PROVINCIA DI ORISTANO
PROVINCIA DI ORISTANO
Settore Ambiente e Suolo
ALLEGATO “B”
Quadro prescrittivo
Aggiornamento della determinazione n. 248 del 31/01/2014, rilasciata al Consorzio Industriale Provinciale Oristanese per la realizzazione ed esercizio dell’impianto di trattamento rifiuti solidi urbani e valorizzazione della raccolta differenziata a servizio dell’ambito ottimale della Provincia di Oristano
REV. N. 1
INDICE
1. PRESCRIZIONE IN MATERIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI 3
1.1. Impianti 3
1.2. Discarica 5
2. PRESCRIZIONI E LIMITI IN MATERIA DI EMISSIONI IN ATMOSFERA 6
2.1. Emissioni convogliate 6
2.2. Emissione diffuse 10
3. PRESCRIZIONI E LIMITI IN MATERIA DI EMISSIONI SONORE 12
4. PRESCRIZIONI E LIMITI IN MATERIA DI ACQUA 12
4.1. Acque reflue superficiali 12
4.2. Acque sotterranee 14
5. SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE 14
6. CERTIFICAZIONE AMBIENTALE 14
7. PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO 14
8. RAPPORTO AMBIENTALE ANNUALE 15
9. GESTIONE DELLE EMERGENZE E PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI 166
10. CESSAZIONE DELL’ATTIVITÀ E RIPRISTINO AMBIENTALE 17
1. PRESCRIZIONE IN MATERIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI
1.1.Impianto di trattamento rifiuti
a. Il Gestore prima dell’accettazione del rifiuto deve provvedere al controllo della documentazione e alla verifica visiva del carico; nel caso di dubbia conformità il carico deve essere respinto oppure ulteriormente indagato. Qualora il carico venga respinto perché non conforme, è necessario inviare, nell’arco delle 24 ore successive, specifica comunicazione alla Provincia, oltre che alle Autorità competenti previste dalla norma vigente;
b. i rifiuti accettati nelle varie linee dell’impianto dovranno essere conformi al Piano di accettazione allegato al SGA (Rev.7) e come di seguito elencati:
Linea di selezione e trattamento dei rifiuti residui a valle della raccolta differenziata o dei rifiuti indifferenziati:
CER | DESCRIZIONE | TIPOLOGIA/PROVENIENZA |
200301 | Rifiuti urbani non differenziati | Indifferenziato o secco residuo da RD |
200307 | Rifiuti Ingombranti | Ingombranti *non soggetti a trattamento |
Linea di compostaggio e biostabilizzazione delle frazioni organiche:
CER | DESCRIZIONE | TIPOLOGIA/PROVENIENZA |
190501 | Parte di rifiuti urbani e simili non compostata | Proveniente da altri impianto di compostaggio |
191207 | Legno diverso da quello di cui alla voce 191206 | Prodotto proveniente dagli impianti di trattamento del verde |
200108 | Rifiuti Biodegradabili di cucine e mense | Umido proveniente da raccolta differenziata |
200201 | Rifiuti Biodegradabili | Sfalci e ramaglie prodotti da giardini e parchi |
200302 | Rifiuti dei Mercati | Rifiuti provenienti dai mercati |
Linea di selezione e valorizzazione delle frazioni secche:
CER | DESCRIZIONE | TIPOLOGIA/PROVENIENZA |
020104 | Rifiuti plastici prodotti dall’agricoltura, orticoltura, selvicoltura, caccia e pesca | Teli in plastica proveniente dall’agricoltura |
150101 | Imballaggi di carta e cartone | Imballaggi (compresi i rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata - Rifiuti assimilabili) |
150102 | imballaggi di plastica | |
150103 | Imballaggi in legno | |
150104 | Imballaggi metallici | |
150105 | Imballaggi compositi | |
150106 | Imballaggi misti | |
150107 | Imballaggi di vetro | |
200101 | Carta e cartone | Frazioni oggetto di raccolta differenziata (tranne il 15.01.) |
200102 | Vetro | |
200138 | Legno, diverso da quello di cui alla voce 200137 | |
200139 | Plastica | |
200140 | Metallo |
c. i rifiuti ricevuti giornalmente devono essere in quantità compatibile con la capacità lavorativa dell’impianto;
d. lo stoccaggio dei rifiuti in ingresso e in uscita dalle linee deve essere effettuato con le modalità previste dal progetto (Allegati 2e -settembre 2015 denominati “Planimetria dello stabilimento con individuazione della aree di stoccaggio di materie e rifiuti” fase 1 e fase 2);
e. i rifiuti stoccati devono essere separati per codice CER e le aree devono essere adeguatamente segnalate e identificate;
f. i rifiuti di natura organica non devono essere stoccati per più di 48 ore per evitare fenomeni putrefattivi;
g. il deposito temporaneo dei rifiuti prodotti dalle varie linee, ma non derivanti dal processo di Smaltimento/Riciclo, deve essere ben identificato e i rifiuti adeguatamente etichettati e separati per tipologia (rifiuti pericolosi e non pericolosi) con identificazione dei CER;
h. i rifiuti prodotti dalle varie linee, e raggruppati in regime di deposito temporaneo, ai sensi dell’articolo 183 comma 1 bb) del D.Lgs 152/06 ss.mm.ii., devono essere avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento, in accordo con quanto scelto dal Gestore, quando il quantitativo dei rifiuti in deposito raggiunga complessivamente i 30 mc, di cui al massimo 10 mc di rifiuti pericolosi, ed in ogni caso il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno;
i. il Gestore dovrà tenere presso l’installazione, ai sensi dell’art. 190 del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., il registro di carico/scarico;
j. la movimentazione dei rifiuti in ingresso alle varie linee di trattamento e in discarica deve avvenire con mezzi idonei per evitare la dispersione del rifiuto nelle aree di transito; la pulizia dell’area dovrà essere effettuata con cadenza almeno giornaliera;
k. le operazioni, di recupero e/o smaltimento dei rifiuti, autorizzate come prescritto dagli allegati B e C alla Parte IV del D.Lgs. 152/06, sono le seguenti:
CER | DECLARATORIA | CODICE DI RECUPERO | LINEE INSTALLAZIONE |
190501 | parte di rifiuti urbani e simili non compostata | R13-R3 | Compostaggio |
