NUOVA VERSIONE DELL’11/2/2013
CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
NUOVA VERSIONE DELL’11/2/2013
Procedura aperta per la fornitura in opera di attrezzature di calcolo, di storage e di rete, per le esigenze del progetto RECAS – PONa3_0052
Codice CUP: E61D11000240007 Lotto CIG: 468129787C
N.B. Le correzioni sono evidenziate in grassetto e sostituiscono quanto indicato nel precedente Capitolato Speciale d’Appalto
Art.1 ‐ OGGETTO DELL’APPALTO
Oggetto dell’appalto è la fornitura in opera, comprensiva di servizi di assistenza e garanzia on‐site, di apparecchiature di calcolo, di rete e di storage, per le esigenze del progetto RECAS, finanziato come progetto PONa3_0052 a valere sul PON Ricerca e Competitività, 2007‐2013.
Art.2 ‐ DESCRIZIONE DELLA FORNITURA
La fornitura prevede:
• Sistemi di calcolo
• Apparati di storage
• Apparati di rete
• Forniture minori
Tutte le suddette voci saranno dettagliate nel seguito; l’architettura generale del Data Center è di tipo Grid, con nodi dedicati alle funzioni di SE (Storage Element), CE (Computing Element), WN (Worker Node), IS (Information System), etc.
Quale requisito generale della fornitura, si richiede un’architettura in cui:
• tutte le macchine sono connesse a 10 GbE ad uno switch centrale, in maniera diretta oppure attraverso la remotizzazione delle porte su ogni singolo rack. Andrà anche realizzata una rete di management indipendente, ad 1 GbE, per un totale di 240 porte, ed infine una rete di backup della rete a 10 GbE, per un totale di 480 porte ad 1 GbE (da usare a coppie, 2x 1 GbE);
• lo storage dovrà essere realizzato con dischi da almeno 3 Tbyte ciascuno, per un totale di 0,8 Pbyte raw, in parte connessi a box Fiber Channel a loro volta connessi a SE dedicati, ed in parte all’interno di WN per calcolo e storage;
• i nodi di calcolo (WN) dovranno avere una potenza complessiva di almeno 5 kHepSpec; saranno delle seguenti tipologie:
• nodi WN solo calcolo, con molti core e molta memoria, e alcuni con schede GPU dedicate; doppia connessione a 10 GbE;
• nodi WN di calcolo e storage locale, con molti core, con dischi locali, doppia connessione a 10 GbE;
• i nodi di storage (SE) dovranno avere quadrupla connessione 10 GbE, quadrupla connessione 1GbE, e doppia connessione Fiber Channel verso appositi box
• i nodi di servizio (CE, SE, IS, UI) dovranno essere dei server da 2U, con almeno 16 core ed almeno 64 Gbyte di memoria;
• tutte le macchine devono essere da rack e devono essere montate a rack.;
• tutto l’hardware oggetto della fornitura deve essere certificato per sistemi operativi Linux, in particolare Scientific Linux 6.3 o successivi, oppure Red Hat Enterprise Linux/CentOS 6.3 o successivi.
I concorrenti potranno anche offrire soluzioni che si differenzino dalle indicazioni del presente Capitolato Speciale, ove siano ritenute migliori, purché queste siano ampiamente motivate e documentate.
Art.3 ‐ LUOGO DI CONSEGNA ED INSTALLAZIONE
Tutte le attrezzature andranno consegnate presso il Magazzino del Dipartimento di Fisica, sito presso il Complesso Universitario Monte Sant’Angelo, in xxx Xxxxxxx 0, ed installate nel Data Center SCoPE, sito a pochi metri dal luogo di consegna, la cui planimetria è schematicamente qui sotto illustrata. Gli armadi da utilizzare sono quelli dal numero 13 al numero 23. Tutti gli armadi sono della RITTAL, sistema RiMatrix 5, e sono raffreddati con unità LCP (Liquid Cooling Package), in quantità tre per armadio.
Lo schema che segue mostra da un punto di vista logico le tipologie di apparati e la loro allocazione nei rack. Le porte indicate sono quelle attive, ma il cablaggio da realizzare dovrà prevedere 32 porte in fibra e 32 porte in rame, per ciascuno dei 4 rack attivi (15, 16, 17, 22).
Destinazione d’uso del rack | rack | Nodi | Porte a 10 GbE | Porte ad 1 GbE | Switch mangmnt | Switch di backup | |
13 | 1 | ||||||
14 | 1 | ||||||
WN puri | 15 | 8 | 16 | 16 | 1 | ||
Servizio | 16 | 6 | 12 | 12 | 1 | ||
SE con FC | 17 | 3 | 12 | 12 | 1 | ||
c.s. passivo | 18 | ||||||
c.s. attivo | 19 | 1 | |||||
Switch bckp e managmnt | 20 | 1 | 4 | ||||
21 | 1 | ||||||
WN/SE | 22 | 10 | 20 | 20 | 1 | ||
23 | 1 | ||||||
24 | 1 | ||||||
25 | 1 | ||||||
TOTALI | 27 | 60 | 60 | 11 | 5 |
Art.4 ‐ CARATTERISTICHE GENERALI DEGLI SWITCH
Lo schema generale della rete è qui rappresentato.
Gli switch con porte a 1Gbit e quelli con porte a 10Gbit devono essere dello stesso costruttore, e devono avere le seguenti caratteristiche comuni:
• Supporto di system status LED frontale che riporti gli allarmi dello switch e permetta il restoring dello switch ai settaggi di default
• Supporto di un’interfaccia 10/100/1000 RJ45 dedicata per out‐of‐band management
• Supporto di 802.1q, 802.1p, 802.1x
• Supporto Jumbo Frame 9216 byte
• Supporto di IPv6
• Supporto di 4096 VLAN attive
• Supporto di storm control (unicast, multicast, broadcast)
• Supporto di SNMP (v1/2/3)
• Supporto autenticazione Tacacs+ o Radius
• Supporto di control plane DOS protection e meccanismi di sicurezza di dynamic arp inspection, ip source guard, mac‐address limit per port e mac‐address sticky.
• Supporto di LAG (link aggregation group) manuale ed automatica (LACP) con la possibilità di configurare almeno 64 gruppi e di aggregare un numero minimo di 8 porte per ogni gruppo LAG.
