Protocollo d’Intesa tra
Allegato 1
Protocollo d’Intesa tra
Regione Toscana Provincia di Arezzo Comune di Arezzo
per l’individuazione di priorità di sviluppo per il territorio della provincia di Arezzo
L’anno il giorno................del mese di ……. presso la sede della Regione Toscana, ……..
a Firenze, tra:
-……….., Presidente della Regione Toscana
-………., Presidente della Provincia di Arezzo
- …….…, Sindaco del Comune di Arezzo
PREMESSO
- che il D.lgs 267/2000 (Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali) disciplina che i comuni e le province concorrono alla determinazione degli obiettivi contenuti nei piani e programmi regionali e provvedono, per quanto di propria competenza, alla loro specifica attuazione;
- che ai sensi dello stesso D.lgs 267/2000 la provincia raccoglie e coordina le proposte avanzate dai comuni, ai fini della programmazione economica, territoriale e ambientale della Regione;
- che lo Statuto regionale vigente stabilisce che la programmazione è il metodo dell’attività regionale e ne determina gli obiettivi annuali e pluriennali e stabilisce altresì che la Regione assume gli atti della programmazione locale come rilevanti ai fini della formazione e dell’attuazione della programmazione regionale;
- che la L.R. 77/95 (Sistema delle autonomie in Toscana: poteri amministrativi e norme generali di funzionamento) stabilisce che le province, in quanto enti intermedi e di raccordo tra Regione e gli altri enti locali, esercitano le funzioni di programmazione nella generalità delle materie e delle competenze loro proprie attribuite e che tali atti sono rilevanti ai fini della programmazione regionale;
- che la L.R. 76/96 disciplina gli accordi di programma quando sia necessaria l’azione integrata e coordinata di Regione, enti locali, altre amministrazioni ed enti pubblici finalizzata alla realizzazione di lavori pubblici, opere, interventi o programmi di intervento;
- che con L.R. 49/99 (Norme in materia di programmazione regionale) si ribadisce ed evidenzia il contributo degli enti territoriali nell’ambito della programmazione economica locale;
- che il 26 marzo del 2007 è stato sottoscritto ad Arezzo tra la Regione Toscana e la Provincia di Arezzo il Patto per lo sviluppo locale (PaSL) di Arezzo quale strumento per il coordinamento e l'integrazione delle determinazioni programmatorie e progettuali territoriali e quadro di riferimento per ogni concertazione a livello locale, ai sensi dell’art. 12 bis della L.R. 49/99;
- che la capitalizzazione dell’esperienza del Patto per lo sviluppo locale è un fondamentale punto di partenza per l’aggiornamento delle priorità programmatiche sottoscritte nel 2007 e l’individuazione di nuove linee strategiche condivise;
- che negli anni 2009-2010 la Regione ha garantito finanziamenti per il territorio aretino per un importo complessivo pari a 298,3 milioni di euro tra viabilità, cultura e turismo, sviluppo economico, ambiente ed agricoltura, nonché sanità, garantendo anche 166 imprese orafe per un totale di 25,3 milioni di euro;
- che il Programma di governo regionale indica che, al fine di sostenere lo sviluppo effettivo dei singoli territori, occorre, tra l’altro, recuperare una visione d’insieme che consenta di correlare le diverse politiche regionali, superando i tradizionali approcci settoriali, per favorire iniziative integrate tra pubblico e privato, sinergie tra il mondo universitario, della ricerca e le imprese, forme di coordinamento tra Regione, province e comuni, progettualità condivise con i diversi attori sociali;
- che il Documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF) 2011 riporta come lo scenario economico presente e futuro richieda al sistema di governo Regione – enti locali interventi radicali per essere in grado di rispondere in maniera più efficace alle esigenze poste dal territorio e alle sfide della competizione globale e che è necessario, pertanto, trasformare la pubblica amministrazione in un facilitatore del processo di sviluppo, potenziando le capacità di governare insieme i processi, concentrando le risorse e gli interventi sulle priorità condivise e velocizzando e snellendo i processi decisionali e le procedure di attuazione;
