PROTOCOLLO D’INTESA
PROTOCOLLO D’INTESA
TRA LA REGIONE PIEMONTE E L’AUTORITÀ
DI REGOLAZIONE DEI TRASPORTI PER LA COOPERAZIONE IN INIZIATIVE DI POTENZIAMENTO DELLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE
TRA
La Regione Piemonte, con sede in Xxxxxx, Xxxxxx Xxxxxxxx 000, c.f. 80087670016 nella persona del direttore della Direzione Segretariato Generale, Xxxx. Xxxxxxx XXXXXXXX, domiciliato ai fini del presente atto presso la sede della Regione, è autorizzato ad impegnare legalmente l'Ente medesimo per il presente atto, il cui schema è stato approvato con D.G.R. n. 16-7342 del 03/08/2018, esecutivo a norma di legge (di seguito Regione Piemonte ed insieme all’Autorità parti)
E
L'Autorità di regolazione dei trasporti, C.F. e Partita IVA n. 97772010019, con sede in Xxxxxx, xxx Xxxxx 000, nella persona del Xxxx. Xxxxx XXXXXXX domiciliato presso la sede dell'Ente, il quale, nella sua qualità di Segretario generale, è autorizzato ad impegnare legalmente l'Ente medesimo per il presente atto.
VISTO
- l’articolo 37, comma 1 del Decreto Legge 6 dicembre 2011,
n. 201, convertito, con modificazioni, nella Legge 22 dicembre 2011,
n. 214 che dispone “Nell'ambito delle attività di regolazione dei servizi di pubblica utilità di cui alla legge 14 novembre 1995, n. 481, è istituita l'Autorità di regolazione dei trasporti, di seguito denominata Autorità, la quale opera in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e di valutazione. La sede dell'Autorità è individuata in un immobile di proprietà pubblica nella città di Torino, laddove idoneo e disponibile, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, entro il termine del 31 dicembre 2013”;
- Il DPCM 3 dicembre 2013 che ha previsto la sede dell’Autorità di regolazione dei trasporti nella città di Torino nei locali siti presso il “Lingotto” del Politecnico di Torino in Via Nizza n. 230;
- il Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e s.m.i., recante “Codice dell'Amministrazione Digitale” (di seguito anche solo brevemente CAD) ed in particolare l’articolo 2, comma 2, che prevede l’applicazione del CAD medesimo, oltre che alle pubbliche Amministrazioni, come definite dall'art. 1 comma 2 del D. X.xx. 165/2001 e s.m.i., ai gestori di pubblici servizi e alle società partecipate nonché ai privati (capo II e Capo IV) ed alle autorità amministrative indipendenti di garanzia, vigilanza e di regolazione;
CONSIDERATO INOLTRE CHE
- il CAD attribuisce alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nonché a quelle digitali il ruolo di strumenti attraverso cui realizzare una maggiore efficienza, efficacia, economicità, imparzialità, trasparenza, semplificazione dell’operato della PA e soggetti assimilati nel rispetto dei principi di uguaglianza e non di non discriminazione. L’adozione di tali tecnologie da parte dei soggetti destinatari del CAD garantisce ai cittadini e alle imprese il diritto all'uso delle tecnologie anche in termini di interoperabilità e di integrazione tra i sistemi e i processi di servizio (artt. 3 e 12 comma 2);
- il CAD attribuisce alle Regioni il ruolo di promotrici di un processo di digitalizzazione, coordinato e condiviso dell'azione amministrativa attraverso determinate e specifiche azioni finalizzate a dare impulso alla formalizzazione di intese e accordi insieme allo Stato e alle autonomie locali e alla definizione di indirizzi utili alla realizzazione dell'Agenda Digitale Europea e Nazionale (art. 14);
- il CAD, al fine di favorire, a livello sia locale che nazionale, il processo di digitalizzazione - inteso anche come interoperabilità ed integrazione fra singoli sistemi e processi di servizio in un’ottica sia di efficienza che di economicità - punta alla riduzione del digital divide attraverso l’impulso allo sviluppo delle competenze digitali di base (alfabetizzazione digitale di cittadini e personale delle singole amministrazioni);
- il CAD, in particolare, prevede: i) un accesso semplificato a tutti i servizi pubblici offerti via Internet nell’ambito di una strategia unitaria che prevede investimenti e utilizzo di tutte le tecnologie necessarie (dalla fibra alla rete mobile ad alta velocità, dal Wi-Fi anche nei luoghi pubblici); ii) lo sviluppo del cloud; iii) la messa a disposizione sia in termini di fruibilità sia di accessibilità per il riutilizzo anche a fini commerciali, dei dati, informazioni, documenti legittimamente detenuti dalle Pubbliche Amministrazioni; iv) il riutilizzo di programmi informatici di titolarità delle Pubbliche Amministrazioni con caratteristiche tali da garantire anche la neutralità tecnologica (software libero, codice sorgente e licenza aperta);
