PROGETTO DI BILANCIO D’ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2015
Gruppo Banca SISTEMA
PROGETTO DI BILANCIO D’ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2015
INDICE GENERALE
RELAZIONE SULLA GESTIONE
COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI AMMINISTRATIVI DATI DI SINTESI AL 31 DICEMBRE 2015 COMMENTI DI SINTESI SULL’ESERCIZIO 2015 PROFILO DI BANCA SISTEMA
FATTI DI RILIEVO AVVENUTI NEL CORSO DEL PERIODO DI RIFERIMENTO LO SCENARIO MACROECONOMICO
STRUTTURA ORGANIZZATIVA RISORSE UMANE
IL FACTORING BANKING
L’ATTIVITÀ DI TESORERIA
I PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI L’ADEGUATEZZA PATRIMONIALE
INFORMAZIONI RELATIVE AL CAPITALE E AL TITOLO AZIONARIO RISULTATI ECONOMICI
GESTIONE DEI RISCHI E METODOLOGIE DI CONTROLLO A SUPPORTO ALTRE INFORMAZIONI
OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE OPERAZIONI ATIPICHE O INUSUALI
FATTI DI RILIEVO SUCCESSIVI ALLA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE E PRINCIPALI RISCHI E INCERTEZZE PROGETTO DI DESTINAZIONE DELL’UTILE D’ESERCIZIO
SCHEMI DI BILANCIO STATO PATRIMONIALE CONTO ECONOMICO
PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA PROSPETTI DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO RENDICONTO FINANZIARIO (METODO DIRETTO)
NOTA INTEGRATIVA
PARTE A - POLITICHE CONTABILI
PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO PARTE D - REDDITIVITA’ CONSOLIDATA COMPLESSIVA
PARTE E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO
PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI PARTE L - INFORMATIVA DI SETTORE
ATTESTAZIONE DEL BILANCIO D'ESERCIZIO AI SENSI DELL’ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE RELAZIONE DELLA SOCIETA’ DI REVISIONE
5
7
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9
9
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RELAZIONE SULLA GESTIONE
COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI AMMINISTRATIVI DELLA CAPOGRUPPO
Consiglio di Amministrazione
Presidente
Vice-Presidente
Amministratore Delegato e Direttore Generale Consiglieri:
Collegio Sindacale
Presidente Xxxxxxx Xxxxxxxxx
Sindaci Supplenti
Comitato Esecutivo
Presidente Membri
Comitato Esecutivo
Presidente Membri
Comitato di Controllo Interno e Gestione dei Rischi
Presidente Membri
Comitato per le Nomine
Presidente Membri
Comitato per la Remunerazione
Presidente Membri
Comitato Etico
Presidente Membri
Organismo di Vigilanza
Presidente Membri
Avv. Xxxxxxxx Xxxxxxx
Avv. Xxxxxxx Xxxxxxx Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxx Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxxx
Xxxx. Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxxxxx (Indipendente) Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxx (Indipendente)
Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxx (Indipendente) Dott.ssa Xxxxxxxx Xx Xxxxxxxxxx
Xxxx. Xxxxxx Xxxxxx (indipendente)
Dott. Xxxxx Xx Xxxxxxxxx Xxxx. Xxxxxx Verde
Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxxx Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxx Xxxx. Xxxxx Xxxxxxxxx
Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxx Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxxx
Dott.ssa Xxxxxxxx Xx Xxxxxxxxxx
Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxx
Xxxx. Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxxxxx
Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxx
Xxxx. Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxxxxx Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxx
Avv. Xxxxxxxx Xxxxxxx
Xxxx. Xxxxxx Xxxxxx Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxx Avv. Xxxxxxxx Xxxxxxx
Xxxx. Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxxxxx Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxx
Avv. Xxxxxxx Xxxxxxx
Avv. Xxxxxxx Xxxxxxx Xxxx. Xxxxxx Xxxxxx Avv. Xxxxx Xxxxxx
Dott. Diego De Xxxxxxxxx Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxx Xxxx. Xxxxxx Xxxxx
Il Consiglio di Amministrazione è stato nominato con delibera dell’Assemblea dei Soci in data 27 novembre 2015, designando l’Avv. Xxxxxxxx Xxxxxxx alla carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione. Successivamente, il Consiglio di Amministrazione, riunitosi in pari data, ha nominato (I) l’Avv. Xxxxxxx Xxxxxxx alla carica di Vice Presidente, (II) il Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxx alla carica di Amministratore Delegato, (III) istituito il Comitato Esecutivo, il Comitato per il Controllo Interno e Gestione dei Rischi, il Comitato per le Nomine, il Comitato per la Remunerazione, il Comitato Etico e l’Organismo di Vigilanza. Il Collegio Sindacale è stato nominato con delibera dell’Assemblea dei Soci in data 22 aprile 2014.
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DATI DI SINTESI AL 31 DICEMBRE 2015
Totale Attivo Portafoglio Titoli
Impieghi - Factoring Impieghi - CQS e PMI Raccolta - Banche e PcT
Raccolta - Depositi vincolati
Raccolta - Conti correnti
Dati Patrimoniali (€.000)
2.411.994
2.082.020
925.402
858.007
1.049.832
851.856
203.466
31.892
1.271.164
1.060.211
572.379
569.410
335.541
311.751
15,8%
7,9%
23,2%
538,0%
19,9%
0,5%
7,6%
31 dic 2015
31 dic 2014
Margine di Interesse Commissioni Nette Margine di Intermediazione Spese del Personale (*)
Altre Spese amministrative (*) Utile ante-imposte (*)
Indicatori economici (€.000)
58.246
48.388
11.170
11.470
72.119
64.587
(12.670)
(11.520)
(20.787)
(18.964)
33.289
29.528
20,4%
-2,6%
11,7%
10,0%
9,6%
12,7%
Cost/income Ratio (*)
ROAE (**)
Indicatori di performance
46%
49%
32%
61%
(*) Importi e indicatori calcolati su dati di conto economico normalizzato per i costi non ricorrenti, come presentati nel paragrafo "i risultati economici" della presente Relazione.
(**) Il Return On Average Equity (ROAE) è stato calcolato rapportando l’utile di periodo (normalizzato) al patrimonio netto medio.
COMMENTI DI SINTESI SULL’ESERCIZIO 2015
Il 2015 è stato un anno importate per Banca Sistema, perché a soli quattro anni dalla fondazione, come previsto nei patti parasociali della precedente compagine azionaria, è andato in porto il progetto di quotazione. Dal 2 luglio 2015 le azioni di Banca Sistema sono negoziate sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana, nel segmento STAR. A seguito della nuova compagine azionaria il 27 novembre 2015 è stato rinnovato il Consiglio di Amministrazione e sono stati nominati il Presidente, l’Amministratore Delegato e nuovi componenti del CdA. L’importanza del 2015 è confermata dal risultato di fine esercizio caratterizzato da un utile netto “normalizzato”, per elementi non ricorrenti relativi alla quotazione ed al contributo straordinario al Fondo Nazionale di Risoluzione, pari a 23,7 milioni (19,5 milioni nello stesso periodo del 2014) in aumento del 21% a/a, oltre che per la redditività registrata tra le più alte nel panorama bancario europeo. La robusta crescita del core business factoring, che ha registrato un turnover pari a 1.411 milioni, in aumento del 20% a/a, è stata conseguita anche grazie ad un’azione commerciale mirata:
PROFILO DI BANCA SISTEMA
1. all’aumento dei clienti, passati dai 124 del 2014 ai
Banca Sistema è attiva prevalentemente nel mercato italiano del factoring ed è specializzato nell’acquisto, nella gestione e nel finanziamento dei crediti che le imprese vantano nei confronti delle pubbliche amministrazioni italiane (“PA”).
In particolare Banca Sistema fornisce supporto finanziario a società italiane ed estere acquistando i crediti commerciali e crediti IVA da esse vantati nei confronti della PA.
Banca Sistema opera attraverso uno specifico metodo di riscossione che non si basa sul recupero dei crediti tramite l’esercizio sistematico di azioni legali nei confronti dei debitori, ma predilige recuperi stragiudiziali con l’obiettivo di concludere piani di rientro o accordi
294 del 2015, restando comunque elevata la percentuale del turnover recurring pari a circa il 90%;
2. alla diversificazione dei canali di origination, grazie alla chiusura di 14 accordi commerciali con banche (per un totale di 1.100 filiali in Italia) per la distribuzione dei prodotti factoring, che ha contribuito in termini di turnover per 73 milioni.
La crescita ha fatto ulteriormente ridurre anche la concentrazione dei volumi per xxxxxxx.Xx diversificazione di business avviata a fine 2014, in particolare nei finanziamenti alle PMI garantiti e all’acquisto crediti CQS/ CQP, può già considerarsi significativa data la crescita degli stock, in aumento rispettivamente da 19 milioni del 2014 a 83 milioni del 2015 e da 13 milioni a 120 milioni negli stessi periodi di riferimento. Sulla base dei risultati del 2015 il Consiglio di Amministrazione ha proposto un dividendo del 25%. Lo scenario di riferimento dei mercati in cui opera Banca Sistema resta positivo anche per il 2016: sarà quindi possibile cogliere tutte le opportunità che si presenteranno, partendo da una base di capitale robusta e una posizione di liquidità ben diversificata.
di pagamento con i debitori ceduti, che consentono una costante e progressiva riduzione dei tempi di incasso dei crediti e una maggiore redditività del proprio core business. In tale modello la riscossione degli interessi moratori applicabili alle PA in caso di pagamenti effettuati oltre i 30/60 giorni rappresentano uno strumento volto a disincentivare i ritardi dei pagamenti, nonché una leva negoziale per il raggiungimento di detti accordi e per ottenere un’accelerazione dei tempi di pagamento.
Sin dal 2011 l’obiettivo primario di Banca Sistema è soddisfare le esigenze finanziarie delle imprese fornitrici della PA attraverso i servizi di factoring, gestione e recupero del credito, facendo da trait d’union tra il settore pubblico e quello privato.
Banca Sistema offre un’ampia gamma di prodotti rivolti ad imprese che vantano crediti nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni e consistenti nella prestazione del servizio di factoring, principalmente nella forma del pro-soluto, per la gestione dei ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione, nonché di servizi di finanziamento di crediti IVA annuali e trimestrali vantati da società. Banca Sistema mette altresì a disposizione della propria clientela servizi di factoring nella forma pro solvendo, del cd. maturity factoring e del reverse factoring. Inoltre la Società offre il servizio di online factoring e di certificazione dei crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione.
A partire dal 2014, grazie alla partnership costituita con un operatore specializzato, la Società ha iniziato a svolgere attività di acquisto pro-soluto e di gestione di crediti fiscali (principalmente crediti IVA) che derivano da procedure concorsuali.
Nel 2014 Banca Sistema ha avviato anche un’operatività nel settore del factoring di crediti verso privati, sia nelle modalità pro-soluto e pro-solvendo, sia secondo la formula del maturity factoring.
Oltre ad operare nel mercato del factoring, che costituisce il proprio core business, Banca Sistema ha sviluppato nuove linee di business. Già attiva nel mercato della gestione e del recupero crediti per conto di terzi attraverso la controllata Solvi S.r.l. (fusa per incorporazione nell’Emittente con efficacia dal 1° agosto 2013), a partire dal 2014 Banca Sistema ha iniziato a fornire altresì una diversificata tipologia di ulteriori
prodotti e servizi quali: (I) l’acquisto di portafogli di crediti derivanti dalla concessione di finanziamenti nella particolare forma della cessione del quinto dello stipendio e della pensione da operatori qualificati e (II) i finanziamenti alle PMI garantiti dal Fondo di Garanzia del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
La fonte principale di reperimento delle risorse per finanziarie il core business della Banca è quella derivante dall’attività bancaria sia retail, sia corporate, che include l’offerta di servizi bancari tradizionali quali i conti correnti ed i conti deposito in favore di clienti privati, imprese e società in Italia ed in Germania, nonché altri servizi bancari accessori. Dette fonti di finanziamento, unitamente all’accesso a finanziamenti erogati dalla BCE grazie alla Procedura ABACO (Attivi Bancari Collateralizzati), alle attività di tesoreria tra le quali la gestione dei titoli della Repubblica Italiana in portafoglio e la gestione delle attività e passività finanziarie e creditizie (“ALM”) dell’Emittente, nonché all’accesso al mercato interbancario consentono alla Società di avere uno stabile accesso a fonti sicure di liquidità a tassi competitivi.
Per la distribuzione dei propri prodotti e servizi l’Emittente si avvale della propria rete diretta, costituita prevalentemente dalle filiali e dagli uffici di rappresentanza, nonché di una rete indiretta, costituita da banche, società di investimento mobiliare (SIM), consulenti finanziari e intermediari finanziari (mediatori creditizi) che operano in forza di specifici accordi di distribuzione conclusi con l’Emittente.
COMPOSIZIONE E STRUTTURA DEL GRUPPO
Al 31 dicembre 2015 il Gruppo Banca Sistema si compone della società Capogruppo, Banca Sistema S.p.A. e della società Specialty Finance Trust Holding Limited, società di diritto inglese, controllata al 100% dalla Banca.
QUOTAZIONE
In ottemperanza ai patti parasociali e allo scopo di valorizzare appieno le attività di Banca Sistema e di supportarne la sua crescita, l’Assemblea dei Soci, su proposta del Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 26 marzo 2015, ha deliberato di approvare la proposta di domanda di ammissione delle azioni ordinarie della Società alla
quotazione nel Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., Segmento STAR.
La quotazione e il conseguente ampliamento della compagine sociale consentiranno alla Banca di rafforzare la visibilità del proprio modello di business ed accrescere, in tal modo, il proprio standing all’interno del mercato di riferimento, anche
grazie all’ingresso nel capitale di investitori professionali, nazionali e internazionali.
A seguito dell’avvio del progetto di quotazione di Banca Sistema, il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 26 marzo 2015, ha approvato il nuovo Piano Triennale 2015- 2018, modificando quindi quello approvato dal Consiglio in data 13 febbraio 2014.
Sotto un profilo organizzativo e di governance, il Consiglio di Amministrazione nel corso delle sedute del 26 marzo 2015, 28 aprile 2015 e 28 maggio 2015, in conformità con quanto previsto dalla normativa primaria e secondaria vigente, ha portato a termine il processo di adeguamento del sistema di governo societario, di approvazione delle varie procedure interne, di riorganizzazione dei comitati endoconsiliari, nonché di nomina dell’investor relator e del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari. In data 3 giugno 2015 l’assemblea straordinaria dei soci ha quindi deliberato l’aumento del capitale sociale da euro 8.450.526,24 fino a massimi nominali euro 10 milioni, in via scindibile ed a pagamento, con esclusione del diritto di opzione, ai sensi dell’art. 2441, comma 5, del Codice Civile, a servizio dell’offerta pubblica di sottoscrizione e vendita relativa all’operazione di quotazione delle azioni della Società, con efficacia subordinata al rilascio da parte di Borsa Italiana S.p.A. del provvedimento di ammissione delle azioni della Società alle negoziazioni sul Mercato Telematico Azionario - Segmento STAR (ove ne ricorrano i presupposti), organizzato e gestito dalla stessa Borsa Italiana S.p.A.: in data 15 giugno 2015 Banca d’Italia ha rilasciato la relativa attestazione di conformità.
In data 17 giugno 2015 Borsa Italiana, con provvedimento
n. 8073, ha disposto l’ammissione alla quotazione in borsa delle azioni della Banca per la negoziazione nel Mercato Telematico Azionario. Il giorno 18 giugno 2015 Xxxxxx ha rilasciato il provvedimento di approvazione del prospetto informativo che consentiva di dare avvio all’offerta pubblica delle azioni: in tale data è stato dato l’avvio all’offerta istituzionale, mentre il giorno 19 giugno 2015 è iniziata parallelamente anche l’offerta retail. Entrambe le offerte si sono chiuse il giorno 29 giugno: il prezzo d’offerta è stato fissato in euro 3,75 per azione, equivalente ad una capitalizzazione della società pari a circa euro 302 milioni, calcolata sulla base del Prezzo di Offerta. L’inizio delle
negoziazioni è avvenuto in data 2 luglio 2015.
In tale data si sono verificate le condizioni sospensive così come assunte dall’assemblea straordinaria in data 3 giugno 2015; in particolare, il capitale sociale è stato sottoscritto e versato per euro 1.200.000,00 con emissione di n. 10.000.000 azioni ordinarie da nominali euro 0,12 ciascuna. Il nuovo capitale sociale risulta pertanto interamente sottoscritto e versato per euro 9.650.526,24, suddiviso in n. 80.421.052 azioni del valore nominale di euro 0,12 cadauna.
In data 29 giugno 2015 si è conclusa l’offerta globale delle azioni ordinarie della Banca derivanti da un aumento di capitale dedicato e dalle azioni già detenute dal socio SOF Luxco S.a.r.l., finalizzata alla quotazione sul Segmento Star del Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana, con un prezzo di offerta fissato a 3,75 euro per azione. In data 2 luglio 2015 è iniziata la negoziazione del titolo sull’MTA.
Infine il giorno 17 luglio 2015, il Coordinatore dell’Offerta Globale di Vendita e Sottoscrizione, Barclays Bank PLC, anche in nome e per conto dei membri del Consorzio per il Collocamento Istituzionale, ha esercitato integralmente l’Opzione Greenshoe concessa dall’Azionista Venditore, SOF Luxco S.a.r.l., per complessive n. 3.897.865 azioni ordinarie di Banca Sistema. Il prezzo di acquisto delle azioni oggetto dell’Opzione Greenshoe è stato pari a euro 3,75 per azione
- corrispondente al Prezzo di Offerta delle azioni oggetto dell’Offerta Globale di Vendita e Sottoscrizione - per un controvalore complessivo di circa euro 14,6 milioni al lordo di commissioni e spese relative all’operazione. Il regolamento delle azioni relative all’Opzione Greenshoe è quindi avvenuto il 21 luglio 2015. Complessivamente l’Offerta Globale di Vendita e Sottoscrizione, inclusa l’Opzione Greenshoe, ha riguardato n. 42.876.525 azioni ordinarie di Banca Sistema, pari al 53,32% del capitale sociale, per un controvalore complessivo di circa euro 160,8 milioni al lordo di commissioni e spese relative all’operazione.
Barclays Bank PLC ha agito quale coordinatore globale dell’Offerta Globale di Vendita e Sottoscrizione, Banca Akros ha agito quale Responsabile del Collocamento per l’Offerta Pubblica, mentre Intermonte ha agito in qualità di Sponsor. I Joint Bookrunners oltre a Barclays sono stati Banca Akros, Intermonte e Jefferies.
FATTI DI RILIEVO AVVENUTI NEL CORSO DEL PERIODO DI RIFERIMENTO
In data 20 febbraio 2015, sono state approvate (I) la “Relazione annuale 2014” della Direzione Rischio”,
(II) la “Relazione annuale 2014” della Funzione Compliance”, (III) la “Relazione annuale 2014 della Funzione Antiriciclaggio”, (IV) la “Relazione annuale della Funzione Compliance sui reclami ricevuti dalla Banca”, (V) la “Relazione Annuale sull’attività svolta dalla Funzione Internal Audit nel corso dell’esercizio 2014” e
(VI) la Relazione periodica al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale dell’Organismo di Vigilanza sull’applicazione del “Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D. Lgs. 231/2001”.
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Sistema S.p.A., in data 26 marzo 2015, ha approvato (I) la “Relazione annuale sulle modalità di svolgimento dei servizi e delle attività di investimento e dei servizi accessori e dell’attività di distribuzione di prodotti finanziari emessi da imprese di assicurazione e da banche, delibera CONSOB n. 17297”,
(II) il “Resoconto ICAAP 2014”, (IV) l’aggiornamento della Policy MiFid e (III) ha autorizzato la pubblicazione delle “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale, informativa al pubblico Xxxxx Xxxxxxxx”, secondo le modalità previste dalla normativa applicabile.
L’Assemblea di Banca Sistema S.p.A., seduta del 26 marzo 2015, ha approvato (I) il bilancio dell’esercizio chiuso al
31.12. 2014 e (II) le “Politiche di Remunerazione per l’anno 2015”.
Nel corso del mese di marzo 2015, nell’ottica di sviluppo del prodotto Cessione del Quinto (CQS), sono stati sottoscritti accordi commerciali con due nuovi operatori specializzati.
In data 28 aprile 2015, sono stati approvati (I) l’informativa trimestrale delle Funzioni di Controllo Interno al 31.03.2015 (Risk Reporting, Tableau de board della Funzione Compliance e Tableau de board della Direzione Internal Audit), (II) la relazione annuale della funzione di revisione interna in merito ai controlli svolti sulle funzioni operative esternalizzate, (III) l’aggiornamento della Policy Liquidità e Contingency Funding Plan, nonché (IV) il “Documento di Autovalutazione del Consiglio di Amministrazione” e il
documento sulla “Composizione qualitativa e quantitativa ottimale del Consiglio di Amministrazione”, a seguito del completamento del processo di autovalutazione degli Organi Aziendali svolto ai sensi della Circolare Banca d’Italia 285, Disposizioni di Vigilanza in materia di Governo Societario. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Sistema S.p.A., in data 30 giugno 2015, ha approvato (I) la “Policy di Gestione dei Titoli Complessi” e (II) la Relazione annuale sulle modalità di svolgimento dei servizi e delle attività di investimento e dei servizi accessori e dell’attività di distribuzione di prodotti finanziari emessi da imprese di assicurazione e da banche, delibera CONSOB n. 17297”. In data 3 giugno 2015 l’Assemblea Straordinaria dei Soci ha deliberato:
▪ le modifiche dello statuto sociale necessarie per dare migliore organicità e chiarezza ad alcune previsioni, anche adeguandole alle disposizioni della Circolare 285 di Banca d’Italia in materia di governo societario e incentivazioni;
▪ l’aumento del capitale sociale, a pagamento e con
sovrapprezzo, fino a un ammontare massimo di euro 10 milioni e quindi per massimi euro 1.549.473,42, mediante emissione di massime n. 12.912.281 azioni ordinarie da nominali euro 0,12 (delibera sospensivamente condizionata al rilascio da parte di Borsa Italiana del provvedimento di ammissione della Società alla quotazione nel Mercato Telematico Azionario - Segmento STAR);
▪ le modifiche dello statuto sociale in vista della
quotazione della Società (delibera sospensivamente condizionata all’avvio delle negoziazioni delle azioni della Società sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana).
▪ L’Assemblea dei Soci ha infine approvato, in sede
ordinaria, il Regolamento assembleare”.
Il giorno 15 luglio è stato sottoscritto l’atto di compravendita relativo a n. 200 quote per un controvalore complessivo pari a euro 5 milioni, corrispondenti allo 0,066% del capitale sociale di Banca d’Italia, con contestuale girata del certificato di quote di partecipazione.
In data 30 luglio 2015 il Consiglio di Amministrazione ha approvato (I) "l’Informativa trimestrale delle Funzioni di Controllo Interno al 30.06.2015" (Risk Reporting, Tableau de board della Funzione Compliance e Tableau de board della Direzione Internal Audit), (II) la "Relazione periodica al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale dell’Organismo di Vigilanza" sull’applicazione del “Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/2001”, nonché l’aggiornamento del modello stesso in considerazione dell’evoluzione normativa e della "quotazione di Banca Sistema S.p.A. al mercato STAR di Borsa Italiana (III)" il "Testo Unico Antiriciclaggio" e (IV) "l’aggiornamento della Delibera Quadro" in materia di operazioni con soggetti collegati.
In data 24 settembre 2015 il Consiglio di Amministrazione ha preso atto delle dimissioni presentate dalla Dott.ssa Xxxxxxx XxXxxxxx e dal Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxx dalla carica di Amministratori della Banca con decorrenza immediata dal giorno 18 settembre 2015. Per quanto riguarda la Dott.ssa XxXxxxxx, le dimissioni hanno comportato l’automatica decadenza anche dalla carica di Membro del Comitato Esecutivo. Le dimissioni sono state rassegnate a seguito della modifica della compagine societaria che, con l’avvio della quotazione in data 2 luglio 2015, ha visto l’uscita di SOF Luxco Sarl dall’azionariato della Banca. Successivamente, il giorno 22 settembre 2015, con effetto a partire dal 30 novembre, il Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxx, l’Avv. Xxxxxxx Xxxxxxx, il Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxxx e il Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxx hanno rassegnato le dimissioni dal Consiglio di Amministrazione della Società per favorire il processo di rinnovamento del Consiglio di Amministrazione, affinché meglio rifletta i nuovi assetti societari della Banca.
In data 15 ottobre 2015 il Consiglio di Amministrazione ha approvato la Relazione del Consiglio di Amministrazione in merito alla proposta di acquisto e vendita di azioni proprie, ed ha quindi provveduto ad integrare l’ordine del giorno della convocazione Assemblea dei Soci, che sarà pertanto chiamata a deliberare in merito all’autorizzazione al Consiglio di Amministrazione all’acquisto e alla alienazione di azioni proprie.
In data 30 ottobre il Consiglio di Amministrazione ha approvato i Dati Finanziari Consolidati al 30.09.2015 supportati dalla relativa attestazione del Dirigente Preposto
ai sensi dell’Art. 154-bis alla redazione dei documenti contabili societari. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato il “Regolamento del Dirigente Preposto alla redazione dei Documenti Contabili”, e l’informativa trimestrale delle Funzioni di Controllo Interno al 30.09.2015 (Risk Reporting, Tableau de board della Funzione Compliance e Tableau de board della Direzione Internal Audit).
In data 27 novembre 2015 il Consiglio di Amministrazione, a seguito delle delibere assunte dall’Assemblea dei Soci tenutasi in pari data, che ha provveduto a nominare i nuovi componenti e a designare l’Avv. Xxxxxxxx Xxxxxxx alla carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione, ha nominato
(I) l’Avv. Xxxxxxx Xxxxxxx alla carica di Vice Presidente,
(II) il Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxx alla carica di Amministratore Delegato, (III) istituito il Comitato Esecutivo, il Comitato per il Controllo Interno e Gestione dei Rischi, il Comitato per le Nomine, il Comitato per la Remunerazione, il Comitato Etico e l’Organismo di Vigilanza.
In data 16 dicembre 2015 il Consiglio di Amministrazione ha provveduto ad accertare il possesso dei requisiti di professionalità, onorabilità, cause di sospensione ed indipendenza di tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione, nonché ad approvare (I) il budget per l’anno 2016 e la revisione del RAF sempre per l’anno 2016,
(II) il “Regolamento Whistleblowing”, (III) l’aggiornamento della Collection Policy.
Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre provveduto ad approvare le Politiche di Remunerazione del Gruppo Banca Sistema S.p.A. per l’anno 2016, nonché l’avvio di un Piano di Stock Grant 2016-2019 con l’approvazione del relativo Regolamento, e le conseguenti delibere di costituzione di una riserva legale di utili vincolata al servizio dell’aumento gratuito del capitale sociale riservato ai beneficiari del Piano di Stock Grant 2016-2019 e di aumento gratuito del capitale sociale ai sensi dell’art. 2349 del Codice Civile a servizio del Piano di Stock Grant e approvazione del conseguente progetto di modifica dell’articolo 5 dello Statuto. Nel corso del mese di dicembre 2015, nell’ottica di sviluppo del prodotto Cessione del Quinto (CQS), sono stati sottoscritti accordi commerciali con un nuovo operatore specializzato, in aggiunta a quelli precedentemente sottoscritti.
LO SCENARIO MACROECONOMICO
Le prospettive sono in miglioramento nei paesi avanzati, ma la debolezza delle economie emergenti frena l’espansione degli scambi globali, che continua a deludere le attese, e contribuisce a comprimere i prezzi delle materie prime. Le proiezioni della crescita mondiale prefigurano per il 2016 e per il prossimo anno una modesta accelerazione rispetto al 2015. All’inizio del 2016 sono tuttavia emerse nuove e significative tensioni sul mercato finanziario in Cina, accompagnate da timori sulla crescita dell’economia del paese. I corsi petroliferi sono scesi sotto i livelli minimi raggiunti nella fase più acuta della crisi del 2008-09.
Il rialzo in dicembre del tasso sui federal funds da parte della Riserva federale, motivato dal significativo miglioramento del mercato del lavoro, segna negli Stati Uniti la fine della politica di tassi di interesse nulli adottata dal 2008.
Con riferimento all’area euro, come evidenziato nel Bollettino Economico di Banca d’Italia n.1 2016 del 16 gennaio 2016 nel terzo trimestre del 2015, il PIL è aumentato dello 0,3% rispetto al periodo precedente, sospinto dalla domanda interna.
La crescita nell’area dell’euro prosegue, ma resta fragile: il rapido affievolirsi della spinta delle esportazioni è stato finora gradualmente compensato dal contributo positivo proveniente dalla domanda interna.
