SINDACATO DI POLIZIA
SINDACATO DI POLIZIA
LO SCUDO
“defensores numquam servi”
SEGRETERIA NAZIONALE
RINNOVO CONTRATTUALE
MORTIFICATI I NOSTRI SACRIFICI. E’ TEMPO DI CAMBIARE
Come temevamo, anche questo contratto ha palesemente confermato la tendenza del governo di turno a ridurre praticamente a zero il peso e i margini di trattativa con le parti sindacali, circostanza questa che evidenzia ciò che "Lo Scudo" sostiene da tempo, ovvero che il sindacato tradizionale, in generale, ha finito per essere solo un "convitato di pietra", che prende atto delle scelte effettuate a livelli superiori dai quali si é autoescluso dal momento che ha preferito ghettizzarsi in ambiti sempre più interni, coltivando in sede locale i rispettivi "orticelli" dai quali ottenere i consensi, con metodi sempre più compromettenti perché uguali a quelle ingiustizie che, invece, in origine il sindacato doveva combattere.
E così ai tavoli il sindacato deve subire, perché "la controparte" ormai ne gestisce i destini.
E anche il personale, che puntualmente si proclama scontento dalle sconfitte subìte nei grandi temi (vedi Riordino, contratto, ANQ, criteri per i trasferimenti, cause di servizio ecc.), in realtà, ogni anno conferma i livelli di rappresentatività sindacale, praticamente uguale da 35 anni, a dimostrazione che non é dalle grandi sconfitte che dipende il consenso ma dalle piccole clientele locali.
L'Amico Xxxxx Xxxxxxx, Presidente della CONSAP che a quei tavoli ha rappresentato la Federazione alla quale aderisce anche "Lo Scudo", non ha mancato
- in questa e nella precedente riunione di Luglio - di evidenziare l'amarezza per la sostanziale sterilità di queste convocazioni, xxx definendo quest’ultima quale mera "passerella" di Ministri che elargiscono mille parole per tentare vanamente di celare la sostanziale aridità delle risorse economiche, in un appiattimento che mortifica l'impegno e il sacrificio delle donne e degli uomini delle Forze di polizia, ancor più in momenti di così grave pericolo per lo Stato.
Xxxxxxx subìto pesanti penalizzazioni economiche, col blocco contrattuale e retributivo, quando ci veniva detto che il Paese era in crisi, e abbiamo fatto sempre il nostro dovere mostrando grande senso di responsabilità; oggi che gli stessi di allora si vantano di aver superato quella crisi e che il Paese viaggia con una crescita ben oltre la media europea, quei sacrifici e quel senso di responsabilità vengono mortificati ...
E' il momento, per "Lo Scudo", di alzare la testa e i toni del confronto: é tempo di cambiare!
23 DICEMBRE 2017 LA SEGRETERIA NAZIONALE
Affiliato CONSAP – Sede organizzativa Via Xxxxx Xxxxx Xxxxxxxx 8 – 00000 Xxxx Fax 00.000000000 E-mail: xxxxxxxxxxxxxx@xxxxxxx.xx – Sito web: xxx.xxxxxxx.xxx
Un Contratto senza soldi; Consap siamo sconcertati proposta insufficiente che aumenta la demotivazione fra il personale
22 DICEMBRE 2017
In atto presso il Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione la programmata riunione per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Comparto Sicurezza e Difesa.
Presenti per la parte Pubblica i Ministri Madia, Minniti, Pinotti e Padoan; il Sottosegretario Rughetti ed altri rappresentanti di Governo.
Presenti altresì il Capo della Polizia, il Comandante dell’Arma dei Carabinieri e numerosi altri rappresentanti pubblici. Per la CONSAP il Presidente Nazionale Xxxxx Xxxxxxx.
Dopo i saluti dei Ministri presenti, il Sottosegretario alla Funzione Pubblica Rughetti comunica che oltre alle somme stanziate che comportano un aumento lordo mensile di 85 euro medi lordi pro capite, sono previsti nella legge di Stabilita, in fase conclusiva di approvazione altri 150 milioni di euro che comportano l’incremento medio lordo pro capite a 102 euro.
Il Presidente CONSAP, ha definito “passerella” la convocazione fatta nel trascorso mese di luglio, fatta peraltro male, senza soldi e senza Ministri.
Ora, ha sostenuto nell’intervento, Ministri tanti ma soldi pochi!!!
La perdita secca maturata in un decennio di deriva, non è minimamente compensata dagli stanziamenti appostati dal Governo. La tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica che in ogni Stato democratico rappresenta una priorità a garanzia del l’armonica convivenza sociale è divenuta una “missione” sempre più difficile, soprattutto a causa della crisi che ha attanagliato per molti anni il nostro Paese. Un’immigrazione imponente, il terrorismo internazionale al cospetto di una polizia vecchia e malandata.
Fare un buon contratto significa trovare l’incontro di due volontà attraverso adeguati stanziamenti, altrimenti si parla di atto unilaterale. Il CCNL può rappresentare un momento rigenerativo per una categoria sempre più afflitta da oneri e sempre meno destinataria di onori.
Un buon contratto ridetermina, motiva e rigenera. Un cattivo contratto demotiva ed abbatte efficienza e produttività.
Noi ci siamo sempre stati e sempre ci saremo, anche a costi elevatissimi in termini di sacrificio, ma chiediamo i giusti riconoscimenti economici. Ora che abbiamo i numeri possiamo certamente sostenere che c’è un difettivo importante rispetto alla perdita secca patita nel potere di acquisto dalle retribuzioni.
Non sarà certo un contratto condiviso ma un contratto subito.
Più che di un contratto possiamo parlare di atto unilaterale. Poco possiamo fare per aumentare decorosamente retribuzioni e rivalutare adeguatamente straordinari, buono pasto ed indennità.
La nostra collera è elevata.