191207 | legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06 | R13-R3 | |
200108 | rifiuti biodegradabili di cucine e mense | R13-R3 | |
200201 | rifiuti biodegradabili | R13-R3 | |
200302 | rifiuti dei mercati | R13-R3 | |
190503 | compost fuori specifica | D15-D1 | Discarica |
190801 | vaglio | D15-D1 | |
190802 | rifiuti dell’eliminazione della sabbia | D15-D1 | |
200303 | rifiuti dalla pulizia stradale | D15-D1 | |
191212 | altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal tm dei rifiuti | D15-D1-D10 | |
160103 | pneumatici fuori uso (*) | R13 | Selezione e trattamento rifiuti residui da raccolta differenziata |
200301 | rifiuti urbani non differenziati | D15-D13-D1 | |
200307 | rifiuti ingombranti | D15-D13-D1 | |
020104 | rifiuti plastici prodotti dall’agricoltura, ecc. | R13 – R12 | |
150101 | imballaggi in carta e cartone | R13-R12-R3 | |
150102 | imballaggi in plastica | R13-R12-R5 |
CER | DECLARATORIA | CODICE DI RECUPERO | LINEE INSTALLAZIONE |
150103 | imballaggi in legno | R13-R12 | Valorizzazione frazioni secche da raccolta differenziata (rd) |
150104 | imballaggi metallici | R13-R12-R4 | |
150105 | imballaggi in materiali compositi | R13-R12-R5 | |
150106 | imballaggi in materiali misti | X00-X00-X0- X0 | |
000000 | imballaggi in vetro | R13-R12 | |
200101 | carta e cartone | R13-R12-R3 | |
200102 | vetro | R13-R12 | |
200138 | legno, diverso da quello di cui alla voce 20 01 37 | R13-R12 | |
200139 | plastica | R13-R12-R5 | |
200140 | metallo | R13-R12 |
l. il Gestore, nel rispetto della Circolare Ministeriale 42442/Gab del 06.08.2013 e della nota dell’Assessorato RAS della difesa dell’Ambiente prot. 20097 del 10.09.2013, è obbligato ad eseguire tutte le operazioni di pretrattamento del rifiuto secco indifferenziato (vagliatura e triturazione).
1.2.Discarica
I rifiuti accettati in discarica dovranno essere conformi al Piano di accettazione allegato al SGA (Rev.07) e come di seguito elencati
CER | DESCRIZIONE | TIPOLOGIA/PROVENIENZA |
190801 | Vaglio | Rifiuti prodotti dagli impianti di trattamento delle acque reflue |
190802 | Rifiuti dell'eliminazione delle sabbie | |
190503 | Compost fuori specifica | Rifiuti prodotti dal trattamento aerobico di rifiuti solidi |
200303 | Residui della pulizia stradale | Residui dello spazzamento delle strade pubbliche e delle aree interne all'impianto |
200307 | Rifiuti Ingombranti | Ingombranti *non soggetti a trattamento |
191212 | altri rifiuti (compresi materiali misti )prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 191211* | Scarti di processo del trattamento meccanico e biologico o da manutenzione dei biofiltri |
Rifiuti provenienti dal trattamento meccanico del secco residuo | ||
Materiai ferrosi provenienti dal trattamento meccanico non collocabili sul mercato |
Il Gestore dovrà rispettare quanto segue come previsto dal D.Lgs. 36/2003 e come previsto nel SGA e PMC approvati con la presente determinazione:
a. non dovrà conferire rifiuti tal quali o non stabilizzati, anche nelle situazioni di fuori servizio delle varie linee di trattamento;
b. non dovrà conferire rifiuti di origine animale e scarti di macellazione;
c. il rifiuto biostabilizzato dovrà rispettare l’indice respirometrico dinamico non superiore a 1000 mgO2 x kg SV-1 x h-1, oppure l’indice respirometrico statico (metodo UNI 10780) non superiore a
400 mg O2 x kg SV-1 x h-1 nel periodo compreso tra novembre e aprile e rispettivamente 800 mgO2 x kg SV-1 x h-1 e 300 mgO2 x kg SV-1 x h-1 nel periodo maggio-ottobre;
d. l’eventuale percolato confluito nell’apposita rete di raccolta e successivamente in cisterne dedicate dovrà essere avviato con idonei automezzi ad impianto di trattamento autorizzato;
e. dovrà essere evitata l’infiltrazione nella massa dei rifiuti delle acque meteoriche di ruscellamento, mediante coperture provvisorie impermeabili che consentano l’allontanamento dal corpo della discarica delle acque piovane a mezzo della canaletta perimetrale;
f. all’interno dell’impianto di discarica dovranno essere garantite le seguenti operazioni di manutenzione:
• verifica giornaliera del livello dei pozzi di raccolta del percolato;
• lavaggio dei mezzi dopo ogni operazione di scarico;
• all’occorrenza raccolta materiali leggeri eventualmente sfuggiti e taglio erba, sia all’interno che nelle zone di stretta vicinanza;
• manutenzione e, all’occorrenza, bagnatura delle piste provvisorie di accesso alle aree di abbancamento interne alla discarica;
• copertura giornaliera dei rifiuti con terreno e/o teli;
• pulizia giornaliera degli attrezzi e dei mezzi di movimentazione;
• interventi programmati sulle macchine per la movimentazione e sistemazione dei rifiuti durante le ore di fermo a cura degli operatori;
• verifica del corretto funzionamento degli slope risers;
g. i rifiuti conferiti in discarica dovranno essere giornalmente ricoperti con telo e con uno strato di materiale inerte di idonee caratteristiche e spessore minimo pari al 10% dell’altezza dello strato dei rifiuti, che non dovrà superare comunque i due metri; devono essere adottati tutti i presidi necessari al fine di impedire la dispersione dei materiali leggeri in presenza di vento anche mediante l’adozione di schermi mobili;
h. l’abbancamento dei rifiuti dovrà essere eseguito secondo i dati dimensionali e le modalità di coltivazione descritte nella relazione E “Relazione tecnica delle opere della discarica di servizio” del progetto, facente parte integrante e sostanziale dell’AIA n.323 del 04.08.2008 successivamente rinnovata con determinazione n.248 del 31/01/2014;
h. il Gestore dovrà provvedere ad assolvere agli obblighi previsti dall’art. 189 del D.Lgs. n.152/2006 (Catasto rifiuti).
