INDICE
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1. RICHIAMI NORMATIVI SULLA POSA IN OPERA DEL SERRAMENTO
1.1 Norma UNI 10818 “Linee guida generali per la posa in opera”
1.2 Il difetto di posa in opera secondo il DL 24/2002: “Legge sulla garanzia del prodotto”
1.3 Marcatura CE: richiamo alla posa del serramento
2. IL CONTRATTO D’APPALTO PER LA POSA IN OPERA DEI SERRAMENTI
3. I MATERIALI PER LA POSA
3.1 Le caratteristiche dei materiali
3.2 I prodotti
4. IL GIUNTO DI DILATAZIONE TRA LA FINESTRA E L’OPERA MURARIA
4.1 Il dimensionamento del giunto di dilatazione
4.2 La struttura del giunto di dilatazione
5. IL FALSO TELAIO
5.1 Generalità
5.2 Tipologie di falso telaio
5.3 Falso telaio e materiali
6. IL FISSAGGIO DEL SERRAMENTO
6.1 La disposizione dei punti di ancoraggio
6.2 Il sistema di fissaggio del telaio
6.3 Il fissaggio in sicurezza del telaio
6.4 I riferimenti normativi italiani
7. ISTRUZIONI PER LA POSA IN OPERA DEL SERRAMENTO
7.1 La posa del serramento sul vano di nuova realizzazione
7.1.1 Azioni preliminari all’installazione
7.2 La posa del serramento in battuta su spalletta a centro muro
7.3 La posa del serramento in battuta su spalletta a filo interno muro
7.4 La posa del serramento sul vano finestra in luce
7.5 La posa del monoblocco con il telaio della persiana
7.5.1 Il monoblocco in battuta a filo esterno muro
7.5.2 Il monoblocco in battuta a filo interno muro
7.6 La posa del serramento nella ristrutturazione
8. CONTROLLI FINALI DI FUNZIONAMENTO DEL SERRAMENTO INSTALLATO
9. PIANO DELLA SICUREZZA E TRATTAMENTO DEI MATERIALI IN CANTIERE
9.1 Il Piano Operativo della Sicurezza (POS)
9.2 Il collocamento dei materiali nel magazzino del cantiere
9.3 Materiali per l’assemblaggio e la manutenzione dei serramenti
10. IL POSATORE E LA COMUNICAZIONE AZIENDALE
10.1 La posa nell’ambito della cantieristica
10.2 La posa nell’ambito del privato
PREFAZIONE
La posa in opera rappresenta uno degli aspetti più sentiti dagli operatori del settore dei serramenti ed in particolare dai produttori di finestre. Le verifiche sui cantieri evidenzia- no che la maggior parte delle anomalie funzionali, oggetto di contestazioni, sono da imputare a problemi derivanti dai sistemi di posa in opera, a causa del degrado funzionale del collegamento tra il vano murario e l’infisso.
E’ quindi fondamentale adottare sistemi di installazione che, dal punto di vista progettuale e costruttivo, possano garantire le prestazioni del serramento posato per quanto riguarda l’integrità della realizzazione, la sicurezza ed il benessere dell’utente.
Nel presente manuale vengono illustrate le metodologie e le caratteristiche dei materiali da utilizzare per una corretta
installazione del serramento; gli esempi pratici delle opera- zioni da effettuare in cantiere, semplificate con le sequenze fotografiche, danno concretezza agli argomenti trattati.
La normativa italiana e comunitaria, che definisce le respon- sabilità dei partecipanti al processo di posa del serramento, viene riportata nel relativo capitolo di questo manuale con i riferimenti necessari per la definizione degli obblighi a cui ognuno deve rispondere.
Il documento è completato con la descrizione delle opera- zioni da effettuare in cantiere sui materiali per la posa e sui serramenti stessi, allo scopo di garantire il massimo livello qualitativo del risultato finale.
1. RICHIAMI NORMATIVI SULLA POSA IN OPERA DEL SERRAMENTO
La normativa italiana sulla posa in opera del serramento prende in esame gli obblighi dei partecipanti al processo di installazione e definisce le responsabilità nel caso di anoma- lie dovute ad una posa errata del serramento. Nei paragrafi seguenti vengono riportati i riferimenti, sia normativi che legislativi, necessari per la definizione delle responsabilità degli attori del processo di posa; questi documenti debbono essere tenuti in debita considerazione dai diversi operatori durante lo svolgimento della propria attività.
1.1 Norma UNI 10818 “Linee guida gene- rali per la posa in opera”
Definizione delle responsabilità secondo la UNI 10818: un accenno doveroso all’aspetto normativo che definisce le responsabilità degli attori del processo della posa in opera impone di parlare della norma UNI 10818 “Finestre, porte e schermi. Linee guida generali per la posa in opera”. Tale norma deve essere considerata come una guida allo svi- luppo delle diverse fasi della posa dei serramenti, in quanto individua le competenze ed i limiti dei diversi operatori che intervengono nel processo.
La norma UNI 10818 punta ad approfondire gli aspetti orga- nizzativi e di responsabilità degli addetti ai lavori (più che gli aspetti tecnici della posa in opera) e definisce le competenze e le responsabilità del progettista, del direttore lavori, del pro- duttore dei serramenti, del rivenditore, dell’installatore e del costruttore edile. La norma indica per ognuno di questi sog- getti i limiti delle diverse aree di responsabilità rispetto alle diverse fasi della posa (progettazione, costruzione dei vani,
installazione del prodotto, controlli e verifiche, ecc.) e forni- sce utili indicazioni rispetto alle diverse tipologie di contratto, tra cui oneri, prestazioni, collaudi, assistenze, interventi post- installazione, ecc.
In sostanza, la norma UNI 10818 rappresenta un supporto fondamentale per la definizione delle procedure operative per la posa dei serramenti, per l’elaborazione di una speci- fica documentazione contrattuale e nei casi di contenzioso in seguito ad anomalie del prodotto posato, occasione nella quale viene obbligatoriamente presa come riferimento per la definizione delle responsabilità.
Definizione dei materiali e dei metodi di posa del serra- mento secondo la UNI 10818: secondo la norma UNI 10818 l’appaltatore della posa (che può coincidere con il produttore dei serramenti o con il rivenditore) è obbligato a fornire al posa- tore precise direttive di installazione del serramento. A titolo di esempio, vengono riportati i passi della norma più significativi.
Art. 7.4 Fissaggio del serramento
“Il fissaggio dell’infisso alla muratura deve avvenire secondo le modalità indicate dal produttore”:
- numero di fissaggi lungo il perimetro del telaio;
- distanza tra i fissaggi;
- distanza tra il fissaggio e l’angolo dell’infisso;
- posizionamento del punto di fissaggio rispetto alla cerniera.
Art. 7.5 Realizzazione dei giunti
“La realizzazione dei giunti deve essere effettuata per se- parare l’ambiente interno dall’ambiente esterno nel modo più efficace con tecniche, metodologie e materiali come da prescrizione del produttore”.
Art. 8. Documentazione
“Il produttore deve fornire all’installatore tutte le istruzioni per una posa corretta dell’infisso in relazione al tipo di vano previsto”.
1.2 Il difetto di posa in opera secondo il DL 24/2002: “Legge sulla garanzia del prodotto”
La direttiva comunitaria 1999/44/CE, che riguarda gli aspet- ti della vendita e delle garanzie di consumo, è stata recepita in Italia con il Decreto Legislativo N. 24 del 2 febbraio 2002. Tale decreto può essere applicato anche alla fornitura e posa in opera del serramento per le motivazioni riportate di seguito.
La garanzia sulla funzionalità del prodotto: in caso di problemi causati dalla funzionalità del prodotto, l’acquirente ha 2 anni e 2 mesi di tempo per elevare una contestazione ed il fornitore deve risponderne (a proprie spese) ripristi- nando la conformità del bene mediante la riparazione, la sostituzione o, in casi particolari, mediante il congruo indennizzo.
Il difetto di posa in opera: il difetto che deriva dall’imperfet- ta installazione del bene è equiparato ad un difetto del bene acquistato quando l’installazione è compresa nel contratto di vendita. Quindi, se si manifesta un difetto di posa in opera del serramento nei primi 24 + 2 mesi dall’installazione, il ven- ditore è tenuto a risponderne e può, eventualmente, rivalersi sul montatore nel caso questo non abbia utilizzato i prodotti indicati oppure non abbia seguito correttamente le indicazioni per la posa in opera.
1.3 Marcatura CE: richiamo alla posa del serramento
Nella norma europea EN 14351: ”Windows and external pedestrian doors – Product standard”, che rappresenta il riferimento della marcatura CE del serramento, si specifica (come riportato di seguito nel punto 6) la necessità di fornire, a chi si occuperà della posa, tutte le informazioni relative alle modalità per eseguirla correttamente.
Art. 6. Installazione, manutenzione e cura
“Il Serramentista, nel caso non effettui direttamente la posa, deve fornire istruzioni scritte e precise ai montatori”.
