CONTRATTI di FIUME
Direzione Ambiente
LINEE GUIDA REGIONALI
per l’attuazione dei
CONTRATTI di FIUME
e di LAGO
Direzione Ambiente
LINEE GUIDA
REGIONALI
per l’attuazione dei
CONTRATTI
di FIUME e di LAGO
DGR n° 16 -2610 del 19 settembre 2011
DIREZIONE AMBIENTE
Settore Tutela ambientale delle acque Xxx Xxxxxxxx Xxxxxx, 00
00000 Xxxxxx xxxxxxxxxxxx.xxxxx@xxxxxxx.xxxxxxxx.xx xxxx://xxx.xxxxxxx.xxxxxxxx.xx/xxxxx/xxxxxxxxx.xxx
Indice
• Introduzione. 5
• Elementi cardine dei Contratti 9
• Inquadramento legislativo e nella pianificazione 11
• Lo svolgimento del processo 13
• Fasi del Contratto di Fiume o Lago 15
• Struttura organizzativa 16
• I documenti del Contratto 21
• Fase 1 - PREPARAZIONE 27
• Fase 2 - ATTIVAZIONE 29
• Fase 3 - ATTUAZIONE 31
• Fase 4 - CONSOLIDAMENTO 33
• ALLEGATI - Schemi esemplificativi 35
Introduzione
La finalità primaria del Contratto di fiume e di lago si delinea nel riconoscere il ruolo centrale del sistema acqua nelle politiche e nelle programmazioni inerenti il governo del territorio.
E’ ormai evidente che il degrado delle risorse idriche e dell’ecosistema ad esse connesso è imputabile a problematiche afferenti a tutti i settori coinvolti nella gestione del territorio e dell’ambiente e pertanto deve essere affrontato concertando le diverse politiche regionali, provinciali e comunali. Per migliorare lo stato di qualità ambientale dei corpi idrici è, infatti, necessario intervenire coinvolgendo una molteplicità di strategie, in coerenza con i rispettivi piani di settore, tra cui quelle afferenti ai comparti agro-zootecnico, energetico, di difesa idraulica, pesca, aree protette, escavazioni in alveo, cave, gestione invasi, senza di- menticare gli atti di pianificazione locale quali i piani regolatori comunali. Analoga importanza riveste inoltre il confronto con le realtà produttive, associative e della società civile, senza il cui coinvolgimento non è possibile attuare una reale gestione delle acque.
La frammentazione delle competenze e delle risorse da un lato e interessi a volte difficilmente conciliabili dall’altro, la non sempre efficace cooperazione infra e interistituzionale, la scarsa diffusione di una cultura della partecipazione pubblica, rappresentano gli elementi di un quadro che ha spinto la Regione Piemonte ad individuare, anche investendo risorse economiche ed umane, nuovi strumenti di approccio alla politica di gestione delle risorse idriche piemontesi.
Il Piano di Tutela delle Acque – PTA – redatto in conformità ai dettami della direttiva europea quadro sulle acque (2000/60/CE) e del d.lgs. 152/2006, ha introdotto in Piemonte il principio di acqua come “un diritto e un patrimonio comune appartenente all’umanità e a tutte le specie viventi, bene pubblico essenziale per l’ambiente e per il progresso economico e sociale, da proteggere, condividere e utilizzare in quanto tale.” Per raggiungere tali obiettivi “tutte le istituzioni competenti in materia improntano il loro operato ai principi di reciproca leale collaborazione e di partecipazione effettiva dei cittadini sin dalla fase di elaborazione delle azioni attuative del Piano …” In questa formulazione c’è la consapevolezza della complessità del sistema del governo delle acque, a partire dal valore non solo economico della risorsa, ma come patrimonio per tutta la popolazione con un universale diritto di accesso, per arrivare alla necessità di agire in modo sinergico e condiviso per una garanzia di vera tutela di questo bene nel tempo.
All’articolo 10 delle Norme del PTA si afferma che il Piano è attuato attraverso l’azione coordinata di tutte le istituzioni competenti in materia mediante il ricorso agli strumenti delle procedure negoziate e agli accordi ambientali; sono pertanto promosse modalità di gestione integrata a livello di bacino e sottobacino idrografico, che perseguano la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche e degli ambienti connessi, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico. Questi strumenti sono denominati Contratto di fiume o Contratto di lago.
La Regione ha rafforzato, inoltre, la valenza istituzionale dei Contratti richiamandoli espressamente nel- le Norme tecniche attuative del Piano Territoriale Regionale (PTR) ove si riconosce il loro ruolo nello sviluppo di sinergie con gli strumenti di pianificazione territoriale provinciale e locale al fine di favorire l’integrazione delle diverse politiche regionali.
In questo ulteriore passo, trova conferma il fatto che il Contratto, pur continuando a rappresentare uno strumento per l’applicazione di una disciplina settoriale diventa, in un bacino fluviale, la sede privilegiata di concertazione per l’applicazione armonica a scala locale delle molteplici politiche del territorio.
Ulteriore legittimazione, a conferma della validità della scelta piemontese, è avvenuta recentemente da parte dell’Autorità di Bacino del Fiume Po che nel proprio Piano di Gestione del Distretto Idrografico
5
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - Introduzione
(PdG Po) ha riconosciuto il Contratto quale strumento per il raggiungimento degli obiettivi di qualità am- bientale entro il 2015 e il 2021, previsti dalla direttiva quadro sulle acque.
Il concetto di “Contratto di fiume”, quale strumento per il raggiungimento di obiettivi di qualità anche attra- verso forme di partecipazione pubblica e privata, anziché unicamente mediante l’adozione di provvedimenti centralistici, ricorre in numerose iniziative adottate negli ultimi decenni da alcuni Stati europei. In parti- colare in Francia fin dagli anni ‘80, ma anche in Inghilterra, Germania e Belgio, si è fatto ricorso a questo strumento per affrontare gravi criticità idrologiche e ambientali in alcuni bacini idrografici.
Le esperienze internazionali, così come i primi Contratti avviati in Italia (Regione Lombardia oltre che Pie- monte) hanno evidenziato come tale strumento, pur condividendo alcuni caratteri distintivi generali, è appli- cato ed interpretato in modo diverso a seconda del territorio in cui ci si trova ad agire. Questo, principalmen- te perché ogni iniziativa è partita in modo indipendente senza un riferimento metodologico standardizzato e perché realtà territoriali di riferimento molto diverse tra loro hanno richiesto un approccio locale specifico.
In Piemonte il Contratto rappresenta una metodologia di lavoro che coinvolge le politiche e le attività di soggetti pubblici e privati, per la condivisione di decisioni sul territorio, nel rispetto delle reciproche com- petenze istituzionali.
Ha natura volontaria ed è un processo “democratico” che si affianca all’approccio del “command and con- trol”; quest’ultimo, pur se già ben rappresentato nel nostro ordinamento, ha dimostrato la propria fragilità, ad esempio nell’aspetto dei controlli sul territorio. Al contrario, il Contratto di Fiume e di Lago, attraverso la presa in carico di un impegno condiviso, mira ad ottenere un reale comportamento virtuoso di tutti coloro che vivono intorno al fiume (dalle istituzioni ai singoli cittadini): ciò può e deve rappresentare il punto di forza di questo strumento. Va sottolineato inoltre che l’adesione al Contratto, seppur volontaria, impegna i sottoscrittori a tener conto di quanto condiviso in tutta l’ordinaria attività istituzionale.
Sebbene la prospettiva per il futuro sia l’estensione di questa metodologia di azione a tutte le 34 aree idro- grafiche in cui il PTA ha suddiviso il territorio regionale, con l’obiettivo di renderla una prassi di lavoro ordinaria e uscire dall’attuale livello sperimentale, l’attivazione di nuovi Contratti sarà promossa dando valore alle spinte locali proprio perché non si può prescindere dalla volontà del territorio di cooperare per la propria tutela e il proprio sviluppo.
La Regione Piemonte vede nei Contratti lo strumento in grado di dare un indirizzo strategico alle politiche ordinarie di ciascuno degli attori interessati. In tale accezione rappresenta anche il mezzo attraverso cui integrare e orientare le risorse e le programmazioni economiche.
In questo momento di particolare crisi economica nel quale le risorse necessarie a sostenere le politiche ambientali saranno sempre più contenute, i territori che riusciranno a lavorare in modo sinergico e coeso e in cui tutti i soggetti insediati, pubblici e privati, si impegneranno ad operare in un quadro di forte valoriz- zazione del principio di sussidiarietà, avranno ragionevolmente più forti possibilità di invertire la tendenza al degrado territoriale/ambientale dei bacini fluviali e perseguire obiettivi di riqualificazione ambientale, sociale ed economica di tali territori.
In Piemonte già da tempo alcune istituzioni locali hanno individuato forme di collaborazione superando l’approccio individuale delle proprie attività e sviluppando veri e propri processi partecipati attraverso cui gestire in modo comune e condiviso le azioni utili e necessarie per lo sviluppo del proprio territorio met- tendo al centro del proprio operato il bacino fluviale. Le prime esperienze di Contratto, attivate in Piemonte (Sangone, Belbo, Orba e Agogna), sono partite proprio in quei territori dove un approccio innovativo alla
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - Introduzione
gestione delle problematiche ambientali locali stava già portando allo sviluppo di un metodo di lavoro fattibile ed operativo per armonizzare le politiche di un intero territorio ed agire in modo partecipato e condiviso.
Da “progetto” a “processo”, da “government” a “governance”: in questo si sintetizza il percorso evolutivo che ha caratterizzato il lavoro delle istituzioni piemontesi nello sviluppare lo strumento del Contratto di Fiume e di lago.
Per come sono stati ideati e dall’esperienza fino ad oggi condotta, il successo dei Contratti piemontesi è inevitabilmente legato ad una forte intenzionalità politica ma soprattutto ad una forte identificazione del territorio con un soggetto istituzionale, di carattere sovralocale, ma vicino alle realtà territoriali, e titolare delle funzioni amministrative più importanti in materia di governo delle acque, a cui tutti i soggetti coin- volti possano riconoscere univocamente un ruolo di coordinamento del processo. Per questo, in Piemonte, i soggetti istituzionali di riferimento per i Contratti sono, ad oggi, le Province titolari delle competenze in materia di gestione delle acque (concessioni di derivazione e autorizzazione allo scarico) e delle relative funzioni di controllo. Con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) possono, inoltre, fortemente indirizzare le politiche territoriali. La Regione, nel rispetto del principio di sussidiarietà, as- sume ruolo di indirizzo e di supporto e demanda alle Province la definizione, l’attuazione e la gestione concreta dei Contratti.
Il cuore del processo è il coinvolgimento del territorio e, in questa visione, tutti gli strumenti utili a garan- tire una partecipazione vera, diffusa e fattiva diventano elementi imprescindibili del Contratto di Fiume e di Lago.
L’esperienza condotta in Piemonte ha tuttavia evidenziato oggettive difficoltà nel dare sviluppo sul terri- torio ad un percorso reale e fattivo di partecipazione e di decisione.
E’ risultata chiara, pertanto, la necessità di redigere le presenti linee guida operative che diano oggetti- vità e replicabilità ad un percorso metodologico chiaro che, pur mantenendo alcuni elementi distintivi di base, sia adattabile alle diverse realtà territoriali. A questo scopo la Regione Piemonte ha attivato una collaborazione con il Dipartimento Interateneo Territorio - Politecnico e Università di Torino. A partire dal lavoro di ricerca svolto sono state predisposte le presenti Linee Guida quale strumento di supporto per le prossime esperienze, che costituiscono sintesi di quanto di comune e positivo le esperienze passate hanno evidenziato.
Elementi cardine
dei Contratti
La Regione Piemonte promuove la partecipazione negoziata come modalità di gestione integrata delle politiche ambientali e territoriali a livello di bacino e sottobacino idrografico attraverso il Contratto di fiume o il Contratto di lago (CdF/L), nel rispetto delle reciproche competenze e dell’autonomia di ge- stione che caratterizza l’attività di tutti i soggetti operanti.
