COMUNE DI SANDRIGO
COMUNE DI SANDRIGO
PROVINCIA DI VICENZA
Ufficio competente URBANISTICA
N°51
Reg. delib.
ESAME, DICHIARAZIONE DI INTERESSE PUBBLICO ED APPROVAZIONE DELLA PROPOSTA DI ACCORDO PUBBLICO/PRIVATO AI SENSI DELL'ART. 6 DELLA L.R. 11/2004 E DELL'ART. 11 DELLA L. 241/1990 TRA IL COMUNE DI SANDRIGO E LA DITTA IMMOBILIARE MASCOTTO SRL.
OGGETTO
VERBALE DI DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE O G G E T T O
Oggi ventuno del mese di ottobre dell'anno duemilaventuno alle ore 18:10, in presenza presso la sala Consiliare e in collegamento tramite videoconferenza, nel rispetto sia di quanto stabilito dall’art. 1, lett. D) punto 5 del D.P.C.M. 18 ottobre 2020 (confermato dall’art. 1, comma 9, lettera o del DPCM del 24/10/2020) e dalla successiva comunicazione del Ministero dell’Interno del 27/10/2020 sia dal Decreto del Sindaco rg. 24/2020, convocato in seguito a regolari inviti, si è riunito in seduta di Prima convocazione il Consiglio Comunale così composto:
Presente/Assente | Presente/Assente | |||
XXXXXX XXXXXXXX | Presente | XXXXXX XXXXXX | Presente | |
XXXXX XXXXXX | Presente | XXXXXX XXXXX | Xxxxxxxx | |
XXXXXX XXXXXXXX | Presente | XXXXXXX XXXXX | Presente | |
XXXXXXX XXXXX | Presente | DAGLI ORTI XXXXXX XXXXX | Xxxxxxxx | |
XXXXX XXXXXXX | Presente | XXXXXXX XXXXXXXXXX | Presente | |
XXXXXXXX XXXXXXX | Presente | XXXXXX XXXXXX | Presente | |
XXXXX XXXXXXX | Xxxxxxxx |
Presenti 13 Assenti 0
Partecipa alla seduta, ai sensi dell’art. 97, comma 4 – lett a) del D. Lgs. n. 267/2000 il Segretario XXXXXXXX XXXXXXXX, PRESENTE IN SEDE.
Constatato legale il numero degli intervenuti presenti presso la sede Municipale (n. 12 consiglieri) e dato atto che n. 1 componente, il Vicesindaco Xxxxxx Xxxxxxxx, è in collegamento in videoconferenza da remoto, il Sig. XXXXXX XXXXXXXX nella sua qualità di Sindaco, dichiara aperta la seduta ed invita il Consiglio a discutere e deliberare sull’oggetto sopraindicato.
IL RESPONSABILE DELL’AREA L’ASSESSORE PROPONENTE
PREMESSO che:
il Comune di Sandrigo è dotato del Piano Regolatore Comunale di cui all’art. 12 della L.R.
11/2004, formato da:
— Piano di Assetto del Territorio approvato nella seduta della Conferenza dei Servizi in data 10/11/2010 e ratificato con Delibera di Giunta Regionale Veneta n. 3.388 in data 30/12/2010, successivamente integrato con delibera di Consiglio Comunale n.32 in data 11/11/2019 in adeguamento alla LR 14 del 06 giugno 2017 “Disposizioni per il contenimento del consumo di suolo e modifiche della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 - Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio";
— Piano degli Interventi approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 49 in data 27/07/2012 e successivamente modificato, l’ultima volta con delibera di Consiglio Comunale n. 3 in data 04/03/2019 (Variante 1/2018);
il Comune di Sandrigo si è da tempo orientato all’utilizzo delle forme di accordo perequativo
al fine di contemperare le esigenze e le aspettative dei privati proprietari di aree urbane con quelle di interesse collettivo relative alla dotazione di servizi territoriali. L’istituto perequativo è applicato in via generale a tutte le trasformazioni urbanistiche introdotte dal Piano degli Interventi e, nei casi di maggiore rilievo, con accordi specifici e variazioni puntuali alle previsioni di Piano;
RICHIAMATI:
l’art. 6 della L.R. 11/2004 e s.m.i. (Accordi tra soggetti pubblici e privati):
1. I comuni, le province e la Regione, nei limiti delle competenze di cui alla presente legge, possono concludere accordi con soggetti privati per assumere nella pianificazione proposte di progetti ed iniziative di rilevante interesse pubblico.
2. Gli accordi di cui al comma 1 sono finalizzati alla determinazione di alcune previsioni del contenuto discrezionale degli atti di pianificazione territoriale ed urbanistica, nel rispetto della legislazione e della pianificazione sovraordinata, senza pregiudizio dei diritti dei terzi.
3. L’accordo costituisce parte integrante dello strumento di pianificazione cui accede ed è soggetto alle medesime forme di pubblicità e di partecipazione. L’accordo è recepito con il provvedimento di adozione dello strumento di pianificazione ed è condizionato alla conferma delle sue previsioni nel piano approvato.
4. Per quanto non disciplinato dalla presente legge, trovano applicazione le disposizioni di cui all’articolo 11, commi 2 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241 “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi” e successive modificazioni.
l’art. 11 della L. 241/1990 e s.m.i. (Accordi integrativi o sostitutivi del provvedimento):
1. In accoglimento di osservazioni e proposte presentate a norma dell'articolo 10, l'amministrazione procedente può concludere, senza pregiudizio dei diritti dei terzi, e in ogni caso nel perseguimento del pubblico interesse, accordi con gli interessati al fine di determinare il contenuto discrezionale del provvedimento finale ovvero in sostituzione di questo.
1-bis. Al fine di favorire la conclusione degli accordi di cui al comma 1, il responsabile del procedimento può predisporre un calendario di incontri cui invita, separatamente o contestualmente, il destinatario del provvedimento ed eventuali controinteressati.
3. Gli accordi sostitutivi di provvedimenti sono soggetti ai medesimi controlli previsti per questi ultimi.
4. Per sopravvenuti motivi di pubblico interesse l'amministrazione recede unilateralmente dall'accordo, salvo l'obbligo di provvedere alla liquidazione di un indennizzo in relazione agli eventuali pregiudizi verificatisi in danno del privato.