2. IL CONTRATTO D’APPALTO PER LA POSA IN OPERA DEI SERRAMENTI
La normativa UNI 10818 impone al fornitore dei serramenti di conferire al posatore le modalità generali di posa in opera del prodotto. Per tale motivo le forniture di finestre devono obbligatoriamente essere accompagnate dalle indicazioni tecniche per l’installazione dei manufatti. Il normale contratto tra il fornitore ed il posatore deve quindi contenere anche un accordo (contratto tecnico) sulle modalità con le quali deve avvenire la posa dei serramenti forniti e tale accordo deve essere sottoscritto da entrambe le parti.
Il contratto tecnico di posa, la cui estensione e validità è da definire a seconda della tipologia dei lavori di posa, del tipo
di rapporto lavorativo e della frequenza di prestazione tra le parti, potrà avere una validità temporale definita e rinnovabile periodicamente a seconda dell’evoluzione del rapporto tra i contraenti.
Nel prospetto seguente viene riportato il “CONTRATTO D’APPALTO PER LA POSA IN OPERA DEI SERRAMENTI”
da sottoscrivere tra le parti e da allegare alle indicazioni tec- niche che il posatore deve obbligatoriamente rispettare, pena il non riconoscimento di eventuali vizi legati ai difetti di posa.
Logo aziendale
CONTRATTO D’APPALTO PER LA POSA IN OPERA DEI SERRAMENTI
Luogo: ....................................................................
Data:........................................................................
Spettabile:…. (nome della ditta che opera il montaggio del serramento).
In relazione ai contenuti della norma UNI 10818 “Linee guida generali per la posa in opera” ed in base alle responsabilità che la stessa norma attribuisce al fornitore dei serramenti ed all’installatore in termini di:
- indicazioni per il fissaggio del telaio alla muratura,
- indicazioni per la formazione dei giunti tra il telaio e la muratura,
richiediamo che i serramenti a Voi forniti vengano posati in ottemperanza delle indicazioni tecniche allegate. Tali indicazioni sono riferite ai materiali, ai metodi ed alle precauzioni da utilizzare per il raggiungimento delle migliori prestazioni del serra- mento in opera.
Vogliamo altresì sottolineare la nostra intenzione a non corrispondere la cifra pattuita per la posa (a meno di smontaggio e nuova posa degli elementi) nel caso di ispezione sul cantiere e riscontro dell’utilizzo di materiali, o di metodi, difformi da quanto concordato.
Cordiali saluti.
.....................................................................................
Timbro e firma del titolare della ditta che fornisce i serramenti.
Io sottoscritto.............................................................. titolare della ditta (installatrice dei serramenti) dichia-
ro di aver letto e compreso tutte le indicazioni riportate nel presente documento e mi impegno a posare le finestre utilizzando i metodi ed i materiali suggeriti.
In fede………..
Timbro e firma del titolare della ditta che installa i serramenti.
3. I MATERIALI PER LA POSA
3.1 Le caratteristiche dei materiali
Nella posa in opera del serramento la scelta dei materiali rappresenta un momento di fondamentale importanza per la buona riuscita delle operazioni di installazione. L’uso di pro-
dotti non adatti può determinare l’insuccesso della posa, che si manifesta con anomalie funzionali riscontrabili anche dopo lunghi periodi dal montaggio del serramento. La tabella ripor- tata di seguito riassume le caratteristiche principali dei prodotti idonei per l’ottenimento di una posa del serramento ad arte.
Prodotto | Caratteristiche tecniche | ||
Sigillante siliconico | Silicone alcossilico a polimerizzazione neutra | Addizionato con promotore di adesività (primer) | • Ancoraggio tenace sui substrati del giunto (materiali del vano murario e profili in PVC) • Resistenza agli agenti atmosferici, allo smog ed ai prodotti chimici usati per la pulizia dell’infisso • Basso ritiro • Basso contenuto di olii siliconici (non macchia i marmi) |
Sigillante acrilico | Sigillante acrilico a dispersione | • Versione con finitura liscia • Versione granulare per imitazione superficie intonaco | • Ancoraggio tenace sui substrati del giunto (materiali del vano murario e profili in PVC) • Stabilità agli agenti atmosferici • Sovraverniciabile con pittura murale |
Schiuma poliuretanica | Schiuma fonoassorbente coibentante | Schiuma poliuretanica monocomponente riempitiva | • Assenza di ritiri dai supporti • Assenza di rigonfiamento dopo l’indurimento anche sotto forte sollecitazione termica • Versione invernale addizionata di propellente per l’erogazione a basse temperature |
Fondo giunto | Tondino in PE espanso per la creazione della base per il cordolo di silicone | Diametro del tondino: a seconda della larghezza della fuga | |
Nastro sigillante precompresso | Nastro bitumato sigillante espandibile | Densità e rapporto di espansione a seconda della larghezza della fuga | Con superficie di contatto adesivata per il posizionamento |
Vite per fissaggio telaio | Vite a tutto filetto per fissaggio a muro su materiali diversi | • Diametro: 7,5 mm • Lunghezza: a seconda della profondità di fissaggio | • Testa cilindrica • Trattamento superficiale anticorrosivo |
Ancorante chimico per cardine | Resina per il fissaggio struttu- rale del cardine a muro. | Necessario per consolidare i fissaggi su tutti i tipi di mura- tura, in particolare su mattone forato. | Da abbinare alla bussola retinata apposita. |
Tabella: materiali per la posa del serramento.
3.2 I prodotti
Sigillante siliconico
Schiuma poliuretanica e pistola con cannula per la schiumatura del giunto
Fondo giunto in polietilene espanso Nastro pre-compresso Viti per il fissaggio del telaio al muro
Sigillante acrilico con finitura liscia e granulare
Ancorante chimico per cardine con bussola
4. IL GIUNTO DI DILATAZIONE TRA LA FINESTRA E L’OPERA MURARIA
4.1 Il dimensionamento del giunto di dila- tazione
La larghezza della fuga tra il telaio della finestra ed il vano murario rappresenta un particolare importante nella progetta- zione della posa, in quanto tale elemento deve consentire le
variazioni dimensionali dei profili del telaio, causate dai mu- tamenti della temperatura, e deve assorbire le sollecitazioni provocate dai movimenti della muratura. Nelle tabelle ripor- tate di seguito vengono indicate le larghezze minime delle fughe da assicurare, a seconda del colore della superficie del profilo e della lunghezza dell’elemento.
| |||||
Lunghezza dell’elemento | Fino a 1,5 m | Fino a 2,5 m | Fino a 3,5 m | Fino a 4,5 m | |
Larghezza minima della fuga b (mm) | PVC chiaro | 10 mm | 15 mm | 20 mm | 25 mm |
PVC scuro | 15 mm | 20 mm | 25 mm | 30 mm |
Tabella: larghezza minima del giunto di dilatazione.
4.2 La struttura del giunto di dilatazione
Per garantire la tenuta all’acqua, all’aria ed al rumore, il giunto deve essere realizzato con materiali e modalità tali da assicurare integrità nel tempo anche in presenza di deforma- zioni. A titolo di esempio, il giunto di dilatazione per la posa del telaio in luce è costituito dai seguenti componenti:
- cordolo di silicone esterno “a vista” con una grande re- sistenza agli agenti atmosferici, buona elasticità e buona adesione alle pareti del giunto;
- schiuma poliuretanica con funzioni riempitive e di iso- lante termo-acustico;
- supporto di fondo giunto di diametro opportuno che, inserito nella fuga, esercita sulle pareti una pressione tale da resistere all’iniezione della schiuma e permette di fis- sare la profondità di inserimento del sigillante conferendo ad esso la libertà di dilatazione o di contrazione;
- cordolo di sigillante acrilico interno per separare il giunto dall’atmosfera dell’abitazione.
Figura: sezione del giunto di dilatazione coibentato e sigillato.
5. IL FALSO TELAIO
5.1 Generalità
Il falso telaio, realizzato con materiali e geometrie diverse a seconda della struttura della muratura e della composi- zione del serramento (telaio singolo, con zanzariera, guida tapparella, monoblocco persiana, ecc.), ha, come funzione primaria, la riquadratura del foro murario e la creazione di un riferimento definito per la posa del telaio. Le svariate forme di falso telaio disponibili permettono di risolvere nel migliore dei modi un ampio spettro di esigenze costruttive agevolando la fase di posa del serramento. Di seguito alcune indicazioni sulle caratteristiche funzionali del falso telaio.
Stabilità e trasporto del falso telaio:
• per evitare danneggiamenti alla struttura del falso telaio durante il trasporto e durante l’installazione è necessario applicare un numero sufficiente di distanziatori intermedi (un distanziatore per le finestre e due per le porte finestre);
• nel caso di falsi telai in lamiera, deve essere utilizzato ma- teriale zincato per evitare la corrosione dovuta agli agenti atmosferici.
Ancoraggio delle zanche di fissaggio:
• tutti gli elementi di fissaggio dei falsi telai alla muratura (zanche di ancoraggio) devono essere vincolati salda- mente utilizzando leganti cementizi;
• ogni procedura che può ridurre l’aggrappaggio del falso telaio alla muratura è da evitare assolutamente (uso di schiume per il fissaggio, eliminazione delle apposite zan- che di ancoraggio o uso di altri metodi che non garanti- scono l’accoppiamento meccanico).
