per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Industria alimentare
Ipotesi di piattaforma
per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Industria alimentare
PREMESSA
Il settore alimentare, già nel 2011, è uscito dalla congiuntura che dal 2008 ha segnato l’economia globale e quella del nostro Paese. Un trend positivo che ha portato il valore aggiunto del settore, negli ultimi anni, a superare di 6 punti percentuali i livelli precrisi, consolidando così una ripresa delle produzioni e del mercato che continua tutt’oggi.
Infatti, il settore alimentare si è distinto per una performance superio- re alla media degli altri comparti, facendo registrare un aumento della produttività del 4,9% accompagnata dal quasi raddoppio del valore dell’export negli ultimi 10 anni.
In termini di fatturato il settore, grazie anche alle positive scelte compiute nello scorso rinnovo del CCNL industria alimentare, ha fatto segnare il miglior risultato negli ultimi 10 anni, raggiungendo ricavi per 140 mld di Euro.
Risultati positivi, che non sarebbe stato possibile conseguire senza le buone relazioni sindacali che caratterizzano da sempre il settore e, soprattutto, senza il fondamentale contributo e apporto delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto. I quali, però, da un lato, non hanno godu- to, in termini generali, di una adeguata redistribuzione della ricchezza prodotta attraverso i salari di produttività, e, dall’altro, sono stati pena- lizzati da una serie di politiche economiche nazionali che non hanno incentivato gli investimenti né ridotto il cuneo fiscale né promosso forme di welfare pubblico, andando così a ledere sensibilmente il loro reddito. Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil ritengono quindi che il rinnovo del CCNL rappresenta una occasione importante per contribuire allo sviluppo eco- nomico e sociale del Paese, individuando soluzioni contrattuali in grado di realizzare migliori ed innovative tutele delle lavoratrici e dei lavoratori
accompagnato da una politica salariale espansiva.
Allo stesso modo, l’evoluzione tecnologica, così come, la digitaliz- zazione dei processi e l’informatizzazione e automazione degli appara- ti produttivi, richiedono la messa in atto di politiche di settore e previsioni contrattuali innovative volte ad adeguare l’organizzazione del lavoro, migliorare le tutele sociali e incrementare l’occupazione e l’occupabilità delle lavoratrici e dei lavoratori.
Tutto ciò, con l’obiettivo condiviso di coniugare il rafforzamento del- la competitività e della produttività delle imprese con il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle persone che operano nell’indu- stria alimentare italiana.
Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil, confermano la comune volontà di rinno- vare unitariamente il CCNL, nel solco di quanto indicato nell’Accordo Interconfederale, cd. “Patto per la fabbrica” del 9 marzo 2018, che ha messo in evidenza il ruolo e il protagonismo delle Parti sociali, quali corpi intermedi di rappresentanza fondamentali per la crescita e lo svi- luppo socio-economico del nostro Paese. Quindi nel riconfermare l’arti- colazione su due livelli di contrattazione del settore, vi è la necessità di rafforzare il carattere solidaristico e inclusivo, coinvolgendo i lavoratori
nel negoziato e nella verifica degli esiti, secondo le modalità dell’art. 7 del vigente CCNL e dell’accordo di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil del 12 giugno 2014.
RELAZIONI INDUSTRIALI
La qualità del lavoro è una delle condizioni imprescindibili per con- seguire una produzione di qualità in grado di competere su mercati globali. Infatti, nonostante il forte valore aggiunto del brand dei prodotti italiani, in generale, e del Made in Italy, in particolare, se non vengono messe in atto procedure di innovazione e di ricerca, accompagnate da previsioni contrattuali volte ad implementare e ad uniformare verso l’alto le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori, si corre il rischio di incorrere in una involuzione delle produzioni, ledendo così la competitività delle imprese e favorendo, di conseguenza, l’incremento di prodotti a bassa qualità.
In quest’ottica, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil ritengono fondamentale rafforzare il sistema di relazioni industriali e il ruolo delle Parti Sociali come scelta strategica per far fronte alle nuove sfide e opportunità legate allo sviluppo di “Impresa 4.0” e della digitalizzazione dei pro- cessi.
