NOTA INTRODUTTIVA
NOTA INTRODUTTIVA
I l presente Capitolato speciale di appalto è stato redatto ai sensi della L. 18 aprile 2016 nr. 50 e ss. mm. i i . , recante « Codice dei contratti pubblici» e del D. P. R. 5 ottobre 2010 , n. 207 “ Regolamento di esecuzione ed attuazione”
PREMESSA
Il presente capitolato si articola nei quattro Titoli principali:
Titolo | Descrizione |
TITOLO I PARTE AMMINISTRATIVA E SCHEMA DI CONTRATTO | Premesse generali al capitolato, oggetto dell’appalto, norme e regolamenti dei lavori, oneri ed obblighi dell’impresa. |
TITOLO II DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI | Capitolato specifico per opere edili con individuazione della qualità dei materiali e descrizione delle modalità di esecuzione. |
TITOLO III OPERE STRADALI, ELETTRICHE E DI ILLUMINAZIONE | Capitolato specifico per opere di illuminazione con individuazione della qualità dei materiali e descrizione delle modalità di esecuzione. |
TITOLO IV EQUIVALENZE DI PROGETTO | Regolamento sulle modalità di scelta di eventuali diversi prodotti e descrizione delle equivalenze di progetto per i corpi illuminanti e i dispositivi elettrici impiegati. |
Durante la realizzazione delle opere, si dovrà seguire le parte di capitolato che per ciascuna lavorazione risulta più specifica.
Vista la natura di alcune lavorazioni e dei materiali utilizzati per le stesse, potrà accadere di trovare trattata la stessa in più parti di capitolato: in caso vi fosse contrasto tra le varie soluzione metodologiche o qualitative riportate, si farà riferimento a quanto più favorevole alla Committenza, secondo il giudizio della Direzione dei lavori.
In caso di assenza di specifiche definizioni su particolari lavorazioni all’interno del capitolo ad esse dedicato, si farà riferimento alle lavorazioni simili presenti negli altri capitoli, secondo quanto più favorevole alla Committenza, in accordo con la Direzione dei lavori.
Il presente Capitolato riporta anche lavorazioni e materiali che non sono attualmente presenti nel progetto. Essi assumeranno valore nel momento in cui dovesse necessitare la formazione di nuovi prezzi per interventi differenti.
Le informazioni contenute nel presente Capitolato sono da intendersi complementari e non sostitutive rispetto a quelle contenute in Elenco prezzi unitari e nell’Elenco descrittivo delle voci.
La descrizione di dettaglio delle caratteristiche tecniche-prestazionali, lo standard qualitativo di riferimento, le modalità di esecuzione, i riferimenti normativi, le modalità di misurazione ed i relativi
oneri esposti di ogni singola lavorazione sono descritti negli articoli che compongono i citati documenti.
Pertanto durante l’esecuzione dei lavori si dovrà porre la massima attenzione ad ottemperare sia alle prescrizioni riportate in Elenco prezzi unitari e nell’Elenco descrittivo delle voci, che a quelle riportate dal presente Capitolato. In caso vi fosse contrasto tra i vari documenti, si farà riferimento a quanto più favorevole alla Committenza, secondo il giudizio della Direzione dei lavori.
Essendo gli attrattori culturali siti di diverso tipo (sculture, monumenti antichi, piazze ed edifici) le opere di progetto sono divise per tipologie di intervento ai quali fa capo il progetto specifico. Il capitolato pur essendo unico comprende tutte le lavorazioni e definisce alcuni materiali puntuali per tipologia di intervento.
Sulle varie tavole di progetto sono stati inseriti i codici di riferimento dell’articolo del corpo illuminante utilizzato, al fine di agevolare l’Appaltatore nella determinazione dei lavori da eseguire.
Il Prezzario di riferimento delle opere è il DEI 2017 con integrazioni per i nuovi prezzi relativi ai materiali non compresi nel prezzario (corpi illuminanti o lavorazioni particolari) per i quali sono stati realizzati delle analisi prezzi puntuali partendo da preventivi correnti e unendo le lavorazioni di montaggio con i prezzi del DEI.
È possibile realizzare un adeguamento dei corpi illuminanti proposti e impiegati nel progetto illuminotecnico effettuando la corrispondenza diretta del prodotto con quella attuale a parità di ottica utilizzata e purché le caratteristiche illuminotecniche, meccaniche, tipologiche, dimensionali ed estetiche siano migliorative. A tal proposito la Stazione appaltante, anche attraverso la Direzione dei lavori, si riserva di effettuare le necessarie verifiche al fine di approvare o meno i nuovi prodotti che le saranno eventualmente proposti.
Sommario
TITOLO I – PARTE AMMINISTRATIVA - SCHEMA DI CONTRATTO 6
Articolo 1.01- Oggetto dell’appalto 6
Articolo 1.02 - Ammontare dell’appalto 6
Articolo 1.03 – Variazione alle opere 7
Articolo 1.04 - Natura del contratto e relativa modalità di stipulazione 7
Articolo 1.05 – Spese per la sicurezza 7
Articolo 1.06 - Categorie di lavori: Categoria Generale ed Opere scorporabili 7
Articolo 1.07 - Indicazione delle categorie ritenute omogenee 8
Articolo 1.08 - Disposizioni generali relative ai prezzi dei lavori e delle somministrazioni – Invariabilità dei prezzi 9
Articolo 1.09 - Varianti con prezzi non previsti – Nuovi prezzi 10
Articolo 1.10 – Lavori in economia 10
Articolo 1.11 – Revisione dei prezzi 11
Articolo 1.12 – Osservanza delle disposizioni di legge 11
Articolo 1.15 – Documenti che fanno parte del contratto 13
Articolo 1.16 – Spese di contratto, di registro ed accessorie 15
Articolo 1.17 – Responsabilità dell’Appaltatore circa l’esecuzione delle opere 15
Articolo 1.18 - Sicurezza nel cantiere 16
Articolo 1.19 - Rappresentante dell'Appaltatore 17
Articolo 1.20 - Direttore Tecnico di cantiere 18
Articolo 1.21 – Xxxxxxxxxxxx / Xxxxxxxx 00
Articolo 1.22 - Oneri ed obblighi diversi a carico dell'Appaltatore - Responsabilità dell’Appaltatore 19
Articolo 1.23 - Proprietà dei materiali di escavazione e di demolizione 23
Articolo 1.24 - Proprietà di oggetti ritrovati 24
Articolo 1.25 - Qualità e provenienza dei materiali – Campionature - Controlli 24
Articolo 1.26 - Ordine da tenersi nell'andamento dei lavori 24
Articolo 1.27 - Richiesta di precisazioni e dettagli di progetto 25
Articolo 1.28 - Consegna dei lavori 25
Articolo 1.29 - Consegna dei lavori in pendenza della stipulazione del contratto 25
Articolo 1.30 - Termine utile per il compimento dei lavori - Penale in caso di ritardo - Sospensioni e proroghe 25
Articolo 1.31 – Premio di accelerazione 26
Articolo 1.32 - Danni di forza maggiore 26
Articolo 1.34 - Conto finale 26
Articolo 1.35 - Presa in consegna anticipata e utilizzazione delle opere 27
Articolo 1.36 – Collaudo dei lavori – Certificato di regolare esecuzione 27
Articolo 1.37 - Garanzia delle opere 27
Articolo 1.38 - Risoluzione del contratto 27
Articolo 1.39 - Definizione delle controversie correlate ad aspetti tecnici o a fatti 28
Articolo 1.40 - Collegio Consultivo Tecnico 28
Articolo 1.41 - Definizione delle controversie di natura economica 28
Articolo 1.42 - Richiami normativi e regolamentari applicabili al contratto 30
TITOLO II - DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI 31
Articolo 2.1- Ordine da tenersi nell’andamento dei lavori 31
Articolo 2.2 – Scavi e rinterri e movimenti di terre 31
Articolo 2.3 – Demolizioni e rimozioni 36
Articolo 2.4 – Noli e trasporti 36
Articolo 2.5 – Opere stradali 36
Articolo 2.6 – Bordure in cemento 38
Articolo 2.7 – Fondazione in misto di fiume 39
Articolo 2.8 – Strato di misto granulato di pietrisco e sabbia 39
Articolo 2.9 – Opere da fabbro 39
TITOLO III –OPERE STRADALI, ELETTRICHE ED ILLUMINAZIONE 40
Articolo 3.1 – Materiali in genere 40
Articolo 3.2 – Opere di illuminazione 52
Articolo 3.3 – Prescrizioni Particolari per ogni sito 56
Articolo 3.4 – Tipologia dei corpi illuminanti previsti nel progetto 57
Articolo 3.4.1 - ATTRATTORI CULTURALI DISLOCATI IN CITTA’ 57
Articolo 3.4.2 - CHIESA SS XXXXXXXX E PAOLO 62
Articolo 3.4.3 - PALAZZO COLLICOLA 65
Articolo 3.4.4 - PIAZZA DUOMO 80
TITOLO IV – EQUIVALENZA DI PROGETTO E PRODOTTO 92
Articolo 4.1 - REQUISITI DI EQUIVALENZA NORMATIVI 92
Articolo 4.2 REQUISITI NORMATIVI DI EQUIVALENZA CONTESTUALIZZATI NEL PROGETTO 93
TITOLO I – PARTE AMMINISTRATIVA - SCHEMA DI CONTRATTO
Articolo 1.01- Oggetto dell’appalto
L’Appalto ha per oggetto i lavori inerenti il progetto “Sistemi di illuminazione artistica di attrattori culturali e di contesti urbani” del Comune di Spoleto. Codice Cig 89427628A7 - Importo netto lavori € 368.265,41).
La Stazione appaltante con Deliberazione di Giunta comunale n. 76 del 05/05/2020 ha approvato il progetto definitivo - esecuivo.
L’appalto è concesso ed accettato sotto l’osservanza piena, assoluta, inderogabile ed inscindibile delle norme, condizioni, patti, obblighi, oneri e modalità dedotti e risultanti dal capitolato speciale d’appalto, nonché delle previsioni delle tavole grafiche progettuali, che l’impresa dichiara di conoscere ed accettare e che qui si intendono integralmente riportati e trascritti con rinuncia a qualsiasi contraria eccezione.
I lavori dovranno essere eseguiti nel pieno rispetto delle prescrizioni del contratto d’appalto e dei suoi allegati, delle normative tecnico-esecutive vigenti e delle regole dell’arte e del buon costruire e con i migliori accorgimenti tecnici per la loro perfetta esecuzione.
Nel rispetto della normativa vigente il presente appalto è previsto a misura. Articolo 1.02 - Ammontare dell’appalto
1. L'importo complessivo dei lavori compresi nell'appalto, ammonta presuntivamente a Euro 368.265,41 di cui:
- Euro 361.265,41 per l’esecuzione delle lavorazioni (soggetto a ribasso);
- Euro 7.000,00. per l’attuazione dei piani di sicurezza (non soggetto a ribasso).
2. L’importo dei lavori corrisponde all’importo risultante dall’offerta complessiva a misura così come presentata dall’aggiudicatario in sede di gara ed è pertanto al netto del ribasso d’asta offerto.
3. L’importo dei lavori di cui al precedente comma 1 è comprensivo anche del costo della sicurezza aziendale nonché del costo della manodopera che l’aggiudicatario, in sede di gara, ha dichiarato.
4. Ai sensi e per gli effetti dell’art. 30, comma 4, del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50., l’aggiudicatario da atto che gli importi sopra specificati sono stati determinati tenendo conto delle spese relative al costo del personale a cui è verrà applicato il contratto collettivo nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni di lavoro stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e quelli il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto o della concessione svolta dall’impresa anche in maniera prevalente.
5. L’importo degli oneri per l’attuazione dei piani della sicurezza di cui alla Tabella 1 comprendono i costi, stimati dalla Stazione appaltante in sede di progettazione, del Piano di sicurezza e di coordinamento (Psc) e, come tale, non è assoggettabile a ribasso d’asta.
6. L’importo contrattuale complessivo comprende sia l’importo dei lavori sia il costo per l’attuazione della Sicurezza in cantiere.
7. L’importo dei lavori previsto contrattualmente potrà variare di un quinto in più o in meno, secondo quanto previsto dall’art. 106, comma 12 del D.Lgs. n. 50/2016, nel rispetto delle altre condizioni e limiti stabiliti dallo stesso art. 106, senza che l’esecutore possa avanzare nessuna pretesa od indennizzo.
L'importo complessivo dei lavori compresi nell'appalto, ammonta presuntivamente
Tabella 1
Cat. SOA | Gruppo di lavorazioni complessive dell’intervento ritenute omogenee | Importi in Euro | Costi per la Sicurezza | Importi in Euro | Aliquota % | |
(esclusi Costi per la Sicurezza) | (compresi Costi per la Sicurezza) | |||||
1 | OS30 | Impianti interni elettrici, telefonici, radiotelefonici, e televisivi | 361.265,41 | € 7.000,00 | € 368.265,41 | 0% |
Articolo 1.03 – Variazione alle opere
Nei limiti previsti dalla normativa vigente la Stazione appaltante si riserva la facoltà di introdurre nelle opere, all'atto esecutivo, tutte quelle variazioni che riterrà opportune per qualsiasi effetto, senza che l'Appaltatore possa trarne motivi per avanzare pretese di compensi ed indennizzi di qualsiasi natura e specie, non stabiliti nel Capitolato speciale d’appalto.
Ai sensi di quanto previsto dall’art. 106, comma 1 lettera a) primo periodo del D. Lgs. 50/2016 (modifica senza una nuova procedura di affidamento), l’Amministrazione si riserva la facoltà di apportare, anche in corso d’opera, una modifica al contratto stipulato includendo in tutto o in parte gli interventi di seguito specificati:
A- illuminazione della scultura Teodelapio a piazzale Polvani,
B- Illuminazione del piano terra di palazzo Collicola.
A- Teodelapio, scultura di X. Xxxxxx presso piazzale Polvani
I lavori di cui all’intervento hanno un complessivo importo a base d’asta pari a € 21.919,54 (gli oneri di sicurezza non soggetti a ribasso sono quelli del progetto esecutivo originario), e riguardano l’illuminazione della scultura monumentale di piazzale Polvani di fronte alla stazione ferroviaria; per maggiori dettagli sulle singole lavorazioni da effettuare, si faccia riferimento ai relativi elaborati di progetto. A seguito di tale modifica l’importo delle opere in progetto verrebbe aumentato di € 21.919,54 rispetto all’importo del progetto esecutivo.
• ELE – Elenco elaborati
• RG – Relazione generale e specialistica
• RSA – Relazione storico artistica
• PDM – Piano di manutenzione dell’opera e delle sue parti
• CME – Computo metrico estimativo
• EPU – Elenco prezzi unitari
• CRO – Cronoprogramma
• CSI – Calcoli strutture e impianti
• ALLEGATO: CI – Calcoli illuminotecnici
• QIM – Quadro di incidenza percentuale della manodopera
• RP – Relazione paesaggistica
• FT – Documentazione fotografica
• ST – Schede tecniche
E.1 Gli elaborati grafici progettuali;
• Tav.01.A – Teodelapio
B - Palazzo Collicola
I lavori di cui all’intervento hanno un complessivo importo a base d’asta pari a € 68.358,05 (gli oneri di sicurezza non soggetti a ribasso sono quelli del progetto esecutivo originario), e riguardano
l’illuminazione del piano terra del palazzo; per maggiori dettagli sulle singole lavorazioni da effettuare, si faccia riferimento ai relativi elaborati di progetto. A seguito di tale modifica l’importo delle opere in progetto verrebbe aumentato di € 68.358,05 rispetto all’importo del progetto esecutivo.
- Documentazione relativa al piano terra di PALAZZO COLLICOLA
• ELE – Elenco elaborati
• RG – Relazione generale e specialistica
• RSA – Relazione storico artistica
• PDM – Piano di manutenzione dell’opera e delle sue parti
• CME – Computo metrico estimativo
• EPU – Elenco prezzi unitari
• CRO – Cronoprogramma
• CSI – Calcoli strutture e impianti
• ALLEGATO: CI – Calcoli illuminotecnici
• QIM – Quadro di incidenza percentuale della manodopera
• RP – Relazione paesaggistica
• FT – Documentazione fotografica
• ST – Schede tecniche
E.1 Gli elaborati grafici progettuali;
• Tav.01.A – Palazzo Collicola Stato di fatto – Piano terra
• Tav.02.A – Palazzo Collicola Stato di progetto – Piano terra
• Tav.02.B – Palazzo Collicola Stato di progetto – Piano terra
C – Piazza Duomo
Lavori riguardanti l’integrazione e il completamento dell’illuminazione di piazza Duomo secondo le indicazioni fornite della Soprintendenza. A seguito di tale modifica l’importo delle opere in progetto verrebbe aumentato fino ad un massimo di € 20.000,00 rispetto all’importo del progetto esecutivo.
Articolo 1.04 - Natura del contratto e relativa modalità di stipulazione
1. Il contratto di appalto, ai sensi dell’art. 59, comma5-bis, del D.Lgs. n. 50/16 e s.m.i., è stipulato a
misura.
A) Per le prestazioni a misura il prezzo convenuto potrà variare, in aumento o in diminuzione, secondo la quantità effettiva della prestazione.
Nel caso di contratto a misura i prezzi unitari che verranno applicati alle effettive quantità di lavorazioni eseguite saranno quelli scaturenti dall’elenco prezzi posto a base di gara ribassati della percentuale offerta dal concorrente;
Detti prezzi sono fissi ed invariabili per unità di misura e per ogni tipologia di prestazione.
Articolo 1.05 – Spese per la sicurezza
Gli oneri d’impresa per la predisposizione di misure di prevenzione, per l’allestimento di dispositivi di protezione collettiva (opere provvisionali), per l’adozione dei dispositivi di protezione individuali e quant’altro necessario per garantire, per tutta la durata dei lavori, il rispetto delle norme di prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori, sono indicati analiticamente nel progetto esecutivo dell’opera.
L’importo di tali oneri non è soggetto a ribasso d’asta ed è esplicitato nei documenti di gara.
Articolo 1.06 - Categorie di lavori: Categoria generale ed Opere scorporabili
Ai sensi dell’art. 3, comma 1, lett. oo-bis) e oo-ter) del D.Lgs. n. 50/16 e s.m.i. e dell’articolo 61 del
d.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207 ed in conformità all’allegato "A" dello stesso Regolamento, i lavori sono classificati nelle seguenti classi e categorie (principale e scorporabili):
Tabella 2
Lavorazione | Categoria ex All. A) d.P.R. n. 207/10 | Classif ica ex art. 61 dPR n. 207//1 0 | Qualific azione obbligat oria (si/no) | Importo (euro) | % | indicazioni speciali ai fini della gara | |
prevalente o scorporabil e (P/S) | Subapp altabile (si/no) | ||||||
Installazione corpi illuminanti e relativo impianto elettrico | OS 30 | II | Sì | € 361,265,41 | 100% | P | sì |
€ | |||||||
TOTALE | € 361,265,41 |
Articolo 1.07 - Indicazione delle categorie ritenute omogenee
1. Per gli interventi il cui corrispettivo è previsto a corpo ovvero per la parte a corpo di un intervento il cui corrispettivo è previsto a corpo e a misura, i gruppi di categorie ritenute omogenee di cui all’art. 43, comma 6, del d.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207, sono indicate nella seguente tabella 3, parte integrante e sostanziale del contratto.
Tabella 3
GRUPPI DELLE CATEGORIE RITENUTE OMOGENEE | ||||
DESCRIZIONE GRUPPO CATEGORIE RITENUTE OMOGENEE | Importo esecuzione lavori al netto del ribasso d’asta e degli oneri per l’attuazione dei piani della sicurezza | Oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza | Somma | % incidenza sul totale |
€ | € | € | % | |
Totale | € | € | € | 100,00% |
2. A norma dell’art. 43, comma 8, del d.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207, la identificazione delle categorie ritenute omogenee dei lavori di cui alla soprariportata tabella rileva anche ai fini della verifica dell’ammissibilità delle varianti/non-varianti disposte dal Direttore dei lavori nei limiti di cui all’art. 42.2, comma 3, del presente CSA.
Articolo 1.08 - Disposizioni generali relative ai prezzi dei lavori e delle somministrazioni – Invariabilità dei prezzi
La Stazione appaltante richiede, in via assoluta, che l’Appaltatore, prima di partecipare all’appalto, abbia analiticamente esaminato il progetto nei riguardi costruttivi e abbia diligentemente visitato il luogo ove vanno eseguite le opere e si sia reso conto dei lavori da eseguire, della loro entità (anche riferita ad eventuali altri interventi concomitanti per conto della stessa Stazione appaltante o di altri), delle condizioni di viabilità, delle pubbliche discariche, dei luoghi per l’approvvigionamento di tutti i materiali occorrenti e di ogni altra cosa che possa occorrergli per dare i lavori tutti eseguiti a regola d’arte e secondo le prescrizioni del Capitolato speciale d’appalto.
Di questa “presa visione” del progetto, del computo metrico, del luogo di intervento l’Appaltatore è tenuto a dare, in sede di offerta, esplicita dichiarazione scritta.
Non saranno pertanto presi in alcuna considerazione reclami per eventuali equivoci sia sulla natura del lavoro da eseguire sia sui tipi di materiale da fornire.
In conseguenza, il prezzo contrattuale offerto ed accettato dall’Appaltatore si intende, senza restrizione alcuna, come remunerativo di ogni spesa generale o particolare, in quanto comprendente:
a) per i materiali:
tutte le spese, nessuna esclusa, quali quelle relative a fornitura, trasporto, tasse, perdite, sprechi, ecc. per darli pronti all’impiego a piè d’opera;
b) per gli operai:
tutte le spese, nessuna esclusa, quali quelle relative alla fornitura ai medesimi di attrezzi ed utensili del mestiere, ecc.;
c) per i mezzi d’opera e i noli:
tutte le spese, nessuna esclusa, per dare a piè d’opera gli attrezzi, i macchinari e i mezzi pronti all’uso.
Più in generale i lavori, comprendono anche:
-assicurazioni di ogni specie;
-tutte le indennità di passaggio, di deposito, di cantiere, di occupazioni temporanee e opere provvisionali;
-accessori d’uso;
-eventuali altri oneri (oltre a quelli indicati) per quanto inerente oneri speciali per discariche , ecc.;
-eventuali altri ripristini a regola d’arte su opere stradali, fognarie, impiantistiche, murarie, ecc.;
-tutti gli oneri derivanti dalla necessità di eseguire le prove che la Direzione dei lavori riterrà necessarie, nonché quelli derivanti dalla tempestiva campionatura, in opera, dei vari materiali;
-tutte le spese per eventuali forniture, accordi o ripristini con X.Xx - Azienda servizi Spoleto , Valle Umbra Servizi Spa, Enel, Telecom ed altri Enti distributori o gestori di servizi pubblici;
-quant’altro occorrente per dare il lavoro compiuto a perfetta regola d’arte. Con la sottoscrizione del contratto, l’Appaltatore riconosce quanto sopra.
Articolo 1.09 - Varianti con prezzi non previsti – Nuovi prezzi
Per la esecuzione di eventuali categorie di lavoro non previste e per le quali non siano stati convenuti i relativi prezzi, la Direzione dei lavori procederà alla definizione dei nuovi prezzi sulla base delle disposizioni legislative vigenti e li sottoporrà all’approvazione della Stazione appaltante.
Solo sulla base dell’atto di approvazione e della successiva appendice al contratto principale, la Direzione dei lavori procederà alla autorizzazione all’esecuzione e alla contabilizzazione dei lavori di cui al presente articolo.
Articolo 1.10 – Lavori in economia
In generale le prestazioni in economia ed i noleggi, saranno assolutamente eccezionali e potranno verificarsi solo per lavori del tutto secondari.
Le prestazioni della mano d’opera, i noleggi e le somministrazioni in economia dovranno essere espressamente ed unicamente ordinate dalla Direzione dei lavori per iscritto; non saranno pertanto riconosciute prestazioni in economia non appositamente autorizzate.
Per i lavori in economia le macchine, gli attrezzi e i mezzi di trasporto dati a noleggio dovranno essere in perfetta efficienza e provvisti di tutti gli accessori necessari per il loro regolare funzionamento; sono pertanto a carico dell’Appaltatore sia la manutenzione che tutte le riparazioni necessarie.
Il prezzo del noleggio delle macchine, attrezzi e mezzi di trasporto comprende altresì ogni spesa per carburante, combustibile, lubrificante, consumi di energia elettrica e quanto altro occorra per il loro funzionamento, il trasporto, l’installazione, gli spostamenti e il successivo ritiro delle macchine e degli attrezzi, la mano d’opera specializzata, qualificata e comune comunque occorrente sia per le suddette prestazioni che per il funzionamento e l’uso delle macchine e degli attrezzi, e per la guida dei mezzi di trasporto.
Gli operai per i lavori in economia dovranno essere qualificati per i lavori da eseguire e provvisti di tutti gli attrezzi necessari.
I compensi sono così definiti:
-per le prestazioni di mano d’opera –ove non previste dall’elenco prezzi- verranno applicate le tariffe minime vigenti per la zona di intervento, all’atto dell’offerta, (come da bollettini della Commissione Regionale Provveditorato OO.PP oppure, in mancanza, della CCIAA competente); tali tariffe andranno maggiorate, se non già previsto, delle spese generali (15%) e dell’utile d’impresa (10%) e solo su queste percentuali di maggiorazione verrà applicato il ribasso d’asta.
-per i noli e i materiali –ove non previsti dall’elenco prezzi- i prezzi verranno desunti dai bollettini vigenti per la zona all’atto dell’offerta della Commissione Regionale Provveditorato OO.PP oppure, in mancanza, della CCIAA competente.
L’Appaltatore ha l’obbligo di consegnare quotidianamente, anche via fax, mail, ecc., al Direttore dei lavori le liste relative agli operai, mezzi d’opera e provviste somministrati su richiesta del Direttore dei lavori medesimo per l’esecuzione dei lavori in economia. Non saranno pertanto ammesse a verifica, e saranno considerate nulle, le computazioni di lavorazioni in economia presentate alla Direzione dei lavori oltre 24 ore dalla loro esecuzione.
Articolo 1.11 – Revisione dei prezzi
Fatto salvo quanto previsto dalla normativa vigente, per il presente appalto non è ammesso procedere alla revisione prezzi, ne' può essere applicato il comma 1 dell'art. 1664 del Codice Civile.
Articolo 1.12 – Osservanza delle disposizioni di legge
1. La direzione del cantiere è assunta dal direttore tecnico dell’impresa o da altro tecnico, abilitato ed idoneo in rapporto alle caratteristiche delle opere da eseguire. L’assunzione della direzione di cantiere da parte del direttore tecnico avviene mediante specifica delega conferita dall’impresa appaltatrice e da tutte le imprese operanti nel cantiere (subappaltatrici, cottimisti ecc.), con l’indicazione specifica delle attribuzioni da esercitare dal delegato anche in rapporto a quelle degli altri soggetti operanti nel cantiere.
2. L’esecutore, tramite il direttore di cantiere assicura l’organizzazione, la gestione tecnica e la conduzione del cantiere. Il Direttore dei lavori ha il diritto di esigere, anche senza motivazione espressa, il cambiamento del direttore di cantiere e del personale dell’esecutore per disciplina, incapacità o grave negligenza. L’esecutore è in tutti i casi responsabile dei danni causati dall’imperizia o dalla negligenza di detti soggetti, nonché della malafede o della frode nella somministrazione o nell’impiego dei materiali.
3. Ogni variazione del soggetto preposto alla direzione di cantiere secondo le previsioni di cui al presente articolo, deve essere tempestivamente notificata alla Stazione appaltante corredata dal nuovo atto di mandato, senza il quale la variazione non esperirà alcun effetto (se dannoso per la Stazione appaltante).
4. Il Direttore di Cantiere dovrà assicurare la presenza assidua, costante e continua sul cantiere, anche in caso di doppia turnazione per l’intera durata dell’orario lavorativo.
Articolo 1.13 - Garanzie
L'appaltatore per la sottoscrizione del contratto deve costituire:
a) una garanzia, denominata "garanzia definitiva" a sua scelta sotto forma di cauzione o fideiussione con le modalità' di cui alla normativa vigente, pari al 10 per cento dell'importo contrattuale.
In caso di aggiudicazione con ribassi superiori al dieci per cento la garanzia da costituire è aumentata di tanti punti percentuali quanti sono quelli eccedenti il 10 per cento.
Ove il ribasso sia superiore al venti per cento, l'aumento è di due punti percentuali per ogni punto di ribasso superiore al venti per cento.
La cauzione è prestata a garanzia dell'adempimento di tutte le obbligazioni del contratto e del risarcimento dei danni derivanti dall'eventuale inadempimento delle obbligazioni stesse, nonché a garanzia del rimborso delle somme pagate in più all'esecutore rispetto alle risultanze della liquidazione finale, salva comunque la risarcibilità del maggior danno verso l'appaltatore.
La garanzia cessa di avere effetto solo alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione.
Alla garanzia si applicano le riduzioni previste dalla normativa vigente.
La garanzia è progressivamente svincolata a misura dell'avanzamento dell'esecuzione, nel limite massimo dell'80 per cento dell'iniziale importo garantito. L'ammontare residuo della cauzione definitiva deve permanere fino alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione, o comunque fino a dodici mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato.
Lo svincolo è automatico, senza necessità di nulla osta del committente, con la sola condizione della preventiva consegna all'istituto garante, da parte dell'appaltatore o del concessionario, degli stati di avanzamento dei lavori o di analogo documento, in originale o in copia autentica, attestanti l'avvenuta esecuzione.
L'esecutore dei lavori è inoltre obbligato a costituire e consegnare alla stazione appaltante prima della sottoscrizione del contratto:
b) una polizza di assicurazione che copra i danni subiti dalle stazioni appaltanti a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di impianti ed opere, anche preesistenti, verificatisi nel corso dell'esecuzione dei lavor: polizza assicurativa nella forma Contractors all risks (Car), come previsto dall’art. 103 comma 7 del D.Lgs. 50/2016, che duri sino alla data di emissione del certificato di collaudo o di regolare esecuzione, suddivisa come segue:
> per danni di esecuzione con un massimale di € 365.000,00 (euro trecentosessantacimquemila/00) di cui:
- partita 1: € 120.000,00 per le opere oggetto del contratto;
- partita 2: € 200.000,00 per le opere ed impianti preesistenti;
- partita 3: € 45.000,00 per demolizioni e sgombero;
> per responsabilità civile per danni causati a deve essere stipulata con un massimale di € 500.000,00 (euro cinquecentomila/00).
La copertura assicurativa decorre dalla data di consegna dei lavori e cessa alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o di regolare esecuzione o comunque decorsi dodici mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato (e dopo che l’Appaltatore avrà dimostrato il completo esaurimento degli obblighi contrattuali e l’estinzione di tutti i crediti nei suoi confronti inclusi il versamento degli oneri sociali previsti dalla normativa vigente per la mano d’opera impegnata e la cui estinzione dovrà essere certificata dai competenti uffici).
La garanzia fidejussoria a copertura degli oneri per il mancato o inesatto adempimento rimarrà in tutto o in parte vincolata, anche a collaudo finale eseguito, a garanzia dei diritti dei creditori che abbiano tempestivamente attivato i rituali atti impeditivi qualora la rata di saldo dovuta all'Appaltatore non sia all'uopo sufficiente, a giudizio della Stazione appaltante.
