CONTRATTO DI FIUMEMINCIO
CONTRATTO DI FIUMEMINCIO
ACCORDO DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA
SOMMARIO
Articolo 1– Principi Ispiratori e Finalità 6
Articolo 2 – Ambito di Intervento e sua Rappresentazione 7
Articolo 3 – Metodologia di Sviluppo del processo 7
Articolo 4 – Scenario strategico: Atlante dei Caratteri Territoriali del Bacino del Mincio 8
Articolo 5 – Programma d’Azione 9
Articolo 6 – Comitato di Coordinamento 10
Articolo 7 – Soggetto Responsabile 11
Articolo 8 – Soggetti Attuatori 11
Articolo 9 – Comitato Tecnico 12
Articolo 10 – Dotazione Finanziaria 13
Articolo 11 – Tempi d’attuazione 13
Articolo 12 – Strumenti attuativi 14
Articolo 13 – Monitoraggio dello stato di avanzamento del Programma d’Azione 14
Articolo 14 – Modalità di nuove adesione di soggetti pubblici e privati 14
Articolo 15 – Inadempimento e revoca 14
Articolo 17 – Approvazione ed efficacia 15
Allegato 1 - Scenario strategico di riferimento 16
All. 1a - (parte integrante del CdF): Indirizzi e Misure per la riqualificazione del bacino del Mincio; 16 All. 1b - Atlante del territorio del bacino idrografico del Mincio; 16
Allegato 2 - Programma d’Azione 16
All. 2a (parte integrante del CdF): Dettaglio delle Azioni 16
All. 2b (parte integrante del CdF): Quadro riassuntivo degli impegni dei singoli sottoscrittori e delle relative dotazioni finanziarie 16
Allegato 3 - Riferimenti normativi e regolamentari di Regione Lombardia 16
PREMESSO CHE:
è stato sottoscritto in data 9 maggio 2015 Accordo Operativo per l’avvio del processo di pianificazione partecipata per la riqualificazione e valorizzazione del bacino fluviale del Mincio “Verso il Contratto di Fiume Mincio”,
è quindi intenzione di tutte le parti interessate stipulare il “Contratto di Fiume Mincio”, documento teso all’attuazione delle politiche delineate dalla Comunità Europea con la Direttiva 2000/60/CE che all'art. 14 attribuisce alle Amministrazioni il compito di coinvolgere i cittadini nella pianificazione e gestione della tutela delle risorse idriche;
la predetta Direttiva 2000/60/CE, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque, individua quella del bacino idrografico come corretta unità di riferimento per il governo delle acque;
con deliberazione n.7 del 17 dicembre 2015 è stato Adottato il “Piano di gestione del Distretto Idrogra- fico del fiume Po. Riesame e aggiornamento al 2015 per il ciclo di pianificazione2015-2021”, ed in parti- colare nell’Allegato 7.3 all’Elaborato 7, si ritiene prioritario dar seguito, a livello regionale, alla promo- zione di Contratti di Fiume tra le Misure necessarie per attuare la normativa comunitaria sulla protezione delle acque (punto 7.1 All. VII Dir. 2000/60/CE) valide nei sottobacini regionali del Bacino del Po;
nel Piano Territoriale Regionale (BURL n.13 del 30 marzo 2010, 1°S.S.) Regione Lombardia ha espressamente dichiarato che “nell’intento di passare da politiche di tutela dell’ambiente a più ampie politiche di gestione delle risorse paesaggistico/ambientali, promuove per la riqualificazione dei bacini regionali processi partecipati (…) di Contratti di Fiume (…) individuati nel Piano di Tutela e Uso delle Acque (DGR 2244/06) come azioni sinergiche di risanamento nei bacini che presentano problemi di recupero della qualità delle acque (Documento di Piano, Cap. 1.6.2.)”;
infine, Regione Lombardia sostiene che “per intervenire sul contenimento dei processi di progressivo degrado e compromissione paesaggistica è necessario puntare sulla costruzione di una volontà collettiva di valorizzazione dei caratteri identitari del paesaggio, che solo tale volontà coniugata con adeguate risorse umane, finanziarie e progettuali potrà garantire l’inversione delle tendenze al degrado paesaggistico-ambientale rilevate e che particolarmente significative in tale direzione sono le iniziative come i Contratti di Fiume” (PTR, Piano Paesaggistico Regionale, Indirizzi di tutela, Parte IV);
in data 23.12.2002 è stato stipulato tra i Ministeri dell’Economia e Finanze, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, delle Infrastrutture e dei Trasporti, delle Politiche Agricole e Forestali e la Regione Lombardia, un Accordo di Programma Quadro in materia di Tutela delle Acque e Gestione Integrata delle Risorse Idriche;
VISTI:
la L.R. n. 26 del 16.12.2003 “Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche”;
la L.R. n. 12 dell’11 marzo 2005 “Legge per il governo del territorio”; VISTI ALTRESI':
