ACCORDO DI PROGRAMMA
ACCORDO DI PROGRAMMA
tra il Comun General de Fascia
e la Provincia autonoma di Trento
“FASCIA TEL DAVEGNIR”
INQUADRAMENTO NORMATIVO ED ISTITUZIONALE
L’articolo 19 della legge provinciale 16 giugno 2006, n. 3 e s.m.i. contiene “Disposizioni speciali per le popolazioni di lingua ladina, mochena e cimbra” e prevede, al comma 1, che “Nel territorio coincidente con quello dei comuni di Campitello di Fassa - Ciampedel, Canazei - Cianacei, Mazzin - Xxxxx, Moena - Moena, Pozza di Fassa - Poza, Soraga - Soraga e Vigo di Fassa - Vich, dove è insediata la popolazione di lingua ladina, sia costituito il Comun general de Fascia” (di seguito indicato anche, per brevità, “Comun General”). Il medesimo articolo definisce le funzioni amministrative da trasferire al Comun General, ulteriori rispetto a quelle previste dall’art. 8 della stessa legge.
Il Presidente della Provincia autonoma di Trento (di seguito indicata anche, per brevità, “Provincia”), con proprio decreto n. 117 del 28 luglio 2010, ha disposto la sostituzione degli organi del Comun General agli organi del corrispondente Comprensorio; con il medesimo decreto n. 117 del 28 luglio 2010 sono stati individuati gli atti fondamentali che il Comun General doveva adottare preliminarmente al trasferimento delle funzioni, così definiti: “criteri e indirizzi generali per la definizione delle politiche di bilancio; bilancio pluriennale e bilancio annuale; programma di verifica del fabbisogno di personale, avuto riguardo all’intero territorio della comunità, dotazione organica; regolamento di funzionamento del Consei General”.
Il 24 novembre 2010 il Consei General ha approvato – con la deliberazione n. 17-2010 – i “Criteri per la definizione delle politiche di bilancio, integrati con le linee programmatiche per i primi cinque anni di attività (2011-2015) del Comun General”, di seguito denominate “linee programmatiche”: un documento di pianificazione finalizzato all’individuazione di obiettivi da realizzare a breve o a medio termine. Questo sforzo progettuale è iniziato con un’analisi della situazione esistente sia sotto il profilo strutturale che organizzativo. Si può in un certo senso affermare che il Comun General ha guardato se stesso per immaginare il proprio futuro. Per fare questa operazione, si è ritenuto opportuno inaugurare un metodo partecipativo basato sul confronto di idee, sulla messa a fuoco di criticità e sulla condivisione di obiettivi tra i servizi che compongono la struttura organizzativa e gli amministratori del Comun General. In seconda battuta la condivisione è stata allargata ad associazioni ed istituzioni particolarmente significative ed operanti sul territorio della Comunità. L’idea che emerge, per immaginare e costruire il futuro della Comunità fassana, è quella di considerare il Comun General come luogo deputato a dare forma amministrativa all’identità della popolazione ladina che risiede nella Valle di Fassa. Questo concetto si concretizza nell’obiettivo generale di tutelare il benessere della collettività e rafforzare la coesione sociale.
Il Presidente della Provincia, con proprio decreto n. 234 del 30 dicembre 2010, ha disposto il trasferimento di funzioni amministrative al Comun General e la soppressione del Comprensorio Ladino di Fassa.
Il Comun General è ente intermedio tra i Comuni e la Provincia ed ha come obiettivo generale quello di iniziare a lavorare in una logica di sistema che abbia come principi di riferimento: la sussidiarietà responsabile, la sostenibilità e la competitività.
La suddetta legge provinciale n. 3 del 2006, all’articolo 8, comma 9, prevede che i comuni e le comunità stipulino intese istituzionali e accordi di programma anche di carattere generale per la definizione degli obiettivi, nonché per l'individuazione e la realizzazione - in forma integrata - delle azioni e delle attività di loro competenza. L’articolo 19 della medesima legge provinciale prevede, al comma 7, che spetti al Comun
General la stipula delle intese istituzionali e degli accordi di programma di cui all'articolo 8, comma 9, per quanto riguarda il suo territorio.
In questa cornice trae la sua ragione d’essere l’ACCORDO DI PROGRAMMA tra la Provincia e il Comun General, che condividono l’importanza di politiche sinergiche a sostegno dello sviluppo locale. Tale documento ha l’ambizione di non essere un mero elenco di cose da fare, bensì un abbozzo di un progetto che abbia il suo fulcro nel desiderio di pensare e attuare un progetto innovativo e coraggioso di futuro per la Valle di Fassa, il suo territorio e la sua gente, denominato “FASCIA TEL DAVEGNIR” (Xxxxx nel futuro).
FINALITÀ
Da una parte, il Comun General riconosce e desidera perseguire per il proprio territorio, in una logica di sistema provinciale, la visione del Trentino che ha ispirato l’elaborazione del Piano Urbanistico Provinciale, laddove si afferma: “Il Trentino si propone come territorio ove le persone trovano condizioni adeguate per la propria crescita umana, intellettuale e sociale, in un contesto ambientale tendente verso un’eccellenza diffusa e basata, in particolare, sul mantenimento delle identità, sull’elevata competitività, sull’apertura internazionale e sul giusto equilibrio tra la valorizzazione delle tradizioni e sviluppo e dei fattori di innovatività”1.