Le stime sul quarto trimestre 2015 indicano che l’attività economica nell’area ha continuato a espandersi a ritmi analoghi a quelli del periodo precedente, con andamenti pressoché omogenei tra i maggiori Paesi. In dicembre l’indicatore €-coin elaborato dalla Banca d’Italia, che stima la dinamica di fondo del PIL dell’area, è aumentato, toccando il livello più alto dal luglio 2011. La fiducia delle imprese e delle famiglie, sostenuta dai segnali favorevoli sull’occupazione, indica una prosecuzione della ripresa.
Sulle prospettive di crescita dell’area gravano rischi al ribasso legati alla perdurante incertezza circa le condizioni della domanda in importanti mercati di sbocco, in particolare nei paesi emergenti. Inoltre l’acuirsi delle tensioni geopolitiche, soprattutto in Medio Oriente, potrebbe ripercuotersi negativamente sul clima di fiducia
e contribuire a frenare la ripresa dei consumi e l’attività a livello globale.
Sulla base dei dati preliminari a dicembre l’inflazione si è attestata allo 0,2% al di sotto delle attese. Nelle proiezioni degli esperti della BCE diffuse in dicembre, l’inflazione salirebbe nel 2016 all’1,0% (da valori nulli nel 2015).
Il programma di acquisto di titoli si sta dimostrando efficace nel sostenere l’attività economica nell’area dell’euro, tuttavia l’indebolimento della domanda estera e la discesa dei corsi petroliferi hanno contribuito all’insorgere di nuovi rischi al ribasso per l’inflazione e la crescita, che sono diventati più evidenti negli ultimi mesi.
Nella riunione del 3 dicembre scorso il Consiglio direttivo della BCE ha rafforzato lo stimolo monetario con un pacchetto di misure: (a) ha ridotto il tasso sui depositi delle banche presso l’Eurosistema di dieci punti base, a
-0,30%; (b) ha esteso di sei mesi la durata del programma di acquisto (almeno fino a marzo del 2017) e ha ampliato la gamma di titoli ammissibili, includendo le obbligazioni emesse da Amministrazioni pubbliche regionali e locali dell’area; (c) ha deciso che il capitale rimborsato alla scadenza dei titoli acquistati nell’ambito del programma verrà reinvestito finché necessario; (d) ha annunciato che le operazioni di rifinanziamento principali e quelle a tre mesi proseguiranno a tasso fisso e con piena aggiudicazione degli importi richiesti almeno sino alla fine dell’ultimo periodo di mantenimento del 2017.
Inoltre il Consiglio direttivo intensificherà il ricorso agli strumenti disponibili nella misura in cui ciò sia necessario ad assicurare il ritorno durevole dell’inflazione su livelli coerenti con la stabilità dei prezzi.
L’espansione monetaria si sta trasmettendo al mercato del credito. Nei tre mesi terminanti in novembre i prestiti alle società non finanziarie dell’area hanno registrato un ulteriore incremento (1,8%). La crescita dei finanziamenti alle famiglie è rimasta stabile, all’1,9%. I tassi medi sui nuovi prestiti alle società non finanziarie e alle famiglie erano in novembre su livelli storicamente molto contenuti (2,1% e 2,3%).
2,9 3,3 3,6
1,5
1,8 1,9
2,4 2,4 2,3 2,4 2,5 2,4
1,8
1,7
0,6 1 0,5
Russia
Xxxxx
Xxxx
-0
-0,0
Xxxxxxx
Xxxxx Xxxxx
Xxxxx Xxxxx
Giappone
Area Euro
Mondo
-1,2
-0,4
7,2 7,3 7,4
6,8 6,5 6,2
2017
2016
2015
Scenario macroeconomico mondiale (var. % PIL)
(Fonte Ocse)
ITALIA
In Italia la ripresa prosegue gradualmente. Nel terzo trimestre del 2015, come evidenziato nel Bollettino Economico di Banca d’Italia n.1 2016 del 16 gennaio 2016, il PIL è aumentato dello 0,2% in termini congiunturali, appena al di sotto delle attese.
Alla spinta delle esportazioni, che dopo aver sostenuto l’attività negli ultimi quattro anni risentono della debolezza dei mercati extraeuropei, si sta progressivamente sostituendo quella della domanda interna, in particolare per consumi e ricostituzione delle scorte. Il consolidamento dell’attività economica ha interessato tutti i principali comparti, tranne quello delle costruzioni dove si è tuttavia interrotta la prolungata fase recessiva. L’andamento della domanda estera costituisce però fonte di incertezza. La fiducia delle imprese si è rafforzata; prevale la quota di quelle che pianificano un aumento della spesa per investimenti nei primi sei mesi del 2016.
Come indicato nel Bollettino le stime per il quarto trimestre indicano che il PIL dovrebbe essere aumentato in misura analoga a quella del terzo (0,2%). In dicembre l’indicatore Ita-coin1 elaborato dalla Banca d’Italia - che stima in tempo reale la dinamica di fondo del PIL - è aumentato a 0,20, prolungando la tendenza positiva in atto dal novembre 2014.
Nell’ambito del programma di acquisto di titoli dell’Eurosistema, sono stati effettuati acquisti di obbligazioni pubbliche italiane alla fine dello scorso
dicembre per un ammontare pari a circa 79 miliardi di euro (di cui 73 da parte della Banca d’Italia) e con vita media residua di poco superiore ai nove anni. Gli investitori esteri hanno continuato a manifestare interesse per le attività italiane, aumentando lievemente la quota di titoli pubblici in loro possesso; le famiglie italiane hanno con gradualità riequilibrato i portafogli in favore del risparmio gestito.
Inoltre è proseguita la crescita della spesa delle famiglie, che ha continuato a fornire un rilevante impulso all’aumento del PIL. Le indicazioni più recenti sul clima di fiducia e sul reddito disponibile sono coerenti con un’ulteriore espansione dei consumi nell’ultimo trimestre dello scorso anno, in linea con quella dei due periodi precedenti.
L’inflazione è scesa in dicembre allo 0,1% sui dodici mesi. Le aspettative di famiglie e imprese prefigurano nei prossimi mesi un modesto recupero della crescita dei prezzi, che rimarrebbe però su livelli contenuti. L’inflazione risente del nuovo calo delle quotazioni dei beni energetici, ma anche del persistere di ampi margini di sottoutilizzo della capacità produttiva, che contribuiscono a mantenere la dinamica di fondo dei prezzi su valori minimi.
Con riferimento al mercato del lavoro, nei mesi estivi il numero di occupati ha continuato a crescere, soprattutto tra i giovani e nei servizi; è proseguita la ricomposizione delle assunzioni verso forme contrattuali
stabili. Il tasso di disoccupazione è sceso all’11,4% nel bimestre ottobre - novembre, il livello più basso dalla fine del 2012, anche per effetto della riduzione della disoccupazione giovanile, che rimane tuttavia su livelli storicamente elevati. Le attese delle imprese riferite al quadro occupazionale sono cautamente ottimiste.
Nel corso degli ultimi mesi del 2015 la crescita dei finanziamenti al settore privato non finanziario si è rafforzata. I prestiti alle imprese sono cresciuti per la prima volta dopo quasi quattro anni.
È proseguito l’allentamento dei criteri di offerta; il costo dei prestiti erogati a famiglie e imprese si colloca su livelli storicamente molto contenuti, beneficiando delle misure espansive adottate dalla BCE.
Il graduale miglioramento dell’attività economica si sta riflettendo favorevolmente sulla qualità del credito, sulla redditività e sulla patrimonializzazione delle banche.
Grazie al graduale miglioramento dell’attività economica, è proseguita la diminuzione del flusso di nuovi prestiti deteriorati e di nuove sofferenze rispetto ai valori massimi osservati nel 2013. La redditività dei maggiori gruppi bancari è aumentata nei primi nove mesi del 2015 in confronto all’anno precedente. Il miglioramento dei bilanci delle banche dovrebbe proseguire nel 2016 per effetto del previsto consolidamento della ripresa ciclica. Come evidenziato nel Bollettino le stime di crescita sul PIL indicano una crescita nel 2015 dello 0,8% (0,7% sulla base dei conti trimestrali, che sono corretti per il numero di giorni lavorativi); potrebbe crescere attorno all’1,5% nel 2016 e nel 2017.
I provvedimenti di stimolo agli acquisti di beni strumentali contenuti nella legge di stabilità per il 2016 dovrebbero sostenere gli investimenti già dal primo trimestre; all’accumulazione di capitale contribuirebbe inoltre la componente degli investimenti in costruzioni, che beneficerebbe del rafforzamento dei segnali di riattivazione del mercato immobiliare, già osservati a partire dalla metà dello scorso anno.
L’inflazione è prevista in crescita allo 0,3% nel 2016 e all’1,2% per nel 2017. Gli investimenti, caratterizzati finora da una dinamica modesta, potrebbero beneficiare di prospettive di domanda e condizioni di finanziamento più favorevoli e degli effetti delle misure di stimolo introdotte dalla legge di stabilità. All’espansione dei consumi contribuirebbe la ripresa del reddito disponibile, sostenuto anche dal rafforzamento del mercato del lavoro. Restano rischi significativi, tra i quali sono molto rilevanti quelli associati al contesto internazionale: in particolare la possibilità di un rallentamento delle economie emergenti che potrebbe rivelarsi più marcato e duraturo di quanto finora ipotizzato e avere forti ripercussioni sui mercati finanziari e valutari. Inoltre la politica monetaria deve al contempo fronteggiare con decisione i rischi al ribasso per l’inflazione, che potrebbero derivare sia da una crescita della domanda inferiore alle attese, qualora i margini di capacità produttiva inutilizzata restassero sugli attuali ampi livelli per un periodo prolungato, sia da ulteriori flessioni delle quotazioni delle materie prime, ove queste innescassero effetti di retroazione sulla dinamica dei salari.
1 Ita-coin fornisce una stima mensile dell’evoluzione tendenziale dell’attività economica, sfruttando l’informazione proveniente da un ampio insieme di variabili riferite all’economia italiana, di natura sia quantitativa (produzione industriale, inflazione, vendite al dettaglio, flussi di interscambio, indici azionari) sia qualitativa (fiducia di famiglie e imprese, indicatori PMI);
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
ORGANIGRAMMA
Di seguito si riporta l’organigramma di Banca Sistema:
CDA
Direzione Generale
AD/DG
Internal Audit
Direzione Centrale Factoring
Direzione Centrale Finanza e Amministrazione
Direzione Centrale Banking
Direzione Legale e Affari Societari
Direzione Centrale Operations
Direzione Rischio e Compliance
Direzione Marketing e Comunicazione
Direzione Commerciale Factoring
Direzione Risorse Umane
Riporto
amministrativo
DIREZIONE GENERALE
Le funzioni che si relazionano con l’Amministratore Delegato e Direttore Generale sono:
▪ Direttore Centrale Finanziario
▪ Direttore Rischio e Compliance
▪ Direttore Centrale Operativo
▪ Direttore Affari Legali e Societari
▪ Direttore Centrale Banking
▪ Direttore Marketing e Comunicazione
▪ Direttore Centrale Factoring
▪ Direttore Commerciale Factoring
▪ Direttore Xxxxxxx Xxxxx
LE SEDI E FILIALI DEL GRUPPO BANCA SISTEMA
Le sedi e filiali del Gruppo Banca Sistema sono le seguenti:
▪ Xxxxxx - Xxxxx Xxxxxxxx, 00 (Sede legale e filiale)
▪ Xxxx - Xxxxxxxx xxxxx Xxxxx Xxxx, 0 (Ufficio amministrativo)
▪ Pisa - Galleria Chiti, 1 (Filiale)
▪ Xxxxxx - Xxx X. Xxxxxxxx, 00 (Filiale)(*)
▪ Xxxxxxx - Xxx xxxxx Xxxxxxx, 00 (Ufficio amministrativo)
▪ Londra - (UK) Dukes House 32-38 Dukes Palace (Ufficio amministrativo)
(*)Filiale chiusa in data 12/02/2016
RISORSE UMANE
31.12.2014
FTE
31.12.2015
La Banca al 31 dicembre 2015 è composta da 124 risorse, la cui ripartizione per categoria è di seguito riportata:
Dirigenti | 14 | 13 |
Quadri (QD3 e QD4) | 33 | 27 |
Altro personale | 77 | 67 |
Totale | 124 | 107 |
La Banca, nell’esercizio 2015, ha ulteriormente rafforzato la propria struttura organizzativa inserendo, nell’anno, 30 nuove risorse di cui un dirigente. Hanno lasciato la Banca, nello stesso periodo, 13 persone, di cui 9 di livello contrattuale “impiegati” e 1 dirigente, sostituito attraverso una crescita interna.
La quotazione di Banca Sistema sul segmento STAR dell’MTA ha comportato l’inserimento di un Investor Relator, che ha seguito l’IPO e, a quotazione avvenuta,
ha iniziato a gestire i rapporti con il mercato finanziario. Tra i nuovi inserimenti citiamo 7 persone nell’area commerciale, sia factoring che banking; inoltre sono state rafforzate le aree Rischio, IT, Tesoreria, Credit Management e Back Office.
L’età media del personale è pari a 39 anni per gli uomini e 37 anni per le donne, ove la componente femminile rappresenta il 40% del totale, valori pressoché stabili rispetto al 2014.
IL FACTORING
Il mercato italiano del factoring
L’ evoluzione del factoring negli ultimi anni è indicativa della capacità di adattamento di questo strumento finanziario alle necessità congiunturali che emergono nell’economia italiana. Una flessibilità che consente di ipotizzare, anche in futuro, un proseguimento della crescita, anche in questa fase di recessione apparentemente conclusa che presenta ancora problemi di liquidità per le aziende di piccola e media dimensioni. L’ultima rilevazione disponibile di Assifact segnala che i primi nove mesi del 2015 hanno generato un volume d’affari cumulativo (turnover) superiore del 5,45% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un dato che dovrebbe essere sostanzialmente confermato quando saranno disponibili le statistiche complete relative all’anno da poco concluso.
La stima dei valori del mercato del factoring nel corso del 2015, confermeranno il trend di crescita degli ultimi anni con un incremento del turnover pari a circa il 4,6% e un outstanding, anch’esso in incremento rispetto al 2014, del 3,6%. Le stime in volumi per il factoring in Italia in termini di turnover, saranno superiori a 100 miliardi rappresentando l’8% del mercato mondiale e il 13% del mercato europeo. Un risultato importante se si considera la ridotta crescita del PIL nell’area euro nel corso del 2015.
Alla luce di quanto detto, il factoring, si conferma un importante strumento a sostegno dell’economia reale, capace di muoversi anche in controtendenza rispetto alla difficile fase economica in cui versa il nostro Paese e, più in generale, l’Europa in questi ultimi anni. Negli ultimi trent’anni il settore del factoring è cresciuto quattro volte più velocemente dell’economia mondiale. Nel 1980 i volumi complessivi del factoring nel mondo erano pari a 50 miliardi nel 2015 il volume di turnover annuo atteso a livello mondo supera i 2.300 miliardi di euro (nel 2000 erano 600 miliardi).
L’Italia è uno dei mercati più importanti al mondo nel comparto del factoring, che vale l’11% della ricchezza prodotta ogni anno nel Paese. Per capire il perché basta
dare uno sguardo all’ultimo rapporto “Doing business”, redatto dalla Banca mondiale e relativo al contesto in cui operano le imprese: l’Italia figura al 56esimo posto, tra Turchia e Bielorussia, ben lontana dal settimo posto degli Stati Uniti, dall’ottavo della Gran Bretagna e dal 14esimo della Germania. Se poi l’analisi si concentra sull’indicatore relativo all’accesso al credito, scendiamo addirittura all’89esimo posto.
Il factoring risponde proprio a questa necessità, anche attraverso soluzioni e servizi innovativi (ad es. il reverse factoring).
In Italia, la crescita dei volumi del factoring sarebbe stata ancora più rilevante se, nell’anno in corso, non fosse stato introdotto il decreto sullo “split payment” con riferimento ai crediti per fatture emesse verso al Pubblica Amministrazione. Per effetto di tale decreto, l’IVA in fattura non può più essere oggetto di cessione del credito in quanto sarà versata direttamente allo Stato da parte dell’Ente Pubblico con una conseguente riduzione del turnover per le società di factoring.
Non è semplice quantificare con precisione l’impatto dello “split payment” sui volumi acquistati dalle società di factoring; in tal senso appare ragionevole stimare minori acquisti per circa il 12% dei volumi complessivi. Secondo i dati dell’associazione di categoria, Assifact, le tre Regioni in cui il factoring è maggiormente diffuso in termini di numerosità sia dei cedenti sia dei debitori, sono la Lombardia, il Lazio e il Piemonte. Il credito cosiddetto specializzato, rappresentato soprattutto dal factoring e dal leasing, secondo una recente ricerca delle associazioni di categoria, rappresenta oltre il 20% delle transazioni bancarie nel loro complesso e una quota superiore al 15% del Prodotto Interno Lordo.
Nel corso del 2015 all’attenzione del Governo e delle Pubbliche Amministrazioni sul tema dei ritardi nei pagamenti non è stato corrisposto tuttavia, in termini operativi, l’auspicato miglioramento nelle prassi amministrative finalizzate alla riduzione nei tempi di pagamento. La spinta propulsiva dei recenti Decreti
(D.L. 35/2013 e D.L. 66/2014) sembra essere esaurita e, infatti, a partire dalla fine del primo semestre 2015, abbiamo assistito ad un nuovo costante peggioramento dei tempi di pagamento.
A conferma di quanto segnalato poc’anzi, nel 2015 le performance di pagamento di numerosi enti pubblici sono nuovamente peggiorate e l’Italia, dagli ultimi dati resi disponibili dall’osservatorio di Assobiomedica a novembre 2015, ha una media di giorni di pagamento pari a 161 giorni e cioè superiore di ben 123 giorni rispetto alla media europea che è di 38 giorni. In particolare, si evidenzia inoltre il fatto che ben 16 regioni effettuano pagamenti con ritardi stabili o, in qualche caso, superiori a quelli di dicembre 2014.
Da una analisi degli ultimi dati disponibili del Ministero dell’Economia e delle Finanze emerge che dei 44,6 miliardi disponibili per saldare i debiti della PA relativi agli anni 2013 e precedenti ne sono stati utilizzati 38,6 miliardi. Da articoli di stampa, emerge inoltre che alcune Regioni non hanno utilizzato questo ammontare per il pagamento dei debiti commerciali ma per altri fini. Nel corso dell’anno, sono stati emanati nuovi strumenti legislativi per facilitare le cessioni al sistema finanziario di crediti vantati dalle imprese private verso le Amministrazioni pubbliche. Nonostante gli impegni dei governi degli ultimi anni e l’attenzione dei media al tema dei ritardi della Pubblica Amministrazione la questione seguita a rappresentare un grave problema per il nostro Paese e rappresenta circa il 3,1% del PIL. Se si considerano anche i crediti acquistati dagli intermediari si tocca quota 70 miliardi di euro.
I provvedimenti legislativi che hanno introdotto sia la piattaforma elettronica per la certificazione del credito che la fatturazione elettronica, sempre con riferimento ai rapporti tra fornitori e la Pubblica Amministrazione
hanno generato aspettative molto alte, che fino ad oggi sono andate almeno in parte deluse. La “Piattaforma per la certificazione dei crediti”, secondo dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla fine dello scorso anno ha ricevuto la richiesta di certificazione di oltre 91 mila fatture per un ammontare di circa 10 miliardi di euro. Non è disponibile il dato di quante fatture siano state effettivamente certificate, ma dalla nostra esperienza diretta, possiamo testimoniare che una parte consistente delle fatture immesse dalla piattaforma per la certificazione viene respinta. Un altro tema di grande attualità è stata l’introduzione, a partire dal 31 marzo 2015, dell’obbligo di fatturazione elettronica di tutti i fornitori che emettono delle fatture verso la Pubblica Amministrazione.
Secondo i dati del MEF oltre 20.000 Pubbliche Amministrazioni si sono registrate, ma solo il 28% di queste risulta essere effettivamente attivo. L’implicito cambiamento culturale indotto dalla fatturazione elettronica rimane ancora una opportunità che la Pubblica Amministrazione dovrebbe cogliere per generare un circuito virtuoso che possa favorire il reale miglioramento di tutto il sistema.
Xxxxxxxx concludere affermando che il 2015 si conferma come un anno molto impegnativo sul tema dei pagamenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni. Occorre tenere alto il livello di visibilità del problema sia al livello politico che mediatico per scongiurare un abbassamento della guardia in tutti gli attori del sistema. Non c’è dubbio, comunque, che ad oggi sia la fatturazione elettronica che gli strumenti di certificazione hanno determinato un sempre maggiore necessità di servizi di factoring per i fornitori della PA sia in termini finanziari sia in chiave di maggior supporto alle imprese nell’accelerazione dei pagamenti dei propri crediti.
Il Gruppo Banca Sistema e l’attività di factoring
Il turnover nell’esercizio 2015 di Banca Sistema è stato pari a € 1.411 milioni, con una crescita del 20% rispetto al medesimo periodo del 2014. Considerando i crediti di terzi gestiti il totale volumi al 31 dicembre 2015 è stato pari a € 1.699 milioni.
Crediti Factoring
(dati in € mln)
1.111
932
860
898
922
751
770
788
447
535
329
201
241
285
271
276
1Q 14
2Q 14
3Q 14
4Q 14
1Q 15
2Q 15
3Q 15
4Q 15
Tournover
Outstanding
L’outstanding al 31 dicembre 2015 è pari a € 1.111 milioni, influenzato dalla dinamica del turnover generato nel 2015 e dagli incassi del periodo ed è superiore del 19% rispetto ai € 932 milioni di fine 2014 principalmente per effetto degli acquisti di portafogli crediti effettuati nel quarto trimestre 2015 pari a € 536 milioni (euro 311 milioni nel solo mese di dicembre 2015).
Gli incassi verso le esposizioni nei confronti della Pubblica Amministrazione registrati fino al 31 dicembre 2015 sono pari a € 1.191 milioni in aumento del 19% rispetto agli incassi registrati al 31 dicembre 2014.
Sotto si rappresenta l’incidenza dei debitori sul portafoglio oustanding al 31 dicembre 2015. Il core business della Banca rimane il segmento della Pubblica Amministrazione.
Imprese Private 7%
Asl 13%
Amm. Centrali 27%
Esp 6%
Imprese Pubbliche 7%
Enti territoriali 40%
La Banca è attiva sia attraverso cessioni dirette dalle imprese sia nell’ambito di accordi regionali per la ristrutturazione o rimodulazione del debito degli enti pubblici. Queste operazioni includono i contratti di factoring tradizionali, nonché i contratti di reverse factoring con Enti Pubblici di elevata affidabilità che, in qualità di debitori, sono interessati a utilizzare il factoring con i propri fornitori.
La seguente tabella riporta il turnover factoring per tipologia di prodotto:
TURNOVER (€ mln) | 31.12.2015 | 31.12.2014 | Delta € | Delta % |
Crediti commerciali | 1.270 | 1.121 | 149 | 13% |
di cui Pro-soluto | 1.096 | 1.016 | 80 | 8% |
di cui Pro-solvendo | 174 | 105 | 69 | 66% |
Crediti fiscali | 141 | 53 | 88 | 166% |
di cui Pro-soluto | 123 | 43 | 80 | 186% |
di cui Pro-solvendo | 18 | 10 | 8 | 80% |
TOTALE | 1.411 | 1.174 | 237 | 20% |
I crediti fiscali (VAT) al 31 dicembre 2015 hanno avuto un turnover in forte aumento (+166%) e includono crediti IVA da procedure concorsuali, attività iniziata alla fine del precedente esercizio con il supporto di un operatore specializzato di mercato, anche grazie alla recente norma dello split payment.
Il numero dei clienti nel 2015 è complessivamente
pari a 294 in crescita del 137% rispetto al 2014 per il rafforzamento del factoring indiretto con debitori PA e privati, per il rafforzamento della rete commerciale iniziato nel 2015 e grazie anche a 14 nuovi accordi stipulati nel 2015 con istituti bancari. Negli ultimi mesi del 2015 sono state inoltre effettuate operazioni con debitori esteri per un totale di euro 20 milioni.
Attività di collection e di recupero
Ai fini dell’attività di recupero dei crediti la Banca si avvale sia delle proprie strutture interne ed in parte di società esterne, dotate di significative competenze ed esperienza nell’analisi, nella gestione e nel monitoraggio del processo di riscossione del credito, sia di una rete di operatori e società esterne specializzati nel recupero crediti ed operanti su tutto il territorio nazionale. La rete di liberi professionisti di cui la Banca si avvale le consente di calibrare con precisione le attività di riscossione dei crediti in relazione allo specifico debitore ovvero di incrementare il numero degli operatori qualora ci sia la necessità di focalizzarsi su specifiche aree.
In particolare la Banca opera attraverso 13 Collectors che, nel rispetto delle disposizioni in materia bancaria applicabili alla Società ed agli obblighi di non concorrenza di volta in volta vigenti, svolgono le seguenti attività: (I) verificano la certezza, la liquidità e l’esigibilità dei crediti; (II) stabiliscono una relazione tra la Banca ed i debitori al fine di favorire l’attività di riscossione dei crediti e (III) forniscono un continuo aggiornamento delle informazioni e dei dati disponibili. Gli incassi gestiti dalla Banca, nell’ambito dell’attività di collection dei propri portafogli crediti factoring nel corso del 2015, sono stati pari a € 1.191 milioni (in aumento del 19% rispetto al 2014).
Attività di Servicing
Al 31 dicembre 2015 la Banca attraverso la rete di “Collectors” svolge attività di riscossione in favore di clienti che si rivolgono alla Società per la prestazione del servizio di riscossione dei propri crediti.
Alla data del 31 dicembre 2015 l’ammontare dei crediti di terzi gestiti da Banca Sistema ammonta ad € 288 milioni e le commissioni attive generate da questo segmento di business ammontano ad euro 1.108 mila.
IL BANKING
Raccolta diretta
La politica di raccolta dalla divisione banking è strettamente correlata all’evoluzione prevista degli impieghi commerciali e alle condizioni di mercato. Oggi la raccolta è orientata a privilegiare anche i conti correnti, diversamente dal passato in cui si puntava prevalentemente sui depositi vincolati.
La ragione di tale scelta è da ricercarsi nella necessità di rendere il rapporto con la clientela meno volatile e garantire, nel contempo, attraverso la fornitura dei servizi tradizionali un riscontro in termini commissionali. A ciò si aggiunge un effetto positivo sul costo medio della raccolta.
La Banca, pertanto, calmierando i tassi sui depositi
vincolati che rimangono sempre allineati al mercato, ma senza essere tra i leader di mercato e strutturando un conto corrente a condizioni agevolate e con una remunerazione interessante ha raggiunto gli obiettivi previsti.
Al 31 dicembre 2015 il totale dei depositi vincolati ammonta a € 558 milioni (il dato non include i ratei maturati per competenza), registrando una variazione positiva rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente pari a €6 milioni. In tale ammontare sono inclusi depositi vincolati con soggetti residenti in Germania (collocati attraverso l’ausilio di un piattaforma partner) per un ammontare complessivo di € 39 milioni.
I clienti individuali attivi con deposito vincolato al 31 dicembre 2015 risultano pari a 10.693, in riduzione rispetto al 31 dicembre 2014 (pari a 11.246). La giacenza media è pari a 52 mila euro in aumento rispetto al 31 dicembre 2014 (pari a 49 mila euro).
La ripartizione della raccolta per vincolo temporale è evidenziata sotto.
Composizione Stock conti deposito al 31 dicembre
tra 18 e 30 mesi
15%
36 mesi
17%
12 mesi
29%
tra 36 mesi e 60 mesi
20%
inferiore a 12 mesi 19%
I rapporti di conto corrente passano da 2.838 (dato al 31 dicembre 2014) a 3.632 di fine esercizio, mentre la giacenza sui conti correnti al 31 dicembre 2015 è pari a € 336 milioni mostrando una raccolta netta positiva di € 25 milioni.
La raccolta indiretta
La raccolta indiretta derivante da masse amministrate al 31 dicembre 2015 risulta pari a € 364 milioni (€ 408 milioni al 31 dicembre 2014).
Delta %
Tipologia (€ mln)
La composizione risulta essere la seguente:
31/12/2015
31/12/2014
Delta €
Obbligazioni | 123.037 | 254.613 | -131.576 | -51,68% |
Titoli azionari | 232.575 | 89.823 | 142.752 | 158,93% |
Warrant | 319 | 60.058 | -59.739 | -99,47% |
Fondi | 8.177 | 3.019 | 5.158 | 170,85% |
TOTALE | 364.108 | 407.513 | -43.405 | -10,65% |
Nel corso del 2015 è stato avviato un processo di ampliamento dell’offerta di prodotti/servizi come nuovi fondi e ad un rafforzamento della struttura attraverso l’inserimento di nuove risorse nell’area del private banking.
