Nota IV trimestre 2018
I contratti di somministrazione
Nota IV trimestre 2018
1/2019
A cura della IV Struttura di ricerca — Analisi del contesto occupazionale
Nel IV trimestre dell’anno 2018, il numero dei rapporti di lavoro attivati con contratti di somministrazione conferma l’andamento già rilevato nel trimestre precedente e continua a diminuire fino ad arrivare a 327.841 unità.
La ricorrenza di una ulteriore diminuzione del numero di rapporti di lavoro attivati segna in modo marcato la contrazione del ricorso all’istituto
contrattuale delle somministrazioni nell’ultimo semestre del 2018, che risulta particolarmente evidente se si osservano le variazioni tendenziali nel confronto con gli stessi trimestri dell’anno precedente.
I dati infatti sottolineano l’intensità del decremento per il IV trimestre 2018, pari a -42,5% per i rapporti di lavoro attivati.
551.897
573.138
570.641
593.849
614.386
482.160
22,5
22,7
21,9
23,2
392.271
14,0
11,3
327.841
-31,6
-42,5
Figura 1 - Rapporti di lavoro in somministrazione attivati e variazione tendenziale. Valori assoluti e percentuali
I trim | II trim | 2017 | III trim | IV trim | I trim | II trim | 2018 | III trim | IV trim |
valori assoluti var. tendenziali
Fonte: ANPAL - Sistema Informatico delle Comunicazioni Obbligatorie, dati estratti il 20 febbraio 2019
Introdotto dalla legge 24 giugno 1997, n. 196, inizialmente definito come “lavoro interinale” o “temporaneo”, il lavoro in somministrazione prevede che il lavoratore venga assunto dall’impresa fornitrice, ma presti la propria attività presso l’impresa utilizzatrice, agendo sotto la direzione e il controllo di quest’ultima. È stato recentemente riformato dal decreto n. 87 del 2018. Il lavoro somministrato è dunque caratterizzato dalla relazione triangolare che lega il lavoratore, l’impresa fornitrice e l'impresa utilizzatrice.
L’incidenza dei rapporti di lavoro attivati (Figura
2) con contratto in somministrazione sul totale dei rapporti di lavoro attivati con contratto alle dipendenze o in parasubordinazione (indicati sinteticamente a seguire nel testo con la sigla CO), conferma per il quarto trimestre consecutivo la
contrazione del valore percentuale: dal 17,8% rilevato per il I trimestre il valore arriva ad assestarsi all’11% per il IV trimestre dello stesso anno 2018, che si caratterizza come il valore più basso rilevato nell’ultimo biennio.
Figura 2 - Incidenza dei rapporti di lavoro attivati con contratti in somministrazione sul totale dei rapporti di lavoro alle dipendenze e in parasubordinazione attivati, per trimestre di attivazione
18,3
16,6
17,1
17,8
15,6
16,4
12,1
11,0
I trim
II trim
III trim
IV trim
I trim
II trim
III trim
IV trim
2017 2018
20
18
16
14
12
10
8
6
4
2
0
Fonte: ANPAL - Sistema Informatico delle Comunicazioni Obbligatorie, dati estratti il 20 febbraio 2019
Il confronto tra il numero di rapporti di lavoro attivati e il numero di cessazioni attesta però un incremento negli anni considerati (2013-2018) del numero di posizioni lavorative nette (Figura 3). Queste ultime, anche dopo il rallentamento registrato a partire dal 2017, nell’ultimo anno considerato (2018) arrivano ad assestarsi su poco meno di 24mila unità. Si tratta, soprattutto in
relazione alla nuova crescita registrata nell’ultimo biennio, di un trend che non contraddice la più generale contrazione di attivazioni di rapporti di lavoro in somministrazione e si spiega piuttosto con le più complesse modificazioni che interessano la durata dei contratti che - come di seguito riportato - subisce una generale dilatazione.