Gli elementi caratterizzanti e imprescindibili del processo sono rappresentati dai seguenti punti:
1. I CdF/L costituiscono un metodo di lavoro per la gestione negoziata e partecipata delle risorse idriche a scala di Area idrografica. Non costituiscono un livello aggiuntivo di pianificazione, ma una modalità di gestione territoriale del corso d’acqua o del lago, a cui si aderisce volontariamente, attraverso cui integrare e coordinare gli strumenti di pianificazione e programmazione e gli interessi presenti sul territorio. Giuridicamente il Contratto è da intendersi come Accordo di programmazione negoziata.
2. Gli obiettivi dei CdF/L, perseguiti attraverso la predisposizione e la realizzazione del “Piano d’Azio- ne del Contratto”, concorrono al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale del Piano di Tutela delle Acque della Regione Piemonte (PTA), del Piano di Gestione del Distretto Idrografico del Fiume Po (PdG Po), della Direttiva 2000/60/CE e riguardano, in sinergia con la riduzione e preven- zione del rischio idraulico:
• la riduzione dell’inquinamento delle acque e salvaguardia dell’ambiente acquatico e degli eco- sistemi ad esso connessi;
• l’uso sostenibile delle risorse idriche;
• il riequilibrio del bilancio idrico;
• la riqualificazione e la valorizzazione dei sistemi ambientali e paesistici afferenti ai corsi fluviali;
• miglioramento della fruizione turistico-ambientale del fiume/lago;
• coordinamento delle politiche urbanistiche ed insediative dei territori comunali coinvolti;
• la condivisione delle informazioni e la diffusione della cultura dell’acqua.
3. Il processo di definizione di un Contratto di Fiume è sviluppato attraverso una serie di azioni, tra loro, fortemente correlate. La valorizzazione e condivisione del patrimonio conoscitivo di dati esistente, informazioni ed esperienze, l’analisi del territorio, il coinvolgimento degli attori, la partecipazione, la valutazione e l’automonitoraggio come forma di apprendimento costituiscono parte integrante del processo, cui garantiscono efficacia e legittimità, in un’ottica di ottimizzazione delle attività nonché delle risorse umane e finanziarie.
4. I CdF/L si basano sulla condivisione e l’esplicita corresponsabilità del processo e delle azioni in- dividuate, in un’ottica di governance integrata delle risorse idriche. Fondamentale quindi è la piena assunzione da parte di tutti i soggetti, pubblici e privati, coinvolti del proprio ruolo, nelle proprie competenze e della propria potenzialità di azione.
5. I CdF/L possono essere proposti, oltre che dalla Regione, dalle Province e da altri soggetti istituzio- nali. La Gestione tuttavia è, in linea generale, demandata agli Enti provinciali, in ragione delle speci- fiche competenze istituzionali in materia di Risorse idriche e del principio di sussidiarietà.
9
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - Elementi cardine dei Contratti
6. Ogni soggetto coinvolto partecipa in modo volontario al CdF/L secondo le proprie conoscenze e, fi- nanziariamente, in relazione alle proprie possibilità di spesa e agli impegni che si è assunto al momento della firma del CdF/L e della sottoscrizione del relativo Piano d’Azione.
7. La scelta dell’area in cui attivare prioritariamente un CdF/L dovrebbe rispondere ad almeno una delle seguenti condizioni: la presenza di criticità, conflitti e/o opportunità che necessitino di un approccio in- tegrato e partecipato per la gestione delle risorse idriche; la presenza di progettualità negoziali pregres- se, anche non inerenti alla gestione delle risorse idriche (es. Patti Territoriali) che abbiano sedimentato sul territorio una certa consuetudine alla cooperazione.
8. È possibile l’attivazione dei Contratti anche su realtà territoriali più contenute rispetto alle Aree idro- grafiche del PTA in presenza di particolari criticità o di una forte volontà e coesione del territorio per gestire e risolvere in modo partecipato problematiche di carattere strettamente locale.
9. Il Piano d’Azione deve essere sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica (VAS) ai sensi della l.r. 40/1998, prima della sottoscrizione formale del Contratto.
10. In caso di volontà di avvio di un processo partecipato che si possa inquadrare nell’attuazione del PTA e del PdG Po, quindi definito Contratto di Fiume o di Lago, il processo dovrà tener fede allo sche- ma concettuale delle presenti Linee Guida.
10
Inquadramento legislativo e
nella pianificazione
IN AMBITO LEGISLATIVO
NEL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE
E DI PROGRAMMAZIONE
I Contratti di Fiume/Lago piemontesi trovano attualmente legittima- zione nella normativa europea, nazionale, regionale, che definisce linee generali per l’attuazione di politiche territoriali e ambientali.
- La Direttiva 2000/60/CE istituisce un quadro per l’azione comu- nitaria in materia di gestione delle risorse idriche, individuando il “bacino idrografico” come corretta unità di riferimento per il gover- no e il risanamento delle acque. L’articolo 14 sancisce, inoltre, che “il successo della Direttiva dipende da una stretta collaborazione e da un’azione coerente a livello locale, della Comunità e degli Stati membri, oltre che dall’informazione, dalla consultazione e dalla par- tecipazione dell’opinione pubblica, compresi gli utenti”.
- Il D.Lgs 152/2006, riportante “Norme in materia ambientale”, re- cepisce la Direttiva 2000/60/CE e ribadisce il perseguimento degli obiettivi di prevenzione e riduzione dell’inquinamento. A questo sco- po, suddivide il territorio nazionale in distretti idrografici e prevede un Piano di Gestione per ogni distretto, attribuendone la competenza alle Autorità di Distretto idrografico.
- La Legge n. 662/1996 (Misure di razionalizzazione della finanza pubblica), all’art. 2 – comma 203 lett. a) – definisce l’Accordo di programmazione negoziata come “la regolamentazione concordata tra soggetti pubblici o tra il soggetto pubblico competente e la parte o le parti pubbliche o private per l’attuazione di interventi diversi, ri- feriti ad un’unica finalità di sviluppo, che richiedono una valutazione complessiva delle attività di competenza”.
- Piano di Gestione del distretto idrografico del Fiume Po (PdG Po), adottato con Deliberazione del Comitato Istituzionale n° 1 del 24 febbraio 2010, elaborato a partire dagli strumenti di pianificazione vigenti a livello distrettuale e sub-distrettuale e in particolare dai Pia- ni di Tutela delle Acque regionali. Il PdG Po promuove il Contratto come uno degli strumenti di attuazione.
– Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Regione Piemonte, ap- provato con DCR n° 117-10731 del 13 marzo 2007, specifico Piano di settore per il raggiungimento degli obiettivi di qualità della risorsa idrica. Le Norme del Piano, all’art. 10 comma 2, prevedono espli- citamente la promozione di: “[…] modalità di gestione integrata a livello di bacino e sottobacino idrografico, che perseguono la tute- la e valorizzazione delle risorse idriche e degli ambienti connessi, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico. In tal caso gli strumenti di programmazione sono denominati Contratto di Fiume o Contratto di Lago”.
- Piano Territoriale Regionale (PTR) della Regione Piemonte, qua- le strumento di pianificazione territoriale previsto dalla Legge regio-
11
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - Inquadramento legislativo e nella pianificazione
xxxx Xxxxx n. 56 del 1977 e approvato con D.C.R. del 21 luglio 2011, n. 122-29783, descrive gli elementi caratterizzanti il territorio e stabilisce le regole per la sua conservazione, riqualificazione e trasformazione. In particolare, il PTR riconosce il ruolo del Contratto quale strumento che permette lo sviluppo di sinergie con gli strumenti di pianificazione territoriale provinciale e locale, al fine di favorire l’integrazione delle diverse politiche.
- Programma di Sviluppo Rurale, nell’ambito del PSR 2007-2013 sono state previste, per alcune misure, specifiche priorità di finanzia- mento a favore dei soggetti, ricadenti dell’ambito territoriale dei Con- tratti, che intendessero attuare interventi di miglioramento ambientale ad adesione volontaria e da realizzarsi in aggiunta a quanto previsto dalle norme di legge (la cosiddetta condizionalità).
- Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, PTCP, ai sensi della Legge n.142 del 1990, è lo strumento di pianificazione che deli- nea gli obiettivi e gli elementi fondamentali dell’assetto territoriale di ogni provincia. Il PTCP rappresenta uno degli strumenti di applicazio- ne del PTA, così come previsto dall’art. 10 delle Norme di Piano.
12
Lo svolgimento del processo
L’applicazione del metodo dei Contratti in Piemonte passa attraverso la prima esperienza su 4 bacini pilota
- torrenti Sangone, Orba, Belbo e Agogna - che sono diventati la palestra in cui la Regione e le Province hanno cominciato a confrontarsi con il territorio e con le regole dei processi partecipati.
Benché ciascuno di questi bacini presenti peculiarità e problemi specifici strettamente connessi alle carat- teristiche del singolo contesto ambientale e socio-economico, ad una valutazione successiva gli obiettivi definiti, i percorsi operativi seguiti durante il processo e le criticità emerse, sono apparsi nel complesso simili fra loro.
È stato quindi possibile sintetizzare un percorso metodologico che, anche per gli aspetti più generali di organizzazione e gestione del processo, possa condurre alla sottoscrizione di un CdF/L. La metodologia comprende quattro momenti distinti: la Fase di preparazione, la Fase di attivazione, la Fase di attuazione e la Fase di consolidamento.
Le fasi di Preparazione e di Attivazione sono strettamente connesse e devono garantire la costruzio- ne di un percorso partecipato che conduca il territorio in modo consapevole e condiviso alla firma del Contratto. La costruzione e la condivisione del quadro conoscitivo, completo delle criticità e dei valori ambientali, paesistici e sociali del territorio, delle politiche e dei progetti locali (Dossier preliminare), rap- presenta il documento essenziale di discussione che permette ai tavoli di partecipazione di costruire uno scenario strategico di medio-lungo periodo, visione di riferimento per la costruzione del Piano di Azione del Contratto. L’esperienza ha evidenziato il valore di un accordo preliminare (Protocollo di Intesa) da sottoscrivere in fase di avvio del percorso di Contratto, quale elemento aggregante della partecipazione e catalizzatore degli altri interessi diffusi sul territorio.
La “partecipazione” in queste prime due fasi rappresenta il fulcro del processo: una partecipazione diffusa che sappia da una parte stimolare e consolidare la cooperazione interna ed interistituzionale e dall’altra coinvolgere il mondo dei privati anche mettendo in relazione e a confronto il “sapere esperto” con l’espe- rienza dei soggetti che vivono quotidianamente il territorio.
Una partecipazione con elevato “valore” deve essere necessariamente garantita anche per il processo di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) a cui deve essere sottoposto il Piano di Azione del Contratto.
Il quadro normativo nazionale definito dal D.lgs. 152/2006 in attuazione della Direttiva 2001/42/CE e specificato a livello regionale dalla D.G.R. 12-8931 del 9 giugno 2008, fa sì che il Piano d’Azione sia sottoposto alla procedura di VAS. Viene infatti disposto un obbligo di valutazione della compatibilità ambientale di tutti i piani o programmi che incidono sull’assetto del territorio poiché possono avere effetti significativi sull’ambiente.
L’approccio della VAS, come quello del Contratto, è principalmente basato sulla partecipazione di sogget- ti istituzionali e privati affinché ciascuno presenti la propria visione e le proprie necessità. Da questo deri- va un intenso confronto sia sul Rapporto Ambientale sia sul Piano d’Azione che, nell’esperienza pratica, ha comportato un ulteriore affinamento nell’integrazione fra le varie pianificazioni presenti sul territorio.
Nell’ambito del Piano di Azione, si delineano strategie e si identificano misure che spaziano su un ampio campo di attività: dalla riqualificazione ambientale al miglioramento della fruizione, dalla mitigazione del rischio idraulico fino agli aspetti inerenti specifici inquinanti e l’uso della risorsa. Tutto questo interessa un ampio territorio, l’area idrografica, e coinvolge un notevole numero di Comuni e di attività produttive pertanto, al di là delle procedure applicate ai singoli interventi, in questa accezione la procedura di VAS
13
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - Lo svolgimento del processo
diventa parte integrante del processo di costruzione del CdF/L e rappresenta lo strumento fondamentale per una visione complessiva del Piano di Azione stesso e della sua sostenibilità ambientale.
A valle della definizione del Piano di Azione e della positiva valutazione del procedimento di VAS, con la sottoscrizione del Contratto si dà formalmente avvio alla fase di Attuazione. Un formale Accordo di programmazione negoziata, che i soggetti sottoscrittori stipulano, è lo strumento attraverso cui ognuno si assume concretamente, nell’ambito delle proprie attribuzioni, impegni concreti per la realizzazione delle misure e delle azioni.