la Direttiva 2006/118/CE del Parlamento europeo e Consiglio, del 12 dicembre 2006, sulla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento;
la Direttiva 2007/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2007, relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni;
la Direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (Direttiva "Habitat");
la Proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce un quadro per la protezione del suolo e modifica la direttiva 2004/35/CE (presentata dalla Commissione);
il D.Lgs. 152/2006 Norme in materia ambientale;
il D.lgs 42/04 Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137;
la Legge 9 gennaio 2006, n. 14, Ratifica ed esecuzione della Convenzione Europea del Paesaggio (GU
n. 16 del 20 gennaio 2006 - supplemento ordinario n. 16);
il Regolamento (CE) n. 1367/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 settembre 2006, sull'applicazione alle istituzioni e agli organi comunitari delle disposizioni della convenzione di Aarhus sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale;
RICHIAMATI INOLTRE:
il documento del 2° Forum Mondiale dell'Acqua che prevede i "Contratti di Fiume" quali strumenti che permettono di "adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengano in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci", 2000;
il VII Programma di Azione per l'Ambiente della Comunità europea, che ha valore vincolante per tutti gli Stati membri (art. 251 del Trattato sull'Unione europea) e che conferma e rafforza l'integrazione della dimensione ambientale nei piani e nei programmi di tutti gli enti pubblici;
la Carta di Aalborg, carta delle città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile, sottoscritta ad Aalborg-Danimarca il 27 maggio 1994;
il Piano di Tutela e Uso delle Acque della Regione Lombardia (DGR 29 marzo 2006, n. 2244) che individua Contratti di Fiume e Contratti di Lago come azioni sinergiche di risanamento nei bacini che presentano problemi di recupero della qualità delle acque, anche per valutare la coerenza degli interventi previsti dalle Autorità d'Ambito con le previsioni del PTUA, in modo da evitare discrasie tra lo strumento di pianificazione regionale e la concreta programmazione degli interventi;
il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) del bacino del Po approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 maggio 2001;
i Piani d'Ambito delle Autorità d'Ambito Territoriali Ottimali (AATO);
i Piani Territoriali di Coordinamento (PTCP) delle Province di Mantova, Brescia e Verona; il Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) del Parco del Mincio;
i Piani di Indirizzo Forestale (PIF) delle Province di Mantova, Brescia e Verona;
il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 di Regione Lombardia; TUTTO CIÒ PREMESSO,
SI STIPULA IL PRESENTE
ACCORDO DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA
ai sensi dell'art. 2, comma 203 della legge 662/96 TRA
PARCO DEL MINCIO REGIONE LOMBARDIA REGIONE VENETO
AMMINISTRAZIONI COMUNALI SOTTOSCRITTRICI DEL PRESENTE CONTRATTO DI FIUME AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI DI MANTOVA, BRESCIA E VERONA
AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO AGENZIA INTERREGIONALE PER IL PO (AIPO)
AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE (ARPA) AUTORITÀ DELL'AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE (AATO) MANTOVA AUTORITÀ DELL'AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE (AATO) BRESCIA CONSORZIO DEL MINCIO
CONSORZIO DI BONIFICA GARDA-CHIESE CONSORZIO DI BONIFICA TERRITORI DEL MINCIO
CORPO FORESTALE DELLO STATO RNO BOSCO FONTANA GAL COLLINE MORENICHE DEL GARDA
ITALIA NOSTRA ONLUS CONSORZIO BARCAIOLI DEL MINCIO
MOTONAVI ANDES DI XXXXXXXX XXXXXXX ESCURSIONI FLUVIALI VALLI DEL MINCIO SOCIETÀ CANOTTIERI MINCIO COOP.SOC. CAMPER SOLIDALE MANTOVA
COMITATO SALUTE E AMBIENTE DI PIUBEGA GRUPPO ECOLOGICO ALTO MANTOVANO DI GOITO
GRUPPO AMICI DEL MINCIO
PRO LOCO DI RIVALTA GRUPPO CANOISTICO RIVALTESE
ROTARY DISTRETTO 2050
ASSOCIAZIONE CULTURALE MINISTERIALE MANTOVA CAROLINGIA ASSOCIAZIONE AMICI DI PALAZZO TE E MUSEI MANTOVANI ASSOCIAZIONE NON CAPOVOLGERE – ARTE CONTEMPORANEA
ARTICOLO 1– PRINCIPI ISPIRATORI E FINALITÀ
Attraverso il presente Contratto di Fiume si vogliono raggiungere le finalità previste dalla Comunità Europea in materia ambientale e, in particolare, in materia di acque, suoli, biodiversità e si configura come forma di Accordo che permette di "adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione del bacino fluviale” (World Water Forum, 2001).