• Supporto autenticazione tramite Tacacs+ o Radius
• Possibilità di configurare l’apparato in CLI tramite accesso locale (console port) o remoto (telnet, sshv2, HTTP)
• Disponibilità di tool per il controllo della configurazione embedded sul router
• Funzionalità di gestione delle configurazioni con possibilità di eseguire il rollback alle configurazioni precedenti
• Supporto di funzionalità di archiviazione delle configurazioni sul device per confrontare, integrare o richiamare vecchie configurazioni o segmenti di configurazione e ristabilire velocemente la connettività e i servizi laddove fossero stati incidentalmente rimossi o variati
• Supporto di rollback automatico alla configurazione precedente nel caso in cui l’attivazione (temporanea) di una configurazione non generi i risultati attesi.
Art.5 ‐ LE ATTREZZATURE DI RETE: CORE SWITCH
Lo switch centrale del presente progetto deve garantire la connessione a 10 GbE verso tutti i server della fornitura, con 1, 2 o 4 interfacce per server, come più avanti specificato. Il totale delle porte a 10 GbE deve essere almeno di 150. La fornitura potrà prevedere sia un singolo switch con almeno 150 porte, e quindi un cablaggio in fibra verso ogni nodo, come specificato nell’art. 12 sul cablaggio passivo, sia un sistema di remotizzazione (switch fabric multi stadio), ma comunque non‐ blocking, full wire speed.
Se fosse scelto questo secondo tipo di soluzione, il numero di fibre ottiche da stendere sarà ridotto, ma dovranno comunque essere fornite tutte le bretelle, con relativo patch panel di riporto, all’interno di ogni rack; inoltre lo switch centrale dovrà implementare un multistadio di commutazione Clos e dovrà fornire interconnessioni non bloccanti tra qualsiasi dispositivo remotizzato dello switch centrale; ogni fase di Clos deve avere la propria tabella di commutazione, contenente il percorso migliore per determinare dove inviare il frame per raggiungere la fase successiva.
Lo switch dovrà essere dotato di almeno 4 alimentatori ridondati, dovrà essere montato a rack (rack n.19) e dovrà essere inoltre connesso alle dorsali esistenti, come indicato nell’apposito art. 13 del presente documento. Dovrà anche essere garantita la possibilità di futuri upgrade a porte a 100 GbE in standard IEEE 802.3ba, in numero almeno pari alle porte utilizzate per la connessione alla dorsale, secondo quanto riportato nel successivo art. 13. Inoltre lo switch centrale dovrà garantire il pieno supporto a MPLS e preferibilmente dovrà supportare il protocollo OpenFlow di gestione remota del control plane ed i protocolli avanzati di implementazione delle reti Ethernet, tra cui IETF TRILL e IEEE 802.1aq SPB.
Lo switch centrale deve avere almeno 4 interfacce SFP+ dedicate al collegamento ad una rete di backup della rete a 10 GbE (switch di Backup).
Lo switch centrale dovrà essere completamente ridondante nelle sue componenti (alimentatori, schede, ventole), in modo che nessun singolo guasto possa provocare il blocco dell'intero dispositivo.
Nel caso di soluzione con porte remotizzate, ogni switch top‐of‐rack dovrà essere dotato di alimentazione ridondata.
Le caratteristiche richieste al core switch sono le seguenti:
• Supporto della funzionalità di Virtual routing and forwarding (VRF) — Virtual routing instances
• Predisposizione al supporto di BGP, IS‐IS, BFD (anche mediante eventuale licenza aggiuntiva)
• DHCP Dynamic Host Configuration Protocol server e relay (rimosso)
• NSF Non‐Stop Forwarding
• NAT Network Address Translation (rimosso)
• PAT Port Address Translation (rimosso)
• Preferibilmente supporto di OpenFlow
• Preferibilmente supporto di 802.1ad (Q‐in‐Q), 801.2ah (MAC‐in‐MAC), 802.1ag (CFM)
• Supporto di sFlow, jFlow, NetFlow o tecnologia equivalente
• Supporto di IGMPv3
• Supporto di MSTP (fino a 64 instanze)
• Supporto VRRP
• Supporto di LAG (link aggregation group) manuale ed automatica (LACP) con la possibilità di configurare almeno 64 gruppi e di aggregare almeno 8 porte per ogni gruppo LAG.
• Supporto di L2/3 QoS con 8 code hardware per porta. Layer 2‐4 classification criteria: Interface, MAC address, Ethertype, 802.1p, VLAN, IP address, DSCP/IP Precedence, TCP/UDP port numbers, etc.
• Dotazione di un Sistema Operativo modulare, composto da più elementi ognuno presente in spazi di memoria separata e con possibilità di restart indipendente dei vari processi
• Disponibilità di tool per il controllo della configurazione embedded sul router
• Capacità di sviluppare degli script locali sul nodo per la personalizzazione di comandi, per la modifica automatica di elementi di configurazione, o per l’esecuzione di specifiche azioni in corrispondenza di determinati eventi sul nodo (link down, caduta peering, ...)
• Preferibilmente supporto di IEEE 802.1aq SPB e IETF TRILL
Inoltre, nel caso si scelga un sistema di tipo switch fabric distribuito, questo dovrà garantire i seguenti ulteriori servizi:
• Gestione della topologia di rete realizzata nell'architettura fabric
• Gestione comunicazione interfabric
• Configurazione e avvio dei dispositivi che compongono l’architettura fabric
• Assegnazione di identificativi ai componenti del sistema
• Bilanciamento del carico dei processi interni al sistema.
Art.6 ‐ LE ATTREZZATURE DI RETE: SWITCH DI MANAGEMENT
Ai fini del management di tutte le attrezzature, si richiede la fornitura di appositi switch. Tali switch dovranno essere uno per ogni rack libero, più uno switch centrale, per un totale di 11 switch; dovranno essere del tipo da rack, ed essere dotati ciascuno di 48 porte in rame RJ45 a 10/100/1000 Mbit/sec, di cui 2 porte di uplink ad 1 Gb/s, in rame.
All’interno di ogni rack, tali switch dovranno essere connessi, con le porte RJ45, ai seguenti dispositivi:
• modulo CMC/TC di monitoraggio ambientale (ne sono presenti 1 per rack)
• presiere (PDU) intelligenti (ne sono presenti fino a 8 per rack)
• porta di management dei server, tipo iDRAC o IPMI (ne sono presenti fino a 30 per rack)
• altri apparati gestibili (ne sono presenti fino a 4 per rack)
Le connessioni e la fornitura in opera dei cavi sono a cura e spese della ditta aggiudicataria; i cavi RJ45 dovranno essere fatti su misura, per evitare eccesso di cavi nel rack, e dovranno essere posti in modo da consentire di sfilare i server dai rack, uno per uno, per le eventuali attività manutentive o di espansione o di riconfigurazione. I cavi di uplink, in rame (S/FTP cat.7), dovranno anch’essi essere forniti e posti in opera; essi dovranno connettere ciascuno switch ad uno switch dell’armadio di rete centrale, con collegamento a 1 GbE. Pertanto dovrà essere fornito un ulteriore switch con porte ad 1 Gbit/s, in modo da realizzare una rete di management completa ed autonoma (1 switch centrale e 10 switch periferici); tale switch di management centrale dovrà essere dotato di 2 porte a 10GbE per il collegamento al core switch ed alla rete di backup.
