CORTE DI APPELLO DI ANCONA
CORTE DI APPELLO DI ANCONA
ANNO GIUDIZIARIO 2021
RELAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA CORTE
XXXXX XXXXXXX
SULL'AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA NEL DISTRETTO
* * *
INTERVENTO DEL PROCURATORE GENERALE
XXXXXX XXXXXXX
Raffaello - La Giustizia- Stanza della Segnatura Musei Vaticani
Assemblea generale Ancona, 30 Gennaio 2021
CORTE DI APPELLO DI ANCONA
Xxxxx Xxxxxxx
Presidente della Corte di Appello
RELAZIONE SULL’AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA
NEL DISTRETTO DELLA CORTE DI APPELLO DI ANCONA
(1 luglio 2019 - 30 giugno 2020)
con l'intervento del Procuratore Generale
Xxxxxx Xxxxxxx
Assemblea Generale Ancona, 30 gennaio 2021
In copertina:
La Giustizia
Raffaello
Stanza della Segnatura Musei Vaticani
Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare.
Xxxxxxx Xxxxxxxxx
Sommario
Introduzione 7
I. Gli effetti del fenomeno pandemico sull’amministrazione della
giustizia 7
II. I problemi logistici di alcuni Uffici del Distretto 14
III. L’attività della Corte d’appello e nel Distretto (dati complessivi) 15
III.1 La Giustizia Civile 16
III.2 Le cause di Equa riparazione 19
III.3 La Giustizia del lavoro 19
III.4 La Giustizia penale 21
Tribunali e Giudici di Pace del Distretto 22
Uffici del Giudice di pace 23
III.5 Alcune considerazioni sulle recenti modifiche normative
in materia penale 25
IV. La Giustizia minorile 26
V. La Magistratura di sorveglianza e il carcere 27
Le misure alternative alla detenzione 29
La legislazione emergenziale in materia carceraria 31
VI. L’andamento della giustizia nei singoli Tribunali del Distretto 32
VI.1 Tribunale di Ancona 32
VI.2 Tribunale di Macerata 35
VI.3 Tribunale di Pesaro 37
VI.4 Tribunale di Ascoli Xxxxxx 39
VI.5 Tribunale di Fermo 40
VI.6 Tribunale di Urbino 42
VII. La magistratura onoraria e gli Uffici del Giudice di pace 43
VIII. Le piante organiche dei magistrati e del personale amministrativo
negli Uffici del Distretto 45
IX. Risorse e strumenti informatici – L’uso degli applicativi per la
gestione dell’emergenza da Covid-19 53
X. La qualità del servizio Giustizia e la sfida dell’organizzazione 57
X.1 La Seconda Convenzione-quadro con la Regione Marche,
gli Uffici giudiziari e le Università marchigiane 57
X.2 I “protocolli di udienza”. 58
X.3 I tirocini formativi ex art. 73 D.L. 69/2013 59
X.4 Il Consiglio Giudiziario 60
X.5 L’attività della Struttura territoriale della Scuola superiore della magistratura 62
X.6 Il sito web della Corte di appello 64
Considerazioni conclusive 65
Intervento del Procuratore Generale
Inaugurazione Anno Giudiziario 2021 69
Appendice Statistica 81
Introduzione
Saluto con deferenza il Capo dello Stato e cordialmente gli illustri ospiti che, in presenza fisica e da remoto, ci onorano con la loro partecipazione: i rappresen- tanti del Consiglio Superiore della Magistratura e del Ministro della Giustizia, le Autorità religiose, civili e militari, le rappresentanze delle Forze dell’Ordine, delle Magistrature amministrativa e contabile, dell’Avvocatura dello Stato, gli Avvocati, la Stampa, i tanti Amici.
Un saluto affettuoso e riconoscente va a tutti i Magistrati, togati e onorari, e al Personale amministrativo del distretto marchigiano, presenti e collegati a distanza, i quali in condizioni non facili danno ogni giorno - e soprattutto hanno dato nell’anno appena trascorso - un contributo essenziale all’attuazione della giurisdizione.
Xxxxxx i colleghi che nel corso dell’anno hanno lasciato il servizio in Magistratura, perché collocati a riposo, in particolare il Presidente Xxxxxxx XXXXX, a lungo Vicario di questa Corte di Appello; e ricordo con animo commosso e grato, facendo tesoro della loro eredità di operosità e rettitudine quanti, magistrati, avvocati e dipendenti amministrativi sono scomparsi nell’anno trascorso.
Saluto infine tutti i cittadini delle Marche, cui è dedicato prioritariamente questo annuale appuntamento, luogo elettivo del confronto della giustizia distrettuale con le Istituzioni e la società civile; per dar conto dell’attività svolta e delle difficoltà incontrate, ma anche dell’impegno profuso per superare tali difficoltà, al fine di rendere ai cittadini un servizio migliore e più efficiente.
Come ciascun vede, l’appuntamento per l’inaugurazione dell’anno giudiziario si svolge oggi con modalità del tutto inedite e mai prima sperimentate, in termini di significativa sobrietà, mantenendo la forma pubblica ma ridimensionando gli aspetti più esteriori e formali della sua solennità, oltre che la durata ed il numero degli interventi previsti.
Un segno dei tempi, certamente, profondamente incisi dalla perdurante emer- genza sanitaria, ma anche, al contempo, il segno della capacità di cambiamento e di adattamento alle nuove forme di comunicazione cui anche la giurisdizione, di fronte ad una realtà così mutata, ha dovuto rapidamente adeguarsi.
***
I. - Gli effetti del fenomeno pandemico sull’amministrazione della giustizia
Sono passati ormai oltre quattro anni dall’agosto e dall’ottobre del 2016, quando una parte importante di questa Regione è stata colpita da un grave terremoto che ha provocato vittime, feriti e rilevanti danni al territorio ed al tessuto sociale di interi comuni e province; la scia lasciata dietro di sé dolore, ansie e preoccupazioni, che pure ancora condizionano la vita di tanti cittadini marchigiani, è stata nell’anno trascorso completamente offuscata da un’altra grave emergenza, di tutt’altra natura, del tutto inaspettata e imprevista, che ha scosso profondamente, dalle fondamenta, l’organizzazione della nostra vita sociale, questa volta sul tutto il territorio nazionale, e anzi, nel mondo intero, impattando, com’era logico che fosse, in maniera assai rilevante anche sul funzionamento della giurisdizione.
Il “coronavirus” detta quindi, inevitabilmente, l’agenda di questo appunta- mento, rendendo prioritaria l’illustrazione sintetica delle criticità verificatesi e delle soluzioni adottate, nonché delle ricadute di quest’ultime sulla produttività degli uffici giudiziari del distretto, con riguardo ai vari settori della giurisdizione.
E’ noto che l’emergenza epidemiologica da COVID-19 ha imposto al sistema giudiziario il rinvio d’ufficio dal 9 marzo 2020 al giorno 11 maggio 2020 delle udienze dei procedimenti civili e penali pendenti presso tutti gli uffici giudiziari (art. 83, comma 1 del d.l. n.18/2020, integrato dall’art. 36, comma 1 del d.l. n. 36/2020), con la sospensione del decorso dei termini per il compimento di qualsiasi atto dei procedimenti civili e penali (art. 83, comma 2), estesa ai termini per il deposito della motivazione dei provvedimenti giudiziari, salvo limitate eccezioni.
Ciò ha determinato il sostanziale blocco dell’attività di udienza nel nostro Paese, solo marginalmente limitato dalle eccezioni previste; in concreto si è proce- duto alla trattazione di un numero di procedimenti molto ridotto rispetto al flusso ordinario fronteggiato negli Uffici giudiziari.
Sul piano organizzativo le scelte compiute nel nostro Distretto sono state nume- rose e di natura molto diversa fra loro: realizzazione di un collegamento costante con il Procuratore Generale (c.d. cabina di regia), anche al fine di coordinare gli interventi fra Uffici Giudicanti e requirenti, oltre che con i Presidenti del distretto, per moni- torare la situazione nei singoli Uffici e nei rispettivi circondari, e con i Presidenti di Sezione dell’Ufficio per verificare le ricadute dell’emergenza in atto sull’andamento della giurisdizione; costante scambio informativo con le altre Autorità istituzionali delle Marche, in particolare con il Prefetto di Ancona e con l’Avvocatura; adozione di provvedimenti reiterati, per uniformarsi alle prescrizioni delle disposizioni mini- steriali in materia, contenente direttive organizzative per la riduzione del rischio di contagio da coronavirus, indirizzata a tutti gli Uffici, ai magistrati del Distretto, al personale amministrativo, ai Presidenti dei C.O.A; riunioni con le Rappresentanze sindacali dei lavoratori; attuazione delle misure indicate dal Ministero della salute e specifiche direttive al personale addetto alla pulizia per garantire maggiore igiene degli spazi interni agli uffici; interventi di sanificazione degli uffici; pianificazione di incontri, assieme al Procuratore Generale, con i vertici delle Autorità sanitarie delle Marche, e adozione di un decreto a firma congiunta contenente linee guida da adottare negli Uffici del Distretto in caso di accertamento di casi “sospetti” all’interno degli uffici giudiziari; ripetuta partecipazione con tutti i Presidenti di Corte e Procuratori Generali, su invito del Capo dipartimento del DOG del Ministero di Giustizia, a call conference di coordinamento per gli interventi richiesti dalla emergenza pandemica; attuazione dello smart working per larga parte del personale amministrativo.
In questo scenario, convulso e per molta parte totalmente inedito, è stata avviata
la cd. “fase 2” che il decreto legge 18/2020 ha affidato all’autonomia gestionale dei dirigenti di ciascun Ufficio, ai quali è stato passato il testimone nell’ambito di un percorso e di una cornice normativa ben delineati che ne hanno costituito la fonte di legittimazione formale e sostanziale.
Limitazioni dell’ingresso del pubblico negli edifici giudiziari, restrizioni per l’accesso “fisico” alle cancellerie sostituito dalle comunicazioni telefoniche o tele- matiche, svolgimento delle udienze a porte chiuse, individuazione di fasce orarie per la celebrazione dei processi, rimodulazione delle modalità di esecuzione della
prestazione lavorativa del Personale amministrativo con l’adozione prevalente dello smart working, rafforzamento dell’uso dell’informatica, inaugurazione del processo “da remoto” e con trattazione scritta, oltre alla predisposizione dei diversi dispositivi di protezione individuale, sono state le opzioni che, impiegate contestualmente, hanno consentito di limitare le presenze negli uffici e dare pratica attuazione alla regola del distanziamento sociale che, a oggi, in attesa della diffusione dei vaccini, sembra essere, secondo il mondo scientifico, l’unica vera arma per evitare la diffusione del contagio.
Sul piano strettamente giurisdizionale, si è potuta riscontrare un’adeguata maturità tecnologica del settore civile, che ha conosciuto un ampliamento dell’u- tilizzo della telematica per il tramite dell’invio di tutti gli atti processuali, per la gestione scritturale del contraddittorio (art. 83, comma 11) e per la possibilità di assicurare la partecipazione a distanza alle udienze civili che non richiedono la presenza di soggetti diversi dai difensori e dalle parti; non altrettanto si è verificato nel settore penale, dove si è scontata un’evidente arretratezza tecnologica, che ha imposto un’affannosa e impetuosa accelerazione, con molti strappi e disomogeneità, per garantire margini accettabili di funzionalità dei nuovi strumenti informatici resi disponibili.
Nel complesso, ne è derivato un inevitabile rallentamento nella produtti- vità degli Uffici, che ha riguardato anche il nostro distretto, e che trova nume- rose giustificazioni, atteso che si è dovuto cambiare in modo drastico, e in tempi brevissimi, le abitudini di lavoro dei magistrati, del personale amministrativo, degli avvocati.
Va comunque evidenziato che gli uffici giudiziari non sono mai stati chiusi ed hanno costantemente operato, pur dovendo repentinamente limitare la loro atti- vità, sia per osservare rigorose cautele sanitarie, sia per i provvedimenti legislativi che, sempre per motivi sanitari, hanno disposto la citata lunga e inedita, per quanto necessaria, sospensione dei termini.
La Corte di Appello per la seconda fase ha predisposto un provvedimento organizzativo che prediligeva le udienze telematiche con note scritte, ad eccezione di quelle per le quali era richiesta la trattazione orale.
I Tribunali del distretto hanno, a loro volta, utilizzato sia il sistema delle udienze da remoto sia quello delle udienze telematiche con note scritte; quasi ovunque sono stati sottoscritti protocolli con gli organismi rappresentativi delle categorie forensi per la gestione e la celebrazione delle udienze con tali modalità.
I dati relativi all’attività svolta, in Corte d’appello e nei Tribunali del distretto attestano che, nonostante l’incidenza negativa della pandemia, l’attività non si sia mai fermata e come sia ripresa, con gradualità sempre crescente, a partire dal 12 maggio 2020.
Per avere un termine di raffronto attendibile, è utile confrontare il I semestre 2019 e l’omologo del 2020, in modo che si possa valutare sia la rilevante riduzione dei procedimenti sopravvenuti, sia il buon livello di produttività che cancellerie e magistrati sono stati in grado di assicurare anche nel momento di maggior criticità dovuta alle rigide regole di confinamento sociale.
Il quadro che se ne ricava, sia pure con molte differenze tra i diversi uffici (derivanti anche dalle diverse situazioni logistiche e dalle diverse criticità esistenti),
è confortante, perché, malgrado situazioni di grandissima difficoltà, si è comunque riusciti ad assicurare un servizio dignitoso alla cittadinanza e, al contempo, nonostante tutto, non si è incrementato in modo sensibile l’arretrato.
Dal raffronto dei dati statistici, per quanto riguarda l’andamento del contenzioso nel settore civile, emerge una complessiva riduzione dei procedimenti iscritti pari al
-29% e una complessiva riduzione dei procedimenti definiti del -32%.
Nel prospetto riepilogativo che segue è stata distinta, per ciascun Ufficio del Distretto, la percentuale delle definizioni del 1° semestre 2020 rispetto alle defini- zioni del 1° semestre 2019:
Iscr. 2019 | Def. 2019 | Iscr. 2020 | Def. 2020 | % Definiti | |
Corte App. | 967 | 1342 | 660 | 839 | 62,5% |
Trib. Anc. | 4217 | 4586 | 2868 | 2904 | 63.3% |
Trib. Asc. | 1303 | 1473 | 880 | 1064 | 72,2% |
Trib. Fer. | 1287 | 1377 | 952 | 926 | 67,2% |
Trib. Mac. | 2041 | 2308 | 1521 | 1638 | 71% |
Trib. Pes. | 1733 | 1932 | 1269 | 1401 | 72,5% |
Trib. Urb. | 000 | 000 | 000 | 433 | 90,4 |
Nel settore penale si è avuta per il dibattimento una riduzione dei pervenuti del -18%, una riduzione dei definiti del 30% ed un aumento delle pendenze del 2%, come evidenzia nei particolari il seguente prospetto, che mette a confronto di dati statistici degli Uffici del Distretto, di primo e di secondo grado, nel primo semestre 2019 e nel primo semestre 2020:
Primo semestre 2020 | Primo semestre 2019 | ||||||
Pervenuti | Esauriti | Pendenti Finali | Pervenuti | Esauriti | Pendenti Finali | ||
Corte App. | Dib Penale | 974 | 969 | 3.990 | 1.422 | 1.059 | 3.673 |
ANCONA | Collegiale | 45 | 27 | 135 | 40 | 41 | 122 |
Monocratico | 1.036 | 849 | 2.827 | 1.185 | 1.084 | ||
Appello Gdp | 3 | 20 | 8 | 11 | 17 | 23 | |
ASCOLI XXXXXX | Collegiale | 12 | 23 | 89 | 20 | 6 | 95 |
Monocratico | 480 | 404 | 1.650 | 630 | 675 | 1.614 | |
Appello Gdp | 11 | 13 | 25 | 14 | 21 | 23 | |
FERMO | Collegiale | 15 | 30 | 218 | 32 | 15 | 232 |
Monocratico | 173 | 335 | 3.239 | 381 | 518 | 3.526 | |
Appello Gdp | 23 | 7 | 66 | 23 | 10 | 59 | |
MACERATA | Collegiale | 98 | 42 | 228 | 36 | 96 | 220 |
Monocratico | 1.121 | 712 | 3.615 | 1.110 | 1.219 | 3.964 | |
Appello Gdp | 7 | 28 | 53 | 24 | 19 | 75 |
PESARO | Collegiale | 8 | 15 | 34 | 25 | 15 | 33 |
Monocratico | 568 | 285 | 1.208 | 598 | 478 | 775 | |
Appello Gdp | 6 | 5 | 9 | 5 | 3 | 12 | |
URBINO | Collegiale | 9 | 6 | 52 | 11 | 12 | 55 |
Monocratico | 137 | 103 | 947 | 175 | 272 | 959 | |
Appello Gdp | 3 | 1 | 20 | 4 | 1 | 15 | |
ANCONA | Sezione Assise | - | 1 | - | - | 2 | - |
MACERATA | Sezione Assise | - | - | - | 2 | 1 | 1 |
PESARO | Sezione Assise | - | - | 1 | 1 | 1 | - |
Totale | 4.729 | 3.875 | 18.414 | 5.749 | 5.565 | 18.071 |
Più marcato il rallentamento nel settore GIP/GUP dove si è avuta una ridu- zione dei pervenuti del 30%, una riduzione degli esauriti del 33% e un aumento delle pendenze dell’8%.
Anche nella nostra Regione in tutti gli Uffici sono stati sottoscritti protocolli con gli Uffici di Procura e gli organi di rappresentanza degli avvocati, per la concreta applicazione delle novità legislative introdotte nel periodo più acuto dell’emergenza sanitaria.
Tra le prassi organizzative adottate per la celebrazione delle udienze in Corte di appello, specie nel periodo del lockdown, va segnalato il Protocollo di intesa per la celebrazione delle Udienze penali valido dal 12 maggio al 31 luglio 2020, siglato il giorno 7 maggio 2020 tra la Corte di Appello, la Procura Generale, gli Ordini degli Avvocati di Ancona e del Distretto delle Marche, e la Camera Penale di Ancona.
Il Protocollo si è fatto carico di gestire la c.d. “fase 2” di temperata e progres- siva ripresa dell’attività giudiziaria ordinaria.
Oltre ad una particolare attenzione al rispetto delle norme sul distanziamento sociale, alla possibilità, se richiesta dalle parti, di remotizzare le udienze, alla predi- sposizione di fasce orarie per la celebrazione dei processi onde evitare assembra- menti (con predisposizione di ruoli resi pubblici mediante la consultazione del sito della Corte di Appello), all’autorizzazione concessa ai difensori di inviare le istanze (cautelari, relative al gratuito patrocinio ecc.) mediante PEC, merita di qui di esser menzionato per la innovativa previsione per ciascuna udienza di difensori di turno, presenti in sostituzione dei vari difensori di ufficio o di fiducia con il compito di riportarsi agli atti ma anche di presentare istanze (cautelari, liquidazioni gratuito patrocinio ecc.); particolarità questa dovuta alla fattiva partecipazione della classe forense, non solo nella fase ideativa, ma anche in quella di collaborazione per la gestione delle udienze.
Con esiti operativi della applicazione di tale Protocollo molto lusinghieri, se solo si tiene conto che, nel periodo dal 12 maggio 2020 al 24 luglio 2020 sono state tenute regolari udienze in numero di 37, con fissazione di un totale di 806 procedi- menti, in gran parte definiti (635), dei quali 538 con sentenza.
A riprova che il dialogo fra magistrati ed avvocati, senza pregiudizi e nel reci- proco rispetto della diversità dei ruoli rivestiti, è sempre fecondo e produttivo, anche in situazioni di emergenza e di crisi acuta del funzionamento dell’apparato giudiziario.
***
Fatalmente, la situazione determinata dalla normativa emergenziale, come detto del tutto nuova e mai prima conosciuta, è stata causa di molte perplessità ed anche di diversi spunti polemici fra gli operatori della giustizia.
Si è così criticato da gran parte dell’Avvocatura (e anche da parte della Magistratura) il “federalismo giudiziario” ideato da legislatore, ossia l’autonomia gestionale attribuita ai dirigenti di ciascun Ufficio al fine di fronteggiare nella sua fase iniziale l’emergenza da Covid-19, per aver provocato una disomogeneità talvolta marcata tra i numerosi modelli organizzativi adottati tra Uffici anche fra loro vicini, e conseguentemente determinato una risposta diseguale alla domanda di giurisdizione; con l’inconveniente ulteriore, per gli operatori del diritto, di doversi districare nel non facile percorso di conoscenza ed apprendimento delle diverse regole di funzio- namento adottate nei singoli Tribunali.
Al di la dei toni, talvolta non consoni con cui le doglianze sono state espresse, e del disagio comprensibilmente arrecato, si è trattato di un “male necessario” per uscire dalla condizione di sostanziale stagnazione e blocco in cui si è ritrovata la giurisdizione, giustificato per la eccezionalità e per la temporaneità della situazione: parametri in funzione dei quali sono state peraltro calibrate anche tutte le altre misure che hanno fortemente inciso su diritti anche di rango costituzionale, come tali certa- mente comparabili all’accesso alla giurisdizione.
Polemiche ancor più vivaci, con toni quasi da crociata e inaccettabili chiusure ideologiche, hanno poi accompagnato una delle maggiori novità su cui si è incentrata la normativa emergenziale, ossia la possibilità di celebrare udienze da remoto ovvero con trattazione cartolare.
In linea generale è indubbio che il contatto personale tra il giudice e la parte, i suoi difensori, i testimoni, così come fra i giudici di un organo collegiale, costituisca in astratto un valore da salvaguardare.
Osservare dal vivo l’interazione tra le parti, percepirne gli stati d’animo, guardare negli occhi un testimone, scorrere un atto, in camera di consiglio, fianco a fianco fra i componenti di un Collegio, sono tutti arricchimenti della cognizione del giudice e della collegialità delle decisioni; che possono perdersi se la comunicazione interpersonale viene filtrata dallo schermo di un computer, che anziché persone rende presenti solo ologrammi.
L’udienza da remoto, si sostiene, dove “è più facile sentire senza ascoltare e guardare senza vedere”, comporterebbe seri rischi di trasformare il processo in una asettica procedura, del tutto avulsa e sganciata dal rispetto dei dati valoriali che ne sostanziano la centralità nell’esercizio della giurisdizione.
La fondatezza di tali obiezioni scolorisce tuttavia non poco ove si consideri che questa dispersione di contenuti cognitivi costituisce un prezzo tutto sommato ragionevole da pagare, in piena emergenza, per continuare a fare processi con accet- tabili livelli di sicurezza sanitaria.
Personalmente ritengo che la celebrazione di un processo - civile o penale che sia - rivesta in ogni caso una portata simbolica; è il momento del contatto tra il giudice e il cittadino, il quale si reca nel palazzo di giustizia per sentir entrare nella propria vita la forza della legge, protettiva o cogente a seconda della posizione in cui egli si trova. I giudici quindi devono avvertire pressante il dovere di essere presenti nei palazzi di giustizia per la celebrazione dei processi e le deliberazioni in camera
di consiglio, nei luoghi cioè anche fisicamente individuabili come presidio della legalità e luogo di tutela dei diritti.
Come giustamente una collega ha scritto, con felice espressione, “demateria- lizziamo le carte, non le persone”.
Ma ciò assodato, non è pensabile che gli strumenti della tecnologia moderna, come l’udienza telematica, debbano sempre ed in ogni caso essere demonizzati, e bollati a priori come mezzi idonei a comprimere in modo irrimediabile il diritto di difesa e l’esercizio della giurisdizione; in realtà l’udienza da remoto potrà costituire, anche quando sarà cessata la normativa emergenziale, un’opportunità in più che viene data, non necessariamente sostitutiva, ma aggiuntiva, che in taluni casi potrà anche servire a garantire un reale contraddittorio, diversamente latente o puramente formale. Analogamente è a dirsi per l’udienza con trattazione cartolare, che è stata - e continua ad essere - una scelta processuale necessaria e coerente con l’attuale stato
di emergenza sanitaria.
Non può disconoscersi che non tutte le cause e non tutti i procedimenti xxxxxx- dono in egual modo il contatto personale tra giudice e parti; altro è una causa di divorzio, altro è una causa tra istituti di credito sulla validità di una transazione bancaria; altro è un’udienza di dibattimentale penale di in primo grado, altro è un’udienza di appello; altro è la discussione che un difensore fa in un procedimento cautelare o innanzi al Tribunale per il Riesame, altro è la discussione che lo stesso difensore fa nel giudizio di legittimità.
Su tali questioni è giunto il momento, reclamando dal legislatore lo spazio che compete ai tecnici del settore, di interrogarci insieme all’avvocatura, con cui condi- vidiamo la cultura delle garanzie, su quali siano i presidi irrinunciabili del diritto di difesa sostanziale e quali invece possano modificati, nella prospettiva di progettare il futuro della giustizia con spirito pragmatico e più aderente alla effettiva funzionalità degli strumenti processuali.
In aggiunta alla trasmissione per via telematica degli atti difensivi in penale, e alla crescente digitalizzazione del fascicolo processuale, la trattazione da remoto, come quella cartolare, potrebbe così, a regime, forse sostituire il contraddittorio orale, eccezion fatta per il dibattimento; ci sono infatti alcune fasi processuali (come l’archiviazione, l’udienza preliminare, il giudizio di appello o di Cassazione) ed alcune tipologie di procedimenti (le impugnazioni cautelari, il patteggiamento, il giudizio abbreviato, l’esecuzione, la sorveglianza, la prevenzione) che potrebbero ben tollerare una trattazione con le parti presenti da remoto o cartolare, prevedendo che solo per i casi complessi e qualora le parti lo richiedano, la trattazione debba venire in una udienza tradizionale.
A giudicare senza pregiudizi ideologici, non vi sarebbero reali compressioni degli spazi difensivi, mentre ne guadagnerebbe sicuramente l’efficacia complessiva del sistema.
Sicuramente da evitare, in ogni caso, saranno le contrapposizioni ideologiche già manifestate, con il rischio che sul terreno della normativa processuale si scontrino quelli che intendono consolidare il modello di processo emerso dalla “sperimenta- zione” emergenziale, e coloro i quali si opporranno, al fine di arrestare la deriva di un processo divenuto ormai “contenitore tecnologico”, limitandosi soltanto a sollecitare il potenziamento degli strumenti informatici.
II. - I problemi logistici di alcuni Uffici del Distretto
Nelle relazioni degli anni passati si è messa in evidenza la situazione del tutto insoddisfacente ed inadeguata delle strutture che ospitano in Ancona il Tribunale e l’Ufficio di Sorveglianza, nonché la Corte di Appello; e si è reiteratamente denunciata come una delle urgenze maggiori del Distretto la necessità per entrambi gli Uffici di reperire nuovi locali, idonei per il primo a garantire la sicurezza e la riservatezza degli spostamenti dei detenuti presenzianti alle udienze, nonché dotati di misure di sicurezza idonee a tutelare appieno il personale amministrativo e di magi- stratura che vi opera e il pubblico che vi accede, e per il secondo sufficientemente estesi per ospitare in modo funzionale i magistrati (che allo stato condividono quasi tutti una stanza in due), le cancellerie (che non hanno la superficie necessaria per l’ordinato espletamento della loro attività, per cui non è infrequente osservare pile di fascicoli poggiate nei corridoi o incarti processuali sistemati in armadi situati in punti di passaggio, dato che gli uffici di cancelleria non possono più contenerli) e, da ultimo ma non per ultimo, lo svolgimento dell’attività giurisdizionale, attualmente confinata in sole tre aule che hanno dimensioni del tutto inadeguate (fra i 55 ed i 100 mq., con altezza di mt. 2.60) ed in adiacenti locali adibiti a camere di consiglio, privi di illuminazione naturale e di infissi esterni, dove non v’è la possibilità di un minimo di areazione.
E’ doveroso pertanto in questa sede fornire un aggiornamento delle procedure attivate presso i competenti organi Ministeriali, cui spetta sul piano istituzionale la soluzione dei problemi logistici innanzi segnalati.
Le iniziali richieste esplorative indirizzate dalla Direzione Generale Risorse Materiali e Tecnologie del Ministero a Regione, Provincia, Comune e Agenzia del Demanio (relative ad immobili con superficie utile di mq. 6.400 per gli Uffici di Corte di Appello e Tribunale di Sorveglianza) non hanno sortito esito positivo, atteso che non è pervenuta alcuna segnalazione di disponibilità per gli uffici di Corte e Tribunale di Sorveglianza.
Si è quindi proceduto in data 1 luglio 2020 con l’emissione del bando relativo all’indagine di mercato per la locazione di tali spazi.
La Commissione ministeriale competente per la valutazione di eventuali offerte per gli uffici ha completato il suo esame il giorno 11 dicembre 2020; purtroppo senza esito positivo, in quanto nessuna offerta è stata formulata per immobili idonei ad ospitare gli Uffici della Corte e del Tribunale di Sorveglianza.
In attesa di verificare, anche incontrando direttamente il nuovo Direttore Generale per le Risorse materiali e Tecnologie, insediatosi qualche settimana addietro, la possibilità di trovare altre soluzioni per quanto riguarda la sede della Corte di Appello, del Tribunale di Sorveglianza e della Procura Generale della Repubblica, nello scorso anno si è intrapreso per il palazzo della Corte in Xxx Xxxxxxxx 0, dietro mandato della Conferenza Permanente, un percorso più a breve termine, diretto a soddisfare l’esigenza di recuperare almeno gli spazi dell’attuale edificio non desti- nati direttamente allo svolgimento dell’attività giurisdizionale ed amministrativa di competenza, nonché di ampliarli, per quanto la struttura lo consente.
Si è pertanto insistentemente richiesto alla DGSIA (Direzione Generale Sistemi Informativi Automatizzati) di valutare l’ipotesi di allocare altrove la Sala server
distrettuale posta al quarto piano, di circa 70 mq, al fine di trasferire a tale piano la segreteria amministrativa, recuperando al terzo piano spazi per magistrati e altri uffici; nello scorso mese di gennaio si è avuto un primo positivo riscontro, con l’in- serimento della nostra Sala server penale nel programma di accentramento delle sale server penali in altra sede; si è dunque richiesto che la Sala server di Ancona venga trasferita in via prioritaria, e dopo alcuni rinvii, originatisi per la crisi sanitaria in atto, secondo le ultime assicurazioni ricevute dalla DGSIA, il locale dovrebbe essere disponibile, con qualche adattamento, nelle prossime settimane.
Quanto alla possibilità di ampliamento degli spazi, si è potuto verificare, con la collaborazione del Provveditorato Opere pubbliche e degli Uffici del Comune di Ancona, proprietario dell’immobile di Via Carducci, la fattibilità tecnica della copertura del terrazzo al quarto piano dello stabile in tutta la zona in cui sono già presenti pilastri e travi, per un totale di circa 145 mq.
In conseguenza di ciò si è ottenuta la disponibilità del Comune di Ancona a partecipare alla spesa per le sole opere strutturali e murarie, ed è stata inoltrata richiesta preliminare di finanziamento al Ministero delle Giustizia per la parteci- pazione alle spese relative ai lavori di finitura e di implementazione degli impianti tecnologici a servizio dei nuovi locali.
Con nota in data 30 ottobre u.s. la Direzione Generale Risorse Materiali e Tecnologie, in esito alla predetta richiesta, ha invitato il Provveditorato alle Opere Pubbliche ad effettuare un sopralluogo al fine di valutare quali siano le opere necessarie, procedere ad uno studio di fattibilità e predisporre il quadro economico degli interventi necessari; con altra nota in pari data, la Direzione Generale Risorse Materiali e Tecnologie ha preso atto della opportunità di anticipare la verifica di vulnerabilità sismica dell’xxxxxxxx xx xxx Xxxxxxxx 0, spostando i fondi già stanziati per lo stesso intervento presso l’edificio che ospita il Tribunale in Corso Mazzini.
In attesa dell’attivazione delle necessarie procedure esecutive per la realiz- zazione di tali lavori (con il perfezionamento di una convenzione da sottoscrivere fra l’Amministrazione Comunale, il Ministero della Giustizia ed il Provveditorato alle Opere Pubbliche, che si assumerà l’onere di fungere da stazione appaltante, redigendo il progetto, curando la gara di appalto e la direzione dei lavori), non resta che auspicare, ancora una volta, un impegno congiunto di tutti i soggetti coinvolti istituzionalmente, in sede Ministeriale e nell’ambito della Conferenza Permanente; affinché il 2021 possa costituire l’anno risolutivo per le criticità logistiche che tuttora affliggono gli Uffici giudiziari di Ancona, e si possa approdare ad una soluzione condivisa che arricchisca la città di spazi civici qualificanti, in cui finalmente ammi- nistrare in modo dignitoso la giustizia.
III. - L’attività della Corte d’appello e nel Distretto (dati complessivi)
Di seguito si analizzeranno i dati statistici più rilevanti, in grado di fornire un quadro di insieme, sintetico ma efficace, in ordine all’andamento del servizio giustizia nel distretto della Corte di Appello di Ancona nel periodo canonico di rife- rimento (1 luglio 2019 - 30 giugno 2020); non senza rimarcare che gli stessi hanno necessariamente per quest’anno un valore piuttosto relativo per giudicare l’andamento
dell’attività giurisdizionale, per esser stati fortemente condizionati, come si è già visto, nel primo semestre 2020 dall’impatto della pandemia da COVID-19 .
I dati utilizzati, trasmessi dal Ministero della Giustizia, Dipartimento dell’Or- ganizzazione giudiziaria – Direzione Generale di Statistica e Analisi Organizzativa, riguardano la Corte e i Tribunali del distretto, suddivisi per settore civile e penale.
Per l’esposizione completa e dettagliata dei dati si rinvia alla “Appendice statistica” allegata alla presente relazione.
III.1 - La Giustizia Civile
Dall’esame dei dati nel periodo di riferimento si evidenzia per la Corte di Appello la seguente situazione.
In ordine al contenzioso civile assegnato alle due Sezioni Civili, si riscontra una contrazione della pendenza finale, passata da 5.908 affari civili contenziosi a 5.385, con una riduzione percentuale di circa il 9%; degna di nota è la circo- stanza che di tali controversie sono sopravvenuti 1.510 procedimenti e ne sono stati definiti 1.901.
Nelle due Sezioni civili della Corte le nuove iscrizioni hanno registrato un’ul- teriore diminuzione (1.510 procedimenti contenziosi, a fronte di n. 1.924 del periodo precedente); circostanza che non deve ritenersi più collegata, come lo scorso anno, alla riforma normativa in materia di protezione internazionale attuata d’urgenza con il Decreto-legge 17 febbraio 2017, n. 13, convertito in Legge 13 aprile 2017 n. 46 (c.d. decreto “Minniti”), che per i nuovi ricorsi, iscritti a ruolo con decorrenza 17 agosto 2017, ha previsto, tra l’altro, l’esclusione dell’impugnabilità in appello delle decisioni di primo grado e la loro diretta ricorribilità in Cassazione.