4-bis. A garanzia dell'imparzialità e del buon andamento dell'azione amministrativa, in tutti i casi in cui una pubblica amministrazione conclude accordi nelle ipotesi previste al comma 1, la stipulazione dell'accordo è preceduta da una determinazione dell'organo che sarebbe competente per l'adozione del provvedimento.
[…]
l’art. 63 delle Norme Tecniche del PAT – Accordi tra soggetti pubblici e privati; l’art. 10 delle NTO del P.I. – Accordi tra soggetti pubblici e privati;
Gli accordi dovranno contenere una scheda progettuale di cui all’Art. 9.
L’approvazione degli accordi tra enti pubblici e soggetti privati sono attuati attraverso le differenti procedure previste dagli artt. 6 e 7 della LR 11/2004, in relazione alla tipologia degli accordi.
L’accordo dovrà essere formulato tenendo conto degli obiettivi e dei criteri definiti dal PAT.
I contenuti dell’accordo e la determinazione del beneficio pubblico e privato fanno riferimento all’Art. 13 delle presenti norme, pur non essendo esso vincolante.
Gli ambiti soggetti ad accordo ai sensi del presente articolo e recepiti dal PI sono identificati nelle planimetrie di piano con una lettera che rinvia ai contenuti e alle prescrizioni dell’accordo. Gli accordi sono allegati agli elaborati di piano.
[…]
VISTA la nota in data 16/09/2021, prot. n. 14791, successivamente integrata da ultimo con documentazione in data 21/09/2021 prot. n. 15150, con la quale la ditta IMMOBILIARE MASCOTTO SRL P.IVA 03357540248, con sede a Sandrigo in via Piave n. 10, ha presentato una proposta di accordo pubblico – privato presso l’area in proprietà sita in via Xxx Xxxx Xxxxxx, catastalmente identificata al NCT, Fg. 16, mappali n. 715 e 176;
EVIDENZIATO che:
[..]
il vigente Piano degli Interventi classifica l’area quale ‘Tessuto residenziale di nuovo impianto la cui disciplina urbanistica è dettata dall’art. 28 delle N.O., ove in particolare così dispone:
Le aree già convenzionate e i piani attuativi vigenti sono confermati fino alla loro scadenza secondo le modalità già concordate”
[..]
con deliberazione di Giunta Comunale N.178 di reg. del 17 Ottobre 2005 veniva approvato il P.U.A. ai sensi della L.R. 11/2004 s.m.i., successivamente poi variato;
in data 10 novembre 2005 è stata sottoscritta tra le parti la CONVENZIONE definitiva di Lottizzazione con Rep. N.3139 del dott. avv. Xxxxxx Xxxxxxx, Notaio in Vicenza;
DATO ATTO che:
la proposta di accordo presentata dal privato è costituita dai seguenti elaborati tecnici redatti dall’arch. Xxxxxxxx Xxxxxx di Marostica (VI), iscritto al n. 1105 dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Vicenza:
— Documento 1 di 5 – Relazione, estratto catastale Documentazione Fotografica; [01 Relazione - documentazione fotografica.pdf]
— Documento 2 di 5 - Piano degli interventi (estratto) Vigente – Variante; [02 Piano degli Interventi vigente variante.pdf]
— Documento 3 di 5 - Accordo; [03 Accordo.pdf]
— Documento 4 di 5 – Scheda; [04 Scheda.jpg], prot. n. 15150 del 21/09/2021
— Documento 5 di 5 – Planimetria; [05 Planimetria Generale.jpg] prot. n. 15150 del 21/09/2021
— Computo Metrico estimativo – quadro economico, area polifunzionale; [Computo metrico estimativo - quadro economico c.pdf]
si prevede la modifica delle attuali previsioni del P.U.A., approvata con deliberazione di Giunta Comunale N. 178 di Reg. del 17 ottobre 2002 e successive varianti, con i seguenti parametri:
— Altezza massima ml 6,50 – due piani;
— Volume massimo edificabile: come esistente (8.140,00 mc)
— Suddivisione delle aree in tre diverse U.M.I. ovvero: U.M.I. 1, U.M.I 2 e U.M.I. 3, con conseguente ridistribuzione dei volumi edificabili;
— Revisione delle tipologie (uni – bifamiliari) e di alcuni elementi costruttivi degli edifici;
— Individuazione dell’area di proprietà comunale oggetto di un intervento di sistemazione generale;
RAVVISATO che la proposta presentata dalla ditta IMMOBILIARE MASCOTTO SRL riveste un rilevante interesse pubblico alla stipulazione dell’accordo in oggetto in quanto, in coerenza con gli obiettivi di sostenibilità ambientale e territoriale degli strumenti urbanistici comunali e sovraordinati, esso permette:
Un miglioramento dell’utilizzo ed una generale sistemazione dell’area catastalmente identificata al foglio 16 (sedici) mappali 606 e 672, già in proprietà del Comune di Sandrigo, giusto ATTO di CESSIONE sottoscritto tra le parti in data 13/12/2010 con Rep. N. 11.891 e Racc. N. 6.109 dell’avv. Xxxxxx Xxxxxxx di Paolo, NOTAIO in Vicenza, in particolare mediante la realizzazione di una zona pavimentata per un suo utilizzo polifunzionale, uso che sarà legato alle necessità del momento, prioritariamente come area a parcheggio, pedonale, ma anche per manifestazioni locali, o più semplicemente in caso di necessità, secondo tempistiche e modalità progettuali che saranno definite da separato atto da stipularsi tra le parti interessate, in sede di rilascio del primo Permesso di Costruire Convenzionato ai sensi dell’art. 28bis D.P.R. 380/2001 s.m.i.;
L’erogazione del contributo straordinario sarà erogata sotto forma di realizzazione di opere pubbliche direttamente dal privato nel contesto in cui ricade l’intervento, per un valore complessivo stimato in € 76.334,94 (IVA esclusa): detto contributo è quantificato in oltre il 50% della differenza tra il valore attuale dell’area ed il valore successivo alla variante urbanistica proposta, in considerazione del fatto che non è previsto alcun incremento del Volume edificabile;
VISTA la relazione tecnica istruttoria del Responsabile del Servizio Urbanistica in data 28/09/2021; RICHIAMATO l’art. 16 del DPR 380/2001 e s.m.i., in particolare il comma 4, lett. d-ter) ed il comma 4bis:
“[…]
d-ter) alla valutazione del maggior valore generato da interventi su aree o immobili in variante urbanistica, in deroga o con cambio di destinazione d'uso. Tale maggior valore, calcolato dall'amministrazione comunale, è suddiviso in misura non inferiore al 50 per cento tra il comune e la parte privata ed è erogato da quest'ultima al comune stesso sotto forma di contributo straordinario, che attesta l'interesse pubblico, in versamento finanziario, vincolato a specifico centro di costo per la realizzazione di opere pubbliche e servizi da realizzare nel contesto in cui ricade l'intervento, cessione di aree o immobili da destinare a servizi di pubblica utilità, edilizia residenziale sociale od opere pubbliche. 4-bis. Con riferimento a quanto previsto dal secondo periodo della lettera d-ter) del comma 4, sono fatte salve le diverse disposizioni delle legislazioni regionali e degli strumenti urbanistici generali comunali. […]”
