SOMMARIO
SOMMARIO
Parte I - La DIStrIBUZIONe IN GeNeraLe
CaPItOLO 1 - Caratteristiche e funzione dei contratti di distribuzione
1. La nozione di “contratti di distribuzione” ......................................... 4
1.1. La nozione economico-sociale di “contratti di distribuzione” ............ 4
1.2. Precisazioni terminologiche .................................................... 6
2. Distinzioni tra le varie figure ........................................................ 6
2.1. Contratti con intermediari o rivenditori ..................................... 6
2.2. Forme di distribuzione integrata e non ...................................... 7
CaPItOLO 2 - I contratti internazionali di distribuzione
1. Introduzione 10
1.1. Importanza dei rapporti internazionali per il professionista italiano 10
1.2. Questioni particolari collegate all’internazionalità del rapporto 10
2. La legge applicabile in generale 12
2.1. L’individuazione della legge applicabile: sua rilevanza 12
2.2. Due alternative: approccio tradizionale e lex mercatoria 13
2.3. Le norme di diritto internazionale privato 14
2.4. La legge applicabile in assenza di scelta 14
3. La scelta della legge applicabile 16
3.1. Il principio della libertà di scelta 16
3.2. La scelta tacita o implicita della legge applicabile 17
3.3. Situazioni in cui la libertà di scelta è limitata 18
3.4. La redazione della clausola di scelta della legge applicabile 21
4. L’efficacia della scelta della legge applicabile 22
4.1. Norme “semplicemente” imperative e norme “internazionalmente” imperative 22
4.2. Leggi nazionali che attuano direttive europee: il caso Ingmar 25
4.3. Applicazione di norme internazionalmente imperative da parte dei
giudici nazionali 26
5. Le principali alternative di scelta della legge applicabile 29
5.1. Scelta della legge del proprio paese 29
5.2. Scelta della legge del paese della controparte 35
5.3. Scelta della legge di uno Stato terzo 36
5.4. Scelta della lex mercatoria/Principi Unidroit 37
5.5. Rinuncia a qualsiasi scelta della legge applicabile 38
6. I modi di risoluzione delle controversie 39
6.1. La scelta tra arbitrato e giurisdizione ordinaria 39
6.2. Conciliazione, mediazione e ADR 42
7. La disciplina dell’arbitrato internazionale 45
7.1. La convenzione di New York del 1958 45
7.2. Arbitrato ad hoc ed arbitrato istituzionale 49
7.3. La scelta dell’istituzione arbitrale 51
7.4. Istituzioni attive nell’arbitrato internazionale 53
7.5. Istituzioni arbitrali italiane 53
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8. La redazione della clausola arbitrale 54
8.1. La forma scritta 54
8.2. Gli elementi essenziali 55
8.3. Gli elementi opzionali 56
9. Il ricorso alla giurisdizione ordinaria 57
9.1. Il regime applicabile nell’area giurisdizionale europea 58
9.2. La normativa «interna» di diritto processuale internazionale 66
9.3. Strategie per la scelta del foro 71
Parte II - IL CONtrattO DI aGeNZIa CaPItOLO 3 - Il quadro normativo generale
1. Origine ed evoluzione della figura dell’agente di commercio 82
2. La normativa italiana in materia di agenzia 82
2.1. Le norme del codice civile 82
2.2. La L. 03/05/1985, n. 204 sul ruolo degli agenti e successivi sviluppi 83
2.3. La disciplina processuale 85
3. La contrattazione collettiva 86
3.1. Gli accordi economici collettivi (AEC) 86
3.2. Tipi di accordi economici collettivi 86
3.3. Presupposti per l’applicazione degli AEC di diritto comune 87
3.4. Efficacia (derogabilità) dei contratti collettivi di diritto comune 92
4. La Dir. europea 86/653/CEE 94
