Accordo di collaborazione tra il Ministero della Salute e la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia 15.12.2006
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI N° 1 – TRIESTINA
XXX X. XXX Xx 0-0 – 00000 XXXXXXX
Dipartimento di Prevenzione
Struttura Complessa Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro P.le Canestrini, 2
34128 Trieste
tel 000 0000000/12 fax 000 0000000
Accordo di collaborazione tra il Ministero della Salute e la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia 15.12.2006
predisposizione di strumenti omogenei di registrazione e valutazione dei rischi nelle abitazioni, di informazione e assistenza per i soggetti seguiti, nonché svolgimento delle attività di formazione, assistenza tecnica e tutoraggio, destinate alle Regioni e finalizzati al raggiungimento dell’obiettivo di sorveglianza e prevenzione previsti dal Piano Nazionale di Prevenzione.
Sulla base dell’articolo 3 dell’accordo si trasmette i seguenti rapporto tecnico e finanziario relativi all’attività sino ad ora svolta.
Il presente documento rappresenta un anticipo della documentazione definitiva di fine trimestre, essendo assente per giustificato motivo il dirigente Regionale referente. Tale documentazione verrà aggiornata quanto prima.
Rapporto tecnico
Nel trimestre intercorso questa Regione ha predisposto il materiale per il modulo didattico “Tecnici della prevenzione per gli aspetti della sicurezza delle strutture e degli impianti” tenuto a L’Aquila, dal 18 al 20 aprile c.a., nell’ambito della settimana di formazione per i referenti regionali (inserita nell’ambito dei progetti CCM) in materia di incidenti stradali e domestici a supporto dei piani regionali di prevenzione.
Il modulo, c.d. 6, è stato condotto sulla base del seguente programma:
Protocollo operativo Modulo 6
Tecnici della prevenzione per gli aspetti della sicurezza delle strutture e degli impianti
1. Prima sessione Mercoledì 18/4 - 11:00-13:00 Xxxxxxxxx Xxxxxxx
Discussione sul ruolo delle Aziende Sanitarie, in primo luogo tramite gli operatori dei Dipartimenti di Prevenzione e dei Distretti, nella prevenzione mirata alla riduzione dei rischi presenti nelle abitazioni, anche in collaborazione con altri partner istituzionali e non. Analisi dei piani triennali della prevenzione delle Regioni che hanno previsto un impegno in tal senso.
Razionale: Diverse sono le strategie d’intervento che possono essere adottate per prevenire gli infortuni domestici, da azioni di informazione per la popolazione all’intervento diretto, su richiesta degli utenti, degli Enti locali, dei soggetti addetti all’Assistenza, o delle Associazioni di categoria. Tali interventi possono limitarsi a fornire informazione o possono prevedere interventi sostanziali di miglioramento della sicurezza abitativa. La formazione di un gruppo di tecnici che, a livello regionale o di ASL possa fungere da referenza per tali problematiche appare essenziale. Così come essenziale appare la costituzione di una referenza istituzionale (regionale o di ASL) che sappia fare “politica” della prevenzione, aggregando iniziative, verificando le risorse disponibili e coinvolgendo i soggetti potenzialmente utili ai fini della prevenzione degli incidenti domestici (es. Associazioni di professionisti, di costruttori, aziende di distribuzione di servizi, ecc.).
2. Seconda sessione
Mercoledì 18/4 - 14:00-16:00
Xxxxxxxxx Xxxxxxx, Xxxxx Xxxxx, Xxxxx Xxxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxxxx, Xxxxxxxxxx Xxxxxx
Esercitazione: simulazione di una visita in un’abitazione.
3. Terza sessione
Mercoledì 18/4 - 16:00-18:00
Xxxxxxx Xxxxxxxxx, Xxxxx Xxxxx, Xxxxx Xxxxxxxx, Xxxxxxxxxx Xxxxxx
Esercitazione: simulazione di una visita in un’abitazione sulla base della “percezione” di un bambino, un anziano ed un soggetto con disabilità.