Indicazioni di posa del falso telaio per l’impresa edile: tutte le indicazioni per la corretta posa del falso telaio devono essere fornite all’impresa edile tramite prospetti chiari, che riportino le dimensioni finali del vano finestra come illustrato negli schemi seguenti.
Figura: sezione verticale del vano murario con falso telaio ed intonacatura.
Caratteristiche funzionali del falso telaio posato
Il falso telaio posato deve rispondere alle seguenti caratteri- stiche finali:
- stabilità meccanica ed aggrappaggio alla muratura,
- ortogonalità dei lati,
- piombo e livello,
- pulizia della superficie (esente da tracce di intonaco, chio- di o altro).
Rilievi delle misure per la realizzazione del serramento. I rilievi delle misure del vano finestra per la realizzazione del serramento devono essere effettuati dopo la posa del falso telaio, per eliminare fonti di errore legate all’installazione o dovute a modifiche progettuali della geometria del vano rea- lizzate in corso d’opera.
5.2 Tipologie di falso telaio
Figura: sezione orizzontale del vano murario con falso telaio
ed intonacatura. Figura: falso telaio in lamiera zincata.
Figura: falso telaio in legno.
Figura: falso telaio in legno-alluminio.
5.3 Falso telaio e materiali
Il falso telaio, a seconda della geometria e del materiale di cui è costituito, può rappresentare un pericoloso “ponte” di tra- smissione termica tra l’ambiente esterno e l’ambiente interno che si manifesta, in situazioni particolari, con la formazione di muffe o dannosi affioramenti dalla muratura in corrispon- denza del bordo del telaio. Al fine di evitare tali inconvenienti è necessario scegliere il falso telaio idoneo dal punto di vista del materiale e della geometria.
• Il PVC ed il legno rappresentano, a differenza della lamie- ra metallica, ottimi isolanti termici e come tali non disper- dono calore dalla sezione interessata.
• In ambienti aggressivi, come nelle zone costiere, la sta- bilità chimica del falso telaio è importante; il falso telaio in PVC è certamente una valida soluzione per l’inerzia che lo contraddistingue.
• Nel caso di falso telaio in lamiera è importante non met- tere in comunicazione diretta l’ambiente esterno con l’interno, ma adottare accorgimenti per evitare il ponte termico.
Figura: falso telaio in PVC.
6. IL FISSAGGIO DEL SERRAMENTO
6.1 La disposizione dei punti di ancoraggio
Le forze agenti sul serramento durante il normale utilizzo devono essere trasferite al corpo dell’edificio in maniera efficace e sicura; gli elementi di fissaggio del telaio devono quindi essere progettati e realizzati in modo tale che venga garantita la funzionalità, salvaguardando la sicurezza degli utenti. Per tale motivo la tipologia di fissaggio da utilizzare per ancorare il telaio alla costruzione deve essere valutata sulla base di alcuni fattori critici, quali:
- dimensioni, tipologia e peso del serramento,
- geometria del telaio,
- geometria e composizione della muratura,
- situazione costruttiva (edificio nuovo o ristrutturazione).
Negli schemi seguenti vengono riportate le modalità gene- rali di fissaggio del telaio del serramento alla muratura; in particolare devono essere rispettate le seguenti indicazioni generali:
1. la distanza tra i singoli punti di fissaggio non deve essere superiore a 700 mm;
2. la distanza tra il punto di fissaggio e l’angolo interno del serramento (o la giunzione del piantone) deve essere compresa tra 100 mm e 150 mm;
3. su ogni lato del telaio dei serramenti di piccole dimensioni devono essere previsti almeno due punti di ancoraggio alla muratura;
4. al fine di garantire un regolare trasferimento dei carichi dall’anta al telaio, i punti di fissaggio devono essere pre- visti in corrispondenza degli incontri e delle cerniere.
Interassi per i punti di fissaggio:
A< 700 mm
100 mm < E < 150mm
Punto di fissaggio
Figura: distanza tra i punti di fissaggio del telaio.
6.2 Il sistema di fissaggio del telaio
Il sistema di fissaggio del telaio alla muratura deve garantire un ottimo ancoraggio su ogni tipo di supporto murario (late- rizio, calcestruzzo, legno, falso telaio, ecc.). L’utilizzo delle viti a tutto filetto per il fissaggio a muro assicura stabilità e sicurezza in ogni condizione, sia sulle nuove realizzazioni, che nel caso di restauro.
Figura: vite a tutto filetto per fissaggio a muro ed inserto.
La vite a tutto filetto ha una tenuta superiore alle normali viti autofilettanti, grazie al diametro ed alla lunghezza maggiori. L’uso della vite a tutto filetto non prevede l’inserimento di alcun tassello nel muro e non necessita di spessoramento del telaio durante il fissaggio; per tale motivo il sistema è di semplicissima esecuzione e funziona tanto meglio quanto più è solido il giunto murario attorno alla finestra.
Nel caso di installazione sul falso telaio, le viti a tutto filetto consentono il fissaggio del telaio direttamente al muro, pas- sando per il contro-telaio, con doppia garanzia di tenuta. Questo è molto importante quando le finestre sono di grandi dimensioni, nelle zone ventose e quando il falso telaio è fis- sato al muro in modo approssimativo.
La profondità di avvitamento
Nella tabella sottostante viene riportata la profondità di avvita- mento minima per la vite a tutto filetto su muri di varia natura.
Figura: profondità di avvitamento minima per la vite a tutto filetto su supporti di varia natura.
La foratura ed il fissaggio
La pre-foratura del telaio effettuata in produzione con punta da 6,0 mm e con gli interassi indicati nel paragrafo 6.1 con- sente di risparmiare tempo sul sito di posa e di procedere con le operazioni di installazione in maniera spedita. Dopo avere centrato e messo a piombo ed a livello il telaio nel vano, viene effettuata la foratura con una punta da 6,0 mm (o 6,3 mm nel caso di materiali duri, quali calcestruzzo o granito). La fase di avvitamento della vite deve avvenire in modo uni- forme e senza tensione, impiegando avvitatori con limitatore di coppia.
Lo schema riportato nell’immagine seguente rappresenta la sezione di fissaggio del telaio per la determinazione della lunghezza utile della vite ed evidenzia che la profondità di foratura deve essere almeno 30 mm maggiore rispetto alla profondità di avvitamento.
Figura: sezione di fissaggio del telaio.
6.3 Il fissaggio in sicurezza del telaio
Ancoraggio sul falso telaio
Il falso telaio non costituisce un elemento di ancoraggio “si- curo” in maniera assoluta, in quanto la tenuta meccanica allo
Figura: ancoraggio della vite a tutto filetto sul falso telaio e sulla muratura.
strappo tra falso-telaio e muratura è influenzata da vari fattori costruttivi (geometria e materiale del falso telaio, numero del- le zanche di fissaggio, legante utilizzato per l’ancoraggio del- la xxxxx del falso telaio alla muratura, ecc.). Per assicurare un idoneo grado di ancoraggio del telaio in ogni condizione, è consigliabile utilizzare viti di fissaggio che, oltre ad ancorarsi sul falso-telaio, vengano fissate anche alla muratura. Sulla base della sezione illustrata si consiglia, quindi, di verificare la lunghezza minima della vite da usare per rispondere a tale indicazione.
Tipologie di fissaggio del telaio non ammesse:
- il fissaggio del telaio alla muratura deve sempre essere effettuato meccanicamente: per il fissaggio non è am- messo l’uso di materiali espansi, colle o simili;
- non è assolutamente ammesso l’impiego di chiodi per fissare il telaio alla muratura.
Fissaggio della traversa superiore in presenza di av- volgibili: se le finestre vengono installate insieme ad un cassonetto per avvolgibili, il fissaggio verso l’alto risulta pro- blematico indipendentemente dal tipo di cassonetto adottato (cassonetto di rivestimento o cassonetto fissato all’architra- ve). In questo caso il telaio superiore va verificato dal punto di vista statico, per assicurare la stabilità necessaria della traversa superiore.
Fissaggio dei serramenti antieffrazione: per l’installazio- ne di una finestra antieffrazione è richiesta la possibilità di fissare in modo stabile il telaio alla muratura e di assorbire presunti carichi in caso di effrazione. Alcune accortezze da adottare durante il montaggio permettono di ottenere un buon risultato finale:
- in corrispondenza dei riscontri antintrusione è necessario prevedere un fissaggio supplementare;
- in corrispondenza dei punti di chiusura e delle cerniere l’intercapedine tra il telaio fisso ed il controtelaio deve essere riempita per tutta la larghezza del profilo con ma- teriali resistenti alla compressione (tasselli in materiale plastico).
Figura: accorgimenti per il fissaggio dei serramenti antintrusione.
6.4 I riferimenti normativi italiani
In Italia i requisiti relativi al fissaggio dei componenti finestrati nelle costruzioni edilizie sono regolati dai seguenti decreti, circolari e norme:
- Legge n. 1086, 5 novembre 1971 – “Norme per la disci- plina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche”;
- D.M. 9 gennaio 1996 – “Norme tecniche per il calcolo delle strutture in cemento armato, precompresso e per le strutture metalliche”;
- D.M. 16 gennaio 1996 – “Criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi”;
- D.M. 26 gennaio 1996 – “Norme tecniche relative alle costruzioni antisismiche”;
- Circolare del Ministero per i LL.PP. 4 luglio 1996 n. 156 AAGG/STC - Istruzioni per l’applicazione delle “Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicu- rezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi“ di cui al D.M. 16 gennaio 1996.