- che la Giunta regionale ha adottato, con deliberazione n. 257 dell’11 aprile 2011, il Programma regionale di sviluppo 2011-2015 ai fini della trasmissione al Consiglio regionale per l’esame e l’approvazione;
- che il 23 luglio 2010 si è tenuto ad Arezzo un incontro tra la Giunta regionale e i rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali, preceduto da incontri specifici tenuti dagli assessori regionali competenti per materia, durante il quale sono state individuate le possibili priorità di sviluppo della provincia di Arezzo;
CONSIDERATO
Che in occasione del citato incontro tra la Giunta regionale e i rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali si è concordata l’elaborazione di un Protocollo d’intesa tra la Giunta regionale e gli enti locali della provincia di Arezzo allo scopo di definire gli impegni reciproci per lo sviluppo economico e sociale del territorio aretino alla luce anche del Programma di governo regionale e del Programma regionale di Sviluppo (PRS)
RITENUTO
Di adempiere a quando convenuto nell’incontro del 23 luglio 2010 attraverso la sottoscrizione del presente Protocollo tra la Regione Toscana, la Provincia di Arezzo, ente garante anche delle necessità e delle proposte scaturite dall’intero territorio, e il Comune di Arezzo come comune capoluogo, al fine di definire ambiti d’intervento prioritari e progettualità che siano da riferimento sia per atti negoziali che svilupperanno, incorporandola, l’esperienza del PaSL sia per i PaSL veri e propri che conserveranno, come riportato nel DPEF 2011 e nel PRS 2011-2015, la loro funzione di strumenti per l’individuazione di un processo ascendente che tenga conto anche delle priorità locali.
TENUTO CONTO
- che il sistema economico locale di Arezzo ha sviluppato nel tempo un’identità imprenditoriale basata sul manifatturiero fino a diventare un centro specializzato nella produzione orafa ma che a causa degli effetti della crisi quasi tutti i comparti produttivi risultano in contrazione salvo poche eccezioni;
- che, a livello generale, la contrazione del PIL aretino è influenzata dalla citata specializzazione manifatturiera dell’area con prospettive di crescita allineate al trend regionale, salvo probabili difficoltà strutturali di settori quali moda e oreficeria;
- che il tema delle infrastrutture e della mobilità è centrale per tutta l’area aretina;
- che turismo e cultura costituiscono due risorse rilevanti per una diversificazione dell’area aretina complementare alla vocazione manifatturiera tradizionale ma che anche gli indicatori sul turismo rivelano un trend difficile con una flessione delle presenze turistiche rispetto alla tendenza degli anni precedenti;
- della consistente presenza di residenti stranieri immigrati (circa 11% sulla popolazione residente nel Comune e nella Provincia di Arezzo, ben oltre la media nazionale del 7%), argomento che necessita di una particolare attenzione, per garantire all’intera comunità locale condizioni e strumenti necessari per una coesione sociale all’insegna dell’integrazione e del benessere;
- che nel territorio aretino è presente un importante patrimonio forestale e idrico che rappresenta una significativa risorsa economica con conseguente sviluppo delle imprese collegate;
- che occorre completare il ciclo integrato dei rifiuti in provincia di Arezzo anche in collegamento con le province limitrofe;
- che la sfida principale che si presentano al sistema economico aretino riguardano la capacità di innovazione del processo e del prodotto, di riqualificazione dei saperi e delle competenze, la capacità di attrarre investimenti e risorse esterne, la gestione delle particolari risorse naturali;
- che il territorio della provincia di Arezzo occupa un posto centrale nelle relazioni interne ed esterne della Toscana, costituendo la saldatura fra l’area metropolitana della Toscana centrale e la Toscana Meridionale.