Razionale selle Sessioni 2 e 3: tramite un esempio di accesso ad un’abitazione, con l’analisi delle caratteristiche delle persone che vi abitano, della struttura della stessa, degli impianti e degli elettrodomestici ed utensili presenti, si cercherà di far acquisire una visione “complessiva” del problema del rischio in ambiente domestico, che va dalle caratteristiche “tecniche della
struttura e dei contenuti della stessa, alle caratteristiche “fisiologiche” o “patologiche” delle persone.
4. Quarta sessione
Giovedì 19/4 - 9:00-11:00
Xxxxxxxxx Xxxxxxx, Xxxxxxxx Xxxx, Xxxx Xxxx Xxxxxxx, Xxxx Xxxxxx
Discussione sulle problematiche nell’approccio alla famiglia. Il contributo delle Associazioni e degli Enti locali. Esempi adottati nella provincia di Trieste nell’ambito dei progetti ISPESL e “Microaree”. Discussione sugli strumenti disponibili e predisposizione di modelli condivisi.
Nel corso della discussione verranno esaminati i fattori critici nell’approccio alle famiglie, mirato alla prevenzione dei rischi presenti nelle abitazioni, e verranno portati esempi di collaborazione tra diversi organi istituzionali. Si definiranno quindi protocolli, a partire da quelli proposti, da mettere a disposizione dei referenti delle Aziende Sanitarie Locali, protocolli mirati all’approccio all’utente e all’attivazione della rete di collaborazione tra i possibili partner della prevenzione.
5. Quinta sessione
Giovedì 19/4 - 11:00-13:00
Xxxxx Xxxxxxxx, Xxxxx Xxxxx, Xxxxxxxxx Xxxxxxx, Xxxxxxxx Xxxx, Xxxx Xxxx Xxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxxxx, Xxxxxxxxx Xxxxxx
Presentazione del materiale didattico e degli strumenti di rilevazione prodotti dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Discussione sulla organizzazione congiunta di corsi di formazione a livello regionale-di area.
Nel corso dei lavori verrà presentato a grandi linee, con esempi, il materiale didattico in fase di predisposizione presso la Regione Friuli Venezia Giulia. Tale materiale, suddiviso nei seguenti argomenti:
– metodologia del monitoraggio e approccio all’utenza
– norme igienico-sanitarie relative alle abitazioni. elementi strutturali ed arredi.
– rischi legati alle minori abilità (bambini, anziani, soggetti con patologie).
– impianti elettrici ed elettrodomestici
– impianti ed attrezzature di distribuzione ed utilizzo di gas
– rischio incendi
– rischio chimico
– rischi legati all’utilizzo di utensili-attrezzi nell’ambito del lavoro domestico, degli interventi di manutenzione e dell’hobbistica
– i diritti degli invalidi, elementi del sistema di assistenza domiciliare
– la valutazione delle abitazioni nell’ambito delle attività assistenziale,
è stato predisposto per presentazioni in Ms XxxxxXxxxx e costituisce la base sulla quale verranno condotti i corsi di formazione per i tecnici regionali da effettuarsi nel periodo immediatamente successivo al corso che si tiene a L’Aquila.
6. Sesta sessione
Giovedì 19/4 - 14:00-16:00
Xxxxxxxxx Xxxxxxx, Xxxxxxxx Xxxx, Xxxx Xxxx Xxxxxxx, Xxxxx Xxxxx, Xxxxx Xxxxxxxx, Xxxxxxxxx Xxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxxxx
Esercitazione sulla predisposizione di questionari, check list e strumenti di valutazione.
7. Settima sessione
Giovedì 19/4 - 16:00-18:00
Xxxxxxxxx Xxxxxxx, Xxxxxxxx Xxxx, Xxxx Xxxx Xxxxxxx, Xxxxx Xxxxx, Xxxxx Xxxxxxxx, Xxxxxxxxx Xxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxxxx
Sintesi dei lavori e preparazione della presentazione in plenaria del percorso e degli strumenti predisposti.