Figura 3 – Posizioni lavorative nette(*) – Anni 2013-2018. Valori assoluti
27.251
23.804
20.512
16.083
16.444
4.631
2013 2014 2015 2016 2017 2018
(*) Le Posizioni lavorative nette sono calcolate come la differenza nel periodo fra assunzioni e cessazioni Fonte: ANPAL - Sistema Informatico delle Comunicazioni Obbligatorie, dati estratti il 20 febbraio 2019
Il trend infatti si spiega se si guarda alla composizione percentuale della tipologia di contratti per durata prevista (Tabella 1). Il confronto fra il IV trimestre del 2018 e quello del
2017 mostra una contrazione dei contratti di breve durata (dal 96,3% all’89,6%) e un aumento di quelli a termine con durata superiore a 91 giorni che passano dal 3,4% all’8,1%:
È interessante sottolineare l’andamento in costantemente in crescita – fin dal I trimestre 2018
– del ricorso ai contratti a tempo indeterminato. Nel IV trimestre 2018 rappresentano il 2,3% di tutti
i rapporti di lavoro attivati in somministrazione, per un totale di 7.634 contratti (nello stesso periodo dell’anno precedente rappresentavano lo 0,3%, pari a 1.798 contratti).
Tabella 1 - Rapporti di lavoro in somministrazione attivati, per durata prevista. Valori assoluti e composizione percentuale per trimestre
Tempo Indeterminato A termine, con breve A termine, con durata Totale durata <=91gg >91gg | |||||
v.a. % | v.a. % | v.a. % | v.a. % | ||
2017 | I Trim | 1.645 0,3 | 451.252 93,6 | 29.263 6,1 | 482.160 100 |
II Trim | 1.745 0,3 | 522.657 94,7 | 27.495 5,0 | 551.897 100 | |
III Trim | 2.173 0,4 | 534.626 93,3 | 36.339 6,3 | 573.138 100 | |
IV Trim | 1.798 0,3 | 549.344 96,3 | 19.499 3,4 | 570.641 100 | |
2018 | I Trim | 2.913 0,5 | 557.434 93,9 | 33.502 5,6 | 593.849 100 |
II Trim | 2.989 0,5 | 579.820 94,4 | 31.577 5,1 | 614.386 100 | |
III Trim | 4.555 1,2 | 344.052 87,7 | 43.664 11,1 | 392.271 100 | |
IV Trim | 7.634 2,3 | 293.780 89,6 | 26.427 8,1 | 327.841 100 |
Fonte: ANPAL - Sistema Informatico delle Comunicazioni Obbligatorie, dati estratti il 20 febbraio 2019
Un’ulteriore disaggregazione per classe di durata prevista dei contratti di breve durata (Figura 4) offre un ulteriore approfondimento: i contratti di durata brevissima fino a 5 giorni attivati nel IV trimestre del 2018, seppure non raggiungano i valori dell’anno precedente, arrivano a superare la metà di tutti i contratti di breve durata (52,9%).
Tuttavia, contestualmente, è importante sottolineare come i contratti di 6 giorni e oltre mantengano valori più elevati rispetto all’anno precedente (ovvero 47,2% del IV trimestre 2018 contro il 36,3% del IV trimestre 2017) confermando dunque la più generale tendenza all’allungamento della durata dei contratti.
2017
Figura 4 – Contratti in somministrazione di breve durata per numero di giorni previsti e trimestre. Valori percentuali
I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim
IV trim
32,2
33,8
31,1
37,6
35,5
37,4
24,3
27,6
23,6
26,1
23,9
24,7
31,3
28,5
32,2
27,5
28,6
28,3
12,2
10,1
13,2
8,8
12,0
9,6
21,8
20,3
36,5
29,8
23,1
31,0
21,5
16,2
2018
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
un giorno da 2 a 5 gg da 6 a 31 gg da 32 a 91 gg
Fonte: ANPAL - Sistema Informatico delle Comunicazioni Obbligatorie, dati estratti il 20 febbraio 2019
Se tale dato viene letto congiuntamente alla variazione tendenziale di segno positivo dei contratti a tempo determinato di 91 giorni e oltre, si conferma un processo di dilatazione delle durate previste. A conferma di ciò si consideri anche che la durata media del complesso dei contratti in somministrazione a tempo determinato passa dai 17
giorni del IV trimestre del 2017, ai 28 dello stesso trimestre dell’anno 2018. Un istituto contrattuale, dunque, che tra tendenze opposte e riassestamenti dovuti al decremento dei valori assoluti dei rapporti di lavoro attivati, sembra cercare una nuova vocazione.