Articolo 1.14 – Subappalto
Ai sensi dell'art. 31 comma 8 del d.lgs. 50/2016, è fatto divieto subappaltare i servizi oggetto di affidamento, fatta eccezione per le attività elencate nel comma medesimo. E’ ammesso il subappalto nei limiti e nel rispetto degli artt. 31 comma 8 e 105 del D. Lgs. 50/2016.
Sono assolutamente vietati, sotto pena di immediata risoluzione del contratto per colpa grave dell'Appaltatore e del risarcimento in favore della Stazione appaltante di ogni danno e spesa, la cessione del contratto e l'affidamento in subappalto o in cottimo per la realizzazione dell'intera opera appaltata o comunque per quote superiori a quelle ammissibili ed autorizzate per iscritto dalla Stazione appaltante.
L’Appaltatore resta l’unico responsabile nei confronti della Stazione appaltante dell’esecuzione di tutti i lavori oggetto dell’appalto stesso.
Qualora durante l'esecuzione la Stazione appaltante dovesse risultare insoddisfatta del modo di esecuzione delle lavorazioni autorizzate al subappalto potrà, a suo insindacabile giudizio ed in qualsiasi momento, procedere alla revoca dell'autorizzazione con il conseguente immediato annullamento del subappalto, senza che l'Appaltatore possa avanzare alcuna pretesa di risarcimento o proroghe per l'esecuzione dei lavori.
La Stazione appaltante provvede al rilascio dell’autorizzazione nei termini di cui alla normativa vigente, a decorrere dalla data di protocollo della richiesta (completa di tutte le documentazioni previste dalle norme vigenti).
L'affidamento in subappalto senza aver richiesto o ottenuto le necessarie autorizzazioni sarà considerata colpa grave dell'Appaltatore e comporterà la immediata risoluzione del contratto e il risarcimento in favore della Stazione appaltante di ogni danno e spesa.
L’Appaltatore deve praticare, per i lavori e le opere affidate in subappalto, gli stessi prezzi unitari risultanti dall’aggiudicazione, con ribasso non superiore del 20%.
L’Appaltatore deve comunicare immediatamente alla Stazione appaltante per tutti i subcontratti stipulati per l’esecuzione dell’appalto il nome del sub-contraente, l’importo del contratto e l’oggetto del lavoro, servizio o fornitura affidati.
L’Appaltatore è responsabile della verifica dell’idoneità tecnica professionale delle imprese subappaltatrici e dei lavoratori autonomi.
Il subappaltatore ed i lavoratori autonomi sono tenuti all’osservanza del piano di sicurezza e del piano operativo di sicurezza ed a fornire un piano complementare di dettaglio per quanto riguarda le scelte di loro competenza.
Articolo 1.15 – Documenti che fanno parte del contratto
Salvo le eccezioni che potranno essere stabilite dal contratto di appalto, fanno parte integrante del medesimo, anche se non materialmente allegati:
A. Capitolato speciale d’appalto;
B. Documentazione relativa ai seguenti monumenti:
- Spoleto 1962 (Xxxx Xxxxxxxxx)
- Colonna del Viaggiatore - Xxxxxxx Xxxxxxxx
- Arco di Druso e Germanico
- Colloquio spoletino (Xxxxxx Xxxxxxxx)
• ELE – Elenco elaborati
• RG-RSA – Relazione generale e specialistica; Relazione storico artistica;
• RP - Relazione paesaggistica
• PDM – Piano di manutenzione dell’opera e delle sue parti
• CME – Computo metrico estimativo
• EPU – Elenco prezzi unitari
• AP – Analisi prezzi
• CRO – Cronoprogramma
• CSI – Calcoli strutture e impianti
• ALLEGATO: CI – Calcoli illuminotecnici
• QIM – Quadro di incidenza percentuale della manodopera
• FT – Documentazione fotografica
• ST – Schede tecniche
B.1 Gli elaborati grafici progettuali;
• Tav.01 – Arco di Druso e Germanico
• Tav.02 – Spoleto ’62 – Colonna del viaggiatore
• Tav.03 – Colloquio spoletino
C. Documentazione relativa ai seguenti monumenti:
- XXXXXX XXXXX XXXXXXXX E PAOLO
• ELE – Elenco elaborati
• RG-RSA – Relazione generale e specialistica; Relazione storico artistica;
• RP - Relazione paesaggistica
• PDM – Piano di manutenzione dell’opera e delle sue parti
• CME – Computo metrico estimativo
• EPU – Elenco prezzi unitari
• AP – Analisi prezzi
• CRO – Cronoprogramma
• CSI – Calcoli strutture e impianti
• ALLEGATO: CI – Calcoli illuminotecnici
• QIM – Quadro di incidenza percentuale della manodopera
• FT – Documentazione fotografica
• ST – Schede tecniche
C.1 Gli elaborati grafici progettuali;
• Tav.01 – Xxxxxx Xxxxx Xxxxxxxx e Paolo – stato di progetto
D. Documentazione relativa ai seguenti monumenti:
- PIAZZA DEL DUOMO
• ELE – Elenco elaborati
• RG – Relazione generale e specialistica
• RSA – Relazione storico artistica
• PDM – Piano di manutenzione dell’opera e delle sue parti
• CME – Computo metrico estimativo
• EPU – Elenco prezzi unitari
• CRO – Cronoprogramma
• CSI – Calcoli strutture e impianti
• ALLEGATO: CI – Calcoli illuminotecnici
• QIM – Quadro di incidenza percentuale della manodopera
• RP – Relazione paesaggistica
• FT – Documentazione fotografica
• ST – Schede tecniche
• Allegato 1: RENDER DI PROGETTO
D.1 Gli elaborati grafici progettuali;
• Tav.01 – Piazza del Duomo Stato di progetto
• Tav.02 – Piazza del Duomo Stato di progetto
• Tav.03 – Piazza del Duomo Dettagli costruttivi
E. Documentazione relativa ai seguenti monumenti:
- PALAZZO COLLICOLA
• ELE – Elenco elaborati
• RG – Relazione generale e specialistica
• RSA – Relazione storico artistica
• PDM – Piano di manutenzione dell’opera e delle sue parti
• CME – Computo metrico estimativo
• EPU – Elenco prezzi unitari
• CRO – Cronoprogramma
• CSI – Calcoli strutture e impianti
• ALLEGATO: CI – Calcoli illuminotecnici
• QIM – Quadro di incidenza percentuale della manodopera
• RP – Relazione paesaggistica
• FT – Documentazione fotografica
• ST – Schede tecniche
• Allegato 1: RENDER DI PROGETTO
E.1 Gli elaborati grafici progettuali;
• Tav.01.A – Palazzo Collicola Stato di fatto – Piano Terra e Piano Primo
• Tav.01.B – Palazzo Collicola Stato di fatto – Piano Secondo
• Tav.03.A – Palazzo Collicola Stato di progetto – Piano Primo
• Tav.03.B – Palazzo Collicola Stato di progetto – Piano Primo
• Tav.04.A – Palazzo Collicola Stato di progetto – Piano Secondo
• Tav.04.B – Palazzo Collicola Stato di progetto – Piano Secondo
Articolo 1.16 – Spese di contratto, di registro ed accessorie
Tutte le spese relative all'appalto, e cioè le spese per la stipulazione e la registrazione del contratto, per le copie autentiche di esso e dei documenti allegati, per la bollatura di tutti gli atti occorrenti per la gestione del lavoro, dal giorno della consegna a quello del collaudo definitivo e per la contabilizzazione dei lavori, sono a completo carico dell'Appaltatore.
Sono a completo carico dell'Appaltatore tutte le spese, le imposte e tasse derivanti dall'esecuzione dei lavori di cui al presente progetto.
Articolo 1.17 – Responsabilità dell’Appaltatore circa l’esecuzione delle opere
L’Appaltatore è l'unico responsabile dell'esecuzione delle opere appaltate in conformità alle migliori regole d'arte, della perfetta rispondenza delle opere e parti di opere alle condizioni contrattuali tutte, nonché alle disposizioni contenute negli ordini di servizio, nelle istruzioni e nelle prescrizioni del Direttore dei lavori.
Le disposizioni impartite dalla Direzione dei lavori, la presenza nei cantieri del personale di assistenza e sorveglianza e qualunque altro intervento devono intendersi esclusivamente finalizzati a tutelare gli interessi della Stazione appaltante e non diminuiscono la responsabilità dell'Appaltatore.
L'Appaltatore dovrà demolire a proprie spese quanto eseguito in difformità delle prescrizioni di cui sopra e sarà tenuto al risarcimento dei danni provocati. La Stazione appaltante, a sua esclusiva discrezione, potrà accettare tali opere; in tal caso esse saranno valutate tenendo conto dell'eventuale loro minor valore, restando obbligato l'Appaltatore a eseguire, senza corrispettivo alcuno, gli eventuali lavori accessori e complementari che gli fossero richiesti per l'accettazione delle opere suddette. Eventuali maggiori costi delle opere eseguite in difformità delle prescrizioni contrattuali o comunque impartite, non saranno in alcun modo tenuti in considerazione agli effetti della contabilizzazione.
L'Appaltatore non potrà mai opporre a esonero o attenuazione delle proprie responsabilità la presenza nel cantiere del personale di Direzione o di sorveglianza della Stazione appaltante, l'approvazione di disegni e di calcoli, l'accettazione di materiali e di opere da parte del Direttore dei lavori.
Articolo 1.18 - Sicurezza nel cantiere
Le opere previste nel presente contratto saranno realizzate dall'Appaltatore con propria organizzazione dei mezzi senza alcun vincolo di dipendenza e/o subordinazione nei confronti della Stazione appaltante. Pertanto l'Appaltatore ha piena libertà e facoltà di organizzare il proprio cantiere (personale, mezzi ed attrezzature) nella maniera che riterrà più opportuna, nel pieno rispetto, però, dei programmi concordati con la Stazione appaltante, alla quale rimane comunque la facoltà di ispezionare e controllare l'andamento dei lavori e, per quanto attiene la sicurezza, l'osservanza alle disposizioni legislative e alle clausole contenute nel Capitolato speciale d’appalto e nel Piano di sicurezza.
L'Appaltatore è tenuto ad adottare, nell'esecuzione di tutti i lavori, i procedimenti e le cautele necessarie per garantire la vita e la incolumità degli operai, delle persone addette ai lavori stessi e dei terzi comunque presenti nel cantiere, nonché per evitare danni ai beni pubblici e privati. Ogni più ampia responsabilità e spesa in caso di infortuni e di danni ricadrà pertanto sull'Appaltatore restandone completamente sollevati sia la Stazione appaltante che i propri organi tecnici, i Collaudatori e il personale preposto alla Direzione, contabilità e sorveglianza dei lavori.
Entro 30 giorni dall’aggiudicazione definitiva, e comunque prima della consegna dei lavori, l’Appaltatore redige e consegna alla Stazione appaltante:
a)eventuali proposte integrative del piano di sicurezza e di coordinamento;
b)piano operativo di sicurezza (POS) per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell’organizzazione del cantiere e nell’esecuzione dei lavori, da considerare come piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza di cui alla lettera a).
Il piano di sicurezza e di coordinamento, nonché il piano operativo di sicurezza, formano parte integrante del contratto di appalto.
L’Appaltatore può presentare al Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione una o più proposte motivate di integrazioni al piano di sicurezza e di coordinamento per adeguarne i contenuti alle proprie tecnologie ovvero quando ritenga di poter meglio garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza, anche in seguito alla consultazione dei rappresentanti per la sicurezza dei propri lavoratori o a rilievi da parte degli organi di vigilanza.
L’Appaltatore ha diritto che il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione si pronunci tempestivamente, con atto motivato da annotare sulla documentazione di cantiere, sull’accoglimento o il rigetto delle proposte presentate; le decisioni del Coordinatore sono vincolanti per l’Appaltatore. Qualora il Coordinatore non si pronunci entro il termine di tre giorni lavorativi dalla presentazione delle proposte dell’Appaltatore, le proposte si intendono accolte. In nessun caso le eventuali integrazioni possono giustificare modifiche o adeguamento dei prezzi pattuiti.
Il Direttore Tecnico di cantiere e il Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, vigilano sull’osservanza dei piani da parte di tutte le imprese impegnate nell'esecuzione dei lavori.
L'Appaltatore sottoscrivendo il presente contratto dà atto, senza riserve di sorta, di aver provveduto ad eseguire un attento ed approfondito sopralluogo nelle zone dove dovranno svolgersi i lavori, e di aver conseguentemente verificato, mediante diretta conoscenza, i rischi connessi ai profili di sicurezza nell'area interessata ai lavori al fine di preordinare ogni necessario o utile presidio o protezione.
Su richiesta scritta della Stazione appaltante l'Appaltatore dovrà fornire una certificazione rilasciata dall'ente competente in materia, oppure, nei casi in cui ciò è ammesso, da un professionista abilitato, attestante la conformità alle norme vigenti dei mezzi e delle attrezzature adoperate nel corso dell'appalto.
L'Appaltatore dovrà rispettare e far rispettare ai propri dipendenti, ed a quanti altri a qualsiasi titolo operano per conto suo, tutte le leggi vigenti in materia di sicurezza del lavoro ed antinfortunistica, oltre alle norme contenute nel Capitolato speciale d’appalto. La Stazione appaltante si riserva di pretendere, in ogni caso, l'immediato allontanamento del personale operante in cantiere ove sia stato accertato che esso contravvenga ai propri doveri di sicurezza ed igiene del lavoro.
L’Appaltatore è tenuto a curare il coordinamento di tutte le imprese operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici piani redatti dalle imprese subappaltatrici compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dall’Appaltatore.
In caso di infortunio o incidente, ovvero di accertamento da parte dell'Appaltatore di situazioni di pericolo, quest'ultimo, oltre a dare immediata esecuzione a quanto prescritto dalle norme che regolano la materia, dovrà senza indugio informare il Direttore dei lavori e il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione per l'eventuale verifica delle cause che li hanno determinati.
Il Direttore dei lavori o il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione avrà funzioni di vigilanza sull'adempimento di quanto previsto contrattualmente in materia di sicurezza e prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, con l'obbligo di riferire immediatamente con comunicazione scritta alla Stazione appaltante, per eventuali inadempienze o danni a beni o attività della stessa committenza. Essi avranno la possibilità di adottare nei confronti dell'Appaltatore, previa comunicazione scritta, sanzioni adeguate alla gravità delle violazioni accertate ed al numero delle stesse, che potranno andare dal richiamo scritto alla risoluzione del contratto. In particolare potrà essere disposta la sospensione dei lavori, per il tempo necessario al ripristino delle condizioni di sicurezza, e la ripresa dei lavori potrà avvenire solo dopo comunicazione scritta dell'Appaltatore circa l'avvenuta eliminazione della situazione di pericolo. La suddetta sospensione dei lavori andrà considerata esclusivamente come sanzione per il mancato adempimento degli obblighi di cui al presente contratto, non potrà quindi costituire motivo per richieste di compensi e non determinerà mutamento del termine di ultimazione dei lavori.
Articolo 1.19 - Rappresentante dell'Appaltatore
L'Appaltatore che non conduce i lavori personalmente deve conferire mandato con rappresentanza a persona fornita dei requisiti d’idoneità tecnici e morali, per l’esercizio delle attività necessarie per l’esecuzione dei lavori a norma del contratto. L’Appaltatore rimane responsabile dell’operato del suo Rappresentante.
Il mandato deve essere conferito con atto pubblico ed essere depositato presso l’Amministrazione committente, che provvede a dare comunicazione all’ufficio di Direzione dei lavori.
L’Appaltatore o il suo Rappresentante deve, per tutta la durata dell’appalto, garantire la presenza sul luogo dei lavori.
Quando ricorrono gravi e giustificati motivi l’Amministrazione committente, previo motivata comunicazione all’Appaltatore, ha diritto di esigere il cambiamento immediato del suo Rappresentante, senza che per ciò spetti alcuna indennità all’Appaltatore o al suo Rappresentante.
Articolo 1.20 - Direttore tecnico di cantiere
L’Appaltatore è responsabile della disciplina e del buon ordine del cantiere e ha l’obbligo di osservare e far osservare al proprio personale le norme di legge e di regolamento.
L’Appaltatore, tramite il Direttore Tecnico di cantiere assicura l’organizzazione, la gestione tecnica e la conduzione del cantiere.
La direzione tecnica di cantiere è assunta dal Direttore Tecnico dell’impresa aggiudicataria o da altro tecnico formalmente incaricato dall’Appaltatore ed eventualmente coincidente con il Rappresentante delegato.
Il Direttore Tecnico di cantiere, deve essere professionalmente abilitato per la tipologia di opere del presente appalto ed iscritto all’albo professionale.
L'Appaltatore deve fornire alla Direzione dei lavori apposita dichiarazione del Direttore Tecnico di cantiere di accettazione dell'incarico.
Ogni eventuale variazione deve obbligatoriamente essere comunicata per iscritto, con congruo anticipo.
Ai sensi della normativa vigente il Direttore Tecnico di cantiere è responsabile del rispetto dei Piani Operativi di Sicurezza e del Piano di Sicurezza e Coordinamento da parte di tutte le Imprese impegnate nell’esecuzione dei lavori.
In assenza della nomina del Direttore Tecnico di cantiere non può essere avviata alcuna lavorazione. In tale ipotesi il Direttore dei lavori ordina la chiusura del cantiere sino all'avvenuto adempimento dell'obbligazione ed all'Appaltatore sono addebitate, fatti salvi i maggiori danni, le penalità previste per l'eventuale ritardata ultimazione dei lavori.
Il Direttore dei lavori ha il diritto, previa motivata comunicazione all’Appaltatore, di esigere il cambiamento immediato del Direttore Tecnico di cantiere per indisciplina, incapacità o grave negligenza senza che per ciò spetti alcuna indennità all’Appaltatore.
Articolo 1.21 – Capocantiere / Preposto
L’Appaltatore deve, per tutta la durata dell’appalto, garantire la presenza fisica sul luogo di esecuzione dei lavori di un Capocantiere/Preposto, specificatamente nominato, che deve essere dipendente della ditta aggiudicataria e professionalmente qualificato ad assolvere tale funzione.
L'Appaltatore deve fornire alla Direzione dei lavori anche il nominativo del sostituto che è autorizzato ad operare in caso di assenza temporanea (malattia, ferie, permesso) del Capocantiere/ Preposto. Anche il sostituto deve obbligatoriamente essere dipendente della ditta aggiudicataria e professionalmente qualificato ad assolvere tale funzione.
Ogni eventuale variazione deve obbligatoriamente essere comunicata per iscritto, con congruo anticipo.
In caso di assenza, sul luogo di esecuzione dei lavori, sia del Capocantiere/Preposto che del sostituto non può essere eseguita alcuna lavorazione. In tale ipotesi il Direttore dei lavori ordina la chiusura temporanea del cantiere sino all'avvenuto adempimento dell'obbligazione senza che per ciò spetti alcuna indennità all’Appaltatore.
Il Capocantiere/Preposto deve:
-avere una completa conoscenza del progetto esecutivo dei lavori;
-conservare ordinatamente, sul luogo di esecuzione delle opere, una copia completa di tutti gli elaborati costituenti progetto;
-attuare, dal punto di vista esecutivo, la vigilanza integrale sull’esecuzione dell’opera, nel rispetto del programma contrattualmente previsto;
-provvedere personalmente ad aprire il cantiere all’avvio giornaliero dei lavori e a chiuderlo al termine della giornata lavorativa;
-registrare giornalmente, sia in entrata che in uscita, il personale operante sul luogo dei lavori;
-vietare l'ingresso alle persone non addette ai lavori o non espressamente autorizzate;
-assicurare che le vie di circolazione e di evacuazione siano sempre agibili;
-provvedere a fornire ai lavoratori a lui affidati tutte le indicazioni necessarie in ordine alle lavorazioni da eseguirsi ed attuare un costante controllo in merito al corretto avanzamento delle opere;
-effettuare la vigilanza sull’osservanza delle norme di prevenzione e sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale;
-controllare il corretto funzionamento delle apparecchiature utilizzate e segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti;
-controllare il corretto utilizzo di eventuali sostanze pericolose;
-dare attuazione alle prescrizioni antincendio e di evacuazione relative all’ambito di propria competenza;
-allontanare dal cantiere coloro che risultassero in condizioni psicofisiche non idonee o che si comportassero in modo tale da compromettere la propria sicurezza e quella degli altri addetti presenti in cantiere o che si rendessero colpevoli di insubordinazione.
Quando ricorrono gravi e giustificati motivi (quali ad esempio indisciplina, incapacità, grave negligenza) il Direttore dei lavori, previa motivata comunicazione all’Appaltatore, ha diritto di esigere cambiamento immediato del Capocantiere/Preposto, del sostituto e/o del personale operante in cantiere senza che per ciò spetti alcuna indennità all’Appaltatore.
L’Appaltatore è comunque responsabile dei danni causati dall’imperizia o dalla negligenza di detti soggetti e risponde nei confronti dell’Amministrazione committente per la malafede o la frode dei medesimi nell’impiego dei materiali.
Articolo 1.22 - Oneri ed obblighi diversi a carico dell'Appaltatore - Responsabilità dell’Appaltatore
Oltre agli oneri previsti dalla normativa vigente e a quelli elencati nel Capitolato speciale d’appalto, sono a carico dell'Appaltatore gli oneri ed obblighi seguenti dei quali egli deve tener conto nel formulare la sua offerta:
1) L’adozione di ogni provvedimento e cautela stabiliti per Legge o altra disposizione normativa e in particolare l’integrale osservanza delle norme emanate in materia di:
a) prevenzione degli infortuni sul lavoro;
b) igiene del lavoro;
c) assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali;
d) Regolamento edilizio e Regolamento d’igiene;
e) sicurezza degli impianti;
f) sicurezza e salute dei lavoratori nel luogo di lavoro;
g) sicurezza e di salute nei cantieri temporanei o mobili.
2) La formazione del cantiere e l'esecuzione di tutte le opere a tal uopo occorrenti, comprese quelle di recinzione e di protezione e quelle necessarie per mantenere fino al collaudo l'opera compiuta. L'installazione di attrezzature ed impianti necessari ed atti, in rapporto all'entità dell'opera, ad assicurare la migliore esecuzione ed il normale ed ininterrotto svolgimento dei lavori, compresa un'adeguata illuminazione.
L'apprestamento di tutte le opere provvisionali, di qualsiasi natura e specie, compresi spostamenti, sfridi, mantenimenti e smontaggi a fine lavori.
3) Le costruzioni provvisionali in genere, se prospettanti all'esterno del cantiere o aggettanti su spazi pubblici o privati, dovranno essere idoneamente schermate.
La sistemazione delle strade di cantiere in modo da rendere sicuri il transito e la circolazione dei veicoli e delle persone addette ai lavori e che comunque siano autorizzati ad accedervi.
La pulizia e la manutenzione ordinaria e straordinaria del cantiere e di ogni apprestamento provvisionale.
4) La costruzione e la manutenzione di locali ad uso ufficio del personale di Direzione ed assistenza, idoneamente rifiniti e forniti di servizi necessari alla permanenza e al lavoro del suddetto
personale. I locali saranno realizzati nel cantiere o in luogo prossimo indicato od accettato dalla Direzione dei lavori, la quale disporrà anche il numero degli stessi e le attrezzature di dotazione (scrivanie, tavoli, sedie, scaffali, calcolatrici, ecc.). Saranno inoltre, se richiesto, idoneamente riscaldati ed allacciati alle normali utenze (luce, acqua ecc), facendosi carico all'Appaltatore di tutte le spese di allacciamento alle utenze, di uso e di manutenzione.
5) Le spese, i contributi, i diritti, i lavori, le forniture, le prestazioni tutte occorrenti per gli allacciamenti provvisori dei servizi di acqua, energia elettrica, gas, telefono e fognature necessari per il funzionamento del cantiere e per l’esecuzione dei lavori, nonché le spese per le utenze e i consumi dipendenti dai predetti servizi;
6) L'approntamento dei necessari locali di cantiere, che dovranno essere dotati di adeguati servizi igienici e di idoneo smaltimento dei liquami.
7) La tempestiva redazione, a proprie spese, delle prove su tutti i materiali utilizzati, con particolare riferimento a quelli impiegati dal punto di vista strutturale, per i quali i laboratori legalmente autorizzati rilasceranno i richiesti certificati.
8) La consegna, entro 30 giorni dal termine dei lavori, dei disegni dell'opera in tutte le sue parti come costruita, di tutte le certificazioni e dichiarazioni relative a materiali, impianti ed in particolare degli elaborati con lo stato finito degli impianti, con indicato percorsi e caratteristiche - redatti in conformità alle normativa vigente (2 copie cartacee + file dwg).
9) L’installazione, il nolo, il degradamento, lo spostamento e la rimozione degli attrezzi, degli utensili, dei macchinari e di quanto altro occorre alla completa e perfetta esecuzione dei lavori, compresa altresì la fornitura di ogni materiale di consumo necessario.
10) La esecuzione di ogni prova di carico e verifiche delle varie strutture che siano ordinate dalla Direzione dei lavori o dal Collaudatore, la fornitura dei materiali, mezzi d'opera, opere provvisionali, maestranze e ogni apparecchio di misura, controllo e verifica nel numero e tipo che saranno richiesti.
11) La fornitura e manutenzione di regolari cartelli di avviso, di fanali di segnalazione notturna nei punti ovunque necessari e di quanto altro venisse particolarmente indicato dalla Direzione dei lavori, a scopo di sicurezza nel senso più lato e ciò anche nei periodi di sospensione dei lavori.
12) Il mantenimento, fino all'emissione del collaudo, della continuità degli scoli delle acque e delle canalizzazioni esistenti, nonchè del sicuro transito sulle vie o sentieri pubblici o privati antistanti alle opere da eseguire.
13) L’osservanza delle norme dei contratti collettivi di lavoro, delle disposizioni legislative e regolamentari in vigore e di quelle che dovessero intervenire nel corso dell’appalto relative alla tutela, sicurezza, salute, assicurazione e assistenza ai lavoratori, l'assunzione delle categorie protette, il pagamento di ogni contributo, indennità e anticipazione posti a carico dei datori di lavoro. L’Appaltatore è obbligato ad applicare ai lavoratori dipendenti condizioni normative e retributive non inferiori a quelle risultanti dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro e dagli Accordi locali integrativi vigenti, per le diverse categorie di lavoratori
Il suddetto obbligo vincola l’Appaltatore fino alla data del collaudo, anche se egli non sia aderente alle Associazioni stipulanti o receda da esse, indipendentemente dalla natura industriale o artigiana,
dalla struttura e dalle dimensioni dell’azienda di cui è titolare e da ogni altra sua qualificazione giuridica, economica o sindacale.
A garanzia di tali obblighi si opererà sull’importo netto progressivo dei lavori una ritenuta dello 0,50%.
L’Appaltatore e, per suo tramite, le imprese subappaltatrici, devono trasmettere alla Stazione appaltante prima alla consegna dei lavori, in occasione dell’emissione di ogni stato di avanzamento lavori e all’ultimazione dei lavori, la documentazione necessaria per la verifica contributiva presso gli enti previdenziali assicurativi ed infortunistici, inclusa la Cassa edile.
In caso di inottemperanza agli obblighi sopra precisati, accertata dalla Stazione appaltante o ad essa segnalata dagli Enti previdenziali e/o Cassa Edile, la Stazione appaltante medesima comunicherà all’Appaltatore e, se del caso, anche alle Autorità suddette, la inadempienza accertata e procederà a una detrazione del 20% sui pagamenti in acconto, o altro maggior cautelativo ammontare corrispondente alle violazioni stesse, se i lavori sono in corso di esecuzione, ovvero alla sospensione del pagamento del saldo, se i lavori sono stati ultimati, destinando le somme così accantonate a garanzia dell’adempimento degli obblighi di cui sopra.
Il pagamento all’Appaltatore delle somme accantonate e della rata di saldo non sarà effettuato sino a quando non sia stato accertato che gli obblighi sono stati integralmente adempiuti.
La Stazione appaltante, su semplice richiesta verbale, potrà procedere in qualsiasi momento anche presso la sede dell'Appaltatore, al controllo dei documenti (libro paga e matricola, ecc.) da cui si possa evincere l'ottemperanza da parte dell'Appaltatore delle obbligazioni relative alle contribuzioni assicurative e previdenziali, regolate e previste dai contratti e dalle vigenti norme di Xxxxx.
Per le detrazioni e sospensioni dei pagamenti di cui sopra, l’Appaltatore non può opporre eccezione alcuna alla Stazione appaltante, né per interessi, ne’ a titolo di risarcimento di danni.
All’atto del collaudo, l’Appaltatore (e tutti gli eventuali subappaltatori) dovranno aver ottenuto la “certificazione di regolarità contributiva” dalla quali risulti l’avvenuto adempimento di tutti gli obblighi in merito.
L’Appaltatore sarà responsabile in solido nei confronti della Stazione appaltante, del rispetto delle disposizioni del presente articolo da parte dei subappaltatori e degli stessi nei confronti dei loro dipendenti.
14) L'osservanza delle disposizioni vigenti in materia di assunzioni di mano d'opera di xxxxxxxx, invalidi, combattenti, patrioti, reduci ed orfani.
15) La comunicazione alla Stazione appaltante, entro i termini prefissati dalla stessa, di tutte le notizie relative all'impiego della mano d'opera. Per ogni giorno di ritardo rispetto alla data fissata dalla Stazione appaltante per l'inoltro delle notizie suddette, verrà applicata una multa pari al 10% della penalità prevista dal Capitolato speciale d’appalto, restando salvi i più gravi provvedimenti che potranno essere adottati in conformità a quanto sancisce il Capitolato Generale per la irregolarità di gestione e per le gravi inadempienze contrattuali.
16) Il pagamento delle tasse e l'accollo di altri eventuali oneri per concessioni comunali, la tassa di occupazione suolo pubblico (tranne per le aree e i beni direttamente oggetto dell’intervento, quali risultanti dal verbale di consegna dei lavori) nonché il pagamento di ogni tassa presente e futura inerente ai materiali e mezzi d'opera da impiegarsi, da smaltire, ovvero alle stesse opere finite.
17) La pulizia quotidiana delle opere in costruzione e delle vie di transito del cantiere, col personale necessario, compreso lo sgombero dei materiali di rifiuto lasciati da altre Ditte.
18) Consentire il libero accesso al cantiere ed il passaggio, nello stesso e nelle opere eseguite od in corso d'esecuzione, alla Direzione dei lavori, alle persone addette, a qualunque altra Impresa
alla quale siano stati affidati lavori non compresi nel presente appalto, e alle persone che eseguono lavori per conto diretto della Stazione appaltante, nonché, a richiesta della Direzione dei lavori, l'uso parziale o totale, da parte di dette Imprese o persone, di ponti di servizio, impalcature, costruzioni provvisorie, apparecchi, per tutto il tempo occorrente alla esecuzione dei lavori che la Stazione appaltante intenderà eseguire direttamente ovvero a mezzo di altre Ditte, senza che l'Appaltatore possa pretendere compensi di sorta.
19) Provvedere, a sua cura e spese e sotto la sua completa responsabilità, al ricevimento in cantiere, allo scarico e al trasporto nei luoghi di deposito, situati nell'interno del cantiere, od a piè d'opera, secondo le disposizioni della Direzione dei lavori, nonché alla buona conservazione ed alla perfetta custodia dei materiali e dei manufatti esclusi dal presente appalto e provvisti od eseguiti da altre Ditte per conto della Stazione appaltante. I danni che per cause dipendenti o per sua negligenza fossero apportati ai materiali e manufatti suddetti dovranno essere riparati a carico esclusivo dell'Appaltatore.
