DOCUMENTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DEL PIANO OPERATIVO
DOCUMENTO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DEL PIANO OPERATIVO
ai sensi degli artt. 17 e 31 della legge regionale 65/2014 e s. m. e i. e dell’art. 21 della Disciplina del Piano del PIT-PPR
Gli atti di governo del territorio
Il Comune di Lastra a Signa è dotato di Piano Strutturale (PS) e Regolamento Urbanistico (RU).
Il primo è stato approvato con deliberazione C.C. n. 72 del 21/11/2003 e rettificato con deliberazione C.C. n. 28 del 26/04/2004, diventando efficace con la pubblicazione sul BURT in data 16/06/2004. Redatto e approvato ai sensi della legge regionale 5/1995, è stato oggetto di una variante generale approvata con deliberazione C.C. n. 11 del 07/04/2014, in concomitanza allo scadere del suo arco temporale di riferimento (2000-2014).
In seguito all’emanazione della nuova legge regionale sul governo del territorio n. 65 del 10/11/2014 e dei relativi regolamenti di attuazione, all’approvazione del Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano Paesaggistico (PIT-PPR) con deliberazione C.R. n. 37 del 27/03/2015 e del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA) dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale con D.P.C.M. 27 ottobre 2016, l’Amministrazione comunale ha ritenuto necessario fornire indirizzi politico-amministrativi aggiornati in materia di pianificazione territoriale agli uffici comunali competenti. Pertanto con deliberazione X.X. x. 000 xxx 00/00/0000 (xxx. 1) l’Amministrazione comunale ha indicato l’adeguamento alla legge regionale 65/2014 e ai suoi regolamenti, la conformazione al PIT-PPR e l’allineamento con la pianificazione di bacino come obiettivi di una nuova variante generale del vigente Piano strutturale, con valenza di nuovo Piano strutturale ai sensi dell’art. 222 c. 2 della legge regionale 65/2014. Inoltre, considerato che la succitata legge regionale ha individuato come atto di pianificazione urbanistica comunale il Piano operativo (PO), oltre al nuovo PS nella deliberazione di indirizzi è stato previsto il nuovo PO. Questo in quanto il quadro previsionale strategico di durata quinquennale individuato dall’Amministrazione comunale nel Regolamento urbanistico, approvato ai sensi della legge regionale 1/2005 con deliberazione C.C. n. 29 del 10/07/2008 ed efficace dal 10/09/2008, è scaduto
in data 10/09/2013 e con esso la disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio comunale.
L’Ufficio di Piano, composto principalmente da dipendenti dell’Ente, che ha redatto il nuovo PS è stato incaricato anche per la redazione del PO e il Garante dell’informazione e della partecipazione del comune di Lastra a Signa, istituito ai sensi dell’art. 37 della legge regionale 65/2014 per la formazione degli atti di governo del territorio, è Xxxxxxx Xxxxx.
Riguardo la strumentazione urbanistica del comune di Lastra a Signa, va sottolineato che la variante al PS del 2014 aggiornava ed adeguava i contenuti e la struttura del piano ma non gli obiettivi informatori, che l’Amministrazione comunale aveva considerato ancora validi e sostanzialmente coerenti con la realtà contemporanea. Valutazione che era stata confermata dallo specifico processo di partecipazione, ai sensi della legge regionale 69/2007, voluto dall’Amministrazione comunale ed effettuato in collaborazione con il “Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio” dell’Università di Firenze, finalizzato a condividere, sviluppare e verificare ogni fase del procedimento con i cittadini, secondo un percorso che - per essere più efficace - precedesse e non solo accompagnasse il procedimento urbanistico e amministrativo.
Del succitato processo partecipativo denominato “Percorso comune” si dà specifica descrizione nel paragrafo inerente le attività di informazione e partecipazione.
Nell’ambito dei sette obiettivi programmatici, così come implementati in seguito al processo partecipativo:
1) la conservazione e salvaguardia del territorio collinare nella sua più ampia accezione, e cioè comprendente anche realtà di pianura e di valle, intese pertanto come strumento di sostenibilità ambientale del territorio, da perseguire anche attraverso la promozione dell’uso delle energie rinnovabili, del risparmio energetico e idrico
2) la difesa e promozione dello sviluppo delle attività agricole e zootecniche che persegua il recupero e la valorizzazione delle risorse produttive, paesistiche, culturali, sportive e artistiche in una più ampia ottica di agricoltura multifunzionale e turismo ambientale, favorendo le condizioni di sostenibilità e di sviluppo economico di tali iniziative,con un punto di forza in una rete di mobilità dolce e trasporto pubblico capillare
3) la riqualificazione delle aree dismesse al fine di reinserire queste porzioni di territorio nel mercato e poterle destinare anche ad altri usi al fine di un pieno adeguamento alle reali necessità, senza l’ulteriore utilizzo di territorio aperto, con elementi di controllo sulle destinazioni d’uso del patrimonio edilizio e recupero di quello abbandonato
4) l’incentivazione dello sviluppo economico-produttivo dei settori turistico-ricettivo, artigianale, commerciale e del terziario avanzato, anche attraverso il riutilizzo del patrimonio edilizio ambientale presente, tenendo conto della nostra realtà urbana come parte integrata in una più vasta area metropolitana
5) la riqualificazione delle zone costruite, tramite una rivalutazione e riprogettazione di queste, al fine di migliorarle da punto di vista della sicurezza, della qualità della vita e dell’ambiente, anche attraverso la promozione degli interventi di recupero edilizio e urbanistico e dell’uso delle energie rinnovabili, del risparmio energetico e idrico
6) la ricerca e recupero di tutte le aree interstiziali urbane, al fine di restituire spazi aperti e fruibili a tutti i cittadini
7) la valorizzazione delle emergenze architettoniche, ambientali e naturalistiche, per inserirle nel contesto più ampio dell’area fiorentina, con particolare attenzione al capitale storico- architettonico (mura cittadine, centri storici, ecc) e alle relazioni tra fiumi e sistemi territoriali, da valorizzare attraverso l’allestimento dei parchi fluviali dell’Arno e del Pesa
e delle strategie per lo sviluppo sostenibile e il governo del territorio, già messe in campo nella variante generale del 2014:
- la riduzione dei rischi territoriali
- la riqualificazione del margine urbano
- la preservazione e miglioramento della biopermeabilità della rete di corridoi ecologici e delle aree umide
- l’integrazione e miglioramento delle infrastrutture per la mobilità collettiva lenta e carrabile
- il perseguimento dell’abitabilità urbana
- lo sviluppo della vocazione turistico-ricettiva del territorio comunale
il nuovo Piano strutturale, attualmente in fase di approvazione, in seguito alla verifica dei contenuti della legge regionale 65/2014, dei suoi regolamenti di attuazione, del PIT-PPR e alla predisposizione di specifiche indagini idrologiche e idrauliche, è stato adeguato e conformato rispettivamente alla normativa e pianificazione sovraordinate e allineato alla pianificazione di bacino, attraverso l’elaborazione delle relative integrazioni, modifiche e recepimenti. Pertanto si può dire che il nuovo piano è consistito in sostanza in adempimenti di natura tecnica.