DATO ATTO che:
L’efficacia delle nuove previsioni urbanistiche è subordinata al loro recepimento nel Piano degli Interventi con il provvedimento di adozione dello strumento di pianificazione da parte del Consiglio Comunale ed è condizionata alla loro conferma nel Piano approvato in conformità alle vigenti disposizioni procedurali;
Successivamente all’approvazione dell’apposita Variante, l’attuazione degli interventi previsti è subordinata alla presentazione ed approvazione dei progetti ed alla stipula della convenzione;
RITENUTO di individuare il “rilevante interesse pubblico” all’approvazione dell’accordo pubblico-privato presentato dalla ditta IMMOBILIARE MASCOTTO SRL e di approvare lo Schema di Accordo ed i relativi elaborati tecnici di progetto come sopra elencati, rinviando a successivo atto consiliare l’adozione della conseguente variante urbanistica;
RICHIAMATI:
- il Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e la Trasparenza approvato con delibera di Giunta Comunale n. 21 in data 01/03/2021;
- l’art. 78 del D.Lgs. n. 267/2000 che, al comma 2 dispone quanto segue:
“ […] 2. Gli amministratori di cui all'articolo 77, comma 2, devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado. L'obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell'amministratore o di parenti o affini fino al quarto grado.”;
ACQUISITI i pareri favorevoli di regolarità tecnica e contabile espressi dai competenti Responsabili di servizio ai sensi dell’art. 49 del D. Lgs. 18 agosto 0000 X. 000;
SENTITA competente Commissione consiliare permanente in data 12.10.2021; VISTO il Piano regolatore comunale vigente;
VISTA la L.R. 11/2004, in particolare gli artt. 6 e 18;
RICHIAMATI:
il D.lgs 267/2000 e s.m.i., in particolare l’art. 42;
il D.lgs 33/2013 e s.m.i.;
PROPONE
1. le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente dispositivo e s’intendono integralmente riportate e trascritte;
2. di dare atto che la proposta di accordo pubblico-privato presentata dalla ditta Immobiliare Mascotto srl in data 16/09/2021, prot. n. 14791, successivamente integrata da ultimo con documentazione in data 21/09/2021 prot. n. 15150, riveste un “rilevante interesse pubblico” per le motivazioni espresse in premessa;
3. di approvare lo schema di accordo tra il Comune di Sandrigo e la ditta IMMOBILIARE MASCOTTO SRL con i relativi elaborati a firma dell’arch. Xxxxxx Xxxxxxxx xx Xxxxxxxxx, parte integrante e sostanziale del presente atto:
Documento 1 di 5 – Relazione, estratto catastale Documentazione Fotografica; [01 Relazione - documentazione fotografica.pdf]
Documento 2 di 5 - Piano degli interventi (estratto) Vigente – Variante; [02 Piano degli Interventi vigente variante.pdf]
Documento 3 di 5 - Accordo; [03 Accordo.pdf]
Documento 4 di 5 – Scheda; [04 Scheda.jpg], prot. n. 15150 del 21/09/2021
Documento 5 di 5 – Planimetria; [05 Planimetria Generale.jpg], prot. n. 15150 del 21/09/2021
Computo Metrico estimativo – quadro economico, area polifunzionale; [Computo metrico estimativo - quadro economico c.pdf]
4. di dare atto che l’efficacia delle nuove previsioni urbanistiche è subordinata al loro recepimento nel Piano degli Interventi con il provvedimento di adozione dello strumento di pianificazione da parte del Consiglio Comunale ed è condizionata alla loro conferma nel Piano approvato in conformità alle vigenti disposizioni procedurali;
5. di demandare al responsabile del Servizio Urbanistica gli atti di gestione conseguenti al presente provvedimento ed autorizzare il Sindaco a stipulare l’accordo in argomento, con le modalità previste dalle vigenti normative in materia;
6. di dichiarare il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.lgs 267/2000.
Proposta n. 45 del 09-09-2021
PUBBLICO/PRIVATO AI SENSI DELL'ART. 6 DELLA L.R. 11/2004 E DELL'ART. 11 DELLA L. 241/1990 TRA IL COMUNE DI SANDRIGO E LA DITTA IMMOBILIARE MASCOTTO SRL.
ACCORDO
DI
DELLA
APPROVAZIONE
PUBBLICO ED
INTERESSE PROPOSTA
ESAME, DICHIARAZIONE DI
OGGETTO
Il Sindaco Xxxxxxxx Xxxxxx passa alla lettura dell’oggetto al punto n. 6 all’ordine del giorno e passa la parola all’Assessore Xxxxxxx Xxxxx.
ASSESSORE XXXXXXX XXXXX
“Grazie, Sindaco. Allora, anche questo argomento che abbiamo discusso in Commissione con i Consiglieri. Sostanzialmente, questo è un PUA abbastanza datato, cioè del 2005, che effettivamente ad oggi non ha più riscontro con le progettualità del tempo. Nel 2005, comunque, la convenzione era stata sottoscritta ed erano state cedute anche le aree al Comune, che, abbiamo ben chiaro che comunque sono rimaste in uno stato, insomma, non proprio perfettamente a posto, ecco, mettiamola così. E sostanzialmente, la proposta di queste modifiche è di, faccio un breve riassunto, sostanzialmente le proposte diverse rispetto al PUA precedente sono un’altezza massima di 2 piani, il volume rimane esattamente lo stesso, le unità minimo d’intervento vengono rimodulate, vengono spostati i volumi rispetto a come lo sono nel PUA approvato e vengono ridefinite le tipologie costruttive ovvero in uni-bifamiliari che di fatto sono più contestualizzate rispetto all’intorno, rispetto a eventualmente un condominio che era previsto prima. L’interesse pubblico alla stipula dell’accordo è sostanzialmente relativo a un miglioramento dell’utilizzo e la sistemazione a carico della proprietà di tutta l’area che era già stata ceduta al Comune, nella quale verrà realizzata comunque una porzione di parco a verde e una porzione invece destinata al parcheggio, comunque anche per ricreare una sorta di piazza davanti alla chiesa e al campanile. Lì ci saranno circa 30, 40 posti auto, l’importo stimato per le opere è di circa 76.000 euro. E niente, se avete domande, siamo qua.”