20) L'assunzione di responsabilità circa l'operato dei propri dipendenti anche nei confronti di terzi, così da sollevare la Stazione appaltante da ogni danno e molestia causati dai dipendenti medesimi.
21) L'adozione di tutte le opportune cautele per evitare danni o inconvenienti di qualsiasi genere alle proprietà private e alle persone, restando l'Appaltatore completamente responsabile dei danni e degli inconvenienti arrecati. L'Appaltatore è in generale responsabile di tutti i danni di qualsiasi natura e delle perdite anche totali derivanti da qualsiasi causa, nonchè di quelli prodotti a qualsiasi mezzo d'opera, ai materiali e alle apparecchiature anche se non in opera, comprese quelle provvisionali.
22) Sgombrare completamente il cantiere dei materiali, mezzi d'opera ed impianti esistenti, nonchè pulire perfettamente ogni parte ed ogni particolare delle opere da calcinacci, sbavature, pitture, ecc., entro cinque giorni dal verbale di ultimazione.
23) Provvedere, a sua cura e spese, alla fornitura, installazione e manutenzione, nel cantieri di lavoro, in adiacenza agli ingressi, di N. 1 (uno) cartelli indicativi dei lavori delle dimensioni di cm.100x150 (h), del tipo e del materiale che saranno prescritti dalla Direzione dei lavori, con l’indicazione della Stazione appaltante e del/degli Enti finanziatore/i, oggetto dell’appalto, Appaltatore, nominativi del Responsabile unico del procedimento, del/i progettista/i, del Direttore dei lavori, del Coordinatore per la progettazione e del Coordinatore per l'esecuzione e quant’altro sarà richiesto dal Direttore dei lavori, conformi alle vigenti disposizioni normative. Inoltre è previsto che vi sia inclusa una rappresentazione d’insieme dell’intervento, delle dimensioni definite dalla Direzione dei lavori, a colori, con tecnica grafica a discrezione della Direzione dei lavori sulla base di un modello di massima a scala ridotta che sarà fornito dalla Direzione dei lavori medesima.
Tanto i cartelli che le armature di sostegno dovranno essere eseguiti con materiali di gradimento della Direzione dei lavori, di adeguata resistenza e di decoroso aspetto e mantenuti in ottimo stato fino al collaudo dei lavori.
In caso di mancanza o di cattivo stato manutentivo, anche temporaneo, del prescritto cartello indicatore, sarà applicata all'Appaltatore una penale di Euro 50,00. Sarà inoltre applicata una penale giornaliera di Euro 10,00 dal giorno della constatata inadempienza fino a quello dell'apposizione o perfetta riparazione del cartello mancante o deteriorato. L'importo delle penali sarà addebitato sul certificato di pagamento in acconto successivo all'inadempienza.
24) Risarcire i danni che in dipendenza del modo di esecuzione dei lavori, per ogni causa o per negligenza dell'Appaltatore, vengano arrecati a proprietà pubbliche e private, a persona ed animali o a materiali forniti e a lavori da altri compiuti. La Stazione appaltante e il suo personale restano a tal proposito liberi ed indenni da qualsiasi responsabilità.
25) Mantenere in perfetto stato, fino al collaudo finale, tutte le opere eseguite, nessuna esclusa ed eccettuata, oggetto dell'appalto.
26) Eleggere e mantenere per tutta la durata dell’appalto il suo domicilio nel luogo nel quale ha sede l’ufficio di Direzione dei lavori. Qualora non venga comunicata alla Stazione appaltante l’istituzione del domicilio nel luogo nel quale ha sede l’ufficio Direzione dei lavori, il domicilio si intende eletto presso la Sede Municipale della Stazione appaltante.
Qualsiasi comunicazione fatta al Direttore Tecnico di cantiere o, in sua assenza, al Capocantiere/Preposto si considererà fatta personalmente all’Appaltatore.
Articolo 1.23 - Proprietà dei materiali di escavazione e di demolizione
I materiali provenienti da escavazioni o demolizioni, fatte salve specifiche esigenze della Stazione appaltante, sono ceduti all'Appaltatore. Il prezzo di smaltimento degli stessi ed ogni altro onere, nessuno escluso, è da intendersi compreso nei prezzi unitari di elenco.
Se durante il corso dei lavori emergono presumibili interferenze con ritrovamenti storico archeologici vige l’obbligo per l’Appaltatore di sospendere i lavori nel luogo del ritrovamento e di dare immediata comunicazione scritta, previa verifica preliminare con la Direzione dei lavori, alla Soprintendenza ai Beni Archeologici; la stessa comunicazione va inviata contestualmente anche al Sindaco. In tal caso l’Appaltatore dovrà attenersi alle disposizioni impartite dalla Direzione dei lavori, dalla stessa Soprintendenza e, nel frattempo, porre in essere tutte le opere e le cautele atte a salvaguardare l’incolumità pubblica e la conservazione dei reperti messi in luce dagli scavi.
I lavori nel luogo del ritrovamento potranno essere ripresi solo in seguito ad ordine scritto del Direttore dei lavori, con la scrupolosa osservanza delle disposizioni e delle cautele che verranno imposte.
La sospensione dei lavori per le cause sopra indicate rientra tra quelle di forza maggiore.
Articolo 1.24 - Proprietà di oggetti ritrovati
Nel caso di ritrovamento di oggetti di valore o di quelli che interessino la scienza, la storia, l'arte o l'archeologia, salvo i diritti che spettano allo Stato, gli oggetti rinvenuti restano di proprietà assoluta della Stazione appaltante, senza alcun diritto dell'Appaltatore a premi, partecipazioni o compensi di sorta.
Articolo 1.25 - Qualità e provenienza dei materiali – Campionature - Controlli
I materiali occorrenti per i lavori dovranno essere delle migliori qualità esistenti in commercio.
Entro 30 giorni dall’aggiudicazione e comunque con congruo anticipo rispetto alla posa in opera, l’Appaltatore dovrà presentare una campionatura di tutti i materiali, che la Direzione dei lavori potrà richiedere.
Il campionario rimarrà a disposizione della Stazione appaltante durante tutto il periodo di esecuzione dei lavori.
Quando per determinati materiali è richiesta specificatamente la certificazione ai sensi delle norme UNI, ISO od altra certificazione a discrezione della Direzione dei lavori, tali certificazioni dovranno essere presentate, a cura dell’Appaltatore, contemporaneamente alla consegna delle campionature. Tutti i materiali e le campionature dovranno essere accettate dalla Direzione dei lavori prima della posa in opera.
L’Appaltatore è obbligato a prestarsi in ogni tempo a effettuare tutte le prove ritenute necessarie dalla Direzione dei lavori sui materiali impiegati o da impiegarsi nonché sui manufatti, sia prefabbricati che formati in opera.
In mancanza di una idonea organizzazione per l’esecuzione delle prove previste o di una normativa specifica di Capitolato speciale d’appalto, è riservato alla Direzione dei lavori il diritto di dettare norme di prova alternative o complementari.
Il prelievo dei campioni verrà eseguito in contraddittorio e di ciò verrà steso apposito verbale.
In tale sede l’Appaltatore ha facoltà di chiedere, sempre che ciò sia compatibile con il tipo e le modalità esecutive della prova, di assistere o di farsi rappresentare alla stessa.
I campioni delle forniture consegnati dall’Appaltatore, che debbono essere inviati a prova in tempo successivo a quello del prelievo, potranno essere conservati negli uffici della Stazione appaltante, muniti di sigilli a firma del Direttore dei lavori e dell’Appaltatore, nei modi più adatti a garantirne l’autenticità.
In mancanza di una speciale normativa di Legge o di Capitolato speciale d’appalto, le prove potranno essere eseguite presso un Istituto autorizzato, la fabbrica di origine o il cantiere, a seconda delle disposizioni della Direzione dei lavori.
Articolo 1.26 - Ordine da tenersi nell'andamento dei lavori
In genere l'Appaltatore avrà facoltà di sviluppare i lavori nel modo che crederà più conveniente per darli perfettamente compiuti nel termine contrattuale, ma compatibilmente all’ordine da tenersi nell’andamento dei lavori e alle scadenze stabilite nel cronoprogramma allegato al contratto.
Ai sensi di quanto prescritto dalla normativa vigente, l’Appaltatore, prima dell’inizio dei lavori, dovrà presentare un programma esecutivo, anche indipendente dal cronoprogramma sopracitato, con allegati schemi grafici e riportate, per ogni lavorazione, le previsioni circa il periodo di esecuzione nonché l’ammontare presunto, parziale e progressivo, dell’avanzamento dei lavori alle date presuntivamente stabilite per la liquidazione dei certificati di pagamento.
La Stazione appaltante potrà formulare le proprie osservazioni e, nel termine di 15 giorni dalla data di comunicazione delle osservazioni medesime, l’Appaltatore dovrà consegnare il programma definitivo. L’accettazione del programma da parte della Stazione appaltante non esclude ne’ diminuisce la responsabilità dell’Appaltatore per la regolare e tempestiva esecuzione delle opere, e non implica limitazione della facoltà che la Stazione appaltante si riserva al successivo comma del presente articolo.
La Stazione appaltante si riserva, indipendentemente dal cronoprogramma e dal programma esecutivo, il diritto di ordinare l'esecuzione di determinati lavori entro un diverso termine di tempo o di disporre l'ordine di esecuzione dei lavori nel modo che riterrà più conveniente, specialmente in relazione alle esigenze dipendenti dalla fruibilità delle opere, senza che l'Appaltatore possa rifiutarsi o farne oggetto di richiesta di speciali compensi.
Non saranno ammesse varianti al programma esecutivo accettato se non preventivamente autorizzate per iscritto dalla Stazione appaltante.
Articolo 1.27 - Richiesta di precisazioni e dettagli di progetto
L’Appaltatore ha l’obbligo di richiedere per iscritto, con congruo anticipo e in tempo utile al fine di non produrre nessun ritardo nella esecuzione dei lavori, ogni eventuale precisazione e/o dettaglio di progetto inerente le varie opere da realizzarsi.
Articolo 1.28 - Consegna dei lavori
La consegna dei lavori verrà effettuata nei termini previsti dalla normativa vigente dalla data di stipula del contratto e, in caso di urgenza, anche immediatamente dopo la determinazione di aggiudicazione definitiva.
Nel giorno fissato le parti si troveranno sul luogo di esecuzione dei lavori per fare, ove occorra, il tracciamento delle opere da eseguire secondo i piani, i profili e disegni di progetto. Le spese relative alla consegna dei lavori, alla verifica ed al completamento del tracciamento che fosse stato già eseguito a cura della Stazione appaltante sono a carico dell’Appaltatore.
La consegna dovrà risultare da un verbale redatto in contraddittorio tra le parti e dalla data di esso decorre il termine utile per il compimento delle opere.
Articolo 1.29 - Consegna dei lavori in pendenza della stipulazione del contratto
In pendenza della stipulazione del contratto, la Stazione appaltante avrà la facoltà di procedere alla consegna d’urgenza dei lavori, in tutto o anche in parte all’Appaltatore, che dovrà dare immediato corso agli stessi, senza che al riguardo l’Appaltatore possa pretendere indennità o risarcimenti di sorta e attenendosi alle indicazioni fornite dal Direttore dei lavori e contenute nel verbale di consegna.
In caso di mancata stipulazione del contratto, l’Appaltatore avrà diritto che al solo pagamento di quanto avesse già eseguito e somministrato, valutato secondo i prezzi di elenco depurati del ribasso d’asta.
Articolo 1.30 - Termine utile per il compimento dei lavori - Penale in caso di ritardo - Sospensioni e proroghe
Il termine utile per dare ultimati tutti i lavori, sarà di giorni 120 (centoventi) naturali e consecutivi decorrenti dalla data del verbale di consegna.
Detto tempo è comprensivo dell'incidenza dei giorni, nella misura delle normali previsioni, di andamento stagionale sfavorevole e per tali giorni non potranno essere concesse sospensioni dei lavori e/o proroghe per recuperare eventuali rallentamenti o soste.
Per ogni giorno di ritardo rispetto alla scadenza del tempo utile si applicherà una penale pari all’1 per mille dell’ammontare netto contrattuale e comunque complessivamente non superiore al 10%. Qualora tale penale raggiunga il 10% dell’ammontare netto contrattuale la Stazione appaltante avvierà le procedure previste dalla normativa vigente (risoluzione del contratto per grave inadempimento, grave irregolarità e grave ritardo).
A giustificazione del ritardo nell’ultimazione dei lavori, l’Appaltatore non potrà mai attribuire la causa, in tutto o in parte, ad altre Ditte che provvedano, per conto della Stazione appaltante, ad altri lavori o forniture, se esso Appaltatore non avrà denunciato tempestivamente e per iscritto alla Stazione appaltante il ritardo a queste Ditte ascrivibile, affinché la Stazione appaltante stessa possa farne regolare contestazione.
Tanto le penali quanto gli eventuali danni sono inseriti, a debito dell’Appaltatore, nello stato finale dei lavori.
Per l’istituto della sospensione lavori si applica quanto previsto dalla normativa vigente.
In relazione a particolari difficoltà di esecuzione incontrate dall’Appaltatore, per cause ad esso non imputabili, la Stazione appaltante, previa richiesta motivata da parte dell’Appaltatore, può concedere proroghe al termine di ultimazione dei lavori previsti in contratto senza che ciò costituisca titolo per l’Appaltatore ad ottenere indennizzi o risarcimenti di sorta per il prolungamento dei tempi di esecuzione. In ogni caso la proroga deve essere richiesta prima della scadenza del termine di ultimazione contrattualmente fissato.
Articolo 1.31 – Premio di accelerazione
Per il presente appalto NON è previsto premio di accelerazione in caso che l’ultimazione dei lavori avvenga in anticipo rispetto al temine contrattualmente previsto.
Articolo 1.32 - Danni di forza maggiore
I danni che dovessero derivare alle opere a causa di una loro non corretta esecuzione non potranno mai essere ascritti a causa di forza maggiore e dovranno essere riparati a cura e spese dell'Appaltatore, il quale è altresì obbligato a risarcire gli eventuali consequenziali danni derivanti alla Stazione appaltante e/o a terzi.
Articolo 1.33 - Pagamenti
I pagamenti in corso d’opera sono determinati sulla base delle aliquote percentuali delle lavorazioni realizzate, di ciascuna delle quali viene contabilizzata la quota parte effettivamente eseguita.
L'Appaltatore avrà diritto a pagamenti in acconto in corso d'opera ogni qualvolta il suo credito liquido, al netto del ribasso d'asta e dello 0,50% raggiunga la percentuale del 40% dell’importo contrattuale.
La Stazione appaltante si riserva la facoltà di richiedere alla Direzione dei lavori l’emissione di un Certificato di pagamento e di procedere al pagamento dell’acconto all’Appaltatore, anche in deroga al raggiungimento della percentuale del 40% dell’importo contrattuale, qualora questo risulti utile alla rendicontazione dei lavori e al conseguimento degli obiettivi della stessa Stazione appaltante.
Una volta raggiunto il 90% dell’importo dei lavori non saranno più emessi pagamenti in acconto e il residuo credito entrerà nella rata di saldo da erogarsi all’approvazione del certificato di regolare esecuzione.
I pagamenti verranno effettuati nei termini di cui alla normativa vigente, fatto salvo quanto precisato in dettaglio nel contratto di appalto.
La Stazione appaltante potrà ritenere le rate di pagamento qualora l'Appaltatore non soddisfaccia alle condizioni del contratto.
I materiali approvvigionati in cantiere, esclusivamente se accettati dalla Direzione dei lavori, verranno compresi negli stati avanzamento dei lavori per i pagamenti suddetti.
In merito all’eventuale anticipazione del prezzo contrattuale, si rimanda alla normativa vigente.
Articolo 1.34 - Conto finale
Il conto finale verrà compilato entro 60 giorni dalla data dell’ultimazione dei lavori, risultante da apposito verbale trasmesso, entro lo stesso termine, alla Stazione appaltante per i relativi adempimenti.
Sulla base dello stato finale NON si farà luogo al pagamento dell’ultima rata d’acconto, quale che sia il suo ammontare, al netto delle ritenute. Tale ultima rata sarà liquidata solo a seguito dell’approvazione del collaudo dei lavori.
Il pagamento della rata di saldo non costituisce presunzione di accettazione dell’opera ai sensi dell’art. 1666, c.2, del Codice civile.
Articolo 1.35 - Presa in consegna anticipata e utilizzazione delle opere
La Stazione appaltante può decidere di disporre delle opere appaltate subito dopo l'ultimazione dei lavori. Quando la Stazione appaltante si avvalga di tale facoltà, l'Appaltatore non può opporvisi per alcun motivo, ragione o causa, e non potrà reclamare compensi di sorta.
Delle operazioni di presa in consegna verrà redatto un verbale nel quale si descriverà lo stato di consistenza delle opere prese in consegna e del loro stato di manutenzione.
L'Appaltatore resta esonerato dalla guardianìa e manutenzione delle opere prese in consegna dalla Stazione appaltante prima del collaudo; egli però risponde fino all'approvazione del collaudo di tutti i difetti derivanti da vizio e negligenza di esecuzione o da imperfezione dei materiali.
L’Appaltatore è tenuto ad ovviare anche ai deterioramenti derivanti dall’uso o dall’esercizio dell’opera, essendo ammesso l’uso preventivo dell’opera, prima e ai fini del collaudo.
I collaudi anche favorevoli e l'accettazione delle opere non esonerano l'Appaltatore dalle garanzie e responsabilità di Xxxxx e, in specie, dalla garanzia per difformità e vizi dell'opera.
Articolo 1.36 – Collaudo dei lavori – Certificato di regolare esecuzione
La Verifica di conformità dell’opera sarà eseguita entro 3 mesi dall’ultimazione dei lavori.
Il collaudo dell’opera e il certificato di regolare esecuzione dei lavori sarà eseguito entro 3 mesi dall’ultimazione dei lavori.
E’ in facoltà della Stazione appaltante richiedere, prima dell’ultimazione di tutti i lavori, il funzionamento parziale o totale delle opere eseguite. In tal caso si provvederà a una “presa in consegna anticipata” delle opere da utilizzare, ai sensi dello specifico articolo del Capitolato Speciale.
Articolo 1.37 - Garanzia delle opere
Il pagamento della rata di saldo è subordinato alla costituzione di una cauzione o di una garanzia fideiussoria bancaria o assicurativa pari all'importo della medesima rata di saldo maggiorato del tasso di interesse legale applicato per il periodo intercorrente tra la data di emissione del certificato di collaudo e/o regolare esecuzione e l'assunzione del carattere di definitività dei medesimi (2 anni dalla data del certificato di regolare esecuzione).
Con tale garanzia l'appaltatore risponde per le difformità e i vizi dell'opera, ancorché riconoscibili, prima che il certificato di collaudo assuma carattere definitivo.
Articolo 1.38 - Risoluzione del contratto
La Stazione appaltante è in diritto di procedere alla risoluzione del contratto quando l'Appaltatore si rende colpevole di frode, di grave negligenza o contravvenga agli obblighi ed alle condizioni stipulate.
Il medesimo diritto avrà la Stazione appaltante nei seguenti casi:
a) quando l'Appaltatore non si attenga al programma esecutivo compilato o sia in grave ritardo rispetto ad esso;
b) quando l'Appaltatore, per qualsiasi ragione, sospenda l'esecuzione dei lavori.
Ogni contestazione in merito alla legittimità del provvedimento di risoluzione del contratto o di esecuzione d'ufficio dei lavori potrà riguardare soltanto il risarcimento e non l'annullamento del provvedimento adottato dalla Stazione appaltante e non potrà essere invocata dall'Appaltatore stesso per rifiutare o ritardare l'adempimento dell'obbligo di consegnare immediatamente i lavori e i cantieri nello stato in cui si trovano.
E' facoltà inoltre della Stazione appaltante, indipendentemente dai casi di cui sopra, recedere in qualunque tempo dal contratto, con la procedura prevista dalla normativa vigente.
Articolo 1.39 - Definizione delle controversie correlate ad aspetti tecnici o a fatti
1. Qualora nel corso dei lavori insorgano delle contestazioni tra il Direttore Lavori e l’esecutore circa aspetti tecnici che possono influire sulla loro regolare esecuzione, ne deve essere data immediata comunicazione al Responsabile Unico del Procedimento.
2. Il Responsabile Unico del Procedimento ha l’obbligo di convocare le parti entro quindici giorni dalla comunicazione al fine di promuovere in contraddittorio tra di loro l’esame della questione tecnica e la risoluzione della contrapposizione. La decisione del Responsabile Unico del Procedimento è comunicata al Direttore Lavori e all’esecutore i quali hanno l’obbligo di uniformarvisi, salvo il diritto dell’esecutore di iscrivere riserva nel registro di contabilità nei modi e nei termini di legge.
3. Se le contestazioni riguardano fatti o situazioni, il Direttore Lavori deve redigere un processo verbale delle circostanze contestate. Il verbale deve essere compilato in contraddittorio con l’esecutore o, mancando questi sia pure invitato, in presenza di due testimoni. In questo secondo caso copia del verbale è comunicata all’appaltatore per le sue osservazioni, da presentarsi al Direttore Lavori nel termine di 8 giorni dalla data del ricevimento. In mancanza di osservazioni nel termine stabilito, le risultanze deducibili dal verbale si intendono definitivamente accettate anche da
parte dell’esecutore. Il processo verbale, con le eventuali osservazioni dell’esecutore, deve essere inviato al Responsabile Unico del Procedimento.
Articolo 1.40 - Collegio consultivo tecnico
1. Non sono previsti Xxxxxxx consuntivi tecnici per analizzare e/o risolvere aspetti di natura tecnica relativi all’esecuzione dell’appalto.
Articolo 1.41 - Definizione delle controversie di natura economica
41.1 Procedimento per il tentativo di accordo xxxxxxx
1. Qualora a seguito dell'iscrizione di riserve sui documenti contabili da parte dell’esecutore, l'importo economico dell'opera possa variare tra il 5 ed il 15 per cento dell'importo contrattuale, si applica il procedimento volto al raggiungimento di un accordo bonario, disciplinato dall’art. 205 del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50.
2. Tale procedimento riguarda tutte le riserve iscritte fino al momento del suo avvio, e può essere reiterato per una sola volta quando le riserve iscritte, ulteriori e diverse rispetto a quelle già esaminate, raggiungano nuovamente l'importo di cui al comma 1.
3. Il procedimento dell’accordo bonario riguarda tutte le riserve iscritte fino al momento dell’avvio del procedimento stesso e può essere reiterato quando le riserve iscritte, ulteriori e diverse rispetto a quelle già esaminate, raggiungano nuovamente l'importo di cui al comma 1, nell’ambito comunque di un limite massimo complessivo del 15 per cento dell’importo del contratto.
4. Le domande che fanno valere pretese già oggetto di riserva, non possono essere proposte per importi maggiori rispetto a quelli quantificati nelle riserve stesse. Non possono essere oggetto di riserva gli aspetti progettuali che sono stati oggetto di verifica ai sensi dell’articolo 26. Prima dell’approvazione del certificato di collaudo ovvero di verifica di conformità o del certificato di regolare esecuzione, qualunque sia l’importo delle riserve, il responsabile unico del procedimento attiva l’accordo bonario per la risoluzione delle riserve iscritte.
5. Per quanto attiene al procedimento ed agli ulteriori dettagli della procedura del tentativo di accordo xxxxxxx si rinvia all’art. 205 del D.Lgs. n. 50/2016
41.2 Controversie
Tutte le controversie derivanti dall'esecuzione del contratto saranno devolute al competente Foro di Spoleto, comprese quelle conseguenti al mancato raggiungimento dell’accordo bonario di cui all’art.
205 del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50. e, nell’ambito del contenzioso Amministrativo il Tar dell'Umbria.
Ê pertanto esclusa la competenza arbitrale, di cui all'art. 209 del D.Lgs 50/2016 e s.m.i..
Articolo 1.42 - Richiami normativi e regolamentari applicabili al contratto
1. Per quanto non espressamente previsto o specificato dal presente Capitolato Speciale e dal contratto, l’esecuzione dell’appalto si intende subordinato al rispetto delle seguenti leggi, regolamenti e norme che si intendono qui integralmente richiamate, conosciute ed accettate dall’Appaltatore:
x. Xxxxxx dei contratti pubblici di lavori di cui al Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50 e s.m.i.;
b. Legge fondamentale sulle Opere pubbliche del 20 marzo 1865, n. 2248 allegato F (per quanto non abrogato);
c. Regolamento generale sui lavori pubblici approvato con d.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207, e
s.m.i. per la parte non abrogata;
d. Capitolato Generale di Appalto approvato con D.M. LL.PP. 19 aprile 2000, n. 145 (per quanto non abrogato);
e. Codice Civile – libro IV, titolo III, capo VII "dell’appalto", artt. 1655-1677;
f. le vigenti disposizioni di leggi, decreti e circolari ministeriali in materia di appalto di OO.PP.;
g. tutte le disposizioni normative e retributive risultanti dai contratti collettivi di lavoro;
h. delle leggi in materia di prevenzione e di lotta contro la delinquenza mafiosa;
i. le norme tecniche del C.N.R., le norme U.N.I., le norme C.E.I. e tutte le norme modificative e/o sostitutive che venissero eventualmente emanate nel corso della esecuzione dei lavori;
j. Leggi, decreti, regolamenti e le circolari vigenti nella Regione e nella Provincia nella quale devono essere eseguite le opere oggetto dell’appalto;
k. Ordinanze e regolamenti comunali compresi quelli relativi alla limitazione dei cantieri e delle attività rumorose.
TITOLO II - DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI
Articolo 2.1- Ordine da tenersi nell’andamento dei lavori
In genere l’Appaltatore avrà facoltà di sviluppare i lavori nel modo che crederà più conveniente per darli perfettamente compiuti nel termine contrattuale purché, a giudizio della Direzione dei lavori, non riesca pregiudizievole alla buona riuscita delle opere ed agli interessi dell’Amministrazione.
Il documento di accettazione dell’appalto e di consegna dei siti da parte della Stazione appaltante sarà accompagnato da un programma dei lavori redatto dall’Appaltatore consultata la Direzione dei lavori e completo dell’indicazione della tecnica di demolizione selezionata per ogni parte d’opera, dei mezzi tecnici impiegati, del personale addetto, delle protezioni collettive ed individuali predisposte, della successione delle fasi di lavorazione previste.
In seguito all’accettazione scritta da parte della Direzione dei lavori di tale documento di sintesi della programmazione dei lavori sarà autorizzato l’inizio lavori, previa conferma che l’Appaltatore provvederà all’immediata sospensione dei lavori in caso di pericolo per le persone, le cose della Stazione appaltante e di terzi.
Ogni lavorazione sarà affidata a cura ed onere dell’Appaltatore a personale informato ed addestrato allo scopo e sensibilizzato ai pericoli ed ai rischi conseguenti alla lavorazione. L’Appaltatore dichiara di utilizzare esclusivamente macchine ed attrezzature conformi alle disposizioni legislative vigenti, e si incarica di far rispettare questa disposizione capitolare anche ad operatori che per suo conto o in suo nome interferiscono con le operazioni o le lavorazioni di demolizione (trasporti, apparati movimentatori a nolo, ecc.).
Sarà cura dell’Appaltatore provvedere alla redazione di un piano di emergenza per le eventualità di pericolo immediato con l’obiettivo di proteggere gli operatori di cantiere, le cose della Stazione appaltante e di terzi, l’ambiente e i terzi non coinvolti nei lavori.
In materia si fa riferimento al D.Lvo n.81/2008.
L’Amministrazione si riserva in ogni modo il diritto di stabilire l’esecuzione di un determinato lavoro entro un congruo termine perentorio o di disporre l’ordine di esecuzione dei lavori nel modo che riterrà più conveniente, specialmente in relazione alle esigenze dipendenti dalla esecuzione di
opere ed alla consegna delle forniture incluse nell’appalto, senza che l’Appaltatore possa rifiutarsi o farne oggetto di richiesta di speciali compensi.
Articolo 2.2 – Scavi e rinterri e movimenti di terre
Per tutte le opere dell’appalto le varie quantità di lavoro saranno determinate con misure geometriche, escluso ogni altro metodo.
Tracciamenti
L’Impresa è tenuta ad eseguire la picchettazione completa o parziale del lavoro, prima di iniziare i lavori di sterro o riporto, in modo che risultino indicati i limiti degli scavi e dei riporti in base alla larghezza del piano stradale, alla inclinazione delle scarpate e alla formazione delle cunette. A suo tempo dovrà pure posizionare delle xxxxxx, nei tratti più significativi o nei punti indicati dalla Direzione lavori, utili e necessarie a determinare con precisione l’andamento delle scarpate tanto degli sterri che dei rilevati, curandone poi la conservazione e rimettendo quelli manomessi durante la esecuzione dei lavori.
Qualora ai lavori in terra siano connesse opere murarie o in calcestruzzo armato, l’Appaltatore dovrà procedere al tracciamento di esse, pure con l’obbligo della conservazione dei picchetti ed eventualmente delle xxxxxx, come per i lavori in terra.
Preparazione del piano di posa del rilevato
La preparazione del piano di posa del rilevato (scotico) consiste nella rimozione ed asportazione di erbe, radici, cespugli, piante e alberi e del terreno vegetale, di qualsiasi consistenza e con qualunque contenuto d'acqua fino alla realizzazione del piano di posa del rilevato identificato dagli elaborati grafici di progetto.
Nella esecuzione dei lavori l’Impresa dovrà attenersi a quanto segue:
1. lo scoticamento del terreno dovrà sempre essere eseguito prima di effettuare qualsiasi lavoro di scavo o rilevato, facendo in modo che il piano di imposta risulti quanto più regolare possibile, privo di avvallamenti e, in ogni caso, tale da evitare il ristagno di acque piovane provvedendo a definire, pur nel rispetto delle quote di livellamento di progetto, pendenze laterali tali da garantire lo smaltimento delle acque piovane, oltre a realizzare un sufficiente numero di aperture ai lati della area di scotico per permettere il deflusso delle acque verso i fossi laterali;
2. tutto il materiale vegetale, inclusi ceppi e radici, dovrà essere completamente rimosso, alterando il meno possibile la consistenza originaria del terreno in sito e, ove si creassero vuoti o avvallamenti, si dovrà provvedere a reintegrare il terreno fino alla quota di progetto;
3. durante i lavori di scorticamento si deve evitare che i mezzi possano rimaneggiare i terreni di impianto;
4. il materiale vegetale scavato, previa selezionatura di quello riconosciuto idoneo effettuata dalla D.L., con ordine di servizio, dovrà essere utilizzato per il rivestimento delle scarpate; diversamente il materiale scavato e del soprassuolo, ricondotto in dimensioni trasportabili, dovrà essere portato a discarica;
5. eventuale materiale diverso da terreno vegetale che venisse messo in luce durante l’operazione di scorticamento dovrà essere regolarmente smaltito in apposite discariche in rapporto alla tipologia del materiale stesso;
6. rimane comunque categoricamente vietato la posa in opera di tale materiale per la costruzione dei rilevati;
7. la larghezza dello scorticamento è indicata negli elaborati progettuali e ricomprende tutte le aree area di appoggio del rilevato e le zone limitrofe sede delle opere idrauliche accessorie (fossi, aree di accumulo, ecc.);
8. in corrispondenza di allargamenti di rilevati esistenti il terreno costituente il corpo del rilevato, sul quale addossare il nuovo materiale, deve essere ritagliato a gradoni orizzontali, avendo cura di procedere per fasi, in maniera tale da far seguire ad ogni gradone (di alzata non superiore a
50 cm) la stesa ed il costipamento del corrispondente strato di ampliamento di pari altezza; l’operazione di gradonatura deve essere sempre preceduta dalla rimozione dello strato di terreno vegetale e deve essere effettuata immediatamente prima della costruzione del rilevato, per evitare l’esposizione alle acque piovane dei terreni denudati.