Le direttive riferite al patrimonio territoriale – identitario del nuovo PS sono divise tra quelle afferenti le invarianti strutturali e quelle afferenti le articolazioni del territorio.
Le invarianti strutturali del PIT-PPR e del PTCP sono state fatte proprie dal nuovo PS e riconosciute nel territorio comunale attraverso un affinamento di quanto presente nei piani sovraordinati; ad esse sono state affiancate le seguenti invarianti di carattere naturale e antropico:
- la tutela della integrità fisica del suolo e del sottosuolo
- il valore storico, paesaggistico e figurativo nonché di prestazione ecologica, microclimatica, idrogeologica, ricreativa e di riserva produttiva dei boschi
- la continuità della rete di connessione dei corridoi ecologici e delle zone umide
- il valore paesaggistico, figurativo e di equilibrio ecologico degli elementi arborei e arbustivi e delle loro formazioni quali filari di cipressi, alberi monumentali, alberature segnaletiche, vegetazione ripariale, siepi e boschetti
- il valore testimoniale e identitario della viabilità storica
- il valore testimoniale dell’edificato, dei parchi e dei giardini di interesse storico
- il valore testimoniale e identitario dei manufatti minori di interesse storico quali i terrazzamenti, i muri a secco, ecc
- il ruolo di bene comune della città pubblica
- il ruolo di bene comune dei parchi/contesti fluviali dell’Arno e del Pesa
- il valore storico, paesaggistico e di presidio territoriale della rete produttiva agricola.
che sono rappresentate nel quadro conoscitivo del PS e cui sono riferite specifiche direttive delle sue Norme, che rinviano al PO per i necessari approfondimenti finalizzati a stabilire le loro regole operative di declinazione.
Il territorio comunale è stato articolato in centri, nuclei, aree e ambiti: i centri storici, le aree ad assetto compiuto, a impianto singolare e ad assetto indefinito sono le articolazioni del territorio urbanizzato ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 65/2014; i nuclei storici e rurali, le aree agricole, boscate, a elevato grado di naturalità e rurali con funzione non agricola e gli ambiti periurbani costituiscono il territorio rurale.
Le Unità territoriali organiche elementari (UTOE), che sono state confermate dal precedente PS, coprono l’intero territorio comunale e sono state individuate sulla base dell’analisi del paesaggio come 1 – Capoluogo, 2 – Stagno, 3 – Colline nord, 4 – Xxxxxxxxxx x xxxxxxx xxx, 0 – Ginestra e Carcheri.
Il nuovo PS, adeguandosi ai regolamenti della legge regionale 65/2014, ha articolato il dimensionamento secondo i criteri rinnovati del 32/R/2017, riguardanti le categorie funzionali e il metodo di calcolo, ripresi anche nelle “Tabelle delle previsioni contenute nel Piano strutturale per UTOE” allegate alle Norme e conformi a quelle approvate dalla Xxxxxxx Xxxxxxx xxx Xxx. X.X. x. 000 del 26/06/2017.
A parte le modifiche collegate ai succitati nuovi criteri, le quantità sono state mantenute sostanzialmente inalterate ma - in ossequio alla strategia politica dell’Amministrazione comunale - sono state previste all’esterno del territorio urbanizzato della SUL industriale e artigianale, turistico- ricettiva e direzionale e di servizio senza specifica localizzazione, da individuare e da sottoporre a conferenza di copianificazione ai sensi dell’art. 25 della legge regionale 65/2014 durante la procedura di redazione del PO. Pertanto nel nuovo PS le dimensioni massime sostenibili dei nuovi insediamenti e delle nuove funzioni collegate agli interventi di trasformazione urbana nel territorio urbanizzato (TU) e le previsioni esterne al territorio urbanizzato (TR) non subordinate a conferenza di copianificazione sono rappresentate nella seguente tabella:
UTOE | SUL (mq) Xxxxxxxxxxxx | XXX (xx) Xxxxxxxxxxx x xxxxxxxxxxx | XXX (xx) Commerciale al dettaglio medie strutture | SUL (mq) Commerciale al dettaglio grandi strutture | SUL (mq) Turistico-ricettiva | SUL (mq) Direzionale e di servizio | SUL (mq) Commerciale all’ingrosso e depositi | |||
TU | TU | TR | TU | TU | TU | TR | TU | TR | TU | |
1 | 23.000 | 8.500 | 0 | 1.200 | 0 | 7.500 | 12.500 | 4.000 | 2.000 | 4250 |
2 | 2.000 | 13.500 | 0 | 700 | 0 | 3.000 | 0 | 1.500 | 1.000 | 6.750 |
3 | 3.500 | 2.500 | 0 | 0 | 0 | 2.000 | 2.000 | 500 | 3.000 | 1.250 |
4 | 15.000 | 8.000 | 5.000 | 400 | 0 | 1.500 | 4.000 | 2.500 | 4.000 | 4.000 |
5 | 12.000 | 7.000 | 9.000 | 1.000 | 0 | 4.000 | 1.000 | 6.200 | 2.000 | 3.500 |
Totale | 55500 | 39500 | 14000 | 8000 | 0 | 18000 | 19500 | 14700 | 12000 | 19750 |
mentre le dimensioni massime sostenibili riferite al recupero all’interno del perimetro del territorio urbanizzato sono le seguenti:
UTOE | SUL (mq) Xxxxxxxxxxxx | XXX (xx) Xxxxxxxxxxx x xxxxxxxxxxx | XXX (xx) Commerciale al dettaglio medie strutture | SUL (mq) Commerciale al dettaglio grandi strutture | SUL (mq) Turistico- ricettiva | SUL (mq) Direzionale e di servizio | SUL (mq) Commerciale all’ingrosso e depositi |
1 | 25.000 | 5.500 + | 5.500 + | 0 | 10.000 | 8.500 + | 400 + |
24.635(a) | 24.635(b) | 24.635(c) | 24.635(d) | ||||
2 | 6.000 | 6.000 | 6.000 | 0 | 07.000 | 3.500 | 700 |
3 | 4.000 | 1.000 | 500 | 0 | 02.000 | 500 | 1.500 |
4 | 10.500 | 2.000 | 2.500 | 0 | 01.500 | 1.000 | 1.500 |
5 | 4.500 | 1.000 | 3.500 | 0 | 02.000 | 2.000 | 700 |
Totale | 50000 | 15.500 + | 18.000 + | 0 | 22500 | 15.500 + | 4.800 + |
24.635 (a) | 24.635(b) | 24.635(c) | 24.635(d) |
(a) nel caso in cui il Piano operativo preveda la destinazione produttiva nell’insediamento commerciale in località Santa Xxxxx di Castagnolo