Nell’ambito del modulo è stata costituita la rete di collaborazione tra i referenti delle varie regioni, sono state discusse le procedure adottate nelle diverse Regioni e i protocolli adottati in diversi studi, tra cui, per completezza, soprattutto lo studio c.d. “9 Regioni” dell’ISPESL.
Sono state predisposte le basi per la redazione delle check list di rilevazione dei rischi abitativi, check list che verranno completate con la collaborazione delle diverse Regioni (si riporta di seguito un estratto delle stesse:
Principi generali per la predisposizione della lista di controllo (Check list)
La Check list rappresenta uno strumento basilare per l’operatore che accede ad una abitazione e deve “scannerizzare” le caratteristiche della stessa e delle persone che ci vivono. Costituisce uno strumento per rilevare eventuali rischi e da’ informazioni di base su come rimuoverli. La Check list può essere eventualmente utilizzata per richiedere interventi di II livello (ad amministratori, proprietari dell’abitazione, enti erogatori di servizi, ecc.).
La lista di controllo dovrebbe poter essere usata anche dai componenti aventi la “responsabilità” del nucleo che vive nell’abitazione (salvo casi particolari), non presupponendo conoscenza teorica specifica
La lista deve contenere le seguenti informazioni:
1. chi vive nell’abitazione ( individuare i componenti del nucleo che stabilmente risiedono nell’abitazione da quelli che occasionalmente frequentano l’abitazione)
2. quali sono le sue abilità (lo stato di salute del componente il nucleo abitativo gli consente di svolgere tutte le attività quotidiane della vita? La presenza di fatto di bambini e/ o anziani, comporta dei rischi aggiuntivi?)?
3. quali sono i rischi presenti nell’abitazione
4. come questi fattori di rischio si modificano in funzione delle abilità dei diversi soggetti (le caratteristiche dell’abitazione, in rapporto allo stato di salute dei suoi abitanti, permettono a questi di vivere in un ambiente idoneo)?
5. quali possono essere le soluzioni per le criticità osservate
deve cioè fornire una visuale complessiva migliore della casa e dei rischi presenti e dare indicazione sulle azioni mirate alla prevenzione degli incidenti domestici (potenziali cause di infortuni) da intraprendere.
Il compilatore della lista deve tener presente, nel dare indicazioni o prendere decisioni, dei seguenti criteri di attribuzione delle priorità:
- l’eliminazione di un rischio ha la precedenza sulla sua riduzione;
- un grosso rischio* (potenzialmente determinante danni maggiori per la salute dei componenti il nucleo abitativo) ha la precedenza su un rischio minore;
- un costo piccolo con risultati certi ha la precedenza su alti costi con risultati incerti;
- quando le misure individuali sono impraticabili si può cercare di ricorrere a misure collettive (ripartizione spese, interventi dell’Amministratore, verifica di possibili accordi con enti erogatori di servizi, anche tramite le Amministrazioni Locali e le Aziende Sanitarie proponenti).
Il compilatore, nel verificare i punti della lista, nel caso un problema non risulti rilevante o pertinente, passi al successivo. Se necessario può (deve!!) fare le proprie aggiunte e, se afferente alla rete di collaborazione che si sta attivando, suggerirle ai referenti.
(* sarà necessario arrivare ad una definizione anche grossolana di “grosso” o “minore” rischio. Es. una presa divelta dal muro può permettere un contatto con parti in tensione e quindi provocare elettrocuzione e forse morte. Un pavimento sconnesso può provocare una caduta e di conseguenza possibile frattura e/o morte. I costi economici sono diversi e in letteratura sappiamo che sono i pavimenti i più pericolosi e che gli infortuni su pavimento sono circa venti volte di più. Sono entrambe “grossi” rischi? Utilizziamo un criterio del tipo: “può causare la morte in caso di infortunio?”, per i grossi rischi e uno del tipo “non causa di regola morte o postumi permanenti gravi”, e lo contestualizziamo allo specifico soggetto? Dal momento che quest’ultima fattispecie dipende anche da eventuali condizioni di fragilità di chi vive nell’abitazione.)
