JOBS ACT, AGRINSIEME: ESTENDERE A SETTORE AGRICOLO CASSA INTEGRAZIONE SALARIALE E CONTRATTI SOLIDARIETA’.
JOBS ACT, AGRINSIEME: ESTENDERE A SETTORE AGRICOLO CASSA INTEGRAZIONE SALARIALE E CONTRATTI SOLIDARIETA’.
U
n g i u d i z i o p o s i t i
vo sulla semplificazione quello di Agrinsieme sul Jobs Act in commissione Lavoro della Camera. Xxxxxx Xxxxx della Cia ha ricordato che stante la crisi il settore ha tenuto a livello occupazionale, sugli ammortizzatori sociali il giudizio è positivo ma riteniamo che “vadano mantenuti come sono stati fino ad ora, declinati alla stagionalità e alla discontinuità, una caratteristica che merita di essere salvaguardata. Alcuni ammortizzatori sociali riteniamo vadano estesi anche al settore agricolo, ovvero la cassa integrazione salariale e i contratti di solidarietà”. Ancora secondo Agrinsieme Bene “l’agenzia nazionale per l’impiego e il coinvolgimento delle parti sociali. Altrettanto positivo è valorizzare i sistemi di
bilateralità”. Sulla semplificazione degli adempimenti: “è positiva. Ma in tema di sanzioni ci vuole più certezza del diritto”. Xxxxx ha ancora sottolineato come “Pur condividendo l’attenzione alla riduzione degli strumenti contrattuali esistenti nel settore primario la forma più diffusa è il contratto a tempo determinato. Restano anche perplessità sull’introduzione della tariffa minima oraria”.
“La cassa integrazione esiste nel settore agricolo. Chiediamo un estensione attraverso il rafforzamento delle causali. Ovvero non solo prevederla per le avversità atmosferiche ma anche in caso di crisi dei comparti produttivi. Chiediamo l’allargamento delle causali”. Lo ha detto Xxxxxxx Xxxxxxx. Responsabile relazioni sindacali Cia in Commissione Lavoro della Camera, nell’ambito dell’attività istruttoria connessa all’esame, in sede referente, del disegno di legge recante deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell’attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro. “In una prima stesura della norma la preoccupazione era sostanziale – spiega
– dato che nel settore agricolo abbiamo circa 90 contratti provinciali stipulati con regolarità ma la retribuzione deve rimanere un elemento da negoziare tra le parti. Un principio negoziale che deve essere sempre salvaguardato”, conclude.