Un simile obiettivo richiede uno sforzo di natura non solo istituzionale, ma anzitutto culturale, affinché le acque, non solo i fiumi, ma, più in generale, il territorio del bacino venga percepito e governato come “paesaggio di vita”.
Inoltre, il Contratto di Fiume intende far proprio il concetto comunitario di partecipazione alle decisioni, che costituisce l’asse portante dei principi democratici del Trattato di Lisbona: quale
processo partecipato territoriale coglie appieno quella “dimensione regionale e locale” che l’Unione Europea intende indagare con le consultazioni e riflettere nelle proprie proposte legislative.
In particolare, si ispira al principio di sussidiarietà orizzontale e verticale e al principio dello sviluppo locale partecipato: in quanto processo di governance che fa riferimento ad un approccio ecosistemico, deve fare leva sulla responsabilità della società insediata, che riconosce nel bacino del fiume una delle matrici della propria identità culturale.
Si vuole ispirare, infine, al principio della sostenibilità: è finalizzato a sviluppare, in condivisione, politiche atte a indirizzare i processi di trasformazione insediativa verso la valorizzazione delle risorse territoriali, il contenimento del potenziale degrado e la riqualificazione paesaggistico-ambientale dei territori del bacino del Fiume, al fine di raggiungere gli obiettivi di qualità delle acque, contenimento di uso del suolo, sicurezza idraulica, qualità ecosistemica, fruibilità, semplificazione amministrativa ed efficacia, efficienza ed economicità delle politiche.
Poiché solamente la creazione di una visione condivisa può permettere il riorientamento delle programmazioni e delle risorse finanziarie, parte integrante nello sviluppo del processo generato dal presente Contratto saranno tutte le attività di informazione, animazione, comunicazione, formazione, educazione ambientale che di comune accordo metteranno in campo i sottoscrittori.
Proprio per la sua natura di processo condiviso continuo, il Contratto di Fiume non ha un termine temporale prefissato, ma resta in essere fino a che rimane viva la volontà di aderirvi da parte dei soggetti sottoscrittori.
Essi, nel sottoscriverlo, si impegneranno al raggiungimento degli obiettivi di cui sopra, ciascuno per le proprie competenze e responsabilità e mediante l’impegno delle proprie disponibilità umane e finanziarie, fatti salvi i compiti specifici individuati dai successivi articoli per ciò che riguarda l’attuazione delle singole azioni.
Attraverso il Contratto di Fiume la Regione Lombardia, ai sensi della L.r. 26/03, vuole promuovere la concertazione e l’integrazione delle politiche a livello di bacino e sottobacino idrografico, con la partecipazione di soggetti pubblici e privati, per la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche e degli ambienti connessi e la salvaguardia dal rischio idraulico.
Il Contratto di Fiume Mincio rappresenta la naturale evoluzione del progetto “Da Agenda 21 ad Azione 21. Progetto di riqualificazione integrata e partecipata del Fiume Mincio” nato dalla volontà istituzionale di Parco del Mincio, Provincia di Mantova, Comune di Mantova, Consorzio del Mincio e Labter-Crea Mantova, e sviluppatosi come lungo percorso di collaborazione e condivisione avente lo scopo prioritario di portare il Mincio ad una condizione di più elevato valore ambientale.
ARTICOLO 2 – AMBITO DI INTERVENTO E SUA RAPPRESENTAZIONE
Il territorio interessato dall'accordo è quello del Bacino Idrografico del Fiume Mincio, dal Lago di Garda alla confluenza in Po, come rappresentato nell’Atlante del Territorio del Bacino del fiume Mincio (cfr. Allegato 1).
Nell’Atlante, il bacino del Mincio è identificato e rappresentato come suddiviso in quattro Unità omo- genee di paesaggio (UOP) individuate sui seguenti ambiti: colline moreniche, regione agraria sinistra Mincio, regione agraria destra Mincio e Valli fluviali.
ARTICOLO 3 – METODOLOGIA DI SVILUPPO DEL PROCESSO
Per sviluppare opportunamente il processo di condivisione, incrementare la rete di attori, implementare le Azioni programmate e valutare periodicamente i risultati conseguiti, i sottoscrittori del Contratto di Fiume si impegnano ad osservare le seguenti regole condivise:
consapevole adesione volontaria;
partecipazione attiva;
trasparenza del processo decisionale;
inclusione di tutti i soggetti che esprimono volontà di partecipazione;
collaborazione e corresponsabilità tra i sottoscrittori del Contratto.
Le relazioni interne alla complessa e ampia rete degli attori vengono così strutturate, oltre che negli organismi plenari previsti dal Contratto di Fiume (Comitato di Coordinamento e Comitato Tecnico), in Tavoli che replicano la geometria territoriale disegnata dalle unità territoriali individuate nella costru- zione dello scenario (cfr. Art. 2: Ambito di Intervento e Art.4: Scenario Strategico) e al tempo stesso tengono presente le competenze amministrative dei diversi Enti Locali che insistono sul territorio coin- volto a vari livelli. Questa strutturazione a più strati della rete degli attori locali, accomunati da reali disponibilità al confronto, consente di costruire e implementare in modo condiviso lo scenario strategico di riferimento e la negoziazione delle azioni da programmare progressivamente.