Si conviene e si stipula quanto segue: ART. 1
La Regione Toscana, la Provincia di Arezzo e il Comune di Arezzo si impegnano a perseguire le
priorità programmatiche e progettuali contenute nel presente protocollo con tutti gli strumenti normativi e finanziari a propria disposizione.
Il presente Protocollo ha la funzione di ridisegnare il quadro progettuale di riferimento per il territorio della provincia di Arezzo rimandando al PaSL e ad altri strumenti di natura negoziale previsti nel DPEF 2011 e nel PRS 2011-2015, come accordi di programma o progetti integrati di sviluppo (PIS), la definizione puntuale degli interventi da realizzare in attuazione di quanto concordato
Il presente Protocollo è la base per avviare il processo di aggiornamento dei contenuti del PaSL della Provincia di Arezzo e soddisfa quanto previsto al comma 2 dell’art.12 bis della L.R. n.49/1999.
ART.2
La Regione Toscana, la Provincia di Arezzo e il Comune di Arezzo individuano nei seguenti interventi, suddivisi per area di riferimento, le principali priorità di sviluppo del territorio della provincia di Arezzo:
Area competitività e capitale umano
1. Distretto orafo
L’attuale fase richiede un diverso percorso di sviluppo per molte piccole e medie imprese dell’area. Le aree di tradizionale specializzazione sono sempre più soggette alla forte concorrenza internazionale. In questa ottica è intenzione degli enti sostenere gli sforzi innovativi verso un prodotto a più alto valore aggiunto valorizzando il binomio tradizione- innovazione sul fronte della ricerca e sviluppo, degli investimenti, dei processi di integrazione e alleanze strategiche tra imprese. In tale direzione si inserisce il sostegno all’accesso al credito e la definizione di nuovi strumenti di garanzia anche eventualmente con il concorso di Fidi Toscana e di altre istituzioni finanziarie. La necessità di contemperare lo sviluppo del distretto con problematiche da affrontare a livello europeo, nazionale e locale potrebbe portare alla costituzione di un Tavolo permanente con le istituzioni locali e le forze produttive e sociali. Il distretto orafo aretino troverà particolare evidenza nel prossimo Programma regionale di sviluppo all’interno di uno specifico progetto integrato di sviluppo del Settore moda.
2. Polo espositivo (Arezzo Fiere e Congressi)
Il polo espositivo aretino si conferma come uno dei tre principali a livello regionale (assieme a quelli di Firenze e Massa) anche ai fini di un suo rilancio con azioni finalizzate al supporto dei settori tradizionali (oro, moda) e di quelli emergenti come l’agro-alimentare
3. Riconversione ex zuccherificio Sadam di Castiglion Fiorentino
La proposta di riconversione dovrebbe coniugare produzione di energia (bruciando scarti di cereali), trasformazione agro-alimentare legata a produzioni locali, risanamento dell’area con benefici sia occupazionali sia di opportunità di forniture da parte degli agricoltori locali.
4. Politiche per l’agricoltura
In tale ambito è necessario proseguire nella politiche fin qui attuate attraverso anche l’incremento delle attività di filiera corta, l’incentivazione all’uso dei prodotti da essa derivanti, una maggiore esportabilità degli stessi. Un’attenzione particolare avrà la problematica relativa ai terreni marginali, al loro recupero e alla loro salvaguardia.
5. Polo della formazione e dell’eccellenza
E’ da valutare attentamente in coerenza con il Documento di orientamento strategico sul sistema del trasferimento e innovazione presentato dalla Provincia nel novembre 2010, l’eventuale sviluppo nel territorio aretino di alcune eccellenze che potrebbero, nel quadro degli strumenti di rilievo regionale (poli di innovazione, distretti tecnologici) condurre a un polo della formazione e della conoscenza in materie quali:
- protezione civile;
- ricerche mirate alla sicurezza e alla diffusione di buone pratiche rispetto al rischio clinico; (distretto tecnologico Scienze della vita)
- chirurgia robotica. (Distretto tecnologico scienze della vita)
6. Celebrazioni anno vasariano
Nel quinto centenario della nascita di Xxxxxxx Xxxxxx (1511) sono da mettere in campo e coordinare una serie di iniziative celebrative dell’anniversario.