Scavi in genere
Gli scavi in genere per qualsiasi lavoro a mano o con mezzi meccanici dovranno essere eseguiti secondo i disegni di progetto e le particolari prescrizioni che saranno date all’atto esecutivo dalla Direzione dei lavori.
Nell’esecuzione degli scavi in genere l’Impresa dovrà procedere in modo da impedire scoscendimenti e franamenti, restando essa, oltreché, totalmente responsabile di eventuali danni alle persone ed alle opere, altresì obbligata a provvedere a suo carico e spese alla rimozione delle materie franate.
L’impresa dovrà inoltre provvedere a sue spese affinché le acque scorrenti alla superficie del terreno siano deviate in modo che non abbiano a riversarsi nei cavi.
Le materie provenienti dagli scavi in genere, ove non siano utilizzabili, o non ritenute adatte, a giudizio insindacabile della Direzione dei lavori, ad altro impiego nei lavori, dovranno essere portate a rifiuto fuori della sede del cantiere, ai pubblici scarichi, ovvero su aree che l’Impresa dovrà provvedere a sua cura e spese.
È vietato costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi.
Qualora le materie provenienti dagli scavi dovessero essere utilizzate per tombamenti o rinterri esse dovranno essere depositate in luogo adatto accettato dalla Direzione dei lavori e provviste delle necessarie puntellature, per essere poi riprese a tempo opportuno.
In ogni caso le materie depositate non dovranno riuscire di danno ai lavori, alle proprietà pubbliche o private ed al libero deflusso delle acque scorrenti alla superficie.
La Direzione dei lavori potrà fare asportare, a spese dell’Impresa, le materie depositate in contravvenzione alle precedenti disposizioni.
L’appaltatore deve ritenersi compensato per tutti gli oneri che esso dovrà incontrare per:
– il taglio di piante, estirpazione di ceppaie, radici, ecc.;
– il taglio e lo scavo con qualsiasi mezzo delle macerie sia asciutte, che bagnate, in presenza d’acqua e di qualsiasi consistenza;
– paleggi, innalzamento, carico, trasporto e scarico in rilevato o rinterro od a rifiuto a qualsiasi distanza, sistemazione delle materie di rifiuto, deposito provvisorio e successiva ripresa, per ogni indennità di deposito temporaneo o definitivo;
– la regolarizzazione delle scarpate o pareti, per lo spianamento del fondo, per la formazione di gradoni, per il successivo rinterro attorno alle murature, attorno e sopra le condotte di acqua od altre condotte in genere, e sopra le fognature o drenaggi secondo le sagome definitive di progetto;
– puntellature, sbadacchiature ed armature di qualsiasi importanza e genere, secondo tutte le prescrizioni contenute nelle presenti condizioni tecniche esecutive;
– per ogni altra spesa infine necessaria per l’esecuzione completa degli scavi. Scavi di sbancamento
Per scavi di sbancamento o sterri andanti s’intendono quelli occorrenti per lo spianamento o sistemazione del terreno su cui dovranno sorgere le costruzioni, per tagli di terrapieni, per la formazione di cortili, giardini, scantinati, piani d’appoggio per platee di fondazione, vespai, rampe incassate o trincee stradali ecc., e in genere tutti quelli eseguiti a sezione aperta su vasta superiore ove sia possibile l’allontanamento delle materie di scavo evitandone il sollevamento, sia pure con la formazione di rampe provvisorie, ecc.
Saranno pertanto considerati scavi di sbancamento anche quelli che si trovano al di sotto del piano di campagna o del piano stradale (se inferiore al primo), quando gli scavi rivestano i caratteri sopra accennati.
Nei lavori di splateamento o sbancamento eseguiti senza l’impiego di escavatori meccanici, le pareti delle fronti di attacco devono avere una inclinazione o un tracciato tali, in relazione alla natura del terreno, da impedire franamenti. Quando la parete del fronte di attacco supera l’altezza di m. 1,50, è vietato il sistema di scavo manuale per scalzamento alla base e conseguente franamento della parete.
Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o disgelo, o per altri motivi, siano da temere frane o scoscendimenti, deve essere provveduto all’armatura o al consolidamento del terreno.
Nei lavori di escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel campo di azione dell’escavatore e sul ciglio del fronte di attacco.
Il posto di manovra dell’addetto all’escavatore, quando questo non sia munito di cabina metallica, deve essere protetto con solido riparo.
Ai lavoratori deve essere fatto esplicito divieto di avvicinarsi alla base della parete di attacco e, in quanto necessario in relazione all’altezza dello scavo o alle condizioni di accessibilità del ciglio della platea superiore, la zona superiore di pericolo deve essere almeno delimitata mediante opportune segnalazioni spostabili col proseguire dello scavo.
Il volume degli scavi di sbancamento verrà determinato col metodo delle sezioni ragguagliate che verranno rilevate in contraddittorio dell’appaltatore all’atto della consegna. Ove le materie siano utilizzate per formazione di rilevati, il volume sarà misurato in riporto.
Scavi di fondazione – Scavi a sezione obbligata
Per scavi di fondazione in generale si intendono quelli incassati ed a sezione ristretta necessari per dar luogo ai muri o pilastri di fondazione propriamente detti.
In ogni caso saranno considerati come scavi di fondazione quelli per dar luogo alle fogne, condutture, fossi e cunette.
Qualunque sia la natura e la qualità del terreno, gli scavi per fondazione dovranno essere spinti fino alla profondità che dalla Direzione dei lavori verrà ordinata all’atto delle loro esecuzioni tenendo in debito conto le istruzioni impartite dal Ministero dei lavori pubblici con il d.m. 21 gennaio 1981 e successive modifiche ed integrazioni.
Le profondità, che si trovino indicate nei disegni di consegna, sono perciò di semplice avviso e l’Amministrazione appaltante si riserva piena facoltà di variarle nella misura che reputerà più conveniente, senza che ciò possa dare all’Impresa motivo alcuno di fare eccezioni o domande di speciali compensi, avendo essa soltanto diritto al pagamento del lavoro eseguito, coi prezzi contrattuali stabiliti per le varie profondità da raggiungere.
È vietato all’Impresa, sotto pena di demolire il già fatto, di por mano alle murature prima che la Direzione dei lavori abbia verificato ed accettato le fondazioni.
I piani di fondazione dovranno essere generalmente orizzontali, ma per quelle opere che cadono sopra falde inclinate, dovranno, a richiesta della Direzione dei lavori, essere disposti a gradini ed anche con determinata contropendenza.
Nello scavo di pozzi e di trincee profondi più di m. 1,50, quando la consistenza del terreno non dia sufficiente garanzia di stabilità, anche in relazione alla pendenza delle pareti, si deve provvedere, man mano che procede lo scavo, alla applicazione delle necessarie armature di sostegno, in modo da assicurare abbondantemente contro ogni pericolo gli operai, ed impedire ogni smottamento di materia durante l’esecuzione tanto degli scavi che delle murature.
Le tavole di rivestimento delle pareti devono sporgere dai bordi degli scavi di almeno 30 centimetri. L’Impresa è responsabile dei danni ai lavori, alle persone, alle proprietà pubbliche e private che potessero accadere per la mancanza o insufficienza di tali puntellazioni e sbadacchiature, alle quali essa deve provvedere di propria iniziativa, adottando anche tutte le altre precauzioni riconosciute necessarie, senza rifiutarsi per nessun pretesto di ottemperare alle prescrizioni che al riguardo le venissero impartite dalla Direzione dei lavori.
Compiuta la muratura di fondazione, lo scavo che si fosse dovuto fare in più attorno alla medesima, dovrà essere diligentemente riempito e costipato, a cura e spese dell’Impresa, con le stesse materie scavate, sino al piano del terreno naturale primitivo.
Col procedere delle murature l’Impresa potrà recuperare i legami costituenti le armature, sempre che non si tratti di armature formanti parte integrante dell’opera, da restare quindi in posto in proprietà dell’Amministrazione; i legnami però, che a giudizio della Direzione dei Lavori, non potessero essere tolti senza pericolo o danno del lavoro, dovranno essere abbandonati negli scavi.
Gli scavi di fondazione saranno computati per un volume uguale a quello risultante dal prodotto della base di fondazione per la sua profondità sotto il piano degli scavi di sbancamento o del terreno naturale, quando detto scavo di sbancamento non viene effettuato.
Scavi subacquei e prosciugamenti
Se dagli scavi in genere e dai cavi di fondazione, l’Impresa, in caso di sorgive o filtrazioni, non potesse far defluire l’acqua naturalmente, è in facoltà della Direzione dei lavori ordinare, secondo i casi, e quando lo riterrà opportuno, l’esecuzione degli scavi subacquei, oppure il prosciugamento.
Sono considerati come scavi subacquei soltanto quelli eseguiti in acqua a profondità maggiore di
20 cm sotto il livello costante, a cui si stabiliscono le acque sorgive dei cavi, sia naturalmente, sia dopo un parziale prosciugamento ottenuto con macchine o con l’apertura di canali fugatori.
Il volume di scavo eseguito in acqua, sino ad una profondità non maggiore di 20 cm dal suo livello costante, verrà perciò considerato come scavo in presenza d’acqua ma non come scavo subacqueo.
Quando la Direzione dei lavori ordinasse il mantenimento degli scavi in asciutto, sia durante l’escavazione, sia durante l’esecuzione delle murature o di altre opere di fondazione, gli esaurimenti relativi verranno eseguiti in economia, e l’Impresa, se richiesta, avrà l’obbligo di fornire le macchine e gli operai necessari.
Rilevati e rinterri
Per la formazione dei rilevati o per qualunque opera di rinterro, ovvero per riempire i vuoti tra le pareti dei cavi e le ripe, e fino alle quote prescritte dalla Direzione dei Lavori, si impiegheranno in generale, e, salvo quanto segue, fino al loro totale esaurimento, tutte le materie provenienti dagli scavi di qualsiasi genere eseguiti sul lavoro, in quanto disponibili ed adatte, a giudizio della Direzione dei lavori, per la formazione dei rilevati.
Quando venissero a mancare in tutto o in parte i materiali di cui sopra, si provvederanno le materie occorrenti prelevandole ovunque l’Impresa crederà di sua convenienza, purché i materiali siano riconosciuti idonei dalla Direzione dei lavori.
Per i rilevati e i rinterri da addossarsi alle opere d’arte, si dovranno sempre impiegare materie sciolte, o ghiaiose, restando vietato in modo assoluto l’impiego di quelle argillose e, in genere, di tutte quelle che con l’assorbimento di acqua si rammolliscono e si gonfiano generando spinte.
Nella formazione dei suddetti rilevati, rinterri e riempimenti dovrà essere usata ogni diligenza perché la loro esecuzione proceda per strati orizzontali di eguale altezza, disponendo contemporaneamente le materie ben sminuzzate con la maggiore regolarità e precauzione, in modo da caricare uniformemente le opere d’arte su tutti i lati e da evitare le sfiancature che potrebbero derivare da un carico male distribuito.
Le materie trasportate in rilievo o rinterro con vagoni, automezzi o carretti non potranno essere scaricate direttamente contro le murature, ma dovranno depositarsi in vicinanza dell’opera per essere riprese poi e trasportate con xxxxxxxx, barelle ed altro mezzo, purché a mano, al momento della formazione dei suddetti rinterri.
Per tali movimenti di materie dovrà sempre provvedersi alla pilonatura delle materie stesse, da farsi secondo le prescrizioni che verranno indicate dalla Direzione dei lavori.
È vietato addossare terrapieni a murature di fresca costruzione.
Tutte le riparazioni o ricostruzioni che si rendessero necessarie per la mancata o imperfetta osservanza delle prescrizioni del presente articolo, saranno a completo carico dell’Impresa.
È obbligo dell’Impresa, escluso qualsiasi compenso, di dare ai rilevati durante la loro costruzione, quelle maggiori dimensioni richieste dall’assestamento delle terre, affinché all’epoca del collaudo i rilevati eseguiti abbiano dimensioni non inferiori a quelle ordinate. L’Impresa dovrà consegnare i rilevati con scarpate regolari e spianate, con i cigli bene allineati e profilati e compiendo a sue spese, durante l’esecuzione dei lavori e fino al collaudo, gli occorrenti ricarichi o tagli, la ripresa e la sistemazione delle scarpate e l’espurgo dei fossi.
La superficie del terreno sul quale dovranno elevarsi i terrapieni, sarà scorticata ove occorre, e se inclinata sarà tagliata a gradoni con leggere pendenze verso monte.
Tutti gli oneri, obblighi e spese per la formazione dei rilevati e rinterri si intendono compresi nei prezzi stabiliti in elenco per gli scavi e quindi all’Appaltatore non spetterà alcun compenso oltre l’applicazione di detti prezzi. Le misure saranno eseguite in riporto in base alle sezioni di consegna da rilevarsi in contraddittorio con l’Appaltatore.
I riempimenti in pietrame a secco (per drenaggi, fognature, banchettoni di consolidamento e simili) dovranno essere formati con pietrame da collocarsi in opera a mano su terreno ben costipato, al fine di evitare cedimenti per effetto dei carichi superiori.
Per drenaggi o fognature si dovranno scegliere le pietre più grosse e regolari e possibilmente a forma di lastroni quelle da impiegare nella copertura dei sottostanti pozzetti o cunicoli; oppure infine negli strati inferiori il pietrame di maggiore dimensione, impiegando nell’ultimo strato superiore pietrame minuto, ghiaia o anche pietrisco per impedire alle terre sovrastanti di penetrare e scendere otturando così gli interstizi tra le pietre. Sull’ultimo strato di pietrisco si dovranno pigiare convenientemente le terre con le quali dovrà completarsi il riempimento dei cavi aperti per la costruzione di fognature e drenaggi.
Il riempimento di pietrame a secco a ridosso delle murature per drenaggi, vespai, ecc. sarà valutato a metro cubo per il suo volume effettivo misurato in opera.
Articolo 2.3 – Demolizioni e rimozioni
Strutture e Manufatti
Le demolizioni di strutture e manufatti in muratura di qualsiasi genere e/o cls (armati e non), potranno essere integrali o in porzioni a sezione obbligata, eseguite in qualsiasi dimensione, entro e fuori terra, a qualsiasi altezza.
Verranno impiegati i mezzi previsti dal progetto e/o ritenuti idonei dalla Direzione Lavori:
• scalpellatura a mano o meccanica;
• martello demolitore;
Le demolizioni dovranno essere eseguite con ordine e con le necessarie precauzioni in modo da prevenire qualsiasi infortunio al personale addetto, evitando inoltre tassativamente di gettare dall'alto i materiali i quali dovranno invece essere trasportati o guidati in basso.
Inoltre l'impresa dovrà prevedere, a sua cura e spese, ad adottare tutti gli accorgimenti tecnici per puntellare e sbatacchiare le parti pericolanti e tutte le cautele al fine di non danneggiare le strutture sottostanti e le proprietà di terzi. L'Impresa sarà pertanto responsabile di tutti i danni che una cattiva conduzione nelle operazioni di demolizioni potessero arrecare alle persone, alle opere e cose, anche di terzi.
Nel caso di demolizioni parziali potrà essere richiesto il trattamento con il getto di vapore a
373K ed una pressione di 0,7-0,8 MPa per ottenere superfici di attacco pulite e pronte a ricevere i nuovi getti; i ferri dovranno essere tagliati, sabbiati e risagomati.
Dei materiali di risulta potranno essere reimpiegati quelli ritenuti idonei dalla Direzione Lavori fermo restando l'obbligo di allontanarli e di trasportare a discarica quelli rifiutati.
Articolo 2.4 – Noli e trasporti
Noleggi
I noli devono essere espressamente richiesti, con ordine di servizio, dalla Direzione dei lavori e sono retribuibili solo se non sono compresi nei prezzi delle opere e/o delle prestazioni.
Le macchine ed attrezzi dati a noleggio devono essere in perfetto stato di esercizio ed essere provvisti di tutti gli accessori necessari per il loro funzionamento.
Sono a carico esclusivo dell’Impresa la manutenzione degli attrezzi e delle macchine affinché siano in costante efficienza.
Il nolo si considera per il solo tempo effettivo, ad ora o a giornata di otto ore, dal momento in cui l’oggetto noleggiato viene messo a disposizione del committente, fino al momento in cui il nolo giunge al termine del periodo per cui è stato richiesto.
Nel prezzo sono compresi: i trasporti dal luogo di provenienza al cantiere e viceversa, il montaggio e lo smontaggio, la manodopera, i combustibili, i lubrificanti, i materiali di consumo, l’energia elettrica, lo sfrido e tutto quanto occorre per il funzionamento dei mezzi.
I prezzi dei noli comprendono le spese generali e l’utile dell’imprenditore.
Per il noleggio dei carri e degli autocarri verrà corrisposto soltanto il prezzo per le ore di effettivo lavoro, rimanendo escluso ogni compenso per qualsiasi altra causa o perditempo.
Trasporti
Il trasporto è compensato a metro cubo di materiale trasportato, oppure come nolo orario di automezzo funzionante.
Se la dimensione del materiale da trasportare è inferiore alla portata utile dell’automezzo richiesto a nolo, non si prevedono riduzioni di prezzo.
Nei prezzi di trasporto è compresa la fornitura dei materiali di consumo e la manodopera del conducente.
Per le norme riguardanti il trasporto dei materiali si veda il D.P.R. 7 gennaio 1956, capo VII e successive modificazioni.
Articolo 2.5 – Opere stradali
Per gli eventuali ripristini si fa riferimento ai punti riportati qui sotto; per esempio nel caso dell’installazione Teodelapio di Xxxxxxxxx Xxxxxx verranno realizzati dei piccoli scavi per la realizzazione di pozzetti e cavidotti. Una volta ultimati i lavori verrà ristabilita la situazione esistente.
Scarificazione di pavimentazioni esistenti
La scarificazione della massicciata esistente dovrà essere effettuata adoperando apposito scarificatore opportunamente trainato e guidato o con altre attrezzature che dovranno essere
preventivamente approvate dalla Direzione Lavori relativamente a caratteristiche meccaniche, dimensioni e capacità produttiva.
La scarificazione sarà spinta fino alla profondità ritenuta necessaria dalla Direzione dei lavori entro i limiti indicati nel relativo articolo di Elenco, provvedendo poi alla successiva vagliatura e raccolta in cumuli del
materiale utilizzabile, su aree di deposito procurate a cura e spese dell'Impresa.
Il materiale fresato dovrà risultare idoneo, ad esclusivo giudizio della stessa Direzione Lavori per il reimpiego nella confezione di conglomerati bituminosi.
La demolizione dovrà rispettare rigorosamente le superfici previste in progetto o prescritti dalla Direzione Lavori e non saranno pagati maggiori aree rispetto a quelle previste o prescritte.
Nel caso di pavimentazione su impalcati di opere d'arte, scarifica dovrà eseguirsi con tutte le precauzioni necessarie a garantire la perfetta integrità della sottostante soletta; in questi casi potrà essere richiesta la demolizione con scalpello a mano con l'ausilio del martello demolitore.
Solamente quando previsto in progetto e in casi eccezionali, si potrà eseguire la scarifica della massicciata stradale, con o senza conglomerato bituminoso, anche su opere d'arte, con macchina escavatrice od analoga e nel caso in cui il bordo della pavimentazione residua debba avere un profilo regolare, per il taglio perimetrale si dovrà fare uso della sega clipper. Fresatura di strati in conglomerato bituminoso con idonee attrezzature
La fresatura della sovrastruttura per la parte legata a bitume per l'intero spessore o parte di esso dovrà essere effettuata con idonee attrezzature, munite di frese a tamburo, funzionanti a freddo, munite di nastro caricatore per il carico del materiale di risulta.
Le attrezzature tutte dovranno essere perfettamente efficienti e funzionanti e di caratteristiche meccaniche, dimensioni e produzioni approvate preventivamente dalla D.L.
Nel corso dei lavori la D.L. potrà richiedere la sostituzione delle attrezzature anche quando le caratteristiche granulometriche risultino idonee per il loro reimpiego in impianti di riciclaggio. Le superfici fresate dovranno risultare perfettamente regolari in ogni punto, senza discontinuità che potrebbero compromettere l'aderenza dei nuovi strati; i bordi delle superfici scarificate dovranno risultare verticali, rettilinei e privi di sgretolature. Per le zone non raggiungibili dal macchinario principale con nastro trasportatore, si dovrà provvedere con frese a tamburo di dimensioni inferiori montate su minipala o eseguite a mano mediante l’asportazione totale con martello demolitore.
La pulizia del piano di fresatura dovrà essere effettuata con idonee attrezzature munite di spazzole rotanti e dispositivo aspiranti in grado di dare il piano depolverizzato. L'Impresa si dovrà scrupolosamente attenere agli spessori di demolizione stabiliti dalla D.L.
Qualora questi dovessero risultare inadeguati e comunque diversi in difetto o in eccesso rispetto all'ordinativo di lavoro, l’Impresa è tenuta a darne immediatamente comunicazione al Direttore dei lavori o ad un suo incaricato che potranno autorizzare la modifica delle quote di scarifica. Il rilievo dei nuovi spessori dovrà essere effettuato in contraddittorio.
Lo spessore della fresatura dovrà essere mantenuto costante in tutti i punti e sarà valutato mediando l'altezza delle due pareti laterali con quella della parte centrale del cavo. La pulizia del piano di scarifica, nel caso di fresature corticali o subcorticali dovrà essere eseguita con attrezzature munite di spazzole rotanti e/o dispositivi aspiranti o simili in grado di dare un piano perfettamente pulito.
Le pareti dei tagli longitudinali dovranno risultare perfettamente verticali e con andamento longitudinale rettilineo e privo di sgretolature. Sia il piano fresato che le pareti dovranno, prima della posa in opera dei nuovi strati di riempimento, risultare perfettamente puliti, asciutti e uniformemente rivestiti dalla mano di attacco in legante bituminoso.
Rimozioni
Risultano a completo carico dell’impresa le rimozione intese come:
• smontaggio di recinzione costituita da rete metallica e relativi montanti, cancelli metallici e ringhiere disposte lungo l’area espropriata a differenti proprietari;
• smontaggio di sicurvia di qualunque tipo, con montanti infissi in terra o in pavimentazione;
• lo smantellamento degli impianti elettrici e di scarico acque, ecc.,
Nelle rimozioni sopra elencate sono compresi gli oneri, per il carico, il trasporto e lo scarico a deposito nei luoghi indicati dalla Direzione Lavori dei materiali riutilizzabili ed a rifiuto di quelli non riutilizzabili.
Esecuzione di rilevato
Il materiale costituente il corpo del rilevato deve essere messo in opera a strati di uniforme spessore, non eccedente cm. 20, e deve presentare i requisiti di densità riferita alla densità massima secca AASHO modificata non inferiore al 90%; ogni strato viene costipato alla densità sopra specificata procedendo alla preventiva essiccazione del materiale se troppo umido, oppure al suo innaffiamento se troppo secco.
Esecuzione del cassonetto
Qualora, dopo effettuata la cilindratura a rifiuto, l’abbassamento della carreggiata risultasse eccessivo rispetto al piano di progetto del cassonetto, si eseguiranno i necessari ricarichi di materiali terrosi purché asciutti e compattabili, esenti da sostanze alterabili e che possono rigonfiare a contatto con l’acqua.
Nel caso che nel cantiere di lavoro si avessero disponibili materiali pietrosi o comunque idonei, si darà ad essi la preferenza per l’impiego nei suddetti ricarichi di livellamento e sagomatura del piano di cassonetto.
Quest’ultimo dovrà essere perfettamente preparato sia nella esattezza delle quote di progetto, sia nella prescritta sagoma e sia, infine, con la cilindratura fino a rifiuto eseguita secondo le buone regole d’arte.
La sagomatura del piano inferiore del cassonetto si potrà ottenere con una leggera unica livelletta del terreno; tale livelletta dovrà avere una pendenza dell’2,5% circa onde permettere il regolare deflusso laterale delle acque piovane.
Affinché la base del cassonetto possa conservarsi uniforme, regolare ed indeformabile dopo la sua preparazione, dovranno adottarsi adeguate precauzioni per l’immediato deflusso delle acque piovane e di superficie; per raggiungere tale scopo si dovranno predisporre frequenti tagli trasversali e longitudinali nelle banchine o, a mezzo di canaletti, si devieranno le acque nelle caditoie precedentemente costruite.
Inoltre, lungo i fianchi del cassonetto dovranno essere allontanati tutti quei materiali la cui caduta sulla superficie del cassonetto medesimo causerebbe ingombri e danni di varia natura alla perfetta terminazione della superficie stessa ed alla successiva posa in opera della soprastruttura stradale. Tutti gli oneri sopraelencati e le rispettive lavorazioni sono a carico dell’Impresa perché compensati nei prezzi degli scavi e dei rilevati.
Soltanto dopo aver constatato la perfetta preparazione e sagomatura del cassonetto e la sua difesa dalle acque piovane e di superficie, la Direzione Lavori autorizzerà l’impresa alla formazione della soprastruttura stradale.
Articolo 2.6 – Bordure in cemento
Per formazioni di marciapiedi e aiuole o delimitazioni.
Dovendosi impiegare, in talune circostanze, cordoli di cemento prefabbricati, gli stessi saranno del tipo a sezione trapezia con lato superiore di cm. 12 e quello inferiore di cm. 15. Il lato obliquo sarà in vista. Le facce viste dovranno essere perfettamente lisce e prive di qualsiasi asperità o soffiature. Lo spigolo in sommità sarà arrotondato con raggio di cm. 1,50. La posa in opera dovrà avvenire con le stesse modalità previste per i cordoli in pietra. L’altezza degli elementi potrà variare da 20 a 25 cm, la lunghezza dovrà avere un minimo di 100 cm.
Il basamento sarà costituito da un primo sottofondo di ghiaia o pietrisco o misto di fiume dello spessore compresso di cm. 10 e larghezza di cm. 40 ben battuto con xxxxxxxxxx, sormontato da uno strato di calcestruzzo R’ck = 250, di cemento dello spessore di cm. 15 e larghezza di, cm. 30 sul quale appoggeranno direttamente le bordure. Dopo la posa delle bordure si eseguiranno i loro rinfianchi, con calcestruzzo di cemento dosato con Kg/mc 200 elevantesi al piano inferiore della cunetta o della massicciata stradale.
I giunti saranno riempiti a tutto spessore con malta di cemento di terza specie.
Articolo 2.7 – Fondazione in misto di fiume
Il misto di fiume sarà composto da miscela granulometricamente uniforme di sabbia pulita, ghiaino, ghiaietto e ghiaia della dimensione massima, quest’ultima, di mm 70.
Le prescrizioni granulometriche sono quelle precedentemente indicate.
Tale fondazione sarà eseguita a strati non superiori a cm 20 di altezza, regolarizzati, livellati, innaffiati e ciascun strato cilindrato a fondo con compressore di 14 - 16 tonnellate.
Soltanto nel caso che si rendesse necessaria una maggiore intasatura si farà uso di sabbione pulito; in ogni caso saranno seguite le istruzioni che in proposito darà la Direzione dei lavori.
Il materiale, una volta steso in opera, dovrà presentarsi omogeneo, con assenza assoluta di zone esclusivamente ghiaiose e sabbiose oppure zone limose o toppe di argilla.
Il prezzo unitario di elenco comprende tutti gli oneri per dare il lavoro ultimato a perfetta regola d'arte e quindi anche quello della cilindratura fino a rifiuto.
Articolo 2.8 – Strato di misto granulato di pietrisco e sabbia
Tale misto sarà composto da pietrisco spaccato delle dimensioni massime di mm 40 e da sabbia assortita, con una percentuale minima di quest'ultima dell' 8% al passante 0,075 mm UNI 2332 e massima del 20 %.
Questo strato dovrà rispettare le seguenti prescrizioni granulometriche:
SABBIA passante minimo passante massimo
setacci UNI 2332 - 0,075 mm. 8% 20%
Articolo 2.9 – Opere da fabbro
Norme generali e particolari per opere in ferro
Nelle opere di ferro, questo deve essere lavorato diligentemente con maestria, regolarità di forme e precisione di dimensioni, secondo i disegni che fornirà la Direzione dei Lavori con particolare attenzione nelle saldature e ribaditure. I fori saranno tutti eseguiti con trapano; le chiodature, ribaditure, ecc. dovranno essere perfette, senza sbavature; i tagli essere limati. Saranno rigorosamente rifiutati tutti quei pezzi che presentino il più leggero indizio di imperfezione.
Ogni pezzo od opera completa in ferro dovrà essere fornita a piè d’opera colorita a minio.
Per ogni opera in ferro a richiesta della Direzione dei lavori, l’Appaltatore avrà l’obbligo di presentare il relativo modello alla preventiva approvazione.
L’Impresa sarà in ogni caso obbligata a controllare gli ordinativi ed a rilevare sul posto le misure esatte delle diverse opere in ferro essendo responsabile degli inconvenienti che potessero verificarsi per l’omissione di tale controllo.
TITOLO III –OPERE STRADALI, ELETTRICHE ED ILLUMINAZIONE.
Articolo 3.1 – Materiali in genere
I materiali in genere occorrenti per la costruzione delle opere proverranno da quelle località che l’Impresa riterrà di sua convenienza, purché ad insindacabile giudizio della Direzione dei lavori, siano riconosciuti della migliore qualità e rispondano ai requisiti appresso indicati.
Acqua
Oltre ad essere dolce e limpida, dovrà avere un pH neutro ed una morbidezza non superiore al 2%. In ogni caso non dovrà presentare tracce di sali (in particolare solfati di magnesio o di calcio, cloruri, nitrati in concentrazione superiore allo 0,5%), di aggressivi chimici e di inquinamenti organici o inorganici.
Ghiaie, ghiaietti, pietrischi, pietrischetti e sabbie
Dovranno corrispondere ai requisiti di cui alle "Norme tecniche alle quali devono uniformarsi le costruzioni in conglomerato cementizio, normale e precompresso ed a struttura metallica" emanate con DM 14/02/1992.
Le dimensioni dovranno essere sempre le maggiori fra quelle previste come compatibili per la struttura a cui il calcestruzzo è destinato; di norma però non si dovrà superare il diametro di 71 mm per i lavori correnti di fondazione, di mm 40 per i muri di elevazione non armati di grosso spessore, di mm 30 per cementi armati e di mm 20 per cappe, velette e getti di limitato spessore in genere.
La sabbia deve essere ruvida al tatto, dura, viva, di forma angolosa e di grossezze assortite. Deve essere assolutamente scevra di materie terrose, argillose, melmose, polverulenti., od eterogenee; in caso contrario, deve essere lavata ripetutamente con acqua dolce e limpida fino a quando presenti i requisiti richiesti. Inoltre, deve essere di natura prevalentemente silicea, derivante da rocce aventi alta resistenza alla compressione: potrà provenire da fiume, torrente o mulino granulatore. Per le murature di getto o di pietrame ordinario si sceglieranno sabbie grosse, riservando le più fini per quelle di mattoni, di blocchetti forati, di pietra da taglio e per le malte di cui si farà uso negli intonaci. Tutti i materiali pietrosi dovranno provenire dalla frantumazione di rocce durissime, preferibilmente silicee o calcari, puri, durissimi e di alta resistenza alla compressione, all'urto, all’ abrasione ed al gelo.
