SERVIZIO DI MANUTENZIONE DEL VERDE PUBBLICO COMUNALE
SERVIZIO DI MANUTENZIONE DEL VERDE PUBBLICO COMUNALE
CON MODALITÀ A RIDOTTO IMPATTO AMBIENTALE A NORMA DEL D.M. 13 DICEMBRE 2013
(C.A.M. GESTIONE DEL VERDE PUBBLICO)
Allegato b – PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI OPERE SUL VERDE
Documento parte integrante del Contratto
Il Responsabile Unico Il Dirigente
del Procedimento: dell’Area Gestione del Territorio:
Xxx. Xxxxxxx Xxxxxxx Arch. Xxxx Xxxxx Xxxxxxx
1 PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI OPERE SUL VERDE 3
1.1 Art. C/1 - Sopralluoghi e accertamenti preliminari 3
1.2 Art. C/2 - Conservazione e recupero delle piante esistenti nel lotto 3
1.3 Art. C/3 - Accantonamento degli strati fertili del suolo e del materiale di scavo 3
1.4 Art. C/4 - Approvvigionamento di acqua 3
1.5 Art. C/5 - Pulizia dell'area di cantiere 4
1.6 Art. C/6 - Norme per misurazione e valutazione dei lavori e delle somministrazioni 4
1.7 Art. C/7 - Garanzia di attecchimento 4
1.8 Art. C/8 - Garanzia per i tappeti erbosi 4
1.9 Art. C/9 - Responsabilità dell'Impresa nel corso dei lavori 5
2 QUALITÀ E PROVENIENZA DEI MATERIALI 5
2.1 ART. C/10 - MATERIALI: NORME GENERALI 5
2.2 ART. C/11 - MATERIALE AGRARIO 6
2.3 ART. C/12 - MATERIALE VEGETALE 8
2.4 Art. C/13 - Materiale per arredo, strutture ludiche e protezioni per alberi 12
3 MODALITÀ DI ESECUZIONE DEI LAVORI 16
3.1 Art. C/14 - Pulizia generale del terreno - quote superficiali 16
3.2 Art. C/15 - Lavorazioni preliminari 16
3.3 Art. C/16 - Lavorazione del terreno 16
3.4 Art. C/17 - Drenaggi localizzati e impianti tecnici 17
3.5 Art. C/18 - Correzione, ammendamento, Concimazione, fitofarmaci e diserbanti 18
3.6 Art. C/19 - Tracciamenti e picchettature 19
3.7 Art. C/20 - Preparazione delle buche e dei fossi 19
3.8 Art. C/21 - Apporto di terra di coltivo 20
3.9 Art. C/22 - Preparazione del terreno per i prati 20
3.10 ART. C/23 - OPERE ANTIEROSIONE 20
3.11 Art. C/24 - Messa a dimora di alberi, arbusti e cespugli 20
3.12 Art. C/25 Formazione dei prati 22
3.13 Art. C/26 Semina dei tappeti erbosi 23
3.14 Art. C/27 Messa a dimora delle zolle erbose 23
3.15 Art. C/28 - Inerbimenti e piantagioni di scarpate e di terreni in pendio 23
3.16 Art. C/29 - Protezione delle piante messe a dimora 23
3.17 Art. C/30 – Modalità di esecuzione delle potature degli alberi 24
4 MANUTENZIONE DELLE OPERE 31
4.1 Art. C/31 - Manutenzione delle opere a verde per il periodo di garanzia 31
4.2 GLOSSARIO 34
1 PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI OPERE SUL VERDE
1.1 ART. C/1 - SOPRALLUOGHI E ACCERTAMENTI PRELIMINARI
Prima di presentare l'offerta per l'esecuzione dei lavori oggetto del presente Capitolato, l'Impresa dovrà ispezionare il luogo per prendere visione delle condizioni di lavoro ivi comprese le condizioni vegetative generali dell’area e dovrà assumere tutte le informazioni necessarie in merito alle opere da realizzare (con particolare riguardo alle dimensioni, alle caratteristiche specifiche e alle eventuali connessioni con altri lavori di costruzione, movimenti di terra e sistemazione ambientale in genere), alla quantità, alla utilizzabilità e alla effettiva disponibilità di acqua per l'irrigazione e la manutenzione (vedi anche art. C/4).
Di questi accertamenti e ricognizioni l'Impresa è tenuta a dare, in sede di offerta, esplicita dichiarazione scritta: non saranno pertanto presi in alcuna considerazione reclami per eventuali equivoci sia sulla natura del lavoro da eseguire sia sul tipo di materiali da fornire (vedi Reg. 25.5.1895 n. 350, artt. 5 e 11 e D.P.R. 16.7.1962 n. 1063 art.1).
La presentazione dell'offerta implica l'accettazione da parte dell'Impresa di ogni condizione riportata nel presente Capitolato e relative specifiche o risultante dagli eventuali elaborati di progetto.
1.2 ART. C/2 - CONSERVAZIONE E RECUPERO DELLE PIANTE ESISTENTI NEL LOTTO
Tutta la vegetazione esistente indicata negli elaborati tecnici per restare in loco e quella eventualmente individuata dalla Direzione dell’Esecuzione del Contratto in corso d'opera dovrà essere protetta adeguatamente da ogni danneggiamento.
Pertanto l'Impresa dovrà usare la massima cautela nell'eseguire le prescrizioni della Direzione dell’Esecuzione del Contratto ogni volta che si troverà a operare nei pressi delle piante esistenti.
Nell'eventualità di dover trapiantare piante esistenti nel cantiere o sul luogo della sistemazione, la Direzione dell’Esecuzione del Contratto si riserva la facoltà di fare eseguire, secondo tempi e modi da concordare, la preparazione delle piante stesse.
1.3 ART. C/3 - ACCANTONAMENTO DEGLI STRATI FERTILI DEL SUOLO E DEL MATERIALE DI SCAVO
Nel caso che il progetto di sistemazione ambientale preveda movimenti di terra di una certa importanza, l'Impresa è tenuta a provvedere alla rimozione e all'accantonamento, nel luogo e con le modalità indicati dalla Direzione dell’Esecuzione del Contratto, degli strati fertili del suolo destinati ad essere riutilizzati nelle zone interessate ai lavori stessi.
Le quantità eccedenti e l'eventuale altro materiale di scavo saranno accantonati nel luogo e secondo le modalità indicate dalla Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
1.4 ART. C/4 - APPROVVIGIONAMENTO DI ACQUA
L'Amministrazione fornirà gratuitamente all'Impresa l'acqua mediante l’utilizzo di prese idrante presenti a piè d’opera o mediante l’utilizzo delle colonnine contatore in dotazione all’Amministrazione Comunale che dovranno essere utilizzate dall’Impresa per le esclusive necessità di irrigazione di alberi, arbusti ed aiuole in genere, secondo le necessità agronomiche e le disposizioni della Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
Qualora non fossero disponibili prese irrigue o idranti in loco, l'Impresa si approvvigionerà dell’acqua con propri mezzi.
Gli oneri relativi verranno contabilizzati sulla base dell'Elenco prezzi.
1.5 ART. C/5 - PULIZIA DELL'AREA DI CANTIERE
A mano a mano che procedono i lavori di sistemazione e le operazioni di piantagione, l'Impresa, per mantenere il luogo più in ordine possibile, è tenuta a rimuovere tempestivamente tutti i residui di lavorazione (es. frammenti di pietre e mattoni, spezzoni di filo metallico, di cordame e di canapa, contenitori, ecc.) e gli utensili inutilizzati.
I residui di cui sopra dovranno essere allontanati e portati dal cantiere alla discarica pubblica o su altre aree autorizzate.
Alla fine dei lavori tutte le aree e i manufatti che siano stati in qualche modo imbrattati dovranno essere accuratamente ripuliti.
1.6 ART. C/6 - NORME PER MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEI LAVORI E DELLE SOMMINISTRAZIONI
Le quantità dei lavori e delle somministrazioni (forniture, trasporti e noli) saranno determinate con metodi geometrici, matematici o a peso, in relazione a quanto previsto nell'Elenco prezzi. I lavori e le somministrazioni in genere saranno liquidati in base alle misure fissate dal progetto e dall'Elenco prezzi.
La misurazione dei prati sarà eseguita tenendo conto dell'area effettivamente non coperta dal sedime degli edifici e comunque al netto di tare salvo quanto previsto nell'Elenco prezzi.
Le misure saranno prese in contraddittorio a mano a mano che si procederà nella esecuzione dei lavori e delle somministrazioni e verranno riportate su un apposito libretto che sarà firmato dagli incaricati dell'Impresa e dalla Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
Resta sempre salva, in caso di riserve scritte da parte dell'Impresa, la possibilità di verifica e di rettifica in occasione delle operazioni di liquidazione finale dei lavori.
L'Impresa è tenuta ad eseguire i lavori a perfetta regola d'arte secondo i dettami ultimi della tecnica e a fornire materiali rispondenti a quanto determinato nel Capitolato e nei suoi allegati: tutte le opere e tutte le somministrazioni che, a giudizio della Direzione dell’Esecuzione del Contratto non siano state eseguite a perfetta regola d'arte, oppure non rispettino le prescrizioni impartite, dovranno essere nuovamente eseguite a spese dell'Impresa.
1.7 ART. C/7 - GARANZIA DI ATTECCHIMENTO
L'Impresa si impegna a fornire una garanzia di attecchimento del 100% per tutte le piante.
L'attecchimento si intende avvenuto quando, al termine di 90 giorni a decorrere dall'inizio della prima vegetazione successiva alla messa a dimora, le piante si presentino sane e in buono stato vegetativo.
Nel caso il progetto e l'Elenco prezzi contemplino la manutenzione dell'impianto, la garanzia di attecchimento vale per tutta la durata della manutenzione stessa. L'avvenuto attecchimento deve essere verbalizzato in contraddittorio fra Direzione dell’Esecuzione del Contratto e Impresa entro 10 giorni dalla scadenza del periodo sopra definito.
L'Impresa è tenuta ad una sola sostituzione delle piante non attecchite.
Eventuali ulteriori sostituzioni di piante, già sostituite una volta, dovranno essere oggetto di nuovi accordi fra le parti.
1.8 ART. C/8 - GARANZIA PER I TAPPETI ERBOSI
L'Impresa si impegna a realizzare tappeti erbosi rispondenti alle caratteristiche previste dagli elaborati tecnici e a garantirne la conformità al momento della ultimazione dei lavori, salvo quanto diversamente specificato dal progetto e/o dall'Elenco prezzi.
1.9 ART. C/9 - RESPONSABILITÀ DELL'IMPRESA NEL CORSO DEI LAVORI
L'Impresa è responsabile di ogni danno causato a terzi ed è tenuta, senza alcun rimborso, a ripristinare i manufatti, le aree, le attrezzature, gli impianti, le piantagioni e i tappeti erbosi danneggiati nel corso dei lavori, salvo casi di vandalismo riconosciuti dalle parti.
2 QUALITÀ E PROVENIENZA DEI MATERIALI
1.10 ART. C/10 - MATERIALI: NORME GENERALI
Tutto il materiale edile, impiantistico e di arredo (es. pietre, mattoni, legname da costruzione, irrigatori, apparecchi di illuminazione, ecc.), il materiale agrario (es. terra di coltivo, concimi, torba, ecc.) e il materiale vegetale (es. alberi, arbusti, tappezzanti, sementi, ecc.) occorrente per la sistemazione ambientale, dovrà essere delle migliori qualità, senza difetti e in ogni caso con qualità e pregi uguali o superiori a quanto è prescritto dal presente Capitolato, dal progetto e dalla normativa vigente.
In particolare dovranno essere soddisfatti i requisiti definiti nei "Criteri ambientali minimi per l'affidamento del servizio di gestione del verde pubblico" (C.A.M. Verde Publico) approvati con
D.M. Ambiente 13/12/2013.
S'intende che la provenienza sarà liberamente scelta dall'Impresa purché, a giudizio insindacabile della Direzione dell’Esecuzione del Contratto, i materiali siano riconosciuti accettabili.
L'Impresa è obbligata a notificare, in tempo utile (vedi art. C/12), alla Direzione dell’Esecuzione del Contratto la provenienza dei materiali per il regolare prelevamento dei relativi campioni.