MODELLO PROPOSTO A L’AQUILA (16-20/4/2007)
La lista dovrebbe “seguire” un ideale percorso di visita dell’abitazione, dalle scale eventuali, al corridoio, alla cucina, salotto, camere, servizi ed eventuali soffitta, cantina, garage e giardino (ok.. se uno ha la dependance per i cavalli e la raccolta di fuoriserie.. forse non rientra nel nostro target!), così da non costituire un continuo rimando a problemi (es.. capitolo elettrodomestici, ecc., ma si deve prevedere i possibili elettrodomestici presenti nelle singole stanze).
In un capitolo specifico dovrebbero invece essere trattati gli impianti, per le parti centralizzate (caldaia, messe a terra, interruttori differenziali, ecc.) e non visibili nelle singole stanze.
La singola stanza dovrebbe quindi prevedere teoricamente i capitoli:
- aspetti strutturali (compresi gli infissi)
- illuminazione
- arredi
- elettrodomestici (es. lavastoviglie)
- utensili (es. coltelli, scale portatili)
- parti di impianti (prese elettriche, tubazioni del gas, ecc.)
Si trasmette la scheda su cui abbiamo cominciato a lavorare a L’Aquila, come fac-simile, per la stesura della lista definitiva.
La lista di controllo è suddivisa in quattro colonne e tratta circa dieci aspetti divisi in sezioni. La prima colonna “Possibili problemi” mostra un sommario dei vari argomenti che richiedono la vostra attenzione che appaiono nella seconda colonna “Domande e suggerimenti”. Queste domande non sono esaustive. E possibile che certe domande possano essere eliminate o che delle altre, al contrario, vadano aggiunte sulla base dell’esperienza. L’utilizzatore può adattare la lista alle sue circostanze specifiche (in fase di utilizzo pratico, mentre noi dovremmo dare la griglia più completa possibile. Le eventuali integrazioni in corso d’opera dovrebbero essere comunicate al gruppo e validate). La terza colonna “Azione da intraprendere” fornisce un numero di soluzioni ai problemi trovati. Il segno * indica importanti argomenti sui quali gli utenti devono essere immediatamente informati. In fase di compilazione il cerchio nero ⚫ viene spuntato quando esiste possibilità di miglioramento ed un qualche provvedimento è richiesto (attenzione, è un cerchio nero , in qualche caso, in funzione della versione di Office installata, potrebbe comparire un altro simbolo). Se la situazione è sotto controllo e non è richiesto alcun provvedimento, si spunterà il cerchio bianco ⭘ (attenzione, questo è un cerchio vuoto , in qualche caso in funzione della versione di Office installata, potrebbe comparire un altro simbolo, nella colonna di destra, quindi, dovrà
comparire con questo aspetto la seguente coppia di simboli: ). Se l’argomento non trova applicazione non si spunta nessun simbolo nella colonna 4.
I problemi importanti vengono indicati con il simbolo “☹”.
Le misure particolarmente efficaci si indicano con un “☺”.