(b) nel caso in cui il Piano operativo preveda la destinazione commerciale al dettaglio per medie strutture nell’insediamento commerciale in località Santa Xxxxx di Castagnolo
(c) nel caso in cui il Piano operativo preveda la destinazione direzionale e di servizio nell’insediamento commerciale in località Santa Xxxxx di Castagnolo
(d) nel caso in cui il Piano operativo preveda la destinazione commerciale all’ingrosso e depositi nell’insediamento commerciale in località Santa Xxxxx di Castagnolo
Il Regolamento urbanistico vigente fin dalla sua adozione ha anticipato sia la divisione tra territorio urbanizzato e non (il territorio urbanizzato era chiamato “sistema insediativo” e il territorio rurale era chiamato “rurale e aperto”) che il criterio generale di limitare il consumo di suolo libero.
La disciplina del patrimonio edilizio esistente era articolata tra le unità di interesse storico (divise in
34 tipologie cui corrispondono altrettante schede), le zone/sottozone territoriali omogenee del sistema insediativo (storiche, ad assetto compiuto e modulare, ad impianto singolare, prevalentemente residenziali o produttive) e le aree di completamento all’interno dell’esistente tessuto urbano, da realizzare con intervento diretto. La disciplina delle trasformazioni faceva riferimento (prima dello scadere dei cinque anni di validità) ai 47 ambiti a progettazione unitaria, da realizzare con piani attuativi o con progetti unitari. Inoltre una parte del territorio comunale, pari a circa il 10%, era individuata all’interno del sistema insediativo come ambiti a progettazione differita, generalmente per problematiche di tipo idraulico, ed era disciplinata da disposizioni transitorie.
Il territorio rurale e aperto era articolato in zone boscate (collinare a prevalente indirizzo forestale e delle incisioni collinari a prevalente indirizzo forestale), zone agricole (collinare a indirizzo agricolo e forestale complesso, collinare – pedecollinare – di pianura a prevalente indirizzo agricolo) e a elevata valenza ecologica (di pianura a prevalenza di naturalità, aree golenali e alvei fluviali).
Obiettivi del Piano operativo, azioni conseguenti ed effetti territoriali attesi
I principali obiettivi del PO sono stati individuati espressamente dall’Amministrazione comunale per il secondo RU e riconfermati per il nuovo strumento urbanistico:
- la pianificazione degli ambiti a progettazione differita e la revisione degli ambiti a progettazione unitaria del vigente RU, già sottoposti a verifica e trasfusi nelle aree critiche e nelle aree ad assetto indefinito del PS
- la definizione delle regole per l’assetto del Parco fluviale all’interno dell’ambito metropolitano e di quello comunale, in continuità con le omologhe attrezzature dei comuni confinanti
- la promozione degli interventi di sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili.
Questi obiettivi devono essere implementati con gli esiti della terza parte del processo partecipativo “Percorso comune”:
- gli spazi collettivi, pubblici e non, e la loro messa a sistema come elemento strategico della pianificazione di Lastra e Ponte a Signa
- le linee progettuali del nuovo centro urbano di Ginestra
- le linee guida della riqualificazione dell’area produttiva di Stagno in APEA (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata)
- gli indirizzi progettuali per il parco fluviale Pesa-Xxxxxxxx (condivisi con i comuni di Montelupo e Montespertoli)
Inoltre nel PO devono trovare espressione operativa le direttive del PS e le misure di mitigazione e compensazione individuate in funzione del PO1 nel Rapporto ambientale (RA), in seguito alla valutazione dei potenziali effetti ambientali delle trasformazioni previste.
Naturalmente gli obiettivi individuati dall’Amministrazione comunale, gli esiti del processo partecipativo, le direttive delineate dal PS e le mitigazioni individuate dal Rapporto ambientale devono essere sviluppati nel PO nel rispetto della normativa e degli strumenti urbanistici sovraordinati sopra citati, per le parti di specifico interesse. In particolare la redazione del piano dovrà essere effettuata in conformità del PIT-PPR, completando il processo già iniziato con il PS. La disciplina dei suoli dovrà considerare la nuova perimetrazione del territorio urbanizzato di cui all’art. 4 della legge regionale 65/2014, i morfotipi urbani individuati secondo i principi del PIT- PPR, le invarianti strutturali regionali e provinciali fatte proprie dal PS, le disposizioni sul territorio rurale della legge regionale 65/2014, le prescrizioni collegate agli studi idrogeologici e idraulici del PS. Riguardo la materia idrogeologica va sottolineato che, essendo in fase di redazione il regolamento di attuazione della legge regionale 65/2014 in materia di indagini geologiche e la nuova legge regionale che sostituirà la n. 21/2012 in materia di difesa dal rischio idraulico, è plausibile pensare che a breve dovrà essere necessario un ulteriore aggiornamento del quadro conoscitivo del PS. Inoltre nella stesura del PO dovranno essere decisi secondo un criterio di priorità/fattibilità gli interventi di messa in sicurezza dei corsi d’acqua minori da realizzare tra quelli
1 Le mitigazioni e le compensazioni individuate durante la Valutazione ambientale strategica per ciascun ambito ambientale riguardano vari settori oltre a quello del governo del territorio; nel PO verranno prese in considerazione solo quelle che in esso possono trovare la loro collocazione
previsti nel PS per il quinquennio di validità del piano, nell’ottica di un programma generale di riduzione del rischio idraulico per la messa in sicurezza dell’esistente.