Alcuni soggetti della rete attoriale, per consentire una migliore organizzazione dei Tavoli, potranno es- sere inquadrati come “referenti sovralocali” delle sotto-unità territoriali (UPA).
Durante l’intero percorso, a supporto dell’attivazione, dell’indirizzo e dell’eventuale ri-definizione del percorso verso obiettivi e tempistiche condivisi, si svilupperanno, parallelamente, due attività trasversali e continue strettamente interrelate tra loro:
a) attività di comunicazione per stimolare l’interesse di nuovi potenziali partecipanti al processo e dare visibilità e riconoscimento alle azioni, anche e soprattutto locali, che possono così essere meglio cono- sciute nella loro valenza strategica;
b) attività di formazione, in quanto i processi di condivisione attivati, il continuo confronto e scambio di buone pratiche possono essere considerati come un vero processo di “formazione”, ossia forme di ap- prendimento finalizzate ad individuare linee d’azione possibili in contesti territoriali e amministrativi an- che estremamente complessi e frammentati.
ARTICOLO 4 – SCENARIO STRATEGICO: ATLANTE DEI CARATTERI TERRITORIALI DEL BA- CINO DEL MINCIO
Lo scenario strategico di riferimento (cfr. Allegato 1 ed in particolare l’Allegato 1a), che costituisce parte integrante del Contratto di fiume, si configura come strumento funzionale al recepimento e integrazione negli atti di programmazione e pianificazione locale degli Indirizzi e Misure condivisi nello sviluppo del processo di negoziazione.
Nella prima stesura del documento sono raccolti i principali indirizzi della pianificazione e una ricognizione dei caratteri territoriali declinati dal punto di vista del loro ruolo rispetto alle criticità e valenze del bacino.
Il documento sarà ulteriormente sviluppato in modo partecipato, nel primo anno dalla sua sottoscrizione, al fine di individuare Indirizzi e Misure che permettano il raggiungimento degli obiettivi condivisi nel particolare contesto dell’ambito del bacino, tenendo nell’opportuna considerazione il
fatto che l’intero ambito perifluviale è corridoio primario della Rete Ecologica Regionale. L’Allegato 1, pertanto, costituisce, da un lato, lo scenario strategico del Contratto di Fiume Mincio a cui si riferisce la normativa regionale; dall’altro, permette la definizione, in continuo, di modificazioni e integrazioni di scenario, da portare all’approvazione del Comitato di Coordinamento di cui all’art. 6, in quanto strumento da utilizzare per implementare progressivamente:
a) una sempre più condivisa individuazione e caratterizzazione dell'ambito del bacino, in tutte le sue articolazioni territoriali;
b) la condivisione di misure sempre più efficaci di valorizzazione, contenimento del degrado e riqualificazione.
Gli Indirizzi e Misure multisettoriali che vi sono declinati, alle varie scale, permettono di sviluppare le strategie delineate nel Piano Territoriale Regionale e nella Pianificazione di bacino per la valorizzazione, la riqualificazione e il contenimento del degrado del territorio del bacino del Mincio, con gli obiettivi di qualità delle acque, difesa dei suoli, sicurezza idraulica e qualità ecosistemica.
I principali elementi di degrado individuati dall’Atlante sono: impatti sulle risorse naturali (aria, acqua e suolo) derivanti dalle attività antropiche con particolare riferimento agli impatti di origine agricola (prodotti di sintesi ed eccesso di nutrienti) recapitati dai principali corsi idrici del reticolo secondario al fiume Mincio e al suo sistema vallivo; frammentazione delle aree sorgenti di naturalità, artificialità dell’alveo e delle fasce perifluviali del Mincio; conflitti d’uso nella regimazione delle portate del Mincio e dei suoi affluenti; tendenza alla scomparsa di habitat umidi per interrimento; diffusione
dell’edificazione a bassa densità e tendenza alle conurbazioni arteriali con perdita di visuali sui
caratteri integri del territorio; reti fognarie miste e sfioratori; presenza di un Sito Inquinato di Interesse Nazionale (SIN) nel bacino.
I principali valori territoriali evidenziati sono: tratti a elevata naturalità del Mincio, aree sorgenti di naturalità collegate territorialmente o funzionalmente al corso del Mincio; comparto agricolo forte con ruolo di presidio del territorio libero dall’edificazione; porzioni di territorio agricolo con caratteri integri del paesaggio rurale storico; fabbricati rurali con caratteri tipologici e architettonici integri; colture agricole tipiche; reticolo di bonifica e irrigazione; argini, manufatti idraulici e altri segni del governo storico delle acque; segni geomorfologici legati al divagare antico dei fiumi sul territorio e alla morfogenesi delle colline; invarianti del territorio quali direttrici, collegamenti, nuclei di antica origine; espressioni della naturalità del territorio (fontanili, corsi idrici con caratteri di naturalità, vegetazione naturale e seminaturale, aree idriche e aree umide, …).