7. ISTRUZIONI PER LA POSA IN OPERA DEL SERRAMENTO
In questo capitolo del manuale La Posa in Opera vengono illustrati e trattati gli esempi pratici di installazione del serra- mento nelle varianti costruttive ed applicative, con l’obiettivo di esemplificare i principi della tecnica di montaggio ed i
materiali da adottare per ottenere la posa del serramento ad arte.
I casi presi in esame riguardano queste differenti situazioni applicative.
Descrizione di posa | Sezione di attacco a muro |
In battuta su spalletta a centro muro | |
In battuta su spalletta a filo interno muro | |
Sul vano finestra in luce | |
Monoblocco in battuta a filo esterno muro |
Descrizione di posa | Sezione di attacco a muro |
Monoblocco in battuta a filo interno muro | |
Ristrutturazione |
7.1 La posa del serramento sul vano mu- rario di nuova realizzazione
7.1.1 Azioni preliminari all’installazione
Le prime operazioni da effettuare all’inizio del processo di posa della finestra riguardano la verifica dello stato del vano murario e l’abbinamento con il serramento da posare. Di seguito ven- gono riportate le descrizioni delle operazioni da effettuare in cantiere al fine di evitare inconvenienti nelle fasi successive.
Identificazione del serramento: controllare che il serra- mento sia esattamente quello che va posizionato nel foro
Figura: il codice riportato sul manufatto deve corrispondere con il riferimento del falso telaio e dell’abaco.
su cui si lavora. Leggere il numero riportato sul manufatto e verificare che corrisponda a quello riportato sul vano finestra e nell’abaco. In caso di dubbi contattare il produttore.
Verifica della stabilità del falso telaio: la stabilità del falso telaio deve essere verificata scrupolosamente prima del- l’inizio dei lavori di installazione del serramento. L’obiettivo della verifica è salvaguardare la salute e l’incolumità degli occupanti dell’abitazione e scongiurare distacchi dei punti di fissaggio del telaio della finestra durante il normale utilizzo. In caso di problemi è necessario contattare il produttore, l’impresa di costruzioni o il Direttore dei Lavori, per realizza- re azioni di consolidamento o installare nuovamente il falso telaio.
Pulizia e sgrassaggio del falso telaio e del davanzale: per garantire un perfetto ancoraggio del silicone sui ma- teriali del falso telaio, è necessario effettuare una serie di operazioni per eliminare fonti estranee inibitrici di adesio- ne; eliminare dal falso telaio eventuali chiodi o elementi metallici utilizzati per mantenerlo in squadra; procedere alla rimozione di eventuali resti di intonaco dal falso telaio utilizzando una spatola di acciaio; rimuovere le tracce di polvere con una spazzola a pelo morbido o utilizzando aria compressa. Nel caso di falso telaio in metallo e di davanzali in marmo o pietra è necessario procedere allo sgrassaggio mediante alcool. Se il falso-telaio o il davanzale sono umidi o bagnati è importante asciugarli con un phon o con l’aria compressa.
Controllo del filo a piombo sulla spalletta di battuta del falso telaio ad “elle”: controllare il filo a piombo su ambedue i montanti della spalletta, appoggiando inizialmente il livello sullo spigolo inferiore del montante (per questa ope- razione utilizzare uno strumento con lunghezza di almeno 80 cm).
Figure: accurata pulizia del vano finestra.
Figura: sgrassaggio del davanzale.
Prova di inserimento del serramento nella sede di posa: prima di procedere alle fasi di fissaggio e sigillatura del telaio è importante controllare che il serramento venga corretta- mente accolto nella sede. Provare quindi ad inserire il telaio nel vano e controllare che vi sia corrispondenza dimensiona- le tra il foro ed il serramento da applicare.
Figura: verifica del corretto accoglimento del telaio nel vano murario.
Figura: controllo del filo a piombo della spalletta di battuta.
• Tolleranze ammissibili per i difetti di filo a piombo: l’eventuale anomalia rilevata sul filo a piombo è trattabile con le modalità seguenti a seconda dell’entità del difetto riscontrato.
- Casi risolvibili con l’intervento del posatore: ogni difetto di piombo fino 10,0 mm/m dovrà essere corretto con l’inserimento di adeguati spessori tra il telaio e la spalletta.
- Casi non risolvibili con l’intervento del posatore: in caso di anomalie e difetti di piombo superiori a 10,0 mm/m, è necessario avvisare il produttore e l’impresario per la correzione del vano finestra.
• Modalità di correzione del fuori piombo:
- Se la spalletta pende verso l’esterno: procedere alla correzione del difetto del piombo posizionando sulla spalletta lo spessore di correzione fermato con il silicone in prossimità dell’estremità del livello.
Figura: correzione del filo a piombo della spalletta.
- Se la spalletta pende verso l’interno: posizionare il livello sullo spigolo in alto e procedere alla correzione del difetto nello stesso modo.
Figura: posizionamento dello spessore per la correzione del piombo.
7.2 La posa del serramento in battuta su spalletta a centro muro
Descrizione del vano finestra con la spalletta
- La sezione del vano: la posa in opera del serramento sul vano finestra con la “spalletta” comporta la messa in pra- tica di una serie di accorgimenti necessari per ottenere le migliori proprietà del serramento posato. Nel presente capitolo vengono prese in esame le principali operazioni di installazione della finestra sul vano con la spalletta ad “elle” e con davanzale inferiore.
Figura: vista del vano finestra.
Figura: sezioni del vano di installazione.
- Il davanzale di appoggio: per garantire le migliori pro- prietà di isolamento termico, il davanzale di appoggio deve essere costituito da due elementi distinti, in modo da evitare la conduzione diretta tra l’esterno e l’interno dell’abitazione. Tale interruzione può prevedere anche l’inserimento intermedio del falso telaio per fornire un ulteriore ancoraggio al telaio della finestra.
7.2.1 La creazione del giunto di sigillatura esterno
La sigillatura perimetrale
Prima di posare il telaio deve essere realizzato il giunto di sigillatura sull’aletta di battuta esterna e sul davanzale con lo scopo di:
- impedire il passaggio di aria, acqua e rumore dal giunto esterno;
- consentire il movimento elastico tra la parte muraria ed il telaio.
L’appoggio del telaio sul davanzale e la giunzione con i mon- tanti verticali delle spallette rappresentano due punti critici per la tenuta all’aria e all’acqua del serramento installato; è quindi necessario curare la creazione del giunto di sigillatura inferiore per evitare problemi di infiltrazione. Di seguito ven- gono illustrate le operazioni per una corretta sigillatura del perimetro del telaio.
Figura: taglio del beccuccio della cartuccia di silico- ne per la sigillatu- ra sul davanzale.
a. Creazione del cordolo di tenuta sulla spalletta Preparazione della cartuccia di silicone: tagliare il beccuc- cio a “fetta di salame” a circa 1 cm dall’estremità, in modo da realizzare un foro di 4 mm di diametro (questa forma del bec- cuccio ci aiuterà a lisciare il cordolo appoggiando lo spigolo del beccuccio sul piano durante l’estrusione).
Figura: taglio del beccuccio della cartuccia di silicone per la sigillatura perimetrale sulla spalletta.
Applicazione del silicone: il materiale viene applicato sulle tre spallette di battuta del vano finestra, estrudendo il pro- dotto con una velocità tale da formare un cordolo continuo di circa 8 mm di diametro al centro della spalletta.
b. Creazione del cordolo di tenuta sul davanzale Preparazione della cartuccia di silicone: per effettuare la sigillatura della traversa inferiore del telaio ed assicurare l’effetto barriera alle infiltrazioni è necessario applicare un cordolo di silicone con diametro maggiore rispetto a quello applicato sui lati della spalletta. E’ quindi necessario tagliare il beccuccio a “fetta di salame” a circa 3 cm dall’estremità ed appoggiare lo spigolo del beccuccio sul piano durante l’estru- sione. La velocità di estrusione deve essere tale da formare un cordolo continuo di circa 12 mm di diametro.
Figura: sezione della spalletta con il cordolo e siliconatura sull’aletta di battuta del vano finestra.
Figura: differenza di taglio dei beccucci per il davanzale e per la spalletta.
Applicazione del silicone: applicare un cordolo continuo di silicone sul davanzale, in modo che si trovi nella posizione in cui si troverà la mezzeria del traverso inferiore, e raccordare questo cordolo con quello applicato sulla spalletta verticale come indicato nel prossimo paragrafo.
Figura: applicazione del cordolo di tenuta sul davanzale in corrispondenza della mezzeria del telaio della finestra.
c. Raccordo del cordolo di silicone alle estremità del davanzale
L’operazione di raccordo del cordolo orizzontale con i mon- tanti verticali delle spallette deve essere effettuata secondo le modalità indicate negli schemi seguenti, per garantire la tenuta agli agenti atmosferici.
Figura: raccordo tra il cordolo verticale ed orizzontale in cor- rispondenza del davanzale.