Gli switch di management (q.tà 10 + 1) dovranno, in aggiunta alle caratteristiche generali sopra citate, avere:
• 48 porte 10/100/1000 Mbit/sec con rilevamento automatico, wire speed
• Supporto di un uplink module combo: 2 SFP+ 10G oppure 4 SFP 1G (mediante semplice sostituzione delle ottiche senza modifiche hardware dell’uplink module installato)
• Scalabilità del singolo switch alla capacità di 136 Gbps di Packet Switching e 100 Mpps (wire speed) di Layer 2 Throughput
• Supporto di almeno 20000 MAC Address entries
• Supporto di almeno 10000 ARP entries
• Supporto di almeno 10000 IPv4 unicast routes.
Art.7 ‐ LE ATTREZZATURE DI RETE: SWITCH DI BACKUP
Per consentire al Data Center il funzionamento anche nel caso di failure del core switch, tutte le macchine (server) saranno connesse, con doppia porta ad 1 Gb/s, ad uno switch centrale di backup (rack 20). Tale switch potrà anche essere fornito come uno stack di n.4 switch a 48 porte 1 GbE, più uno switch multilayer (rack 19) con almeno 20 porte 10GbE SFP+, utilizzato per il backup dei collegamenti alla dorsale e verso il DMA.
Lo switch multilayer di backup potrà anche essere di un costruttore diverso rispetto a tutti gli altri apparati attivi di rete, e dovrà, in aggiunta alle caratteristiche generali sopra citate, avere:
• porte SFP+ 10GbE full wire‐speed
• supporto di redundant and hot swappable load‐sharing power supplies (hot‐removable e hot‐insertable field‐replaceable unit)
• supporto a protocolli di routing L3, in particolare BGP
• Supporto di almeno 10000 IPv4 unicast routes
• DHCP Dynamic Host Configuration Protocol server e relay (rimosso)
• NSF Non‐Stop Forwarding
• NAT Network Address Translation (rimosso)
• PAT Port Address Translation (rimosso)
• Supporto di LAG (link aggregation group) manuale ed automatica (LACP) con la possibilità di aggregare almeno 8 porte per ogni gruppo LAG.
• Preferibilmente supporto Q‐in‐Q
• Supporto di sFlow, jFlow, NetFlow o tecnologia equivalente
• Supporto di IGMPv3
• Preferibilmente supporto di IEEE 802.1aq SPB e IETF TRILL
• Preferibilmente supporto di OpenFlow
Gli switch di backup dovranno avere, in aggiunta alle caratteristiche generali sopra citate:
• meccanismi di stacking locale (tramite porte dedicate con interconnect capacity complessiva di almeno 64 Gbit) e geografico (tramite porte onboard 1/10G), per aggregare almeno 10 membri. La funzionalità di stacking deve essere flessibile e permettere l’aggregazione anche di modelli diversi, ad esempio switch 1G e switch 10G. Gli apparati in stacking devono supportare un meccanismo di aggiornamento del firmware NonStop Software Upgrade (NSSU) senza impatto sul control plane.
• supporto di Redundant and hot swappable load‐sharing power supplies (hot‐removable e hot‐insertable field‐replaceable unit)
• avere porte 10/100/1000 Mbit/sec con rilevamento automatico, full wire speed
• avere 8 porte di uplink a 10 GbE in totale (2 per ogni switch nel caso di soluzione con stack)
• Scalabilità del singolo switch alla capacità minima di 136 Gbps di Packet Switching e 100 Mpps (wire speed) di Layer 2 throughput
• Supporto di almeno 20000 MAC Address entries
• Supporto di almeno 10000 ARP entries
Art.8 ‐ LE ATTREZZATURE DI CALCOLO: WORKER NODE SOLO CALCOLO
Al fine di realizzare una risorsa in grado di ospitare applicazioni di calcolo basate su differenti paradigmi di parallelizzazione (Message Passing, MultiThread e GPU‐based), eventualmente anche in combinazione tra loro, si richiede un sistema basato su tecnologia di tipo BLADE distribuito su due cestelli (ai fini di espansioni ed estensioni) composto come segue:
• Almeno 3 blade (tipo “Intel”) basate su processori Intel. – Ciascuna blade deve essere equipaggiata con
• almeno 20 core fisici su processori di classe XEON su silicio di tipo Ivy Bridge, o comunque del tipo piu’ aggiornato presente nell’offerta Intel al tempo della presentazione dell’offerta;
• almeno 8 GB di memoria RAM per core ;
• 2 dischi, ciascuno di almeno 600GB, in configurazione RAID 1 ;
• connettività 10Gb Ethernet con doppia porta ;
• connettività 1Gb Ethernet con doppia porta ;
• Almeno 3 blade (tipo “AMD”) basate su processori AMD. – Ciascuna blade deve essere equipaggiata con
• almeno 64 core (su 4 processori) ;
• almeno 4 GB di memoria RAM per core
• 2 dischi, ciascuno di almeno 600GB, in configurazione RAID 1 ;
• connettività 10Gb Ethernet con doppia porta ;
• connettività 1Gb Ethernet con doppia porta ;
Tutte le blade sopra descritte dovranno essere inserite distribuite sui due chassis, anche essi oggetto della fornitura, che dovranno avere le seguenti caratteristiche:
• Connettività 10Gb Ethernet tramite passthrough dai blade verso core switch;
• Connettività 1Gb Ethernet tramite passthrough dai blade verso lo switch di backup;
• Numero di alimentatori per chassis tali da supportare il consumo a pieno carico dello chassis nella sua configurazione massima e la ridondanza su due linee di alimentazione;
• Numero di ventole di raffreddamento per chassis tali da supportare il funzionamento a pieno carico dello chassis nella sua configurazione massima;
• Scheda di management per il controllo remoto dello chassis e delle singole lame da connettere verso la rete di management;
Andranno inoltre forniti, oltre a quanto sopra indicato, almeno 2 sistemi (tipo “GPU”) preferibilmente di tipo blade, basati su processori Intel con acceleratori di tipo GPU. – Ciascun sistema deve essere equipaggiato con:
• almeno 16 core fisici su processori AMD o INTEL ;
• almeno un NVIDIA TESLA GPU Computing Module di classe M2090 o successiva ;
• almeno 8 GB di memoria RAM per core ;
• 2 dischi, ciascuno di almeno 2TB SAS, in configurazione RAID 1 ;
• connettività 10Gb Ethernet con doppia porta ;
• connettività 1Gb Ethernet con doppia porta ;
Tutti i nodi di calcolo, oggetto dell'acquisizione, dovranno essere in grado di supportare i più diffusi meccanismi di virtualizzazione (KVM, XEN e VMWARE).
