ACCORDI TERRITORIALI
ACCORDI TERRITORIALI
PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA E FORMATIVA DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP
(12 gennaio 2006)
1.PREMESSA
L’Accordo provinciale di Programma per l’integrazione scolastica e formativa per gli studenti in situazione di handicap nella Provincia di Bologna, pubblicato sul B.U.R. della Regione Xxxxxx Xxxxxxx del 7/2/2001, all’Art.4.1 prevede Accordi Territoriali per attuare a livello locale il dettato normativo della L.104/92 e dell’accordo Provinciale stesso, in rapporto ai bisogni dell’utenza e alle risorse proprie del territorio.
Su impulso dei Comuni del Distretto, firmatari del presente accordo, è stato pertanto predisposto un Testo di accordo territoriale, nel quale si definiscono percorsi, procedure e modalità di accordo fra le varie Istituzioni maggiormente articolate e dettagliate rispetto al Testo Provinciale, proprio perché declinati sulle specificità e risorse dei singoli Comuni.
Nel presente testo pur richiamando e condividendo ampiamente i contenuti esplicitati e già definiti nell’Accordo Provinciale, si richiamano comunque gli impegni di tutte le Istituzioni firmatarie finalizzate all’integrazione scolastica e formativa degli alunni in situazione di handicap; pertanto quanto non specificato nel presente Accordo territoriale si applica in quanto già stabilito e sottoscritto nell’Accordo Provinciale.
È in questa ottica che si ritiene opportuno porre in evidenza nella presente premessa una riflessione riguardo le criticità che tutte le Istituzioni coinvolte nell’Accordo, interessate a vario titolo nei processi di sviluppo di apprendimento e di socializzazione e sulla base dell’esperienza sviluppata, hanno ritenuto di dover sottolineare.
All’interno delle Istituzioni Scolastiche, infatti, vi sono numerosi bambini e ragazzi che presentano difficoltà e problematiche non legate a prevalenti condizioni di disabilità, ma a varie forme di disagio che possono manifestarsi in difficoltà relazionali e di apprendimento, insuccesso scolastico, manifestazioni di devianza e marginalità sociale. In questo senso preoccupano, ad esempio, l’aumento di fenomeni quali il bullismo e l’abbandono del percorso scolastico e formativo, e l’aumento dei bambini presi in carico dai Servizi Sociali.
Le risposte per gli allievi che vivono questa particolare situazione di difficoltà non sono oggetto del presente accordo; tuttavia tutti i firmatari convengono sul fatto che occorra affrontare il tema con un taglio sperimentale e si impegnano ad istituire tavoli di approfondimento e confronto interistituzionale e a costituire operativamente gruppi multidisciplinari composti da esperti con competenze in ambito didattico, pedagogico, psicologico e sociale in grado di definire percorsi appropriati ed innovativi di approccio al problema (Commissione Disagio).
2.I FIRMATARI DELL’ACCORDO
Sono firmatari dell’Accordo :
- I Comuni di Casalecchio di Reno, Monte S. Xxxxxx, Monteveglio, Sasso Marconi, Zola Predosa, Crespellano, Savigno, Bazzano e Castello di Serravalle.
- L’Ausl di Bologna
- Gli Istituti Scolastici Statali.
- Le scuole paritarie.
- I gestori dei Servizi Educativi per la prima Infanzia autorizzati al funzionamento.
Inoltre l’accordo è sottoposto alla firma dei centri di Formazione Professionale che realizzano corsi rivolti ad allievi in situazione di handicap.
Gli Enti e i soggetti firmatari del presente Accordo convengono di operare in stretto raccordo con le associazioni per il superamento dell’Handicap, sia nella fase di programmazione e progettazione degli interventi sia nella fase operativa che nel monitoraggio e nella valutazione.
3.OBIETTIVI DELL’ACCORDO TERRITORIALE
I firmatari del presente Accordo convengono di promuovere e sostenere un insieme coordinato di azioni, con l’obiettivo di consolidare ed estendere i percorsi dell’integrazione già definiti dell’Accordo Provinciale. La finalità è il superamento o almeno la riduzione dell’handicap ed il sostegno allo sviluppo delle potenzialità della persona disabile nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione.