In materia di protezione internazionale, si sta procedendo in Corte ad un completo smaltimento di tali procedimenti, tanto che al 30 giugno 2020 risultano pendenti solo poche decine di impugnazioni (erano 1.292 il 1 luglio 2018) provenienti da annullamenti con rinvio dalla Cassazione, in buon parte correlati alla decisione delle SS.UU in data 8.11.2018, n. 28575, con cui la giurisprudenza di legittimità ha statuito la necessità della proposizione dell’impugnazione (prima della riforma di cui sopra) mediante ricorso e non con citazione, con il risultato di numerose riassunzioni ex art. 392 c.p.c..
Risultato questo che merita anche quest’anno di essere evidenziato, perché correlato all’efficienza organizzativa con cui in Corte, quando il fenomeno stava assu- mendo proporzioni significative per la crescita esponenziale delle sopravvenienze, si è intervenuti per potenziare l’operatività della Seconda sezione civile, preposta per previsione tabellare alla trattazione delle materie di “stato della persona e diritti della personalità”; istituendo con decreto di variazione tabellare n. 111/2016 in data 16 novembre 2016 quattro Collegi aggiuntivi, che hanno coinvolto anche i magi- strati della Prima sezione civile, compreso il Presidente, tutti i giudici ausiliari ed il Presidente della sezione lavoro, fine di procedere con più incisività allo smaltimento dei procedimenti di impugnazione ex art. 35 D.Lgs.n.25/2008.
Per la volontaria giurisdizione, i sopravvenuti ammontano a 853 procedimenti, i definiti a 778 e i pendenti a 460.
In una valutazione complessiva del settore, il dato merita di essere in questa sede positivamente segnalato, e non può che ridondare a merito dell’im-
pegno e della capacità di lavoro dei Magistrati e del personale amministrativo; sia avuto riguardo alla contingenza emergenziale in cui è stato raggiunto, sia per il fatto che non erano coperti nel periodo tutti i posti in organico (è rimasto vacante nella I Sezione un posto da Consigliere fino al 7 aprile 2020 e fino al 18 marzo 2020 il posto di Presidente di Sezione della II).
Le pregresse riforme processuali non hanno avuto una significativa incidenza sulla definizione dei procedimenti pendenti nel giudizio di appello; in particolare vi è stata scarsa utilizzazione dello strumento processuale rappresentato dal c.d. filtro in appello, introdotto nel 2012, e ciò sia per ragioni strettamente tecniche, per il numero ridotto di procedimenti in relazione ai quali l’istituto poteva trovare concreta appli- cazione, sia per il fatto che la necessità di definire prioritariamente l’ancora notevole arretrato relativo alle annualità di più antica iscrizione (2016/2017) ha consigliato in modo pressante di concentrare le risorse disponibili verso le pendenze pregresse. Occorre inoltre sottolineare che la natura sostanzialmente ricognitiva dell’art.
342 c.p.c. ha semplicemente confermato l’orientamento già da tempo assunto da entrambe le Sezioni Civili della Corte in ordine alla necessaria specificità dei motivi di impugnazione. Inoltre la Corte di legittimità ha ripetutamente affermato il prin- cipio dell’insussistenza della necessità dello svolgimento di un “progetto alternativo di sentenza” o di una determinata forma o di una trascrizione integrale o parziale della sentenza gravata: è sufficiente che il giudice sia messo i n condizione di cogliere natura, portata e senso della critica.
Un ultimo cenno per la Sezione Specializzata Agraria, le cui controversie sono state assegnate dall’anno 2007 alla Sezione Lavoro e Previdenza, con il consenso dei suoi componenti.
Il relativo contenzioso, di modesta consistenza numerica, è stato definito nel rispetto del principio di ragionevole
Contenzioso Civile Corte
8.000
7.000
6.000
5.000
4.000
3.000
2.000
1.000
0
Procedimenti
durata, con tempi di definizione media contenuti in misura non supe- riore a 16 mesi dal ricorso (in parti- colare, nel periodo di riferimento sono state iscritte 7 cause, sicché considerate le 5 definite, risultano pendenti al 30 giugno 2020 soltanto
8 cause).
2014/ 2015 | 2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2019/ 2020 | |
Sopravvenuti | 2.101 | 2.644 | 2.700 | 1.924 | 1.510 |
Esauriti | 1.983 | 2.472 | 2.547 | 3.583 | 1.901 |
Pendenti | 7.049 | 7.250 | 7.420 | 5.758 | 5.385 |
Quanto ai dati comples- sivi dei Tribunali del distretto, il bilancio è ancora una volta positivo ed evidenzia, nonostante l’impatto sfavorevole della situa- zione emergenziale, una tendenza stabile, consolidatasi negli ultimi anni, di sistematica diminuzione delle pendenze.
In particolare, si è riscontrata una loro contrazione relativa al contenzioso civile passato da 18.464 a 17.650 cause, con una riduzione del 4%, però inferiore a quella del periodo precedente che aveva raggiunto il 9%.
Sebbene le definizioni, in questo settore, si siano ridotte nel corso dell’anno da 13.989 a 11.079 procedimenti (-30%), molto verosimilmente a causa della sospen- sione dell’attività nel periodo emergenziale, la contemporanea contrazione delle sopravvenienze da 12.246 a 10.265 procedimenti (- 17%) è stata comunque in grado di garantire l’abbattimento dell’arretrato.
L’andamento virtuoso del settore si comprende appieno considerando che la pendenza ammontava a n. 24.636 cause nel 2015/2016, a n. 23.426 nel 2016/2017, a n. 19.943 nel 2017/2018, a n. 18.397 nel 2018/2019 fino a giungere ai 17.650 attuali.
Tribunali Ordinari - Contenzioso Civile
30.000
25.000
20.000
15.000
10.000
5.000
0
Procedimenti
La tendenza positiva si è proiettata anche negli altri settori del civile, dove alla sostanziale invarianza delle procedure concor- suali (0%) si aggiungono le ridu- zioni del 6% nei procedimenti sommari, del 2% in quelli di volon- taria giurisdizione, del 7% nelle esecuzioni immobiliari e del 14% in quelle mobiliari.
2015/ | 2016/ | 2017/ | 2018/ | 2019/ | |
2016 | 0000 | 0000 | 0000 | 0000 | |
Sopravvenuti | 13.376 | 13.185 | 12.334 | 12.246 | 10.265 |
Esauriti | 14.901 | 14.428 | 15.803 | 13.979 | 11.079 |
Pendenti | 24.636 | 23.426 | 19.943 | 18.397 | 17.650 |
In una visione complessiva del periodo il settore civile relativo a tutti i Tribunali del distretto è passato da 38.054 procedimenti pendenti iniziali a 36.033 pendenti finali (-5%) con la contrazione del 10% delle sopravvenienze e del 16% delle definizioni.
Giudici di Pace - Cognizione Ordinaria
Procedimenti
4.000 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 | |||||
2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2018/ 2019 | 2019/ 2020 | |
Sopravvenuti | 2.973 | 2.675 | 2.924 | 2.816 | 2.376 |
Esauriti | 3.503 | 3.031 | 3.014 | 3.276 | 2.280 |
Pendenti | 3.498 | 3.148 | 3.039 | 2.581 | 2.869 |
Per gli Uffici del Giudice di pace si è invece interrotta la tendenza finora positiva in quanto le pendenze sono passate da 2.581 a 2.869 procedimenti con un aumento del 15%
La ragione di questo anda- mento è da individuarsi nel fatto che alla contrazione delle soprav- venienze si è accompagnata la notevole riduzione delle definizioni per il 16%; ciò ovviamente per effetto del rallentamento dell’atti- vità dovuta all’emergenza sanitaria, e soprattutto alla circostanza che il
settore non ha potuto beneficiare delle potenzialità del processi civile telematico, che notoriamente non ha ancora trovato attuazione davanti ai Giudici di pace.
III.2 - Le cause di Equa riparazione
Prima di passare oltre, solo pochi dati sulla L. 89/2001, la c.d. Legge “Pinto”, che prevede e disciplina il diritto di richiedere un’equa riparazione per il danno, patrimoniale o non patrimoniale, subito per l’irragionevole durata di un processo.
Nella nostra Corte per entrambe le Sezioni si è registrata una leggera flessione di tali procedimenti, che sono sopravvenuti nel numero di 565 a fronte dei 641 dell’anno precedente (nel biennio precedente erano stati, rispettivamente, 378 e 419).
La contrazione del 12%, in controtendenza rispetto al biennio precedente (quando l’incremento era dovuto anche all’intervento della Corte Costituzionale - sentenza 26/4/2018 n. 88 - che ha consentito la proposizione del ricorso in pendenza del processo presupposto), è plausibilmente da mettere in relazione con la flessione delle sopravvenienze che si è registrata in tutto il settore civile per gli eventi pande- mici del I semestre 2020.
Quanto alle definizioni, a fronte di una sopravvenienza di 565 procedimenti ne sono stati definiti 565.
Rimane il dato di un numero elevato di tali cause, che proporzionalmente hanno raggiunto una quota considerevole rispetto a tutti i procedimenti civili conten- ziosi sopravvenuti in Corte di appello; il che comporta un lavoro della Corte destinato per una parte significativa a giudicare sé stessa e i propri ritardi, con il risultato che le cause ordinarie continuano a subire ulteriori rallentamenti, e che le disfunzioni dell’apparato giudiziario appaiono ancor più aggravate (senza dire del conseguente danno per le casse dell’Erario, dato che nel periodo 1 luglio 2019 - 30 giugno 2020 la Corte ha emesso pronunce di condanna per un importo complessivo di Euro 5.187.403,45, ed ha provveduto ad erogare, anche in pagamento di precedenti decreti, la somma di Euro 5.900.678,20 a fronte di Euro 3.282.866,75 del precedente anno giudiziario).
Non può farsi a meno, ripetendo considerazioni già svolte negli anni trascorsi, di sottolineare con forza la paradossalità di tale situazione, che deter- mina la sottrazione di rilevanti disponibilità finanziarie all’Amministrazione della giustizia, in taluni casi anche a favore di debitori inadempienti o autori di reati, che delle lungaggini processuali hanno beneficiato per procrastinare il pagamento di quanto dovuto o lucrare la prescrizione del reato, e con l’effetto oltremodo negativo di appesantire il lavoro della Corte di appello e dilatare ulteriormente i tempi della giustizia.
III.3 - La Giustizia del lavoro
La Sezione Lavoro e Previdenza della Corte continua nel proprio percorso lodevolmente virtuoso; i risultati conseguiti, esemplificati sia dalla diminuzione dell’arretrato che dall’accorciamento dei tempi medi di definizione, sono assai soddi- sfacenti, nonostante il blocco che nel secondo semestre del 2020 l’ordinaria attività di udienza ha dovuto subire per la normativa emergenziale.
In particolare, è rimasta confermata la tendenza al decremento delle soprav- venienze, passate dalle 511 (dell’anno giudiziario 2018-2019) alle 415 del periodo in
esame; di queste ne sono state definite 424, con un lieve decremento delle pendenze, passate dalle iniziali 482 alle 473 (finali).
E’ ragionevole presumere che sul progressivo decremento delle sopravvenienze abbiano inciso la remora del pagamento del doppio del contributo unificato (nel caso di appello infondato o inammissibile), sia il più rigoroso governo delle spese processuali, oggi ancorato, rispetto al passato, al criterio causale della soccombenza, con riduzione delle statuizioni di compensazione delle spese (nonostante la piena soccombenza) a ragioni gravi ed eccezionali previste dall’art. 92 cod. proc. civ., nella lettura risultante dalla sentenza n. 77/2018 della Corte costituzionale.
Da segnalare la perdurante operatività, a pieno regime, del rito speciale, acce- lerato delle cause di licenziamenti in tutela reale, introdotto dalla legge n. 92/2012 (c.d. “rito Fornero”) che ha visto, nell’anno di riferimento la sopravvenienza di 20 reclami (con definizione, nello stesso periodo, di 29 cause di tal genere); per la cui trattazione, in udienze dedicate, a corsia preferenziale, si è avuta la definizione nel volgere di pochi mesi (in media di circa cinque mesi), gestita secondo il criterio legale della priorità assoluta.
In lieve flessione è risultato il contenzioso relativo al lavoro pubblico contrattualizzato con la sopravvenienza di 64 cause (il 28,5% delle cause lavori- stiche) su un totale di 225 (di cui 161 per lavoro privato, pari al 71,5%); il conten- zioso di lavoro pubblico resta vivo sopra tutto nel comparto della sanità (del Servizio sanitario regionale), mentre contenuto ed in flessione è stato il filone di contenzioso con il Ministero dell’Istruzione.
La sopravvenienza di cause in materia di previdenza o assistenza obbli- gatoria (pari a complessive 190 cause) vede la prevalenza di opposizioni ad avvisi di addebito o cartelle esattoriali di pagamento (ovvero contestazione degli obblighi contributivi), accanto ad opposizioni ad ordinanza-ingiunzione (16 cause) e questioni in materia di pensioni o prestazioni temporanee ovvero infortuni sul lavoro e malattie professionali; va infine registrato, in conformità al trend degli anni precedenti, il notevole decremento delle cause di assistenza obbligatoria, considerato che per l’intero anno sono sopravvenute soltanto 21 cause (per lo più in materia di indennizzo per menomazioni da emotrasfusioni e vaccinazioni ed indennizzo per le vittime del dovere), fenomeno coerente con la progressiva riduzione delle sopravvenienze in materia di c.d. invalidità pensionabile per l’effetto positivo di deflazione del conten- zioso conseguente alla novella normativa dell’introduzione dell’accertamento tecnico preventivo obbligatorio (medico-legale) di cui all’art. 445-bis cod. proc. civ.; tenuto conto che il decreto di omologa non è impugnabile, mentre la sentenza che definisce il giudizio di opposizione (comma 6 dell’art. 445-bis citato) è per legge inappellabile. La Sezione definisce le cause entro il biennio, con rispetto dei tempi di ragio- nevole durata del processo in grado di appello, secondo i parametri della giurispru-
denza CEDU.
Per i Tribunali del Distretto si riscontra, nello specifico settore, una riduzione dell’arretrato del 4% (da 3.276 a 3.140 procedimenti totali) con una riduzione del 12% delle sopravvenienze e del 21% delle definizioni.
La tendenza non è però costante per tutti gli uffici in quanto a fronte della riduzione delle pendenze del 28% del Tribunale di Urbino, del 24% nel Tribunale
di Fermo e dell’8% del Tribunale di Pesaro, si registrano dei leggeri aumenti negli altri Tribunali (Ancona, Ascoli Xxxxxx e Macerata).
III.4 - La Giustizia penale
I dati statistici indicano come nel settore penale, in Corte di appello, le soprav- venienze sono diminuite significativamente del 20% rispetto all’anno precedente (2019/2020: n. 2.228; 2018/19: n. 2.796; 2017/18: n. 2.361); il trend discendente si è ulteriormente consolidato, anche se non può ritenersi definitivamente acquisito, ove si consideri la riduzione dell’attività lavorativa degli Uffici di I grado per l’emergenza sanitaria del primo semestre 2020 e la consistenza altalenante dei flussi in entrata registrata negli ultimi anni, verosimilmente da ricollegare all’andamento disomogeneo nei periodi dell’anno dell’ invio dei processi da parte degli Uffici di primo grado, piuttosto che ad un mutamento sostanziale della domanda di giustizia del Distretto.
A fronte di tanto, la contrazione delle definizioni è stata contenuta in misura pari al 6%, (nell’anno in esame sono stati definiti n. 1.921 affari, a fronte di n. 2.035 nell’anno 2018/19 e di n. 2.543 nell’anno 2017/2018), per un aumento dell’8% dei pendenti finali (al 30 giugno 2020 n. 3.959 procedimenti; nei due anni precedenti la pendenza si era fermata, rispettivamente, a n. 3.652 e n. 2.891 affari giacenti); benché si tratti di un risultato a saldo negativo, occorre considerare, a comprensibile giustificazione del decremento di produttività, l’impatto sfavorevole determinato della pandemia sulla gestione dei ruoli di udienza, nonostante l’organico completo con cui ha lavorato la Sezione, circostanza che lascia oggettivamente prevedere un miglioramento della risposta di giustizia non appena verrà meno l’emergenza in atto. I numeri dell’Assise di appello, che si confrontano con valori assoluti molto contenuti, danno conto di un risultato stabile e soddisfacente nelle pendenze finali (4 procedimenti al 30 giugno 2020), a fronte di un significativo aumento nelle soprav- venienze (7 nel 2019/2020 rispetto a 4 dell’anno precedente), con un corrispondente
numero (7) di definizioni nel periodo.
La Sezione minorenni (settore penale), infine, anch’essa con numeri assoluti non particolarmente significativi, ha registrato un lieve incremento delle iscri- zioni (37 nel periodo 2019/2020, a fronte di 32 nel 2018/19 e 31 nel 2017/18) e nei pendenti finali (27 nel 2019/2020, a fronte di 17 nel 2018/19 e 22 nel 2017/18), per effetto di una modesta riduzione delle definizioni (scese a 27 nel 2019/2020, a fronte di 37 nell’anno precedente).
Nell’ambito dei fascicoli definiti (appelli ordinari, appelli assise e appelli minori), la percentuale delle prescrizioni (14,2%) è tornata a crescere: nel 2017/18 su 2.569 definiti, 237 erano prescrizioni per una percentuale del 9,2%; nel 2018/19 su 2.082 definiti, 160 erano prescrizioni per una percentuale del 7,7%; nel 2019/20 su 1.955 definiti, 278 sono state prescrizioni, per una percentuale del 14,2%.
Nel complesso il bilancio della Sezione Penale della Corte, tenuto conto della situazione emergenziale, è da giudicare positivamente per molti aspetti; pur dovendosi scontare un nuovo aumento quantitativo della pendenza, il trend è in frenata rispetto all’anno precedente, nonostante il brusco rallentamento delle defini- zioni per effetto del blocco delle attività di udienza nel periodo dal 9 marzo 2020 all’11 maggio 2020; inoltre la risposta qualitativa, per l’accorciamento della vetustà del ruolo, può ritenersi più che soddisfacente, atteso che delle 1.955 definizioni totali
registrate al 30 giugno 2020, 201 riguardano procedimenti definiti entro 6 mesi
(10%); 143 riguardano procedimenti definiti tra 6 mesi ed un anno (7%); 1.506 riguardano procedimenti definiti tra un anno e due anni (77%); solo 105 riguardano procedimenti definiti oltre due anni (5%).
Dunque, anche per il periodo in esame sono stati confermati i tempi di defini- zione degli scorsi anni, in linea con i parametri europei “Strasburgo 2”: in particolare, i processi a trattazione prioritaria vengono celebrati nella totalità entro 18/24 mesi dall’iscrizione, pur considerando la
Contenzioso Xxxxxx Xxxxx
0.000
5.000
4.000
3.000
2.000
1.000
0
Procedimenti
peculiare complessità di numerosi di essi, mentre quelli relativi a imputati sottoposti a misure cautelari, non solo detentive, vengono definiti entro pochi mesi e comunque prima che decorrano i termini di durata delle misure (nel periodo d’interesse non vi sono state scarcerazioni per decorrenza termini).
2015/ | 2016/ | 2017/ | 2018/ | 2019/ | |
2016 | 0000 | 0000 | 0000 | 0000 | |
Sopravvenuti | 3.400 | 2.775 | 2.403 | 2.832 | 2.272 |
Esauriti | 4.800 | 3.544 | 2.569 | 2.082 | 1.955 |
Pendenti | 3.858 | 3.089 | 2.923 | 3.673 | 3.990 |
Il dato è certamente positivo, e assai verosimilmente potrà esser mantenuto anche in futuro, posto che la stratigrafia delle pendenze nel settore penale, al 31 dicembre 2019, evidenzia come dei 3.985 procedi- menti pendenti, la quasi totalità
(3.973) riguardino il periodo 2017/2019.
Tribunali e Giudici di Pace del Distretto
Tribunali Ordinari - Dibattimento penale
16.000
14.000
12.000
10.000
8.000
6.000
4.000
2.000
0
Procedimenti
2014/ 2015 | 2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2018/ 2019 | |
Sopravvenuti | 8.888 | 8.506 | 8.749 | 7.816 | 6.623 |
Esauriti | 8.833 | 7.035 | 8.319 | 8.281 | 6.591 |
Pendenti | 13.058 | 14.471 | 14.890 | 14.397 | 14.423 |
Quanto all’andamento gene- rale, si riscontra per le nuove inscri- zioni un leggero aumento per il dibattimento collegiale (+3%), una diminuzione per quello monocratico (-16%) e per la sezioni Gip/Gup noti (-15%), e una diminuzione del 50% per l’ Assise e del 24% per gli appelli avverso le sentenze dei Giudici di Pace; a tutto questo ha fatto riscontro una riduzione delle definizioni nel dibattimento colle- giale (-10%), di quelle della Sezione GIP/GUP noti (- 23%) e nel mono- cratico (- 22%).
Il bilancio delle pendenze
finali vede, comunque, negli Uffici di primo grado, una sostanziale conferma del numero dei procedimenti in dibattimento collegiale (da 757 a 756), l’invarianza di
Tribunali Ordinari - Gip Gup
25.000
20.000
15.000
10.000
5.000
0
quelli del dibattimento monocratico (da 13.433 a 13.486) e l’aumento dell’8% delle sezioni Gip/Gup (da 6.745 affari a 7.302), nonché una riduzione del 13% degli appelli avverso le sentenze dei giudici di
2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2018/ 2019 | 2019/ 2020 | |
Sopravvenuti | 19.870 | 16.128 | 17.575 | 16.746 | 14.160 |
Esauriti | 22.030 | 18.023 | 16.352 | 16.483 | 12.660 |
Pendenti | 7.588 | 5.414 | 6.518 | 6.745 | 7.302 |
pace (da 207 a 181), e una conferma delle pendenze per l’Assise, benché ragguagliata su numeri trascurabili in termini assoluti.
Procedimenti
Uffici del Giudice di pace
Nei procedimenti davanti al Giudice di pace, il dibattimento ha registrato una sensibile diminuzione delle sopravvenienze (-32%), al quale si è però accompagnata una riduzione delle definizioni (-45%) con il conseguente aumento delle pendenze dell’8%.
Si è, dunque, temporanea-
mente, sospeso il trend della decrescita: si è passati da 2.394 procedimenti del 2013/2014 a 2.210 nel 2014/2015, a 1.649 nel 2015/2016, a 1.678 del 2016/2017, a
1.542 del 2017/2018, fino ai 1.236 del 30 giugno 2019 per poi raggiungere i 1.341 dell’ultimo anno.
I dati riguardanti la Sezione GIP – noti segnalano una diminuzione delle sopravvenienze (- 10%), ma una flessione delle definizioni (- 10%) con un minimo aumento delle pendenze finali (+1%).
Giudici di Pace- Dibattimento penale
Negli uffici delle Procure della Repubblica presso i Tribunali i dati delle iscrizioni relative ai reati
Procedimenti
3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 | |||||
2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2018/ 2019 | 2019/ 2020 | |
Sopravvenuti | 2.575 | 1.821 | 1.845 | 1.654 | 1.125 |
Esauriti | 3.139 | 1.771 | 1.980 | 1.854 | 1.018 |
Pendenti | 1.649 | 1.678 | 1.541 | 1.236 | 1.341 |
ordinari-noti sono diminuiti (-5%); in diminuzione anche le definizioni (-12%), con l’effetto finale di un leggero aumento delle pendenze finali (+ 3%).
I dati relativi a iscrizioni e pendenze per i reati di compe- tenza della DDA registrano numeri in aumento per le prime (da 30 a 50) e in aumento per le seconde (da 50 a 65); le defi- nizioni sono sostanzialmente stabili (da 27 a 26).
Infine, con riferimento
ai reati di competenza del GdP – noti, si evidenzia una ulteriore, seppur limitata, riduzione nelle nuove iscrizioni (-15%), con una giacenza finale in aumento del 5% a causa della discesa del numero delle definizioni (- 22%).
Rinviando all’intervento del Procuratore Generale per la disamina delle carat- teristiche tipologiche della giustizia penale nel distretto, mi limiterò, per esigenze di brevità, soltanto a far menzione di alcuni processi particolarmente significativi per il contesto storico in cui ci troviamo.
Innanzitutto, quello di Banca Marche, il cui dibattimento è iniziato il 9 maggio 2019 a carico di tredici imputati, cui sono ascritti i reati di bancarotta fraudolenta, falso in bilancio, ostacolo alle funzioni delle Autorità pubbliche di vigilanza ed altro, ai sensi degli artt. 216, comma 1 n. 1, comma 1 in relazione all’art. 2621 c.c., 223,
commi 1 e 2, n. 1, 219, commi 1 e 2, 237 comma 1 R.D.267/1942; art.2638 x.x., 000 xxx X.X.xx 00/0000, per i finanziamenti concessi da Banca Marche ad alcuni grandi gruppi imprenditoriali senza che ricorressero i presupposti legittimanti tali conces- sioni; l’istruttoria, impostata con udienze a cadenza settimanale, dopo aver subito rallentamenti a causa della normativa emergenziale nel 1 semestre 2020 ed esser ripartita nel luglio scorso, ha subito un nuovo stop nello scorso mese di novembre.
Tenuto conto di tutte le variabili connesse all’andamento della pandemia, è ragionevole ritenere che le imparziali determinazioni del giudice del dibattimento sopraggiungeranno entro il 2021 o al massimo nei primi mesi del 2022, in tempi coerenti con la fase e comunque assolutamente ragionevoli, compatibilmente con il numero delle parti processuali (le parti civili costituite sono 3.518) e con la mole considerevole delle prove da assumere (attualmente è in corso l’esame dei testi delle XX.XX.).
Molto sollecita è stata altresì la risposta giurisdizionale degli Uffici interessati per i gravi episodi delittuosi verificatisi in Macerata il 31 gennaio 2018 ed il 3 febbraio 2018, che hanno suscitato allarme e sconcerto nella pubblica opinione, e interessato a lungo le cronache locali e nazionali.
La Corte di assise di Macerata ha invero definito con grande celerità il giudizio dibattimentale di primo grado per l’efferato omicidio della giovane Xxxxxx XXXXXXXXXXXX; il processo, iniziato il 13 febbraio 2019, a poco più di un anno di distanza dai fatti, è stato definito in poco più di tre mesi, senza aver compresso in alcun modo la necessaria valutazione degli elementi probatori, né il rispetto del contraddittorio fra le parti, nonostante l’accesa conflittualità processuale e l’interesse dei mass media che ha accompagnato la celebrazione del dibattimento; la sentenza di xxxxxxx, che ha confermato per l’imputato la condanna all’ergastolo inflitta in primo grado, è stata pronunciata il 12 ottobre 2020, all’esito della celebrazione di tre giorni di udienza.
Nella doverosa attesa della definitività della decisione, va rimarcata in questa sede la tempestività della risposta giudiziaria, che fra l’altro è intervenuta nel pieno della emergenza pandemica, con tutti i fattori di incertezza che nel frangente hanno accompagnato il funzionamento degli uffici giudiziari.
Tutto ciò non può che ridondare a merito dell’impegno e della professiona- lità dei magistrati e dei loro collaboratori amministrativi; senza trascurare il valore aggiunto costituito dalla positività culturale della celere celebrazione dei giudizi nella sede loro propria e nel pieno contraddittorio tra le parti.
Definire i processi a distanza eccessiva dalla perpetrazione dei reati, infatti, altera la fisionomia del giudizio penale, perché finisce per attribuire alla fase più fluida del procedimento, quella delle indagini preliminari, una centralità impropria che l’ordinamento non le ha di certo assegnato, riservandole il solo compito stru- mentale di formulare l’ipotesi dell’accusa; con l’effetto di penalizzare l’indagato/ imputato e con il rischio di vulnerare la presunzione di non colpevolezza, favorendo la celebrazione dei cc.dd. processi mediatici, ove il consolidamento prematuro e irrituale degli assunti accusatori, quando smentiti nei successivi gradi di giudizio, genera disorientamento e turbamento nei cittadini e nei media, accompagnati da una diffusa e sistematica sfiducia nell’operato degli organi di giustizia.
III.5 - Alcune considerazioni sulle recenti modifiche normative in materia penale
Passando in breve rassegna gli ultimi interventi normativi “extra Covid-19” che hanno riguardato il settore penale, va segnalato in tutti gli uffici del distretto lo stentato operare, con impatto deflattivo che continua a confermarsi assai scarso, dell’istituto della messa alla prova introdotto dalla L. 67/2014; analogamente si sta verificando per l’istituto della non punibilità per “particolare tenuità del fatto”, introdotto dal D. Lgs n. 28/2015; come anche delle modifiche introdotte con il D. Lgs. n. 36/2018, sul regime di procedibilità a querela di alcuni reati, e sulla rein- troduzione dell’istituto del “concordato anche con rinuncia ai motivi di appello” disciplinato dagli artt. 599 bis e 602 c.p.p., la cui pratica applicazione nel Distretto marchigiano continua ad essere, com’è avvenuto sin dall’inizio, molto scoraggiante, con numeri che possono contarsi sulle dita di una mano.
Nell’anno in esame è stata confermata la dilatazione dei tempi di trattazione dei giudizi di appello (per la necessità di procedere all’esame di numerosi testi, con i connessi differimenti di udienza in caso di loro assenza ovvero per gestire l’inevi- tabile appesantimento dei ruoli), in conseguenza della modifica introdotta dall’art. 603, comma 3bis, c.p.p., per cui il giudice di appello deve disporre la rinnovazione della istruzione dibattimentale in caso di gravame del P.M. contro una sentenza di assoluzione per motivi attinenti alla valutazione di una prova dichiarativa.
Analogo effetto di appesantimento sui ruoli di udienza dibattimentali, con difficoltà già verificatesi per le Corti di Assise di primo grado (operanti nel nostro Distretto negli Uffici di Ancona, Macerata e Pesaro), ha prodotto l’entrata in vigore della L. n. 33/2019, con la quale si è escluso l’accesso al rito abbreviato per i delitti puniti con la pena dell’ergastolo, individuati come quelli di maggior allarme sociale; novella approvata
Benché si tratti di una riforma che è stata accompagnata sin dal suo esordio da molte perplessità, soprattutto perché contraria all’incentivazione degli strumenti deflattivi (finora costantemente perseguita per ottenere la rapida definizione dei procedimenti), il recente sigillo di legittimità costituzionale ricevuto dalla Consulta (sentenza n. 260 del 3 dicembre 2020) richiede un sollecito adeguamento delle risorse umane e materiali, al fine di scongiurare le inevitabili ricadute fortemente negative
sul complessivo assetto organizzativo degli Uffici di primo grado, in particolare sul carico di lavoro della Corte d’Assise, che si appresta a divenire, a risorse invariate, non più sostenibile in molti uffici giudiziari, non esclusi quelli del nostro Distretto.
Quanto all’istituto della prescrizione, è ancora presto per poter formulare giudizi sulle ricadute concrete della disciplina introdotta dalla c.d. Riforma Orlando (L. n. 103/2017, recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento penitenziario”), in quanto il perimetro applicativo della stessa è stato circoscritto ai reati commessi dopo il 3 agosto 2017; men che meno è possibile valutare in concreto il recente intervento normativo di cui alla L. n. 3/2019, volto a “sterilizzare” gli effetti della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, atteso che - com’è noto – la nuova disciplina si applica soltanto ai reati perpetrati a far data dal 1 gennaio 2020.
IV. - La Giustizia minorile
Nell’anno trascorso vi è stato un minimo aumento delle sopravvenienze civili, in totale n. 1.540 affari, pari ad un incremento di 38 procedimenti nei 4 sottosettori in cui è suddiviso il settore civile (compresi i procedimenti di c.d. “tutela ammini- strativa”), pari ad un +2% rispetto al precedente anno giudiziario.
In particolare, per i due sottosettori maggiormente significativi si sono avuti una diminuzione di sopravvenienze di 22 procedimenti nel sottosettore adozione, da 320 a 298, e un aumento di 63 procedimenti nel sottosettore della volontaria giurisdizione, da 1.147 a 1.210, con un incremento del 5%.
Sono state esaurite complessivamente 1.331 procedure con un calo di 125 rispetto alle 1.457 procedure definite nel precedente anno (- 8%).
Tale diminuzione si giustifica con l’impatto negativo generato nel 1° semestre 2020 dall’emergenza sanitaria, che, com’è facile intuire, anche in tale settore ha dispiegato la sua influenza, rallentando la definizione degli affari pendenti.
Nel settore penale le sopravvenienze complessive, nei tre sottosettori (GIP, GUP e dibattimento), sono state di 920 procedimenti con un calo di 269 procedimenti (pari ad un - 22%).
Poiché tutti i sei magistrati dell’Ufficio svolgono funzioni promiscue, il maggiore impegno profuso nel settore civile ha comportato un calo delle definizioni penali pari a - 220 procedimenti (-19%), ed un conseguente aumento delle pendenze finali di 32 procedimenti (+ 3%).
Nell’anno in esame le maggiori problematiche sono state provocate dall’emer- genza Covid-19, che ha inciso pesantemente sulle situazioni di difficoltà familiari, rendendo ancora più gravoso per i minori la lontananza nei casi di allontanamento dall’abitazione familiare, e ha frequentemente ulteriormente esasperato le situazioni di conflittualità intrafamiliari; in particolare tra i genitori, rendendo più difficili e in alcuni casi provocando l’interruzione per alcune settimane degli incontri dei minori (a seconda dei casi con i genitori in caso di collocamento extrafamiliare, o con il genitore non collocatario in caso in crisi della relazione affettiva tra i genitori).
Sono inoltre aumentate, come notato in precedenti occasioni, le segnalazioni di violenze intrafamiliari, sia come effetto dell’accresciuta efficacia di intervento rapido favorito dalla legge 19 luglio 2019 n. 19 (c.d. Codice rosso), sia per l’aumento delle
tensioni provocate dal lockdown, nelle situazioni di fragilità degli equilibri familiari, sia ancora per l’interruzione dei percorsi di sostegno da parte dei Consultori Familiari e dei Servizi Sociali, che hanno potuto operare solo da “remoto”, prevalentemente a mezzo telefono.
Nel distretto non vi sono Istituti Penitenziari Minorili dopo la chiusura dell’I.P.M. di Pesaro avvenuta nel 1999.
Elevato è stato il ricorso a misure alternative alla detenzione; nello specifico nell’anno sono pervenute 17 richieste, a fronte delle 15 richieste dell’anno precedente, con una percentuale di accoglimento pari al 90% circa.
V. - La Magistratura di sorveglianza e il carcere
La realtà penitenziaria delle Marche ha vissuto progressivamente, nell’arco degli ultimi anni, considerevoli mutamenti sia nella situazione edilizia che più in generale nella politica penitenziaria; nel complesso, ricadono nella competenza del Tribunale di sorveglianza di Ancona sette istituti penitenziari (4 case circondariali e 3 case di reclusione).
Al 30 giugno 2020 i posti regolamentari complessivi negli istituti peniten- ziari delle Marche erano 846, con una diminuzione di 10 posti rispetto al periodo precedente, dovuta alla chiusura di parte dell’istituto di Fossombrone per lavori di ristrutturazione iniziati il 19 maggio 2019.