L'Impresa dovrà sostituire a sua cura e spese, con altre rispondenti ai requisiti concordati, le eventuali partite non ritenute conformi dalla Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
L'approvazione dei materiali consegnati sul posto non sarà tuttavia considerata come accettazione definitiva: la Direzione dell’Esecuzione del Contratto si riserva infatti la facoltà di rifiutare, in qualsiasi momento, quei materiali e quelle provviste che si siano, per qualsiasi causa, alterati dopo
l'introduzione sul cantiere, nonché il diritto di farli analizzare a cura e spese dell'Impresa, per accertare la loro corrispondenza con i requisiti specificati nel presente Capitolato e dalle norme vigenti. In ogni caso l'Impresa, pur avendo ottenuto l'approvazione dei materiali dalla Direzione dell’Esecuzione del Contratto, resta totalmente responsabile della buona riuscita delle opere.
L'Impresa fornirà tutto il materiale (edile, impiantistico, agrario e vegetale) indicato negli elenchi e riportato nei disegni allegati, nelle quantità necessarie alla realizzazione della sistemazione.
I materiali da impiegare nei lavori dovranno avere le seguenti caratteristiche:
• materiale edile, impiantistico e di arredo: si rimanda ai Capitolati dello Stato, e alle normative specifiche del Capitolato d'Appalto - opere murarie;
• materiale agrario: vedi successivo art. C/11;
• materiale vegetale: vedi successivo art. C/12;
• materiale per arredo, strutture ludiche e protezioni per alberi: vedi successivo art. C/13;
• materiale per opere edili e pavimentazioni: vedi specifico elenco prezzi;
• materiale per pubblica illuminazione: vedi specifico elenco prezzi.
1.11 ART. C/11 - MATERIALE AGRARIO
Per materiale agrario si intende tutto il materiale usato negli specifici lavori agrari e forestali di, vivaismo e giardinaggio (es. terreni e substrati di coltivazione, concimi, fitofarmaci, tutori, ecc.), necessario alla messa a dimora, alla cura e alla manutenzione delle piante occorrenti per la sistemazione.
Il materiale agrario da impiegare, come sopra indicato, dovrà possedere i requisiti definiti nei Criteri ambientali minimi per l'affidamento del servizio di gestione del verde pubblico" (C.A.M. Verde Pubblico) approvati con D.M. Ambiente 13/12/2013, con particolare riferimento alle caratteristiche del materiale vegetale da mettere a dimora, ai contenitori ed imballaggi del materiale vegetale, alle caratteristiche degli ammendanti.
Terra di coltiio riportata
L'Impresa prima di effettuare il riporto della terra di coltivo dovrà accertarne la qualità per sottoporla all'approvazione della Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
L'Impresa dovrà disporre a proprie spese l'esecuzione delle analisi di laboratorio, per ogni tipo di suolo. Le analisi dovranno essere eseguite, salvo quanto diversamente disposto dal presente Capitolato, secondo i metodi ed i parametri normalizzati di analisi del suolo, pubblicati dalla Società Italiana della Scienza del Suolo - S.l.S.S.
La terra di coltivo (buon terreno agrario) riportata dovrà essere priva di pietre, tronchi, rami, radici e loro parti, che possano ostacolare le lavorazioni agronomiche del terreno dopo la posa in opera.
Per buon terreno agrario devesi intendere quello a:
• scheletro (particelle > 2mm.) < 5% // rapporto limo/argilla - limo < 40%
• argilla < 20% // PH compreso fra 5.5/7 // sostanza organica (peso secco) > 1.5%
• rapporto C/N compreso fra 8/15.
La terra di coltivo dovrà essere priva di agenti patogeni e di sostanze tossiche per le piante, a giudizio della Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
Substrati di coltiiazione
Con substrati di coltivazione si intendono materiali di origine minerale e/o vegetale utilizzati singolarmente o miscelati in proporzioni note per impieghi particolari e per ottenere un ambiente di crescita adatto alle diverse specie che si vogliono mettere a dimora.
Per i substrati imballati le confezioni dovranno riportare quantità, tipo e caratteristiche del contenuto.
In mancanza delle suddette indicazioni sulle confezioni, o nel caso di substrati non confezionati, l'Impresa dovrà fornire, oltre ai dati sopra indicati, i risultati di analisi realizzate a proprie spese, secondo i metodi normalizzati dalla Società Italiana della Scienza del Suolo -
S.l.S.S. per i parametri indicati dalla Direzione dell’Esecuzione del Contratto da sottoporre all'approvazione della stessa.
I substrati, una volta pronti per l'impiego, dovranno essere omogenei e i componenti distribuiti in proporzioni costanti all'interno della loro massa.
I substrati non confezionati o privi delle indicazioni sopra citate sulla confezione, potranno contenere anche altri componenti, in proporzioni note, tutti chiaramente specificati, da sottoporre all'approvazione della Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
Concimi minerali ed organici
I concimi minerali, organici, misti e complessi da impiegare dovranno avere titolo dichiarato secondo le vigenti disposizioni di legge ed essere forniti nell'involucro originale della fabbrica,
fatta esclusione per i letami, per i quali saranno valutate di volta in volta qualità e provenienza.
La Direzione dell’Esecuzione del Contratto si riserva il diritto di indicare con maggior precisione, scegliendoli di volta in volta in base alle analisi di laboratorio sul terreno e sui concimi e alle condizioni delle piante durante la messa a dimora e il periodo di manutenzione, quale tipo di concime dovrà essere usato.
Ammendanti e corretii
Con ammendanti si intendono quelle sostanze sotto forma di composti naturali o di sintesi in grado di modificare le caratteristiche fisiche del terreno.
Con correttivi si intendono quei prodotti chimici, minerali, organici o biologici capaci di modificare le caratteristiche chimiche del terreno.
In accordo con la Direzione dell’Esecuzione del Contratto si potranno impiegare prodotti con funzioni miste purché ne siano dichiarati la provenienza, la composizione e il campo di azione e siano forniti preferibilmente negli involucri originali secondo la normativa vigente, nel rispetto dei C.A.M. Verde Pubblico (caratteristiche ammendanti).
Pacciamatura
Con pacciamatura si intende una copertura del terreno a scopi diversi (es. controllo infestanti, limitazione dell'evapotraspirazione, sbalzi termici, ecc.).
I materiali per pacciamatura comprendono prodotti di origine naturale o di sintesi e dovranno essere forniti (quando si tratti di prodotti confezionabili) in accordo con la Direzione dell’Esecuzione del Contratto, nei contenitori originali con dichiarazione della quantità, del contenuto e dei componenti.
Per i prodotti da pacciamatura forniti sfusi la Direzione dell’Esecuzione del Contratto si riserva la facoltà di valutare di volta in volta qualità e provenienza.
Fitofarmaci
I fitofarmaci da usare (es. anticrittogamici, insetticidi, diserbanti, antitraspiranti, mastici per dendrochirurgia, ecc.) dovranno essere forniti nei contenitori originali e sigillati dalla fabbrica, con l'indicazione della composizione e della classe di tossicità, secondo la normativa vigente.
Pali di sostegno, ancoraggi e legature
L'Impresa dovrà fornire pali di sostegno (tutori) adeguati per numero, diametro ed altezza alle dimensioni degli alberi e degli arbusti da ancorare.
I tutori dovranno essere di legno, diritti, scortecciati, appuntiti dalla parte della estremità di maggiore diametro. La parte appuntita dovrà essere resa imputrescibile per un'altezza di 000 xx xxxxx, xx alternativa, su autorizzazione della Direzione dell’Esecuzione del Contratto, si potrà fare uso di pali di legno industrialmente preimpregnati di sostanze imputrescibili.
Analoghe caratteristiche di imputrescibilità dovranno avere anche i picchetti di legno per l'eventuale bloccaggio a terra dei tutori.
Qualora si dovessero presentare problemi di natura particolare (mancanza di spazio, esigenze estetiche, ecc.) i pali di sostegno, su autorizzazione della Direzione dell’Esecuzione del Contratto, potranno essere sostituiti con ancoraggi in corda di acciaio muniti di tendifilo.
Le legature dovranno rendere solidali le piante ai pali di sostegno e agli ancoraggi, pur consentendone l'eventuale assestamento; al fine di non provocare strozzature al tronco, dovranno essere realizzate per mezzo di collari speciali o di adatto materiale elastico (es. cinture di gomma, nastri di plastica, ecc.) mai filo di ferro o altro materiale inestensibile. Per evitare danni alla corteccia, potrà essere necessario interporre, fra tutore e tronco, un cuscinetto antifrizione di adatto materiale.
Drenaggi e materiali antierosione
I materiali da impiegare per la realizzazione di drenaggi e opere antierosione dovranno corrispondere a quanto indicato in progetto e, per quelli forniti in confezione, essere consegnati nei loro imballi originali, attestanti quantità e caratteristiche del contenuto (es. resistenza, composizione chimica, requisiti idraulici e fisici, durata, ecc.) per essere approvati dalla Direzione dell’Esecuzione Del Contratto prima del loro impiego. Per i prodotti non confezionati la Direzione dell’Esecuzione del Contratto ne verificherà di volta in volta qualità e provenienza.
Acqua
L'acqua da utilizzare per l'innaffiamento e la manutenzione non dovrà contenere sostanze inquinanti e sali nocivi oltre i limiti di tolleranza di fitotossicità relativa.
L'Impresa, se non le sarà consentito di approvvigionassi da fonti della Amministrazione (v. art. C/4), sarà tenuta, su richiesta della Direzione dell’Esecuzione del Contratto, a verificare periodicamente per mezzo di analisi effettuate secondo le procedure normalizzate della Società Italiana di Scienza del Suolo - S.l.S.S., la qualità dell'acqua da utilizzare e a segnalare le eventuali alterazioni riscontrate.
L'impiego dell'acqua dovrà essere attuato nel rispetto di quanto previsto nei C.A.M. Verde Pubblico (consumo acqua).
Gli oneri relativi saranno a carico dell'Amministrazione. In caso contrario l'Impresa provvederà a sua cura e spese al controllo periodico della qualità dell'acqua.
1.12 ART. C/12 - MATERIALE VEGETALE
Per materiale vegetale si intende tutto il materiale vivo (alberi, arbusti, tappezzanti, sementi, ecc.) occorrente per l'esecuzione del lavoro.
Questo materiale dovrà provenire da ditte appositamente autorizzate ai sensi delle leggi 18.6.1931 n. 987 e 22.5.1973 n. 269 e successive modificazioni e integrazioni. L'Impresa dovrà dichiararne la provenienza alla Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
Le caratteristiche richieste per tale materiale vegetale e di seguito riportate tengono conto anche di quanto definito dallo standard qualitativo adottato dalle normative Europee in materia, nonché dei requisiti dei C.A.M Verde Pubblico (piante ornamentali) .
La Direzione dell’Esecuzione del Contratto si riserva comunque la facoltà di effettuare, contestualmente all'Impresa appaltatrice, visite ai vivai di provenienza allo scopo di scegliere le piante; si riserva quindi la facoltà di scartare quelle non rispondenti alle caratteristiche indicate nel presente Capitolato, nell'Elenco prezzi e negli elaborati di progetto in quanto non conformi ai requisiti fisiologici e fitosanitari che garantiscano la buona riuscita dell'impianto, o che non ritenga comunque adatte alla sistemazione da realizzare.
Le piante dovranno essere esenti da residui di fitofarmaci attacchi di insetti, malattie crittogamiche, virus, altri patogeni, deformazioni e alterazioni di qualsiasi natura che possano compromettere il regolare sviluppo vegetativo e il portamento tipico della specie.
L'Impresa sotto la sua piena responsabilità potrà utilizzare piante non provenienti da vivaio e/o di particolare valore estetico unicamente se indicate in progetto e/o accettate dalla Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
Le piante dovranno essere etichettate singolarmente o per gruppi omogenei per mezzo di cartellini di materiale resistente alle intemperie sui quali sia stata riportata, in modo leggibile e indelebile, la denominazione botanica (genere, specie, varietà, cultivar) del gruppo a cui si riferiscono.
Le caratteristiche con le quali le piante dovranno essere fornite (densità e forma della chioma, presenza e numero di ramificazioni, sistema di preparazione dell'apparato radicale,
ecc.) sono precisate nelle specifiche allegate al progetto o indicate nell'Elenco prezzi e nelle successive voci particolari.
L'Impresa dovrà far pervenire alla Direzione dell’Esecuzione del Contratto, con almeno 48 ore di anticipo, comunicazione scritta della data in cui le piante verranno consegnate sul cantiere.