I Xxxxxxxx sottoscrittori del presente accordo riconoscono a tutte le persone in situazione di handicap il diritto di beneficiare di prestazioni in relazione alle potenzialità di apprendimento e alla consistenza della loro minorazione (L. 104/92 art.3).
I firmatari, inoltre, concordano di promuovere iniziative di miglioramento e di innovazione.
4. DESTINATARI DELLE AZIONI
Le azioni previste nel presente Accordo sono rivolte agli allievi che hanno la Certificazione di situazione di handicap (diagnosi funzionale) rilasciata dalla competente Ausl.
Gli oneri per l’assistenza sono a carico del Comune di residenza così come previsto dalla Legge 104/92.
5. SERVIZI SOCIO EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA
I Comuni firmatari si impegnano a promuovere e garantire l’ammissione ai propri servizi per la prima infanzia i bambini con certificazione di situazione di handicap, utilizzando per quanto possibile il percorso di integrazione previsto dall’Accordo Provinciale. Tali bambini avranno, nell’ammissione, la precedenza rispetto agli altri richiedenti.
I servizi per la prima infanzia privati, all’atto dell’autorizzazione al funzionamento si impegnano ad accogliere i bambini disabili, nel rispetto di quanto previsto dalla Legge Regionale del n.1 del 10 gennaio 2000, integrata dalla Legge Regionale n. 8 del 14 aprile 2004 . Competerà in tal caso al gestore l’onere di adeguare eventualmente la dotazione di personale, arredi e attrezzature, anche attraverso accordi tra istituzioni scolastiche e EE.LL.
I Comuni e la AUSL sosterranno il percorso di integrazione mediante la consulenza professionale dei propri tecnici.
6. CENTRI DI DOCUMENTAZIONE
Al fine di qualificare le esperienze di integrazione e diffondere le buone prassi i Comuni si impegnano a promuovere e sostenere la cultura della progettazione educativa e della documentazione, attraverso i servizi che tradizionalmente si occupano della qualificazione scolastica.
Il CDI, Centro di Documentazione per l’integrazione di Bazzano, Crespellano, Monte San Xxxxxx, Monteveglio e Castello di Serravalle, e il CDP, Centro Documentazione Pedagogico del Comune di Casalecchio di Reno, concordano nell’intento di avviare dal prossimo anno scolastico una collaborazione sui temi dell’apprendimento a partire dal deficit e della pedagogia attiva per l’integrazione.
In particolare, effettuata l’analisi del bisogno dei territori interessati, si potranno attivare:
- percorsi di formazione e di supervisione alla documentazione rivolti a insegnanti e operatori/trici delle scuole elementari e medie sui temi dell’integrazione degli alunni disabili;
- attività di ricerca/azione per l’integrazione dei bambini e delle bambine;
- mappatura delle risorse territoriali per la riduzione dell’handicap, in collaborazione con la rete Regionale dei Centri e con i diversi enti coinvolti .
Al fine di contribuire alla qualificazione delle esperienze di integrazione e dei progetti educativi su tutto il territorio e di raggiungere l’obiettivo di una progettazione maggiormente funzionale alle esigenze dei diversi alunni, nonché quello di contribuire a sviluppare una conoscenza condivisa ed integrata dei bisogni emergenti e delle risorse (comprese quelle scientifiche e professionali), l’AUSL è disponibile a collaborare con i vari interlocutori, tramite le diverse professionalità dei propri tecnici, ai percorsi di formazione sui temi dell’integrazione degli alunni disabili .
7.GESTIONE DEL PERCORSO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA: I GRUPPI DI LAVORO
Alla gestione del percorso di integrazione scolastica delle persone in situazione di handicap certificate dall'AUSL, provvedono i seguenti Gruppi :
⮚ il Gruppo di lavoro di Istituzione Scolastica/GLIS (di Circolo, di Istituto, dei Servizi per l'infanzia comunali e paritari, di Istituto paritario) è istituito a norma dell’articolo 15, comma 2, della legge 104/92, con il compito di rilevare i bisogni assistenziali ed educativi degli alunni certificati e di promuovere e coordinare progetti e azioni appropriati per l’integrazione scolastica/formativa.