Dovranno essere costituiti da materiali sostanzialmente uniformi e compatti e non dovranno contenere parti comunque alterate. Sono escluse dall' impiego le rocce marnose. Di norma si useranno le seguenti pezzature:
- pietrischi e ghiaie: da mm. 40 a 71 da mm. 40 a 60 da mm. 25 a 40
- pietrischetti e ghiaietti: da mm. 15 a 25 da mm. 10 a 15
- graniglie e ghiaino: da mm. 5 a 10 da mm. 2 a 5
Le ghiaie prodotte dalla frantumazione naturale delle rocce o di materiali analoghi ottenuti per frantumazione artificiale di ciottoli o blocchi di roccia dovranno avere buona resistenza alla compressione, bassa porosità in modo che sia assicurato un basso coefficiente di imbibizione, assenza di composti idrosolubili (x.xx. gesso), assenza di sostanze polverose, argillose o di terreno organico, conformi alle norme UNI 2334.
Pietrischetto di frantumazione o ghiaietto lavato per calcestruzzi (di regola debbono avere granulometria fra mm. 10 e 30)
Si possono tollerare fino a 50 mm soltanto quando si impiegano nei getti di grandi dimensioni, ed in ogni caso con spessori maggiori di mt. 0,40. In particolare, nei calcestruzzi per il basamento e rinfianco di condotti circolari, ed ovoidali, il ghiaietto od il pietrischetto non dovranno avere dimensioni superiori ai 30 mm. Le sabbie ed i materiali pietrosi indicati nel presente articolo dovranno corrispondere alle “Norme di accettazione del fascicolo 4, ultima edizione, del Consiglio Nazionale delle Ricerche".
Misto di fiume
È i1 materiale reperibile in natura negli alvei di fiumi e torrenti, senza richiedere alcuna correzione, non considerando come tale la semplice selezione con vaglio sgrossatore per eliminare i ciottoli di dimensioni superiori a mm. 71.
Le prescrizioni granulometriche sono però quelle di tipo I (elementi, duri e tenaci) comprese entro i limiti del prospetto III - Tipo A, delle Norme C.N.R. - UNI 10006. Il misto di fiume dovrà possedere principalmente una adeguata capacità portante e insensibilità all'azione dell'acqua e del gelo.
Misto granulato di pietrisco spaccato e sabbia
I materiali dovranno essere pulitissimi e se necessario lavati in quanto su essi dovrà poggiare il conglomerato bituminoso del tipo aperto. Il misto granulato sarà composto da pietrisco spaccato della dimensione massima di mm 40 e da sabbia assortita con una percentuale minima al passante di 0,075 mm UNI n. 2332 dell'8% e massima del 20%.
Pietre naturali
Le pietre naturali da impiegare per la muratura o per qualsiasi altro lavoro, dovranno essere di grana compatta ed esenti da piani di sfaldamento, screpolature, venature ed inclusioni di sostanze estranee; inoltre, dovranno avere dimensioni adatte al particolare tipo di impiego, offrire una resistenza proporzionata all’entità delle sollecitazioni cui dovranno essere sottoposte e possedere un’efficace capacità di adesione alle malte.
Il carico di sicurezza a compressione non dovrà mai superare il 20% del rispettivo carico di rottura. Saranno escluse, salvo specifiche prescrizioni, le pietre gessose ed in generale tutte quelle che potrebbero subire alterazioni per l’azione degli agenti atmosferici o dell’acqua corrente.
La materia riguardante le pietre naturali è disciplinata dal X.X. xxx 00/00/0000 n° 2232 (G.U. n°92/1940).
Pietre da taglio
Oltre a possedere i requisiti delle pietre naturali, dovranno essere sonore alla percussione, prive di fenditure e litoclasi e possedere una perfetta lavorabilità.
Per le opere a “faccia a vista” sarà vietato l’impiego di materiali con venature disomogenee o, in genere, di brecce. Inoltre dovranno avere una buona resistenza a compressione, resistenza a flessione, tenacità (resistenza agli urti), capacità di resistenza agli agenti atmosferici e alle sostanze inquinanti, lavorabilità (attitudine ad essere trasformate in blocchi squadrati, in lastre, colonne, capitelli, cornici) e lucidabilità.
Cordoni, guide
Dovranno soddisfare ai requisiti stabiliti nelle "Tabelle UNI 2712-2713-2714-2715-2716- 2717- 2718 Ed. 1945." e dalle Norme UNI 4065.
Cordoli in pietra naturale
Proverranno dalle cave che saranno accettate dalla DL. Dovranno essere sostanzialmente uniformi e compatti, senza parti alterate, vene o altri difetti; senza immasticature o tasselli.
Tubazioni in PEAD
I tubi in polietilene ad alta densità (PEAD) per condotte in pressione di acque potabili saranno conformi alle norme UNI 7611/76 tipo 312 e dovranno resistere ad una pressione di esercizio nominale di almeno 10 bar.
La tubazione in polietilene Alta Densità sarà a superficie liscia, di colore nero, tipo 312, rispondente alla Norma UNI 7611, recante per esteso il marchio IIP dell'Istituto Italiano dei Plastici, la ditta produttrice, il numero del marchio IIP, la data di produzione, il diametro del tubo, la pressione nominale la banda coestrusa di colore azzurro.
Il tubo dovrà essere rispondente alla normativa Igienico Sanitaria del Ministero della Sanità relativa ai manufatti per il trasporto di liquidi o derrate alimentari (circolare n° 102 del
02/01/1978, per quanto riguarda la atossicità del materiale. La ditta fornitrice dovrà essere in possesso della certificazione di qualità Aziendale SQP secondo la UNI EN ISO 9002.
Tubi in PVC
I tubi in PVC saranno a sezione circolare in PVC rigido (norme UNI 7447 Tipo UNI 303/1 - contrassegnati con il marchio di conformità I.I.P.) con giunti a bicchiere ricavati nel tubo stesso, a tenuta mediante guarnizione elastometrica, forniti in barre 3-6 mt, posati sul letto di sabbia o calcestruzzo a seconda delle indicazioni della D.L. dello spessore di 15 cm. convenientemente costipato con successivo rinforzo e ricoprimento del tubo sino a 15 cm.
I tubi dovranno posarsi secondo le pendenze assegnate in progetto.
Il materiale base per la produzione di tubi e pezzi speciali deve essere una mescolanza di PVC (Policloruro di vinile) con gli ingredienti necessari per una appropriata fabbricazione del prodotto. Le mescolanze di cui sopra hanno le seguenti caratteristiche:
massa volumica g/cm 1,37 - 1,47
carico unitario a snervamento Mpz > 48 allungamento a snervamento % z 10 modulo di elasticità
(E) Mpa = 3000
I tubi dovranno essere prodotti per estrusione con impianti moderni e dotati di laboratorio dove dovranno essere fatte costantemente prove che possano garantire la costanza della qualità del prodotto. Dimensioni, tolleranze sono quelle previste dalle norme UNI vigenti che si intendono parte integrante del capitolato di fornitura UNI 7447/75 = UNI 7448/75 e 7449 (per i raccordi)
Le barre dovranno essere fornite della lunghezza commerciale con una estremità liscia e l’altra dotata di un bicchiere di giunzione preconfezionato e anello di materiale elastometrico per effettuare e garantire la tenuta idraulica.
Ogni tubo dovrà essere marchiato in modo chiaro e indelebile e la marchiatura dovrà comprendere:
– il nome del produttore
– il diametro di accoppiamento
– la serie
– il materiale (PVC)
– il periodo di fabbricazione (almeno l’anno)
– il riferimento alla norma UNI
– il marchio di conformità rilasciato dall’Istituto Italiano dei Plastici.
I collaudi di accettazione e qualità saranno quelli previsti dalle già citate norme UNI.
I raccordi e i pezzi speciali necessari saranno dello stesso materiale dei tubi, in esecuzione stampata o ricavata da tubo, con le estremità predisposte alla giunzione.
Il collegamento fra tubi di PVC e materiali tradizionali avverrà unicamente per mezzo di raccordi flangiati, o con raccordi aventi un bicchiere di giunzione preconfezionato dello stesso materiale delle tubazioni. Il giunto sarà di tipo “GIELLE” con anello di tenuta di materiale elastomerico.
La tubazione in PVC deve essere impermeabile.
Le prove idrauliche devono essere eseguite in conformità di quanto stabilito dalle normative UNI 7448/75.
Il collaudo in opera si esegue tra due pozzi di ispezione successivi.
Le due estremità della tubazione devono essere chiuse a mezzo di opportuni tappi e successivamente il tratto in oggetto deve essere messo in pressione a un valore di 0,5 bar (5 metri di colonna d’acqua).
Il valore massimo di aggiunta d’acqua è fissato in 0,1 litri per metro quadrato di superficie nei primi 15 minuti di prova.
L’Impresa nell’esecuzione delle opere dovrà attenersi alle migliori regole d’arte e talaltro alle disposizioni contenute nel Decreto Ministeriale del 12/12/1985 concernente le “Norme tecniche relative alle tubazioni” che si intendono integralmente richiamate.
Prima della posa in opera i tubi, i giunti ed i pezzi dovranno essere accuratamente controllati. Quelli che dovessero risultare danneggiati in modo tale da compromettere la qualità e la funzionalità dell’opera dovranno essere scartati e sostituiti.
Nell’operazione di posa dovrà evitarsi che nell’interno delle condotte penetrino detriti o corpi estranei di qualunque natura e che venga comunque danneggiata la loro superficie interna.
La posa in opera dei tubi sarà effettuata su di un sottofondo in calcestruzzo dello spessore minimo di cm 10. Le tubazioni saranno rinfiancate e rivestite.
Tubi in calcestruzzo
Il calcestruzzo per la realizzazione dei tubi sarà costituito da cemento Portland, con aggregati di dimensioni massime mm. 20 ed acqua.
Il calcestruzzo sarà di classe R 325, l'uso del cloruro di calcio come additivo non è ammesso. Sia per i tubi commerciali che per i tubi giropressati con giunti a bicchiere e anello di gomma o neoprene le modalità di esecuzione saranno tali che il prodotto finito sia costituito da calcestruzzo compatto e omogeneo e le superfici siano perfettamente lisce e pulite.
I giunti dei tubi giropressati saranno di tipo a bicchiere con guarnizione di gomma o neoprene, la configurazione del giunto sarà tale da permettere una piccola rotazione relativa fra gli assi dei tubi; in corrispondenza dei giunti senza che per questo il giunto perda la sua impermeabilità.
Materiali ferrosi e metalli vari
Materiali ferrosi.
I materiali ferrosi dovranno presentare caratteristiche di ottima qualità essere privi di difetti, scorie, slabbrature, soffiature, ammaccature, bruciature, paglie e da qualsiasi altro difetto apparente o latente di fusione, laminazione, trafilatura, fucinatura e simili; devono inoltre essere in stato di ottima conservazione e privi di ruggine. Sottoposti ad analisi chimica devono risultare esenti da impurità e da sostanze anormali.
La loro struttura micrografica deve essere tale da dimostrare l’ottima riuscita del processo metallurgico di fabbricazione e da escludere qualsiasi alterazione derivante dalla successiva lavorazione a macchina od a mano che possa menomare la sicurezza d’impiego.
I materiali destinati ad essere inseriti in altre strutture o che dovranno poi essere verniciati, devono pervenire in cantiere protetti da una mano di antiruggine.
Si dovrà tener conto del d.m. 27 luglio 1985 “Norme tecniche per l’esecuzione delle opere in c.a. normale e precompresso e per le strutture metalliche”, della legge 5 novembre 1971 n. 1086 “Norme per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio armato normale e precompresso ed a strutture metalliche” e della legge 2 febbraio 1974 n. 74 “Provvedimenti per la costruzione con particolari prescrizioni per le zone sismiche”.
Essi dovranno rispondere a tutte le condizioni previste dal d.m. 26 marzo 1980 (allegati nn. 1, 3 e 4) ed alle norme UNI vigenti (UNI EN 10025 gennaio 1992) e presentare inoltre, a seconda della loro qualità, i seguenti requisiti:
Ferro.
Il ferro comune dovrà essere di prima qualità, eminentemente duttile e tenace e di marcatissima struttura fibrosa. Esso dovrà essere malleabile, liscio alla superficie esterna, privo di screpolature, saldature e di altre soluzioni di continuità.
L’uso del ferro tondo per cemento armato, sul quale prima dell’impiego si fosse formato uno strato di ruggine, deve essere autorizzato dalla Direzione dei lavori.
Acciaio da cemento armato normale.
In base al d.m. 9 gennaio 1996 viene imposto il limite di 14 mm al diametro massimo degli acciai da c.a. forniti in rotoli al fine di evitare l’impiego di barre che, in conseguenza al successivo raddrizzamento, potrebbero presentare un decadimento eccessivo delle caratteristiche meccaniche.
Per diametri superiori ne è ammesso l’uso previa autorizzazione del Servizio tecnico centrale, sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici.
Ghisa.
La ghisa dovrà essere di prima qualità e di seconda fusione dolce, tenace, leggermente malleabile, facilmente lavorabile con la lima e con lo scalpello; la frattura sarà grigia, finemente granulosa e perfettamente omogenea, esente da screpolature, vene, bolle, sbavature, asperità ed altri difetti capaci di menomarne la resistenza. Dovrà essere inoltre perfettamente modellata.
È assolutamente escluso l’impiego di ghise fosforose.
I chiusini e le caditoie saranno in ghisa grigia o ghisa sferoidale secondo la norma UNI 4544, realizzati secondo norme UNI EN 124 di classe adeguata al luogo di utilizzo, in base al seguente schema:
Luogo di utilizzo | Classe | |
Portata | ||
Per carichi elevati in aree speciali | E 600 | t |
60 | ||
Per strade a circolazione normale | D 400 | t |
40 | ||
Per banchine e parcheggi con presenza di veicoli pesanti | C 250 | t |
25 | ||
Per marciapiedi e parcheggi autovetture | B 125 | t |
12,5 Metalli vari |
Il piombo, lo stagno, il rame e tutti gli altri metalli o leghe metalliche da impiegare devono essere delle migliori qualità, ben fusi o laminati a seconda della specie di lavori a cui sono destinati, e scevri da ogni impurità o difetto che ne vizi la forma, o ne alteri la resistenza o la durata.
Legnami
I legnami, da impiegare in opere stabili o provvisorie, di qualunque essenza essi siano, dovranno rispondere a tutte le prescrizioni di cui al d.m. 30 ottobre 1912 ed alle norme UNI vigenti; saranno provveduti fra le più scelte qualità della categoria prescritta e non presenteranno difetti incompatibili con l’uso a cui sono destinati( UNI 8198).
Dovranno quindi essere di buona qualità, privi di alburno, fessure, spaccature, esenti da nodi profondi o passanti, cipollature, buchi od altri difetti, sufficientemente stagionati tranne che non siano stati essiccati artificialmente, presentare colore e venatura uniforme.
Il tavolame dovrà essere ricavato dai tronchi più diritti, affinché le fibre non risultino tagliate dalla sega.
I legnami rotondi o pali dovranno provenire dal tronco dell’albero e non dai rami, dovranno essere sufficientemente diritti, in modo che la congiungente i centri delle due basi non esca in nessun punto del palo. Dovranno inoltre essere scortecciati per tutta la loro lunghezza e conguagliati alla superficie; la differenza tra i diametri medi delle estremità non dovrà oltrepassare i 15 millesimi della lunghezza né il quarto del maggiore dei 2 diametri.
Nei legnami grossolanamente squadrati ed a spigolo smussato, tutte le facce dovranno essere spianate e senza scarniture, tollerandosene l’alburno o lo smusso in misura non maggiore di un sesto del lato della sezione trasversale.
I legnami a spigolo vivo dovranno essere lavorati e squadrati a sega con le diverse facce esattamente spianate, senza rientranze o risalti, e con gli spigoli tirati a filo vivo, senza alburno né smussi di sorta.
Il legname, salvo diversa prescrizione, deve essere nuovo, nelle dimensioni richieste o prescritte. Per quanto riguarda la resistenza al fuoco si fa riferimento alla norma UNI 9504/89 “Procedimento analitico per valutare la resistenza al fuoco degli elementi costruttivi in legno”, riferibile sia al legno massiccio che al legno lamellare, trattati e non.
Colori e vernici
I materiali impiegati nelle opere da pittore dovranno essere sempre della migliore qualità. Acquaragia (essenza di trementina). - Dovrà essere limpida, incolore, di odore gradevole e volatissima. La sua densità a 15°C sarà di 0,87.
Minio. - Sia il piombo (sesquiossido di piombo) che l’alluminio (ossido di alluminio) dovrà essere costituito da polvere finissima e non contenere colori derivati dall’anilina, né oltre il
10% di sostanze estranee (solfato di bario, ecc.).
Sostanze impregnanti. Dovranno avere elevata capacità di penetrazione, buona inerzia chimica nei confronti dei più diffusi agenti inquinanti, comprovata inerzia cromatica, soddisfacente compatibilità fisico-chimica con il materiale da impregnare, totale reversibilità della reazione d’indurimento. Dovranno garantire al supporto:-la difesa dall’attacco chimico, per limitare l’assorbimento delle acque meteoriche; - la difesa dall’attacco fisico, per fornire capacità meccaniche di resistenza al degrado. Dovranno essere esenti da cromo.
Vernici.
Le vernici che si impiegheranno saranno diversificate in relazione al tipo di protezione che si dovrà effettuare ed alla natura dei supporti su cui applicarle. I requisiti saranno quelli stabiliti dalla specifica normativa UNICHIM.
Le vernici dovranno essere fornite nei loro recipienti originali chiusi.
Materiali diversi
a) Asfalto naturale. - L’asfalto sarà naturale e proverrà dalle miniere migliori. Sarà in pani, compatto, omogeneo, privo di catrame proveniente da distillazione del carbon fossile, ed il suo peso specifico varierà fra i limiti di 1104 a 1205 kg.
b) Bitume asfaltico. - Il bitume asfaltico proverrà dalla distillazione di rocce di asfalto naturale. Sarà molle, assai scorrevole, di colore nero e scevro dell’odore proprio del catrame minerale proveniente dalla distillazione del carbon fossile e del catrame vegetale.
c) Mastice di rocce asfaltiche e mastice di asfalto sintetico per la preparazione delle malte asfaltiche e degli asfalti colorati. - I bitumi da spalmatura impiegati avranno di norma le caratteristiche seguenti o altre qualitativamente equivalenti:
Tipo | Indice di penetrazi one | Penetrazi one a 25° C dmm. | Punto di rammolli mento °C | Punto d'infiamma bilità (Cleveland ) °C | Solubrità in cloruro di carbonio % | Volatilità a 136°C per 5 ore % | Penetrazione a 25°C del residuo della prova di volatilità % del bitume |
0 | (minimo) 0 | (minimo) 40 | (minimo) 55 | (minimo) 230 | (minimo) 99,5 | (minimo) 0,3 | (minimo) 75 |
15 | +1,5 | 35 | 65 | 230 | 99,5 | 0,3 | 75 |
25 | +2,5 | 20 | 80 | 230 | 99,5 | 0,3 | 75 |
Dovranno soddisfare i requisiti stabiliti dal Consiglio Nazionale delle ricerche nelle corrispondenti "Norme per l'accettazione dei bitumi per usi stradali" fascicolo n° 2 Ed. 1951 e "Norme per l'accettazione delle emulsioni bituminose per usi stradali", fascicolo n° 3 Ed. 1958.
L'emulsione bituminosa dovrà contenere non meno del 55% di bitume puro.
Leganti idraulici
Il cemento, le calci idrauliche ed i leganti idraulici in genere dovranno sempre essere di recente fabbricazione, conservati in magazzini coperti e ben riparati dall'umidità.
Dovranno corrispondere alle prescrizioni, caratteristiche tecniche e requisiti dei leganti idraulici di cui alla Legge 26/05/1965 n° 595 ed al DM 03/06/1968 parzialmente modificato dal DM 31/08/1972 ed al DM 20.11.1984 e ad altre successive norme che dovessero essere emanate dai Competenti Organi.
In base al d.m. 3 giugno 1968 le proporzioni in peso sono le seguenti: una parte di cemento, tre parti di sabbia composita perfettamente secca e mezza parte di acqua (rapporto acqua: legante 0,5).
Il legante, la sabbia, l’acqua, l’ambiente di prova e gli apparecchi debbono essere ad una temperatura di 20 ± 2°C.
L’umidità relativa dell’aria dell’ambiente di prova non deve essere inferiore al 75%. Ogni impasto, sufficiente alla confezione di tre provini, è composto di:
450 g di legante, 225 g di acqua, 1350 g di sabbia.
Le pesate dei materiali si fanno con una precisione di ± 0,5%.
In base al d.m. 9 gennaio 1996 - Allegato 1, la distribuzione granulometrica degli inerti, il tipo di cemento e la consistenza dell’impasto, devono essere adeguati alla particolare destinazione del getto, ed al procedimento di posa in opera del conglomerato.
Il quantitativo d’acqua deve essere il minimo necessario a consentire una buona lavorabilità del conglomerato tenendo conto anche dell’acqua contenuta negli inerti.
Partendo dagli elementi già fissati il rapporto acqua-cemento, e quindi il dosaggio del cemento, dovrà essere scelto in relazione alla resistenza richiesta per il conglomerato. L’impiego degli additivi dovrà essere subordinato all’accertamento dell’assenza di ogni pericolo di aggressività.
L’impasto deve essere fatto con mezzi idonei ed il dosaggio dei componenti eseguito con modalità atte a garantire la costanza del proporzionamento previsto in sede di progetto.
Per quanto applicabile e non in contrasto con le presenti norme si potrà fare utile riferimento alla norma UNI 9858 (maggio 1991).
I materiali componenti le malte cementizie saranno prima mescolati a secco, fino ad ottenere un miscuglio di tinta uniforme, il quale verrà poi asperso ripetutamente con la minore quantità di acqua possibile, ma sufficiente, rimescolando continuamente.
Nella composizione di calcestruzzi con malte di calce comune od idraulica, si formerà prima l’impasto della malta con le proporzioni prescritte, impiegando la minore quantità di acqua possibile, poi si distribuirà la malta sulla ghiaia o pietrisco e si mescolerà il tutto fino a che ogni elemento sia per risultare uniformemente distribuito nella massa ed avviluppato di malta per tutta la superficie.
Per i conglomerati cementizi semplici od armati gli impasti dovranno essere eseguiti in conformità alle prescrizioni contenute nel D.M. 26 marzo 1980 - D.M. 27 luglio 1985 e successive modifiche ed integrazioni.
Gli impasti, sia di malta che di conglomerato, dovranno essere preparati soltanto nella quantità necessaria, per l’impiego immediato, cioè dovranno essere preparati volta per volta e per quanto possibile in vicinanza del lavoro. I residui di impasto che non avessero, per qualsiasi ragione, immediato impiego dovranno essere gettati a rifiuto, ad eccezione di quelli formati con calce comune, che potranno essere utilizzati però nella sola stessa giornata del loro confezionamento.
Additivi
Gli additivi sono sostanze di diversa composizione chimica, in forma di polveri o di soluzioni acquose, classificati secondo la natura delle modificazioni che apportano agli impasti cementizi. Si fa esplicito riferimento alla norma UNI 7101-72 per la classificazione degli additivi.
Per ottenere il massimo beneficio, ogni additivazione deve essere prevista ed eseguita con la massima attenzione, seguendo alla lettera le modalità d’uso dei fabbricanti.
Riempimenti in pietrame a secco
Riempimenti in pietrame a secco (per drenaggi, fognature, banchettoni di consolidamento e simili).
- Dovranno essere formati con pietrame da collocarsi in opera a mano su terreno ben costipato, al fine di evitare cedimenti per effetto dei carichi superiori.
Per drenaggi o fognature si dovranno scegliere le pietre più grosse e regolari e possibilmente a forma di lastroni quelle da impiegare nella copertura dei sottostanti pozzetti o cunicoli; oppure infine negli strati inferiori il pietrame di maggiore dimensione, impiegando nell’ultimo strato superiore pietrame minuto, ghiaia o anche pietrisco per impedire alle terre sovrastanti di penetrare e scendere otturando così gli interstizi tra le pietre. Sull’ultimo strato di pietrisco si dovranno pigiare convenientemente le terre, con le quali dovrà completarsi il riempimento dei cavi aperti per la costruzione di fognature e drenaggi.
MATERIALI PER OPERE STRADALI
a) Tout venant di cava o frantoio o fiume: il materiale dovrà essere in ogni caso non suscettibile all’azione dell’acqua (solubilizzazione, plasticizzazione). La granulometria deve essere assortita in modo da realizzare una minima percentuale di vuoti : di norma a dimensione massima degli aggregati non dovrà superare i 71 mm .per i rinterri (misto tipo Bessa) e i 100 mm. per i rinterri sul retro di opere d’arte.
b) Fondazione stradale : in misto granulare stabilizzato con legante naturale e con pezzatura massima di mm. 15 con curva granulometrica definita secondo le prescrizioni della CDL., posta in opera a strati dello spessore di cm. 15 soffici, con idonee macchine compattato al
100% della densità secca ottenuta con la prova AASHO modificata ed in modo da ottenere un modulo di deformazione non inferiore a 800 Kg/cmq.
c) Bitume ed emulsione bituminosa: dovranno soddisfare ai requisiti stabiliti nelle corrispondenti norme del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ultima edizione. Le stesse norme valgono per il prelevamento dei campioni. Il bitume avrà una penetrazione tipo B80/100 per i conglomerati del tipo chiuso costituenti il manto di usura e tipo 180/200 per i trattamenti e per i conglomerati semiaperti per rappezzi, risagomature ed a sostegno del manto di usura. L’emulsione bituminosa dovrà contenere non meno del 50% di bitume puro.
MATERIALI PER OPERE A VERDE ED ARREDO
Substrati di coltivazione
Con substrati di coltivazione si intendono materiali di origine minerale e/o vegetale utilizzati singolarmente o miscelati in proporzioni note per impieghi particolari e per ottenere un ambiente di crescita adatto alle diverse specie che si vogliono mettere a dimora. Per i substrati imballati le confezioni dovranno riportare quantità, tipo e caratteristiche del contenuto.
In mancanza delle suddette indicazioni sulle confezioni, o nel caso di substrati non confezionati, si dovrà fornire, oltre ai dati sopra indicati, i risultati di analisi realizzati a proprie spese, secondo i metodi normalizzati dalla Società Italiana della Scienza del Suolo S.I.S.S. per i parametri indicati negli Allegati tecnici da sottoporre all’approvazione della Direzione Lavori.
I substrati, una volta pronti per l’impiego, dovranno essere omogenei e i componenti distribuiti in proporzioni costanti all’interno della loro massa.
Fitofarmaci
I fitofarmaci da usare (es. anticrittogamici, insetticidi, diserbanti, antitraspiranti, mastici, ecc.) dovranno essere forniti nei contenitori originali e sigillati dalla fabbrica, con l’indicazione della composizione e della classe di tossicità, secondo la normativa vigente.
Drenaggi e materiali antierosione
I materiali da impiegare per la realizzazione di drenaggi e opere antierosione dovranno corrispondere a quanto indicato in progetto e, per quelli forniti in confezione, essere consegnati nei loro imballi originali, attestanti quantità e caratteristiche del contenuto (es. resistenza, composizione chimica, requisiti idraulici e fisici, durata, ecc.) per essere approvati dalla Direzione Lavori prima del loro impiego. Per i prodotti non confezionati la Direzione Lavori ne verificherà di volta in volta qualità e la loro provenienza.
Terra di coltivo riportata
La terra di coltivo riportata deve provenire dallo strato attivo (primi 40 cm) di un terreno agrario; essa dovrà essere priva di pietre, tronchi, rami, radici e loro parti, che possano ostacolare le lavorazioni agronomiche del terreno dopo la posa in opera ed essere chimicamente neutra (pH 6,5-7).
La quantità di scheletro non dovrà eccedere il 5% del volume totale e la percentuale di sostanza organica non dovrà essere inferiore al 2%. La terra di coltivo dovrà essere priva di agenti patogeni e di sostanze tossiche per la piantagione.
Con questa terra sarà necessario mescolare un volume pari al 30% di sabbia affinché si possa realizzare un ottimo substrato di semina per tappeto erboso.
Prima di effettuare qualsiasi impianto, dovranno essere conclusi tutti i movimenti di terra e l’area dovrà presentare le quote definitive secondo quelle indicate negli elaborati di progetto.
Concimi
I concimi minerali, organici, misti e complessi da impiegare dovranno avere titolo dichiarato secondo le vigenti disposizioni di legge ed essere forniti nell’involucro originale della fabbrica, fatta esclusione per i letami, per i quali saranno valutate di volta in volta qualità e provenienza. La Direzione Lavori si riserva il diritto di indicare con maggior precisione, scegliendoli di volta in volta alla base delle analisi di laboratorio sul terreno e sui concimi e alle condizioni delle piante durante la messa a dimora e il periodo di manutenzione, quale tipo di concime dovrà essere usato.
Il concime da utilizzare dovrà avere titolo dichiarato secondo le vigenti disposizioni di legge ed essere fornito nell’involucro originale della fabbrica.
Esso deve essere caratterizzato da un rapporto pari a 2.1.2 più microelementi ed in cui l’azoto viene ceduto in maniera controllata.
Tale concime verrà utilizzato come concimazione di fondo per il piantamento di arbusti; lo stesso tipo di concimazione dovrà essere utilizzata per il tappeto erboso ma utilizzando un concime ternario dal titolo 8-24-24 nella dose di 50 g/mq.
Ammendanti
Con ammendanti si intendono quelle sostanze sotto forma di composti naturali o di sintesi in grado di modificare le caratteristiche fisiche del terreno. Con correttivi si intendono quei prodotti chimici, minerali, organici o biologici capaci di modificare le caratteristiche chimiche del terreno. Si potranno impiegare prodotti con funzioni miste purché ne siano dichiarati la provenienza, la composizione e il campo di azione e siano forniti preferibilmente negli involucri originali secondo la normativa vigente.
L’utilizzo del terriccio ammendante sarà necessario per migliorare le qualità fisiche della terra che verrà a contatto con la zolla delle piante arboree ed arbustive nel riempimento della buca. Il terriccio dovrà essere fornito negli involucri originali secondo la normativa vigente.
Pacciamature
Con pacciamatura si intende una copertura del terreno a scopi diversi (es. controllo infestanti, limitazione dell’evapo-traspirazione, sbalzi termici, ecc.).
I materiali di pacciamatura comprendono prodotti di origine naturale o di sintesi e dovranno essere forniti (quando si tratti di prodotti confezionabili) nei contenitori originali con dichiarazione della quantità, del contenuto e dei componenti.
Per i prodotti da pacciamatura forniti sfusi occorrerà valutare di volta in volta qualità e provenienza. La pacciamatura che verrà utilizzata (solo nell’area in cui è previsto il piantamento degli arbusti) sarà costituita da materiale organico proveniente da cippatura. Per tale prodotto la
D.L. si riserva la facoltà di valutare di volta in volta la provenienza e la qualità.