Elementi di Strutture/Ambienti | Domande, possibili problemi | Suggerimenti/Raccomandazioni sulle misure da adottare | Situazione |
AMBIENTE CUCINA | ||||
STRUTTURA | ||||
porta (1)☹ | La maniglia costituisce possibilità di infortunio | Sostituzione con maniglia a U, a punta smussa o pomello | 🞅 | ● |
Presenza vetro non infrangibile * | ◻ Applicazione pellicola adesiva ◻ Sostituzione con pannello in legno o vetro infrangibile ☺ | 🞅 | ● | |
Il senso di apertura costituisce impedimento | Modifica del senso di apertura | 🞅 | ● | |
Ampiezza inadeguata (minore di 80 cm per persone con normali abilità) | Adeguamento | 🞅 | ● | |
Condizioni infissi inadeguate | Manutenzione | 🞅 | ● |
pavimento | Sdrucciolevole (2) | Consigli comportamentali: ◻ Evitare l’uso di cere ◻ Evitare scarpe o pantofole senza suola in gomma ◻ Intervento sulla superfice atto a ridurre la possibilità di scivolamento | 🞅 | ● |
Presenza di dislivelli (es. gradini) | ◻ Migliorare la visibilità (illuminazione) ambientale e del dislivello ◻ Eliminazione del dislivello (soprattutto in presenza di disabile) | 🞅 | ● | |
Irregolarità che possano costituire causa di inciampo | ◻ Manutenzione ◻ Rimozione | 🞅 | ● | |
Ostacoli ad altezza inferiore al metro | ◻ Rimozione ◻ Aumentarne l’altezza e la visibilità | 🞅 | ● | |
Presenza di tappeti che possono costituire rischio di infortunio (per la possibilità di slittamento del tappeto o inciampo) | ◻ Rimozione. ☺ ◻ Sostituzione con tappeti con base antisdrucciolevole. ◻ Utilizzo di una rete antisdrucciolo sotto i tappeti | 🞅 | ● | |
Vernici e colle ancora freschi, che possono rilasciare solventi o altri vapori tossici | Attendere un adeguato periodo prima di accedere ai locali, ventilare gli stessi | 🞅 | ● |
Finestre ☹ | Altezza davanzale | Installazione parapetto ☺ | 🞅 ● |
inadeguata (min. 1 m) | ||||
Telaio inadeguato | ◻ Manutenzione ◻ Sostituzione | 🞅 | ● | |
Presenza di spigoli | Paraspigoli | 🞅 | ● | |
Presenza di arredi o altro che costituisca possibilità di arrampicamento ed accesso all’apertura della finestra | Rimozione ☺ | 🞅 | ● | |
Presenza di vetri non infrangibili o incrinati | ◻ Pellicola ◻ Sostituzione ☺ | 🞅 | ● | |
Porta finestra con vetri non infrangibili o incrinati | ◻ Pellicola ◻ Sostituzione ☺ |
Fruibilità/accessibilità | Presenza di spazi inadeguati per lo svolgimento delle attivita’ tipiche dell’ambiente | ◻ Modifica disposizione arredo ◻ Modifiche strutturali ambiente | 🞅 ● |
Presenza di spazi inadeguati per l’utilizzo di ausilii per la deambulazione (se necessari) | ◻ Modifica disposizione arredo ◻ Modifiche strutturali ambiente | 🞅 ● | |
Presenza di spazi inadeguati per l’uso di carrozzina (se necessari) | ◻ Modifica disposizione arredo ◻ Modifiche strutturali ambiente | 🞅 ● |
Balcone ☹ | Altezza del parapetto inadeguata (minore di 1 m.) | ◻ Regolarizzazione ☺ ◻ Applicazione reti di protezione o altro presidio poiché non è possibile alterare il decoro architettonico | 🞅 ● |
Possibilità di scalabilità- arrampicamento sul parapetto | ◻ Regolarizzazione ☺ ◻ Applicazione reti di protezione o altro presidio poiché non è possibile alterare il decoro architettonico | 🞅 ● | |
Stabilità arredi precaria (mobili o altro) | ◻ Ancoraggio ☺ ◻ Corretta collocazione degli oggetti (leggeri in alto, pesanti in basso) | 🞅 ● |