Il Gruppo di lavoro, costituito e nominato per un triennio, è composto da :
− il Dirigente scolastico, che lo presiede;
− un rappresentante dell’AUSL (per la scuola superiore un rappresentante dell’ Unità Sovradistrettuale di cui all’ art.21 dell’Accordo Provinciale di Programma);
− un rappresentante del Centro di Formazione Professionale, se vi opera;
− due rappresentanti dei docenti, di cui uno specializzato;
− un rappresentante dei genitori degli alunni con handicap o un rappresentante delle loro Associazioni;
− un rappresentante del coordinamento educativo;
− un rappresentante dell’Ente locale competente;
− un rappresentante dei genitori eletti nel Consiglio di Circolo/Istituto/Comitato di Gestione;
− due rappresentanti degli studenti (per gli Istituti Superiori );
Il Gruppo si riunisce almeno due volte l’anno, per l'espletamento dei compiti di cui all'art.13 dell'Accordo Provinciale: la prima volta all’avvio dell’anno scolastico, entro il 31 ottobre, per la programmazione delle attività relative all’integrazione dell’anno in corso; la seconda volta, entro 30 aprile, per la quantificazione degli alunni certificati e l’accertamento del fabbisogno di interventi assistenziali e/o educativi da inoltrare agli Enti competenti e per la verifica degli interventi programmati .
⮚ il Gruppo operativo o unità interprofessionale, istituito/aggiornato annualmente - per ogni alunno con handicap - a norma della circolare ministeriale n. 258/83, del decreto del Presidente della Repubblica 24/2/94, art. 4 e dell’Accordo provinciale di programma, art. 12, con il compito di provvedere alla stesura, all’aggiornamento e alla verifica del Profilo Dinamico Funzionale/PDF e del Piano educativo Personalizzato/PEP.
Il Gruppo operativo è composto:
− dal Dirigente scolastico, che lo presiede o da un suo delegato;
− dagli insegnanti che seguono l’alunno (curricolari e di sostegno);
− dagli specialisti dell’AUSL referenti per il caso (medico specialista, terapista della riabilitazione, operatore sociale, ecc.);
− dal rappresentante dell'Unità sovradistrettuale per l'orientamento (v. art.21 dell'Accordo provinciale);
− dagli operatori educativo-assistenziali dell’Ente locale e dal loro coordinatore ;
− dal rappresentante dell'Ente di formazione negli Istituti Superiori con progetti integrati (NOS- PIAFST);
- dai familiari dell’alunno/a, concordando, se lo ritengono opportuno, la presenza di loro consulenti.
In ambito territoriale, per favorire la massima efficienza organizzativa, l’uso ottimale delle risorse ed una reale partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, il Gruppo Operativo si riunisce almeno due volte l’anno in date prestabilite, secondo un calendario concordato e su convocazione del Capo d’Istituto, possibilmente in orario che favorisca la partecipazione di tutti i componenti. Ulteriori incontri verranno programmati direttamente da ogni G.O., o su richiesta motivata della famiglia in relazione al quadro clinico ed ai bisogni presentati dall’alunno, al fine di rendere efficace la sua integrazione a tutti i livelli.
Convocato dal Dirigente scolastico, il G.O. si riunisce all’inizio dell’A.S. per la definizione del PEP e nel mese di febbraio per la verifica del medesimo, nonché per la valutazione congiunta di progetti didattici o di laboratorio ove siano coinvolti gli alunni certificati, con la partecipazione delle famiglie e/o di loro eventuali consulenti.
Nel corso dell'ultimo anno del Nido d'Infanzia, della Scuola d'infanzia, della Scuola Primaria, della Scuola Secondaria e del Centro di Formazione Professionale, deve essere obbligatoriamente aggiornato il PDF/Profilo dinamico funzionale. E' inoltre fortemente auspicata la pratica del passaggio di informazioni tra la scuola frequentata e quella che accoglierà il minore, da realizzare attraverso "incontri dedicati" o, nella misura massima possibile, all'interno del Gruppo operativo della scuola d'appartenenza.
⮚ il Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale (G.L.I.P.), di cui all'art. 14 dell'Accordo provinciale, opera a livello locale offrendo consulenze strumenti di informazione coordinata all’utenza, e predispone annualmente , in collaborazione con i vari Enti sottoscrittori, l’azione informativa sugli accordi a favore degli alunni di nuova certificazione.