ARTICOLO 5 – PROGRAMMA D’AZIONE
Il Contratto di Fiume individua e condivide sin dalla sua sottoscrizione un primo Programma d’Azione (PdA), che verrà continuamente implementato e aggiornato in riferimento allo scenario strategico di riqualificazione del territorio del bacino, costruito, condiviso e rappresentato come da art. 4.
Il Programma d’Azione, che costituisce parte integrante del presente Contratto, (cfr. Allegato 2a) sarà composto da azioni declinate in attività (in corso o in previsione) concorrenti al raggiungimento degli obiettivi di riqualificazione e si configurerà come una raccolta di schede destinata ad essere costante- mente aggiornata e arricchita, in coerenza con il carattere “in divenire” del processo di programma- zione negoziata del Contratto di Fiume Mincio.
Nel PdA, di ciascuna delle azioni verranno elencati gli obiettivi al cui raggiungimento concorre, le Unità territoriali dell'ambito interessate (UPA), i tempi previsti per l’attuazione e i risultati attesi, sia in termini di ricadute che di prodotti realizzati, eventuali aspetti di criticità, una stima delle risorse complessive già allocate e di quelle ancora da reperire, il soggetto coordinatore e gli altri soggetti attuatori. Verrà inoltre indicato il modo prevalente nel quale l’azione contribuisce all’inversione di tendenza rispetto ai poten- ziali fenomeni di degrado.
Il Programma d’Azione è accompagnato da un Quadro Finanziario Complessivo (cfr. Allegato 2b) che restituisce, differenziati per ognuno dei soggetti coinvolti e/o attuatori, e raccolti per ogni Azione del programma, gli impegni finanziari descritti nelle schede, così da fornire una informazione sintetica e immediata sulle risorse messe in campo nell’attuazione delle azioni previste.
Il Programma d’Azione è articolato in molteplici attività, in parte con copertura finanziaria da reperire, e in parte economicamente e finanziariamente realizzabili, in quanto fattibilità, processualità e flessibi- lità sono tre elementi che necessariamente devono caratterizzare l’attuazione del Contratto di Fiume, vista la complessità delle trasformazioni territoriali che vengono interessate e la molteplicità degli attori che vengono coinvolti.
La fattibilità è intesa come:
- finanziaria: devono essere studiati i fabbisogni finanziari delle diverse azioni programmate per tutto l’arco temporale interessato dalla loro realizzazione; devono essere definite le fonti di finanziamento e i tempi in cui queste si rendono disponibili per la copertura del fabbisogno;
- economica: occorre valutare i costi della realizzazione delle singole azioni e attività, stimandone la quota per anno ed un orizzonte temporale di tre anni, oggetto di continuo aggiornamento. Per contro, occorre ragionare sui ricavi, sulla diminuzione di sprechi e su una stima della dimensione economica dei benefici diretti e indiretti indotti dalla realizzazione di un programma composito di azioni.
Nella valutazione di fattibilità economica è necessario includere considerazioni su costi e benefici
collettivi e sociali, nonché un coordinamento costante con le altre trasformazioni che nel frattempo possono caratterizzare i territori coinvolti (integrazione delle risorse).
ARTICOLO 6 – COMITATO DI COORDINAMENTO
In forza del presente Contratto di fiume viene costituito il “Comitato di Coordinamento” il quale è composto dal Presidente dell’Ente Parco Regionale del Mincio, o da un suo delegato, che lo
presiede, e dai Sindaci, Presidenti e Legali rappresentanti dei soggetti sottoscrittori, o loro delegati. Alle riunioni del Comitato di Coordinamento partecipano, di diritto, gli Assessori regionali competenti ed il Soggetto Responsabile di cui al successivo art. 7.
Il Comitato di Coordinamento ha le seguenti funzioni:
sovrintende all’attuazione del Contratto di Fiume e ne aggiorna i contenuti, condividendo lo scenario strategico di sviluppo sostenibile e durevole del territorio del sottobacino, e le scelte di allocazione delle risorse;
promuove e favorisce l’adesione al presente Contratto di fiume di tutti gli Enti pubblici compresi nell’ambito di intervento di cui al precedente art. 2 e, in caso di adesione successiva alla stipula ne prende atto;
valuta e approva le proposte di adesione di soggetti privati, sulla base della qualificazione dell’interesse di questi ultimi, dell’apporto al programma di interventi, degli impegni derivanti dalla proposta e delle idonee garanzie;
approva lo scenario strategico del Contratto di Fiume nella forma Atlante del territorio del bacino del Mincio, di cui all’art. 4;
approva le eventuali modificazioni e/o integrazioni dello scenario strategico del Contratto di Fiume nella forma di Atlante del territorio del bacino idrografico Mincio, di cui all’art. 4;
approva il Programma d’Azione di cui all’art. 5;
approva le eventuali modificazioni e/o integrazioni del Programma d’Azione, di cui all’art. 13;
riceve le comunicazioni relative alle eventuali modificazioni e/o integrazioni del Programma d’Azione, di cui all’art. 13;
prende atto delle relazioni semestrali in ordine allo stato di attuazione del Contratto di Fiume e del relativo Programma d’Azione.