Tutto quanto necessario al montaggio e alla messa in servizio dello chassis e relative blade nel rack all’uopo predisposto, alla loro connessione alla rete di alimentazione, alla interconnessione verso la rete 10GbE verso il core switch, alla interconnessione verso la rete di backup 1GbE e verso la rete di management, è a cura e spesa della ditta aggiudicataria.
Art.9 ‐ LE ATTREZZATURE DI CALCOLO: WN CALCOLO E STORAGE ELEMENT (WN/SE)
I nodi di questo tipo saranno almeno 10 in totale, e dovranno avere le seguenti caratteristiche:
• da rack, 2U
• con almeno 2 CPU (INTEL o AMD) per un totale di almeno 16 core ciascuno ;
• con almeno 4 GByte di memoria per core;
• con due dischi dedicati al sistema operativo, 500 GByte l’uno, SAS da 6 Gbps, 2.5”, almeno 10k rpm, in RAID 1 con controller dedicato ;
• con dischi interni SAS per un totale di almeno 30 TByte, con dischi da almeno 3 TB, near line SAS, 6 Gbps, 3.5”, 7,2k rpm, in aggiunta ai due dischi del sistema operativo;
• controller RAID interno con cache da almeno 1 Gbyte per i dischi suddetti ;
• con doppio alimentatore hot plug ;
• con due porte a 10GbE, SFP+ ;
• con due porte ad 1 GbE, RJ45 ;
• con una porta di management, RJ45 ;
• con porte KVM
• con guide da rack ;
• con tutti i cavi necessari, interni ed esterni, inclusi quelli di alimentazione e di rete.
Art.10 ‐ LE ATTREZZATURE DI STORAGE (SE E BOX FC)
I nodi di questo tipo, in numero di 3, saranno ciascuno costituiti da un server con schede HBA del tipo Fiber Channel; ad ogni server saranno connessi dei box via Fiber Channel, per un totale di 144 TByte per server, 432 TByte in totale; i dischi forniti dovranno essere unità da 3 o 4 TByte. Inoltre, il sistema dovrà consentire l’espansione futura tramite semplice aggiunta di altri box in cascata a quelli già presenti.
Per consentire ai nodi di questo tipo di offrire i servizi di accesso ai dati, i nodi stessi saranno equipaggiati con 4 porte a 10 GbE, in trunking, tutte connesse al core switch. Analogamente, saranno dotati di 4 porte ad 1 GbE, verso lo switch di backup.
I nodi avranno le seguenti caratteristiche:
• da rack, 2U o 4U
• con 2 CPU (INTEL o AMD) per un totale di almeno 16 core ciascuno ;
• con almeno 4 GByte di memoria per core;
• controller RAID interno con cache da almeno 512 MByte ;
• con due dischi dedicati al sistema operativo, 500 GByte l’uno, SAS da 6 Gbps, 2.5”, almeno 10k rpm, in RAID 1 con controller dedicato ;
• DVDROM SATA interno
• con scheda grafica
• con doppio alimentatore hot plug ;
• con quattro porte a 10 GbE, SFP+ ;
• con quattro porte ad 1 GbE, RJ45 ;
• con una porta di management, RJ45 ;
• con due schede HBA per connessione ai box FC ;
• con porte KVM
• con guide da rack ;
• con tutti i cavi necessari, interni ed esterni, inclusi quelli di alimentazione e di rete.
I box FC saranno, per ogni server, uno del tipo primario e gli altri, in numero sufficiente a raggiungere la quantità di spazio richiesta, del tipo secondario. Tutti dovranno consentire la sostituzione hot‐swap dei dischi, degli alimentatori e dei controller ridondati.
I box FC primari avranno le seguenti caratteristiche:
• da rack, 2U
• con dischi interni SAS per un totale di almeno 16 TByte ;
• 4 porte Fiber Channel ad 8 Gb/s per controller ;
• Controller ridondato per un massimo di 4 server;
• Una porta SAS x4 da 6 Gb ;
• Una porta di management RJ45 da 1 Gb/s ;
• Doppio alimentatore ;
I box FC secondari avranno le seguenti caratteristiche:
• da rack, 2U
• Una porta di management RJ45 da 1 Gb/s ;
• Doppio alimentatore ;
Tutti i box andranno forniti con tutti i cavi di interconnessione, di rete e di alimentazione richiesti.
Art.11 ‐ I NODI DI SERVIZIO (CE, UI, IS)
I nodi di questo tipo saranno 6 in totale. Di questi:
N. 5 dovranno avere le seguenti caratteristiche:
• da rack, 2U
• con 2 CPU (INTEL o AMD) per un totale di almeno 16 core
• con almeno 4 GByte di memoria per core
• con dischi interni SAS per un totale di 4 Tbyte
• controller RAID interno con cache da almeno 512 Mbyte
• con doppio alimentatore hot plug ;
• con due porte a 10GbE, SFP+ con offload per iSCSI
• con due porte ad 1 GbE, RJ45
• con una porta di management, RJ45 ;
• con porte KVM
• con guide da rack
• con tutti i cavi necessari, interni ed esterni, inclusi quelli di alimentazione e di rete.
N.1 di questi sei nodi, preposto al ruolo di UI grafica interattiva, dovrà essere dotato, oltre a tutte le componenti sopra elencate, di una scheda nVIDIA Tesla GPGPU programmabile in CUDA, di classe M2090 o successiva.