7.2.2 Il posizionamento del telaio nel vano murario
a. Preparazione del telaio della finestra
Prima di procedere all’inserimento del telaio della finestra nel vano designato è necessario effettuare alcune importanti azioni descritte di seguito:
- pulire il perimetro del telaio dalla polvere e da eventuali altri materiali estranei, che potrebbero diminuire l’aggrap- paggio del silicone;
- asportare il film protettivo dalla superficie esterna del te- laio, che andrà in battuta sulla spalletta.
Figura: pulizia del telaio della finestra.
Figura: eliminazione del film protettivo dalla superficie ester- na del telaio.
b. Inserimento del telaio della finestra nel vano murario
- Inserire il telaio dall’alto verso il basso (per non togliere il cordolo di silicone applicato sul davanzale) e quindi pre- merlo contro la spalletta controllando che sia posizionato fino in battuta.
Figura: sequenza di inserimento del telaio nel vano murario.
- Bloccare il telaio con i morsetti (o con i cunei sulla parte superiore del vano), centrare il telaio rispetto alle spalle del muro, verificare il piombo ed il livello del telaio ed infine consolidare il vincolo del telaio tramite i cunei o i morsetti.
Figura: verifica del centraggio del telaio nel vano murario.
7.2.3 Il fissaggio del telaio alla muratura
a. Pre-foratura del telaio
distanza del foro dall’angolo = 100 mm
Se non sono già stati effettuati i pre-fori in produzione, è necessario procedere con questa operazione secondo le indicazioni degli interassi riportate nel capitolo 6.
Figura: foratura del telaio in prossimità dell’angolo.
A seconda della distanza tra i due fori praticati sul telaio in prossimità degli angoli, viene effettuato il foro al centro del lato, secondo le indicazioni del capitolo 6 (distanza massima tra i fori 700 mm). Nell’immagine seguente viene effettuata una terza foratura tra i due primi fori distanti tra loro 900 mm.
Distanza fori = 900 mm
7.2.4 L’isolazione del giunto di dilatazione
a. Preparazione dell’apparecchiatura per la schiumatura Avvitare la pistola sulla valvola ed agitare energicamente; applicare la prolunga in plastica trasparente in dotazione con la pistola sulla punta dell’ugello, per rendere più omogenea l’estrusione della schiuma e consentire l’erogazione del ma- teriale nella profondità del giunto.
Terzo foro intermedio
Figura: assemblaggio della pistola erogatrice per la schiuma poliuretanica.
Figura: foratura del telaio al centro del montante.
b. Foratura del supporto e fissaggio del telaio con le turboviti
Dopo avere effettuato la foratura della muratura secondo le indicazioni del capitolo 6 (profondità di foratura, diametro della punta), si procede al fissaggio delle turboviti di lunghez- za opportuna, avendo l’accortezza di iniziare dagli angoli superiori del vano. L’uso della vite a tutto filetto non prevede l’impiego di spessori durante la fase di fissaggio.
Figura: foratura e fissaggio della vite sul telaio.
Regolare l’erogazione della pistola agendo sul registro vicino al calcio in modo da avere una lenta estrusione. Questa ope- razione è importantissima, perché l’incremento volumetrico della schiuma (che dipende da variabili come la temperatura e l’umidità) è comunque generalmente elevato e quindi il controllo della dimensione del cordolo nella fessura è fondamentale per una buona riuscita della schiumatura. La regolazione al minimo della pistola viene ottenuta nel modo seguente:
- chiudere tutto il registro;
- stendere per terra un pezzo di cartone sul quale effettua- re le prove;
- tenendo premuto il grilletto, aprire lentamente il registro finché il prodotto comincia ad uscire producendo un cor- dolo regolare.
L’apertura esagerata del registro causa il caratteristico rumo- re che produce la schiuma quando esce in modo tumultuoso; in questo caso è necessario ridurre l’apertura fino ad avver- tire un sommesso ronzio all’uscita del materiale. L’apertura del registro deve essere aumentata gradatamente durante il consumo del prodotto nella bombola.
Figura: registrazione del flusso dell’erogatore della schiuma.
b. Schiumatura del giunto di dilatazione
Per ottenere un buon isolamento termo-acustico del serra- mento posato, il giunto di raccordo deve essere riempito con la schiuma partendo dal fondo e facendo attenzione a non fare sbordare il materiale all’esterno della fuga. La fuoriuscita della schiuma dal giunto ne comporta la rifilatura, con l’elimi- nazione della pelle superficiale responsabile dell’impermea- bilità e della durata del materiale. La rifilatura comporta inol- tre spreco economico con produzione di rifiuto inquinante.
L’operazione di schiumatura viene effettuata inserendo la punta della cannuccia in prossimità del fondo della fuga, percorrendo il giunto dal basso verso l’alto del serramento secondo le indicazioni dello schema riportato più avanti. La velocità di applicazione del poliuretano deve essere tale da ottenere un cordolo non superiore a 20 mm.
E’ importante considerare che, in seguito all’esaurimento del materiale nella bombola ed alla riduzione del flusso di uscita della schiuma, è necessario ridurre la velocità di applicazione in maniera proporzionale.
Figura: posizione dell’estremità della cannuccia della pistola per la schiumatura del giunto.
Figura: operazione di schiumatura del giunto di raccordo tra telaio e muratura.
Figura: sequenza di schiumatura della fuga.
Durante l’essiccazione si avrà un aumento di volume che comunque dovrebbe arrivare al limite del telaio, senza sbor- dare. Poiché l’incremento di volume non è costante lungo tutta la lunghezza del cordolo, ma avviene principalmente nei punti di minor attrito laterale, è bene mantenere un cordolo sottodimensionato piuttosto che avere molti punti di affiora- mento. Infatti non è necessario che la schiuma raggiunga precisamente il bordo del telaio, poiché è tecnicamente più corretto che la schiuma rimanga all’interno della fessura, piuttosto che doverne rifilare l’eccedenza.
Figura: schiumatura non corretta con fuoriuscita di materiale dal giunto.
Figura: schiumatura corretta con poliuretano arretrato rispet- to al filo del giunto.
c. Pulizia dell’apparecchiatura dopo la schiumatura
Al termine dei lavori di schiumatura, l’interno della pistola deve essere liberato dai residui di schiuma, avvitando l’ap- posito pulitore KÖNIGLEIM GUN CLEANER e spruzzando in un recipiente fino a quando il liquido pulitore risulta tra- sparente.
d. Schiumatura in condizioni estreme
In condizioni di bassa temperatura, la schiuma poliuretanica può trovare difficoltà ad uscire dalla bombola in maniera re- golare. Per tale motivo è necessario utilizzare una schiuma “invernale”, che possa essere estrusa regolarmente e con- sentire la formazione di un perfetto cordolo fino a tempera- ture di -10°C.
7.2.5 La sigillatura interna del giunto
a. Applicazione del sigillante acrilico
La sigillatura sulla parte interna del giunto viene effettuata con il sigillante acrilico che, per le sue caratteristiche chi- miche, oltre a garantire buon aggrappaggio ai materiali del giunto, può fungere da base per la pittura murale. La versio- ne “granulare” del sigillante acrilico imita l’aspetto superficia- le dell’intonaco e permette di ottenere continuità estetica tra il giunto di dilatazione e la muratura.
Il materiale sigillante viene applicato appoggiando lo spigolo del beccuccio tagliato a fetta di salame sul giunto, estru- dendo il prodotto con una velocità tale da coprire la fuga tra il telaio e la muratura. Il livellamento del materiale viene effettuato comprimendo il cordolo ed asportando l’acrilico in eccesso con uno spessore di vetraggio. Per ottenere un risultato estetico gradevole è consigliabile coprire i bordi del giunto con il nastro adesivo durante l’operazione di sigillatura e di livellamento.
Figure: applicazione del sigillante acrilico sulla parte interna del giunto e livellamento del materiale in eccesso.
b. Coprifilatura del giunto
A seconda del grado di finitura desiderata e delle esigenze di tipo estetico, può essere valutata l’opportunità di applicare con del silicone il profilo di rifinitura per coprire il cordolo di sigillante in vista.
Figura: coprifilatura del giunto.
Figura: visione interna del serramento completato con le rifiniture.
7.2.6 La sigillatura e la rifinitura perimetrale esterna
x. Xxxxxxxxxxx dei lati in battuta sulla spalletta Valutazioni preliminari della sigillatura esterna del giun- to: nel caso in cui sia stato corretto un difetto di piombo della spalletta, è necessario controllare tutto il perimetro esterno di contatto tra la spalletta ed il telaio, per verificare la funzionali- tà del cordolo di silicone applicato in precedenza. L’eventuale fuga esistente dovrà essere sigillata ulteriormente per ricopri- re la discontinuità.
Sigillatura dell’intonaco sul telaio: la sigillatura esterna dei lati del telaio in battuta sulla spalletta prevede il raccordo del- la piccola fuga che rimane tra la muratura ed il serramento. A tale scopo il sigillante acrilico viene applicato sulla fessura e lisciato successivamente; questo materiale sarà eventual- mente sovra-verniciato dal pittore durante le operazioni di tinteggiatura della facciata.
Applicazione del sigillante: per ottenere un gradevole ri- sultato estetico finale della sigillatura del lato di appoggio sul davanzale e garantirne efficacia in ogni condizione atmosfe- rica, l’applicazione del sigillante deve essere effettuata nella seguente maniera.