Il Comitato di Coordinamento si riunirà almeno una volta all’anno, su convocazione del suo Presidente da diramarsi con un minimo di quindici giorni di anticipo rispetto alla data della riunione. Il Presidente è altresì tenuto a convocare il Comitato di Coordinamento ogni qual volta ne faccia richiesta almeno il venti per cento dei suoi componenti.
Il Comitato di Coordinamento, ove ne ravvisi la necessità e ad integrazione di quanto previsto dal presente articolo, potrà decidere di dotarsi di un apposito regolamento per la disciplina del proprio funzionamento e delle modalità di adozione delle decisioni che gli competono.
Il Comitato di Coordinamento, al fine di promuovere la più ampia partecipazione e condivisione delle finalità e degli obiettivi previsti dal Contrato di Fiume e per garantire l’efficacia delle decisioni assunte, organizza apposite conferenze di confronto e di informazione, aperte ai diversi portatori locali di interessi pubblici e privati.
Tali strumenti di più ampia partecipazione potranno riferirsi ai diversi sottosistemi territoriali, ai diversi ambiti di intervento di cui all’art. 2 o alle tematiche trattate dalle azioni individuate.
Il Comitato di Coordinamento, nella programmazione delle azioni e nella definizione del programma generale di azioni future, dovrà tenere conto come riferimento privilegiato delle proposte che emergeranno dalle conferenze di cui sopra.
ARTICOLO 7 – SOGGETTO RESPONSABILE
Soggetto responsabile per tutto quanto concerne l’attuazione e il rispetto delle condizioni di cui al pre- sente Contratto di fiume è l’Ente Parco Regionale del Mincio.
Nell’ambito delle decisioni assunte e condivise dal Comitato di Coordinamento e deliberate dagli or- gani competenti di ciascun soggetto sottoscrittore, il Soggetto Responsabile, con la collaborazione del Comitato Tecnico svolge i seguenti compiti:
coordina l’attuazione di quanto previsto dal Contratto di fiume, anche in collaborazione con i re- sponsabili di eventuali procedimenti regionali correlati;
assicura l’attivazione della metodologia, con i relativi strumenti e regole, definiti dall’art. 3 del pre- sente Contratto di fiume a supporto dell’attività contrattuale;
governa il processo complessivo di realizzazione del Programma d’Azione anche mediante periodi- che riunioni con i soggetti coordinatori delle singole azioni;
convoca e coordina i lavori del Comitato Tecnico;
verifica il rispetto degli impegni assunti dai soggetti sottoscrittori ponendo in essere le iniziative idonee a garantire la completa realizzazione delle azioni previste;
propone al Comitato di Coordinamento le eventuali modificazioni e/o integrazioni al Contratto di Fiume di cui all’art. 13, coerentemente con quanto previsto dall’art. 4 e dall’art. 5;
comunica al Comitato di Coordinamento le eventuali modificazioni e/o integrazioni al Contratto di Fiume di cui all’art. 13;
trasmette al Comitato di Coordinamento relazioni semestrali in ordine allo stato di attuazione del Contratto di Fiume redatte sulla base delle relazioni inviate dai Soggetti Attuatori.
Per le attività di cui sopra il Soggetto Responsabile si avvarrà della collaborazione della STER di Mantova.
ARTICOLO 8 – SOGGETTI ATTUATORI
I soggetti attuatori del presente Contratto di fiume sono, ciascuno per le responsabilità che gli vengono attribuite, i soggetti specificatamente individuati in ciascuna scheda del Programma d’Azione, allegato 2, e nelle schede delle azioni e delle attività che saranno successivamente definite e concordate nel Programma d’Azione.
I Comuni il cui territorio è interessato dalle attività previste dai Programmi d’Azione, sono comunque individuati quali soggetti attuatori sia per le attività cui sono direttamente preposti, sia per la necessaria condivisione delle attività ricadenti nei propri territori e di competenza di altri soggetti.