Per quanto riguarda il trasporto delle piante, l'Impresa dovrà prendere tutte le precauzioni necessarie affinché queste arrivino sul luogo della sistemazione nelle migliori condizioni possibili, curando che il trasferimento venga effettuato con mezzi, protezioni e modalità di carico idonei con particolare attenzione perché rami e corteccia non subiscano danni e le zolle non abbiano a frantumarsi o ad essiccarsi a causa dei sobbalzi o per il peso del carico del materiale soprastante.
Una volta giunte a destinazione, tutte le piante dovranno essere trattate in modo che sia evitato loro ogni danno; il tempo intercorrente tra il prelievo in vivaio e la messa a dimora definitiva (o la sistemazione in vivaio provvisorio) dovrà essere il più breve possibile.
In particolare l'Impresa curerà che le zolle e le radici delle piante che non possono essere immediatamente messe a dimora non subiscano ustioni e mantengano il tenore di umidità adeguato alla loro buona conservazione.
Non è consentita la sostituzione di piante che l'Impresa non riuscisse a reperire; ove tuttavia dimostrato che una o più specie non siano reperibili, l'Impresa potrà proporre la sostituzione con piante simili. L'Impresa dovrà sottoporre per iscritto tali proposte alla Direzione dell’Esecuzione del Contratto con un congruo anticipo sull'inizio dei lavori stessi ed almeno un mese prima della piantagione cui si riferiscono. La Direzione dell’Esecuzione del Contratto si riserva la facoltà di accettare le sostituzioni indicate, o di proporne di alternative.
Alberi
Gli alberi dovranno presentare portamento e dimensioni rispondenti alle caratteristiche richieste dal progetto e tipici della specie, della varietà e della età al momento della loro messa a dimora.
Gli alberi dovranno essere stati specificatamente allevati per il tipo di impiego previsto (es. alberate stradali, filari, esemplari isolati o gruppi, ecc.).
In particolare il fusto e le branche principali dovranno essere esenti da cicatrici di potatura di diametro superiore a 2 cm, deformazioni, capitozzature, ferite di qualsiasi origine e tipo, grosse cicatrici o segni conseguenti ad urti, grandine, scortecciamenti, legature, ustioni da sole, cause meccaniche in genere.
La chioma, salvo quanto diversamente richiesto, dovrà essere ben ramificata, uniforme ed equilibrata per simmetria e distribuzione delle branche principali e secondarie all'interno della stessa.
Non dovranno essere presenti “rami verticillati“ cioè più rami che si dipartono dal tronco al medesimo livello.
La chioma dovrà sempre presentare la cosiddetta “freccia“ di accrescimento con gemma apicale sana e vitale e quindi assenza di doppie cime o rami codominanti.
L'apparato radicale dovrà presentarsi ben accestito, ricco di piccole ramificazioni e di radici capillari fresche e sane e privo di tagli di diametro maggiore di un centimetro.
Gli alberi dovranno essere normalmente forniti in contenitore o in zolla; a seconda delle esigenze tecniche o della richiesta potranno essere eventualmente consegnati a radice nuda soltanto quelli a foglia decidua, purché di giovane età e di limitate dimensioni.
Le zolle e i contenitori (vasi, mastelli di legno o di plastica, ecc.) dovranno essere proporzionati alle dimensioni delle piante come di seguito riportato:
• 40 cm di diametro per alberi di circonferenza cm 12/14
• 50 cm di diametro per alberi di circonferenza cm 16/18
• 60 cm di diametro per alberi di circonferenza cm 18/20
Per gli alberi forniti con zolla o in contenitore, la terra dovrà essere compatta, ben aderente alle radici, senza crepe evidenti con struttura e tessitura tali da non determinare condizioni di asfissia.
Gli alberi forniti con zolla dovranno essere stati sottoposti in vivaio a un numero di trapianti come di seguito riportato:
Caducifoglie: | circonferenza | 00-00 | x. 0 | xxxxxxxx x | |
" | " | cm | 00-00 | x. 0 | " |
" | " | cm | 30-35 | n. 4 | " |
Sempreverdi: | altezza | m | 2-2,5 | n. 0 | xxxxxxxx x |
" | " | x | 0-0,0 | x. 0 | " |
" | " | m | 5-6 | n. 4 | " |
Le piante in contenitore dovranno essere state adeguatamente rinvasate in modo da non presentare un apparato radicale eccessivamente sviluppato lungo la superficie del contenitore stesso.
Le zolle dovranno essere ben imballate con un apposito involucro degradabile (juta, paglia, teli, reti di ferro non zincato, ecc.),per piante trapiantate due volte è sufficiente l’utilizzo della sola juta o paglia o telo, mentre per piante che abbiano subito tre o più trapianti è necessario aggiungere apposita rete di ferro non zincato.
Gli alberi dovranno corrispondere alle richieste del progetto e dell'Elenco prezzi secondo quanto segue:
• altezza dell'albero: distanza che intercorre fra il colletto e il punto più alto della chioma;
• altezza di impalcatura: distanza intercorrente fra il colletto e il punto di inserzione al fusto della branca principale più vicina;
• circonferenza del fusto: misurata a un metro dal colletto (non saranno ammesse sottomisure salvo accettazione della Direzione dell’Esecuzione del Contratto);
• diametro della chioma: dimensione rilevata in corrispondenza della prima impalcatura per le conifere, a due terzi dell'altezza totale per tutti gli altri alberi
Per alberature stradali i primi rami dovranno essere impalcati sul fusto ad una altezza minima di :
• 220 cm per piante fino a cm 25 di circonferenza,
• 250 cm per piante oltre cm 25 di circonferenza.
Per gli alberi innestati dovranno essere specificati il tipo di porta innesto e l'altezza del punto d'innesto, che non dovrà presentare sintomi di disaffinità.
Piante a portamento piramidale
Le piante a portamento piramidale dovranno essere ramificate fino dalla base, preferibilmente in numero dispari, con asse principale unico e rettilineo.
Anche per tali piante l’altezza totale è determinata analogamente a quella degli alberi considerando cioè la distanza fra il colletto e il punto più alto della chioma.
Arbusti e cespugli
Arbusti e cespugli, qualunque siano le loro caratteristiche specifiche (a foglia decidua o sempreverdi), anche se riprodotti per via agamica, non dovranno avere portamento "filato", dovranno possedere un minimo di tre ramificazioni alla base e presentarsi dell'altezza prescritta in progetto o in Elenco prezzi, proporzionata al diametro della chioma e a quello del fusto.
Anche per arbusti e cespugli l'altezza totale, verrà rilevata analogamente a quella degli alberi (v. art. C/12a). Il diametro della chioma sarà rilevato alla sua massima ampiezza.
Tutti gli arbusti e i cespugli dovranno essere forniti in contenitore o in zolla; a seconda delle esigenze tecniche e della richiesta potranno essere eventualmente consegnati a radice nuda soltanto quelli a foglia decidua, purché di giovane età e di limitate dimensioni.
Il loro apparato radicale dovrà essere ricco di piccole ramificazioni e di radici capillari. Per le indicazioni riguardanti l'apparato radicale, l'imballo delle zolle, la terra delle zolle e dei contenitori vale quanto esposto nel precedente comma a proposito degli alberi (v. art. C/12a).
Postime forestale
Per postime forestale devono intendersi giovani piante di specie arborea o arbustiva allevate specificatamente per imboschimento e di età non superiore ad anni cinque siano esse prodotte di seme o tramite riproduzione agamica.
Piante esemplari
Per piante esemplari si intendono alberi, arbusti e cespugli di grandi dimensioni nell'ambito della propria specie con particolare valore ornamentale per forma e portamento.
Queste piante dovranno essere state preparate in vivaio con un numero maggiore di trapianti rispetto allo standard (v. art. C/12a).
Le piante esemplari sono riportate in Elenco prezzi distinguendole dalle altre della stessa specie e varietà.
Piante tappezzanti
Le piante tappezzanti dovranno avere portamento basso e/o strisciante (portamento proprio della specie) e buona capacità di copertura, garantita da ramificazioni uniformi.
Dovranno essere sempre fornite in contenitore con le radici pienamente compenetrate nel substrato di coltura, senza fuoriuscire dal contenitore stesso.
Piante rampicanti, sarmentose e ricadenti
Le piante appartenenti a queste specie dovranno avere almeno due forti getti, essere dell'altezza richiesta (dal colletto all'apice vegetativo più lungo) ed essere sempre fornite in zolla o in contenitore.
Piante erbacee annuali, biennali e perenni
Le piante erbacee, annuali, biennali e perenni, dovranno essere sempre fornite nel contenitore in cui sono state coltivate.
Le misure riportate nelle specifiche di progetto si riferiscono all'altezza della pianta non comprensiva del contenitore, e/o al diametro o al volume dello stesso.
Piante bulbose, tuberose e rizomatose
Le piante che saranno consegnate sotto forma di bulbi o di tuberi dovranno essere sempre della dimensione richiesta (diametro o circonferenza), mentre quelle sotto forma di rizoma dovranno presentare almeno tre gemme. I bulbi, i tuberi e i rizomi dovranno essere sani, turgidi, ben conservati ed in stasi vegetativa.
Per le piante consegnate in contenitore varranno le norme prescritte all'art. C/12f.
Piante acquaticce e palustri
Le piante acquatiche e palustri dovranno essere fornite imballate in contenitore o in cassette predisposte alle esigenze specifiche delle singole piante, che ne consentano il trasporto e ne garantiscano la conservazione fino al momento della messa a dimora.
Sementi
L'Impresa dovrà fornire sementi selezionate e rispondenti esattamente a genere, specie e varietà richieste, sempre nelle confezioni originali sigillate munite di certificato di identità ed autenticità con l'indicazione del grado di purezza e di germinabilità e della data di confezionamento e di scadenza stabiliti dalle leggi vigenti.
L'eventuale mescolanza delle sementi di diverse specie (in particolare per i tappeti erbosi) dovrà rispettare le percentuali richieste negli elaborati di progetto.
In assenza di tali indicazioni potranno accettarsi miscugli di graminacee costituiti da Poe, Festuche, Agrostidi e Loietti (presenti per non oltre il 15% ) di ditte primarie produttrici di sementi e di specifico impiego per campi sportivi e terreni di gioco in zone fitoclimatiche e a substrato pedologico analoghe al territorio locale.
In zone ad elevato ombreggiamento tali miscugli dovranno contenere sempre elevate percentuali di
Poa nemoralis ( 20/25% ).
Tutto il materiale di cui sopra dovrà essere fornito in contenitori sigillati e muniti della certificazione
E.N.S.E. (Ente Nazionale Sementi Elette).
Per evitare che possano alterarsi o deteriorarsi le sementi dovranno essere immagazzinate in locali freschi e privi di umidità.
Tappeti erbosi in piote e zolle
Nel caso che per le esigenze della sistemazione fosse richiesto il rapido inerbimento delle superfici a prato (pronto effetto) oppure si intendesse procedere alla costituzione del tappeto erboso per propagazione di essenze prative stolonifere, l'Impresa dovrà fornire zolle e/o piote erbose precoltivate costituite con le specie prative richieste nelle specifiche di progetto (es. cotica naturale, miscuglio di graminacee e leguminose, prato monospecie, ecc.).
Prima di procedere alla fornitura, l'Impresa dovrà sottoporre all'approvazione della Direzione dell’Esecuzione del Contratto campioni del materiale che intende fornire; analogamente, nel caso fosse richiesta la cotica naturale, l'Impresa dovrà prelevare le zolle soltanto da luoghi approvati dalla Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
Le zolle erbose, a seconda delle esigenze, delle richieste e delle specie che costituiscono il prato, verranno di norma fornite in forme regolari di dimensioni medie cm 25x25.
Al fine di non spezzarne la compattezza, le piote precoltivate dovranno essere consegnate arrotolate, mentre le zolle dovranno essere fornite su "pallet".
Tutto il materiale, di qualunque tipo sia, al fine di evitare danni irreparabili dovuti alla fermentazione e alla mancata esposizione alla luce, non dovrà essere lasciato accatastato o arrotolato.
1.13 ART. C/13 - MATERIALE PER ARREDO, STRUTTURE LUDICHE E PROTEZIONI PER ALBERI
Per materiale di arredo si intende tutto il materiale necessario ad agevolare la più completa fruizione delle aree verdi pubbliche (panchine, cestini portarifiuti, giochi e attrezzature ludico sportive in genere, fontanelle, portabiciclette, pannelli esplicativi tabelle monitorie).