La disciplina statutaria, gli obiettivi, gli indirizzi per le politiche e le direttive del PIT-PPR riguardanti i beni paesaggistici e la scheda d’ambito 6 Firenze-Prato-Pistoia saranno inseriti nel PO, limitatamente a quanto recepito nel PS in quanto riferibili al territorio comunale di Lastra a Signa, in forma di regole operative, di cui un puntuale sommario per la loro applicazione è rappresentato dall’Elaborato di conformazione allegato al nuovo PS. Le prescrizioni e le prescrizioni d’uso, appartenendo alla stessa “scala” del PO, verranno direttamente recepite nella sua disciplina.
Attingendo dalle dimensioni massime sostenibili dei nuovi insediamenti e delle nuove funzioni definite nel PS, saranno determinati gli interventi da attuare mediante piani attuativi e progetti unitari convenzionati nonché quelli mediante interventi diretti, all’interno del territorio urbanizzato. In particolare sarà affrontata la pianificazione del nuovo centro urbano di Ginestra, secondo le linee guida tratteggiate durante la terza parte del processo partecipativo.
Verranno altresì scelte delle aree esterne al territorio urbanizzato dove prevedere la realizzazione di parte del dimensionamento previsto e non localizzato nel PS per le categorie funzionali industriale e artigianale, turistico-ricettiva e direzionale e di servizio. In tal modo durante la redazione del PO sarà effettuata la necessaria procedura di copianificazione, ai sensi dell’art. 25 della legge regionale 65/2014, per la realizzazione di interventi di trasformazione nel territorio rurale.
In accordo all’obiettivo di mantenere la quantità pro capite di infrastrutture e servizi esistente (con la sola eccezione dell’istruzione, che risulta inferiore ai minimi di legge e pertanto dovrà essere potenziata) e di migliorarne la qualità, saranno previsti degli interventi per la realizzazione di standard all’interno di un disegno più ampio di incremento dell’abitabilità urbana, così come declinata nel PS2. Questa azione dovrà tenere conto della messa a sistema dell’esistente, arricchita dal ripristino dei corridoi ecologici e dalla creazione di percorsi alternativi pedonali e ciclabili, anche attraverso eventuali pratiche di perequazione e/o compensazione urbanistica.
2 Si intende per abitabilità urbana la capacità di uno spazio urbano di essere confortevolmente abitato; partecipano all’abitabilità urbana sia la città pubblica che gli insediamenti privati, oltre a componenti più immateriali, come la qualità delle relazioni sociali… Contribuiscono alla abitabilità urbana la quantità dei servizi e delle infrastrutture e la qualità delle stesse in termini di accessibilità e confortevolezza. (pag. 50 delle Norme)
La previsione di un’arteria di alleggerimento del traffico del Capoluogo alternativa alla SS 67, la cui prima versione risale al PRG del 1974, si è sviluppata nel tempo. Attualmente consiste nell’adeguamento della viabilità esistente nel tratto tra il Ponte nuovo e Stagno, è in fase di progettazione e sarà fatta propria dal PO. Questa opera rientra tra gli interventi relativi alla viabilità locale con funzione di integrazione alla viabilità regionale (Nuovo ponte sull’Arno), individuati con protocollo di intesa tra Regione Toscana e i comuni di Lastra a Signa, Signa e Campi Bisenzio in data 08/05/2013 e inseriti nel Piano regionale integrato infrastrutture e mobilità (PRIIM).
Gli indirizzi progettuali e le regole dell’assetto dei Parchi fluviali dell’Arno e del Pesa dovranno sviluppare quanto individuato in argomento durante il processo partecipativo con particolare attenzione all’identificazione e conservazione delle aree umide e al ripristino della continuità dei corridoi ecologici. Inoltre dovranno prendere atto delle attività condotte nell’ambito della formazione dei Contratti di fiume dei due corsi d’acqua, attualmente in fase di elaborazione. In particolare nel quadro della formazione del Contratto di fiume dell’Arno è stato costruito un Progetto integrato territoriale (PIT) per la realizzazione di un parco agricolo multifunzionale in xxxx xxxxxxxx (Xxxxxxxxx 0 di Firenze, Scandicci e Lastra a Signa), sviluppando il processo partecipativo denominato “Coltivare con l’Arno. Parco agricolo perifluviale” attraverso la stipula di un Consortium Agreement cui hanno partecipato la Città metropolitana di Firenze, il Quartiere 4 di Firenze, i comuni di Scandicci e Lastra a Signa, l’Università di Firenze, la Coldiretti e il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno. Mentre, per quanto riguarda il torrente Pesa, le azioni partecipative da tempo promosse dal Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno per la costruzione del relativo Contratto di fiume sono state implementate e consolidate nel processo partecipativo denominato “Pesa … anche tu”, che attualmente si sta svolgendo secondo tre tavoli di discussione:
- Equilibrio idraulico, idrogeologico e idrologico del bacino e del buon uso della risorsa acqua
- Parco fluviale agro-ambientale multifunzionale dei paesaggi della Pesa
- Criticità, potenzialità e progettualità in atto e di previsione
e coinvolge i comuni di Greve in Chianti, Radda in Chianti, Castellina in Chianti, Tavarnelle Val di Pesa, San Xxxxxxxx in Val di Pesa, Montespertoli, Scandicci, Lastra a Signa e Montelupo Fiorentino, l’Università degli studi di Firenze e varie scuole e associazioni locali, mentre il Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale (CIRF) fa parte del Comitato Scientifico.
Riguardo la volontà espressa durante lo svolgimento del processo partecipativo “Percorso comune” di riqualificare l’area produttiva di Stagno attraverso la trasformazione in APEA, il piano favorirà questo processo, che in realtà esula dalle sue dirette competenze, con l’assunzione di ammissibilità e conformità di qualunque intervento finalizzato ad esso.