I compiti dei Soggetti Attuatori sono:
assicurare la completa realizzazione dell’attività, cui sono preposti, nel rispetto delle previsioni dei tempi, delle fasi, delle modalità e nei limiti delle risorse finanziarie fissate dal Contratto di Fiume;
concorrere ad organizzare, valutare e monitorare l’attivazione e la messa a punto del processo ope- rativo teso alla completa realizzazione dell’azione;
collaborare con il soggetto coordinatore dell’azione nella verifica dell’attuazione degli impegni.
Per ciascuna azione verrà altresì individuato, di norma fra i componenti del Comitato Tecnico, un sog- getto coordinatore cui competerà:
coordinare le attività dei vari soggetti attuatori al fine di garantire la corretta realizzazione dell’azione;
organizzare, valutare e monitorare l’attivazione e la messa a punto del processo operativo teso alla completa realizzazione dell’azione;
promuovere opportuni momenti di confronto e di verifica per le finalità di cui ai precedenti punti a) e b);
raccordarsi con il soggetto responsabile del Contratto di Fiume per le attività di sua competenza. I Soggetti Attuatori sono tenuti altresì ai compiti di cui all’art. 13 del Contratto di Fiume.
Il Comitato Tecnico coordina l’attuazione delle azioni e supporta il Soggetto Responsabile nell’espleta- mento dei relativi compiti.
Il Comitato Tecnico, per lo svolgimento dei suoi compiti, può richiedere la collaborazione delle strutture tecnico-amministrative dei soggetti sottoscrittori. Il Comitato Tecnico assicura una attività di supporto organizzativo al Comitato di Coordinamento per le sue riunioni e per l’attivazione dei momenti di con- fronto decentrati e collabora con il Soggetto Responsabile di cui all’art.7 per le attività di verifica e monitoraggio dell’attuazione del Contratto di fiume e del relativo Programma d’Azione.
Il Comitato Tecnico è così composto:
a) un componente per ogni Comune firmatario dell’Accordo;
b) un rappresentante per ciascuna Provincia;
c) un rappresentante per ARPA Lombardia;
d) un rappresentante per ciascun Consorzio di bonifica;
e) un rappresentante per ciascun AATO;
f) un rappresentante per il Corpo Forestale dello Stato RNO Bosco Fontana;
g) un componente indicato da ciascuna delle XX.XX. di Regione Lombardia partecipanti all’AQST;
h) un rappresentante indicato dall’Autorità di Bacino del fiume Po;
i) un rappresentante indicato dall’AIPO;
j) un rappresentante per ogni Associazione.
Ai lavori del Comitato Tecnico partecipa il Soggetto Responsabile, o un suo delegato. Inoltre, ai lavori del Comitato Tecnico possono partecipare i soggetti di riferimento per ogni Unità Paesaggistica Am- bientale individuata e i coordinatori delle singole azioni, eventualmente esterni al Comitato stesso, e i rappresentanti indicati dagli enti del Sistema Regionale coinvolto.
I lavori del Comitato Tecnico saranno coordinati dal Soggetto Responsabile, o da un suo delegato, che lo presiede.
Il Comitato tecnico sarà nominato, sulla base delle designazioni fornite dai Soggetti ed Enti sopra indi- cati, con apposito provvedimento dell’Ente Parco Regionale del Mincio.
Il Comitato Tecnico potrà costituire dei gruppi di lavoro flessibili (da workshop più ampi, a gruppi di lavoro per le azioni puntuali previste dal Contratto) da attivarsi caso per caso, coinvolgendo gli attori interessati in stretta relazione con le diverse problematiche e con gli obiettivi specifici dello scenario strategico di sviluppo del bacino.
ARTICOLO 10 – DOTAZIONE FINANZIARIA
I soggetti sottoscrittori di seguito elencati assicurano la dotazione finanziaria necessaria, vincolata alla disponibilità del Bilancio economico, per l’attuazione delle azioni-attività individuate nel Programma d’Azione (All. 2), nella misura e secondo i tempi previsti da ciascuna delle singole schede descrittive e dal relativo quadro riassuntivo (All. 3), e delle azioni-attività che saranno successivamente definite e concordate nel Programma d’Azione.
Il Parco del Mincio si impegna a reperire i mezzi finanziari e le strutture organizzative per il funzionamento del Comitato Tecnico.
La Dotazione finanziaria prevista dal Contratto di Fiume e dal relativo Programma d’Azione di cui all’art. 5 è così riassumibile:
Soggetti sottoscrittori Fondi disponibili | Fondi Totale da reperire | ||
Xxxxxxx Xxxxxxxxx | |||
Xxxxxxx Xxxxxx | |||
Xxxxx xxx Xxxxxx | |||
XXXX | |||
Autorità di Bacino Po | |||
AIPO | |||
Provincia di Mantova | |||
Provincia di Brescia | |||
Provincia di Verona | |||
AATO di Mantova | |||
AATO di Brescia | |||
Comuni | |||
Altri soggetti | |||
TOTALI | |||
I tempi di attuazione del Contratto di Fiume sono quelli definiti per le singole azioni-attività, così come individuati nelle schede descrittive del Programma d’Azione (All. 2) e in quelle delle azioni-attività che saranno successivamente definite e concordate nel Programma d’Azione.