2. PRESCRIZIONI E LIMITI IN MATERIA DI EMISSIONI IN ATMOSFERA
2.1 Emissioni convogliate
a. Il monitoraggio e i meto di di i ndagine delle emissioni convogliate dovranno essere conformi alle prescrizioni contenute nel PMC (Rev.7). In particolare con frequenza semestrale dovranno essere misurati e registrati i seguenti parametri:
PUNTO DI EMISSIONE | ORIGINE | PARAMETRO | VALORE LIMITE / MAX | METODICA |
PE1, PE2 e PE3 | Biofiltri | portata aria in ingresso | 76.000 Nm3/h | UNI 10169:2001 |
portata aria in uscita | 76.000 Nm3/h | da calcolo | ||
velocità aria in uscita | (determinazione effettuata mediante anemometro ad elica) | |||
temperatura aria in uscita | UNI 10169:2001 | |||
umidità assoluta aria in uscita | UNI EN 14790:2006 | |||
U.O. | 300 U.O. /Nm3 | EN 13725:2004 | ||
polveri totali | 10 mg /Nm3 | UNI EN 13284-1:2003 | ||
H2S | 5 mg /Nm3 | UNICHIM 634/1984 | ||
NH3 | 5 mg /Nm3 | UNICHIM 632/1984 | ||
COV | 50 mg /Nm3 | UNI EN 13649:2002 | ||
PE5 e PE6 | sistemi di abbattimento polveri | polveri totali | 10 mg /Nm3 | UNI 10169:2001 UNI EN 13284-1:2003 |
b. Le date di messa in esercizio della piattaforma di valorizzazione e del capannone di stoccaggio dovranno essere comunicate da parte del Gestore a questa Provincia e al competente Dipartimento ARPAS, con almeno 15 (quindici) giorni di anticipo, ai sensi dell’art. 269, comma 6 del D.lgs. n.152/2006 e ss.mm.ii.
c. Il periodo che intercorre tra la messa in esercizio dell’impianto e l’entrata a regime è stabilito in giorni 30 (trenta).
d. Per i nuovi punti di emissione (PE5 e PE6), entro 15 (quindici) giorni dalla data di messa a regime della piattaforma di valorizzazione e del capannone di stoccaggio rifiuti, per un periodo continuativo di dieci giorni, il Gestore dovrà effettuare almeno due controlli analitici delle emissioni.
e. Il Gestore dovrà comunicare, con almeno 15 (quindici) giorni di anticipo, alla Provincia di Oristano, al Sindaco del comune di Arborea e all’ARPAS - Dipartimento di Oristano, la data in cui intende dare inizio ai controlli di cui al precedente punto “d”.
f. in fase di avvio di esercizio dei nuovi filtri (PE5 e PE6) il Gestore dovrà provvedere alla caratterizzazione delle polveri raccolte al fine di individuare eventuali altre sostanze da assoggettare a specifici valori limite, stabiliti dalla normativa di settore, e che verranno definiti dalla Provincia previa acquisizione del parere dell’ARPAS. I parametri da ricercare e le metodiche analitiche da applicare dovranno essere preventivamente concordato con l’ARPAS.
g. Prima dell’entrata in esercizio del filtro (PE6) previsto per il nuovo capannone di stoccaggio rifiuti dovrà essere comunicata alla Provincia e all’ARPAS, ai fini della valutazione del flusso di massa emissivo, la durata presunta del funzionamento della fase lavorativa espressa in h/giorno e giorni/anno.
h. I punti di emissione PE5 e PE6 dovranno essere dotati di apposito bocchello di prelievo per l’effettuazione dei campionamenti.
i. I locali dovranno essere mantenuti in depressione, garantendo almeno il seguente numero di ricambi/h:
LOCALE O REPARTO | DESCRIZIONE | N° RICAMBI/H |
EDIFICIO "A" | Zona di scarico mezzi di conferimento RU | 4 |
EDIFICIO "B" | Sezione di conferimento stoccaggio e pretrattamento RU | 3 |
EDIFICIO "C" | Sezione di trattamento RU | 3 |
EDIFICIO "D" | Sezione di stabilizzazione e maturazione compost di qualità e FOS | 4 |
EDIFICIO "E" | Zona di scarico mezzi di conferimento FORSU | 4 |
EDIFICIO "F" | Sezione di conferimento stoccaggio e pretrattamento XXXXX | 0 |
XXXXXXXX "X" | Area di scarico biocelle di stabilizzazione FORSU | 3 |
EDIFICIO "H" | Sezione di maturazione secondaria compost di qualità | 2 |
EDIFICIO "I" | Stoccaggio ramaglie | 3 |
EDIFICIO "L" | Ricezione e valorizzazione xxxxxxxx xxxxxx xxxxxxxxxxx xx XX | 0 |
XXXXXXXX "X" | Sezione di maturazione secondaria compost di qualità | 2 |
EDIFICIO “N” | biocelle FOS/FORSU | 8 |
EDIFICIO “O” | biocelle FORSU | 8 |
EDIFICIO ”S” | capannone di stoccaggio rifiuti | 2 |
i. Tutti i punti di prelievo dovranno essere resi accessibili al personale di vigilanza e controllo attraverso sistemi di accesso a norma di legge anche per quanto concerne la sicurezza.