Figura 5 – Contratti in somministrazione a termine per durata media prevista in giorni e variazione tendenziale per trimestre
64,0
46,6
3
23,2
22,9
23,6
0
7,7
1,5
1,9
2,4
18,3
17,1
12,1
19,0
28,
3,6
I trim | II trim | 2017 | III trim | IV trim | I trim | II -3,4 trim | 2018 | III trim | IV trim |
durata media prevista in giorni var.tendenziale
Fonte: ANPAL - Sistema Informatico delle Comunicazioni Obbligatorie, dati estratti il 20 febbraio 2019
Tale andamento, infatti, andrà valutato correlandolo al complesso degli effetti del decreto n. 87/2018 e commisurato all’attivazione di rapporti di lavoro regolati da altri istituti contrattuali. Proprio in relazione alle eventuali trasformazioni, infatti, sarà interessante considerare le scelte delle agenzie di intermediazione sulle quali si sposta, ancor di più da qui in avanti, il carico della gestione amministrativa della platea di possibili somministrati per garantire la correttezza dei tempi e del numero di contratti (a
prescindere dal numero di missioni, di interruzioni e della percentuale di dipendenti presenti in azienda con diversi contratti e previsti per legge).
Intanto, a tale proposito è interessante sottolineare che proprio tra il III e il IV trimestre 2018, le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato, sempre all’interno della tipologia di contratto in somministrazione, si sono moltiplicate in modo consistente, arrivando a 5.699 unità nel solo IV trimestre.
Figura 6 – Contratti in somministrazione trasformati da tempo determinato a tempo indeterminato, per trimestre. Valori assoluti
1.595
998
95
270
139
140
248
6.000
5.000
4.000
3.000
2.000
1.000
-
5.699
I trim | II trim | 2017 | III trim | IV trim | I trim | II trim | 2018 | III trim | IV trim |
Fonte: ANPAL - Sistema Informatico delle Comunicazioni Obbligatorie, dati estratti il 20 febbraio 2019
Il fenomeno risulta di particolare interesse se considerato parallelamente e in aggiunta alla già significativa crescita del numero di contratti a tempo indeterminato rilevata per lo stesso periodo (cfr. anche Tabella 1).
Nell’anno 2018 gli individui interessati da almeno un contratto in somministrazione sono stati poco più di 723mila, di cui 402mila interessati esclusivamente da contratti di lavoro somministrato. Il dato, sostanzialmente stabile rispetto all’anno
precedente, appare il frutto dell’incremento di attivazioni rilevato per il primo semestre (cfr. anche figura 1), mitigato dalla contrazione che ha contraddistinto, come visto, la seconda metà dell’anno. La tendenza si mantiene comunque in crescita costante dal 2013 e questa dinamica si rileva
sostanzialmente allo stesso modo sia per gli individui interessati esclusivamente da contratti di lavoro in somministrazione, sia per quelli coinvolti anche in altri rapporti di lavoro avviati con differenti tipologie contrattuali.
Figura 7 - Individui con almeno un rapporto di lavoro in somministrazione e individui che hanno lavorato solo con contratto in somministrazione. Anni 2013-2018. Valori assoluti
685.190
723.226
534.043
547.117
427.033
466.133
398.587
402.268
266.205
289.547
300.943
329.777
2013 2014 2015 2016 2017 2018
Somministrazione e altri contratti Solo somministrazione
Fonte: ANPAL - Sistema Informatico delle Comunicazioni Obbligatorie, dati estratti il 20 febbraio 2019
In termini di incidenza percentuale sul totale degli individui interessati da nuovi rapporti di lavoro (Figura 8), invece, il peso dei soggetti coinvolti almeno da un contratto di lavoro in somministrazione risulta stabile nell’ultimo biennio,
mentre di poco inferiore (5,9%) è la quota percentuale di individui che hanno lavorato nel 2018 in modo esclusivo con contratti di somministrazione.