Art.12 ‐ IL CABLAGGIO PASSIVO
Il cablaggio deve consentire le seguenti connessioni:
• armadio n.13: espansioni future
• armadio n.14: espansioni future
• armadio n.15: nodi di calcolo (WN puri), ciascuno con 2 porte a 10 GbE e 2 porte a 1 GbE; 1 switch di management con 1 porta di uplink a 10 GbE ed 1 porta di uplink ad 1 GbE (totale di 49 porte 10 GbE e 49 porte 1 GbE)
• armadio n.16: nodi di servizio (CE, UI, IS), ciascuno con 2 porte a 10 GbE e 2 porte a 1 GbE; 1 switch di management con 1 porta di uplink a 10 GbE ed 1 porta di uplink ad 1 GbE (totale di 21 porte 10 GbE e 21 porte 1 GbE)
• armadio n.17: nodi (SE con box FC), ciascuno con 4 porte a 10 GbE e 4 porte a 1 GbE; 1 switch di management con 1 porta di uplink a 10 GbE ed 1 porta di uplink ad 1 GbE (totale di 9 porte 10 GbE e 9 porte 1 GbE)
• armadio n.18: centro stella passivo
• armadio n.19: centro stella attivo (core switch e backup switch centrale)
• armadio n.20: centro stella attivo (switch di backup e di management)
• armadio n.21: espansioni future
• armadio n.22: nodi calcolo e storage (WN/SE), ciascuno con 2 porte a 10 GbE e 2 porte a 1 GbE; 1 switch di management con 1 porta di uplink a 10 GbE ed 1 porta di uplink ad 1 GbE (totale di 21 porte 10 GbE e 21 porte 1 GbE)
• armadio n.23: espansioni future
• armadio n.24: già pieno
• armadio n.25: parzialmente pieno
La soluzione fornita sarà suddivisa in due macro tipologie, ottica e rame.
Tale cablaggio rispetterà lo standard internazionale TIA‐942 “Telecommunication Infrastructure Standard for Data Centers”.
Gli armadi da cablare sono undici, dal n.13 al n.23, di cui due designati ad essere il centro stella attivo e passivo, i restanti sono dedicati alla apparecchiature di calcolo e storage. Gli armadi 15, 16, 17, 22 sono da cablare completamente in quanto le parti attive (server, rack, storage) fanno parte della presente gara; gli armadi 13, 14, 21, 23, 24, 25 sono da cablare parzialmente, in quanto nella presente gara sono previsti solo gli switch di management.
L’armadio “C.S. passivo” andrà collegato agli altri armadi, con un numero di cavi in rame e fibra necessario per collegare tutte le macchine di ogni armadio. Lo stesso andrà collegato all’armadio “C.S. attivo” con un numero di cavi in rame e fibra tale da consentire di rendere attive tutte le porte.
Tutto il cablaggio sarà aereo, su passerella a vista, sia per la parte in rame che la porte in fibra. Pertanto, ogni rack dovrà consentire il passaggio dei dati dalla parte superiore, senza per questo perdere la capacità di raffreddamento interno.
In ognuno degli armadi (esclusi i due dei centri stella attivi e passivi), ci dovrà essere uno o più patch panel ottici 19", min. 32 porte LC/LC 50/125μm che serviranno per l’attestazione delle coppie di fibre.
I patch panel saranno utilizzati all’interno degli armadi per l’attestazione della fibra di dorsale e del cablaggio ottico orizzontale utilizzando bretelle di permutazione verso gli apparati e/o altre tratte di dorsale.
I patch panel dovranno essere a struttura modulare, permettendo di avere la massima flessibilità d’impiego, e saranno dello stesso costruttore di tutto il sistema di cablaggio passivo.
La parte frontale dei patch panel consentirà l’alloggio di singoli pannelli adattatori contenenti bussole di allineamento per fibra ottica e l’alloggio dei moduli ottici pre‐connettorizzati.
Pertanto, su ogni rack dovranno essere predisposti almeno 32 collegamenti in fibra ottica multimodale 50/125μm OM4, tipo tight, LSZH, per applicazioni intra‐edificio, al fine di garantire la disponibilità di collegamenti in fibra verso le macchine presenti nel rack.
I cavi in fibra ottica devono permetteranno una trasmissione fino a 100 Gigabit Ethernet su fibra multimodale.
Inoltre, sul rack di centro stella passivo alla concentrazione del cablaggio dovranno essere predisposti collegamenti di uplink in fibra monomodale 9/125, 2 cavi ad 8 coppie, verso gli altri centri stella posti all'interno del Data Center .
I patch panel, in funzione del tipo di cavo utilizzato, ospiteranno moduli con bussole LC.
L’attestazione dei cavi ottici di dorsale deve avvenire su pannelli ottici adatti al montaggio su rack 19” (1U o superiore).
Il permutatore utilizzato avrà una struttura componibile che permette la massima flessibilità d’impiego.
Il pannello di attestazione per fibra ottica sarà utilizzato all’interno degli armadi per l’attestazione della fibra di dorsale. Le interconnessioni saranno realizzate utilizzando bretelle di permutazione di tipologia omogenea alla fibra installata, collegate agli apparati attivi e/o altre tratte di dorsale e/o
postazioni di lavoro. Sulla parte frontale del pannello, in corrispondenza di ogni bussola sarà posizionata un’etichetta identificativa della fibra connettorizzata.
Le bretelle di raccordo agli apparati attivi dovranno essere del tipo fibra multimodale 50/125 dotate ai due estremi di opportuni connettori ceramici, di tipo LC‐LC, rispettando nel collegamento agli apparati la polarizzazione delle fibre. La lunghezza della bretella dovrà essere finalizzata in dipendenza delle distanze medie di permutazione, con lunghezza minima di 1 metro.
Ciascuna fibra della bretella, dovrà essere singolarmente protetta con rivestimento di tipo Tight, costituito da filo aramidico e guaina termoplastica ed avrà le stesse caratteristiche ottiche del cavo installato.
I permutatori ottici dovranno essere a struttura modulare, permettendo di avere la massima flessibilità d’impiego, e saranno dello stesso costruttore di tutto il sistema di cablaggio passivo.
La parte frontale dei permutatori consentirà l’alloggio di singoli pannelli adattatori contenenti bussole di allineamento per fibra ottica e l’alloggio dei moduli ottici pre‐connettorizzati.
I permutatori ottici saranno dotati di una struttura dedicata per la gestione del cablaggio sia interno che delle bretelle esterne, in modo da garantire un’operatività migliore, sia in fase di controllo che di manutenzione delle attestazioni dei cavi ottici. Per la soluzione a giunzione eÌ possibile associare un cassetto dedicato al contenimento dei vassoi porta splice.
Sul retro tutti i pannelli saranno corredati di opportuni ancoraggi per il bloccaggio del cavo in fibra ottica. I cavi saranno inoltre fascettati e legati ai montanti del telaio dell’armadio, dal basso verso l’alto fino al raggiungimento dei medesimi.