Considerato che il PO di cui si tratta deriva da un PS in via di conformazione al piano paesaggistico regionale e in linea con la legge regionale per il governo del territorio e con il piano di gestione del rischio alluvioni, e che dovrà a sua volta conformarsi al PIT-PPR, alla 65/2014 e alla pianificazione idraulica sovraordinata, si può tranquillamente dichiarare che gli effetti territoriali attesi a seguito della sua attuazione – compresi quelli paesaggistici – non possono che essere positivi.
Nello specifico va rimarcato che tra gli obiettivi della pianificazione lastrigiana già dalla fine degli anni ’90 del secolo scorso c’è la riduzione dell’impegno di suolo a beneficio del recupero. Pertanto anche nel piano di cui si tratta sarà seguita questa strategia, associata alla volontà di impegnare ridotte aree di territorio non urbanizzato per specifiche categorie funzionali, come già anticipato. In particolare, la scelta di prevedere nuove superfici ad uso produttivo nel territorio rurale limitrofo all’urbano è dovuta all’impossibilità di reperirne in territorio urbanizzato per i diffusi problemi di natura idraulica del territorio comunale; mentre la “vocazione turistico-ricettiva” del territorio lastrigiano è stata in più occasioni ribadita (anche nel percorso partecipativo “Percorso comune”), diventando un elemento fondamentale della politica urbanistica comunale, anche in quanto potenziale fonte di sviluppo sostenibile del territorio aperto. Malgrado ciò va tenuto conto che potranno/dovranno essere previste opportune misure mitigative e/o compensative riferite ai seppur contenuti interventi urbanistici ed edilizi e che a riguardo saranno effettuati specifici approfondimenti durante lo svolgimento della redazione del piano.
Quadro conoscitivo di riferimento con ricognizione del patrimonio territoriale e dello stato di attuazione della pianificazione
Essendo il nuovo PS in fase di approvazione, il suo quadro conoscitivo rappresenta attualmente una valida e diffusa conoscenza del territorio comunale, avendo fatto propri tutti gli aspetti e contenuti presenti nei quadri conoscitivi dei piani sovraordinati vigenti: PIT-PPR, PTCP, Piani di bacino, ecc.
Al fine di perfezionare il quadro conoscitivo del PS dovrà comunque essere effettuato un approfondimento per valutare la necessità di ampliamento e potenziamento delle reti acquedottistica e fognaria in riferimento alle nuove edificazioni e agli interventi di recupero previsti nel piano; approfondimento posticipato in fase di redazione del PO per poter usufruire di risultati più mirati.
Il quinquennio di efficacia delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio comunale disciplinati dal RU vigente è scaduto - come già ricordato - il 10/09/2013 e nel maggio 2015 è stata redatta una Relazione sullo stato di attuazione del RU, di cui l’Amministrazione comunale ha preso atto con deliberazione G.C. n. 79 del 26/05/2015.
Il dimensionamento del RU era articolato secondo quattro funzioni: residenza, attività produttive di beni e servizi, grande struttura di vendita, attività ricettive e campeggi e l’unità di misura era la superficie utile lorda (SUL). Lo stato di attuazione delle previsioni per gli insediamenti riguardo la funzione residenziale è stato caratterizzato dal “gran numero di interventi diretti nei tessuti esistenti
…… Questa condizione è in massima parte dovuta al momento socioeconomico dell’efficacia del Ru, che “consigliava” azioni di immediata concretizzazione. In conseguenza a questa situazione di disagio, sono stati realizzati gli interventi più semplici e veloci accantonando le previsioni di maggior respiro, che richiedevano procedimenti più complessi e coinvolgimenti più ampi (piani attuativi e progetti unitari convenzionati).
Quanto realizzato nel quinquennio 2008/2013 … (consiste in) una percentuale media tra il 71% e il 75%, con punte massime del 70-92% di Ginestra, 73-82% di Malmantile, 76-78% del Capoluogo e punte minime del 7% delle Colline nord e 37% di Stagno.”3
“Anche le nuove attività produttive realizzate sono state attuate per mezzo di interventi diretti (tra cui le schede di fattibilità geologica n. 100 e 101 a Stagno), a scapito delle previsioni degli ambiti a progettazione unitaria. Tale andamento è dovuto - oltre alla difficile situazione socio-economica già ricordata - al numero limitato di aree nel territorio comunale atte ad accogliere attività produttive, sia per l’inidoneità delle zone collinari che per l’elevato livello di pericolosità idraulica dei terreni pianeggianti. … Di una media pari al 13% circa di quanto previsto nel
3 Regolamento urbanistico - Relazione sullo stato di attuazione, pag. 17
dimensionamento del Ru, l’UTOE di Stagno, da sempre a vocazione produttiva, mostra l’attuazione più elevata del 36% circa, seguita da Malmantile (25%) e Ginestra (18%).”4
La grande struttura di vendita, già esistente all’atto del PS, è stata riconosciuta parte di un centro commerciale, come da previsione del RU.
La funzione ricettiva, articolata in alberghi e campeggi, nel quinquennio 2008-2013 non è stata incrementata; ma a riguardo va ricordato che due previsioni alberghiere del RU - pari al 29% circa del valore totale del suo dimensionamento – sono state realizzate in vigenza del previgente PRG. Per gli standard urbanistici di quartiere il RU aveva previsto valori molto più alti dei minimi stabiliti per legge ma “non è stato possibile raggiungere la quantità programmata nel quadro previsionale del Ru: per i parcheggi la quota di 4,3 mq/ab (al 2008, ndr) è stata portata a 4,62 (al 2013, ndr) rispetto ai 7,4 mq/ab previsti; per il verde il valore di 13,1 mq/ab è stato incrementato a 16,46 senza raggiungere i 19,6 mq/ab. Un discorso a parte va fatto per le attrezzature di interesse comune, per le quali il Ru prevedeva un esiguo incremento e che risultano sostanzialmente immodificate, in quanto è cambiato il criterio di calcolo. Infatti nella verifica fatta nel 2013 non sono state considerate nel calcolo degli standard le attrezzature di proprietà privata seppure di interesse pubblico (es. chiese, circoli ecc).”5
Lo standard istruzione è invece sempre stato inferiore al minimo di legge, sia all’epoca del PRG che del PS e del RU “…come d’altra parte in molti altri Comuni. Questa “carenza” è dovuta a trasformazioni di tipo demografico, che hanno interessato l’intero territorio nazionale e reso obsoleto il minimo fissato dal decreto 1444, e alla normativa di settore, che è sempre più indirizzata all’accorpamento delle scuole.”6 Dal 2008 al 2013 lo standard istruzione si è mantenuto intorno ai 2,9 mq/ab.