Va rilevato che mentre dal 2013 al 2016 il numero di persone ristrette in detti istituti è venuto costantemente diminuendo sino a riportarsi già a partire dal 2014 entro l’ambito della capienza regolamentare (1.226 presenze al 31.12.12, 1.072 al 31.12.13, 869 al 31.12.14, 878 al 31.12.15, 783 al 31.12.16), a partire dal 2017 tale
positiva tendenza si è invertita: al 30 giugno 2020 i detenuti effettivamente presenti (870) sono il 2,7% in più rispetto alla capienza regolamentare.
Va evidenziato che degli 870 detenuti presenti al 30 giugno 2020, 254 (pari al 29% del totale) erano in custodia cautelare, e i restanti 616 in espiazione di condanna irrevocabile (pari al 71%), dato questo sostanzialmente invariato rispetto al prece- dente periodo nel quale i ristretti non in espiazione pena erano 279, pari al 31,4%.
Di questo numero complessivo di detenuti, 684 (cioè il 78,6%) erano ristretti nei quattro istituti penitenziari ricadenti nel territorio di competenza dell’Ufficio di Sorveglianza di Ancona e 186 (cioè il 21,4%) nei due istituti penitenziari attualmente attivi ricadenti nel territorio di competenza dell’Ufficio di Sorveglianza di Macerata.
Occorre precisare che se due istituti ospitano in realtà un numero di detenuti anche inferiore alla capienza regolamentare (quello di Ancona Barcaglione e quello di Fossombrone), i restanti presentano tutti una situazione di sovraffollamento: Pesaro addirittura di ca. il 50% (214 presenze a fronte di 143 posti regolamentari).
Dalle informazioni fornite dalle direzioni degli istituti penitenziari comunque risulta che, nonostante il ripreso accrescimento del numero di presenze in carcere, tutti gli istituti riescono tuttora a garantire almeno 3 mq a detenuto accompa- gnati da un congruo numero di ore di apertura delle stanze e di accesso alle opportunità trattamentali, e mentre istituti quali Pesaro, Ascoli Xxxxxx e Fermo non sono peraltro in grado di garantire ad ogni detenuto più di 3-4 mq, Ancona
Montacuto dopo la ristrutturazione dispone di spazi pro capite di 4-5 mq, Ancona Barcaglione prevede camere di pernottamento per due persone di 10 mq oltre al bagno, e Fossombrone ha addirittura tutte stanze singole che offrono uno spazio di circa 9 mq a detenuto, superiore dunque al limite di 7 mq identificato dal CPT (Comitato europeo per la Prevenzione della Tortura e delle pene e trattamenti inumani o degradanti) come la superficie minima auspicabile per una cella di detenzione.
Quanto alla R.E.M.S. (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza), istituita a seguito dell’entrata in vigore della L. 81/2014, la Regione Marche, benché sin dal 2013 sia stata annunciata la realizzazione di una struttura pubblica nel Comune di Fossombrone, ha dato corso ad un diverso progetto, perfezionando dapprima una convenzione con un imprenditore privato, sostituita il 18 aprile 2016 da una nuova struttura nel Comune di Monte Grimano Terme (PU), con una capienza maggiorata a 15 posti letto; nell’anno in esame detta R.E.M.S., appartenente ad un privato che la gestisce in convenzione con - ed al posto della - ASUR Marche, è stata recente- mente trasferita, all’interno della medesima xxxx xxxxxxx xxx xxxxxxx xxxxx Xxxxxxx, x Xxxxxxxx Xxxxxxx (XX) nella struttura in precedenza adibita a Casa Mandamentale (chiusa da qualche anno ed ora appositamente ristrutturata), che dispone di 20 posti. La situazione non è soddisfacente, perché le strutture che si sono succedute hanno sofferto di un preoccupante sovraffollamento, arrivando a dover ospitare in passato anche 18-20 internati (+25% rispetto alla capienza), mentre nel periodo in esame, la media di internati è stata di 23, con picchi di 25; di questi internati circa il 30% si trova ancora in corso di giudizio ed è sottoposto ad internamento in via provvisoria dal giudice di cognizione, mentre all’incirca il 70% è costituito da soggetti cui la misura di sicurezza è stata inflitta con sentenza irrevocabile e concretamente applicata dal magistrato di sorveglianza a seguito di riesame della pericolosità sociale. La discutibile prassi del D.A.P. di assegnare gli internati alle strutture indipen- dentemente dalla loro collocazione territoriale (contraria anche alla lettera ed allo spirito della legge istitutiva delle R.E.M.S., che vuole che l’internato sia posto in struttura situata nel suo territorio di provenienza al fine di consentire una positiva prossimità alla famiglia ed al D.S.M. che lo ha in carico), ha fra l’altro fatto sì che gli spazi previsti per le necessità di cura espressi dal territorio marchigiano siano stati in gran parte colmati con internati residenti in altre regioni italiane, che non si sono dotate di un numero di R.E.M.S. adeguato ai bisogni del proprio territorio; sicché al momento il numero complessivo di posti disponibili in tali strutture sul territorio nazionale risulta gravemente deficitario rispetto alle esigenze generali, con il risultato, molto pericoloso, sia per gli interessati che per l’incolumità pubblica, che molti soggetti nei cui confronti è stato emesso dall’autorità giudiziaria un prov- vedimento di internamento in R.E.M.S. in realtà vengono di fatto lasciati liberi sul territorio, non eseguendo il provvedimento giudiziario per la mancanza di strutture in cui poterli materialmente inserire; così finendo per mortificare la riforma che ha portato alla chiusura degli O.P.G., al fine di poter adeguare finalmente il nostro ordinamento penitenziario ai canoni imposti dagli artt. 27 e 32 della Carta costituzio- nale, di reinserimento e di cura degli autori di xxxxxxx affetti da patologie psichiatriche
gravi e socialmente pericolosi.
Quanto alla tipologia dei detenuti, con le connesse problematiche, va rilevato che i dati aggiornati forniti dalle direzioni degli istituti penitenziari, dal P.R.A.P. Xxxxxx Xxxxxxx - Marche e dal D.A.P. evidenziano al 30 giugno 2020, in relazione agli 870 detenuti a tale data presenti, quanto segue:
- 316 detenuti sono stranieri, pari al 36,3% del totale, con un aumento del 3,2% rispetto all’anno precedente (294), per la maggior parte ristretti negli istituti di Ancona Montacuto (121) e Ascoli Xxxxxx (53)
- 258 sono tossicodipendenti (cioè il 29,6%, con una diminuzione dell’ 11,5% rispetto all’anno scorso, in cui erano 292), per la maggior parte ristretti, dal punto di vista numerico, negli istituti di Ancona Montacuto (98) e Ascoli Xxxxxx (42)
- 12 (cioè, l’1,4% ) di cui n.3 a Pesaro Urbino e n.9 ad Ascoli Xxxxxx sono affetti da problematiche psichiatriche
- 4 sono HIV e di questi 2 sono affetti da AIDS
- 18 sono donne (cioè il 2,06%, in linea con il dato dell’anno precedente), allocate nel solo istituto penitenziario di Pesaro. Nessuna delle ristrette ha figli al seguito: appare opportuno segnalare che la consolidata giurisprudenza del locale Tribunale di Sorveglianza prevede il massimo favore per le misure alternative destinate alla tutela di maternità ed infanzia, sicché si tende – ove ne esistano pur minimi presupposti – ad estromettere le donne-madri in espia- zione di condanna irrevocabile dal circuito carcerario (quando possibile senza neppure farvele transitare) in favore di collocazioni domiciliari, risultando sicuramente preferibile, allorché possibile, evitare l’istituzionalizzazione forzata della prole in tenera età
- 25 sono in espiazione della pena dell’ergastolo (in leggero aumento rispetto all’anno precedente, in cui erano 24), principalmente ristretti nell’istituto di Fossombrone (21)
- nessuno è sottoposto al regime detentivo speciale di cui all’art. 41bis Ord. Penitenziario, a causa dello sfollamento della relativa sezione dell’istituto di Ascoli Xxxxxx avvenuto qualche anno fa.
Nel periodo temporale in esame, secondo i dati ufficiali rilasciati dall’Ufficio dei detenuti e del Trattamento del Provveditorato Regionale per l’Xxxxxx Xxxxxxx e le Marche, si è registrato un solo caso di suicidio (come nei due anni precedenti).
Gli stessi dati evidenziano complessivamente 192 atti di autolesionismo (in aumento rispetto all’anno precedente, in cui erano stati 179), concentrati in massima parte nell’istituto di Ancona Montacuto e Pesaro (rispettivamente 87 e 78): il dato può esser messo in relazione alla situazione di sovraffollamento; nessun episodio di rissa segnalato e 211 episodi di aggressione (aumentati rispetto all’anno precedente, in cui erano stati 170 e concentrati soprattutto nelle Case Circondariali di Ancona Montacuto e Pesaro).
Le misure alternative alla detenzione
Le istanze di misure alternative registrate, nel loro complesso, sono state 3.347, mentre nell’anno precedente erano state 1.957, con un aumento del 58.4%.
Scendendo nel dettaglio delle istanze registrate, va segnalato:
- 1319 sono state le istanze di affidamento ordinario (contro le 850 del prece- dente anno e le 737 di due anni addietro);
- 143 sono state le istanze di affidamento terapeutico (contro le 137 di un anno fa e le 121 di due anni fa);
- 1245 sono state le istanze di detenzione domiciliare nelle varie forme previste dalla legge (contro le 789 dell’anno precedente e le 746 dell’anno ancora precedente);
- 221 sono state le istanze di semilibertà (contro le 126 di un anno fa e le 152 dell’anno ancora precedente).
Quanto all’esito di dette istanze si evidenzia:
- in aumento il numero degli affidamenti ordinari concessi: 401 contro i 341 di un anno fa;
- in calo il numero degli affidamenti terapeutici concessi: 40 contro i 48 dell’anno precedente;
- ancora in aumento il numero delle detenzioni domiciliari concesse: 215 a fronte delle 201 di un anno fa ;
- in lieve aumento infine il numero delle semilibertà concesse: 14 contro le 24 dell’anno precedente.
Complessivamente sono state concesse 670 misure alternative, in aumento rispetto allo scorso anno, risultato questo da ricondurre a più fattori;
b) sono stati iscritti 76 procedimenti per revoca di misure alternative (dato in linea con l’anno precedente, in cui ne erano stati registrati 68, di cui 62 conclusisi effettivamente con la revoca (16 affidamenti ordinari, 13 affidamenti terapeutici, 25 detenzioni domiciliari, 4 esecuzione presso il domicilio e 4 semilibertà).
Il numero di revoche è diminuito rispetto all’anno precedente, in cui erano state 57, dopo che nei due anni precedenti era stato invece in costante aumento. A fronte di 670 misure alternative concesse, la revoca di 68 indica un fallimento delle stesse nell’ordine di poco più del 10% dei casi, da considerarsi dato del tutto fisiologico;
c) l’istituto della liberazione condizionale è invece ormai da tempo del tutto desueto e di ristrettissima applicazione: nell’anno in esame è stata presentata 1 sola istanza, ne erano pendenti 6, vi è stato un accoglimento;
d) le istanze di rinvio dell’esecuzione della pena ai sensi degli artt.146 e 147
c.p. sono di molto aumentate: 78 nell’anno in esame contro le 34 pervenute nell’anno precedente. Di queste solo 6 sono state accolte;
e) in diminuzione nell’anno in esame le istanze di sospensione dell’esecuzione della pena ex art.90 del d.p.r. n.309/90 (per i soggetti che hanno completato un programma di recupero dalle dipendenze): ne sono pervenute 6 contro le 17 di un anno fa. Nessuna è stata accolta: in 2 casi è stato disposto non luogo a provvedere, mentre la maggior parte (cioè ben 4) è risultata inammissibile per carenza dei requi- siti di legge;
f) 211 sono state le istanze di riabilitazione registrate, in diminuzione rispetto all’anno passato (333): i costanti aumenti del passato si attribuivano al fatto che si
tratta di un provvedimento sempre più richiesto dagli stranieri ai fini della possibilità di richiedere la cittadinanza italiana;
g) in netto calo (-21,8%) il numero complessivo di impugnazioni registrate: 69 contro le 126 di un anno fa e contro le 161 dell’anno ancora precedente.
In definitiva: se l’espiazione penale in carcere si è consistentemente contratta, quella in forma extramuraria è costantemente cresciuta, secondo un trend ininterrotto osservato a far data dal 2011.
Non può tuttavia non essere stigmatizzata la grave situazione di carenze di organici in cui versano entrambi gli U.E.P.E. regionali (Uffici dell’Esecuzione Penale Esterna), che desta sempre maggiore preoccupazione: qualora il Ministero non vi ponga tempestivamente riparo, infatti, oltre ai prevedibili allungamenti dei tempi per le decisioni della Magistratura di sorveglianza (cui gli U.E.P.E. non sono in grado di fornire tempestivamente le relazioni istruttorie), si verificherà, a fronte del riscontrato aumento delle pene espiate in forma alternativa alla detenzione ordinaria, uno svuotamento di contenuto delle misure alternative in parola, che si tradurranno in una mera sottrazione dei condannati al regime carcerario, senza una corrispondente valenza rieducativa delle misure alle quali vengono avviati.
E’ davvero paradossale che il Ministero, mentre ha adottato le più varie inizia- tive volte ad ottenere che l’espiazione penale avvenga sempre di più al di fuori degli istituti penitenziari al fine di evitare il ripetersi del fenomeno del sovraffollamento carcerario, non abbia finora provveduto a dotare di mezzi adeguati proprio gli Uffici dell’Esecuzione Penale Esterna, che a seguire l’esecuzione penale extramuraria sono preposti.
La legislazione emergenziale in materia carceraria
A seguito del D.L. n. 11/2020, il Tribunale di Sorveglianza di Ancona, avva- lendosi dell’esperienza maturata con il sistema Xxxx per il videocollegamento con gli istituti penitenziari, ha attivato immediatamente la nuova piattaforma TEAMS per garantire la celebrazione di tutte le udienze non soggette a differimento mediante collegamento da remoto sia con i difensori, che con i componenti esperti del Collegio e con il Procuratore Generale; sicché sono state celebrate tutte le udienza e trattati tutti i fascicoli che non dovevano essere rinviati per legge.
Con successivo D.L. n.18/2020 sono state adottate ulteriori misure per fron- teggiare l’esigenza di deflazionare la popolazione detenuta e limitare il rischio di diffusione del virus SARS COVID-19 all’interno degli istituti penitenziari: con gli artt.123 e 124, in particolare, sono stati introdotti due “nuovi” istituti, che ricalcano benefici già in vigore, quali rispettivamente l’esecuzione presso il domicilio delle pene detentive inferiori a mesi 18 di cui all’art.1 L.199/2010 e le licenze premio ai detenuti semiliberi, entrambi di competenza monocratica, ma reclamabili al collegio.
I rilevamenti statistici del Distretto evidenziano nell’arco temporale compreso tra l’entrata in vigore della norma, ossia dal 17 marzo 2020, fino al 30.7.2020, 79 declaratorie di inammissibilità per l’Ufficio di sorveglianza di Ancona e 36 per l’Uf- ficio di sorveglianza di Macerata; nonché, rispettivamente, 24 e 19 accoglimenti e 42
e 13 rigetti, a fronte di un numero totale di istanze che ammonta a 188 per l’Ufficio di sorveglianza di Ancona e 97 l’Ufficio di sorveglianza di Macerata.
Ai fini della corretta interpretazione dei dati statistici va peraltro tenuto presente che in sede di conversione del D.L. n. 18/2020 la detenzione domiciliare di cui all’art.123 è stata estesa a tutti coloro che entro il 30 giugno 2020 hanno maturato i requisiti di ammissione al beneficio e che l’applicativo informatico SIUS in uso agli Uffici di sorveglianza del distretto non è stato aggiornato al fine di diversificare la registrazione delle istanze trasmesse ex art.123 D.L.123/2020 rispetto a quelle avanzate ex art.1 L.199/2010; pertanto i dati rilevati sono promiscuamente riferiti a entrambi i benefici.
A seguito delle segnalazioni provenienti dall’area sanitaria degli Istituti di pena ai Magistrati di sorveglianza, per effetto della ritenuta incompatibilità delle condizioni di salute, originate nel corso della prima emergenza sanitaria da Covid-19, gli Uffici di sorveglianza di Ancona e Macerata hanno avviato d’ufficio l’istruttoria tipica dei procedimenti ex artt.146 e 147 c.p., per un totale di n. 35 (Ufficio di sorve- glianza di Ancona) e n. 2 (Ufficio di sorveglianza di Macerata) nuove iscrizioni di procedimenti dal 17 marzo 2020 al 30 luglio 2020; di cui 8 sono stati accolti dall’ Ufficio di sorveglianza di Ancona, per lo più nella forma della detenzione domiciliare sostitutiva del rinvio della pena, che il Tribunale di sorveglianza ha poi in massima parte confermato, sulla scorta dei positivi riscontri pervenuti dalle FF.OO e per una durata comunque limitata, in ragione del perdurare dell’emergenza sanitaria.
In definitiva nelle Marche non vi sono stati episodi clamorosi di concessione di benefici a condannati per reati in materia di criminalità organizzata; le decisioni adottate hanno riguardato la capacità di conciliare gli istituti dell’ordinamento peni- tenziario con l’esigenza di evitare la trasmissione del contagio all’interno degli istituti.
In uno di questi, peraltro, sono stati trasferiti alcuni dei detenuti che nella prima decade di marzo 2020 si erano resi protagonisti, in altri luoghi, di manifestazioni di violenta protesta, conclusesi con la morte di alcune detenuti.
VI. - L’andamento della giustizia nei singoli Tribunali del Distretto
VI.1 - Tribunale di Ancona
L’Ufficio, seppure con le difficoltà legate all’incidenza della pandemia nel primo semestre 2020, ha conseguito in termini di risultati esiti tutto sommato in linea con quelli degli ultimi anni, già giudicati in termini positivi.
In particolare, i report sul contenzioso civile risentono dagli andamenti diso- mogenei della Protezione Internazionale, sullo sfondo, in ogni caso, di una tendenza generale orientata ad una lieve costante diminuzione delle pendenze complessive (da 6.185 a 6.137); che invero diviene più evidente nel settore ove depurato dalla Protezione Internazionale, con una diminuzione in tre anni del 33%, da 6.554 a
4.368 cause.
Parimenti in lieve diminuzione sono le pendenze del settore Lavoro e Previdenza e quello Fallimentare.
Una diminuzione più marcata si riscontra nelle esecuzioni immobiliari (-11,6%); mentre è in costante espansione il numero delle amministrazioni di sostegno e delle tutele (da 4.967 a 8.199 procedimenti).
Questi affari incidono in modo importante sulle pendenze, trattandosi di materia in costante espansione, non contenibile perché le definizioni sono un fattore indipendente dalla attività giurisdizionale, che pure deve permettere anche in tale delicato settore l’ordinata ed efficiente tutela dei diritti.
Si tratta invero di soggetti “deboli” (anziani, persone con deficit psichici, minori) bisognosi di assistenza o comunque di regolamentazione giuridica dei loro interessi, nei cui confronti l’intervento del Giudice è essenziale e rende necessaria un’organizzazione che ne garantisca la tempestività ed efficacia.
Significativa è la diminuzione delle pendenze delle procedure esecutive immobiliari, che si sono ridotte da 2.700 a 2.385, a motivo del crescente numero di aggiudicazione dei lotti (da 632 a 841), frutto della scelta attuata da qualche anno nel Tribunale dorico di privilegiare le aste esclusivamente telematiche, asincrone e assistite, realizzate all’interno del Tribunale in una sala a ciò destinata in modo da rendere trasparente il procedimento; l’analisi dei dati evidenzia il virtuoso aumento del venduto, che ha fatto registrare importi sempre più crescenti.
Fattore quest’ultimo che non solo favorisce i tempi di definizione delle proce- dure, ma anche un sistema che, garantendo il creditore e il debitore sulla massima valorizzazione del bene esecutato, decreta la fine dell’emarginazione di un importante patrimonio immobiliare, spesso impigliato nei ritardi della giurisdizione nel vendere a prezzi decorosi i beni divenuti oggetto di procedure esecutive.
In sensibile aumento, invece, la pendenza delle esecuzioni mobiliari (da 470 a 700), anche per gli effetti paralizzanti determinati dall’impossibilità di celebrare le udienze a causa della pandemia.
ANCONA - Contenzioso Civile
8.000
7.000
6.000
5.000
4.000
3.000
2.000
1.000
0
Del periodo in esame merita di esser qui segnalata la decisione del Tribunale di Ancona pronunciata il 29 luglio 2019 in materia di Protezione internazionale (Ordinanza n. 2019/3081 R.G. nel procedimento promosso da A.S. contro il Comune di Ancona), con cui, affrontando il tema dell’interpretazione e applicazione della più recente normativa in materia (c.d.
Procedimenti
2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2018/ 2019 | 2019/ 2020 | |
Sopravvenuti | 5.271 | 5.588 | 5.051 | 5.211 | 4.174 |
Esauriti | 4.856 | 5.630 | 6.058 | 5.478 | 4.217 |
Pendenti | 7.512 | 7.456 | 6.367 | 6.185 | 6.137 |
Decreto Salvini - D.L. 113/2018, conv. in L. 132/2018, che sul punto ha modificato l’art. 4, comma 1bis D.Lgs. n. 142/2015), con particolare riferimento alla questione della possibilità di iscrizione all’anagrafe della popolazione residente per soggetti extracomunitari richiedenti asilo, legittimamente presenti sul territorio nazionale nel periodo di pendenza del procedimento ammi- nistrativo, è stata sollevata questione di legittimità costituzio- nale della normativa in materia
[art. 13, comma 1°, lett. a) n. 2) D.L. 113/2018, conv. in L. 132/2018], in relazione agli artt. 2 Cost., 3 Cost., 117 Cost. in riferimento all’art. 2 Protocollo Addizionale alla C.e.d.u. n. 4, e 117 Cost., in riferimento all’art. 12 del Patto internazionale sui diritti civili e politici; a fronte di due richieste cautelari di anticipazione del provve- dimento di accoglimento della richiesta di iscrizione, rigettata dagli Uffici comunali competenti.
ANCONA - GIP-GUP Tribunale
9.000
Procedimenti
8.000 7.000 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 0 | |||||
2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2018/ 2019 | 2019/ 2020 | |
Sopravvenuti | 5.689 | 4.639 | 5.492 | 4.833 | 3.439 |
Esauriti | 8.020 | 5.205 | 4.948 | 4.453 | 2.929 |
Pendenti | 1.925 | 1.145 | 1.644 | 2.044 | 2.219 |
Il dubbio di costituzionalità (sollevato anche dal Tribunale di Milano e di Salerno) è stato ritenuto fondato dalla Consulta, che con sentenza n. 186/2020 del 9 luglio 2020 ha affermato che la disposi- zione che preclude l’iscrizione anagrafica degli stranieri richiedenti asilo violi i parametri di legittimità costituzionale, non in rapporto all’art. 77, comma 2, della Costituzione circa i requisiti di necessità e di urgenza dei decreti legge, bensì sotto il più pregnante profilo dell’incostituzionalità di tale previsione aggiuntiva per violazione
dell’articolo 3 della Carta fondamentale (principio di uguaglianza), per un duplice e rilevante profilo:“per irrazionalità intrinseca, poiché la norma censurata non agevola il perseguimento delle finalità di controllo del territorio dichiarate dal decreto sicurezza; per irragionevole disparità di trattamento, perché rende ingiusti- ficatamente più difficile ai richiedenti asilo l’accesso ai servizi che siano anche ad essi garantiti”.
Con riferimento al settore penale la pendenza dei dibattimenti monocratici e degli appelli avverso le sentenze dei G.d.P procedimenti monocratici, è aumentata da
ANCONA - Dibattimento Tribunale
3.500
3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 | |||||
2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2018/ 2019 | 2019/ 2020 | |
Sopravvenuti | 2.598 | 2.807 | 2.544 | 2.009 | 2.100 |
Esauriti | 2.666 | 2.427 | 2.790 | 2.111 | 1.865 |
Pendenti | 2.763 | 3.104 | 2.854 | 2.740 | 2.970 |
2.548 a 2.835 procedimenti; quella per i dibattimenti collegiali da 122 a 135 procedimenti.
Procedimenti
Merita di essere menzionata in questa sede la definizione del processo per omicidio volontario e rapina aggravata n. 3842/2018
R.G.N.R. celebrato Corte d’Assise di Ancona, per l’utilizzo dei nuovi presidi tecnologici resi disponi- bili durante l’emergenza sanitaria: all’udienza di discussione del 20 marzo 2020 i difensori dell’impu- tato hanno espressamente rinunciato alla sospensione del dibattimento,
prevista dagli artt. 1 e 2 lettera g) decreto legge n. 11/ 2020 e l’imputato ha parteci- pato collegato in remoto dalla casa circondariale di Pesaro, attraverso l’applicativo Skype for Businnes ex art. 83, comma 12, decreto legge 18/.2020; all’udienza del 27 marzo 2020, l’imputato ha partecipato in collegamento da remoto, sia rendendo spontanee dichiarazioni sia ascoltando la lettura del dispositivo.
Per l’ufficio GIP/GUP noti la giacenza è salita da 2.044 a 2.219 affari; anche in questo caso, come per tutto il settore penale, gli incrementi sono da porre in relazione con il blocco e poi il rallentamento nella celebrazione delle udienze nel I semestre 2020 per l’emergenza sanitaria da Covid-19.
***
VI.2 - Tribunale di Macerata
Nel settore civile, l’Ufficio ha proseguito nel meritorio percorso di riduzione delle pendenze, seppure con una percentuale più bassa rispetto al trend del periodo 2018/2019; la pendenza, infatti, è scesa a n. 5.144 procedimenti, con un saldo attivo, rispetto alla precedente annualità, del 3,23% e con una prevalenza dei procedimenti definiti (n. 6.300) rispetto a quelli sopravvenuti (n. 6.049).
MACERATA - Contenzioso Civile
7.000
6.000
5.000
4.000
3.000
2.000
1.000
0
Anche in questo settore sono evidenti le ripercussioni della sospensione nella trattazione delle cause del contenzioso ordinario, soprattutto nel periodo 9 marzo – 11 maggio 2020 che ha inciso sulla
produttività della sezione.
Procedimenti
2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2018/ 2019 | 2019/ 2020 | |
Sopravvenuti | 2.380 | 2.108 | 1.994 | 2.042 | 1.746 |
Esauriti | 3.016 | 2.579 | 2.966 | 2.722 | 1.989 |
Pendenti | 5.808 | 5.372 | 4.447 | 3.819 | 3.613 |
Nel settore delle esecuzioni e delle procedure fallimentari, la situazione, definita “pesantissima” nella precedente relazione, appare, in prospettiva, in miglioramento, posto che è stato tabellarmente assegnato allo specifico settore un altro giudice togato; al momento sono pendenti n. 811 procedure mobiliari (assegnate ad un Gop),
n. 1.992 esecuzioni immobiliari e
n. 591 procedure fallimentari (ora assegnate a due giudici).
Per quanto riguarda il settore penale, nel periodo in esame il recupero dell’ar- retrato è stato compromesso dalla pressoché totale sospensione delle udienze dal 9 marzo all’11 maggio 2020, anche se non in modo omogeneo fra il dibattimento collegiale e quello monocratico; successivamente, dal 12 maggio al 30 giugno 2020 sono state celebrate udienze in cui erano fissati procedimenti penali per la sola discussione, con esclusione dei dibattimenti in cui era prevista l’escussione di testi e con fissazione di un numero massimo di fascicoli per ciascuna udienza, in modo da limitare l’afflusso alle aule di udienza.
2020.
L’attività processuale è, invece, ripresa a ritmo sostenuto soltanto dal 1 luglio
MACERATA - Dibattimento Tribunale
5.000
4.500
4.000
3.500
3.000
2.500
2.000
1.500
1.000
500
0
E’ da sottolineare che presso
Procedimenti
2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2018/ 2019 | 2019/ 2020 | |
Sopravvenuti | 2.055 | 1.977 | 2.219 | 2.201 | 1.478 |
Esauriti | 2.104 | 1.255 | 1.806 | 2.451 | 1.840 |
Pendenti | 3.366 | 4.095 | 4.510 | 4.259 | 3.896 |
il Tribunale di Macerata, nonostante le reiterate richieste rivolte al competente Ministero nel corso degli anni, non è stata ancora predi- sposta un'aula di udienza con l’im- pianto di video-conferenza; ciò ha inciso sulla possibilità, durante la prima fase acuta della pandemia, nella primavera scorsa, di poter celebrare i processi con gli imputati detenuti; si è cercato di ovviarvi, durante il periodo di confinamento, tramite l’installazione di webcam in due aule per permettere, quando previsto, la celebrazione di giudizi
direttissimi con imputati in stato custodiale e riti abbreviati non condizionati.
MACERATA - GIP-GUP Tribunale
6.000
Procedimenti
5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 0 | |||||
2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2018/ 2019 | 2019/ 2020 | |
Sopravvenuti | 4.904 | 3.791 | 3.751 | 4.118 | 3.877 |
Esauriti | 4.893 | 3.272 | 3.158 | 4.867 | 3.538 |
Pendenti | 1.322 | 1.848 | 2.474 | 1.699 | 1.681 |
Nel dettaglio, nella annualità in esame sono stati iscritti n.120 procedimenti penali collegiali e ne sono stati definiti n. 113; sono pertanto pendenti n. 228 procedi- menti collegiali alla data del 30 giugno 2020, con un incremento del 3,6% rispetto a quelli pendenti al 30 giugno 2019 (220).
Quanto al dibattimento mono- cratico, il numero dei procedimenti definiti (n.1.677), pur se in dimi- nuzione rispetto a quelli dell’anno precedente, risulta superiore a quello dei procedimenti iscritti (n. 1.330); al termine dell’annualità in
esame risultano, quindi, pendenti n. 3.615 procedimenti, rispetto al numero di 3.964 pendenti al 30 giugno 2019, con una diminuzione in percentuale pari all’8.8%.
Sempre alla data del 30 giugno 2020 risultano pendenti 53 appelli contro sentenze emesse dal giudice di pace, rispetto ai 75 dell’anno precedente, con un decremento pari al 29,3%.
In aggiunta alla disamina quantitativa, merita un’adeguata considerazione anche sul piano qualitativo la circostanza che in data 4 dicembre 2019 la Corte di Assise di Macerata ha definito, con sentenza di condanna alla pena dell’ergastolo, il processo a carico del cittadino pakistano XXXX Xxxxxxxx per i reati di omicidio aggravato, violenza sessuale e maltrattamenti in danno della figlia; nonostante l’im-
pegnativa definizione, nel corso dello stesso anno (il 29 maggio 2019), del processo, di grosso clamore mediatico e di notevole complessità, a carico di OSEGHALE Innocent in danno della giovane XXXXXXXXXXXX Xxxxxx, sempre per i reati di omicidio, violenza sessuale e vilipendio di cadavere.
Sostanzialmente senza variazioni di rilievo (-1,1%) sono le pendenze innanzi all’ufficio GIP/GUP (n. 1.681), rispetto a quelle dell’anno precedente (n. 1.699).
***
VI.3 - Tribunale di Pesaro
Nel contenzioso ordinario di tale ufficio le sopravvenienze sono state 3.082, le definizioni 3.222, con una pendenza al 30 giugno 2020 di 2.139 cause; in diminu- zione quindi rispetto all’anno precedente (n. 2.379), nonostante l’impatto negativo generato dall’emergenza da COVID-19.
Degno di nota che in quasi tutti i settori del civile, i procedimenti definiti sono stati pari o superiori a quelli sopravvenuti.
Le controversie di lavoro e di previdenza hanno registrato dati costanti, anche nel periodo dell’emergenza Covid-19 (1.062 procedimenti definiti al 30 giugno 2020 a fronte di 1.242 del precedente periodo), con un’apprezzabile riduzione delle pendenze (passate da 758 a 695).
PESARO - Contenzioso Civile
3.500
3.000
2.500
2.000
1.500
1.000
500
0
Procedimenti
2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2018/ 2019 | 2019/ 2020 | |
Sopravvenuti | 1.837 | 1.870 | 1.726 | 1.755 | 1.564 |
Esauriti | 2.041 | 1.897 | 2.294 | 2.143 | 1.680 |
Pendenti | 3.124 | 3.103 | 2.542 | 2.161 | 2.040 |
Il numero delle separazioni consensuali e giudiziali si è mante- nuto costante e molto elevato (308 a fronte di 336), come è rimasto costante e molto elevato il numero dei divorzi (248 a fronte di 282).
Nelle esecuzioni immobiliari si è invece registrata, a fronte di 274 sopravvenienze, una definizione di 219 procedimenti ed un aumento delle pendenze (passate da 881 a 936).
Le esecuzioni mobiliari hanno registrato una riduzione delle sopravvenienze (831 al 30 giugno
2020, a fronte di 1.026 dell’anno
precedente) ed un numero costante di definizioni (990 al 30 giugno 2020, rispetto a 1.008 del 2019).
Nelle procedure concorsuali si è riscontrato: 1) una diminuzione delle istanze di fallimento, delle dichiarazioni di fallimento e dei ricorsi per ammissione alla procedura di concordato preventivo; 2) una diminuzione della definizione delle procedure fallimentari e dei concordati preventivi.
Per quanto riguarda il settore penale, le pendenze per i dibattimenti collegiali sono aumentate da 34 a 43, con un rapporto perfettamente paritario tra le sopravve- nienze e le definizioni, tenuto conto, da un canto, del rallentamento dell’attività
ordinaria, a causa dei numerosi rinvii d’ufficio imposti dall’emergenza sanitaria, dall’altro, della definizione anche con collegi rinnovati (a causa dei tramutamenti e delle incompatibilità) di alcuni processi di particolare complessità.
PESARO - Dibattimento Tribunale
1.400
1.200
1.000
800
600
400
200
0
2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2018/ 2019 | 2019/ 2020 | |
Sopravvenuti | 910 | 797 | 892 | 1.222 | 1.198 |
Esauriti | 1.068 | 816 | 785 | 979 | 768 |
Pendenti | 495 | 469 | 574 | 820 | 1.251 |
Nel monocratico le pendenze sono passate da 773 a 1.208 con un incremento di 484 procedimenti.
Procedimenti
I processi sopravvenuti al 30 giugno 2020 risultano 2.124, con
1.902 procedimenti definiti e 814 procedimenti pendenti al 30 giugno 2020.
La leggera flessione nelle definizioni e il correlativo lieve aumento delle pendenze (194 processi in più rispetto all’anno precedente) sono stati determinati dalla sospensione dell’attività giuri- sdizionale durante l’emergenza
epidemiologica, con il conseguente arretrato creatosi a seguito dei rinvii d’ufficio delle udienze.