8. TIPOLOGIA E MANSIONI DEL PERSONALE OPERANTE NELLE STRUTTURE EDUCATIVE E SCOLASTICHE.
Il personale operante specificamente nelle strutture scolastiche per sostenere il processo di integrazione degli alunni in situazione di handicap, attraverso un'attiva collaborazione, rientra nelle seguenti tipologie e viene assegnato dagli Enti sotto indicati:
Personale docente
Svolge le funzioni, previste dalla norma, attinenti l’area educativo-didattica. Viene assegnato secondo le procedure e la programmazione delle risorse fissata dall’Amministrazione scolastica statale, sostenendo la continuità al progetto espresso dal Piano Educativo Personalizzato.
Figure professionali sociali (ex personale dell'area educativo-assistenziale)
Svolgono le funzioni previste dalle norme e con i compiti definiti in osservanza dell’Art.12 della legge 328/2000. Vengono assegnate secondo le procedure e la programmazione delle risorse degli Enti Locali competenti, dietro richiesta dei Dirigenti Scolastici, sostenuti dal Gruppo di Lavoro di Istituzione Scolastica.
Personale di riabilitazione (logopedisti, terapisti della riabilitazione, educatori professionali) E’ reso disponibile dalla Azienda USL sulla base dell'appropriatezza sanitaria della cura e dei livelli essenziali di assistenza, presso le proprie sedi ambulatoriali, ed interviene nel contesto scolastico soltanto in relazione a specifici progetti concordati.
Personale ATA
I collaboratori scolastici svolgono il loro servizio secondo quanto previsto nel profilo professionale descritto nella tabella A, Area A, allegata al XXXX 0000-0000 ed in particolare per quanto riguarda gli alunni in situazione di handicap:
- (…)l’aiuto materiale nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno ed all’uscita da esse;
- l’aiuto materiale nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale(…)
I firmatari si impegnano, per quanto di propria competenza, affinché nei servizi di cui sono titolari sia assicurata, in orario scolastico, la somministrazione dei farmaci, ordinaria e non specialistica, prescritti dal competente personale medico, che indichi dettagliatamente la procedura di somministrazione da eseguire.
(Così come previsto dal protocollo per la somministrazione dei farmaci a scuola"sottoscritto dal CSA di Bologna, Provincia di Bologna, Comune di Bologna, Associazione famiglie (AICE), A.U.S.L; e dal protocollo le "Linee guida per la definizione di interventi finalizzati all'assistenza di studenti che necessitano di somministrazione di farmaci in orario scolastico" emanate dal MIUR e dal Ministero della Salute).
I firmatari attiveranno annualmente incontri di formazione ed informazione sulla somministrazione dei farmaci rivolta agli operatori e alle famiglie interessate.
9.TRASFERIMENTI RISORSE
I Comuni pur mantenendo gli interventi diretti dei propri operatori, si rendono disponibili a sostenere progetti di integrazione attraverso accordi con le scuole, che possono prevedere anche specifici flussi finanziari.
Al fine di ridurre le criticità emerse negli istituti superiori, i firmatari si fanno promotori affinché, attraverso specifici accordi tra i Comuni e le singole scuole, si trovino modalità omogenee di erogazione dei servizi di competenza degli enti locali.
10- COMPETENZE E ADEMPIMENTI. INTERVENTI PRIORITARI. IMPEGNI FINANZIARI.