Tirando le somme del quinquennio di efficacia del RU si può concludere che non sono stati realizzati i 42 ambiti a progettazione unitaria (a varia destinazione d’uso da attuare con piani attuativi e progetti unitari) in cui sono confluite le aree critiche individuate nel PS, mentre lo sono
4 Regolamento urbanistico - Relazione sullo stato di attuazione, pag. 18
5 Regolamento urbanistico - Relazione sullo stato di attuazione, pagg. 19-20
6 Regolamento urbanistico - Relazione sullo stato di attuazione, pag. 6
state in parte le aree di completamento del tessuto urbano individuate dal RU e dotate di schede di fattibilità geologica, in quanto realizzabili con intervento edilizio diretto.
Per quanto riguarda la previsione di una strada alternativa al tratto urbano della SS 67 Tosco- romagnola nel Capoluogo, finalizzata all’alleggerimento del centro urbano dal traffico, il procedimento ha subito alcune battute d’arresto senza riuscire a giungere a compimento nel quinquennio di efficacia del RU ed è stato ripreso su basi diverse (Protocollo d’intesa regionale) per essere attuato nel nuovo piano.
Il Parco fluviale, già previsto nel PRG e inglobato nel procedimento di formazione di un’area naturale protetta di interesse locale che interessava anche i comuni di Firenze, Scandicci, Campi Bisenzio e Signa, è stato realizzato solo per una ridotta porzione; mentre è decaduta la previsione dell’ANPIL in seguito alla sostituzione della Provincia di Firenze con la Città Metropolitana.
Dall’11/09/2013 ad oggi il RU ha continuato e continua ad essere efficace per la disciplina di gestione degli insediamenti esistenti; pertanto del seguente dimensionamento del PS vigente, che non prevedeva nuove strutture di grande distribuzione oltre a quanto esistente:
UTOE | SUL (mq) Residenza e vicinato | SUL (mq) Industriale, artigianale, comm. ingrosso e depositi | SUL (mq) Medie strutture di vendita | SUL (mq) Strutture grande distribuzione | Posti letto Turistico- ricettiva | SUL (mq) Direzionale e servizi | SUL (mq) Agricola e funzioni connesse |
1 | 23.000 | 8.500 | 1.200 | 0 | 300 | 5.000 | 400 |
2 | 2.000 | 13.500 | 700 | 0 | 100 | 2.000 | 700 |
3 | 3.500 | 2.500 | 0 | 0 | 60 | 500 | 1.500 |
4 | 15.000 | 8.000 | 400 | 0 | 70 | 2.500 | 1.500 |
5 | 12.000 | 7.000 | 1.000 | 0 | 70 | 6.200 | 700 |
Totale | 55.500 | 39.500 | 3.300 | 0 | 600 | 16.200 | 4.800 |
sono state realizzate fino ad oggi le seguenti SUL:
UTOE | SUL (mq) Residenza e vicinato | SUL (mq) Industriale, artigianale, comm. ingrosso e depositi | SUL (mq) Medie strutture di vendita | SUL (mq) Strutture grande distribuzione | Posti letto Turistico- ricettiva | SUL (mq) Direzionale e servizi | SUL (mq) Agricola e funzioni connesse |
1 | 904 | 842 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
2 | 0 | 204 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
3 | 169 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | - 108 |
4 | 1362 | 975 | 0 | 0 | 0 | 0 | - 972 |
5 | 384 | -253 | 25 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Totale | 2.819 | 1.768 | 25 | 0 | 0 | 0 | -1.080 |
Nel periodo interessato non sono state incrementate le funzioni turistico-ricettiva e direzionale- servizi e i valori delle altre funzioni sono molto bassi. Questo perché la tabella rappresenta l’attività edilizia di gestione del patrimonio edilizio esistente, essendo scaduto il quinquennio di efficacia degli interventi di trasformazione.
Nell’ottica della riduzione dell’impegno di suolo a beneficio del recupero, nel PS vigente è stato previsto anche un dimensionamento degli interventi di recupero, che costituisce solo un riferimento ai fini di osservazione delle dinamiche future e che è rappresentato nella seguente tabella:
UTOE | SUL (mq) Residenza e vicinato | SUL (mq) Industriale, artigianale, comm. ingrosso e depositi | SUL (mq) Medie strutture di vendita | SUL (mq) Strutture grande distribuzione | Posti letto Turistico- ricettiva | SUL (mq) Direzionale e servizi | SUL (mq) Agricola e funzioni connesse |
1 | 53.000 | 5.500 | 1.500 | 0 | 0 | 8.500 | 400 |
2 | 6.500 | 6.000 | 1.000 | 0 | 0 | 3.500 | 700 |
3 | 10.000 | 1.000 | 500 | 0 | 0 | 500 | 1.500 |
4 | 15.500 | 2.000 | 700 | 0 | 0 | 1.000 | 1.500 |
5 | 9.000 | 1.000 | 900 | 0 | 0 | 2.000 | 700 |
Totale | |||||||
SGD | - | 24.635 | 24.635 | - | - | 24.635 | - |
TOTALE | 94.000 | 40.135 | 29.235 | 0 | 0 | 40.135 | 4.800 |
Come si può vedere, nel recupero non veniva considerata la funzione turistico-ricettiva, mentre era lasciata al RU la scelta di riconvertire le superfici dell’esistente Struttura di Grande Distribuzione (SGD) pari a 24.635 mq nelle altre funzioni, ad esclusione di quelle residenziale e turistico- ricettiva. Nel caso il RU avesse previsto la riconversione della SGD in esercizi di vicinato, queste superfici non erano considerate incidenti sul dimensionamento da recupero.