La sottoscrizione, pur essendo il coronamento di un percorso impegnativo, non deve essere inteso come la chiusura del processo, bensì come il punto di partenza di un cammino di attività partecipata che deve garan- tire l’operatività del Piano di Azione e lo stabilizzarsi di un metodo di lavoro che dovrebbe diventare prassi nell’accompagnare i programmi di sviluppo locale del territorio (fase di Consolidamento) .
Per garantire stabilità nel tempo, il Contratto si deve dotare di una struttura organizzativa interna e preve- dere una Cabina di Regia con funzioni decisionali e di coordinamento del processo, con il supporto di una Segreteria tecnica. Il coinvolgimento di tutti gli attori è garantito attraverso l’Assemblea di Bacino che, pur non avendo un ruolo decisionale, rappresenta il momento di consultazione ufficiale del territorio.
L’identificazione di un metodo/sistema organizzativo dedicato ad individuare e a rendere disponibili linee di finanziamento per il sostegno al Piano d’Azione rappresenta forse il compito più importante che coinvolge immediatamente la struttura di coordinamento durante la fase di consolidamento.
Perché il processo risulti chiaro sia a coloro che lo hanno sottoscritto, sia ai soggetti esterni, deve offrire una serie di strumenti di monitoraggio e valutazione che ne consentano l’analisi in ognuna delle diverse fasi. Rappresentano, quindi, strumenti chiave della Fase di attuazione il Piano di Comunicazione e Partecipazio- ne e il Programma di Monitoraggio che consentano di:
• assicurare un processo trasparente, nel quale tutti gli stakeholders possano avere accesso alle informa- zioni, incentivando la partecipazione e un atteggiamento propositivo per l’attuazione del Contratto;
• valutare, in modo chiaro, il grado di efficacia ed efficienza del processo in corso e successivamente lo stato di realizzazione del Piano di Azione, individuando i punti critici e le possibili azioni migliorative, nonché un bilancio complessivo dell’esperienza (anche al fine di renderla confrontabile e/o replicabile).
Nelle pagine che seguono vengono riportate le fasi del processo, la struttura organizzativa, gli organi-tipo e i documenti essenziali che devono supportare i Contratti in Piemonte.
14
Fasi del Contratto
di Fiume o Lago
circa 36 mesi
circa 18 mesi
continuativa
FASE 1 PREPARAZIONE
Su proposta della Regione Piemonte o del territorio
FASE 2 ATTIVAZIONE
FASE 3 ATTUAZIONE
FASE 4 CONSOLIDAMENTO
Analisi conoscitiva del ter- ritorio.
Coinvolgimento delle prin- cipali istituzioni interessa- te.
Elaborazione del Dossier Preliminare e firma del Protocollo d’Intesa
Concertazione istituziona- le, coinvolgimento degli interessi privati, attività di comunicazione e informa- zione della popolazione.
Elaborazione del Piano d’Xxxxxx e procedura VAS.
A seguito di una Valutazio- ne positiva di VAS:
Attuazione del Contratto secondo le modalità, le responsabilità, le tempisti- che e le risorse finanziarie indicate e sottoscritte nel Piano d’Azione.
Contratto di Fiume o Lago come pratica ordinaria di gestione integrata e par- tecipata delle risorse idri- che alla scala di bacino, di gestione dei conflitti, delle criticità e delle opportunità locali.
SOTTOSCRIZIONE DEL ‘CONTRATTO DI FIUME O DI LAGO’
Verifica dell’attuazione delle misure del Piano d’Azione attraverso il Programma di monitoraggio
15
Struttura organizzativa
Una prima individuazione della struttura organizzativa è effettuata all’interno del Protocollo di Intesa tra gli enti promotori del Contratto. Tale struttura può essere rivista ed estesa ad altri soggetti nell’ambito dell’evolversi del processo.
RESPONSABILITÀ
del CdF/L
La Regione Piemonte, quale soggetto promotore dei Contratti, per rendere maggiormente efficaci le azioni di gestione, pianificazione e salvaguardia della risorsa acqua e dell’ambiente ad essa connesso, ha ritenuto di applicare il principio di sussidiarietà e avvalersi del coordi- namento di un Ente locale vicino al territorio; il livello più idoneo per il raccordo delle realtà locali è stato identificato nelle Amministrazio- ni provinciali. Altri Enti di valenza sovralocale potranno proporsi e/o essere identificati quali soggetti coordinatori in situazioni territoriali e procedurali particolari da documentare. In ogni caso la Provincia di riferimento concorre all’azione di coordinamento del processo.
La Responsabilità del Contratto di Fiume pertanto è attribuita alla Pro- vincia competente per territorio che si avvale delle strutture di seguito illustrate.
CABINA di
REGIA
COMPOSIZIONE
Essa è costituita dai soggetti istituzionali che rivestono, in ragione delle loro competenze, un ruolo fondamentale per l’elaborazione e l’attua- zione del Contratto.
La Cabina di Regia è preferibilmente composta da:
• Regione Piemonte, nella persona dell’Assessore all’Ambiente o suo delegato;
• Autorità di Bacino (Autorità di Distretto)
• Provincia responsabile, cui è riconosciuto il ruolo di promozione e coordinamento del Contratto, nella persona dell’Assessore di rife- rimento o suo delegato;
• Altre Province, nel caso di un CdF/L interprovinciale;
• Rappresentanza significativa dei Comuni del Bacino, nella persona del Sindaco o suo delegato;
• Enti Parco.
Altri soggetti possono far parte della Cabina di Regia o rappresentarne interlocutori tecnici privilegiati qualora ne siano richieste le compe- tenze.
Ad esempio:
• Associazioni di Comuni (Comunità montane o collinari,Unioni di Comuni, Patti territoriali, etc);
• Agenzia Interregionale per il Po (AIPO);
• Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA);
• Autorità preposta all’organizzazione e controllo del Servizio idrico integrato.
16
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - Struttura organizzativa
Possono altresì essere coinvolti nelle sedute della Cabina di Regia eventuali consulenti tecnici, qualora le problematiche trattate ne richie- dessero il parere o le competenze, o portatori di interesse in relazione alle problematiche prevalenti.
Particolari esigenze espresse dal territorio potranno comportare ade- guamenti specifici nella composizione della Cabina di Regia.
FUNZIONE
La Cabina di Regia ha funzioni politico-decisionali e di coordinamen- to. E’ la sede ove vengono condivise le problematiche, fissati gli obiet- tivi, assunte tutte le decisioni inerenti le attività del Piano di Azione. Deve pervenire pertanto alla stesura condivisa del “Contratto di Fiume o di Lago”.
La Cabina di Regia svolge le proprie attività attraverso incontri plenari e si avvale del supporto della Segreteria Tecnica. Di tali incontri deve essere redatto un verbale di sintesi che rappresenta lo strumento di ap- provazione delle decisioni assunte.
La Cabina di Regia, qualora lo ritenga necessario, potrà dotarsi di un regolamento per la disciplina del proprio funzionamento e delle moda- lità di adozione delle decisioni che gli competono.
La Cabina di Regia nella programmazione delle azioni e nella defini- zione del suo programma generale di azioni future, dovrà tenere conto come riferimento privilegiato delle proposte che emergeranno dai lavo- ri dell’Assemblea di Bacino del Contratto di Fiume.
SEGRETERIA
TECNICA
COMPOSIZIONE
Essa è composta dai soggetti preposti all’elaborazione e alla gestione del Contratto di Fiume. In particolare da:
• Provincia di riferimento, rappresentata da una struttura dell’ente con competenze adeguate;
• eventuali consulenti esterni.
Possono essere coinvolti nelle sedute della Segreteria Tecnica anche al- tri soggetti, qualora le problematiche trattate ne richiedessero il parere o le competenze.
17
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - Struttura organizzativa
FUNZIONI
La Segreteria Tecnica è l’organo tecnico con funzioni operative a sup- porto della Cabina di Regia.
Ha il compito di realizzare tutti i passaggi necessari per una corretta e trasparente attuazione del Contratto, gestendo le tempistiche e l’orga- nizzazione generale delle diverse fasi di processo e di progetto.
In particolare, rientrano negli impegni della Segreteria Tecnica:
• l’adozione di strumenti diagnostici e l’elaborazione di analisi terri- toriali e approfondimenti;
• il coordinamento degli eventuali consulenti tecnici e delle loro at- tività;
• la redazione dei documenti del Contratto (compreso il Piano d’Xxxxxx);
• il supporto alle attività dei Tavoli Tecnici Tematici che verranno istituiti per l’implementazione delle azioni del Contratto;
• l’organizzazione delle Assemblee di Bacino;
• l’organizzazione e la gestione delle attività di comunicazione e in- formazione (Piano di comunicazione);
• la predisposizione del Rapporto Ambientale necessario per la VAS e ogni altro documento utile all’espletamento di tale procedura;
• l’organizzazione e la gestione delle procedure di monitoraggio del Contratto.
Per svolgere il proprio compito, la Segreteria Tecnica può avvalersi, qualora necessario, dell’ausilio degli uffici tecnici dei partecipanti alla Cabina di Regia e dei soggetti sottoscrittori, oltre a eventuali apporti da parte di altri soggetti (consulenti) da definire caso per caso.
La Segreteria tecnica può costituire gruppi di lavoro limitati e flessibili da attivarsi caso per caso coinvolgendo gli attori interessati in stretta relazione con le diverse problematiche e con gli obiettivi specifici dello scenario strategico.
18
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - Struttura organizzativa
ASSEMBLEA di BACINO
COMPOSIZIONE
L’Assemblea di Bacino è composta da:
• enti amministrativi e gestionali con competenza diretta o indiretta sul territorio del bacino idrografico;
• organizzazioni/organismi rappresentativi delle comunità locali;
• organizzazioni/organismi rappresentativi di gruppi di cittadini por- tatori di interesse.
Tutti i cittadini interessati possono partecipare ai lavori dell’Assemblea in qualità di uditori.
FUNZIONI
L’Assemblea di Bacino rappresenta la sede di concertazione del Con- tratto attraverso cui si attua la partecipazione diffusa degli interessi locali presenti nel bacino idrografico. Ha il compito di far emergere criticità e problematiche e condividere l’operato della Cabina di Regia. Ha altresì il compito di divulgare, attraverso i propri canali informativi, gli orientamenti maturati e le scelte relative all’attivazione, attuazione e gestione continuativa del Contratto di Fiume.
L’Assemblea si riunisce, in seduta plenaria, almeno una volta all’anno perché il territorio possa essere aggiornato periodicamente sullo stato di attuazione del Piano d’Azione e possa partecipare all’evoluzione del Contratto.
Sono possibili anche sessioni tematiche convocate su temi specifici, anche con riferimento a sottosistemi territoriali e/o ai diversi ambiti di intervento del Contratto.
NOTA
Gli incontri dell’Assemblea di Bacino dovrebbero svolgersi in sedi di- slocate in tutto il bacino, per favorire, alternativamente, la partecipa- zione di tutti i soggetti interessati.
19
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - Struttura organizzativa
TAVOLO TECNICO REGIONALE
Il Tavolo Tecnico di Coordinamento regionale è stato istituito dalla
D.G.R. 26-7889 del 21.12.2007 con il compito di “concertare le azioni di indirizzo, supporto e coordinamento dei processi di pianificazione partecipata attuati, ai sensi del Piano di Tutela delle Acque, con i Con- tratti di Fiume o di Lago”.
La convocazione avviene almeno una volta l’anno e ogni qualvolta vi siano argomenti generali da trattare in modo collettivo; può essere ri- chiesta da ciascuno dei componenti.
Il Tavolo tecnico di coordinamento regionale è composto da:
• il Direttore della Direzione “Ambiente”, o un suo delegato, in qua- lità di coordinatore;
• rappresentanti delle Direzioni regionali coinvolte nella gestione delle risorse idriche (agricoltura, pianificazione territoriale, difesa del suolo, opere pubbliche, montagna, attività produttive, etc.);
• rappresentanti delle Amministrazioni provinciali piemontesi.
20
I documenti del Contratto
Nell’ambito dello svolgimento dei Contratti devono essere predisposti i documenti di seguito illustrati.