La Val di Fassa è una realtà unica nel panorama provinciale: infatti, sotto il profilo identitario è caratterizzata dalla presenza della minoranza di lingua ladina, sotto il profilo ambientale per la presenza di numerosi gruppi dolomitici e sotto il profilo economico per l’esistenza di un’economia prevalentemente turistica il cui indotto interessa anche le aziende artigianali e terziarie delle comunità vicine e dell’intera provincia. Queste tre risorse sono il punto di partenza per guardare questo territorio ed iniziare ad immaginarlo nell’ottica dei principi di sussidiarietà responsabile, sostenibilità e competitività testé citati.
Dall’altra parte, anche la Provincia ha definito le proprie linee programmatiche, in coerenza con il Programma di Legislatura, attraverso il nuovo Programma di Sviluppo Provinciale per la XIV Legislatura, che individua, articolandoli per aree strategiche, gli obiettivi da conseguire per lo sviluppo economico, per il riequilibrio sociale e per gli assetti territoriali, e delinea gli interventi correlati a tali obiettivi.
L’azione strategica della Provincia si articola in sei assi strategici intersettoriali che rappresentano le diverse componenti del “capitale territoriale”, inteso come insieme di risorse – materiali, immateriali e umane – di beni pubblici e di competenze private, di reti di cooperazione e di valori di socialità accumulati nel tempo e riferibili ad un territorio: capitale umano, capitale produttivo, capitale sociale, capitale identitario e culturale, capitale ambientale e infrastrutturale, capitale istituzionale e partecipativo.
Tali linee strategiche hanno trovato declinazione nella recente manovra di bilancio 2011, che si articola lungo tre fondamentali direttrici:
- aumentare e consolidare la competitività del sistema produttivo, attraverso la riqualificazione della domanda pubblica assicurando, tra l’altro, priorità:
0 Xxxxx Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxxxxx, X.X. Xxxxxx 27.05.2005 nr. 5, allegato “A” Relazione Illustrativa pag. 5
▪ agli investimenti in settori e ambiti innovativi e ad elevata produttività, quali edilizia sostenibile e risparmio energetico;
▪ agli interventi volti a creare condizioni di contesto per accrescere la competitività e l’attrattività territoriale, con particolare riferimento all’impiego esteso di I.C.T. (“Information and Communication Technology”);
- promuovere un rafforzamento dei livelli di occupazione;
- tutelare il benessere della collettività e rafforzare la coesione sociale.
Ecco allora che l’ACCORDO DI PROGRAMMA costituisce un documento programmatico e strategico che individua le tematiche più rilevanti sulle quali la Provincia e il Comun General intendono impegnarsi, definendo obiettivi, linee strategiche, insieme ad iniziative ed azioni specifiche, alle quali entrambi riservano una valutazione prioritaria anche nelle scelte di finanziamento, per:
- lo sviluppo delle reti di connessione per la mobilità e la comunicazione elettronica;
- la tutela e la promozione dell’identità e della lingua e cultura ladina;
- la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio ambientale;
- la promozione del turismo;
- il potenziamento dei servizi socio – sanitari;
- il rafforzamento del capitale sociale.
La Provincia e il Comun General si impegnano inoltre a verificare periodicamente lo stato di attuazione del presente Accordo, valutando anche l’opportunità di adeguarne i contenuti.
Tutto ciò premesso quale parte integrante del presente documento programmatico,
LA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
rappresentata dal Presidente XXXXXXX XXXXXX e
IL COMUN GENERAL DE FASCIA
rappresentato dalla Procuradora XXXXXXXX XXXXX assumono i seguenti impegni.
1. LO SVILUPPO DELLE RETI DI CONNESSIONE PER LA MOBILITÀ E LA COMUNICAZIONE ELETTRONICA
La grande sfida che il mondo globalizzato pone a tutti territori è quella di favorire il più possibile tutto ciò che è comunicazione. Per un territorio piccolo e periferico come il Trentino ed anche la Valle di Fassa mettere in campo tutte le strategie possibili per mettersi in contatto con altre realtà diventa un obiettivo di primaria importanza. Tale necessità è propedeutica a qualsiasi altro obiettivo si voglia porre per il futuro di questo territorio. In questo senso si ritiene che le reti di connessione declinate nei due grandi temi della mobilità – viabilità e delle reti di telecomunicazione sono argomenti generali e trasversali a tutte le altre tematiche legate allo sviluppo locale.
1.1 Le reti di mobilità
Il tema della mobilità e della viabilità è fondamentale. Infatti, il forte sviluppo turistico del territorio ha messo in evidenza numerose criticità dell’attuale rete stradale. Si rende quindi necessario un ripensamento complessivo e razionale dei sistemi di viabilità e di mobilità che deve essere oggetto di pianificazione. Il Comun General ha formato un apposito gruppo di lavoro che ha aiutato il Consei degli Ombolc ad elaborare un documento contenente alcune criticità e obiettivi per il miglioramento della rete stradale e dei sistemi di mobilità. Tale documento è stato trasmesso alla Provincia il 21 gennaio 2011 e successivamente integrato nel Consei degli Ombolc del 17 febbraio 2011. La pianificazione avrà come fine, attraverso l’individuazione di interventi programmati e priorità ben definite, la riduzione del traffico nei centri dei paesi e la facilitazione degli spostamenti, apportando notevoli vantaggi a chi vive o soggiorna in valle. Tale progettazione sarà improntata nella ricerca del giusto equilibrio tra uomo e natura.