Si richiede, pertanto, l’avvio di un percorso sperimentale, a livello aziendale, volto ad incrementare, codificare e specificare le pratiche di coinvolgimento e partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori e delle loro rappresentanze, non solo all’organizzazione del lavoro, ma anche alle scelte strategiche delle imprese che hanno ricadute rilevanti sull’oc- cupazione e sulla sostenibilità economica, sociale ed ambientale dei siti produttivi, attraverso un processo d’informazione e confronto preventivo ed esauriente con la RSU e le XX.XX.
Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil ribadiscono, poi, che l’attuale composi- zione del personale operante all’interno degli stabilimenti dell’industria alimentare sempre più assume le caratteristiche di una “comunità di sito”; composta sia da lavoratrici e lavoratori alle dirette dipendenze dell’azienda sia da dipendenti di ditte terze appartenenti ad altri settori produttivi e ad altre aree contrattuali, che svolgono attività di supporto alla produzione.
Per questi motivi, si propone di definire una parte specifica del con- tratto nazionale che possa ricomprendere nel campo di applicazione del CCNL industria alimentare tutti quei lavoratori che svolgono la loro attività in maniera continuativa all’interno del perimetro aziendale av- viando una fase sperimentale di accordi per concretizzare un processo di re-internalizzazione di alcune fasi lavorative, oggi esternalizzate.
Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil ritengono, comunque, importante indivi- duare una serie di diritti trasversali che devono essere attribuiti a tutto il personale afferente alla “comunità di sito”, in particolare, quelli relativi alla formazione, alla disponibilità della mensa, alla salute e sicurezza, alla rappresentanza sindacale, al welfare e alla retribuzione di produt-
tività, alle misure in favore della genitorialità e a quelle rivolte alla cura delle persone.
Sempre nell’ottica di migliorare l’inclusione dei lavoratori presenti nel sito e dipendenti da aziende in appalto, occorre prevedere, in caso di cambio di appalto, la garanzia della continuità occupazionale e la definizione e applicazione della clausola sociale.
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E SVILUPPO PROFESSIONALE
Lo sviluppo e la corretta gestione dell’organizzazione del lavoro devono necessariamente coinvolgere sempre più gli aspetti di parteci- pazione e responsabilità dei lavoratori e delle XX.XX, anche dal punto di vista economico e produttivo.
A tal fine bisogna far emergere, tramite azioni mirate e concordate fra le Parti, tutte le potenzialità e le giuste prerogative in termini di competitività, benessere organizzativo, sviluppo e investimento nel capitale umano.
È necessario riesaminare l’adeguatezza delle attuali declaratorie e rivedere il sistema di classificazione e inquadramento contemplando an- che lo sviluppo di un modello a fasce, incentrandolo sul concetto di ruolo anziché su mansioni e funzioni; prevedere anche una orizzontalizzazio- ne delle carriere e delle retribuzioni che, nell’ambito della stessa fascia, tenga conto della effettiva professionalità dei lavoratori, con l’obiettivo di rivedere la distinzione operai-impiegati.
MERCATO DEL LAVORO E OCCUPAZIONE
Date le caratteristiche specifiche dell’industria alimentare, Fai-Cisl, Flai- Cgil e Uila-Uil ritengono opportuno ricercare soluzioni contrattuali volte:
• ad ampliare la possibilità del ricorso al lavoro stagionale sulla linea di quanto stabilito nella specifica intesa sottoscritta il 17 marzo del 2008;
• a riconoscere il diritto di precedenza anche per le assunzioni a tempo indeterminato, a tempo determinato, in somministrazione e in part-time.
Inoltre, vanno ricercate strategie condivise per favorire attraverso la contrattazione l’occupabilità dei lavoratori, anche stagionali, anche tramite la ricollocazione e mobilità aziendale. In questa logica un ruolo decisivo lo assumono le politiche per la formazione.
Vanno definiti strumenti e percorsi per avviare una fase di sperimen- tazione che faciliti la transizione tra formazione e occasioni di lavoro, coniugando specificità e know-how del nostro sistema produttivo per favorire e orientare percorsi di studio in linea con le realtà lavorative e le competenze necessarie, sicuro investimento sulla crescita di capitale umano formato.
Un approccio non solo culturale ma che mette le basi ad un cam- biamento di paradigma nella relazione tra scuola e mondo del lavoro. In tale contesto vanno poi affinati e promossi percorsi di formazione d’ingresso, definendo contrattualmente i tirocini formativi e l’apprendi- stato duale.