Il Dossier Preliminare
Il Dossier Preliminare, è il primo documento da predisporre durante la Fase di preparazione, ha lo scopo di far emergere in linea generale le criticità del territorio e definire i primi obiettivi. Questo documento è la base per presentare il progetto di lavoro ai principali rappresentanti istituzionali per creare una prima aggregazione su finalità condivise.
Obiettivo del Dossier è fornire un primo inquadramento delle caratteristiche del bacino fluviale nel quale si intende avviare il Contratto per focalizzare i punti di forza e debolezza del territorio interessato, con particolare attenzione a:
• caratteristiche fisico-naturali del bacino (in particolare gli aspetti idrografici e geomorfologici);
• presenza di aree protette (cartografia);
• enti locali e altri enti per la gestione del territorio (ad esempio i parchi naturali) presenti nel bacino;
• aggregazioni territoriali avviate in occasione dell’adesione a eventuali progetti e/o programmi europei di riqualificazione del territorio e di sviluppo locale;
• principali attività economiche determinanti le pressioni presenti nel territorio;
• analisi dell’uso del territorio dell’area considerata;
• criticità presenti nel bacino fluviale (cartografia);
• stato ambientale delle acque del bacino (dati pregressi);
• analisi delle risorse e delle opportunità per la riqualificazione o lo sviluppo del bacino fluviale da svi- luppare anche tenendo conto delle dinamiche sociali ed economiche già attive sul territorio.
Prioritariamente la fonte delle informazioni necessarie è costituita dai dati già esistenti e prodotti dagli enti coinvolti nella loro attività istituzionale, messi a disposizione come patrimonio comune del Contratto.
La capacità di collaborazione e cooperazione dei soggetti istituzionali presenti sul territorio è fondamenta- le per il successo di un CdF/L. Un’analisi del contesto amministrativo locale può quindi essere importante per conoscere, in termini di esperienze pregresse, l’abitudine degli enti a lavorare insieme. In quest’ottica sarebbe opportuno descrivere le eventuali aggregazioni su programmi, progetti, piani già intrapresi in se- guito a una adesione volontaria dei Comuni (ad esempio Leader +, Interreg, Prusst o le stesse Agende 21).
21
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - I documenti del Contratto
Il Protocollo d’Intesa
Il Protocollo d’intesa sostanzia la volontà di alcuni dei soggetti presenti nel bacino fluviale di dare avvio al processo di costruzione del Contratto di Fiume o Lago, secondo i principi delineati nelle presenti linee guida.
Il Protocollo d’intesa deve contenere almeno:
1. l’elenco dei soggetti promotori dell’iniziativa;
2. la premessa indicante la natura e le finalità generali dello strumento “Contratto di Fiume” la necessità nonché la potenzialità per il bacino fluviale in esame di avviare tale Contratto;
3. gli obiettivi, le attività (definizioni delle fasi di lavoro per giungere alla sottoscrizione), la composizione iniziale della struttura organizzativa (Cabina di regia, Segreteria tecnica), i tempi di attuazione, il ruolo e gli impegni dei soggetti sottoscrittori;
4. sottoscrizione da parte dei soggetti presentati all’inizio del documento.
In allegato è riportato uno schema esemplificativo di Protocollo d’Intesa.
Il Piano d’Azione
Il Piano d’Azione ha un carattere prevalentemente operativo, poiché si compone di tutte quelle azioni che concorrono alla realizzazione degli obiettivi del CdF/L, con particolare attenzione agli interventi che contri- buiscono al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale fissati dalla Direttiva 2000/60/CE e recepiti dal PTA regionale e dal Piano di gestione del Distretto idrografico del Po.
L’elaborazione del Piano d’Azione è prevista nel corso della Fase di Attivazione e comprende:
1. L’ ANALISI TERRITORIALE DEFINITIVA che costituisce il fondamento conoscitivo del ter- ritorio del bacino idrografico e contiene l’approfondimento delle tematiche affrontate nel Dossier preliminare allo scopo di definire gli obiettivi del Contratto.
Dall’analisi dovrebbero emergere, in particolare:
• entità e cause del le criticità legate alla risorsa idrica (inquinanti correlati alla presenza di specifiche attività produttive di tipo industriale e agricolo, presenza di scarichi civili depurati e non, prelievi idrici in base alla tipologia di uso, presenza di opere idrauliche, fenomeno dell’abusivismo);
• le priorità su cui incentrare il Piano d’Xxxxxx stesso;
22
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - I documenti del Contratto
• le risorse e le opportunità da considerare nell’elaborazione di politiche integrate rivolte alla riqualificazione e valorizzazione dei sistemi afferenti al corso d’acqua, alla riduzione dell’inquinamento delle acque e all’uso sostenibile delle risorse idriche;
• le aree fortemente compromesse e quelle di particolare rilievo naturalistico, storico e culturale;
• principali attori (istituzionali e non) coinvolti nella gestione della risorsa idrica e il loro contributo, in base al proprio ruolo, per l’avvio delle azioni del Contratto.
E’ fondamentale che l’analisi territoriale metta in evidenza le relazioni fra le diverse criticità rile- vate al fine di valutare l’effetto sull’ambiente della sommatoria degli impatti per indirizzare cor- rettamente la scelta delle misure. Il documento deve essere corredato da cartografia tematica rap- presentativa dello stato ambientale di partenza e descrittivo degli scenari cui tendere attraverso la realizzazione delle azioni di piano.
Come nel Dossier preliminare, prioritariamente la fonte delle informazioni richieste è costituita dai dati già esistenti tuttavia in questa fase è possibile che si renda necessario un approfondimento conoscitivo su tematiche specifiche.
2. Il PIANO DI COMUNICAZIONE E PARTECIPAZIONE, che esplicita le modalità e le tem- pistiche attraverso cui garantire:
• il corretto coinvolgimento (informazione, consultazione, partecipazione attiva) di tutti i soggetti, in relazione al ruolo riconosciuto ed esercitato nell’ambito del processo parte- cipato
• la più chiara ed ampia comunicazione, per rendere pubblica e trasparente l’azione del Contratto.
Il Piano deve individuare le tecniche e le azioni più corrette (workshop, incontri tematici, mailing- list “ragionate”, seminari formativi, etc.) per far emergere dal processo criticità e problematiche e per garantire condivisione e supporto all’operato della Cabina di Regia.
Il processo di partecipazione deve, pertanto, essere costruito in modo da assicurare il pieno coin- volgimento sia delle istituzioni, sia dei portatori di interesse presenti sul territorio. In particolare è necessario stimolare a livello istituzionale:
* una cooperazione orizzontale, cioè la partecipazione interna tra le strutture interessate dalle tematiche del Contratto e presenti all’interno di ogni singolo ente coinvolto;
* una cooperazione verticale, cioè la partecipazione tra i diversi livelli di governo.
È inoltre fondamentale promuovere la partecipazione diffusa di tutti gli altri attori presenti sul territorio (privati, associazioni, organizzazioni di categoria, etc.). Con particolare riferimento alla cittadinanza potrebbe essere funzionale individuare e strutturare un percorso dedicato, parallelo al resto del processo, che coinvolga in modo privilegiato il mondo della scuola. Tale Piano dovrà
23
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - I documenti del Contratto
avere infatti anche una forte valenza educativa ed essere, quindi, finalizzato ad aumentare la consape- volezza e la responsabilità in ordine alle problematiche dell’ambiente fiume/lago e del suo territorio.
Lo stesso Xxxxx ha altresì il compito di individuare azioni di divulgazione che, attraverso gli adegua- ti canali informativi (logo del Contratto, sito internet, newsletter, organizzazione e partecipazione ad eventi, etc.), sia in grado di comunicare e pubblicizzare gli orientamenti maturati e le scelte relative all’attivazione, attuazione e gestione continuativa del Contratto di Fiume.
3. L’ABACO DELLE AZIONI, che rappresenta il cuore del Contratto, con l’elencazione e la descri- zione delle misure che si intendono attuare per concretizzare gli obiettivi del Contratto (ambientali, naturalistici, di mitigazione del rischio, di fruizione del territorio, di sviluppo, di cultura dell’acqua, etc.);
Possono fare parte delle misure:
• interventi già contenuti in altri piani e programmi al fine di concretizzare maggiormente sul territorio attività previste a scala regionale e individuare un valore aggiunto per l’attuazione della misura stessa (es. accelerazione in alcuni ambiti rispetto alle tempistiche previste a livello regionale) nonché integrare azioni derivanti da pianificazioni diverse;
• nuovi interventi fondamentali a livello locale per il raggiungimento degli obiettivi;
• interventi legati a specifiche richieste emerse dal territorio durante le attività di partecipa- zione pubblica.
4. Il PROGRAMMA DI MONITORAGGIO deve essere strutturato in modo da valutare sia l’evolu- zione del processo che il grado di attuazione del Piano di Azione.
Deve essere predisposto in modo che possa diventare il documento unico e generale che nel suo com- plesso consideri sia gli elementi propri del Piano d’Azione sia le ricadute ambientali definite in fase di VAS. Per essere completa l’attività di monitoraggio dovrebbe consentire di effettuare una “vera” valutazione, cioè esprimere un giudizio.
Tenute in conto delle indicazioni di carattere generale il Programma deve essere strutturato in modo da “monitorare e valutare”:
a. Efficacia ed efficienza del processo
b. Prestazione del piano (livello di attuazione ed efficacia del piano d’azione)
c. Contesto socio-economico-ambientale
Per ognuna di queste famiglie dovranno essere definiti specifici indicatori che consentano in modo semplice ed oggettivo di descrivere i risultati pertanto devono essere facilmente misurabili.
Nella definizione dovrà essere fatto riferimento preferibilmente a set di indicatori già esistenti ed uti- lizzati (ne sono un esempio gli indicatori definiti per il monitoraggio dello stato di qualità ambienta-
24
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - I documenti del Contratto
le) opportunamente integrati da altri dedicati e riferiti al contesto territoriale e al processo specifici.
A titolo di esempio si riporta lo schema seguente.
PROGRAMMA DI MONITORAGGIO | ||
EFFICACIA ED EFFICIENZA DEL PROCESSO | Ho coinvolto e ascoltato tutti i portatori di interesse? Ho condiviso le decisioni? Ho rispettato le regole di interazione tra le Amministrazioni e i gruppi di interesse? È valsa la pena? Ho ottimizzato le risorse umane e finanziarie? | |
MONITORAGGIO DI PRESTAZIONE | LIVELLO DI ATTUAZIONE DEL PIANO DI AZIONE¹ | Ho fatto quello che mi ero prefisso di fare dal punto di vista? (Da specificare sia dal punto di vista procedurale sia finanziario). |
EFFICACIA DEL PIANO | In che percentuale ho raggiunto gli obiettivi previsti? Ho ottenuto i benefici attesi? Ho risolto i problemi individuati? | |
MONITORAGGIO DI CONTESTO | Ho ottenuto un miglioramento del contesto socio-economico-ambienta- li identificato inizialmente? |
¹A titolo di esempio, per la definizione di questa tipologia di indicatori consultare il sito:
xxxx://xxx.xxxxxxx.xxxxxxxx.xx/xxxxx/xxxxxxxxxxxxx/xxx/xxxxxxxxxx/xxxxx.xxx
Per il Monitoraggio di prestazione, il documento dovrà contenere una tabella riassuntiva che metta in relazione ogni singola azione del Piano con i rispettivi indicatori per verificare il raggiungimento degli obiettivi.
Sulla base dei risultati del Programma di monitoraggio le misure del Contratto potranno essere modificate e integrate, al fine di rendere il Piano di azione più aderente alle necessità del territorio.
I Documenti a supporto della VAS
La Valutazione Ambientale Strategica (VAS), come già detto, si rende necessaria in quanto il Piano d’Azio- ne del Contratto genera effetti significativi sull’ambiente. L’espressione del Parere motivato deve precede- re la sottoscrizione ufficiale del Contratto (che conclude la fase di attivazione).
A tal fine è redatto, dalla Provincia responsabile (Autorità proponente), il Rapporto Preliminare che co- stituisce la documentazione su cui viene attivata la fase di specificazione (scoping) della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Contratto.
Viene quindi avviata la consultazione dei soggetti con competenza ambientale e, sulla base delle risultan- ze, stilato il Rapporto Ambientale.