Finanziamenti alle piccole e medie imprese garantiti
Banca Sistema ha iniziato nel 2014 l’erogazione di finanziamenti alle PMI garantiti dal Fondo di garanzia del Ministero dello Sviluppo Economico (legge 662/96). Questo è uno strumento che permette alle imprese di avere accesso al credito, in maniera garantita e facilitata la Banca ad erogare prestiti con rischio ad
impatto patrimoniale ridotto, vista la garanzia (fino all’80%) dello Stato; la media di copertura della garanzia è dell’80%.
Al 31 dicembre 2015 la Banca ha erogato € 79,0 milioni (€ 20,8 milioni nel 2014), con un outstanding di fine periodo pari a € 85,2 milioni.
31/12/15 | 31/12/14 | DELTA € | DELTA % | |
N. Pratiche | 188 | 52 | 136 | 262% |
Xxxxxx Xxxxxxx | 79.015 | 20.805 | 58.210 | 280% |
Come si evince dai grafici sottostanti, la distribuzione geografica e settoriale è molto eterogenea, permettendo alla Banca di avere un portafoglio ben diversificato.
Outstanding PMI - Settore
21%
4%
36%
40%
Edilizia Industria Servizi Commercio
Di seguito i volumi erogati per area geografica.
Xxxxxx Xxxxxxx PMI - Area Geografica
28%
32%
40%
Nord Centro Sud
Cessioni del quinto dello stipendio (“CQS”) e della pensione (“CQP”)
Banca Sistema ha fatto l’ingresso nel 2014 nel mercato della cessione del quinto dello stipendio e della pensione (CQS/CQP e in minima parte delegazioni di pagamento), attraverso l’acquisto da altri intermediari specializzati di portafogli di crediti derivanti da concessione di finanziamenti con tale forma tecnica. Al 31 dicembre 2015 la Banca ha in essere 5 accordi di distribuzione con operatori specializzati nel settore. La Cessione del Quinto (CQS) è un prodotto di credito
al consumo, che permette ai clienti di veicolare fino ad un quinto del proprio stipendio direttamente verso il pagamento di una rata per un prestito.
I volumi acquistati nel 2015 sono stati pari a € 114,9 milioni, ripartiti tra dipendenti privati (21%), pensionati (47%) e dipendenti pubblici (32%). Pertanto oltre il 79% dei volumi è riferibile a pensionati e impiegati presso la PA, che resta il debitore principale della Banca.
31/12/15 | 31/12/14 | DELTA € | DELTA % | |
N. Pratiche | 5.526 | 656 | 4.870 | 742% |
Xxxxxx Xxxxxxx | 114.894 | 13.411 | 101.482 | 757% |
Come si evince dalla tabella l’erogato nel 2015 è notevolmente in crescita rispetto all’erogato del 2014, a fronte di ulteriori cinque nuovi accordi stipulati dalla Banca nel periodo.
Volumi Erogati CQS - Segmentazione
21%
32%
47%
Pubblico Pensionati Privati
Di seguito si riporta la ripartizione geografica dei portafogli crediti CQS/CQP:
Volumi Erogati CQS - Area Geografica
37%
39%
24%
Nord Centro Sud
L’ATTIVITÀ DI TESORERIA
Portafoglio di proprietà
Per meglio supportare gli impegni di liquidità viene gestito il portafoglio Titoli di proprietà, l’investimento ha caratteristiche di breve termine in titoli emessi dalla Repubblica Italiana (Titoli di Stato).
Il portafoglio titoli di proprietà al 31 dicembre 2015 è pari a euro 920 milioni (858 milioni al 31 dicembre 2014) ed è composto esclusivamente da titoli di Stato italiani a breve termine.
Nel corso del periodo il portafoglio titoli di proprietà si è mantenuto sostanzialmente omogeneo per valore complessivo, tipologia di titoli in portafoglio e durata residua. In particolare al 31 dicembre 2015 la duration del portafoglio era pari a 9 mesi (8,5 mesi al 31 dicembre 2014).
Nel corso del 2015 il controvalore delle operazioni in titoli è stato pari a 9,8 miliardi di euro (rispetto a 19,3
miliardi scambiati nel 2014).
La discesa dei rendimenti ai minimi storici sui titoli del debito pubblico Italiano a seguito dell’introduzione del Quantitative Easing da parte della Banca Centrale Europea ha ridotto notevolmente la volatilità dei mercati e di conseguenza gli scambi sui titoli. Le attività di compravendita di titoli di Stato viene effettuata prevalentemente attraverso i mercati telematici MTS Italy (aderente in qualità di market dealer), l’European Bond Market (EBM), attraverso la piattaforma deal-to- client BondVision o su BrokerTec. La performance dell’operatività in titoli è stata in linea con il miglioramento degli spread fino al primo trimestre 2015, ovvero con il miglioramento della percezione di rischio da parte dei mercati nei confronti dei Paesi periferici della zona euro, per poi rallentare dal mese di maggio in poi.
La raccolta wholesale
Al 31 dicembre 2015 la raccolta “wholesale” rappresenta il 58% circa del totale ed è costituita prevalentemente da operazioni di pronti contro termine negoziati sulla piattaforma MTS MMF Repo, da depositi interbancari e in misura inferiore da operazioni di rifinanziamento presso BCE; al 31 dicembre 2014 era pari al 54%. Tali operazioni sono state effettuate nel periodo utilizzando come sottostante titoli di Stato italiano del portafoglio di proprietà e crediti commerciali elegible derivanti dall’attività di factoring nei confronti della pubblica amministrazione e da finanziamenti a PMI (ABACO).
La scelta tra le fonti di finanziamento sopra descritte dipende sostanzialmente dagli andamenti contingenti di mercato della liquidità a breve. In particolare, rispetto al 31 dicembre 2014 si è privilegiato il ricorso ad operazioni di pronti contro termine rispetto alle operazioni MRO
proposte dalla BCE.
Nel corso del 2015, i volumi scambiati sul mercato telematico MMF REPO sono stati pari a circa 114,9 miliardi (32,1 miliardi di euro nell’esercizio 2014).
La Banca ricorre anche al mercato interbancario dei depositi sia attraverso il mercato e-MID sia attraverso accordi bilaterali con altri istituti di credito.
Al 31 dicembre 2015 risultano in essere depositi per
€ 282 milioni rispetto ai € 91 milioni del 31 dicembre 2014, nel corso del 2015 sono stati scambiati € 2,8 miliardi (6,7 miliardi di euro nell’esercizio 2014).
La quotazione delle azioni di Banca Sistema alla Borsa valori di Milano ha notevolmente migliorato la concessione di linee di credito MM, con la possibilità di attingere fondi dal mercato interbancario utili per la diversificazione del raccolta.
I PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI
Di seguito si forniscono i commenti ai principali aggregati dell’attivo di stato patrimoniale.
VOCI DELL’ATTIVO (€.000) 31/12/2015 Cassa e disponibilità liquide 104 | 31/12/2014 66 | DELTA € 38 |
Attività finanziarie detenute per la negoziazione - | 63 | (63) |
Attività finanziarie disponibili per la vendita 925.402 | 858.007 | 67.395 |
Crediti verso banche 1.996 | 16.591 | (14.595) |
Crediti verso clientela 1.459.255 | 1.194.759 | 264.496 |
Partecipazioni 2.378 | 2.377 | 1 |
Attività materiali 1.047 | 1.177 | (130) |
Attività immateriali 1.872 | 1.904 | (32) |
di cui: avviamento 1.786 | 1.786 | - |
Attività fiscali 7.352 | 2.752 | 4.600 |
Altre attività 12.588 | 4.324 | 8.264 |
Totale dell’attivo 2.411.994 | 2.082.020 | 329.974 |
L’esercizio 2015 si è chiuso con un totale attivo pari a 2,4 miliardi di euro, in aumento del 15,8% rispetto al 31 dicembre 2014. Il portafoglio titoli AFS (Attività disponibile per la vendita) della Banca resta prevalentemente composto da titoli di Stato Italiani con duration residua media al 31 dicembre 2015 pari a circa 9,0 mesi (la duration media residua a fine esercizio 2014
era pari a 8,5 mesi), in linea con la politica di investimento della Banca che prevede di mantenere titoli con duration inferiori ai 12 mesi. La riserva di valutazione al 31 dicembre era positiva e pari a € 352 mila. Nel mese di luglio la Banca ha acquistato 200 quote di partecipazione in Banca d’Italia per un controvalore di € 5 milioni. Le quote sono state classificate nel portafoglio AFS.
31/12/2015
31/12/2014
DELTA
%
Factoring | 1.049.832 | 851.856 | 197.976 | 23,2% |
Finanziamenti CQS/CQP | 120.356 | 13.228 | 107.128 | 809,9% |
Finanziamenti PMI | 83.110 | 18.664 | 64.446 | 345,3% |
Pronti contro termine attivi | 177.868 | 290.316 | (112.448) | -38,7% |
Conti correnti | 15.172 | 16.874 | (1.702) | -10,1% |
Cassa Compensazione e Garanzia | 12.486 | 3.556 | 8.930 | 251,1% |
Altri crediti | 431 | 265 | 166 | 66,6% |
Totale | 1.459.255 | 1.194.759 | 264.496 | 22,1% |
CREDITI VERSO CLIENTELA (€.000)
La voce “Crediti verso clientela” è prevalentemente composta dagli impieghi in essere su factoring pro- soluto verso la pubblica amministrazione, che passano dal 94% all’82% della voce di bilancio esclusi i PcT; in forte aumento risultano gli impieghi in finanziamenti a piccole medie imprese garantiti dalla Stato, oltre che i finanziamenti nella forma tecnica di CQS e CQP grazie al notevole incremento delle erogazioni effettuate nel corso dell’anno, il cui peso complessivo passa dal 4% al 16%. Il valore di bilancio al 31 dicembre 2015 dei crediti factoring, dato dalla dinamica del turnover generato nel 2015 e dagli incassi del periodo, è particolarmente influenzato dagli acquisti di portafogli crediti effettuati nel quarto trimestre 2015 pari a € 536 milioni (€ 311 milioni nel solo mese di dicembre 2015). Il turnover
crediti factoring relativo all’intero esercizio 2015 è stato pari a € 1,4 miliardi in incremento del 20% rispetto al 2014, in cui è stato pari a € 1,2 miliardi; tale ammontare include i crediti fiscali per € 141 milioni (complessivamente € 53 milioni al 31 dicembre 2014). Sull’andamento del turnover ha positivamente influito l’incremento di nuovi clienti acquisiti che nel complesso sono passati da 124 del 2014 agli attuali 294.
Come detto in precedenza nel 2015 si inizia a consolidare la crescita dei finanziamenti a PMI garantiti dallo Stato le cui erogazioni nel 2015 sono state pari a € 79,0 milioni (€ 20,8 milioni al 31 dicembre 2014), ma soprattutto dei portafogli CQS/CQP i cui volumi acquistati passano da € 13,4 milioni al 31 dicembre 2014 a € 114,9 milioni nel corso del 2015.
Di seguito si mostra la tabella della qualità del credito della voce crediti verso clientela, senza considerare l’ammontare riferito a PcT attivi.
31/12/2014 31/03/2015 30/06/2015 30/09/2015 31/12/2015
Sofferenze | 11.439 | 16.401 | 22.266 | 21.724 | 20.021 |
Inadempimenti probabili | 190 | 1.572 | 1.521 | 3.708 | 5.913 |
Scaduti/sconfini>180 giorni | 30.568 | 48.220 | 31.143 | 71.656 | 65.420 |
Deteriorati | 42.197 | 66.193 | 54.930 | 97.088 | 91.353 |
Xxxxx | 846.070 | 798.444 | 943.940 | 934.067 | 1.172.410 |
Altri crediti vs clientela (esclusi PcT) 21.106 | 31.856 | 975 | 19.355 | 27.994 | |
Totale esclusi PCT | 909.373 | 896.493 | 999.845 | 1.050.510 | 1.291.758 |
Rettifiche di valore specifiche | 2.473 | 3.963 | 4.566 | 6.379 | 7.137 |
Rettifiche di valore di portafoglio | 2.457 | 1.910 | 2.455 | 2.471 | 3.233 |
Totale rettifiche di valore | 4.930 | 5.873 | 7.021 | 8.850 | 10.370 |
Esposizione netta | 904.443 | 890.620 | 992.824 | 1.041.660 | 1.281.388 |
L’incidenza dei crediti deteriorati netti sul totale portafoglio in essere (al netto dei PcT attivi) passa dal 4,4% del 31 dicembre 2014 al 6,6% del 31 dicembre 2015, per effetto di una metodologia interna di classificazione maggiormente conservativa dello scaduto relativo a crediti verso la PA, che pertanto non ha comportato di per sé un peggioramento della qualità del credito, in quanto si tratta di un andamento fisiologico
rispetto al business della Banca.
L’NPL ratio (calcolato come rapporto tra le sofferenze nette ed il totale della voce crediti verso la clientela al netto dei PCT attivi) passa dall’1,01% del 31 dicembre 2014 all’1,09%, restando a livelli contenuti (0,95% includendo i PCT attivi). L’incremento delle sofferenze è prevalentemente riconducibile a nuovi enti locali in dissesto, mentre l’incremento degli inadempimenti
probabili è esclusivamente riconducibile a stati di inadempienza probabile di finanziamenti a PMI: a tal riguardo si segnala che la copertura media dello Stato è pari all’80% dell’esposizione.
Il coverage ratio delle sofferenze passa dal 20% del 31 dicembre 2014 al 31% di fine esercizio 2015: tale percentuale è influenzata dai portafogli crediti factoring di comuni in dissesto adeguatamente prezzati come NPL. La voce crediti verso clientela include anche impieghi temporanei in pronti contro termine attivi per € 178 milioni (€ 290 milioni a fine 2014). L’ammontare della liquidità impegnata in Cassa Compensazione e Garanzia per l’operatività di finanziamento in PCT passivi con clientela istituzionale si è incrementata in funzione della maggiore operatività in operazione di PCT.
La voce Partecipazioni include l’interessenza del 25,80% della Banca in CS Union S.p.A. (società derivante dalla fusione tra le società Candia S.p.A. e Xx.Xxx. S.p.A.), operante nel mercato dell’acquisto e della gestione di crediti finanziari e commerciali in sofferenza, oltre alla gestione e recupero crediti tra privati.
La voce Altre attività si compone di partite in corso di lavorazione a cavallo di periodo e di fatture commerciali da emettere riconducibili prevalentemente all’attività di collection.
La posta ha natura fisiologica e l’incremento rispetto al precedente esercizio è principalmente legato ad un aumento di euro 7,7 milioni su acconti di imposta versati relativi a titolo di acconto su ritenute di interessi e di capital gain.
Di seguito si forniscono i commenti ai principali aggregati del passivo di stato patrimoniale.
31/12/2015
31/12/2014
DELTA
Debiti verso banche 362.075 | 821.404 | (459.329) |
Debiti verso clientela 1.878.339 | 1.153.797 | 724.542 |
Titoli in circolazione 20.102 | 20.109 | (7) |
Passività fiscali 804 | 6.248 | (5.444) |
Altre passività 55.620 | 36.592 | 19.028 |
Trattamento di fine rapporto del personale 1.303 | 1.173 | 130 |
Fondi per rischi ed oneri 348 | 999 | (651) |
Riserve da valutazione 350 | 2 | 348 |
Riserve 66.365 | 13.852 | 52.513 |
Capitale 9.651 | 8.451 | 1.200 |
Utile di periodo / d’esercizio 17.037 | 19.394 | (2.357) |
Totale del passivo e del patrimonio netto 2.411.994 | 2.082.021 | 329.973 |
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO (€.000)
La raccolta “wholesale” rappresenta il 58% (il 54% al 31 dicembre 2014) circa del totale ed è costituita prevalentemente da operazioni di pronti contro termine negoziati tramite piattaforma MTS (classificati nella voce debiti verso clientela in quanto senza contropartita diretta con istituti di credito) e in misura ridotta da operazioni di rifinanziamento con BCE oltre che raccolta
da altri istituti bancari attraverso depositi vincolati. La raccolta da emissioni di prestiti obbligazionari è residuale e resta pari a circa il 2% sul totale raccolta "wholesale". L’ammontare della raccolta da clientela retail, prevalentemente legata al prodotto SI Conto! Deposito, è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al precedente esercizio.
31/12/2015
31/12/2014
DELTA
%
Debiti verso banche centrali 80.002 | 730.020 | (650.018) | -89,0% |
Debiti verso banche 282.073 | 91.384 | 190.689 | 208,7% |
Conti correnti e depositi liberi 10.328 | 36.384 | (26.088) | -71,6% |
Depositi vincolati 271.745 | 55.000 | 216.777 | 394,4% |
Totale 362.075 | 821.404 | (459.329) | -55,9% |
DEBITI VERSO BANCHE (€.000)
La voce è in decremento rispetto al 31 dicembre 2014 per effetto di una minore raccolta da BCE, a favore della raccolta effettuata attraverso pronti contro termine passivi, che nel periodo è sempre risultata maggiormente conveniente rispetto ai tassi della Banca Centrale.
La raccolta in BCE per un importo pari a € 49,3 milioni è stata effettuata utilizzando come sottostanti a garanzia crediti commerciali e per la parte restante titoli di Stato. Al 31 dicembre 2015 si è invece incrementata la raccolta effettuata sul mercato interbancario nella forma tecnica di depositi vincolati.
31/12/2015
31/12/2014
DELTA
%
DEBITI VERSO CLIENTELA (€.000)
Depositi vincolati | 572.379 | 569.410 | 2.969 | 0,5% |
Finanziamenti (PcT passivi) | 909.089 | 238.807 | 670.282 | 280,7% |
Conti correnti e depositi liberi | 335.541 | 311.751 | 23.790 | 7,6% |
Depositi presso Cassa Depositi e Prestiti | 30.603 | 2.580 | 28.023 | 1086,2% |
Altri debiti | 30.727 | 31.249 | (522) | -1,7% |
Totale | 1.878.339 | 1.153.797 | 724.542 | 62,8% |
Lo spostamento del mix di raccolta sopra descritto verso la raccolta tramite pronti contro termine passivi ha determinato il forte incremento della voce rispetto al 31 dicembre 2014.
Lo stock di fine periodo dei depositi vincolati mostra un incremento dello 0,5% rispetto a fine esercizio 2014, per effetto di una raccolta netta positiva di € 6 milioni; la raccolta lorda del 2015 è stata pari a € 480 milioni a fronte di prelievi dovuti prevalentemente a mancati rinnovi pari a € 474 milioni (nell’intero anno 2014 la raccolta netta è stata positiva e pari a € 35 milioni).
La voce include inoltre un ammontare di raccolta pari a
€ 30,6 milioni dalla Cassa Depositi e Prestiti, ottenuto a fronte di una garanzia composta interamente da finanziamenti PMI erogati dalla Banca.
La voce Altri debiti include debiti relativi ai crediti acquistati ma non finanziati.
La composizione dei titoli in circolazione è rimasta invariata rispetto al 31 dicembre 2014 ed è la seguente:
▪ prestito subordinato computabile a TIER2 per € 12
milioni,
▪ prestito subordinato computabile a TIER1 per € 8 milioni. Il fondo rischi ed oneri, pari a € 348 mila, ha avuto le seguenti principali movimentazioni:
▪ rilascio di € 300 mila a seguito del venir meno di un
rischio potenziale connesso all’incasso di un credito fiscale acquistato pro-soluto;
▪ rilascio dello stanziamento effettuato nei precedenti
esercizi sulla parte residuale del long term incentive plan a seguito del pagamento avvenuto post IPO;
▪ nuovo accantonamento della parte differita di bonus
2015.
La voce Altre passività include prevalentemente pagamenti ricevuti a cavallo di periodo dai debitori ceduti e che a fine
periodo erano in fase di allocazione e da partite in corso di lavorazione ricondotte nei giorni successivi alla chiusura del periodo, oltre che debiti verso fornitori e debiti tributari.
La voce è stata influenzata da un errato pagamento effettuato da un debitore pubblico pari a € 7 milioni a fine anno e prontamente retrocesso a inizio gennaio.
Di seguito viene mostrata la movimentazione del patrimonio netto dal 31 dicembre 2015:
PATRIMONIO NETTO (€.000)
31/12/2014
DESTINAZIONE UTILE
ALTRI MOVIMENTI
RISULTATO DI PERIODO
31.12.2015
Dividendo
Riserve
Capitale | 8.451 | 1.200 | 9.651 | |||
Riserva sovraprezzo | 4.325 | 35.111 | 39.436 | |||
Riserve | 9.527 | 17.422 | (20) | 26.929 | ||
Riserve da valutazione | 2 | 348 | 350 | |||
Utile (Perdita) d’esercizio / periodo | 19.394 | (1.972) | (17.422) | 17.037 | 17.037 | |
Totale | 41.699 | (1.972) | - | 36.291 | 17.385 | 93.403 |
L’incremento della riserva sovrapprezzo include l’ammontare raccolto in fase di collocamento delle nuove azioni emesse in fase di quotazione (n. 10 milioni di azioni al prezzo unitario di € 3,75) ridotto dei costi relativi alla quotazione pari a euro 1,5 milioni al netto delle imposte differite attive pari euro 0,3 milioni fiscalmente deducibili in cinque anni.
In rispetto dei principi contabili internazionali sono stati capitalizzati tutti i costi incrementali strettamente connessi al processo di quotazione (prevalentemente commissioni di collocamento delle nuove azioni e costi per consulenze) in proporzione al numero di nuove azioni emesse sul totale numero nuove azioni.
Di seguito un prospetto riassuntivo:
CAPITALE
RISERVA
TOTALE
SOCIALE Raccolta da IPO 1.200 | SOVRAPREZZO 36.300 | 37.500 |
Costi quotazione capitalizzati | (1.525) | (1.525) |
Imposte anticipate | 336 | 336 |
Totale 1.200 | 35.111 | 36.311 |
(€.000)
L’aumento di capitale sociale da € 8,4 milioni a € 9,7 milioni è stato registrato in data 2 luglio dopo l’avvenuta trascrizione al registro delle imprese; la parte restante di cassa raccolta è stata invece allocata a riserva sovrapprezzo azioni.
L’ADEGUATEZZA PATRIMONIALE
La Capogruppo con lettera del 5 maggio 2014 ha informato Banca d’Italia di volersi avvalere della facoltà di esonero di invio delle segnalazioni consolidate (facoltà prevista nel paragrafo 1.4 della circolare 115 “Istruzioni
per la compilazione delle segnalazioni di Vigilanza su Base Consolidata”). Di seguito vengono fornite le informazioni provvisorie sul patrimonio di vigilanza e sulla adeguatezza patrimoniale di Banca Sistema.
31/12/15
31/12/14
Patrimonio Netto Contabile | 93.403 | 41.699 |
- dividendi | -4.262 | -1.939 |
Patrimonio Netto post distribuzione dividendi agli azionisti | 89.141 | 39.759 |
Rettifiche per componenti non computabili nel CET1 | -2.249 | -1.910 |
Capitale primario di classe 1 (CET1) | 86.892 | 37.849 |
TIER1 | 8.000 | 8.000 |
Capitale di classe 1 (T1) | 94.892 | 45.849 |
TIER2 | 12.000 | 12.000 |
Totale Fondi Propri (TC) | 106.892 | 57.849 |
Totale Attività ponderate per il rischio | 635.658 | 363.771 |
di cui rischio di credito | 535.194 | 298.803 |
di cui rischio operativo | 100.464 | 64.953 |
di cui rischio di mercato | 0 | 0 |
di cui CVA (credit value adj su derivati) | 0 | 15 |
Ratio - CET1 | 13,7% | 10,4% |
Ratio - AT1 | 14,9% | 12,6% |
Ratio - TCR | 16,8% | 15,9% |
FONDI PROPRI (€.000) E COEFFICIENTI PATRIMONIALI
Il Totale dei fondi propri pro-forma al 31 dicembre 2015 ammonta a 107 milioni di euro ed include l’utile d’esercizio 2015 al netto dell’ammontare di dividendi previsti, pari a
€ 4.262 mila.
L’incremento degli RWA rispetto al 31 dicembre 2014 è da un lato dovuto all’incremento degli impieghi oltre all’incremento dello scaduto oltre che dall’incremento generale degli impieghi in CQS e PMI che hanno un assorbimento patrimoniale mediamente superiore al factoring.
Si fa inoltre presente che, in conformità con quanto previsto dall’EBA con le Guidelines on common SREP (Supervisory
Review and Evaluation Process), la Banca d’Italia con lettera del 14 ottobre 2015 ha richiesto il mantenimento dei seguenti requisiti minimi:
▪ coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1 ratio)
pari al 7,2%, +0,2% addizionale rispetto al minimo regolamentare;
▪ coefficiente di capitale di classe 1 (TIER1 ratio)
pari al 9,6%, +1,1% addizionale rispetto al minimo regolamentare;
▪ coefficiente di capitale totale (Total capital ratio) pari
al 12,9%, +2,4% addizionale rispetto al minimo regolamentare.
INFORMAZIONI RELATIVE AL CAPITALE E AL TITOLO AZIONARIO
Informazioni relative al capitale e agli assetti proprietari
Il capitale sociale di Banca Sistema risulta costituito da n.
80.421.052 azioni ordinarie per un importo complessivo versato di euro 9.650.526,24. Tutte le azioni in circolazione hanno godimento regolare 1° gennaio.
Sulla base delle evidenze del Libro Soci e delle più recenti
informazioni a disposizione, alla data del 28 gennaio 2016, gli azionisti titolari di quote superiori al 5%, soglia oltre la quale la normativa italiana (art.120 TUF) prevede l’obbligo di comunicazione alla società partecipata ed alla Consob, sono i seguenti:
SGBS S.r.l. (Società del Management) Fondazione Sicilia
Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria Fondazione Pisa
Gruppo Schroders
Mercato
23,10%
7,40%
7,40%
7,40%
6,73%
47,97%
QUOTA
AZIONISTI
Titolo
Il titolo azionario Banca Sistema è negoziato al Mercato Telematico Azionario (MTA) della Borsa Italiana, segmento STAR. Il titolo Banca Sistema fa parte dei seguenti indici di Borsa Italiana
▪ FTSE Italia All-Share;
▪ FTSE Italia STAR;
▪ FTSE Italia Small Cap.
Si riporta di seguito il grafico dell’evoluzione del titolo dal primo giorno di quotazione, il 2 luglio 2015 al 30 dicembre 2015
Volumi
Evoluzione prezzo
5,00
4,75
Prezzo
4,50
4,25
4,00
3,75
02/07/2015
09/07/2015
16/07/2015
23/07/2015
30/07/2015
06/08/2015
13/08/2015
20/08/2015
27/08/2015
03/09/2015
10/09/2015
17/09/2015
24/09/2015
01/10/2015
08/10/2015
15/10/2015
22/10/2015
29/10/2015
05/11/2015
12/11/2015
19/11/2015
26/11/2015
03/12/2015
10/12/2015
17/12/2015
24/12/2015
3,50
2.000.000
1.500.000
1.000.000
500.000
Fonte: Bloomberg
Volumi Ultimo Prezzo
Grazie alla dinamiche sopra descritte, alla fine di dicembre 2015 la capitalizzazione di Borsa risultava essere superiore a 312 milioni di euro. Dal 2 luglio 2015 al 30 dicembre
2015 gli scambi di azioni Banca Sistema al mercato telematico hanno riguardato quasi 23 milioni di titoli per un controvalore di oltre 95 milioni di euro.