SINDACO XXXXXX XXXXXXXX
“Se ci sono osservazioni? Prego, Consigliere.”
CONSIGLIERE XXXXXXX XXXXX
“Sì, beh, allora, questo punto cha visto anche all’interno del Movimento un po’ divisi, perché comunque, tra pubblico e privato, per quanto riguarda la distinzione, noi ce l’abbiamo bene chiara, e invece oggigiorno, attraverso il discorso della res pubblica, della cosa pubblica, viene fatto passare l’interesse del privato. Siamo anche reduci da una situazione alquanto ambigua, che non proviene neanche da questa Amministrazione ma dalle precedenti, ed è la zona Longasole, per il quale abbiamo anche manifestato come persone e non vorremmo ritrovarci tra qualche tempo a dovere ancora una volta scendere in piazza. Dico questo perché l’ambiente, comunque, è un nostro cavallo di battaglia, e vale quanto la parola, ritengo, che noi abbiamo dato ai nostri cittadini che ci hanno votato, quindi per noi è fondamentale. Ho fatto questa premessa per dire che io alla fine farò una dichiarazione di voto. Lascio la parola agli altri Consiglieri.”
ASSESSORE XXXXXXX XXXXX
“Sì, io volevo solo chiarirvi che il PUA è approvato dal 2005, pertanto è un’area edificabile a tutti gli effetti. Cambiano sostanzialmente la tipologia di edifici che fanno, non c’è nient’altro di diverso da quello che hanno già avuto nel lontano 2005.”
CONSIGLIERE XXXXXX XXXXXX
“Ecco, io volevo fare un attimo il punto non sull’area edificabile ma su un eventuale parcheggio di fronte alla chiesa, ecco, che probabilmente non è poi così necessario alla zona, insomma. Voglio dire, sono anni che la zona è così, c’è la chiesa da secoli, il Brolo viene utilizzato costantemente, insomma, non mi sembra di rilevare particolari lamentele da parte dei residenti. Non mi sembra che ci sarà una prospettiva di un aumento di fedeli alla chiesa così tale da giustificare un parcheggio. C’è da tener conto anche che poi la destinazione del Brolo, voglio dire, non dipende dalle nostre intenzioni del Comune, non essendo un edificio comunale, come potrebbe essere un palazzetto o comunque una struttura comunale, ma dipende dal benestare del parroco, che, voglio dire, domani potrebbe decidere di chiuderlo, quindi verrebbe meno l’esigenza di parcheggio. La mia impressione è che questo parcheggio possa servire, più che altro una futura zona residenziale, ecco. Non mi sembra di aver colto da parte dei residenti l’esigenza di una nuova area di parcheggio, ecco.”
ASSESSORE XXXXXXX XXXXX
“Allora, la volontà era quella di ricreare una sorta di anche area a protezione, comunque creare una sorta di piazza, che ad Ancignano davanti alla chiesa manca, perché ha una strada, quindi la volontà era un po’ quella di creare uno spazio un po’ più ampio. Tenete presente che nel PUA appunto approvato nel 2005 era già prevista un’area a parcheggio. Questo sarà un parcheggio che abbiamo concordato essere a superficie drenante e non asfaltato.”
CONSIGLIERE XXXXXX XXXXXX
“Sì, d’accordo ma, voglio dire, paragonare una piazza a un parcheggio, insomma, mi sembra un po’ riduttivo, no? Perché, voglio dire, vedrei meglio mettere delle panchine, non so, un tavolo, delle panchine, un’area verde, ecco, se vogliamo riqualificare la zona. Riqualificarla con un parcheggio, insomma, mi sa di supermercato, non so adesso.”
ASSESSORE XXXXXXX XXXXX
“Ma non stiamo riqualificando con un parcheggio, perché se Lei nota, a parte che il parcheggio rispetto al PUA precedente è un po’ più grande, sì, ma l’area verde è comunque quasi 2/3 dell’intera area. Per cui non stiamo facendo, togliendo area al verde in maniera importante, stiamo solo cercando di garantire una fruibilità diversa degli spazi, perché di fatto nel 2021 molto spesso le persone si muovono più in macchina che in bicicletta, è un po’ questo il tema.”
SINDACO XXXXXX XXXXXXXX
“Ci sono altre osservazioni? Prego, Consigliere.”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXX
“Se posso, sì, chiedo qualche chiarimento. Mi riferisco alla relazione. Beh, partendo dal fatto, appunto, che una proposta fatta dalla ditta immobiliare di Ancignano è una proposta di accordo, allora nella relazione fatta una sintesi, si parla di una lottizzazione del piano, l’ex piano di lottizzazione di via Xxx Xxxx decaduto. Allora io mi chiedo appunto se vi sia un obbligo di rinnovarlo e quindi se questo piano, che appunto adesso lì si vede dove ha inquadrato l’Assessore, allora, che è importante, insomma, avere dei numeri, parliamo di 6.153 mq di superficie e 8.140 metri cubi di volume. Xxxx, io chiedo perché non sono né geometra né architetto, per cui il mio linguaggio sarà abbastanza impreciso. Io mi chiedo se viene in qualche modo riattivata la lottizzazione del 2005. Xxxx, non c’è, né di più né di meno, perché qui è messo l’accordo in termini dimensionali opere sostanziali in varianza. Quindi, giustamente, è invariato rispetto alla previsione del 2005.”
ASSESSORE XXXXXXX XXXXX
“I numeri sono invariati rispetto al 2005.”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXX
“Rispetto al 2005, ma rispetto alla realtà attuale.”
ASSESSORE XXXXXXX XXXXX
“E beh, certamente però loro hanno…”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXXX XXXXX
“Certamente adesso, sì.”