j. E’ fatto obbligo al Gestore trasmettere alla Provincia, al Comune e all’ARPAS i dati relativi ai controlli delle emissioni secondo modalità e frequenze stabilite nel PMC (Rev.7).
k. Il Gestore dovrà segnalare agli organi di vigilanza, con un preavviso di almeno 15 giorni, le date in cui intende effettuare i prelievi per consentire l’eventuale presenza dei tecnici dei servizi.
l. Devono essere mantenuti in perfetta efficienza le prese e le cappe di aspirazione collocate in corrispondenza delle zone di carico/scarico dei nastri e delle principali apparecchiature, nonché i sistemi di tenuta messi in opera al fine di evitare fuoriuscite di emissioni diffuse maleodoranti.
m. Dovrà essere garantita l’efficienza dei sistemi di chiusura delle zone di ricezione e in caso di avaria dovrà provvedersi tempestivamente al ripristino della perfetta funzionalità dello stesso.
n. L'efficienza di abbattimento dei filtri a tessuto deve essere pari ad almeno il 98% delle emissioni in ingresso.
o. Gli impianti di abbattimento dovranno essere sottoposti a manutenzione secondo le modalità e le tempistiche riportate nella scheda tecnica di manutenzione del costruttore.
p. Dovrà essere adottata un apposita sezione del diario giornaliero di funzionamento delle varie linee’ dell’impianto, con pagine numerate e firmate dal Responsabile dell’impianto, per l’annotazione di quanto sotto specificato:
• l’orario di inizio e fine degli interventi di manutenzione ordinaria e/o straordinaria;
• la data, l’orario e i risultati delle misurazioni effettuate sugli effluenti gassosi, nonché le caratteristiche di marcia dell’impianto nel corso dei prelievi.
o. Le modalità di esercizio e di funzionamento dei biofiltri dovranno essere conformi a quanto prescritto nel Protocollo di monitoraggio delle emissioni gassose e della qualità dell’aria nella discarica di servizio (Rev. 01) concordato con l’ARPAS e allegato al PMC (Rev.7) e in particolare trimestralmente dovranno essere verificati i valori dei seguenti parametri:
SISTEMA DI ABBATTIMENTO | PARAMETRO | VALORE OTTIMALE | METODICA |
scrubber | umidità aria in ingresso | UNI EN 14790:2006 | |
umidità relativa aria in uscita | 90% | UNI EN 14790:2006 | |
biofiltri | umidità relativa aria in ingresso | 90% | UNI EN 14790:2006 |
temperatura aria in ingresso | 25°-35° | UNI 10169:2001 | |
temperatura aria in uscita | UNI 10169:2001 | ||
umidità matrice filtrante | 40-60% | CNR IRSA 2.4.1Q64Vol 2 1984 | |
pH matrice filtrante | 6 -8,5 | CNR IRSA 1 Q 64 Vol 3 1983 | |
temperatura della matrice filtrante (*) | UNI 10169:2001 | ||
carbonio organico matrice filtrante | UNI EN 13137:2002 | ||
verifica del regolare passaggio dell’aria e delle perdite di carico | - |
p. Qualora vengano utilizzati additivi nell’impianto di deodorizzazione, devono esserne preventivamente definiti e notificati, con trenta giorni di preavviso alla Provincia di Oristano e al
Dipartimento Provinciale dell'ARPAS di Oristano le caratteristiche, i quantitativi e le modalità di stoccaggio.
q. In caso di malfunzionamento dei biofiltri si dovrà far riferimento alle azioni definite nella tabella C8d del punto 6.8 del PMC (rev. 7) allegato alla presente autorizzazione.
r. Durante il periodo estivo il sistema di irrorazione dovrà assicurare il controllo della temperatura interna deI biofiltro, al fine del corretto funzionamento degli stessi e del mantenimento di un adeguato rendimento di rimozione delle sostanze odorose anche nel periodo invernale.
s. La termodistruzione del biogas mediante torcia, nell’impossibilità di conseguire il recupero energetico, dovrà avvenire, nel rispetto delle prescrizioni di cui al punto 2.5 dell’allegato 1 del D.Lgs n.36/03 e in coerenza con il Protocollo di monitoraggio delle emissioni gassose e della qualità dell’aria nella discarica di servizio (Rev. 01) concordato con l’ARPAS e allegato al PMC (Rev.7), ad un T>850° e concentrazione di ossigeno pari al 3% in volume e tempo di ritenzione 0,3 s.
t. Qualora si verificasse un guasto tale da pregiudicare il rispetto dei limiti, la Provincia dovrà essere informata dal Gestore entro le otto ore successive. La stessa Provincia potrà disporre la sospensione totale o parziale delle attività o potrà impartire ulteriori prescrizioni, fermo restando l’obbligo del Gestore di procedere al ripristino funzionale dell’impianto nel più breve tempo possibile.
u. In occasione delle modifiche apportate con i lavori del terzo lotto, inerenti la produzione del CDR, dovrà essere comunicata l’entrata in esercizio dei nuovi macchinari (potenziamento filtro a maniche esistente e maggiorazione portata di 5000 mc).