Figura 8 - Incidenza degli individui coinvolti nell’anno da almeno un rapporto di lavoro in somministrazione e incidenza degli individui coinvolti nell’anno solo da contratti in somministrazione sul totale degli individui interessati da almeno un nuovo rapporto di lavoro alle dipendenze o in parasubordinazione. Valori percentuali
12
10,6
10,6
8,5
6,1
4,7
5,0
5,7
5,9
4,8
8,0
7,5
9,4
10
8
6
4
2
0
2013 2014 2015 2016 2017 2018
Somministrazione e altri contratti Solo somministrazione
Fonte: ANPAL - Sistema Informatico delle Comunicazioni Obbligatorie, dati estratti il 20 febbraio 2019
Nel periodo considerato, dunque, rimane stabile il numero degli individui interessati da contratti in somministrazione e si allungano le durate contrattuali. Ai due fenomeni si aggiunge la contrazione del numero di imprese che hanno utilizzato il lavoro in somministrazione: dopo il picco rilevato per l’anno 2017 (anno in cui le imprese arrivavano a essere quasi 77mila), nel 2018 queste ultime tornano a essere poco più di 61mila, (valore assoluto inferiore a quello fatto registrare quattro anni prima, nel 2015).
Di queste, quasi 21mila hanno attivato rapporti di lavoro ricorrendo esclusivamente a contratti di somministrazione.
Il trend relativo all’incidenza delle imprese che hanno fatto ricorso al contratto di somministrazione sul totale delle imprese che hanno attivato nuovi rapporti di lavoro in ciascuno degli anni considerati, mostra però quanto, pur a fronte delle oscillazioni dei valori assoluti, in realtà aumenti la quota percentuale delle imprese coinvolte e in particolare delle imprese che nel periodo hanno attivato solo contratti in somministrazione.
Figura 9 - Imprese che hanno attivato contratti in somministrazione e incidenza sul totale delle imprese che hanno attivato contratti alle dipendenze e parasubordinazione. Anni 2013-2018. Valori assoluti e valori percentuali
76.824
66.399
61.119
57.614
59.115
63.400
22.671
20.830
18.497
18.006
4,2
1,3 1,3
16.625
4,3
1,1
20.177
4,9
1,5
5,3
4,0
5,9
1,6
2,0
30
25
20
15
10
5
0
2013 2014 2015 2016 2017 2018
incidenza delle imprese che hanno attivato contratti di somministrazione
incidenza delle imprese che hanno attivato esclusivamente contratti in somministrazione imprese che hanno attivato contratti in somministrazione (asse dx)
imprese che hanno attivato esclusivamente contratti di somministrazione (asse dx)
80.000
70.000
60.000
50.000
40.000
30.000
20.000
10.000
-
Fonte: ANPAL - Sistema Informatico delle Comunicazioni Obbligatorie, dati estratti il 20 febbraio 2019
In linea con la distribuzione dei rapporti di lavoro, nel complesso, è il settore dei Servizi a presentare la quota maggiore attivazioni con contratto di somministrazione anche nel IV semestre 2018 (Tabella 2).
Si tratta di un valore che sfiora il 68%. Nonostante il valore continui a essere predominante rispetto a quelli registrati per i settori dell’Industria e dell’Agricoltura, risulta inferiore rispetto a quello registrato per il IV trimestre dell’anno precedente, al contrario di quanto invece avviene proprio per l’Industria in senso stretto e le Costruzioni, le cui incidenze passano rispettivamente dal 28,2 e 1,9 del IV trimestre 2017 al 29,1 e 2,1% del IV trimestre 2018).