ASSESSORE XXXXXXX XXXXX
“Sì, loro comunque non hanno, hanno perso tutto, ad oggi.”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXXX XXXXX
“No, no, ma infatti, buona parte, no no, ma è molto chiara la scheda, buona parte dei lotti non sono stati edificati.”
ASSESSORE XXXXXXX XXXXX
“Esattamente.”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXXX XXXXX
“Quindi, io mi chiedo, domande proprio banali, se non viene fatto l’accordo, cosa succede?”
ASSESSORE XXXXXXX XXXXX
“Che possono costruire come il PUA del 2005.”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXXX XXXXX
“No, ma devono fare una nuova lottizzazione, o chiedere comunque una lottizzazione. Cioè, chiedere, non so adesso. Sì, è una zona edificabile.”
ARCHITETTO XXX XXXXXXXX
“No, se loro rimangono nei parametri di perimetro, perché…”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXXX XXXXX
“Sì, è una zona edificabile”
ARCHITETTO XXX XXXXXXXX
“Come potete vedere questi prima erano presenti qua, e sul, dove c’è scritto M3, era presente un blocco unico tipo condominio. Quindi, la volontà loro era di modificare la tipologia realizzativa, a cui noi non dando nessun tipo di superficie o volume ulteriore e cercando di sistemare un’area che, io la faccio sempre venendo da Bassano e si vede questo campo incolto e quindi sistemare quest’area, sia a livello di zona verde che, prima, come diceva l’Assessore, era previsto un parcheggio in quest’area. È stato spostato, riorganizzato, per, chiamiamola, più che parcheggio, lo chiamerei un’area polifunzionale, cioè un qualcosa che può essere utilizzato in tanti modi, visto
anche che c’è la fiera, giusto? Nel periodo, esatto, e quindi si darebbe modo di risistemare questo e tenere più sotto controllo, diciamo, evitare i famosi, qua un edificio, un blocco unico, ma una serie di uni e bifamiliari mantenendo, ripeto, inalterato il volume complessivo.”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXXX XXXXX
“Sì, sì, no, ma su questo è chiara la scheda.”
ASSESSORE XXXXXXX XXXXX
“Ma la domanda che ha fatto, loro possono costruire domani mattina quello che hanno avuto nel 2005.”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXXX XXXXX
“Ma non è decaduto. Qui è scritto che quella, allora l’ex piano di lottizzazione decaduto nella sua vigenza. Infatti, è del 2005, è decaduto. Cioè, domani mattina,…”
ARCHITETTO XXX XXXXXXXX
“Allora, la stessa normativa, la normativa della Legge 11, parla all’articolo 20 che il piano ha efficacia per 10 anni a tempo determinato. Soltanto l’obbligo di osservare, una volta che rimane fermo a tempo indeterminato, l’obbligo di osservare nelle costruzioni di nuovi edifici nella modifica di quelli esistenti, gli allineamenti e le prescrizioni stabilite dal piano. Quindi i volumi.”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXXX XXXXX
“Certo. Quindi loro potrebbero costruire…”
ARCHITETTO XXX XXXXXXXX
“Sì.”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXXX XXXXX
“Allora io mi chiedo perché chiedono l’accordo.”
ARCHITETTO XXX XXXXXXXX
“Loro chiedono l’accordo perché hanno necessità di realizzare delle, diciamo, degli edifici più appetibili.”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXXX XXXXX
“Possono fare delle modifiche, io penso siano legittime.”
ARCHITETTO XXX XXXXXXXX
“No, ma devono stare all’interno, allora, allargando l’area, diciamo, hanno la possibilità di realizzarlo, non con questi blocchi singoli che vedete, quelli rossi che erano qui, qui e qui, sulle varie UNI c’erano degli edifici tipo questi, delle individuazioni, delle sagome ipotetiche, però loro dovevano stare dentro, per cui, per sfruttare il volume si alzavano, okay, e quindi.”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXXX XXXXX
“Hanno bisogno dell’accordo per modificare…”
ARCHITETTO XXX XXXXXXXX
“Con l’accordo loro modificano, eh beh, se qua devono fare un condominio come spazi non ce ne stanno, l’azione è la…”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXXX XXXXX
“Sì, è un interesse pubblico minimo, ma questa è la mia opinione ovviamente, e credo sia irrilevante perché verrà approvato, credo sia minimo, minimale, quanto meno, questo di sistemare i 900 metri quadrati a fronte della ditta che legittimamente fa il suo interesse.”
ARCHITETTO XXX XXXXXXXX
“Diciamo che l’interesse pubblico potrebbe anche essere la non realizzazione di un condominio a tre piani o…”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXXX XXXXX
“E non c’è altro modo per…”
ARCHITETTO XXX XXXXXXXX
“Cioè, se loro possono realizzare gli edifici non vedo un modo per bloccare e dire no, voi non potete farlo.”