Per quanto riguarda il collegamento in rame, dovrà essere adottata la stessa tipologia di cablaggio che dovrà prevedere quindi il collegamento attraverso cavo multicoppia cat.7 in grado di supportare una capacitaÌ trasmissiva fino a 10 Gbps su 4 coppie, attestato su entrambi i lati (rack di permutazione centrale e rack di accesso) su patch panel.
Le prestazioni del canale installato richiesto, dovranno garantire i valori minimi di supporto per la trasmissione dati a 10 Gb/s protocollo Ethernet secondo il nuovo standard IEEE 802.3ba che identifica la modalità di trasmissione del transceiver 10GBASE‐T (10 Gb/s in banda base su coppia twistata). I valori minimi richiesti dovranno essere certificati da un ente terza parte riconosciuto internazionalmente, e sono quelli stabiliti dallo standard ISO/IEC 11801 Class F riconducibili alla così definita in questo standard “Categoria 7”, canale fisico portante fino alla frequenza di 600 MHz, categoria che viene pertanto richiesta per il cablaggio orizzontale in rame di questo progetto nella modalità S/FTP.
Tutti i componenti testati in Categoria 7 dovranno essere dello stesso produttore di tutto il sistema del cablaggio strutturato.
I cavi richiesti dovranno essere certificati da ente terza parte come componenti conformi alla Categoria 7 S/FTP.
Caratteristiche dei pannelli di permutazione con prese RJ45 e delle bretelle di permutazione.
Il cablaggio orizzontale in rame dovrà essere di tipo stellare tra gli armadi di centro stella e gli armadi server, utilizzando cavi S/FTP a 4 coppie in filo di rame con guaina esterna LSZH, Categoria 7, adatti per essere installati all’interno di un edificio.
I pannelli di permutazione con prese compatibili con connettori RJ45 e le bretelle di permutazione richieste, dovranno essere certificati da ente terza parte come componenti conformi alla Categoria7 S/FTP.
I pannelli di permutazione orizzontale in rame Categoria 7, da 1 unità per montaggio rack 19” con minimo 48 porte compatibili con connettori RJ45, dovranno essere utilizzati all’interno degli armadi per l’attestazione di cavi S/FTP categoria 6A e la relativa permutazione tramite bretelle categoria 7 verso gli apparati.
In ogni pannello di permutazione dovranno essere previste prese compatibili con connettori RJ45 categoria 6A, come sistema rapido di connessione frontale delle bretelle Categoria 7 S/FTP lato apparati, provviste nel lato posteriore di sistema di connessione delle coppie dei cavi S/FTP Categoria 7 con tecnica IDC (Insulation Displacement Contact) di bassa emissione, predisposta per accettare i conduttori del sistema 10GbE.
Art.13 ‐ I COLLEGAMENTI ALLA DORSALE
Le linee di dorsale esistenti sono illustrate nello schema che segue, che rappresenta le fibre già stese, da utilizzare per il citato collegamento alle dorsali. Per questo fine, le fibre esistenti dovranno essere connettorizzate, portate verso il rack passivo e rilanciate verso il rack attivo, e qui connesse allo switch centrale, fornendo tutte le ottiche necessarie. In particolare, con riferimento alle lettere A, B, C, D, E, F della figura, dovranno essere previsti: n.6 collegamenti sulla linea F; n.2 sulla linea C; n.2 sulla linea A; n.2 sulla linea E, per un totale di 12 connessioni a 10 GbE. La connettorizzazione dovrà essere fatta su tutto il percorso, a monte ed a valle, e su tutti i rilanci.
Un’ulteriore connessione verso il Dipartimento di Matematica ed Applicazioni (DMA), con fibra già stesa, dovrà essere portata a 10 Gb/s. Tale connessione è attualmente realizzata con un rilancio di una fibra “D” da SCoPE alla sala Campus Grid, e da qui al DMA. Si richiede pertanto di utilizzare una coppia di fibre libera, provvedendo alla connettorizzazione, fornendo anche le ottiche e quant’altro necessario, incluso uno switch con una porta a 10 GbE in fibra ed almeno 8 porte a 1 GbE in rame o con SFP+, da collocare al citato DMA.
Le caratteristiche dello switch richiesto, in aggiunta a quelle comuni indicate all’art. 4, sono le seguenti:
• doppia alimentazione ridondata
• almeno 4 porte 10GbE, SFP+
• almeno 24 porte 1GbE rame
Art.14 ‐ LE FORNITURE MINORI
Sono richieste le seguenti forniture aggiuntive:
• n. 2 stampanti laser a colori, almeno 20 pag/min b/n e 14 pag/min a colori, interfaccia RJ45, fronte/retro, A4, a carta comune, cassetto carta 250 ff, risoluzione 600x600 dpi,
memoria 512 Mbyte, linguaggio PCL6, inclusive del kit di toner iniziale e di 1 kit aggiuntivo completo per ogni stampante;
• n. 2 stazioni di monitoraggio di tipo desktop, ognuna con doppio monitor 24” wide screen 1920x1080 full HD, CPU Intel i7 (Ivy Bridge), disco 500 GB, scheda grafica nVIDIA a doppia uscita programmabile in CUDA e con 2 GB di memoria, rete 1 gb/s, memoria 8 Gbyte, tastiera, mouse, licenza Windows 7 professional o superiore;
• n. 2 stazioni di monitoraggio notebook, con schermo 13,3”, CPU Intel i7 (Ivy Bridge) a basso consumo, disco SSD 256 GB, memoria 6 Gbyte, WiFi 802.11n, porta Ethernet 1 Gb/s, tastiera e mouse esterni USB, borsa, licenza Windows 7 professional o superiore;
• n. 10 pc desktop all‐in‐one con monitor 23 pollici, CPU Intel i5 o equivalente AMD, disco 250 Gbyte o superiore, memoria 6 Gbyte, WiFi 802.11n, porta Ethernet 1 Gb/s, tastiera e mouse esterni USB, con sistema operativo Ubuntu Linux;
• n. 2 videoproiettori da 300 lumen ANSI (max), contrasto 10.000:1 tipico (full on/full off)
• sottosistema dischi da 18 Tbyte, costituito da n.64 dischi da 2.5", 300GByte, hot‐swap, SAS, 10k rpm, da montare in sistemi blade DELL M600, inclusa installazione e configurazione;
• sottosistema cache per i dischi di cui sopra, costituito da n.32 memorie da 16 Gbyte (2x8 GByte), DDR2 DIMM, 667MHz, 1.8V, Fully Buffered, da montare negli stessi sistemi blade DELL M600, inclusa installazione e configurazione;
• n.2 schede grafiche con 4 uscite ciascuna, 2 Gb di memoria, bus PCI express;
• n.4 condizionatori ambiente per il Data Center, da 30.000 BTU, portata aria almeno 900 mc/h, dotati di controllo remoto a muro, inclusa installazione, montaggio, e messa in opera;
Art.15 ‐ SERVIZI DI INSTALLAZIONE
Per tutte le apparecchiature fornite dovrà essere prevista l’installazione a cura della Società aggiudicataria, mediante tecnici specializzati e certificati dal produttore.
