LE PARTI
“LE VICISSITUDINI DEL CONTRATTO DI FORNITURA
TRA INDUSTRIALE CAPPELLINI S.P.A. E XXXXX XXXXXXXXXXXXXX S.P.A.”
LE PARTI
La Xxxxx Xxxxxxxxxxxxxx S.p.A. (“Vetromeccanica”) con sede, stabilimento e magazzino logistico in San Xxxxxxxx Xxxxxxxx (VR) e capitale sociale di € 5 milioni, è interamente controllata dalla famiglia Xxxxx. È una storica società che dalla fine degli anni ‘50 opera nel settore dei macchinari industriali e oggi fabbrica e commercializza in Italia ed all’estero macchine utensili e sistemi di produzione automatizzati venduti a società che producono contenitori in vetro di vario genere e per differenti utilizzazioni.
Le macchine utensili e i sistemi di produzione automatizzati sono progettati dalla stessa Vetromeccanica che vi incorpora singoli componenti e sottoinsiemi che la società tradizionalmente acquista da un ristretto numero di selezionati fornitori tutti ubicati nel nord-Italia.
Se nel 2019 il fatturato della Vetromeccanica per la prima volta era giunto a superare i 100 milioni di euro, nei due anni successivi i risultati non erano stati altrettanto lusinghieri a causa delle difficoltà e delle incertezze causate dal diffondersi nel mondo della pandemia Covid.
La Industriale Cappellini S.p.A. (“Industriale”) è una società costituita circa dieci anni fa, con sede e stabilimento in Castelletto Ticino (NO) e capitale sociale di € 300.000, che progetta e produce controllori di automazione e microcentraline elettroniche. La maggioranza delle azioni della società sono controllate dai manager che l’hanno costituita e che vi lavorano, mentre una piccola quota è detenuta fin dalla sua costituzione da un fondo di investimento. Industriale collabora da diversi anni con la Vetromeccanica di cui è l’unico fornitore di microcentraline elettroniche destinate alle macchine utensili ed ai sistemi di produzione della Vetromeccanica medesima (i.e. Industriale è un mono fornitore).
A decorrere dagli inizi del 2018 il fatturato della Industriale, che negli anni precedenti si aggirava mediamente sui 20 milioni di euro ha iniziato a declinare, situazione che si è aggravata in considerazione delle difficoltà causate dalla pandemia. Conseguentemente gli utili della società si sono drasticamente ridotti e nel 2021 il risultato della Industriale è stato addirittura negativo.
LO STATO DELLE RELAZIONI TRA VETROMECCANICA E INDUSTRIALE E GLI OBIETTIVI DELLA NEGOZIAZIONE
Fin dall’avvio della loro collaborazione i rapporti di fornitura tra le due società, Vetromeccanica e Industriale, nella sostanza riconducibili ad un contratto di somministrazione (quello che nella prassi internazionale è chiamato long-term supply agreement), erano disciplinati da Condizioni Generali di Acquisto standard (“CGA”) molto generiche predisposte dalla Vetromeccanica agli inizi degli anni 2000 per essere applicate a tutte le tipologie di acquisti della Vetromeccanica stessa.
Nella realtà quotidiana entrambe le società non avevano mai prestato una particolare attenzione alle CGA, proprio in considerazione della loro genericità e della consuetudine creatasi negli anni tra le due parti.
Nella pratica Vetromeccanica di volta in volta, in funzione dei suoi fabbisogni del momento (continuativamente ma non a scadenze contrattualmente predeterminate), emetteva degli Ordini di Acquisto per singoli lotti di microcentraline. I prezzi di fornitura delle microcentraline venivano concordati annualmente, ma fino agli ultimi mesi del 2021 erano rimasti sostanzialmente stabili, soggetti soltanto ad incrementi incrementali annuali, anche se agli inizi di luglio 2021 Industriale aveva comunicato a Vetromeccanica la necessità di iniziare a rivedere la struttura dei prezzi in conseguenza delle mutate condizioni del mercato globale dei microchips (negoziazione mai realmente cominciata).
Alla fine del 2021 la Industriale non era riuscita a fornire le microcentraline ordinatele da Vetromeccanica con Ordine di Acquisto del 31 luglio 2021 (“OdA”) in conseguenza della mancata consegna di microchips che la Industriale acquistava da una primaria società di Taiwan, Taiwan Microchips Ltd. (“TMLtd”) e che erano indispensabili per la fabbricazione delle microcentraline. Soltanto nel febbraio 2022 Industriale era riuscita ad effettuare una prima consegna parziale di microcentraline per poi concludere soltanto nell’aprile 2022, con successive consegne parziali, le forniture richieste nell’Oda.