COMPETENZE
Richiamati gli impegni di cui all'art. 5, punti 1.2.3.4. dell’Accordo Provinciale di Programma, gli Enti sottoscrittori del presente atto, nei limiti consentiti dalle rispettive risorse e al fine di perseguire l'obiettivo della miglior risposta possibile ai bisogni degli utenti, assumono i seguenti specifici impegni:
A .) ISTITUZIONI SCOLASTICHE STATALI E PARITARIE
Gli Istituti scolastici statali e paritari si impegnano a:
a) Promuovere prima dell’inizio dell’anno scolastico momenti di formazione-informazione rivolti a tutto il personale scolastico coinvolto, per organizzare al meglio l’accoglienza dell’alunno/a disabile, con il coinvolgimento dei genitori;
b) accogliere ed integrare gli alunni in situazione di handicap attraverso la predisposizione di progetti specifici, anche sperimentali, e di adeguate dotazioni didattiche e tecniche;
c) inoltrare la richiesta di docenti al Centro Servizi Amministrativi, tenendo conto del livello di gravità pedagogica e delle difficoltà legate al contesto della classe e socio- ambientale (mod. SR, SI, aggiornamento del PDF, progetti educativi per la richiesta di deroghe);
d) inoltrare al Comune di residenza degli alunni per i quali si individua la necessità, le richieste di personale assistenziale/educativo e mediatori sensoriali/culturali, tramite i mod. DF-SI-SR e la predisposizione di appositi progetti educativi;
e) assegnare alle classi i docenti di sostegno, tenendo conto della gravità pedagogica e delle esigenze didattiche degli allievi certificati;
f) attivare i laboratori che prevedano la piena integrazione tra tutti gli allievi, anche con l’intervento delle figure professionali assegnate;
g) coordinare tutti gli interventi educativi finalizzati all’integrazione, concordando anche con i CFP le modalità di intervento secondo quanto condiviso nel G.O.;
h) collaborare con l’AUSL e con le famiglie per la definizione del PDF;
i) predisporre il PEP, in collaborazione con le famiglie, tenendo conto della D.F., del PDF e delle condizioni emerse dal Gruppo operativo;
j) predisporre il calendario e convocare gli incontri del Gruppo operativo e del Gruppo di lavoro di istituto previo accordo;
k) promuovere la continuità educativa fornendo informazioni in occasione di passaggi ad altra scuola o ai CFP;
l) coordinare gli interventi per garantire l’assistenza agli alunni in situazione di handicap , secondo le modalità previste dalla circolare min.n. 3390 del 30/11/01; promuovere, anche in rete con altre scuole del territorio, corsi di formazione dei collaboratori scolastici al fine di disporre di un servizio idoneo ad assolvere in forma continuativa, le mansioni previste dall’assistenza di base agli alunni con handicap;
m) promuovere e favorire attività di aggiornamento e formazione di tutto il personale scolastico;
n) integrare il POF con le attività previste per l’integrazione degli studenti in situazione di handicap;
o) fornire i dati richiesti per l’archivio unificato/AUH;
p) controllare e verificare l’efficacia degli interventi anche attraverso la consultazione degli utenti;
q) rilasciare le certificazioni relative alle competenze acquisite, nel caso di studenti che non conseguano il titolo di studio conclusivo;
r) collaborare con l’AUSL , i CFP e il Consorzio Servizi Sociali per l’orientamento e il supporto all’integrazione, anche in uscita dal percorso scolastico;
s) uniformare le proprie azioni rivolte all’integrazione scolastica dei giovani in situazione di handicap alle modalità e ai tempi di cui all’allegato n.1 del presente Accordo;
B) CONFERENZA TERRITORIALE PER IL MIGLIORAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
La conferenza territoriale, quale organismo provinciale per il miglioramento dell’offerta formativa, si pone come strumento per attivare una collaborazione su base territoriale delle competenze in materia di istruzione, formazione e transizione al lavoro, tra la Regione Xxxxxx Xxxxxxx, l’Ufficio Scolastico Regionale, la Provincia, i Comuni e le Autonomie Scolastiche.
(al fine di condividere, verificare, aggiornare i risultati e le opportunità per l’integrazione, s’impegna a promuovere,o opera la costituzione del GLID Gruppo di Lavoro Interistituzionale di Distretto.)
C) AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE
L’Azienda USL di Bologna -Distretto di Casalecchio di Reno- s’impegna a garantire quanto previsto dall’art.5.3 dell’Accordo Provinciale di Programma e dall’art. 21 relativamente alle competenze dell’AUSL in tema di Nuovo Obbligo Scolastico e Formativo ed in particolare a:
a) redigere, tramite il programma informatizzato AUH (Archivio Unificato Handicap, cfr. art. 10 dell’Accordo Provinciale) l’attestazione di handicap, la diagnosi funzionale ed ogni altra documentazione atta ad individuare le caratteristiche ed i bisogni degli alunni, anche ai fini dell’identificazione delle risorse, dei materiali e dei sussidi utili al processo di integrazione educativa, scolastica e formativa; garantire la conservazione della suddetta documentazione presso i suoi archivi e formalizzare il passaggio nel caso di eventuali modifiche dei referenti;
b) garantire la presenza nella Scuola e nei Centri di Formazione Professionale degli operatori di cui all’art. 12 della L. 194/92 per l’aggiornamento del Profilo Dinamico Funzionale e per le verifiche periodiche del Piano Educativo Personalizzato
c) garantire la presenza dei propri referenti nei Gruppi di Lavoro di Istituzione Scolastica previsti dall’art. 15, punto 2 della L.104/92 e nei Gruppi Operativi (Art.12 L.104)
d) collaborare con l’istituzione scolastica e gli Enti Locali per la progettazione, la conduzione e la verifica di progetti di integrazione educativa scolastica e formativa e per la realizzazione di progetti di “aggiornamento e formazione in servizio” previsti dalla normativa vigente
e) collaborare con l’Amministrazione Provinciale ed il sistema dei Centri di Formazione per l’orientamento ed il supporto all’integrazione
f) mettere a disposizione nel contesto scolastico e formativo, soltanto in relazione a specifici progetti concordati, personale di riabilitazione;
g) mantenere aggiornata, in relazione al programma AUH, la Banca Dati degli ausili assegnati ad uso personale al fine di favorire un ottimale riutilizzo delle risorse
h) fornire, quando prescritto, protesi ed ausili indicati dal nomenclatore tariffario
i) garantire, con propri rappresentanti, l’organizzazione di cui all’art. 21 dell’Accordo Provinciale di Programma
j) fornire, nei tempi previsti e nelle modalità convenute i dati richiesti per l’aggiornamento dell’Archivio Unificato dell’Handicap
La stesura della Diagnosi Funzionale, del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Personalizzato è regolata dall’art. 12 della L. 104/92, nonché dal DPR 24/2/94 e dalle Linee d’indirizzo dell’Assessorato Regionale alla Sanità (aprile/giugno 1994)
D) AMMINISTRAZIONE COMUNALE
L'Amministrazione Comunale in qualità di soggetto gestore di Servizi per l'infanzia (Nidi) si impegna a confermare quanto sottoscritto come da Accordo provinciale e più precisamente:
a) integrare il personale educativo dei servizi per l'infanzia, con educatori , se ed in quanto richiesti dallo specifico progetto di integrazione;
b) realizzare anche in forma associata, attività di aggiornamento e formazione permanente, rivolte al personale educativo impegnato nei processi di integrazione, con l'obiettivo di promuovere e qualificare una cultura comune e strategie di intervento condivise sul tema dell'integrazione, facendo ricorso anche all'impiego di specifiche tecnologie;
c) promuovere iniziative di innovazione, di sperimentazione educativa e di documentazione delle esperienze, che favoriscano in particolare l'interazione tra agenzie educative e tra queste e il territorio;
d) garantire l'impegno del personale ausiliario nel processo di integrazione, a supporto dell'intervento del personale educativo.
e) prevedere la possibilità di dimensionare in presenza di situazioni di handicap non grave, il numero massimo di iscritti nelle sezioni in cui sono inseriti tali bambini in alternativa alla figura di un educatore di sostegno.
f) istituire i Gruppi operativi;
g) prevedere forme di verifica e valutazione degli interventi realizzati, anche attraverso l'uso di indicatori specifici e forme di consultazione degli utenti.
L’amministrazione Comunale in qualità di Ente locale si impegna a confermare quanto sottoscritto come da Accordo provinciale e più precisamente:
a) garantire l'eliminazione progressiva delle barriere architettoniche degli edifici scolastici di propria competenza, fermo quanto previsto dalla normativa vigente. Per "barriera" si intende tutto quanto si frapponga ad un regolare accesso e utilizzo delle strutture e delle attività curricolari. Concordare con le Autonomie scolastiche l’uso più funzionale degli spazi in relazione alla tipologia di handicap frequentante.
b) assegnare, nei limiti delle proprie disponibilità, alle scuole personale adeguatamente preparato per l'assistenza, l'autonomia personale e la comunicazione degli allievi certificati in situazione di handicap psico-fisico e/o sensoriale;
c) sostenere concretamente con finanziamenti o servizi i progetti volti a garantire e a migliorare i livelli qualitativi di integrazione e di didattica del sistema scolastico concordati preventivamente fra Istituzioni Scolastiche ed Ente Locale, nell’ambito del Diritto allo Studio;
d) promuovere attività educative parascolastiche ed extrascolastiche con supporti adeguati, compatibilmente con le risorse economiche disponibili.