Tali tempi potranno essere rimodulati secondo le modalità previste al successivo art. 13.
ARTICOLO 12 – STRUMENTI ATTUATIVI
Le azioni previste dal Programma d’Azione allegato, e quelle che saranno successivamente definite e concordate con l’aggiornamento del Programma stesso, potranno essere realizzate anche mediante l’attivazione di appositi strumenti attuativi previsti dall’ordinamento e, in particolare, specifici Accordi di Programma per l’esecuzione di opere di particolare rilevanza.
ARTICOLO 13 – MONITORAGGIO DELLO STATO DI AVANZAMENTO DEL PROGRAMMA D’AZIONE
Il Comitato Tecnico assicura al responsabile del Contratto di Fiume il flusso informativo relativo all’avan- zamento finanziario, procedurale e fisico degli interventi sulla base dello stato di avanzamento delle attività e delle informazioni a tal fine fornite dai Soggetti Attuatori.
La tempestiva e corretta predisposizione delle relazioni di cui sopra costituisce presupposto alle eroga- zioni delle eventuali risorse finanziarie a disposizione.
Il Comitato Tecnico assicura inoltre il monitoraggio dell’efficacia delle azioni elaborando opportuni in- dicatori.
Il Contratto di Fiume costituisce documento programmatico di riferimento per l’attuazione delle politi- che e può essere modificato e/o integrato per concorde volontà dei sottoscrittori, previa approvazione da parte del Comitato di Coordinamento.
Qualora la modificazione e/o l’integrazione costituiscano rimodulazione di singole azioni-attività previ- ste dal Programma d’Azione, senza alterarne gli obiettivi di sviluppo e l’allocazione complessiva delle risorse, le stesse sono autorizzate dal Soggetto Responsabile che ne dà comunicazione al Comitato di Coordinamento.
ARTICOLO 14 – MODALITÀ DI NUOVE ADESIONE DI SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI
Anche in fase successiva alla sottoscrizione del presente Contratto di Fiume possono aderire nuovi sog- getti pubblici e privati. Possono peraltro aderirvi i soggetti privati che, con la loro azione, contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi strategici del contratto nei diversi campi d’azione (produttivo, finan- ziario, culturale, ambientale, ecc.), mettendo a disposizione risorse umane, conoscitive, finanziarie, o equivalenti.
Il Comitato di Coordinamento valuta le proposte di adesione specificando il contributo di ciascun sog- getto in riferimento alle attività previste dal Programma d’Azione.
ARTICOLO 15 – INADEMPIMENTO E REVOCA
La mancata attuazione, verifica e monitoraggio del Programma d’Azione previsto dall’art.5 per fatto imputabile al Soggetto Attuatore dà luogo ad inadempimento.
Nell’ipotesi di cui sopra, il soggetto responsabile di cui all’art.7 denunzia con lettera raccomandata in maniera analitica la natura dell’inadempimento ed in ragione della sua gravità assegna un termine congruo per l’adempimento tardivo, ove questo risulti ancora utile.
In caso di ulteriore inottemperanza o di mancato adeguamento alle eventuali indicazioni del soggetto responsabile, sempre il responsabile, attiva le procedure per la revoca di eventuali finanziamenti in ra- gione della titolarità dei fondi.
I soggetti aderenti al presente Contratto di Fiume possono recedere, con motivato provvedimento ap- provato dall’organo competente dell’Ente.
Il Comitato di Coordinamento prende atto del recesso, assicurandosi che siano rispettate le condizioni sopra indicate.
ARTICOLO 17 – APPROVAZIONE ED EFFICACIA
Il presente Contratto di Fiume dovrà essere approvato dagli organi competenti degli Enti che vi aderi- scono prima della sua sottoscrizione.
Con il provvedimento di approvazione dovrà essere individuato il rappresentante dell’Ente in seno al Comitato di Coordinamento.
Quanto previsto dal Contratto di Fiume Mincio diverrà vincolante per ciascun soggetto dopo la sua approvazione da parte del rispettivo organo competente e la conseguente formale sottoscrizione da parte del rappresentante legale, o suo delegato.
ALLEGATO 1 - SCENARIO STRATEGICO DI RIFERIMENTO:
ALL. 1B - ATLANTE DEL TERRITORIO DEL BACINO IDROGRAFICO DEL MINCIO;
ALLEGATO 2 - PROGRAMMA D’AZIONE:
ALL. 2 A (PARTE INTEGRANTE DEL CDF): DETTAGLIO DELLE AZIONI
ALLEGATO 3 - RIFERIMENTI NORMATIVI E REGOLAMENTARI DI REGIONE LOMBARDIA
Mantova,
Letto e sottoscritto
Le parti contraenti