Il ritardo di Industriale aveva causato a Vetromeccanica numerosi problemi con i propri clienti (ritardi nelle consegne, perdita di commesse che sembravano ormai già acquisite, interruzione delle lavorazioni sulle linee di produzione della Vetromeccanica) e aveva creato una forte tensione tra le due società e una serie di animate e nervose discussioni tra i manager delle due società.
Nel corso di tali discussioni la Industriale sempre ha sostenuto che l’inadempimento (i.e. la mancata fornitura dei microchips) era dovuto a cause di “forza maggiore”1, rappresentate
1 Le vecchie CGA della Vetromeccanica contenevano una clausola di Forza Maggiore del seguente tenore “Ciascuna delle Parti non sarà responsabile per l’inadempimento ad alcuna delle sue obbligazioni ove detto inadempimento sia dovuto ad una causa di Forza Maggiore, intendendosi per Forza Maggiore incendi, inondazioni, terremoti, guerre o atti, restrizioni o divieti emanati da una qualsivoglia pubblica autorità”. Ai fini della discussione del caso in esame si assume che alla data di emissione dell’OdA l’attività produttiva di Vetromeccanica e Industriale non fosse sottoposta ad alcuna limitazione o interruzione decisa dal Governo italiano in conseguenza del Covid (se non ovviamente le dovute misure di sicurezza).
dall’andamento della pandemia Covid e dalle conseguenti difficoltà di funzionamento del sistema logistico globale che avevano prima provocato e poi aggravato la crisi del mercato mondiale dei microchips.
Vetromeccanica, ha contestato tale tesi, chiedendo invece il risarcimento dei danni da essa sopportati, quantificati in 800.000 euro, sottolineando che:
a) l’Oda rimasto inadempiuto prevedeva una consegna a 150 giorni dalla data di emissione dell’ordine che lasciava ad Industriale un largo margine di tempo per gestire eventuali malfunzionamenti dei flussi di approvvigionamento dei microchips (tempo medio di fabbricazione delle microcentraline pari a 40 giorni);
b) ai primi di luglio 2021 Vetromeccanica aveva anticipato ad Industriale, con comunicazione scritta, l’imminente emissione dell’Oda, i volumi di fornitura e le tempistiche di consegna in esso previsti, nel contempo (i) ribadendo la sua preoccupazione per le difficoltà di reperimento dei microchips (per la gran parte fabbricati fuori dalla UE, Xxxxx del Sud e Taiwan), e la contemporanea congestione dei sistemi logistici riscontrate sul mercato mondiale in conseguenza della pandemia, e (ii) chiedendo ad Industriale di approvvigionarsi fin da subito dei microchip necessari per l’esecuzione dell’Oda e, in vista di futuri Ordini di Acquisto, di crearsi uno stock di sicurezza di microchips assemblati sulle microcentraline fabbricate per Vetromeccanica.
Xxxxxxxxxxx aveva risposto in una maniera abbastanza generica ma che, allora, era sembrata rassicurare Vetromeccanica. In particolare, nella sua risposta Industriale aveva confermato di aver contattato la TMLtd da cui aveva ricevuto a metà luglio la conferma scritta che i microchips sarebbero stati consegnati e che TMLtd “come in passato, avrebbe fatto i migliori sforzi per soddisfare le necessità di Industriale”. Come è noto i microchips sono stati sì consegnati ma non nei tempi richiesti da Industriale e necessari per eseguire l’OdA.
Nonostante tutto, da maggio 2022 il rapporto di fornitura tra Vetromeccanica e Industriale è continuato, e sono pure continuate le estenuanti discussioni in merito alle richieste di risarcimento avanzate da Vetromeccanica, a cui nel frattempo si è aggiunta la richiesta di Industriale di ottenere una maggiorazione di prezzo sulle fornitura delle microcentraline fornite a Vetromeccanica da febbraio 2022, che mettono a rischio la prosecuzione stessa della collaborazione tra Vetromeccanica e Industriale. Nel contempo entrambe le società si sono rese conto che, ove la collaborazione continui, le generiche CGA, vecchie di vent’anni e del tutto generiche e generali, devono essere sostituite da un contratto che chiarisca e dettagli obblighi, diritti e operatività di ciascuna parte in vista della (eventuale) prosecuzione del rapporto di fornitura di microchips da Industriale a Vetromeccanica. Da qui la decisione di un incontro definitivo (in un senso o nell’altro, forza maggiore sì o no (contenzioso giudiziale) / continuazione o cessazione del rapporto di fornitura) a Verona il 10-13 Novembre.