Contract
7. L’ATTIVITA’ ISTITUZIONALE
7.1. Convenzioni e accordi per attività cultura e ambiente
Il CAI nel corso degli anni ha stipulato numerose convenzioni con Istituzioni operanti nel campo della cultura e dell’ambiente, per lo svolgimento di attività e iniziative comuni nelle materie di specifica competenza. Sono proseguite e sono state consolidate nel 2019, tra le altre, le collaborazioni con28:
- i poli universitari, i parchi nazionali e regionali, le fondazioni e gli enti di ricerca con i quali sono in vigore convenzioni su temi e problematiche attinenti la montagna;
- il Ministero dell’istruzione, nel cui ambito è costituito un comitato paritetico che vede tre dei sei componenti nominati dal Sodalizio;
- l’Associazione nazionale Comuni d’Italia (ANCI), l’Unione Nazionale Pro-Loco d’Italia (UNPLI) e l’Arma dei Carabinieri, in materia di rete sentieristica ed escursionistica e di valorizzazione e sviluppo dei beni paesaggistici e dei patrimoni culturali materiali e immateriali;
- l’Istituto geografico militare, con il protocollo d’intesa finalizzato allo scambio dei rispettivi dati geo-topo-cartografici, di informazioni geografiche e/o di relativi servizi di interesse reciproco.
Nel corso dell’esercizio in esame, sono stati sottoscritti diversi accordi e convenzioni, tra i quali:
- l’accordo con il Comitato glaciologico italiano, approvato dal CC con la delibera del 30 marzo 2019, con il quale si prevede, fra l’altro, di promuovere e coordinare a livello nazionale le misurazioni delle fronti glaciali iniziate nel 1885, inviando i risultati dei propri lavori al World Glacier Monitoring Service, organizzazione che ha il compito di raccogliere e divulgare i dati in materia;
- il protocollo di collaborazione con il Parco nazionale della Majella, approvato dal CC con delibera del 30 marzo 2019, che disciplina: i rapporti di reciproca collaborazione per la conoscenza e la protezione delle risorse del Parco; l’aggiornamento sui problemi connessi alla frequentazione e alla fruizione turistico-sportiva di zone sensibili e di valore biologico-
28 Un elenco esaustivo delle attività 2019 del CAI è riportato nel “Rapporto sulle Attività degli anni 2019-2020, pag. 191 ss.
paesaggistico; le attività di manutenzione e di segnaletica dei sentieri; la divulgazione reciproca di iniziative, manifestazioni e attività del CAI e del Parco.
7.2. Gestione del patrimonio mobiliare
Il CAI ha dichiarato di non possedere partecipazioni, né direttamente, né tramite società fiduciaria o per interposta persona; analogamente non è proprietario, direttamente od indirettamente, di azioni proprie o di azioni o quote di società controllanti.
7.3. Gestione del patrimonio immobiliare
Nel 2019, il patrimonio immobiliare dell’Ente non ha subito modifiche rispetto al precedente esercizio. Esso si compone n. 6 unità, ovvero la sede legale centrale di Milano, il rifugio “Regina Margherita”, il rifugio “Xxxxxxxx Xxxxx” al Lago Grande di Viso, l’immobile di Villafranca (PD), nonché il Centro di formazione della montagna “B. Crepaz” e la Casa alpina al Passo del Pordoi.
Questi ultimi (dopo un tentativo non andato a buon fine nel 2017 di esternalizzazione della gestione, mediante un’apposita gara) nel corso l’esercizio in esame sono stati posti in vendita mediante asta pubblica29, ad un prezzo base di euro 2.000.000. Sia l’asta citata, sia le successive due (nonostante la progressiva riduzione del prezzo)30, sono andate deserte. Il complesso immobiliare, infine, è stato ceduto nel luglio 2021, in esito all’espletamento di una ulteriore procedura31, al prezzo di euro 516.000, a fronte di una base d’asta di 497.659 euro, pari al valore di bilancio dell’immobile.
Il rifugio “Xxxxxxxx Xxxxx” al Lago Grande di Viso, invece, è stato affidato in locazione alla sezione di Saluzzo (Cuneo) per 6 anni, fino al dicembre 2020, al canone annuo di 6.000 euro, oltre aggiornamento ISTAT. Il contratto, alla scadenza, non è stato rinnovato e l’immobile è stato concesso in uso alla stessa Sezione fino al 31 dicembre 2021, per un corrispettivo pari al costo dell’esecuzione dei lavori previsti nel contratto, a carico del concessionario.
29 Si tratta di immobili aventi una superficie lorda commerciale di 1.897 metri quadri suddivisa in 4 piani e un volume di circa
5.300 metri cubi.
30 Indette con atti del CDC n. 63 del 29 marzo 2019; n. 96 del 23 giugno 2019, n. 203 del 13 ottobre 2019.
31 Asta indetta con atto CDC n. 141 del’11 ottobre 2021
Il CAI ha concesso, inoltre, in comodato gratuito per tre anni al CAI, all’AGAI e al CNSAS, alcuni locali della sede di Milano, con scadenza giugno 2019; le spese da rimborsare a fronte di tale uso, pari a euro 12.679 (10.935 euro nel 2018), trovano corrispondenza nella voce “altri ricavi e proventi” del conto economico.