RISULTATI ECONOMICI
2015
2014
DELTA
Margine di interesse | 58.246 | 48.388 | 9.858 |
Commissioni nette | 11.170 | 11.470 | (300) |
Dividendi e proventi simili | 33 | 33 | - |
Risultato netto dell’attività di negoziazione | 152 | 886 | (734) |
Utile da cessione o riacquisto di attività finanziarie | 2.518 | 3.810 | (1.292) |
Margine di intermediazione | 72.119 | 64.587 | 7.532 |
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti | (5.439) | (3.645) | (1.794) |
Risultato netto della gestione finanziaria | 66.680 | 60.942 | 5.738 |
Spese per il personale | (12.670) | (11.520) | (1.150) |
Altre spese amministrative | (20.787) | (18.965) | (1.822) |
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 300 | (369) | 669 |
Rettifiche di valore su attività materiali / immat. | (306) | (222) | (84) |
Altri oneri/proventi di gestione | 72 | (338) | 410 |
Costi operativi | (33.391) | (31.414) | (1.977) |
Utile (perdita) delle partecipazioni | - | - | - |
Utili (Perdite) da cessione di investimenti | - | - | - |
Utili dell’operatività corrente al lordo delle imposte | 33.289 | 29.528 | 3.761 |
Imposte sul reddito di periodo | (10.426) | (10.133) | (293) |
Utile di periodo | 22.863 | 19.395 | 3.468 |
Utile di periodo civilistico | 17.037 |
CONTO ECONOMICO (€ .000)
La Banca ha chiuso il 2015 con un risultato pari a € 17 milioni, che normalizzato per tenere in considerazione i costi non ricorrenti relativi al processo di quotazione (pari a € 4,6 milioni) e il costo per la parte straordinaria del contributo al Fondo di Risoluzione Nazionale (pari a
€ 1,25 milioni), si attesta a € 22,9 milioni, mostrando una crescita rispetto al precedente esercizio del 18%. I risultati economici relativi all’esercizio 2015 di seguito rappresentati e commentati sono stati effettuati sui dati di conto economico normalizzati.
2015
2014
DELTA €
DELTA %
Interessi attivi e proventi assimilati | ||||
Portafogli crediti | 77.685 | 71.024 | 6.661 | 9,4% |
Portafoglio titoli | 813 | 3.198 | (2.385) | -74,6% |
Altri | 760 | 1.622 | (862) | -53,1% |
Totale interessi attivi | 79.258 | 75.844 | 3.414 | 4,5% |
Interessi passivi ed oneri assimilati | ||||
Debiti verso banche | (1.198) | (1.654) | 456 | -27,6% |
Debiti verso clientela | (18.587) | (24.163) | 5.576 | -23,1% |
Titoli in circolazione | (1.228) | (1.638) | 410 | -25,0% |
Totale interessi passivi | (21.013) | (27.455) | 6.442 | -23,5% |
Margine di interesse | 58.245 | 48.389 | 9.856 | 20,4% |
MARGINE DI INTERESSE (€ .000)
Il margine di interesse migliora del 20,4% rispetto all’anno precedente a fronte dell’effetto combinato di una discesa dei tassi della raccolta, della crescita degli interessi attivi del factoring e del positivo trend di incremento del contributo delle nuove linee di business dei finanziamenti PMI e CQS/CQP.
Gli interessi attivi sono sostanzialmente rivenienti dai ricavi generati dalle attività di core business della Banca il cui peso passa dal 94% al 98%. Gli interessi attivi da portafoglio crediti, in aumento del 9,4%, sono sostanzialmente composti dai ricavi generati dal portafoglio crediti factoring, che rappresenta il 90% sul totale interessi attivi. Gli interessi attivi del factoring sono generati dall’acquisto di crediti a sconto e non includono interessi di mora maturati nei confronti della Pubblica Amministrazione pari a circa 82 milioni di euro su crediti già incassati e pari a circa 70 milioni su crediti non incassati, per un totale di € 152 milioni (€ 121 milioni nel 2014). Nel corso del 2015 la Banca ha incassato interessi di mora su portafogli acquistati prevalentemente in precedenti esercizi pari a € 2,9 milioni. La richiesta degli interessi di mora resta una modalità da utilizzare per incoraggiare alcuni debitori a migliorare i tempi di pagamento.
Contribuisce positivamente all’incremento del margine anche la decisa crescita degli interessi derivanti dai portafogli CQS e PMI che complessivamente passano da
€ 708 mila a € 6.840 mila (rispettivamente il contributo
sugli interessi del portafoglio crediti è del 3,3% e del 5,3%).
Rispetto al 2014 inoltre il margine di interesse mostra una minore dipendenza dagli interessi su titoli, che sono diminuiti di € 2,4 milioni per effetto dell’abbassamento dei rendimenti dei titoli di Stato avuto nel periodo. Risulta inoltre minore l’apporto derivante dagli Altri interessi attivi per effetto prevalentemente di una riduzione dei ricavi derivanti da impiego in operazioni di denaro caldo e da pronti contro termine attivi effettuati con clientela istituzionale.
Il costo della raccolta è in diminuzione rispetto al precedente esercizio a seguito di una riduzione generale dei tassi di mercato che hanno inciso positivamente sulla raccolta wholesale, accompagnato da un abbassamento operato sui tassi dei conti deposito e conti corrente, oltre che dalla scadenza di depositi vincolati con tassi più elevati rispetto agli attuali rinnovi.
Gli interessi verso banche sono prevalentemente riconducibili al costo della raccolta da altri Istituti Bancari. Rispetto al precedente esercizio è diminuito il peso degli interessi passivi da BCE prevalentemente per minor ricorso a tale forma di finanziamento. Gli interessi passivi sui prestiti obbligazionari emessi beneficiano dei prestiti scaduti nel corso del 2014. La raccolta attraverso PCT, per effetto dei tassi interbancari attuali e delle politiche della BCE non ha complessivamente generato interessi passivi a conto economico.
2015
2014
DELTA €
DELTA %
Commissioni attive | ||||
Attività di collection | 1.108 | 1.292 | (184) | -14,2% |
Attività di factoring | 10.905 | 10.842 | 63 | 0,6% |
Altre | 729 | 403 | 326 | 80,9% |
Totale Commissioni attive | 12.742 | 12.537 | 205 | 1,6% |
Commissioni passive | ||||
Collocamento | (1.031) | (735) | (296) | 40,3% |
Altre | (540) | (331) | (209) | 63,1% |
Totale Commissioni passive | (1.571) | (1.066) | (505) | 47,4% |
Commissioni nette | 11.171 | 11.471 | (300) | -2,6% |
MARGINE COMMISSIONI (€ .000)
Le commissioni nette, pari a € 11,2 milioni risultano in flessione del 2,6%, per effetto combinato di maggiori commissioni di collocamento riconosciute a terzi che sono strettamente correlate all’aumento dei volumi factoring erogati e minori commissioni da attività di collection per una riduzione delle fatture di terzi gestite passate da € 300 milioni a € 288 milioni.
Rispetto al precedente periodo risultano invece stabili le commissioni derivanti dal factoring.
Le Altre commissioni attive includono prevalentemente commissioni legate al collocamento di fidejussioni
assicurative, a servizi di incasso e pagamento e a tenuta e gestione dei conti correnti.
Le commissioni passive di collocamento includono i costi di origination dei crediti factoring per € 780 mila (in crescita del 36% rispetto al precedente esercizio) e per la parte restante le retrocessioni a intermediari terzi per il collocamento del prodotto SI Conto! Deposito (in crescita del 57% rispetto al precedente esercizio).
Tra le altre commissioni figurano commissioni su negoziazioni titoli di terzi e commissioni dovute su servizi di incasso e pagamento interbancari.
2015
2014
DELTA €
DELTA %
RISULTATI PORTAFOGLIO TITOLI
(€ .000) Risultato netto dell’attività di negoziazione | |||
Utili realizzati su titoli di debito portafoglio trading 152 | 886 | (734) | -82,8% |
Totale 152 | 886 | (734) | -82,8% |
Utili da cessione o riacquisto | |||
Utili realizzati su titoli di debito portafoglio AFS 2.518 | 3.810 | (1.292) | -33,9% |
Totale 2.518 | 3.810 | (1.292) | -33,9% |
Totale risultati realizzati portafoglio titoli 2.670 | 4.696 | (2.026) | -43,1% |
Nel corso del 2015 gli utili derivanti dal portafoglio di proprietà e quelli derivanti dal portafoglio di trading, hanno contributo in misura inferiore rispetto all’analogo
periodo dell’anno precedente a seguito rispettivamente di un andamento meno favorevole del mercato e di una contrazione dei volumi negoziati per conto terzi.
Le rettifiche di valore su crediti effettuate nel 2015 sono state complessivamente pari a € 5,4 milioni (€ 3,6 milioni nel 2014), mostrando un incremento delle rettifiche analitiche rispetto al precedente esercizio di
€ 4,7 milioni e di € 0,7 milioni delle rettifiche collettive, sostanzialmente dovuto al maggiore outstanding dei crediti del portafoglio PMI e CQS. L’incremento invece
delle rettifiche analitiche è sostanzialmente dovuto a ingressi tra i crediti in sofferenza di nuovi comuni in stato dissesto (rispetto al precedente trimestre ci sono stati 2 nuovi ingressi che hanno determinato un aumento dell’analitica di € 0,5 milioni). Il costo del rischio (calcolato escludendo la componente di pronti contro termine attivi) è pari allo 0,50%.
2015
2014
DELTA €
DELTA %
Salari e stipendi (9.797) | (8.758) | (1.039) | 11,9% |
Contributi e altre spese (2.341) | (2.218) | (123) | 5,5% |
Compensi amministratori e sindaci (532) | (544) | 12 | -2,2% |
Totale (12.670) | (11.520) | (1.150) | 10,0% |
SPESE PER IL PERSONALE (€ .000)
L’incremento del costo del personale per complessivi € 1,2 milioni è sostanzialmente dovuto all’aumento della voce salari e stipendi per effetto della crescita del numero medio dell’organico da 106 risorse del 2014 a 121 del 2015, in parte compensato da una riduzione della parte variabile della retribuzione.
2015
2014
DELTA €
DELTA %
ALTRE SPESE
AMMINISTRATIVE (€ .000) Attività di servicing e collection (6.957) | (7.088) | 131 | -1,8% |
Fondo di risoluzione (617) | - | (617) | n.a. |
Consulenze (2.795) | (1.965) | (830) | 42,2% |
Spese informatiche (2.980) | (2.643) | (337) | 12,8% |
Affitti e spese inerenti (1.690) | (1.449) | (241) | 16,6% |
Imposte indirette e tasse (2.481) | (2.287) | (194) | 8,5% |
Pubblicità (512) | (783) | 271 | -34,6% |
Spese di revisione contabile (262) | (293) | 31 | -10,6% |
Altre (487) | (653) | 166 | -25,4% |
Noleggi e spese inerenti auto (619) | (508) | (111) | 21,9% |
Rimborsi spese e rappresentanza (370) | (296) | (74) | 25,0% |
Contributi associativi (219) | (184) | (35) | 19,0% |
Spese infoprovider (286) | (253) | (33) | 13,0% |
Manutenzione beni mobili e immobili (213) | (222) | 9 | -4,1% |
Spese telefoniche e postali (167) | (147) | (20) | 13,6% |
Cancelleria e stampati (57) | (101) | 44 | -43,6% |
Assicurazioni (66) | (68) | 2 | -2,9% |
Erogazioni liberali (9) | (26) | 17 | -65,4% |
Totale (20.787) | (18.966) | (1.821) | 9,6% |
Le Altre spese amministrative, pari a €20,8 milioni, sono cresciute del 9,6% rispetto al precedente esercizio; se consideriamo che i contributi ordinari al Fondo Nazionale di Risoluzione nel seguito descritti, sono stati richiesti solo a partire dall’esercizio 2015, a parità di perimetro le altre spese amministrative sono cresciute del 6%.
I costi nei confronti di terzi per l’attività di collection e servicing dei crediti commerciali sono riconducibili prevalentemente alle commissioni riconosciute per l’attività di collection dei crediti factoring (effettuata attraverso una rete interna di professionisti e da società terze specializzate) e per l’attività di servicing connessa ai crediti derivanti da acquisti portafogli CQS/CQP. La diminuzione dei costi rispetto al 2014 è dovuta a una riduzione del costo percentuale applicato agli incassi gestiti dai servicer terzi.
L’aumento delle spese informatiche è correlato all’aumento di servizi offerti dall’outsourcer legate alla maggiore operatività della Banca e ad adeguamenti informatici su nuovi prodotti.
L’aumento delle consulenze è riconducibile principalmente alle maggiori spese legali connesse al recupero crediti e ai maggiori costi di consulenza sostenuti per eventuali operazioni straordinarie in corso di valutazione.
Il costo d’affitto si è incrementato a seguito dei nuovi spazi occupati nella sede di Milano a partire solo dalla seconda metà dell’anno precedente.
L’ammontare positivo di €300 mila della voce accontamento a fondo rischi e oneri deriva da un rilascio di uno stanziamento effettuato nel 2014 a seguito del venir meno di un rischio potenziale connesso all’incasso di un credito fiscale acquistato pro-soluto.
Il tax rate della Banca è sceso rispetto al precedente esercizio dal 34% a 31% prevalentemente per effetto:
▪ della disposizione contenuta nella Legge di stabilità
per il 2015 (Legge 23 dicembre 2014, n. 190) di cui all’art. 1, commi 20-25, che ha introdotto a decorrere dal 1° gennaio 2015 - quale rilevante novità - l’integrale deduzione, nella determinazione della base imponibile IRAP, dei costi del personale dipendente a tempo indeterminato dell’agevolazione ACE - “Aiuto alla crescita economica” per effetto dell’aumento della percentuale di deduzione dal 4 al 4,5% e del moltiplicatore del 40% (sugli incrementi delle variazioni di patrimonio netto rispetto all’esercizio precedente) di cui ha potuto beneficiare la banca in ragione della quotazione sul segmento STAR avvenuta il 02/07/2015.
Di seguito si riporta la riconciliazione del conto economico normalizzato con quello civilistico.
2015
COSTI IPO
FONDO
2015
NORMALIZZATO Margine di interesse 58.246 | - | RISOLUZIONE | CIVILISTICO 58.246 |
Commissioni nette 11.170 | - | 11.170 | |
Dividendi e proventi simili 33 | - | 33 | |
Risultato netto dell’attività di negoziazione 152 | - | 152 | |
Utile da cessione o riacquisto di attività finanziarie 2.518 | - | 2.518 | |
Margine di intermediazione 72.119 | - | 72.119 | |
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti (5.439) | - | (5.439) | |
Risultato netto della gestione finanziaria 66.680 | - | 66.680 | |
Spese per il personale (12.670) | (4.109) | (16.779) | |
Altre spese amministrative (20.787) | (2.386) | (1.852) | (25.025) |
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 300 | - | 300 | |
Rettifiche di valore su attività materiali/immat. (306) | - | (306) | |
Altri oneri/proventi di gestione 72 | - | 72 | |
Costi operativi (33.391) | (6.495) | (1.852) | (41.738) |
Utile (perdita) delle partecipazioni - | - | - | |
Utili (Perdite) da cessione di investimenti - | - | - | |
Utili dell’operatività corrente al lordo delle imposte 33.289 | (6.495) | (1.852) | 24.942 |
Imposte sul reddito di periodo (10.426) | 1.919 | 602 | (7.905) |
Utile di periodo 22.863 | (4.576) | (1.250) | 17.037 |
CONTO ECONOMICO (€ .000)
Le spese per il personale includono una componente variabile lorda riconosciuta al management legata alla quotazione della Banca.
Le altre spese amministrative includono principalmente commissioni di collocamento delle azioni, costi di
consulenza e altre spese sempre connesse al processo di quotazione.
L’ammontare invece pari a € 1,9 milioni è composto dal contributo straordinario dovuto al Fondo di Risoluzione Nazionale (FRN).
Novità normative e fiscali
Contribuzioni a sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione
L’unione europea attraverso le Direttive 2014/49/UE del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE del 15 maggio 2014, rispettivamente note come “Deposit Guarantee Schemes Directive (DGS)” e “Bank Recovery and Resolution Directive (BRRD)” e l’istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n. 806/2014 del 15 luglio 2014), ha inteso rafforzare e dare stabilità al mercato finanziario.
Oneri contributivi derivanti dalla Deposit Guarantee Schemes Directive
La direttiva prevede che i DGS nazionali (in Italia rappresentati dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi - FITD) si dotino di risorse commisurate ai depositi protetti che dovranno essere fornite mediante contributi obbligatori da parte degli enti creditizi.
In particolare la nuova direttiva prevede per le banche italiane che si passi da un sistema di contribuzione ex- post ad un sistema misto in cui è previsto che i fondi
debbano essere versati ex-ante fino a raggiungere, entro 10 anni dall’entrata in vigore della direttiva (entro il 3 luglio 2024), un livello obiettivo minimo, pari allo 0,8% dei depositi garantiti. I contributi di ciascun ente sono calcolati in funzione del rapporto tra l’ammontare dei propri depositi rispetto all’ammontare complessivo dei depositi protetti del Paese.
Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ha comunicato in data 3 dicembre 2015 che il contributo complessivo per il 2015 a carico della Banca, corrispondente al 50% del contributo annuale che sarà richiesto a partire dal 2016, è pari a € 200.350.
Trattamento contabile dei contributi versati al DGS nazionale.
Tenuto conto delle recenti comunicazioni avute il contributo sarà iscritto nella voce contabile “Altri oneri di gestione”.
Trattamento fiscale dei contributi versati al DGS nazionale.
In merito al trattamento fiscale del contributo, tenuto conto del principio di derivazione dell’imponibile fiscale dal bilancio, dalla voce specifica di contabilizzazione, lo stesso avrà deducibilità integrale ai fini IRES e al 90% ai fini IRAP.
Regime di Contribuzione volontaria al FITD
Il Fondo Interbancario con Assemblea Straordinaria del 26 novembre 2015 ha modificato il proprio statuto sociale oltre che per l’introduzione in via anticipata del nuovo meccanismo di finanziamento ex‐ante, per la previsione di uno schema volontario per l’attuazione di interventi di sostegno a favore di banche aderenti in amministrazione straordinaria o in condizioni di dissesto o rischio di dissesto, che ad oggi è configurabile solo alla vicenda riguardante Banca Tercas.
Lo schema volontario è dotato di una propria governance e agisce in modo del tutto autonomo e separato dallo schema obbligatorio, utilizzando risorse private fornite dalle banche partecipanti in via autonoma e aggiuntiva rispetto alle contribuzioni obbligatorie dovute ai sensi della legge e dello Statuto. Una volta manifestata la volontà di adesione, la partecipazione delle banche allo schema e agli interventi è vincolante per due anni e per un ammontare complessivo di sistema di 500 milioni di euro (di cui 265 già assegnati a Tercas) più eventuali spese e oneri se presenti.
Nel caso dell’intervento (già liquidato) al Tercas per un totale di 265 milioni di euro, tale importo sarebbe riattribuito dallo schema di contribuzione obbligatorio allo schema volontario con “una partita di giro” che di fatto non avrebbe impatti sul conto economico delle
singole entità bancarie partecipanti.
Le banche aderenti potrebbero a tal punto essere chiamate ad un impegno massimo ulteriore di sistema di 235 milioni di euro nei prossimi due anni (se ci fossero in futuro nuovi interventi di banche in disequilibrio).
Qualora non si costituisse per mancanza delle percentuali sopra esposte il regime di contribuzione “Volontaria”, Banca Tercas sarebbe chiamata a restituire la somma finora avuta.
Il meccanismo di contribuzione “Volontaria” diventerà efficacie qualora le banche aderissero nella misura di almeno il 90% delle banche consorziate per una copertura del 95% delle masse protette.
Le banche consorziate potranno manifestare la propria volontà e prendere delle delibere di aderire allo schema volontario dandone comunicazione al Fondo entro e non oltre il 10 dicembre. Il Consiglio del Fondo “ha sottoposto l’attuazione dello schema volontario a talune condizioni, tra cui, in particolare, la certezza del trattamento fiscale del meccanismo volontario, in modo da assicurarne la sostanziale neutralità rispetto al sistema obbligatorio, attraverso un intervento normativo che preveda la deducibilità fiscale dei costi connessi alle contribuzioni, agli interventi e al funzionamento dello schema volontario”.
Oneri contributivi derivanti dalla Bank Recovery and Resolution Directive
La Direttiva 2014/59/UE definisce le nuove regole di risoluzione, che saranno applicate dal 1° gennaio 2015 a tutte le banche dell’Unione Europea in presenza di uno stato di dissesto, anche solo prospettico. A tale scopo la citata direttiva prevede che i Fondi di risoluzione nazionali siano dotati di risorse finanziarie che dovranno essere fornite mediante contributi obbligatori da parte degli enti creditizi autorizzati. Anche in questo caso il meccanismo di finanziamento è misto. E’ previsto che i fondi debbano essere versati anticipatamente fino a raggiungere entro il 31 dicembre 2024 un livello obiettivo minimo, pari all’1% dei depositi garantiti. I contributi di ciascun ente sono calcolati in funzione del rapporto tra l’ammontare delle proprie passività (al netto dei fondi propri e dei depositi protetti) rispetto all’ammontare complessivo delle passività di tutti gli enti creditizi autorizzati nel territorio del Paese. La dotazione di risorse raccolte dai Fondi di risoluzione nazionali nel corso del 2015 verranno trasferite al Fondo di risoluzione unico europeo (Single Resolution Fund - SRF) gestito da una nuova Autorità di risoluzione europea (Single Resolution Board
- SRB) la cui costituzione è prevista dal Regolamento
n. 806/2014 istitutivo del Meccanismo di risoluzione unico (Single Resolution Mechanism - SRM) che entrerà in vigore il 1° gennaio 2016.
Banca d’Italia, sulla base del D.Lgs. 16 novembre 2015 n.180, che ha recepito nell’ordinamento italiano della Direttiva BRR (Direttiva 59/2014), ha istituito il Fondo
D.L. 27 giugno 2015, n. 83
Con la finalità di accelerare l’emersione delle perdite su crediti, allineando il nostro paese agli altri Paesi UE ed eliminando uno svantaggio competitivo sino ad oggi esistente, l’articolo 16 del Decreto prevede che le svalutazioni e le perdite su crediti verso la clientela rilevati nei bilanci delle banche e delle società assicurative saranno integralmente deducibili sia ai fini IRES che IRAP nell’esercizio di competenza.
In una prima fase, tuttavia, per le svalutazioni e le perdite su crediti la deducibilità ai fini Ires e Irap è limitata al 75 per cento.
di Risoluzione Nazionale (FRN).
Banca d’Italia sulla base dei regolamenti recepiti ha comunicato alla Banca in data 23 novembre 2015 l’obbligo inderogabile di versare entro il 1 dicembre 2015 un importo pari a € 617.287.
Successivamente in data 27 novembre 2015, Banca d’Italia ha comunicato l’obbligo inderogabile di versare entro il 7 dicembre 2015 al Fondo Nazionale di Risoluzione un importo pari a € 1.851.862, quale contributo straordinario per il processo di risoluzione delle crisi di Banca delle Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti e Cassa di Risparmio di Ferrara.
Trattamento contabile dei contributi versati al Fondo di risoluzione.
Tenuto conto delle comunicazioni ricevute da parte di Banca d’Italia in cui è stato puntualmente definito l’importo che Banca Sistema dovrà versare a titolo ordinario e straordinario nel 2015, tali oneri complessivamente pari a € 2.469.149 sono stati contabilizzati nella voce contabile “Altre spese amministrative”.
Trattamento fiscale dei contributi versati al Fondo di risoluzione.
In merito al trattamento fiscale del contributo, tenuto conto del principio di derivazione dell’imponibile fiscale dal bilancio, dalla voce specifica di contabilizzazione, lo stesso avrà deducibilità integrale ai fini IRES e al 90% ai fini IRAP.
Mentre il restante 25% potrà essere dedotto in varie percentuali fino al periodo d’imposta in corso al 2025 (ad esempio per il 5% dell’ammontare residuo nel 2016, per l’8% nel 2017, per il 10% nel 2018 e così via). Tale intervento replica, rafforzandolo, quello messo in atto con la legge di Stabilità per il 2013 attraverso il quale, a partire proprio dal 2013, le svalutazioni e le perdite su crediti verso la clientela iscritti in bilancio erano diventate «deducibili in quote costanti nell’esercizio in cui sono contabilizzate e nei quattro successivi».
GESTIONE DEI RISCHI E METODOLOGIE DI CONTROLLO A SUPPORTO
Il processo di quotazione, ha permesso alla Banca, con il supporto di primari studi legali e di consulenza, di effettuare un assessment molto approfondito e dettagliato sui propri “fattori di rischio”, presentando le risultanze degli stessi ai regulators, al gestore del mercato e agli investitori (cfr. Prospetto Informativo - Capitolo IV. Fattori di Rischio). Di seguito si riportano le principali macro categorie oggetto di valutazione: governance, sono stati analizzati i rischi sulla capacità della Banca nel sostenere la strategia aziendale; contesto macroeconomico, è stato valutato il “rischio Italia” e il probabile impatto sulla qualità del credito, con particolare riferimento al core business del factoring sui crediti della PA; politiche di funding analizzando il grado di sostenibilità degli investimenti della Banca in funzione della politica di reperimento delle fonti; evoluzione dei rischi operativi, connessi principalmente alla gestione e all’aggiornamento dei sistemi informativi utilizzati dalla Banca; valutazione sull’adeguatezza patrimoniale e sui rischi tipici dell’attività bancaria, presentazione numerica dei ratios sia patrimoniali che di liquidità.
Con riferimento al funzionamento del “Sistema di Gestione dei Rischi”, la Banca si è dotata di un sistema imperniato su quattro principi fondamentali:
▪ appropriata sorveglianza da parte degli organi e delle
funzioni aziendali;
▪ adeguate politiche e procedure di gestione dei rischi (sia in termini di esposizione al rischio di credito sia in termini di erogazione del credito);
▪ opportune modalità e adeguati strumenti per
l’identificazione, il monitoraggio, la gestione dei rischi e adeguate tecniche di misurazione;
▪ esaurienti controlli interni e revisioni indipendenti.
Tale sistema viene presidiato dalla Direzione Rischio e Compliance tenendo sotto costante controllo l’adeguatezza patrimoniale e il grado di solvibilità in relazione all’attività svolta. La Direzione, nel continuo, analizza l’operatività della Banca allo scopo di pervenire ad una completa individuazione dei rischi cui la Banca risulta esposta (mappa dei rischi). La Banca, al fine di rafforzare le propria capacità nel gestire i rischi aziendali, ha istituito il Comitato Gestione Rischi, la cui mission consiste nel supportare la Banca nella definizione delle strategie, delle
politiche di rischio e degli obiettivi di redditività.
Il Comitato Gestione Rischi monitora su base continuativa i rischi rilevanti e l’insorgere di nuovi rischi, anche solo potenziali, derivanti dall’evoluzione del contesto di riferimento o dall’operatività prospettica della Banca.
Inoltre, la Banca, ai sensi del 11° aggiornamento della Circolare di Banca d’Italia n. 285/13 nell’ambito del Sistema dei Controlli Interni (Parte I, Titolo IV, Capitolo 3, Sezione II, Paragrafo 5), ha attribuito al Comitato di Controllo Interno il compito di coordinamento delle Funzioni di Controllo di secondo e di terzo livello; in tal senso, il Comitato permette l’integrazione e l’interazione tra tali Funzioni, favorisce le sinergie, riducendo le aree di sovrapposizione e supervisiona il loro operato.
A partire dal 1° gennaio 2014 la Banca utilizza un quadro di riferimento integrato, sia per l’identificazione della propria propensione al rischio sia per il processo interno di determinazione dell’adeguatezza patrimoniale. Tale sistema è rappresentato dal Risk Appetite Framework (RAF) framework disegnato allo scopo di verificare che gli obiettivi di crescita e di sviluppo avvengano nel rispetto della solidità patrimoniale e finanziaria. Il RAF è costituito da meccanismi di monitoraggio, di alert e relativi processi di azione per poter intervenire tempestivamente in caso di eventuali disallineamenti con i target definiti. Tale framework è soggetto ad aggiornamento annuale in funzione delle linee guida strategiche e degli aggiornamenti normativi richiesti dai regulators.
Le metodologie utilizzate dalla Banca per la misurazione, valutazione ed aggregazione dei rischi vengono approvate dal Consiglio di Amministrazione su proposta della Direzione Rischio e Compliance, previo avallo del Comitato Gestione Rischi. Ai fini della misurazione dei rischi di “primo pilastro”, la Banca adotta le metodologie standard per il calcolo del requisito patrimoniale ai fini di Vigilanza Prudenziale. Per la valutazione dei rischi di “secondo pilastro” la Banca adotta, ove disponibili, le metodologie previste dalla normativa di Vigilanza o predisposte dalle associazioni di categoria. In mancanza di tali indicazioni vengono valutate anche le principali prassi di mercato per operatori di complessità ed operatività paragonabile a quella della Banca.
ALTRE INFORMAZIONI
Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari Ai sensi dell’art 123-bis, comma 3 del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58, è stata predisposta la “Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari”; il documento, pubblicato congiuntamente al progetto di bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015, è disponibile nella sezione “Governance” del sito internet di Banca Sistema (xxx.xxxxxxxxxxxx.xx).
Relazione sulla remunerazione
Ai sensi dell’art. 84-quarter, comma 1, del Regolamento
Attività di ricerca e sviluppo
Nel corso del 2015 non sono state svolte attività di ricerca e di sviluppo.
OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
Le operazioni poste in essere con parti correlate e soggetti connessi, incluso il relativo iter autorizzativo e informativo, sono disciplinate nella “Procedura in materia di operazioni con soggetti collegati” approvata dal Consiglio di Amministrazione e pubblicato sul sito internet di Banca Sistema S.p.A..
Le operazioni effettuate dalle società del Gruppo con parti correlate e soggetti connessi sono state poste in essere nell’interesse della Società anche nell’ambito dell’ordinaria operatività; tali operazioni sono state attuate a condizioni
di mercato e comunque sulla base di reciproca convenienza economica e nel rispetto delle procedure.
Per quanto riguarda le operazioni con i soggetti che esercitano funzioni di amministrazione, direzione e controllo ai sensi dell’art. 136 del Testo Unico Bancario si precisa che le stesse formano oggetto di delibera del Comitato Esecutivo, specificatamente delegato dal Consiglio di Amministrazione e con il parere favorevole dei Sindaci, fermi restando gli obblighi previsti dal Codice Civile in materia di conflitti di interessi degli amministratori.
OPERAZIONI ATIPICHE O INUSUALI
Nel corso del 2015 la Banca non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.
FATTI DI RILIEVO SUCCESSIVI ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO
Banca Sistema in data 4 febbraio 2016 ha raggiunto un accordo con Stepstone Financial Holdings per l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Beta Stepstone S.p.A. (di seguito “Beta” o la “Società”).
L’operazione è in linea con il piano strategico di Banca Sistema comunicato in occasione dell’IPO a luglio 2015.
L’acquisizione rafforza la presenza di Banca Sistema sul mercato del factoring per operatori sanitari nel Centro e Sud Italia. Il prezzo d’acquisizione, pari a € 60,8 milioni da regolare in contanti da parte di Banca Sistema, include una quota di interessi di mora (Late Payment Interests o “LPIs”) non ancora incassati da Beta e che al 30 giugno 2015 erano
di circa € 16 milioni.
Ai sensi del contratto, parte dell’importo di acquisizione dovrà essere anticipato in un deposito a garanzia e verrà rilasciato a favore del Venditore solo all’avvenuta riscossione, da parte di Banca Sistema, dei sopra citati interessi di mora. La chiusura, prevista entro il primo semestre 2016, è subordinata all’autorizzazione da parte delle Autorità competenti.
Il prezzo di acquisizione sarà soggetto ad una correzione, alla chiusura dell’operazione.
Nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione approvata
dal Consiglio di Amministrazione in data 5 febbraio 2016, il giorno 4 marzo 2016 è stato sottoscritto il contratto di cessione del primo portafoglio crediti alla società veicolo Quinto Sistema Sec. 2016 S.r.l per un valore di bilancio pari a Euro 119,6 milioni, con la previsione di procedere con l’emissione dei titoli ABS entro la fine del mese di marzo 2016. La SPV Quinto Sistema Sec. 2016 S.r.l. è stata iscritta, in data 9 marzo 2016, nell’elenco delle SPV al n. 35253.4.
Non si rilevano ulteriori fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo da menzionare.
EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE E PRINCIPALI RISCHI E INCERTEZZE
L’esercizio 2015 si è concluso confermando il trend di crescita rispetto al precedente esercizio dei volumi del factoring, dei finanziamenti a piccole e medie imprese e delle cessione del quinto.
Il margine di interesse, sulla base delle attuali condizioni di mercato, continuerà a beneficiare di una sostanziale stabilità dei costi della raccolta e dalla diversificazione attraverso nuove forme di raccolta.
Nel corso dell’anno sono stati conclusi nuovi accordi commerciali strategici e accordi quadro che hanno consentito e contribuiranno nel 2016 alla Banca di consolidare il processo di diversificazione dei prodotti offerti.
L’obiettivo resta quello di allargare la base della Clientela e sfruttare le opportunità che derivano dall’ottimo posizionamento strategico di Banca Sistema sul mercato italiano.
I proventi netti derivanti dalla quotazione e il conseguente rafforzamento dei Fondi Propri agevoleranno il perseguimento delle proprie strategie e, quindi, più precisamente, il rafforzamento e consolidamento nel core business del factoring, la crescita delle nuove linee di business introdotte nel 2014 e favoriranno la possibilità di proseguire la diversificazione del business mediante l’individuazione di nuove opportunità, anche attraverso acquisizioni strategiche.
PROGETTO DI DESTINAZIONE DELL’UTILE D’ESERCIZIO
Signori Azionisti,
Vi sottoponiamo per l’approvazione il bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 che evidenzia un utile di periodo di Euro 17.037.107,19
Quanto al riparto dell’utile Vi proponiamo di destinare:
▪ a Riserva legale Euro 407.860,16;
▪ a Dividendo Euro 4.262.315,76;
▪ a Utili portati a nuovo, il residuo pari a Euro 12.366.931,27.
Milano, 15 Marzo 2016 Per Il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente Xxxxxxxx Xxxxxxx
L’Amministratore Delegato
Xxxxxxxx Xxxxx
SCHEMI DI BILANCIO
STATO PATRIMONIALE
66.274 | ||||
10. | Cassa e disponibilità liquide | 104.251 | ||
20. | Attività finanziarie detenute per la negoziazione | - | 62.800 | |
40. | Attività finanziarie disponibili per la vendita | 925.401.846 | 858.007.084 | |
60. | Crediti verso banche | 1.996.278 | 16.591.377 | |
70. | Crediti verso clientela | 1.459.255.000 | 1.194.759.295 | |
100. | Partecipazioni | 2.377.570 | 2.377.420 | |
110. | Attività materiali | 1.046.900 | 1.176.601 | |
120. | Attività immateriali | 1.871.896 | 1.904.214 | |
di cui avviamento | 1.785.760 | 1.785.760 | ||
130. | Attività fiscali | 7.352.330 | 2.752.361 | |
a) correnti | 3.536.812 | 41.044 | ||
b) anticipate | 3.815.518 | 2.711.317 | ||
di cui alla L.214/2011 | 2.658.441 | 2.261.265 | ||
150. | Altre attività | 12.587.718 | 4.322.640 | |
Totale dell’attivo | 2.411.993.789 | 2.082.020.066 |
Voci dell’attivo
31.12.2015
31.12.2014
Importi in migliaia di euro
821.403.761 | |||
10. | Debiti verso banche | 362.075.254 | |
20. | Debiti verso clientela | 1.878.338.848 | 1.153.796.527 |
30. | Titoli in circolazione | 20.102.319 | 20.109.447 |
80. | Passività fiscali | 804.176 | 6.248.024 |
a) correnti | - | 6.233.877 | |
b) differite | 804.176 | 14.147 | |
100. | Altre passività | 55.617.999 | 36.591.590 |
110. | Trattamento di fine rapporto del personale | 1.303.389 | 1.173.344 |
120. | Fondi per rischi e oneri | 348.370 | 998.730 |
b) altri fondi | 348.370 | 998.730 | |
130. | Riserve da valutazione | 350.413 | 1.778 |
160. | Riserve | 26.929.739 | 9.526.896 |
170. | Sovrapprezzi di emissione | 39.435.649 | 4.325.085 |
180. | Capitale | 9.650.526 | 8.450.526 |
200. | Utile (Perdita) di periodo (+/-) / d’esercizio | 17.037.107 | 19.394.357 |
Totale del passivo e del patrimonio netto | 2.411.993.789 | 2.082.020.066 |
Voci del passivo e del patrimonio netto
31.12.2015
31.12.2014
Importi in migliaia di euro
CONTO ECONOMICO
Importi in migliaia di euro
Voci | 2015 | 2014 | |
10. | Interessi attivi e proventi assimilati | 79.258.219 | 75.842.919 |
20. | Interessi passivi e oneri assimilati | (21.012.533) | (27.455.229) |
30. | Margine di interesse | 58.245.686 | 48.387.690 |
40. | Commissioni attive | 12.741.843 | 12.537.011 |
50. | Commissioni passive | (1.571.431) | (1.066.587) |
60. | Commissioni nette | 11.170.412 | 11.470.424 |
70. | Dividendi e proventi simili | 32.850 | 33.070 |
80. | Risultato netto dell’attività di negoziazione | 151.958 | 885.611 |
100. | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | 2.518.381 | 3.810.045 |
b) attività finanziarie disponibili per la vendita | 2.518.381 | 3.809.959 | |
d) passività finanziarie | - | 86 | |
120. | Margine di intermediazione | 72.119.287 | 64.586.840 |
130. | Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: | (5.439.467) | (3.644.928) |
a) crediti | (5.439.467) | (3.644.928) | |
140. | Risultato netto della gestione finanziaria | 66.679.820 | 60.941.912 |
150. | Spese amministrative: | (41.803.993) | (30.484.566) |
a) spese per il personale | (16.778.714) | (11.520.273) | |
b) altre spese amministrative | (25.025.279) | (18.964.293) | |
160. | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 300.000 | (369.448) |
170. | Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali | (246.402) | (182.084) |
180. | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali | (60.059) | (39.680) |
190. | Altri oneri/proventi di gestione | 72.293 | (338.465) |
200. | Costi operativi | (41.738.161) | (31.414.243) |
210. | Utili (Perdite) delle partecipazioni | - | - |
250. | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 24.941.659 | 29.527.669 |
260. | Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente | (7.904.552) | (10.133.312) |
290. | Utile (Perdita) d’esercizio | 17.037.107 | 19.394.357 |
PROSPETTO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA
10. | Utile (Perdita) di periodo 17.037.107 | 19.394.357 | |
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico | |||
40. | Piani a benefici definiti | (45.918) | 3.797 |
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico | - | - | |
100. | Attività finanziarie disponibili per la vendita | 394.553 | 255.423 |
130. | Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte | 348.635 | 259.220 |
140. | Redditività complessiva (Voce 10+130) | 17.385.742 | 19.653.577 |
Voci
31.12.2015
31.12.2014
Importi in migliaia di euro
PROSPETTI DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31/12/2015
-51-
Importi espressi in migliaia di euro
Esistenze al 31.12.2014 | Modifica saldi apertura | Esistenze all’1.1.2015 | Allocazione risultato esercizio precedente | Variazioni dell’esercizio | Patrimonio netto al 31.12.2015 | |||||||||
Variazioni di riserve | Operazioni sul patrimonio netto | Redditività complessiva al 31.12.2015 | ||||||||||||
Riserve | Dividendi e altre destinazioni | Emissioni nuove azioni | Acquisto azioni proprie | Distribuzione straordinaria dividendi | Variazione strumenti di capitale | Derivati su proprie azioni | Stock Options | |||||||
Capitale: | ||||||||||||||
a) azioni ordinarie | 8.450.526 | - | 8.450.526 | - | - | 1.200.000 | - | - | - | - | - | - | - | 9.650.526 |
b) altre azioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Sovrapprezzi di emissione | 4.325.085 | - | 4.325.085 | - | - | 35.110.564 | - | - | - | - | - | - | - | 39.435.649 |
Riserve | 9.526.896 | - | 9.526.896 | - | - | (19.725) | - | - | - | - | - | - | - | 26.929.739 |
a) di utili | 10.281.622 | - | 10.281.622 | 17.422.568 | - | - | - | - | - | 27.704.190 | ||||
b) altre | (754.726) | - | (754.726) | 17.422.568 | - | (19.725) | - | - | - | - | - | (774.451) | ||
Riserve da valutazione | 1.778 | - | 1.778 | - | - | - | - | - | - | - | 348.635 | 350.413 | ||
Strumenti di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
Azioni proprie | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
Utile (Perdite) di periodo | 19.394.357 | - | 19.394.357 | (17.422.568) | (1.971.789) | - | - | - | - | - | 17.037.107 | 17.037.107 | ||
Patrimonio netto | 41.698.642 | - | 41.698.642 | - | (1.971.789) | 36.290.839 | - | - | - | - | - | - | 17.385.742 | 93.403.434 |
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31/12/2014
-52-
Importi espressi in migliaia di euro
Esistenze al 31.12.2013 | Modifica saldi apertura | Esistenze all’1.1.2014 | Allocazione risultato | Variazioni dell’esercizio | Patrimonio netto al 31.12.2014 | |||||||||
esercizio precedente | Variazioni di riserve | Operazioni sul patrimonio netto | Redditività complessiva al 31.12.2014 | |||||||||||
Riserve | Dividendi e altre destinazioni | Emissioni nuove azioni | Acquisto azioni proprie | Distribuzione straordinaria dividendi | Variazione strumenti di capitale | Derivati su proprie azioni | Stock Options | |||||||
Capitale: | ||||||||||||||
a) azioni ordinarie | 8.450.526 | - | 8.450.526 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 8.450.526 |
b) altre azioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Sovrapprezzi di emissione | 4.325.085 | - | 4.325.085 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4.325.085 | |
Riserve | 1.998.262 | - | 1.998.262 | 7.548.357 | - | (19.722) | - | - | - | - | - | - | - | 9.526.896 |
a) di utili | 2.733.265 | - | 2.733.265 | 0.000.000 | - | - | - | - | - | - | - | 00.000.000 | ||
x) altre | (735.003) | - | (735.003) | - | - | (19.722) | - | - | - | - | - | (754.726) | ||
Riserve da valutazione | (257.442) | - | (257.442) | - | - | - | - | - | - | - | 259.220 | 1.778 | ||
Strumenti di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
Azioni proprie | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
Utile (Perdite) di periodo | 8.252.568 | - | 8.252.568 | (7.548.357) | (704.211) | - | - | - | - | - | 19.394.357 | 19.394.357 | ||
Patrimonio netto | 22.768.999 | - | 22.768.999 | (704.211) | (19.722) | - | - | - | - | - | - | 19.653.577 | 41.698.642 |
RENDICONTO FINANZIARIO (metodo diretto)
31/12/2015
31/12/2014
Importi in migliaia di euro
A. ATTIVITÀ OPERATIVA | ||
1. Gestione | 12.989.216 | 25.244.399 |
▪ interessi attivi incassati | 79.258.219 | 75.842.919 |
▪ interessi passivi pagati | (21.012.533) | (27.455.229) |
▪ commissioni nette | 11.170.412 | 11.470.425 |
▪ spese per il personale | (15.122.614) | (9.741.151) |
▪ altri costi | (49.750.998) | (20.309.058) |
▪ imposte e tasse | 8.446.730 | (4.563.507) |
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie | (324.091.103) | (73.478.770) |
▪ attività finanziarie detenute per la negoziazione | 214.758 | 822.811 |
▪ attività finanziarie disponibili per la vendita | (64.527.746) | (6.893.345) |
▪ crediti verso clientela | (269.935.172) | (108.702.852) |
▪ crediti verso banche: a vista | 14.595.099 | 42.148.937 |
▪ altre attività | (4.438.042) | (854.321) |
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie | 276.912.831 | 52.077.698 |
▪ debiti verso banche:a vista | (459.328.507) | (110.176.472) |
▪ debiti verso clientela | 724.542.321 | 165.744.529 |
▪ titoli in circolazione | (7.128) | (15.106.410) |
▪ altre passività | 11.706.145 | 11.616.051 |
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa | (34.189.056) | 3.843.327 |
B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO | ||
1. Liquidità generata da | 32.850 | 33.070 |
▪ dividendi incassati su partecipazioni | 32.850 | 33.070 |
2. Liquidità assorbita da | (144.592) | (3.176.873) |
▪ acquisti di partecipazioni | (150) | (2.377.420) |
▪ acquisti di attività materiali | (116.701) | (683.696) |
▪ acquisti di attività immateriali | (27.741) | (115.757) |
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di investimento | (111.742) | (3.143.803) |
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA | ||
▪ emissioni/acquisti di azioni proprie | 36.310.564 | - |
▪ distribuzione dividendi e altre finalità | (1.971.789) | (704.211) |
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista | 34.338.775 | (704.211) |
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO | 37.977 | (4.686) |
RICONCILIAZIONE
Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio
66.274
37.977
- 104.251
70.960
(4.686)
- 66.274
-53-
NOTA INTEGRATIVA
PARTE A - POLITICHE CONTABILI
A.1 - PARTE GENERALE
SEZIONE 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
Il Bilancio d’esercizio di Banca Sistema S.p.A. al 31 dicembre 2015 è redatto in conformità ai principi contabili internazionali - denominati IAS/IFRS - emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) e omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002, recepito in Italia all’art. 1 del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005 n. 38 e tenendo in considerazione la Circolare di Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005, avente per oggetto gli schemi e le regole di compilazione del Bilancio delle Banche, modificata dal quarto aggiornamento del 15 dicembre 2015.
L’applicazione dei principi contabili internazionali è stata effettuata facendo riferimento anche al “Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio” (Framework). In assenza di un principio o di una interpretazione applicabile specificamente ad una operazione, altro evento o circostanza, il Consiglio di Amministrazione ha fatto uso del proprio giudizio nello sviluppare e applicare un principio contabile, al fine di fornire una informativa:
▪ rilevante ai fini delle decisioni economiche da parte
degli utilizzatori;
▪ attendibile, in modo che il bilancio:
- rappresenti fedelmente la situazione patrimoniale finanziaria, il risultato economico e i flussi finanziari dell’entità;
- rifletta la sostanza economica delle operazioni, altri eventi e circostanze e non meramente la forma legale;
- sia neutrale, cioè scevro da pregiudizi;
- sia prudente;
- sia completo con riferimento a tutti gli aspetti rilevanti.
Nell’esercitare il giudizio descritto, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha fatto riferimento e considerato l’applicabilità delle seguenti fonti, riportate in ordine gerarchicamente decrescente:
▪ le disposizioni e le guide applicative contenute nei
Principi e Interpretazioni che trattano casi simili o correlati;
▪ le definizioni, i criteri di rilevazione e i concetti di
misurazione per la contabilizzazione delle attività, delle passività, dei ricavi e dei costi contenuti nel “Quadro sistematico”.
Nell’esprimere un giudizio il Consiglio di Amministrazione può inoltre considerare le disposizioni più recenti emanate da altri organismi preposti alla statuizione dei principi contabili che utilizzano un “Quadro sistematico” concettualmente simile per sviluppare i principi contabili, altra letteratura contabile e prassi consolidate nel settore.
Nel rispetto dell’art. 5 del D. Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, qualora, in casi eccezionali, l’applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali risulti incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, finanziaria e del risultato economico, la disposizione non sarebbe applicata. Nella nota integrativa sarebbero spiegati gli eventuali motivi della deroga e la loro influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, tuttavia non sono state compiute deroghe all'applicazione dei principi contabili IAS/IFRS. Il bilancio è stato sottoposto a revisione da parte di KPMG S.p.A..
Nel bilancio gli eventuali utili derivanti dalla deroga sarebbero iscritti in una riserva non distribuibile se non in misura corrispondente al valore recuperato.
SEZIONE 2 - Principi generali di redazione
Il Bilancio è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria, il risultato economico dell’esercizio, le variazioni del patrimonio netto e i flussi di cassa ed è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto
economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa.
Il bilancio è corredato dalla relazione degli amministratori sull’andamento della gestione. Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e/o nei successivi aggiornamenti emanati dalla Banca d’Italia non sono sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, rilevante, attendibile, comparabile e comprensibile, nella nota integrativa sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.
Di seguito vengono indicati i principi generali che hanno ispirato la redazione dei conti di bilancio:
▪ le valutazioni sono effettuate nella prospettiva
della continuità aziendale garantita dal supporto finanziario degli Azionisti;
▪ i costi ed i ricavi sono rilevati secondo il principio
della contabilizzazione per competenza economica;
▪ per assicurare la comparabilità dei dati e delle informazioni negli schemi di bilancio e nella nota integrativa, le modalità di rappresentazione e di classificazione vengono mantenute costanti nel tempo a meno che il loro cambiamento non sia diretto a rendere più appropriata un’altra esposizione dei dati;
▪ ogni classe rilevante di voci simili viene esposta
distintamente negli schemi di stato patrimoniale e conto economico; le voci aventi natura o destinazione dissimile sono rappresentate separatamente a meno che siano state considerate irrilevanti;
▪ negli schemi di stato patrimoniale e di conto
economico non sono indicati i conti che non presentano importi né per l’esercizio al quale si riferisce il bilancio né per quello precedente;
▪ se un elemento dell’attivo o del passivo ricade
sotto più voci dello stato patrimoniale, nella nota integrativa è annotato, qualora ciò sia necessario ai fini della comprensione del bilancio, la sua riferibilità anche a voci diverse da quella nella quale è iscritto;
▪ non vengono effettuati compensi di partite, salvo nei casi in cui è espressamente richiesto o consentito da un principio contabile internazionale o da una interpretazione o dalle disposizioni della richiamata Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti emanata dalla Banca d’Italia;
▪ i conti del bilancio sono redatti privilegiando
la prevalenza della sostanza sulla forma e nel rispetto del principio di rilevanza e significatività dell’informazione;
▪ per ogni conto dello stato patrimoniale e del
conto economico vengono fornite le informazioni comparative per l’esercizio precedente, se i conti non sono comparabili a quelli relativi all’esercizio precedente sono adattati e la non comparabilità e l’adattamento o l’impossibilità di questo sono segnalati e commentati nella nota integrativa;
▪ relativamente all’informativa riportata nella nota
integrativa è stato utilizzato lo schema previsto da Banca d’Italia; laddove le tabelle previste da tale schema risultassero non applicabili rispetto all’attività svolta dalla Banca, le stesse non sono state presentate.
Nell’ambito della redazione del bilancio in conformità agli IAS/IFRS, la direzione aziendale deve formulare valutazioni, stime ed ipotesi che influenzano gli importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati nel periodo. Come previsto dallo IAS 8 l’impiego di stime ragionevoli è parte essenziale della preparazione del bilancio. Si informa che le stime necessariamente adottate nella redazione del presente bilancio non ne intaccano l’attendibilità; tali stime sono riviste regolarmente e si fondano principalmente sulle esperienze pregresse.
Le eventuali variazioni derivanti dalla revisione delle stime contabili sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri. In conformità a quanto disposto dall’art. 5 del D. Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, il bilancio è redatto utilizzando l’euro come moneta di conto. In
particolare il bilancio è redatto in migliaia di euro. Con particolare riguardo all’evoluzione normativa dei principi contabili internazionali IAS/IFRS si segnala quanto segue.
Principi contabili internazionali in vigore dal 2015
I principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell’attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, sono rimasti invariati rispetto al Bilancio 2014. Nell’ambito del processo di revisione e armonizzazione del quadro regolamentare volto a rafforzare il grado di solidità e solvibilità degli intermediari bancari nonché allo scopo di ridurre i margini di discrezionalità esistenti nelle definizioni contabili e prudenziali dei diversi Paesi dell’Unione Europea, l’Autorità Bancaria Europea (EBA), ha predisposto appositi standard tecnici, i c.d. ITS Implementing Technical Standards, riguardante le definizioni di esposizioni deteriorate (“Non Performing exposure”) e di esposizioni oggetto di misure di tolleranza (cosiddette “Forborne Exposure”).
Tali novità regolamentari sono state recepite, in data 20 gennaio 2015, da Banca d’Italia che ha modificato, in particolare, la Circolare n. 272 “Matrice dei Conti” e la Circolare n. 262 “Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione”.
In particolare, sono state disciplinate le seguenti tre classi per il credito deteriorato: “esposizioni scadute deteriorate” (c.d. past due), “inadempienze probabili” (c.d. Unlikely to pay) e “sofferenze”. Risultano pertanto abrogate le precedenti nozioni di “Incagli” e di “Esposizioni Ristrutturate”. Le definizioni di “esposizioni scadute” e di “sofferenze” si mantengono allineate alla precedente normativa; le “Inadempienze probabili” rappresentano una nuova e ulteriore categoria di esposizioni deteriorate per le quali la banca giudica improbabile che il debitore riesca ad adempiere al rimborso integrale (in linea capitale e interessi) alle proprie obbligazioni creditizie, senza che vi sia la necessità di ricorso ad azioni legali a tutela del credito. Tale valutazione è effettuata dalla banca indipendentemente dalla presenza di eventuali
insoluti e quindi non è necessario attendere l’esplicita manifestazione del segnale di anomalia.
È’ inoltre introdotta l’ulteriore tipologia creditizia delle “Esposizioni oggetto di concessioni” (c.d. Forborne Exposures), trasversale a tutte le categorie di crediti deteriorati e in bonis.
Nel presente Xxxxxxxx, sono confluite nella categoria in parola le esposizioni precedentemente classificate come “Incaglio” o “Ristrutturate” che non avessero le caratteristiche per essere classificate come “Sofferenze”.
Ai fini comparativi, sono stati riesposti i dati relativi alle esposizioni di credito al 31 dicembre 2014; gli incagli soggettivi sono stati ricondotti nella nuova categoria delle “inadempienze probabili”, mentre gli incagli oggettivi (che rappresentavano posizioni verso la pubblica amministrazione scadute da oltre 270 giorni e per le quali la banca non ritiene sussistano situazioni ed elementi da far presumere inadempimenti), sono stati ricondotti nella categoria esposizioni scadute deteriorate.
Data l’attuale prevalenza di esposizioni creditizie verso la pubblica amministrazione non sono state identificate “esposizioni oggetto di concessione”.
SEZIONE 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio
In relazione a quanto previsto dallo IAS 10, si informa che successivamente al 31 dicembre 2015, data di riferimento del bilancio, e fino al 15 marzo 2016, data in cui il i bilancio è stato presentato al Consiglio di Amministrazione, non sono intervenuti fatti tali da comportare una rettifica dei dati presentati in bilancio.
SEZIONE 4 - Altri aspetti
Non ci sono aspetti significativi da segnalare.
A.2 - PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Criteri di classificazione
Sono classificati nella presente voce gli strumenti
finanziari per cassa detenuti ai fini di negoziazione. Un’attività o una passività finanziaria è classificata come posseduta per la negoziazione (c.d. Fair Value Through Profit or Loss - FVPL), ed iscritta nella voce 20 “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” o voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”, se è:
▪ acquisita o sostenuta principalmente al fine di
venderla o riacquistarla a breve;
▪ parte di un portafoglio di identificati strumenti finanziari che sono gestiti unitariamente e per i quali esiste evidenza di una recente ed effettiva strategia rivolta all’ottenimento di un profitto nel breve periodo;
▪ un derivato (fatta eccezione per un derivato che
sia designato ed efficace strumento di copertura - vedasi successivo specifico paragrafo);
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie detenute per la negoziazione avviene:
I) alla data di regolamento, per i titoli di debito, di capitale e per le quote di O.I.C.R.;
II) alla data di sottoscrizione, per i contratti derivati.
La rilevazione iniziale delle attività finanziarie detenute per la negoziazione avviene al fair value con esclusione dei costi e ricavi di transazione che sono immediatamente rilevati a conto economico ancorché direttamente attribuibili allo strumento stesso. Il fair value iniziale di uno strumento finanziario generalmente rappresenta il costo sostenuto per l’acquisto.
Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Successivamente alla rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valutate al fair value con imputazione a conto economico delle relative variazioni.
Per dettagli in merito alle modalità di determinazione del fair value si rinvia al successivo paragrafo 17.3 “Criteri di determinazione del fair value degli strumenti finanziari”.
Gli utili e le perdite realizzati con la cessione o il rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value delle attività finanziarie detenute per la negoziazione sono iscritti nella voce di conto economico “risultato netto dell’attività di negoziazione”.
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari ad esse connessi o quando l’attività finanziaria è oggetto di cessione con trasferimento sostanziale di tutti i rischi e dei diritti contrattuali connessi alla proprietà dell’attività finanziaria stessa.
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita Criteri di classificazione
Sono classificate nella presente voce le attività finanziarie non derivate non diversamente classificate come “Attività finanziarie detenute per la negoziazione2” o “Attività finanziarie valutate al fair value” o “Attività finanziarie detenute fino a scadenza” o “Crediti”.
Gli investimenti “disponibili per la vendita” sono attività finanziarie che si intendono mantenere per un periodo di tempo indefinito e che possono essere vendute per esigenze di liquidità, variazioni nei tassi d’interesse, nei tassi di cambio e nei prezzi di mercato.
La designazione di uno strumento finanziario alla categoria in esame è fatta in sede di rilevazione iniziale o a seguito di riclassifiche effettuate in conformità ai paragrafi da 50 a 54 dello IAS 39, così come modificati dal Regolamento (CE) n. 1004/2008 della Commissione Europea del 15 ottobre 2008.