La Provincia si impegna a redigere, entro settembre 2011, una proposta di “Piano stralcio della mobilità” per la Valle di Fassa, per definire e valutare gli interventi da realizzare, a partire dalle proposte formulate dal Comun General, tra i quali, in particolare, la variante di Canazei, la conclusione della variante di Vigo di Fassa e il completamento della pista ciclabile della Valle di Fassa e l‘introduzione di sistemi di mobilità alternativa, assicurando il rispetto delle procedure di partecipazione e concertazione previste dalla disciplina provinciale vigente in materia.
A seguito dell’approvazione definitiva della suddetta proposta da parte della Giunta provinciale, l’attuazione degli interventi ivi individuati sarà disposta mediante l’inserimento degli stessi, da valutare con priorità, negli strumenti di programmazione settoriale disciplinati dalla L.P. 8 luglio 1996, n. 4 (in particolare “Piano degli investimenti per la viabilità” e “Piano degli investimenti nel settore dei trasporti”), in coerenza con le risorse finanziarie disponibili sul bilancio provinciale.
1.2 Le reti di telecomunicazione e l’informatizzazione
Altro fondamentale strumento di connessione è quello che ci mette a disposizione la più moderna tecnologia. Tra i propri obiettivi il Comun General ha posto la necessità di adottare sistemi informatici il più possibili omogenei tra Comunità e Comuni, finalizzati a creare una logica di rete che abbia come fine la messa a disposizione reciproca di informazione, il miglioramento dell’accessibilità a dati e informazioni tra gli enti e “da” e “con” i cittadini.
Il Comun General si impegna ad adottare i servizi minimali proposti da Informatica Trentina e di proporre tale adozione a tutti i Comuni della Valle, tenendo però presente che tali servizi saranno completamente attivati solo con l’attivazione della rete a fibre ottiche. Intende inoltre collaborare per la creazione di un sito di seconda generazione della Comunità e di tutti o parte dei Comuni.
I tempi di attivazione degli interventi riguardanti la connettività e i servizi saranno a breve definiti dalla Provincia con Trentino Network e Informatica Trentina e condivisi con il Comun General, sulla base dello stato attuale e della fattibilità degli stessi in coerenza con le risorse finanziarie complessivamente disponibili.
2. LA TUTELA E LA PROMOZIONE DELL’IDENTITÀ, DELLA LINGUA E DELLA CULTURA LADINE
Caratteristica peculiare della Valle di Fassa è la presenza della minoranza ladina sul suo territorio. Nelle linee programmatiche è possibile identificare un obiettivo generale che ha come fine la tutela e la diffusione della lingua e della cultura ladina; vi si afferma infatti (a pagina 20) che “il Comun General, accanto agli obiettivi politico – amministrativi previsti dalla legge, deve lavorare a una coesione identitaria forte al suo interno, finalizzata al coinvolgimento della popolazione nella responsabilità dell’essere protagonista di una realtà territoriale unica”.
2.1 La lingua e la cultura ladina
Sulla base di un concetto di identità condiviso e maturo, il Comun General si propone di valorizzare il suo ruolo di coordinatore delle politiche linguistiche e culturali di tutela e radicamento della lingua in Val di Fassa.
Una coscienza matura di identità e dell’essere minoranza è stata raggiunta con le recenti leggi di riforma istituzionale e di politica linguistica e con la nascita ufficiale del Comun General. Non è più necessario ancorarsi a una visione diacronica dell’unità ladina che giustifichi l’essere e l’esistere dei ladini, fassani e dolomitici, come minoranza linguistica. Attualmente la coscienza e la coesione identitaria sono alla base di un autogoverno linguistico e culturale moderno che è tale perché è viva la certezza dell’essere una comunità: la lingua ladina c’è, è parlata e sentita, salvaguardata e tutelata. In questo contesto, vale la pena ricordare che nel corso dell’anno gli uffici comunali della valle rilasceranno le Carte d’identità bilingui italiano/ladino2.
A tale fine, la Provincia e il Comun General concordano le seguenti linee strategiche per la tutela e la promozione della lingua ladina volte a sostenere la cultura ladina nella sua identità e nel suo autentico senso di appartenenza, considerandola patrimonio irrinunciabile dell’intera comunità provinciale:
Politica linguistica
1. Saranno definiti, di comune intesa tra Provincia e Comun General, i criteri per la quantificazione della quota del fondo destinata a sostenere la politica linguistica del Comun General prevista dall’articolo 24, comma 2, lettera d) della legge provinciale 19 giugno 2008, n. 6 per avviare una gestione autonoma da parte del Comun General sulla base del principio di sussidiarietà previsto dalla riforma istituzionale (L.P. n. 3 del 2006), ferma restando l’esigenza di non pregiudicare il sostegno alle minoranze linguistiche mochena e cimbra.
2. La Provincia e il Comun General si impegnano a dare attuazione a quanto previsto dagli articoli 23 e 24 della legge provinciale n. 6 del 2008, in modo da evidenziare il sostegno dell’informazione in lingua ladina e sulla Valle di Fassa in coordinamento con le iniziative della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, nell’ambito del finanziamento complessivo destinato all’informazione e con particolare riferimento all’informazione televisiva locale.