ASSESSORE XXXXXXX XXXXX
“Loro hanno sottoscritto con il Comune di Sandrigo un accordo dove sono sancite determinate caratteristiche degli edifici che possono fare. Avevano la possibilità di costruire in UNI3 un edificio molto grande a 3 piani, tipo condominio. L’interesse pubblico, che noi abbiamo ravvisato in questa sede, è che probabilmente in quel contesto un condominio di 3 piani potesse essere non conforme, e quindi abbiamo ritenuto che la sistemazione dell’area prospiciente la chiesa potesse avere un valore molto importante per la frazione di Ancignano, cosa che al momento non hanno, perché di fatto è abbandonato quel campo lì, e abbiamo ritenuto che la tipologia costruttiva di uni o bifamiliari fosse più coerente con il contesto. Sta di fatto che in questa sede non stiamo dando niente di più, niente di meno del volume che hanno. Stiamo solo chiarendo che la tipologia di edifici che potevano fare viene variata. Loro possono comunque costruire. Non è un’area nuova che ha dato l’Amministrazione.”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXXX XXXXX
“Questo è chiaro, cioè rimane, io non …”
CONSIGLIERE XXXXXX XXXXXX
“Collega, se ho inteso il Suo punto, che concettualmente è legittimo, per capire, dove sta, se avete detto che avete un obiettivo di preservare il territorio e non consumare suolo e tutto il resto, c’era proprio bisogno di fare un ulteriore accordo pubblico-privato che rinegoziava e rimetteva in pista quello del 2005? Questo, no, è il Suo punto, fondamentalmente. Mi sembra che l’ufficio e la collega Assessore stiano dicendo, se non lo facevamo, l’intervento il privato lo poteva fare, poi correggetemi se sbaglio nella ricostruzione, il privato poteva ugualmente procedere, costruire ma entro i parametri edificatori, quindi proprio le caratteristiche del vecchio. Se quelle caratteristiche del vecchio sono oggi considerate non più idonee, e tra l’altro ancora più sgradevoli, se vogliamo, da un punto di vista di immagine, di impatto, per ovviare a questo problema, un accordo, un nuovo, una rinegoziazione di un accordo diventa l’elemento con cui si può agire.”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXXX XXXXX
“Ma è nell’interesse dell’impresario modificare i progetti, a parte che non ci sono, no, ma comunque sia non capisco, si riferisce al 2005 ma non credo si facciano gli accordi perché l’impresario vuole
modificare i progetti suoi, no, cioè, la finalità di un accordo così è proprio, intanto è proposto dalla ditta privata…”
ARCHIETTO XXX XXXXXXXX
“Ma gli accordi, scusate, sono proposti da una ditta privata che ha una necessità e chiede al Comune la possibilità di farlo dando in cambio un’altra cosa, che il Comune reputa, può essere interessante il fatto che riducano le altezze? E’ tutto soggettivo, poi, può essere interessante avere la sistemazione di un’area che adesso è incolta e che dovrebbe essersi previsto un parcheggio, però, essendo tutto ondulatorio, uno non può posizionare un’auto, è una cosa positiva per l’Amministrazione avere un’area polifunzionale di fronte e formare, diciamo, una piazza, chiamiamola così, con la chiesa esistente? Io penso di sì, nel senso che a volte, anche non far fare determinate cose, perché, ripeto, con questa modifica loro cosa fanno? Spostano anche del volume, per cui, quel volume che era qua una parte la riescono a spostare di qua, così i tre famosi piani all’interno di quell’individuazione non possono farli, altrimenti erano costretti a farli lì. Dopo, uno può anche dire, il ridurre da tre a due non è un miglioramento per l’Amministrazione. Mi pare che in giro si sia detto anche che i tre piani sono troppi per le nostre, e soprattutto penso anche per queste aree qua. Direi di sì.”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXXX XXXXX
“Il volume massimo edificabile rimane invariato, poi se…”
ARCHITETTO XXX XXXXXXXX
“Si è riorganizzato, si è spostato.”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXXX XXXXX
“Ma io adesso non è che voglio fare, sì faccio l’avvocato del diavolo, e mi chiedo che appunto l’interesse, cioè il Comune deve vedere se questo prevalente interesse, cioè, rilevante interesse pubblico c’è e fino a che punto. Io ritengo sia piccolino, o che si poteva, onestamente io ho letto quattro giorni fa queste carte, chiedere di più, pretendere di più, ecco, ma qui sono appunto scelte, cioè decisioni, per carità. Io dico la mia.”
SINDACO XXXXXXXX XXXXXX
“Se ci sono altre osservazioni, Consigliere, prego.”
CONSIGLIERE XXXXXX XXXXXX
“A me spiace molto che si sia parlato di area degradata perché invito tutti i colleghi, i Consiglieri, il Sindaco, gli Assessori a venire a vedere di persona, insomma, la zona, perché di degradato a me sembra non ci sia nulla, in quanto è un prato. Certamente sono degradate le zone dove dovevano essere costruite le abitazioni, però, voglio dire, quelle è affare della ditta Mascotto a tenerle bene, tagliare l’erba e tutto quello che è venuto, no? Anzi, mentre l’area di cui stiamo parlando, sarà costruito il parcheggio, è l’area verde, cioè è un prato, c’è uno splendido noce e ci sono altri alberi. Cioè, stiamo parlando di un prato, non un’area che viene definita degradata. Per me, un’area degradata è tutt’altra cosa, insomma. Sono degradate dove dovevano essere costruite le abitazioni, e sono d’accordo, però questo è la ditta Mascotto che dovrebbe eventualmente bonificare e pulire l’area.”
SINDACO XXXXXX XXXXXXXX
“Cerco di fare sintesi, perché se no alla fine poi, che è un tema importantissimo sicuramente per il Comune e per la frazione di Ancignano. Quello che sta dicendo il gruppo vostro, stasera, è che, a fronte delle possibilità esistenti e realizzabili senza nessuna modifica rispetto a quello che c’era fino all’eventuale approvazione a quello che andremo a fare adesso, Ancignano, come frazione, quella visione che state dando voi di quella che è l’urbanistica futura di quella zona non avrebbe bisogno di nessun ampliamento. 5 Stelle, stasera, voi state dicendo al nostro gruppo, che, piuttosto
che fare una modifica che vada un po’ incontro a quelle che sono le esigenze urbanistiche attuali, che sono quelle di case più piccole, ridotte, magari sparse su territorio idoneo, è meglio fare un condominio a tre piani. No, ma alla fine è stato ampiamente dall’Assessore, e anche da altri colleghi e dall’Architetto Pan, che la ditta Mascotto, senza nessun, rispettando quelle che sono le prescrizioni, potrebbero presentare un progetto, andrebbe approvato e loro costruirebbero. Per cui, noi prendiamo atto di queste osservazioni che fanno…”
CONSIGLIERE XXXXXX XXXXXX
“No, penso che queste osservazioni siano per nulla corrette”
SINDACO XXXXXX XXXXXXXX
“No no no, vada a leggere…”
CONSIGLIERE XXXXXX XXXXXX
“Insomma, anzi, Xxx sta mettendo le alterità a quello che ha detto il mio collega.”
SINDACO XXXXXX XXXXXXXX
“Perché, se diciamo, siccome si parla di curare gli interessi…”
CONSIGLIERE XXXXXX XXXXXX
“Forse ha capito male, signor Xxxxxxx, mi scusi.”
SINDACO XXXXXX XXXXXXXX
“Ancignano, secondo il Movimento 5 Stelle, cioè il vostro gruppo, non dovrebbe avere un ulteriore sviluppo edilizio, che era previsto nel 2005. Sì o no?”
CONSIGLIERE XXXXXX XXXXXX
“Assolutamente no.”