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene alla data di regolamento sulla base del loro fair value comprensivo dei costi/ricavi di transazione direttamente attribuibili all’acquisizione dello strumento finanziario. Sono esclusi i costi/ricavi che, pur avendo
2 Le posizioni detenute ai fini di negoziazione sono quelle intenzionalmente destinate a una successiva dismissione a breve termine e/o assunte allo scopo di beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi di acquisto e di vendita, o di altre variazioni di prezzo o di tasso d’interesse. Per posizioni si intendono le posizioni in proprio e le posizioni derivanti da servizi alla clientela o di supporto agli scambi (market making).
le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.
Il fair value iniziale di uno strumento finanziario solitamente equivale al costo sostenuto per l’acquisto.
Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie disponibili per la vendita sono valutate al fair value, con imputazione degli utili o delle perdite derivanti dalle variazioni di fair value, rispetto al costo ammortizzato, in una specifica riserva di patrimonio netto rilevata nel prospetto della redditività complessiva fino a che l’attività finanziaria non viene cancellata, o non viene rilevata una riduzione di valore.
Per dettagli in merito alle modalità di determinazione del fair value si rinvia al successivo paragrafo 17.3 “Criteri di determinazione del fair value degli strumenti finanziari”. Con riferimento alle riserve da valutazione relative a titoli di debito emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all’Unione Europea si ricorda che con provvedimento del 18 maggio 2010 la Banca d’Italia ha riconosciuto, ai fini del calcolo del patrimonio di vigilanza (filtri prudenziali), la possibilità di neutralizzare completamente le plusvalenze e le minusvalenze rilevate nelle citate riserve successivamente al 31 dicembre 2009. Di tale facoltà la Banca si è avvalsa a partire dal calcolo del patrimonio di vigilanza.
A ogni chiusura di bilancio viene effettuata la verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore ai sensi dei paragrafi 58 e seguenti dello IAS 39. Per i titoli di capitale quotati in un mercato attivo costituisce inoltre obiettiva evidenza di riduzione di valore la diminuzione significativa o prolungata del fair value al di sotto del costo di acquisto.
Nei casi in cui la riduzione del fair value al di sotto del costo sia superiore al 50% o perduri per oltre 18 mesi, la perdita di valore è ritenuta durevole. Qualora, invece, il declino del fair value dello strumento al di sotto del costo sia inferiore o uguale al 50% ma superiore al 20% oppure perduri da non più di 18 mesi ma da non meno di 9, la Banca procede ad analizzare ulteriori indicatori
reddituali e di mercato. Qualora i risultati della detta analisi siano tali da mettere in dubbio la possibilità di recuperare l’ammontare originariamente investito, si procede alla rilevazione di una perdita durevole di valore. L’importo trasferito a conto economico è quindi pari alla differenza tra il valore di carico (costo di acquisizione al netto delle eventuali perdite per riduzione di valore già precedentemente rilevate nel conto economico) e il fair value corrente. L’importo della perdita eventualmente accertata viene rilevato nella voce di conto economico “rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita”. Tale ammontare include altresì il rigiro a conto economico degli utili/perdite da valutazione precedentemente iscritti nella specifica riserva di patrimonio netto. Qualora, in un periodo successivo, il fair value dello strumento finanziario aumenti e l’incremento possa essere correlato oggettivamente a un evento che si é verificato dopo che la perdita di valore era stata rilevata nel conto economico, la perdita per riduzione di valore deve essere eliminata con la rilevazione di riprese di valore nella medesima voce di conto economico ove attengano a elementi monetari (a esempio, titoli di debito) e a patrimonio netto ove relativi a elementi non monetari (a esempio, titoli di capitale). L’ammontare della ripresa rilevabile a conto economico non può eccedere in ogni caso il costo ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
Gli interessi attivi delle suddette attività finanziarie sono calcolati applicando il criterio del tasso di interesse effettivo con rilevazione del relativo risultato alla voce di conto economico “interessi attivi e proventi assimilati”.
Gli utili o le perdite derivanti dalla cessione o dal rimborso delle suddette attività finanziarie sono rilevate nella voce di conto economico “utili (perdite) da cessione o riacquisto di: attività finanziarie disponibili per la vendita” e includono l’eventuale rigiro a conto economico degli utili/perdite da valutazione precedentemente iscritti nella specifica riserva di patrimonio netto.
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari a esse connessi o quando l’attività finanziaria
è oggetto di cessione con trasferimento sostanziale di tutti i rischi e i diritti contrattuali connessi alla proprietà dell’attività finanziaria.
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Si definiscono detenute sino alla scadenza (c.d. Held to maturity - HTM) le attività finanziarie non derivate, aventi pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa che si ha l’oggettiva intenzione e capacità di possedere sino alla scadenza. Fanno eccezione quelle:
a) detenute per la negoziazione e quelle designate al momento della rilevazione iniziale al fair value rilevato a conto economico (vedasi paragrafo 1. attività finanziarie detenute per la negoziazione);
b) designate come disponibili per la vendita (vedasi paragrafo precedente);
c) che soddisfano la definizione di crediti e finanziamenti (vedasi paragrafo successivo). In occasione della redazione del bilancio o di situazioni contabili infrannuali, vengono valutate l’intenzione e la capacità di detenere l’attività finanziaria sino alla scadenza. Le attività in parola sono iscritte nella voce “50 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza”.
Criteri di iscrizione
Le attività finanziarie detenute sino alla scadenza sono iscritte inizialmente quando, e solo quando, la Banca diventa parte nelle clausole contrattuali dello strumento, ossia al momento del regolamento, ad un valore pari al costo, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili. Qualora l’iscrizione delle attività in questa categoria derivi da riclassificazione dal comparto “Attività finanziarie disponibili per la vendita” oppure, solo e soltanto in rare circostanze qualora l’attività non sia più posseduta al fine di venderla o riacquistarla a breve, dalle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”, il fair value dell’attività, rilevato al momento del trasferimento, è assunto quale nuova misura del costo ammortizzato dell’attività stessa.
Criteri di valutazione
Le attività finanziarie detenute sino alla scadenza sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il criterio del
xxxxx di interesse effettivo (per la definizione si rinvia al successivo paragrafo “Crediti e Finanziamenti”).
Il risultato derivante dall’applicazione di tale metodologia è imputato a conto economico nella voce “10 Interessi attivi e proventi assimilati”.
In sede di redazione di bilancio o di situazione infrannuale viene effettuata la verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore dell’attività. In presenza di perdite di valore, la differenza tra il valore contabile dell’attività ed il valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati, scontati al tasso di interesse effettivo originario, è imputata a conto economico alla voce “130 Rettifiche/ Riprese di valore nette per deterioramento di c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza”.
Nella stessa voce di conto economico sono iscritte le eventuali riprese di valore registrate a seguito del venir meno dei motivi che hanno originato le precedenti rettifiche di valore.
Il fair value delle attività finanziarie detenute sino alla scadenza è determinato per finalità informative ovvero nel caso di coperture efficaci per il rischio di cambio o rischio di credito (in relazione al rischio oggetto di copertura).
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie detenute sino alla scadenza vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività finanziarie o quando l’attività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà dell’attività stessa.
Il risultato della cessione di attività finanziarie detenute sino alla scadenza è imputato a conto economico nella voce “100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza”.
4. Crediti
4.1. Crediti verso banche
Criteri di classificazione
Nella presente voce figurano le attività finanziarie per cassa verso banche che prevedono pagamenti fissi o determinabili e che non sono quotate in un mercato attivo (conti correnti, depositi cauzionali, titoli di debito ecc.). Sono inclusi anche i crediti verso Banche Centrali
diversi dai depositi liberi (questi ultimi iscritti alla voce “Cassa e disponibilità liquide”).
Si rimanda al successivo paragrafo 4.2 “Crediti verso clientela” per quanto attiene i criteri di iscrizione, valutazione, cancellazione e di rilevazione delle componenti reddituali dei crediti in esame.
4.2. Crediti verso clientela
Criteri di classificazione
I crediti verso clientela includono le attività finanziarie per cassa non strutturate verso clientela che presentino pagamenti fissi o determinabili, e che non sono quotate in un mercato attivo.
I crediti verso clientela sono costituiti per la quasi totalità da anticipazioni a vista erogate alla clientela nell’ambito dell’attività di factoring a fronte dei crediti acquisiti pro- soluto nei confronti della Pubblica Amministrazione, per i quali sia stata accertata l’inesistenza di clausole contrattuali che facciano venire meno i presupposti per la loro iscrizione. In aderenza al principio generale della prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica, un’impresa può cancellare un’attività finanziaria dal proprio bilancio solo se per effetto di una cessione ha trasferito i rischi e benefici connessi con lo strumento ceduto.
Lo IAS 39 infatti prevede che un’impresa cancelli dal proprio bilancio un’attività finanziaria se e solo se:
a) è trasferita l’attività finanziaria e con essa sostanzialmente tutti i rischi ed i diritti contrattuali ai flussi finanziari derivanti dall’attività;
b) vengono meno i benefici connessi alla proprietà della stessa.
Affinché si verifichi un trasferimento di attività finanziarie devono essere verificate alternativamente le seguenti condizioni:
a) l’impresa ha trasferito i diritti a ricevere flussi finanziari dell’attività finanziaria;
b) l’impresa ha mantenuto i diritti a ricevere i flussi finanziari dell’attività finanziaria ma ha assunto l’obbligo di pagare gli stessi ad uno o più beneficiari nell’ambito di un accordo in cui tutte le seguenti condizioni siano verificate:
- l’impresa non ha nessun obbligo a pagare
somme predeterminate all’eventuale beneficiario se non quanto riceve dall’attività finanziaria originaria;
- l’impresa non può vendere o impegnare l’attività finanziaria;
- l’impresa ha l’obbligo di trasferire ogni flusso finanziario che raccoglie, per conto degli eventuali beneficiari, senza nessun ritardo. L’eventuale investimento dei flussi finanziari per il periodo intercorrente tra l’incasso ed il pagamento deve avvenire solo in attività finanziarie equivalenti alla cassa e comunque senza avere nessun diritto sugli eventuali interessi maturati sulle stesse somme investite.
Affinché si verifichi un trasferimento di attività finanziaria che determini la cancellazione dal bilancio del cedente, all’atto di ogni trasferimento l’impresa cedente deve valutare la portata degli eventuali rischi e benefici connessi all’attività finanziaria che mantiene. Per valutare l’effettivo trasferimento dei rischi e dei benefici occorre comparare l’esposizione dell’impresa cedente alla variabilità del valore corrente o dei flussi finanziari generati dall’attività finanziaria trasferita, prima e dopo la cessione. L’impresa cedente mantiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici, quando la sua esposizione alla ‘variabilità’ del valore attuale dei flussi finanziari netti futuri dell’attività finanziaria non cambia significativamente in seguito al trasferimento della stessa. Invece si ha il trasferimento quando l’esposizione a questa “variabilità” non è più significativa.
In sintesi si possono avere tre situazioni, a cui corrispondono alcuni effetti specifici, ossia:
a) quando l’impresa trasferisce sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici della proprietà della attività finanziaria, essa deve ‘stornare’ l’attività finanziaria ed iscrivere separatamente come attività o passività i diritti o gli obblighi derivanti dalla cessione;
b) quando l’impresa mantiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici della proprietà dell’attività finanziaria, essa deve continuare a tenere iscritta l’attività finanziaria;
c) quando l’impresa non trasferisce né mantiene
sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici della proprietà dell’attività finanziaria, essa deve giudicare gli elementi di controllo dell’attività finanziaria, e:
- nel caso non abbia il controllo, deve stornare l’attività finanziaria e riconoscere separatamente le singole attività/passività derivanti dai diritti/obblighi della cessione;
- nel caso conservi il controllo, deve continuare a riconoscere l’attività finanziaria fino al limite del suo impegno nell’investimento.
Ai fini della verifica del controllo il fattore discriminante da tenere in considerazione consiste nella capacità del beneficiario a cedere unilateralmente l’attività finanziaria, senza vincoli da parte dell’impresa cedente. Infatti, quando il beneficiario di un trasferimento di attività finanziaria ha la capacità operativa di vendere l’attività finanziaria intera ad un terzo non correlato e lo può fare unilateralmente, senza aver bisogno di imporre ulteriori limitazioni al trasferimento, l’impresa cedente non ha più il controllo dell’attività finanziaria. In tutti gli altri casi invece mantiene il controllo dell’attività finanziaria. Le forme di cessione di uno strumento finanziario più frequentemente utilizzate possono avere riflessi contabili profondamente differenti:
▪ nel caso di una cessione pro-soluto (senza nessun vincolo di garanzia) le attività cedute possono essere cancellate dal bilancio del cedente;
▪ nel caso di una cessione pro-solvendo è da ritenere
che nella maggioranza dei casi il rischio connesso con l’attività ceduta rimanga in capo al venditore e pertanto la cessione non presenta i requisiti per la cancellazione contabile dello strumento venduto.
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale di un credito avviene alla data di erogazione sulla base del suo fair value comprensivo dei costi/ricavi di transazione direttamente attribuibili all’acquisizione del credito stesso. Sono esclusi i costi/ ricavi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo. Il fair value iniziale di uno strumento
finanziario solitamente equivale all’ammontare erogato o al costo sostenuto per l’acquisto.
Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Successivamente alla rilevazione iniziale, i crediti verso clientela sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell’ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo - della differenza tra l’ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza il flusso dei pagamenti futuri stimati per la durata attesa del finanziamento in modo da ottenere esattamente il valore contabile netto all’atto della rilevazione iniziale, che comprende sia i costi/ricavi di transazione direttamente attribuibili sia tutti i compensi pagati o ricevuti tra i contraenti.
Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l’effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito. La stima dei flussi e della durata contrattuale del credito tiene conto di tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze (come, a esempio, le estinzioni anticipate e le varie opzioni esercitabili), senza considerare invece le perdite attese sul finanziamento.
A ogni chiusura di bilancio viene effettuata un’analisi volta all’individuazione di crediti problematici che mostrano oggettive evidenze di una possibile perdita di valore.
Di seguito sono presentate le metodologie utilizzate per il conteggio delle svalutazioni analitiche e generiche applicate al portafoglio crediti. In particolare, le esposizioni classificate fra i crediti deteriorati sono sottoposte a un’analisi volta alla quantificazione della potenziale perdita di valore del singolo credito. Più in dettaglio per quanto riguarda le posizioni deteriorate rinvenienti dal portafoglio factoring verso Pubblica Amministrazione, la Banca effettua una svalutazione analitica per i comuni che registrano lo stato di “dissesto
finanziario” ai sensi della D.Lgs 267/00.
Su tali posizioni, qualora non siano state effettuate opportune valutazioni in sede di pricing, la Banca procede ad effettuare un svalutazione analitica sul valore outstanding del credito al netto della parte di risconto non ancora maturata.
Tale percentuale di svalutazione, in assenza di dati di perdita della Banca, è stata definita in funzione del benchmark di mercato.
Per quanto riguarda, invece, le posizioni creditizie rinvenienti sempre dal portafoglio factoring ma aventi come controparte debitrice imprese private, la Banca non registra posizioni in sofferenza, pertanto applica a tale segmento esclusivamente una svalutazione collettiva.
Per tutti i crediti relativi al portafoglio factoring classificati in bonis e scaduto (pubblica amministrazione e privato) la Banca effettua una svalutazione prudenziale, definendo una segmentazione del portafoglio attraverso specifici cluster definiti in sede di acquisizione dei portafogli e sui quali sono effettuate approfondite valutazioni in sede di pricing e pertanto su questa tipologia di crediti e anche alle esposizioni nei confronti delle Amministrazioni Centrali (es. Ministeri).
Per quanto riguarda invece le esposizioni connesse ai crediti factoring ordinari, è stata applicata una svalutazione generica applicando una percentuale fissa sul portafoglio factoring.
Con riferimento ai crediti deteriorati rientranti nel portafoglio PMI, la Banca procede a svalutare interamente la quota parte del finanziamento non assistita dal Fondo di Garanzia rilasciata attraverso il Mediocredito Centrale. Per quanto riguarda invece i finanziamenti PMI in stato bonis, la Banca ha definito una svalutazione generica in funzione della percentuale di ingressi in stato deteriorato osservata sul proprio portafoglio.
Per la forma tecnica Cessione del Quinto dello stipendio/ pensione, non avendo registrato posizioni in stato deteriorato, la Banca ha condotto una svalutazione dei crediti sulla base di benchmark di mercato.
Criteri di cancellazione
I crediti vengono cancellati dal bilancio quando sono considerati definitivamente irrecuperabili oppure in
caso di cessione, qualora essa abbia comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi.
5. Attività finanziarie valutate al fair value
Alla data del bilancio la società non detiene “Attività finanziarie valutate al fair value”.
6. Operazioni di copertura
Alla data del bilancio la società non ha effettuato “Operazioni di copertura“.
7. Partecipazioni
Criteri di classificazione
La voce include le interessenze in società controllate, collegate e in società soggette a controllo congiunto (joint venture) da parte di Banca Sistema.
Criteri di iscrizione
Le partecipazioni sono iscritte in bilancio al valore di acquisto.
Criteri di valutazione
Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell’investimento e/o di altri elementi valutativi. L’ammontare dell’eventuale riduzione di valore, determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione della partecipazione e il suo valore recuperabile, è rilevata a conto economico alla voce “utili (perdite) delle partecipazioni”. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, nella stessa voce di cui sopra, fino a concorrenza della rettifica precedente.
Criteri di cancellazione
Le partecipazioni vengono cancellate dal bilancio
quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando la partecipazione viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici a essa connessi.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Conformemente allo IAS 18, i dividendi sono rilevati quando si stabilisce il diritto degli azionisti a ricevere il pagamento e, pertanto, successivamente alla data di assunzione della delibera da parte dell’Assemblea della società della quale si detengono quote di capitale.
8. Attività materiali
Criteri di classificazione
La voce include i beni, di uso durevole, detenuti per essere utilizzati nella produzione del reddito, per locazione o per scopi amministrativi, quali i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti tecnici, i mobili e gli arredi, le attrezzature di qualsiasi tipo e le opere d’arte.
Tra le attività materiali sono inclusi anche i costi per migliorie su beni di terzi, allorquando separabili dai beni stessi. Qualora i suddetti costi non presentano autonoma funzionalità e utilizzabilità, ma dagli stessi si attendono benefici futuri, sono iscritti tra le “altre attività” e vengono ammortizzati nel più breve periodo tra quello di prevedibile utilizzabilità delle migliorie stesse e quello di durata residua della locazione.
Il relativo ammortamento è rilevato nella voce Altri oneri/proventi di gestione. Al valore delle attività materiali concorrono anche gli acconti versati per l’acquisizione e la ristrutturazione di beni non ancora entrati nel processo produttivo, e quindi non ancora oggetto di ammortamento. Si definiscono “a uso funzionale” le attività materiali possedute per la fornitura di servizi o per fini amministrativi, mentre si definiscono “a scopo d’investimento” quelle possedute per riscuotere canoni di locazione e/o detenuti per l’apprezzamento del capitale investito.
Criteri di iscrizione
Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo,
comprensivo di tutti gli oneri direttamente imputabili alla messa in funzione del bene.
Le spese di manutenzione straordinaria e i costi aventi natura incrementativa che comportano un effettivo miglioramento del bene, ovvero un incremento dei benefici economici futuri generati dal bene, sono attribuiti ai cespiti cui si riferiscono e ammortizzati in relazione alle residue possibilità di utilizzo degli stessi.
Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Successivamente alla prima rilevazione, le attività materiali “a uso funzionale” sono iscritte in bilancio al costo al netto degli ammortamenti cumulati e di eventuali svalutazioni per riduzioni durevoli di valore, conformemente al “modello del costo” di cui al paragrafo 30 dello IAS 16. Più precisamente, le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio, sulla base della loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, a eccezione:
▪ dei terreni, siano essi acquisiti singolarmente o
incorporati nel valore del fabbricato, che non sono oggetto di ammortamento in quanto hanno una vita utile indefinita;
▪ delle opere d’arte, che non sono oggetto di
ammortamento in quanto hanno una vita utile indefinita e il loro valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo;
▪ degli investimenti immobiliari, che sono valutati al
fair value in conformità allo IAS 40.
Per i beni acquisiti nel corso dell’esercizio l’ammortamento è calcolato su base giornaliera a partire dalla data di entrata in uso del cespite.
Per i beni ceduti e/o dismessi nel corso dell’esercizio, l’ammortamento è conteggiato su base giornaliera fino alla data di cessione e/o dismissione.
A ogni chiusura di bilancio, se esiste qualche indicazione che dimostri che un’attività materiale diversa dagli immobili a uso investimento possa aver subito una perdita durevole di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite e il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, e il relativo valore d’uso del bene, inteso come il
valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite.
Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico alla voce “rettifiche di valore nette su attività materiali”. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo a una ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.
Per le attività materiali “a scopo d’investimento” rientranti nell’ambito di applicazione dello IAS 40, la relativa valutazione è effettuata al valore di mercato determinato sulla base di perizie indipendenti e le variazioni di fair value sono iscritte a conto economico nella voce “risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali”.
Criteri di cancellazione
Un’attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.
9. Attività immateriali Criteri di classificazione
La voce accoglie quelle attività non monetarie prive di consistenza fisica che soddisfano le seguenti caratteristiche:
▪ identificabilità;
▪ controllo della risorsa in oggetto;
▪ esistenza di benefici economici futuri.
In assenza di una delle suddette caratteristiche, la spesa, per acquisire o generare tali attività internamente, è rilevata come costo nell’esercizio in cui è stata sostenuta. Le attività immateriali includono, in particolare, il software applicativo a utilizzazione pluriennale e altre attività identificabili che trovano origine in diritti legali o contrattuali.
È, altresì, classificato alla voce in esame l’avviamento, rappresentato dalla differenza positiva tra il costo di acquisto e il fair value delle attività e delle passività acquisite nell’ambito di operazioni di aggregazione aziendali (business combination). In particolare,
un’attività immateriale é iscritta come avviamento, quando la differenza positiva tra il fair value degli elementi patrimoniali acquisiti e il loro costo di acquisto è rappresentativa delle capacità reddituali future degli stessi (goodwill).
Qualora tale differenza risulti negativa (badwill) o nell’ipotesi in cui il goodwill non trovi giustificazione nelle capacità reddituali future degli elementi patrimoniali acquisiti, la differenza stessa viene iscritta direttamente a conto economico.
Criteri di valutazione
Il valore delle attività immateriali è sistematicamente ammortizzato a partire dall’effettiva immissione nel processo produttivo. Con riferimento all’avviamento, con periodicità annuale (od ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore) viene effettuato un test di verifica dell’adeguatezza del corrispondente valore. A tal fine viene identificata l’Unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l’avviamento.
L’ammontare dell’eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell’avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell’Unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso. Le conseguenti rettifiche di valore sono, come detto, rilevate a conto economico.
Criteri di cancellazione
Un’immobilizzazione immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano attesi benefici economici futuri.
10. Attività non correnti in via di dismissione
Alla data del bilancio la società non detiene attività non correnti in via di dismissione.
11. Fiscalità corrente e differita
Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della vigente normativa fiscale, sono rilevate nel conto economico in base al criterio della competenza,
coerentemente con la rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate, a eccezione di quelle relative a partite addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto, per le quali la rilevazione della relativa fiscalità avviene, per coerenza, a patrimonio netto.
L’accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base a una prudenziale previsione dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito. In particolare, le imposte anticipate e quelle differite sono determinate sulla base delle differenze temporanee tra il valore contabile di un’attività o di una passività e il suo valore riconosciuto ai fini fiscali.
Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della Società di generare con continuità redditi imponibili positivi.
Le imposte anticipate e quelle differite sono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, includendo le prime nella voce “attività fiscali” e le seconde nella voce “passività fiscali”. Per quanto attiene le imposte correnti sono compensati, a livello di singola imposta, gli acconti versati con il relativo debito d’imposta, esponendo lo sbilancio netto tra le “attività fiscali correnti” o le “passività fiscali correnti” a seconda del segno.
12. Fondi per rischi e oneri
Conformemente alle previsioni dello IAS 37 i fondi per rischi e oneri accolgono le passività di ammontare o scadenza incerti relative a obbligazioni attuali (legali o implicite), derivanti da un evento passato per le quali sia probabile l’impiego di risorse economiche per adempiere alle obbligazioni stesse, purché possa essere effettuata una stima attendibile dell’importo necessario all’adempimento delle obbligazioni stesse alla data di riferimento del bilancio.
Nel caso in cui il differimento temporale nel sostenimento dell’onere sia rilevante, e conseguentemente l’effetto di attualizzazione sia significativo, gli accantonamenti sono attualizzati
utilizzando i tassi correnti di mercato.
Gli accantonamenti vengono riesaminati a ogni data di riferimento del bilancio e situazione infrannuale e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Gli stessi sono rilevati nelle voci proprie di conto economico, secondo una logica di classificazione dei costi per “natura” della spesa.
In particolare gli accantonamenti connessi agli oneri futuri del personale dipendente relativi al sistema premiante figurano tra le “spese del personale”, gli accantonamenti riferibili a rischi e oneri di natura fiscale sono rilevati tra le “imposte sul reddito”, mentre gli accantonamenti connessi al rischio di perdite potenziali non direttamente imputabili a specifiche voci del conto economico sono iscritti tra gli “accantonamenti netti per rischi e oneri”.
13. Debiti e titoli in circolazione Criteri di classificazione
I debiti verso banche e i debiti verso clientela includono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela (conti correnti, depositi liberi e vincolati, finanziamenti, pronti contro termine, ecc.) mentre i titoli in circolazione accolgono tutte le passività di propria emissione (prestiti obbligazionari non classificati tra le “passività finanziarie valutate al fair value”, ecc.).
Tutti gli strumenti finanziari emessi dalla banca sono esposti in bilancio al netto degli eventuali ammontari riacquistati e comprendono quelli che alla data di riferimento del bilancio risultano scaduti ma non ancora rimborsati.
Criteri di iscrizione
Le suddette passività finanziarie sono iscritte, in sede di prima rilevazione, all’atto della ricezione delle somme raccolte o dell’emissione dei titoli di debito. L’iscrizione iniziale è effettuata sulla base del fair value delle passività, incrementato dei costi/ricavi di transazione direttamente attribuibili all’acquisizione dello strumento finanziario.
Sono esclusi i costi/ricavi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte creditrice o sono inquadrabili tra i normali
costi interni di carattere amministrativo.
Il fair value iniziale di una passività finanziaria solitamente equivale all’ammontare incassato.
Eventuali contratti derivati impliciti nelle suddette passività finanziarie, laddove ricorrano i presupposti previsti dagli IAS 32 e 39, sono oggetto di scorporo e di separata valutazione.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, le suddette passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo.
Criteri di cancellazione
Le suddette passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto, ancorché temporaneo, di titoli precedentemente emessi. L’eventuale differenza tra il valore contabile della passività estinta e l’ammontare pagato é registrato nel conto economico, alla voce “utile (perdita) da cessione o riacquisto di: passività finanziarie”. Qualora la Banca, successivamente al riacquisto, ricollochi sul mercato i titoli propri, tale operazione viene considerata come una nuova emissione e la passività è iscritta al nuovo prezzo di ricollocamento.
14. Passività finanziarie di negoziazione
Alla data del bilancio la Società non ha “Passività finanziarie di negoziazione”.
15. Passività finanziarie valutate al fair value
Alla data del bilancio la Società non ha “Passività finanziarie valutate al fair value”.
16. Operazioni in valuta
Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta diversa dall’euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell’euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute.
Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie e non monetarie.
Criteri di iscrizione
Le operazioni in valuta estera sono registrate in euro, al momento della rilevazione iniziale, applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio a pronti in vigore alla data dell’operazione.
Criteri di valutazione
A ogni data di riferimento del bilancio o situazione intermedia:
▪ gli elementi monetari in valuta estera sono
convertiti utilizzando il tasso di cambio di fine esercizio;
▪ gli elementi non monetari che sono valutati al costo
storico in valuta estera sono convertiti usando il tasso di cambio in essere alla data dell’operazione;
▪ gli elementi non monetari che sono valutati al
fair value in una valuta estera sono convertiti utilizzando i tassi di cambio alla data in cui il fair value è determinato.
Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione alla data del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico dell’esercizio in cui sorgono alla voce “risultato netto delle attività di negoziazione” o, laddove attengono ad attività/passività finanziarie per le quali ci si avvale della fair value option di cui allo IAS 39, alla voce “risultato netto delle attività e delle passività finanziarie valutate al fair value”.
Quando un utile o una perdita relativi a un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza di cambio relativa a tale elemento è rilevata anch’essa a patrimonio netto nell’esercizio un cui sorge.