- Dopo avere pulito accuratamente il davanzale dalla pol- vere o da altre sporcizie, utilizzando una spazzola a pelo morbido, è utile applicare una striscia di carta gommata di protezione sul davanzale e sul traverso inferiore del telaio, lasciando scoperta la zona del giunto da sigillare.
Figura: applicazione del sigillante acrilico esterno e raccordo della fuga tra la spalletta ed il telaio.
Figura: sigillatura dei lati in battuta sulla spalletta.
b. Sigillatura dell’appoggio sul davanzale
Il giunto di sigillatura esterna “a vista” sulla traversa inferiore del telaio svolge la funzione di barriera alle infiltrazioni ed agli agenti atmosferici; per tale motivo è necessario utilizzare un silicone con una grande stabilità, buona adesione ai materiali e buone caratteristiche estetiche superficiali.
Figura: sigillatura dell’appoggio del telaio sul davanzale.
Figura: applicazione della carta gommata di protezione sul telaio e sul davanzale.
- Applicare il silicone nel punto di contatto tra la traversa inferiore del telaio ed il davanzale; durante questa opera- zione è necessario comprimere bene il cordolo, in modo da avere una perfetta adesione su entrambe le superfici del giunto.
Figura: siliconatura del giunto sul davanzale.
- Lisciare il cordolo comprimendo il materiale verso l’inter- no per evitare la formazione di vuoti ed asportare la carta gommata di protezione dal telaio e dal davanzale ad ope- razione ultimata.
Figura: rifinitura del giunto di sigillatura sul davanzale.
Ai lati del davanzale la giunzione del giunto di sigillatura con la spalletta deve essere curata nei particolari per garantire tenuta alle infiltrazioni.
Figura: giunzione della sigillatura ai lati del davanzale.
7.3 La posa del serramento in battuta su spalletta a filo interno muro
Nel caso della posa del telaio “a zeta” in battuta a filo interno muro, è necessario realizzare le operazioni descritte prece- dentemente per la spalletta a centro muro nel paragrafo 7.2 (controllo del vano murario, sigillatura del davanzale, raccor- do della sigillatura tra il davanzale ed il montante, sigillatura esterna, fissaggio con la turbovite).
Nella sezione riportata di seguito vengono evidenziati i parti- colari della sigillatura del serramento posato in battuta a filo
interno muro.
Sigillatura della zona di battuta
Raccordo di sigillatura sul davanzale
Figura: raccordo di sigillatura tra la spalletta ed il davanzale.
Sigillante siliconico
Sigillante acrilico
Figura: serramento posato in battuta a filo interno muro.
Silicone
Giunto di sigillatura esterna sul davanzale
Cordolo di silicone interno sul davanzale
Figura: posa a filo interno muro sul davanzale
Nella fase di foratura e di fissaggio della vite è necessario analizzare lo stato e la composizione del muro sull’angolo in- terno del vano, al fine di evitare rotture localizzate dovute alla pressione degli organi meccanici durante le operazioni. A tale scopo è necessario calibrare l’impulso ad urti del trapano per la foratura, adottando un’inclinazione di entrata di fissaggio della vite in maniera da scongiurare tali danni localizzati.
7.4 La posa del serramento sul vano fine- stra in luce
Descrizione del vano finestra in luce
- La sezione del vano: la posa in opera del serramento sul vano finestra in luce comporta la messa in pratica di una serie di accorgimenti necessari per ottenere le migliori proprietà del serramento posato. Nel presente capitolo vengono prese in esame le principali operazioni di instal- lazione della finestra sul vano in luce rappresentato nello schema seguente.
da evitare la conduzione diretta tra l’esterno e l’interno dell’abitazione. Tale interruzione può prevedere anche l’inserimento intermedio del falso telaio, per fornire un ulteriore ancoraggio al telaio della finestra.
7.4.1 La sigillatura dell’appoggio del telaio sul da- vanzale
Per effettuare la sigillatura della traversa inferiore del telaio ed assicurare l’effetto barriera alle infiltrazioni è necessario applicare un cordolo di silicone con diametro idoneo. E’ quin- di necessario tagliare il beccuccio dalla cartuccia di silicone a “fetta di salame” a circa 3 cm dall’estremità ed appoggiare lo spigolo del beccuccio sul piano durante l’estrusione. La velocità di estrusione deve essere tale da formare un cordolo continuo di circa 12 mm di diametro.
Figura: sezioni del vano di installazione.
- Il davanzale di appoggio: per garantire le migliori pro- prietà di isolamento termico, il davanzale di appoggio deve essere costituito da due elementi distinti, in modo
Figura: taglio del beccuccio della cartuccia di silicone per la sigillatura sul davanzale.
Il cordolo continuo di silicone deve essere posizionato in corrispondenza della mezzeria del traverso inferiore. Sulle estremità del cordolo deve essere previsto un leggero ec- cesso di materiale, per garantire l’effetto barriera anche ai lati del davanzale.
Figura: applicazione del cordolo di tenuta sul davanzale in corrispondenza della mezzeria del telaio della finestra.
7.4.2 Il posizionamento del telaio della finestra nel vano murario
a. Preparazione del telaio della finestra
Prima di procedere all’inserimento del telaio della finestra nel vano designato, è necessario pulire il perimetro del telaio dalla polvere e da eventuali altri materiali estranei che po- trebbero diminuire l’aggrappaggio del silicone.
b. Inserimento del telaio della finestra nel vano murario
- Inserire il telaio dall’alto verso il basso (per non togliere il cordolo di silicone applicato sul davanzale).
Figura: pulizia del telaio della finestra. Figura: sequenza di inserimento del telaio nel vano murario.
- Immobilizzare il telaio con i cunei sulla parte superiore del vano, centrare il telaio rispetto alle spalle del muro, verifi- care il piombo ed il livello del telaio ed infine consolidare il vincolo del telaio tramite i cunei.
Figura: verifica della corretta posizione del telaio nel vano murario.
7.4.3 Il fissaggio del telaio alla muratura
a. Pre-foratura del telaio
Se non sono già stati effettuati i pre-fori in produzione, è necessario procedere con questa operazione secondo le indicazioni degli interassi riportate nel capitolo 6.
A seconda della distanza tra i due fori praticati sul telaio in prossimità degli angoli, viene effettuato il foro al centro del lato secondo le indicazioni del capitolo 6 (distanza massima tra i fori 700 mm).
Terzo foro intermedio
Distanza fori = 900 mm
Figura: foratura del telaio al centro del montante.
b. Foratura del supporto e fissaggio del telaio con le turboviti
Dopo avere effettuato la foratura della muratura secondo le indicazioni del capitolo 6 (profondità di foratura, diametro della punta), si procede al fissaggio delle turboviti di lunghez- za opportuna, avendo l’accortezza di iniziare dagli angoli superiori del vano. L’uso della vite a tutto filetto non prevede l’impiego di spessori durante la fase di fissaggio.
distanza del foro dall’angolo = 100 mm
Figura: foratura del telaio in prossimità dell’angolo. Figura: foratura e fissaggio della vite sul telaio.
7.4.4 La formazione del giunto tra il telaio ed il xxxx xxxxxxx
a. Il giunto di dilatazione tra telaio e xxxx xxxxxxx in “luce”
Per garantire la tenuta all’acqua, all’aria ed al rumore, il giunto deve essere realizzato con materiali e modalità tali da assicu- rare integrità nel tempo, anche in presenza di deformazioni. Il sistema formato dai tre materiali: sigillante, fondo giunto e schiuma poliuretanica crea un efficace giunto elastico di faci- le esecuzione come indicato nei paragrafi seguenti.
Figura: sezione del giunto di dilatazione coibentato e sigil- lato.
b. Inserimento del fondo giunto in polietilene nella fuga tra telaio e muratura
Il cordolo in polietilene espanso viene inserito in modo conti- nuo (dalla facciata esterna del serramento) nella fuga forma- ta dai montanti verticali e dalla traversa superiore in maniera tale che rimanga compresso dopo il posizionamento.
Figura: inserimento del fondo giunto nella fuga.
c. Schiumatura del giunto di dilatazione
L’operazione di schiumatura della fuga deve essere realizza- ta sulla base delle indicazioni riportate nel paragrafo 7.2.4.
d. Sigillatura esterna
- Sigillatura della fuga esterna: la sigillatura esterna della fuga, precedentemente abbinata al tondino di fondo giun- to, viene effettuata estrudendo il silicone nella fessura, in maniera da riempire il volume delimitato in profondità dal fondo giunto ed asportando il sigillante in eccesso con uno spessore di vetraggio.
Figura: sigillatura esterna del giunto di dilatazione.
- Sigillatura dell’appoggio sul davanzale: l’operazione di sigillatura esterna sulla traversa inferiore deve essere realizzata con il silicone seguendo le indicazioni riportate nel paragrafo 7.2.6.
Figura: sigillatura dell’appoggio del telaio sul davanzale.
- Coprifilatura del giunto: l’applicazione del profilo di rifi- nitura con del silicone sul cordolo completa l’operazione impreziosendo l’opera di posa.