In particolare, per quanto concerne i componenti in legno, l‘Appaltatore, nei casi in cui ciò è previsto, deve fornire la certificazione FSC.
Il FSC (Forest Stewardship Council) è un sistema di certificazione che consente di riconoscere i prodotti fabbricati con materie prime che vengono da foreste gestite in modo corretto dal punto di vista ambientale e sociale. Questa certificazione avviene secondo procedure e standards ben definiti, basati su dieci principi fondamentali relativi al mantenimento dell'integrità delle foreste, al rispetto dei diritti dei lavoratori, all'osservanza di tutte le norme vigenti anche in tema di obblighi fiscali.
In caso di prodotti per cui l'elenco prezzi prevede la certificazione di cui sopra, l'Appaltatore deve fornire alla DL la certificazione FSC.
I prodotti dovranno provenire da ditte in possesso di apposita certificazione di garanzia in merito alla sicurezza.
Strutture ludicce, ginnicce e impianti sportiii a libera fruizione
Le strutture ludiche installate devono essere conformi alla normativa UNI EN 1176 (da parte 1 a parte 7), detta rispondenza deve essere attestata attraverso certificato di rispondenza prodotto da Ente terzo.
La fornitura e posa delle strutture ludiche comprende le opere per l'ancoraggio quali scavi, plinti in cemento e/o tiranti, secondo la scheda tecnica del produttore.
La fornitura, inoltre, è comprensiva delle informazioni sul prodotto, degli elaborati preliminari, delle indicazioni relative alla superficie minima richiesta ai fini della sicurezza, del manuale di installazione, del manuale di ispezione e di manutenzione nonché della marcatura leggibile e permanente, che indichi:
• il nome e l’indirizzo del fabbricante o del rappresentante autorizzato
• il riferimento dell’attrezzatura e l’anno di fabbricazione
• il segno del livello di base
• il numero e la data della norma europea
• la fascia di utilizzo (età) alla quale è destinata l’attrezzatura.
A fine lavori l'installatore fornirà la dichiarazione di corretta posa.
Le strutture ginniche (percorsi vita) devono essere conformi alla normativa UNI EN 16630, detta rispondenza deve essere attestata dall'installatore nella dichiarazione di corretta esecuzione da produrre a fine lavori.
Gli impianti sportivi a libera fruizione devono essere conformi alla normativa UNI EN 15312, detta rispondenza deve essere attestata dall'installatore nella dichiarazione di corretta esecuzione da produrre a fine lavori.
Panccine, giocci, cestini
Parti in legno: dovranno avere subito preventivamente un trattamento impregnante con sali minerali atossici atto a garantire la durata nel tempo.
Parti metalliche: tutte le parti metalliche necessarie per l’assemblaggio dei vari componenti dovranno essere in acciaio protette da apposita zincatura a caldo e verniciate su richiesta della D.L., le bullonerie pure zincate e fissate da dadi autobloccanti a loro volta protetti da appositi copridado in P.V.C., le molle dei giochi dovranno essere in acciaio e rispondere alle norme DIN 17223.
Pannellature: dovranno essere ignifughe, avere bordi arrotondati, verniciate con vernici atossiche e realizzate con materiale resistente agli agenti atmosferici.
Reti e corde: dovranno essere realizzate in nylon o polipropilene e rinforzate da un’anima in fili di acciaio e fissate alla struttura mediante appositi bulloni.
Le reti per l’arrampicata dovranno essere dotate di appositi giunti nei punti di incrocio.
Cartelli segnaletici
Forma cartelli: dovranno essere di forma ellittica salvo diverse indicazioni progettuali e delle
D.L. di dimensioni mm 690 in altezza e mm 552 in larghezza.
Supporto metallico: dovrà essere in lamiera di alluminio tipo P-AL 99,5 - UNI 9001/2, dello spessore 25/10 di mm.
Tali lamiere, dopo avere subito le necessarie lavorazioni meccaniche e rese scabre in superficie mediante vibratrice elettrica, dovranno essere sottoposte ai seguenti trattamenti di preverniciatura:
1) sgrassatura mediante tensioattivi o con bagno in soluzione alcalina per una durata di circa 15’ a temperatura di esercizio pari a 70°C;
2) lavaggio con acqua e trattamento cromante o fosfocromatante per un tempo sufficiente a depositare un rivestimento avente un peso compreso tra 105 e 375 mq/mq (valore medio ottimale 270 mg/mq) secondo le norme UNI 4719 oppure ASTM B 449 per la cromatazione e UNI 4718 per la fosfocromatazione;
3) lavaggio con acqua a perdere passaggio in forno per essiccazione a temperatura compresa tra + 60°C e + 70°C;
4) applicazione ad immersione di una mano di vernice di fondo (Wasch Primer), spessore 25-35 micron;
5)carteggiatura meccanica con tela abrasiva a grana fine (220-240).
Trattamenti sostitutivi potranno essere eseguiti dopo preventivo esame e conseguente autorizzazione della Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
Rinforzo perimetrale del cartello: dovrà essere ottenuto mediante piegatura a scatola dei bordi del cartello che non dovrà essere inferiore a mm 15.
Attacchi: il retro del cartello dovrà portare due attacchi standard completi di morsetti, staffe o cravatte, bulloni con testa a galletto, rondelle e quanto necessita per l’adattamento ed il fissaggio ai sostegni, tali da non richiedere alcuna foratura del cartello e degli accessori.
Tutti i sistemi di attacco dovranno essere preventivamente approvati dalla Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
La saldatura dovrà essere effettuata con puntatrice elettrica (la distanza massima tra due punti dovrà essere di 10 cm) in modo da non creare sbavature o altra disuguaglianza sulla superficie del cartello. Tutti i materiali ferrosi dovranno essere zincati a caldo per immersione. Nel caso di installazione di due cartelli a facce opposte ad una stessa altezza sugli stessi sostegni, dovranno essere adottate staffe doppie. Per le altre caratteristiche tecniche l’impresa appaltatrice dovrà produrre i disegni con “i particolari costruttivi”.
Verniciatura retro del cartello: la verniciatura sul retro e dei bordi a scatola del cartello dovrà essere ottenuta mediante applicazione di una mano di vernice a polveri di poliestere di colore verde scuro opaco, in gradazione analoga al Pantone 3308, subordinata al gradimento della Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
Sul retro del cartello dovrà essere posto un numero di identificazione, necessario per la gestione ed il controllo degli interventi manutentivi e dell’anagrafe, in funzione delle esigenze della gestione informatica degli interventi.
Lato anteriore del cartello e pellicola: sulla faccia a vista dei supporti metallici, preparati e verniciati come al punto precedente, dovrà essere applicata una pellicola in PVC fuso da 0,05 mm senza cadmio, semilucida, non rifrangente, adesiva e rimovibile chimicamente.
L’applicazione della pellicola dovrà essere eseguita a caldo mediante “Vacuum applicator”.
Fondi, lettere, simboli e bordini di contorno dovranno essere eseguiti secondo quanto prescritto per ogni tipo di cartello con procedimento serigrafico a due o tre colori. La pellicola dovrà costituire un rivestimento senza soluzione di continuità di tutta la faccia utile del
cartello, convenzionalmente definita “a pezzo unico”, intendendo con questa denominazione un pezzo intero di pellicola, sagomato secondo la forma del cartello. La stampa dovrà essere effettuata con i prodotti ed i metodi prescritti dal fabbricante delle pellicole e dovrà mantenere inalterate le proprie caratteristiche per un periodo di tempo pari a quello garantito per la durata della pellicola. La pellicola dovrà essere autoestinguente.
Sostegni: dovranno essere in alluminio tubolare anodizzato o verniciato, secondo le indicazioni della Direzione dell’Esecuzione del Contratto, di diametro di mm 48, spessore 5 mm, altezza cm 300.
I pali di sostegno dovranno essere chiusi alla sommità con un tappo in plastica nel colore del palo, e dovranno avere un foro alla base per il fissaggio del tondino di ancoraggio, oltre ad un dispositivo antirotazione del cartello rispetto al palo.
Collari: dovranno essere del tipo universal , in acciaio zincato a caldo o in alluminio, verniciati a polveri di poliestere puro nello stesso colore del palo e del retro dei cartelli, per pali di sezione fino a 48 mm. o analoghi attacchi per installazione su cancellata. La viteria per il fissaggio dovrà essere in acciaio inox.
Garanzie: l’appaltatore dovrà effettuare, a propria cura e spese, la sostituzione ed il ripristino integrale di tutte le forniture che abbiano a deteriorarsi, alterarsi o deformarsi per difetto dei materiali, delle lavorazioni o posa in opera, entro un periodo di 5 anni dalla data di posa in opera dei cartelli.
Le pellicole, applicate secondo le tecniche prescritte dal fabbricante, non dovranno presentare per almeno 7 anni di esposizione verticale all’esterno, alcuna decolorazione, fessurazione, corrugamento, formazione di scaglie o bolle, cambio di dimensioni, segni di corrosione, distacco dal supporto o diminuzione dell’adesione.
I supporti, le traverse, le staffe, i sostegni e tutti i materiali metallici componenti la segnaletica, per almeno 10 anni di esposizione all’esterno, non dovranno presentare alcuna forma di ossidazione, nemmeno in piccole quantità.
L’appaltatore è tenuto a sostituire entro 30 giorni, a propria cura e spese, tutto il materiale che, ad insindacabile giudizio del Direttore dei Lavori, non dovesse risultare rispondente alle prescrizioni.
Posa in opere ed interventi: la posa in opera dei cartelli dovrà essere eseguita installando i sostegni su apposito basamento interrato, in CLS di cemento classe Rbk 200Kg/cmq e delle dimensioni minime di cm 40x40x50.
La posa in opera dei cartelli su cancellata dovrà essere effettuata all’altezza indicata dal Direttore dei Lavori.
La posa in opera dovrà essere eseguita a perfetta regola d’arte: i segnali dovranno resistere al vento spirante a 150 Km/hr e non presentare per almeno 10 anni alcuna anomalia (come ad esempio distacco anche parziale delle traverse, bulloni tranciati, staffe lente, ecc.).
L’appaltatore è tenuto a sostituire entro 30 giorni, a proprie cura e spese, tutto il materiale che, ad insindacabile giudizio del direttore dei Lavori, non dovesse risultare rispondente alle prescrizioni.
Interventi manutentivi: le medesime prescrizioni tecniche ed i medesimi prezzi contrattuali sopra riportati dovranno essere applicati per le sostituzioni di cartelli che si rendessero necessarie a seguito di danneggiamento nel periodo di manutenzione previsto dal contratto.
Protezioni per alberi
a) La curvatura dei tubi dovrà essere eseguita con tecniche idonee a garantire:
-raggio assiale costante
-costanza nella sezione circolare del manufatto(assenza di schiacciamenti)
-assenza di gobbe o bombature sulla superficie teorica della curva.
b) I manufatti dovranno subire, prima della messa in opera, il seguente trattamento superficiale:
• zincatura a caldo per immersione secondo norme CEI 7.6 delle puntazze da infiggere nel terreno
• fosfatazione (ciclo a 4 stadi ed immersione ) della parte esterna grezza
• verniciatura della parte esterna comprendente l’applicazione elettrostatica, integrata manuale ed automatica di due mani bagnato su bagnato di primer epossidico monocomponente e simultaneo passaggio in camera di passivazione isolata dall’ambiente circostante. Successivo passaggio automatico diretto in forno di cottura a 170° per 25’. Applicazione elettrostatica integrata manuale ed automatica, di due mani, bagnato su bagnato, smalto poliestere termoindurente con simultaneo passaggio in camera di passivazione isolata dall’ambiente circostante. Successivo passaggio automatico diretto in forno di cottura a 170° per 25’. Il colore dovrà essere uguale a quello delle transenne già esistenti (RAL6005).
Messa in opera: dovrà essere effettuata mediante l’infissione nel terreno, compreso in formella di alberatura stradale, della puntazza zincata e sovrasastante fissaggio con saldatura della parte curvata e verniciata. La parte saldata dovrà essere successivamente protetta con zinco a freddo.