FORMAZIONE PROFESSIONALE
Il nostro settore è particolarmente soggetto a innovazioni, automa- zione e digitalizzazione, con ricadute sull’organizzazione del lavoro e sui livelli occupazionali. Occorre, anche attraverso i fondi interprofessio- nali, incrementare il ricorso alla formazione professionale continua per le lavoratrici e i lavoratori. In quest’ottica, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil pro- pongono di riconoscere il diritto soggettivo alla formazione, favorendo l’accesso di tutto il personale ai programmi di formazione professionale e riconoscendo a ciascun lavoratore almeno 8 ore di formazione con- tinua annua.
Pertanto, in tema di formazione vanno consolidate prassi efficaci di coinvolgimento preventivo delle RSU e delle XX.XX. in tutte le fasi del processo – analisi dei bisogni, progettazione, erogazione, valutazione
- con l’obiettivo di un investimento costante e permanente. Per realizzare tale processo va previsto che una delle RSU assuma la responsabilità di delegato alla formazione prevedendo ulteriori apposite agibilità.
ORARIO DI LAVORO
Anche nelle imprese del settore alimentare, per alcune attività e funzioni, si è diffuso, e continua a diffondersi, il ricorso al lavoro a distanza, come il telelavoro e lo smart working. L’esperienza dimostra che aziende che hanno adottato questi sistemi non solo non hanno visto diminuire la propria produt- tività ma hanno potuto constatare un miglioramento del benessere lavorativo dei propri dipendenti. Proseguendo in questo percorso, Fai- Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil chiedono di prevedere, a livello nazionale, una copertura dei costi aggiuntivi sostenuti dai dipendenti che svolgono lavoro a distanza.
In tutte le realtà nelle quali i lavoratori sono chiamati a rapporti di connessione in remoto, si ritiene, inoltre, indispensabile normare a livello aziendale il diritto alla disconnessione.
Per i lavoratori turnisti, interessati da calendari annui a forte impatto di flessibilità, si richiede un ulteriore aumento dei ROL di 8 ore annue.
Nell’ottica di un’armonizzazione delle norme riferite al riposo per i pasti di cui all’art. 32 del CCNL, si richiede il superamento della nota a verbale di esclusione di alcuni settori.
GENERAZIONI AL LAVORO
Nella consapevolezza degli impatti organizzativi e sociali della vi- gente normativa pensionistica, occorre condividere strumenti di gestione del lavoro che possano armonizzare le diverse condizioni soggettive generazionali dei lavoratori, le aspirazioni occupazionali dei giovani e la difficoltà delle generazioni più mature di fronteggiare la flessibilità della prestazione. È opportuno, quindi, trovare soluzioni negoziali che possano garantire il governo “socialmente sostenibile” di tali dinamiche. Esse dovranno essere finalizzate a facilitare processi di innovazione dell’organizzazione aziendale, orientate all’integrazione e collaborazio-
ne di diverse generazioni al lavoro.
Dentro un percorso negoziale definito, compatibile con le norme del sistema previdenziale e in applicazione di quanto previsto in ma- teria nell’articolo 41 del Dlgs 148/2015, si richiede la definizione di un apposito accordo quadro per aiutare la realizzazione di processi aziendali di ricambio generazionale e di affiancamento professionale, individuando, oltre a specifiche modalità di flessibilità oraria, anche appositi percorsi formativi.
SALUTE E SICUREZZA
Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil ritengono informazione, formazione e partecipazione i punti su cui intervenire per un ruolo più incisivo ed efficace dei lavoratori e dei loro rappresentanti nella prevenzione delle malattie professionali e degli infortuni e per il miglioramento effettivo dell’ambiente di lavoro. A tal fine, si richiede:
• l’istituzione della giornata della sicurezza da utilizzare anche come momento di confronto fra i vari RLS, situati in posti di lavoro diversi, con i RSPP dell’azienda;
• per gli RLS, ulteriori 8 ore mensili di permessi retribuiti aggiuntivi a quelli oggi previsti dalla legge e dal contratto;
• di costituire un coordinamento di tutti gli RLS delle aziende che han- no dipendenti nella comunità di sito;
• di portare da una a due la frequenza delle riunioni periodiche fra tutti gli attori della prevenzione, dal RLS al medico competente ed al Responsabile del Servizio di Prevenzione;
• di far partecipare gli RLS ad ogni eventuale ispezione degli Organi- smi di Xxxxxxxxx e portare a loro conoscenza le relative determina- xxxxx.
CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI LAVORO E DI VITA
I tempi di conciliazione di vita e di lavoro hanno segnato la qualità della contrattazione nazionale e di secondo livello del settore alimentare. Nell’ottica di un ulteriore avanzamento delle tutele, si richiede:
• il riconoscimento del congedo per la malattia del figlio fino a 12 anni di cui 16 ore di permesso retribuito;
• la possibilità di usufruire del congedo parentale fino a 14 anni di vita del figlio;
• 8 ore per assistere i genitori non autosufficienti;
• su richiesta della lavoratrice interessata, un prolungamento di esen- zione dal lavoro notturno fino ad un massimo di 24 mesi, a partire dal compimento dei 3 anni di età del proprio figlio;
• 15 giorni di permesso retribuito per il padre in occasione della nascita del figlio o dell’accoglimento del figlio adottivo.
Si richiede, inoltre, di prevedere che negli accordi di II livello si pos- sano regolamentare forme di convertibilità degli straordinari, indennità di varia natura e premi di produzione in ore di permessi per assistere figli minori o genitori non autosufficienti.
WELFARE CONTRATTUALE
Per una migliore gestione e un incremento delle prestazioni di welfare del settore e al fine di ottenere prestazioni aggiuntive relative anche alle necessità delle imprese, alle nuove esigenze di staffetta generazionale, di formazione, di cura della persona e di genitorialità condivisa, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil ritengono non più rinviabile l’attivazione, con relativo finanziamento, dell’ EBS (Ente Bilaterale Settore Industria Alimentare) così come previsto dall’art. 1 bis del vigente Ccnl, aggiornando e potenziando le funzioni ivi previste.
Si ritiene utile, inoltre, consolidare e rafforzare il sistema delle tutele integrative di categoria. A tal fine si richiede:
• Fasa:
- aumento di 2 Euro a carico dell’azienda ed esclusione definiti- va di ogni contribuzione al FASA da parte delle lavoratrici e dei lavoratori;
- riduzione del periodo lavorativo per l’accesso alle prestazioni dei dipendenti a tempo determinato;
- inclusione dei dipendenti in aspettativa senza retribuzione tra gli aventi diritto alle prestazioni.
• Cassa rischio vita, Fondo sostegno maternità/paternità ed EBS: incrementare di 1 Euro ciascuno il versamento mensile a carico dell’azienda.
• Alifond:
aumento fino al 2% del contributo a carico dell’azienda;
• VV.PP.:
l’aumento dei massimali assicurativi in cifra fissa e di rivedere e aggiornare il protocollo aggiuntivo previsto dal CCNL, a partire dalla loro classificazione.
Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila- Uil ritengono che le prestazioni previste dagli articoli 1-bis, 74-ter e 74-quater, così come quelle indicate negli allegati 36, 39 e 40, del presente CCNL costituiscono un diritto con- trattuale di ogni lavoratore, il quale matura perciò – esclusivamente nei confronti dell’azienda che non aderisca a tale sistema e non versi la re- lativa contribuzione - il diritto all’erogazione diretta da parte dell’impresa stessa di prestazioni equivalenti.
Si richiede, comunque, che il datore di lavoro che omette di versare tale contribuzione, a decorrere dal 1° gennaio 2020, sia tenuto, fermo restando l’obbligo di corrispondere al lavoratore prestazioni equivalenti, ad erogare al medesimo lavoratore una quota aggiuntiva di retribuzione pari a 20 Euro mensili.
AUMENTI SALARIALI
Nel contesto economico nazionale ed europeo la dinamica del salario deve contribuire all’espansione della domanda interna e a con- trastare le pressioni deflattive dell’economia nazionale, deve stimolare la competitività delle imprese e la loro capacità di creare lavoro stabile e qualificato, accompagnando con coerenza la crescita del Paese, an- che alla luce dell’accordo di CGIL – CISL – UIL - Confindustria del 9 marzo 2018. Nel settore dell’industria alimentare abbiamo assistito, a fronte di performance superiori alla media degli altri comparti produttivi, ad una insufficiente redistribuzione della ricchezza prodotta. Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil ritengono, invece, essenziale, soprattutto in questa fase economica, non solo tutelare il potere di acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori, ma incrementare il loro potere di spesa al fine di rilanciare i consumi e, con essi, la produzione e l’occupazione. I dati a tal fine disponibili non possono, però, tener conto delle dinamiche dell’anno in corso, le quali dovranno essere, quindi, verificate prima dell’avvio del negoziato.