Area sostenibilità, qualità del territorio e dell’infrastrutturazione
7. Sistema di gestione dei rifiuti
La Regione Toscana, la Provincia di Arezzo e il Comune di Arezzo si impegnano a perseguire, per quanto di rispettiva competenza, gli obiettivi stabiliti dalla direttiva comunitaria (ora Direttiva 2008/98/CE) così come recepiti dalla norma quadro nazionale (D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.) e regionale (L.R. 25/1998 e s.m.i.), nonché dal Piano regionale di gestione dei rifiuti e dalla pianificazione interprovinciale a livello di ATO in tema del ciclo integrato dei rifiuti. Gli enti prevedono l’attuazione di strategie e azioni concrete per la riduzione della produzione dei rifiuti, per il miglioramento quantitativo e qualitativo della raccolta differenziata, del riuso e del riciclaggio ai fini della minimizzazione dei conferimenti a discarica e per l’adeguamento
della rete impiantistica di recupero e smaltimento in coerenza con la pianificazione di settore, accelerando gli interventi di bonifica delle discariche dismesse.
8. Rete irrigua (Montedoglio)
Occorre proseguire nella linea di attenzione e impegno intraprese negli anni precedenti per la manutenzione e l’ammodernamento della rete idrica aretina. L’invaso idrico di Montedoglio va completato superando i problemi progettuali e i diritti di superficie al fine di fornire l’acqua di adduzione secondaria agli agricoltori della Val di Chiana. Devono inoltre essere completate le opere della rete primaria per garantire l’approvvigionamento e ai fini idropotabili dei comuni della provincia di Arezzo secondo gli schemi e le previsioni contenute nelle programmazioni di ATO e in accordo con il Protocollo d’intesa stipulato tra la Regione Umbria e la Regione Toscana il 18 dicembre 2008 e dei successivi accordi di programma attuativi.
9. Politiche per la montagna
Considerato che oltre il 60% del territorio aretino è classificato come montano, è fondamentale adottare politiche di salvaguardia e tutela per tali aree da individuarsi anche come sedi ottimali per lo sviluppo di una green economy che, in stretto rapporto con i caratteri del patrimonio territoriale, possa generare opportunità di ripresa e sviluppo anche per il resto della provincia. Valorizzazione della competitività e della peculiarità dei territori, tutela del’ecosistema e un’offerta di un’adeguata qualità della vita e dei servizi possono rappresentare le finalità generali da percorrere in questo ambito.
10. E78 Grosseto-Fano (Due mari)
L’opera è prevista nell’atto aggiuntivo all’Intesa generale quadro tra Governo e Regione Toscana come prioritaria. La criticità da risolvere nel territorio aretino riguarda il cosiddetto “nodo dell’Olmo” in quanto punto nevralgico per l’intera viabilità della E78 per la quale viene richiesto al Governo il rispetto degli impegni presi. Per i due stralci del tronco “X. Xxxx - Palazzo del Pero” e per il tronco “Le Ville di Monterchi-E45” si pone con forza la questione del finanziamento attraverso la formula del project finance.