2 Attuazione del D.L. a aprile 2006, n. 178 “Norme di attuazione dello statuto speciale della regione Trentino – Alto Adige/Südtirol, concernenti modifiche al decreti legislativo 16 dicembre 1993, n. 592,in materia di tutela della popolazione ladina in provincia di Trento”.
3. Le politiche culturali e gli sforzi per mantenere vive la lingua e le tradizioni delle nostre comunità trovano un formidabile strumento nel mezzo televisivo. L’apprezzato esperimento che ha permesso di far nascere un canale digitale specifico che, con la collaborazione dell’Ufficio Stampa della Provincia, raggruppa ed organizza diversi contenuti video già precedentemente prodotti ai quali si sono affiancati contenuti nuovi, ha dimostrato le incredibili potenzialità del mezzo, non solo in chiave promozionale, ma anche come importante leva nei processi di costruzione e mantenimento di quella percezione identitaria che sta alla base della stessa riforma istituzionale. Occorre ora promuovere, potenziare, sviluppare e rendere coerenti progetti e relativi finanziamenti, dedicando un’attenzione specifica nelle assegnazioni al Comun General de Fascia all’operatività di un canale televisivo digitale. Parallelamente, va stabilizzato l’impianto di distribuzione delle postazioni decentrate che utilizza la fibra ottica per veicolare filmati all’interno di una rete che già mette in collegamento alcune postazioni pubbliche con le regie delle emittenti televisive locali.
4. Al fine di valorizzare la fondamentale importanza per la Valle di Fassa delle politiche linguistiche, il Comun General si impegna ad attivare, quale primo servizio di gestione sovra comunale per l’intero territorio, il servizio centralizzato di traduzione degli atti amministrativi. In relazione a ciò, si concorda di procedere alla stabilizzazione della struttura del Comun General dedicata ai servizi linguistici e culturali, assicurando i relativi finanziamenti secondo quanto già concordato con il Servizio Autonomie locali della Provincia.
Relazioni istituzionali
1. Accanto al ruolo insostituibile della Scola ladina de Fascia e dell’Istituto culturale ladino “Majon di Fascegn”, una particolare rilevanza viene attribuita all’Union Generèla di Ladins dla Dolomites, associazione-tetto ed espressione dell’identità unitaria dei ladini delle valli dolomitiche: la sua attività come protagonista della coscienza e della cultura ladina va sostenuta e rafforzata da parte della Provincia e del Comun General in un’ottica di confronto e di collaborazione con le altre vallate ladine del Sella. L’Union Generèla costituisce il punto di riferimento per l’attuazione di progetti riferiti alla realtà ladina dolomitica.
2. Al fine di tutelare con maggior efficienza ed efficacia i diritti dei cittadini ladini, assumendo la responsabilità e il dovere di garantire le condizioni per la promozione della lingua propria e per l’esercizio di tali diritti, si attribuisce particolare importanza allo scambio di conoscenze e alla collaborazione con altre comunità di minoranza linguistica, come il Canton Grigioni, la Val d’Aran, la Catalunya e il Friuli.
3. La Provincia e il Comun General promuoveranno accordi e intese per favorire la partecipazione della comunità ladina fassana alle reti di cooperazione interminoranze a livello sia nazionale che europeo.
2.2 La rete dell’identità
Il Comun General si è impegnato a creare, attraverso il riconoscimento di siti particolarmente significativi, una rete dell’identità fassana.
L’area di “Sen Xxx”
Si tratta di uno dei luoghi più fortemente connotati sotto il profilo identitario della Valle. E’ quindi necessaria una valutazione complessiva per ridefinire urbanisticamente e funzionalmente l’intero comparto anche per orientare le conseguenti e puntuali scelte della pianificazione, con l’obiettivo di favorire la qualità degli interventi e dei servizi di pubblico interesse che in essa hanno sede.
A questo scopo si è riunito un gruppo di lavoro a cui hanno partecipato la Procuradora , il Viceprocurador, il President del Consei, gli Ombolc competenti per territorio e tutti i portatori d’interesse. All’interno di questo gruppo, è emersa la volontà di destinare una delle ex Caserme asburgiche presenti nell’area a sede dell’ANFFAS con comunità alloggio e a sede dei Servizi Sociali del Comun General. Attualmente la sede dell’ANFFAS è ospitata presso la scuola Media di Pozza di Fassa con spazi insufficienti, mentre gli Uffici dei Servizi Sociali sono dislocati all’interno della sede del Comun General: la struttura è però satura e, nella previsione di predisporre un Ufficio Tecnico più strutturato per far fronte alle nuove e maggiori competenze in materia urbanistica, è indispensabile prevedere nuovi spazi.
Il Comun General si impegna a elaborare un progetto condiviso di riqualificazione dell’area.
La Provincia e il Comun General valuteranno congiuntamente in via prioritaria la possibilità di finanziamento dell’intervento.
“Ciasa Costazza”
Si tratta della casa in muratura più antica della Valle di Fassa, che risale al 1516 ed attualmente versa in cattive condizioni che rischiano di pregiudicarla, essendo le condizioni statiche dell’edificio estremamente precarie. E’ di proprietà del Comune di Mazzin, che l’ha acquistata con contributo della Provincia per sottrarla a un progetto di natura speculativa. Sono numerosi i progetti identitari cui può essere destinata e che saranno vagliati.
La Provincia e il Comun General valuteranno congiuntamente in via prioritaria la possibilità di finanziamento dell’intervento.