Viceversa, quando gli utili o le perdite di un elemento non monetario sono rilevati nel conto economico, la differenza di cambio è rilevata anch’essa nel conto economico nell’esercizio in cui sorgono come sopra specificato.
17. Altre informazioni
17.1. Trattamento di fine rapporto del personale
Secondo l’IFRIC, il T.F.R. è assimilabile a un “beneficio successivo al rapporto di lavoro” (post employment- benefit) del tipo “Prestazioni Definite” (defined-benefit plan) per il quale è previsto, in base allo IAS 19, che il suo valore venga determinato mediante metodologie di tipo attuariale. Conseguentemente, la valutazione di fine esercizio della posta in esame è effettuata in base al metodo dei benefici maturati utilizzando il criterio del credito unitario previsto (Projected Unit Credit Method).
Tale metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche, statistiche e probabilistiche, nonché in virtù dell’adozione di opportune basi tecniche demografiche.
Esso consente di calcolare il TFR maturato a una certa data in senso attuariale, distribuendo l’onere per tutti gli anni di stimata permanenza residua dei lavoratori in essere, e non più come onere da liquidare nel caso in cui l’azienda cessi la propria attività alla data di bilancio. Gli utili e le perdite attuariali, definiti quali differenza tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale dell’obbligazione a fine periodo, sono iscritti a patrimonio netto. La valutazione del T.F.R. del personale dipendente è effettuata da un attuario indipendente in conformità alla metodologia sopra indicata.
17.2. Operazioni di pronti contro termine
Le operazioni di “pronti contro termine” che prevedono l’obbligo per il cessionario di rivendita/riacquisto a termine delle attività oggetto della transazione (ad esempio, di titoli) e le operazioni di “prestito titoli” nelle quali la garanzia è rappresentata da contante, sono assimilate ai riporti e, pertanto, gli ammontari ricevuti ed erogati figurano in bilancio come debiti e crediti. In particolare, le suddette operazioni di ”pronti contro termine” e di “prestito titoli” di provvista sono rilevate in bilancio come debiti per l’importo percepito a pronti, mentre quelle di impiego sono rilevate come crediti per l’importo corrisposto a pronti. Tali operazioni
non determinano movimentazione del portafoglio titoli. Coerentemente, il costo della provvista e il provento dell’impiego, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, vengono iscritti per competenza nelle voci economiche accese agli interessi.
17.3. Criteri di determinazione del fair value degli strumenti finanziari
Il fair value è definito come “il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato”, a una certa data di misurazione, escludendo transazioni di tipo forzato. Sottostante alla definizione di fair value vi è infatti la presunzione che la società sia in funzionamento e che non abbia alcuna intenzione o necessità di liquidare, ridurre significativamente la portata delle proprie attività o intraprendere un’operazione a condizioni sfavorevoli. Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi, il fair value è determinato sulla base delle quotazioni (prezzo ufficiale o altro prezzo equivalente dell’ultimo giorno di borsa aperta dell’esercizio di riferimento) del mercato più vantaggioso al quale la Banca ha accesso. A tale proposito uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi quotati sono prontamente e regolarmente disponibili tramite un listino, operatore, intermediario, settore industriale, agenzia di determinazione del prezzo, autorità di regolamentazione e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni. In assenza di un mercato attivo, il fair value viene determinato utilizzando tecniche di valutazione generalmente accettate nella pratica finanziaria, volte a stabilire quale prezzo avrebbe avuto lo strumento finanziario, alla data di valutazione, in un libero scambio tra parti consapevoli e disponibili. Tali tecniche di valutazione prevedono, nell’ordine gerarchico in cui sono riportate, l’utilizzo:
1. dell’ultimo NAV (Net Asset Value) pubblicato dalla società di gestione per i fondi armonizzati (UCITS - Undertakings for Collective Investment in Transferable Securities), gli Hedge Funds e le
Sicav;
2. di prezzi di transazioni recenti osservabili sui mercati;
3. delle indicazioni di prezzo desumibili da
infoprovider (ad esempio, Bloomberg, Reuters);
4. del fair value ottenuto da modelli di valutazione (a esempio, Discounting Cash Flow Analysis, Option Pricing Models) che stimano tutti i possibili fattori che condizionano il fair value di uno strumento finanziario (costo del denaro, rischio di credito, rischio di liquidità, volatilità, tassi di cambio, tassi di prepayment, ecc) sulla base di dati osservabili sul mercato, anche in relazione a strumenti similari, alla data di valutazione. Qualora, per uno o più fattori di rischio non risulti possibile riferirsi a dati di mercato, vengono utilizzati parametri internamente determinati su base storico- statistica. I modelli di valutazione sono oggetto di revisione periodica al fine di garantirne la piena e costante affidabilità;
5. delle indicazioni di prezzo fornite dalla controparte emittente eventualmente rettificate per tener conto del rischio di controparte e/o liquidità (a esempio, il prezzo deliberato dal Consiglio di Amministrazione e/o Assemblea dei soci per le azioni di banche popolari non quotate, il valore della quota comunicato dalla società di gestione per i fondi chiusi riservati agli investitori istituzionali o per altre tipologie di O.I.C.R. diverse da quelle citate al punto 1, il valore di riscatto determinato in conformità al regolamento di emissione per i contratti assicurativi);
6. per gli strumenti rappresentativi di capitale, ove non siano applicabili le tecniche di valutazione di cui ai punti precedenti: I) il valore risultante da perizie indipendenti se disponibili; II) il valore corrispondente alla quota di patrimonio netto detenuta risultante dall’ultimo bilancio approvato della società; III) il costo, eventualmente rettificato per tener conto di riduzioni significative di valore, laddove il fair value non è determinabile in modo attendibile.
Sulla base delle considerazioni sopra esposte e conformemente a quanto previsto dagli IFRS, la Banca
classifica le valutazioni al fair value sulla base di una gerarchia di livelli che riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni.
Si distinguono i seguenti livelli:
▪ Livello 1 - quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate su un mercato attivo: le valutazioni degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo effettuate sulla base delle quotazioni rilevabili dallo stesso;
▪ Livello 2 - La valutazione non è basata su
quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ma su prezzi o spread creditizi desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing). Il ricorso a tale approccio si traduce nella ricerca di transazioni presenti su mercati attivi, relative a strumenti che, in termini di fattori di rischio, sono comparabili con lo strumento oggetto di valutazione. Le metodologie di calcolo (modelli di pricing) utilizzate nel comparable approach consentono di riprodurre i prezzi di strumenti finanziari quotati su mercati attivi (calibrazione del modello) senza includere parametri discrezionali – cioè parametri il cui valore non può essere desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi ovvero non può essere fissato su livelli tali da replicare quotazioni presenti su mercati attivi – tali da influire in maniera determinante sul prezzo di valutazione finale.
▪ Livello 3 - input che non sono basati su dati di mercato osservabili: le valutazioni degli strumenti finanziari non quotati in un mercato attivo effettuate in base a tecniche di valutazione che utilizzando input significativi non osservabili sul mercato comportano l’adozione di stime e assunzioni da parte del management (prezzi forniti dalla controparte emittente, desunti da perizie
indipendenti, prezzi corrispondenti alla frazione di patrimonio netto detenuta nella società o ottenuti con modelli valutativi che non utilizzano dati di mercato per stimare significativi fattori che condizionano il fair value dello strumento
finanziario).
Appartengono a tale livello le valutazioni degli strumenti finanziari al prezzo di costo.
17.4 Aggregazioni aziendali
Un’aggregazione aziendale consiste nell’unione di imprese o attività aziendali distinte in un unico soggetto tenuto alla redazione del bilancio. Un’aggregazione aziendale può dare luogo ad un legame partecipativo tra capogruppo (acquirente) e controllata (acquisita). Un’aggregazione aziendale può anche prevedere l’acquisto dell’attivo netto di un’altra impresa, incluso l’eventuale avviamento, oppure l’acquisto del capitale dell’altra impresa (fusioni e conferimenti). In base a quanto disposto dall’IFRS 3, le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando il metodo dell’acquisto che prevede le seguenti fasi:
▪ identificazione dell’acquirente;
▪ determinazione del costo dell’aggregazione aziendale;
▪ allocazione, alla data di acquisizione, del costo dell’aggregazione aziendale alle attività acquisite e alle passività e passività potenziali assunte.
In particolare, il costo di una aggregazione aziendale è determinato come la somma complessiva dei fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti rappresentativi di capitale emessi, in cambio del controllo dell’acquisito, cui è aggiunto qualunque costo direttamente attribuibile all’aggregazione aziendale.
La data di acquisizione è la data in cui si ottiene effettivamente il controllo sull’acquisito. Quando l’acquisizione viene realizzata con un’unica operazione di scambio, la data dello scambio coincide con quella di acquisizione.
Qualora l’aggregazione aziendale sia realizzata tramite più operazioni di scambio
▪ il costo dell’aggregazione è il costo complessivo
delle singole operazioni
▪ la data dello scambio è la data di ciascuna operazione di scambio (cioè la data in cui ciascun investimento è iscritto nel bilancio della società acquirente), mentre la data di acquisizione è
quella in cui si ottiene il controllo sull’acquisito. Il costo di un’aggregazione aziendale viene allocato rilevando le attività, le passività e le passività potenziali identificabili dell’acquisito ai relativi fair value alla data di acquisizione. Le attività, le passività e le passività potenziali identificabili dell’acquisito sono rilevate separatamente alla data di acquisizione solo se, a tale data, esse soddisfano i criteri seguenti:
▪ nel caso di un’attività diversa da un’attività
immateriale, è probabile che gli eventuali futuri benefici economici connessi affluiscano all’acquirente ed è possibile valutarne il fair value attendibilmente;
▪ nel caso di una passività diversa da una passività
potenziale, è probabile che per estinguere l’obbligazione sarà richiesto l’impiego di risorse atte a produrre benefici economici ed è possibile valutarne il fair value attendibilmente;
▪ nel caso di un’attività immateriale o di una passività
potenziale, il relativo fair value può essere valutato attendibilmente.
La differenza positiva tra il costo dell’aggregazione aziendale e l’interessenza dell’acquirente al fair value netto delle attività, passività e passività potenziali identificabili, deve essere contabilizzata come avviamento.
Dopo la rilevazione iniziale, l’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale è valutato al relativo costo, ed è sottoposto con cadenza almeno annuale ad impairment test. In caso di differenza negativa viene effettuata una nuova misurazione. Tale differenza negativa, se confermata, è rilevata immediatamente come ricavo a conto economico.
17.5 Derecognition
È la cancellazione dallo stato patrimoniale di un’attività o passività finanziaria rilevata precedentemente.
Prima di valutare la sussistenza delle condizioni per la cancellazione dal bilancio di attività finanziarie è necessario, secondo lo IAS 39, verificare se queste condizioni siano da applicare a tali attività nella loro interezza ovvero possano riferirsi soltanto ad una parte di esse. Le norme sulla cancellazione sono applicate ad una
parte delle attività finanziarie oggetto del trasferimento soltanto se sussiste almeno uno dei seguenti requisiti:
▪ la parte comprende soltanto i flussi di cassa
relativi ad un’attività finanziaria (o ad un gruppo di attività) che sono identificati specificamente (ad esempio la sola quota interessi di pertinenza dell’attività);
▪ la parte comprende i flussi di cassa secondo
una ben individuata quota percentuale del loro totale (ad esempio il 90% di tutti i flussi di cassa derivanti dall’attività);
▪ la parte comprende una ben individuata quota
di flussi di cassa specificamente identificati (ad esempio il 90% dei flussi di cassa della sola quota interessi di pertinenza dell’attività).
In assenza dei citati requisiti, le norme sull’eliminazione devono trovare applicazione all’attività finanziaria (o gruppo di attività finanziarie) nella sua interezza.
Le condizioni per l’integrale cancellazione di un’attività finanziaria sono l’estinzione dei diritti contrattuali, come la loro naturale scadenza, ovvero il trasferimento ad un’altra controparte dei diritti all’incasso dei flussi di cassa derivanti da tale attività. I diritti all’incasso si considerano trasferiti anche qualora vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell’attività, ma venga assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità e si verifichino tutte e tre le seguenti condizioni (accordo pass-through):
▪ non sussiste l’obbligo da parte della Banca a
corrispondere importi non incassati dall’attività originaria;
▪ è vietata la vendita o la costituzione in garanzia
dell’attività originaria, salvo quando questa è a garanzia della obbligazione a corrispondere flussi finanziari;
▪ la Banca è obbligata a trasferire senza alcun
ritardo tutti i flussi finanziari che incassa e non ha diritto ad investirli, ad eccezione di investimenti in disponibilità liquide durante il breve periodo tra la data di incasso e quella di versamento, a condizione che vengano riconosciuti anche gli interessi maturati nel periodo.
Inoltre, l’eliminazione di un’attività finanziaria è
subordinata alla verifica che tutti i rischi e i benefici derivanti dalla titolarità dei diritti siano stati effettivamente trasferiti (true sale). In caso di trasferimento sostanzialmente di tutti i rischi e i benefici si provvede alla cancellazione dell’attività (o gruppo di attività) cedute e si rilevano separatamente i diritti e gli obblighi relativi al trasferimento come attività o passività.
Viceversa, in caso di mantenimento dei rischi e benefici, è necessario continuare a rilevare l’attività (o gruppo di attività) cedute. In tal caso occorre rilevare anche una passività corrispondente all’importo ricevuto come corrispettivo per la cessione e registrare successivamente tutti i proventi maturati sull’attività così come tutti gli oneri maturati sulla passività.
Le principali operazioni che, in base alle regole anzidette, non consentono di operare la cancellazione integrale di un’attività finanziaria sono le operazioni di cartolarizzazione di crediti, le operazioni di pronti contro termine e le operazioni di prestito titoli.
Nel caso di operazioni di pronti contro termine e di prestito titoli, le attività oggetto delle transazioni non vengono cancellate dal bilancio poiché i termini delle operazioni comportano il mantenimento di tutti i rischi e benefici ad esse associati.
17.6 Introduzione del “bilateral CVA” nella valutazione dei derivati
Il principio IFRS 13 - applicabile con decorrenza 1° gennaio 2013 - stabilisce la necessità di considerare nel fair value dei contratti derivati il rischio di non performance (rischio che una delle due parti del contratto non adempia alle proprie obbligazioni) sia all’atto della rilevazione iniziale che nelle valutazioni successive.
Tale rischio include:
▪ le variazioni del merito di credito dell’entità, per cui nel determinare il fair value dei derivati, si deve considerare anche il rischio di propria inadempienza;
▪ le variazioni del merito di credito della controparte.
Il fair value di uno strumento derivato è scomponibile in diverse componenti che includono l’effetto dei diversi fattori di rischio sottostanti.
1. La componente collateralizzata del fair value è calcolata come se il contratto fosse oggetto di un accordo di collateral perfetto, tale da ridurre il rischio di controparte ad un livello trascurabile. Nella pratica tale situazione può essere avvicinata con CSA (Credit Support Annex) che prevedono marginazione giornaliera, soglia e minimum transfer amount nulli, tasso overnight flat. Tale componente del fair value include il rischio di mercato (ad esempio rispetto ai sottostanti, alle volatilità, etc.), e rischio di finanziamento implicito nel CSA (finanziamento a tasso overnight, metodologia OIS discounting).
2. Lacomponente, detta Bilateral Credit Value Adjustment (BCVA), tiene in considerazione la possibilità di fallimento delle controparti (Controparte e Investitore) ed è a sua volta data da due addendi, detti Credit Value Adjustment (CVA) e Debit Value Adjustment (DVA), che rappresentano i seguenti scenari:
▪ il CVA (negativo) tiene in considerazione gli scenari in cui la Controparte (Cliente) fallisce prima dell’Investitore (Banca), e quest’ultimo presenta un’esposizione positiva nei confronti della Controparte.
In tali scenari l’Investitore subisce una perdita di ammontare pari al costo di sostituzione del derivato stesso;
▪ il DVA (positivo) tiene in considerazione gli
scenari in cui l’Investitore fallisce prima della Controparte, e il primo presenta un’esposizione negativa nei confronti della Controparte. In tali scenari l’Investitore beneficia di un guadagno di ammontare pari al costo di sostituzione del derivato stesso.
Il calcolo di quest’ultima componente del fair value avviene considerando la presenza di accordi di netting e accordi di collateral che consentono di mitigare il rischio di controparte.
Nel primo caso, la presenza dell’accordo di netting determina l’effettuazione del calcolo del bilateral CVA su un portafoglio comprendente tutte le operazioni oggetto di netting in essere con quella medesima Controparte.
Di conseguenza, in presenza di accordi di netting sia la componente CVA che la componente DVA diminuiscono in valore assoluto, per la mitigazione del rischio di controparte che essi provocano.
In caso di contratti di CSA (collaterale) con marginazione giornaliera, ridotte soglie e Minimum Transfer Amount, si può considerare il rischio di controparte come trascurabile. Il calcolo del bCVA pertanto considera solo le operazioni non coperte da CSA.
Nel caso, invece, di CSA con soglie e Minimum Transfer Amount non trascurabili si procede al calcolo del BCVA in base alla materialità.
Il calcolo del BCVA dipende dal merito creditizio dell’Investitore e della Controparte, reperibile attraverso il ricorso a varie fonti.
Direzione Risk Management, in collaborazione con la Direzione Amministrazione e Fiscale, ha definito una regola che consenta di selezionare i dati del merito di credito in funzione della loro disponibilità.
La regola prevede quanto segue:
▪ in caso di controparti con spread CDS quotato sul mercato, il calcolo del BCVA viene effettuato considerando la probabilità di default neutrale verso il rischio (ovvero stimata sulla base dei prezzi delle obbligazioni e non sulla base dei dati storici) quotata sul mercato e relativa sia alla Controparte che all’Investitore, misurata sulla base della curva di credito CDS spread quotato;
▪ in caso di controparti Large Corporate senza CDS quotato sul mercato con fatturato superiore alla soglia critica, il calcolo del BCVA viene effettuato considerando la probabilità di default neutrale al rischio di una controparte che viene associata alla controparte del contratto (comparable approach). Il merito creditizio viene misurato:
▪ per le controparti Project Finance utilizzando la curva di credito CDS spread comparable Industrial;
▪ per le altre controparti utilizzando la curva di credito CDS spread comparable per la controparte;
▪ in caso di controparti illiquide non incluse nelle categorie precedenti, il calcolo del BCVA viene effettuato considerando la probabilità di default
della controparte e del Gruppo, determinata utilizzando la curva di credito ottenuta dalle matrici di probabilità di default.
Sulla Banca non vi sono stati impatti significativi dall’applicazione del principio in quanto la quasi totalità del portafoglio della Banca è a breve termine.
A.3 - INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA’ FINANZIARIE
A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: valore contabile, fair value ed effetti sulla redditività complessiva
Non sono stati effettuati trasferimenti di strumenti finanziari tra portafogli.
A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: effetti sulla redditività complessiva prima del trasferimento
Non sono state riclassificate attività finanziarie.
A.3.3 Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazione
Non sono state trasferite attività finanziarie detenute per la negoziazione.
A.3.4 Tasso di interesse effettivo e flussi finanziari attesi dalle attività riclassificate
Non ci sono flussi finanziari attesi dalle attività riclassificate.
A.4 - INFORMATIVA SUL FAIR VALUE
INFORMATIVA DI NATURA QUALITATIVA
A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati
Si rimanda a quanto già riportato nelle politiche contabili.
A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni
Il valore di Xxxxxxxx è stato assunto quale ragionevole approssimazione del fair value.
A.4.3 Gerarchia del fair value
Ai fini della predisposizione del bilancio semestrale abbreviato al 30 giugno 2014 la gerarchia del fair value utilizzata è la seguente:
▪ Livello 1- Effective market quotes
▪ La valutazione è il prezzo di mercato dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ottenuto sulla base di quotazioni espresse da un mercato attivo.
▪ Livello 2 - Comparable Approach
▪ Livello 3 - Xxxx-to-Model Approach
A.4.4 Altre informazioni
La voce non è applicabile per la Banca.
A.4.5 Gerarchia del fair value
A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value.
31/12/2015 31/12/2014
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | - | - | - | - | - | 63 |
2. Attività finanziarie valutate al fair value | - | - | - | - | - | - |
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita | 920.402 | - | 5.000 | 000.000 | - | - |
0. Xxxxxxxx xx xxxxxxxxx | - | - | - | - | - | - |
0. Attività materiali | - | - | - | - | - | - |
6. Attività immateriali | - | - | - | - | - | - |
TOTALE | 920.402 | - | 5.000 | 858.007 | - | 63 |
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione | - | - | - | - | - | - |
2. Passività finanziarie valutate al fair value | - | - | - | - | - | - |
3. Derivati di copertura | - | - | - | - | - | - |
TOTALE | - | - | - | - | - | - |
Legenda: L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3
A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)
Attività finanziarie Attività finanziarie detenute per valutate al
la negoziazione fair value
63 -
- -
- -
- -
- -
- -
X X
- -
- -
63 -
63 -
- -
- -
- -
- -
X X
- -
- -
- -
Attività finanziarie disponibili per
la vendita
0
5.000
5.000
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
5.000
Derivati di Attività Attività copertura materiali immateriali
1. Esistenze iniziali
2. Aumenti
2.1 Acquisti
2.2 Profitti imputati a:
2.2.1 Conto Economico
- di cui: Plusvalenze
2.2.2 Patrimonio netto
2.3 Trasferimenti da altri livelli
2.4 Altre variazioni in aumento
3. Diminuzioni
3.1 Vendite
3.2 Rimborsi
3.3 Perdite imputate a:
3.3.1 Conto Economico
- di cui Minusvalenze
3.3.2 Patrimonio netto
3.4 Trasferimenti ad altri livelli
3.5 Altre variazioni in diminuzione
4. Rimanenze finali
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
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-
-
-
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-
-
-
-
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-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value
31/12/2015
31/12/2014
fair value o misurate al fair value VB su base non ricorrente | L1 | X0 | X0 | XX | X0 | X0 | X0 | ||||
1. Attività xxxxxxxxxxx xxxxxxxx - | - - | - | - | - - | - | ||||||
0. Crediti verso banche | 1.996 | - - | 1.996 | 16.591 | - - | 16.591 | |||||
3. Crediti verso Clientela | 1.459.255 | - - | 1.459.255 | 1.194.759 | - - | 1.194.759 | |||||
4. Attività materiali detenute a scopo di investimento | - | - - | - | - | - - | - | |||||
5. Attività non correnti e gruppi | - | - - | - | - | - - | - | |||||
di attività in via di dismissione | |||||||||||
Totale | 1.461.251 | - - | 1.461.251 | 1.211.350 | - - | 1.211.350 | |||||
1. Debiti verso banche | 362.075 | - - | 362.075 | 821.404 | - - | 821.404 | |||||
2. Debiti verso Clientela | 1.878.339 | - - | 1.878.339 | 1.153.796 | - - | 1.153.796 | |||||
3. Titoli in circolazione | 20.102 | - - | 20.102 | 20.109 | - - | 20.109 | |||||
4. Passività associate ad attività | - | - - | - | - | - - | - | |||||
in via di dismissione | |||||||||||
Totale | 2.260.516 | - - | 2.260.516 | 1.995.309 | - - | 1.995.309 | |||||
Legenda: |
Attività/Passività non misurate al
sino alla scadenza
VB= Valore di Bilancio
L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3
A.5 - INFORMATIVA SUL C.D. “DAY ONE PROFIT/LOSS”
Nulla da segnalare.
PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE
ATTIVO
SEZIONE 1 - CASSA E DISPONIBILITÀ LIQUIDE - VOCE 10
1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione
31/12/2015 31/12/2014
Voci / Valori
a. Cassa | 104 | 66 | |||||
b. Depositi | liberi | presso | Banche | Centrali | - | - | |
TOTALE | 104 | 66 |
SEZIONE 2 - ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE - VOCE 20
2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica
31/12/2015
31/12/2014
Voci / Valori
Livello 1
Livello 2
Livello 3
Livello 1
Livello 2
Livello 3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
4.1 Pronti contro termine attivi
4.2 Altri
TOTALE A
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari
1.1 di negoziazione
1.2 connessi con la fair value option
1.3 Altri
2. Derivati creditizi
2.1 di negoziazione
2.2 connessi con la fair value option
2.3 Altri
TOTALE B TOTALE (A+B)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
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-
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-
-
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-
-
-
-
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-
-
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-
-
-
-
-
-
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-
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-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- 63
63
-
-
63
63
2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti
31/12/2015 31/12/2014
Voci / Valori
A. ATTIVITÀ PER CASSA | ||||
1. Titoli di debito | - | - | ||
a. Governi e Banche Centrali | - | - | ||
b. Altri enti pubblici | - | - | ||
c. Banche | - | - | ||
d. Altri emittenti | - | - | ||
2. Titoli di capitale | - | - | ||
a. Banche | - | - | - | |
b. Altri emittenti | - | - | ||
▪ imprese di assicurazione | - | - | ||
▪ società finanziarie | - | - | ||
▪ imprese non finanziarie | - | - | ||
▪ altri | - | - | ||
3. Quote di O.I.C.R. | - | - | ||
4. Finanziamenti | - | - | ||
a. Governi e Banche Centrali | - | - | ||
b. Altri enti pubblici | - | - | ||
c. Banche | - | - | ||
d. Altri soggetti | - | - | ||
B. STRUMENTI DERIVATI | TOTALE A | - | - | |
- | - | |||
a. Banche | - | - | ||
▪ fair value | - | 63 | ||
b. Clientela | - | - | ||
▪ fair value | - | - | ||
TOTALE B | - | 63 | ||
TOTALE (A+B) | - | 63 |
SEZIONE 4 - ATTIVITÀ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA - VOCE 40
4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica
31/12/2015
31/12/2014
Voci / Valori
Livello 1
Livello 2 Livello 3
Livello 1
Livello 2
Livello 3
1. Titoli di debito 920.402
1.1 Titoli strutturati -
1.2 Altri titoli di debito 920.402
2. Titoli di capitale -
2.1 Valutati al fair value -
2.2 Valutati al costo -
3. Quote di O.I.C.R. -
4. Finanziamenti -
TOTALE 000.000
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- 000.000
- -
- 858.007
5.000 -
5.000 -
- -
- -
- -
5.000 858.007
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Il portafoglio AFS è composto sostanzialmente da Titoli di Stato italiani con scadenza a breve termine. Il titolo di capitale si riferisce al controvalore delle quote di partecipazione in Banca d’Italia.
4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori / emittenti
31/12/2015
31/12/2014
Voci/Valori
1. Titoli di debito | 920.402 | 858.007 | |
a) Governi e Banche Centrali | 920.402 | 858.007 | |
b) Altri enti pubblici | - | - | |
c) Banche | - | - | |
d) Altri emittenti | - | - | |
2. Titoli di capitale | 5.000 | - | |
a) Banche | 5.000 | - | |
b) Altri emittenti | - | - | |
imprese di assicurazione | - | - | |
società finanziarie | - | - | |
imprese non finanziarie | - | - | |
altri | - | - | |
3. Quote di O.I.C.R. | - | - | |
4. Finanziamenti | - | - | |
a) Governi e Banche Centrali | - | - | |
b) Altri enti pubblici | - | - | |
c) Banche | - | - | |
d) Altri soggetti | - | - | |
TOTALE | 925.402 | 858.007 |
SEZIONE 5 - ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE SINO ALLA SCADENZA - VOCE 50
Il portafoglio non è stato utilizzato nell’anno.
SEZIONE 6 - CREDITI VERSO BANCHE - VOCE 60
31/12/2015
31/12/2014
6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni / Valori | VB | FV | VB | FV | ||||
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |||
A. Crediti verso Banche Centrali | 1.909 | 16.114 | ||||||
1. Depositi vincolati | - | X | X | X | - | X | X | X |
2. Riserva obbligatoria | 1.909 | X | X | X | 16.114 | X | X | X |
3. Pronti contro termine | - | X | X | X | - | X | X | X |
4. Altri | - | X | X | X | - | X | X | X |
B. Crediti verso banche | 00 | - | - | - | 000 | - | - | - |
0. Finanziamenti | 87 | - | - | - | 477 | - | - | - |
1.1 Conti correnti e depositi liberi | 84 | X | X | X | 477 | X | X | X |
1.2. Depositi vincolati | - | X | X | X | - | X | X | X |
1.3. Altri finanziamenti: | - | - | - | - | - | - | - | - |
Pronti contro termine attivi | - | X | X | X | - | X | X | X |
Leasing finanziario | - | X | X | X | - | X | X | X |
Altri | - | X | X | X | - | X | X | X |
2. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | - |
2.1 Titoli strutturati | - | X | X | X | - | X | X | X |
2.2 Altri titoli di debito | - | X | X | X | - | X | X | X |
TOTALE | 1.996 | - | - | 1.996 | 16.591 | - | - | 16.591 |
Legenda:
VB = Valore di Bilancio
FV = Fair Value
La voce accoglie prevalentemente la liquidità a fronte della riserva obbligatoria presso Banca d’Italia; la Banca è aderente diretta al sistema di regolamento lordo Target II.