Le spese di manutenzione relative agli immobili di proprietà del Sodalizio, come risulta dalla nota integrativa bilancio dell’anno 2019, sono imputate a due diverse poste, ovvero:
- alla “manutenzione ordinaria”, per quanto concerne i contributi destinati alle sezioni proprietarie di rifugi e finalizzati per 185.000 euro (148.949 euro nel 2018), secondo i criteri definiti dall'OTCO Rifugi;
- alla “manutenzione straordinaria” per quanto riguarda la struttura di Villafranca Padovana (euro 1.460 nel 2019 a fronte di euro 4.304 nel 2018), il Centro di formazione “B. Crepaz” al Pordoi (euro 17.376, nel 2019, a fronte di euro 15.992 euro nel 2018), nonché la Capanna “Regina Margherita”, relativamente agli interventi di riqualificazione energetica ed elettrica non finanziati dalla regione Piemonte (euro 62.252 nel 2019, a fronte di euro
13.274 nel 2018).
L’Ente non ha predisposto il Programma triennale dei lavori pubblici, né il documento pluriennale relativo alla gestione e agli investimenti immobiliari e alle spese di manutenzione degli immobili, motivando tale scelta con la scarsa rilevanza della gestione del patrimonio immobiliare rispetto al complesso delle attività svolte dal Sodalizio.
Peraltro, come si rileva anche dalla nota integrativa, non sono poche, né del tutto trascurabili per valore le voci del bilancio afferenti al predetto patrimonio; questa Corte, pertanto, ravvede l’opportunità che l’Ente in futuro proceda alla redazione quantomeno del documento di programmazione pluriennale relativo alla manutenzione e alla gestione degli immobili di proprietà.
7.4. Fondo stabile per i rifugi
Il Fondo stabile pro-rifugi, istituito nel 200632, costituisce l’accantonamento a bilancio per il mantenimento del patrimonio dei rifugi; sulla base dell’apposito bando approvato
32 Assemblea dei delegati del 20-21 maggio 2006.
annualmente dal CDC, le risorse del fondo predetto vengono destinate al finanziamento dei progetti presentati dalle sezioni territoriali per lavori di mantenimento, adeguamento, messa a norma e manutenzione straordinaria dei rifugi di proprietà delle sezioni stesse.
Il Fondo predetto è alimentato da un canto da risorse risultanti dalla ripartizione delle quote associative stabilita annualmente dall’Assemblea dei delegati, dall’altro dagli introiti provenienti dalla c.d. “reciprocità rifugi”, cioè dalla convenzione tra le associazioni alpinistiche internazionali che consente agli aderenti delle associazioni stesse di utilizzare, a parità di condizione con i soci dell’associazione proprietaria, i rifugi dell’area alpina, dell’Appennino, dei Pirenei, della Sierra Nevada, dei Picos de Europa.
Come emerge dalla tabella che segue, il saldo finale del Fondo al 31 dicembre 2019 - per effetto della maggiore quota di accantonamento annuale (18,2 per cento) - risulta pari ad euro 1.832.760, di cui euro 765.328 (euro 626.028 nel 2018) provenienti dalla “quota soci” ed euro 161.935 (euro 158.567 nel 2018) dalla quota “reciprocità rifugi”; il fondo risulta in crescita dell’11,4 per cento rispetto all’anno precedente.
Tabella 13 - Fondo stabile pro-rifugi
2018 | 2019 | Var. % | |
Saldo al 1° gennaio | 1.381.395 | 1.645.755 | 19,1 |
Utilizzo dell'esercizio | (520.235) | (740.258) | -42,3 |
Quota accantonata dell'esercizio | 784.595 | 927.263 | 18,2 |
Saldo al 31/12 | 1.645.755 | 1.832.760 | 11,4 |
Fonte: dati CAI rielaborati dalla Corte dei conti.
7.5. Attività formative
7.5.1. La Commissione nazionale scuole alpinismo, sci-alpinismo, arrampicata libera
La Commissione nazionale scuole di alpinismo e sci-alpinismo costituisce un organo tecnico centrale del CAI. Venne istituita nel 1937 con lo scopo di promuovere e favorire lo sviluppo degli aspetti tecnici e culturali dell’alpinismo, dello sci-alpinismo, dell’arrampicata libera e dello sci da fondo-escursionismo, orientando l’attività pratica e didattica delle scuole, con particolare attenzione ai problemi della prevenzione degli infortuni.
A tal fine, la Commissione promuove la pubblicazione di linee guida, monografie e dispense di carattere sia tecnico che culturale e attua ogni iniziativa divulgativa delle attività alpinistiche, collaborando con altri organi tecnici centrali a diverse iniziative per l’esecuzione
di prove di laboratorio e pratiche su attrezzi, materiali e tecniche. Ai sensi dell’art. 2 della l. 24 dicembre 1985, n.776, svolge la propria attività a favore sia dei soci del CAI, sia di altri soggetti. La Commissione nazionale si avvale a livello periferico degli Organi tecnici territoriali operativi (OTTO) e delle rispettive scuole interregionali, con le quali collabora. Nel 2019 le scuole centrali e i gruppi di lavoro hanno svolto complessivamente 4 aggiornamenti tecnici. La scuola centrale di alpinismo ha organizzato numerosi corsi per gli istruttori nazionali di alpinismo e arrampicata libera.