Visti i positivi risultati del settore, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil ritengono opportuno avanzare una richiesta di aumento salariale pari a 205 Euro (a parametro 137) per il prossimo quadriennio.
Inoltre, si richiede di aumentare di 100 Euro l’indennità di quadro e di aumentare il valore dell’elemento di garanzia retributiva di cui all’art. 55 del CCNL, rivedendone la disciplina al fine di migliorarne l’efficacia e l’esigibilità.
REGOLAMENTO CCNL INDUSTRIA E COOPERAZIONE ALIMENTARE
FAI - FLAI - UILA Nazionali elaborano la proposta di Piattaforma da consegnare ai Comitati Direttivi Nazionali
1) I Direttivi regionali, o le Segreterie Regionali e le Segreterie Terri- toriali unitariamente convocate, definiscono gli orientamenti per la gestione della fase di consultazione, i tempi per lo svolgimento della consultazione, la data per la riunione dei Direttivi regionali unitari che deve concludere la fase della consultazione.
2) Sulla base delle indicazioni regionali, a livello territoriale si definiran- no piani e date delle assemblee aziendali, di reparto, di quelle inte- raziendali per le piccole imprese. Andranno programmate riunioni dei lavoratori delle filiali, dei depositi, e dei Viaggiatori e piazzisti.
3) La responsabilità della gestione della consultazione è affidata alle strutture sindacali ai vari livelli ed alle RSU.
4) Assemblee: per favorire la massima partecipazione dei lavoratori e il massimo approfondimento le assemblee vanno organizzate in modo da avere come unico punto all’ordine del giorno il tema del rinnovo del CCNL. A tal fine ed in particolare nelle realtà mag- giormente significative, dovranno prevedersi assemblee di reparto, area, uffici, ed anche in relazione a particolari figure professionali (impiegati, tecnici, quadri, viaggiatori).
Le assemblee sono convocate congiuntamente dalle segreterie ter- ritoriali.
In ogni assemblea viene nominata una Presidenza che ha il compito di garantire lo svolgimento dei lavori e di redigere il verbale da sottopor- re al voto dell’assemblea.
L’ipotesi di piattaforma va distribuita preventivamente ai lavoratori.
Il verbale dovrà riportare l’approvazione o meno della piattaforma nel suo complesso.
Dovrà riportare inoltre le risultanze del dibattito, le eventuali propo- ste integrative, abrogative e/o sostitutive, nonché il numero dei lavora- tori dipendenti dall’azienda, il numero dei partecipanti e quello degli intervenuti.
Il verbale finale è posto in votazione per alzata di mano.
Qualora lo richieda il 20% dei lavoratori, si procede al voto se- greto. In tal caso, le Segreterie Territoriali provvederanno a predisporre quanto necessario per le votazioni (urne, schede, e quanto necessario per l’espressione segreta del voto).
Il voto deve essere espresso entro e non oltre le 48 ore dall’avvenuta assemblea e si articolerà come essa si è svolta (unica assemblea, per reparto ecc.).
Copia dei verbali dovrà essere rimessa nella sua completezza alle Organizzazioni Sindacali, Territoriali, Regionali e Nazionali.
DIRETTIVI REGIONALI
Al termine delle assemblee di consultazione i Direttivi regionali con- vocati unitariamente, o attivi regionali, dove concordato, predisporran- no congiuntamente un verbale con la valutazione politica delle indica- zioni emerse dalle assemblee e gli eventuali emendamenti alla bozza di piattaforma approvati a livello regionale ed eleggeranno unitariamente i delegati all’Assemblea Nazionale (vedi allegato).
Solo gli emendamenti contenuti nei verbali regionali saranno valutati dall’apposita commissione nazionale.
I Direttivi regionali dovranno riunirsi entro l’8 maggio ed entro la stessa data i verbali approvati dovranno essere inviati a Fai - Flai - Uila Nazionali.
COMMISSIONE NAZIONALE
Una commissione costituita da Fai, Flai e Uila nazionali effettuerà l’esame degli emendamenti presenti nei verbali dei Direttivi o attivi regio- nali come sopra richiamato.