4.1. Caratteristiche generali della direttiva 94
4.2. L’attuazione della direttiva 96
4.3. Efficacia della direttiva nell’ordinamento interno 96
4.4. Situazioni di potenziale conflitto tra la legge italiana e la direttiva 98
4.5. Applicabilità della direttiva agli agenti che non promuovono la vendita
di merci 99
CaPItOLO 4 - La nozione di agente di commercio
1. La definizione di agente 102
1.1. La definizione di agente nel codice civile e negli AEC 102
1.2. La nozione di agente commerciale nella direttiva europea 103
1.3. La nozione di agency nei paesi di common law 105
1.4. Gli elementi tipici della nozione di agenzia 106
1.5. L’attività tipica dell’agente di commercio: la promozione di affari 106
2. Soggetti che svolgono attività diverse dalla promozione/intermediazione 108
2.1. Promozione d’affari in via indiretta: propagandisti e figure simili 108
2.2. Supervisione e coordinamento di altri agenti 109
2.3. Altre situazioni particolari 112
3. Situazioni particolari previste negli AEC 113
3.1. Agenti che vendono esclusivamente a privati consumatori 113
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3.2. Agenti operanti in «tentata vendita» 114
4. Xxxxxxx e altri contratti simili 115
4.1. Contratto di commissione 115
4.2. Contratti con rivenditori (concessione, franchising, ecc.) 116
5. Eventuali attività accessorie svolte dall’agente 118
6. L’obbligo di promuovere affari in xxx xxxxxxxxxxxx 000
0.0. Agenti e procacciatori d’affari 120
6.2. Agenti e mediatori 124
6.3. Agenzia e mandato 125
7. Lo svolgimento dell’attività in via autonoma: agenzia e lavoro subordinato 126
7.1. Obbligo del preponente di rispettare l’autonomia dell’agente 126
7.2. I criteri distintivi tra agenzia e lavoro subordinato 128
8. Attività di agenzia esercitata in xxx xxxxxxxxxx 000
0.0. Impostazione del problema 130
8.2. Soggetti che svolgono contemporaneamente l’attività di rivenditore
e di intermediario 131
9. Attività di agenzia per un altro agente: il rapporto di sub-agenzia 132
10. Poteri di rappresentanza dell’agente 136
10.1. La rappresentanza passiva dell’agente 137
10.2. Il potere di concludere contratti 137
CaPItOLO 5 - Oggetto e forma del contratto di agenzia
1. Gli elementi essenziali del contratto: zona, clienti, prodotti, provvigione 140
1.1. Contratti che non individuano una zona determinata 141
2. Le modifiche unilaterali del contratto 142
2.1. Limiti alla facoltà di modificare unilateralmente elementi essenziali
del contratto 143
2.2. Le variazioni dell’oggetto (zona, clientela, prodotti, provvigioni)
nella disciplina collettiva 145
3. Problemi relativi alla forma del contratto di agenzia 156
3.1. Il diritto di ottenere un documento scritto 156
3.2. Il requisito della forma scritta ad probationem 157
3.3. Coordinamento tra il requisito della forma scritta e il diritto ad
ottenere un documento scritto 161
4. Il riferimento obbligatorio agli AEC 161
CaPItOLO 6 - Diritti ed obblighi delle parti
1. Premessa 164
2. Gli obblighi di collaborazione delle parti 164
2.1. L’obbligo dell’agente di tutelare gli interessi del preponente e di
agire con lealtà e buona fede 164
2.2. L’obbligo dell’agente di seguire le istruzioni del preponente 166
2.3. L’obbligo del preponente di agire con lealtà e buona fede. 167
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3. Gli obblighi di informazione 169
3.1. L’obbligo dell’agente di informare il preponente 169
3.2. L’obbligo del preponente di informare l’agente. 171