7.5.2 Il Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico (CNSAS)
Il Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico è una sezione nazionale del CAI, ai sensi dell’art. 29, c. 3, dello statuto. Con la delibera del 26 gennaio 2019, il Comitato centrale di indirizzo e di controllo ha approvato il nuovo statuto del CNSAS.
I dati relativi all’operatività del Corpo nel 2019 hanno confermato il trend di crescita degli ultimi anni: dal 2017, quando per la prima volta sono stati effettuati nel complessivo più di 9 mila interventi, le richieste di soccorso sono state 9.554 nel 2018, numero ancora superato nel 2019 in cui si è registrato un impegno vicino ai 10 mila interventi.
Nello stesso 2019, rispetto ai due anni precedenti, è diminuito l’impegno del CNSAS sul fronte della Protezione civile, non essendosi verificati eventi di rilievo a carattere nazionale (c.d. “maxi emergenze”); in compenso, è aumentata considerevolmente la sinergia con altre istituzioni che concorrono agli interventi di soccorso alpino ( SAGF della Guardia di Finanza, Esercito Italiano, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Aeronautica italiana, Stato Maggiore della Difesa), unitamente alle quali sono state effettuate anche diverse esercitazioni.
Nell’esercizio in esame, il Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico ha posto particolare attenzione alle attività divulgative in tema di prevenzione tramite i canali media (stampa, social), facendosi promotore di una campagna informativa sulla sicurezza in montagna e di un progetto dedicato (“Sicuri in montagna”).
A fronte di tali attività, il CAI è destinatario di un contributo annuale vincolato concesso dal Dicastero vigilante, come definito dalle leggi 18 febbraio 1992 n. 192 e 21 gennaio 2001, n. 74 e ss.mm.ii, destinato sia al pagamento dei premi per l'assicurazione contro i rischi di morte, invalidità̀ permanente e responsabilità̀ civile verso terzi, ivi compresi i volontari del Corpo impegnati nelle operazioni di soccorso e nelle esercitazioni e gli altri soccorritori, sia alla gestione, presso la sede centrale del CAI, di un centro di coordinamento delle attività̀ del
Corpo. Nel 2019 il contributo assegnato al CNSAS è stato di 4.439.947 euro (3.090.000 euro nel 2018), con un incremento del 43,7 per cento.
7.6. Pubblicazioni
Nel 2019 il CAI ha realizzato, stampato e promosso le pubblicazioni di numerosi volumi33. I relativi oneri sono stati pari a 285.865 euro (159.477 euro nel 2018), con un incremento del 79 per cento, e includono anche l’acquisto di volumi editoriali tematici.
La spesa per la stampa sociale ha riguardato sia i costi sostenuti per la redazione, la stampa, il confezionamento e la spedizione del periodico mensile "Montagne360", destinato in abbonamento ai Soci ordinari del CAI, sia la redazione del periodico on-line "Lo Scarpone". I corrispondenti oneri sono rimasti sostanzialmente stabili (euro 1.345.074 nel 2018, euro
1.353.414 nel 2019), mentre i ricavi ammontano nel 2019 complessivamente a 131.960 euro (198.827 euro nel 2018), con un decremento di circa il 33 per cento. Tale andamento trova motivazione in parte nell’immissione sul mercato solo sul finire dell'esercizio di alcune pubblicazioni ma, soprattutto, nella ridotta diffusione delle pubblicazioni stesse, nonostante lo sforzo promozionale sostenuto dall’Ente.
A tale specifico riguardo, il CAI ha precisato di avere attuato nuove modalità di comunicazione, divulgazione e diffusione delle proprie attività, mediante strumenti digitali, con particolare riferimento al "Rapporto attività", pubblicato dal 2009 sul sito istituzionale in formato elettronico. Inoltre, “a partire dall'anno 2012 il quindicinale cartaceo "Lo Scarpone", inviato in abbonamento ai soci ordinari del CAI, è stato trasformato in un periodico on-line”, mentre “nel 2020 sono state realizzate le versioni e-book di alcune opere editoriali già pubblicate in versione cartacea”.
Come riferito nel paragrafo dedicato all’attività contrattuale, il Sodalizio, in relazione all’ambito in esame, ha avviato, l’esternalizzazione di alcuni servizi editoriali e di comunicazione (attività redazionali, impaginazione grafica e stampa di libri, raccolta pubblicitaria, stampa e postalizzazione del periodico mensile dell’Ente nonché del servizio di ufficio stampa), ponendo in essere una gara di valore sopra soglia comunitaria (euro 2.031.750
33 "La cima di Entrelor"; "Alpinismo dietro le quinte"; "In cammino da Ravenna a Roma"; "Scuola centrale di alpinismo e arrampicata libera tra passato e presente"; i Manuali "La flora endemica minacciata delle montagne italiane" e "La sicurezza sulle vie ferrate: materiali e tecniche"; il “Diario scolastico, presenze silenziose nelle montagne italiane"; l'”Agenda 2020”; la riproduzione del volume pubblicato nel 1918 "La Sezione di Milano e la guerra, 1915-1918".
che rappresentano il 57 per cento del valore complessivo degli acquisti), riguardante l’affidamento in outsourcing per 24 mesi (2020-2021), rinnovabili, del servizio di stampa e postalizzazione del periodico “Montagne360” edito dal CAI. Tale affidamento è stato aggiudicato in data 18 novembre 2019 per un valore, esclusa l’IVA, di euro 2.031.75034.