11. Ampliamento casello uscita A1 e raddoppio raccordo A1-Arezzo
L’ampliamento del casello A1 di Arezzo e il raddoppio del raccordo autostradale Arezzo- Battifolle (7,9 km) appaiono opere estremamente importanti nell’ottica di uno sviluppo economico dell’area del capoluogo aretino
12. Interventi sulla viabilità regionale:
Per la viabilità regionale nella provincia di Arezzo sono previsti i seguenti interventi:
- xxxxxx xxxxxxxxx 00 (Xxxxxxxx): completamento delle opere di viabilità previste dal Piano pluriennale degli investimenti sulla viabilità di interesse regionale;
- xxxxxx xxxxxxxxx 00 (Xxxxx xxxxxxxxxxx xxxxxxxxx): completamento delle opere di viabilità sulla SR71 previste dal Piano pluriennale degli investimenti sulla viabilità di interesse regionale;
- xxxxxx xxxxxxxxx 00 (xxxxx Consuma): sono da affrontare, in raccordo con la Provincia di Firenze, le problematiche relative alle condizioni di sicurezza dovuti al traffico di mezzi pesanti transitanti dal Casentino verso Firenze.
13. Collegamenti ferroviari veloci Arezzo-Roma e Arezzo-Firenze
All’interno del sistema di alta velocità tra le città capoluogo toscane, appare strategico il collegamento Arezzo-Firenze, interessato, con l'orario in vigore dal 12 dicembre 2010, dalla prima fase di attuazione del progetto di Alta Velocità Regionale attivata con l'introduzione di una coppia di treni veloci Chiusi-Arezzo-Firenze.. Una considerazione e una riflessione a parte meritano anche i collegamenti ferroviari Arezzo-Roma.
14. Connessione ferroviaria Arezzo-Sansepolcro
L’Intesa generale quadro tra Governo e Regione Toscana riporta la necessità di predisporre lo studio di fattibilità di una nuova ferrovia che colleghi Arezzo a Sansepolcro (circa 20 km). L’intervento consentirebbe il collegamento di ampi territori della provincia di Arezzo con il sistema nazionale di alta velocità.
15. Scalo merci Indicatore
Il progetto prevede la realizzazione di un’infrastruttura per il trasporto dedicata all'intermodalità, alla logistica ed ai servizi connessi.
16. Trasporto pubblico locale
Alla luce degli effetti della manovra finanziaria nazionale si pone in maniera preponderante il riassetto dell’intero sistema di trasporto locale aretino in termini di efficienza, razionalizzazione delle corse, tutela dell’occupazione, sostenibilità economica, assicurando la sinergia tra trasporto pubblico su gomma e rotaia.
Area diritti di cittadinanza e coesione sociale
17. Interventi in materia di investimenti sanitari
I prossimi interventi nei presidi socio-sanitari della provincia di Arezzo riguarderanno:
- PO San Donato di Arezzo: progetto di rifunzionalizzazione e ampliamento dei locali desinati a pronto soccorso e ristrutturazione delle sale operatorie e dello spazio parto, della palazzina scuola infermieri e qualificazione dell’area del Pionta;
- realizzazione del progetto radioterapia nei presidi ospedalieri di Arezzo e Montevarchi;
- ristrutturazione del CRT di Terranova Bracciolini;
- ristrutturazione e realizzazione di nuovi servizi nel PO di Sansepolcro.
18. Politiche di sostegno alle fasce deboli
E’ ritenuto di fondamentale importanza, viste le ristrettezze imposte dai vincoli sulla spesa sanitaria e i tagli della manovra nazionale, conservare a livello locale la rete dei servizi a sostegno delle fasce deboli della popolazione. In tale contesto particolare attenzione è posta a fronteggiare il problema abitativo.
19 Politiche per l’integrazione
Appare evidente che l´obbiettivo di un eccellente grado di integrazione fra le varie comunità straniere e quella autoctona garantiranno il miglior rispetto delle regole condivise e il corretto inserimento - ai diversi livelli - all’interno del sistema produttivo, sociale e culturale locale; tutto ciò, evidentemente finalizzato ad un maggiore benessere dell’intera popolazione, contribuirà anche alla percezione diffusa di un senso di maggior "sicurezza", tale da rendere il nostro territorio ancor più attrattivo per investimenti nei diversi settori.
