Accordo commerciale tra UE-Nuova Zelanda
Accordo commerciale tra UE-Nuova Zelanda
Introduzione
Lo scorso 30 giugno, l'Unione europea e la Nuova Zelanda hanno concluso i negoziati, avviati nel 2018, su un nuovo accordo bilaterale di libero scambio
L'attuale volume degli scambi commerciali tra i due blocchi ammonta a 7,8 miliardi di euro all'anno per i beni e 3,7 miliardi di euro per i servizi. A seguito dell’accordo, le stime prevedono un aumento di tale volume del 30% e un risparmio annuale di circa 140 milioni di euro in dazi per le aziende europee esportatrici in Nuova Zelanda.
Contenuto dell’accordo
Di seguito i punti di maggior rilevanza di tale accordo:
• Commercio di beni: l'accordo prevede la rimozione dei dazi su tutte le esportazioni europee verso la Nuova Zelanda, inclusi quelli sull’esportazione di prodotti industriali e di alimenti e bevande, eliminando o riducendo al contempo i dazi imposti dall'UE sulla maggior parte delle merci neozelandesi. Per quanto riguarda la liberalizzazione delle importazioni dei prodotti più “sensibili”, sono previste delle modalità e delle tempistiche ad hoc:
o Carne bovina: si prevede un contingente tariffario di 10'000 tonnellate con dazio ridotto al 7,5%, da raggiungere gradualmente in 7 anni dall’entrata in vigore dell’accordo;
o Carne ovina: si prevede un contingente tariffario di 38'000 tonnellate senza dazi, da raggiungere gradualmente in 7 anni dall’entrata in vigore dell’accordo;
o Formaggi: si prevede un contingente tariffario di 25'000 tonnellate senza dazi, da raggiungere gradualmente in 7 anni dall’entrata in vigore dell’accordo, con alcune misure più dettagliate per due contingenti tariffari previsti dalla cd. “EU’s WTO schedule to New Zealand”.
• Regole d’origine: la documentazione sull'origine seguirà lo standard basato sull'autocertificazione da parte delle imprese e la verifica dell'origine si baserà sui contatti con l'importatore da parte delle dogane locali.
• Agevolazioni doganali e commerciali: l’accordo prevede disposizioni per garantire la trasparenza della legislazione, dei moduli e delle procedure da rispettare alla frontiera, un accesso più facile alle informazioni sulle tariffe applicate, e l’obbligo di consultare le imprese prima dell'adozione di nuove normative doganali.
• Rimedi: l'accordo conferma la possibilità di affrontare pratiche commerciali sleali tra le parti utilizzando strumenti di difesa commerciale, e prevede un meccanismo bilaterale di salvaguardia che consente ai due paesi di imporre misure temporanee nel caso in cui un aumento significativo delle importazioni rischi di causare un danno all'industria interna.
• Misure sanitarie e fitosanitarie: si riaffermano i principi dell'accordo SPS dell'OMC, tra cui il "principio di precauzione", che prevede la possibilità per le autorità pubbliche di agire per proteggere la salute umana, animale o vegetale, o l'ambiente, di fronte a un potenziale rischio. L'UE e la Nuova Zelanda rafforzeranno il lavoro congiunto sulle questioni SPS per garantire un intervento rapido nelle emergenze legate alle importazioni e alle esportazioni di prodotti agricoli e della pesca.
• Ostacoli tecnici al commercio: l'accordo mira a promuovere la trasparenza e l'uso di standard internazionali al fine di facilitare l'accesso al mercato. In particolare, per determinati settori, le aziende europee potranno effettuare le valutazioni di conformità ai regolamenti tecnici neozelandesi nell'UE da organismi riconosciuti. Inoltre, la Nuova Zelanda accetterà i certificati di omologazione UE per i veicoli a motore. L'Allegato sul vino e gli alcolici fornirà una piattaforma per promuovere gli standard di produzione e di etichettatura del vino e aumentare la convergenza di tali standard, consentendo la protezione di tutte le IG dei vini europei in Nuova Zelanda e viceversa.
• Liberalizzazione degli investimenti e commercio dei servizi: l'accordo mira a promuovere gli investimenti tra le parti. I servizi coperti comprendono un'ampia gamma di settori e sono previste disposizioni normative specifiche per alcuni di essi (servizi di consegna, telecomunicazioni, servizi finanziari e servizi di trasporto marittimo). L'accordo non riguarda la protezione degli investimenti.