Nel periodo dal 14/05/2014 ad oggi sono state realizzate le seguenti SUL da recupero:
UTOE | SUL (mq) Residenza e vicinato | SUL (mq) Industriale, artigianale, comm. ingrosso e depositi | SUL (mq) Medie strutture di vendita | SUL (mq) Strutture grande distribuzione | SUL (mq) Turistico- ricettiva | SUL (mq) Direzionale e servizi | SUL (mq) Agricola e funzioni connesse |
1 | 428 | - 1.729 | 1.072 | - 694 | 0 | 1.465 | - 21 |
2 | 129 | - 95 | 0 | 0 | 0 | 0 | 270 |
3 | 98 | 0 | 0 | 0 | 0 | - 39 | 82 |
4 | 666 | 202 | 0 | 0 | 0 | 0 | 426 |
5 | 2008 | - 956 | 0 | 0 | 0 | 799 | 0 |
Totale | 3329 | -2.578 | 1.072 | -694 | 0 | 2.225 | 757 |
La funzione che nei cambi di destinazione ha visto ridotta la propria consistenza sono l’industriale e connesse, a vantaggio del residenziale e del direzionale-servizi. Una piccola quota di SGD è stata riconvertita in media struttura di vendita e la funzione agricola – tra la nuova costruzione e il recupero – si mantiene stazionaria.
Riguardo gli standard, la dotazione è rimasta pressoché inalterata considerato il leggero incremento della popolazione (da 20.043 a 20.312 unità): da 4,45 a 4,17 mq/ab per le attrezzature collettive, da 2,84 a 2,88 per l’istruzione, da 4,62 a 4,63 per i parcheggi e da 16,46 a 16,25 per il verde.
Enti e organismi pubblici coinvolti
Gli enti e organismi pubblici cui richiedere eventuali contributi tecnici entro il 30 settembre sono i seguenti:
- Regione Toscana
- Città metropolitana di Firenze
- Comuni limitrofi (Montelupo X.xx, Montespertoli, Carmignano, Signa e Scandicci)
- Genio civile Valdarno superiore – Sede di Firenze
- Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana
- Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e per le province di Pistoia e Prato
- Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale
- AIT Autorità idrica toscana
- ATO Toscana centro
- Publiacqua S.p.A.
- Gestori delle reti infrastrutturali di acqua, energia elettrica, gas e telefonia.
Gli enti e organismi pubblici competenti alla emanazione di pareri, nullaosta o assensi previsti ai sensi di legge per l’approvazione della variante di cui si tratta sono i seguenti:
- Regione Toscana
- Città metropolitana di Firenze
- Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
- Genio civile Valdarno superiore – Sede di Firenze
- Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale.
I pareri, nulla-osta e atti di assenso dovranno pervenire all’Amministrazione comunale entro i termini previsti dall’art. 14 della legge 241/1990 e s. m. e i. o da altre disposizioni normative specifiche.
Programma delle attività di informazione e partecipazione
Come già detto, in occasione del rinnovo degli atti di governo del territorio l’Amministrazione comunale ha promosso il processo partecipativo denominato “Percorso comune”.
Le prime due parti:
- Il monitoraggio del Piano: verifica ed approfondimenti degli obiettivi del Piano strutturale e del sistema delle conoscenze
- Elaborazione dello statuto e visione strategica dei luoghi erano riferite al PS e quella conclusiva al RU (oggi PO):
- Disegno strategico degli ambiti a progettazione differita.
La prima parte, svolta tra il settembre 2011 e il marzo 2012, è stata articolata in tre fasi:
- pubblicizzazione attraverso brochures, manifesti, formazione di un sito dedicato, individuazione di stakeholders
- analisi ed elaborazione dei materiali da discutere attraverso l’interpretazione di una precedente esperienza (Questionario “Lastra a Signa, la città che vorrei” del 2011, elaborato dalla società Freni su incarico dell’Amministrazione comunale), interviste a testimoni privilegiati e la redazione di una “Guida alla revisione del Piano”
- discussione pubblica e condivisione attraverso l’attivazione di laboratori e assemblee pubbliche. In data 15/12/2011 è stata indetta un’assemblea pubblica di presentazione del processo e dei risultati del questionario della società Freni.
Per la realizzazione dei laboratori il territorio comunale è stato articolato in tre ambiti territoriali:
- la città e il fiume Arno
- le frazioni e i borghi del territorio collinare
- Ginestra e la valle fluviale dell’Arno.
Sono stati organizzati due cicli di laboratorio per ogni ambito: il primo per rilevare la percezione degli abitanti rispetto agli obiettivi di Piano e il secondo per presentare il monitoraggio del Piano rispetto alle proposte emerse. I primi incontri sono stati tenuti in data 30/01/2012 (Lastra), 07/02/2012 (Malmantile) e 08/02/2012 (Ginestra) e i secondi in data 20, 22 e 23 febbraio 2012.
Una giornata di discussione plenaria è stata attivata il 31/03/2012 per condividere i risultati, che sono stati trasfusi in un rapporto finale utilizzato per la redazione del documento di avvio del procedimento. A conclusione di questa parte è stato possibile constatare che la stessa è andata oltre le finalità previste, anticipando alcuni temi che riguardavano la parte statutaria e strategica, così come le interviste a testimoni privilegiati, raccolte in una matrice di sintesi.
Nella seconda parte del processo partecipativo, denominata “Elaborazione dello statuto e visione strategica dei luoghi” (ottobre-dicembre 2012), l’individuazione di massima dei valori del territorio e di alcune azioni ritenute necessarie per il raggiungimento degli obiettivi del PS, derivate dalla prima parte, è stata raccolta e sintetizzata dai conduttori in quattro temi strategici :
- la città di città, di paesi, di villaggi urbani
- il sistema delle percorrenze: la rete della mobilità dolce
- i parchi fluviali dell’Arno e del Pesa
- lo sviluppo di nuove economie agro-terziarie.
L’impianto del processo ha riproposto quello seguito nella prima parte: un’assemblea pubblica di apertura (16/10/2012), due cicli di laboratorio per ogni ambito (22/10/2012 e 12/11/2012 per Lastra, 29/10/2012 e 19/11/2012 per Malmantile, 5 e 28 novembre per Ginestra) e un’assemblea pubblica di chiusura (03/12/2012).