Come detto, questa Corte si riserva di procedere ad ulteriori approfondimenti in occasione dei successivi referti.
34 CAI – sito istituzionale - Amministrazione Trasparente – Bandi di gara e contratti 2019 – Avviso di aggiudicazione.
8. I RISULTATI ECONOMICI E FINANZIARI
8.1. Prospettive per un bilancio consolidato
Ai sensi del citato art. 5, c. 1 dello statuto, tanto il CAI centrale, quanto le singole strutture territoriali, essendo dotate di autonomia patrimoniale, dispongono per il raggiungimento delle finalità istituzionali di proprie risorse.
In merito, è opportuno rilevare che sono le sezioni ad acquisire per intero le quote versate dai Soci, utilizzando un'unica piattaforma informatica di tesseramento, che fornisce la base dati per la governance del Sodalizio35.
Le sezioni stesse trattengono la parte loro assegnata in base alle decisioni dell’Assemblea dei delegati di cui si è detto e trasferiscono al CAI centrale la quota ad esso spettante e quelle destinate a comunicazione, assicurazioni e rifugi. Su tali basi, ciascuna delle predette strutture redige un proprio distinto bilancio; peraltro, ai sensi del d.p.r. 6 luglio 1977, solo quello del CAI centrale è soggetto al controllo di questa Corte.
Tuttavia, alla complessità che contraddistingue l’architettura organizzativa prevista dallo statuto dell’Ente, si contrappone la sostanziale unitarietà nei fini e negli obiettivi che caratterizza le attività svolte tanto dalla struttura nazionale, quanto da quelle territoriali.
A ben vedere, l’organizzazione fin qui descritta presenta significativi punti di corrispondenza con la fattispecie definita prima dall’articolo 5, comma 14 del D.P.R. 27 febbraio 2003, n. 97 recante il “Regolamento concernente l'amministrazione e la contabilità degli enti pubblici di cui alla legge 20 marzo 1975, n. 70”, poi dal successivo d.lgs. 31 maggio 2011, n. 91 (“Disposizioni recanti attuazione dell'articolo 2 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia di adeguamento ed armonizzazione dei sistemi contabili”).
Tali disposizioni prevedono che “gli enti pubblici aventi pluralità di gestioni, nonché quelli a carattere federativo o da cui dipendono in modo diretto o indiretto altri enti o i cui organi periferici siano dotati di autonomia amministrativa per cui gestiscono bilanci separati, sono tenuti a redigere un bilancio di previsione consolidato, strutturato per categorie per le riassunzioni delle previsioni delle
35 Tale piattaforma afferisce alle analisi, alla progettazione e al coordinamento e supervisione del progetto di riorganizzazione della struttura informativa dell'Ente, per il potenziamento dei principali servizi informatici e di comunicazione. Essa è iscritta nel bilancio del CAI centrale tra le immobilizzazioni immateriali per 659.661 euro (nel 2018 euro 659.734), al lordo degli ammortamenti. Alla medesima struttura, nel 2019, afferiscono oneri di gestione per complessivi euro 103.616 (nel 2018 euro 61.193).
varie gestioni, nel quale sarà evitata ogni duplicazione dovuta a trasferimenti interni o somministrazioni di fondi intervenuti tra le diverse gestioni od unità in cui l'ente si articola”36.
Un ulteriore elemento che viene all’esame nella prospettiva indicata è costituito dalle numerose e significative poste del bilancio del CAI centrale nell’ambito delle quali sono contabilizzate risorse destinate alle strutture territoriali. Si pensi, tra l’altro, al “Fondo per la mutualità”, destinato a supportare finanziariamente le sezioni in stato di comprovata difficoltà, al “Fondo di garanzia" correlato a spese per il patrimonio delle sezioni nonché alla partecipazione delle stesse a bandi e progetti, al "Fondo stabile pro-rifugi", destinato alla salvaguardia, mediante l'adeguamento, la messa a norma e la manutenzione straordinaria del patrimonio costituito dai rifugi di proprietà delle sezioni del CAI.
Ciò premesso, si ritiene sussistano elementi oggettivi che inducono, quantomeno in prospettiva futura, a valutare la possibilità che il bilancio del CAI venga riorganizzato - previe apposite modifiche statutarie e regolamentari - al fine di comprendere in una sorta di “consolidato”37 anche le risultanze contabili delle strutture territoriali, così come già avviene per altri Enti sottoposti al controllo di questa Corte caratterizzati da analoghe architetture ordinamentali38.
Questa Corte si riserva di approfondire l’analisi sull’argomento accennato, in sede di referto
sui successivi bilanci del CAI.
