln nel 2019,
24 mln nel 2020), costituito per fronteggiare le passività derivanti dall’operatività BancoPosta, per effetto sia della revisione di stima di alcuni rischi legati al collocamento di prodotti del Risparmio postale emessi in anni passati, per i quali si sono registrate richieste di rimborso e contenzioso inerenti al riconoscimento degli interessi, che della conclusione delle iniziative di tutela intraprese in favore della clientela sottoscrittrice dei fondi immobiliari “Europa Immobiliare 1” (giunto a scadenza a dicembre 2017) e “Obelisco” (giunto a scadenza a dicembre 2018) che hanno comportato, nel triennio 2018-2020, un esborso complessivo di 236 mln.
Al 31 dicembre 2020 il Patrimonio netto di Poste italiane, che include la “Riserva per il Patrimonio BancoPosta” di 1.210 mln, ammonta a 7.239 mln con un incremento di 911 mln rispetto al 2019 (6.328 mln) e risulta così composto:
Capitale sociale 1.306 mln
Riserve 3.820 mln
Azioni proprie (40) mln Risultati portati a nuovo 2.153 mln PATRIMONIO NETTO 7.239 mln
Le variazioni del Patrimonio netto sono sinteticamente illustrate nella Tabella 28.
Tabella 28 - Variazioni del Patrimonio Netto | ||
(dati in milioni) | ||
PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2019 | 6.328 | |
Incrementi: | ||
Utile netto dell'esercizio 2020 | 325 | |
Piani di incentivazione | 4 | |
Variazione della Riserva di fair value | 1.215 | |
1.544 | ||
Decrementi: | ||
Perdite attuariali da TFR | 3 | |
Movimentazione della Riserva di Cash flow hedge | 17 | |
Distribuzione di dividendi agli Azionisti | 613 | |
633 | ||
PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2020 | 7.239 | |
Fonte: Elaborazione della Corte su dati di Poste italiane s.p.a. |
La variazione del periodo riflette l’utile netto conseguito nell’esercizio di 325 mln e l’incremento della Riserva di fair value per 1.215 mln. Tali aumenti sono stati parzialmente compensati dalla distribuzione di dividendi per complessivi 613 mln, di cui 402 mln a valere sull’utile 2019, come deliberato dall’Assemblea degli Azionisti del 15 maggio 2020 che ha definito la distribuzione del saldo dividendi tenuto conto dell’acconto di 200 mln già pagato nel mese di novembre 2019, e 211 mln a titolo di acconto del dividendo ordinario previsto per l’esercizio 2020, deliberato dal Consiglio di amministrazione dell’11 novembre 2020.
Posizione finanziaria netta
Al termine dell’esercizio 2020 la Posizione finanziaria netta della Società (Tabella 29) presenta un avanzo di 3.460 mln, in aumento di 852 mln sui valori del 2019 (2.608 mln).
Tabella 29 - Posizione Finanziaria Netta
(dati in milioni)
31 dicembre 31 dicembre Δ Δ% 2019 2020 20/19 20/19 | ||
Passività finanziarie BancoPosta (76.779) Debiti per conti correnti postali (53.880) Debiti verso istituzioni finanziarie (11.036) Mef conto Tesoreria dello Stato (4.542) Strumenti finanziari derivati (5.567) Cash flow hedging (102) Fair value hedging (5.450) Fair value vs Conto economico (15) Altre passività finanziarie (1.754) Passività finanziarie Patrimonio non destinato (2.301) Finanziamenti (624) Obbligazioni (50) Debiti verso istituzioni finanziarie (574) Debiti per leasing (1.149) Strumenti finanziari derivati (22) Cash flow hedging (6) Fair value hedging (16) Passività finanziarie verso imprese controllate (505) Altre passività finanziarie (1) | (94.946) (66.462) (14.348) (3.588) (8.263) (122) (8.121) (20) (2.285) (4.339) (2.533) (1.046) (1.487) (1.065) (11) (5) (6) (729) (1) | (18.167) 23,7 (12.582) 23,4 (3.312) 30,0 954 -21,0 (2.696) 48,4 (20) 19,6 (2.671) 49,0 (5) 33,3 (531) 30,3 (2.038) 88,6 (1.909) n.s. (996) n.s. (913) n.s. 84 -7,3 11 -50,0 1 -16,7 10 -62,5 (224) 44,4 - - |
PASSIVITA' FINANZIARIE (79.080) | (99.285) | (20.205) 25,6 |
Attività Finanziarie BancoPosta 75.238 Attività finanziarie al costo ammortizzato 38.295 Attività finanziarie al FVTOCI 36.799 Attività finanziarie al XXXXX 00 Strumenti finanziari derivati 73 Attività Finanziarie Patrimonio non destinato 941 Attività Finanziarie al costo ammortizzato 394 Attività finanziarie al FVTOCI 547 Strumenti finanziari derivati - | 91.453 48.664 42.638 73 78 000 000 000 1 | 16.215 21,6 10.369 27,1 5.839 15,9 2 2,8 5 6,8 (69) -7,3 30 7,6 (100) -18,3 1 - |
ATTIVITA' FINANZIARIE 76.179 | 92.325 | 16.146 21,2 |
AVANZO FINANZIARIO NETTO/(INDEBITAMENTO NETTO) (2.901) | (6.960) | (4.059) n.s |
Cassa e Depositi BancoPosta 4.303 Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 1.206 | 6.391 4.029 | 2.088 48,5 2.823 n.s. |
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA 2.608 | 3.460 | 852 32,7 |
Fonte: Poste italiane s.p.a. - Relazione finanziaria annuale 2020.