PESARO - GIP-GUP Tribunale
3.500
Procedimenti
3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 | |||||
2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2018/ 2019 | 2019/ 2020 | |
Sopravvenuti | 2.480 | 1.868 | 3.019 | 2.310 | 2.125 |
Esauriti | 2.292 | 1.951 | 2.779 | 2.413 | 1.845 |
Pendenti | 757 | 645 | 786 | 631 | 814 |
Merita di essere menzio- nata in questa sede la definizione del processo n. 928/19 RGNR innanzi la Corte di Assise a carico di quattro imputati sottoposti alla misura cautelare della custodia in carcere per i reati di omicidio e rapina aggravati, iniziato in data 22 gennaio 2020 e concluso il 22 luglio 2020 con la condanna di tutti gli imputati e la celebrazione di diverse udienze, durante il periodo dell’emergenza epidemiologica, con collegamento da remoto, mediante la piattaforma Teams (e invero anche nel Tribunale di Pesaro, come
quello di Macerata, nonostante le reiterate richieste rivolte al competente Ministero, non è stata infatti ancora allestita un’aula di udienza attrezzata con l’impianto di video-conferenza).
Nell’ufficio GIP/GUP continua il trend della diminuzione delle sopravvenienze, già rilevato l’anno precedente.
Anche quest’anno è stata confermata la tendenza, già rilevata l’anno prece- dente, dell’aumento dei procedimenti definiti con rito alternativo: i processi definiti
con rito abbreviato dal 1 luglio 2019 al 30 giugno 2020 risultano 102 (l’anno prece- dente i processi definiti con rito abbreviato erano 89).
I procedimenti definiti ai sensi dell’articolo 444 c.p.p. risultano 96 e le sentenze emesse ai sensi dell’articolo 425 c.p.p. risultano 30.
***
VI.4 - Tribunale di Ascoli Xxxxxx
ASCOLI XXXXXX - Contenzioso Civile
4.500
4.000
3.500
3.000
2.500
2.000
1.500
1.000
500
0
Procedimenti
Nel Tribunale di Ascoli Xxxxxx dall’analisi dei dati emerge, nel settore civile, una sostanziale stabilità delle sopravvenienze e delle pendenze, mentre si riscontra un lieve calo delle definizioni.
2015/ | 2016/ | 2017/ | 2018/ | 2019/ | |
2016 | 0000 | 0000 | 0000 | 0000 | |
Sopravvenuti | 1.691 | 1.549 | 1.601 | 1.524 | 1.247 |
Esauriti | 2.380 | 2.018 | 2.227 | 1.633 | 1.617 |
Pendenti | 3.857 | 3.404 | 2.781 | 2.705 | 2.363 |
In particolare, vi è stata una riduzione delle pendenze nel settore lavoro-previdenza, nel settore contenzioso e nel settore delle esecu- zioni immobiliari. Relativamente ai tempi di durata dei procedimenti si segnalano le riduzioni di tali tempi nei settori contenzioso ordinario, esecuzioni immobiliari, esecuzioni mobiliari e separazioni e divorzi contenziosi.
ASCOLI XXXXXX - Dibattimento Tribunale
2.500
Procedimenti
2.000 1.500 1.000 500 0 | |||||
2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2018/ 2019 | 2019/ 2020 | |
Sopravvenuti | 1.858 | 1.317 | 1.144 | 1.080 | 1.002 |
Esauriti | 1.491 | 1.304 | 1.544 | 1.254 | 966 |
Pendenti | 2.297 | 2.308 | 1.907 | 1.732 | 1.764 |
Per quel che riguarda gli affari contenziosi, lavoro e previ- denza, procedimenti sommari e volontaria giurisdizione la pendenza complessiva ammonta a 3.285 numeri, mentre alla fine del periodo precedente ne risultavano 3.566.
Quanto al settore penale non vi sono variazioni significative in ordine alle pendenze del settore GIP/GUP, mentre nel settore dibat- timentale si è registrato un aumento delle pendenze dei procedimenti penali monocratici ed una discreta diminuzione delle pendenze dei procedimenti penali collegiali.
Anche il numero delle udienze in camera di consiglio del G.I.P., delle udienze preli- minari del G.U.P. e di quelle dibattimentali si è mantenuto elevato, a testimonianza del lavoro svolto dal settore in questione.
ASCOLI XXXXXX - GIP-GUP Tribunale
Procedimenti
Tra le maggiori criticità ancora riscontrate nel periodo di riferimento, mette conto ricordare la presenza di amianto nei locali destinati all’archivio, nel seminter- rato del Palazzo di Giustizia, ormai acclarata da diversi anni, che ne ha comportato il 28 dicembre 2017 la chiusura, tuttora vigente, non essendo stato al momento ancora completato l’intervento di bonifica; circostanza che ha condizionato in modo negativo le attività dell’Uf- ficio con disguidi per l’utenza impossibilitata alla consultazione dei fascicoli e degli atti di procedi- menti già definiti, anche in funzione di eventuali impugnative.
VI.5 - Tribunale di Fermo
3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 | |||||
2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2018/ 2019 | 2019/ 2020 | |
Sopravvenuti | 2.491 | 2.278 | 2.070 | 2.108 | 2.401 |
Esauriti | 2.870 | 2.262 | 2.004 | 2.043 | 2.312 |
Pendenti | 484 | 498 | 553 | 619 | 667 |
***
Va ricordato in premessa che nel periodo in esame, il Tribunale di Fermo è stato interessato, a seguito di trasferimenti di Xxxxxxxxxx, da un marcato turn over, evenienza peraltro che affligge da anni l’Ufficio e che determina perduranti scoperture di organico; in una sede, fra l’altro, ove la pianta organica, costituita da un Presidente, un Presidente di Sezione e da undici giudici è da ritenersi sottodimensionata rispetto al carico di lavoro (tanto che con
XXXXX - Xxxxxxxxxxx Civile
3.500
3.000
2.500
2.000
1.500
1.000
500
0
Procedimenti
2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2018/ 2019 | 2019/ 2020 | |
Sopravvenuti | 1.611 | 1.520 | 1.441 | 1.261 | 1.096 |
Esauriti | 1.806 | 1.633 | 1.544 | 1.457 | 1.145 |
Pendenti | 3.144 | 3.020 | 2.924 | 2.732 | 2.694 |
il D.M. in data 14 settembre 2020 l’organico è stato aumentato di una unità); solo recentemente, con l’arrivo della dr.ssa Xxxxxxxx Xxxx il 22 giugno 2020, nonché del dr. Xxxxxxx Xxxxx e dei MOT dr.ssa Xxxxx Xxxxxx e dr.ssa Xxxxxxx Xxxxxxxx, che hanno preso possesso le scorse settimane, la situazione è migliorata, e lascia fondatamente ben sperare per il futuro.
Pur denunciando nel periodo in esame un così vistoso numero di assenze, il Tribunale nel settore civile è comunque riuscito a evitare un incremento delle pendenze
(cognizione ordinaria, lavoro, procedimenti sommari e volontaria giurisdizione) definendo 3.782 procedimenti rispetto ai 3.637 sopravvenuti, nonostante l’impatto
negativo sul funzionamento dell’Ufficio causato dall’emergenza sanitaria nel 1° semestre del 2020; permane invece grave la situazione delle esecuzioni immobiliari con 1.849 procedimenti pendenti (nell’anno precedente erano 1.811).
FERMO- Dibattimento Tribunale
4.500
4.000
3.500
3.000
2.500
2.000
1.500
1.000
500
Procedimenti
Per quel che riguarda gli affari contenziosi, lavoro e previ- denza, procedimenti sommari e volontaria giurisdizione la pendenza complessiva ammonta a 3.486 procedimenti, mentre alla fine del periodo precedente ne risultavano 3.382.
0
2015/ | 2016/ | 2017/ | 2018/ | 2019/ | |
2016 | 0000 | 0000 | 0000 | 0000 | |
Sopravvenuti | 1.107 | 1.191 | 1.448 | 919 | 544 |
Esauriti | 1.030 | 858 | 1.002 | 1.027 | 841 |
Pendenti | 3.183 | 3.499 | 3.939 | 3.817 | 3.523 |
Nel settore penale, vi è stata una diminuzione delle pendenze dibattimentali collegiali (da 232 a 218,) con definizione di 44 proce- dimenti a fronte dei 32 del prece- dente periodo; pur se occorre tenere presente che sono stati iscritti 28 procedimenti a fronte dei 47 nel precedente periodo.
Nel settore dibattimentale monocratico vi è stata parimenti una diminuzione delle pendenze (da 3.526 a 3.239), pur con una diminuzione dei definiti (774 a fronte dei 973 del precedente periodo) accompagnata da una diminuzione delle iscrizioni (da 844 a 486).
FERMO - GIP-GUP Tribunale
5.000
4.500
4.000
3.500
3.000
2.500
2.000
1.500
1.000
500
0
Procedimenti
2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2018/ 2019 | 2019/ 2020 | |
Sopravvenuti | 3.123 | 2.491 | 2.168 | 2.408 | 1.372 |
Esauriti | 2.847 | 4.293 | 2.429 | 2.045 | 1.212 |
Pendenti | 2.505 | 657 | 396 | 764 | 861 |
Si tratta nel complesso di risultati non disprezzabili ove si consideri il blocco dell’attività giurisdizionale durante l’emergenza epidemiologica per oltre due mesi, con il conseguente arretrato creatosi a seguito dei rinvii d’ufficio delle udienze.
Nell’Ufficio GIP/GUP noti i procedimenti pendenti risultano 861 a fronte dei 764 nel precedente periodo, esito determinato, pur a fronte di una diminuzione dei defi- niti (da 2.045 a 1.212), dal conco- mitante calo di iscrizioni (da 2.408 a 1.372 procedimenti).
***
XXXXXX - Xxxxxxxxxxx Xxxxxx
XX.0 - Xxxxxxxxx xx Xxxxxx
XXXXXX - Dibattimento Tribunale
1.200
1.000
800
600
400
200
0
Procedimenti
Procedimenti
1.400 1.200 1.000 800 600 400 200 0 | |||||
2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2018/ 2019 | 2019/ 2020 | |
Sopravvenuti | 586 | 550 | 521 | 453 | 438 |
Esauriti | 802 | 671 | 714 | 546 | 431 |
Pendenti | 1.191 | 1.071 | 882 | 795 | 803 |
Nel Tribunale di Urbino, malgrado le difficoltà operative (l’Ufficio sta soffrendo, a far data dall’aprile 2019, di una scopertura nell’organico magistrati del 20%, con una pianta organica, di per sé inadeguata, composta soltanto da un Presidente, cinque giudici e tre GOT), nella materia civile sono stati regolarmente e tempestivamente trattati e definiti i procedimenti monitori; i procedimenti di sepa- razione e divorzio, sia consensuali che giudiziali, e in generale quelli in materia di famiglia; i procedi- menti cautelari, possessori, i relativi reclami al collegio, i procedimenti di volontaria giurisdizione e la materia riservata al giudice tutelare.
2015/ | 2016/ | 2017/ | 2018/ | 2019/ | |
2016 | 0000 | 0000 | 0000 | 0000 | |
Sopravvenuti | 360 | 417 | 502 | 385 | 301 |
Esauriti | 474 | 375 | 392 | 459 | 311 |
Pendenti | 954 | 996 | 1.106 | 1.029 | 1.019 |
In relazione ai procedimenti di cognizione ordinaria, lavoro, sommari e volontaria giurisdizione, a fronte di 1.474 procedimenti soprav- venuti ne sono stati definiti 1.606.
URBINO - GIP-GUP Tribunale
Procedimenti
1.400 1.200 1.000 800 600 400 200 0 | |||||
2015/ 2016 | 2016/ 2017 | 2017/ 2018 | 2018/ 2019 | 2019/ 2020 | |
Sopravvenuti | 1.183 | 1.061 | 1.075 | 969 | 946 |
Esauriti | 1.108 | 1.040 | 1.034 | 662 | 824 |
Pendenti | 595 | 621 | 665 | 988 | 1.060 |
Quanto all’analisi delle soprav- venienze, il numero dei procedimenti civili ordinari di nuova iscrizione è rimasto sostanzialmente stabile, laddove – soprattutto nel secondo trimestre 2020, in concomitanza con il periodo di maggiore emergenza epidemiologica – si è registrato un calo dei procedimenti di separazione/ divorzio e di lavoro/previdenza.
In calo le esecuzioni mobi- liari nel secondo trimestre 2020; in leggera diminuzione i fallimenti; sostanzialmente stabili le proce- dure prefallimentari e le esecuzioni immobiliari, dove si è registrato un sensibile aumento delle vendite, collegato al generale calo dei prezzi
di aggiudicazione, fino all’insorgere dell’emergenza epidemiologica ed alla soprav- venienza della normativa emergenziale.
Permane la difficoltà di chiusura sia delle procedure fallimentari che concor- suali a causa delle note difficoltà di liquidazione dei beni immobili, nel permanere della crisi economica che ha assottigliato il mercato degli acquirenti, nonostante il calo dei prezzi di vendita che, peraltro, non possono essere contenuti al di là di una ragionevole misura.
Nel settore penale parimenti in calo le sopravvenienze al dibattimento, mono- cratico e collegiale; stabili quelle al GIP/GUP.
***
VII. - La magistratura onoraria e gli Uffici del Giudice di pace
Attualmente sono in servizio nel Distretto n. 115 Magistrati onorari, di cui n. 50 con funzioni di GOT presso i Tribunali (su un organico di 57 unità), n. 41 con funzioni di VPO presso le Procure della Repubblica (su un organico di 44), n. 24 negli uffici del Giudice di pace (su un organico di 64 unità); nonché 17 Consiglieri onorari minorili, 24 Giudici onorari minorili, 12 Giudici esperti nel Tribunale di Sorveglianza, e 9 Giudici ausiliari effettivi in Corte di appello.
Gli ultimi anni sono stati contrassegnati da rilevanti novità per la magistratura onoraria, essendo ormai entrata a regime la riforma disciplinata dalla legge delega 57/2016 e in particolare dal D.Lgs. 116/2017, che ha stabilito i criteri ed i principi direttivi di una organica novella, tesa alla semplificazione della fisionomia del contributo offerto dalla magistratura non togata alla funzione giurisdizionale, attra- verso il superamento, nella magistratura onoraria giudicante, della distinzione tra giudici onorari di tribunale e giudici di pace, riuniti nell’unica categoria dei giudici onorari di pace (G.O.P.), nonché attraverso l’attribuzione del coordinamento e della gestione - organizzativa ed amministrativa - ai dirigenti degli uffici giudiziari presso cui detto personale opera.
Ciò nell’ambito di un unitario percorso di efficace supporto alla attività giuri- sdizionale, seppur nel rigoroso rispetto del principio costituzionale di cui all’art. 102, comma 2°, Cost. di temporaneità della funzione onoraria.
In tale prospettiva, va risolto una volta per tutte il contesto di incertezza di tutele e di precarietà sul piano previdenziale e retributivo, che sta accompagnando in modo tormentato il cammino della magistratura onoraria; il riconoscimento della dignità della sua funzione non può più prescindere dal reperimento delle risorse finanziarie necessarie ad approntare le più opportune tutele economiche, previdenziali e sociali, pur tenendo conto della non esclusività del rapporto con l’amministrazione della giustizia e la possibilità di svolgimento di altre concomitanti attività professionali che connota lo svolgimento di funzioni “onorarie”.
Non sarebbe giusto, né corrispondente all’interesse della collettività, continuare a disconoscere anche sul tale versante l’essenziale contributo fornito per l’esercizio della giurisdizione dai giudici e dai pubblici ministeri onorari.
Accanto ai Giudici onorari di Tribunale, la presenza in Corte di appello di nove Giudici Ausiliari (su una pianta organica di dieci), in servizio per la durata
di cinque anni (con proroga già richiesta per altri per altri cinque), in attuazione di quanto prescritto dall’art. 62 del D.L. 21 giugno 2013 n.69, convertito in legge 9 agosto 2013 n. 98, sta fattivamente contribuendo ad una maggiore efficienza dell’at- tività giurisdizionale, integrando i collegi della Sezione Civile, al fine di contribuire all’abbattimento dell’arretrato ultrabiennale di detto settore, tuttora riscontrabile in percentuale consistente.
Opportunamente affiancati dai Presidenti di Sezione e dai magistrati togati, essi hanno utilmente operato secondo quanto richiede la normativa (art. 68, cpv., L
n. 98/2013), che richiede un minimo di 90 definizione all’anno (obiettivo sostan- zialmente raggiunto da ciascuno).
Per quanto riguarda gli uffici dei Giudici di Pace di Ancona, Senigallia, Jesi e Fabriano (questi ultimi mantenuti a carico dei Comuni), dai dati statistici si rileva un significativo aumento nel settore civile (con il picco del + 90% per l’ufficio di Ancona e del + 28% per quello di Fabriano).
A questi dati si accompagna una sensibile diminuzione degli affari penali che a d eccezione dell’ufficio di Jesi si riducono di oltre il 30% anche per il settore GIP.
Sul punto si segnalano carenze di organico in tutti gli uffici anzidetti, con una situazione particolarmente grave per quello di Ancona
La situazione degli Uffici del Giudice di Pace di Pesaro e Fano (quest’ultimo mantenuto a carico dell’Amministrazione comunale) è la seguente: le pendenze penali aumentano rispettivamente del 42 % e del 74%; quelle civili sono invariate per Pesaro e aumentano del 2% per Fano.
Anche qui si ripresentano, con gravità, notevoli scoperture nell’organico.
In relazione agli Uffici del Giudice di Pace di Macerata e Camerino, si segnala che le pendenze penali aumentano rispettivamente 13% e dell’11% con una riduzione del 5% per il settore GIP; quelle civili aumentano del 14% a Macerata e diminuiscono del 16% a Camerino.
Per l’Ufficio del Giudice di Pace di Ascoli Xxxxxx si segnala che nel periodo in riferimento, i procedimenti pendenti nel settore civile aumentano dell’11% sebbene siano diminuiti i sopravvenuti dell’8% essendo diminuite anche le definizioni del 14%. Nel settore penale, i procedimenti penali sono diminuiti del 20%; nel settore GIP sono invece aumentate del 30%. Anche questo ufficio è contrassegnato da gravi scoperture di organico
Quanto all’Ufficio del Giudice di Pace di Fermo, nel settore civile si è veri- ficato un aumento del 9% delle pendenze, sebbene siano diminuite le sopravvenienze del 10% essendo diminuite le definizioni del 19%; i procedimenti penali pendenti aumentano del 42%, mentre gli affari di competenza GIP si riducono del 38%.
Infine, per gli Uffici del Giudice di Pace di Urbino e Macerata Feltria (quest’ultimo mantenuto a carico dell’Amministrazione Comunale) si rilevano aumenti delle pendenze penali (per Urbino del 16%, per Macerata Feltria del 33%). Nel settore civile si registra una notevole riduzione delle pendenze per Urbino (-33%) ma un significativo aumento per Macerata Feltria (+ 79%). I due uffici sono contrassegnati da gravi scoperture di organico.
VIII. - Le piante organiche dei magistrati e del personale amministra- tivo negli Uffici del Distretto
È convinzione comune che un rilevante ostacolo per conseguire ulteriori incre- menti di produttività, e di conseguenza ottenere la riduzione dell’arretrato e dei tempi dei processi, in una parola alla migliore efficienza dell’organizzazione giudiziaria, deriva dalle carenze nelle piante organiche degli uffici, le quali non solo appaiono insufficienti nella loro attuale composizione, ma presentano croniche scoperture dovute a pensionamenti, anche anticipati e imprevisti, nonché a trasferimenti di magistrati e di personale amministrativo ad altri uffici.
Attualmente, quanto ai Magistrati, gli Uffici giudicanti del Distretto, su un organico complessivo di 147 magistrati (frutto dell’aumento disposto con DM 14 settembre 2020), presentano una scopertura giuridica pari al 12,93% (18 vacanze), dato simile a quello dello scarso anno, se depurato dall’aumento della pianta recen- temente operato dal Ministero (i cui posti non sono stati ancora pubblicati dal CSM).
Gli Uffici requirenti presentano invece una scopertura giuridica minore: mancano solo 3 magistrati su 49 (-6,12%).
Nel complesso, su un organico di 196 magistrati ne sono in servizio 174; aumenta la presenza delle donne, ormai superiore al 50% (94 su 174).
Trova conferma così anche nelle Marche il trend nazionale che vede aumentare di anno in anno, in coerenza con la percentuale sempre in crescita di vincitrici del concorso, la presenza di donne magistrato.
Per quanto riguarda il Personale amministrativo, l’indice di scopertura della pianta organica della Corte di appello è pari al 34,32%, dato in aumento rispetto alla scopertura dello scorso anno (29,23%).
Il predetto indice evidenzia un valore superiore al dato nazionale dell’organiz- zazione giudiziaria, ed è superiore anche alla scopertura a livello distrettuale degli uffici giudicanti (26,57%).
Complessivamente, in ambito distrettuale, l’indice di scopertura della pianta organica del personale amministrativo (degli uffici giudicanti e requirenti), è pari al 24,61% (l’anno precedente era pari al 23,99%), ed è superiore al dato nazionale dell’organizzazione giudiziaria.
Di seguito i dati in dettaglio per ciascun Ufficio.
Corte di Appello
La Corte di Appello aveva al 30 giugno 2020 una pianta organica di 23 unità, costituita dal Presidente, da quattro Presidenti di sezione, da diciotto consiglieri, di cui due assegnati alla sezione lavoro, otto alla sezione penale e otto alle due sezioni civili (di cui quattro alla prima e quattro alla seconda), oltre che da un magistrato distrettuale.
Dei quattro Presidenti di Sezione due sono assegnati alle rispettive sezioni civili, uno alla sezione lavoro ed uno alla sezione Penale.
La sezione minori è composta da due consiglieri della II Sezione, oltre che dal Presidente, che ricopre anche l’incarico di Presidente della seconda sezione civile.
Al 30 giugno 2020 i posti della suddetta pianta organica erano tutti coperti; con la recente revisione della dotazione organica del personale di magistratura, operata in relazione alla rilevazione dei carichi di lavoro con D.M. 14 settembre 2020, in attuazione dell’articolo 1, comma 379, della L. 30 dicembre 2018, n. 145, quella della Corte di Ancona è stata incrementata di sei Consiglieri, portando la dotazione complessiva da 23 magistrati togati (oltre al magistrato distrettuale giudicante) a 29, con un aumento del 26%.
La pianta organica dei giudici ausiliari della Corte di Appello di Ancona, indi- viduata con Decreto Ministeriale in data 5 maggio 2014, è costituita da dieci unità; nove sono attualmente in servizio.
Quanto alla pianta organica del personale amministrativo, la situazione attuale, con la copertura di diritto, è illustrata nel dettaglio nella tabella seguente:
La pianta organica attuale, con la situazione della copertura di diritto, è illustrata nel dettaglio nella tabella seguente: | DIRIGENTE | DIRETTORE AMMINISTRATIVO F3 | FUNZIONARIO CONTABILE F3/ F2/F1 | FUNZIONARIO GIUDIZIARIO F2/F1 | FUNZIONARIO TECNICO | CONTABILE F3 | ASSISTENTE TECNICO | CANCELLIERE F4/F3 | ASSISTENTE INF. F3 | ASSISTENTE GIUDIZIARIO F3 | OPERATORE GIUDIAIRIO F2 | CONDUCENTE DI AUTOMEZZI F2 | AUSILIARIO F2/F1 | TOT. |
DOTAZIONE ORGANICA | 1 | 3 | 4 | 10 | 1 | 3 | 2 | 5 | 0 | 19 | 7 | 3 | 9 | 67 |
PERSONALE IN SERVIZIO | 1 | 2 | 4 | 7 | 0 | 1 | 0 | 1 | 0 | 17 | 5 | 2 | 5 | 45 |
POSTI VACANTI | 0 | -1 | 0 | -3 | -1 | -2 | -2 | -4 | 0 | -2 | -2 | -1 | -4 | -22 |
Negli anni scorsi si è reiteratamente sottolineato, in ogni sede, come la dota- zione del personale della Corte sia troppo esigua e manifestamente inadeguata, al fine dell’’ordinato espletamento dei compiti istituzionali.
Inoltre, anche la disamina comparativa con altri Uffici, che tenga conto dei parametri maggiormente significativi utilizzati nelle ricorrenti elaborazioni stati- stiche (carico di lavoro riferito alle iscrizione civili e penali degli ultimi tre anni; bacino di utenza; qualità del contenzioso; numero di Uffici dipendenti nel distretto
- che determina il carico di lavoro del settore amministrativo, anche in riferimento al Consiglio giudiziario, e contabile, incidente per circa il 40% sul carico di lavoro complessivo dell’Ufficio), permette di documentare, senza tema di smentita, come in modo del tutto immotivato la Corte di appello di Ancona sia attualmente, quanto alla provvista di personale, la “Corte Cenerentola” fra le dieci Corti di Appello italiane di medie dimensioni, ragguagliabili per caratteristiche analoghe e per numero di residenti nel Distretto.
Insufficienza questa resa ancor più palese dal fatto che dal 1° settembre 2015 la Corte di Appello di Ancona, come del resto tutte le altre, si è trovata a gestire il
trasferimento delle competenze, prima in carico alle amministrazioni comunali, di gestione delle spese di funzionamento degli edifici degli uffici giudiziari dell’intero distretto; a tal proposto, ad oggi il personale tecnico destinato a questa Corte, peraltro in numero assai esiguo rispetto agli edifici gestiti nel distretto (1 funzionario tecnico e 2 assistenti tecnici), è rimasto sulla carta, non essendo stata destinata a questo ufficio alcuna unità.
A mitigare la negatività del quadro innanzi descritto, successivamente al 30 giugno 2020, con il D.M 20 luglio 2020 l’organico della Corte di Appello è stato aumentato di due unità (tre assistenti giudiziari in più, un conducente di automezzi in meno); non v’è dubbio, tuttavia, che lo stesso permane di gran lunga sottodimensio- nato rispetto alle esigenze reali e rispetto alle dotazioni delle altre Corti di Xxxxxxx.
Nel complesso, al netto dei tre tecnici distrettuali, peraltro non ancora in servizio, la pianta è passata da 62 a 64 unità (+ 3,12%), di cui 9 ausiliari e 3 autisti (18,75% dell’organico totale), e compreso il personale dei profili contabili.
Attualmente, di queste 64 unità (considerati anche due distacchi attivi a fronte di due distacchi passivi) ne sono presenti 45, con una scopertura che si è recentemente incrementato lo scorso 1 dicembre, con la cessazione dal servizio per raggiunti limiti di età di un assistente giudiziario.
Considerando anche i tre tecnici, che sarebbero indispensabili per la gestione delle manutenzioni degli edifici (attualmente curata, per carenza di risorse umane, in prima persona dal dirigente amministrativo, con la parziale collaborazione di un funzionario contabile), la scopertura arriva al 34,32%.
A questa grave situazione si è posto parziale rimedio con l’applicazione, con il consenso degli interessati, di unità di altri Uffici, ma è evidente che il ricorso a detto istituto costituisce un rimedio precario, oltre che essere fonte di incertezza e talora di contrapposizione con gli uffici di provenienza; peraltro nel corso dell’ul- timo anno si è ridotto, per vari motivi, il ricorso a tale strumento, anche in anticipo rispetto alle previsioni del nuovo accordo sulla mobilità del personale giudiziario sottoscritto il 15 luglio 2020.
Continuano in ogni caso ad apparire difficilmente comprensibili le ragioni per cui la Corte di Ancona debba ancora rimanere incredibilmente ultima fra le Corti di analoghe dimensioni per dotazione di organico, dimenandosi fra emer- genze organizzative ormai non più sostenibili, pur a fronte di numeri che in modo assai eloquente attestano il suo buon diritto ad una pianta maggiormente adeguata.
Nondimeno, nella convinzione che le difficoltà segnalate potranno essere se non risolte, quanto meno efficacemente affrontate unicamente con un riequilibrio d’organico, si insisterà con perseveranza in ogni sede per risolvere questa criticità, per legittimare le buone ragioni dell’impegno dovuto a questa città ed all’intera Regione.
Tribunali del Distretto
Tribunale di Ancona
La pianta organica del Tribunale è costituita dal Presidente, 2 Presidenti di Sezione, 25 giudici e 3 Giudici del lavoro.
Al 30 giugno 2020 i posti della suddetta pianta organica presentavano una sola scopertura; con la recente revisione della dotazione organica del personale di magistratura, operata in relazione alla rilevazione dei carichi di lavoro con D.M. 14 settembre 2020, in attuazione dell’articolo 1, comma 379, della L. 30 dicembre 2018,
n. 145, quella del Tribunale di Ancona è stata incrementata di due Giudici, portando la dotazione complessiva a 33 magistrati.
La pianta organica attuale del personale amministrativo, con la situazione della copertura di diritto, è illustrata nel dettaglio nella tabella seguente:
DIRIGENTE | DIRETTORE AMMINISTRATIVO F3 | FUNZIONARIO CONTABILE F3/ F2/F1 | FUNZIONARIO GIUDIZIARIO F2/F1 | FUNZIONARIO TECNICO | CONTABILE F3 | ASSISTENTE TECNICO | CANCELLIERE F4/F3 | ASSISTENTE INF. F3 | ASSISTENTE GIUDIZIARIO F3 | OPERATORE GIUDIAIRIO F2 | CONDUCENTE DI AUT F2 | AUSILIARIO F2/F1 | TOT. | |
DOTAZIONE ORGANICA | 1 | 7 | 1 | 28 | 0 | 0 | 0 | 14 | 0 | 45 | 13 | 4 | 12 | 125 |
PERSONALE IN SERVIZIO | 0 | 5 | 1 | 15 | 0 | 1 | 0 | 7 | 0 | 46 | 11 | 0 | 6 | 92 |
POSTI VACANTI | -1 | -2 | 0 | -13 | 0 | 1 | 0 | -7 | 0 | 1 | -2 | -4 | -6 | -33 |
Tribunale di Macerata
Per il Tribunale di Macerata, con un bacino di utenza di 316.319 ab., l’organico previsto (Presidente, 1 Presidente di Sezione e 20 Giudici) è stato ritenuto adeguato, e dunque non modificato, dalla recente revisione delle piante organiche attuata con
D.M. 14 settembre 2020; è prossima la copertura del posto di Presidente di Tribunale (scoperto dal 1 febbraio 2020) e di un Giudice.
La pianta organica attuale del personale amministrativo, con la situazione della copertura di diritto, è illustrata nel dettaglio nella tabella seguente:
DIRIGENTE | DIRETTORE AMMINISTRATIVO F3 | FUNZIONARIO CONTABILE F3/ F2/F1 | FUNZIONARIO GIUDIZIARIO F2/F1 | FUNZIONARIO TECNICO | CONTABILE F3 | ASSISTENTE TECNICO | CANCELLIERE F4/F3 | ASSISTENTE INF. F3 | ASSISTENTE GIUDIZIARIO F3 | OPERATORE GIUDIAIRIO F2 | CONDUCENTE DI AUT F2 | AUSILIARIO F2/F1 | TOT. | |
DOTAZIONE ORGANICA | 1 | 6 | 1 | 19 | 0 | 0 | 0 | 10 | 30 | 8 | 4 | 9 | 88 | |
PERSONALE IN SERVIZIO | 1 | 5 | 0 | 14 | 0 | 0 | 0 | 3 | 28 | 8 | 1 | 9 | 69 | |
POSTI VACANTI | 0 | -1 | -1 | -5 | 0 | 0 | 0 | -7 | -2 | 0 | -3 | 0 | -19 |
Tribunale di Pesaro
Il Tribunale di Pesaro non ha avuto nel periodo 2019/2o20 scopertura di orga- nico dei magistrati (costituito dal Presidente, 1 Presidente di Sezione, 13 giudici e 1 Giudice del Lavoro).
Attualmente la scopertura giuridica è al 7% (un giudice assente).
La pianta organica attuale del personale amministrativo, con la situazione della copertura di diritto, è invece illustrata nel dettaglio nella tabella seguente:
DIRIGENTE | DIRETTORE AMMINISTRATIVO F3 | FUNZIONARIO CONTABILE F3/ F2/F1 | FUNZIONARIO GIUDIZIARIO F2/F1 | FUNZIONARIO TECNICO | CONTABILE F3 | ASSISTENTE TECNICO | CANCELLIERE F4/F3 | ASSISTENTE INF. F3 | ASSISTENTE GIUDIZIARIO F3 | OPERATORE GIUDIAIRIO F2 | CONDUCENTE DI AUT F2 | AUSILIARIO F2/F1 | TOT. | |
DOTAZIONE ORGANICA | 1 | 3 | 0 | 14 | 0 | 0 | 0 | 8 | 0 | 21 | 10 | 3 | 5 | 65 |
PERSONALE IN SERVIZIO | 0 | 3 | 0 | 10 | 0 | 0 | 0 | 4 | 0 | 20 | 7 | 3 | 6 | 53 |
POSTI VACANTI | -1 | 0 | 0 | -4 | 0 | 0 | 0 | -4 | 0 | -1 | -3 | 0 | 1 | -12 |
Tribunale di Ascoli Xxxxxx
Sulle dotazioni organiche di n. 14 magistrati si segnala che alla data del 30 giugno 2020 la pianta organica risulta priva del Presidente di Sezione e di un posto di Xxxxxxx.
Quanto alla pianta organica del personale amministrativo, con la situazione della copertura di diritto, la situazione è illustrata nel dettaglio nella tabella seguente:
DIRIGENTE | DIRETTORE AMMINISTRATIVO F3 | FUNZIONARIO CONTABILE F3/ F2/F1 | FUNZIONARIO GIUDIZIARIO F2/F1 | FUNZIONARIO TECNICO | CONTABILE F3 | ASSISTENTE TECNICO | CANCELLIERE F4/F3 | ASSISTENTE INF. F3 | ASSISTENTE GIUDIZIARIO F3 | OPERATORE GIUDIAIRIO F2 | CONDUCENTE DI AUT F2 | AUSILIARIO F2/F1 | TOT. | |
DOTAZIONE ORGANICA | 1 | 3 | 0 | 12 | 0 | 0 | 0 | 8 | 0 | 21 | 6 | 2 | 4 | 57 |
PERSONALE IN SERVIZIO | 1 | 3 | 0 | 6 | 0 | 0 | 0 | 4 | 0 | 20 | 3 | 2 | 5 | 44 |
POSTI VACANTI | 0 | 0 | 0 | -6 | 0 | 0 | 0 | -4 | 0 | -1 | -3 | 0 | 1 | -13 |
Tribunale di Fermo
La pianta organica del Tribunale, costituita al 30 giugno 2020 dal Presidente, un Presidente di Sezione e undici giudici da tempo risulta sottodimensionata rispetto al carico di lavoro dell’Ufficio, come in passato in varie occasioni e in tutte le sedi è stato segnalato.
In ragione di ciò, con la recente revisione della dotazione organica del personale di magistratura, operata con D.M. 14 settembre 2020, in attuazione dell’articolo 1, comma 379, della L. 30 dicembre 2018, n. 145, l’organico è stato incrementato di un Giudice, portando la dotazione complessiva a 14 magistrati togati.
Il Tribunale soffre da sempre di un marcato turn over, che rende gravoso il coordinamento del lavoro e oltremodo difficile l’erogazione di risposte adeguate a tutte le richieste di giustizia.