CONSIGLIERE XXXXXXX XXXXX
“No, Sindaco, no, mi scusi. No, stiamo ragionando solamente sul discorso, ripeto, io ho fatto una premessa, le parole sono importanti, soprattutto quando si fanno verso i nostri concittadini. Si parla di rilevante interesse pubblico. Questa è la chiave fondamentale. Xxxxxxxx capire se è rilevante questo interesse tra l’accordo pubblico-privato. Le ho detto prima che ci sono delle versioni contrastanti, cioè, ci siamo come Movimento. Io tenderei a dire, okay, piuttosto che non venga fatto niente mi fido, provo a fidarmi. Però vincolando, il principio deve essere lo stesso di quando avevamo collaborato, uso un piccolo esempio, per il bacino di laminazione, nel senso, se qualcuno dopo fa qualcosa, dobbiamo riportarlo a galla, qua ci sono scritte parole chiare, chiare e che sono delle chiavi, rilevante interesse pubblico. Qualora domani dovessimo vedere abusi edilizi o le solite costruzioni eccetera, dobbiamo comunque…”
SINDACO XXXXXX XXXXXXXX
“Abusi edilizi no, lo dico in dialetto, ma voglio dire, se ci fosse un utilizzo improprio di quella che è la concessione.”
CONSIGLIERE XXXXXXX XXXXX
“Xxxxxx, ma faccio per dire, che proprio a parole, rilevante interesse pubblico, è questo che ci ha, cioè…”
CONSIGLIERE DAGLI ORTI XXXXXX XXXXX
“Però scusate, di poco, questo articolo 6 che viene spesso richiamato di rilevante interesse pubblico, anche in queste delibere di oggi, è interessante, allora andrebbe contestualizzato, come si dice, perché all’interno della Legge Regionale che è Norme per il governo del territorio in materia di paesaggio. Poi, chiaro che può essere usato, ma allora se guardiamo le finalità, si parla di rispetto delle risorse, tutela del paesaggio. Xxxx, allora uno dice, beh ecco che allora il rilevante interesse pubblico è un po’ in questa cornice. Ecco, raggiungimento e finalità, rispetto delle risorse naturali, tutela dell’identità storico-culturale, è un pezzo di questa legge; tutela del paesaggio montano, eccetera eccetera; utilizzo di nuove risorse territoriali solo quando non esistono alternative alla riorganizzazione. Xxxxx, qui la politica è anche lettura e interpretazione. Cioè, allora, quando uno dice, l’articolo 6 è all’interno della Legge Regionale 2004 che parla in materia di paesaggio, il paesaggio che è un concetto della nostra Costituzione, pure. Allora, entriamo in questa logica, poi se vogliamo usare l’interesse pubblico anche per spostare le case, ok. Però le case non sono una risorsa naturale.”
ASSESSORE XXXXXXX XXXXX
“Posso fare una precisazione? Nella legge 11/2004, ad esempio, è normato anche che l’imprenditore agricolo a titolo principale può costruirsi in piena zona agricola 800 metri cubi. Per cui è tutto un ragionamento complessivo, nel senso, se vogliamo entrare nella filosofia della norma, che dice Xxxxx per il governo del territorio in materia di paesaggio non è perfettamente il titolo preciso, perché se lo ha letto tutto, è molto creativo, cioè nel senso, non è proprio solo relativo alla tutela del paesaggio, no, volevo solo chiarirle questo.”
VICESINDACO XXXXXX XXXXXXXX
“Posso fare un intervento?”
SINDACO XXXXXX XXXXXXXX
“Le è concesso. Prego, Vicesindaco.”
VICESINDACO XXXXXX XXXXXXXX
“Da abitante di Ancignano, non ho nessun problema a dire che, contrariamente a quello che dice il Consigliere Xxxxxx, la zona, secondo me, è carente proprio di uno spazio che dia un’identità alla frazione di Ancignano. Parlo di uno slargo, ove sia adibito a parcheggio, comunque ad un’area che dia la possibilità di far fare qualche forma di applicazione come avviene in tutti i paesi, sotto al campanile del paese. Ad Ancignano c’è la fiera del verde e viene regolarmente spostata in una zona residenziale che viene letteralmente bloccata. Lì, come me, anche il Consigliere Tosato, che non smentisco, ma dico la mia, sa benissimo che quando c’è qualsiasi funzione religiosa, le macchine vengono parcheggiate lungo la strada e c’è da fare un senso unico alternato per passare, se si incrociano due mezzi. Quando c’è un funerale, quando c’è qualsiasi cerimonia, qualsiasi domenica pomeriggio e quando c’è la messa in latino, c’è un’aggregazione di macchine che non si vede da tante altre parti. Quindi, non vedo, perché non ho nessun problema a dire da uomo di campagna, ho fatto il contadino e lo faccio tutt’ora nella vita e conosco bene la situazione di Ancignano, e lì secondo me è proprio un’area dove poter fare un’azione che manca. Ad Ancignano c’è tanto verde, non possiamo parlare di cementificazione ad Ancignano, secondo me il grosso interesse pubblico è proprio sfruttare questa occasione che una volta persa non tornerà più. A meno che il Comune non si metta le manine in tasca e vada ad attingere soldi, da mettere nei propri fondi per fare un’opera del genere, nulla … così impattante, nulla … così distruttiva, la d’interesse e ripeto, c’è tanto verde, quindi, sottolineiamo, perché fino ad un paio di anni fa, 2 o 3 anni fa, quell’area lì era praticamente in stato di abbandono ed era un deposito di vario materiale; adesso, non è diventata una zona verde, ma comunque può conservare degli aspetti che possono comunque risultare anche in futuro, potranno comunque risultare in futuro piacevoli alla vista. Mi fermo qui.”
SINDACO XXXXXX XXXXXXXX
“Bene, grazie, Vicesindaco.”
CONSIGLIERE XXXXXX XXXXXX
“Se posso un attimo rispondere al Vicesindaco.”
SINDACO XXXXXX XXXXXXXX
“Sì, poi andiamo alla conclusione e andiamo al voto. Prego, Consigliere.”
CONSIGLIERE XXXXXX XXXXXX
“Sì, molto brevemente. Sono certamente d’accordo ci sia la necessità di un luogo di aggregazione ad Ancignano. Ecco, non sono favorevole che questo luogo di aggregazione sia individuato in un parcheggio. Ecco, la vedrei meglio, se vogliamo, sistemare l’area, creare una piccola piazza, con delle panchine, dei tavolini, una fontanella, ecco, un posto che sia confacente per, appunto, un’aggregazione, ecco, nel momento in cui ci sono macchine che vanno e che vengono, questo non può più esserci. Grazie.”