36 Al medesimo fine, non può non essere tenuta in considerazione la previsione dell’Allegato n. 4/4 al d.lgs 23 giugno 2011,
n. 118 che, nel richiamare il principio contabile applicato concernente il bilancio consolidato, in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, chiarisce che “La definizione del gruppo amministrazione pubblica fa riferimento ad una nozione di controllo di "diritto", di "fatto" e "contrattuale", anche nei casi in cui non è presente un legame di partecipazione, diretta o indiretta, al capitale delle controllate ed a una nozione di partecipazione…Ai fini dell'inclusione nel gruppo dell'amministrazione pubblica non rileva la forma giuridica né la differente natura dell’attività svolta dall'ente strumentale o dalla società. Il gruppo "amministrazione pubblica" può comprendere anche gruppi intermedi di amministrazioni pubbliche o di imprese. In tal caso, il bilancio consolidato è predisposto aggregando anche i bilanci consolidati dei gruppi intermedi”
37 A tal fine, si richiama il disposto dell’art. 5, c. 14, d.lgs. 31 maggio 2011, n. 91 (recante “Disposizioni recanti attuazione dell'articolo 2 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia di adeguamento ed armonizzazione dei sistemi contabili”), applicabile al CAI, in base al quale gli enti pubblici “aventi pluralità di gestioni, nonché quelli a carattere federativo o da cui dipendono in modo diretto o indiretto altri enti o i cui organi periferici siano dotati di autonomia amministrativa per cui gestiscono bilanci separati, sono tenuti a redigere un bilancio di previsione consolidato, strutturato per categorie per le riassunzioni delle previsioni delle varie gestioni, nel quale sarà evitata ogni duplicazione dovuta a trasferimenti interni o somministrazioni di fondi intervenuti tra le diverse gestioni od unità”
38 Per tutti: l’ACI (il cui bilancio è comprende quello degli Automobile club provinciali e locali) e l’Unione nazionale ciechi e
ipovedenti (il bilancio della quale include la contabilità delle strutture territoriali e del Centro nazionale del libro parlato).
8.2. Il bilancio di esercizio
Ai sensi dell’art. 23 dello statuto, i bilanci d'esercizio del CAI sono ispirati ai principi civilistici di cui agli artt. 2423 e ss. del c.c., come interpretate ed integrate dai principi emanati dall’Organismo italiano di contabilità (OIC), e sono conformi al regolamento di amministrazione e di contabilità dell’Ente. Si compongono dello stato patrimoniale, dal conto economico, della nota integrativa, della relazione sulla gestione e della relazione del Collegio nazionale dei revisori dei conti, che, unitamente alla relazione annuale del Presidente generale, vengono approvati dal CC e presentati all’Assemblea dei delegati.
Il CAI è ricompreso tra i soggetti destinatari del processo di armonizzazione contabile ed è tenuto ad adeguarsi ai principi e alle previsioni del d.lgs. 31 maggio 2011, n. 91. Peraltro, solo con la delibera n. 21 del 19 febbraio 2021, il CDC ha accolto una esplicita sollecitazione del Collegio nazionale dei revisori in materia, approvando un apposito regolamento (relativo al triennio il 2021-2023) per conformarsi ai principi generali di razionalizzazione e contenimento della spesa di cui all'art. 2, commi 2 e 2- bis, del d.l. 31 agosto 2013, n.101, convertito con legge 30 ottobre 2013, n.125. I contenuti della disposizione verranno esaminati nel dettaglio nei prossimi referti
Lo schema di bilancio 2019, corredato anche dal verbale del Collegio dei revisori dei conti del 27 marzo 2020, è stato adottato con la delibera del Comitato centrale n. 30 del 18 aprile 2020, mentre è stato presentato all’Assemblea dei delegati solo il 22 e 23 maggio 2021, a causa della pandemia.
Secondo quanto dichiarato dal CAI, per l’anno 2019, l’avvicendamento del Dicastero vigilante, da Mibact a Mipaaf, non ha consentito di ottenere in tempo utile le indicazioni per la redazione anche del conto consuntivo in termini di cassa (art. 9, cc. 1 e 2, del d.m. 27 marzo 2013) e del rapporto dei risultati (conforme alle linee guida generali di cui al d.P.C.M. 18 settembre 2012, art. 3, c. 2)39.
L’Ente, secondo i criteri definiti dall’OIC 10, ha predisposto tanto il rendiconto finanziario,
quanto il conto economico riclassificato.
39 L’Art. 24, c. 2, lett. m) del d.P.C.M. 2 dicembre 2019 n. 169, recante Regolamento di organizzazione del Ministero per i beni
e le attività culturali e per il turismo, stabilisce che la funzione di vigilanza sul CAI sia attribuita al Ministero del turismo.
Con delibera del 29 marzo 2019, il CDC dell’Ente ha adottato il “Piano triennale 2019-2021 delle azioni di razionalizzazione e riqualificazione della spesa, di riordino e ristrutturazione amministrativa, di semplificazione e digitalizzazione, di riduzione dei costi della politica e di funzionamento, ivi compresi gli appalti di servizio, gli affidamenti e il ricorso alle consulenze attraverso persone giuridiche di cui all'allegato 1, in applicazione dell'art. 16 del decreto legge 6 luglio 2011 n. 98, convertito con legge 15 luglio 0000, x 000”, individuando cinque ambiti di intervento40.