- Il Team per l’Italia Digitale in collaborazione con AGID ha elaborato la strategia di crescita digitale del paese come formalizzata nel “Piano Triennale per l’Informatica nella PA 2017-2019” articolato in tre grandi aree: i) infrastrutture fisiche finalizzate ad una progressiva razionalizzazione dei data center nazionali e alla progressiva adozione del cloud da parte della PA; ii) reti di comunicazione, data center, cloud; iii) infrastrutture immateriali quali le piattaforme realizzate a livello centrale che offrono servizi al cittadino. Sulla base delle indicazioni fornite nel piano, tutte le amministrazioni saranno guidate in un percorso di progressiva adozione delle predette piattaforme. Il piano definisce anche come strutturare i servizi digitali in diversi ambiti (quali big data, sicurezza informatica, creazione di community open source, etc…);
- la Regione Piemonte, in coerenza con il ruolo di promotrice
attribuito dal XXX, ha portato avanti nel xxxxx xxxxx xxxx, xxxxxxxxxxx
xxxx'xxxx xx xxxxx XXX Xxxxxxxx, ed in linea con le previsioni del CAD e del Piano Triennale appena richiamato, una serie di iniziative volte a favorire la digitalizzazione territoriale quali espressione delle politiche regionali in materia e degli strumenti e delle modalità di condivisione con tutti gli attori che operano sul territorio piemontese e che vogliono aderirvi facendo proprie tali politiche. Nello specifico: i) il programma RUPAR/WI Pie finalizzato alla diffusione dell'infrastruttura a fibra ottica sul territorio piemontese e al collegamento di quest'ultimo con SPC; ii) la realizzazione di infrastrutture quali ad esempio la piattaforma Yucca – Smart Data; iii) il riuso di applicazioni di cui la stessa é titolare anche attraverso il portale per il riuso piemontese (xxx.xxxxx-xx.xxxxxxxx.xx). La Regione Piemonte ha inoltre adottato provvedimenti ufficiali d'indirizzo della politica regionale: i) la Legge regionale n. 9 del 26 marzo 2009 “Norme in materia di pluralismo informatico, sull'adozione e la diffusione del software libero e sulla portabilità dei documenti informatici nella pubblica amministrazione”; ii) la L.R. n. 24/2011 "Disposizioni in materia di pubblicazione tramite la rete internet e di riutilizzo dei documenti e dei dati pubblici dell'Amministrazione Regionale" e le "Linee guida per l'Ecosistema regionale dei dati aperti", le "Linee di indirizzo per la valorizzazione del patrimonio applicativo ed informativo della Regione Piemonte attraverso la diffusione presso altre Pubbliche Amministrazioni e la promozione della collaborazione inter-ente nel campo della Società dell'Informazione” (approvate rispettivamente con D.G.R. 22 maggio 2017, n. 18-5072 e D.G.R. n. 19-6079 del 7 dicembre 2017);
PRESO ATTO
- della natura di autorità amministrativa indipendente di vigilanza e regolazione dell'Autorità di regolazione dei trasporti con conseguente applicazione alla stessa del CAD;
- delle iniziative di Regione Piemonte di cui sopra;
- della volontà di Regione Piemonte e dell’Autorità di regolazione dei trasporti di collaborare nei temi della digitalizzazione, interconnessione e integrazione dei processi, sia in forza dell'esperienza acquisita nel corso degli anni in materia ICT da parte di Regione Piemonte sia perseguendo il fine comune della razionalizzazione dei costi dell’innovazione in un'ottica di maggior economicità ed efficienza;
- dell’interesse manifestato, in prima battuta, dall'Autorità di regolazione dei trasporti nei confronti del progetto regionale “Rupar Piemonte”, finalizzato alla messa a disposizione a favore di tutti gli enti operanti sul territorio piemontese di servizi di rete affidabili e sicuri per la Pubblica Amministrazione attraverso l’adozione e l’utilizzo di internet a larga banda a condizioni di mercato vantaggiose per la Pubblica Amministrazione derivante dall’accelerazione del processo di interconnessione permanente alla rete Internet del maggior numero di potenziali utilizzatori;
- del ruolo del CSI Piemonte, Consorzio in house della Pubblica Amministrazione Piemontese per l’informatica, quale centro tecnico di gestione di Rupar Piemonte, come coordinatore e
controllore della Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione a livello regionale, per migliorare i livelli di prestazione e potenzialità ed in particolare: i) garantire la completa interoperabilità con gli Enti afferenti alla rete SPC e l’interscambio con le Amministrazioni centrali; ii) assicurare i servizi di trasporto, interoperabilità, cooperazione nel rispetto delle singole autonomie organizzative, realizzative e finanziarie; iii) applicare politiche di sicurezza e di inviolabilità a protezione dei dati transitanti sulla rete (D.G.R. n. 132- 20111 del 16 giugno 1997);
-
CONSIDERATO
- l’art. 15 della Legge 7 agosto 1990 n. 241 che prevede la possibilità per le Pubbliche Amministrazioni di concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune.
le Parti come sopra individuate convengono quanto di seguito riportato
Art. 1 - Premesse
Le premesse costituiscono parte integrante del presente atto.