Rispetto all’incidenza complessiva delle imprese che ricorrono al lavoro in somministrazione, i dati trimestrali mostrano, coerentemente con quanto visto per il complesso delle attivazioni con tali tipologie contrattuali, una progressiva riduzione negli ultimi due trimestri del 2018, per quanto non interessi in egual modo tutti i settori economici (Tabella 3).
È proprio il settore dei Servizi e, in particolare, del Commercio e dei Trasporti, Logistica e Servizi di mercato a presentare la variazione tendenziale negativa più marcata (rispettivamente -54,4%, e - 48%).
Tabella 2 - Imprese utilizzatrici per settore economico di attività e trimestre. Valori percentuali
Industria e manifattura Servizi Agricoltura Industria Trasporto, Anno in senso Costruzioni Commercio Alloggio e Immagazzinaggio Altri Totale stretto Ristorazione e Altri servizi di servizi mercato (A) (B,C,D,E) (F) (G) (I) (H,J,K,L,M,N) (O-U) | |||||||||
I trim | 0,6 | 38,7 | 2,0 | 15,3 | 12,9 | 22,5 | 8,0 | 100 | |
2017 | II trim | 0,7 | 33,8 | 1,9 | 15,5 | 15,4 | 24,5 | 8,1 | 100 |
III trim | 0,7 | 36,2 | 2,2 | 15,1 | 13,8 | 24,5 | 7,5 | 100 | |
IV trim | 0,6 | 28,2 | 1,9 | 17,3 | 15,9 | 27,9 | 8,1 | 100 | |
I trim | 0,5 | 36,6 | 1,9 | 12,5 | 14,0 | 26,5 | 8,2 | 100 | |
2018 | II trim | 0,7 | 31,4 | 1,8 | 14,3 | 17,2 | 26,6 | 8,1 | 100 |
III trim | 0,8 | 37,6 | 2,4 | 12,7 | 13,9 | 24,4 | 8,1 | 100 | |
IV trim | 0,9 | 29,1 | 2,1 | 13,8 | 18,9 | 25,4 | 9,8 | 100 |
Fonte: ANPAL - Sistema Informatico delle Comunicazioni Obbligatorie, dati estratti il 20 febbraio 2019
Tabella 3 - Imprese utilizzatrici (Somm) e imprese che hanno attivato contratti alle dipendenze in parasubordinazione(*) (CO) per settore economico di attività. Variazioni tendenziali
Industria e manifattura Servizi Agricoltura Industria in Trasporto, Anno 2018 senso Costruzioni Commercio Alloggio e Immagazzinaggio Altri Totale stretto Ristorazione e Altri servizi di servizi mercato (A) (B,C,D,E) (F) (G) (I) (H,J,K,L,M,N) (O-U) | |||||||||
I trim | CO | 5,2 | 19,5 | 9,4 | 15,0 | 33,6 | 10,5 | 8,8 | 13,4 |
Somm | -2,9 | 16,3 | 14,6 | 0,3 | 33,3 | 45,1 | 26,0 | 23,2 | |
II trim | CO | 6,9 | 6,9 | 11,2 | 1,1 | -2,2 | 10,1 | 7,9 | 5,0 |
Somm | 12,3 | 3,4 | 5,9 | 2,2 | 24,3 | 20,7 | 10,1 | 11,3 | |
III trim | CO | 1,7 | 2,9 | 6,7 | 0,9 | -0,5 | 8,0 | -1,5 | 2,0 |
Somm | -18,2 | -29,0 | -25,9 | -42,4 | -31,3 | -31,8 | -25,6 | -31,6 | |
IV trim | CO | -4,1 | 0,5 | 4,4 | 1,2 | 4,8 | 6,2 | 5,8 | 3,8 |
Somm | -17,8 | -41,0 | -35,9 | -54,4 | -32,0 | -48,0 | -31,1 | -42,8 |
(*)Numero di imprese che hanno attivato, nel trimestre, almeno un contratto alle dipendenze o in parasubordinazione, al netto di quelle che hanno attivato esclusivamente contratti in somministrazione.