Gravi sono le carenze di personale amministrativo; la pianta organica attuale del personale, con la situazione della copertura di diritto, è infatti illustrata nel dettaglio nella tabella seguente:
DIRIGENTE | DIRETTORE AMMINISTRATIVO F3 | FUNZIONARIO CONTABILE F3/ F2/F1 | FUNZIONARIO GIUDIZIARIO F2/F1 | FUNZIONARIO TECNICO | CONTABILE F3 | ASSISTENTE TECNICO | CANCELLIERE F4/F3 | ASSISTENTE INF. F3 | ASSISTENTE GIUDIZIARIO F3 | OPERATORE GIUDIAIRIO F2 | CONDUCENTE DI AUT F2 | AUSILIARIO F2/F1 | TOT. | |
DOTAZIONE ORGANICA | 1 | 2 | 0 | 11 | 0 | 0 | 0 | 7 | 0 | 17 | 5 | 2 | 6 | 51 |
PERSONALE IN SERVIZIO | 0 | 2 | 0 | 6 | 0 | 0 | 0 | 3 | 0 | 17 | 2 | 2 | 3 | 35 |
POSTI VACANTI | -1 | 0 | 0 | -5 | 0 | 0 | 0 | -4 | 0 | 0 | -3 | 0 | -3 | -16 |
Tribunale di Urbino
La pianta organica dei magistrati consta del Presidente, cinque Giudici e tre GOT; nel periodo in esame ha sofferto di una scopertura non inferiore al 20% per l’assenza per maternità di un Giudice poi trasferito ad altro Ufficio.
La pianta organica attuale del personale amministrativo, con la situazione della copertura di diritto, è illustrata nel dettaglio nella tabella seguente:
DIRIGENTE | DIRETTORE AMMINISTRATIVO F3 | FUNZIONARIO CONTABILE F3/ F2/F1 | FUNZIONARIO GIUDIZIARIO F2/F1 | FUNZIONARIO TECNICO | CONTABILE F3 | ASSISTENTE TECNICO | CANCELLIERE F4/F3 | ASSISTENTE INF. F3 | ASSISTENTE GIUDIZIARIO F3 | OPERATORE GIUDIAIRIO F2 | CONDUCENTE DI AUT F2 | AUSILIARIO F2/F1 | TOT. | |
DOTAZIONE ORGANICA | 0 | 2 | 0 | 4 | 0 | 0 | 0 | 3 | 0 | 8 | 1 | 2 | 2 | 22 |
PERSONALE IN SERVIZIO | 0 | 2 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 8 | 1 | 2 | 1 | 16 |
POSTI VACANTI | 0 | 0 | 0 | -3 | 0 | 0 | 0 | -2 | 0 | 0 | 0 | 0 | -1 | -6 |
Tribunale per i Minorenni
Nel periodo di riferimento vi è stata piena copertura dell’organico per quanto attiene ai magistrati ordinari (6 su 6).
Sono attualmente operanti 24 giudici onorari.
La pianta organica attuale del personale amministrativo, con la situazione della copertura di diritto, è illustrata nel dettaglio nella tabella seguente:
DIRIGENTE | DIRETTORE AMMINISTRATIVO F3 | FUNZIONARIO CONTABILE F3/ F2/F1 | FUNZIONARIO GIUDIZIARIO F2/F1 | FUNZIONARIO TECNICO | CONTABILE F3 | ASSISTENTE TECNICO | CANCELLIERE F4/F3 | ASSISTENTE INF. F3 | ASSISTENTE GIUDIZIARIO F3 | OPERATORE GIUDIAIRIO F2 | CONDUCENTE DI AUT F2 | AUSILIARIO F2/F1 | TOT. | |
DOTAZIONE ORGANICA | 0 | 2 | 0 | 4 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 3 | 1 | 2 | 2 | 16 |
PERSONALE IN SERVIZIO | 0 | 1 | 0 | 3 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 4 | 1 | 1 | 2 | 13 |
POSTI VACANTI | 0 | -1 | 0 | -1 | 0 | 0 | 0 | -1 | 0 | 1 | 0 | -1 | 0 | -3 |
Tribunale e Uffici di Sorveglianza
L’Ufficio di Sorveglianza di Ancona è composto di tre giudici e l’organico è stato sempre completo; il 9 settembre 2020 ha preso possesso dell’Ufficio il nuovo Presidente, il cui posto era rimasto vacante dal dicembre 2018.
L’organico dell’Ufficio di Sorveglianza di Macerata è pari a 2 unità ed è rimasto nel periodo in esame in parte scoperto al 50%, per l’aspettativa per maternità di un magistrato.
La pianta organica attuale del personale amministrativo, con la situazione della copertura di diritto, è illustrata nel dettaglio nella tabella seguente:
DIRIGENTE | DIRETTORE AMMINISTRATIVO F3 | FUNZIONARIO CONTABILE F3/ F2/F1 | FUNZIONARIO GIUDIZIARIO F2/F1 | FUNZIONARIO TECNICO | CONTABILE F3 | ASSISTENTE TECNICO | CANCELLIERE F4/F3 | ASSISTENTE INF. F3 | ASSISTENTE GIUDIZIARIO F3 | OPERATORE GIUDIAIRIO F2 | CONDUCENTE DI AUT F2 | AUSILIARIO F2/F1 | TOT. | |
TRIBUNALE SORVEGLIANZA AN | 0 | 2 | 0 | 3 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 5 | 3 | 2 | 2 | 19 |
PERSONALE IN SERVIZIO | 0 | 1 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 5 | 2 | 1 | 2 | 14 |
POSTI VACANTI | 0 | -1 | 0 | -1 | 0 | 0 | 0 | -1 | 0 | 0 | -1 | -1 | 0 | -5 |
UFFICIO SORVEGLIANZA MC | 0 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 2 | 1 | 2 | 8 | |
PERSONALE IN SERVIZIO | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 2 | 1 | 0 | 5 | |
POSTI VACANTI | 0 | 0 | 0 | -1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | -2 | -3 |
Dal punto di vista delle risorse materiali, la criticità maggiore sia degli Uffici di Ancona che dell’Ufficio di Macerata, è costituita dall’ inadeguatezza delle sedi in cui sono collocati, anzitutto e fondamentalmente dal punto di vista della sicurezza.
Nonostante la situazione sin qui descritta, si sono già concretizzati diversi segnali - ed altri lo saranno fra non molto - di miglioramento dell’organico, tanto dei magistrati quanto del personale amministrativo, che inducono a guardare con moderato ottimismo al futuro.
Per quanto attiene ai magistrati, con la legge di bilancio 2019 (art. 1, comma 379, L. 30 dicembre 2018, n. 145) è stato deliberato l’aumento della pianta organica
del personale di Magistratura di 600 unità, di cui 530 destinate negli uffici di primo e di secondo grado, e 70 destinate alle funzioni di legittimità.
Con il D.M. 14 settembre 2020 si è proceduto, con riguardo al nostro Distretto, alla rideterminazione delle piante organiche del personale di magistratura degli uffici giudiziari di merito, ed è stato previsto un significativo aumento del numero dei Consiglieri della Corte di appello (di sei unità), e l’aumento di due Giudici per il Tribunale di Ancona, di un Giudice per il Tribunale di Fermo (oltre che di un Magistrato per la Procura Generale della Repubblica e per la Procura della Repubblica di Ancona).
Inoltre con la pubblicazione della legge di bilancio 2020 (L. 27 dicembre 2019
n. 160) sono state apportate modifiche alla disciplina della sostituzione dei magistrati assenti dal servizio, e si è provveduto alla sostituzione del capo II della L. 13 febbraio 2011 n. 48 (“Aumento del ruolo organico e disciplina dell’accesso in magistratura”), creando un nuovo modello di sostituzione regolamentato, con l’istituzione presso ogni Distretto di Corte di appello di piante organiche denominate “flessibili”; i cui magistrati avranno sede formale presso la sede della Corte di appello e potranno essere destinati a ricoprire i posti dei Magistrati assenti negli Uffici del Distretto non solo per i motivi di cui all’art. 5, comma 1°, della l. ult. citata, ma anche per fronteggiare “situazioni critiche di rendimento”, in cui uno o più uffici giudiziari del distretto, indipendentemente dalle assenze dei magistrati in organico, verranno a trovarsi.
In attuazione delle nuova previsione normativa, è stata recentemente deposi- tata il 28 ottobre 2020 la proposta ministeriale sul progetto di determinazione delle citate piante organiche flessibili distrettuali; che prevede per il Distretto della Corte di appello di Ancona l’assegnazione di complessive 6 unità, di cui 4 destinate alle funzioni giudicanti e 2 a quelle requirenti.
E’ un risultato che, se verrà confermato all’esito dell’interlocuzione avviata con i Consigli Giudiziari ed il Consiglio Superiore della Magistratura, deve esser salutato certamente in termini positivi; e che permetterà di avere presto nuove risorse, vieppiù utili in quanto “flessibili”, da destinare in modo celere a quegli uffici che ne necessiteranno secondo specifiche contingenze.
Quanto al personale amministrativo, negli ultimi anni l’Amministrazione giudiziaria ha fatto tangibili passi avanti per invertire lo stallo ultraventennale nelle politiche di reclutamento, incrementando in modo apprezzabile le risorse umane in servizio negli Uffici giudiziari, anche per limitare gli effetti delle vacanze di organico dovute ai pensionamenti anticipati.
Ne sono esempio le recenti assunzioni degli assistenti giudiziari tramite lo scorrimento della graduatoria del concorso a 800 posti (Area II, F2) bandito con decreto ministeriale 18 novembre 2016, che è proseguito nello scorso anno fino all’esaurimento di tutti i candidati giudicati idonei, per un numero complessivo superiore a 4.000 unità; con l’assegnazione nel nostro Distretto, nel corso del 2020, di 23 nuovi assistenti.
Già programmate sono anche le assunzioni di Funzionari da inquadrare nell’Area funzionale III, Fascia economica F1 (il relativo bando è stato pubblicato sulla G.U. n. 59 del 26 luglio 2019 per il reclutamento di n. 2.329 unità di personale
con tale profilo, le prove scritte di preselezione sono state già svolte) e di Assistenti tecnici, nonché di conducenti (Area II, F1).
Nella Gazzetta Ufficiale dell’8 ottobre 2019 è stata inoltre disposta la selezione, mediante avviamento degli iscritti ai Centri per l’Impiego, finalizzata all’assunzione di 616 operatori giudiziari (Area II, F1), di cui 24 per la Regione Marche.
La Commissione presieduta dal Dirigente di questa Corte ha provveduto nella scorsa primavera, nell’ambito di tale procedura, alla sollecita definizione delle operazioni selettive, finalizzata nel nostro Distretto all’assunzione di 24 unità per la copertura dei posti pubblicati negli Uffici delle Marche; dette unità sono state assunte in servizio il 14 luglio 2020, con la firma del contratto innanzi al Direttore generale del Personale del Ministero della Giustizia, per l’occasione presente in Ancona, avendo la Corte di appello di Ancona per prima definito in Italia le procedure di selezione.
Il 25 gennaio u.s. ha preso l’avvio il concorso su base distrettuale, per titoli ed esami, ai sensi del D.L. n. 34/2020 (DL Rilancio) per il reclutamento di 400 direttori amministrativi, di cui 5 posti sono stati assegnati alle Marche ed il cui svolgimento dovrebbe ultimarsi entro il mese di marzo 2021; è imminente inoltre lo svolgimento del concorso per l’assunzione, sempre su base distrettuale, di 2.700 cancellieri esperti, di cui 61 posti sono stati riservati al nostro Distretto, che dovrebbe concludersi entro la prima metà di quest’anno.
E’ fuor di dubbio che tutte le citate iniziative assunzionali rappresentano un’importante occasione per venire incontro alle effettive esigenze dei distretti e dei circondari, con l’immissione di nuovo personale; la cui età media nella nostra Amministrazione continua ad essere ancora molto alta, di molto superiore a cinquant’anni.
IX. - Risorse e strumenti informatici – L’uso degli applicativi per la gestione dell’emergenza da Covid-19
Già nella relazione dello scorso anno si è constatato che il Processo civile tele- matico era divenuto, anche nel Distretto delle Marche, nell’ambito del più generale progetto della giustizia civile digitale, uno strumento essenziale per la riduzione dei tempi dei processi civili; e ciò anche in relazione agli adempimenti di cancelleria ed alle comunicazioni eseguite tramite la posta elettronica certificata (P.E.C.), nonché alle notifiche telematiche eseguite dagli avvocati; senza contare le ricadute positive in tema di maggiore sicurezza del dato digitale rispetto a quello cartaceo, nonché per l’opportunità di evitare il reperimento di costosi spazi di deposito per l’alloggiamento e la sistemazione degli archivi storici cartacei (per i fascicoli dei processi definiti).
Queste considerazioni non possono che essere ripetute in questa sede, anche con riferimento al periodo più critico della emergenza pandemica vissuto nel 1° semestre 2020, in cui la giurisdizione civile si è potuta ovviamente giovare, al fine di mantenere ad un livello accettabile l’operatività del lavoro giudiziario, delle performances già collaudate del processo civile telematico; strumento essenziale e vincente, ai fini della positiva gestione dell’emergenza COVID-19, è stato l’uso, da remoto, dell’applicativo Consolle del magistrato per lo studio del fascicolo telematico, per la redazione e per il deposito, da remoto, dei provvedimenti, in abbinata con
l’utilizzo coordinato della piattaforma per videoconferenza Microsoft Teams, sia per la celebrazione delle udienze (benché tenute nella stragrande maggioranza nella forma non partecipata, a trattazione scritta), sia per lo svolgimento, nei Collegi, della camera di consiglio.
La normativa emergenziale, nella parte in cui ha reso obbligatorio per le parti il deposito telematico di atti e documenti, ha avuto poi l’effetto, a prima vista paradossale, di implementare il Processo civile telematico; essendo aumentata la percentuale di cause con fascicoli, per intero, telematici (rispetto alla situazione risalente della coesistenza - fonte di rallentamenti - di un fascicolo telematico accanto a quello cartaceo).
Non può peraltro non rilevarsi come l’obbligatorietà di deposito telematico di tutti gli atti ed i provvedimento dei magistrati, non solo di quelli endoprocessuali, come pure il pagamento con modalità esclusivamente telematiche del contributo unificato, ha significativamente ridotto non soltanto il rischio di contagio, ma anche il lavoro di cancelleria, in particolare il servizio sportello ed il servizio copie, nonché il recupero credito per marche non versate o scannerizzate e non depositate in origi- nale per l’annullamento.
La previsione di cui al comma 11 dell’art. 83 del DL n. 18/2020 (“Dal 9 marzo 2020 al 30 giugno 2020, negli uffici che hanno la disponibilità del servizio di deposito telematico anche gli atti e documenti di cui all’articolo 00-xxx, xxxxx 0-xxx, xxx xxxxxxx legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, sono depositati esclusivamente con le modalità previste dal comma 1 del medesimo articolo”) dovrà costituire, in altri termini, una scelta da rendere irre- versibile per ogni grado di giudizio e per ogni settore del contenzioso civile e della volontaria giurisdizione; al contempo, sarà necessario accompagnare tale opzione con la digitalizzazione di tutte le comunicazioni in uscita trasmesse dagli uffici giudiziari, al fine di eliminare i flussi cartacei ancora legati a percorsi lavorativi tradizionali (trasmissione da e verso l’Unep, verso l’Ufficio del Registro, verso lo Stato Civile, verso altre Pubbliche Amministrazioni, etc.).
Il bilancio finale, nel complesso, non può che essere formulato in termini positivi; con l’auspicio che al venir meno della legislazione emergenziale si possa giungere ad un definitivo radicamento del processo civile telematico (anche per la cause da celebrare innanzi al Giudice di pace ed alla Corte di cassazione), con l’ado- zione integrale di un sistema di comunicazioni esclusivamente per via telematica e la digitalizzazione integrale degli atti del processo; da poter gestire, per quanto attiene gli adempimenti di cancelleria, anche da remoto, con i sistemi ministeriali SICID (Contenzioso, Lavoro, Volontaria) e SIECIC (concorsuali, Esecuzioni Mobiliari e Immobiliari), come negli ultimi mesi sta avvenendo.
Non altrettanto è a dirsi, invece, per quanto attiene l’informatizzazione del settore penale.
V’è certamente stata nell’anno trascorso una progressiva implementazione dei sistemi di informatizzazione, ed è indubbio che la stessa sia stata incentivata dai provvedimenti adottati per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19.
E infatti le limitazioni della normativa emergenziale intervenute per restringere i rapporti interpersonali e per evitare gli assembramenti, hanno imposto al sistema giudiziario, da un lato, di sperimentare soluzioni lavorative più avanzate sul piano tecnologico (quali, ad es., lo smart working, le web conference, i webinar), e, dall’altro, hanno inconfutabilmente contribuito alla realizzazione di un moderno e innovativo sistema informatizzato di comunicazione - sia nei rapporti interni agli Uffici, che in quelli esterni con l’utenza e con l’utenza qualificata costituita dagli avvocati (si pensi all’utilizzazione generalizzata dell’applicativo Microsoft Teams per i collegamenti da remoto o al deposito degli atti penali in via telematica) – che è divenuto sempre più familiare attraverso l’effettiva utilizzazione da parte degli operatori della giustizia degli applicativi ministeriali.
La vigorosa spinta innovativa verso l’implementazione dell’informatizzazione degli uffici ha insomma determinato, come in precedenza non si era mai verificato, un significativo cambiamento, che ha visto il passaggio dall’utilizzo delle tecnologie come mero supporto operativo delle attività giurisdizionali e amministrative, ad un sistema di vera e propria gestione informatizzata dei dati processuali.
E però, a differenza di quanto accaduto nel civile, l’informatizzazione nel settore penale non ha ancora prodotto un vero e proprio processo penale telema- tico (PPT), sebbene passi avanti siano stati fatti proprio a motivo della situazione emergenziale.
Sono ormai di uso comune il ricorso al sistema delle notifiche penali a mezzo PEC (SNT), anche se relativo alle sole notificazioni e comunicazioni a soggetti diversi dagli imputati, che ha determinato in tutti gli Uffici risparmi di risorse e di tempi, consentendo la notificazione e la comunicazione, in tempo reale, degli atti giudiziari fra gli uffici di Cancelleria e di Segreteria, gli avvocati e altri utenti (uffici giudiziari, parti offese, periti e consulenti, U.N.E.P., etc.).
L’uso corrente della posta elettronica, soprattutto certificata, ormai completa- mente attuata a seguito delle previsioni normative (v. art. 14 L. 98/2013, di conver- sione del D.L. 69/2013), ha assicurato un costante flusso di comunicazioni con i vari Uffici Enti ed Organi istituzionali, oltre che con l’utenza interessata, consentendo un notevole risparmio di costi (spese postali, fax, materiale cartaceo e di cancelleria, etc.).
Il Modulo SICP-PNR (Portale nazionale delle notizie di reato), finalizzato a trasmettere via internet, con evoluti sistemi di protezione, i dati strutturati delle noti- tiae criminis ed i documenti digitalizzati, è ormai in uso in tutti gli uffici requirenti, consentendo, dal lato procura, la sensibile velocizzazione delle iscrizioni, e dal lato P.G., di fornire immediato riscontro sul numero del procedimento e sul magistrato titolare.
Ha raggiunto una diffusione omogenea in tutto il distretto dell’applicativo DOCUMENT@ (ex TIAP); e ciò anche in epoca precedente alla necessità ex lege di inserire gli atti delle intercettazioni nell’Archivio Riservato (AR-T1AP).
Per le esecuzioni penali è da tempo regolarmente utilizzato in tutti gli Uffici il sistema SIEP, così come è operativo per le misure di prevenzione il sistema SIPPI.
Il 2020 ha visto l’installazione e l’utilizzazione in tutti gli uffici requirente della Consolle del PM negli affari civili che, tuttavia, presenta ancora criticità tali da ridurne fortemente l’utilità pratica.
Accanto a ciò vanno poi ricordate le novità introdotte in riferimento al depo- sito di atti, istanze, alle funzionalità messe a disposizione dal Portale Deposito atti Penali (PDP), alla possibilità di celebrare determinate udienze da remoto, che hanno dimostrato, anche indipendentemente dal contesto emergenziale, di essere utili e funzionali per la gestione di un processo penale telematico in grado di ridurre tempi e costi del processo.
Non può nemmeno disconoscersi che nel momento di crisi più acuta, legato al rigido confinamento della scorsa primavera ed al blocco pressoché totale delle udienze, l’uso degli applicativi di videoconferenza messi a disposizione degli Uffici per la gestione dell’emergenza COVID-19 (segnatamente Microsoft TEAMS), ha rappresentato la novità di maggior rilievo operativo, l’”ancora di salvezza” con cui la giurisdizione penale è riuscita a rimanere a galla; superata l’iniziale difficoltà operativa, i programmi per la celebrazione dell’udienza in via telematica si sono infatti rivelati nel Distretto strumenti essenziali e determinanti per la gestione delle urgenze, in specie negli Uffici di primo grado e per la Magistratura di Sorveglianza.
In particolare, le udienze nei confronti dei detenuti, convalide di arresti, inter- rogatori di garanzia, da eseguirsi anche in distretti diversi, sono state rese possibili proprio grazie agli applicativi dei sistemi informatici, che hanno dato buona prova di sé consentendo adempimenti non differibili né altrimenti eseguibili.
Nelle Distretto è stato utilizzato anche per la celebrazione di un processo di Corte di Assise, a Pesaro, nonché per la definizione nel Tribunale di Ancona di un processo con rito abbreviato di vasta eco mediatica (relativo ai fatti noti come la c.d. “strage di Corinaldo”), durante il quale la partecipazione degli imputati detenuti all’u- dienza è stata appunto assicurata mediante collegamento tramite Microsoft TEAMS.
Nel panorama delle esperienze innanzi descritte, di grande utilità è stato l’ap- porto dell’attività sinergica dei Referenti distrettuali per l’innovazione (RID) e dei MAGRIF nel diffondere gli applicativi di Microsoft e nell’incentivare le comunica- zioni a distanza tra Magistrati, tramite l’utilizzazione di Microsoft Team, One drive o Skype for Business; nel trasmettere materiale informativo proveniente da varie fonti (DGSIA, STO, CSM) e fornire costanti aggiornamenti sui provvedimenti nazionali riguardanti la necessità di misure organizzative per la celebrazione delle udienze e la possibilità di utilizzare collegamenti da remoto; nel divulgare le linee guida del CSM, le indicazioni della STO nonché i protocolli operativi e i provvedimenti di interesse adottati nelle diverse sedi giudiziarie; nel favorire l’organizzazione di gruppi Teams tra i magistrati del distretto; nel comunicare eventi formativi della SSM e informare su le iniziative consiliari, anche inviando documenti informativi con indicazioni pratiche per partecipare ai webinar; nel fornire documenti orientativi sulle inno- vazioni che hanno coinvolto i profili tecnologici e normativi della recente riforma delle intercettazioni, nonché le nuove funzionalità di document@ e dell’archivio multimediale; nell’incentivare la sollecita attuazione del Portale del Deposito degli Atti Penali (PDP); nel sollecitare all’uso della firma digitale tramite smart card da apporre con l’applicativo “FIRMA OK”; nel fornire le opportune indicazioni a tutti
gli operatori del settore giustizia, dai Capi degli Uffici ai magistrati ed al personale amministrativo, nonché ai tirocinanti, per metterli in condizione di lavorare il più possibile da remoto (anche per lo svolgimento di udienze, camere di consiglio, sedute del Consiglio Giudiziario e incontri della formazione).
Occorre adesso che tutto questo patrimonio di informatizzazione non vada disperso, ma sia consolidato sempre di più, trattandosi di un fattore importante e ormai indispensabile di miglioramento dei servizi; senza dimenticare che l’accele- razione dei processi di innovazione tecnologica, sempre più necessaria, comunque postula l’impiego di personale amministrativo formato e preparato, in grado di usare correntemente gli strumenti informatici e telematici di base (condizione questa non sempre ovunque riscontrata, con uffici gravati da arretrati, o anche soltanto da una mole non sostenibile di affari correnti da disbrigare), oltre che una continua assistenza tecnologica e formativa, di immediata reperibilità sul territorio (con i costi che ne derivano); che nell’ attuazione pratica, invece, spesse volte non v’è stata (in vari uffici del distretto, invero, continuano a riscontrarsi difficoltà in caso di malfunzionamenti o di attivazione di nuove funzionalità e modalità operative, soprattutto a causa della mancanza di un supporto tecnico in loco, e della mancanza di dialogo diretto fra il CISIA e la ditta che presta l’assistenza sistemistica presso lo Spoc Giustizia - contact center generalizzato dell’amministrazione).
X. - La qualità del servizio Giustizia e la sfida dell’organizzazione
La difficile situazione degli uffici giudiziari, per la carenza di personale amministrativo e per la progressiva riduzione delle risorse disponibili, è stata resa più acuta dagli effetti della emergenza sanitaria, la quale però, fra i suoi effetti non necessariamente negativi, ha nuovamente dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, l’importanza dell’impegno di tutti per assicurare un’efficace e condivisa realizzazione di soluzioni organizzative per l’intero distretto; senza atteggiamenti di fatalistica rassegnazione, ma prestando maggiore attenzione, in uno sforzo condiviso e uniforme, alla realizzazione di soluzioni anche innovative, purché idonee a fornire un positivo contributo per incrementare la qualità e l’efficienza del servizio giustizia.
X.1 - La Seconda Convenzione-quadro con la Regione Marche, gli Uffici giudiziari e le Università marchigiane
Dall’aprile 2019 è giunta nella fase attuativa la Convenzione-quadro stipulata il 24 novembre 2017 dalla Corte di appello di Ancona, dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Ancona e dal Tribunale Amministrativo regionale delle Marche, con la Regione Marche e le Università marchigiane, per lo svolgimento di tirocini extracurricolari nelle cancellerie e segreterie giudiziarie.
La convenzione ha previsto il finanziamento con fondi europei afferenti il
P.O.R. Marche del Fondo sociale europeo F.S.E. 2014/2020, per tre semestri, di 228 tirocini formativi di giovani laureati destinati alle cancellerie ed alle segreterie degli Uffici giudiziari in ragione di 74 tirocini a semestre, oltre a 2 presso il T.A.R, previa selezione per titoli, nell’ambito dei tirocini formativi postlaurea nella modalità “on the job”, in misura non superiore al 10% della pianta organica dell’Ufficio giudiziario
di destinazione, compensati con l’erogazione di una indennità di stage-tirocinio mensile di Euro 500 lordi.
Il progetto ha avuto come protagonisti, oltre all’Ente Regionale ed agli Uffici giudiziari (rispettivamente erogatore delle risorse europee per il finanziamento dei tirocini formativi ed utilizzatori dell’attività di affiancamento dei tirocinanti), anche le Università marchigiane, chiamate a svolgere opera di informazione, nei confronti degli studenti del corso di laurea delle Facoltà o Scuole di Giurisprudenza e di Economia, sull’opportunità di accedere ai corsi formativi post laurea presso gli Uffici giudiziari giudicanti e requirenti del distretto, nonché a gestire in accordo con gli uffici giudiziari i percorsi formativi, sostenendo inoltre le spese per le coperture assicurative ed effettuando le attività di formazione dei tirocinanti prescritte dal D.lgs. 81/2008.
Nel primo semestre, iniziato il 1° aprile 2019, vi è stata una copertura dell’81% dei posti messi a disposizione degli aspiranti; la seconda tranche, a partire dall’ottobre 2019, ha riguardato complessivamente 60 tirocini, mentre a partire da settembre del 2020, scontando l’inevitabile ritardo causato dal rallentamento dell’attività degli Uffici giudiziari e dell’attivazione per molta parte del personale amministrativo del
c.d. lavoro agile, sono stati avviati i tirocini del terzo troncone.
Pur con le difficoltà causate dalla normativa emergenziale, il bilancio del progetto fin qui realizzato è da giudicare in termini assai positivi; si è trattato di un’iniziativa che ha confermato sul campo le aspettative di coloro che l’avevano ideata, immaginando di rafforzare con risorse umane aggiuntive le cancellerie degli Uffici giudicanti e le segreterie di quelli requirenti e, al contempo, di permettere a giovani laureati in giurisprudenza o economia e commercio di conoscere e diventare esperti dei servizi di cancelleria (o di ragioneria e contabilità pubblica).
Non va sottaciuto, inoltre, che l’arrivo dei nuovi tirocinanti ha in diversi casi rappresentato un serbatoio di nuove idee e di nuove sollecitazioni, ed ha contribuito, secondo diversi feedback raccolti, al processo di riorganizzazione degli uffici, di crescente digitalizzazione, di attenzione al servizio e di responsabilizzazione, che oggi è quanto mai necessario per la giustizia e per i nostri Uffici giudiziari.
C’è da augurarsi che un’esperienza così positiva possa proseguire anche in futuro; in tale direzione lasciano ben sperare il fatto che è già stata programmata l’attivazione, con una quarta tranche, di un numero residuali di tirocini (25), che pren- deranno il xxx xxx 0000 xxxx xxxxxxxx xxx xxxxx semestre originariamente previsto in convenzione; nonché, e soprattutto, l’impegno, di cui si è avuto già positivo riscontro nei contatti avviati con l’Ente regionale e le Università Marchigiane, di rifinanziare la convenzione al fine di mantenerla attiva negli anni a venire, con i fondi afferenti il P.O.R. Marche del Fondo sociale europeo (F.S.E.) 2021/2027.
X.2 - I “protocolli di udienza”
Nel mentre erano in corso gli incontri dei gruppi di lavoro istituiti, dietro solle- citazione degli organi rappresentativi della classe forense e d’intesa con la Procura Generale, per l’aggiornamento in Corte di Appello dei “protocolli di udienza”, il
sopraggiungere dell’emergenza sanitaria ha dato nuova linfa e vitalità a tale stru- mento, ormai entrato da tempo nella condivisione culturale sempre più necessaria nell’impegno organizzativo di magistratura e avvocatura.
Così in Corte ed in ciascun Tribunale è stata adottata, sulla base di una fattiva interlocuzione fra magistrati e avvocati, una peculiare disciplina, per lo più incen- trata a dare attuazione alla norma primaria per la regolamentazione dell’accesso agli uffici giudiziari (consentendolo con la prenotazione e per affari urgenti, nonché per orari di apertura limitati), per lo svolgimento delle udienze, con la loro generalizzata celebrazione a porte chiuse e scaglionata per orario, ovvero con i sistemi di teleconfe- renza da remoto e l’introduzione della novità dello svolgimento delle udienze civili, che non richiedono la presenza di soggetti diversi dai difensori delle parti, mediante lo scambio e il deposito in telematico di note scritte contenenti le sole istanze e conclusioni e la successiva adozione fuori udienza del provvedimento del giudice.
Il valore culturale di un percorso organizzativo congiunto in forma “conven- zionale” è stato dunque ribadito, o meglio, maggiormente valorizzato, dalla norma- tiva emergenziale; essendo apparsa ancora più chiara la necessità di programmare l’organizzazione del lavoro e delle relazioni fra magistrati, avvocati e personale amministrativo, a partire dalle esigenze di ciascun ufficio, sfruttando le potenzialità che uno strumento “convenzionale” come il protocollo offre per rendere il miglior servizio possibile, contemperando le esigenze dei diversi operatori e le risorse a disposizione.
X.3 - I tirocini formativi ex art. 73 D.L. 69/2013
È proseguita nel distretto anche nello scorso anno l’esperienza dei tirocini formativi introdotti con l’art.73 del D.L. n.69/2013.
La presenza degli stagisti ha continuato ad avere un significativo successo, consentendo ai neolaureati di accedere per un periodo di 18 mesi ad una specie di master di rilevante capacità formativa (oltre che abilitante), ai magistrati di avere un apporto qualificato di giovani assai preparati e meritevoli, agli Uffici di cominciare a costruire strutture - quali l’Ufficio per il processo - utili per iniziative di qualità nell’espletamento dei compiti istituzionali (banche dati della giurisprudenza, ricerche giurisprudenziali, etc.).
C’è ovviamente da dire che l’emergenza sanitaria ha nel periodo in esame finito per condizionare anche lo svolgimento di questi tirocini, che tuttavia, dopo un’ini- ziale sospensione di pochi giorni nel periodo di maggior confinamento, è ripreso, secondo le linee guida fornite dal CSM, sfruttando le potenzialità degli strumenti di collegamento da remoto, con cui è stato loro possibile assistere alla celebrazione delle udienze, prendere parte alle camere di consiglio, studiare gli atti processuali, raccogliere e selezionare i precedenti giurisprudenziali d’interesse, oltre che prov- vedere, sotto la supervisione del magistrato affidatario, alla stesura delle bozze dei provvedimenti giurisdizionali.
Alla data del 30 giugno 2020, negli Uffici del distretto della Corte di appello di Ancona erano in servizio complessivamente n. 56 tirocinanti, così distribuiti:
38 negli Uffici giudicanti (8 in Corte di appello; 6 nel Tribunale di Ancona, 7 nel Tribunale di Ascoli Xxxxxx, 2 nel Tribunale di Fermo, 5 nel Tribunale di Macerata, 9 nel Tribunale di Pesaro e 1 nel Tribunale di Urbino) e 18 negli Uffici requirenti (3 in Procura Generale; 3 nella Procura presso il Tribunale per i Minorenni; 4 nella Procura di Macerata; 4 nella Procura di Pesaro; 4 nella Procura di Urbino).
Attualmente sono in xxxxx xxxxxx xx Xxxxx xx xxxxxxx 00 stage.
Rimane la necessità, che in parte è stata ostacolata dal rallentamento delle attività in presenza, di dedicare un’attenzione sempre maggiore al coordinamento di tutti i tirocini in corso, nella direzione di un reclutamento maggiormente ordinato e dell’elaborazione di un programma formativo specificamente dedicato.
X.4 - Il Consiglio Giudiziario
L’attività del Consiglio Giudiziario, recentemente rinnovato nello scorso ottobre, dopo una proroga di sei mesi del mandato precedente dovuta alla pandemia, è proseguita nel nostro Distretto nella prospettiva di realizzare obiettivi di efficienza, trasparenza e impulso alla soluzione delle problematiche organizzative inerenti l’esercizio della giurisdizione, garantendo ed attuando un’effettiva presenza sul territorio regionale.
Lo svolgimento dei compiti istituzionali è stato organizzato in modo tale da definire con tempestività e senza ritardi tutte le pratiche di competenza, sfruttando la possibilità di collegamenti in videoconferenza quando le esigenze di distanziamento sociale sono divenute pressanti e non differibili.
In particolare, nel periodo 2019/2020 il Consiglio ha tenuto n. 14 sedute, trattando un numero complessivo di pratiche non indifferente, pari a 400 (lo scorso anno erano state 336), suddivise nelle tre differenti composizioni: sezione autonoma della magistratura onoraria (71), consiglio giudiziario togato (115) e consiglio giudi- ziario integrato (214).
L’impegno costante di tutti i componenti e del valoroso personale amministra- tivo addetto, ha consentito di definirle con tempestività, procedendo in pari e senza nessuna forma di arretrato.