Pali di sostegno, ancoraggi e legature
Per fissare al suolo gli alberi e gli arbusti di rilevanti dimensioni, dovranno essere forniti pali di sostegno (tutori) adeguati per numero, diametro ed altezza alle dimensioni delle piante, diritti e forniti di punta. I tutori dovranno essere di legno industrialmente preimpregnati di sostanze imputrescibili.
Analoghe caratteristiche di imputrescibilità dovranno avere anche i picchetti di legno per l’eventuale bloccaggio a terra dei tutori.
Qualora si dovessero presentare problemi di natura particolare (mancanza di spazio, esigenze estetiche, ecc.) i pali di sostegno potranno essere sostituiti con ancoraggi in corda di acciaio muniti di tendifilo.
Le legature dovranno rendere solidali le piante ai pali di sostegno e agli ancoraggi, pur consentendone l’eventuale assestamento, al fine di non provocare strozzature al tronco, dovranno essere realizzate per mezzo di collari speciali o di adatto materiale elastico (es. cinture di gomme, nastri di plastica, ecc.) oppure, in subordine, con corda di canapa (mai filo di ferro o altro materiale inestensibile). Per evitare danni alla corteccia, potrà essere necessario interporre, fra tutore e tronco, un cuscinetto antifrizione di adatto materiale.
Materiale vegetale
Per materiale vegetale si intende tutto il materiale vivo (alberi, arbusti, tappezzanti, sementi, ecc.) occorrente per l’esecuzione del lavoro.
Questo materiale dovrà provenire da ditte appositamente autorizzate ai sensi delle leggi 18/6/1931 n. 987 e 22/5/1973 n. 269 e successive modificazioni e integrazioni. Dovrà essere dichiarata la provenienza .
Le piante dovranno essere esenti da attacchi di insetti, malattie crittogamiche, virus, altri patogeni, deformazioni e alterazioni di qualsiasi natura che possano compromettere il regolare sviluppo vegetativo e il portamento tipico della specie.
Potranno essere utilizzate piante non provenienti da vivaio e/o di particolare valore estetico unicamente se indicate in progetto.
Le piante dovranno aver subito le necessarie lavorazioni in vivaio e rispondere alle specifiche contenute nell’articolo seguente.
Le piante dovranno essere etichettate singolarmente o per gruppi omogenei per mezzo di cartellini di materiale resistente alle intemperie sui quali sia stata riportata, in modo leggibile e indelebile, la denominazione botanica (genere, specie, varietà, cultivar) del gruppo a cui si riferiscono.
Le caratteristiche con le quali le piante dovranno essere fornite (densità e forma della chioma, presenza e numero di ramificazioni, sistema di preparazione dell’apparato radicale, ecc.) sono precisate nelle specifiche allegate al progetto o indicate nell’Elenco Prezzi e nelle successive voci particolari.
Per quanto riguarda il trasporto delle piante, l’Impresa dovrà prendere tutte le precauzioni necessarie affinché queste arrivino sul luogo della sistemazione nelle migliori condizioni possibili, curando che il trasferimento venga effettuato con mezzi, protezioni e modalità di carico idonei con particolare attenzione perché rami e corteccia non subiscano danni e le zolle non abbiano a frantumarsi o ad essiccarsi a causa dei sobbalzi o per il peso del materiale soprastante.
Una volta giunte a destinazione, tutte le piante dovranno essere trattate in modo che sia evitato loro ogni danno: il tempo intercorrente tra il prelievo in vivaio e la messa a dimora definitiva (o la sistemazione in vivaio provvisorio) dovrà essere il più breve possibile.
In particolare l’Impresa curerà che le zolle e le radici delle piante che non possono essere immediatamente messe a dimora non subiscano ustioni e mantengano il tenore di umidità adeguato alla loro buona conservazione.
Arbusti e cespugli
Arbusti e cespugli, qualunque siano le caratteristiche specifiche (a foglia decidua o sempreverdi), anche se riprodotti per via agamica, non dovranno avere portamento “filato”, dovranno possedere un minimo di tre ramificazioni alla base e presentarsi dell’altezza prescritta in progetto o in Elenco Prezzi, proporzionata al diametro della chioma e a quello del fusto.
Anche per arbusti e cespugli “l’altezza totale” verrà rilevata analogamente a quella degli alberi. Il diametro della chioma sarà rilevato alla sua massima ampiezza.
Tutti gli arbusti e cespugli dovranno essere forniti in contenitore o in zolla; a seconda delle esigenze tecniche e della richiesta potranno essere eventualmente consegnati a radice nuda soltanto quelli a foglia decidua purché di giovane età e di limitate dimensioni.
Il loro apparato radicale dovrà essere ricco di piccole ramificazioni e di radici capillari. Per le indicazioni riguardanti l’apparato radicale, l’imballo delle zolle, la terra delle zolle e dei contenitori vale quanto esposto nel precedente articolo a proposito degli alberi.
Piante tappezzanti
Le piante tappezzanti dovranno avere portamento basso e/o strisciante e buona capacità di copertura, garantita da ramificazioni uniformi, secondo quanto previsto nell’Elenco Prezzi. Dovranno essere sempre fornite in contenitore con le radici pienamente compenetrate nel substrato di coltura, senza fuoriuscire dal contenitore stesso.
Tutti gli arbusti dovranno essere forniti in contenitore o in zolla; nel primo caso il contenitore dovrà essere del tutto occupato dall’apparato radicale, per il secondo caso vanno rispettate le stesse norme individuate per gli alberi.
Sementi
L’Impresa dovrà fornire sementi selezionate e rispondenti esattamente a genere, specie e varietà richieste, sempre nelle confezioni originali sigillate munite di certificato di identità ed autenticità con l’indicazione del grado di purezza e di germinabilità e della data di confezionamento e di scadenza stabiliti dalle leggi vigenti. L’eventuale mescolanza delle sementi di diverse specie (in particolare per i tappeti erbosi) dovrà rispettare le percentuali richieste negli elaborati di progetto.
Tutto il materiale di cui sopra dovrà essere fornito in contenitori sigillati e muniti della certificazione
E.N.S.E. (Ente Nazionale Sementi Elette).
Per evitare che possano alterarsi o deteriorarsi, le sementi dovranno essere immagazzinate in locali freschi e privi di umidità.
Articolo 3.2 – Opere di illuminazione
Generalità
Le prescrizioni e modalità esecutive da osservarsi durante la realizzazione degli impianti elettrici previsti negli interventi di riqualificazione da eseguirsi nel presente progetto, descrive le caratteristiche dei materiali ed elenca le verifiche e prove da effettuarsi prima della messa in tensione degli impianti e del relativo collaudo, specifica infine le norme di misurazione e valutazione dei lavori.
PRESCRIZIONI GENERALI
Tutte le opere, sia esse definitive che provvisorie, dovranno essere eseguiti secondo la migliore regola d’arte e nell’osservanza delle prescrizioni impartite dalla Direzione Lavori in fase di esecuzione delle opere.
L’Appaltatore dovrà adottare a sua cura e spese tutti i provvedimenti necessari per prevenire danni a persone o cose; intendendosi pertanto che l’Amministrazione appaltante e la Direzione Lavori resteranno sollevate e indenni da qualsiasi responsabilità verso terzi o da qualunque molestia giudiziaria che dovesse verificarsi in conseguenza dell’esecuzione del lavori.
In particolare l’Appaltatore dovrà adottare tutti i provvedimenti atti a prevenire i danni che potrebbero verificarsi a fabbricati, servizi e beni circostanti, in dipendenza dall’esecuzione dei lavori, ed accertare, in eventuale contraddittorio con i proprietari od enti interessati, la consistenza di fabbricati, beni, servizi; rimanendo fin d’ora pattuito che l’Appaltatore, ed esso solo, è responsabile degli eventuali danni arrecati e come tale è tenuto al loro risarcimento.
PRESCRIZIONI PARTICOLARI
Tutti le apparecchiature da utilizzare nell’esecuzione dei lavori dovranno uniformarsi ai tipi specificati nei documenti di progetto, nell’Elenco Prezzi e/o nel Computo Metrico, corrispondere esattamente alle prescrizioni del presente Disciplinare e delle Norme CEI e UNI vigenti. Almeno trenta giorni prima di dar corso alla posa in opera delle apparecchiature, l’Appaltatore è tenuto a presentare alla Direzione Lavori la campionatura di tali materiali, al fine di ottenerne la preventiva autorizzazione all’impiego degli stessi.
L’Amministrazione appaltante si riserva la facoltà di sottoporre a prove e verifiche le apparecchiature fornite dall’Appaltatore, intendendosi a totale carico dello stesso, tutte le spese occorrenti per il prelevamento ed invio, agli Istituti di prova, dei campioni che la Direzione Lavori intendesse sottoporre a verifica.
Resta stabilito, in ogni caso, che l’accettazione dei campioni da parte della Direzione Lavori non pregiudica in alcun modo i diritti che l’Amministrazione si riserva in sede di collaudo.
REQUISITI DEI MATERIALI E DEGLI IMPIANTI
Riferimenti alle norme e disposizioni vigenti
Le opere ed i materiali dovranno essere conformi alle vigenti Norme o Guide CEI, in particolare CEI 64-8, CEI 64-50 ed a quelle del D.P.R. n. 547 del 27.04.1955 e successive varianti; inoltre dovranno essere conformi alle prescrizioni degli enti preposti al controllo dei vari impianti ed in particolare a quelle dell'Ispettorato del Lavoro, dei Vigili del Fuoco, dell'ENEL e della TELECOM.
Dovranno inoltre essere osservate le disposizioni della Legge 01.03.1968, n. 186, nonché del
D.M. 37 del 2008.
Tutti i materiali impiegati nell'esecuzione delle opere dovranno essere della migliore qualità esistente in commercio e rispondenti alle vigenti Norme CEI ed alle tabelle di unificazione CEI ed UNEL, ove queste esistano.
I materiali e le apparecchiature impiegate dovranno essere adatti all'ambiente nel quale saranno installati e dovranno, in particolare, resistere alle azioni meccaniche, chimiche e termiche alle quali potranno essere esposti durante l'esercizio.
Conduttori
Una conduttura è costituita dall'insieme di uno o più conduttori elettrici e dagli elementi, tubi o canali, che assicurano il loro isolamento, il loro supporto, il loro fissaggio, la loro protezione meccanica ed e individuata da: tipo di posa, tipo di cavo, ubicazione.
L’individuazione dei conduttori tramite colori o codici numerici è disciplinata dalla norma CEI EN 60446 (in vigore fino a 01-11-13) e poi sostituita da CEI EN 60445 (CEI 16-2) che prevede:
- il colore giallo/verde va usato unicamente per indicare il conduttore di protezione e per nessun altro scopo; i conduttori di messa a terra funzionale che non sono idonei a realizzare la messa a terra di sicurezza e, conseguentemente, fanno capo a distinto dispersore, non devono essere di colore giallo-verde.
- Il colore blu-chiaro e destinato al conduttore neutro o al conduttore mediano. Se un circuito comprende il neutro e obbligatorio ed esclusivo l’uso del colore blu chiaro.
- Il colore nero e raccomandato per tutti gli altri conduttori che non siano il conduttore di protezione o il neutro.
- Il colore marrone può essere usato in alternativa al nero o come colore addizionale per individuare particolari circuiti o sezioni di circuito.
Non è vietato l’uso di altri colori laddove necessari per individuare particolari funzioni; per i cavi unipolari senza guaina, oltre ai colori di cui sopra vengono validati i seguenti ulteriori colori: grigio, arancione, rosa, rosso, turchese, violetto, bianco.
Le caratteristiche dei cavi per energia sono riportate nelle tabelle CEI UNEL. In generale, per condutture fisse, i cavi in rame devono avere una sezione minima di 1,5 mm 2 per i circuiti di potenza e di 0,5 mm2 per il circuito di segnalazione e ausiliari di comando.
Nel caso di condutture mobili, realizzate con cavi flessibili destinate ad alimentare uno specifico apparecchio e/o alle indicazioni fornite dal costruttore dell'apparecchio; nel caso di circuiti a bassissima tensione o per altre applicazioni, la sezione minima e di 0,75 mm 2.
Il conduttore di neutro deve avere almeno la stessa sezione dei conduttori di fase:
- nei circuiti monofase a due fili, qualunque sia la sezione dei conduttori;
- nei circuiti polifase (e nei circuiti monofase a tre fili) quando la dimensione dei conduttori di fase sia inferiore od uguale a 16 mm2 se in rame od a 25 mm2 se in alluminio.
La posa aerea dei cavi deve avvenire nel rispetto delle prescrizioni normative; devono essere rispettate le Norme CEI (in particolare la Norma 20-58).
La posa aerea di cavi elettrici, isolati, sotto guaina, autoportanti o sospesi a corde portanti è consentito per i cavi destinati a sopportare tensioni di esercizio non superiori a 1000 V, con adeguato isolamento. Fanno eccezione i cavi destinati all'alimentazione di circuiti per illuminazione in serie. Sono possibili due soluzioni:
1) cavi con treccia in acciaio di supporto incorporata nella stessa guaina isolante;
2) cavi sospesi ad una treccia indipendente in acciaio zincato (cosiddetta sospensione "americana") a mezzo di fibbie o ganci di sospensione intervallati non più di 40 cm.
La posa di cavi direttamente incassati nella muratura è una possibilità che è stata introdotta nella quarta edizione della Norma CEI 64-8 per motivi di armonizzazione con la normativa internazionale. Tuttavia la Norma, nel commento all'art. 521.2, raccomanda di “realizzare impianti con cavi che possano essere sfilati, per tutti gli evidenti vantaggi che questo tipo di impianto comporta in caso di riparazioni e di ampliamenti.
I conduttori dovranno avere sezioni non inferiori a 1,5 mm2 per i circuiti luce, e a 2,5 mm2 per i circuiti forza motrice e dovranno essere del tipo isolato in gomma di qualità G16 o del tipo FS17 non propagante la fiamma a Norme CEI 20-22.
Per i conduttori installati entro tubi protettivi interrati all’esterno dei fabbricati è consentito l'uso di soli cavi flessibili isolati in gomma HEPR di qualità G16 dotati di guaina protettiva in PVC, tipo FG16(O)R16.
Per i conduttori installati entro tubi protettivi all’interno dei fabbricati è ammesso l'uso di corde unipolari di tipo FG17.
In ogni caso la sezione dei conduttori deve essere correlata al tipo di apparecchiatura di protezione posta a monte contro i sovraccarichi ed i cortocircuiti, in conformità alle vigenti Norme CEI 64-8.
I conduttori che hanno uguale grado di isolamento possono essere sistemati in una stessa tubazione, mentre se hanno un grado di isolamento diverso devono essere sistemati in tubazioni separate.
I conduttori dei circuiti telefonici devono essere sistemati in una tubazione ad essi riservata.
Le estremità dei conduttori in corrispondenza degli allacciamenti agli apparecchi, alle morsettiere e alle cassette di derivazione, devono essere munite di capicorda fissati a pressione, accuratamente finiti mediante nastratura e contraddistinti con apposite fascette numerate.
In corrispondenza dei percorsi in cunicoli ed in prossimità dei quadri, detti conduttori devono essere fissati su apposite mensole mediante fascettature o reggicavi, ed essere contraddistinti mediante apposite targhette.
Le sezioni dei conduttori, ove non prescritto, devono essere tali che la massima corrente in essi passante in servizio normale, non superi il 70 % di quella prevista dalle tabelle UNEL vigenti.
Le giunzioni devono essere eseguite unicamente entro cassette accessibili.
La protezione delle condutture contro le sovracorrenti è assicurata mediante l’utilizzo di interruttori automatici magnetotermici, provvisti di sganciatori di sovracorrente, coordinati con la corrente d’impiego dei circuiti, la portata delle condutture e le correnti di cortocircuito presenti nei punti d’installazione delle apparecchiature.
La protezione contro i contatti diretti è assicurata mediante l’isolamento delle parti attive che devono essere completamente ricoperte con un isolamento che possa essere rimosso solo mediante distruzione. I circuiti terminali saranno protetti anche da interruttori differenziali con corrente differenziale non superiore a 30 mA al fine di assicurare una protezione addizionale contro i contatti diretti.
La protezione contro i contatti indiretti è assicurata mediante interruzione automatica dell’alimentazione dei circuiti elettrici interessati da eventuali guasti; l’interruzione è effettuata da interruttori magnetotermici differenziali, la cui corrente d’intervento sarà coordinata con il valore della resistenza di terra dell’impianto, secondo quanto prescritto dalla Norma CEI 64-8 per i sistemi TT.
Tubi protettivi e loro accessori
I tubi protettivi con posa interrata all’esterno dei fabbricati devono essere impermeabili all’immersione e avere caratteristiche almeno pari a quelle indicate nella relativa voce di Xxxxxx Xxxxxx e/o Computo Metrico, godere del marchio IMQ ed essere conformi alla Norma CEI 23-29 relativa tabella UNEL.
I tubi protettivi posati a parete sotto intonaco dovranno essere flessibili, in PVC autoestinguente a superficie corrugata, della serie leggera, secondo la Norma CEI 23-14 e tabelle UNEL 37122- 70.
I tubi protettivi devono essere in materiale termoplastico per i percorsi sotto intonaco, in acciaio smaltato a bordi per gli attraversamenti a pavimento.
Il diametro interno dei tubi deve essere pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi in esso contenuti. Tale coefficiente deve essere di 1,5 volte quando i cavi siano del tipo sotto piombo o sotto guaina metallica. Il diametro del tubo deve essere tale da permettere di sfilare e di rinfilare i cavi in esso contenuti con facilità e senza che gli stessi risultino danneggiati. Il diametro interno non deve mai essere inferiore a 10 mm.
Il tracciato dei tubi protettivi deve avere un andamento rettilineo orizzontale o verticale. Nel caso di andamento orizzontale deve essere sempre prevista una minima pendenza per favorire lo scarico di eventuale condensa. Le curve devono essere effettuate con raccordi o con piegature che non danneggino il tubo e non pregiudichino la sfilabilità dei cavi.
La tubazione deve essere interrotta con cassette di derivazione ad ogni brusca deviazione resa necessaria dalla struttura muraria e ad ogni deviazione della linea principale e secondaria. Le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite nelle cassette di derivazione impiegando opportuni morsetti o morsettiere. Le cassette devono essere costruite in modo che ad installazione avvenuta, non sia possibile l'introduzione di corpi estranei. Il coperchio delle cassette deve essere apribile solo con idoneo attrezzo; devono essere predisposte per l’inserimento di separatori di tensione, oppure affiancabili mediante appositi accessori che garantiscano l’allineamento. L’utilizzo di detti separatori o di cassette affiancate è necessario quando si devono separare circuiti alimentati a diverse tensioni.
E' ammesso utilizzare lo stesso tubo e le stesse cassette solo quando i montanti alimentano lo stesso complesso di locali e risultano contrassegnati per la loro individuazione.
Il numero dei cavi che si possono introdurre nei tubi e indicato nella tabella N-CAV, desunta dalla Norma CEI EN 50086, che costituisce il riferimento normativo per ogni ulteriore indicazione in merito all'argomento in oggetto.
I tubi protettivi annegati nel calcestruzzo devono rispondere alle prescrizioni della Norma CEI EN 61386-22. Una loro corretta posa prevede l'inserzione nelle scatole preferibilmente con l'uso di raccordi in modo che non si creino strozzature e volti atti a garantire una perfetta tenuta. I tubi devono essere tra loro uniti mediante appositi manicotti di giunzione.
Le scatole da inserire nei getti di calcestruzzo devono avere caratteristiche idonee a sopportare le sollecitazioni termiche e meccaniche che si presentano nel getto; in particolare, le scatole rettangolari portapparecchi e le scatole per i quadri elettrici devono essere costruite in modo che il loro fissaggio sui casseri avvenga con l'uso di rivetti, viti o altro sistema da inserire in apposite sedi ricavate sulla membrana anteriore della scatola stessa.
Per i tubi incassati nel pavimento sono considerati idonei quelli rispondenti alla Norma CEI EN 61386-1 di tipo resistente allo schiacciamento. Dopo la posa dei tubi bisogna realizzare una protezione che sia adeguata ad evitare possibili danneggiamenti.
Le tubazioni dorsali e terminali dei circuiti di energia devono avere diametro esterno minimo rispettivamente di 25 e 20 mm2, salvo quanto espressamente indicato.
Pozzetti - Scatole - Cassette di Derivazione – Giunzioni
I pozzetti per le condutture con posa interrata all’esterno dei fabbricati dovranno essere provvisti di setto di separazione tra i tubi di potenze e quelli di segnale e avere caratteristiche almeno pari a quelle indicate nella relativa voce di Elenco Prezzi e/o Computo Xxxxxxx e nei disegni di progetto.
Le scatole e le cassette di derivazione indicate nei disegni allegati sono puramente indicative; in particolare si prescrive che devono essere impiegate cassette di derivazione di dimensioni adeguate al numero, alla sezione dei conduttori ed alla relativa morsettiera.
Le scatole e le cassette di derivazione devono essere installate per ogni giunzione e, in ogni caso, sulle tubazioni ogni due curve, dove si abbia un brusco cambiamento di direzione e, comunque, ogni dieci metri di tubo rettilineo.
Le tubazioni protettive devono giungere a filo interno di pozzetti, scatole e delle cassette di derivazione.
Le scatole e le cassette di derivazione devono essere resistenti all'umidità e alle sovratemperature, avere buone proprietà isolanti ed essere resistenti agli urti.
Il coperchio deve essere fissato in modo sicuro ed essere facilmente apribile con attrezzo; non sono quindi ammessi coperchi a semplice pressione senza idonei dispositivi di fissaggio.
Quando più conduttori corrispondenti a servizi diversi sono attestati in un unica cassetta di derivazione, è necessario disporre fra i morsetti ad essi relativi, opportuni setti divisori per separarli in modo sicuro.
Le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite mediante l'impiego di opportuni morsetti e morsettiere adeguati alla sezione dei conduttori; non sono quindi ammesse giunzioni effettuate mediante semplice attorcigliatura ricoperta con nastro isolante.
Sui morsetti dei frutti delle apparecchiature è ammesso effettuare un’unica derivazione a condizione che le sezioni dei conduttori in arrivo e in partenza non siano superiori rispettivamente a 2,5 e 1,5 mm2.
Le derivazioni dalle cassette e dalle scatole di derivazione devono essere eseguite mediante appositi morsetti.
Interruttori
Gli interruttori devono essere onnipolari. L'uso di interruttori, deviatori, commutatori, invertitori unipolari, è tollerato soltanto sui circuiti di illuminazione e purché interrompano il conduttore di fase. Sui conduttori di terra e di protezione non devono essere installati interruttori, sezionatori e fusibili.
Salvo esplicita diversa indicazione le apparecchiature di cui sopra devono essere installate all'altezza, dal piano di pavimento finito, indicata dalla Guida CEI 64-50 per l'integrazione degli impianti nell'edilizia residenziale.
Gli interruttori automatici devono essere atti ad interrompere la corrente di corto circuito nei punti in cui sono installati; se sono alimentati carichi di potenza superiore a 1 kW devono interrompere tutti i conduttori di fase facenti parte del circuito.
Impianto di terra
Per ogni impianto elettrico, l’impianto di terra sarà costituito da dispersore in treccia di rame interrata, integrato con dispersori verticali a puntazza.
I dispersori saranno posizionati lungo il percorso delle tubazioni interrate, utilizzando lo stesso scavo.
Articolo 3.3 – Prescrizioni Particolari per ogni sito
Palazzo Collicola
All’interno di Palazzo Collicola le lavorazioni elettriche a servizio dell’illuminazione comprendono: la posa di nuovi conduttori (le cui caratteristiche tecniche sono specificate nel paragrafo precedente e nelle tavole planimetriche) e l’allaccio dei corpi luminosi. Per quanto riguarda la distribuzione nelle varie stanze del palazzo, si utilizzeranno in massima parte i tubi sotto traccia esistente così come le scatole di derivazione esistenti, in modo da avere il minor impatto possibile sullo stato di fatto edilizio dell’edificio. Nei passaggi esistenti si infileranno i nuovi conduttori avendo cura di riempire il meno possibile i tubi in modo da non superare il coefficiente di stipamento esistente.
Il percorso dei conduttori in uscita dalle scatole incassate nella parete è visibile nelle planimetrie; in generale, l’uscita dei cavi avverrà dalle scatole a parete esistenti attraverso apposito coperchio preforato.
I conduttori dovranno poi proseguire lungo le pareti seguendo percorsi rettilinei ed utilizzando gli elementi architettonici dei locali (cornici, colonne, travi, capitelli, ecc) per essere il meno visibili possibile.
La giunzione al punto luce dovrà avvenire o nell’apposita morsettiera del corpo luminoso (quando possibile) oppure in apposita scatola di derivazione (minor dimensione possibile). Stessa affermazione vale per l’alimentazione dei binari elettrificati. In nessun caso devono essere visibili e/o direttamente accessibili parti in tensione dell’impianto elettrico. Tutte le giunzioni dovranno essere almeno pari ad IP40.
Chiesa dei SS. Xxxxxxxx x Xxxxx
Nella Chiesa dei SS. Xxxxxxxx e Xxxxx si rinnoverà il quadro esistente mantenendone la posizione nell’apposita nicchia ricavata nella parete della chiesa stessa. Il percorso del conduttore in fibra minerale è visibile in planimetria; essendo necessario passare dalla parete interna a quella esterna della chiesa, una volta fatto il foro nella parete ed inguainato il conduttore nel muro, occorre stuccare lo spazio rimanente tra il foro ed il tubo con materiale siliconico e resistente al fuoco, in modo da non lasciare spazio a nessun tipo di infiltrazioni.
Il percorso del conduttore dovrà essere visibile il minimo possibile sfruttando le caratteristiche architettoniche della chiesa e la giunzione ai proiettori ed agli apparecchi lineari deve essere fatta utilizzando le morsettiere a bordo dei punti luce (qualora non vi siano si utilizzeranno scatole di derivazione il più piccole possibile). Tutte le giunzioni dovranno essere almeno pari ad IP40.
Attrattori culturali in città
Per quanto riguarda le sculture e i monumenti cittadini si utilizzerà precipuamente la distribuzione sotto traccia a pavimento. I tagli e le demolizioni del manto stradale o delle pavimentazioni per la posa dei tubi e conduttori dovranno essere ripristinate esattamente com’erano prima dell’intervento.
I percorsi sono visibili nelle planimetrie.
Tutte le giunzioni e le derivazioni devono essere fatte all’interno dei pozzetti e delle scatole previste, utilizzando apposite morsettiere e tutti gli accessori necessari per i pozzetti e le scatole (pressacavi, pressatubi, ecc).
I pozzetti dovranno essere tutti senza fondo, per cui dovranno essere acquistati già privi della piastra di fondo oppure con fondo asportabile. In ogni caso, tutte le derivazioni dovranno e le giunzioni dovranno avere un grado di protezione minimo pari ad IP65.
In generale, tutti i cavi posati all’esterno oppure dall’interno di un edificio verso l’esterno saranno di tipo FG16OR16 (salvo diverse indicazioni di cavo minerale, specificato nelle tavole), mentre per la posa interna si utilizzerà del cavo tipo FG17.
Articolo 3.4 – Tipologia dei corpi illuminanti previsti nel progetto
Per tutti gli apparecchi qui sotto descritti si rimanda anche alle descrizioni puntuali delle schede tecniche allegate ai progetti negli elaborati Schede tecniche e nei Calcoli illuminotecnici.
Per le modalità di equivalenza di prodotto si rimanda al capitolo successivo Titolo IV articolo 4.1.
Articolo 3.4.1 - ATTRATTORI CULTURALI DISLOCATI IN CITTA’
Si riporta di seguito l’elenco dei corpi illuminanti in progetto:
Spoleto 1962:
- n. 1 proiettore tipo Simes Minikeen S.1500W, ottica 9°, temperatura di colore 3000K;
- n. 2 proiettori tipo Simes Keen S.1510W, ottica 9°, temperatura di colore 3000K.
PRODOTTO | CARATTERISTICHE |
SIMES - S.1500W MINIKEEN Struttura in alluminio pressofuso EN AB-47100 a basso tenore di rame ad elevata resistenza all'ossidazione. Lavorazione di burattatura per la preparazione alla fase di verniciatura. Viti in acciaio INOX A4 a forte tenore di molibdeno 2,5-3%. Guarnizioni in silicone ricotto. IP 65 CL2 Emissione luminosa 1 Dotazione: 1xMODULE 3 LED Osram Oslon Square Warm White Ottica: 9° Fotometria assoluta Flusso luminoso lampade: 507 lm Potenza: 7.6 W Rendimento luminoso: 66.7 lm/W Indicazioni di colorimetria 1xMODULE 3 LED Osram Oslon Square Warm White: CCT 3224 K, CRI 91 Circuito LED progettato conformemente al regolamento attuale di Lumen Maintenance (LM80) e Memorandum tecnico (TM21), in cui la qualità della luce è affidabile per la vita di 50.000 ore riferibili a L70 B20 Ta 25°C. Xxxxxx LED integrati appartenenti alle classi energetiche: . | |
SIMES - S.1510W KEEN Struttura in alluminio pressofuso EN AB-47100 a basso tenore di rame ad elevata resistenza all'ossidazione. Lavorazione di burattatura per la preparazione alla fase di verniciatura. Viti in acciaio INOX A4 a forte tenore di molibdeno 2,5-3%. Guarnizioni in silicone ricotto. IP 65 CL2 Emissione luminosa 1 Dotazione: 1xMODULE 5 LED Osram Oslon Square Warm White Rendimento: 99.33% Ottica: 9° Flusso luminoso lampadina: 965 lm Flusso luminoso lampade: 958 lm Potenza: 16.0 W Rendimento luminoso: 59.9 lm/W Indicazioni di colorimetria 1xMODULE 5 LED Osram Oslon Square Warm White: CCT 3224 K, CRI 91 Circuito LED progettato conformemente al regolamento attuale di Lumen Maintenance (LM80) e Memorandum tecnico (TM21), in cui la qualità della luce è affidabile per la vita di 50.000 ore riferibili a L70 B20 Ta 25°C. Xxxxxx LED integrati appartenenti alle classi energetiche: . |
Xxxxxxx del viaggiatore:
- n. 3 proiettori ad incasso tipo BBP623 34xLED-HB/WW II MB GC GR RMR; ottica 24°; potenza 54W, temperatura di colore 3000K.
PRODOTTO | CARATTERISTICHE |
BBP623 34xLED-HB/WW II MB GC GR RMR Apparecchio LED tipo PHILIPS DECOSCENE LED Accent - 34 pcs - LED High Brightness – Medium beam - Vetro chiusura trasparente GC - Recessed mounting box round Ottica WB Temperatura di colore: 4000K Initial luminous flux (system flux) 4250 lm Luminous flux tolerance +/-7% Initial LED luminaire efficacy 78.7 lm/W Init. Color Rendering Index 70 Initial chromaticity (0.367, 0.396) SDCM <3 Initial input power 54 W |
Arco di Druso e Germanico:
- n. 2 proiettori tipo Philips Lighting Vaya Flood HP BCP432 40°, temperatura di colore 3000K
- n. 11 barre lineari tipo PHILIPS eW MX GRAZE POWERCORE 30°X60°/3000 L305, temperatura di colore 3000K
- n. 1 proiettore tipo Simes Minikeen S.1501W.