I verbali ed i documenti dei Direttivi e attivi regionali dovranno per-
venire alle Organizzazioni Sindacali Nazionali entro la data suindicata (8 maggio 2019). Non verranno esaminati verbali e documenti che pervengano oltre la data prevista.
ASSEMBLEA NAZIONALE PER L’APPROVAZIONE DELLA PIATTAFORMA
Si riunisce a Roma nei giorni 16 e 17 maggio 2019 per l’appro- vazione conclusiva delle piattaforme.
È composta dagli organismi dirigenti di Fai, Xxxx e Xxxx e da 300 delegati eletti nei Direttivi regionali.
Le Organizzazioni Sindacali Nazionali, sulla base del lavoro svolto dalla commissione, formulano la proposta conclusiva di piattaforma.
All’Assemblea possono essere ripresentati solo gli emendamenti ap- provati dai Direttivi o attivi regionali, se respinti dalla commissione e se i proponenti non si ritengono soddisfatti della risposta.
Le Segreterie nazionali valuteranno l’eventualità di una riconvoca- zione dell’Assemblea durante la fase negoziale
DELEGAZIONE TRATTANTE
Nella medesima sede del 16-17 maggio, l’Assemblea Nazionale su proposta delle Organizzazioni Sindacali Nazionali, procederà all’e- lezione delle delegazioni trattanti per il rinnovo dei due CCNL dell’Indu- stria Alimentare e della Cooperazione Alimentare.
Le delegazioni di trattativa saranno composte dalle Organizzazioni Sindacali Nazionali e rispettivamente da:
• per l’Industria Alimentare, più 60 strutture e 60 delegati,
• per la Cooperazione di trasformazione, più 15 strutture e 15 dele- gati, ripartiti pariteticamente tra Fai, Flai e Uila.
CONSULTAZIONE SULL’IPOTESI DI ACCORDO
L’approvazione complessiva di entrambe le ipotesi di Accordo ver- rà, quindi, sottoposta alle assemblee dei lavoratori, da effettuarsi con le stesse procedure delle assemblee di consultazione sulla piattaforma con le modalità previste dalle intese interconfederali, e dalle rispettive normative contrattuali, relative alle due aree.
VERBALE DI ASSEMBLEA PER LA CONSULTAZIONE
sull’ipotesi di Piattaforma per il rinnovo del C.C.N.L. Industria Alimentare e Cooperazione Alimentare
FAI – FLAI – UILA territoriale di Assemblea aziendale di Settore
Lavoratori dipendenti n. presenti n.
Argomenti affrontati nel dibattito:
VOTAZIONE CONCLUSIVA SUL VERBALE DI ASSEMBLEA:
Favorevoli n. Contrari n. Astenuti n. Voto palese Voto segreto
(Richiesto da )
Firma di FAI-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL Territoriali e della Presidenza dell’Assemblea:
Firma FAI-CISL Territoriale Firma FLAI-CGIL Territoriale
Firma UILA-UIL Territoriale Firma Presidenza dell’Assemblea
Data,
N.B.: Il presente verbale va compilato in 3 copie (compresi eventuali fogli allegati) di cui una copia va fatta per- venire al regionale e una copia al nazionale.
FAI-CISL FLAI-CGIL UILA-UIL
Schema di partecipazione dei delegati FAI, FLAI, UILA
FAC-SIMILE
all’Assemblea Nazionale per l’approvazione della Piattaforma
REGIONI | N. DELEGATI | REGIONI | N. DELEGATI | |
Piemonte | 18 | Umbria | 9 | |
Val D’Aosta | 3 | Lazio | 18 | |
Liguria | 6 | Abruzzo | 9 | |
Lombardia | 45 | Molise | 6 | |
Friuli | 9 | Campania | 27 | |
Alto Adige | 3 | Puglia | 12 | |
Trentino | 6 | Basilicata | 9 | |
Veneto | 33 | Calabria | 6 | |
Xxxxxx-Romagna | 39 | Sicilia | 12 | |
Toscana | 15 | Sardegna | 6 | |
Marche | 9 | Totale | 300 |
N.B.: L’assemblea nazionale è composta dagli organismi Direttivi nazionali di FAI, FLAI e UILA e da 300 delegati suddivisi unitariamente secondo il presente schema. I regionali do- vranno inviare alle Organizzazioni sindacali Nazionali gli elenchi dei delegati individuati.