25
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - I documenti del Contratto
Scopo del procedimento è la valutazione della sostenibilità ambientale delle misure previste dal Piano di Azione e la verifica della coerenza con i piani o programmi presenti sul territorio.
A seguito dell’espressione del parere motivato da parte dell’autorità competente (Regione Piemonte) il soggetto proponente (Provincia) elabora una Dichiarazione di Sintesi in cui si illustra in che modo il pare- re motivato sia stato recepito all’interno dei documenti del Contratto; la Provincia deve inoltre elaborare un documento inerente le misure adottate in merito al monitoraggio relativo alla valutazione degli effetti sull’ambiente derivanti dall’attuazione del piano e la verifica del raggiungimento degli obiettivi (artt. 17 e 18 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.).
Il Testo del “Contratto di Fiume o di Lago”
È l’accordo formale di programmazione negoziata che i soggetti aderenti stipulano assumendosi, ognuno nell’ambito delle proprie attribuzioni, impegni concreti per la realizzazione delle misure del Piano d’Azione.
È strutturato in modo da ripercorrere le tappe che hanno condotto alla firma del Contratto e specificando in particolare:
• Finalità e obiettivi
• Ambito d’intervento
• Metodologia e strumenti generali
• Organizzazione per la gestione del processo di attuazione del Contratto
• Impegni generali dei sottoscrittori
• Azioni del piano
• Ruolo dei soggetti
• Risorse finanziarie
• Tempi di attuazione
• Strumenti e modalità attuative
• Monitoraggio ed aggiornamento.
Costituiscono allegati al Contratto di Fiume o di Lago tutti i documenti del Piano di Azione e i documenti redatti nell’ambito della procedura di VAS.
È possibile visionare i documenti elaborati nell’ambito dei Contratti già attivati sul sito web della Regione Piemonte alla pagina: xxx.xxxxxxx.xxxxxxxx.xx/xxxxx/xxxxxxxxx.xxx.
26
Fase 1 - PREPARAZIONE
Obiettivo
Finanziamento
Individuazione di un’Area idrografica che necessiti di un approccio ne- goziato per una gestione condivisa del governo delle acque.E laborazione di una proposta progettuale al fine di creare sul territorio una prima aggregazione di soggetti istituzionali per l’attivazione di un CdF/L.
A carico dei proponenti.
Documenti da
produrre Partecipazione
Dossier Preliminare e Protocollo d’Intesa sottoscritto da una rappre- sentanza significativa dei soggetti istituzionali presenti sul territorio.
In questa fase la partecipazione coinvolge principalmente i soggetti istituzionali.
La partecipazione dei privati e dell’associazionismo è garantita da in- contri di partecipazione attiva.
L’informazione alla popolazione è favorita principalmente attraverso la realizzazione di specifiche pagine web.
Metodologia
La Provincia di riferimento individua al proprio interno la struttura che per competenza è più idonea alla gestione del processo. È inoltre importante la collaborazione interna all’ente con il coinvolgimento di tutte le strutture che hanno competenza sulle tematiche del Contratto. L’attivazione del processo per un CdF/L comporta i seguenti passi:
1. Individuare formalmente la struttura provinciale Responsabile per i Contratti di Fiume che seguirà l’intero svolgimento del Contratto.
2. Effettuare una prima individuazione della struttura organizzativa del Contratto (Cabina di Regia e Segreteria Tecnica).
3. Predisporre una prima bozza di Dossier Preliminare e di Protocollo d’Intesa che dovrebbe essere sottoscritto da una rappresentanza significativa dei soggetti istituzionali presenti nel ba- cino.
4. Avviare i processi iniziali di partecipazione e definire le modalità di comunicazione.L’iter procedurale per assicurare efficacia, trasparenza, legittimità e rappresentatività al processo do- vrebbe prevedere almeno:
A. Una prima azione di comunicazione e invito a partecipare rivolta ai principali soggetti istituzionali presenti sul territorio:
• Altre Province presenti sul territorio;
• Comuni principali del bacino o eventuali associazioni di Comuni;
• Comunità montane e/o collinari;
• Enti parco;
27
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - Fase 1 - PREPARAZIONE
• Autorità preposta all’organizzazione e controllo del Servizio idrico integrato;
• AdB Po, AIPO, ARPA.
B. Un successivo incontro con tutti i soggetti istituzionali interessati alla proposta progettuale, al fine di:
• esplicitare l’importanza del CdF/L per la gestione integrata e concertata delle ac- que;
• esplicitare la convenienza a partecipare sia in termini di efficienza delle azioni messe in atto attraverso un approccio integrato alle problematiche, sia in termini di pre- mialità per i comuni che partecipano;
• esplicitare gli impegni e l’onere di una partecipazione attiva;
• raccogliere indicazioni circa le principali criticità/opportunità e i principali conflitti presenti sul territorio e le possibili strategie da proporre nel Dossier Preliminare;
• raccogliere indicazioni circa i possibili attori non istituzionali da coinvolgere (por- tatori di interesse, associazionismo, scuole, …);
C. Un incontro di informazione pubblica, a cui dare un’ampia divulgazione, in cui sono invitati tutti i portatori di interesse, istituzionali e non, individuati attraverso la mappatura degli attori (ottenuta sia attraverso l’analisi territoriale, sia attraverso le indicazioni dei soggetti istituzionali). L’obiettivo è estendere l’informazione sulla volontà di attivare un CdF/L e raccogliere indicazioni in merito dal territorio.
D. Un incontro finale con i soggetti interessati al fine di:
• validare il Dossier Preliminare;
• sottoscrivere il Protocollo d’Intesa.
28
Fase 2 - ATTIVAZIONE
Obiettivo
Durata
Finanziamento Documenti da
produrre
Partecipazione
Valutazione
Firma del “Contratto di Fiume o di Lago” e sottoscrizione del Pia- no d’Azione. L’adesione al Contratto, seppur volontaria, impegna i sottoscrittori a tener conto di quanto condiviso in tutta l’ordinaria attività istituzionale.
Circa 18 mesi (indicativamente 15 mesi di attività conoscitiva e con- certativa per l’elaborazione del Piano d’Xxxxxx e del Rapporto Am- bientale per la VAS + 2 mesi di consultazione pubblica per procedura VAS + 1 mese di rielaborazione e presentazione dei documenti).
La possibilità di finanziamento può essere Regionale, a carico della Provincia proponente o anche tramite finanziamenti esterni.
Piano d’Azione comprensivo di Analisi territoriale definitiva, Piano di comunicazione e partecipazione, Abaco delle azioni e Programma di monitoraggio.
Testo del Contratto di Fiume o di Lago. Documenti di VAS.
La partecipazione deve prevedere forme di coinvolgimento di natura istituzionale, degli interessi privati e degli interessi organizzati.
I singoli cittadini possono contribuire al progetto in fase di consultazio- ne pubblica e partecipare alle Assemblee di bacino.
La procedura di valutazione peculiare di questa fase è la VAS.
Il parere motivato è propedeutico e vincolante per la sottoscrizione del Contratto.
Metodologia
La Provincia responsabile del CdF/L deve predisporre il Piano d’Azio- ne. L’attività è seguita dalla Cabina di Regia per gli aspetti decisionali e di indirizzo, dalla Segreteria Tecnica per i compiti operativi.
1. Avviare la predisposizione dell’Analisi territoriale definitiva.
Avviare le iniziative di coinvolgimento e divulgazione fondamentali per una corretta esecuzione della fase di attivazione. Un’attenta rendicontazione delle azioni mirate all’informazione e al coinvolgimento dei portatori di interesse presenti sul territorio costituisce parte integrante del Piano d’Azione attraverso il Piano di Comunicazione e Partecipazione.
Per assicurare efficacia, trasparenza, legittimità e rappresentatività al processo si dovrebbe pre- vedere:
• l’organizzazione di un “workshop di progettazione partecipata”, con i soggetti portatori interesse, in cui delineare le macrotematiche fondamentali per il territorio, da approfondi- re successivamente in specifici Tavoli tecnici tematici (focus group);
• il coinvolgimento della cittadinanza attraverso un percorso dedicato, parallelo al resto del processo, che coinvolga in modo privilegiato il mondo della scuola;
• l’organizzazione di almeno una Assemblea di Bacino;
• comunicazione e diffusione delle attività attraverso siti internet, opuscoli, quotidiani lo- cali.
29
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - Fase 1 - PREPARAZIONE
2. Predisporre l’Abaco delle Azioni individuando:
• le singole misure con la loro descrizione;
• i soggetti attuatori, responsabili della realizzazione di ogni singolo intervento;
• le tempistiche per la realizzazione di ogni singolo intervento;
• le previsioni di spesa e le fonti di finanziamento certe o ipotizzate;
• gli eventuali strumenti di pianificazione/programmazione cui l’azione fa capo.
È indispensabile pervenire alla definizione dell’Abaco delle Azioni attraverso la concertazione inter e infraistituzionale e assumendo le indicazioni risultanti dall’attività di partecipazione.
Predisporre il Programma di Monitoraggio.
3. Redigere il Rapporto preliminare per l’avvio della fase di specificazione (scoping) del procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano d’Azione.
Redigere il Rapporto ambientale a seguito della fine della fase di specificazione.
4. Redigere la versione definitiva del Piano d’Xxxxxx, in cui sono confluite le osservazioni della con- sultazione pubblica e del parere motivato conclusivo del processo di VAS, e il testo del “Contratto”.
5. Organizzare un evento pubblico per la firma del Contratto di Fiume.
30
Fase 3 - ATTUAZIONE
Obiettivo
Durata Finanziamento
Documenti da
produrre Valutazione
Attuare il Contratto di Fiume, cioè dare concreto avvio alle atti- vità, così come indicate nel Piano d’Azione. Il Piano d’Azione è uno strumento dinamico, che può essere integrato, previa valutazione di congruità, contestualmente all’evoluzione del Contratto stesso.
In relazione alle tempistiche delle azioni previste nel piano.
Ogni soggetto coinvolto partecipa, in relazione alle proprie possibilità e in riferimento alle azioni di cui è responsabile, al cofinanziamento del progetto e alla ricerca di nuovi finanziamenti.
Nell’ottica di un’azione continuativa di monitoraggio prevista dallo specifico Piano, a cura della Segreteria Tecnica deve essere predisposto un documento per verificare lo stato di attuazione del Piano d’Azione.
Le procedure di valutazione prevedono l’applicazione degli indicatori previsti dal Programma di Monitoraggio.
Metodologia
La Provincia responsabile del CdF/L deve attuare il Piano d’Azione. L’attività è seguita dalla Cabina di Regia per gli aspetti decisionali e di indirizzo, dalla Segreteria Tecnica per i compiti operativi.
1. Avviare le azioni secondo l’ordine di priorità stabilito
2. Aggiornare il Piano d’Azione sulla base delle risultanze del monitoraggio o di nuove esigenze del territorio.
Fase 4 - CONSOLIDAMENTO
Obiettivo
Durata Finanziamento
Documenti da
produrre
Valutazione
Consolidare il Contratto di Fiume/Lago come pratica ordinaria per la gestione integrata e partecipata delle acque alla scala del bacino idro- grafico.
Continuativa.
Analogamente alle altre fasi, ogni soggetto coinvolto partecipa in rela- zione alla propria capacità di spesa e all’impegno assunto anche per la ricerca di nuovi finanziamenti.
Relazioni periodiche sullo stato di avanzamento delle azioni e del pro- cesso decisionale;
adeguamento periodico del Piano d’Xxxxxx in relazione alle scadenze del PdG Po e alla nuova programmazione finanziaria europea 2014 - 2021.
Monitoraggio periodico attraverso gli indicatori previsti.
Metodologia
Cabina di Regia e Segreteria Tecnica
Assemblea di bacino
La Provincia responsabile del CdF/L deve attuare il Piano d’Azione. L’attività è seguita dalla Cabina di Regia per gli aspetti decisionali e di indirizzo, dalla Segreteria Tecnica per i compiti operativi.
Mantengono lo stesso ruolo e gli stessi impegni delle fasi precedenti (organizzazione delle assemblee di bacino, validazione di nuove pro- poste, attività, adesioni al CdF/L, adeguamento del Piano d’Azione).
Viene riunita almeno una volta l’anno perché il territorio possa essere aggiornato periodicamente sullo stato di attuazione del Piano d’Azione e possa partecipare all’evoluzione del Contratto.