Figura: coprifilatura del giunto.
e. La sigillatura interna del giunto
L’operazione di sigillatura interna della fuga deve essere realizzata con il sigillante acrilico sulla base delle indicazioni riportate nel paragrafo 7.2.5.
7.5 La posa del monoblocco con il telaio della persiana
7.5.1 Il monoblocco in battuta a filo esterno muro
L’installazione del telaio della finestra, abbinato al telaio della persiana oscurante con la battuta esterna, comporta la mes- sa in pratica di una serie di accorgimenti necessari per otte- nere le migliori proprietà del serramento posato. Nel presente capitolo vengono prese in esame le principali operazioni di installazione per questa tipologia di infisso.
Figura: sezione orizzontale dell’attacco a muro del mono- blocco.
x. Xxxxxxxxxxx del xxxx xxxxxxx
- La sigillatura dell’appoggio del telaio della finestra sul da- vanzale deve essere effettuata con il silicone in corrispon- denza della mezzeria del telaio della finestra secondo le modalità descritte nel capitolo 7.4.1.
Figura: applicazione del cordolo di tenuta sul davanzale.
- Sigillatura della zona di battuta esterna del monobloc- co: sulla parte esterna del vano finestra, in corrispondenza dei tre lati di battuta del telaio della persiana, deve essere posizionato un cordolo di silicone per sigillare la battuta del telaio monoblocco; nell’immagine seguente viene rappre- sentato il particolare di sigillatura del telaio della persiana sul davanzale esterno e l’inserimento dell’infisso.
Figura: siliconatura della zona di battuta dell’aletta esterna del monoblocco.
b. Messa a piombo, a livello e fissaggio del telaio
Dopo aver effettuato il centraggio e le eventuali correzioni di piombo e di livello del monoblocco, il telaio della finestra e della persiana vengono fissati entrambi con la turbovite, seguendo le indicazioni del capitolo 6 per gli interassi di fissaggio. È necessario effettuare il fissaggio del telaio della persiana e della finestra in corrispondenza dei cardini di sup- porto della persiana e delle cerniere e incontri della finestra; il telaio finestra dovrà essere fissato dopo aver verificato il corretto posizionamento della persiana.
Nel caso di assenza del controtelaio, particolare attenzione deve essere posta nel punto di fissaggio del telaio della per- siana, in quanto la vicinanza allo spigolo del muro può deter- minare rotture localizzate con perdita di ancoraggio. In questo caso è bene verificare la composizione e lo stato dell’angolo esterno del muro ed adottare un’inclinazione di entrata delle viti di fissaggio tale da scongiurare rotture localizzate.
c. Schiumatura del giunto di dilatazione
Questa operazione deve essere effettuata secondo le indica- zioni del capitolo 7.2.4.
d. Sigillatura esterna del monoblocco
- Sigillatura dell’appoggio sul davanzale: la zona di appoggio del monoblocco sul davanzale deve essere sigillata con il silicone secondo la modalità indicata nel- l’immagine seguente (per i particolari di applicazione del sigillante vedere anche il capitolo 7.2.6).
Figura: sigillatura dell’appoggio del monoblocco sul davanzale.
- Sigillatura perimetrale dell’aletta di battuta: il contor- no dell’aletta di battuta del telaio della persiana viene sigillato con l’acrilico che, oltre a coprire le antiestetiche irregolarità della muratura, è anche sovraverniciabile.
Figura: sigillatura perimetrale del monoblocco.
Figura: particolare dell’intervento di sigillatura della fuga esterna con acrilico.
e. Sigillatura sul lato interno del giunto
La sigillatura sul lato interno dell’abitazione deve essere effettuata con il sigillante acrilico secondo le indicazioni del capitolo 7.2.5.
7.5.2 Il monoblocco in battuta a filo interno muro
L’installazione del telaio della finestra, abbinato al telaio della persiana oscurante, posati all’interno della mazzetta, compor- ta la messa in pratica di una serie di accorgimenti, necessari per ottenere le migliori proprietà del serramento installato. Nel presente capitolo vengono prese in esame le principali opera- zioni di installazione per questa tipologia di infisso.
Figura: monoblocco posato all’interno della mazzetta.
x. Xxxxxxxxxxx dell’appoggio del telaio finestra sul davanzale Deve essere effettuata con il silicone in corrispondenza della mezzeria del telaio della finestra, secondo le modalità de- scritte nel capitolo 7.4.1.
Oltre a questa sigillatura, è da prevedere anche il cordolo di silicone in corrispondenza dell’aletta di battuta interna come rappresentato nello schema precedente.
b. Messa a piombo, a livello e fissaggio del telaio
Dopo aver effettuato il centraggio e le eventuali correzioni di piombo e di livello del monoblocco, il telaio della finestra e della persiana vengono fissati entrambi con la turbovite, seguendo le indicazioni del capitolo 6 per gli interassi di fissaggio. È necessario effettuare il fissaggio del telaio della persiana e della finestra in corrispondenza rispettivamente dei cardini di supporto della persiana e delle cerniere e incon- tri della finestra; il telaio finestra dovrà essere fissato dopo aver verificato il corretto posizionamento della persiana.
c. Creazione del giunto di compensazione tra il mono- blocco ed il xxxx xxxxxxx
Seguendo le indicazioni del capitolo 7.4.4 viene creato il giunto tra il monoblocco ed il vano murario, che prevede la schiumatura per l’isolazione della fuga interna e l’utilizzo del fondo giunto come base per il cordolo di silicone esterno.
d. Sigillatura esterna sul davanzale
La zona di appoggio del monoblocco sul davanzale deve essere sigillata con il silicone secondo la modalità indicata nel capitolo 7.2.6.
7.6 La posa del serramento nella ristrut- turazione
La ristrutturazione del vecchio serramento comporta un adattamento alla situazione esistente, che deve essere ana- lizzata in fase di progettazione e verificata sul cantiere all’atto dell’installazione della nuova finestra. Di seguito si riportano le operazioni generali da effettuare, considerando che ogni caso è diverso dall’altro e l’intervento deve essere adattato a seconda della situazione riscontrata sul cantiere.
7.6.1. Valutazioni preliminari sullo stato del serra- mento esistente
La posa del nuovo serramento sull’infisso esistente può es- sere effettuata a condizione che quest’ultimo sia in grado di supportarlo; a tal proposito devono essere effettuati i seguen- ti esami preliminari della situazione riscontrata in cantiere:
- il legno deve essere sano (compatto, senza zone marce o tarlate);
- il fissaggio del telaio esistente alla muratura deve essere sufficientemente solido da supportare l’applicazione del nuovo serramento;
- nel caso di situazioni non idonee dal punto di vista della solidità o della geometria, il telaio esistente dovrà essere rimosso per applicare il nuovo direttamente sulla muratu- ra; la rimozione potrà avvenire, a seconda della situazio- ne esistente, da tutti e quattro i lati, oppure dal solo lato inferiore per creare la parte piana sul davanzale.
7.6.2 Interventi sul telaio esistente
- Per garantire la tenuta all’aria ed all’acqua della struttura esistente è necessario sigillare la giunzione tra il vecchio telaio e la muratura.
- Nel caso in cui sul telaio in legno vi sia uno strato di ver- nice di finitura, è necessario eliminare con abrasione le zone con vernice non aderente prima di applicare even- tuali cordoni di tenuta.
- I fori di drenaggio dell’acqua sul telaio esistente devono essere otturati con silicone.
7.6.3 Installazione del nuovo telaio
Spessoramento: l’appoggio del nuovo telaio sulla struttura esistente deve essere effettuato in maniera tale da evitare deformazioni durante la fase di installazione. L’uso degli spessori idonei in corrispondenza dei punti di ancoraggio alla muratura deve essere calibrato, in maniera tale da offrire un valido appoggio del nuovo telaio al supporto esistente.
Piombo e livello: la posizione del nuovo telaio deve essere regolata con gli appositi spessori, in maniera tale da garantire il filo a piombo ed il livello prima del fissaggio definitivo.
Fissaggio del nuovo telaio: il vecchio telaio non costituisce un elemento di ancoraggio “sicuro” in maniera assoluta, in quanto non si conosce a priori la tenuta alla muratura. Per assicurare un idoneo grado di ancoraggio del nuovo telaio in ogni condizione, è consigliabile utilizzare viti di fissaggio che, oltre ad ancorarsi sul vecchio telaio, vengano fissate anche alla muratura. Si consiglia, quindi, di verificare la lunghezza minima della vite da usare per rispondere a tale necessità. (La perforatura della muratura viene effettuata con una punta di Ø=6.0 mm).
Rifinitura esterna: la rifinitura del telaio installato deve esse- re effettuata considerando le seguenti accortezze:
- devono essere praticati i fori di areazione sui profili di rifi- nitura scatolati usati per la coprifilatura esterna al fine di evitare deformazioni dovute all’irraggiamento solare;
- il fissaggio dei profili di rifinitura non deve avvenire con mezzi meccanici (viti), ma tramite l’uso del silicone.
Nello schema seguente viene rappresentata una soluzione “tipo” di ristrutturazione del telaio esistente in legno.
Silicone
Schiuma poliuretanica o nastro precompresso
Silicone
Figura: esempio di ristrutturazione del vecchio telaio in legno; sezione del montante verticale.