SEZIONE 7 - Crediti verso Clientela - Voce 70
31/12/2015
31/12/2014
7.1 Crediti verso Clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori | Valore di Bilancio | Fair Value | Valore di Bilancio | Fair Value | ||||||||
Non deteriorati | Deteriorati | X0 | X0 | X0 | Non deteriorati | Deteriorati | X0 | X0 | X0 | |||
Acquistati | Altri | Acquistati | Altri | |||||||||
Finanziamenti | 1.375.039 | 2.216 | 82.000 | - | - | 1.459.255 | 1.155.035 | 6.117 | 33.607 | 1.194.759 | ||
1. Conti correnti | 15.144 | - | 28 | X | X | X | 16.823 | - | 58 | X | X | X |
2. Pronti contro termine attivi | 177.868 | - | - | X | X | X | 290.316 | - | - | X | X | X |
3. Mutui | 74.894 | - | 8.216 | X | X | X | 18.357 | - | 307 | X | X | X |
4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto | 119.850 | - | 938 | X | X | X | 13.485 | - | - | X | X | X |
5. Leasing finanziario | - | - | - | X | X | X | - | - | - | X | X | X |
6. Factoring | 861.507 | 2.216 | 72.795 | X | X | X | 812.498 | 6.117 | 33.242 | X | X | X |
7. Altri finanziamenti | 125.776 | - | 23 | X | X | X | 3.556 | - | - | X | X | X |
Titoli di xxxxxx | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
0. Titoli strutturati | - | - | - | X | X | X | - | - | - | X | X | X |
9. Altri titoli di debito | - | - | - | X | X | X | - | - | - | X | X | X |
TOTALE (valore di bilancio) | 1.375.039 | 2.216 | 82.000 | - | - | 1.459.255 | 1.155.035 | 6.117 | 33.607 | - | - | 1.194.759 |
La voce include prevalentemente l’ammontare dei crediti acquistati nell’ambito dell’attività di factoring. L’esposizione debitoria dell’attività di factoring è prevalentemente verso la Pubblica Amministrazione, in particolare verso ASL ed Enti Territoriali.
Risulta in incremento rispetto al precedente esercizio la voce mutui (che si riferisce sostanzialmente a finanziamenti PMI garantiti dalla Stato) e carte di crediti e prestiti personali e cessione del quinto.
31/12/2015
31/12/2014
7.2 Crediti verso Clientela: composizione per debitori / emittenti
Tipologia operazioni/Valori Non | Deteriorati | Non | Deteriorati | |||
deteriorati | Acquistati | Altri | deteriorati | Acquistati | Altri | |
1. Titoli di debito: | - | - | - | - | - | - |
a) Governi | - | - | - | - | - | - |
b) Altri Enti pubblici | - | - | - | - | - | - |
c) Altri emittenti | - | - | - | - | - | - |
imprese non finanziarie | - | - | - | - | - | - |
imprese finanziarie | - | - | - | - | - | - |
assicurazioni | - | - | - | - | - | - |
altri | - | - | - | - | - | - |
2. Finanziamenti verso: | 1.375.039 | 2.216 | 82.000 | 1.155.035 | 6.117 | 33.607 |
a) Governi | 273.962 | - | 1.631 | 179.182 | - | - |
b) Altri Enti pubblici | 521.021 | 2.216 | 40.655 | 542.134 | 6.117 | 3.667 |
c) Altri soggetti | 580.056 | - | 39.714 | 433.719 | - | 29.940 |
imprese non finanziarie | 252.569 | - | 38.198 | 112.124 | - | 27.223 |
imprese finanziarie | 199.872 | - | - | 304.358 | - | - |
assicurazioni | - | - | - | - | - | - |
altri | 127.615 | - | 1.516 | 17.237 | - | 2.717 |
TOTALE | 1.375.039 | 2.216 | 82.000 | 1.155.035 | 6.117 | 33.607 |
SEZIONE 10 - LE PARTECIPAZIONI - VOCE 100
10.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi
Denominazione | Sede | Quota di partecipazione % | Disponibilità voti % |
A. Imprese controllate in via esclusiva | |||
1. S.F. Trust Holdings Ltd | Londra | 100% | 100% |
C. Imprese sottoposte a influenza notevole | |||
1. CS Union S.p.A. | Cuneo | 25,80% | 25,80% |
10.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili
A. Imprese
controllate in via esclusiva
1. S.F. Trust Holdings Ltd
10.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili
I dati sono stati esposti secondo i principi contabili internazionali.
Denominazioni
Cassa disponibilità liquide
Attività finanziarie
Attività non finanziarie
Passività finanziarie
Passività non finanziarie
Ricavi totali
Margine di interesse
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali
Utile (Perdite) della operatività corrente al lordo delle imposte
Utile (Perdite) della operatività corrente al netto delle imposte
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte
Utile (Perdite d'esercizio)
Altre compontenti reddituali al netto delle imposte
Reddività complessiva
Valore di bilancio delle partecipazioni
Totale attivo
Totale passività
Ricavi totali
Utile (Perdite) della operatività corrente al netto delle imposte
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte
Utile (Perdite d'esercizio)
Altre compontenti reddituali al netto delle imposte
Reddività complessiva
-
80
980
1.265
158
-
(44)
(6)
355
355
-
355
-
355
C. Imprese
sottoposte a influenza notevole
1. CS Union S.p.A 2.378 18.986 15.146 8.156
961
-
961
-
961
-83-
Denominazioni
10.5 Partecipazioni: variazioni annue
31/12/2015 31/12/2014
Voci/Valori
X. Xxxxxxxxx iniziali | 2.377 | - |
B. Aumenti | - | 2.377 |
B.1 Acquisti | - | - |
B.2 Riprese di valore | - | - |
B.3 Rivalutazioni | - | - |
B.4 Altre variazioni | - | - |
C. Diminuzioni | - | - |
C.1 Vendite | - | - |
C.2 Rettifiche di valore | - | - |
C.3 Altre variazioni | - | - |
D. Rimanenze finali | 2.377 | 2.377 |
E. Rivalutazioni totali | - | - |
F. Rettifiche totali | - | - |
Il giorno 20 gennaio 2015 è stato sottoscritto l’Atto di Fusione tra le società Candia S.p.A. e Xx.Xxx S.p.A., fissando la decorrenza civilistica della fusione a far tempo dal 1° marzo 2015; da tale data, la società Candia S.p.A. ha modificato la propria denominazione sociale in CS Union S.p.A..
In conseguenza della suddetta fusione, la partecipazione detenuta da Banca Sistema in CS Union S.p.A. è passata dal 9,99% al 25,80%. La partecipazione nella società
SFT Holding resta pari a 0. Si ricorda che nel mese di novembre 2013 era stata ceduta la partecipazione in SF Trust Italia, dietro riconoscimento da parte dei nuovi acquirenti, a favore del venditore SF Trust Holding, di un corrispettivo di Euro 20 mila pagato all’atto della cessione e di una componente variabile pagabile solo subordinatamente alla sussistenza di fondi disponibili in sede di distribuzione ai soci dei proventi registrati nel bilancio finale della liquidazione di SF Trust Italia.
SEZIONE 11 - ATTIVITÀ MATERIALI - VOCE 110
11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo
31/12/2015
31/12/2014
Attività/Valori
1. Attività di proprietà | 1.047 | 1.177 |
a) terreni | - | - |
b) fabbricati | - | - |
c) mobili | 282 | 307 |
d) impianti elettronici | 765 | 870 |
e) altre | - | - |
2. Attività acquisite in leasing finanziario | - | - |
a) terreni | - | - |
b) fabbricati | - | - |
c) mobili | - | - |
d) impianti elettronici | - | - |
e) altre | - | - |
TOTALE | 1.047 | 1.177 |
Le attività materiali sono iscritte in bilancio secondo il criterio generale del costo di acquisizione, comprensivo degli oneri accessori e degli eventuali altri oneri sostenuti per porre i beni nelle condizioni di utilità per l’impresa, oltre a costi indiretti per la quota ragionevolmente imputabile al bene e si riferiscono ai costi sostenuti, alla data di chiusura dell’esercizio 2015.
Percentuali d’ammortamento:
▪ Mobili da ufficio: 12%
▪ Arredamenti: 15%
▪ Xxxxxxxx elettroniche ed attrezzature varie: 20%
▪ Beni inferiori ai 516 euro: 100%
11.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
Terreni
Fabbricati
Mobili
Impianti elettronici
Altre Totale
X. Xxxxxxxxx iniziali lorde
A.1 Riduzioni di valore totali nette
A.2 Esistenze iniziali nette
B. Aumenti
B.1 Acquisti
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazione positive di fair value
imputate a:
a. patrimonio netto
b. conto economico
B.5 Differenze positive di cambio
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento
B.7 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Vendite
C.2 Ammortamenti
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a:
a. patrimonio netto
b. conto economico
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a:
a. patrimonio netto
b. conto economico
C.5 Differenze negative di cambio
C.6 Trasferimenti a:
a. attività materiali detenute a scopo di investimento
b. attività in via di dismissione
C.7 Altre variazioni
D. Rimanenze finali nette
D.1 Riduzioni di valore totali nette
D.2 Rimanenze finali lorde
E. Valutazione al costo
- - 931 1.441 - 2.372
- - 624 571 54 1.249
- - 307 870 - 1.177
- - 16 100 - 116
- - 12 100 - 112
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - 4 - - 4
- - 41 000 - 000
- - - - - -
- - 00 205 - 246
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - 282 765 - 1.047
- - 665 776 54 1.495
- - 947 1.541 - 2.488
- - 282 765 - 1.047
SEZIONE 12 - ATTIVITÀ IMMATERIALI - VOCE 120
12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
31/12/2015
31/12/2014
Attività / Valori
A.1 Avviamento
A.2 Altre attività immateriali
A.2.1 Attività valutate al costo :
a. Attività immateriali generate internamente
b. Altre attività
A.2.2 Attività valutate al fair value:
a. Attività immateriali generate internamente
b. Altre attività
TOTALE
Durata Durata Durata Durata definita indefinita definita indefinita
- 1.786 - 1.786
86 - 118 -
86 - 118 -
- - - -
86 - 000 -
- - - -
- - - -
- - - -
00 1.786 118 1.786
Le altre attività immateriali vengono iscritte al costo di acquisto comprensivo di costi accessori e vengono sistematicamente ammortizzate in un periodo di 5 anni. La voce è costituita principalmente da software.
L’avviamento è riveniente dalla fusione per incorporazione della controllata Solvi S.r.l., avvenuta in data nel corso del 2013. Successivamente alla fusione per incorporazione, le attività della ex-Solvi sono state completamente integrate in quelle della Banca con lo scopo di perseguire efficienze sia in termini di sinergie attese con gli altri business sia in termini di costi operativi complessivi. Essendo le attività un tempo svolte dalla Solvi Srl, ad oggi completamente integrate, e non separabili dal resto dell’operatività di Banca Sistema, attualmente la Banca non è nella posizione di distinguere tra i flussi di cassa attesi dell’entità incorporata e quelli della Banca stessa. Nel caso specifico, pertanto, l’avviamento iscritto in bilancio pari a 1,8 milioni di Euro, non costituisce
un’attività separabile dal resto della Banca. Alla luce delle considerazioni sopra riportate, il test di impairment ai sensi dello IAS36 richiede di testare che il valore recuperabile dell’avviamento sia superiore al suo valore di iscrizione in bilancio; nel dettaglio, così come previsto dal paragrafo 18 dello IAS36, il valore recuperabile è stato definito come “il maggiore tra il fair value (valore equo) di un’attività o di un’unità generatrice di flussi finanziari dedotti i costi di vendita e il proprio valore d’uso”. Nello specifico, l’impairment test è stato condotto facendo riferimento al “Valore d’uso” fondato sui flussi indicati nel budget 2016, nel piano industriale della Banca relativamente al periodo 2015-2018 e una previsione dei flussi attesi per il periodo 2019-2020, assumendo prudenzialmente una stima di crescita pari al 2% su base annua.
I principali parametri utilizzati ai fini della stima sono stati i seguenti:
Risk Free Rate + country risk premium | 1,7% |
Equity Risk Premium | 5,5% |
Beta | 1,2% |
Cost of equity | 8,2% |
Tasso di crescita “g” | 2,0% |
Il valore in uso stimato ottenuto sulla base dei parametri usati e le ipotesi di crescita risulta notevolmente superiore al patrimonio netto al 31.12.2015. Inoltre,
considerando che la determinazione del valore d’uso è stato determinato attraverso il ricorso a stime ed assunzioni che possono presentare elementi di incertezza,
sono state svolte - come richiesto dai principi contabili di riferimento - delle analisi di sensitività finalizzate a verificare le variazioni dei risultati in precedenza ottenuti al mutare di parametri ed ipotesi di fondo. In particolare, l’esercizio quantitativo è stato completato attraverso uno stress test dei parametri relativi al tasso di crescita della Banca e del tasso di attualizzazione dei flussi di cassa attesi (quantificati in un movimento isolato o contestuale di 50bps), il quale ha confermato l’assenza
di indicazioni di impairment, confermando un valore d’uso ancora una volta significativamente superiore al valore di iscrizione in bilancio dell’avviamento. In virtù di tutto quanto sopra descritto, non essendo stati identificati neppur trigger events qualitativi che facciano ritenere necessaria una esigenza di impairment, la Direzione ha ritenuto di non procedere a svalutazioni del valore contabile dell’avviamento iscritto in bilancio al 31 dicembre 2015.
12.2 Attività immateriali: variazioni annue
Altre attività Altre attività immateriali: generate immateriali: altre
internamente
Avviamento
Def
Indef
Def
Indef
Totale
X. Xxxxxxxxx iniziali
A.1 Riduzioni di valore totali nette
A.2 Esistenze iniziali nette
B. Aumenti
B.1 Acquisti
B.2 Incrementi di attività immateriali interne
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazioni positive di fair value
- a patrimonio netto
- a conto economico
B.5 Differenze di cambio positive
B.6 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Vendite
C.2 Rettifiche di valore
- Ammortamenti
- Svalutazioni:
+ a patrimonio netto
+ a conto economico
C.3 Variazioni negative di fair value
- a patrimonio netto
- a conto economico
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione
C.5 Differenze di cambio negative
C.6 Altre variazioni
D. Rimanenze finali nette
D.1 Rettifiche di valore totali nette
X. Xxxxxxxxx finali lorde
F. Valutazione al costo
1.786
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- 3.072
- 2.954
- 118
- 28
- 28
- -
- -
- -
- -
- -
- -
- -
- 60
- -
- 60
- 60
- -
- -
- -
- -
- -
- -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
4.858
2.954
1.904
28
28
-
-
-
-
-
-
- 60
- 60
60
-
-
-
-
-
-
-
-
1.786
-
1.786
1.786
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
86
3.014
3.100
86
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- 1.872
3.014
4.886
1.872
Legenda - Def: a durata definita | Indef: a durata indefinita
La voce avviamento si riferisce all’incorporazione della controllata Solvi S.r.l. avvenuta in data 01/08/2013.
SEZIONE 13 - LE ATTIVITÀ FISCALI E LE PASSIVITÀ FISCALI - VOCE 130 DELL’ATTIVO E VOCE 80 DEL PASSIVO
13.1 Attività per imposte anticipate: composizione
Il saldo è così composto:
▪ Imposte anticipate relative a rettifiche di valore su crediti per Euro 1.807 mila;
▪ Imposte anticipate relative ad operazioni straordinarie per Euro 1.671 mila;
▪ Imposte anticipate altre per Euro 337 mila.
13.2 Passività per imposte differite: composizione
Il saldo è così composto:
▪ Passività per imposte differite effettuate in sede di FTA per Euro 3;
▪ Passività per imposte differite relative a interessi di mora ex 231 per Euro 595 mila;
▪ Passività per imposte differite relative a plusvalenze sospese per titoli classificati nel portafoglio AFS per Euro 206 mila.
31/12/2015
31/12/2014
13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)
1. Importo iniziale | 2.434 | 888 |
2. Aumenti | 1.259 | 1.655 |
2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio | 1.289 | 1.655 |
a) relative a precedenti esercizi | - | 397 |
b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
c) riprese di valore | - | - |
d) altre | 1.259 | 1.258 |
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - |
2.3 Altri aumenti | - | - |
3. Diminuzioni | 496 | 109 |
3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio | 496 | 109 |
a) rigiri | 496 | 109 |
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità | - | - |
c) mutamento di criteri contabili | - | - |
d) altre | - | - |
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - |
3.3 Altre diminuzioni | - | - |
a) trasformazione in crediti d’imposta di cui alla Legge n.214/2011 | - | - |
b) altre | - | - |
4. Importo finale | 3.197 | 2.434 |
31/12/2015
31/12/2014
13.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011
1. Importo iniziale | 2.261 | 1.002 |
2. Aumenti | 450 | 1.362 |
3. Diminuzioni | 53 | 103 |
3.1 Rigiri | 33 | 83 |
3.2 Trasformaizoni in crediti d’imposta | - | - |
a) derivante da perdite di esercizio | - | - |
b) derivante da perdite fiscali | - | - |
3.3 Altre diminuzioni | 20 | 20 |
4. Importo finale | 2.658 | 2.261 |
31/12/2015 31/12/2014
13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita al conto economico)
1. Importo iniziale | 3 | 3 |
2. Aumenti | 595 | - |
2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio | 595 | - |
a. relative a precedenti esercizi | - | - |
b. dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
c. altre | 595 | - |
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - |
2.3 Altri aumenti | - | - |
3. Diminuzioni | - | - |
3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio | - | - |
a. rigiri | - | - |
b. mutamento di criteri contabili | - | - |
c. altre | - | - |
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - |
3.3 Altre diminuzioni | - | - |
4. Importo finale | 598 | 3 |
31/12/2015 31/12/2014
13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)
1. Importo iniziale | 277 | 412 |
2. Aumenti | 445 | - |
2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio | 445 | - |
a. relative a precedenti esercizi | - | - |
b. dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
c. altre | 445 | - |
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - |
2.3 Altri aumenti | - | - |
3. Diminuzioni | 104 | 135 |
3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio | 104 | 20 |
a. rigiri | 104 | 20 |
b. svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità | - | - |
c. mutamento di criteri contabili | - | - |
d. altre | - | - |
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - |
3.3 Altre diminuzioni | - | 115 |
4. Importo finale | 618 | 277 |
31/12/2015 31/12/2014
13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)
1. Importo iniziale | 11 | - |
2. Aumenti | 206 | 11 |
2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio | 206 | 11 |
a. relative a precedenti esercizi | - | - |
b. dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
c. altre | 206 | 11 |
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - |
2.3 Altri aumenti | - | - |
3. Diminuzioni | 11 | - |
3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio | 11 | - |
a. rigiri | - | - |
b. mutamento di criteri contabili | - | - |
c. altre | 11 | - |
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - |
3.3 Altre diminuzioni | - | - |
4. Importo finale | 206 | 11 |
SEZIONE 15 - ALTRE ATTIVITÀ - VOCE 150
31/12/2015 31/12/2014
15.1 Altre attività: composizione
Acconti fiscali | 10.179 | 2.484 | |
Partite in corso di lavorazione | 1.038 | 253 | |
Migliorie su beni di terzi | 572 | 825 | |
Altre | 479 | 521 | |
Risconti attivi non riconducibili a voce propria | 266 | 166 | |
Depositi cauzionali | 54 | 53 | |
Ratei attivi non riconducibili a voce propria | - | 21 | |
TOTALE | 12.588 | 4.322 |
La voce è prevalentemente composta da acconti fiscali relativi a bollo virtuale e ritenute fiscali su interessi passivi e alle ritenute su Capital Gain. Le “partite in corso di lavorazione” sono prevalentemente relative a bonifici ricondotti a voce propria e azzerati nel corso del mese di gennaio 2015.
Le migliorie su beni di terzi sono prevalentemente riconducibili ai costi capitalizzati legati all’apertura delle filiali.
PASSIVO
SEZIONE 1 - DEBITI VERSO BANCHE - VOCE 10
1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica
31/12/2015
31/12/2014
Tipologia operazioni / Valori
1. Debiti verso banche centrali | 80.002 | 730.020 |
2. Debiti verso banche | 282.073 | 91.384 |
2.1 Conti correnti e depositi liberi | 10.328 | 36.366 |
2.2 Depositi vincolati | 271.745 | 55.018 |
2.3 Finanziamenti | - | - |
2.3.1 Pronto contro termini passivi | - | - |
2.3.2 Altri | - | - |
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali | - | - |
2.5 Altri debiti | - | - |
Totale | 362.075 | 821.404 |
Fair value - livello 1 | - | - |
Fair value - livello 2 | - | - |
Fair value - livello 3 | 362.075 | 821.404 |
Fair value | 362.075 | 821.404 |
La voce è in decremento rispetto al 31 dicembre 2014 per effetto di una minore raccolta da BCE, a favore della raccolta effettuata attraverso pronti contro termine passivi, che nel periodo è sempre risultata maggiormente conveniente rispetto ai tassi della Banca Centrale. La raccolta in BCE per un importo pari
a € 49,3 milioni è stata effettuata utilizzando come sottostanti a garanzia crediti commerciali e per la parte restante titoli di Stato.
Al 31 dicembre 2015 si è invece incrementata la raccolta effettuata sul mercato interbancario nella forma tecnica di depositi vincolati.
SEZIONE 2 - DEBITI VERSO CLIENTELA - VOCE 20
2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica
31/12/2015
31/12/2014
Tipologia operazioni / Valori
1. Conti correnti e depositi liberi | 335.541 | 311.751 |
2. Depositi vincolati | 572.379 | 569.410 |
3. Finanziamenti | 909.089 | 238.807 |
3.1 Pronti contro termine | 909.089 | 238.807 |
3.2 Altri | ||
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali | - | - |
5. Altri debiti | 61.330 | 33.829 |
Totale | 1.878.339 | 1.153.796 |
Fair value - livello 1 | - | - |
Fair value - livello 2 | - | - |
Fair value - livello 3 | 1.878.339 | 1.153.796 |
Totale Fair value | 1.878.339 | 1.153.796 |
La voce altri debiti include un ammontare di raccolta pari a € 30,6 milioni dalla Cassa Depositi e Prestiti, ottenuto a fronte di una garanzia composta interamente da finanziamenti PMI erogati dalla Banca. La voce include inoltre debiti relativi ai crediti acquistati ma non finanziati e debiti verso cedenti per operatività factoring.
SEZIONE 3 - TITOLI IN CIRCOLAZIONE - VOCE 30
3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica
Totale 2015
Totale 2014
Fair Value
Fair Value
Tipologia titoli /
Xxxxxx | Xxxxxx Xxxxxxxx | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Xxxxxx Xxxxxxxx | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 |
X. Xxxxxx | ||||||||
1. obbligazioni | 20.102 | - | - | 20.102 | 20.109 | - | - | 20.109 |
1.1 strutturate | - | - | - | - | - | - | - | - |
1.2 altre | 20.102 | - | - | 20.102 | 20.109 | - | - | 20.109 |
2. altri titoli | - | - | - | - | - | - | - | - |
2.1 strutturati | - | - | - | - | - | - | - | - |
2.2 altri | - | - | - | - | - | - | - | - |
TOTALE | 20.102 | - | - | 20.102 | 20.109 | - | - | 20.109 |
3.2 Dettaglio della voce 30 “Xxxxxx in circolazione”: titoli subordinati
Tipo di emissione
Cedola
Data Valore Valore scadenza nominale IAS
20.000 20.102
Emittente
Patrimonio di Base | Banca Sistema S.p.A. | Strumenti innovativi di capitale: tasso misto - ISIN IT0004881444 | Fino a giugno 2023 tasso fisso al 7%
Da giugno 2023 tasso variabile Euribor 6m + 5,5% | Perpetua | 8.000 | 8.016 |
Patrimonio | Banca Sistema S.p.A. | Prestiti subordinati ordinari (Lower Tier 2): ISIN IT0004869712 | Euribor 6 mesi + 5,5% | 15/11/2022 | 12.000 | 12.086 |
supplementare |
TOTALE
SEZIONE 8 - PASSIVITÀ FISCALI - VOCE 80
La composizione nonché le variazioni delle passività per imposte differite sono state illustrate nella parte B Sezione 13 dell’attivo della presente nota integrativa.
SEZIONE 10 - ALTRE PASSIVITÀ - VOCE 100
31/12/2015
31/12/2014
10.1 Altre passività: composizione
Partite in corso di lavorazione | 32.784 | 14.741 | |
Debiti tributari verso Erario e altri enti impositori | 11.989 | 11.507 | |
Ratei passivi | 4.292 | 3.447 | |
Pagamenti ricevuti in fase di riconciliazione | 1.823 | 2.198 | |
Debiti commerciali | 2.239 | 2.096 | |
Debiti verso dipendenti | 1.377 | 1.854 | |
Riversamenti previdenziali | 518 | 417 | |
Debiti verso società del gruppo | 400 | 310 | |
Altre | 195 | 22 | |
TOTALE | 55.617 | 36.592 |
SEZIONE 11 - TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE - VOCE 110
Il valore attuariale del fondo è stato calcolato da un attuario esterno, che ha rilasciato apposita perizia.
31/12/2015
31/12/2014
11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
X. Xxxxxxxxx iniziali | 1.173 | 732 | |
B. Aumenti | 562 | 569 | |
B.1 Accantonamento dell’esercizio | 524 | 379 | |
B.2 Altre variazioni | 38 | 190 | |
X. Xxxxxxxxxxx | 000 | 000 | |
X.0 Xxxxxxxxxxxx effettuate | 347 | 21 | |
C.2 Altre variazioni | 85 | 107 | |
D. Rimanenze finali | 1.303 | 1.173 | |
TOTALE | 1.303 | 1.173 |
Le altre variazioni in aumento si riferiscono all’importo contabilizzato nel 2015 di rivalutazione attuariale. Le altre variazioni in diminuzioni si riferiscono prevalentemente a quote di fondo TFR liquidate nel 2015
Le valutazioni tecniche sono state effettuate sulla base delle ipotesi descritte dalla seguente tabella:
Tasso annuo di attualizzazione 2,03%
Tasso annuo di inflazione 1,50% per il 2016 1,80% per il 2017
1,70% per il 2018
1,60% per il 2019
2,00% dal 2020 in poi
Tasso annuo incremento TFR 2,625% per il 2016 2,850% per il 2017
2,775% per il 2018
2,700% per il 2019
3,000% dal 2020 in poi Tasso annuo aumento incremento salariale reale 1,00%
In merito al tasso di attualizzazione utilizzato per la determinazione del valore attuale dell’obbligazione è stato desunto, coerentemente con il par. 83 dello IAS 19, dall’indice Iboxx Corporate AA con duration 10+
rilevato nel mese di valutazione.
A tal fine si è scelto il rendimento avente durata comparabile alla duration del collettivo di lavoratori oggetto della valutazione.
SEZIONE 12 - FONDI PER RISCHI E ONERI - VOCE 120
12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione
31/12/2015
31/12/2014
Voci/Valori
1. Fondi di quiescenza aziendali | - | - | |
2. Altri fondi rischi e oneri | 349 | 999 | |
2.1 Controversie legali | - | - | |
2.2 Oneri per il personale | 279 | 629 | |
2.3 Altri | 70 | 370 | |
TOTALE | 349 | 999 |
Gli “altri fondi” sono prevalentemente relativi alla parte differita di bonus.
12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue
X. Xxxxxxxxx iniziali
B. Aumenti
B.1 Accantonamento dell’esercizio
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
B.4 Altre variazioni
X. Xxxxxxxxxxx
X.0 Xxxxxxxx nell’esercizio
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
C.3 Altre variazioni
D. Rimanenze finali
Xxxxx xx xxxxxxxxxx
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Xxxxx fondi
999
274
274
-
-
-
924
924
-
-
349
Totale
999
274
274
-
-
- 924
924
-
- 349
Il fondo rischi ed oneri, ha avuto le seguenti principali movimentazioni:
▪ rilascio di € 300 mila a seguito del venir meno di un rischio potenziale connesso all’incasso di un credito fiscale acquistato pro-soluto;
▪ rilascio dello stanziamento effettuato nei precedenti esercizi sulla parte residuale del long term incentive plan a seguito del pagamento avvenuto post IPO;
▪ nuovo accantonamento della parte differita di bonus 2015.