2.2.Emissione diffuse
a. Ai fini dell’abbattimento degli odori, la gestione della discarica dovrà essere condotta mediante copertura giornaliera delle celle di deposito tramite terra e telo artificiale, mantenimento in esercizio dell’impianto di captazione del biogas e abbancamento esclusivo di scarti non putrescibili e di rifiuti biostabilizzati.
b. Nella discarica di servizio non dovranno essere abbancati rifiuti tal quali, anche nelle situazioni di fuori servizio delle linee dell’impianto; e non dovranno essere accettati i rifiuti indifferenziati qualora non si raggiungano i limiti di stabilizzazione di cui al punto successivo.
c. Il biostabilizzato prodotto dall’impianto di trattamento biologico dovrà essere conferito in discarica esclusivamente al conseguimento di un indice respirometrico dinamico non superiore a 1000 mgO2 x kg SV-1 x h-1, oppure un indice respirometrico statico non superiore a 400 mgO2 x kg SV-1 x h-1). Nel periodo da maggio ad ottobre i valori di indice respirometrico dovranno essere rispettivamente ridotti a 800 e 300 mgO2 x kg SV-1 x h-1.
d. Il compost prodotto dovrà rispettare, ai fini della commercializzazione, i parametri di cui al decreto legislativo 29 aprile 2006, n. 217; inoltre dovrà avere un indice respirometrico dinamico non superiore a 500 mgO2 x kg SV-1 x h-1, oppure un indice respirometrico statico non superiore a 200 mgO2 x kg SV-1 x h-1.
e. Al fine del contenimento delle emissioni diffuse dovrà essere adottato ogni possibile accorgimento come previsto dall’allegato V – parte I alla parte quinta del D.lgs. n. 152/06 ss.mm.ii. come il lavaggio dei piazzali, l’inumidimento delle piste di transito degli automezzi,
l’inumidimento dei cumuli di materiale polverulento eventualmente stoccato all’esterno dei capannoni, provvedendo inoltre alla copertura degli stessi con teli adeguatamente fissati a terra, in caso di condizioni metereologiche avverse.
f. Per il trasporto di materiali polverulenti nelle aree esterne dello stabilimento devono essere utilizzati dispositivi chiusi.
g. Al fine di evitare la fuoriuscita di materiale polverulento all’esterno degli edifici, il Gestore deve mantenere in efficienza i dispositivi di apertura e chiusura automatica dei locali confinati per il transito degli automezzi adibiti allo scarico dei rifiuti in conformità come riportato al capitolo 6.5
-tab. C8a del PMC (Rev. 07).
h. Le anomalie di funzionamento e le operazioni di manutenzione dovranno essere annotate in un apposito registro a disposizione dell'Autorità Competente ai controlli.
i. Le emissioni diffuse all’interno della discarica dovranno essere monitorate in coerenza con il Protocollo di monitoraggio delle emissioni gassose e della qualità dell’aria nella discarica di servizio (Rev. 01) concordato con l’ARPAS e allegato al PMC (Rev.7) per il rilevamento dei seguenti parametri:
PARAMETRO | METODO |
CH4 | UNI EN ISO 12619:2002 – Determinazione della concentrazione in massa del metano in forma gassosa a basse concentrazioni in effluenti gassosi - Metodo in continuo con rivelatore a ionizzazione di fiamma – ANALISI IN CAMPO |
CO2 | EPA 3C 1996 – Gas cromatografia con rilevatore a conducibilità termica (GC/TCD) – ANALISI IN LABORATORIO |
j. Il monitoraggio delle emissioni diffuse nell’aria esterna al corpo della discarica in coerenza con il sopracitato protocollo, prevede la misurazione dei seguenti parametri:
PARAMETRO | FREQUENZA | METODO | LIVELLI DI GUARDIA |
H2S | Mensile in fase operativa, semestrale in fase post- operativa | Metodo NIOSH 6013/94 Fiale colorimetriche a lettura istantanea | 0,2 ppm |
NH3 | Mensile in fase operativa, semestrale in fase post- operativa | M.U. 268/89 Fiale colorimetriche a lettura istantanea | 5 ppm |
Mercaptani | Mensile in fase operativa, semestrale in fase post- operativa | Fiale colorimetriche a lettura istantanea M.U. 565/80 NIOSH 2542 1994 | 0,2 ppm |
CH4 | Mensile in fase operativa, semestrale in fase post- operativa | Infrarosso, tedlar-bag ed analisi GC/TCD o fiala a carbone attivo e analisi GC/FID | |
Polveri | Semestrale in fase operativa, annuale in fase post-operativa | Riferimento normativo DPCM 28.03.93 (P.T.S.) - UNI EN 12341:2001 | 100 μg/m3 |
COV | Semestrale in fase operativa, annuale in fase post-operativa | D.lgs. n. 250/2012 M.U. 565/80 UNI EN 13649-2002 | |
Cloruro di vinile monomero | Semestrale in fase operativa, annuale in fase post-operativa | Fiala a carbone attivo e analisi GC/FID M.U. 565/80 | 100 μg/m3 |
Unità odorimetriche | Semestrale in fase operativa, annuale in fase post-operativa | UNI EN 13725-2004 |
k. Per quanto attiene all’impatto degli odori, coerentemente con il Sistema di Gestione Ambientale allegato al presente atto, il Gestore dovrà eseguire la copertura giornaliera dei rifiuti ammessi al conferimento.
l. Al fine di contenere l’impatto odorigeno entro livelli più bassi possibile, il Gestore della discarica dovrà attenersi al rispetto del Protocollo di monitoraggio delle emissioni gassose e della qualità dell’aria nella discarica di servizio (Rev. 01) concordato con l’ARPAS e allegato al PMC (Rev.7) ed in particolare dei seguenti punti di:
• il conferimento di rifiuti stabilizzati, con valore specifico dell’indice di stabilità ( in particolare il materiale biostabilizzato (FOS) per poter essere portato all’esterno dei capannoni deve raggiungere un valore dell’indice respirometrico dinamico non superiore a 1000 mgO2 x kg SV-1 x h-1, oppure un indice respirometrico statico non superiore a 400 mgO2 x kg SV-1 x h-1. Nel periodo da maggio ad ottobre vengono considerati valori ridotti di I.R. rispettivamente a 800 e 300 mgO2 x kg SV-1 x h-1).