3 MODALITÀ DI ESECUZIONE DEI LAVORI
1.14 ART. C/14 - PULIZIA GENERALE DEL TERRENO - QUOTE SUPERFICIALI
Qualora il terreno all'atto della consegna non fosse idoneo alla realizzazione dell'opera per la presenza di materiale di risulta o di discarica abusiva, i preliminari lavori di pulitura del terreno saranno eseguiti in base all'Elenco prezzi e in accordo con la Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
Per quanto attiene le quote relative all’andamento superficiale del terreno, l’impresa è tenuta, visti gli elaborati progettuali a provvedere alle necessarie movimentazioni al fine di ottenere gli andamenti superficiali previsti dal progetto stesso, ciò minimizzando le asportazioni dello strato di coltivo esistente.
1.15 ART. C/15 - LAVORAZIONI PRELIMINARI
L'Impresa, prima di procedere alla lavorazione del terreno, deve provvedere come da progetto all'abbattimento delle piante da non conservare, al decespugliamento, alla eliminazione delle specie infestanti e ritenute a giudizio della Direzione dell’Esecuzione del Contratto non conformi alle esigenze della sistemazione, all'estirpazione delle ceppaie e allo spietramento superficiale.
Queste operazioni saranno da computarsi in base all'Elenco prezzi.
1.16 ART. C/16 - LAVORAZIONE DEL TERRENO
Su indicazione della Direzione dell’Esecuzione del Contratto, l'Impresa dovrà procedere alla lavorazione del terreno fino alla profondità necessaria preferibilmente eseguita con l'impiego di mezzi meccanici ed attrezzi specifici a seconda della lavorazione prevista dagli elaborati di progetto.
Aratura
La lavorazione del terreno dovrà avere il carattere di una vera e propria aratura, sarà perciò eseguita fino alla profondità di cm 10 ( salvo differenti specifiche in merito da parte della D.L.
L’aratura dovrà farsi con il mezzo trainante più leggero possibile in relazione alle caratteristiche del terreno stesso per minimizzare la compressione del medesimo.
Le “fette” di lavorazione dovranno essere rovesciate con successione regolare senza lasciare fasce intervallate di terreno sodo.
Ove necessario il lavoro dovrà completarsi a mano: le arature dovranno effettuarsi sempre previa autorizzazione della D.L. e saranno finalizzate a garantire l’esecuzione degli interventi solo a terreno “in tempera”.
fresatura e sarcciatura:
La lavorazione potrà avere profondità di lavoro da cm 5/8 a cm 15/20. L’intervento dovrà sminuzzare accuratamente il terreno in superficie, anche per assicurare una buona penetrazione delle acque meteoriche.
Potrà essere necessario procedere a una o più passate fino ad ottenere un omogeneo sminuzzamento delle zolle e completa estirpazione delle infestanti. Intorno agli alberi, arbusti, manufatti recinzioni, siepi, impianti irrigui, il lavoro dovrà ovviamente completarsi a mano.
iangatura:
Avrà profondità di lavoro di almeno cm 30; durante il lavoro si curerà di far pervenire in superficie sassi ed erbe infestanti che dovranno sempre asportarsi comprendendo anche e totalmente le parti ipogee ( rizomi ecc.).
Qualora a causa della limitata superficie delle aree di intervento, non possano venire impiegati mezzi meccanici, la vangatura dovrà sostituirsi alla aratura.
Le lavorazioni saranno eseguite nei periodi idonei, con il terreno in tempera, evitando di danneggiarne la struttura e di formare suole di lavorazione.
Nel corso di questa operazione l'Impresa dovrà rimuovere tutti i sassi, le pietre e gli eventuali ostacoli sotterranei che potrebbero impedire la corretta esecuzione dei lavori provvedendo anche, su indicazioni della Direzione dell’Esecuzione del Contratto, ad accantonare e conservare le preesistenze naturali di particolare valore estetico (es. rocce, massi, ecc.) o gli altri materiali che possano essere vantaggiosamente riutilizzati nella sistemazione.
Eseguito il lavoro di aratura o vangatura, l’appaltatore dovrà effettuare un successivo lavoro complementare di preparazione, consistente in una erpicatura o zappatura di tutte le aree destinate all’impianto; con questa operazione, da eseguirsi a terreno asciutto, il terreno medesimo dovrà risultare uniformemente sminuzzato.
Naturalmente, qualora con una sola lavorazione di erpice x xxxxx il terreno non risultasse uniformemente sminuzzato, l’aggiudicatario sarà tenuto ad effettuare successive lavorazioni con gli strumenti adatti, fino a raggiungere l’uniforme sminuzzamento del terreno.
Qualora fra l’impianto degli alberi e la formazione del prato trascorresse tempo sufficiente alla proliferazione di vegetazione infestante, sarà cura dell’appaltatore dare corso a sollecite fresature ed erpicature al fine di eliminare tale vegetazione e ciò prima che questa giunga a maturità (produzione del seme)
Nel caso ci si dovesse imbattere in ostacoli naturali di rilevanti dimensioni che presentino difficoltà ad essere rimossi, oppure manufatti sotterranei di qualsiasi natura di cui si ignori l'esistenza (es. cavi, fognature, tubazioni, reperti archeologici, ecc.), l'Impresa dovrà interrompere i lavori e chiedere istruzioni specifiche alla Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
Ogni danno conseguente alla mancata osservanza di questa norma dovrà essere riparato o risarcito a cura e spese dell'Impresa.
1.17 ART. C/17 - DRENAGGI LOCALIZZATI E IMPIANTI TECNICI
Successivamente alle lavorazioni del terreno e prima delle operazioni di cui all'art. C/18 l'Impresa dovrà preparare, sulla scorta degli elaborati e delle indicazioni della Direzione dell’Esecuzione del Contratto, gli scavi necessari alla installazione degli eventuali sistemi di drenaggio e le trincee per alloggiare le tubazioni e i cavi degli impianti tecnici (es. irrigazione, illuminazione ecc.) le cui linee debbano seguire percorsi sotterranei.
Le canalizzazioni degli impianti tecnici, al fine di consentire la regolare manutenzione della sistemazione, dovranno essere installate ad una profondità che garantisca uno spessore minimo di 40 cm di terreno e, per agevolare gli eventuali futuri interventi di riparazione, essere convenientemente protette e segnalate.
L'Impresa dovrà completare la distribuzione degli impianti tecnici, realizzando le eventuali canalizzazioni secondarie e le opere accessorie.
Dopo la verifica e l'approvazione degli impianti a scavo aperto da parte della Direzione dell’Esecuzione del Contratto, l'Impresa dovrà colmare le trincee e ultimare le operazioni di cui agli articoli precedenti.
Sono invece da rimandare a livellazione del terreno avvenuta, la posa in opera degli irrigatori e, a piantagione ultimata, la collocazione e l'orientamento degli apparecchi di illuminazione.
Ultimati gli impianti, l'Impresa dovrà consegnare alla Direzione dell’Esecuzione del Contratto nelle scale e con le sezioni e i particolari richiesti, gli elaborati di progetto aggiornati secondo le varianti effettuate; oppure, in difetto di questi, produrre una planimetria che riporti l'esatto tracciato e la natura delle diverse linee e la posizione dei drenaggi e relativi pozzetti realizzati.
1.18 ART. C/18 - CORREZIONE, AMMENDAMENTO, CONCIMAZIONE, FITOFARMACI E DISERBANTI
Dopo avere effettuato le lavorazioni, l'Impresa, su istruzione della Direzione dell’Esecuzione del Contratto, dovrà incorporare nel terreno tutte le sostanze eventualmente necessarie ad ottenere la correzione, l'ammendamento e la concimazione di fondo (v. art.C/11) nonché somministrare gli eventuali fitofarmaci e/o diserbanti (v. art. C/11), nel rispetto dei C.A.M. Verde Pubblico .
concimazione meccanica
In occasione del lavoro di aratura o di vangatura, l’appaltatore effettuerà la concimazione di fondo somministrando letame bovino od equino ben maturo, uniformemente distribuito sul terreno.
Dovranno prevedersi x.xx 350 per ettaro, salvo diverse indicazioni in merito della D.L.. Il letame potrà essere sostituito con un equivalente quantitativo di concime organico .
concimazione ccimica
Oltre alla concimazione organica l’appaltatore è tenuto ad effettuare anche una concimazione minerale mediante la somministrazione dei seguenti quantitativi di fertilizzanti:
• azotati: titolo medio 16% - x.xx 2 per ettaro
• potassici: titolo medio 40% - x.xx 1,5 per ettaro
• fosfatici: titolo medio 18% - x.xx 5 per ettaro
La somministrazione dei concimi minerali sarà effettuata in occasione della lavorazione complementare di erpicatura o zappatura successiva al lavoro di preparazione del terreno.
La D.L. ha facoltà di variare tali proporzioni in relazione al risultato delle analisi dei terreni ed alle particolari necessità delle singole specie di piante da mettere a dimora.
Ogni eventuale sostituzione dovrà essere autorizzata dalla D.L.
L’uso dei concimi fisiologicamente alcalini o fisiologicamente acidi sarà consentito in terreni a reazione anomala e ciò in relazione alle risultanze delle analisi chimiche.
Oltre alla concimazione di fondo l’aggiudicatario dovrà effettuare anche le opportune concimazioni in copertura, impiegando concimi idonei per quanto attiene solubilità e pronta assimilazione degli elementi, tenendo comunque presente che lo sviluppo della vegetazione deve risultare, ad ultimazione dei lavori, a densità uniforme, senza vuoti o radure.
I trattamenti con fitofarmaci, infine, dovranno essere tempestivi ed eseguiti da personale abilitato secondo le norme vigenti che dovrà attenersi per il loro uso alle istruzioni specificate dalla casa produttrice e alle leggi vigenti in materia, ed usare ogni possibile misura preventiva atta ad evitare danni alle persone e alle cose.
1.19 ART. C/19 - TRACCIAMENTI E PICCHETTATURE
Prima della messa a dimora delle piante e dopo le operazioni di preparazione agraria del terreno, l'Impresa, sulla scorta degli elaborati di progetto e delle indicazioni della Direzione dell’Esecuzione del Contratto, predisporrà la picchettatura delle aree di impianto, segnando la posizione nella quale dovranno essere eseguite le piantagioni singole (alberi, arbusti, altre piante segnalate in progetto) e tracciando sul terreno il perimetro delle piantagioni omogenee (tappezzanti, macchie arbustive, boschetti, ecc.).
Prima di procedere alle operazioni successive, l'Impresa deve ottenere l'approvazione della Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
A piantagione eseguita, l'Impresa, nel caso siano state apportate varianti al progetto esecutivo, dovrà consegnare una copia degli elaborati relativi con l'indicazione esatta della posizione definitiva delle piante e dei gruppi omogenei messi a dimora.
1.20 ART. C/20 - PREPARAZIONE DELLE BUCHE E DEI FOSSI
Le buche ed i fossi per la piantagione delle specie vegetali dovranno avere le dimensioni più ampie possibili in rapporto alla grandezza delle piante da mettere a dimora.
In linea di massima le buche devono risultare larghe e profonde almeno una volta e mezzo rispetto alle dimensioni dell'apparato radicale o della zolla.
Indicativamente si forniscono le seguenti dimensioni minime:
• buca Tipo A (piante arboree) cm 100x100x80
• buca Tipo B (per grandi arbusti e cespugli) cm 70x70x70
• buca Tipo C (per piccoli arbusti,cespugli e piante tappezzanti) cm 40x40x40
• buca Tipo D (per piante erbacee perenni) cm 30x30x30
• buca Tipo E (alberature stradali ed esemplari) cm 150x150x100 Nell'apertura di buche, soprattutto se vengono impiegate trivelle, è opportuno smuovere il terreno lungo le pareti e sul fondo per evitare l'effetto vaso.
Per le piante a radice nuda l'accorciamento delle radici deve limitarsi solo all'asporto delle parti danneggiate e non deve essere effettuato per adattare l'apparato radicale al volume di buche troppo piccole.
Per le buche e i fossi che dovranno essere realizzati su un eventuale preesistente tappeto erboso, l'Impresa è tenuta ad adottare tutti gli accorgimenti necessari per contenere al minimo i danni al prato circostante, recuperando lo strato superficiale di terreno per il riempimento delle buche stesse, in accordo con la Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
Il materiale proveniente dagli scavi, se non riutilizzato o non ritenuto idoneo, a insindacabile giudizio della Direzione dell’Esecuzione del Contratto, dovrà essere allontanato dall'Impresa
dalla sede del cantiere e portato alla pubblica discarica o su aree autorizzate.