PRODOTTO | CARATTERISTICHE |
BCP418 48xLED-HB/3000 220-240V 40 CE CQC apparecchio LED tipo PHILIPS VAYA FLOOD LP G2, corpo in alluminio pressofuso; materiale ottico vetro temperato, grado di protezione IP66, vita gruppo ottico (Ta=25°C) >= 50.000hr L70F10, classe di isolamento II-I, 3, resa cromatica CRI >80, temperatura di esercizio -40°C / +40°C, protezione dalle sovratensioni integrata. Ottica 40° Emissione luminosa 1 Dotazione: 1x18 WHITE LIGHT EMITTING DIODES (LEDS) Temperatura di colore: 3000K Fotometria assoluta Flusso luminoso lampade: 3122 lm Potenza: 42.8 W Rendimento luminoso: 73.0 lm/W Indicazioni di colorimetria 1x: CCT 3000 K, CRI 100 | |
Philips Color Kinetics - 000-000000-00,EW GRAZE MX POWERCORE, 1FT, contenitore in metallo estruso non finito con tappi terminali in metallo cast, 12 led con 1 ottica chiara sotto ogni led, ogni ottica in una struttura nera stampata, lenti in plastica chiara con sovrapposizione interna chiara e tappi di finitura metalli semplificati. Angolo del fascio luminoso: 30° x 60° Emissione luminosa 1 Dotazione: 1x12 WHITE LIGHT EMITTING DIODES(LEDS) Fotometria assoluta Temperatura di colore: 3000K Flusso luminoso lampade: 672 lm ogni modulo da 30 cm previsti 3 moduli Potenza: 14.4 W ogni modulo da 30 cm previsti 3 moduli Rendimento luminoso: 46.6 lm/W ogni modulo da 30 cm previsti 3 moduli Indicazioni di colorimetria 1x: CCT 3000 K, CRI 100 |
SIMES - S.1501W MINIKEEN Struttura in alluminio pressofuso EN AB-47100 a basso tenore di rame ad elevata resistenza all'ossidazione. Lavorazione di burattatura per la preparazione alla fase di verniciatura. Viti in acciaio INOX A4 a forte tenore di molibdeno 2,5- 3%. Guarnizioni in silicone ricotto. IP 65 CL2 CIRCUITO 3 LED 3000K 230V 708lm CRI 90 MacAdam step 3 Warm White Ottica: 24° Flusso luminoso lampade: 511 lm Potenza: 7.6 W Rendimento luminoso: 67.3 lm/W Indicazioni di colorimetria: Circuito LED progettato conformemente al regolamento attuale di Lumen Maintenance (LM80) e Memorandum tecnico (TM21), in cui la qualità della luce è affidabile per la vita di 50.000 ore riferibili a L70 B20 Ta 25°C. Xxxxxx LED integrati appartenenti alle classi energetiche: . |
Colloquio Spoletino:
- n. 1 proiettore tipo Simes Keen S.1510W, ottica 9°, potenza 16W, temperatura di colore 3000K;
- n. 1 proiettore tipo Simes Minikeen S.1501W, ottica 24°, potenza 7.6W, temperatura di colore 3000K.
PRODOTTO | CARATTERISTICHE |
SIMES - S.1510W KEEN Struttura in alluminio pressofuso EN AB-47100 a basso tenore di rame ad elevata resistenza all'ossidazione. Lavorazione di burattatura per la preparazione alla fase di verniciatura. Viti in acciaio INOX A4 a forte tenore di molibdeno 2,5-3%. Guarnizioni in silicone ricotto. IP 65 CL2 Warm White Ottica: 9° Rendimento: 99.33% Flusso luminoso lampadina: 965 lm Flusso luminoso lampade: 958 lm Potenza: 16.0 W Rendimento luminoso: 59.9 lm/W CIRCUITO 5 LED 3000K 230V 1180lm CRI 90 Circuito LED progettato conformemente al regolamento attuale di Lumen Maintenance (LM80) e Memorandum tecnico (TM21), in cui la qualità della luce è affidabile per la vita di 50.000 ore riferibili a L70 B20 Ta 25°C. Xxxxxx LED integrati appartenenti alle classi energetiche: . | |
SIMES - S.1501W MINIKEEN Struttura in alluminio pressofuso EN AB-47100 a basso tenore di rame ad elevata resistenza all'ossidazione. Lavorazione di burattatura per la preparazione alla fase di verniciatura. Viti in acciaio INOX A4 a forte tenore di molibdeno 2,5-3%. Guarnizioni in silicone ricotto. IP 65 CL2 CIRCUITO 3 LED 3000K 230V 708lm CRI 90 MacAdam step 3 Warm White Ottica: 24° Flusso luminoso lampade: 511 lm Potenza: 7.6 W Rendimento luminoso: 67.3 lm/W Indicazioni di colorimetria: Circuito LED progettato conformemente al regolamento attuale di Lumen Maintenance (LM80) e Memorandum tecnico (TM21), in cui la qualità della luce è affidabile per la vita di 50.000 ore riferibili a L70 B20 Ta 25°C. Xxxxxx LED integrati appartenenti alle classi energetiche: . |
Articolo 3.4.2 - CHIESA SS XXXXXXXX E PAOLO
Si riporta di seguito l’elenco dei corpi illuminanti in progetto:
- n. 2 apparecchi lineari tipo acdc Lighting BL SX L06 900-830 N SI STD 67, temperatura di colore 3000K, potenza 11W da installarsi nella cripta della chiesa;
- n. 20 proiettori tipo Zumtobel SUP2 L LED1250-930 WFL DIM 3CV BK [STD] 60714993, ottica wide flood, temperatura di colore 3000K, potenza 24W;
- n. 2 proiettori tipo Zumtobel SUP2 L LED1250-930 FL DIM 3CV BK [STD] 60714992; ottica Flood; temperatura di colore 3000K; potenza 24W;
- n. 4 proiettori tipo Zumtobel SUP2 M XXX000-000 XX DIM 3CV BK [STD] 60714936, ottica wide flood, potenza 12W.
- n. 2 corpi illuminanti tipo Simes Megakeen S.1516W, temperatura di colore 3000K da installarsi all’esterno della chiesa.
PRODOTTO | CARATTERISTICHE |
Acdc Lighting BL SX L06 900-830 N SI STD 67 Apparecchio lineare realizzato in alluminio in finitura argento verniciato BLADE SX viene installato tramite staffe standard. Il montaggio è di dimensioni: 636 x 115 x 66 mm e peso: 1,75 kg. Cod. prodotto: TLG_SP_0043396 BL Sx L06 900-830 N SI STD 67 Emissione luminosa 1 Dotazione: 1xTLG_SP_0043396 Rendimento: 100% Flusso luminoso lampadina: 1130 lm Flusso luminoso lampade: 1130 lm Potenza: 12.0 W Rendimento luminoso: 94.1 lm/W Indicazioni di colorimetria 1x: CCT 3000 K, CRI 100 | |
ZUMTOBEL - 60714936 SUP2 M XXX000-000 XX DIM 3CV BK [STD] Testata in pressofusione di alluminio verniciato in nero; ottica formata da lente di vetro e pellicola in materiale sintetico con testata girevole di 360° e orientabile di 90°; fissaggio separato degli assi di movimento tramite chiave esagonale; anello frontale serve alla schermatura e al fissaggio di pellicole. Resacromatica RA>90; MacAdam: step 2; Emissione luminosa 1 Dotazione: 1xLED_SU2-M_499_930 12W Rendimento: 100% Flusso luminoso lampadina: 499 lm Flusso luminoso lampade: 499 lm Potenza: 12.0 W Rendimento luminoso: 41.6 lm/W Indicazioni di colorimetria 1xLED_SU2-M_499_930 12W: CCT 3000 K, CRI 90 |
ZUMTOBEL - 60714992 SUP2 L XXX0000-000 XX DIM 3CV BK [STD] Testata in pressofusione di alluminio verniciato in nero; ottica formata da lente di vetro e pellicola in materiale sintetico con testata girevole di 360° e orientabile di 90°; fissaggio separato degli assi di movimento tramite chiave esagonale; anello frontale serve alla schermatura e al fissaggio di pellicole. Resa cromatica RA>90; MacAdam: step 3; Emissione luminosa 1 Dotazione: 1xLED_SU2-L_1269_930 24W Rendimento: 100% Flusso luminoso lampadina: 1269 lm Flusso luminoso lampade: 1269 lm Potenza: 24.0 W Rendimento luminoso: 52.9 lm/W Indicazioni di colorimetria 1xLED_SU2-L_1269_930 24W: CCT 3000 K, CRI 90 | |
ZUMTOBEL - 60714993 SUP2 L XXX0000-000 XXX DIM 3CV BK [STD] Testata in pressofusione di alluminio verniciato in nero; ottica formata da lente di vetro e pellicola in materiale sintetico con testata girevole di 360° e orientabile di 90°; fissaggio separato degli assi di movimento tramite chiave esagonale; anello frontale serve alla schermatura e al fissaggio di pellicole. Resa cromatica RA>90; MacAdam: step 3; Emissione luminosa 1 Dotazione: 1xLED_SU2-L_1194_930 24W Rendimento: 100% Flusso luminoso lampadina: 1194 lm Flusso luminoso lampade: 1194 lm Potenza: 24.0 W Rendimento luminoso: 49.7 lm/W Indicazioni di colorimetria 1xLED_SU2-L_1194_930 24W: CCT 3000 K, CRI 90 | |
SIMES - S.1516W MEGAKEEN Struttura in alluminio pressofuso EN AB-47100 a basso tenore di rame ad elevata resistenza all'ossidazione. Lavorazione di burattatura per la preparazione alla fase di verniciatura. Viti in acciaio INOX A4 a forte tenore di molibdeno 2,5-3%. Guarnizioni in silicone ricotto. IP 65 CL2 Ottica 24° MacAdam step 3 CIRCUITO 7 LED Temperatura di colore 3000K 230V 2100lm CRI 90 Flusso luminoso lampade: 1642lm Efficienza luminosa apparecchio: 62lm/W Potenza: 26.5W W Rendimento luminoso: 67.3 lm/W Circuito LED progettato conformemente al regolamento attuale di Lumen Maintenance (LM80) e Memorandum tecnico (TM21), in cui la qualità della luce è affidabile per la vita di 50.000 ore riferibili a L70 B20 Ta 25°C. Xxxxxx LED integrati appartenenti alle classi energetiche: . |
Articolo 3.4.3 - PALAZZO COLLICOLA
Si prevede l’installazione di:
PIANO PRIMO
XXXX XXXXX e VANO ACCOGLIENZA: sostituzione di apparecchi a parete esistenti con nuovi Iguzzini View Optilinear N993. Solo nel Vano accoglienza sostituzione anche di apparecchi a parete esistenti con nuovi Iguzzini Iplan_5193.
PRODOTTO | CARATTERISTICHE |
IGUZZINI VIEW OPTILINEAR N993 Applique da interni ad emissione indiretta finalizzato all’impiego di sorgente LED PCB warm white (3000K). Emissione 100% up light. Il vano ottico del prodotto è realizzato in alluminio pressofuso. Prodotto completo di riflettore realizzato in alluminio super puro anodizzato al fine di garantire una distribuzione luminosa up light wall washer per un'illuminazione generale. Alimentatore elettronico integrato all'interno del corpo. Dissipazione del calore passiva. COLORE BIANCO. Led Warm White Ottica up light wall washer Emissione luminosa 1 Dotazione: 1xLED Step MacAdam: 2 Rendimento: 79.99% Flusso luminoso lampadina: 4150 lm Flusso luminoso lampade: 3320 lm Potenza: 48.1 W Rendimento luminoso: 69.0 lm/W Indicazioni di colorimetria 1xA48D: CCT 3000 K, CRI 80 Tensione [V]: -Life Time: 50,000h - L80 - B10 (Ta 25°C) IP 40 A++ | |
IGUZZINI IPLAN N5193 Applique da interni ad emissione diretta/indiretta finalizzato all’impiego di sorgente. Ripartizione del flusso luminoso 44% down light, 56% xxxxxxx.Xx vano ottico del prodotto è realizzato con profili laterali in estrusione di alluminio, testate di chiusura in policarbonato stampato ad iniezione e carter di copertura interno in lamiera di acciaio. Il prodotto è sottoposto a verniciatura a liquido. il sistema ottico è costituito da uno schermo MPO in metacrilato, che permette di controllare in modo preciso la direzione della luce emessa della sorgente LED. Mantenimento della luminanza secondo le normative EN12464-1 UGR<19 ideale per uffici e ambienti di lavoro con videoterminali. Led Warm White Ottica DIFFUSA Step MacAdam: 3.5 Efficienza luminosa [Lm/W]: 82.8 Flusso totale emesso [Lm]: 3080 Flusso totale disperso verso l’alto [Lm]: 1716 Potenza totale [W]: 37.2 Indicazioni di colorimetria: CCT 3000 K, CRI 80 Tensione [V]: -Life Time: 50,000h - L80 - B10 (Ta 25°C) IP 20 A++ |
SALONE D’ONORE: refitting a LED dei corpi illuminanti Iguzzini CESTELLO già presenti. L’intervento è descritto nella tavola del secondo piano.
BIBLIOTECA e SALA 26: sistemi a binario a sospensione con uso di binari Iguzzini e ZUMTOBEL SUPERSYSTEM.
PRODOTTO | CARATTERISTICHE |
IGUZZINI VIEW OPTILINEAR P022 Proiettore orientabile con adattatore per installazione su binario a tensione di rete per sorgente LED PCB lineare in tonalità Warm White (3000K). Prodotto completo di riflettore realizzato in alluminio super puro anodizzato al fine di garantire una distribuzione luminosa wall washer per un'illuminazione verticale della parete dall'alto verso il basso. Alimentatore elettronico integrato all'interno del corpo. Vano ottico realizzato in alluminio pressofuso. Rotazione di 360° attorno all’asse verticale e un’inclinazione di 90° rispetto al piano orizzontale. Dissipazione del calore passiva. Possibilità di installazione dello schermo asimmetrico accessorio. COLORE BIANCO. Led Warm White Ottica wall washer Flusso emesso: 2000 lm; Potenza totale: 38.6 W; Efficienza luminosa: 51.8 lm/W Temperatura di colore: 3000°K; Resa cromatica CRI: 90 Step MacAdam: 2; Tensione [V]: -Life Time: 50,000h - L80 - B10 (Ta 25°C) IP 20 - 40 A++ | |
ZUMTOBEL SUPERSYSTEM SUI TG6 2000-930 SWI 3CV VFL-DBK WH - 60211031 Apparecchio lineare LED compatto orientabile per illuminazione d’accento flessibile e per illuminazione estensiva orizzontale molto brillante e perfettamente schermata; testata lineare orientabile sul binario elettrificato (±90°) oppure nel profilo U/H o anche ad incasso a filo superficie (±25°); con 6 singole testate miniaturizzate in disposizione lineare; distribuzione fotometrica precisa e uniforme; ottima schermatura UGR<0; angolo di schermatura 45°. apparecchio con adattatore trifase universale con converter in trackbox (per binario elettrificato trifase/L3+ DALI Zumtobel); sorgenti: 21W LED2000-930. Emissione VERY WIDEFLOOD; riflettore: argento con bordo decorativo color nero, brillantato; resa cromatica Ra > 90, temperatura di colore 3000 K (bianco caldo); Tolleranza colore (MacAdam): 2. Flusso luminoso apparecchio: 1900 lm, Efficienza apparecchio: 76 lm/W; durata: 50000h con rimanente 90% del flusso luminoso; con alimentatore. Apparecchio on/off; dissipazione passiva con innovativo bilancio termico brevettato; armatura in pressofusione di alluminio, verniciato in bianco; riflettore in policarbonato formato da due parti: testata alluminio applicato in sputtering, sfaccettato brillantato / fondo quadrato con bordo decorativo; cablaggio senza alogeni. Ottiche: VERY WIDEFLOOD Step MacAdam: 2 Flusso luminoso vedi scheda tecnica particolare Potenza: 25 W Rendimento luminoso: vedi scheda tecnica particolare Indicazioni di colorimetria CCT 3000 K, CRI 90 tensione di rete: 220-240V/ 50/60Hz; misure: 398x35x79 mm; peso: 0,65 kg IP 20 |
IGUZZINI LASERBLADE Q927 Sospensione a 4 elementi ottici completa di adattatore per installazione su binario a bassa tensione 48V, indicata per illuminazione zenitale d’accento. L’adattatore in materiale termoplastico include il circuito driver DC/DC con funzione dimmerabile DALI. La tecnologia integrata «power line» permette di regolare indipendentemente ogni modulo luminoso inserito sul binario. Ottiche fisse con riflettori Opti-Beam ad alta definizione in termoplastico metallizzato. Nonostante le dimensioni minime del prodotto, la tecnologia brevettata del sistema ottico garantisce un flusso efficace ed un elevato comfort visivo. Corpo in alluminio estruso - gruppo tecnico di dissipazione in pressofusione di zama. Cavo di alimentazione/sospensione in PVC dello stesso colore della finitura esterna - l’innesto del cavo sul corpo della sospensione è dotato di un sistema manuale di regolazione che facilita l’eventuale allineamento. Sistema rapido di connessione elettrica e meccanica dell’adattatore sul binario senza bisogno di utensili. Ottica: Opti-Beam con angolo di apertura: 58° Flusso emesso: 548 lm; Potenza totale: 9.7 W; Efficienza luminosa: 56.5 lm/W Temperatura di colore: 3000°K; Resa cromatica CRI: 90; Step MacAdam: 3; Tensione [V]: 48 Life Time: > 50,000h - L80 - B10 (Ta 25°C) IP20 A++ | |
ZUMTOBEL SUPERSYSTEM Modulo faretto a LED con un faretto a LED, dimensioni costruttive "maxi"; dotato di sistema di lenti per illuminazione d’alto livello in musei e sale espositive; dalla combinazione di piastra LED, lenti e pellicola risulta una luce intensa e distribuita con uniformità, passaggi morbidi e nessuna dispersione; apparecchio con adattatore trifase universale con converter in trackbox (per binario elettrificato trifase/L3+ DALI Zumtobel); sorgenti: 1/24W, resa cromatica Ra > 90, temperatura di colore 3000 K. Durata: 50000h con rimanente 70% del flusso luminoso iniziale; dimming illuminamento. apparecchio con selettore per dimming; assenza di sfarfallii (dimming per amplitudini); testata girevole di 360° e orientabile di 90°; fissaggio separato degli assi di movimento tramite chiave esagonale; testata in pressofusione di alluminio verniciato in bianco; ottica formata da lente di vetro e pellicola in materiale sintetico; l’anello frontale serve alla schermatura e al fissaggio di pellicole. Ottiche: SPOT, FLOOD, WIDEFLOOD Step MacAdam: 3 Flusso luminoso vedi scheda tecnica particolare Potenze: 12 W – 24 W Rendimento luminoso: vedi scheda tecnica particolare Indicazioni di colorimetria CCT 3000 K, CRI 90 tensione di rete: 220-240V/ 50/60Hz; misure: 150x65x157 mm; peso: 0,66 kg; IP 20 |
ZUMTOBEL SUPERSYSTEM SUP2 M WW LED600-930 DIM 3CU WH - 60715011 Faretto LED wallwasher lineare, dimensioni "midi"; ottimizzato per l'illuminazione omogenea di pareti verticali ad altezze di 5 metri in musei, spazi espositivi e gallerie d'arte; Apparecchio con adattatore universale trifase (per binario Zumtobel trifase / L3 + DALI); lampada (e): 1 / 15.5W, resa cromatica Ra> 90, temperatura di colore 3000 K; distribuzione della luce asimmetrica con riflettore speculare in alluminio puro e pellicola di plastica per una distribuzione uniforme della luce con una transizione morbida; eccellente riduzione dell'abbagliamento; con coperchio di protezione in vetro acrilico; Flusso luminoso apparecchio: 599 lm, Efficienza dell'apparecchio: 39 lm / W; durata: 50000h per flusso luminoso all'80% del valore iniziale; regolazione dell'illuminamento, apparecchio con dimmeraggio diretto sull'apparecchio; luce priva di sfarfallio (attenuazione dell'ampiezza); testa wallwasher ruotabile di 355 ° e girevole di ± 15 °; corpo realizzato in profilato di alluminio estruso, con testate di alluminio pressofuso, verniciato bianco; potenza totale: 15,5 W; tensione di rete: 220-240V / 50 / 60Hz; Ottiche: WALLASHER Step MacAdam: 3 Flusso luminoso vedi scheda tecnica particolare Potenza: 15,5 W Rendimento luminoso: vedi scheda tecnica particolare Indicazioni di colorimetria CCT 3000 K, CRI 90 tensione di rete: 220-240V/ 50/60Hz; dimensioni: 319x34x98 mm; peso: 0,81 kg; XX 00 |
XXXXXXXX XXXXX XXXXX: installazione di 2 lampadari decorativi in vetro di Murano nella galleria e di 2 piccole plafoniere.
PRODOTTO | CARATTERISTICHE |
OMG VETRO DI MURANO MOD. NINFA XXXXXXXX Xxxxxxxxxx in vetro artistico veneziano trasparente con dettagli multicolor. Lampadario fatto a mano secondo l'antica tradizione del vetro di Murano, realizzato artigianalmente in vetro. L'opera è un veneziano floreale, Fatto a mano e unicamente realizzato sull'ordine: braccia + fiori e foglie. CE certificato, il sistema di cablaggio è opportunamente installato per il paese di utilizzo. Il lampadario può essere modificato in numero di luci, colori, forme e componenti a discrezione della Direzione lavori. Previsto a 12 Luci Dimensioni Ø 120 x h 95cm Lampadine attacco E14, usabili con tecnologia a LED. Nella fornitura sono inclusi: • rosone vitreo a soffitto (dove previsto) • foratura tazze per innesto rapido • struttura metallica completa e trattata (colore oro o nickel) • catena metallica + tige e golfari (colore oro o nickel) • copri portalampada metallici (colore oro o nickel) • cablaggio elettrico fep+fep + connettori rapidi • marcatura CE ed etichettatura • istruzioni per il montaggio • fino a 3 ricambi degli elementi più fragili (in base al modello) • imballaggio in blister sottovuoto • assicurazione prodotto • certificato di garanzia Lampadine da 12W LED bianco caldo a fiamma comprese. | |
IGUZZINI CUP MQ96 Sospensione ad emissione diffusa con sorgente LED a tensione di rete. Diffusore in vetro pressato ad alto spessore. Rosone ed elementi tecnici in alluminio ed acciaio. Fissaggio del diffusore ad innesto con sistema di sicurezza ad impedire l'accidentale sganciamento del vetro. Cavo di sospensione in acciaio con sistema di regolazione millimetrica. Flusso totale emesso 663 lm; potenza totale 9.7W; Efficienza luminosa 68.4 lm/W; Temperatura di colore 2700°K. IP20. A++ |
SALE DI ESPOSIZIONE PIANO PRIMO: sistema di illuminazione a binario modello ZUMTOBEL SUPERSYSTEM con faretti disposti generalmente a binario sospeso o sui cornicioni di imposta a parete di ottiche e potenze varie. Per i dettagli è necessario fare riferimento ai disegni esecutivi allegati.
PRODOTTO | CARATTERISTICHE |
ZUMTOBEL SUPERSYSTEM Modulo faretto a LED con un faretto a LED, dimensioni costruttive "maxi"; dotato di sistema di lenti per illuminazione d’alto livello in musei e sale espositive; dalla combinazione di piastra LED, lenti e pellicola risulta una luce intensa e distribuita con uniformità, passaggi morbidi e nessuna dispersione; apparecchio con adattatore trifase universale con converter in trackbox (per binario elettrificato trifase/L3+ DALI Zumtobel); sorgenti: 1/24W, resa cromatica Ra > 90, temperatura di colore 3000 K. Durata: 50000h con rimanente 70% del flusso luminoso iniziale; dimming illuminamento. apparecchio con selettore per dimming; assenza di sfarfallii (dimming per amplitudini); testata girevole di 360° e orientabile di 90°; fissaggio separato degli assi di movimento tramite chiave esagonale; testata in pressofusione di alluminio verniciato in bianco; ottica formata da lente di vetro e pellicola in materiale sintetico; l’anello frontale serve alla schermatura e al fissaggio di pellicole. Ottiche: SPOT, FLOOD, WIDEFLOOD Step MacAdam: 3 Flusso luminoso vedi scheda tecnica particolare Potenze: 12 W – 24 W Rendimento luminoso: vedi scheda tecnica particolare Indicazioni di colorimetria CCT 3000 K, CRI 90 tensione di rete: 220-240V/ 50/60Hz; misure: 150x65x157 mm; peso: 0,66 kg; IP 20 | |
IGUZZINI LASERBLADE Q897 e Q927 Apparecchio per installazione a soffitto per sorgenti LED. Nonostante le dimensioni minime del prodotto, la tecnologia brevettata del sistema ottico garantisce un’emissione omogenea ed efficace sulla parete. Corpo principale e gruppo tecnico di dissipazione in alluminio estruso - piastra di fissaggio in acciaio sagomato. Alimentatore non incluso, disponibile con codifica separate. Ottica Wallwasher Flusso emesso: 532 lm; Potenza totale: 17 W; Efficienza luminosa: 31.3 lm/W Temperatura di colore: 3000°K; Resa cromatica CRI: 90; Step MacAdam: 3 Tensione [V]: 48 Life Time: > 50,000h - L80 - B10 (Ta 25°C) IP20 A++ |
IGUZZINI PALCO INOUT-EH91 Proiettore finalizzato all'impiego di sorgenti luminose a LED, Ottica Medium. Costituito da vano ottico e basetta realizzati in lega di alluminio EN1706AC 46100LF, e sottoposti a un processo di pre-trattamento multi step, in cui le fasi principali sono sgrassaggio, fluorozirconatura (strato protettivo superficiale) e sigillatura (strato nano-strutturato ai silani). La fase successiva di verniciatura è realizzata con primer e vernice acrilica liquida, cotta a 150°C, che fornisce un'alta resistenza agli agenti atmosferici ed ai raggi UV. Vetro di chiusura sodico calcico temprato, spessore 5 mm. La doppia orientabilità permette una rotazione di 360°attorno l’asse verticale e una inclinazione di 90° sul piano orizzontale.Blocchi meccanici del puntamento sia per la rotazione sull’asse verticale che rispetto al piano orizzontale. Completo di circuito LED monocromatico con sistema ottico Opti Beam Lens. Il prodotto è completo di pressacavo PG13,5. Alimentatore elettronico On/Off integrato nel prodotto. Possibilità di utilizzare accessori ottici con montaggio esterno tramite cornice porta accessori. Tutte le viti esterne utilizzate sono in acciaio inox A2. Ottica Medium angolo di apertura: 26°. Flusso emesso: 636 lm; Potenza totale: 10.9 W; Efficienza luminosa: 58.4 lm/W Temperatura di colore: 3000°K; Resa cromatica CRI: 80; Step MacAdam: 2; IP 66 A++ | |
IGUZZINI CESTELLO SOSPENSIONE/PARETE_MH40_4 FARETTI Apparecchio multilampada per applicazione a parete e a soffitto. Sorgenti LED con sistema passivo di dispersione termica. Telaio strutturale realizzato interamente in alluminio; snodi cardanici in alluminio pressofuso; orientamenti +/- 45° rispetto agli assi orizzontale e verticale; due piastre di ancoraggio in acciaio con basette in alluminio; tigi di raccordo in alluminio estruso con agganci al telaio snodabili; blocchi meccanici a leva. Gruppi ottici in alluminio pressofuso conformati per assicurare un efficace smaltimento termico che garantisce inalterate nel tempo le prestazioni delle sorgenti luminose. Ottiche di emissione in PMMA; apertura spot. Gruppi di alimentazione dimmerabili DALI integrati nel vano tecnico della struttura. LED bianchi warm ad alto rendimento; indice di resa cromatica CRI (Ra) > 90. Equipaggiati con faretti LED da 19W, 35W o 57W. Temperatura colore [K]: 3000 Resa cromatica CRI: 95 Life Time: 50,000h - L90 - B10 (Ta 25°C) Step MacAdam: 3 IP20 A++ |
PIANO SECONDO
SALA ACCOGLIENZA: illuminazione a sospensione sotto le travi del solaio ligneo con apparecchi lineari ZUMTOBEL LINCOR.
PRODOTTO | CARATTERISTICHE |
ZUMTOBEL 42184417 LINCOR DI D LED5000-830 L12 LDE ASQ1 SR Apparecchio sottile a sospensione LED a luce diretta/indiretta, con ottica a mini-alveoli brillantato., Direzionamento con alveoli LED ad alta efficienza abbinati a un’ottica primaria per dissolvere i punti luce, alveoli in materiale composito coperto da alluminio applicato uniformemente a vapore e da strato protettivo in SiO2. Forte componente diretta per un’illuminazione all’insegna del risparmio energetico, limitazione abbagliamento conf. EN 12464- 1:2011 con L65<1500 cd/m² a 65° in ogni direzione e UGR < 19 per posti di lavoro al computer. Direzionamento indiretto con profilo fotoconduttore per dissolvere i punti luce omogeneamente sul soffitto. Sistema ottico chiuso, moduli LED protetti dal contatto e dal danneggiamento dovuto a scarica elettrostatica; armatura in profilo di alluminio estruso di sezione quadrata visibile, verniciato a polvere, con testate in pressofusione di alluminio di colore intonato, fissate con viti a scomparsa; apparecchio di colore argento. Apparecchio cablato senza alogeni. Compreso cavo di alimentazione trasparente. set per sospensione a fune, composto da 1 rosone e 2 funi da 1000mm, ognuna con fune trasversale. La sospensione, già montata, può essere regolata in altezza e spostata lungo l’apparecchio. Misure: 1209 x 63 x 64 mm. Peso: 3 kg. Apparecchio per comando DALI. Potenza totale: 44 W LED Flusso luminoso apparecchio: 5092 lm. Efficienza apparecchio: 116 lm/W; Resa cromatica Ra > 80, Temperatura di colore 3000 K. IP 20 |
SALE DI ESPOSIZIONE PIANO SECONDO: sistema di illuminazione a binario modello ZUMTOBEL SUPERSYSTEM con faretti disposti generalmente a binario sospeso, sottotrave o su parete di ottiche e potenze varie. Per i dettagli è necessario fare riferimento ai disegni esecutivi allegati.