Le Passività finanziarie ammontano a 99,3 mld e si incrementano di 20,2 mld rispetto al precedente esercizio. In sintesi:
- le Passività finanziarie BancoPosta, pari a 94,9 mld, evidenziano un aumento di 18,2 mld sul 2019 per effetto principalmente dell’aumento dei Debiti per conti correnti postali che accoglie, oltre alle competenze nette maturate al 31 dicembre 2020 e regolate con la clientela a gennaio 2021, i debiti verso le società del Gruppo per 7,6 mld, e dei Debiti verso istituzioni finanziarie che riguardano operazioni di pronti contro termine stipulati con primari operatori finanziari e Controparte centrale per un nominale complessivo di titoli impegnati di 13,5 mld, le cui risorse sono state finalizzate a investimenti in titoli di Stato a
reddito fisso e alla provvista per il versamento di depositi incrementali a fronte di operazioni di collateralizzazione. Al 31 dicembre 2020 il fair value di tali debiti ammonta a 14,7 mld;
- le Passività finanziarie del Patrimonio non destinato, pari a 4.339 mln, evidenziano un incremento di 2.038 mln sul 2019, in larga parte ascrivibile all’emissione di due prestiti obbligazionari nell’ambito del Programma Euro Medium Term Notes di 2 mld: i) un prestito senior unsecured del valore nominale di 1,0 mld (pari al 47 per cento del debito), emesso a dicembre 2020 in due tranche dell’importo di 500 mln ciascuna e destinato a investitori istituzionali, con scadenza dicembre 2024 per la prima tranche e dicembre 2028 per la seconda; ii) un prestito Private Placement (collocamento privato) del valore nominale di 50 mln, emesso nel 2013 con scadenza nel 2023. Al termine dell’anno il fair value dei prestiti è, rispettivamente, di 1.004 mln e di 51 mln.
Inoltre, nel corso dell’esercizio 2020 la Società ha stipulato tre finanziamenti a medio termine per 750 mln, due dei quali rimborsati anticipatamente per 500 mln, e ha utilizzato linee di credito uncommited per finanziamenti a breve termine per complessivi 660 mln, dei quali 250 mln in essere al 31 dicembre 2020 (cfr. par. 8.1).
Le Attività finanziarie ammontano a 92,3 mld e sono rappresentate dalle Attività finanziarie BancoPosta per 91,5 mld e dalle Attività finanziarie del patrimonio non destinato per 872 mln. Con riferimento al Patrimonio BancoPosta:
- le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, pari a 48,7 mld (38,3 mld nel 2019), sono riconducibili per 33,3 mld (26,2 mld di valore nominale) a investimenti in titoli di Stato e titoli garantiti dallo Stato italiano, per 7,3 mld da depositi presso il Mef102 e per 8 mld da altri crediti finanziari relativi a depositi in garanzia per somme versate a controparti per operazioni di interest rate swap;
- le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla Redditività complessiva (FVTOCI - Fair Value Through Other Comprehensive Income) ammontano a 42,6 mld (36,8 mld nel 2019) e riguardano titoli di Stato italiani per 33,6 mld di valore nominale. Nell’esercizio la variazione di fair value è stata positiva per 3.645 mln, rilevata nell’apposita riserva di Patrimonio netto per la parte non coperta da strumenti di fair value hedge (1.947 mln) e a Conto economico per la parte coperta (1.698 mln);
102 Costituiti dagli impieghi della raccolta da clientela pubblica.