ALLEGATI:
Schemi esemplificativi
Schema di Protocollo d’Intesa
Il testo seguente è l’esemplificazione dei contenuti di un Protocollo d’intesa redatto sulla base delle espe- rienze finora condotte. I contenuti pertanto devono essere arricchiti in relazione alla realtà territoriale di ogni singolo Contratto, tenuto conto di quanto riportato nelle presenti Linee Guida. Potranno essere aggiornati concordando nuovi schemi di riferimento nell’ambito del Tavolo di Coordinamento regionale.
Protocollo d’Intesa
per la realizzazione del Contratto di Fiume/Lago del ………
PREMESSO CHE
La Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 Ottobre 2000, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque (G.U.C.E. n. L 327 del 22/12/2000), fissa per l’anno 2015 il raggiungimento dell’obiettivo di “buono” stato di qualità ambientale per tutti i corpi idrici della comunità attraverso l’integrazione tra le necessità antropiche, il mantenimento degli ecosistemi acquatici e la mitigazione degli effetti delle inondazioni e della siccità. In particolare viene sottolineata la necessità di ricorrere a sistemi di gestione integrata delle acque le cui politiche di governo e di controllo vanno af- fiancate alle altre politiche ambientali e di gestione del territorio al fine del perseguimento degli obiettivi di qualità;
le amministrazioni firmatarie, con lo strumento del Contratto intendono affrontare le problematiche relati- ve al bacino idrografico del Fiume/Lago attraverso un percorso di concertazione e con la volontà
di perseguire obiettivi comuni di sviluppo, tutela e riqualificazione del territorio partendo dall’elemento acqua e fiume;
è stato elaborato un Dossier preliminare, allo scopo di far emergere in linea generale le criticità del terri- torio e definire i primi obiettivi allegato al presente atto quale parte integrante e sostanziale.
Nella premessa indicare la natura e le finalità generali del Contratto e descrivere le necessità e le poten- zialità per il bacino in esame di avviare il processo.
VISTI
La Direttiva 2000/60/CE in materia di tutela delle acque che individua il bacino idrografico come corretta unità di riferimento per il governo delle risorse idriche;
Il D.Lgs. 152/2006, “Norme in materia ambientale” che ha recepito la suddetta Direttiva;
Il Piano di Gestione del Distretto Idrografico del Fiume Po, adottato con Deliberazione del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del Fiume Po del 24 febbraio 2010, n. 1, quale strumento per il rag- giungimento degli obiettivi di qualità previsti dalla Direttiva Quadro sulle Acque;
Il Piano di Tutela delle Acque della Regione Piemonte approvato con deliberazione del Consiglio Regio-
35
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - ALLEGATI: Schemi esemplificativi
nale n. 117-10731 del 13 Marzo 2007;
Il Piano Territoriale della Regione Piemonte approvato con D.C.R n. 122-29783 del 21 luglio 2011.
Aggiungere atti di pianificazione locale ad es. PTC provinciale, Piano d’Area del Parco…
La Provincia … e …… (elenco dei soggetti che aderiscono all’iniziativa)
SOTTOSCRIVONO
il presente Protocollo d’Intesa al fine di giungere alla sottoscrizione del “Contratto di Fiume/Lago del… ”.
Art. 1 – Obiettivi
• Individuare un percorso operativo condiviso da attivare sul bacino idrografico del che porti alla
stipula del Contratto di fiume/lago per il raggiungimento di obiettivi di buona qualità ambientale, avente quale riferimento principale il Piano di Tutela delle Acque della Regione Piemonte e …………………
(citare altri strumenti di pianificazione e programmazione di particolare interesse per il Protocollo).
• Dare avvio e continuità, sull’intero territorio del bacino idrografico del torrente/lago , ad un
percorso di condivisione e concertazione dedicato, che coinvolga tutti i soggetti interessati attraverso un ampio programma di partecipazione e animazione.
• Definire un quadro ambientale e territoriale di riferimento a cui tendere i cui elementi caratterizzanti siano il risultato di un’azione volta al perseguimento di strategie quali:
• riduzione dell’inquinamento delle acque e salvaguardia dell’ambiente acquatico e degli ecosiste- mi ad esso connessi
• uso sostenibile delle risorse idriche
• riequilibrio del bilancio idrico
• riqualificazione dei sistemi ambientali e paesistici afferenti ai corridoi fluviali
• miglioramento della fruizione turistico/ambientale del fiume/lago e delle aree perifluviali/perila- cuali
• coordinamento delle politiche urbanistiche ed insediative dei territori comunali coinvolti
• condivisione delle informazioni e diffusione della cultura dell’acqua
• coordinamento con gli interventi di riduzione e prevenzione del rischio idraulico
• …………………….
Ulteriori obiettivi specifici potranno essere individuati in relazione alle peculiarità di ogni singola espe- rienza.
Art. 2 – Attività
36
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - ALLEGATI: Schemi esemplificativi
Si dovrà pervenire a:
1. Definizione condivisa del PIANO D’AZIONE, parte integrante e sostanziale del Contratto di Fiume/ Lago contenente:
• L’Analisi territoriale definitiva che costituisce il fondamento conoscitivo del territorio del bacino idrografico elaborata a partire dai contenuti del Dossier preliminare;
• l’Abaco delle Azioni con l’elencazione e la descrizione delle misure che si intendono attuare per concretizzare gli obiettivi del Contratto (ambientali, naturalistici, di mitigazione del rischio, di fruizione del territorio, di sviluppo, di cultura dell’acqua, etc.);
• il Piano di comunicazione e partecipazione che esplicita le modalità e le tempistiche attraver- so cui garantire il corretto coinvolgimento di tutti i soggetti e la più chiara ed ampia comunica- zione, per rendere pubblica e trasparente l’azione del Contratto;
• il Programma di monitoraggio che deve essere strutturato in modo da valutare sia l’evoluzione del processo che il grado di attuazione del Piano di Azione.
2. Definizione e condivisione della bozza di CONTRATTO DI Fiume/Lago che individui gli Accordi tra i soggetti sottoscrittori in un’ottica di azione comune per il miglioramento della qualità ambientale e la riqualificazione e valorizzazione del territorio del bacino.
3. Individuazione e il coinvolgimento di ulteriori soggetti, potenzialmente interessati a sottoscrivere il Contratto o comunque ritenuti rilevanti, al fine di garantire una ampia partecipazione al processo.
Art. 3 – Struttura organizzativa
L’intero processo sarà supportato da:
• una Cabina di Regia, organo politico-decisionale, composta da:
…………………………….
• una Segreteria Tecnica, organo esecutivo avente funzioni di supporto alla Cabina di Regia composta da:
…………………………….;
Per la composizione vedi capitolo “Struttura organizzativa” delle Linee Guida
Art. 4 – Tempi e durata del protocollo
Il protocollo ha durata fino alla sottoscrizione del Contratto di fiume/lago del ………………
Art. 5 – Ruolo e impegni dei soggetti sottoscrittori
37
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - ALLEGATI: Schemi esemplificativi
Regione Piemonte
Partecipa alla Cabina di Regia e fornisce supporto ai tavoli di lavoro attraverso le strutture regionali che a diverso titolo operano in funzione della gestione, della pianificazione, della salvaguardia e dell’utilizzo della risorsa acqua e della tutela, riqualificazione e valorizzazione del territorio del bacino idrografico di riferimento.
Provincia di (Provincia coordinatrice)
Partecipa alla Cabina di Regia e ha funzioni di coordinamento delle attività del presente protocollo al fine di garantirne efficacia e attuazione in sinergia con le politiche locali e con gli indirizzi stabiliti dalla Regione Piemonte in materia di Contratti.
Province di (Altre Province coinvolte)
Partecipano alla Cabina di Regia e garantiscono il coinvolgimento di tutte le proprie strutture competenti, dei Comuni rivieraschi e degli altri attori presenti nel proprio territorio al fine di raggiungere gli obiettivi di cui all’art. 1.
Comuni …………….
Garantiscono la propria partecipazione al processo nonché il coinvolgimento degli altri attori presenti nel loro territorio al fine di raggiungere gli obiettivi di cui all’art. 1. Una rappresentanza di questi partecipa alla Cabina di Regia.
Aggiungere gli eventuali altri soggetti ……………………………….
I soggetti sottoscrittori si impegnano inoltre, per la parte di propria competenza, a dare adeguata informa- zione e diffusione dell’iniziativa in corso e dare attuazione al Piano di Azione del Contratto di fiume/lago.
Art. 6 – Modifiche al Protocollo d’Intesa
La Cabina di Regia, di cui all’art. 3, potrà in corso d’opera apportare al presente Protocollo d’Intesa quelle modifiche che saranno ritenute necessarie al fine di raggiungere gli obiettivi di cui all’art. 1.
Xxxxx, approvato e sottoscritto.
38
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - ALLEGATI: Schemi esemplificativi
Schema di Abaco delle Azioni
Il documento seguente è l’esemplificazione dei contenuti di un Abaco delle Azioni redatto sulla base delle esperienze finora condotte e tenuto conto di quanto riportato nelle presenti Linee Guida.
ABACO DELLE AZIONI
per la realizzazione del Contratto di Fiume/Lago del ………
LINEA DI AZIONE 1 – Titolo
DESCRIZIONE DELLA LINEA DI AZIONE
La linea di azione è riferita agli obiettivi individuati nell’ambito del contratto (es. Riduzione inquinamento delle acque). Nell’ambito della tematica generale possono essere individuate di- verse Azioni e/o Sottoazioni
AZIONE 1.1
Descrizione sintetica
Ambito di intervento: indicare l’area territoriale interessata alla specifica azione
Tempi di attuazione: individuare i tempi di avvio e conclusione dell’attività
SOTTOAZIONE 1.1.1
Descrizione sintetica
Responsabilità attuative e risorse finanziarie: segnalare il soggetto coordinatore dell’azione, responsabile della relativa realizzazione, e degli altri soggetti coinvolti; indicare le risorse finan- ziare ove già individuate.
39
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - ALLEGATI: Schemi esemplificativi
RESPONSABILITÀ ATTUATIVE | Soggetto Coordinatore | Inserire preferibilmente un solo nominativo | RISORSE FINANZIARIE | Indicare con una crocetta le linee di finan- ziamento verificate | |
TARIFFA SII | |||||
Soggetto Coinvolto | Inserire uno o più nomina- tivi | FONDI PUBBLICI | |||
X | PSR | ||||
ALTRO |
Monitoraggio: inserire lo stato di attuazione ed efficacia dell’azione utilizzando appositi indicatori.
40
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - ALLEGATI: Schemi esemplificativi
Schema di testo del “Contratto di Fiume o di Lago”
Il testo seguente è l’esemplificazione dei contenuti dell’Accordo di programmazione negoziata redatto sulla base delle esperienze finora condotte. Il documento pertanto potrà essere arricchito e adattato in relazione alle peculiarità territoriali di ogni singolo Contratto, tenuto conto di quanto riportato nelle presenti Linee Guida.
Contratto di Fiume/Lago ………………………
Premesso che:
Nella premessa indicare la natura e le finalità specifiche del Contratto, evidenziando il quadro normativo e pianificatorio in cui si inserisce e ripercorrendo le tappe amministrative, tecniche e di partecipazione che hanno condotto alla sottoscrizione. Di seguito sono riportate alcune affer- mazioni dei principi generali su cui si basa il processo.
• Il Contratto di Fiume/Lago è un processo di programmazione negoziata per la governance dei processi di sviluppo del territorio di un determinato bacino idrografico, che consente di coor- dinare interventi di vasta portata per quanto riguarda la salvaguardia dell’ambiente e la tutela delle risorse idriche, la valorizzazione del territorio, la prevenzione del rischio idrogeologico, unendo le competenze e ottimizzando le risorse.
• Il processo di costruzione del Contratto si basa sul confronto e sulla negoziazione tra tutti gli attori e i cittadini coinvolti, con l’obiettivo di attivare progetti di riqualificazione ambientale e territoriale, integrati nei contenuti e condivisi nelle modalità di decisione. Si tratta di un approccio interattivo atto a garantire il consenso e l’attuabilità delle azioni, che si configura come un accordo volontario fra Regione, Enti locali e altri soggetti pubblici e privati con cui si definiscono obiettivi, strategie d’intervento, azioni da attivare, competenze. In tal senso il coinvolgimento di tutti i possibili utenti del sistema fluviale (gestori dei servizi, mondo della produzione, associazioni di categoria, associazioni di cittadini) consente di condividere obiet- tivi, stimolando e favorendo comportamenti virtuosi e impegnando i contraenti alle azioni che vengono approvate congiuntamente.