SINDACO XXXXXX XXXXXXXX
“Ringrazio tutti i Consiglieri dei contributi. Assessore, se vuole andare con la proposta di voto, prego. C’è una dichiarazione?”
CONSIGLIERE XXXXXXX XXXXX
“Sì, l’avevo detto all’inizio, di fare la dichiarazione.”
SINDACO XXXXXX XXXXXXXX
“Prego, prego.”
CONSIGLIERE XXXXXXX XXXXX
“Proprio un secondo, Xxxxxxx, dico che probabilmente avremo anche delle votazioni diverse, perché la sintesi, la base è comune, dal punto di vista, noi speriamo che venga fatto qualcosa di migliorativo, perché adesso ci sono delle zone che lasciano a desiderare, ed è anche un discorso direi che ha data, solo per questo. Xxxxxxx e leggo la dichiarazione di voto.
Come Movimento 5 Stelle, ci auguriamo che l’approvazione della proposta di accordo pubblico- privato sia soprattutto orientata a favorire l’interesse pubblico, e che all’interno di queste proposte ed approvazioni, non ci siano invece nascoste, ed anche più sconosciute, modalità di accesso, per poi successivamente agevolare l’interesse privato. Non vorremmo trovarci nella stessa situazione di altre lottizzazioni, dapprima destinate ad un determinato uso, e in seguito, invece, magicamente destinate ad altro. Grazie.”
SINDACO XXXXXX XXXXXXXX
“Grazie Capogruppo. Assessore, prego.”
L’Assessore Xxxxxxx Xxxxx procede dando lettura del deliberato.
IL CONSIGLIO COMUNALE
- VISTA la sopra citata proposta di delibera presentata per l’approvazione dall’Assessore competente;
- RICHIAMATI:
✓ lo Statuto Comunale;
✓ l’art. 78 del Testo Unico degli Enti Locali di cui al D.Lgs. 267/2000 con riferimento alla previsione sul dovere degli amministratori di “….astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado. L’obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell’amministratore o di parenti o affini fino al quarto grado;
- DATO ATTO che nessun amministratore si trova nella situazione di incompatibilità sopra indicata;
- VISTI gli art. 42 e 49 del D. Lgs. 18.08.2000 N. 267;
- VISTO il parere espresso dal Responsabile del Servizio di cui all’art. 49 del D. Lgs. 18.08.2000 N. 267;
- VISTO il Regolamento del Consiglio Comunale;
- Rilevato il numero dei presenti: n. 13 dei quali n. 10 votanti
con voti favorevoli n. 9, contrari n. 1 (Xxxxx Xxxx Xxxxxx Xxxxx), astenuti n. 3 (Xxxxxxx Xxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxxxxx, Xxxxxx Xxxxxx), espressi in forma palese per alzata di mano il cui esito viene riconosciuto dal Sindaco - Presidente;
D E L I B E R A
1. le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente dispositivo e s’intendono integralmente riportate e trascritte;
2. di dare atto che la proposta di accordo pubblico-privato presentata dalla ditta Immobiliare Mascotto srl in data 16/09/2021, prot. n. 14791, successivamente integrata da ultimo con documentazione in data 21/09/2021 prot. n. 15150, riveste un “rilevante interesse pubblico” per le motivazioni espresse in premessa;
3. di approvare lo schema di accordo tra il Comune di Sandrigo e la ditta IMMOBILIARE MASCOTTO SRL con i relativi elaborati a firma dell’arch. Xxxxxx Xxxxxxxx xx Xxxxxxxxx, parte integrante e sostanziale del presente atto:
Documento 1 di 5 – Relazione, estratto catastale Documentazione Fotografica; [01 Relazione - documentazione fotografica.pdf]
Documento 2 di 5 - Piano degli interventi (estratto) Vigente – Variante; [02 Piano degli Interventi vigente variante.pdf]
Documento 3 di 5 - Accordo; [03 Accordo.pdf]
Documento 4 di 5 – Scheda; [04 Scheda.jpg], prot. n. 15150 del 21/09/2021
Documento 5 di 5 – Planimetria; [05 Planimetria Generale.jpg], prot. n. 15150 del 21/09/2021
Computo Metrico estimativo – quadro economico, area polifunzionale; [Computo metrico estimativo - quadro economico c.pdf]
4. di dare atto che l’efficacia delle nuove previsioni urbanistiche è subordinata al loro recepimento nel Piano degli Interventi con il provvedimento di adozione dello strumento di
pianificazione da parte del Consiglio Comunale ed è condizionata alla loro conferma nel Piano approvato in conformità alle vigenti disposizioni procedurali;
5. di demandare al responsabile del Servizio Urbanistica gli atti di gestione conseguenti al presente provvedimento ed autorizzare il Sindaco a stipulare l’accordo in argomento, con le modalità previste dalle vigenti normative in materia.
Con successiva separata votazione, ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.lgs. n. 267/2000, rilevato il numero dei presenti: n. 13 dei quali votanti n. 10, con voti palesi favorevoli n. 9, contrari n. 1 (Xxxxx Xxxx Xxxxxx Xxxxx), astenuti n. 3 (Xxxxxxx Xxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxxxxx, Xxxxxx Xxxxxx), la presente deliberazione viene dichiarata immediatamente eseguibile.
I pareri, qualora espressi, sono stati sottoscritti digitalmente a norma di legge secondo quanto previsto dal D. Lgs. 267/2000 art. 49 e art.147Bis ed allegati alla presente deliberazione.
PUBBLICO/PRIVATO AI SENSI DELL'ART. 6 DELLA L.R. 11/2004 E DELL'ART. 11 DELLA L. 241/1990 TRA IL COMUNE DI SANDRIGO E LA DITTA IMMOBILIARE MASCOTTO SRL.
ACCORDO
DI
DELLA
APPROVAZIONE
PUBBLICO ED
INTERESSE PROPOSTA
ESAME, DICHIARAZIONE DI
OGGETTO
Data lettura della presente delibera, viene approvata e sottoscritta
IL Sindaco IL Segretario
XXXXXX XXXXXXXX XXXXXXXX XXXXXXXX
Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del d.lgs n. 82/2005; sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del d.lgs n. 82/2005; sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.