Fonte: ANPAL - Sistema Informatico delle Comunicazioni Obbligatorie, dati estratti il 20 febbraio 2019
Come già noto, l’andamento delle variazioni relative al totale dei rapporti di lavoro in somministrazione amplifica (talvolta anticipando) i trend relativi ai rapporti di lavoro alle dipendenze o parasubordinato nel complesso. Nell’ultimo semestre però, il decremento delle attivazioni può essere ricondotto, da un lato, a una crescita contenuta del complesso dei rapporti di lavoro attivati e tracciati dalle CO ma, dall’altro, alla preferenza accordata ad altri contratti.
Il decreto n. 87/2018, infatti, introduce una serie di indicazioni che potrebbero aver condizionato il numero dei rapporti di lavoro attivati soprattutto nel III e IV semestre. In primo luogo, il computo dei 24 mesi oltre il quale il lavoratore deve essere assunto a tempo indeterminato se ha lavorato presso la stessa impresa non distingue tra contratti a tempo determinato direttamente alle dipendenze dell’impresa e missioni in somministrazione tramite agenzie accreditate. Questo implica che la stessa agenzia per il lavoro non possa procedere all’assunzione di un lavoratore (già assunto in precedenza) se la durata complessiva dei contratti del singolo individuo ha raggiunto il computo dei 24
mesi. Inoltre, nel caso in cui il computo sia inferiore ai 24 mesi il contratto di somministrazione può coprire solo il periodo residuo (senza l’obbligo di assunzione a tempo indeterminato) e, in caso di eventuale rinnovo, deve prevedere un aumento del
+0,5% del contributo. Inoltre, e questo sembra un ulteriore motivo collegato a una riduzione dei valori assoluti tanto significativa, la somma della quota di lavoratori con contratto a termine e con contratto in somministrazione non deve superare il 30% del numero di addetti alle dipendenze a tempo indeterminato impegnati nell’impresa. Nel calcolo di tale valore - indicato per legge – dunque le soglie massime previste nella misura del 20% per ciascuno dei due contratti sono tenute a combinarsi producendo nei fatti una riduzione del range di occupabilità destinato ai lavoratori in somministrazione presso l’impresa utilizzatrice.
In ultima istanza, inoltre, si tenga presente che lo stesso decreto n. 87/2018 ha previsto che ogni contratto di durata superiore a 12 mesi (calcolati, si ricorda, a prescindere dal numero e durata di interruzioni) riporti la causalità, voce che, poiché deve fare riferimento ai motivi del ricorso alla
somministrazione, richiede una precisa specifica a giustificare il ricorso a tale istituto contrattuale.
Se da un lato, dunque, come suggerisce il raddoppio della quota percentuale di contratti a tempo indeterminato, sembra che le agenzie stiano andando verso una contrattualizzazione più stabile delle proprie risorse (i lavoratori) da inviare in missione, dall’altro, sembra che il decremento delle attivazioni si leghi anche alla contrazione della possibile platea di lavoratori occupabili in somministrazione, soprattutto tra coloro che hanno già maturato una esperienza professionale.
Per questi ultimi infatti è più probabile che si debba tenere conto dei vincoli imposti dal computo complessivo dei mesi di lavoro già effettuati anche
prima del 14 luglio 2018 (data indicata dal Decreto cosiddetto Decreto Dignità oltre la quale applicare le nuove disposizioni in materia*).
Elemento dunque che se, da un lato, fa presupporre una stabilizzazione per quelle professionalità su cui le agenzie investono perché ne hanno un ritorno in termini di numero e tipologia di missioni, dall’altro di fatto suggerisce una ulteriore riduzione della platea di individui cui sarà possibile offrire in futuro rapporti di lavoro in somministrazione a meno che non si tratti di professionalità particolarmente adatte al job sharing o di primi ingressi o, infine, di non occupati con periodi di lavoro (ed esperienza) molto contenuti.