La fornitura in opera include ogni onere, inclusi materiali, attrezzi, attrezzature e cavetteria necessarie.
Art.16 ‐ ASSISTENZA IN GARANZIA
Per tutte le apparecchiature fornite, la garanzia dovrà essere totale on‐site per 36 mesi, con intervento in modalità next‐business‐day, con nessun intervento necessario da parte di operatori dell'Ateneo (cioè con intervento diretto sul posto a seguito di chiamata) ed essendo a carico della ditta aggiudicataria ogni attività necessaria alla diagnosi e soluzione dei problemi.
Per ciascun apparato attivo deve essere sempre possibile stipulare contratti aggiuntivi di assistenza o di estensione della garanzia in Italia.
Art. 17 – GARANZIA
La garanzia deve essere di durata non inferiore a tre anni, a far tempo dalla data dell’emissione del certificato di verifica di conformità di cui all’articolo 322 del DPR 270/2010 e s.m.i.
L’emissione del certificato non esonera la Ditta fornitrice dal rispondere d’eventuali difetti, non emersi nel periodo precedente alla data del predetto certificato, che dovranno essere prontamente eliminati; in mancanza l’Amministrazione potrà provvedervi direttamente con oneri a carico della Ditta, che saranno detratti direttamente dalla rata di saldo e/o dalle cauzioni prestate.
Durante il periodo di garanzia, l’onere della manutenzione è a carico della Ditta aggiudicataria, che è tenuta a porre rimedi senza ritardi, ed a proprie spese, ad ogni difetto o inconveniente che pregiudica il corretto funzionamento delle forniture.
Durante il periodo di garanzia l’Amministrazione assume l’obbligo di informare tempestivamente la Ditta delle disfunzioni e/o anomalie che si siano verificate, indicandone le specifiche caratteristiche.
Nel caso in cui durante il periodo di garanzia, vizi di materiali o deficienze di esecuzione determinino l’indisponibilità degli impianti, o di loro parti, per periodi superiori a dieci giorni, la garanzia sarà prolungata per un tempo corrispondente a detto periodo.
Qualora la Ditta ritardi nell’eseguire gli interventi, l’Amministrazione, fermo restando l’applicazione delle penali di cui all’art. 20 ed il risarcimento dell’eventuale maggior danno, ha la facoltà di far eseguire a terzi gli stessi, addebitando alla Ditta le spese sostenute.
Art. 18 ‐ ACCERTAMENTO DELLA REGOLARE FORNITURA
La fornitura sarà soggetta alla verifica di conformità di cui agli articoli 312 e ss. del DPR 207/2010 e s.m.i., effettuata dal Direttore dell’Esecuzione del contratto.
Art. 19 ‐ CORRISPETTIVO ‐ PAGAMENTI – FATTURAZIONE
Il corrispettivo dovuto per la fornitura è pari al prezzo complessivo (oltre IVA) offerto dalla Ditta, come risultante dall’Offerta Economica presentata in gara.
Si precisa che, in caso di discordanza tra il prezzo totale offerto e il ribasso percentuale offerto sull’importo a base d’asta, il corrispettivo dovuto per la fornitura sarà determinato applicando all’importo a base d’asta il ribasso percentuale offerto.
La ditta emetterà fattura per un importo pari al 70% dell’importo contabile degli apparati e delle forniture effettivamente fornite, così come risultante dall’applicazione dei prezzi indicati in offerta economica e da apposita lista che verrà allegata al relativo verbale di ultimazione.
Il saldo sarà fatturato dopo l’emissione del certificato di verifica di conformità della fornitura, a meno di eventuali importi da decurtare a titolo di penale ai sensi del successivo art. 20.
1. Il pagamento sarà effettuato a seguito di presentazione di fattura, che dovrà essere intestata all’Università degli Studi di Xxxxxx Xxxxxxxx XX, contenute in un plico con la dicitura “contiene FATTURA – inoltro urgente alla Ripartizione Xxxxxxxx Xxxxxxx e Sviluppo” e dovrà essere inviata al seguente indirizzo: Università degli Studi di Xxxxxx Xxxxxxxx XX, Ripartizione Bilancio, Finanza e Sviluppo ‐ Corso Xxxxxxx X, n. 40 bis, plesso di via Tari (secondo piano, stanza 212) 80138 Napoli .
2. Le fatture potranno essere consegnate a mano presso il predetto ufficio – il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9:00 alle ore 12:00 ed il martedì e giovedì dalle ore 9:00 alle ore 12:00 e dalle ore 14:30 alle ore 16:30 – ovvero con altro mezzo, ad esclusivo rischio del mittente, che pertanto non potrà avanzare alcuna pretesa ove per qualunque motivo il plico stesso non dovesse giungere a destinazione.
3. L’affidatario potrà emettere le fatture solo dopo aver ricevuto comunicazione, a mezzo fax, dal Direttore dell’Esecuzione dell’appalto, della regolare esecuzione delle prestazioni contrattuali. Tale attività sarà posta in essere entro il termine di 45 giorni dal ricevimento, da parte del Direttore dell’Esecuzione.
4. Il termine di pagamento è pari a 30 giorni, decorrenti dalla data di ricevimento della fattura presso la citata Ripartizione; tale termine si rende necessario per l’acquisizione del DURC ‐ nonché, se previsto, del certificato Equitalia ‐ e l’emissione del mandato di pagamento.
5. Il pagamento sarà effettuato a mezzo accreditamento in c/c bancario o postale intestato all’affidatario, ovvero con altri strumenti di pagamento idonei a consentire la piena tracciabilità
delle operazioni. L’affidatario intestatario di tali conti dovrà comunicare, con spese a suo carico, gli estremi identificativi di questi ultimi all’Università, nel rispetto di quanto previsto all’art. 3 della Legge n. 136/2010 e succ. mod., esonerando espressamente l'Amministrazione da qualsiasi responsabilità per i pagamenti eseguiti con la predetta modalità.
ART. 20 ‐ TEMPO UTILE PER L’ULTIMAZIONE DELLA FORNITURA ‐ PENALE PER RITARDO
Il tempo utile per la consegna in opera della fornitura base è fissato in 90 giorni naturali e consecutivi a decorrere dalla data del verbale di consegna.