• Il Contratto di Fiume/Lago è uno strumento coerente con i disposti della Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE), adottata dalla Comunità Europea con l’obiettivo generale di pro- teggere, migliorare e ripristinare la qualità di tutte le acque superficiali interne, delle acque di transizione, delle acque costiere e sotterranee. La Xxxxxxxxx definisce lo stato di “buono” come obiettivo di salute dei corsi d’acqua da raggiungere entro il 2015/2021, definendolo sulla base di un approccio integrato (qualità/quantità) a scala di bacino idrografico. Lo strumento attuativo previsto dalla Direttiva è il Piano di Gestione. La Direttiva, formalmente recepita dal D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., prevede “la partecipazione attiva di tutte le parti interessate all’attuazione dei Piani di Gestione dei bacini idrografici”.
41
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - ALLEGATI: Schemi esemplificativi
• Il Contratto è riconosciuto dal Piano di Gestione del Distretto Idrografico del Fiume Po, adot- tato con Deliberazione del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del Fiume Po del 24 febbraio 2010, n. 1, quale strumento per il raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti dalla Direttiva Quadro sulle Acque. In particolare all’art. 6 della citata Deliberazione, recante i criteri generali per l’attuazione del Piano di Gestione, si dispone che “per la realizzazione inte- grata a livello di bacino e sottobacino idrografico delle attività …, potranno essere promosse modalità di gestione che si avvalgono degli strumenti di programmazione negoziata, quali i Contratti di fiume e di lago”.
• Il Contratto è espressamente previsto dal Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Regione Piemonte, approvato con D.C.R. del 13 marzo 2007, n. 117-10731. Le Norme di Piano lo in- troducono all’art. 10 tra gli strumenti attuativi per il raggiungimento degli obiettivi di tutela dei corpi idrici previsti dal PTA stesso. Si riporta per esteso il citato articolo (comma 2): “[…] sono promosse modalità di gestione integrata a livello di bacino e sottobacino idrografico, che per- seguono la tutela e valorizzazione delle risorse idriche e degli ambienti connessi, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico. In tal caso gli strumenti di programmazione negoziata sono denominati contratto di fiume o contratto di lago […]”.
• La Regione Piemonte ha recentemente rafforzato la valenza istituzionale del Contratto di Fiu- me/Lago richiamandolo espressamente nelle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del Piano Territoriale Regionale (PTR), approvato con D.C.R del 21 luglio 2011, n. 122-29783. In parti- colare, si legge all’art. 35 (commi 2 e 3): “[…] Il PTR riconosce altresì il ruolo dei Contratti di fiume o di lago, previsti in attuazione del Piano di tutela delle acque, quali strumenti che permettono lo sviluppo di sinergie con gli strumenti di pianificazione territoriale provinciale e locale. I Contratti di fiume o di lago, intesi come strumenti di programmazione negoziata, correlati ai processi di programmazione strategica per la riqualificazione dei bacini fluviali, sono orientati a definire un percorso di condivisione in itinere con tutti gli attori interessati al fine di favorire l’integrazione delle diverse politiche. [...]”.
• I Contratti, secondo la Regione Piemonte, sono da inquadrarsi come un Accordo di Program- mazione Negoziata ai sensi dell’art. 2, comma 203, lett. a), della Legge n. 662/1996 (Misure di razionalizzazione della finanza pubblica), intendendosi come tale “[…] la regolamentazione concordata tra soggetti pubblici o tra il soggetto pubblico competente e la parte o le parti pub- bliche o private per l’attuazione di interventi diversi, riferiti ad un’unica finalità di sviluppo, che richiedono una valutazione complessiva delle attività di competenza […]”.
…………………………………………………………
42
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - ALLEGATI: Schemi esemplificativi
TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO
si stipula il seguente
ACCORDO DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA
ai sensi
dell’art. 10 delle Norme di Piano
del Piano di Tutela delle Acque della Regione Piemonte e
dell’art. 2, comma 203, lett. a) della L. 662/1996
tra:
Regione Piemonte Provincia di …………….
Comune di …………..
……………………………….
Completare con l’elenco dei firmatari
Art. 1 - Finalità e obiettivi
L’obiettivo principale del Contratto di Fiume/Lago è quello di migliorare lo stato di qualità am- bientale del corso d’acqua, in attuazione delle finalità e degli obiettivi previsti dalla Comunità Europea in materia di tutela delle acque, così come stabiliti nella Direttiva 2000/60/CE (recepita a livello nazionale al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.), nonché specificati nel Piano di Gestione del Di- stretto Idrografico del Fiume Po (Del. C.I. del 24 febbraio 2010, n. 1) e del PTA della Regione Piemonte approvato con D.C.R. del 13 marzo 2007, n. 117-10731.
La finalità ultima del Contratto è comunque quella di impegnarsi in un ulteriore sviluppo, per essere uno strumento condiviso che integri le politiche ambientali di tutela delle acque e del terri- torio fluviale con quelle di protezione dal rischio idraulico e con quelle di sviluppo locale. Il Con- tratto si pone, quindi, più in generale, un obiettivo di riqualificazione e valorizzazione dell’intero territorio del bacino idrografico.
Il Contratto è un “nuovo metodo di lavoro” che entra nelle politiche e nelle attività di tutti i sog- getti firmatari, per la condivisione delle decisioni sul territorio e per la creazione di un sistema
43
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - ALLEGATI: Schemi esemplificativi
di azione locale basato sulla concertazione, condivisione ed integrazione delle decisioni. La firma del presente Accordo rappresenta il presupposto istituzionale affinché sul territorio del bacino del fiume/torrente/lago …………………… si consolidi e si legittimi un autentico processo negoziale teso alla sempre crescente condivisione di uno scenario strategico di riqualificazione fluviale e ter- ritoriale che dovrà rappresentare la cornice in cui andranno ad inserirsi le attività di tutti i soggetti operanti sul territorio.
Per il territorio del bacino idrografico del fiume/torrente/lago gli obiettivi da perse-
guire sono quelli di seguito specificati, in coerenza con le politiche di programmazione regionale, che per rilevanza e complessità necessitano di un approccio integrato su area vasta, riconosciuta alla scala ottimale di bacino idrografico:
• riduzione dell’inquinamento delle acque e salvaguardia dell’ambiente acquatico e degli eco- sistemi ad esso connessi
• uso sostenibile delle risorse idriche
• riequilibrio del bilancio idrico
• riqualificazione dei sistemi ambientali e paesistici afferenti ai corridoi fluviali
• miglioramento della fruizione turistico/ambientale del fiume/lago e delle aree perifluviali/ perilacuali
• coordinamento delle politiche urbanistiche ed insediative dei territori comunali coinvolti
• condivisione delle informazioni e diffusione della cultura dell’acqua attraverso percorsi di sensibilizzazione ed educazione in materia
• coordinamento con gli interventi di riduzione e prevenzione del rischio idraulico.
Inserire ulteriori obiettivi specifici individuati durante il processo
Il Contratto impegna tutti i sottoscrittori, che aderiscono su base volontaria, al raggiungimento degli obiettivi di cui sopra, ciascuno con le proprie competenze e responsabilità e con l’impegno di proprie risorse, fatti salvi i compiti specifici espressamente individuati nel Piano di Azione allega- to, per quanto riguarda le singole azioni.
I sottoscrittori si impegnano altresì a conseguire ulteriori obiettivi di natura conoscitiva e culturale: la costruzione di un quadro conoscitivo condiviso e aggiornato, la creazione di consapevolezza e responsabilizzazione su problemi e opportunità che riguardano il fiume/lago e i territori a questo connessi, il miglioramento del coinvolgimento reciproco e della sinergia operativa tra i diversi Enti e settori coinvolti rispetto al tema della gestione delle acque e dei fiumi, il miglioramento dell’in- terazione tra le amministrazioni coinvolte e di queste con le comunità del territorio fluviale, l’edu- cazione a modalità efficaci di interazione tra Enti, la diffusione della cultura della riqualificazione fluviale, l’informazione agli attori interessati e, più in generale, alla popolazione dell’esistenza del Contratto e del Piano di Azione, dei suoi obiettivi e dei possibili effetti sul territorio.
……………………………………………………………
44
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - ALLEGATI: Schemi esemplificativi
Art. 2 - Ambito d’intervento
Inserire l’’ambito territoriale così come individuato dal Piano di Tutela delle Acque regionale anche con rappresentazione cartografica
Art. 3 - Metodologia e strumenti generali
I sottoscrittori del presente Accordo condividono il principio che solo attraverso una sinergica e forte azione di tutti i soggetti portatori di interesse, pubblici e privati, si possa invertire la tenden- za al degrado territoriale e ambientale dei bacini fluviali nonché perseguire obiettivi di riqualifi- cazione ambientale, paesaggistica, sociale ed economica.
A tal fine si impegnano, nel rispetto delle competenze di ciascuno, ad operare in quadro di forte valorizzazione del principio di sussidiarietà attivando tutti gli strumenti partenariali utili al pieno raggiungimento degli obiettivi condivisi.
Il presente Contratto rappresenta lo strumento utile per dare operatività a questo nuovo approccio di azione sul territorio. Il processo di costruzione del Contratto si basa sul confronto e la negozia- zione tra tutti gli attori e i cittadini coinvolti, con l’obiettivo di attivare progetti di riqualificazione ambientale e territoriale integrati nei contenuti e condivisi nelle modalità di decisione.
Si fonda su un approccio interattivo per garantire il consenso e l’attuabilità delle azioni e si con- figura come un accordo volontario fra Regione, Enti locali e altri soggetti pubblici e privati volto a definire obiettivi, strategie d’intervento, azioni da attivare, competenze.
Il Contratto agisce come elemento per favorire l’attenzione pubblica nei confronti delle proble- matiche inerenti le acque e l’ecosistema ad esse connesso, la diffusione dei dati e delle informa- zioni ambientali, le buone pratiche di governo del territorio e come elemento di integrazione delle azioni già attivate autonomamente a livello locale al fine di farle diventare elementi costitutivi della programmazione negoziata tra gli attori coinvolti.
In questo senso i sottoscrittori si impegnano ad intervenire in tale processo con tutte le strutture e gli interessi di competenza garantendo una legittimazione dello strumento all’interno delle pro- prie politiche e delle proprie attività.
La metodologia di sviluppo del Contratto comprende:
• la costruzione e l’aggiornamento di un quadro conoscitivo sia delle criticità sia dei valori ambientali, paesistici e territoriali, delle politiche e dei progetti locali su cui fondare la strategia di intervento;
• la definizione di uno scenario strategico di medio-lungo periodo;
• l’integrazione e la revisione del Piano di Azione, strumento dinamico per la realizzazione dello scenario strategico e per perseguire in modo integrato gli obiettivi dell’Accordo;
45
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - ALLEGATI: Schemi esemplificativi
• l’implementazione del “Programma di monitoraggio” per la valutazione delle attività previ- ste;
• l’implementazione del “Piano di comunicazione e partecipazione”;
• l’identificazione di un metodo/sistema organizzativo dedicato per individuare ed accedere alle linee di finanziamento per il sostegno al Piano d’Azione (azioni e processo).
Inserire eventuali ulteriori elementi
Gli strumenti necessari per dare attuazione al Contratto sono i seguenti:
• il Piano di Azione, che comprende
• “Analisi territoriale definitiva” – completa dello scenario strategico di riferimen- to;
• “Abaco delle Azioni” – definisce il dettaglio operativo, comprese le risorse finan- ziarie e le responsabilità di attuazione per ognuna delle azioni previste;
• “Piano di comunicazione e partecipazione” – deve garantire quel carattere di tra- sparenza e condivisione delle informazioni e delle decisioni che ha caratterizzato le fasi di avvio e di partecipazione del processo già realizzate.
• “Programma di Monitoraggio” - strutturato in monitoraggio di processo e moni- toraggio di Piano.
• i Documenti redatti nell’ambito della VAS
Art. 4 - Organizzazione per la gestione del processo di attuazione del Contratto
La struttura organizzativa per la conduzione operativa del Contratto di Fiume/Lago prevede gli organi di seguito riportati.