La definizione delle singole pratiche è stata accompagnata da discussioni approfondite su questioni ordinamentali di carattere generale, in un clima di confronto sereno e costruttivo, caratterizzato dalla qualificata e fattiva partecipazione anche dei componenti laici; nel periodo in esame sono stati definiti n. 19 pareri attitudinali per il conferimento o la conferma di Uffici direttivi/semidirettivi, n. 97 valutazioni di professionalità dei magistrati ordinari ed onorari del distretto in occasione delle verifiche quadriennali, n. 138 provvedimenti fra variazioni tabellari e modifiche ai progetti organizzativi delle Procure, e n. 146 provvedimenti di altra natura (in tema di applicazioni, supplenze, incompatibilità ex art. 18 e 19 Ord. Giudiziario, tirocini formativi ex art. 73 DL 69/2013, etc.).
Nel periodo in esame, sono inoltre proseguite le cc.dd. “adunanze itineranti”
del Consiglio Giudiziario presso gli Uffici del distretto, pur se con cadenza in parte
condizionata e rallentata per l’emergenza sanitaria; è stata comunque completata nell’ultimo biennio la visita in tutti i Tribunali della Regione, con la seduta tenuta in Pesaro il 23 settembre 2020.
Si è trattato di occasioni privilegiate per approfondire la conoscenza della realtà organizzativa, dei flussi e degli eventuali problemi dei singoli uffici, ed hanno registrato ampia partecipazione e fattiva collaborazione da parte dei Dirigenti degli uffici giudiziari, dei magistrati, togati e onorari, nonché dei rappresentanti dell’Av- vocatura e del personale amministrativo.
È stato inoltre approvato nell’adunanza dell’11 settembre 2019 il nuovo Regolamento del Consiglio Giudiziario, entrato in vigore dal 1° gennaio 2020.
Con il nuovo Regolamento si è deciso di meglio disciplinare, nella prospettiva sempre più avvertita di assicurare la massima trasparenza all’attività del Consiglio, il regime di pubblicità dei provvedimenti adottati (in aggiunta all’inoltro degli ordini del giorno delle sedute del Consiglio Giudiziario a tutti gli Ordini degli Avvocati del distretto, che viene già praticato da tempo), ed i criteri di assegnazione delle pratiche, in modo da mantenerli, da un lato, oggettivi e predeterminati, e dall’altro idonei a garantire ai singoli relatori una conoscenza maggiormente stabile dei vari uffici del distretto; nonché di introdurre, anche nel nostro Distretto, il c.d. “diritto di tribuna”, ossia la facoltà attribuita ai componenti non togati (avvocati e professori universitari) di partecipare senza diritto di voto anche alle sedute aventi all’ordine del giorno affari di esclusiva competenza del Consiglio Giudiziario in composizione “togata”, quali i pareri per le valutazioni di professionalità o per il conferimento degli incarichi direttivi o semidirettivi, le decisioni sulle incompatibilità e le autorizzazioni di incarichi extragiudiziari.
È noto che questo argomento in molti magistrati da tempo suscita, e anzi sta provocando proprio nell’attualità di questi giorni, dubbi e timori in ordine a possibili interferenze non dovute da parte dei componenti laici, tali da influire negativamente sulla correttezza e sull’imparzialità delle delicate decisioni dell’organo decentrato di autogoverno; al punto che è divenuto un tema addirittura “divisivo”, un terreno di accesa contrapposizione fra magistratura e avvocatura.
Personalmente giudico in modo positivo l’ampio coinvolgimento della componente forense nei Consigli giudiziari che in questa Corte di appello è stato meritoriamente perseguito: perché l’avvocato, soprattutto se coinvolto nel funziona- mento complessivo dell’organizzazione giudiziaria, può fornire preziosi contributi di conoscenza, complementari per ottica e sensibilità.
La preoccupazione che possa portarvi posizioni personali o sindacali o ritorsive va respinta con fermezza; al contrario, confidare pienamente nell’apporto qualificato, infungibile e responsabile degli avvocati è il modo migliore per assicurarsi che siano all’altezza della fiducia in essi riposta.
È poi ovvio che una maggiore trasparenza nel procedimento di formazione della valutazione di professionalità del magistrato non può che rendere più credibili i giudizi, e più autorevole l’autogoverno; è una sfida da raccogliere senza timore, che i tempi attuali impongono, per rifuggire da chiusure corporative ed autoreferenziali.
Il c.d. “diritto di tribuna”, attesta, infatti, che la magistratura, attualmente attra- versata da una profonda crisi di credibilità, non ha timore di discutere delle proprie valutazioni di professionalità alla presenza del mondo forense ed accademico; che non rifugge la pubblicità - ancorché limitata - in quel peculiare momento, nella consa- pevolezza che l’importanza e la delicatezza delle funzioni giurisdizionali esigono, nel nostro ordinamento, la massima trasparenza e la reciproca collaborazione tra tutti i componenti dell’autogoverno, in modo da rassicurare tutti i cittadini circa la credibilità e la correttezza di quelle valutazioni.
Del resto, la verifica sul campo di analoghe esperienze maturate, anche da molti anni, in altri Consigli Giudiziari (ivi compreso quello delle Marche, nel breve periodo di un anno da quando è iniziata), non può che rassicurare sulla bontà del percorso intrapreso; laddove si consideri che mancano del tutto segnalazioni di decisioni di Consigli giudiziari ove la presenza di rappresentanti del mondo forense ed universitario abbia finora interagito negativamente sul flusso di informazioni fornito dall’Organo decentrato al CSM, ovvero abbia violato la privacy dei magi- strati, in occasione della formulazione di pareri attribuiti alla composizione togata del Consiglio Giudiziario.
X.5 - L’attività della Struttura territoriale della Scuola superiore della magistratura
È ormai opinione diffusa che le iniziative di formazione e di aggiornamento professionale, aperte ai contributi dell’Avvocatura e dell’Università, rappresentino un momento centrale di raccordo di ogni evento lato sensu culturale riguardante i magistrati e gli operatori del diritto: donde la necessità sempre più avvertita di una formazione “su misura” nella realtà distrettuale, agile e moderna, diretta a favorire la circolazione e l’analisi critica delle esperienze e delle prassi giurisprudenziali presenti nel territorio regionale, e con essa la qualità della risposta giurisdizionale.
A partire da tale consapevolezza, nelle Marche da tempo ci si è attivati per privilegiare tanto l’organizzazione di incontri di studio imperniati sull’analisi dei più significativi arresti giurisprudenziali o delle novità legislative, tanto la diffusione informatica nel distretto della giurisprudenza di legittimità e dei più significativi interventi del Massimario civile e penale.
Hanno infatti cadenza quindicinale le comunicazioni giurisprudenziali che i formatori inviano ai magistrati, allo scopo di fornire argomentazioni utili espres- samente legittimate in sentenze, pareri e quant’altro attinente all’esercizio della giurisdizione nel distretto.
Inoltre, viene seguita la buona prassi di inserire sul sito della Scuola, in modo costante e continuativo, i dati relativi ai corsi organizzati in sede decentrata, al fine di consentire a tutti i soggetti che a vario titolo si occupano di formazione (formatori decentrati di altri distretti o componenti del Direttivo), di avere una panoramica delle attività svolte sul territorio nazionale, ed eventualmente di trarre da tali iniziative spunti per l’attività futura.
È dunque importante valorizzare sempre maggiormente il ruolo e le funzioni dei Magistrati referenti per la formazione decentrata, quale luogo privilegiato del confronto e della riflessione critica intorno alla cultura della giurisdizione e dell’effi- ciente organizzazione della professione di magistrato, in termini di perfetta comple- mentarità con la formazione centrale. Anche provvedendo, per il futuro, al ripristino del necessario supporto amministrativo all’attività formativa, venuto meno nello scorso mese di giugno per la cessazione del distacco da altro Ufficio del personale a ciò destinato.
Nel periodo 2019/2020 si sono svolti i seguenti incontri, parte dei quali hanno dovuto necessariamente fare i conti con le nuove regole del confinamento e del distanziamento sociale, ma che non per questo hanno avuto minor successo, posto che non di rado hanno coinvolto, sulle piattaforme di videoconferenza, un numero maggiore di partecipanti rispetto agli incontri in presenza:
2019 - 2° semestre
SETTORE PENALE CIVILE | data | Area tematica | rivolto | N° partecipanti |
C | 5/07/2019 | LABORATORIO SUL CODICE DELLA CRISI DI IMPRESA I MODULO – IL BILANCIO D’ESERCIZIO E L’ANALISI PER INDICI | Magistrati togati ed onorari, stagisti, mot, | 90 |
P/C | 27/09/2019 | TRADIZIONE E INNOVAZIONE NEL LINGUAGGIO GIURIDICO: UN EQUILIBRIO INSTABILE | Magistrati togati ed onorari, stagisti, mot, avvocati | 102 |
C | 4 /10/ 2019 | LABORATORIO SUL CODICE DELLA CRISI DI IMPRESA II MODULO - “ANALISI DI ATTENDIBILITA’ E NEUITRALITA’ DEL BILANCIO” | Magistrati togati ed onorari, stagisti, mot, avvocati | 104 |
P | 25/10/2019 | IL CONTRASTO AI FENOMENI DI RICICLAGGIO: DALLA FASE PRE-INVESTIGATIVA ALL’APPRENSIONE DEI PATRIMONI ILLECITI. PROFILI DI SINERGIE INVESTIGATIVE TRASNAZIONALI | Magistrati togati ed onorari, stagisti, mot, avvocati e PG | 95 |
C | 8/11/2019 | LABORATORIO SULLA PROTEZIONE INTERNAZIONALE | Magistrati togati ed onorari, stagisti, mot, avvocati | 45 |
C | 6/12/2019 | LABORATORIO SUL CODICE DELLA CRISI DI IMPRESA III MODULO –LA CORRETTA VALUTAZIONE DEL BUSINESS PLAN | Magistrati togati ed onorari, stagisti, mot, avvocati |
2020- 1° e 2 ° semestre
C | 28/01/2020 | LABORATORIO SULLE TECNICHE DI REDAZIONE DELLA SENTENZA CIVILE | Magistrati onorari, stagisti | |
C | 18/02/2020 | QUESTIONI SOSTANZIALI E PROCESSUALI IN MATERIA LOCATIZIA | Magistrati onorari, stagisti | |
P | 14/05/2020 | L’UTILIZZAZIONE DI MICROSOFT TEAMS PER I COLLEGAMENTI DA REMOTO NEL PROCESSO PENALE | Magistrati togati | |
C | 30/04/2020 10/07/2020 | LABORATORIO SUL DIRITTO BANCARIO Ciclo di 6 incontri | Magistrati onorari, stagisti, mot, | |
P | 29/10/2020 | FAMIGLIE E REATI CONTRO LA FAMIGLIA: QUESTIONI CONTROVERSE IN MATERIA DI VIOLAZIONE DEGLI OBBLIGHI DI ASSISTENZA FAMILIARE E MALTRATTAMENTI | Magistrati onorari, stagisti, mot, |
Non ha potuto invece avere svolgimento, per le restrizioni dovute alla normativa emergenziale, un importante evento formativo, centrale dell’intera programmazione del 2020, costituito da un xxxxx xxxxxxxxxxxx xx xxxxxxx xxxxxxxxx xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxxx della Magistratura, che si sarebbe dovuto tenere in Ancona dal 17 al 19 giugno 2020 sul seguente argomento: “L’impugnazione del lodo arbitrale e la circolazione in Italia dei lodi stranieri: profili di diritto interno, internazionale e comparato” (Corso voluto per replicare quello dell’anno precedente, che aveva ricevuto numerosi feedback positivi, intitolato “La responsabilità per la mala gestio dell’amministratore degli istituti bancari”; che aveva visto la partecipazione in Ancona, nei giorni 26-28 giugno 2019, come discenti, oltre ai magistrati del distretto, di 50 magistrati provenienti da altri distretti, e come docenti, oltre a magistrati di grande esperienza e a professori universitari di alto profilo scientifico, il Capo della Divisione supporto rapporti con l’esterno del Servizio Rapporti istituzionali di vigilanza della Banca d’Italia).
X.6 - Il sito web della Corte di appello
Nella prospettiva di una complessiva, migliore strutturazione e fruizione dei servizi dell’ufficio, da anni è operativo il sito web della Corte di appello (www. xxxxxxxxx.xxxxxx.xx), realizzato seguendo analoghe esperienze nate in altri Distretti.
La finalità principale è quella di rendere facilmente accessibili al “pubblico” le informazioni relative all’operatività della Corte e degli uffici giudiziari del distretto, comunicando all’esterno le competenze istituzionali, l’ubicazione e l’operatività dei singoli uffici, nonché diffondendo in modo tempestivo e capillare informazioni qualificate agli utenti, al fine di favorire le modalità di contatto fra i cittadini e il servizio giustizia.
Nell’anno appena trascorso, durante l’emergenza sanitaria, il funzionamento del sito è stato particolarmente prezioso soprattutto al fine di assicurare un contatto sempre attivo con l’ “utenza qualificata” degli Avvocati, i quali sono stati messi in
condizione di conoscere tempestivamente i ruoli e lo svolgimento delle udienze, secondo le modalità di celebrazione imposte dalla pandemia (in presenza o da remoto, ovvero con trattazione scritta), e di apprendere, in tempo reale, l’esito delle stesse.
E ciò per tutte le udienze civili, penali e di lavoro.
Parimenti largo è l’utilizzo del sito per la partecipazione agli incontri di forma- zione decentrata e per le comunicazioni inerenti allo svolgimento degli stessi; come pure per diffondere i servizi procedurali informatizzati in vari settori amministrativi, per l’organizzazione e lo svolgimento dei concorsi banditi dal Ministero, del concorso per avvocato e per gli adempimenti richiesti in occasione delle competizioni elettorali.
Considerazioni conclusive
Prendo a prestito, avviandomi alla conclusione, le parole del Capo dello Stato, pronunciate nel messaggio augurale di fine anno:
“La pandemia ha accentuato limiti e ritardi del nostro Paese. Ci sono stati certamente anche errori nel fronteggiare una realtà improvvisa e sconosciuta.
Si poteva fare di più e meglio? Probabilmente sì, come sempre...
Abbiamo avuto la capacità di reagire. La società ha dovuto rallentare ma non si è fermata. Non siamo in balìa degli eventi. Ora dobbiamo preparare il futuro...
Questo è tempo di costruttori.
I prossimi mesi rappresentano un passaggio decisivo per uscire dall’emergenza e per porre le basi di una stagione nuova”.
Queste affermazioni valgono a pieno titolo anche per il mondo della giustizia, che è parte di uno scenario più complesso e per molti versi drammatico.
Dopo l’emergenza sanitaria, che ci auguriamo termini quanto prima, avremo anche un’emergenza economica e sociale, i cui effetti già sono sotto i nostri occhi, che rischia di coinvolgere gran parte della nostra popolazione con una scia inevitabile di nuovi conflitti.
Si pone per tutti, e quindi anche per noi, un problema di ricostruzione del paese. Xxxxxxxx decidere se essere parte della soluzione o essere parte del problema.
Di sicuro non possiamo cercare di evitare responsabilità, con l’illusione di rimanere estranei ai cambiamenti che interesseranno la nostra Nazione.
Si sente ripetere da molte parti che “nulla sarà più come prima”; questa affer- mazione deve divenire il manifesto del nostro impegno comune per il futuro, perché tutti abbiamo avvertito difronte allo scenario causato dalla pandemia, la misura della nostra fragilità, come persone e come collettività.
La discussione in corso in ogni ambito sociale e economico sulla necessità di cambiamento e sui mezzi necessari per poterlo affrontare, deve necessariamente riguardare anche il pianeta giustizia; dove le scelte da compiere, posto che anche il sistema giudiziario sarà destinatario delle risorse che il piano europeo di ripresa riser- verà all’Italia, riguarderanno l’indifferibile adeguamento tecnologico e organizzativo.
E infatti la principale sfida che non solo il nostro Paese, ma tutti gli operatori della giustizia dovremo affrontare è quella legata alla carenza di innovazione.
Se vogliamo fare tesoro di ciò che abbiamo sperimentato a seguito del feno- meno pandemico, dobbiamo impegnarci a trasformare l’emergenza in un’opportunità di crescita, trarre insegnamento dalle contingenze più drammatiche per farle dive- nire strumenti per il miglioramento, valorizzando per il futuro tutto ciò che è stato positivamente sperimentato e che deve essere conservato, sviluppato e potenziato.
Non è questione di rito, di procedure, ma di sistema; e, più di tutto, è neces- sario un salto culturale per pretendere quella attenzione che il mondo della giustizia attende da anni, per non esser confinati alla marginalità delle scelte del legislatore.
E’ facile oggi accusare il potere legislativo o esecutivo per gli indubbi ritardi che ci sono stati, e che ancor più si sono manifestati con l’emergenza sanitaria; non sarebbe giusto però ignorare che noi per primi - non tutti, certo, ma gran parte di noi - non abbiamo mai creduto fino in fondo alla necessità dell’innovazione, ed anzi abbiamo spesso giudicato con freddezza e indifferenza nuove idee e nuovi programmi.
Il ritardo tecnologico esistente, insomma, è anche figlio dei nostri ritardi cultu- rali; lasciamoceli una volta per tutte dietro le spalle, è giunto il momento di pensare in grande disegnando la giustizia del futuro.
Abbiamo di fronte un’occasione da non perdere per quelle riforme che attendiamo da anni, al fine di affrontare alla radice il problema di efficienza della giustizia civile e penale; o avremo la capacità di ripensare il sistema, facendo un salto di qualità o dovremo rassegnarci a convivere chissà fino a quando con le attuali inefficienze, che hanno gravi ripercussioni negative sulla società e sull’economia, e che hanno contribuito da tempo ad allontanare il nostro paese dagli standard degli altri stati europei.
La strada da percorrere - dobbiamo esserne tutti convinti – non potrà che attra- versare la condivisione dei problemi e delle soluzioni, coinvolgendo e valorizzando il contributo paritario e la complementarietà dei ruoli di tutti i soggetti implicati nell’esercizio della giurisdizione; dell’Avvocatura, innanzitutto, il cui ruolo e la cui funzione sono coessenziali alla giurisdizione, e poi del Personale amministrativo, con il gravoso impegno che assolve quotidianamente, talora in condizioni avverse, dimostrando spirito di sacrificio e senso dell’Istituzione.
In particolare, è giunto il momento non più differibile che magistratura e avvo- catura perseguano un obiettivo comune: l’affermazione del metodo del confronto come strumento più idoneo a raggiungere un risultato, l’avvio di un percorso di condivisione delle responsabilità, la crescita di una cultura comune sul piano orga- nizzativo, nel rispetto reciproco dei ruoli e delle diverse funzioni.
Dedichiamoci a questo, lavoriamo per questo, impegnamoci per questo.
“Questo è tempo di costruttori”.
Ce lo impongono la nostra funzione e il nostro dovere istituzionale, in quanto la giurisdizione è soprattutto un servizio per la collettività, ma ce lo richiedono anche le nuove generazioni, i nostri giovani, le cui speranze e richieste per il futuro devono ricevere da tutte le istituzioni, ognuna secondo le proprie competenze, risposte di concreto impegno a rendere migliore il nostro Paese.
Prepariamoci così, tutti assieme, a vivere l’era post covid: non già come un day after, ma come l’alba di un nuovo giorno.
Animati da questi proponimenti, apprestiamoci ad inaugurare l’anno giudi- ziario 2021.
Ancona, 30 gennaio 2021
Il Presidente della Corte
Xxxxx Xxxxxxx
Premessa
Intervento del Procuratore Generale Inaugurazione Anno Giudiziario 2021
– Ancona 30 gennaio 2021 –
Questa cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario si caratterizza per l’aspetto che ha costituito la principale novità determinata dalla terribile pandemia del 2020: il distanziamento fisico.
Ciò comporta una partecipazione limitata di persone presenti, l’utilizzazione di dispositivi individuali di protezione nonché una comunicazione a distanza, mediata dallo strumento informatico.
È auspicio comune un ritorno al più presto alla normalità e l’abbandono di qualsiasi condotta strettamente necessitata dalla drammatica ed ormai estenuante contingenza patologica. Eppure, come in tutte le crisi, anche in quella di origine pandemica, esistono soluzioni che, nate in un contesto emergenziale, devono essere mantenute nel regime ordinario, in quanto idonee a soddisfare esigenze di raziona- lizzazione del sistema.
Prima di esporre sinteticamente1 le considerazioni sullo stato della giustizia nel distretto marchigiano, si auspica che il nuovo anno possa confortare la popolazione della regione che più soffre, sia coloro che, colpiti dal sisma del 2016, sono ancora lontani dalle proprie abitazioni, sia tutti i parenti ed amici delle vittime del COVID-19. Come sopra accennato, tra ciò che è stato introdotto per necessità nell’attività giudiziaria, esistono innovazioni meritevoli di essere conservate e valorizzate nella fase di rinascita del sistema, dopo la fine della crisi sanitaria, ancora tragicamente in
xxxx e tutt’altro che superata nonostante l’inizio della vaccinazione di massa.
Xxxxxxxxx che non può dimenticare come la pandemia ha colpito un servizio, quello di giustizia, già di per sé cronicamente malato, per cui la ripartenza deve costi- tuire occasione di cambiamento e di proiezione verso un futuro comunque diverso dal passato, per realizzare il precetto costituzionale del giusto processo e risolvere l’endemica patologia della sua eccessiva durata.
Il progetto europeo della Next Generation, in cui si inseriscono le annunciate contribuzioni del recovery fund, comporta un’esposizione debitoria delle finanze pubbliche a cui deve necessariamente corrispondere la realizzazione di un assetto statuale in cui la giustizia, al pari della sanità e dell’istruzione, costituiscano, secondo i dettami costituzionali, i settori in cui il servizio pubblico deve funzionare, al fine di caratterizzare in senso egualitario e solidaristico la società.
Alle giovani generazioni non vanno lasciati in eredità solo debiti pubblici, ma servizi funzionanti in un ambiente salubre.
Quando si esamina l’espansione pandemica del 2020, è doveroso riconoscere come l’evoluzione graduale verso l’adozione delle misure più drastiche da parte
1 Il testo della relazione è rinvenibile nel sito della Procura Generale di Ancona all’indirizzo https:// xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xxxxxx.xx/, oltre alla rappresentazione in power point e tre appendici su statistiche giudiziarie, provvedimenti amministrativi emergenziali e principali procedimenti e processi penali del distretto.
delle autorità governative ha risentito della non univoca valutazione iniziale sulla dimensione del fenomeno che si stava manifestando. Su tale disorientamento dell’o- pinione pubblica, peraltro ampiamente comprensibile, si è innescata una produzione nazionale normativa alluvionale ed in fonti di rango diverso, per cui i dirigenti degli uffici giudiziari hanno dovuto affrontare una situazione di straordinaria difficoltà, aggravata dalla situazione di stress legata alle notizie sul diffondersi esponenziale dei casi di contagio e, purtroppo, di decessi.
Alla Procura Generale, congiuntamente alla Corte d’Appello, si è affidato, solo sino al luglio 2020, il compito di “Cabina di Coordinamento o di Regia” in sede distrettuale, con il coinvolgimento delle autorità sanitarie regionali, segnatamente dei Dipartimenti di Prevenzione per la Sorveglianza Attiva delle Aziende Sanitarie, per il tramite della Presidenza della Giunta Regionale, oltre che delle Prefetture e dei locali Consigli dell’Ordine degli avvocati. Compiti nuovi che hanno imposto decisioni flessibili, da monitorare quotidianamente alla luce dell’evoluzione del variegato quadro normativo di riferimento.
In questo scenario è stata fondamentale la circolazione in tempo reale di notizie, atti e provvedimenti ed a tal fine sono state meritoriamente attivate frequenti perio- diche video conferenze e chat di messaggistica tra vertici degli apparati amministrativi ministeriali, Presidenti di Corte e Procuratori Generali.
Organizzazione giudiziaria
Quanto premesso costituisce la prova evidente di come l‘organizzazione degli uffici giudiziari rappresenti lo snodo essenziale per il recupero di credibilità e di efficienza del sistema giudiziario.
L’organizzazione peraltro impone decisioni tendenzialmente centralizzate, a livello apicale, nazionale e regionale, dunque non affidate al solo singolo ufficio territoriale, e frutto di una concertazione non limitata esclusivamente ai dirigenti giudiziari ed amministrativi, ma che coinvolga tutti i protagonisti del sistema, a cominciare dall’Ordine degli avvocati, e richieda il parere qualificato di competenze professionali, diverse e differenti da quelle meramente giuridiche.
Il sistema giudiziario deve quindi puntare sull’organizzazione, sul coinvolgi- mento delle realtà istituzionali territoriali nonché sull’uso sapiente dell’informatica giudiziaria.
Il “modello marchigiano” che si è realizzato in questi ultimi anni, così come perfezionato nella drammatica fase epidemica, poggia sull’interlocuzione verticale e sull’interrelazione orizzontale tra uffici giudiziari, sul coinvolgimento organizzativo dell’avvocatura, sull’avvalimento delle competenze e disponibilità delle istituzioni territoriali, sulla equilibrata innovazione tecnologica.
Sono espressione di questo paradigma: la concertazione tra Presidente di Corte d’Appello e Procuratore Generale, con l’adozione di provvedimenti congiunti; la stipula di protocolli di udienza; il riconoscimento della facoltà di tribuna degli avvo- cati nel Consiglio Giudiziario; la redazione di protocolli con la Regione per stages formativi all’interno degli uffici giudiziari con tirocinanti neo-laureati; l’indicazione concertata con l’autorità sanitaria regionale di un operatore di riferimento per ogni
ufficio giudiziario2; l’indizione e lo svolgimento in tempi celeri, di concerto con la Regione, del concorso per l’assunzione di operatori giudiziari, per il cui rapido espletamento, cronologicamente il primo a livello nazionale, della procedura selettiva distrettuale hanno fornito un contributo determinante il Dirigente Amministrativo ed altre unità di personale di questa Procura Generale.
Sotto il versante dell’autorità giudiziaria requirente, va evidenziata l’interlo- cuzione tra Procuratore Generale e Procuratori del distretto, con una specifica attività di formazione ed autoformazione, che ha comportato numerosi incontri “virtuali” per fornire informazioni necessarie alla gestione comune dell’emergenza epidemiologica, oltre che sedute di aggiornamento professionale, estese a tutti i magistrati requirenti, con la presenza di esperti interdisciplinari, esterni alla regione.
Il contributo teorico medico, sia epidemiologico che infettivologo e virologo, si rileva infatti utile per meglio indirizzare l’azione penale nell’accertamento di reati in materia sanitaria, a fronte di un virus nuovo nei cui confronti, almeno inizialmente, difettavano linee guida e buone prassi sanitarie.
Del pari vanno evidenziati gli incontri in videoconferenza del Referente Informatico Distrettuale requirente coi Magrif, per il monitoraggio dello stato di attuazione dell’automazione nei singoli uffici.
Sempre in questo quadro, va segnalato il ruolo essenziale di coordinamento organizzativo e di innovazione che ha svolto la Segreteria amministrativa della Dirigenza Giudiziaria di questa Procura Generale. Tra le numerose attività, va indi- cata quella non secondaria di restyling dell’interfaccia del sito internet istituzionale, con l’inserimento di nuovi contenuti e di una accattivante veste grafica che rende più semplice e veloce la fruizione, soprattutto, delle novità normative e giurisprudenziali oltre che, più in generale, di tutti i documenti di interesse distrettuale. A corredo di questa attività si collega la trasmissione, per via telematica, da parte di questa Procura Generale con cadenza periodica del notiziario, che raccoglie tutte le notizie pubblicate sul sito. Attività tutt’altro che secondaria ma che si colloca nell’essenziale funzione di comunicazione dell’attività giudiziaria. In questo quadro va segnalato il progetto realizzato con l’Università di Macerata che ha consentito la realizzazione di un video, anch’esso rinvenibile nel sito, in cui gli studenti raccontano il ruolo e l’attività della Procura Generale di Ancona.
Il personale amministrativo rappresenta la componente fondamentale per la tenuta del sistema per cui la copertura dell’organico, con forze fresche e giovani, ne è il presupposto imprescindibile.
Nonostante le recenti assunzioni, la situazione al 30 giugno 2020, risulta fortemente critica sia in relazione alla percentuale complessiva di scopertura, pari al 25%, che in considerazione degli ulteriori numerosi pensionamenti previsti in questo anno. Le scoperture più vistose riguardano gli organici della Procura Generale e della Procura della Repubblica di Ancona, ove manca anche il Dirigente Amministrativo, alla cui reggenza si è generosamente reso disponibile il Dirigente Amministrativo di questa Procura Generale.
2 Per quanto riguarda questa Procura Generale va segnalato l’accordo stipulato con la Marina Militare che consente l’espletamento periodico, sempre su base volontaria e senza oneri per l’amministrazione giudiziaria, di test rapidi, tramite personale sanitario della Marina Militare, sul personale di magistratura ed amministrativo.
A questi due uffici il DAP del Ministero della Giustizia ha encomiabilmente fornito, in adempimento della previsione normativa di cui all’art. 29 del D. Lgs.vo n., 172 del 2019, alcune unità di personale per la trattazione degli affari in materia di esecuzione penale. Questi innesti, pur numericamente limitati, peraltro già di per sé soli rappresentano una boccata d’ossigeno per le precarie condizioni delle due Procure.
Su tali vacanze deve intervenire il Ministero della Giustizia, per precetto costi- tuzionale dell’art. 110 Cost.; ciò nonostante, ai dirigenti, amministrativi e giudiziari, non è concesso l’abbandono a pur giustificate geremiadi, ma si impone l’adozione di flessibili moduli organizzativi che realizzino gli obiettivi del buon andamento e dell’imparzialità della pubblica amministrazione.
Lavoro agile
Dopo l’esplosione della crisi in tutte le sue drammatiche conseguenze, a far data dal 4 marzo, negli uffici giudiziari si è trattato di conciliare l’obbligo imperativo di “Stare a Casa”, con la natura pubblica “essenziale” del servizio di giustizia, che deve funzionare. Per soccorrere in questa impegnativa conciliazione degli opposti, gli uffici ministeriali hanno invitato all’adozione di forme di “lavoro agile” in remoto, segnatamente di coworking, per la condivisione di spazi lavorativi, e di smartwor- king, per il lavoro a domicilio. Tali modalità di prestazione lavorativa, pur introdotte normativamente dal 2017, hanno rappresentato un aspetto del tutto innovativo.
Si è sopra ricordato il problema della carenza negli organici del personale amministrativo. Tuttavia la copertura degli stessi, doverosa, non sarebbe sufficiente se non si promuove una nuova cultura organizzativa.
Per un verso, è inaccettabile qualsiasi forma di lassismo lavorativo. In questa drammatica crisi, il lavoro pubblico è stato doverosamente tutelato sotto il profilo retributivo. Ciò comporta che mai come ora vadano evitate singole inerzie od atteg- giamenti indolenti.
Per altro verso, va organizzato il lavoro in modo da eliminare inutili ripetizioni burocratiche, per far sì che la tendenziale natura seriale della procedura amministra- tiva venga ottimizzata nei tempi per il raggiungimento dell’obiettivo e non finalizzata al rispetto meramente formalistico della prescrizione.
In questa prospettiva, il lavoro agile può costituire il modo per valorizzare il conseguimento di progetti ed obiettivi, purché rigorosamente controllati nel rispetto dei tempi e dei risultati, senza che ciò possa costituire l’occasione per introdurre forme surrettizie di telecontrollo, né che lo stesso comporti la decollettivizzazione della prestazione lavorativa o possa accentuare differenze di genere.
Indubbiamente l’attività nell’ufficio giudiziario necessita di una presenza fisica, ma ciò non toglie che, anche in futuro, sia possibile continuare a valorizzare forme effettive di smartworking, al fine di contribuire alla definizione di una nuova pubblica amministrazione, che sia in grado di utilizzare al meglio il personale, raffor- zarne le competenze e soprattutto trasformare in chiave digitale i processi interni e le relazioni con i cittadini.
L’introduzione della nuova modalità lavorativa è stata improvvisa, dettata dall’emergenza del periodo, e carente del necessario supporto tecnologico, in quanto la banda telematica non è veloce e l’applicazione in remoto degli applicativi mini-
steriali è fortemente limitata da ragioni di sicurezza, per cui deve obbligatoriamente essere accompagnata da riforme strutturali. Tuttavia, il lavoro agile consente una maggiore autonomia, responsabilizzazione e concentrazione della prestazione lavo- rativa, idonea a trasformare modelli sia lavorativi, con il tendenziale superamento del controllo orario e dell’abolizione dello straordinario, sia di vita, individuali e collettivi, quali la riduzione del traffico dovuto alla mobilità lavorativa.
Magistratura
Un nuovo scenario si presenta allo sguardo della magistratura. La crisi pande- mica ha accentuato le diseguaglianze economiche e sociali ed ulteriormente inciso su un sistema giudiziario asfittico.
In questo momento storico la magistratura, nei rigorosi limiti delle sue attribu- zioni e competenze, al pari degli altri organi statali deve adempiere al suo compito di rendere effettivo il principio di eguaglianza.
La sfida consiste nella capacità di diffondere una giurisprudenza costituzio- nalmente orientata, volta all’affermazione dei principi di solidarietà ed uguaglianza sostanziale ed una organizzazione giudiziaria in cui il principio di indipendenza ed autonomia della magistratura non sia mai espressione di privilegi corporativi ma funga da strumento per l’affermazione del valore di uguaglianza.
Per questo si deve perseguire la tendenziale prevedibilità delle decisioni giudi- ziarie, senza che ciò comporti il rischio di riesumare il fallace dogma della certezza del diritto.
Si deve garantire la democraticità all’interno degli uffici giudiziari con il rifiuto di qualsiasi logica “gerarchica”, purché nel contempo se ne assicuri la funzionalità, in un delicato equilibrio tra la dimensione organizzativa, necessariamente accentrata, e la pronuncia giudiziale, che per sua natura costituzionale rifugge da autoritarie imposizioni. Il ruolo servente dei magistrati dirigenti degli uffici li deve caratteriz- zare quali veri e propri protagonisti dell’innovazione giudiziaria e della formazione professionale, capaci di coinvolgere i colleghi dello stesso ufficio. Questi ultimi, per loro conto, devono rispettare gli schemi organizzativi in modo che il principio costi- tuzionale dell’autonomia ed indipendenza valga a tutela dei condizionamenti esterni ed interni alla funzione, ma non possa venir strumentalmente usato quale comodo usbergo dietro il quale nascondere forme di individualismo giudiziario.
Qualsiasi decisione organizzativa impone il confronto con l’avvocatura, in modo che sulle differenze, inevitabili, non si erigano muri ma si costruiscono ponti per un percorso comune.
La complessa ed articolata organizzazione giudiziaria necessita della rigorosa osservanza dei tempi procedurali da parte del CSM e dei Consigli Giudiziari.
Compiti gravosi da adempiere nella fase storica in cui la magistratura italiana vive la crisi più acuta di credibilità e di autorevolezza, di cui le dimissioni reiterate nell’arco dell’ultimo anno e mezzo di diversi consiglieri del CSM ne sono allo stesso tempo l’emblema e la conseguenza.