3.3. Il diritto dell’agente di ottenere tutte le informazioni necessarie per
verificare l’importo delle provvigioni liquidate ed in particolare un
estratto dei libri contabili 176
3.4. Gli strumenti processuali utilizzabili dall’agente per ottenere le informazioni necessarie 178
4. La promozione dei contratti e l’accettazione degli ordini 186
4.1. L’obbligo di promuovere la conclusione di contratti: conseguenze del
suo mancato adempimento 186
4.2. La previsione contrattuale di minimi di fatturato 189
4.3. Modalità dell’attività di promozione: il rispetto delle condizioni con-
trattuali fissate dal preponente 192
4.4. L’accettazione degli ordini da parte del preponente 193
5. Il regime dell’esclusiva reciproca. 200
5.1. L’esclusiva di zona in favore dell’agente 201
5.2. L’obbligo di non concorrenza dell’agente 209
6. L’obbligo di non concorrenza postcontrattuale. 217
6.1. La disciplina dell’art. 1751-bis c.c. 217
6.2. L’indennità dovuta per l’obbligo di non concorrenza 220
6.3. Conseguenze della violazione del patto di non concorrenza 234
6.4. Aspetti fiscali 236
7. Responsabilità dell’agente in caso di insolvenza dei clienti 237
7.1. Responsabilità dell’agente nella scelta dei clienti 237
7.2. Lo star del credere: sua sostanziale abolizione con l’art. 1746,
comma 3, c.c. 241
7.3. Soluzioni alternative volte a responsabilizzare l’agente 244
7.4. Aspetti fiscali 246
8. Attività di riscossione dei crediti (incasso) 246
8.1. Il divieto di riscuotere e di concedere sconti o dilazioni 247
8.2. La remunerazione dell’attività di incasso 248
CaPItOLO 7 - La remunerazione dell’agente
1. La nozione di provvigione; provvigione e altri compensi 257
1.1. Le spese dell’agenzia e la loro remunerazione 257
1.2. La remunerazione delle attività accessorie 258
2. Remunerazione fissa e minimi garantiti 259
3. Distinzione tra presupposti del diritto alla provvigione e sua maturazione 262
4. Casi in cui sorge il diritto alla provvigione (presupposti del diritto alla provvigione) 264
4.1. Affari promossi direttamente dall’agente 265
4.2. Affari successivi con clienti procurati dall’agente 268
4.3. Affari «diretti» con clienti appartenenti alla zona o gruppo di clien-
ti riservati all’agente 269
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5. La provvigione su affari conclusi dopo la cessazione del contratto di agenzia.. 274
5.1. Il regime previsto dalla direttiva europea e dall’art. 1748,
comma 3, c.c. 274
5.2. Il regime integrativo dell’art. 6, comma 12, AEC Industria 276
5.3. Problemi relativi a contratti di lunga durata procurati dall’agente 278
5.4. Possibili soluzioni contrattuali 279
6. Momento in cui matura il diritto alla provvigione 281
6.1. Regime generale: esecuzione della prestazione da parte del preponente 282
6.2. Regime alternativo da pattuirsi nel contratto individuale: esecuzione
della prestazione da parte del terzo (buon fine) 283
6.3. La maturazione della provvigione secondo gli AEC 286
6.4. Opportunità di espresse clausole contrattuali sul “buon fine” 287
7. La provvigione sugli affari conclusi e non eseguiti 287
7.1. La disciplina della direttiva europea 288
7.2. La disciplina dell’art. 1748, comma 6, c.c.: l’obbligo di «restituire»
le provvigioni ricevute 289
7.3. La nozione di causa imputabile al preponente 291
7.4. La disciplina degli accordi collettivi 291
7.5. Il regime degli affari stornati. 292
8. Calcolo, liquidazione e pagamento della provvigione 293
8.1. La base su cui calcolare la provvigione; indeducibilità degli sconti di valuta 293
8.2. Sistemi di calcolo della provvigione 295