20. Contrasto all’evasione fiscale
In questo ambito occorre individuare le azioni operative di lotta all’illegalità attraverso la sinergia di più enti per reperire, selezionare e gestire informazioni funzionali al contrasto all’evasione fiscale e contributiva. Ciò per ampliare la base imponibile delle risorse tributarie e ridistribuire il maggior gettito sul territorio regionale. L’obiettivo è la costruzione di un patto territoriale contro l'evasione fiscale e contributiva, adottando strategie di controllo condivise in funzione delle specificità territoriali. L’intervento in oggetto è correlato ad un apposito Progetto integrato di sviluppo previsto dal nuovo PRS 2011-2015.
21. Interventi per lo sviluppo dell’amministrazione elettronica e della società dell’informazione e della conoscenza
E’ previsto il proseguimento delle attività indirizzate a migliorare l’accessibilità territoriale tramite le infrastrutture materiali e immateriali per la riduzione del digital divide.
ART.3
Le priorità programmatiche e progettuali di cui all’art. 2 sono sostanziate attraverso forme di coinvolgimento, le più ampie possibili, dei soggetti istituzionali e quelli del mondo economico, sociale, culturale e associativo locale. Tali priorità potranno essere ulteriormente specificate e attuate attraverso vari strumenti di programmazione negoziata (accordi di programma, patti per lo sviluppo locale etc) tenuto conto delle risorse disponibili nel bilanci dei soggetti sottoscrittori e nel rispetto della normativa comunitaria, statale e regionale di riferimento.
ART.4
Per l’anno 2011, tenuto conto del DPEF 2011 e del PRS 2011-2015, è considerata come prioritaria la realizzazione dei seguenti interventi:
- implementazione del progetto Distretto orafo;
- completamento del ciclo di gestione dei rifiuti;
- completamento della rete irrigua (Montedoglio)
- proseguimento dei lavori sull’ E78 Grosseto-Fano (Due mari);
- proseguimento delle opere di viabilità sulla SR69 (Valdarmo);
- proseguimento delle opere di viabilità sulla SR 71 (Umbro casentinese romagnola);
- riassetto del trasporto pubblico locale;
- celebrazioni dell’anno vasariano;
- azioni di contrasto all’evasione fiscale
Le priorità di realizzazione successive all’annualità 2011 saranno individuate dal PRS 2011-2015 e attraverso gli strumenti di programmazione regionali e locali successivi all’approvazione dello stesso e saranno verificate nel corso del monitoraggio annuale di cui all’art. 6 del presente protocollo.
Tale individuazione non comporterà una nuova sottoscrizione del presente atto
ART.5
In considerazione del fatto che il DPEF 2011 e il nuovo PRS 2011-2015 indicano che la Regione rafforzerà la scelta delle politiche in favore delle aree vaste, costruendo strumenti per l’esercizio di funzioni a questa scala, la Provincia di Arezzo dichiara la propria disponibilità a perseguire tale obiettivo anche attraverso la definizione di un eventuale Protocollo d’Intesa a livello di area vasta Centro-Meridionale con le Province di Siena e di Grosseto, per sviluppare le progettualità specifiche sovra-provinciali e trasversali.
ART.6
Il presente Protocollo d’intesa è soggetto a monitoraggio e verifica annuale e può, con l’adesione unanime dei sottoscrittori, essere sottoposto a modifiche e/o aggiornamenti. L’individuazione di eventuali modifiche e aggiornamenti non comporterà una nuova sottoscrizione del presente Protocollo. Ai fini del monitoraggio degli interventi è costituita, presso l’Amministrazione regionale, un’apposita Cabina di regia, senza oneri finanziari per i soggetti partecipanti. I sottoscrittori del presente protocollo si impegnano a fornire le informazioni necessarie ai fini del monitoraggio degli interventi per quanto di rispettiva competenza.
Il Presidente della Regione Toscana
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Il Presidente della Provincia di Arezzo
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Il Sindaco del Comune di Arezzo
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