In caso di completamento della fornitura oltre il termine stabilito, a meno che il ritardo non sia dovuto all’Amministrazione, alla Ditta sarà applicata per ogni giorno di ritardo una penale dello 0,1% (un per mille) sull’importo della singola fornitura, così come risultante dai prezzi indicati nell’offerta economica, fatti salvi eventuali maggiori danni provocati all’Amministrazione. Nel caso l’inadempimento perduri per più di 30 giorni, l’Amministrazione ha la facoltà di risolvere il contratto o di consentire una proroga del tempo utile per l’ultimazione della fornitura, raddoppiando la penale per l’intero periodo di proroga.
La Ditta è soggetta all’applicazione delle penali ogni qualvolta non ottemperi o ottemperi con ritardo agli obblighi derivanti dalla prestazione di garanzia di cui al precedente art. 12 del presente capitolato. La penale, pari a 0,1% (un per mille) sull’importo della singola fornitura, così come risultante dai prezzi indicati nell’offerta economica, sarà calcolata per ogni giorno di ritardo oltre le 24 ore e sarà applicata a decorrere dalla scadenza del termine delle 24 ore dalla richiesta di intervento tecnico, fino al giorno in cui la Ditta non provveda ad eliminare l’inadempienza o ad eseguire la visita di verifica.
L’importo della penale sarà prelevato dalla cauzione definitiva o in alternativa stornato dalla cifra da versare a saldo. È fatto salvo il risarcimento del maggior danno.
Art. 21 – CONTESTAZIONI
L’Università avrà il diritto di risolvere il contratto per gravi inadempienze della ditta aggiudicataria ed al risarcimento del danno derivato dalla stipula di un nuovo contratto con altro fornitore.
Non è ammesso l’arbitrato.
In caso di contestazione o di impossibilità di accordi tra le parti, resta convenuto che il Foro competente è quello di Napoli, sede legale dell’Università degli Studi di Xxxxxx Xxxxxxxx XX.
Art. 22 ‐ DISPOSIZIONI GENERALI RELATIVE AI PREZZI ‐ REVISIONE PREZZI
I prezzi riportati nell’offerta si intendono formulati dalla ditta in base a calcoli di propria convenienza, senza restrizione alcuna, a tutto suo rischio ed accettati dalla medesima. Essi sono remunerativi di ogni spesa generale e particolare, nessuna esclusa, e comprensivi di tutti gli oneri per dare la fornitura completa in opera (imballo, carico, trasporto, scarico, sollevamento, messa in opera ed imposte, esclusa l’I.V.A.). Gli stessi, in quanto riferiti a forniture ed installazioni di apparati realizzabili in tempi ristretti, resteranno comunque fissi ed invariabili e, pertanto, non suscettibili di revisione a rialzo, anche se derivante da aumento dei costi di mercato.
Art. 23 ‐ PROTOCOLLO DI LEGALITÀ
L’Impresa è obbligata ad accettare e rispettare tutte le norme pattizie di cui al Protocollo di Legalità, sottoscritto nell’anno 2009 dalla Stazione Appaltante con la Prefettura di Napoli (consultabili al sito xxxx://xxx.xxxxxxxxx.xx), che qui si intendono integralmente riportate, accettandone incondizionatamente il contenuto e gli effetti.
Art. 24 ‐ DOCUMENTAZIONE
La Società aggiudicataria dovrà fornire tutti i manuali, in italiano e/o inglese, delle apparecchiature fornite in formato cartaceo e/o elettronico.
Dovrà fornire anche un inventario (tipo/modello/sn) in formato sia cartaceo sia elettronico della fornitura.
Art. 25 ‐ PUBBLICITÀ DEL FINANZIAMENTO
La Società aggiudicataria dovrà realizzare e porre in opera n. 4 targhe, di cui una formato A0 e 3 in formato A2; le targhe devono essere in alluminio per il formato A0, ed in plexiglass o altro materiale equivalente per il formato A2, con il logo e la scritta dell’Ateneo, il logo e la scritta del soggetto finanziatore (MIUR – PONREC), il logo del progetto, e con la dizione che sarà successivamente concordata.
Su tutte le targhe andrà anche apposto il recapito telefonico del contact center di Ateneo, presso il C.S.I.
La Società potrà apporre, in scala minore rispetto a quelli dell’Ateneo e del MIUR, il proprio logo ed una propria scritta sulle suddette targhe.
Il layout finale della targa andrà comunque autorizzato dal Responsabile del Procedimento / Direttore dell’esecuzione del contratto.
Art. 26 ‐ RESPONSABILITA’ VERSO I TERZI
La ditta appaltatrice è unica responsabile di tutti gli eventuali danni verso le Amministrazioni pubbliche o private o verso terzi che comunque derivassero nelle fasi di installazione, esonerando da ogni responsabilità civile e penale l’Amministrazione appaltante. La Ditta aggiudicataria, prima della stipula del contratto, dovrà provvedere alla copertura assicurativa dei rischi causati a terzi nel corso della fornitura, con massimale non inferiore al cinque per cento della somma assicurata. La copertura assicurativa decorre dalla data di consegna della fornitura e cessa alla data di emissione del certificato di verifica di conformità. Tale polizza assicurativa può essere sostituita da una polizza che tenga indenne l’Amministrazione da tutti i rischi connessi alla fornitura.
Art. 27 ‐ RISOLUZIONE DEL CONTRATTO
Fatte salve le cause di risoluzione previste dalla legislazione vigente e nel presente Capitolato, l’Università potrà procedere alla risoluzione del contratto ex art. 1456 c.c. (clausola risolutiva espressa) nei seguenti casi:
- in caso di mancato utilizzo del bonifico bancario o postale o degli atri strumenti idonei a consentire la piena tracciabilità delle operazioni finanziarie;
- nelle ipotesi previste dal Protocollo di legalità;
- in caso di contravvenzione al divieto di cessione del contratto di cui al successivo articolo 28
- in caso di inosservanza della vigente normativa in materia di subappalto.
In tutti i casi di risoluzione del contratto, è fatto comunque salvo il risarcimento dell’eventuale danno ulteriore.
Art. 28 ‐ CESSIONE DEL CONTRATTO
La ditta aggiudicataria non potrà, a qualsiasi titolo, cedere in tutto o in parte il contratto ad altra impresa. Nel caso di contravvenzione al divieto, la cessione si intenderà nulla e di nessun effetto
nei rapporti con l'Amministrazione, ferma restando la facoltà di procedere alla risoluzione del contratto ex art. 1456 c.c. (clausola risolutiva espressa).