8.3 Calcolo in caso di insolvenza parziale 297
8.4. Liquidazione e pagamento della provvigione 299
8.5. Interessi in caso di ritardo 301
8.6. Anticipi sulle provvigioni 301
9. Problemi collegati alla prova del diritto dell’agente alla provvigione 303
10. La prescrizione del diritto alla provvigione 307
11. Aspetti fiscali 308
11.1. Imputazione in bilancio e competenza fiscale delle provvigioni 308
11.2. Obblighi in materia di ritenute 311
11.3. La disciplina iva delle prestazioni di intermediazione 311
CaPItOLO 8 - Durata e scioglimento del contratto
1. Premessa: contratto a termine e a tempo indeterminato 318
2. Il contratto di agenzia a tempo determinato 318
2.1. Contratto a termine rinnovato o eseguito dopo la scadenza 320
2.2. Applicazione degli AEC ai contratti a termine 323
2.3. Obbligo di informare l’agente del mancato rinnovo del contratto
a termine 323
3. Il contratto a tempo indeterminato 324
3.1. I termini di preavviso previsti dall’art. 1750, comma 3, c.c. 325
3.2. I termini di preavviso previsti dagli AEC 326
3.3. La comunicazione del recesso ad nutum 328
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3.4. Obblighi delle parti durante il preavviso 329
4. Lo scioglimento anticipato del contratto 330
4.1. Recesso per giusta causa e risoluzione per inadempimento 330
4.2. La giusta causa di scioglimento anticipato 331
4.3. Le modalità del recesso per giusta causa: immediatezza e indicazione
dei motivi 334
4.4. Determinazione contrattuale dei motivi di recesso in tronco o di riso- luzione per inadempimento 335
4.5. Conseguenze dell’ingiustificato recesso anticipato 339
5. Altre ipotesi di scioglimento del contratto 344
5.1. La risoluzione consensuale 344
5.2. Scioglimento o messa in liquidazione della società preponente 345
6. La previsione di un periodo di prova 346
CaPItOLO 9 - L’indennità di scioglimento del contratto
1. L’indennità di scioglimento nelle legislazioni dei paesi europei 351
1.1. Il modello tedesco di indennità di clientela 351
1.2. Il sistema francese della riparazione del pregiudizio 354
1.3. Il sistema italiano dell’indennità proporzionale alle provvigioni perce-
pite nel corso del rapporto 355
2. L’indennità nella direttiva europea 355
2.1. Le due soluzioni alternative previste nella direttiva 355
2.2. L’indennità di clientela “tedesca” 356
2.3. La “riparazione del pregiudizio” francese 357
2.4. Rilevanza dei modelli originari per l’applicazione delle norme nazionali
di attuazione 358
3. L’attuazione in Italia della norma sull’indennità 359
3.1. Il testo dell’art. 1751 c.c. introdotto nel 1991 360
3.2. Le modifiche introdotte nel 1999 360
3.3. La disciplina collettiva dell’indennità 361
4. L’indennità di scioglimento secondo l’AEC Industria 2014 363
4.1. Le diverse componenti dell’indennità e le disposizioni di carattere
generale 363
4.2. L’indennità di risoluzione del rapporto (FIRR) 364
4.3. L’indennità suppletiva di clientela 365
4.4. L’indennità meritocratica 366
4.5. Entrata in vigore e norme transitorie 368
4.6. Il calcolo dell’indennità meritocratica 368
4.7. Esempi di calcolo dell’indennità 370
5. L’indennità di scioglimento secondo l’AEC Commercio 2009 373
6. La questione della legittimità della disciplina collettiva dell’indennità 376
6.1. Il dibattito nel periodo precedente la sentenza Honyvem 376
6.2. La sentenza Honyvem 377
6.3. La giurisprudenza successiva alla sentenza Honyvem 379
6.4. Conclusioni sui rapporti tra gli AEC vigenti e l’art. 1751 c.c. 382