2.3 Formazione e giovani
La formazione che un individuo capitalizza, affina e rielabora nell’arco della sua vita non è estranea al contesto culturale nel quale vive. Le tradizioni, i valori, la lingua, le esperienze a cui un individuo si richiama rappresentano spesso la chiave di interpretazione del suo pensiero e del suo operato. Nella società cognitiva è importante che i più giovani e soprattutto le giovani donne, che hanno maggiori difficoltà occupazionali, sviluppino l’attitudine ad apprendere, a fronteggiare continui cambiamenti, a misurarsi con situazioni complesse, ma è altrettanto necessario che lo facciano in modo critico, creativo e propositivo, ovvero che sviluppino competenze sociali che li rendano disponibili a mettersi in gioco per la “costruzione del bene comune”.
Le comunità sono interessate, infatti, a dotarsi di persone ben formate, in grado di guidare, in una logica di pari opportunità di genere e di solidarietà, le dinamiche dell’attuale processo di globalizzazione, e non di subirle.
La Provincia, considerata l’importanza della valorizzazione del capitale umano, condivide il progetto, proposto dalla Consigliera di parità, per la valorizzazione delle nuove generazioni nella comunità ladina di Fassa.
Tale progetto è finalizzato a individuare strumenti e proposte per il richiamo dei giovani talenti e mira, in particolare, a conoscere le scelte di indirizzo universitario compiute dai giovani e quindi i possibili sbocchi occupazionali, a creare servizi di supporto allo studio per chi studia fuori provincia, a sostenere l’interfaccia tra domanda e offerta di lavoro con un’attenzione particolare all’autoimprenditorialità, a condividere la
cultura, attraverso momenti di ritrovo fra i giovani universitari che vivono al di fuori della comunità fassana.
Il progetto si prefigge quindi l’obiettivo di creare una banca dati relativa agli studenti che, conseguito il diploma di scuola superiore, scelgono di proseguire l’investimento in formazione iscrivendosi agli studi universitari, a monitorare i percorsi lavorativi e professionali dei giovani laureati, a promuovere la realizzazione di un evento in forma stabile per favorire l’orientamento e l’occupazione dei giovani.
La Provincia si impegna ad assicurare alla Consigliera di parità il supporto delle Strutture provinciali competenti in materia, in coerenza con i criteri previsti dalla normativa provinciale vigente.
3. LA SALVAGUARDIA E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO AMBIENTALE
Il territorio della valle di Fassa è caratterizzato dalla presenza di numerosi gruppi dolomitici di eccezionale bellezza e di inestimabile valore sotto il profilo ambientale ed identitario. Tale unicità ha avuto solenne conferma con il riconoscimento del gruppo del Catinaccio e del gruppo della Marmolada come Beni appartenenti al Patrimonio dell’Umanità e come tali inseriti nella lista dei beni naturali dell’UNESCO. Tale riconoscimento significa anche una responsabilizzazione di tutti coloro che vivono ed operano nella valle a conservare e valorizzare questo straordinario patrimonio.
3.1 Dolomiti - Patrimonio Mondiale UNESCO
La Provincia, congiuntamente con il Comun General, si impegna a valorizzare il territorio della Val di Fassa interessato dalla presenza del bene mondiale “Dolomiti UNESCO”, coinvolgendo la Valle nell’ambito delle reti interprovinciali in materia di formazione, ricerca e patrimonio geologico facenti capo alla Provincia nell'ambito della Fondazione Dolomiti UNESCO. A tal fine la Provincia valuterà, congiuntamente con il Comun General, il collegamento dell’area nelle reti interprovinciali, valorizzando manufatti esistenti e, in particolare, verificando il riuso di un edificio di proprietà ENEL destinato nel passato a foresteria degli operai addetti alla diga, quale articolazione locale dei progetti attuativi della rete.
3.2 Marmolada
Nel 2002 è stato sottoscritto un Protocollo d’intesa tra la Xxxxxxx Xxxxxx, xx Xxxxxxxxx xxxxxxxx xx Xxxxxx, xx Xxxxxxxxx xx Xxxxxxx, il Comune di Canazei e il Comune di Rocca Pietore, con l’obiettivo di avviare contestualmente un’azione congiunta per la realizzazione di un progetto comune di valorizzazione della Marmolada sotto il profilo storico, culturale, naturalistico e alpinistico, nonché sciistico. Successivamente, il 14 aprile 2003, le parti firmatarie hanno sottoscritto un “Progetto di valorizzazione della Marmolada”, approvato dalla Giunta provinciale. Per l’attuazione di tali documenti, nel 2005 è stato affidato al Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento un incarico per la realizzazione del progetto-laboratorio “Verso un turismo sostenibile per l’area della Marmolada”, quale evoluzione degli obiettivi contenuti nel Protocollo e nel Progetto anzidetti.
Previa valutazione delle azioni e degli interventi fino ad oggi promossi per la realizzazione del Protocollo, il Comun General e la Provincia rinnovano l’impegno di dare attuazione agli intenti contenuti nel Protocollo d’intesa del 2002 per la valorizzazione della Marmolada e di valutare, congiuntamente, nell’ambito di un apposito tavolo di confronto, la fattibilità di un ulteriore progetto che tenga conto degli aspetti turistico-sportivi (escursioni, sci, scalate, allenamenti ciclistici e podistici in quota), degli aspetti storici (postazioni della Prima Guerra mondiale) e ambientali. Tale progetto deve ispirarsi ai criteri che saranno esplicitati dal programma previsto dall'articolo 28 delle norme di attuazione del nuovo Piano Urbanistico Provinciale, tenendo anche conto degli approfondimenti tecnico - scientifici, culturali, ambientali ed economici svolti dal Museo Tridentino di scienze naturali su incarico dell'Assessorato all'Urbanistica e ambiente della Provincia.