In particolare, nel Piano predetto sono indicate le economie di spesa del triennio; con riferimento ai dati dal 2019 al 2022 a partire dal 2020 “il 50 per cento delle economie di spesa conseguite dall’attuazione di processi di riorganizzazione potrà essere utilizzata dall’Ente per il finanziamento della contrattazione collettiva, in coerenza con il sistema premiante adottato dal Club Alpino Italiano all'interno del proprio Piano della Performance. Tale quota è utilizzabile a tal fine solo se l'Ente…accerta a consuntivo, con riferimento a ciascun esercizio, il raggiungimento degli obiettivi fissati per ciascuna delle singole voci di spesa previste nel piano e dei conseguenti risparmi. I risparmi devono essere certificati dal Collegio dei Revisori dei Conti”.
8.3 Lo stato patrimoniale
Complessivamente, nell’esercizio 2019 il patrimonio netto dell’Ente presenta un lieve incremento (+ 0,5 per cento) rispetto all’esercizio precedente, e ammonta a 5.630.970 euro (5.601.311 euro nel 2018), per effetto dell’avanzo di esercizio pari a 29.659 euro (15.209 euro del 2018).
8.3.1. Stato patrimoniale attivo
Come risulta dai dati riportati nella tabella che segue, nell’esercizio 2019 le poste attive dello stato patrimoniale, che ammontano complessivamente a 13.948.583 euro (14.557.314 euro nel 2018), hanno registrato una diminuzione del 4,2 per cento rispetto al 2018.
40 Noleggio macchine fotocopiatrici; servizio sala poste; riscaldamento ecosostenibile; redazione M360; personale dipendente.
Tabella 14 - Stato patrimoniale: Attività
STATO PATRIMONIALE | 2018 | 2019 | Incid. % 2019 sul totale Attività | Var. % |
A) Crediti v/soci per versamenti ancora dovuti | ||||
B) Immobilizzazioni | ||||
I. Immateriali | ||||
2) Costi di sviluppo | 123.178 | 39.054 | 0,3 | -68,3 |
4) Concessioni, licenze, marchi | 4.474 | 4.016 | 0,0 | -10,2 |
6) Immobilizzazioni in xxxxx x xxxxxxx | 00.000 | 00.000 | 0,6 | 86,7 |
7) Altre | 37.122 | 24.974 | 0,2 | -32,7 |
Totale Immobilizzazioni immateriali | 212.779 | 157.674 | 1,1 | -25,9 |
II. Materiali | ||||
1) Terreni e fabbricati | 2.313.457 | 2.341.450 | 16,8 | 1,2 |
2) Impianti e macchinario | 25.094 | 51.220 | 0,4 | 104,1 |
4) Altri beni | 85.805 | 106.233 | 0,8 | 23,8 |
5) Xxx.xx in corso e acconti | 10.883 | - | ||
Totale immobilizzazioni materiali | 2.435.239 | 2.498.903 | 17,9 | 2,6 |
III. Finanziarie | ||||
2) Crediti | ||||
d) bis verso altri | ||||
- entro 12 mesi | 6.200 | 5.200 | 0,0 | -16,1 |
- oltre 12 mesi | 18.863 | 13.044 | 0,1 | -30,8 |
Totale Immobilizzazioni finanziarie | 25.063 | 18.244 | 0,1 | -27,2 |
Totale immobilizzazioni B) | 2.673.081 | 2.674.821 | 19,2 | 0,1 |
C)Attivo circolante | ||||
I. Rimanenze | ||||
4) Prodotti finiti e merci | 260.655 | 281.022 | 2,0 | 7,8 |
5) Acconti | 0 | 0 | 0 | 0 |
Totale Rimanenze | 260.655 | 281.022 | 2,0 | 7,8 |
II. Crediti | ||||
1) Verso clienti | ||||
- entro 12 mesi | 830.265 | 812.467 | 5,8 | -2,1 |
- oltre 12 mesi | 535.916 | 532.074 | 3,8 | -0,7 |
Totale Crediti v/clienti | 1.366.181 | 1.344.541 | 9,6 | -1,6 |
5- bis) Crediti tributari | ||||
- entro 12 mesi | 805 | 100 | ||
5) -quater Verso altri | ||||
- entro 12 mesi | 228.629 | 53.691 | 0,4 | -76,5 |
Totale crediti tributari e verso altri | 228.629 | 54.496 | 0,4 | -76,2 |
Totale Crediti | 1.594.810 | 1.399.037 | 10,0 | -12,3 |
IV. Disponibilità liquide | ||||
1) Depositi bancari e postali | 9.952.596 | 8.102.624 | 58,1 | -18,6 |
2) Denaro e valori in cassa | 2.634 | 4.620 | 0,0 | 75,4 |
Totale Disponibilità liquide | 9.955.230 | 8.107.244 | 58,1 | -18,6 |
Totale Attivo Circolante C) | 11.810.695 | 9.787.303 | 70,2 | -17,1 |
D) Ratei e risconti | ||||
Totale ratei e risconti D) | 73.538 | 1.486.459 | 10,7 | 1.921,3 |
TOTALE ATTIVO | 14.557.314 | 13.948.583 | 100,0 | -4,2 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati CAI.