11 . RETE DELLE RISORSE E DELLE OPPORTUNITA’
I Comuni, con la collaborazione degli Enti interessati e con le Associazioni per il superamento dell’handicap, intendono potenziare le sinergie tra i diversi soggetti che promuovono azioni in ambito scolastico ed extrascolastico. A tal fine si renderanno disponibili:
- a diffondere sul territorio la conoscenza di iniziative, progetti, opportunità educative, sportive e ricreative prioritariamente individuate e finalizzate a sostenere l’integrazione dei bambini disabili favorendone l’utilizzo.
- a promuovere nei Centri di documentazione e formazione territoriali iniziative e percorsi formativi rivolti al personale educativo e docente di tutti i firmatari
- a sostenere le Associazioni di promozione sociale e di volontariato che operano sul territorio finalizzate alla realizzazione di servizi e progetti comuni a sostegno dell’integrazione.
12. ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE
L’orientamento scolastico/formativo e al lavoro è attuato dalle Scuole mediante il personale docente e delle AUSL attraverso le Unità Sovradistrettuali, tali azioni di orientamento devono tenere presenti le aspettative e gli interessi degli studenti e delle loro famiglie, il loro livello funzionale e le aree di potenzialità, ed essere comunque rapportate alla diagnosi funzionale, al Profilo Dinamico Funzionale ed essere parte integrante del Piano Educativo Personalizzato/PEP.
L’azione di orientamento inizia nella Secondaria di I° grado (scuola media) e prosegue attraverso un’azione di monitoraggio nel biennio della Scuola Secondaria di II° grado, secondo quanto previsto dalla L.R. 12 del 30/06/2003, con l’obiettivo di riverificare la scelta effettuata in precedenza e al fine di programmare in sede di Gruppo Operativo, percorsi formativi anche parzialmente alternativi alla Scuola (progetti integrati Scuola/Formazione Professionale e/o percorsi di Formazione Professionale) fino all’assolvimento dell’obbligo formativo.
I Gruppi di lavoro di Istituzione scolastica ed i Gruppi operativi, nell’espletamento delle proprie funzioni, terranno costantemente presenti le esigenze connesse con l’orientamento scolastico e professionale dei giovani e, in particolare, promuoveranno la collaborazione con i locali Servizi deputati all’orientamento e all’inserimento lavorativo.
12A. OBBLIGO SCOLASTICO
L’ultimo anno dell’obbligo scolastico, anche con l’obiettivo di assicurare la continuità col successivo obbligo formativo, deve avere una forte caratterizzazione orientativa. A tal fine i gruppi di lavoro dell’Istituzione scolastica ed i Gruppi orerativi, promuovono ampie sinergie con tutti i soggetti interessati: dalle Scuole singole o in rete, alla Provincia, ai Centri di Formazione Professionale, ai CIOP, all’Azienda sanitaria locale.
Il carattere orientativo del curriculum scolastico obbligatorio potrà essere potenziato anche introducendo modalità formative innovative e personalizzate, al fine di facilitare il proseguimento del percorso scolastico più adatto allo studente.
A tal fine vanno utilizzati al meglio le risorse finanziarie disposte dalla Provincia di Bologna(v. artt.
19 e 21 dell’Accordo Provinciale) per l’attivazione di percorsi integrati scuola/formazione nell’ambito dell’Obbligo Scolastico o di azioni di breve durata, curricolari, integrate nel gruppo classe e non, a carattere professionalizzante.
12 B. OBBLIGO FORMATIVO
L’ obbligo formativo deve essere assolto all’interno di tre possibili percorsi: nella scuola, nella formazione professionale, nei percorsi integrati.
Tale opportunità, riducendo gli abbandoni precoci del sistema scolastico e formativo, assume una valenza particolarmente rilevante per i giovani in situazione di handicap e, pertanto, ad essi il sistema scolastico e quello formativo devono garantire una risposta tempestiva ed adeguata, attraverso l’attuazione degli interventi del Diritto allo studio ed una puntuale programmazione dei percorsi individuali da parte dei Gruppi di lavoro di Istituzione scolastica e formativa, dei Gruppi operativi, dell’AUSL e della Provincia. Nel dettaglio, valgono le indicazioni operative degli artt. 21 e 22 dell’Accordo Provinciale.