Pareti | Presenza di alterazione delle superfici (scrostamenti, chiodi, ecc, con cui ci si possa ferire) | Manutenzione | 🞅 ● |
Presenza di spigoli | Paraspigoli | 🞅 ● |
Vernici e colle ancora freschi, che possono rilasciare solventi o altri vapori tossici | Attendere un adeguato periodo prima di accedere ai locali, ventilare gli stessi | 🞅 ● |
IMPIANTI
Elettricità ☹ | Presenza di prese non adeguate (senza alveoli schermati, cioè con barriere che impediscano l’introduzione di oggetti in un solo foro) | Sostituzione ☺ | 🞅 | ● |
Spine prive di isolamento nella parte prossimale | Sostituzione | 🞅 | ● | |
Collegamenti volanti | Da non utilizzare | 🞅 | ● | |
Riduttori e multiple | Consigli comportamentali | 🞅 | ● | |
Forno elettrico | Consigli comportamentali | 🞅 | ● |
Gas ☹ | Tubo del gas danneggiato x xxxxxxx* | ◻ Sostituzione se danneggiato ☺ ◻ Sostituzione periodica in funzione della data impressa sul tubo (se in gomma deve essere sostituito ogni 5 anni) ☺ | 🞅 | ● |
Rubinetto del gas difettoso-usurato | Sostituzione ☺ | 🞅 | ● | |
Assenza di foro di ventilazione per metano | Apertura foro di ventilazione (almeno 100 cm quadrati al netto delle possibili reti, da collocare in alto) ☺ | 🞅 | ● | |
Assenza di foro di ventilazione per ossido di carbonio (CO) | Apertura foro di ventilazione (da collocare in basso) ☺ | |||
cappa | Installazione Adeguamento scarico esterno | 🞅 | ● | |
caldaia | ◻ Certificazione di conformita’ ◻ Manutenzione periodica (ogni due anni) ◻ Verifica e adeguamento | 🞅 | ● | |
Piano cottura a incasso | Tubo in acciaio ☺ | 🞅 | ● | |
Forno a gas a incasso | Tubo in acciaio ☺ | 🞅 | ● | |
Piano cottura senza termocoppie | Sostituzione ☺ | 🞅 | ● |
E’ stato infine discusso un programma di formazione di base per gli operatori dell’assistenza che accedono alle abitazioni, ed è stato predisposto il primo corso per le Regioni del Nord Italia, corso che si terrà a Trieste dal 20 al 22 giugno c.a.. Tale corso, di cui si allega il programma, verrà successivamente ampliato/modificato, sulla base delle esigenze delle Regioni e verrà ripetuto in almeno altre due sessioni, per il centro ed il Sud Italia. La prima programmazione del corso, per problemi di tempo ha dovuto tener presente il percorso formativo già adottato per la Nostra Regione.
Programma corso:
Formazione degli operatori che intervengono nelle abitazioni al fine della prevenzione degli incidenti domestic
Trieste, 20-21-22 giugno 2007
1a giornata 20/06/2007
8.30-9.00 Iscrizione dei partecipanti
I sessione Mission del progetto e fattori di rischio legati alle strutture
9.00-9.30 Obiettivi del corso
Inquadramento epidemiologico sugli infortuni domestici
Docenti: Xxxx. Xxxxxxxxx Xxxxxxx
Sostituti:
Dott.ssa Xxxxxx Xxxxx 9.30-10.00 Metodologia del monitoraggio e approccio all’utenza
Docente: Dott.ssa Xxxx Xxxxxx
Sostituto:
Dott.ssa Xxxxxxx Xxxx
10.00-11.30 Norme igienico-sanitarie relative alle abitazioni Elementi strutturali ed arredi
Co-docenza: Dott.ssa Xxxxxx Xxxxx
T.d.P. Xxxxx Xxxxxxxx
Sostituto:
Xxx. Xxxxx Xxxxxx
11.30-11.45 Pausa caffè
11.45-13.00 Esercitazione: predisposizione dell’intervento - approccio all’utenza 13.00-14.00 Pausa pranzo
II sessione Fattori di rischio
14.00-15.30 I rischi legati alle minori abilità (bambini, anziani, soggetti con patologie).