• Appalti pubblici: il testo prevede un’apertura reciproca dei mercati degli appalti pubblici, oltre a quanto già previsto dall'Accordo sugli appalti pubblici (AAP) dell'OMC. In particolare, la Nuova Zelanda consentirà alle imprese europee di partecipare a gare d'appalto, a parità di condizioni con le imprese locali, per contratti con tutte le autorità pubbliche i cui appalti sono regolati dalle “NZ Procurement Rules”. In cambio, l'UE consentirà alle imprese neozelandesi di partecipare agli appalti relativi all'acquisto di beni e servizi da parte delle autorità governative centrali non ancora coperti dall'AAP.
• Sovvenzioni: l'UE e la Nuova Zelanda hanno concordato un meccanismo di trasparenza che renderà pubbliche le sovvenzioni concesse ai fornitori di beni e servizi, e un meccanismo di consultazione che consentirà a una Parte di segnalare eventuali sovvenzioni con effetto negativo sugli scambi commerciali.
• Proprietà intellettuale e IG: il testo comprende disposizioni sul diritto d'autore e sui diritti connessi, sui marchi, sui disegni industriali, sulle indicazioni geografiche (IG), sulle varietà vegetali e sulla protezione delle informazioni non divulgate, nonché disposizioni sull'applicazione della proprietà intellettuale. Per quanto riguarda le IG, il testo ne include 163, con la possibilità di aggiungerne ulteriori in futuro, oltre alla protezione dell’intera lista dei vini e liquori dell’UE.
• Commercio e sviluppo sostenibile: l'accordo protegge il diritto di entrambe le Parti di adottare nuove regolamentazioni, vietando al contempo l’indebolimento o la non- applicazioni dei regolamenti già presenti al fine di incentivare l’attività economica. Si richiede, inoltre, il rispetto dei principi fondamentali dell'Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) che riguardano, tra gli altri, quali la libertà di associazione, il diritto alla contrattazione collettiva, l'eliminazione di tutte le forme di lavoro forzato e obbligatorio, l'abolizione del lavoro minorile e la non discriminazione sul lavoro, e obbliga entrambe le Parti all'effettiva attuazione delle convenzioni dell'ILO e degli Accordi ambientali multilaterali (MEA) che ciascuna parte ha ratificato. L'accordo impegna l'UE e la Nuova Zelanda ad attuare l'accordo di Parigi e a collaborare su questioni legate al clima, compreso il prezzo del carbonio. Gli impegni TSD sono legalmente vincolanti e applicabili attraverso la risoluzione generale delle controversie dell'accordo. Inoltre, per la prima volta in un accordo commerciale dell'UE, il capitolo TSD prevede la possibilità di sanzioni commerciali come ultima alternativa in casi di gravi violazioni di tali impegni.
• Piccole e medie imprese: l'accordo prevede che entrambe le parti forniscano informazioni sull'accesso al mercato su un sito web specifico per le PMI, e che istituiscano un "punto di contatto per le PMI", con il compito di individuare le modalità con cui tali imprese possano beneficiare delle opportunità offerte dall'accordo.
• Energia e materie prime: il capitolo sull'energia e le materie prime integra le disposizioni degli altri capitoli relativi all'energia (beni, servizi, investimenti, barriere tecniche, imprese statali, appalti), prevendendo in particolare l'eliminazione delle restrizioni all'esportazione di beni energetici e materie prime. Il capitolo vieta l'intervento ingiustificato del governo nella determinazione dei prezzi dei beni energetici e delle materie prime, così come la doppia tariffazione, in cui i prezzi all'esportazione vengono fissati al di sopra dei prezzi interni. Inoltre, si prefigge l’obiettivo di promuovere il commercio e gli investimenti in beni energetici sostenibili, come le energie rinnovabili e i prodotti ad alta efficienza energetica. Infine, l'accordo punta a facilitare il commercio e gli investimenti in beni, servizi e tecnologia a basse emissioni di carbonio, tramite l’azzeramento delle tariffe su beni e servizi ecologici, come le energie rinnovabili (comprese le pale eoliche e i pannelli solari) e i prodotti ad alta efficienza energetica, l'accesso non discriminatorio alla rete e il suo utilizzo da parte di un'autorità di regolamentazione indipendente e la promozione della cooperazione su standard comuni per le tecnologie rinnovabili e di efficienza energetica.
Prossime tappe
Nell’attesa del testo definitivo tradotto in tutte le lingue UE, saranno pubblicate le bozze negoziate dalle parti. L’accordo dovrà quindi essere formalmente firmato dal Consiglio, che deciderà anche in merito ad una sua applicazione provvisoria, per essere poi sottoposto al consenso del Parlamento. A seguito della decisione del Consiglio di concludere l’accordo e della ratifica anche da parte della Nuova Zelanda, l’accordo può entrare in vigore.