L’insipienza professionale e deontologica, l’arroccamento difensivo, la caduta etica e la cinica rassegnazione alle quotidiane mestizie sarebbero da parte dei magi- strati la peggiore risposta a questa crisi, che per la tenuta democratica dello Stato è esiziale al pari di quella sanitaria, seppure quest’ultima sia naturalmente ben più
tragica e drammatica. Mai come in questo momento occorre evitare di concentrare l’attenzione e la considerazione esclusivamente per i problemi di categoria.
Compito di un dirigente giudiziario, pur in presenza di risorse inadeguate da parte del Ministero della giustizia che costituzionalmente ne sarebbe onerato, consiste nel saper comunicare l’attività dell’ufficio, organizzare e reperire le risorse umane e materiali, garantire il benessere fisico ed organizzativo, attraverso l’utilizzo di buone prassi, protocolli, convenzioni e strumenti informatici.
Nel giudizio di conferma e valutazione quadriennale dei dirigenti giudi- ziari deve tenersi conto della capacità comunicativa e relazionale, interna ed esterna all’ufficio; della capacità di trovare una soluzione ai molteplici ed impegnativi problemi connessi alla gestione organizzativa; dell’armonia e della cura nella crescita professionale dei colleghi; della correttezza e dell’equilibrio nei rapporti con gli altri uffici, con l’avvocatura e con gli altri interlocutori istituzionali; della rendicontazione sociale dell’attività gestionale nonché dell’aggiornamento e della fruibilità da parte dell’utenza del sito internet dell’ufficio.
Il Consiglio Giudiziario anconetano non si è quindi sottratto, né intende abdicare nel futuro, all’onere di verificare con puntuale precisone il rispetto da parte dei dirigenti giudiziari dei loro compiti, così come quello di valutare con il dovuto rigore la professionalità dei magistrati del distretto. Proprio nella direzione di massima trasparenza su tali valutazioni, questo Procuratore Generale ha fattivamente contri- buito all’introduzione della facoltà di tribuna per la componente laica del Consiglio Giudiziario marchigiano.
Segnali incoraggianti provengono nel settore informatico, strumento essen- ziale per il buon andamento dell’amministrazione e per la riduzione dei tempi processuali. Sul punto va encomiata l’attività di formazione e costante monitoraggio del Rid requirente.
Per loro conto, le Procure del distretto hanno colto la necessità imposta dalla pandemia per una pregevole azione di digitalizzazione dell’attività giudiziaria. Nella speranza che il legislatore imbocchi con determinazione la scelta della dematerializzazione del fascicolo processuale e che i vertici ministeriali soddisfino l’esigenza di una interazione e comunicazione tra gli attuali registri informatici e programmi di digitalizzazione, sin d’ora le Procure del distretto hanno con determi- nazione imboccato la via del Processo Penale Telematico, con evidenti benefici sulla riduzione dei tempi processuali. Si pensi alla velocizzazione dei tempi di iscrizione delle notizie di reato, alla possibilità per l’utenza di ottenere copia in formato digitale degli atti dei fascicoli per i quali è stato emesso l’avviso di cui all’art. 415 bis c.p.p., alla possibilità finalmente introdotta nella normativa, del pagamento telematico dei diritti di segreteria.
Per quanto riguarda il Processo Civile Telematico sono ormai avviati i sistemi
che ne consentono la fruizione anche all’ufficio requirente di secondo grado.
Naturalmente permangono criticità sia nella comunicazione orizzontale, in quanto non sempre funziona l’indispensabile raccordo di trasmissione analogica degli atti tra gli uffici requirenti e quelli giudicanti, sia sui programmi applicativi informatici, a causa dell’assenza di uno scadenzario completo sulla Consolle dei Magistrati o per la mancata attivazione di un report per la gestione delle comunica- zioni trasmesse e ricevute, sia sulle infrastrutture, a causa dei rallentamenti e delle
sospensioni, a volte per intere giornate, degli applicativi ministeriali, tali da generare notevoli ritardi nella lavorazione degli atti.
Rimane soprattutto il nodo dell’assistenza tecnico informatica agli uffici giudi- ziari. Sul punto si può rimandare a quanto esposto da questo Procuratore Generale nel suo intervento in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del 2018, in tema di introduzione dell’informatica nel sistema giudiziario. Purtroppo, sotto questo profilo, quelle osservazioni critiche rimangono ancora valide.
Attività giudiziaria
L’emergenza sanitaria ha inciso sulla tradizionale attività giudiziaria per cui i dati statistici, nonché molti altri aspetti dell’attività degli uffici requirenti del distretto, hanno risentito del quadro sanitario che ha interessato buona parte del primo semestre del 2020.
Gli effetti del rallentamento si mostrano peraltro non tanto nell’attività di indagine, quanto piuttosto in quella dibattimentale poiché l’esigenza di evitare forme di assembramento, oggettivamente cagionate dalla pubblica celebrazione del dibattimento, urta inevitabilmente con l’efficienza del sistema. Per la soluzione di questa apparente antinomia, con encomiabile uniformità tutti gli uffici requirenti del distretto hanno offerto la piena disponibilità per la doverosa concertazione con gli organi giudicanti e con l’avvocatura al fine di individuare soluzioni condivise.
In ogni caso, la paralisi più o meno estesa della celebrazione dei dibattimenti, soprattutto in primo grado, non potrà non produrre come conseguenza il rischio di una dilatazione dei tempi di trattazione con l’ulteriore effetto di un aumento delle pronunzie, soprattutto in appello, delle dichiarazioni di prescrizione dei reati.
Al riguardo appare urgente la definitiva conclusione dei lavori della Conferenza distrettuale che, ormai da tempo, sta elaborando dei criteri di priorità nella trattazione degli affari da valere in ambito regionale. L’esigenza è tanto più impellente anche in considerazione dell’aumento, già verificatosi nell’anno in esame, delle declaratorie di prescrizione nelle decisioni della locale Corte d’Appello. Sul punto non appare improprio il recente passaggio motivazionale della giurisprudenza costituzionale3 che, chiamata a pronunciarsi in tema di legittimità costituzionale su questioni che, se accolte, avrebbero portato alla declaratoria di estinzione del processo per soprav- venuta prescrizione, ha rilevato come “non può non notarsi la eccessiva durata di giudizi che già solo in primo grado, ancora in corso, hanno quasi esaurito il tempo massimo di prescrizione dei reati”. La durata del procedimento penale e dell’even- tuale processo non può mai essere valutata per singoli gradi, ma va unitariamente considerata nel suo sviluppo, dal momento dell’iscrizione, a quello della formulazione dell’imputazione, in caso di mancata archiviazione, sino al passaggio in giudicato della decisione.
Il tema della prescrizione, nei suoi profili generali, è stato già affrontato da questo Procuratore Generale in occasione dell’intervento inaugurale dell’anno scorso ed a quelle riflessioni si può rinviare.
In questa sede va peraltro rappresentato il dato positivo dell’avvenuta celebra- zione e definizione dei processi di merito per due fatti di notevole allarme sociale e
3 Corte Cost. 23 dicembre 2020 n.278
con risonanza internazionale, avvenuti in Macerata tra la fine del gennaio e l’inizio del febbraio del 2018, relativi all’uccisione di una giovane diciannovenne ed ad una raid ritorsivo di qualche giorno successivo nelle strade del centro della cittadina marchigiana. In primo grado si è anche definita, parzialmente, la vicenda relativa ai tragici fatti dell’8 dicembre 2018, con la morte in una discoteca di Corinaldo di sei persone tra cui cinque minorenni.
Nella sola fase emergenziale si sono normativamente introdotte forme di cele- brazione in remoto del processo penale. Ad oggi si può ritenere patrimonio comune il principio secondo cui il dibattimento in primo grado deve svolgersi essenzialmente in presenza, così come appare sempre e comunque doverosa la partecipazione fisica dell’organo giudicante, monocratico e collegiale, in qualsiasi grado di merito del processo penale. Appare invece opportuno che si possano normativamente prevedere ipotesi in cui, o col necessario consenso delle parti o anche in casi specifici con la sola statuizione del giudice, sia consentita l’assunzione a distanza di prove testimoniali, ad esempio nella rinnovazione dibattimentale in appello o nei processi di revisione, oltre che la partecipazione in remoto delle parti. La flessibilità in materia, frutto di esperienza concrete quali quella innanzi al Tribunale di Sorveglianza di Ancona, potrebbe soddisfare esigenze di celerità nella trattazione dei processi, senza intaccare le garanzie di immediatezza, concentrazione ed oralità del processo penale.
Il giusto processo deve assicurare la ragionevole durata e, contestualmente, la
sottoposizione all’incriminazione solo di coloro che con alta probabilità ne verranno dichiarati all’esito colpevoli. Se è assolutamente fisiologico che possano coesistere diverse valutazioni sullo stesso fatto, con decisioni quindi contrastanti e proprio a tal fine è previsto l’istituto dell’appello, tuttavia non può destare preoccupazione l’alto numero percentuale di assoluzioni, nel merito, al termine dei giudizi, con partico- lare riferimento ai monocratici di primo grado. Sul punto, a prescindere dall’esame dei singoli casi ed impregiudicata ogni valutazione sulla correttezza o meno della decisione di primo grado, appare doverosa l’interrelazione tra gli uffici requirenti e giudicanti di primo grado al fine di verificare la tenuta in dibattimento di fattispecie incriminatrici, nell’ottica sopra segnalata della prevedibilità dell’azione penale oltre che del doveroso ossequio al principio di uniformità dell’esercizio dell’azione penale. Tale precetto appare ancor più stringente all’esito della novella legislativa contenuta nell’art. 1, comma 1015 della legge n. 178 del 2020 che riconosce il rimborso delle spese legali per l’imputato assolto, con sentenza irrevocabile nel processo penale, perché il fatto non sussiste, per non aver commesso il fatto, perché il fatto non costi- tuisce reato o non è previsto dalla legge come reato.
Sul versante degli strumenti di accertamento dei reati, nell’anno in esame è
stata attuata la riforma delle intercettazioni, che ha visto l’adozione di apposite linee guida da parte delle Procure del distretto, oltre alla stipula di protocolli di intesa con il rispettivo Tribunale per l’operatività del sistema e la trasmissione telematica degli atti. In argomento va ribadito che lo strumento della captazione di conversazioni anche attraverso forme sofisticate ed estremamente invasive sulla libertà personale appare essenziale per l’accertamento dei reati di maggiore gravità. Tuttavia, ciò che appare indispensabile per svelare condotte criminali in contesti caratterizzati da atteggiamenti omertosi deve rimanere confinato all’interno del processo penale, senza indebite divulgazioni di singole conversazioni, in quanto ciò che è parcellizzato e che viene
discrezionalmente interpretato alla luce del complesso dell’attività investigativa, non può essere singolarmente rappresentato nell’inevitabile limitata sintesi e selezione mediatica, se non a costo di un’indebita violazione della libertà individuale.
Criminalità
Tra le riforme più significative in vigore nel periodo di riferimento va segnalata la legge 19 luglio 2019, n. 69, conosciuta come “Codice Rosso”, che è stata pronta- mente applicata dalle Procure del distretto con l’emanazione di apposite linee guida. Sul tema della violenza di genere non deve mai calare l’attenzione investigativa e per questo ci si auspica che il dato dell’aumento delle denunce da parte delle donne possa essere letto in termini non meramente negativi, solo come espansione del fenomeno criminale, ma anche quale dato sintomatico della maggiore capacità degli operatori del sistema, non solo quindi dell’autorità giudiziaria, di far emergere un fenomeno, troppo spesso sommerso all’interno delle mura domestiche o di relazioni sentimentali ed affettive.
L’obbligo di “stare a casa” dettato dall’emergenza sanitaria ha indirettamente cagionato la diminuzione dei reati contro il patrimonio e, in particolare, dei furti, dove si registra una diminuzione del -24%. In forte diminuzione anche il dato relativo ai furti in abitazione (-37%), proprio a seguito della limitazione della mobilità delle persone e della coatta permanenza domiciliare.
Se è diminuita, per analoghe ragioni, la criminalità collegata allo “spaccio da strada” di sostanze stupefacenti, rimane preoccupante il numero di reati collegati al traffico di queste ultime. Parimenti, non può tranquillizzare il dato tendenzialmente stabile dei reati di omicidio colposo e di lesioni colpose commessi con violazione delle norme in materia di circolazione stradale, in quanto anch’esso risente della ridotta mobilità conseguente alla crisi sanitaria.
Merita attenzione l’aumento, preoccupante ed in analoga tendenza con gli anni precedenti, dei reati legati alla prevenzione degli infortuni sul lavoro: i reati di omicidio colposo per infortuni sul lavoro sono passati da 8 a 19 (+ 138%), mentre quelli per lesioni colpose sono aumentati del 13%. L‘opinione pubblica deve sensi- bilizzarsi su questo tema, di cui poco si parla se non in occasione di alcuni gravi incidenti.
Per altro verso, appare inquietante la situazione della criminalità minorile, espressione di un disagio che da anni investe la regione e proprio per questo l’orga- nico dei magistrati della Procura dei Minorenni del Tribunale di Ancona andrebbe aumentato, così come anche auspicato dal CSM nel corso degli ultimi anni. Risse, consumo e spaccio di sostanze stupefacenti, reati contro la persona con autori mino- renni sono segnali di una società malata che deve trovare al più presto degli anticorpi sociali e culturali, ancor prima che repressivi. In tema di criminalità minorile, va segnalato che questo Procuratore Generale in occasione del suo intervento del 2018 aveva ricordato come le Marche sono la regione dove si registra uno dei tassi più alti di nuovi utenti delle strutture assistenziali e tra questi ultimi, come reiteratamente denunciato dagli operatori del settore, preoccupa la percentuale di soggetti minorenni. Non ci si stancherà mai di sottolineare i pericoli connessi alla criminalità organizzata nella regione, nei cui confronti l’autorità inquirente deve prestare la massima attenzione. Ai pericoli rappresentati dall’infiltrazione della criminalità
organizzata nelle attività di ricostruzione ancora in atto dopo l’evento sismico del 2016, già oggetto di specifiche trattazioni negli ultimi tre anni ed alle quali si rinvia, si aggiungono quelli connessi alla terribile crisi economica determinata dalla situa- zione sanitaria.
L’economia marchigiana poggia su un’elevata propensione al risparmio, così come evidenziato nella periodica relazione della Banca d’Italia. Sin da subito, si è cercato di coinvolgere, di concerto con le Prefetture e gli organismi di categoria, gli istituti bancari a prestare particolare cura nell’erogazione dei finanziamenti, al fine di valutare la “rischiosità” dell’erogazione del mutuo, nel rigoroso rispetto degli obblighi di segnalazione delle operazioni sospette. L’attenzione va prestata indubbiamente nei confronti dei “clienti nuovi”, in quanto anche il rigetto della loro richiesta di finanziamento potrebbe rappresentare un segnale di allerta per l’autorità giudiziaria, posto che l’esito negativo dell’adeguata verifica potrebbe essere il segnale della presenza di una consorteria criminale, che si sta radicando sul territorio.
Non minore attenzione va rivolta peraltro ai clienti “vecchi”, in quanto dietro la formale rappresentazione societaria potrebbero verificarsi dei mutamenti del capitale sociale, con l’ingresso di soci portatori di beni di provenienza criminosa, anche ad opera di appartenenti ad associazioni della criminalità organizzata. Sotto questo profilo è essenziale che gli istituti di credito segnalino immediatamente le circostanze di rilevanza penale, anche per non incorrere a fattispecie di mendacio bancario. Di particolare rilievo si è rivelato il contributo, nelle forme istituzionalmente ortodosse, della Camera di Commercio e della Agenzie delle Entrate nell’opera di sensibilizzazione per acquisire informazioni sui cambiamenti degli assetti societari, così come di pronta raccolta delle segnalazioni dei “professionisti”, segnatamente avvocati, notai e commercialisti, sui quali anche grava l’obbligo di effettuare le segnalazioni di operazioni sospette.
In generale sembra notarsi una meritoria maggiore propensione delle Procure
del distretto ad utilizzare gli strumenti di aggressione ai patrimoni illeciti, tramite sequestri, confische e misure di prevenzione patrimoniale
Anche nell’anno in esame non vengono segnalati fenomeni di insediamento e radicamento sul territorio di consorterie genericamente classificabili come mafiose. Tuttavia questo Procuratore Generale evidenzia come la Regione Marche rappresenti un territorio ideale, proprio per la sua immagine di “zona franca”, per l’effettuazione di operazioni di riciclaggio e reimpiego di proventi derivanti da attività delittuosa, oltre che per lo svolgimento di attività di prestazione di servizi illeciti, da parte di professionisti nel territorio comunque collegati ad associazioni mafiose, così come ulteriormente desumibile dall’operazione della Procura Distrettuale di Ancona che nel mese di febbraio 2020 ha eseguito misure cautelari personali nei confronti di tre professionisti marchigiani e di un imprenditore calabrese, ritenuto elemento di spicco di una cosca ‘ndranghestista, per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio con l’aggravante mafiosa. Contestualmente, si è data esecuzione al sequestro preventivo di alcuni beni immobili ubicati in territorio marchigiano per un valore complessivo di 1.500.000,00 di euro.
Resta parimenti preoccupante la criminalità collegata alla presenza in regione di
numerosi collaboratori di giustizia, soprattutto in caso di cessazione del programma di collaborazione, mentre prosegue indefessa l’indagine penale per l’accertamento
degli autori dell’omicidio del Natale del 2018 ai danni di un collaboratore di giustizia residente a Pesaro.
Per quel che concerne la c.d. criminalità etnica, anche se sul punto non vengono segnalate associazioni qualificabili come espressive di mafie etniche, tuttavia nella regione Marche proseguono nella loro attività delinquenziale gruppi criminali di matrice etnica che occupano stabilmente settori legati al traffico di stupefacenti, a reati contro il patrimonio, allo sfruttamento della prostituzione.
A tale ultimo riguardo vanno citate due indagini, di una limitrofa Procura distrettuale, che nel primo semestre del 2020 hanno portato all’applicazione di misure cautelari personali nei confronti di soggetti residenti nel territorio marchigiano per reati di associazione mafiosa da parte di cittadini nigeriani. Il metodo intimidatorio, l’organizzazione gerarchica, l’affiliazione dei membri e la pratica violenta oltre che gli strumenti di finanza internazionale adottati per il riciclaggio del denaro, così come evidenziati nelle indagini appena segnalate, devono costituire motivo di riflessione e stimolo per una azione investigativa tesa all’eventuale scoperta di analoghe asso- ciazioni, se esistenti, nel territorio marchigiano.
Considerazioni finali
L’anno che si è concluso ha messo a dura prova la tenuta fisica ed emotiva dei magistrati, togati ed onorari, del personale amministrativo e di polizia giudiziaria del distretto ed a loro va un sincero ringraziamento per la dedizione lavorativa. Così come un plauso va rivolto alle forze dell’ordine che hanno dovuto svolgere il loro compito in una situazione assolutamente imprevista e dalle insidie occulte.
In particolare, va segnalata l’attività della magistratura onoraria che ha svolto un compito essenziale per la celebrazione dei processi monocratici di primo grado, anche in momenti di assoluta emergenza sanitaria.
Un ringraziamento sentito nei confronti del personale amministrativo e dei colleghi della Procura Generale, con un affettuoso augurio al xxxx. Xxxxxxx Xxxxxx che nel 2019 ha cessato dall’Ordine Giudiziario.
La crisi pandemica ha acuito le carenze degli uffici giudiziari meno organizzati e reso evidente la necessità di soluzioni organizzative flessibili, frutto di un lavoro di squadra. Va ribadito in sede di consuntivo l’assoluto rilievo dei numerosi provvedi- menti adottati da tutti gli uffici requirenti, sia da soli che congiuntamente ai correlati uffici giudicanti, dei protocolli organizzativi con l’avvocatura, dell’interlocuzione con l’autorità sanitaria territorialmente competente, della digitalizzazione degli atti processuali e dell’automazione delle procedure.
La crisi epidemica ha messo a rischio questa stessa cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. La sua celebrazione, pur con le forme imposte dall’emergenza, rappresenta sempre e comunque l’occasione per riflettere insieme sul senso del lavoro giudiziario nel distretto.
Negli interventi di questi ultimi anni si è concentrata l’attenzione su alcuni profili che sembrano costituire un patrimonio ormai comune della magistratura marchigiana. A cominciare dall’uso di un linguaggio giuridico adeguato ed idoneo alla materia trattata, che eviti ogni orpello inutilmente retorico, rispettoso dei soggetti coinvolti nelle vicende processuali. In argomento, la locale Struttura Territoriale della Scuola di Formazione ha opportunamente organizzato nel settembre 2019 un
seminario dallo stimolante titolo “Tradizione e innovazione nel linguaggio giuridico: un equilibrio instabile”.
In occasione dell’intervento dell’anno scorso si sono espresse delle conside- razioni sullo scopo della pena e del processo penale, sulla tutela della vittima in una dimensione di giustizia riparativa, nonché sulla funzione rieducativa della sanzione. In quella direzione la Corte d’Appello, il Tribunale di Sorveglianza e la Procura Generale unitamente al Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria dell’Xxxxxx Xxxxxxx e Marche ed al Garante Regionale dei diritti della Persona della Regione Marche si sono attivati per la stipula di un protocollo, sottoscritto lo scorso 20 novembre 2020, finalizzato al reinserimento sociale dei detenuti attraverso attività di pubblica utilità nell’ambito degli uffici giudiziari.
In quella sede inaugurale, nessuno paventava la diffusione planetaria del virus. Il successivo decorso dell’epidemia, quella “malattia a tendenza sociale e assolu- tamente sgombra da pregiudizi”, secondo la sarcastica definizione del “Dizionario del diavolo” di Xxxxxxx Xxxxxx, ha costretto l’umanità ad una clausura sociale a cui non era da tempo abituata e che fa ancor più apprezzare l’insegnamento di Xxxxx Xxxxxxxxxxx secondo cui “la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”.
Appare evidente che la cura collettiva non può essere un perenne gesto immu- nologico di chiusura dal sociale, ma la guarigione impone l’ideazione di un nuovo senso di comunità, che superi il concetto di sangue e territorio per fondarsi sui valori della solidarietà e dell’uguaglianza. Come segnalato da Xxxxxxx Xxxxxxxx “forse mai come oggi nel corso di tutta la storia, assistiamo ad una crescita abnorme dell’esi- genza immunitaria. Essa è diventata il perno intorno al quale ruota tutta la nostra esperienza reale e simbolica, il punto d’incrocio di tutti i linguaggi – biologici, giuri- dici, politici, economici. Riguarda insieme il corpo individuale e il corpo collettivo, il corpo sociale e il corpo informatico, tutti in difesa contro i virus di vario genere che li attaccano o sembrano attaccarli. In questo modo l’equilibrio tra communitas e immunitas sembra spezzarsi a favore di quest’ultima”.
Al diritto compete la funzione di armonizzare il passaggio collettivo da una mutazione forzata, coattivamente imposta dalla pandemia, ad una trasformazione condivisa, in cui ai diritti individuali della persona corrispondano i doveri di solida- rietà e di contribuzione al progresso materiale e spirituale della società.
Con l’augurio finale che il prossimo anno si possa tornare ad una cerimonia in presenza.
Chiedo che venga dichiarato aperto nel distretto delle Marche il nuovo anno giudiziario 2021.
Ancona, 30 gennaio 2021
Il Procuratore Generale
Xxxxxx Xxxxxxx
APPENDICE STATISTICA
a cura del Funzionario Statistico dott. Xxxxxxxxxx Xxx
Introduzione
I dati sono tratti dalle statistiche periodiche trasmesse dagli uffici al Ministero della Giustizia e, ove non diversamente segnalato, sono riferiti al periodo 01/07/2019-30/06/2020 (Anno giudiziario 2019/2020).
In ambito Penale e per i Giudici di pace i dati sono forniti alla Direzione Generale di Statistica e Analisi Organizzativa direttamente dagli uffici mediate modelli di rilevazione trimestrali o semestrali previsti nell’ ambito del piano statistico nazionale predisposto dal SISTAN
Per la restante parte del Civile i dati sono riferiti all’estrazione diretta dai registri informatizzati fornita dalla DGSTAT per le materie comprese nei regisri “SICID” (Contenzioso Civile, Lavoro, Volontaria Giurisdizione) e “SIECIC” (Esecuzioni e procedure Concorsuali/fallimentare).
CIVILE | |
Tav. 1.1 A | Movimento dei Procedimenti Civili e variazioni rispetto al periodo precedente - Tribunali e Corte di Appello |
Tav. 1.1 B | Movimento dei Procedimenti Civili e variazioni rispetto al periodo precedente - Giudici di Pace |
Tav. 1.1 C | Dettaglio materie escluse dal Movimento dei Procedimenti dei Tribunali |
Tav. 1.2 A | Corte di Appello - Movimento dei Procedimenti Civili, disaggregato per materia |
Tav. 1.2 B | Tribunali Ordinari - Movimento dei Procedimenti Civili, disaggregato per materia |
Tav. 1.3 A | dettaglio particolari materie di Xxxxx xx Xxxxxxx |
Xxx. 0.0 X | dettaglio particolari materie dei tribunali ordinari |
Tav. 1.3 C | dettaglio esecuzioni e procedure concorsuali dei tribunali ordinari |
Tav. 1.3 D | dettaglio particolari materie dei Giudici di Pace |
Tav. 1.4 | Procedimenti pendenti al 30 giugno 2016 per anno di iscrizione in Corte di Appello |
Tav. 1.5 | Procedimenti pendenti al 30 giugno 2016 per anno di iscrizione in Tribunale |
Tav. 1.5 bis | Procedimenti pendenti al 30 giugno 2016 (SIECIC) per anno di iscri- zione in Tribunale |
Tav. 1.6 | Tribunale per i minorenni: procedimenti civili iscritti, definiti e pendenti a fine periodo. Confronto con l’anno precedente |
PENALE | |
Tav. 2.1 | Procedimenti penali iscritti, definiti e pendenti a fine periodo, Confronto con l’anno precedente e variazioni percentuali |
Tav. 2.2 | Movimento dei procedimenti penali nei Tribunali del Distretto di Corte di Appello |
Tav. 2.3 | Movimento dei procedimenti penali con autore noto nelle Procure del Distretto di Corte di Appello. Dettaglio sedi |
Tav. 2.3 bis | Procedimenti penali iscritti in Procura suddivisi in base al numero di indagati |
Tav 2.4 | Movimento dei procedimenti penali nelle Uffici del Giudice di Pace |
Tav. 2.5 | Procedimenti penali definiti per PRESCRIZIONE in Tribunale, valori perecntuali |
Tav. 2.5 bis | Procedimenti penali definiti per PRESCRIZIONE in Tribunale, valori assoluti |
Tav. 2.5 ter | Procedimenti penali definiti per PRESCRIZIONE in Corte di Appello e valori percentuali |
Tav. 2.6 | Procedimenti penali definiti con sentenza di merito distinti per rito nei Tribunali ordinari - Rito monocratico |
Tav. 2.6bis | Procedimenti penali definiti con sentenza di merito distinti per rito nei Tribunali ordinari - Rito collegiale |
Tav. 2.7 | Procedimenti contro noti definiti presso l’Ufficio GIP/GUP per prin- cipali modalità di definizione |
Tav. 2.8 | Procedimenti contro noti definiti presso la Procura della Repubblica per modalità di definizione |
Tav. 2.9 | Procedimenti penali definiti per circondario, tipo rito e classe di durata nei Tribunali ordinari e Corte di Appello - rito collegiale |
Tav. 2.10 | Procedimenti penali definiti per circondario, tipo rito e classe di durata nei Tribunali ordinari - rito monocratico |
Tav. 2.11 | Procedimenti penali definiti per circondario e classe di durata nei Tribunali ordinari - Sezione GIP GUP |
Tav. 2.12 | Procedimenti penali definiti per circondario e classe di durata nelle Procure ordinarie |
Tav. 2.13 | Procedimenti penali pendenti al 31/12/2014. Sedi rispondenti |
Tav. 2.14 | Intecettazioni disposte dalle Procure del distretto, per tipologia |
Tav. 2.15 | Procedimenti di revisione delle misure cautelari personali iscritti, definiti e pendenti a fine periodo, Confronto con l’anno precedente e variazioni percentuali |
Tav. 2 . 1 5 bis | Procedimenti di revisione delle misure cautelari personali, per esito |
Tav. 2.16 | Procedimenti di revisione delle misure cautelari personali iscritti, definiti e pendenti a fine periodo, dettaglio definzioni per esito |
Tav. 2.17 | Tribunale e Uffici di sorveglianza Procedimenti iscritti, definiti e pendenti a fine periodo |
Ricorsi per Cassazione | |
Tavv 3.1 | 3.1 Ricorsi in Cassazione e relativi esiti - Penale |
Tavv 3.2 | 3.2 Ricorsi in Cassazione e relativi esiti - Civile |
84
Tav 1.1 A Movimento dei Procedimenti Civili e variazioni rispetto al periodo precedente 1/3
Ufficio | Ruolo+ | Anno Giudiziario 2019/2020 | Variazione % rispetto all’anno precedente | |||||
Pendenti Inizio | Sopravvenuti | Definiti | Pendenti Fine | Sopravvenuti | Definiti | Pendenti Fine | ||
Corte d’Appello di Ancona | Affari Civili Contenziosi | 5.776 | 1.510 | 1.901 | 5.385 | -22% | -47% | -7% |
Lavoro e Previdenza | 476 | 421 | 436 | 461 | -18% | -27% | -3% | |
Volontaria Giurisdizione | 385 | 853 | 778 | 460 | -4% | -3% | 19% | |
totale | 6637 | 2.784 | 3.115 | 6.306 | -16% | -37% | -5% | |
Tribunale per i minorenni di Ancona | Adozione nazionale | 749 | 223 | 258 | 714 | 0% | 3% | -5% |
Adozione internazionale | 151 | 75 | 93 | 133 | -23% | -13% | -12% | |
Volontaria giurisdizione | 2.032 | 1210 | 951 | 2291 | 5% | -11% | 13% | |
Procedimenti contenziosi | 75 | 22 | 22 | 75 | 16% | 47% | 0% | |
totale | 3007 | 1530 | 1324 | 3213 | 3% | -8% | 7% | |