Le immobilizzazioni rappresentano il 19,2 per cento delle attività dell’Ente. Il relativo ammontare, pari a 2.674.821 euro (2.673.081 euro nel 2018) è in lieve aumento (+0,1 per cento) rispetto all’esercizio precedente.
Le componenti, evidenziate al netto degli ammortamenti accumulati nel tempo, risultano così distribuite:
- le immobilizzazioni immateriali, che costituiscono circa l’1 per cento dell’attivo patrimoniale, hanno registrato una flessione (-25,9 per cento), passando da 212.779 euro nel 2018 a 157.674 euro nel 2019. Comprendono: i costi di sviluppo, in flessione del 68 per cento, relativi alla nuova piattaforma informativa dell’Ente e alla piattaforma di e-commerce “CAI store”, gli acconti (in aumento dell’87 per cento) per la realizzazione dei progetti “Infomont”, avviato nel 2017, e “CAI identity”, operativo dal 2020, e gli oneri connessi all’implementazione della funzionalità del bilancio sociale e del progetto “Punto unico di accesso”, operativi dall’anno 2021;
- le immobilizzazioni materiali, che costituiscono circa il 18 per cento dell’attivo patrimoniale, hanno registrato un incremento (+2,6 per cento), passando da 2.435.239 euro nel 2018 a 2.498.903 euro nel 2019. Comprendono terreni e fabbricati, che costituiscono il 16,8 per cento delle attività dell’Ente, corrispondente ad un valore iscritto a bilancio di euro 2.341.450 (2.313.457 euro nel 2018, in aumento dell’1,2 per cento) per oneri e opere di efficientamento energetico descritte nella nota integrativa; impianti e macchinari e altri beni, che costituiscono lo 0,4 per cento delle attività, con un incremento (+104 per cento), ascrivibile agli oneri di acquisto strumentazione tecnica e macchine di ufficio elettroniche, nonché ad interventi di messa in sicurezza;
- le immobilizzazioni finanziarie, che costituiscono lo 0,1 per cento dell’attivo patrimoniale,
hanno registrato una diminuzione (-27,2 per cento), passando da euro 25.063 nel 2018 a euro
18.244 nel 2019. Comprendono: crediti per quote di prestiti al personale scadenti nel 2020 e depositi cauzionali per utenze e prestiti al personale, scadenti oltre l’anno.
L’attivo circolante, che costituisce il 70,2 per cento dell’attivo patrimoniale dell’Ente, presenta una diminuzione (-17,1 per cento), passando da euro 11.810.695 del 2018 a euro 9.787.303 nel 2019. Tra le voci rappresentative si evidenziano:
- le rimanenze dei prodotti finiti, che costituiscono il 2 per cento delle poste attive del bilancio, e registrano un aumento (+7,8 per cento) rispetto all’esercizio precedente. Sono pari a euro
281.022 euro (260.655 euro nel 2018) e comprendono, come emerge dalla nota integrativa: le rimanenze di magazzino relative alle opere editoriali non periodiche pubblicate dall'Ente come le edizioni CAI, valorizzate per euro 138.182 nel 2019 (euro 108.388 nel 2018), e le edizioni CAI- Touring, valorizzate per euro 12.827 nel 2019 (euro 13.420 nel 2018). Il materiale dell’attività istituzionale è valorizzato in rimanenza per euro 130.013 (euro 138.847 nel 2018);
- i crediti, rilevati al valore nominale, che rappresentano il 10 per cento delle poste attive di bilancio, sono diminuiti nel 2019 (-12,3 per cento), essendo valorizzati per euro 1.399.037 (euro 1.594.810 nel 2018). Comprendono: crediti esigibili entro l’esercizio successivo, composti da nuove partite di credito, verso il Mattm e verso la regione Piemonte, rispettivamente per 84.712 euro e per 70.000 euro; crediti verso le sezioni, in diminuzione rispetto all’esercizio precedente, passati da euro 503.585 a euro 321.769 nel 2019, e crediti verso clienti diversi, passati da euro 227.055 del 2018 a euro 230.643 del 2019. Il fondo svalutazione crediti connesso è rimasto invariato nei due esercizi a confronto. Tra i crediti esigibili oltre l’esercizio successivo, in lieve flessione (-0,7 per cento), sono compresi crediti verso alcune sezioni, dei quali una parte, pari a euro 517.907 (euro 517.775 nel 2018), sono relativi all’adesione delle sezioni stesse al menzionato “Fondo di mutualità”;
- le disponibilità liquide, che costituiscono il 58,1 per cento dell’attivo patrimoniale, sono pari
a euro 8.107.244 risultano in flessione (-18,6 per cento), a causa principalmente del pagamento nel mese di dicembre 2019 dei premi delle polizze assicurative relative al primo semestre 2020, il cui ammontare figura tra i risconti attivi per 1.417.022 euro. Tali disponibilità liquide alla data di chiusura dell’esercizio risultavano per la quasi totalità depositate presso banche, come emerge dalla tabella che segue.