Nella preparazione delle buche e dei fossi, l'Impresa dovrà assicurarsi che nella zona in cui le piante svilupperanno le radici non ci siano ristagni di umidità e provvedere che lo scolo delle acque superficiali avvenga in modo corretto.
Nel caso, invece, fossero riscontrati gravi problemi di ristagno l'Impresa provvederà, su autorizzazione della Direzione dell’Esecuzione del Contratto, a predisporre idonei drenaggi secondari che verranno contabilizzati a parte in base all'Elenco prezzi.
1.21 ART. C/21 - APPORTO DI TERRA DI COLTIVO
Prima di effettuare qualsiasi impianto o semina, l'Impresa in accordo con la Direzione dell’Esecuzione del Contratto, dovrà verificare che il terreno in sito sia adatto alla piantagione (v. anche art. C/11 ): in caso contrario dovrà apportare terra di coltivo in quantità sufficiente a formare uno strato di almeno cm 20 per i prati, e a riempire totalmente le buche e i fossi per gli alberi e gli arbusti, curando che vengano frantumate tutte le zolle e gli ammassi di terra.
La terra di coltivo rimossa e accantonata nelle fasi iniziali degli scavi (v. art. C/3) sarà utilizzata, secondo le istruzioni della Direzione dell’Esecuzione del Contratto, insieme a quella apportata.
Le quote definitive del terreno dovranno essere quelle indicate negli elaborati di progetto e dovranno comunque essere approvate dalla Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
1.22 ART. C/22 - PREPARAZIONE DEL TERRENO PER I PRATI
Per preparare il terreno destinato a tappeto erboso, l'Impresa, a completamento di quanto specificato nell'art. C/3 dovrà eseguire, se necessario, una ulteriore pulizia del terreno rimuovendo tutti i materiali che potrebbero impedire la formazione di un letto di terra di coltivo fine ed uniforme. Dopo aver eseguito le operazioni indicate negli artt. C/15 e C/16, l'Impresa dovrà livellare e rastrellare il terreno secondo le indicazioni di progetto per eliminare ogni ondulazione, buca o avvallamento, nel rispetto dei C.A.M. Verde Pubblico.
Gli eventuali residui della rastrellatura dovranno essere allontanati dall'area del cantiere (v. art. C/5).
1.23 ART. C/23 - OPERE ANTIEROSIONE
L'Impresa provvederà alla lavorazione e al modellamento delle scarpate e dei terreni in pendio, secondo quanto previsto dal progetto successivamente agli interventi di difesa idrogeologica, al fine di procedere alle semine e piantagioni.
1.24 ART. C/24 - MESSA A DIMORA DI ALBERI, ARBUSTI E CESPUGLI
Alcuni giorni prima della piantagione, l'Impresa dovrà procedere al riempimento parziale delle buche già predisposte, lasciando libero soltanto lo spazio per la zolla e le radici, in modo che le piante possano essere collocate su uno strato di fondo di spessore adeguato alle dimensioni della zolla o delle radici delle diverse specie vegetali.
Nel riempimento della buca l’Impresa avrà cura di interrare con la terra smossa Kg 0,500 di concime minerale complesso nel rapporto azoto, fosforo e potassio definito in corso d’opera dalla D.L.; verrà interrato anche il concime organico o letame in modo tale che il medesimo sia ricoperto da uno strato di terra e non a contatto diretto con gli apparati radicali.
Prima della messa a dimora di piante a radice nuda, l’Impresa dovrà potare accuratamente a mezzo di forbici a doppio taglio, ben affilate, l’apparato radicale delle medesime, rinnovando il taglio sulle ramificazioni che si presenteranno appassite, spezzate, non più vegete o successivamente sviluppate.
La messa a dimora degli alberi, degli arbusti e dei cespugli dovrà avvenire in relazione alle quote finite, avendo cura che le piante non presentino radici allo scoperto né risultino, una volta assestatosi il terreno, interrate oltre il livello del colletto.
L'imballo della zolla costituito da materiale degradabile (es. paglia, canapa, juta, ecc., v. art. C/12/a), dovrà essere tagliato al colletto e aperto sui fianchi senza rimuoverlo da sotto la zolla, togliendo soltanto le legature metalliche e il materiale di imballo in eccesso ciò previa autorizzazione specifica da parte della D.L. che potrà a suo insindacabile giudizio, anche alternativamente richiederne la rimozione.
La zolla deve essere integra, sufficientemente umida, aderente alle radici; se si presenta troppo asciutta dovrà essere immersa temporaneamente in acqua con tutto l'imballo.
Analogamente si dovrà procedere per le piante fornite in contenitore.
Nell’eventualità che per avverse condizioni climatiche le piante approvvigionate a piè d’opera non possano essere messe a dimora in breve, si dovrà provvedere a collocare il materiale in “tagliola“ curando in seguito le necessarie annaffiature ed evitando “ pregerminazioni “.
Le piante dovranno essere collocate ed orientate in modo da ottenere il miglior risultato estetico e tecnico in relazione agli scopi della sistemazione o il rispetto dell’orientamento di sviluppo dell’esemplare nel vivaio di provenienza.
Prima del riempimento definitivo delle buche, gli alberi, gli arbusti e i cespugli di rilevanti dimensioni dovranno essere resi stabili per mezzo di pali di sostegno, ancoraggi e legature (v. anche art. C/11). Prima di provvedere all’ancoraggio definitivo delle piante sarà necessario accertarsi che il terreno di riempimento delle buche risulti debitamente assestato per evitare che le piante risultino sospese alle armature in legno e si formino cavità al di sotto degli apparati radicali.
Il palo tutore dovrà essere infisso saldamente nel terreno a buca aperta e prima dell’esemplare da sostenere che verrà ad esso ancorato
Qualora previsto dal progetto l'Impresa è tenuta a collocare attorno al pane di terra, a livello della massima circonferenza, un tubo drenante in PVC di diametro cm 10 corrugato e forato lateralmente.
Una estremità del tubo dovrà fuoriuscire dal terreno per consentire le operazioni di irrigazione periodica.
Il riempimento delle buche, sia quello parziale prima della piantagione, sia quello definitivo, potrà essere effettuato, a seconda delle necessità, con terra di coltivo semplice oppure miscelata con torba.
Nel caso la Direzione dell’Esecuzione del Contratto decida che all'atto dell'impianto venga effettuata una concimazione secondaria localizzata, l'Impresa avrà cura di spargere il fertilizzante attorno e vicino alle radici o alle zolle, in modo da evitare danni per disidratazione.
A riempimento ultimato, attorno alle piante dovrà essere formata una conca o bacino per la ritenzione dell'acqua da addurre subito dopo in quantità abbondante, onde favorire la ripresa della pianta e facilitare il costipamento e l'assestamento della terra attorno alle radici e alla zolla.
Alberi, arbusti e cespugli a foglia caduca
Le piante a foglia caduca dovranno essere messe a dimora nel periodo adeguato all'attecchimento delle varie specie, generalmente durante il periodo di riposo vegetativo.
L'eventuale potatura di trapianto della chioma deve essere autorizzata dalla Direzione dell’Esecuzione del Contratto e dovrà seguire rigorosamente le disposizioni impartite, rispettando il portamento naturale e le caratteristiche specifiche delle singole specie.
Nel caso fosse necessario agevolare l’attecchimento, l'Impresa, su indicazione della Direzione dell’Esecuzione del Contratto, irrorerà le piante con prodotti antitraspiranti.
Alberi, arbusti e cespugli sempreierdi
Gli alberi, gli arbusti e i cespugli sempreverdi dovranno essere forniti esclusivamente con zolla o in contenitore e dovranno essere messi a dimora nel periodo adeguato all'attecchimento delle varie specie.
Le piante sempreverdi e le conifere non devono essere potate; saranno perciò eliminati, salvo diverse specifiche indicazioni della Direzione dell’Esecuzione del Contratto, soltanto i rami secchi, spezzati o danneggiati.
Fatta eccezione per le conifere sempreverdi, in caso di necessità è possibile fare ricorso all'uso di antitraspiranti, secondo le indicazioni della Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
Pacciamatura
Per pacciamatura si intende la copertura del terreno compreso dalle proiezioni delle chiome con materiale inerte atto a contenere l’evapotraspirazione del terreno e il ripullulo di specie erbacee.
Tale intervento, se previsto dal progetto, dovrà effettuarsi mediante lo spargimento di uno strato non inferiore a cm 7 di spessore di corteccia di specie arboree resinose appositamente prodotte e commercializzate.
Ogni altro prodotto dovrà sempre ottenere la preliminare autorizzazione della D.L.
Messa a dimora piante di ogni tipologia
La messa a dimora di queste piante è identica per ognuna delle diverse tipologie sopraindicate e deve essere effettuata in buche preparate al momento, in rapporto al diametro dei contenitori delle singole piante, previa lavorazione del terreno.
Se le piante saranno state fornite in contenitori tradizionali (vasi di terracotta o di plastica, recipienti metallici, ecc.) questi dovranno essere rimossi; se invece in contenitori di materiale deperibile (torba, pasta di cellulosa compressa, ecc.) le piante potranno essere messe a dimora con tutto il vaso (previa autorizzazione della D.L..
In ogni caso le buche dovranno essere poi colmate con terra di coltivo mista a fertilizzanti (concordato con la D.L.) e ben pressata intorno alle piante.
L'Impresa è tenuta infine a completare la piantagione delle specie rampicanti, sarmentose e ricadenti, legandone i getti, ove necessario, alle apposite strutture di sostegno in modo da guidarne lo sviluppo per ottenere i migliori risultati in relazione agli scopi della sistemazione eseguendo pure la copertura del terreno con idonea pacciamatura al fine di evitare la crescita di erbe spontanee.
Per le prime cure di trapianto valgono le norme indicate all'art. C/24.
Messa a dimora delle piante acquaticce e palustri
La messa a dimora di queste piante rispetterà le caratteristiche esigenze della specie e varietà secondo quanto stabilito negli elaborati di progetto ed eventuali indicazioni fornite dalla Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
1.25 ART. C/25 FORMAZIONE DEI PRATI
Nella formazione dei vari tipi di prati sono compresi tutti gli oneri relativi alla preparazione del terreno, alle concimazioni alla semina o alla piantagione e alle irrigazioni.
La formazione dei prati dovrà aver luogo dopo la messa a dimora di tutte le piante (in particolar modo di quelle arboree e arbustive) previste in progetto e dopo la esecuzione degli impianti tecnici delle eventuali opere murarie, delle attrezzature e degli arredi.
I vari tipi di prato dovranno presentarsi perfettamente inerbiti con le specie previste, con presenza di erbe infestanti e sassi non superiore ai limiti di tolleranza consentiti dal progetto,
esenti da malattie, chiarie ed avvallamenti dovuti all'assestamento del terreno o ad altre cause.
1.26 ART. C/26 SEMINA DEI TAPPETI ERBOSI
La semina da effettuarsi sempre in giornata senza vento a spaglio, dovrà prevedere più “ distribuzioni “ per gruppi di semi di volume e peso similari, mescolati fra loro.
La copertura del seme dovrà essere fatta mediante rastrelli a mano e con erpice a sacco o tramite specifiche attrezzature meccaniche.
Qualora la morfologia del terreno lo consenta, è preferibile che le operazioni di semina vengano effettuate mediante speciale seminatrice munita di rullo a griglia, al fine di ottenere l’uniforme spargimento del seme e dei concimi minerali complessi.
Dopo la preparazione del terreno (v. art. C/22), l'area sarà, su indicazioni della Direzione dell’Esecuzione del Contratto, seminata con uniformità e rullata convenientemente.
Il miscuglio (v. anche art. C/12), dovrà essere stato composto secondo le percentuali precisate in progetto e dovrà essere stato accettato dalla Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
Terminate le operazioni di semina o piantagione, il terreno deve essere immediatamente irrigato e opportunamente delimitato per evitarne il calpestio nelle fasi iniziali di sviluppo delle specie.
Analoga operazione sarà effettuata a germinazione avvenuta.
1.27 ART. C/27 MESSA A DIMORA DELLE ZOLLE ERBOSE
Le zolle erbose per la formazione dei prati a pronto effetto, dovranno essere messe a dimora stendendole sul terreno in file a giunti sfalsati tra fila e fila, dovranno risultare assestate a perfetta regola d’arte, in modo tale che non si presenti soluzione di continuità tra zolla e zolla.