La Provincia condivide inoltre l’esigenza di un’adeguata sistemazione e messa in sicurezza della viabilità di accesso alla zona della Marmolada, sia dalla parte trentina che dalla parte veneta, impegnandosi a valutare la fattibilità degli interventi ricadenti nel territorio trentino e il relativo finanziamento, anche in connessione con gli interventi relativi alla mobilità di cui al punto 1.1 del presente Accordo.
3.3 Altri siti dolomitici
La Provincia e il Comun General condividono l’opportunità di studiare iniziative di valorizzazione e di tutela di tutti i gruppi dolomitici presenti in Valle, anche se non inseriti nell’elenco dei Beni UNESCO.
3.4 “Cordanza del Ciadenac”
Il Comun General de Xxxxxx si propone, in accordo con le Amministrazioni interessate, quale soggetto di riferimento per il tavolo denominato “Cordanza del Ciadenac”, che ha come obiettivo la valorizzazione e la tutela del gruppo dolomitico del Catinaccio, famoso in tutto il mondo per la sua eccezionale bellezza.
Il Comun General, in base all’accordo sopra richiamato, assicura, attraverso il proprio bilancio, l’acquisizione e la gestione coordinata delle risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi della Cordanza; inoltre il Comun General partecipa attivamente alla definizione delle attività e delle strategie nel quadro di un obiettivo di fondo che si traduce nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio ambientale ed identitario del Catinaccio.
La Provincia, nell’ottica del perseguimento delle finalità contenute nella “Cordanza del Ciadenac”, si impegna ad attivare un confronto con il Comun General de Fascia sulle attività e le azioni da mettere in campo.
3.5 “Troi di Ladins”
Si tratta di un progetto messo in atto da un gruppo nato allo scopo di recuperare e valorizzare i sentieri a mezza quota presenti in Val di Fassa. Il gruppo, formato da rappresentanti dei Comuni e dell’A.P.T. di Fassa, delle Stazioni Forestali di Pozza e di Predazzo e dell’Istitut Cultural Ladin “Majon di Fascegn”, ha ottenuto ottimi risultati in ordine alla cultura legata alla conoscenza e alla salvaguardia dei sentieri di montagna.
Obiettivi già raggiunti:
• censimento dei sentieri e delle strade forestali (circa 750 Km) con l’individuazione per ognuno della quota di partenza, di arrivo e del dislivello;
• cartografia: tutti i sentieri sono stati inseriti in apposite carte distribuite per comune a tutte le famiglie della valle grazie all’intervento di uno sponsor; attualmente l’A.P.T. distribuisce gratuitamente cartine su scala 1:25000 (stampate 100.000 copie) ove sono indicati percorsi a piedi anche per l’inverno e per la mountain bike;
• interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria;
• “Troi di Ladins”: individuazione, sia sulla destra che sulla sinistra orografica del torrente Avisio, di un percorso circolare che collega Forno a Canazei, passando per i vari paesi e per luoghi significativi sotto il profilo paesaggistico e/o geologico.
Prossimi obiettivi:
• posa in opera della segnaletica, con cartello d’ingresso, indicazione delle località e frecce direzionali;
• redazione di una guida turistica autofinanziata attraverso la vendita e l’intervento di sponsor;
• individuazione dei così detti “petali”, ovvero di sentieri collegati al “Troi di Ladins” verso le quote più alte.
A tale fine, il Comun General ha predisposto un progetto per individuare i posti in cui posare i cartelli.
La Provincia si impegna a valutare con priorità il finanziamento e la realizzazione del progetto proposto nel 2012, attraverso il Servizio Conservazione della natura e valorizzazione ambientale, in coerenza con le risorse del bilancio provinciale.
3.6 Lago di Soraga
Il Lago di Soraga è un bacino artificiale con una diga sul Comune di Moena, sfruttato da ENEL fino al 2010 per la produzione di energia elettrica, attualmente gestito da HYDRO DOLOMITI ENEL s.r.l.
Il lago è alimentato dalle acque del torrente Avisio, che immettono anche materiale residuo che non può defluire e quindi si deposita. Negli ultimi sei anni sono stati autorizzati due svuotamenti controllati, con la conseguente immissione di materiale nell’Avisio con danni alla fauna ittica presente nel corso d’acqua. I detriti limitano il contenimento dell’acqua e nei periodi di secca del lago emanano cattivi odori.
Ciò considerato, la Provincia e il Comun General condividono l’importanza di un recupero ambientale dell'area del Lago di Soraga, attraverso la predisposizione di un apposito progetto in sede locale, la cui copertura finanziaria può essere assicurata con l’utilizzo e l'eventuale attualizzazione del cosiddetto "canone ambientale" assegnato al Comun General ai sensi della lettera e), comma 15 quater, art. 1 bis 1 della L.P. 4/1998.