• Il materiale destinato alla produzione di compost di qualità (FORSU) può essere stoccato all’esterno dei capannoni solo dopo aver raggiunto valori di indice respirometrico dinamico non superiore a 500 mgO2 x kg SV-1 x h-1, oppure indice respirometrico statico non superiore a 200 mgO2 x kg SV-1 x h-1.
• il mantenimento in esercizio della rete di aspirazione del biogas, da realizzare con il progressivo riempimento dei moduli della discarica, quantunque sia attesa una presenza modesta dello stesso.
m. All’interno dell’area della discarica dovranno essere monitorati secondo quanto previsto al punto 7 del PMC (Rev. 7) i seguenti parametri meteoclimatici: precipitazioni, temperatura MIN-MAX, direzione e velocità del vento, evaporazione e umidità atmosferica.
3 PRESCRIZIONI E LIMITI IN MATERIA DI EMISSIONI SONORE
Nelle more dell’adozione del Piano di classificazione Acustica del Comune di Arborea, al fine di verificare il rispetto dei limiti previsti dal DPCM 14/11/97 e dal DPCM 01/03/91, il Gestore, con frequenza biennale, dovrà eseguire un rilevamento complessivo delle emissioni generate dalle sorgenti principali e in aggiunta, con la stessa frequenza, un rilevamento complessivo del rumore generato nel sito e degli effetti sull’ambiente circostante, così come previsto nella tabella C11 del PMC (Rev.7) allegato al presente provvedimento.
4. PRESCRIZIONI E LIMITI IN MATERIA DI ACQUA
4.1 Acque reflue superficiali
Tipologie di emissioni acquose originati dalle attività svolte nell’installazione oggetto del presente provvedimento
Tipologia | Descrizione | Provenienza | Sistema di trattamento | Recettore |
acque meteoriche | Acque piovane | coperture | nessuno | Riciclo (1) o scarico nel canale Masangionis |
acque di prima pioggia | piazzali impianto | decantazione in vasca di prima pioggia e disoleazione | Riciclo (2) | |
acque di seconda pioggia | piazzali impianto | nessuno | Riciclo (1) o scarico nel canale Masangionis | |
Acque piovane | Interno discarica | nessuno | Batteria di cisterne per invio a depurazione | |
Acque di ruscellamento discarica | canaletta perimetrale | decantazione | Batteria di cisterne per invio a depurazione o scarico nel canale Masangionis(3) | |
acque nere | acque nere | vasi e orinatoi | fossa tricamerale e fitodepurazione | Bacino di raccolta delle acque industriali per successivo riciclo o scarico nel canale Masangionis |
acque saponate | docce e lavabi | vasca condensa grassi e fitodepurazione | ||
acque di processo | percolati | Impianto e Discarica | nessuno | Batteria di cisterne dalle quali saranno inviati a depurazione mediante autobotte |
Nota alla tabella:
(1) Riutilizzo per irrigazione o reintegro vasca acque industriali ,le cui acque sono destinate al riutilizzo ad uso industriale o qualora la vasca sia piena secondariamente scaricate nel canale Masangionis.
(2) Recapito normalmente in vasca acque industriali. In caso di non capienza della vasca acque industriali invio a smaltimento in impianto di depurazione o scarico nel Canale Masangionis.
(3) Lo scarico, nel canale Masangionis, verrà attivato dopo la conclusione dei lavori di completamento dell’impianto in particolare della canaletta perimetrale e viabilità e previo accertamento delle caratteristiche qualitative delle acque .
Il Gestore è tenuto ad effettuare gli autocontrolli delle acque reflue originate dall’installazione secondo le modalità e la frequenza riportate nella tabella C9B del PMC (Rev.7), approvato con la presente determinazione e di seguito riportata.
L’autocontrollo relativo allo scarico acque di pioggia canaletta discarica dovrà essere eseguito dopo la conclusione dei lavori di completamento dell’impianto al fine di accertare l’idoneità all’immissione nel corpo idrico.
Punto emissione | Punto di campionamento | Parametri | Metodo di analisi | Frequenza | Modalità di registrazione e trasmissione |
Vasca di 1^ pioggia | P2: Ultimo setto del disoleatore | Idrocarburi totali | APAT IRSA 1030 | mensile | Dati registrati su software aziendale e su Registro cartaceo Referti laboratorio di analisi |
Scarico acque meteoriche canale Masangionis (1) | P3:Punto di campionamento | Tabella 3, All. 5 della Parte 3 del D.Lgs. 152/06 | APAT IRSA 1030 | semestrale | |
Tabella 3, All. 5 della Parte 3 del D.Lgs. 152/06 | APAT IRSA 1030 | ||||
Scarico acque di pioggia canaletta discarica (1) | P4: Punto di campionamento | trimestrale | |||
Solidi sospesi | APAT IRSA 1030 | mensile | |||
Scarico acque industriali canale Masangionis (2) | P5: Punto di campionamento | Tabella 3, All. 5 della Parte 3 del D.Lgs. 152/06 | APAT IRSA 1030 | trimestrale |
Note alla tabella:
(1) controllo finalizzato al monitoraggio delle acque scaricate nel corpo idrico superficiale
(2) controllo finalizzato a verificare il rispetto dei limiti di cui alla tabella 3 dell’All. 5 della Parte III del D. Lgs. 152/06 e xx.xx. ii.