Il piano di appoggio delle zolle dovrà risultare debitamente livellato ed il terreno precedentemente lavorato
Per favorirne l'attecchimento, le zolle dovranno essere, compattate per mezzo di battitura o di rullatura e, infine, abbondantemente irrigate. Nel caso debbano essere collocate su terreni in pendio o su scarpate, le zolle erbose dovranno essere anche fissate al suolo per mezzo di picchetti di legno, costipandone i vuoti con terriccio.
Le zolle di specie prative stolonifere destinate alla formazione di tappeti erbosi con il metodo della propagazione dovranno essere accuratamente diradate o tagliate in porzioni minori e successivamente messe a dimora nella densità precisata negli elaborati di progetto o stabilita dalla Direzione dell’Esecuzione del Contratto. Le cure colturali saranno analoghe a quelle precedentemente riportate.
1.28 ART. C/28 - INERBIMENTI E PIANTAGIONI DI SCARPATE E DI TERRENI IN PENDIO
Le scarpate e i terreni in pendio dovranno essere seminati o piantati con specie caratterizzate da un potente apparato radicale e adatto a formare una stabile copertura vegetale secondo quanto stabilito in Elenco prezzi.
1.29 ART. C/29 - PROTEZIONE DELLE PIANTE MESSE A DIMORA
Nelle zone dove potrebbero verificarsi danni causati da animali domestici o selvatici oppure dal transito di persone o automezzi, l'Impresa dovrà proteggere, singolarmente o in gruppi, le
piante messe a dimora con opportuni ripari (es. reti metalliche, protezioni in ferro o in legno, griglie, ecc.) e/o sostanze repellenti precedentemente concordati ed approvati dalla Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
Se previsto dal progetto, alcuni tipi di piante (tappezzanti, piccoli arbusti, ecc.) dovranno essere protette dai danni della pioggia battente, dalla essiccazione e dallo sviluppo di erbe infestanti per mezzo di pacciame (paglia, foglie secche, segatura, cippatura di ramaglia e di corteccia di conifere, ecc.) od altro analogo materiale precedentemente approvato dalla Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
1.30 ART. C/30 – MODALITÀ DI ESECUZIONE DELLE POTATURE DEGLI ALBERI
Premessa:
In ambito urbano generalmente sono richiesti interventi di potatura per eliminare le interferenze degli alberi con edifici, elettrodotti, fari della pubblica illuminazione, per ripristinare la visibilità stradale, rendere possibile il traffico veicolare, ecc.
Solo una minima parte delle alberate cittadine possiede infatti uno spazio sufficiente per una normale crescita fino alla grandezza standard della propria specie senza incontrare ostacoli.
Gli alberi che possiedono spazio sufficiente per la propria libera crescita non necessitano di interventi di potatura frequenti, ma principalmente in fase di allevamento e di senescenza.
Si ricorre alla potatura anche per ripristinare una sufficiente stabilità delle piante con problemi agli apparati radicali. Quando si effettuano potature di piante con problemi di stabilità, occorre verificare la quantità di chioma da asportare valutando le singole situazioni, distinguendo la pianta malata che necessita di interventi, da quella sana che invece non ne richiede.
L’eccesso di potature impedisce agli alberi di sviluppare un’adeguata biomassa, di crescere adeguatamente e di manifestare le caratteristiche estetiche proprie della specie.
Casi che richiedono interventi di potatura:
mancanza di spazio
Interferenze delle piante con:
edifici, proprietà in genere, viabilità veicolare e pedonale, segnaletica stradale, pubblica illuminazione, elettrodotti, altre piante, ecc.
esigenze connesse con lo stadio fenologico della pianta:
allevamento, riforma, ringiovanimento, risanamento,
esigenze arccitettonicce
Conservazione di forme architettoniche impresse particolari (ars topiaria)
sicurezza: stabilità della pianta o di parti della stessa
Per tutti i casi elencati vale sempre la regola di limitare la potatura a quanto strettamente necessario alla soluzione del problema, infatti è facile incorrere negli effetti deleteri dell’iperpotatura, che danneggia l’albero e ne rende difficile il governo.
Ad esempio, non si deve contenere l’intera corona di un albero se, per scoprire un lampione è sufficiente eliminare completamente un ramo all’inserzione col fusto, lasciando integro il resto della pianta.
Casi specifici
interferenze con edifici
Alberi piantati troppo vicini alle case.
I rami urtano grondaie, tegole, tapparelle, pareti degli edifici.
In genere si procede ad una potatura di contenimento dell’intera pianta, Infatti spesso non si tratta soltanto di allontanare i rami dall’edificio, ma anche di abbassare l’altezza delle piante per evitare danneggiamento dei coperti e di limitare pure le interferenze con viabilità, illuminazione, ecc.
I problemi di interferenza maggiori si hanno quando le piante sono state messe a definitiva dimora in prossimità dei fabbricati (a volte anche meno di 3 metri), in tali condizioni gli alberi non riescono a conservare un portamento verticale, ma crescono inclinati verso la strada per sfuggire al cono d’ombra dell’edificio.
Nel caso in cui la vicinanza di alberi e alti palazzi sia eccessiva, ogni tentativo di riequilibrare la chioma dell’albero inclinato verso la strada, si traduce in un riscoppio di rami che interferiranno con l’edificio, mentre il fusto resterà comunque inclinato e sbilanciato in quanto col baricentro assai fuori asse.
Si riporta un esempio di potatura di contenimento di alberate in filari paralleli ad edifici. Nelle strade strette ove la luce fatica a raggiungere le parti basse dell'albero, bisogna contrastare la tendenza della pianta a sviluppare rami soprattutto nelle parti alte della chioma.
Quando gli edifici sono molto vicini al filare di alberi conviene adottare alcuni accorgimenti per dare alle piante una forma tale da consentire il massimo distacco dei rami dalle pareti dei fabbricati senza diminuire eccessivamente la superficie esterna del solido immaginario costituito dall’albero.
La forma parallelepipeda è quella che a parità di volume, (quindi a parità di spazio disponibile) possiede la maggior superficie esterna e quindi la massima capacità fotosintetica).
Si tratta di una forma mutuata dallo siepone in campo frutticolo, forma che notoriamente consente di massimizzare l’utilizzo dello spazio a disposizione.
Si tratta di una forma mutuata dallo siepone in campo frutticolo, forma che notoriamente
consente di massimizzare l’utilizzo dello spazio a disposizione.
Come si può vedere dall’illustrazione, la figura geometrica col massimo rapporto Superficie\Volume (S\V) è il parallelepipedo. Per fare un esempio, un albero del volume di m3 10 con forma globosa possiede un diametro di m 2,66 che corrisponde ad un raggio di m 1,33.
Ponendo una distanza dal centro del fusto alla parete dell’edificio di m 3, rimarrà fra superficie esterna della chioma e parete edificio uno stacco di m 1,67, ossia 3 – 1,33.
Se mantenendo il medesimo volume diamo all’albero una forma parallelepipeda stretta, in direzione del filare, lo spessore della chioma in direzione dell’edificio, sempre misurato dal centro del fusto sarebbe di m 0,70, ossia 10/2,66/2,66/2 = 0,70
Quindi senza diminuzione del volume della chioma, senza cambiare i sesti di impianto, senza cambiare l’altezza della pianta, riusciamo a distanziarci dall’edificio di m 2,30 invece che di m 1,67, semplicemente schiacciando un poco la forma della pianta. Il vantaggio per l’albero è evidente in termini di illuminazione, ma anche per i proprietari dell’edificio adiacente, che si così si trovano con i rami ad una distanza maggiore dalle pareti di casa.
Naturalmente si tratta di un modello a cui tendere per ottenere il massimo vantaggio in termini di utilizzo del poco spazio disponibile, infatti in pochi hanno la forma appiattita impressa con la potatura, tende perdersi, per cui occorre ripetere la potatura abbastanza di frequente.
Dopo la potatura Prima della potatura
interferenze con proprietà (giardini, cortili, coltivazioni)
il Codice Civile, (artt. 892-899), impone al proprietario dell’albero l’obbligo di recidere i rami che si protendono nel fondo vicino su richiesta proprietario del fondo invaso.
Per conservare rapporti di buon vicinato comunque conviene sempre evitare situazioni che siano causa di forti costi indotti o pericolo.
Conviene recidere i rami abbondantemente entro la nostra proprietà, infatti il ramo deve poter crescere per un po’ di tempo un poco senza tornare a sconfinare.
Naturalmente l’intensità del raccorciamento, da eseguirsi sempre con appropriata tecnica di taglio di ritorno.
interferenze con viabilità veicolare e pedonale
“Nuovo Codice della Strada Decreto Legislativo 30 aprile 1992 n° 285 ( Art. 29)
I proprietari confinanti hanno l'obbligo di mantenere le siepi in modo da non restringere o danneggiare la strada o l'autostrada e di tagliare i rami delle piante che si protendono oltre il confine stradale e che nascondono la segnaletica o che ne compromettono comunque la leggibilità dalla distanza e dalla angolazione necessarie.”
Si tratta di una norma che vincola i proprietari confinanti con la strada (nel caso specifico in cui il proprietario confinante sia Comune stesso, ci si limita in pratica alla potatura dei rami che occupano il volume di scorrimento dei veicoli al di sopra della carreggiata. Fino ad un’altezza minima di m 4,20, ma in pratica fino ad altezze assai maggiori tenendo conto della flessibilità dei rami.
Una buona spalcatura di rami o branche basse è in genere sufficiente ad evitare interferenze con la circolazione di veicoli e pedoni.
La spalcatura è una particolare forma di potatura direzionale che dirige lo sviluppo della chioma verso l’alto. Consiste nel taglio di rami interi o branche all’inserzione col fusto principale.
E’ sempre da evitare una spalcatura troppo severa che manderebbe in crisi energetica l’albero e lo squilibrerebbe spostando il baricentro verso l’alto. Una corretta spalcatura non asporta oltre il 10- 15% di gemme pronte alla pianta.
Se possibile, conviene spalcare a più riprese, anche per evitare un numero elevato di grossi tagli troppo vicini l’uno con l’altro.
Spesso, nel timore di eseguire tagli di diametro eccessivo all’inserzione col fusto, si raccorciano le branche asportando solo la parte di ramo più invadente. Così facendo però il residuo di branca rimane in ombra e resta dominata dai rami sovrastanti, andando in crisi energetica e seccandosi. A questo punto iniziano ad innescarsi fenomeni cariogeni anche gravi nel fusto portante.
Conviene quindi non temere di eseguire tagli di spalcatura di diametro notevole, purché sempre proporzionati alla grandezza dell’albero ed alla sua capacità di compartimentare le lesioni.
Non sempre è necessario effettuare una spalcatura su 360 gradi, Altro dubbio frequente è se si debba spalcare il fusto a 360°, ma può essere sufficiente spalcare la parte di fusto ove si protendono le branche che sono causa di interferenza.
Occorre limitarsi all’intervento minimo indispensabile. Spalcare ove i rami ricadendo verso il basso, non danno alcun problema, è inutile.
Ad esempio, se in direzione della carreggiata stradale occorrono 4,5 m di spalcatura, sul lato marciapiede, per il passaggi dei pedoni, potrebbero essere sufficienti 3 metri.
Le piante allevate in vivaio a vaso mediante capitozzo all’altezza del futuro unico palco non consentono l’esecuzione di spalcature ad un’altezza superiore a quella dell’iniziale capitozzo fatto in vivaio.
Quindi le piante allevate in vivaio a vaso non sono molto adatte all’impiego in alberata stradale.
La forma di allevamento in vivaio più adatta all’impiego delle piante per la costruzione di alberate stradali è quella a fuso, con freccia centrale integra.
Tale forma consente sempre di spalcare all’altezza necessaria (ma sempre un poco per volta, per non creare squilibri.
Prima dell’intervento Spalcatura errata Spalcatura corretta
In genere una corretta potatura laterale o direzionale è sufficiente ad eliminare questo tipo di disturbi. La potatura direzionale è quella che dà i migliori risultati in quanto i rami che non interferiscono vengono lasciati interi, quindi vi è un forte controllo dei fenomeno di riscoppio delle gemme latenti e dormienti.
Esempio di scopertura lampione (ma il principio vale anche per la segnaletica stradale ed altre situazioni analoghe)
Prima della potatura Dopo la potatura direzionale
Quando una pianta interferisce con un elettrodotto, non conviene eseguire il contenimento di tutta la corona perché in poco tempo i rami ricrescono proprio nello spazio che dovrebbe rimanere libero.