Tabella 15 - Disponibilità liquide distinte per tipologia
2018 | 2019 | Incid. % 2019 sul totale | Var % | |
Depositi bancari e postali | ||||
Banca d'Italia | 9.136.681 | 7.218.708 | 89,0 | -21 |
Deposito bancario “Cai per l’Italia centrale” | 200.695 | 200.646 | 2,5 | 0 |
- Banca Prossima – Fondo di Garanzia | 500.000 | 500.000 | 6,2 | 0 |
- Deposito bancario “Aiutiamo le montagne di Nord Est” | 77.155 | 121.816 | 1,5 | 57,9 |
Conto corrente postale | 37.417 | 57.414 | 0,7 | 53,4 |
Altri depositi bancari | 648 | 4.040 | 0 | 523,5 |
Totale depositi bancari e postali | 9.952.596 | 8.102.624 | 99,9 | -18,6 |
Denaro e valori in cassa | ||||
Cassa sede | 2.529 | 4.594 | 0,1 | 81,7 |
Cassa Biblioteca Nazionale | 105 | 26 | 0 | -75,2 |
Totale denaro e valori in cassa | 2.634 | 4.620 | 0,1 | 75,4 |
TOTALE GENERALE | 9.955.230 | 8.107.244 | 100 | -18,6 |
Fonte: Elaborazioni Corte dei conti su dati CAI.
I depositi bancari comprendono:
- per euro 200.646 (200.695 euro nel 2018) il deposito di raccolta somme presso i soci e le sezioni, destinati principalmente alla realizzazione della Casa della Montagna di Amatrice, progetto connesso al sisma dell’Italia centrale del 2016;
- per euro 500.000 il Fondo di garanzia (invariato rispetto al 2018), strumentale alla costituzione di un pegno e a parziale garanzia dell’Istituto di credito erogante, con la quale è stata sottoscritta una convenzione “finalizzata a mettere a disposizione delle strutture territoriali strumenti finanziari per interventi di recupero del proprio patrimonio nonché per la partecipazione a bandi e progetti”41;
- per euro 121.816 euro (77.155 euro nel 2018), corrispettivo della raccolta fondi per il ripristino della rete sentieristica dei rifugi in Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino e Alto Adige, a seguito del maltempo del 2018.
Le giacenze bancarie e postali e il denaro e valori in cassa sono pari complessivamente a 8.102.624 euro (9.952.596 nel 2018).
41 CAI – Bilancio 2019 – Nota integrativa.
8.3.2. Stato patrimoniale passivo
La tabella che segue evidenzia la composizione del passivo patrimoniale dell’Ente.
Tabella 16 - Stato patrimoniale: Passività
VOCI DI BILANCIO PASSIVE | 2018 | 2019 | Incid. % 2019 sul totale | Var % |
A) Patrimonio netto | ||||
Altre riserve | 1.000.000 | 1.000.000 | 7,2 | 0 |
Utili (perdite) portati a nuovo | 4.586.102 | 4.601.311 | 33,0 | 0,3 |
Utile(perdita) d'esercizio | 15.209 | 29.659 | 0,2 | 95 |
Totale patrimonio netto A) | 5.601.311 | 5.630.970 | 40,4 | 0,5 |
B) Fondi per rischi e oneri | ||||
4) Altri | 1.918.225 | 1.861.546 | 13,3 | -3 |
Totale Fondi rischi e oneri B) | 1.918.225 | 1.861.546 | 13,3 | -3 |
C) Trattamento fine rapporto lavoro subordinato | 666.792 | 595.302 | 4,3 | -11 |
D) Debiti | ||||
Debiti verso fornitori | ||||
- entro 12 mesi | 2.068.760 | 2.233.875 | 16,0 | 8 |
Debiti tributari | ||||
- entro 12 mesi | 64.381 | 40.500 | 0,3 | -37,1 |
Debiti vs. istituti di previdenza e sicurezza sociale | ||||
- oltre 12 mesi | 30.747 | 23.329 | 0,2 | -24,1 |
Altri debiti | ||||
- entro 12 mesi | 4.181.651 | 3.538.709 | 25,4 | -15,4 |
Totale debiti D) | 6.345.539 | 5.836.413 | 41,8 | -8 |
E) Ratei e risconti | 25.447 | 24.352 | 0,2 | -4,3 |
TOTALE PASSIVO | 14.557.314 | 13.948.583 | 100 | -4,2 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati CAI
Il patrimonio netto dell’Ente, come visto, presenta un incremento rispetto al precedente esercizio di 29.659 euro (+0,5 per cento). L'Ente non dispone di un proprio fondo di dotazione o di un capitale sociale e le variazioni del patrimonio netto consistono esclusivamente negli avanzi degli esercizi precedenti. I soci non hanno alcun diritto sul patrimonio dell’Ente e le riserve patrimoniali sono vincolate al conseguimento delle finalità istituzionali.
La voce "Altre riserve", pari a 1 mln, invariata nei due anni, è relativa al “Fondo di mutualità”, costituito “mediante destinazione di una somma … dalle risorse del patrimonio netto sociale, ossia dagli avanzi dei precedenti esercizi”42, al fine di consentire il superamento di particolari stati di comprovata difficoltà delle Sezioni, derivanti da situazioni di straordinaria emergenza. Tale