PRODOTTO | CARATTERISTICHE |
ZUMTOBEL SUPERSYSTEM Modulo faretto a LED con un faretto a LED, dimensioni costruttive "maxi"; dotato di sistema di lenti per illuminazione d’alto livello in musei e sale espositive; dalla combinazione di piastra LED, lenti e pellicola risulta una luce intensa e distribuita con uniformità, passaggi morbidi e nessuna dispersione; apparecchio con adattatore trifase universale con converter in trackbox (per binario elettrificato trifase/L3+ DALI Zumtobel); sorgenti: 1/24W, resa cromatica Ra > 90, temperatura di colore 3000 K. Durata: 50000h con rimanente 70% del flusso luminoso iniziale; dimming illuminamento. apparecchio con selettore per dimming; assenza di sfarfallii (dimming per amplitudini); testata girevole di 360° e orientabile di 90°; fissaggio separato degli assi di movimento tramite chiave esagonale; testata in pressofusione di alluminio verniciato in bianco; ottica formata da lente di vetro e pellicola in materiale sintetico; l’anello frontale serve alla schermatura e al fissaggio di pellicole. Ottiche: SPOT, FLOOD, WIDEFLOOD Step MacAdam: 3 |
Flusso luminoso vedi scheda tecnica particolare Potenze: 12 W – 24 W Rendimento luminoso: vedi scheda tecnica particolare Indicazioni di colorimetria CCT 3000 K, CRI 90 tensione di rete: 220-240V/ 50/60Hz; misure: 150x65x157 mm; peso: 0,66 kg; IP 20 | |
ZUMTOBEL SUPERSYSTEM SUP2 M WW LED600-930 DIM 3CU WH - 60715011 Faretto LED wallwasher lineare, dimensioni "midi"; ottimizzato per l'illuminazione omogenea di pareti verticali ad altezze di 5 metri in musei, spazi espositivi e gallerie d'arte; Apparecchio con adattatore universale trifase (per binario Zumtobel trifase / L3 + DALI); lampada (e): 1 / 15.5W, resa cromatica Ra> 90, temperatura di colore 3000 K; distribuzione della luce asimmetrica con riflettore speculare in alluminio puro e pellicola di plastica per una distribuzione uniforme della luce con una transizione morbida; eccellente riduzione dell'abbagliamento; con coperchio di protezione in vetro acrilico; Flusso luminoso apparecchio: 599 lm, Efficienza dell'apparecchio: 39 lm / W; durata: 50000h per flusso luminoso all'80% del valore iniziale; regolazione dell'illuminamento, apparecchio con dimmeraggio diretto sull'apparecchio; luce priva di sfarfallio (attenuazione dell'ampiezza); testa wallwasher ruotabile di 355 ° e girevole di ± 15 °; corpo realizzato in profilato di alluminio estruso, con testate di alluminio pressofuso, verniciato bianco; potenza totale: 15,5 W; tensione di rete: 220-240V / 50 / 60Hz; Ottiche: WALLASHER Step MacAdam: 3 Flusso luminoso vedi scheda tecnica particolare Potenza: 15,5 W Rendimento luminoso: vedi scheda tecnica particolare Indicazioni di colorimetria CCT 3000 K, CRI 90 tensione di rete: 220-240V/ 50/60Hz; dimensioni: 319x34x98 mm; peso: 0,81 kg; IP 20 | |
ZUMTOBEL SUPERSYSTEM ONIC M BS XXX0000-000 0XX XXX-X WH 60714499 Proiettore LED con temperatura di colore stabilizzata "Essential+ stableWhite"; ottimizzato per illuminazione d’accento efficiente e concentrata nei negozi; innovativo bilancio termico con dissipazione passiva. Apparecchio con adattatore universale trifase Global GA69 (per binario elettrificato Zumtobel trifase/L3+DALI). Apparecchio ad emissione WIDEFLOOD, con riflettore simmetrico omnidirezionale color argento. faretto girevole di 335° e orientabile di 90°; armatura in pressofusione di alluminio, finitura: vernice microtesturizzata, bianco; alimentatore inserito nell’armatura del faretto; eccellente schermatura con anello frontale in policarbonato, colore nero; l’anello serve anche al fissaggio di accessori; riflettore in policarbonato con alluminio brillantato applicato in sputtering, anti-iridescente; il riflettore è intercambiabile; misure: 122x95x171 mm; peso: 0,8 kg; Ottica WIDEFLOOD Sorgenti: 1/20W LED1800-930; Resa cromatica Ra > 90; Temperatura di colore 3000 K; Tolleranza colore (MacAdam): 3. Flusso luminoso apparecchio: 1800 lm. Efficienza apparecchio: 90 lm/W; Durata: 50000h con rimanente 80% del flusso; |
luce senza UVA/IR. Potenza totale: 20 W; Tensione di rete: 220-240V/ 50/60Hz. IP 20 |
Articolo 3.4.4 - PIAZZA DUOMO
ILLUMINAZIONE DEL DUOMO: mantenimento dell’illuminazione attuale per la parte inferiore del campanile. Illuminazione della cella campanaria tramite proiettori Simes Keen posizionati alla base delle bifore. Per la cuspide si prevede il mantenimento dell’attuale illuminazione.
Tecnologia IntelliHue di Philips e relativi proiettori Colorburst per gestire correttamente la temperatura di colore del bianco per l’illuminazione della facciata; per l’illuminazione del mosaico sulla facciata si impiegano proiettori Philips Reachelite RGBW con la medesima tecnologia.
Sostituzione dei corpi illuminanti esistenti del portico tramite Simes Outline posizionati sui capitelli di ogni colonna.
PRODOTTO | CARATTERISTICHE |
SIMES S.1513W KEEN Struttura in alluminio pressofuso EN AB-47100 a basso tenore di rame ad elevata resistenza all'ossidazione. Lavorazione di burattatura per la preparazione alla fase di verniciatura. Viti in acciaio INOX A4 a forte tenore di molibdeno 2,5-3%. Guarnizioni in silicone ricotto. Grado di protezione IP 65 Classe di isolamento: II Ottica 12°x43° MacAdam step 3 CIRCUITO 5 LED Temperatura di colore 3000K 230V 1180lm Indice di Resa Cromatica CRI 90 Flusso luminoso apparecchio: 886 lm Efficienza luminosa apparecchio: 55 lm/W Potenza totale assorbita:16W IK06 Circuito LED progettato conformemente al regolamento attuale di Lumen Maintenance (LM80) e Memorandum tecnico (TM21), in cui la qualità della luce è affidabile per la vita di 50.000 ore riferibili a L70 B20 Ta 25°C. Questo dispositivo è munito di moduli LED integrati appartenenti alle classi energetiche: | |
SIMES S.3105W OUTLINE FLOOD Struttura in alluminio pressofuso EN AB-47100 a basso tenore di rame ad elevata resistenza all'ossidazione. Struttura per braccio in alluminio estruso EN AW-6060 ad elevata resistenza all'ossidazione. Lavorazione di burattatura per la preparazione alla fase di verniciatura. Viti in acciaio INOX A4 a forte tenore di molibdeno 2,5-3%. Guarnizioni in silicone ricotto. Grado di protezione IP 65 Classe di isolamento: I Ottica: 95°x105° MacAdam step 3 CIRCUITO LED Temperatura di colore 3000K; 230V 4420 lm Indice di Resa Cromatica CRI 90 Flusso luminoso apparecchio: 4420 lm Efficienza luminosa apparecchio: 96 lm/W Potenza totale assorbita:46W IK08 Circuito LED progettato conformemente al regolamento attuale di Lumen Maintenance (LM80) e Memorandum tecnico (TM21), in cui la qualità della luce è affidabile per la vita di 50.000 ore riferibili |
a L70 B20 Ta 25°C. Apparecchio, alimentatore e altri componenti differenti dal circuito LED esclusi. Questo dispositivo è munito di moduli LED integrati appartenenti alle classi energetiche: | |
COLORBURST POWERCORE GEN2 10°, 20°, 40° Ottica: 10°/ 20°/40°; Resistenza meccanica: IK08. Flusso luminoso apparecchio: 872/835/835 lm Efficienza luminosa apparecchio: 31.7/30.4/30 lm/W Canali LED: Red/Green/Blue Tecnologia Intellihue Potenza: 33W 100 to 277 VAC, auto-ranging, 50/60 Hz Corpo in alluminio pressofuso, finitura verniciata a polvere. Conforme a LM80 e TM21. | |
PHILIPS REACHELITE 100W RGBW 40° 4Ch Powercore Ottica: 40° Resistenza meccanica: IK09 Flusso luminoso apparecchio: 3576 lm Efficienza luminosa apparecchio: 35.9 lm/W CRI all Channels Full On 71 Canali LED: Red/Green/Blue/Mint white 100 to 277 VAC, auto-ranging, 50/60 Hz Tacnologia Intellihue Potenza: 100W Corpo in alluminio pressofuso, finitura verniciata a polvere. Conforme a LM80 e TM21. |
Poiché uno degli obiettivi è quello di poter gestire l’illuminazione del duomo per mezzo di proiettori RGBW in modo tale da poter comandare la tonalità del bianco e realizzare particolari effetti durante certi periodi dell’anno, è prevista la realizzazione del sistema di controllo DMX.
In progetto è prevista l’installazione di Philips Color Kinetics Light System Manager, basato su base Ethernet a controllo integrato e Light Show.
Il sistema si compone di tre elementi principali:
PRODOTTO | CARATTERISTICHE |
PHILIPS iPlayer 3 Voltaggio di ingresso: 100 to 240 VAC, 50/60 Hz, 5 W Capacità: 2 universes of 512 DMX addresses each Interfaccia computer: USB 2.0 Interfaccia esterna/ausiliaria: Two DMX512 RJ45 ports. Two RS-232 9-pin serial ports. Archivio dati: Removable industrial grade secure digital card Struttura in Policarbonato. Temperatura di utilizzo: -10 a 40°C Certificazioni: UL/cUL, FCC Class B, CE, CQC, C-Tick IP20 | |
PHILIPS CONTROLLER KEYPAD Supporto standard per due tastiere controller in una singola installazione: la configurazione standard consente di installare facilmente due tastiere in un solo iPlayer 3 per controllare fino a 16 spettacoli. Corpo in plastica bianca opaca. Connettori: cavo di serie 6.1 m incluso. Lunghezza supportata fino a 15.2 m. Montaggio: in scatola da parete a banda singola | |
Philips Showline RDM-6Wall Splitter Questa unità riceve il segnale DMX/RDM in ingresso e lo divide in sei canali di uscita separati consentendo di espandere il numero di dispositivi controllati. Terminali di uscita isolati elettronicamente. Potenza di input: DC 12-24V input, 100-240V, 24VDC plug-in power adaptor included Corpo in policarbonato Montabile su superficie o su guida DIN Terminali a vite a cmpressione in due pezzi. Grado di protezione IP20, per applicazioni interne. A questo punto tramite cavo dmx lo splitter è collegato ai 6 data enabler che andranno ad alimentare i proiettori da controllare. | |
PHILIPS DATA ENABLER PRO Potenza di ingresso: 100 to 277 VAC*, auto-ranging, 50/60 Hz Corrente massima in ingresso: 16.5 A massimo Consumo di energia: 20W massima Corrente di carica: 16 A massima Connessioni: connettore per morsettiera PC a tre fili; Scatola in alluminio pressofuso con asole per montaggio superficiale. Finitura con verniciatura a polvere grigio opaco industriale. IP66 |
Surface or DIN-rail mountable
Si riporta lo schema tipo di funzionamento allegato alle schede tecniche dei prodotti interessati.
Il segnale di comando pare dal controller e raggiunge lo splitter dmx dal quale saranno collegati i data enabler in serie che “comandano” ciascuno un massimo di 8 proiettori. Ogni DataEnabler sarà alimentato direttamente dal quadro di alimentazione.
ILLUMINAZIONE EX CHIESA DI SANTA XXXXX DELLA MANNA D’ORO:
In progetto si prevede l’installazione di barre a led per il “wall washing” di ciascun lato del tamburo ottagonale della chiesa. Si prevedono elementi lineari Philips Ew Graze a temperatura di colore 3000K, moduli di lunghezza pari a 1.2m.
Si prevede l’illuminazione della facciata della chiesa per mezzo di un faretto tipo Simes Keen posizionato in corrispondenza del piedistallo della lanterna collocata immediatamente accanto, direzionato verso la facciata stessa.
Si prevede l’installazione di:
PRODOTTO | CARATTERISTICHE |
PHILIPS eW Graze MX Powercore Temperatura di colore: 3000K; CRI 83; Potenza assorbita: 60W; ottica: 60°x30°; Resistenza meccanica: IK10; Grado di protezione: IP66. Modulo di lunghezza: 1.2 m Lumen: 2716 lm Efficienza luminosa: 47.2 lm/W Voltaggio di ingresso: 100 to 277 VAC, auto-ranging, 50/60 Hz Corpo in alluminio anodizzato estuso Lenti in policarbonato trasparente anti UV Connettori impermeabili Conforme a LM80 e TM21. | |
XXXXX X.1511W KEEN Struttura in alluminio pressofuso EN AB-47100 a basso tenore di rame ad elevata resistenza all'ossidazione. Lavorazione di burattatura per la preparazione alla fase di verniciatura. Viti in acciaio INOX A4 a forte tenore di molibdeno 2,5-3%. Guarnizioni in silicone ricotto. Grado di protezione IP 65 Classe di isolamento: II Ottica 24° MacAdam step 3 CIRCUITO 5 LED Temperatura di colore 3000K 230V 1180lm Indice di Resa Cromatica CRI 90 Flusso luminoso apparecchio: 909 lm Efficienza luminosa apparecchio: 57 lm/W Potenza totale assorbita:16W IK06 Circuito LED progettato conformemente al regolamento attuale di Lumen Maintenance (LM80) e Memorandum tecnico (TM21), in cui la qualità della luce è affidabile per la vita di 50.000 ore riferibili a L70 B20 Ta 25°C. Questo dispositivo è munito di moduli LED integrati appartenenti alle classi energetiche: |
ILLUMINAZIONE TEATRO, SCULTURA STRANGER III DI XXXXXXXX, FONTANA: Si prevede
l’installazione di Kit di Refitting tipo Neri per le lanterne storiche poste all’ingresso del teatro Caio Messico, così come per quelle della piazza.
Si prevede inoltre l’installazione di un proiettore tipo Simes Keen posto sul portone di ingresso.
La scultura verrà illuminata da due faretti tipo Simes Keen posti a due altezze sull’edificio di fronte: uno in corrispondenza dello sporto di gronda, l’altro più in basso, sopra al cornicione che scandisce la facciata.
Posta in una posizione nascosta, si prevede l’installazione di un proiettore tipo Simes Keen, installato in corrispondenza della parete in muratura accanto alla fontana.
PRODOTTO | CARATTERISTICHE |
REFITTING LANTERNE NERI RNC20L181I0 / RNC20L191I0 Fissaggio su piastra piana di spessore 1.5 mm Sorgente: LED-P Conforme alle norme EN62031, EN62778, EN62717, EN61347-1, EN61347-2-13, EN62384 Tensione 220-240V, Frequenza 50/60Hz. Acciaio zincato, pressofusione in alluminio (UNI EN 1706), Vetro piano trasparente extra-chiaro, Cornice in policarbonato, Viteria in acciaio inox. Modulo LED composto da: dissipatore termico verniciato; lenti rifrattive modulari 2X2 in PMMA; schermo di protezione in vetro temprato piano trasparente extrachiaro con resistenza agli urti IK08 (EN 62262); cornice per il fissaggio del kit alla piastra; ingresso cavo nel modulo con pressacavo; valvola osmotica per il bilanciamento della pressione. Alimentatore elettronico programmabile IP67. Protezione standard alle sovratensioni di modo differenziale DM e comune CM 10kV/10kV (CL I, CL II). Ottica Rotosimmetrica/Posizione centro strada Lumen 2500 lm Potenza: 23W Efficienza luminosa: 108 lm/W | |
SIMES KEEN S.1511W Struttura in alluminio pressofuso EN AB-47100 a basso tenore di rame ad elevata resistenza all'ossidazione. Lavorazione di burattatura per la preparazione alla fase di verniciatura. Viti in acciaio INOX A4 a forte tenore di molibdeno 2,5-3%. Guarnizioni in silicone ricotto. Grado di protezione IP 65 Classe di isolamento: II Ottica 24° MacAdam step 3 CIRCUITO 5 LED Temperatura di colore 3000K 230V 1180lm Indice di Resa Cromatica CRI 90 Flusso luminoso apparecchio: 909 lm Efficienza luminosa apparecchio: 57 lm/W Potenza totale assorbita:16W IK06 Circuito LED progettato conformemente al regolamento attuale di Lumen Maintenance (LM80) e Memorandum tecnico (TM21), in cui la qualità della luce è affidabile per la vita di 50.000 ore riferibili a L70 B20 Ta 25°C. Questo dispositivo è munito di moduli LED integrati appartenenti alle classi energetiche: |
SIMES S.1510W KEEN Struttura in alluminio pressofuso EN AB-47100 a basso tenore di rame ad elevata resistenza all'ossidazione. Lavorazione di burattatura per la preparazione alla fase di verniciatura. Viti in acciaio INOX A4 a forte tenore di molibdeno 2,5-3%. Guarnizioni in silicone ricotto. Grado di protezione IP 65 Classe di isolamento: II Ottica 9° MacAdam step 3 CIRCUITO 5 LED Temperatura di colore 3000K 230V 1180lm Indice di Resa Cromatica CRI 90 Flusso luminoso apparecchio: 965 lm Efficienza luminosa apparecchio: 60 lm/W Potenza totale assorbita:16W IK06 Circuito LED progettato conformemente al regolamento attuale di Lumen Maintenance (LM80) e Memorandum tecnico (TM21), in cui la qualità della luce è affidabile per la vita di 50.000 ore riferibili a L70 B20 Ta 25°C. Questo dispositivo è munito di moduli LED integrati appartenenti alle classi energetiche: |
ILLUMINAZIONE PIAZZA E SCALINATA IN VIA DELL’ARRINGO: Si prevede l’installazione di kit di refitting Neri per le lanterne della piazza. Si prevede inoltre l’installazione di proiettori tipo Philips Clearflood per l’illuminazione di grandi aree.
La scalinata sarà illuminata tramite proiettori tipo AEC Mod 2.0 Pro installati sulle pareti degli edifici adiacenti. Tali proiettori saranno verniciati del colore degli intonaci delle pareti.
PRODOTTO | CARATTERISTICHE |
REFITTING LANTERNE NERI RNC20L181I0 / RNC20L191I0 Fissaggio su piastra piana di spessore 1.5 mm Sorgente: LED-P Conforme alle norme EN62031, EN62778, EN62717, EN61347-1, EN61347-2-13, EN62384 Tensione 220-240V, Frequenza 50/60Hz. Acciaio zincato, pressofusione in alluminio (UNI EN 1706), Vetro piano trasparente extra-chiaro, Cornice in policarbonato, Viteria in acciaio inox. Modulo LED composto da: dissipatore termico verniciato; lenti rifrattive modulari 2X2 in PMMA; schermo di protezione in vetro temprato piano trasparente extrachiaro con resistenza agli urti IK08 (EN 62262); cornice per il fissaggio del kit alla piastra; ingresso cavo nel modulo con pressacavo; valvola osmotica per il bilanciamento della pressione. Alimentatore elettronico programmabile IP67. Protezione standard alle sovratensioni di modo differenziale DM e comune CM 10kV/10kV (CL I, CL II). Ottica Rotosimmetrica/Posizione centro strada Lumen 2500 lm Potenza: 23W Efficienza luminosa: 108 lm/W | |
AEC MOD 2.0 PRO Ottiche asimmetriche: STW 3.7-4M e ASC-4W 3.7-2M Temperatura di colore: 3000°K; proiettore da installazione sottogronda; Corpo in alluminio pressofuso; gruppo ottico in alluminio 99.85% vetro piano temperato ad elevata trasparenza; Indice di Resa Cromatica CRI>70. Grado di protezione: IP66. Proiettore in alluminio estruso a basso tenore di rame per una maggiore protezione alla corrosione in ambienti marini, verniciato a polveri. Vetro piano temperato di protezione ad elevata trasparenza. Guarnizione poliuretanica senza punti di incollaggio. Molle di chiusura in acciaio INOX. Classe di isolamento: II Cavo uscente H07RN-F 2/3/5x1.5mm2 con connettore IP68 per cavi sezione max. 2.5mm2 Vita gruppo ottico (Tq=25°C, 700mA) >100.000hr L90B10 >100.000hr L90, TM-21 Efficienza sorgente LED: 168 lm/W @ 525mA Tj=85°C IPEA: fino A7+ in accordo al DM 27/09/2017 (C.A.M.) |
PHILIPS CLEARFLOOD BVP650 T25 1xLED160-4S/830 DX50 Proiettore per grandi aree. Ottica DX50 Temperatura di colore: 3000°K; Resa cromatica CRI >70. Resistenza agli urti: IK09. IP66 Lunga durata di 100 ore (L80B10 a Ta 25 °C) Elevata efficienza ottica e LED fino a 145 lm/W Classe driver integrato I & II Classe di isolamento I Alta protezione da sovratensione: 6 kV Flusso luminoso: 13600 lm Efficienza iniziale apparecchio LED: 142 lm/W Tensione di rete: 220-240 V / 50-60 Hz Potenza: 120W Corpo pressofuso in alluminio, vetro trasparente. |
ILLUMINAZIONE CHIESA X. XXXXXXX: si prevede l’installazione di proiettori a terra, nel giardino della chiesa, per l’illuminazione dell’esterno dell’abside. I proiettori in progetto sono del tipo Philips eW ReachElite 100W Powercore.
PRODOTTO | CARATTERISTICHE |
PHILIPS Ew ReachElite 100W Powercore Temperatura di colore 3000K; ottica: 60° Resa cromatica CRI 82. IK09 IP66 Lumen (con lente diffusa): 4405 lm Lumen (senza lente diffusa): 5318 lm Efficienza (con lente diffusa): 46 lm/W Efficienza (senza lente diffusa): 55.2 lm/W Voltaggio di ingresso: 100 to 277 VAC, auto-ranging, 50/60 Hz Potenza: 100W 4 kV maximum common (Gnd to L, Gnd to N) Corpo in alluminio pressofuso, finito con verniciatura a polvere. Lente in vetro temperato. Connessioni impermeabili. Conforme a LM80 e TM21. |
ILLUMINAZIONE PALAZZO RACANI ARRONI: si prevede l’installazione di proiettori tipo AEC Q3 Pro Trio in sostituzione ai corpi illuminanti esistenti per l’illuminazione della scalinata.
Per illuminare invece la facciata del Palazzo Xxxxxx Xxxxxx e dei suoi affreschi tramite proiettori tipo Philips Vaya Flood.
PRODOTTO | CARATTERISTICHE |
AEC Q3 PRO TRIO S05 3.5-2M Proiettore stradale, urbano e architetturale. Temperatura di colore: 3000°K; Corpo in alluminio pressofuso; gruppo ottico in alluminio 99.85% vetro piano temperato ad elevata trasparenza; Indice di resa cromatica CRI>70. Grado di protezione IP66 . IK08 Totale Ottica S05: Ottica asimmetrica per illuminazione stradale e urbana. Classe di isolamento: II Alimentazione: 220÷240V 50/60Hz Corrente LED: 525mA - 700mA Vita gruppo ottico (Tq=25°C, 700mA) >100.000hr L90B10 >100.000hr L90, TM-21 Efficienza sorgente LED: 168 lm/W @ 525mA, Tj=85°C Flusso apparecchio: 3620 lm Potenza: 30.5W Efficienza apparecchio: 119 lm/W | |
PHILIPS VAYA FLOOD HP 40° Proiettore architetturale. Temperatura di colore: 3000°K; Corpo in alluminio pressofuso; vetro piano temperato ad elevata trasparenza; Indice di resa cromatica CRI: 80. IP66 IK06 Ottica: 40° Lumen: 8437 lm Efficienza luminosa: 82.7 lm/W Voltaggio di ingresso: 100 to 277 VAC, 50/60 Hz Potenza: 100W Conforme a LM80 e TM21. |
TITOLO IV – EQUIVALENZA DI PROGETTO E PRODOTTO
Al fine di determinare la coerenza di progetto si indicano di seguito i criteri di scelta dei prodotti fatti nei progetti e si riportano le indicazioni di eventuali equivalenze.
Per le equivalenze dei corpi illuminanti in progetto si rimanda alle caratteristiche tecniche descritte nei capitoli precedenti e alle schede tecniche allegate al progetto esecutivo.
Articolo 4.1 - REQUISITI DI EQUIVALENZA NORMATIVI
I progetti illuminotecnici che hanno permesso di conseguire risultati di cui alle tavole, sono stati realizzati in conformità alle Leggi Regionali per il contenimento dell’inquinamento luminoso e ai DM del ministero dell’ambiente sui Criteri Minimi Ambientali, ed alle relative normative di settore a tutte le norme di settore e in particolar modo alle indicazioni avute dalla SABAP Umbria nelle autorizzazioni che si allegano al progetto.
Disperdere luce al di fuori delle aree che è opportuno e necessario illuminare, non costituisce soltanto un danno ambientale, ma rappresenta anche un inutile spreco di energia e, quindi, di risorse economiche.
Benché non esista una normativa nazionale che disciplini questa forma di inquinamento, l'Umbria ha deciso di affrontare il problema emanando la Legge Regionale n. 20 del 28/02/2005 «Norme in materia di prevenzione dall'inquinamento luminoso e risparmio energetico».
Si tratta di una “Legge quadro” che sancisce i principi generali per la tutela del cielo notturno e stabilisce alcuni parametri fondamentali per la realizzazione degli impianti di illuminazione esterna.
Con il Regolamento Regionale n. 2 del 5 aprile 2007, sono stati definiti i requisiti tecnici e le misure di salvaguardia e risanamento necessari per la progressiva riduzione dei fenomeni di inquinamento luminoso.
Inoltre i siti si trovano in aree di tutela vincolata a livello storico e paesaggistico pertanto i prodotti proposti nel progetto sono stati autorizzati dalla SABAP Umbria con autorizzazione n….. del prot….. e quindi eventuali cambiamenti di prodotto oltre ad essere motivati da calcoli e caratteristiche equivalenti devono essere di nuovo autorizzati dalla SABAP Umbria sia per valutazioni estetiche che di effetto luminoso.
Per questo stesso motivo l’impiego di prodotti diversi ma equivalenti e scelte diverse, oltre ad essere fortemente sconsigliato, presuppone il rispetto delle prescrizioni delle Leggi regionali medesime e del D.M. suindicato con la conseguente obbligatorietà di presentare i progetti illuminotecnici a supporto.
In conformità con l’art. 68 del D.lg. n.50/2016, essendo gli apparecchi per l‘illuminazione nello specifico fortemente caratterizzanti da un elemento distintivo quale il solido fotometrico di emissione della luce, unico, per ogni modello, configurazione, sorgente e potenza, è necessario per gli stessi definire in via straordinaria univocamente il concetto di equivalenza in coerenza con la normativa tecnica di settore (rif. D.lg. n.5/2016 art. 68, comma 5).
Anche al fine di garantire le prescrizioni di cui all’art. 68, comma 4, del D.lg. n.5/2016, le scelte ed i prodotti sono definiti equivalenti al progetto di gara solo se in conformità alla norma UNI11630 par. 4.2, che definisce la regola dell’arte del progetto illuminotecnico, ed in particolare:
Ai fini del progetto illuminotecnico, si considerano due o più prodotti equivalenti fra loro quando sussistono contestualmente le seguenti condizioni nel valutare le caratteristiche tipologiche, stilistiche e prestazionali:
I. estetiche: prodotti con valore estetico e/o impatto visivo similare;
II. colore della luce: prodotti con temperatura prossimale di colore similare;
III. energetiche: prodotti con i consumi energetici similari all’interno dello stesso progetto;
IV. qualitative: prodotti con caratteristiche tecniche e tecnologiche similari;
V. illuminotecniche e colorimetriche: prodotti con prestazioni/caratteristiche fotometriche e indice di resa cromatica che garantiscono risultati illuminotecnici similari nello stesso progetto.
Soluzioni migliorative sono convenzionalmente considerabili equivalenti.
I punti da I a V costituiscono gli elementi di valutazione dell’equivalenza tra prodotti e non tra progetti.
Articolo 4.2 REQUISITI NORMATIVI DI EQUIVALENZA CONTESTUALIZZATI NEL PROGETTO
Si definiscono e contestualizzano quindi di seguito, nell’ambito di codesto progetto, i concetti di:
🕐 Equivalenza ai fini del progetto, per accettare prodotti diversi da quelli del progetto (i criteri sotto evidenziati sono da rispettarsi tutti contemporaneamente)
🕐 Miglioria al progetto, al fine di incrementare il punteggio di gara secondo le modalità prescritte nel disciplinare di gara stesso.
In particolare quindi ai fini dell’equivalenza e delle migliorie in base alle definizioni della norma di cui sopra:
I) estetiche: prodotti con valore estetico e/o impatto visivo similare;
Sola Equivalenza: nel rispetto del concept progettuale mantenendo caratteristiche estetiche, colore, dimensioni, forma, materiale e qualsiasi altro aspetto che ne caratterizzi la percezione visiva.
II) colore della luce: prodotti con temperatura prossimale di colore similare;
Sola Equivalenza: la scelta del colore della luce deve essere rispettata
Equivalenza e Miglioria: Se nel rispetto del concept progettuale in singoli limitati contesti si usano le differenze di colore della luce per evidenziarli e farli emergere. In limitati contesti può essere scelto un colore della luce differente ma solo previa verifica illuminotecnica e valutazione adeguatamente dimostrata.
Non è migliorativo usare solo una temperatura di colore in quanto stravolge ed annulla il concept illuminotecnico. Fare riferimento a tavole e calcoli illuminotecnici dei progetti.
III) energetiche: prodotti con i consumi energetici similari all’interno dello stesso progetto;
Equivalenza e Miglioria: l’impiego di potenze uguali o minori a quelle previste nel progetto a patto di rispettare i parametri di luminanza dei prodotti scelti.
Fare riferimento a tavole e calcoli illuminotecnici dei progetti.
IV) qualitative: prodotti con caratteristiche tecniche e tecnologiche similari;
Sola Equivalenza: Il rispetto dei criteri minimi ambientali CAM‐2017 e successivi aggiornamenti
Inoltre, per ogni apparecchio considerato si rispettino le caratteristiche indicate nelle schede tecniche allegate per:
Involucro esterno Vetro di chiusura Temperatura di colore
Efficienza luminosa apparecchio Indice di resa cromatica
Xxx Xxxx step
Grado di protezione IP Resistenza meccanica IK Classe di isolamento
Vita gruppo ottico Protezione da sovratensioni Sistema modulare LED
Equivalenza e Miglioria: Il miglioramento delle specifiche riportate. Fare riferimento a schede tecniche dei progetti.
V) illuminotecniche e colorimetriche: prodotti con prestazioni/caratteristiche fotometriche e indice di resa cromatica che garantiscono risultati illuminotecnici similari nello stesso progetto.
Sola Equivalenza: A parità delle altre condizioni di cui sopra i calcoli illuminotecnici devono essere conformi alla norma UNI11248 nelle stesse condizioni di progetto.
Qualora si presentassero dei progetti integrativi equivalenti, come sopra descritti, dovranno essere allegati alle relazioni descrittive previste nel bando di gara, e dovranno dare espressa evidenza delle equivalenze sopra indicate.
Oltre ai corpi illuminanti si devono considerare equivalenti le opportunità di flessibilità dei sistemi di controllo e dimmerazione, variazione delle temperature di colore o gestione fornite dai sistemi proposti nel progetto.
Nel caso si voglia quindi operare a sostituire i prodotti previsti in progetto si dovrà quindi presentare su supporto cartaceo (con copertina riportante “Compendio al progetto esecutivo di Gara”) e multimediale la seguente documentazione aggiuntiva sottoscritta da progettista abilitato:
1 – PROGETTI ILLUMINOTECNICI
2 – SCHEDE TECNICHE PRODOTTI IMPIEGATI
3 – DICHIARAZIONI DI CONFORMITA’ DATI FOTOMETRICI E FILES FOTOMETRICI (questi ultimi solo su
supporto multimediale)
4 – DICHIARAZIONI DI CONFORMITA’ DEL PROGETTO
5 – AUTORIZZAZIONE DELLA SABAP Umbria alle variazioni di progetto.
L’assenza di tale compendio al progetto di gara, presuppone l’accettazione del progetto di gara comprensivo dei materiali e fornitura in esso contenute, senza la possibilità di richiederne la modifica dopo l’aggiudicazione.
NB. Nei progetti illuminotecnici dovrà essere adottato un fattore di manutenzione pari a 0.8 per garantire la confrontabilità con i progetti di gara.