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7. La determinazione dell’indennità secondo l’art. 1751 c.c. 384
7.1. Prima fase: accertamento della sussistenza dei requisiti richiesti
dalla norma 385
7.2. Seconda fase: determinazione dell’ammontare dell’indennità 390
8. I casi di esclusione del diritto all’indennità 393
8.1. Risoluzione per giusta causa ad opera del preponente 393
8.2. Recesso dell’agente 394
8.3. Cessione del contratto di agenzia 395
8.4. Risoluzione consensuale e/o per mutuo dissenso 395
8.5. Cessazione per cause indipendenti dalla volontà delle parti 396
9. Il termine di decadenza per far valere il diritto all’indennità 396
9.1. Data da cui decorre il termine di decadenza 396
9.2. Requisiti della comunicazione dell’agente 396
10. Il diritto al risarcimento del danno 397
11. Aspetti fiscali dell’indennità di scioglimento del contratto 399
11.1. Imputazione in bilancio e competenza fiscale delle indennità 399
11.2. Obblighi in materia di ritenute 404
11.3. Regime IVA delle indennità 406
CaPItOLO 10 – Gli eventi sospensivi della prestazione
1. Premessa 408
2. L’obbligo di comunicazione al preponente 408
3. La regolamentazione collettiva 410
3.1. Malattia ed infortuno: la sospensione del rapporto 411
3.2. Continua: la sostituzione dell’agente 412
3.3. Continua: il superamento del termine massimo 413
4. Gravidanza e puerperio 414
5. Il trattamento assicurativo 415
5.1. Il trattamento assicurativo di fonte collettiva 416
5.2. Il trattamento assicurativo dell’Enasarco 418
CaPItOLO 11 – I rapporti con l’enasarco: il FIrr ed il trattamento di previdenza
1. Premessa 420
2. L’Enasarco e le sue peculiarità 420
3. Il Fondo Indennità Risoluzione Rapporto (FIRR) 423
3.1. Natura e misura dell’obbligo di accantonamento del FIRR 424
4. Il funzionamento del Fondo 426
4.1. Le modalità di versamento 427
4.2. Gli interessi sulle somme accantonate 429
4.3. La liquidazione dell’indennità 429
5. Il trattamento di previdenza 431
6. La previdenza di base 431
7. La previdenza integrativa 431
7.1. L’obbligo di iscrizione. 432
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8. La contribuzione previdenziale 434
8.1. Massimali provigionali e minimali contributivi 436
8.2. La liquidazione dei contributi previdenziali 439
9. Le prestazioni previdenziali 441
9.1. La pensione di vecchiaia 441
9.2. Altre prestazioni previdenziali 444
10. Le prestazioni assistenziali 445
CaPItOLO 12 – risoluzione delle controversie
1. Premessa 450
2. Disciplina speciale del processo del lavoro 450
2.1. Ambito di applicazione del rito del lavoro 450
2.2. La rivalutazione monetaria 452
3. La competenza territoriale 452
3.1. La competenza per territorio nei rapporti «parasubordinati» 452
3.2. La competenza per territorio nei rapporti non «parasubordinati» 452
3.3. Termine per eccepire l’incompetenza 453
4. Arbitrabilità delle controversie tra preponenti e agenti 453
5. L’efficacia di eventuali rinunzie o transazioni 454
6. Il privilegio sui crediti dell’agente in caso di fallimento del preponente 456
Parte III – aLtre FIGUre DI INterMeDIarI CaPItOLO 13 – Gli intermediari occasionali
1. Le varie tipologie contrattuali 462
1.1. Il contratto di mediazione 462
1.2. Il c.d. “sponsor” 466
1.3. Il procacciatore d’affari 467
1.4. I c.d. “non-circumvention and non-disclosure agreements” 469
2. Intermediari occasionali nei rapporti internazionali 471
3. Intermediari occasionali e processo del lavoro 472
4. Aspetti fiscali 472
CaPItOLO 14 – Gli incaricati alla vendita diretta a domicilio (L. n.173/2005)