Tribunale Ordinario di Ancona | Affari Civili Contenziosi | 6180 | 4.174 | 4.217 | 6.137 | -20% | -23% | -1% |
Lavoro e Previdenza | 545 | 1.259 | 1.231 | 573 | -18% | -25% | 5% | |
Proc. Speciali Sommari | 570 | 2.733 | 2.738 | 565 | -7% | -8% | -1% | |
Volontaria Giurisdizione | 844 | 2.710 | 2.769 | 785 | -3% | -5% | -7% | |
Esecuzioni Immobiliari | 3.037 | 415 | 752 | 2.700 | 0% | 0% | -11% | |
Esecuzioni Mobiliari | 512 | 2.125 | 2.167 | 470 | 0% | 0% | -8% | |
Procedure concorsuali | 465 | 392 | 392 | 465 | 0% | 0% | 0% | |
totale | 12.153 | 13.808 | 14.266 | 11.695 | -10% | -12% | -4% | |
Tribunale Ordinario Ascoli Xxxxxx | Affari Civili Contenziosi | 2733 | 1.247 | 1.617 | 2.363 | -18% | -1% | -14% |
Lavoro e Previdenza | 647 | 616 | 585 | 678 | -2% | -31% | 5% | |
Proc. Speciali Sommari | 119 | 924 | 909 | 134 | -21% | -25% | 13% | |
Volontaria Giurisdizione | 94 | 816 | 800 | 110 | -19% | -21% | 17% | |
Esecuzioni Immobiliari | 844 | 188 | 286 | 746 | 0% | 0% | -12% | |
Esecuzioni Mobiliari | 000 | 000 | 000 | 329 | 0% | 0% | -22% | |
Procedure concorsuali | 000 | 000 | 000 | 193 | 0% | 0% | 0% | |
totale | 5.054 | 4.745 | 5.246 | 4.553 | -13% | -13% | -10% |
85
Tav 1.1 A Movimento dei Procedimenti Civili e variazioni rispetto al periodo precedente 2/3
Ufficio | Ruolo+ | Anno Giudiziario 2019/2020 | Variazione % rispetto all’anno precedente | |||||
Pendenti Inizio | Sopravvenuti | Definiti | Pendenti Fine | Sopravvenuti | Definiti | Pendenti Fine | ||
Tribunale Ordinario di Fermo | Affari Civili Contenziosi | 2743 | 1.096 | 1.145 | 2.694 | -13% | -21% | -2% |
Lavoro e Previdenza | 358 | 538 | 624 | 272 | -7% | 31% | -24% | |
Proc. Speciali Sommari | 243 | 1.115 | 1.111 | 247 | -16% | -16% | 2% | |
Volontaria Giurisdizione | 287 | 888 | 902 | 273 | -5% | 3% | -5% | |
Esecuzioni Immobiliari | 1.767 | 214 | 170 | 1.811 | 0% | 0% | 2% | |
Esecuzioni Mobiliari | 178 | 975 | 950 | 203 | 0% | 0% | 14% | |
Procedure concorsuali | 183 | 180 | 180 | 183 | 0% | 0% | 0% | |
totale | 5.759 | 5.006 | 5.082 | 5.683 | -8% | -6% | -1% | |
Tribunale Ordinario di Macerata | Affari Civili Contenziosi | 3856 | 1.746 | 1.989 | 3.613 | -14% | -27% | -6% |
Lavoro e Previdenza | 893 | 732 | 713 | 912 | -17% | -18% | 2% | |
Proc. Speciali Sommari | 367 | 1.765 | 1.801 | 331 | -11% | -8% | -10% | |
Volontaria Giurisdizione | 279 | 1.806 | 1.797 | 288 | -11% | -11% | 3% | |
Esecuzioni Immobiliari | 2.012 | 248 | 336 | 1.924 | 0% | 0% | -4% | |
Esecuzioni Mobiliari | 440 | 1.332 | 1.427 | 345 | 0% | 0% | -22% | |
Procedure concorsuali | 322 | 254 | 254 | 322 | 0% | 0% | 0% | |
totale | 8.169 | 7.883 | 8.317 | 7.735 | -10% | -13% | -5% | |
Tribunale Ordinario di Pesaro | Affari Civili Contenziosi | 2156 | 1.564 | 1.680 | 2.040 | -11% | -22% | -5% |
Lavoro e Previdenza | 000 | 000 | 000 | 479 | -11% | -22% | -8% | |
Proc. Speciali Sommari | 215 | 1.571 | 1.592 | 194 | -11% | -12% | -10% | |
Volontaria Giurisdizione | 149 | 1.016 | 1.006 | 159 | -10% | -18% | 7% | |
Esecuzioni Immobiliari | 1.007 | 246 | 389 | 864 | 0% | 0% | -14% | |
Esecuzioni Mobiliari | 268 | 1.018 | 1.063 | 223 | 0% | 0% | -17% | |
Procedure concorsuali | 000 | 000 | 000 | 290 | 0% | 0% | 0% | |
totale | 4.606 | 6.430 | 6.787 | 4.249 | -8% | -14% | -8% |
86
Tav 1.1 A Movimento dei Procedimenti Civili e variazioni rispetto al periodo precedente 3/3
Ufficio | Ruolo+ | Anno Giudiziario 2019/2020 | Variazione % rispetto all’anno precedente | |||||
Pendenti Inizio | Sopravvenuti | Definiti | Pendenti Fine | Sopravvenuti | Definiti | Pendenti Fine | ||
Tribunale Ordinario di Urbino | Affari Civili Contenziosi | 796 | 438 | 431 | 803 | -3% | -21% | 1% |
Lavoro e Previdenza | 312 | 230 | 316 | 226 | -13% | 40% | -28% | |
Proc. Speciali Sommari | 117 | 425 | 473 | 69 | -10% | 12% | -41% | |
Volontaria Giurisdizione | 120 | 381 | 386 | 115 | -9% | -3% | -4% | |
Esecuzioni Immobiliari | 776 | 126 | 169 | 733 | 0% | 0% | -6% | |
Esecuzioni Mobiliari | 100 | 372 | 393 | 79 | 0% | 0% | -21% | |
Procedure concorsuali | 92 | 89 | 88 | 93 | 0% | 0% | 1% | |
totale | 2.313 | 2.061 | 2.256 | 2.118 | -6% | 1% | -8% | |
TOTALE TRIBUNALI ORDINARI DEL DISTRETTO | Affari Civili Contenziosi | 18.464 | 10.265 | 11.079 | 17.650 | -17% | -30% | -4% |
Lavoro e Previdenza | 3.276 | 4.134 | 4.270 | 3.140 | -12% | -21% | -4% | |
Proc. Speciali Sommari | 1.631 | 8.533 | 8.624 | 1.540 | -16% | -15% | -6% | |
Volontaria Giurisdizione | 1.773 | 7.617 | 7.660 | 1.730 | 0% | -2% | -2% | |
Esecuzioni Immobiliari | 9.443 | 1.437 | 2.102 | 8.778 | -10% | 6% | -7% | |
Esecuzioni Mobiliari | 1.922 | 6.569 | 6.842 | 1.649 | 4% | -1% | -14% | |
Procedure concorsuali | 1.545 | 1.378 | 1.377 | 1.546 | -2% | -21% | 0% | |
Somma: | 38.054 | 39.933 | 41.954 | 36.033 | -10% | -16% | -5% |
87
Tav 1.1 B Movimento dei Procedimenti Civili nel distretto - Giudici di Pace
Ufficio | Sede | Anno Giudiziario 2019/2020 | Variazione % rispetto all'anno precedente | |||||
Pendenti Inizio | Sopravvenuti | Definiti | Pendenti Fine | Sopravvenuti | Definiti | Pendenti Fine | ||
Giudice di pace | ANCONA | 509 | 2.838 | 2.382 | 965 | 8% | -13% | 90% |
FABRIANO | 109 | 293 | 262 | 140 | -15% | -33% | 28% | |
JESI | 165 | 558 | 530 | 193 | -6% | -18% | 17% | |
SENIGALLIA | 87 | 445 | 431 | 101 | -12% | -19% | 16% | |
ASCOLI XXXXXX | 423 | 1.688 | 1.640 | 471 | -8% | -14% | 11% | |
FERMO | 785 | 1.587 | 1.519 | 853 | -10% | -19% | 9% | |
MACERATA | 666 | 2.572 | 2.479 | 759 | -23% | -27% | 14% | |
CAMERINO | 76 | 274 | 286 | 64 | -26% | -30% | -16% | |
PESARO | 379 | 1.462 | 1.462 | 379 | -6% | -8% | 0% | |
FANO | 1.231 | 600 | 578 | 1.253 | -22% | -30% | 2% | |
URBINO | 242 | 476 | 556 | 162 | -20% | -2% | -33% | |
MACERATA FELTRIA | 19 | 97 | 82 | 34 | 8% | -15% | 79% | |
Totale Giudici di Pace del Distretto | 4.691 | 12.890 | 12.207 | 5.374 | -8% | -16% | 15% |
88
Tav. 1.1C Dettaglio materie escluse dal Movimento dei Procedimenti dei Tribunali
Anno Giudiziario 2018/2019 | |||||
Denominazione Ufficio | Materie escluse dal movimento | Pendenti Inizio | Sopravvenuti | Definiti | Pendenti Fine |
Tribunale Ordinario di Ancona | ATP in materia lavoro | 122 | 111 | 136 | 97 |
Tribunale Ordinario di Ancona | Giudice tutelare | 4.169 | 1.131 | 1.101 | 4.199 |
Tribunale Ordinario di Ancona | dichiarazione giurata | 96 | 44 | 44 | 96 |
Tribunale Ordinario di Ascoli Xxxxxx | ATP in materia lavoro | 327 | 248 | 338 | 237 |
Tribunale Ordinario di Ascoli Xxxxxx | Giudice tutelare | 1.438 | 420 | 422 | 1.436 |
Tribunale Ordinario di Ascoli Xxxxxx | dichiarazione giurata | 0 | 7 | 7 | 0 |
Tribunale Ordinario di Fermo | ATP in materia lavoro | 153 | 150 | 171 | 132 |
Tribunale Ordinario di Fermo | Giudice tutelare | 1.431 | 468 | 381 | 1.518 |
Tribunale Ordinario di Fermo | dichiarazione giurata | 16 | 23 | 23 | 16 |
Tribunale Ordinario di Macerata | ATP in materia lavoro | 99 | 100 | 93 | 106 |
Tribunale Ordinario di Macerata | Giudice tutelare | 2.000 | 805 | 778 | 2.027 |
Tribunale Ordinario di Macerata | dichiarazione giurata | 2 | 1.019 | 1.021 | 0 |
Tribunale Ordinario di Pesaro | ATP in materia lavoro | 236 | 244 | 264 | 216 |
Tribunale Ordinario di Pesaro | Giudice tutelare | 2.101 | 804 | 917 | 1.988 |
Tribunale Ordinario di Pesaro | dichiarazione giurata | 3 | 1.532 | 1.534 | 1 |
Tribunale Ordinario di Urbino | ATP in materia lavoro | 162 | 182 | 222 | 122 |
Tribunale Ordinario di Urbino | Giudice tutelare | 969 | 226 | 189 | 1.006 |
Tribunale Ordinario di Urbino | dichiarazione giurata | 6 | 56 | 55 | 7 |
Totale Distretto | ATP in materia lavoro | 1.099 | 1.035 | 1.224 | 910 |
Totale Distretto | Giudice tutelare | 12.108 | 3.854 | 3.788 | 12.174 |
Totale Distretto | dichiarazione giurata | 123 | 2.681 | 2.684 | 120 |
89
Tabella 1.2 A - Corte d’Appello - Movimento dei Procedimenti Civili, disaggregato per materia 1/2
Ruolo | Materia | Sopravvenuti | Definiti | Pendenti Fine |
Affari Civili Contenziosi | Agraria | 7 | 5 | 8 |
Affari Civili Contenziosi | Altri istituti e leggi speciali (Altri istituti cpc) | 4 | 16 | 23 |
Affari Civili Contenziosi | Altri istituti e leggi speciali di competenza di CdA primo grado | 30 | 22 | 62 |
Affari Civili Contenziosi | Altri istituti e leggi speciali in genere | 72 | 121 | 212 |
Affari Civili Contenziosi | Altri istituti e leggi speciali (Libro III cpc) | 61 | 53 | 214 |
Affari Civili Contenziosi | Altri istituti e leggi speciali (Tutela dei diritti) | 51 | 62 | 234 |
Affari Civili Contenziosi | Cause in materia minorile | 1 | 1 | 2 |
Affari Civili Contenziosi | Contratti Bancari | 102 | 59 | 394 |
Affari Civili Contenziosi | Contratti e obbligazioni varie | 338 | 402 | 1.545 |
Affari Civili Contenziosi | Contratti e obbligazioni varie (Contr. atipici) | 64 | 50 | 201 |
Affari Civili Contenziosi | Contratti e obbligazioni varie (Contr. d'opera) | 96 | 151 | 545 |
Affari Civili Contenziosi | Contratti e obbligazioni varie (Contr. libro II) | 4 | 2 | 17 |
Affari Civili Contenziosi | Controversie di diritto amministrativo | 30 | 29 | 65 |
Affari Civili Contenziosi | Diritti reali - possesso - trascrizioni | 42 | 92 | 259 |
Affari Civili Contenziosi | Diritti reali - possesso - trascrizioni (Altro) | 12 | 38 | 69 |
Affari Civili Contenziosi | Diritti reali - possesso - trascrizioni (Possesso/Divisione) | 16 | 37 | 91 |
Affari Civili Contenziosi | Diritti reali - possesso - trascrizioni (Tutela diritti) | 3 | 6 | |
Affari Civili Contenziosi | Diritto industriale - vecchio rito | 8 | 4 | 12 |
Affari Civili Contenziosi | Diritto societario - procedimenti ante d.l.vo n. 5/2003 | 20 | 14 | 66 |
Affari Civili Contenziosi | Fallimento e procedure concorsuali | 72 | 156 | 134 |
Affari Civili Contenziosi | Famiglia | 135 | 159 | 92 |
Affari Civili Contenziosi | Locazione e comodato di immobile urbano - affitto di azienda | 35 | 53 | 101 |
Affari Civili Contenziosi | Persone giuridiche e diritto societario (Persone giuridiche) | 3 | 7 | 10 |
Affari Civili Contenziosi | Procedimenti cautelari davanti alla Corte di Appello | 22 | 22 | 4 |
Affari Civili Contenziosi | Procedimenti cautelari in genere (Altri) | 2 | 1 | 1 |
90
Tabella 1.2 A - Corte d’Appello - Movimento dei Procedimenti Civili, disaggregato per materia 2/2
Ruolo | Materia | Sopravvenuti | Definiti | Pendenti Fine |
Affari Civili Contenziosi | Procedimenti possessori | 2 | ||
Affari Civili Contenziosi | Procedimento di ing. ante causam | 1 | 1 | 0 |
Affari Civili Contenziosi | Procedimento per convalida di sfratto | 1 | 2 | 0 |
Affari Civili Contenziosi | Responsabilita extracontrattuale | 176 | 206 | 839 |
Affari Civili Contenziosi | Stato della persona e diritti della personalita | 88 | 106 | 76 |
Affari Civili Contenziosi | Successioni | 17 | 27 | 101 |
Lavoro, prev. e ass. obbl. | Altri istituti e leggi speciali (Altri istituti cpc) | 5 | 6 | 2 |
Lavoro, prev. e ass. obbl. | Assistenza obbligatoria | 21 | 13 | 25 |
Lavoro, prev. e ass. obbl. | Lavoro dipendente da privato | 000 | 000 | 000 |
Lavoro, prev. e ass. obbl. | Opposizione ordinanza ingiunzione | 16 | 18 | 21 |
Lavoro, prev. e ass. obbl. | Previdenza obbligatoria (Prestazione) | 000 | 000 | 000 |
Lavoro, prev. e ass. obbl. | Procedimenti speciali | 20 | 31 | 6 |
Lavoro, prev. e ass. obbl. | Pubblico impiego | 52 | 69 | 71 |
Lavoro, prev. e ass. obbl. | Pubblico impiego con pregiudiziale in materia di efficacia,validita o interpret. | 12 | 6 | 16 |
Lavoro, prev. e ass. obbl. | Rapporto di lavoro parasubordinato | 10 | 8 | 15 |
Volontaria Giurisdizione | Altri istituti e leggi speciali | 95 | 70 | 66 |
Volontaria Giurisdizione | Altri istituti e leggi speciali di competenza CdA in primo grado | 578 | 577 | 284 |
Volontaria Giurisdizione | Altri procedimenti camerali | 5 | 3 | 2 |
Volontaria Giurisdizione | Cause in materia minorile | 92 | 57 | 60 |
Volontaria Giurisdizione | Diritto societario post riforma d.l.vo n. 5/2003(Materie Soggette) | 1 | 1 | 0 |
Volontaria Giurisdizione | Fallimento e procedure concorsuali | 18 | 15 | 9 |
Volontaria Giurisdizione | Famiglia | 57 | 49 | 34 |
Volontaria Giurisdizione | Giudice tutelare | 7 | 6 | 5 |
TOTALE Corte d'Appello di Ancona | 2.784 | 3.115 | 6.306 |
91
Tabella 1.2 B - Tribunali Ordinari - Movimento dei Procedimenti Civili, per materia 1/12
Tribunale Ordinario di Ancona | ||||
Ruolo | Materia | Sopravvenuti | Definiti | Pendenti Fine |
Affari Civili Contenziosi | Agraria | 3 | 2 | 4 |
Altri istituti e leggi speciali (Altri istituti cpc) | 23 | 20 | 19 | |
Altri istituti e leggi speciali di competenza di CdA primo grado | 0 | 1 | ||
Altri istituti e leggi speciali (Diritto navigazione) | 2 | 2 | ||
Altri istituti e leggi speciali in genere | 29 | 129 | 111 | |
Altri istituti e leggi speciali (Libro III cpc) | 93 | 149 | 161 | |
Altri istituti e leggi speciali (Tutela dei diritti) | 44 | 46 | 83 | |
Cause in materia minorile | 4 | 2 | 8 | |
Contratti Bancari | 113 | 159 | 285 | |
Contratti e obbligazioni varie | 344 | 441 | 827 | |
Contratti e obbligazioni varie (Contr. atipici) | 75 | 157 | 198 | |
Contratti e obbligazioni varie (Contr. d'opera) | 137 | 154 | 304 | |
Contratti e obbligazioni varie (Contr. libro II) | 4 | 3 | 8 | |
Controversie di diritto amministrativo | 78 | 95 | 154 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni | 51 | 63 | 132 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni (Altro) | 9 | 15 | 34 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni (Possesso/Divisione) | 74 | 73 | 200 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni (Tutela diritti) | 3 | 2 | 5 | |
Diritto industriale - vecchio rito | 12 | 14 | 44 | |
Diritto societario - procedimenti ante d.l.vo n. 5/2003 | 74 | 60 | 176 | |
Diritto societario - procedimenti soggetti al rito ordinario ex d.l.vo n. 5/2003 | 0 | 1 | 0 | |
Diritto societario - procedimenti soggetti al rito sommario ex d.l.vo n. 5/2003 | 0 | 1 | 0 | |
Dir. societario - proc. post d.l.vo n. 5/2003 cui non si applica il nuovo rito | 0 | 1 | 0 | |
Fallimento e procedure concorsuali | 96 | 150 | 79 | |
Famiglia | 926 | 844 | 735 | |
Locazione e comodato di immobile urbano - affitto di azienda | 97 | 72 | 104 | |
Persone giuridiche e diritto societario (Persone giuridiche) | 2 | 5 | 7 | |
Responsabilita extracontrattuale | 225 | 241 | 581 | |
Stato della persona e diritti della personalita | 1628 | 1292 | 1769 | |
Successioni | 28 | 26 | 106 |
92
SEGUE: TRIBUNALE ORDINARIO DI ANCONA
Tabella 1.2 B - Tribunali Ordinari - Movimento dei Procedimenti Civili, per materia
2/12
Lavoro e Previdenza | Assistenza obbligatoria | 30 | 28 | 28 |
Lavoro dipendente da privato | 262 | 237 | 236 | |
Opposizione ordinanza ingiunzione | 39 | 35 | 59 | |
Previdenza obbligatoria (Prestazione) | 87 | 93 | 87 | |
Procedimenti cautelari ante causam | 23 | 23 | 5 | |
Procedimenti speciali | 724 | 753 | 55 | |
Pubblico impiego | 52 | 36 | 57 | |
Pubblico impiego con pregiudiziale in materia di efficacia,validita o interpret. | 23 | 13 | 21 | |
Rapporto di lavoro parasubordinato | 19 | 13 | 25 | |
Procedimenti Speciali Sommari | Cautelari A.C. di dir. soc.,di intermed. finan.,banc. e credit.(Sequestro) | 0 | 1 | |
Famiglia - Provvedimenti materia mantenimento (Famiglia) | 0 | 2 | ||
Procedimenti cautelari ante causam (Azioni a tutela della prop. e az. residuali) | 82 | 85 | 39 | |
Procedimenti cautelari ante causam (Inibitoria) | 3 | 3 | 1 | |
Procedimenti cautelari ante causam (Istr. Preventiva) | 179 | 193 | 220 | |
Procedimenti cautelari ante causam (Sequestro) | 28 | 29 | 10 | |
Procedimenti cautelari davanti alla Corte di Appello | 2 | 4 | 0 | |
Procedimenti cautelari in genere (Altri) | 81 | 80 | 28 | |
Procedimenti possessori | 16 | 27 | 18 | |
Procedimento di ing. ante causam | 1963 | 1994 | 130 | |
Procedimento per convalida di sfratto | 379 | 323 | 116 | |
Volontaria Giurisdizione | Altri istituti e leggi speciali | 000 | 000 | 000 |
Altri procedimenti camerali | 4 | 5 | 6 | |
Autorizzazioni processuali | 644 | 646 | 9 | |
Diritto societario - ante riforma d.l.vo n. 5/2003 | 698 | 704 | 4 | |
Diritto societario post riforma d.l.vo n. 5/2003(Materie Soggette) | 14 | 20 | 3 | |
Fallimento e procedure concorsuali | 22 | 26 | 15 | |
Famiglia | 307 | 270 | 230 | |
Successioni | 701 | 731 | 309 | |
Somma: | 10.876 | 10.955 | 8.060 |
93
Tabella 1.2 B - Tribunali Ordinari - Movimento dei Procedimenti Civili, per materia 3/12
Tribunale Ordinario di Ascoli Xxxxxx | ||||
Ruolo | Materia | Sopravvenuti | Definiti | Pendenti Fine |
Affari Civili Contenziosi | Agraria | 1 | 10 | 2 |
Altri istituti e leggi speciali (Altri istituti cpc) | 5 | 5 | 10 | |
Altri istituti e leggi speciali (Diritto navigazione) | 1 | 1 | ||
Altri istituti e leggi speciali in genere | 121 | 129 | 186 | |
Altri istituti e leggi speciali (Libro III cpc) | 66 | 73 | 121 | |
Altri istituti e leggi speciali (Tutela dei diritti) | 14 | 26 | 41 | |
Cause in materia minorile | 3 | 1 | 5 | |
Contratti Bancari | 40 | 56 | 121 | |
Contratti e obbligazioni varie | 142 | 240 | 449 | |
Contratti e obbligazioni varie (Contr. atipici) | 21 | 36 | 67 | |
Contratti e obbligazioni varie (Contr. d'opera) | 43 | 76 | 125 | |
Contratti e obbligazioni varie (Contr. libro II) | 0 | 5 | 2 | |
Controversie di diritto amministrativo | 39 | 58 | 119 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni | 28 | 39 | 73 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni (Altro) | 2 | 12 | 18 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni (Possesso/Divisione) | 44 | 60 | 116 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni (Tutela diritti) | 3 | 2 | 4 | |
Diritto industriale - vecchio rito | 1 | 2 | 3 | |
Diritto societario - procedimenti ante d.l.vo n. 5/2003 | 2 | 6 | 7 | |
Fallimento e procedure concorsuali | 11 | 20 | 20 | |
Famiglia | 481 | 513 | 348 | |
Locazione e comodato di immobile urbano - affitto di azienda | 39 | 56 | 75 | |
Persone giuridiche e diritto societario (Persone giuridiche) | 0 | 1 | 3 | |
Responsabilita extracontrattuale | 113 | 162 | 365 | |
Stato della persona e diritti della personalita | 7 | 8 | 6 | |
Successioni | 20 | 21 | 76 |
94
SEGUE: TRIBUNALE ORDINARIO DI ASCOLI XXXXXX
Tabella 1.2 B - Tribunali Ordinari - Movimento dei Procedimenti Civili, per materia
4/12
Lavoro e Previdenza | Altri istituti e leggi speciali (Altri istituti cpc) | 0 | 1 | 0 |
Assistenza obbligatoria | 47 | 28 | 68 | |
Lavoro dipendente da privato | 147 | 110 | 254 | |
Opposizione ordinanza ingiunzione | 3 | 3 | 3 | |
Previdenza obbligatoria (Prestazione) | 110 | 147 | 213 | |
Procedimenti cautelari ante causam | 21 | 16 | 11 | |
Procedimenti speciali | 254 | 238 | 48 | |
Pubblico impiego | 28 | 39 | 68 | |
Pubblico impiego con pregiudiziale in materia di efficacia,validita o interpret. | 1 | 1 | 2 | |
Rapporto di lavoro parasubordinato | 5 | 2 | 11 | |
Procedimenti Speciali Sommari | Famiglia - Provvedimenti materia mantenimento (Famiglia) | 0 | 1 | 1 |
Procedimenti cautelari ante causam (Azioni a tutela della prop. e az. residuali) | 27 | 25 | 11 | |
Procedimenti cautelari ante causam (Istr. Preventiva) | 69 | 65 | 53 | |
Procedimenti cautelari ante causam (Sequestro) | 8 | 6 | 3 | |
Procedimenti cautelari in genere (Altri) | 3 | 2 | 1 | |
Procedimenti possessori | 16 | 12 | 14 | |
Procedimento di ing. ante causam | 653 | 654 | 12 | |
Procedimento per convalida di sfratto | 148 | 144 | 39 | |
Volontaria Giurisdizione | Altri istituti e leggi speciali | 122 | 103 | 37 |
Altri procedimenti camerali | 11 | 18 | 5 | |
Autorizzazioni processuali | 271 | 273 | 6 | |
Diritto societario - ante riforma d.l.vo n. 5/2003 | 3 | 2 | 1 | |
Diritto societario post riforma d.l.vo n. 5/2003(Materie Soggette) | 4 | 3 | 1 | |
Famiglia | 48 | 39 | 24 | |
Successioni | 357 | 362 | 36 | |
Somma: | 3.603 | 3.911 | 3.285 |
95
Tabella 1.2 B - Tribunali Ordinari - Movimento dei Procedimenti Civili, per materia 5/12
Tribunale Ordinario di Fermo | ||||
Ruolo | Materia | Sopravvenuti | Definiti | Pendenti Fine |
Affari Civili Contenziosi | Agraria | 0 | 2 | 0 |
Altri istituti e leggi speciali (Altri istituti cpc) | 4 | 5 | 7 | |
Altri istituti e leggi speciali di competenza di CdA primo grado | 0 | 2 | 3 | |
Altri istituti e leggi speciali (Diritto navigazione) | 1 | 1 | ||
Altri istituti e leggi speciali in genere | 48 | 97 | 114 | |
Altri istituti e leggi speciali (Libro III cpc) | 85 | 53 | 210 | |
Altri istituti e leggi speciali (Tutela dei diritti) | 14 | 19 | 63 | |
Cause in materia minorile | 2 | 4 | 4 | |
Contratti Bancari | 38 | 36 | 183 | |
Contratti e obbligazioni varie | 140 | 153 | 561 | |
Contratti e obbligazioni varie (Contr. atipici) | 26 | 16 | 80 | |
Contratti e obbligazioni varie (Contr. d'opera) | 55 | 65 | 200 | |
Contratti e obbligazioni varie (Contr. libro II) | 2 | 8 | ||
Controversie di diritto amministrativo | 46 | 13 | 84 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni | 28 | 29 | 103 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni (Altro) | 5 | 5 | 21 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni (Possesso/Divisione) | 13 | 15 | 94 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni (Tutela diritti) | 3 | 2 | 3 | |
Diritto industriale - vecchio rito | 0 | 2 | ||
Diritto societario - procedimenti ante d.l.vo n. 5/2003 | 4 | 3 | 14 | |
Fallimento e procedure concorsuali | 27 | 42 | 74 | |
Famiglia | 000 | 000 | 000 | |
Locazione e comodato di immobile urbano - affitto di azienda | 22 | 24 | 46 | |
Persone giuridiche e diritto societario (Persone giuridiche) | 0 | 1 | ||
Responsabilita extracontrattuale | 112 | 99 | 399 | |
Stato della persona e diritti della personalita | 6 | 2 | 10 | |
Successioni | 17 | 13 | 73 |
96
SEGUE: TRIBUNALE ORDINARIO DI ASCOLI FERMO
Tabella 1.2 B - Tribunali Ordinari - Movimento dei Procedimenti Civili, per materia
6/12
Lavoro e Previdenza | Assistenza obbligatoria | 9 | 18 | 9 |
Lavoro dipendente da privato | 80 | 89 | 93 | |
Opposizione ordinanza ingiunzione | 4 | 9 | 8 | |
Previdenza obbligatoria (Prestazione) | 64 | 87 | 73 | |
Procedimenti cautelari ante causam | 7 | 10 | 5 | |
Procedimenti speciali | 336 | 370 | 35 | |
Pubblico impiego | 25 | 26 | 35 | |
Pubblico impiego con pregiudiziale in materia di efficacia,validita o interpret. | 10 | 6 | 11 | |
Rapporto di lavoro parasubordinato | 3 | 9 | 3 | |
Procedimenti Speciali Sommari | Famiglia - Provvedimenti materia mantenimento (Famiglia) | 1 | 1 | 2 |
Procedimenti cautelari ante causam (Azioni a tutela della prop. e az. residuali) | 17 | 15 | 10 | |
Procedimenti cautelari ante causam (Istr. Preventiva) | 47 | 58 | 42 | |
Procedimenti cautelari ante causam (Sequestro) | 10 | 8 | 9 | |
Procedimenti cautelari in genere (Altri) | 26 | 19 | 18 | |
Procedimenti possessori | 9 | 6 | 15 | |
Procedimento di ing. ante causam | 791 | 829 | 62 | |
Procedimento per convalida di sfratto | 214 | 175 | 89 | |
Volontaria Giurisdizione | Altri istituti e leggi speciali | 70 | 79 | 38 |
Altri procedimenti camerali | 3 | 9 | 1 | |
Autorizzazioni processuali | 336 | 346 | 4 | |
Cause in materia minorile | 0 | 1 | 0 | |
Diritto societario - ante riforma d.l.vo n. 5/2003 | 2 | 1 | 2 | |
Diritto societario post riforma d.l.vo n. 5/2003(Materie Soggette) | 2 | 2 | 0 | |
Famiglia | 102 | 89 | 109 | |
Successioni | 373 | 375 | 119 | |
Somma: | 3.637 | 3.782 | 3.486 |
97
Tabella 1.2 B - Tribunali Ordinari - Movimento dei Procedimenti Civili, per materia 7/12
Tribunale Ordinario di Macerata | ||||
Ruolo | Materia | Sopravvenuti | Definiti | Pendenti Fine |
Affari Civili Contenziosi | Agraria | 1 | 4 | 1 |
Altri istituti e leggi speciali (Altri istituti cpc) | 16 | 11 | 21 | |
Altri istituti e leggi speciali di competenza della CdA, del TRAP | 0 | 1 | 0 | |
Altri istituti e leggi speciali di competenza di CdA primo grado | 0 | 1 | 0 | |
Altri istituti e leggi speciali in genere | 97 | 83 | 182 | |
Altri istituti e leggi speciali (Libro III cpc) | 73 | 62 | 138 | |
Altri istituti e leggi speciali (Tutela dei diritti) | 25 | 44 | 93 | |
Cause in materia minorile | 1 | 1 | 4 | |
Contratti Bancari | 50 | 99 | 235 | |
Contratti e obbligazioni varie | 221 | 335 | 712 | |
Contratti e obbligazioni varie (Contr. atipici) | 47 | 66 | 192 | |
Contratti e obbligazioni varie (Contr. d'opera) | 77 | 96 | 233 | |
Contratti e obbligazioni varie (Contr. libro II) | 0 | 1 | 1 | |
Controversie di diritto amministrativo | 92 | 82 | 109 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni | 31 | 43 | 114 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni (Altro) | 15 | 13 | 29 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni (Possesso/Divisione) | 24 | 38 | 110 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni (Tutela diritti) | 3 | 3 | 4 | |
Diritto industriale - vecchio rito | 2 | 2 | 5 | |
Diritto societario - procedimenti ante d.l.vo n. 5/2003 | 1 | 8 | 11 | |
Fallimento e procedure concorsuali | 30 | 53 | 57 | |
Famiglia | 623 | 609 | 584 | |
Locazione e comodato di immobile urbano - affitto di azienda | 75 | 76 | 107 | |
Persone giuridiche e diritto societario (Persone giuridiche) | 1 | 2 | 2 | |
Responsabilita extracontrattuale | 214 | 200 | 577 | |
Stato della persona e diritti della personalita | 15 | 22 | 13 | |
Successioni | 12 | 34 | 79 |
98
SEGUE: TRIBUNALE ORDINARIO DI MACERATA
Tabella 1.2 B - Tribunali Ordinari - Movimento dei Procedimenti Civili, per materia
8/12
Ruolo | Materia | Sopravvenuti | Definiti | Pendenti Fine |
Lavoro e Previdenza | Assistenza obbligatoria | 15 | 16 | 34 |
Lavoro dipendente da privato | 127 | 111 | 319 | |
Opposizione ordinanza ingiunzione | 8 | 1 | 9 | |
Previdenza obbligatoria (Prestazione) | 111 | 100 | 261 | |
Procedimenti cautelari ante causam | 14 | 8 | 14 | |
Procedimenti speciali | 382 | 397 | 90 | |
Pubblico impiego | 57 | 69 | 120 | |
Pubblico impiego con pregiudiziale in materia di efficacia,validita o interpret. | 7 | 4 | 23 | |
Rapporto di lavoro parasubordinato | 11 | 7 | 42 | |
Procedimenti Speciali Sommari | Famiglia - Provvedimenti materia mantenimento (Famiglia) | 1 | 1 | 0 |
Procedimenti cautelari ante causam (Azioni a tutela della prop. e az. residuali) | 46 | 43 | 19 | |
Procedimenti cautelari ante causam (Istr. Preventiva) | 105 | 112 | 154 | |
Procedimenti cautelari ante causam (Sequestro) | 6 | 9 | 1 | |
Procedimenti cautelari in genere (Altri) | 14 | 17 | 6 | |
Procedimenti possessori | 14 | 18 | 11 | |
Procedimento di ing. ante causam | 1342 | 1333 | 98 | |
Procedimento per convalida di sfratto | 237 | 268 | 42 | |
Volontaria Giurisdizione | Altri istituti e leggi speciali | 120 | 130 | 46 |
Altri procedimenti camerali | 12 | 10 | 9 | |
Autorizzazioni processuali | 629 | 624 | 16 | |
Cause in materia minorile | 44 | 51 | 30 | |
Diritto societario - ante riforma d.l.vo n. 5/2003 | 5 | 5 | 3 | |
Diritto societario post riforma d.l.vo n. 5/2003(Materie Soggette) | 3 | 2 | 1 | |
Fallimento e procedure concorsuali | 5 | 4 | 3 | |
Famiglia | 100 | 100 | 63 | |
Successioni | 888 | 871 | 117 | |
Somma: | 6.049 | 6.300 | 5.144 |
99
Tabella 1.2 B - Tribunali Ordinari - Movimento dei Procedimenti Civili, per materia 9/12
Tribunale Ordinario di Pesaro | ||||
Ruolo | Materia | Sopravvenuti | Definiti | Pendenti Fine |
Affari Civili Contenziosi | Agraria | 2 | 2 | |
Altri istituti e leggi speciali (Altri istituti cpc) | 5 | 4 | 6 | |
Altri istituti e leggi speciali in genere | 4 | 18 | 31 | |
Altri istituti e leggi speciali (Libro III cpc) | 99 | 80 | 86 | |
Altri istituti e leggi speciali (Tutela dei diritti) | 16 | 14 | 9 | |
Cause in materia minorile | 1 | 1 | 2 | |
Contratti Bancari | 38 | 48 | 93 | |
Contratti e obbligazioni varie | 265 | 278 | 605 | |
Contratti e obbligazioni varie (Contr. atipici) | 31 | 39 | 80 | |
Contratti e obbligazioni varie (Contr. d'opera) | 77 | 92 | 195 | |
Contratti e obbligazioni varie (Contr. libro II) | 1 | 2 | 2 | |
Controversie di diritto amministrativo | 51 | 33 | 66 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni | 20 | 23 | 48 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni (Altro) | 9 | 6 | 15 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni (Possesso/Divisione) | 7 | 20 | 31 | |
Diritti reali - possesso - trascrizioni (Tutela diritti) | 1 | 4 | ||
Diritto societario - procedimenti ante d.l.vo n. 5/2003 | 0 | 3 | 0 | |
Fallimento e procedure concorsuali | 15 | 20 | 14 | |
Famiglia | 731 | 770 | 351 | |
Locazione e comodato di immobile urbano - affitto di azienda | 58 | 79 | 62 | |
Persone giuridiche e diritto societario (Persone giuridiche) | 2 | 2 | 3 | |
Responsabilita extracontrattuale | 113 | 125 | 282 | |
Stato della persona e diritti della personalita | 7 | 6 | 1 | |
Successioni | 11 | 17 | 52 |
100
SEGUE: TRIBUNALE ORDINARIO DI PESARO
Tabella 1.2 B - Tribunali Ordinari - Movimento dei Procedimenti Civili, per materia
10/12
Ruolo | Materia | Sopravvenuti | Definiti | Pendenti Fine |
Lavoro e Previdenza | Assistenza obbligatoria | 32 | 28 | 33 |
Lavoro dipendente da privato | 138 | 182 | 176 | |
Opposizione ordinanza ingiunzione | 33 | 22 | 34 | |
Previdenza obbligatoria (Prestazione) | 94 | 111 | 122 | |
Procedimenti cautelari ante causam | 13 | 14 | 2 | |
Procedimenti speciali | 404 | 409 | 35 | |
Pubblico impiego | 28 | 26 | 50 | |
Pubblico impiego con pregiudiziale in materia di efficacia,validita o interpret. | 9 | 5 | 15 | |
Rapporto di lavoro parasubordinato | 8 | 4 | 12 | |
Procedimenti Speciali Sommari | Famiglia - Provvedimenti materia mantenimento (Famiglia) | 1 | 2 | 1 |
Procedimenti cautelari ante causam (Azioni a tutela della prop. e az. residuali) | 63 | 64 | 4 | |
Procedimenti cautelari ante causam (Istr. Preventiva) | 000 | 000 | 000 | |
Procedimenti cautelari ante causam (Sequestro) | 11 | 10 | 4 | |
Procedimenti cautelari in genere (Altri) | 4 | 4 | 3 | |
Procedimenti possessori | 11 | 13 | 1 | |
Procedimento di ing. ante causam | 1100 | 1114 | 41 | |
Procedimento per convalida di sfratto | 262 | 270 | 30 | |
Volontaria Giurisdizione | Altri istituti e leggi speciali | 77 | 70 | 47 |
Altri procedimenti camerali | 33 | 31 | 3 | |
Autorizzazioni processuali | 302 | 303 | 2 | |
Diritto societario - ante riforma d.l.vo n. 5/2003 | 35 | 27 | 25 | |
Diritto societario post riforma d.l.vo n. 5/2003(Materie non Soggette) | 1 | 1 | 0 | |
Diritto societario post riforma d.l.vo n. 5/2003(Materie Soggette) | 1 | 1 | 0 | |
Famiglia | 110 | 126 | 18 | |
Successioni | 457 | 447 | 64 | |
Somma: | 5.376 | 5.561 | 2.917 |