Ai fini del recupero complessivo dell'area, vanno inoltre considerati gli obblighi già previsti in capo al concessionario HDE (HYDRO DOLOMITI ENEL s.r.l.), come stabilito nelle condizioni imposte dalla Provincia ai vari concessionari per poter usufruire del periodo di proroga decennale, che consistono nel realizzare, secondo un programma sottoposto alla preventiva autorizzazione della Provincia, gli interventi necessari per assicurare la conservazione dei volumi di invaso del lago di Soraga esistenti nel 2008 e comunque la funzionalità degli organi di servizio e di manovra.
La Provincia si impegna a valutare modalità di finanziamento e realizzazione del progetto.
3.7 Stazione di compattazione e trasferimento rifiuti solidi urbani
Il Comun General gestisce la stazione di compattazione e trasferimento dei rifiuti solidi urbani in località “Ciarlonch” nel Comune di Vigo di Fassa. L’impianto attualmente in uso insiste su terreni di proprietà privata concessi in locazione-superficie-servitù all’Ente, verso il pagamento di un canone annuale. IlComun General auspica di acquisire la proprietà di tali terreni, così da dare una soluzione definitiva alla situazione attuale.
In coerenza con le previsioni dell’ultimo aggiornamento del Piano provinciale di smaltimento dei rifiuti e in relazione all’esigenza segnalata dal Comun General, la Provincia, dando continuità agli interventi di adeguamento e riqualificazione della stazione in corso, condivide l’acquisizione dell’area tramite esproprio. E’ già in corso la stima da parte del Servizio Espropriazioni della Provincia.
3.8 Politiche energetiche
Anche in materia energetica, il Comun General ha nominato un gruppo di lavoro con l’obiettivo di fare il punto sulla situazione attuale ed iniziare ad immaginare soluzioni innovative, ambientalmente sostenibili e compatibili con il territorio della Valle di Fassa.
Ciò considerato, La Provincia e il Comun General condividono l’importanza dei seguenti obiettivi:
A) Migliorare le prestazioni energetiche degli edifici comunali, attraverso:
• la predisposizione di uno studio circa lo stato di fatto e circa le opportunità esistenti su tutto il patrimonio dei 7 Comuni della Val di Fassa in un’ottica di risparmio sui consumi energetici;
• la programmazione, in collaborazione con le amministrazioni comunali, degli interventi da realizzare sugli edifici di loro proprietà, attraverso la predisposizione di un piano organico e coordinato di intervento;
• la promozione della sostituzione del combustibile fossile dove possibile e l’introduzione di soluzioni energetiche ambientalmente ed economicamente più compatibili, quali biomasse.
Il Comun General si impegna a realizzare uno studio generale di riqualificazione del patrimonio immobiliare di proprietà del Comun General stesso e dei singoli Comuni al fine di migliorare le prestazioni di risparmio energetico e di ottenere una sensibile riduzione dell’uso del combustibile fossile, in coerenza con le azioni promosse dalla Provincia, d’intesa con il Consiglio delle autonomie locali, per la programmazione coordinata degli investimenti della Provincia, dei Comuni e delle Comunità ai fini della riqualificazione del patrimonio pubblico, in relazione al fabbisogno energetico.
La Provincia valuterà la finanziabilità degli interventi di risparmio energetico, che ritiene comunque prioritari, ivi inclusi gli studi "energetici”, in coerenza con la disciplina provinciale in materia di risparmio energetico e con le disposizioni in materia di finanza locale.
Il Comun General si impegna, inoltre, ad individuare un sito idoneo e a realizzare uno studio di fattibilità per la realizzazione di un impianto di cogenerazione di biomasse utilizzando in particolare le deiezioni bovine.
La Provincia valuterà la finanziabilità del progetto, in coerenza con le disposizioni in materia di agricoltura, come modificate dalla legge finanziaria provinciale 2011, ad avvenuta verifica da parte della Commissione europea della compatibilità della misura d’intervento a sostegno della realizzazione di impianti per il recupero e il trattamento anaerobico di effluenti zootecnici e prodotti vegetali da parte di aziende agricole, singole o associate.
B) Perseguire un corretto utilizzo delle risorse idriche, verificando utilizzi a fine di produzione energetica, ad esempio, delle condutture esistenti a livello di acquedotto, attraverso:
• la predisposizione di uno studio circa lo stato di fatto e circa le opportunità esistenti su tutto il territorio dei comuni, anche tenendo conto dei risultati presenti in un analogo studio - datato ottobre 2006 - reperibile presso l'Agenzia provinciale per l'energia;
• la programmazione degli interventi da realizzare sulle risorse idriche comunali, attraverso la predisposizione di un piano organico e coordinato di intervento.
4. LA PROMOZIONE DEL TURISMO
In questa sintetica e sommaria descrizione degli elementi che rendono unica la realtà fassana, non si può non fare cenno all’economia, ed in particolare al settore del turismo. La Valle di Fassa è fortemente caratterizzata da una realtà di turismo diffuso e maturo (sono disponibili 55.000 posti letto). Una quota rilevante di turisti che visita il Trentino sceglie la Valle di Fassa come luogo della propria vacanza (nel 2010, ben il 16% degli arrivi e il 14% delle presenze). Nell’analisi va considerato anche l’indotto, inteso in particolare come forniture, il cui mercato di riferimento negli ultimi anni è sempre di più quello provinciale. La Valle di Fassa in pochi decenni è passata da un’economia rurale a un’economia di tipo turistico: trasformazione, questa, che richiede un passaggio culturale indispensabile per reggere un impatto, non solo economico, di tale portata. Attualmente il turismo della valle, dopo aver espresso tutto il suo potenziale, deve evolversi alla ricerca di proposte e soluzioni innovative e di qualità anche per fronteggiare una crisi incipiente del settore. Per fare questo bisogna avviare una fase di pianificazione che parta dalla valle in un contesto di sistema e di collaborazione con i servizi provinciali.