1. La vendita diretta a domicilio 476
1.1. Premessa 476
1.2. Le normative di riferimento 477
1.3. Le definizioni della vendita a domicilio 479
1.4. Le fattispecie escluse dalla vendita a domicilio 483
1.5. Il divieto delle forme di vendita piramidali e dei giochi a catene 485
1.6. Gli elementi presuntivi delle vendite piramidali 485
1.7. Le sanzioni penali della L. 173/2005 per le vendite piramidali 486
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1.8. La normativa sanzionatoria del Codice del Consumo 486
2. Gli incaricati alla vendita diretta a domicilio 492
2.1. Premessa 492
2.2. La comunicazione degli elenchi all’Autorità di P.S. e la responsabilità
agli effetti civili della casa mandante 494
2.3. Il tesserino di riconoscimento 495
2.4. Le incompatibilità e i requisiti professionali 496
2.5. La promozione “diretta e indiretta” 497
3. Le quattro figure di incaricati di vendita diretta 499
3.1. L’incaricato subordinato 501
3.2. L’incaricato agente 505
3.3. L’incaricato abituale 508
3.4. L’incaricato occasionale 521
4. Le disposizioni particolari riguardanti l’attività degli incaricati 527
4.1. l divieto di imposizione dell’obbligo di acquistare beni, materiali e/o servizi 527
4.2. Il diritto dell’incaricato alla restituzione ed al rimborso dei beni e
materiali acquistati 527
4.3. L’obbligo dell’incaricato di attenersi alle modalità e condizioni gene-
rali di vendita 529
4.4. La esclusione della facoltà di riscossione 529
4.5. Il diritto ad un compenso provvigionale 530
4.6. La forma scritta dell’incarico 532
4.7. La libertà di recesso e il diritto di ripensamento 532
4.8. Le sanzioni 534
Parte IV – I CONtrattI CON I rIVeNDItOrI CaPItOLO 15 – Il contratto di concessione di vendita
1. Il contratto di concessione di vendita in generale 538
1.1. Caratteristiche del contratto di concessione 538
1.2. Distinzione rispetto al “cliente abituale” 539
1.3. Natura giuridica del contratto di concessione di vendita 542
2. Diritti ed obblighi delle parti 544
2.1. L’obbligo del concedente di tutelare gli interessi del concessionario 545
2.2. L’obbligo del concessionario di promuovere le vendite 546
2.3. Estensione dell’obbligo promozionale eventualmente pattuito 547
2.4. La previsione di minimi d’acquisto 548
2.5. L’esclusiva reciproca 550
2.6. L’esclusiva di zona 551
2.7. L’obbligo di non distribuire prodotti concorrenti 557
2.8. La fornitura dei prodotti al concessionario 559
2.9. La disciplina applicabile ai singoli contratti di vendita 561
3. Durata e scioglimento del contratto 563
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4. La protezione riconosciuta nel contratto di concessione di vendita in alcu-
ne legislazioni straniere 569
5. Aspetti fiscali 571
CaPItOLO 16 – Il contratto di franchising
1. Il franchising in generale 577
2. Le origini del franchising 577
3. La nozione economico-sociale del franchising 578
4. Gli interventi legislativi in materia di franchising 580
4.1. Il franchising nelle leggi nazionali 580
4.2. La legge modello dell’Unidroit 582
4.3. La L. 06/05/2004, n. 129 582
5. La nozione di franchising accolta nella L. n. 129/2004 582
5.1. Contratto tra due “soggetti giuridici” economicamente e giuridicamente indipendenti 583
5.2. Concessione della disponibilità di diritti di proprietà industriale o intellettuale 586
5.3. Il corrispettivo a carico del franchisee 587
5.4. Inserimento dell’affiliato in un «sistema» costituito da una pluralità di affiliati 587
5.5. Commercializzazione di beni o servizi 588
6. Gli elementi desumibili dall’art. 3, comma 4 589