Per una corretta gestione delle acque reflue il Gestore è tenuto al rispetto delle seguenti prescrizioni:
a) rispetto dei limiti della Tabella 3, All. 5 della Parte 3 del D.Lgs. 152/06 per le acque provenienti dalla vasca acque industriali;
b) sospensione dello scarico delle acque meteoriche di ruscellamento della discarica nel canale Masangionis fino alla conclusione dei lavori di completamento dell’impianto in particolare della canaletta perimetrale e viabilità e previo accertamento delle caratteristiche qualitative delle acque;
c) verifica del regolare funzionamento del sistema depurativo e di raccolta delle varie tipologie di acque convogliate alle vasche di accumulo;
d) corretta gestione delle strutture suddette con interventi di manutenzione ordinaria delle stesse;
e) predisporre un idoneo punto di campionamento per il controllo analitico immediatamente a monte del corpo idrico recettore, segnalato con opportuna cartellonistica riportante la dicitura: ”Punto di prelievo campioni”;
f) comunicare entro le 24 ore qualsiasi anomalia, relativa al ciclo delle acque che possa precludere lo scarico a norma nel Canale Masangionis, specificando gli accorgimenti e le procedure adottate per il ripristino del regolare funzionamento;
g) regolare compilazione di un “Quaderno di impianto” nel quale dovrà essere indicata, entro le 24 ore, la frequenza dello scarico nel corpo idrico recettore-canale Masangionis;
h) regolare compilazione di un “Registro delle visite” da custodire in impianto, in cui dovranno essere indicati i nominativi e l’Ente di appartenenza del personale che effettua la visita.
4.2Acque sotterranee
Per il controllo delle acque sotterranee, il Gestore deve effettuare il monitoraggio previsto dal D.Lgs 36/2003 come riportato nella tabella C15a del PMC (Rev.7) approvato con la presente determinazione secondo le modalità e le frequenze indicate.
In caso di eventuali situazioni di inquinamento delle acque sotterranee riconducibile alla discarica il Gestore dovrà adottare le necessarie misure correttive per ridurre al minimo il rischio ambientale ed entro 24 ore dare comunicazione alla Provincia , all’ARPAS e al Comune di Arborea.
5 SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE
Il Gestore è tenuto:
a. al rispetto delle modalità gestionali riportate nel Sistema di Gestione Ambientale (Rev. 7) approvato con la presente determinazione ;
b. a comunicare, prima che sia attuata, ogni variazione delle modalità di gestione riportate nel sopracitato elaborato;
6 CERTIFICAZIONE AMBIENTALE
Sarebbe auspicabile che il Gestore adottasse un sistema di gestione ambientale certificato quale ISO 14000 o aderisse al regolamento EMAS ove recepire, in apposite procedure, le prescrizioni del presente provvedimento.
7 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO
7.1 Il Gestore, è tenuto a modificare ed integrare il PMC Rev.07 secondo quanto di seguito riportato:
a. Tabella C1c - controllo prodotti finiti: per ciascun’analisi merceologica dovrà essere riportato il metodo utilizzato.
b. Tabella C1d- Controllo intermedio dell’ammendante compostato misto. Integrare la note riportata con la seguente “ Controlli da non eseguirsi più dal 01/01/2015, a seguito recepimento della DGR 17/27 del 13/05/2014 da parte della Provincia di Oristano con nota prot. 27828 del 30/09/2014”
c. Tabella C8a- Emissioni diffuse: sostituire la frequenza indicata “ all’occorrenza” con “frequenza giornaliera” ed aggiungere tra le note “ogni qualvolta sia riscontrata visivamente la presenza di rifiuti o materiale polverulente”.
d. Xxxxxxx X0x – Tipologia emissioni acquose. Dovrà essere effettuato, e debitamente registrato, il controllo della funzionalità dei pozzetti di raccolta dei percolati inerenti sia le aree di stoccaggio di materiali e rifiuti che le aree con raccolta di acque grigie e percolato.
e. Tabella C9b –Inquinanti monitorati. Dovrà essere riportata, per ciascun prelievo dalle vasche di raccolta, la modalità di campionamento effettuata al fine di garantire la rappresentatività del prelievo dell’intero volume.
f. Tabella C15b –Acque superficiali e di drenaggio della discarica di servizio. Chiarire se la raccolta di tali acque deriva dalla canaletta perimetrale citata alla tabella C9A.
g. Xxxxxxx X0x, X0x e C15b. Al fine di evitare incongruenze tra le varie tabelle riportate, dovrà essere attribuita la stessa denominazione alla vasca raccolta acque della canaletta perimetrale a servizio della discarica, e al punto di prelievo in uscita della stessa vasca.
h. Tabella C14a - Gestione rifiuti/MPS prodotti: Con riferimento alle aree di stoccaggio S19 e S24, riportate nell’allegato 2E “Planimetria dello stabilimento con individuazione delle aree di stoccaggio di materie e rifiuti”, approvato con la presente determinazione, si rileva la necessità che venga effettuata la gestione separata dei rifiuti delle frazioni secche valorizzate e da valorizzare. Dovrà pertanto essere aggiunta una nota che riporti, chiaramente, che quanto esplicitato nella tabella e nella sopracitata planimetria, corrisponda effettivamente alla gestione separata delle diverse tipologie di MPS e rifiuti.
i. Tabella C14c- Percolato di discarica. La caratterizzazione analitica del percolato dovrà essere effettuata, in maniera separata per ciascun modulo della discarica. La tabella dovrà pertanto dare evidenza dei vari punti di prelievo.
j. Tabella D1- Soggetti che hanno competenza nell’esecuzione del Piano. Si chiede di integrare la nota inserita sotto la tabella con quanto di seguito riportato. “Il Gestore trasmetterà, alla Provincia e all’ARPAS, entro il 15 gennaio di ciascun’annualità, un programma di massima degli autocontrolli da eseguire in ottemperanza al PMC approvato. Eventuali modifiche rispetto a quanto programmato sarà tempestivamente comunicato”.
k. Tabella D3 – Attività a carico dell’ente di controllo. Aggiornare la tabella inserendo alla voce “attività ispettive”, la seguente nota: ”la frequenza delle attività ispettive verrà annualmente definita, a livello regionale, dal piano di ispezione ambientale, in applicazione all’articolo 29 sexies, comma 6 ter del D.lgs 152/06 ss.mm.ii.”
7.2 Il Gestore, è tenuto a rispettare quanto prescritto nel PMC (Rev. 07), approvato con il presente provvedimento fino all’approvazione da parte della Provincia del PMC Rev.7 modificato ed integrato come richiesto al precedente punto 7.1.