Art. 2 – Oggetto del Protocollo di Intesa
Costituisce oggetto del presente Protocollo di Intesa lo scambio di esperienza e di apporti conoscitivi, sotto il profilo istituzionale, organizzativo, applicativo e tecnico, per la realizzazione di obiettivi
comuni di innovazione del ruolo della Pubblica Amministrazione, nonché per la condivisione di best practices in materia di ICT.
Il primo progetto, oggetto della collaborazione, viene individuato dalle parti nell’adesione dell'Autorità di regolazione dei trasporti alla Rupar Piemonte gestita, in nome e per conto di Regione Piemonte, dal CSI- Piemonte in forza del ruolo di cui in premessa conferitogli da Regione stessa con la DGR n. 132-20111 del 16 giugno 1997.
Art. 3 - Impegni reciproci delle Parti
Relativamente all’attuazione del presente protocollo le Parti concordano fin da ora che ogni progetto di cooperazione preveda che, con ulteriori specifici atti, le relative attività siano preventivamente concordate e pianificate tra le parti stesse.
Le Parti si impegnano, inoltre, a confrontarsi periodicamente sui rispettivi piani di indirizzo strategici relativi ai temi oggetto del presente accordo, al fine di individuare possibili sinergie e poter meglio indirizzare gli ambiti di collaborazione.
Le parti dichiarano inoltre con riferimento al progetto di avvio della collaborazione come individuato al precedente art. 2 la volontà di seguito riportata:
- adesione dell'Autorità di regolazione dei trasporti alla rete Rupar Piemonte al fine di usufruire dei servizi resi disponibili attraverso la rete protetta e dell’interconnessione con le altre Amministrazioni centrali attraverso l’interfacciamento di Rupar con il Sistema Pubblico di Connettività (SPC), garantito dal CSI-Piemonte nel ruolo descritto in premessa;
- disponibilità da parte di Regione Piemonte a porre in essere tutto quanto necessario, per il tramite del CSI Piemonte ai sensi della
D.G.R n. 132-20111 del 16 giugno 1997, per garantire all'Autorità il collegamento alla Rupar e a SPC ed ai relativi servizi.
-
Art. 4 - Costi
Il presente protocollo non comporta in sé oneri di spesa diretti. Saranno a carico dell’Autorità di regolazione dei trasporti gli oneri derivanti dall’accesso alla Rupar Piemonte e dall’utilizzo dei relativi servizi offerti dalla Rupar stessa.
Art. 5 - Riservatezza
Le Parti si impegnano a mantenere riservati dati tecnici, informazioni, documenti e notizie di carattere riservato di cui il personale comunque impiegato nello svolgimento delle attività oggetto del presente protocollo venga a conoscenza ovvero di cui abbia solo anche la mera visibilità, impegnandosi a non divulgarli in alcun modo e sotto qualsiasi forma nonché a non farne oggetto di utilizzazione a qualsiasi titolo per scopi diversi da quelli del presente accordo nel rispetto di quanto sancito dal “Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati” (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati - RGPD) oltre che dalla normativa nazionale in materia di tutela dei dati e di riservatezza commerciale.
Art. 6 - Durata
Il presente protocollo avrà una durata di mesi 36 dalla data di sottoscrizione e potrà essere prorogata su espressa volontà delle parti.
Art. 7- Oneri fiscali
Il presente atto è esente da bollo ai sensi dell’art. 16 tabella Allegato B del DPR 642/72 e ss.mm.ii.
Art. 8 - Controversie
Per la definizione delle controversie che possono insorgere in relazione al presente protocollo, comprese quelle inerenti la validità della medesima, la sua interpretazione, esecuzione e risoluzione, è competente il Foro di Torino.
Art. 9 - Formazione e sottoscrizione
Il presente protocollo viene sottoscritto dalle parti in ottemperanza a quanto previsto dalla L. 241/90 con firma digitale, pena la nullità dell’accordo stesso.
Letto e sottoscritto per accettazione con firma digitale, il 17/09/2018
Regione Piemonte Autorità di regolazione dei trasporti
Xxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxx Xxxxxxx