La discussione della prima seduta laboratoriale è partita dagli obiettivi individuati nella prima parte appositamente articolati nei quattro temi strategici e dalla rilettura delle aree critiche al fine di individuare un complesso di regole statutarie, norme e progetti. Le indicazioni statutarie riguardanti l’intero territorio comunale e i progetti/azioni diversificati per ambito derivati dai laboratori sono stati composti in una visione sintetica ma approfondita per contenuti e scala. Tali risultati sono stati presentati al secondo laboratorio al fine di approfondire i progetti locali attraverso l’individuazione
di criticità e potenzialità. Questo processo ha prodotto i progetti degli spazi pubblici di Lastra, Quattro Strade e Ginestra, del sistema delle percorrenze e dei parchi fluviali, con un approfondimento sul parco agricolo e sulla metodologia di individuazione del confine tra area urbana e area rurale. Tutto ciò è stato fatto proprio dall’Amministrazione comunale e recepito nel nuovo PS.
L’ultima parte del processo partecipativo, denominata “Disegno strategico degli ambiti a progettazione differita” e svoltasi tra aprile e giugno 2013, è consistita nella definizione delle linee guida progettuali partecipate per alcuni luoghi significativi del territorio di Lastra a Signa (ambiti a progettazione differita del RU), partendo dal confronto avviato nella parte precedente del processo partecipato sulle aree critiche e sulla definizione delle regole e dei principi di uso e trasformazione dello spazio e arrivando attraverso successivi approfondimenti ad individuare proposte concrete.
In data 13/05/2013 è stata indetta un’assemblea pubblica di conclusione delle prime parti del processo e di avvio dell’ultima, che ha individuato come ambiti da studiare quelli del Capoluogo e di Ginestra Fiorentina.
Riguardo al primo è stato deciso di utilizzare le indicazioni già fornite negli incontri precedenti sul tema degli spazi pubblici e delle loro relazioni al fine di riorganizzarli e metterli a sistema. Lo studio dell’infrastruttura costituita da aree verdi, piazze, parchi territoriali, corridoi ecologici e aree agricole è stato completato con il progetto della riqualificazione dell’area produttiva di Stagno attraverso la sua riconversione in Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata (APEA).
A Ginestra l’area differita posta tra la vecchia Chiantigiana e il nuovo tracciato della strada provinciale è stata oggetto di approfondimento per progettare un nuovo centro urbano della frazione. Il primo laboratorio a Ginestra è stato effettuato in data 16/05/2013 e dalla discussione si è aperta un’ulteriore riflessione sul tema del parco fluviale del Pesa e in particolare sul nodo di confluenza Pesa-Xxxxxxxx, che ha determinato la necessità di coinvolgere anche i comuni limitrofi di Montespertoli e Montelupo. Pertanto il secondo laboratorio è stato attivato nella frazione di Xxxxxxx a Montespertoli in data 29/05/2013 in forma intercomunale ed è stato seguito da altri due laboratori il 10 e il 19 giugno per completare lo studio sul nuovo centro di Ginestra.
Da quanto detto risulta abbastanza chiaro che, sebbene effettuato precedentemente alla legge regionale 65/2014, il processo partecipativo “Percorso comune” mantiene a tutt’oggi la sua validità. Per completare quanto fatto è stato deciso, in accordo con il Garante dell’informazione e della partecipazione, di intraprendere un programma che riproponga l’impostazione già utilizzata, aggiornandola per quanto di nuovo previsto in materia di informazione e partecipazione riguardo la formazione degli atti di governo del territorio. Naturalmente questo programma sarà di volta in volta testato e adattato durante lo svolgimento del procedimento, coordinandolo in ogni fase con l’attività di partecipazione della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di cui alla legge regionale 10/2010.
Una prima occasione per l’attivazione della discussione e del confronto con tutti gli interessati, da conseguire per mezzo di un’assemblea pubblica, sarà costituita dalla presentazione del documento di Avvio del Procedimento e del Documento preliminare di VAS. In seconda istanza sarà predisposta una pagina web dedicata nel sito del Comune, che permetta a chiunque sia interessato di comunicare e di acquisire informazioni e documentazione.
Sarà effettuato un inventario dei soggetti collettivi diffusi nel tessuto sociale, degli attori istituzionali e di quelli economici e produttivi e portatori di specifiche progettualità, anche riprendendo le fila di quanto fatto in occasione del processo partecipativo, con i quali instaurare un rapporto di confronto. Sulla base di questo elenco si intende attivare specifici tavoli ad invito con un numero limitato di partecipanti, che consentano un confronto mirato e strutturato con gli operatori economici e sociali del territorio, finalizzato ad approfondire tematiche specifiche emerse a seguito degli approfondimenti conoscitivi e di eventuali contributi esterni.
Prima della fase di adozione e deposito della documentazione del PO sarà convocato un incontro pubblico sul progetto di piano - che darà conto anche dell’attività di informazione e partecipazione - finalizzato a esplicitare e rendere comprensibili a tutti i contenuti del piano e a rendere più dirette e pertinenti le osservazioni dei privati.
Comunque, oltre a questi strumenti già segnalati, saranno messe in atto ulteriori forme di partecipazione attiva rivolte a tutti i cittadini liberi o associati, a ogni altra forma di aggregazione o
a gruppi portatori di interessi specifici in qualunque momento del procedimento se ne riscontri l’opportunità.
La pubblicità prevista dalla normativa sarà implementata da apposite note informative sul sito web del Comune, sui canali sociali (whatsapp, ecc), sui pannelli informativi a messaggio variabile e nelle bacheche delle sedi comunali per ogni fase procedurale. La documentazione della variante nelle varie fasi del procedimento sarà messa a disposizione del pubblico sul sito web del Comune, presso lo Sportello unico al cittadino e presso l’Ufficio urbanistica, dove nelle ore di apertura al pubblico sarà possibile approfondire gli argomenti correlati, ottenere informazioni tecniche ed estrarre copia degli elaborati.
Lastra a Signa, 22/06/2018
Il Responsabile del Servizio Pianificazione e Gestione dei Piani Arch. Xxxxxx Xxxxxxxx
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Arch. Xxxxxxx Xxxxxx
Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e per gli effetti del D.P.R. 445/2000, del D. Lgs. 82/2005 e norme collegate