Una severa potatura direzionale, risolve i problemi di interferenze con elettrodotti per un tempo molto più lungo, anche se applicato su alberi adulti li può deturpare e creare squilibri anche dal punto di vista della stabilità sia dell’albero che delle branche principali.
La potatura direzionale consente però di risolvere moltissime situazioni che non sto a descrivere in quanto l’applicazione della tecnica è assai intuitiva.
Solo quando l’albero deve comunque essere sottoposto a contenimento per altri motivi (come la vicinanza ad edifici), si eseguirà, oltre al contenimento usuale, l’asportazione completa dei rami che si dirigono verso la linea elettrica.
Naturalmente quest’ultima ipotesi costringe ad un numero di interventi maggiore perché non vi scarso controllo ormonale sulle gemme latenti da parte di una chioma tutta contenuta.
Indicazioni per taluni casi particolari:
alberi dominati
Evitare di eseguire potature di contenimento su piante dominate da altre che le sovrastano. Questo principio vale anche nel caso di alberi di proprietà comunale dominati da alberi privati. Contenere alberi dominati può creare gravi problemi di stress che possono portare anche alla morte della pianta.
alberi in filare fiancceggianti edifici o proprietà:
Se i rami non sconfinano, nelle proprietà private o non interferiscono con gli edifici, eseguire solo la spalcatura necessaria ad evitare interferenze con traffico stradale, l’eventuale potatura direzionale necessaria a scoprire i fari dell’illuminazione pubblica, l’eventuale rimonda e risanamento, quando necessari.
In caso di interferenza con edifici o proprietà effettuare il massimo del contenimento in direzione di edifici e proprietà.
Lasciare un po’ più lunghi i rami che si protendono verso la strada (da qualche parte l’albero deve pur crescere!).
alberi isolati o filari isolati:
limitarsi ad effettuare un leggero diradamento dei rami nati in corrispondenza di vecchi capitozzi o a causa di traumi, per ripristinare la forma naturale.
Eliminare le cime coodominanti, lasciando integra quella col miglior portamento.
Per il resto, rimonda dal secco, eventuali potature direzionali e spalcature, quando necessario.
rami dominati:
non eseguire il raccorciamento di rami dominati, potrebbero andare in crisi energetica e seccarsi col rischio di avere in futuro intere branche secche che alimentano la carie in profondità in fusto e colletto. I rami dominati quando creano interferenze, vanno eliminati completamente tagliandoli all’inserzione col fusto o con le branche.
Spalcature:
Xxxxxx limitarsi al minimo indispensabile a risolvere i problemi di passaggio di pedoni o veicoli. Si ritiene sufficiente una spalcatura che allontani i rami interferenti ad un’altezza di metri 5 dalle carreggiate stradali.
Potature di contenimento:
Si tratta di potatura assai utilizzata in ambito urbano per risolvere problemi di interferenze di vario tipo. In linea di massima si procede al raccorciamento dei i rami mediante tecnica del taglio di ritorno, cercando di scegliere una cima di sostituzione di diametro adeguato e proporzionato alla cima viene asportata.
Ramo prima del Tagli di ritorno Xxxxxx di ritorno
Contenimento corretto | errato | |||||
Un tagli | o di ritorno proporzionato, non | sottrae | al ramo originario | più | del 20% di | gemme |
pronte. Non eseguire tagli ulteriori al di sotto punto in cui viene praticato il taglio di ritorno. La cima di sostituzione non deve essere nuovamente sottoposta a raccorciamento.
Non asportare senza motivo branchette e rami sani al di sotto del punto in cui viene effettuato il taglio di ritorno.
Eliminare tutti i rami e xxxxxxx dalle branche destruttura l’albero.
Una corretta esecuzione del taglio di ritorno produce naturalmente un certo diradamento, non effettuare quindi diradamenti ulteriori dei rami all’interno della chioma per evitare di dover poi risolvere i problemi causati da un’iperpotatura.
Potature arccitettonicce
Servono a mantenere una forma prestabilita mediante potatura frequente.
Trattandosi di potature che vengono in genere ripetute ogni anno, (come in Quercus ilex), i fenomeni di interferenza con edifici, illuminazione pubblica, elettrodotti, segnaletica, sono limitati, ma non da sottovalutare.
Bisogna conservare la forma prestabilita, ma occorre contrastare, ogni volta che si interviene, la tendenza alle disuniformità di volume fra le piante del medesimo filare, causata da reimpianti di giovani alberi fra piante già adulte o da differenze di vigore.
Occorre, quindi potare poco gli alberi piccoli e di più quelli grandi per arrivare nel tempo ad una maggiore uniformità.
Particolare attenzione deve essere prestata al taglio nella parte del bottone che guarda
terra.
La linea dovrà essere tendenzialmente orizzontale, ma inclinata verso l’alto allontanandosi dal fusto per compensare la tendenza dei rami terminali ad abbassarsi nel tempo.
La spalcatura non dovrà interessare le branche principali, ma solo i rami secondari (vedi albero a destra nella figura qui sotto).
In pratica le branche principali non devono essere eliminate (vedi figura).
In caso di presenza di segnali stradali e lanterne semaforiche, i rami più vicini dovranno essere ad una distanza di almeno cm 100 dal segnale o dalla lanterna.
Nel caso in cui la spalcatura necessaria a scoprire la segnaletica diventi deturpante per l’albero, si dovrà scolpire una nicchia nel bottone, in modo che la segnaletica sia visibile.
Nelle piante in allevamento, la spalcatura dovrà essere graduale e proporzionato al diametro della chioma ed all’altezza dell’albero.
4 MANUTENZIONE DELLE OPERE
1.31 ART. C/31 - MANUTENZIONE DELLE OPERE A VERDE PER IL PERIODO DI GARANZIA
La manutenzione che l'Impresa è tenuta ad effettuare durante il periodo di concordata garanzia dovrà essere prevista anche per le eventuali piante preesistenti e comprendere le seguenti operazioni:
1)irrigazioni;
2)ripristino conche e rincalzo delle alberature
3)falciature, diserbi e sarchiature delle alberature;
4)concimazioni;
5)potature;
6)eliminazione e sostituzione delle piante morte;
7)rinnovo delle parti difettose dei tappeti erbosi;
8)difesa dalla vegetazione infestante;
9)sistemazione dei danni causati da erosione;
10) ripristino della verticalità delle piante;
11) controllo dei parassiti e delle fitopatie in genere.
12) verifica statica degli alberi
La manutenzione delle opere dovrà avere inizio immediatamente dopo la messa a dimora (o la semina) di ogni singola pianta e di ogni parte di tappeto erboso, e dovrà continuare fino alla scadenza del periodo di garanzia contrattuale (vedi artt. C/7-C/8).
Ogni nuova piantagione dovrà essere curata con particolare attenzione fino a quando non sarà dichiarato dalla D.L. che le piante, superato il trauma del trapianto (o il periodo di germinazione per le semine), siano ben attecchite e siano in buone condizioni vegetative.
Irrigazioni
L'Impresa è tenuta ad irrigare tutte le piante messe a dimora e i tappeti erbosi per il periodo di garanzia concordato.
Le irrigazioni dovranno essere ripetute e tempestive e variare in quantità e frequenza in relazione alla natura del terreno, alle caratteristiche specifiche delle piante, al clima e all'andamento stagionale: il programma di irrigazione (a breve e a lungo termine) e i metodi da usare dovranno essere determinati dall'Impresa e successivamente approvati dalla Direzione dell’Esecuzione del Contratto. Nel caso fosse stato predisposto un impianto di irrigazione automatico, l'Impresa dovrà controllare che questo funzioni regolarmente. L'impianto di irrigazione non esonera però l'Impresa dalle sue responsabilità in merito all'irrigazione (v. artt. C/4-C/11) la quale pertanto dovrà essere attrezzata per effettuare, in caso di necessità, adeguati interventi manuali.
Ripristino concce e rincalzo
Le conche di irrigazione eseguite durante i lavori di impianto delle alberature devono essere, se necessario, ripristinate.
A seconda dell'andamento stagionale, delle zone climatiche e delle caratteristiche di specie, l'Impresa provvederà alla chiusura delle conche e al rincalzo delle piante, oppure alla riapertura delle conche per l'innaffiamento.
Falciature, diserbi e sarcciature
Oltre alle cure colturali normalmente richieste, l'Impresa dovrà provvedere, durante lo sviluppo delle specie prative e quando necessario, alle varie falciature del tappeto erboso.
I diserbi dei vialetti, dei tappeti erbosi e delle altre superfici interessate dall'impianto devono essere eseguiti preferibilmente a mano o con attrezzature meccaniche. L'eventuale impiego di diserbanti chimici dovrà attenersi alle normative vigenti o risultare autorizzato preventivamente dalla D.L..
Le superfici di impianto interessate da alberi, arbusti e cespugli perenni, biennali, annuali, ecc. e le conche degli alberi devono essere oggetto di lavorazioni superficiali del terreno con periodicità da approvarsi preventivamente da parte della D.L. secondo un piano colturale specifico.
Concimazioni
Le concimazioni devono essere effettuate nel numero e nelle quantità stabilite dal piano di concimazione (v. art. C/11) approvato preventivamente dalla D.L..
Potature
Le potature di formazione e di rimonda devono essere effettuate nel rispetto delle caratteristiche delle singole specie e secondo il modello campione preventivamente autorizzato dalla D.L..
Il materiale vegetale di risulta dovrà essere immediatamente rimosso e depositato secondo gli accordi presi con la Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
Eliminazione e sostituzione delle piante morte
Le eventuali piante morte dovranno essere sostituite con altre identiche a quelle fornite in origine; la sostituzione deve, in rapporto all'andamento stagionale, essere inderogabilmente effettuata nel più breve tempo possibile, (se in stagione idonea) dall'accertamento del mancato attecchimento (v. art. C/7).
Rinnoio delle parti difettose dei tappeti erbosi
Epoca e condizioni climatiche permettendo, l'Impresa dovrà riseminare o reimpiantare ogni superficie a tappeto erboso che presenti una crescita irregolare, difettosa, che non rientri nei limiti di tolleranza previsti per le qualità dei prati oppure sia stata giudicata per qualsiasi motivo insufficiente dalla Direzione dell’Esecuzione del Contratto.
Difesa dalla iegetazione infestante
Durante l'operazione di manutenzione l'Impresa dovrà estirpare, salvo diversi accordi con la Direzione dell’Esecuzione del Contratto, le specie infestanti e reintegrare lo strato di pacciamatura come previsto dal progetto (v. art. C/29).
Sistemazione dei danni causati da erosione
L'Impresa dovrà provvedere alla sistemazione dei danni causati da erosione per difetto di esecuzione degli interventi di sua specifica competenza per quanto non in contrasto con l'enunciato dell'art. B/12
Ripristino della ierticalità delle piante
L'Impresa è tenuta al ripristino della verticalità e degli ancoraggi delle piante qualora se ne riconosca la necessità dalla D.L. (v. artt. C/11-C/24).
Controllo dei parassiti e delle fitopatie in genere
E' competenza dell'Impresa controllare le manifestazioni patologiche sulla vegetazione delle superfici sistemate provvedendo alla tempestiva eliminazione del fenomeno patogeno onde evitarne la diffusione e rimediare ai danni accertati (v. art. C/18). Gli interventi dovranno essere preventivamente concordati con la Direzione dell’Esecuzione del Contratto ed essere liquidati secondo quanto previsto dall'Elenco prezzi.
Verifica statica degli alberi
E' competenza dell'Impresa individuare le metodologie di analisi strumentale più adeguate di volta in volta, anche in relazione ad eventuale strumentazione di nuova concezione che possa migliorare il rilievo; tale scelta dovrà essere adeguatamente motivata all’Ufficio dell’Amministrazione.
1.32 GLOSSARIO:
taglio di ritorno: taglio del ramo principale in corrispondenza di un ramo secondario che resta a mantenere la funzione di cima, eseguita rispettando il collare del ramo;
potatura di risanamento (prevede l’asportazione di rami interi o branche quando lo richiede la stabilità dell’albero o di parte dello stesso o semplicemente per allontanare dall’albero rami ancora vegeti, ma non recuperabili operazioni colturali, eseguita rispettando il collare del ramo;