Cabina di Regia: ha funzioni politico-decisionali e di coordinamento ed è costituita dai seguenti soggetti/enti:
inserire composizione
La Cabina di Regia rappresenta l’organo esecutivo coordinato dalla Provincia di e re-
sponsabile dell’implementazione del processo. La Cabina di Regia dovrà riunirsi periodicamente e verificare lo stato di implementazione del Piano di Azione in relazione allo stato di qualità ambien- tale del Fiume/Lago e agli esiti in itinere del Programma di Monitoraggio, operando le necessarie misure correttive per il proficuo raggiungimento degli obiettivi del Contratto. La Cabina di Regia
46
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - ALLEGATI: Schemi esemplificativi
svolge le proprie attività attraverso incontri plenari che vengono convocati dal coordinatore.
La Cabina di Regia nella programmazione delle azioni e nella definizione del suo programma generale di azioni future, dovrà tenere conto come riferimento privilegiato delle proposte che emergeranno dai lavori dell’Assemblea di Bacino del Contratto.
……………………………..
Segreteria Tecnica: nucleo tecnico di supporto alla Cabina di Regia, costituita da tecnici di:
indicare gli enti di appartenenza
indicare l’eventuale presenza di consulenti
La Segreteria Tecnica svolge le funzioni di supporto alla Cabina di Regia nell’implementazione del Contratto svolgendo le seguenti attività:
• supporto alle attività dei Tavoli Tecnici Tematici che verranno istituiti per l’implementazio- ne delle azioni del Contratto;
• verifica in base agli indicatori previsti dal Programma di Monitoraggio dell’evoluzione del Piano di Azione;
• aggiornamento Cabina di Regia con cadenza circa l’andamento delle attività,
fornendo uno stato di avanzamento in funzione dei tempi e dei modi concordati, eviden- ziando sia gli aspetti positivi che le eventuali criticità riscontrate in riferimento alle singole azioni;
………………………………………………
Per garantire operatività in tale ruolo la Segreteria tecnica si avvale, quando necessario, dell’ap- porto degli uffici tecnici dei soggetti partecipanti alla Cabina di Regia e dei soggetti sottoscrittori, oltre ad eventuali supporti specialistici (da definire caso per caso).
La Segreteria tecnica può costituire gruppi di lavoro limitati e flessibili da attivarsi caso per caso coinvolgendo gli attori interessati in stretta relazione con le diverse problematiche e con gli obiet- tivi specifici dello scenario strategico.
……………………………………………………………
Assemblea di Bacino: è l’organo della partecipazione allargata all’intero territorio di compe- tenza del bacino del è, quindi, la sede della discussione e del confronto tra i soggetti
sottoscrittori e può essere allargato a tutti i portatori di interesse. L’Assemblea svolge la propria attività attraverso riunioni plenarie e sessioni tematiche dei gruppi di lavoro.
47
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - ALLEGATI: Schemi esemplificativi
L’Assemblea si riunisce, in seduta plenaria, almeno una volta all’anno perché il territorio possa essere aggiornato periodicamente sullo stato di attuazione del Piano d’Azione e possa partecipare all’evoluzione del Contratto.
Le sessioni tematiche sono, invece, incontri convocati su temi specifici dalla Segreteria tecnica del Contratto. Tali sessioni potranno essere convocate anche con riferimento a sottosistemi territoriali e/o ai diversi ambiti di intervento del Contratto.
Con funzioni consultive possono essere invitati, all’Assemblea in convocazione plenaria e/o alle sessioni tematiche, rappresentanti di amministrazioni pubbliche locali, tecnici, esponenti del mon- do scientifico ed accademico che non fanno parte dei soggetti sottoscrittori del Contratto.
Al termine di ogni incontro di Assemblea sarà redatto, a cura della Segreteria Tecnica, un report che sintetizzi il lavoro svolto e le risoluzioni adottate. Tali documenti saranno messi a disposizione di tutti i partecipanti attraverso gli strumenti di comunicazione.
Per l’organizzazione delle proprie attività l’Assemblea del Contratto di Fiume si avvale del suppor- to tecnico-scientifico della Segreteria tecnica.
………………………………………………………..
Art. 5 - Impegni generali dei sottoscrittori
Nell’ambito del presente Accordo i sottoscrittori si impegnano:
• a perseguire con impegno e sinergia tutte le disposizioni già previste dalle norme comuni- tarie, nazionali e regionali concorrenti a soddisfare gli obiettivi di qualità ambientale per il Fiume/Lago;
• ad agire orientandosi in base agli obiettivi contenuti nell’art. 1 del presente Accordo
• a dare immediata attuazione al Piano d’Xxxxxx, concorrendo alla sua revisione ove necessa- rio;
• ad inserire strategie ed obiettivi del Contratto, nonché gli interventi e le azioni previsti nel Piano di Azione nelle programmazioni e nelle pianificazioni di settore e territoriali secondo le specifiche competenze e modalità operative;
……………………………………………………………
48
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - ALLEGATI: Schemi esemplificativi
Art. 6 - Azioni del Piano
I sottoscrittori del presente accordo si impegnano a sviluppare le seguenti linee di azione detta- gliate nell’Abaco allegato:
inserire le linee tematiche generali
……………………………………………………………
Art. 7 - Ruolo dei soggetti attuatori del Piano di Azione
Tra i sottoscrittori si definiscono soggetti attuatori del Piano di Azione i soggetti responsabili della fattiva realizzazione di ogni singola azione come previsto dal Piano stesso.
La Cabina di Regia, preso atto dell’Abaco delle Azioni e dei soggetti individuati dallo stesso, si fa garante dei ruoli assunti. I sottoscrittori del presente Accordo si impegnano ad assumere i rispettivi ruoli, come definiti nell’Abaco delle Azioni allegato, e a concorrere a portare a termine le azioni per le parti di relativa competenza.
……………………………………………………………
Art. 8 - Risorse
Il presente Contratto di Fiume/Lago rappresenta uno strumento che compone gli interessi di un territorio nel rispetto delle specifiche competenze, fornendo un indirizzo strategico alle politiche ordinarie di ciascuno degli attori interessati. In tale accezione rappresenta anche lo strumento attraverso cui integrare e orientare le risorse e le programmazioni economiche destinate al territo- rio. In questo senso la partecipazione al Contratto impegna tutti i sottoscrittori al raggiungimento degli obiettivi condivisi di cui all’art. 1 ciascuno con le proprie competenze, responsabilità e risorse.
I soggetti attuatori, in particolare, dovranno garantire il sostegno finanziario delle azioni di cui hanno la responsabilità attuativa. Qualora questo impegno non sia possibile attraverso i propri strumenti finanziari, dovranno farsi parte attiva, anche con il supporto della Segreteria tecnica, nell’individuare e accedere alle fonti di finanziamento più idonee per sostenere le singole azioni. Si impegnano, altresì, ad inserire gli interventi di competenza previsti dal Piano d’Azione all’in- terno dei propri strumenti di programmazione pluriennale in modo da individuare, ove possibile, risorse finanziarie ad hoc da destinare nel futuro agli interventi previsti. Tali impegni rappresenta- no il primo nucleo finanziario verso cui possono catalizzare nel futuro altre risorse diversamente individuate.
In generale, tutti i soggetti sottoscrittori si impegnano a sostenere il Piano d’Azione nell’am-
49
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - ALLEGATI: Schemi esemplificativi
bito delle proprie disponibilità finanziarie orientando e individuando, ove possibile, elementi di premialità e di priorità per le azioni del Contratto all’interno delle proprie risorse di bilancio. In caso di azioni immateriali che comportino l’utilizzo di sole risorse umane, i soggetti sottoscrittori assicurano la disponibilità di risorse umane interne alle proprie strutture nella misura e nei tempi da definirsi specificatamente.
In particolare la Regione Piemonte si impegna a individuare le forme e i modi per privilegia- re le istanze di finanziamento che derivano da territori oggetto di Contratto di Fiume/Lago; tutti gli enti firmatari con analoga capacità di finanziamento, tra cui la Provincia (o le Province) di
…………………. e i Comuni firmatari, si impegnano a far valere la coerenza con gli obiettivi del Contratto quale fattore di orientamento nella gestione delle proprie risorse.
In relazione alle risorse necessarie per sostenere il processo di attuazione del Contratto, compreso il sostegno della struttura organizzativa, è necessario un impegno di tutti i soggetti sottoscrittori dell’Accordo.
……………………………………………………………
Art. 9 - Tempi di attuazione
I firmatari del presente Accordo si impegnano a rispettare le scadenze temporali previste dall’alle- gato Piano di Azione. Rappresentano comunque scadenze e tempistiche di riferimento quelle pre- viste dalla Direttiva 2000/60/CE, dal Piano di Gestione del Distretto Idrografico del Po e dal Piano di Tutela delle Acque della Regione Piemonte.
I tempi di attuazione potranno essere rimodulati in relazione agli aggiornamenti e revisioni che potrà subire il Piano di Azione secondo quanto previsto dal successivo art. 11.
……………………………………………………………
Art. 10 - Strumenti e modalità attuative
Le azioni previste nel Piano di Xxxxxx e quelle che saranno successivamente definite e concordate nei futuri aggiornamenti possono essere realizzate, quando ritenuto necessario, anche mediante l’attivazione di appositi strumenti attuativi previsti dall’ordinamento vigente, compresi Accordi di programma per l’esecuzione di opere di particolare rilevanza. Nei contenuti di tali strumenti di attuazione dovrà essere dato atto del Contratto ed in particolare della congruità dell’intervento rispetto agli obiettivi generali e di dettaglio di tale processo.
……………………………………………………………
50
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - ALLEGATI: Schemi esemplificativi
Art. 11 - Monitoraggio ed aggiornamento
Il Piano di Azione è un piano dinamico e potrà essere aggiornato ed integrato periodicamente nelle successive fasi di sviluppo del Contratto.
La Cabina di Regia può procedere alla revisione del Piano di Azione e del presente Accordo sulla base del monitoraggio sull’andamento del progetto previsto nello specifico “Programma di Monitoraggio”.
La Segreteria tecnica assicura alla Cabina di Regia il flusso informativo relativo all’avanzamento (procedurale, finanziario e fisico) degli interventi del Piano di Azione sulla base delle informa- zioni fornite periodicamente dai soggetti attuatori. Questi dovranno prevedere rendicontazioni periodiche (con cadenza almeno annuale) sullo stato di avanzamento delle azioni che dovranno fare riferimento agli aspetti tecnici e finanziari dell’intervento. Se necessario la Segreteria tecnica predisporrà apposite schede di rendicontazione che facilitino il compito dei soggetti attuatori.
Sulla base di tale documentazione la Segreteria tecnica potrà redarre le relazioni sullo stato di attuazione del Piano d’Azione da inviare alla Cabina di Regia.
La Segreteria tecnica assicura alla Cabina di Regia anche le informazioni sullo stato di avanza- mento e sull’efficacia del processo rispetto al raggiungimento degli obiettivi strategici previsti dal Contratto.
Le eventuali rimodulazioni dell’Accordo e/o del Piano di Azione sono autorizzate dalla Cabina di Regia che le porterà all’attenzione dell’Assemblea di Bacino quando ritiene rappresentino modifiche sostanziali a tali documenti (es: la rimodulazione di un aspetto operativo di un’azione del Piano non dovrebbe essere portata all’attenzione dell’Assemblea a differenza di una modifica che comporti l’esclusione di un’azione dal Piano o una sua modifica sostanziale nei contenuti).
……………………………………………………………
Art. 12 - Sottoscrizione del contratto
Il presente contratto è aperto alla sottoscrizione di Enti Pubblici, Privati e Organizzazioni senza scopo di lucro, previa domanda scritta alla Provincia (Province) di… ,
Segreteria Tecnica del Contratto di Fiume/Lago, che provvederà a comunicarlo ai membri della Cabina di Regia, per l’espressione in merito.
51
Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago - ALLEGATI: Schemi esemplificativi
Allegati
A. Piano d’Xxxxxx;
B. Rapporto Ambientale di VAS completo di Sintesi non tecnica;
C. Dichiarazione di Sintesi e Misure per il Monitoraggio (artt. 17 e 18 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.).
Letto, confermato, sottoscritto
52
Direzione Ambiente