È perciò indispensabile, da questo punto di vista, che l’Azienda Per il Turismo (A.P.T.) della valle svolga un ruolo di coordinamento nei confronti degli operatori economici del territorio, allo scopo di individuare proposte per la valorizzazione del prodotto turistico territoriale della valle coerente con le sue vocazioni.
A tale fine la Provincia, attraverso Trentino Marketing S.p.a., e il Comun General de Fascia, con l’A.P.T., condividono l’esigenza di ricercare soluzioni innovative per lo sviluppo del turismo (tenendo conto delle potenzialità complessive del sistema locale, dalla mobilità, alla cultura e all’identità, all’ambiente) e di promuovere eventi qualificanti l’immagine della Valle di Fassa, in particolare un evento invernale e uno estivo, fortemente legati alle vocazioni del territorio.
Inoltre, nell’ottica di valorizzazione del percorso di privatizzazione della promozione turistica di ambito, la Provincia, in sede di revisione dei criteri di finanziamento delle Aziende per il Turismo, si impegna a valorizzare la dimensione del movimento turistico locale e la capacità di autofinanziamento. Per sostenere l’attività di promozione turistica locale il Comun General è favorevole all’introduzione di un’imposta di scopo che coinvolga tutti i soggetti che beneficiano di tale attività.
5. IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI SOCIO–SANITARI
Elemento fondamentale di una società sono i servizi che vengono erogati a garanzia della dignità e della qualità della vita. Talvolta nei territori periferici tale garanzia è più difficile da attuare. E’ noto a tutti che se un territorio non è attrattivo sotto il profilo dei servizi che riesce ad elargire ai propri cittadini è soggetto a una disaffezione da parte degli stessi. Il Comun General vuole favorire azioni che promuovano il benessere della collettività per garantire il pieno sviluppo dei rapporti sociali e il soddisfacimento delle esigenze fondamentali per la qualità della vita.
A tale riguardo, il Comun General evidenzia la necessità di garantire la presenza sul proprio territorio di servizi a carattere specialistico, in particolare a supporto dell’area degli anziani e della tutela della salute mentale, soprattutto dei minori, auspicando una soluzione anche in accordo con la vicina Comunità di Fiemme.
In merito, la Provincia si impegna a formulare specifiche soluzioni organizzative, anche attraverso il lavoro del Consiglio per la salute e del comitato per l’integrazione socio sanitaria, tenendo conto della proposta di nuova articolazione territoriale dei distretti recentemente approvata dalla Giunta provinciale e della prevista attivazione dei punti unici di accesso, allo scopo di creare una sinergia fra Servizi Sociali e Servizi Sanitari per offrire ai cittadini una risposta unitaria e integrata ai loro bisogni.
A.P.S.P. - Azienda Pubblica di Servizi alla Persona
L’A.P.S.P di Fassa si occupa della gestione della “Cèsa de Paussa” (casa di riposo). Il Comun General evidenzia la necessità di individuare le modalità, in accordo con le altre unità invianti dei Distretti Sanitari, per favorire nella misura massima possibile l’accesso ai posti letto della struttura di residenti in valle anche attraverso un potenziamento dei posti letto accreditati per favorire una miglior risposta ai propri cittadini e un‘influenza positiva sulla domanda locale dall’apertura della R.S.A. di Lisignago nel corso del 2011.
La Provincia si impegna a ricercare, nella programmazione per il 2012 e compatibilmente con le risorse disponibili, la possibilità di incrementare i posti letto di sollievo e quelli convenzionati nel rispetto degli indicatori medi provinciali.
La Provincia e il Comun General, al fine di evitare liste di attesa, si impegnano a condividere un modello di assistenza agli anziani e ai non autosufficienti che garantisca una risposta puntuale anche attraverso il rafforzamento dei servizi domiciliari. La “Cèsa de Paussa” può essere il soggetto che articola gli interventi a supporto del servizio domiciliare anche destinando alcuni posti letto a funzioni di sollievo, sviluppando servizi riabilitativi e di assistenza alla lungodegenza anche in collaborazione con il Distretto Sanitario.
6. IL RAFFORZAMENTO DEL CAPITALE SOCIALE
Solidarietà internazionale
Al fine di rinforzare i legami con altre minoranze linguistiche a livello internazionale, si intende proseguire nella collaborazione solidale con le comunità Achuar dell’Ecuador, attivate nell’ambito del progetto “Adottiamo una lingua”, tramite azioni specifiche di sostegno alla tutela della lingua da realizzarsi in Ecuador, di educazione allo sviluppo da realizzarsi in Valle di Fassa e tramite azioni di interscambio, soprattutto a livello giovanile.
Si intende attivare un interscambio reciproco tra giovani della Scola ladina, studenti intagliatori del legno e loro coetanei ecuadoriani.
Si prevede di sostenere un progetto rivolto a giovani ragazze emarginate del villaggio di Kimbondo (Repubblica Democratica del Congo), attraverso la ristrutturazione di una struttura di accoglienza, che consenta loro un’adeguata formazione umana e professionale.
La Provincia si impegna a valutare la fattibilità e il finanziamento delle predette iniziative.