6.1. La distinzione tra elementi essenziali ed eventuali 589
6.2. Individuazione degli elementi essenziali risultanti dall’art. 3, comma 4 589
6.3. Individuazione degli elementi eventuali risultanti dall’art. 3, comma 4 593
7. Forme particolari di franchising 595
7.1. Il master franchising 595
7.2. Il corner franchising 596
8. Forma e contenuto del contratto di franchising 597
8.1. Il requisito della forma scritta 597
8.2. Conseguenze del requisito della forma scritta 597
8.3. Il problema della conversione del contratto di franchising nullo 598
9. Obblighi delle parti nella fase che precede la conclusione del contratto 599
9.1. Premessa: obblighi di informazione in generale e informazioni da
dare nel contratto (e relativi allegati) 599
9.2. Obblighi di informazione precedenti alla sottoscrizione del contratto . 600
9.3. L’obbligo di disclosure dei franchisors operanti all’estero 604
9.4. L’obbligo «generale» di correttezza e di informazione precontrattuale 606
10. Conseguenze della violazione degli obblighi di informazione 608
10.1. Mancanza di una previsione legislativa specifica 608
10.2. L’interpretazione della giurisprudenza 609
11. Altri aspetti disciplinati dalla L. n. 129/2004 610
11.1. Sperimentazione preventiva della formula commerciale 610
11.2. Durata e cessazione del contratto 612
11.3. L’obbligo dell’affiliato di non trasferire la sede 614
SOMMARIO
11.4. L’obbligo del franchisee di rispettare il segreto 615
11.5. La disciplina della conciliazione 615
12. Aspetti relativi alla location del punto vendita 616
12.1. Coordinamento col contratto di locazione stipulato col franchisee 616
12.2. Affitto di azienda 617
12.3. Contratto di locazione dei locali in capo al franchisee 618
13. Franchising e fallimento 618
14. Il contratto internazionale di franchising 619
14.1. La legge applicabile al contratto di franchising 620
14.2. La legge applicabile alla fase precontrattuale 620
14.3. Norme di applicazione necessaria 622
14.4. Foro competente 623
14.5. La scelta del foro 624
14.6. I c.d. fori alternativi 624
14.7. L’efficacia di eventuali clausole di arbitrato internazionale 625
15. Aspetti fiscali 625
CaPItOLO 17 – altri contratti di distribuzione
1. Il contratto di somministrazione 630
1.1. Contratti che implicano una fornitura continuativa di prodotti 630
2. I contratti di acquisto esclusivo 630
2.1. Le diverse funzioni che può assumere l’esclusiva d’acquisto 630
2.2. Esclusive d’acquisto intese a vincolare i dettaglianti ad un fornitore 631
3. I contratti di distribuzione selettiva 632
3.1. Caratteristiche generali 632
3.2. I diversi tipi di selezione dei punti vendita 633
3.3. Caratteristiche particolari dei contratti di distribuzione selettiva 634
Parte V - La NOrMatIVa ANTITRUST
CaPItOLO 18 – La normativa antitrust in generale
1. Premessa: normativa europea e normativa interna italiana 640
2. Il divieto delle intese 641
2.1. L’applicazione dell’art. 101 TFUE: la nuova disciplina introdotta in
seguito alla c.d. «modernizzazione» 641
2.2. I presupposti per l’applicazione del divieto delle intese 644
3. Accordi che non rientrano sotto il divieto dell’art. 101, par. 1 644
3.1. Situazioni in cui manca una pluralità di imprese: accordi tra società
del medesimo gruppo 645
3.2. Situazioni in cui manca un accordo tra imprese: comportamenti
unilaterali 648
3.3. Accordi che non incidono sul commercio tra Stati membri 650
SOMMARIO
3.4. Accordi che non incidono in modo sensibile sul mercato (c.d. intese
«minori») 651