7.3 Il Gestore, è tenuto inoltre ad ottemperare a quanto di seguito riportato:
a. i risultati delle verifiche analitiche effettuate sulle varie matrice ambientale, dovranno essere trasmesse, agli enti competenti (Provincia, ARPAS e Comune di Arborea) ai sensi dell’articolo 29 decies comma 2 del D.Lgs 152/06 ss.mm.ii, secondo le tempistiche indicate per l’esecuzione degli autocontrolli stessi. Le verifiche degli autocontrolli effettuati con cadenza mensile potranno essere trasmessi con frequenza trimestrale;
b. la registrazione dei controlli dovrà avvenire sia su registro che su supporto informatico, su cui devono essere riportate, per ogni campione, la data, l’ora, il punto di prelievo, le modalità di campionamento, le metodiche analitiche utilizzate e i relativi valori. I dati raccolti nell’ambito dell’attività di monitoraggio devono essere organizzati ed espressi in modo tale che sia possibile effettuare delle elaborazioni statistiche e/o matematiche, al fine di quantificare i principali aspetti di gestione del processo ed incrementare costantemente la resa dell’impianto;
c. tutti i dati numerici, compresi i risultati dei rapporti analitici, dovranno essere presentati in un formato elettronico elaborabile (foglio di Excel o altro foglio di calcolo compatibile);
d. i rapporti di prova relativi agli autocontrolli devono riportare, insieme al valore del parametro analitico, il metodo utilizzato e la relativa incertezza estesa (P95%), l’esito analitico e le condizioni di assetto dell’installazione, se pertinenti, durante l’esecuzione del prelievo. Il Gestore si impegna a conservare su idoneo supporto informatico tutti i risultati dei dati di monitoraggio e controllo per un periodo di almeno 6 anni;
e. comunicare, tempestivamente alla Provincia, all’ARPAS e al Comune di Arborea, ai sensi dell’articolo 29 decies comma 2 del D.lgs 152/06 ss.mm.ii., le situazioni di mancato rispetto delle prescrizioni;
f. comunicare, tempestivamente alla Provincia, all’ARPAS e al Comune di Arborea il mancato rispetto dei valori limite riportati nella presente autorizzazione integrata ambientale e specificando gli accorgimenti e le procedure adottate per limitare il rischio ambientale;
g. effettuare il pagamento all’ARPAS della tariffa relativa alle attività di controllo, secondo quanto previsto dall’art.29 decies comma 3 del d.lgs 152/06 ss.mm.ii e dal Decreto del Ministero dell’Ambiente del 24/4/2008. (La proposta di calcolo degli oneri di controllo dovrà essere elaborata dal Gestore utilizzando il foglio di calcolo presente sul sito web dell’ARPAS, e dovrà essere formalmente trasmessa all’ARPAS (Direzione tecnico scientifico e dipartimento di competenza) e per conoscenza alla Provincia per la sua validazione.
8 RAPPORTO AMBIENTALE ANNUALE
Il rapporto ambientale annuale, oltre a riportare i contenuti del paragrafo 4 del SGA (rev. 7) approvato con la presente determinazione dovrà dedicare un paragrafo alla dichiarazione PRTR, che il Gestore è tenuto a presentare annualmente, sul sito xxx.xxxxx.xx dell’ISPRA, ai sensi dell’articolo 4 del D.Lgs 157/2011. In tale paragrafo dovranno essere riportate:
a. le motivazioni (supportate da calcoli su file Excel o altro foglio di calcolo compatibile) che giustificano l’eventuale non presentazione della dichiarazione o parte di essa.
b. Il processo di calcolo applicato (supportato da calcoli su file Excel o altro foglio di calcolo compatibile) per la determinazione dei dati comunicati.
9 GESTIONE DELLE EMERGENZE E PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI
Per la gestione delle emergenze e delle situazioni di pericolo il Gestore dovrà seguire quanto indicato nel “Piano di emergenza generale” (presentato ai sensi del D.M.10/03/98) e nel “Piano di emergenza ambientale” redatto secondo quanto previsto dalla norma ISO 14004:1996.
I suddetti Piani dovranno essere rivisitati e aggiornati sia in caso di incidenti che nel caso in cui subentrassero nuovi aspetti significativi o nuovi rischi nell’attività produttiva (acquisto nuovi macchinari, nuove lavorazioni ecc.).
10 CESSAZIONE DELL’ATTIVITÀ E RIPRISTINO AMBIENTALE
In fase di cessazione definitiva dell’attività il Gestore dovrà procedere secondo i tempi e le modalità esecutive riportate al paragrafo 7 “Procedure di Dismissione” del Sistema di gestione Ambientale approvato con il presente provvedimento e negli allegati F2 “Piano di Gestione post operativa della discarica “ e F3 “Piano di ripristino ambientale della discarica” in particolare:
a. Alla cessazione dell’attività dell’impianto e della discarica, il Gestore dovrà provvedere alla realizzazione di un piano di caratterizzazione, in conformità a quanto predisposto dal D.lgs 36/2003 e D.Lgs 152/06 e successive modifiche ed integrazioni;
b. nel caso in cui a seguito di chiusura dell’impianto e cessazione dell’attività di discarica, si verificassero la presenza di rifiuti e/o di situazioni di contaminazione del suolo, il Gestore dovrà provvedere alla bonifica e/o messa in sicurezza, secondo quanto disposto dal D.Lgs 36/2003 e dal D.Lgs 152/06 ss.mm.ii., ed in accordo con la Provincia di Oristano e con l’ARPAS.
Lo svincolo della garanzia fideiussoria sarà effettuato esclusivamente previa verifica, da parte del Dipartimento Provinciale ARPA di Oristano, dell’avvenuto ripristino ambientale dell’area.
PROVINCIA DI ORISTANO
Settore Ambiente e Suolo