Anno di attivazione rapporto in
Individui con nuova attivazione nella stessa impresa nei 12 mesi
di cui
fino a un mese
da 1 mese e 1g a da 3 mesi e 1g a da 6 mesi e 1 g a
Tabella 4 – Individui con nuova attivazione di un contratto alle dipendenze nella stessa impresa dove aveva svolto la missione collegata al lavoro in somministrazione, per numero di mesi trascorsi. Valori percentuali
somministrazione | successivi | 3 mesi | 6 mesi | 1 anno | |
2013 | 22,0 | 53,5 | 16,2 | 13,5 | 16,7 |
2014 | 24,8 | 49,9 | 15,7 | 15,0 | 19,4 |
2015 | 25,2 | 59,5 | 16,1 | 11,4 | 13,0 |
2016 | 22,4 | 55,2 | 16,1 | 12,9 | 15,8 |
2017 | 22,5 | 52,9 | 16,4 | 14,1 | 16,6 |
Fonte: ANPAL - Sistema Informatico delle Comunicazioni Obbligatorie, dati estratti il 20 febbraio 2019
Figura 10 – Tipologia di contratto del rapporto di lavoro presso la stessa impresa successivo al termine della missione svolta in somministrazione. Valori percentuali
67,9
64,9 65,0
57,8
49,6
45,2
34,6
22,1
26,8 25,0
7,5 5,7 3,9 6,9 8,0
2,5 1,9 1,3 1,3 2,0
70
60
50
40
30
20
10
0
Tempo Indeterminato Apprendistato Tempo Determinato Altri contratti
2013 2014 2015 2016 2017
Fonte: ANPAL - Sistema Informatico delle Comunicazioni Obbligatorie, dati estratti il 20 febbraio 2019
* Il periodo di regime transitorio invece si estendeva sino alla data del 31 ottobre 2018 e si riferiva a quei contratti in corso alla data di entrata in vigore del Decreto (quindi sottoscritti prima del 14 luglio 2018). Fino a quella data, il contratto di somministrazione rispondeva alle regole precedenti: e poteva presentare una durata complessiva fino a 36 mesi; (anche tenendo conto del contratto in corso al 14 luglio 2018), nessuna causale, una maggiorazione del contributo pari a +0,5% in caso di rinnovo.
Quel che sin da oggi invece si può rilevare è la tendenza a utilizzare il contratto di somministrazione come occasione per sperimentare forme di ingresso in azienda che possono preludere a un inserimento successivo all’interno dell’organico dell’impresa utilizzatrice.
È quanto emerge dalla ricostruzione della relazione duale impresa-lavoratore (Tabella 4).
Tra tutti coloro che nel 2017 avevano avuto almeno un rapporto di lavoro in somministrazione, il 22,5% è stato assunto da una delle imprese presso la quale aveva svolto la propria missione entro un anno dalla fine di quest’ultima e, nel 70% dei casi, tale assunzione è avvenuta entro i primi 3 mesi.
Il dato costituisce un elemento di sicuro interesse proprio in relazione alle modificazioni che interessano a partire dal IV trimestre 2018 tale
istituto contrattuale. In prospettiva infatti sarà interessante seguire la relazione tra il trend già in corso relativo all’incremento dei rapporti di lavoro in somministrazione a tempo indeterminato, l’estensione delle durate dei contratti anche a tempo determinato e i cambiamenti che caratterizzeranno la relazione impresa-lavoratore.
Nel 2018 infatti i lavoratori in somministrazione nel 2017 che hanno avuto un nuovo contratto a 12 mesi direttamente dalla stessa impresa, nel 25% dei casi ha sottoscritto un contratto a tempo indeterminato (Figura 10).
In un caso su quattro dunque (pur tornando a decrescere rispetto al picco rilevato nell’anno 2015) il contratto di somministrazione ha costituito uno strumento di transizione verso un lavoro continuativo e più stabile.
ANPAL, maggio 2019
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