3.5. Accordi rientranti sotto la c.d. rule of reason 656
4. Accordi esentati sulla base dell’art. 101, par. 3, TFUE 660
4.1. Applicazione dell’esenzione in via individuale 660
4.2. I regolamenti di esenzione per categoria 661
4.3. I regolamenti di esenzione nel settore della distribuzione 662
5. Il Regolamento n. 330/2010 sulle intese verticali 662
5.1. Caratteristiche generali 663
5.2. Gli “orientamenti” (guidelines) sulle restrizioni verticali 664
CaPItOLO 19 – La normativa antitrust applicabile ai singoli contratti
1. La normativa applicabile agli agenti di commercio ed altri intermediari 668
1.1. Il punto di partenza: l’agente come ausiliario del preponente 668
1.2. Distinzione tra «veri» contratti di agenzia e contratti di agenzia
soggetti al divieto delle intese 669
1.3. Applicabilità parziale del divieto delle intese ai “veri” agenti 683
1.4. Il regime applicabile ai contratti di agenzia rientranti sotto il divieto
delle intese 685
1.5. Conclusioni 689
2. La normativa antitrust applicabile ai contratti di concessione di vendita (distribuzione) 690
2.1. Evoluzione storica: esclusive “aperte” ed esclusive “chiuse” 690
2.2. Il caso Grundig 691
2.3. La sentenza Technique Minière 692
3. Continua: i contratti di concessione di vendita nel Regolamento n. 330/2010 693
3.1. Il regime dell’esclusiva 694
3.2. Restrizioni territoriali e di clientela; le vendite attive e passive 695
3.3. I divieti di esportazione e misure analoghe 701
3.4. L’obbligo di non concorrenza nel xxxxx xxx xxxxxxxxx 000
0.0. L’obbligo di non concorrenza postcontrattuale 708
3.6. I prezzi imposti 708
3.7. Il regime applicabile agli accordi che superano la soglia di mercato
del 30% 709
4. La disciplina antitrust dei contratti di acquisto esclusivo 710
4.1. Primi sviluppi giurisprudenziali sull’effetto cumulativo 711
4.2. La sentenza Xxxxxxxxx 712
4.3. Successivi sviluppi nel settore della birra 714
4.4. La giurisprudenza relativa al settore dei gelati 714
5. La disciplina antitrust dei contratti di distribuzione selettiva 717
5.1. I precedenti della Commissione e la giurisprudenza della Corte 717
5.2. La distribuzione selettiva nel Reg. n. 330/2010 719
6. La normativa antitrust applicabile ai contratti di franchising 726
6.1. La giurisprudenza della Corte: il caso Pronuptia 726
6.2. Continua: le clausole cui non si applica il divieto delle intese 727
SOMMARIO
6.3. Continua: le clausole vietate dall’art. 101, § 1 730
6.4. Il franchising nel Reg. n. 330/2010 732
6.5. Il regime applicabile alle singole clausole 735
6.6. La normativa antitrust italiana 739
Parte VI – La DIStrIBUZIONe SU INterNet
CaPItOLO 20 – La distribuzione su internet da parte del fabbricante/preponente
1. Diverse modalità di operare tramite internet 746
1.1. Vendita diretta dal proprio sito 746
1.2. Vendita tramite portali che agiscono come intermediari 746
1.3. Vendita tramite portali re-tailers, ecc. 747
2. Il coordinamento con l’eventuale rete esistente 747
2.1. La scelta commerciale 747
2.2. L’aspetto legale: esclusive concesse ad agenti e rivenditori 748
3. Le modalità di vendita su internet 751
3.1. La normativa applicabile 751
3.2. Le prescrizioni da rispettare 754
3.3. La risoluzione delle controversie 756
4. Aspetti fiscali 760
CaPItOLO 21 – La distribuzione su internet da parte dell’agente rivenditore
1. Il diritto dell’agente/rivenditore di vendere tramite internet 766
1.1. Possibilità di vietare all’agente l’uso di internet 766
1.2. Divieto di impedire la vendita su internet ai rivenditori 767
Indice analitico 781