Docente: Dott.ssa Xxxxxxx Xxxxxxxxx
Sostituto:
Dott.ssa Xxxxxxxxxx Xxxxxx
15.30-17.00 Rischi legati all’utilizzo di utensili-attrezzi (non esaminati nelle altre parti del corso) nell’ambito del lavoro domestico, degli interventi di manutenzione e dell’hobbistica
Docente: T.d.P. Xxxxx Xxxxxx
Sostituto:
T.d.P. Xxxxx Xxxxxxxx 17.00-18.00 Lavoro di gruppo sui temi trattati. Conclusione dei lavori
2a giornata: 21/06/2007
I sessione Sicurezza strutture impianti e attrezzature
9.00-10.30 Impianti elettrici ed elettrodomestici
Docente: T.d.P. Xxxxx Xxxxxx
Sostituto:
Xxx. Xxxxx Xxxxxx
10.30-10.45 Pausa caffè
10.45 -12.15 Impianti ed attrezzature di distribuzione ed utilizzo di gas
Docente: T.d.P. Xxxxx Xxxxx
Sostituto:
Xxx. Xxxxx Xxxxxxx
12.15-13.00 Discussione sui temi trattati
13.00-14.00 Pausa pranzo
II sessione Fattori di rischio
14.00-15.30 Rischio incendi
Docente: T. d. X. Xxxxxxx Xxxxx
Sostituto:
T.d.P. Xxxxx Xxxxxx
15.30-15.45 Pausa caffè
15.45 -17.15 Rischio chimico
Docente: T.d.P.Xxxxx Xxxxx
Sostituto:
T.d.P. Xxxxx Xxxxxxxx
17.15-18.00 Lavoro di gruppo sui temi trattati. Conclusione dei lavori
3 giornata 22/06/2007
I sessione Strumenti ed esercitazioni
9.00 –11.00 Redazione congiunta di strumenti di rilevazione e simulazione pratica della valutazione dei rischi in abitazioni
11.00 11.15 Pausa caffè
11.15 -12.30 Discussione sul coinvolgimento di possibili partner nella prevenzione degli infortuni domestici
12.30-13.00 Conclusione dei lavori e valutazione ECM
Segreteria organizzativa: Xxxxxxxxxx Xxxxxx telefono 040/3997474 cellulare:0000000000
Mail: xxxxxxxxxx.xxxxxx@xxx0.xxxxxx.xxx.xx
L’obiettivo che ci si prefigge è di costituire una rete per la formazione degli operatori della prevenzione e dell’assistenza che intervengono nelle abitazioni e possono contribuire a renderle più sic ure, si intende pertanto seguire le seguenti linee di lavoro:
- Predisposizione di un percorso formativo da proporre in tre sedi, al sud, centro e nord Italia
- Predisposizione strumenti di rilevazione dei rischi nelle abitazioni
- Predisposizione di un manuale tecnico di riferimento
Rapporto finanziario:
A tuttora sono stati spesi 760,1 € per le spese di viaggio dei relatori al corso tenutosi a L’Aquila, si deve ancora procedere ai rimborsi per il personale delle spese sostenuti dall’Azienda per i Servizi Sanitari n° 1 – Triestin a e dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Trieste, sia per la produzione del materiale didattico che per il carico di lavoro dei referenti individuati per la conduzione del progetto. Devono essere ancora rimborate, inoltre, all’Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Trieste, le spese per il viaggio a L’Aquila di una relatrice. Tali spese verranno liquidate a valle degli opportuni atti amministrativi (completamento delle delibere relative alle convenzioni tra la Regione e le Aziende Sanitarie), in corso di espletamento, e verranno rendicontate nella prossima relazione trimestrale.
Trieste, 15.5.2007
Il Responsabile S.C.P.S.A.L.
Xxxx. Xxxxxxxxx Xxxxxxx