13. DURATA E MODIFICHE
Il presente Accordo ha validità fino al 30 settembre 2006, data di scadenza dell’Accordo Provinciale di Programma, che ne costituisce il “quadro di riferimento”.
Modifiche del presente Accordo, coerenti con le disposizioni di legge e con l’Accordo provinciale, possono essere concordate tra le parti nell’ambito di apposita conferenza convocata dal Comune capofila.
Allegati parte integrante del presente Accordo. ALLEGATO n. 1 - “FASI PROCEDURALI”
TEMPI | ADEMPIMENTI |
ENTRO IL TERMINE DELLE ISCRIZIONI SCOLASTICHE | Il competente Servizio AUSL • attesta la condizione di handicap (Certificazione e Diagnosi funzionale) e rilascia alla famiglia il relativo documento per l’eventuale consegna alla scuola all’atto dell’iscrizione, e per la necessaria pianificazione dell’intervento di integrazione. In casi eccezionali (di particolare gravità pedagogica o sanitaria) segnalati in ritardo dalla scuola o dai servizi sanitari, le certificazioni possono essere prodotte e rilasciate alla famiglia oltre la data prevista. |
ENTRO MARZO | I Gruppi di lavoro, operanti nelle scuole dell’infanzia comunali e paritarie e negli Istituti Scolastici, sulla base delle certificazioni DF/Diagnosi funzionale e PDF/Profilo dinamico funzionale: • rilevano i bisogni di sostegno didattico, assistenziale ed educativo degli alunni con handicap (quantificandone il numero di ore di intervento necessarie); dispongono l’invio all’Ente locale dei moduli DF/Diagnosi funzionale- SI/Scheda individuale-SR/Scheda riassuntiva-EL/Scheda richieste per l'Ente Locale, dai quali è possibile ricavare il tipo di personale aggiuntivo occorrente, il monte ore di attività, il materiale per i laboratori specifici e innovativi e i sussidi speciali a supporto dell’apprendimento. |
ENTRO MAGGIO | Ogni Comune, in qualità di ente locale convoca l’incontro interistituzionale. Nel corso dell’incontro, il Comune, l’Azienda USL e le Istituzioni Scolastiche concordano la distribuzione ottimale delle risorse relative all’anno scolastico successivo tenuto conto delle esigenze degli alunni certificati e della loro gravità., tramite sottoscrizione di apposito verbale. |
ENTRO GIUGNO I Comuni approvano e finanziano gli interventi educativo-assistenziali, e qualora possibile i progetti mirati richiesti dalla scuola, i materiali, per i sussidi didattici speciali per le attività di sostegno. |
ENTRO GIUGNO | Gli Enti locali, gestori di Nidi d’Infanzia, attraverso gli uffici competenti sulla base delle certificazioni DF/Diagnosi funzionale e PDF/Profilo dinamico funzionale: • rilevano i bisogni di sostegno didattico, assistenziale ed educativo degli alunni con handicap (quantificandone il numero di ore di intervento necessarie); • dispongono l’invio all’Ente locale dei moduli DF/Diagnosi funzionale- SI/Scheda individuale-SR/Scheda riassuntiva-EL/Scheda richieste per l'Ente Locale, dai quali è possibile ricavare il tipo di personale aggiuntivo occorrente, il monte ore di attività, il materiale per i laboratori specifici e innovativi e i sussidi speciali a supporto dell’apprendimento. |
ENTRO IL 15 NOVEMBRE | La Scuola ed i Gruppi operativi mettono a punto i PEP per ogni alunno con handicap, ivi ricomprendendo i progetti approvati e li consegnano ai soggetti firmatari coinvolti e alle famiglie. La scuola, previo consenso della famiglia, predispone una segnalazione scritta al fine dell’accertamento diagnostico, mediante l’apposita modulistica, dei nuovi alunni per i quali intende richiedere al Servizio di N.P.E.E. l’accertamento diagnostico ai fini dell’attestazione di handicap. |