Figura: esempio di ristrutturazione del vecchio telaio in legno; sezione della traversa inferiore.
Figura: esempio di applicazione pratica di ristrutturazione di un serramento con avvolgibile.
8. CONTROLLI FINALI DI FUNZIONAMENTO DEL SERRAMENTO INSTALLATO
Ad installazione del serramento avvenuta, è necessario ef- fettuare alcune operazioni di controllo finale, per verificare la funzionalità della realizzazione. Di seguito le verifiche da realizzare.
• Verifica del funzionamento dei meccanismi di chiusura delle ante:
- verifica dello sforzo di chiusura della maniglia (sforzo ≤
10Nm);
- non devono verificarsi chiusure o aperture spontanee dell’anta dovute alla posa fuori piombo;
- il meccanismo di anti-falsa manovra della ferramenta deve agire correttamente.
• Controllo della misura di battuta in sormonto dell’anta sul telaio su tutto il perimetro apribile del serramento (8 mm) ed eventuale correzione, agendo sulla regolazione della ferramenta o sulla spinta dei sottospessori di vetraggio.
Figura: verifica della misura di battuta in sormonto dell’anta sul giunto apribile.
• Verifica del funzionamento degli accessori (avvolgibili, persiane, ecc.).
• Verifica della funzionalità dei fori di scarico dell’acqua sui profili del telaio o delle traverse (assenza di corpuscoli o trucioli).
• Asportazione del film protettivo dai profili in PVC: con quest’operazione, da mettere in pratica immediatamente dopo la posa in opera del serramento, si evita che il film possa lasciare residui di colla difficili da asportare dalle superfici dell’infisso a causa della lunga permanenza sui profili.
• Pulizia delle superfici del serramento, del davanzale, del cassonetto e della zona di lavoro nel caso di posa in un locale già abitato.
9. PIANO DELLA SICUREZZA E TRATTAMENTO DEI MATERIALI IN CANTIERE
9.1 Piano Operativo della Sicurezza (POS)
La gestione dei materiali in cantiere (accesso, deposito e movimentazione delle attrezzature e dei serramenti nell’area del cantiere, trasporto delle finestre ai piani di posa, gestione delle attrezzature, ponteggi e materiali vari) e dei dispositivi di sicurezza sul lavoro è subordinata alle regole definite nel Piano Operativo della Sicurezza del cantiere (POS).
Tale documento, ai sensi del Dlgs n. 528 del 19 Novem- bre 1999 e del DPR approvato dal Consiglio dei Ministri il 23.05.2003, redatto da ciascun datore di lavoro delle imprese esecutrici.
9.2 Collocamento dei materiali nel magaz- zino del cantiere
All’atto dello scarico dei serramenti dal mezzo di trasporto, devono essere seguite alcune precauzioni per salvaguardar- ne l’integrità:
- lo spostamento dei serramenti, anche per piccoli tratti, verso il magazzino del cantiere deve sempre essere ef- fettuato sollevandoli completamente dal suolo, al fine di non compromettere l’integrità dei profili o addirittura della struttura della finestra stessa;
- gli infissi devono essere posti verticalmente, sollevati dal suolo, al coperto dagli agenti atmosferici e protetti da un film di nylon per evitare che lo sporco vi si depositi prima della posa. Le medesime accortezze devono essere prese anche per il posizionamento dei profili aggiuntivi di rifinitura, che verranno appoggiati in posizione orizzontale (imballati nel nylon) in luoghi protetti;
- è assolutamente da evitare il posizionamento dei serra- menti all’aperto sotto l’influsso degli agenti atmosferici (sole, acqua, vento e polvere).
9.3 Materiali per l’assemblaggio e la ma- nutenzione dei serramenti
Durante le fasi di assemblaggio dei componenti del serra- mento, di montaggio sul vano murario e di manutenzione ordinaria, è molto importante non utilizzare prodotti ag- gressivi in grado di danneggiare la superficie dei profili. A questo proposito è necessario attenersi ad alcune indicazioni generali, in particolare per i serramenti rivestiti con pellicola decorativa.
– Non utilizzare siliconi a base acetica, in quanto i com- ponenti volatili di tali sigillanti potrebbero danneggiare il film decorativo dei profili, i componenti della ferramenta e le parti in pietra del vano della finestra. Il silicone neutro è assolutamente da preferire.
– Non utilizzare colle a solvente che potrebbero arrecare danno allo strato esterno trasparente del film decorativo dei profili in PVC. Il collante COS K2 a base poliuretanica (e quindi senza solvente) è da preferire per l’assemblag- gio dei profili rivestiti.
– Non utilizzare solventi organici, diluenti o solventi di vernici nella fase di pulizia del serramento, in quanto il film decorativo (o la superficie) potrebbe subire danneg- giamenti.
– Nel caso si presentasse la necessità di eliminare dalla
superficie dei profili rivestiti (x xxxxxxx) tracce di sporco particolarmente tenaci (collante, silicone), potrà essere utilizzato il prodotto idoneo, disponibile a magazzino con codice R 1000.
10. IL POSATORE E LA COMUNICAZIONE AZIENDALE
All’interno dell’intero processo di vendita del serramento (che ha inizio con il contatto con il venditore, la visita alla show-room, la scelta dei particolari costruttivi del prodotto e finisce con l’accordo economico), la fase che il cliente finale ricorda maggiormente è rappresentata dall’operazio- ne di installazione del manufatto. Per la sua lunga durata rispetto alle altre fasi, l’intervento del posatore costituisce l’operazione determinante nel rapporto di fornitura ed è in grado di influenzarne la riuscita, sia per la qualità del lavoro
che per l’aspetto di “comunicazione aziendale”. L’importan- za della figura del posatore nel processo di vendita è mag- giormente rafforzata dal fatto che ad egli è affidata anche l’operazione di “chiusura dei lavori del cantiere”, che deve avvenire necessariamente con la massima soddisfazione del cliente.
Nei prospetti seguenti vengono di analizzati due differenti ambiti di posa del serramento con le principali prerogative che li caratterizzano.
10.1 La posa nell’ambito della cantieristica
Per quanto riguarda la buona riuscita dell’attività in questo ambito sono essenziali i seguenti fattori.
Fattori importanti | Descrizione |
Abilità e capacità professionale nell’operare | - Competenza ed esperienza nelle fasi di messa in bolla, fissag- gio, sigillatura, isolazione, regolazione, ecc. |
Rispetto delle tempistiche | - Esecuzione delle operazioni che abbisognano senza perdite di tempo. |
10.2 La posa nell’ambito del privato
L’installazione del serramento in casa privata implica una grossa mole di lavoro del posatore a contatto con il cliente. Per tale motivo, oltre all’abilità tecnica è di grande importan-
za la capacità di comunicare positivamente, seguendo regole comportamentali basilari.
Abilità tecniche: il cliente valuta l’abilità tecnica dell’operato- re sulla base dei seguenti fattori.
Fattori importanti | Descrizione |
Attrezzatura tecnica completa | - Valigie con attrezzature perfettamente fornite; - strumenti di misura e di lavoro funzionanti ed in buono stato; - avvitatori di nuova generazione, ecc. |
Conoscenza approfondita di ogni dettaglio tecnico | - Tecniche di produzione ed assemblaggio del serramento; - caratteristiche prestazionali dell’infisso; - sistemi di chiusura; - tipologie di vetrate utilizzate, ecc. |
Scrupolosa precisione in ogni fase del lavoro | - Pulizia del falso telaio; - verifica del livello e del piombo; - ancoraggio; - sigillatura; - montaggio dei coprifili; - regolazione, ecc. |
Regole comportamentali: la professionalità del posatore è percepita dal cliente soprattutto attraverso il “linguaggio verbale e non verbale” che il posatore riesce ad esprimere.
Nella tabella seguente vengono sintetizzate le principali re- gole comportamentali alle quali attenersi durante il processo di posa.
Fattori importanti | Descrizione |
Cura della persona | - Pulizia personale; - abbigliamento consono; - camice o tuta da lavoro adatti, ecc. |
Attenzione all’abitazione del cliente | - Rispetto per l’ambiente in cui si opera; - accurata pulizia al termine dei lavori; - non fumare; - relazioni tra i componenti della squadra di montaggio ade- guate all’ambiente abitativo (linguaggio, volume della conver- sazione, ecc.). |
Attenta informazione al cliente | - Essere in grado di rispondere alle domande del cliente; - rassicurare efficacemente il cliente per la scelta operata; - essere consapevoli che con le informazioni date si è in grado di dare grandi benefici ai fini della soddisfazione del cliente, oppure si possono, al contrario, creare danni rilevanti. |
Identificazione con l’azienda fornitrice | - Consapevolezza che si sta rappresentando l’azienda fornitri- ce dei serramenti; - sintonizzarsi con la politica di comunicazione dell’azienda o del rivenditore per il quale si opera; - incrementare il livello di fedeltà per l’azienda o per il rivendi- tore. |
Situazioni da evitare | - Assoluto divieto di rivolgersi al cliente con frasi del tipo: “Io non so niente”, “mi hanno detto di fare questo lavoro ma…”, “ne parli con…”, che rischiano di compromettere l’immagine aziendale e di creare ansia per le scelte operate dal cliente. |