CONDIZIONI DEFINITIVE DI OFFERTA DEI
Modello di Condizioni Definitive
Sede sociale e direzione generale in Xxxxxx, Xxxxx Xxxxxxxx 00 | Società appartenente al Gruppo Bancario Banco BPM | Iscritta all'albo delle banche al n. 5328| Capitale sociale Euro 39.433.803| Iscritta al
Registro delle Imprese di Milano al n. 858967
CONDIZIONI DEFINITIVE DI OFFERTA DEI
“ Akros Equity Protection con Cap e Cedola ” su indice EURO STOXX SELECT DIVIDEND 30® Protezione 95% Cedola 4,90% - 20.12.2024
da emettersi nell'ambito del programma Certificati a Capitale Parzialmente o Totalmente Protetto di Banca Akros S.p.A.
Le presenti Condizioni Definitive di Offerta sono state redatte in conformità alla Direttiva 2003/71/CE, come successivamente modificata ed integrata (la "Direttiva Prospetto") e al Regolamento 809/2004/CE, come successivamente modificato ed integrato e si riferiscono al Prospetto di Base relativo al programma Certificati a Capitale Parzialmente o Totalmente Protetto per l’offerta di certificates denominati Equity Protection Certificates e Equity Protection Alpha Certificates depositato presso la CONSOB in data 13 giugno 2019 a seguito dell'approvazione comunicata con nota n. 0339473/19 del 12 giugno 2019.
L'adempimento di pubblicazione delle presenti Condizioni Definitive di Offerta non comporta alcun giudizio della CONSOB sull'opportunità dell'investimento proposto né sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi.
Le presenti Condizioni Definitive di Offerta, unitamente al Prospetto di Base, al Documento di Registrazione, come modificato ed integrato dai supplementi di volta in volta pubblicati dall'Emittente, sono a disposizione del pubblico presso la sede legale dell'Emittente in Xxxxxx, Xxxxx Xxxxxxxx, 00, e consultabili sul sito web dell'Emittente xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxx.xxxxxxxxxx.xx.
Le presenti Condizioni Definitive di Offerta devono essere lette unitamente al Prospetto di Base, come successivamente integrato e modificato dai relativi supplementi di volta in volta pubblicati dall'Emittente (che incorpora mediante riferimento il Documento di Registrazione, come modificato ed integrato dai supplementi di volta in volta pubblicati dall'Emittente) al fine di ottenere informazioni complete sull'Emittente e sui Certificati di cui alle presenti Condizioni Definitive.
La Nota di Sintesi relativa alla Singola Emissione è allegata alle presenti Condizioni Definitive.
L'investitore è invitato, infine, a consultare il sito internet istituzionale dell'Emittente, xxxxx://xxx.xxxxxxxxxx.xx, al fine di ottenere ulteriori informazioni.
Le presenti Condizioni Definitive sono state trasmesse alla CONSOB in data 29.11.2019.
Modello di Condizioni Definitive
Sono rappresentate di seguito le condizioni dell'offerta e caratteristiche specifiche dei Certificati.
Salvo che sia diversamente indicato, i termini e le espressioni riportate con lettera maiuscola hanno lo stesso significato loro attribuito nel relativo Prospetto di Base.
1. INFORMAZIONI ESSENZIALI
Conflitti di interesse | Non ci sono conflitti ulteriori rispetto a quanto indicato nel par. 3.1 della Nota Informativa |
2. INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI
Caratteristiche dei Certificati | Le presenti Condizioni Definitive sono relative all’offerta di 1 serie di certificati denominati " Akros Equity Protection con Cap e Cedola” su indice EURO STOXX SELECT DIVIDEND 30® Protezione 95% Cedola 4,90% - 20.12.2024 “ (i "Certificati"). Gli importi dovuti ai sensi dei Certificati, calcolati secondo quanto descritto di seguito, devono intendersi al lordo del prelievo fiscale |
Codice ISIN | IT0005390007 |
Autorizzazioni relative all’emissione e all’offerta | L’emissione e l’offerta dei Certificati sono state approvate con delibera del soggetto munito di appositi poteri, del giorno 28.11.2019. |
Quanto | Non applicabile |
Data di Emissione | 27.12.2019 |
Data di Scadenza | 20.12.2024 |
Valore Nominale | 100 Eur |
Importo di Liquidazione | Valore Nominale x Protezione |
Giorno/i di Valutazione all’Emissione | 27.12.2019 |
Giorno di Valutazione Iniziale | 27.12.2019 |
Giorno di Definizione | Non applicabile |
N (indica il numero dei Giorni di Valutazione per l’Evento di Rimborso Anticipato n- esimo) | Non Applicabile |
M (indica il numero delle Date di | Non Applicabile |
Modello di Condizioni Definitive
Pagamento Cedola Non Condizionata) | |
I (indica il numero dei Giorni di Valutazione per l’Evento Cedola | 5 |
Valore Iniziale del Sottostante | Il Valore Iniziale del Sottostante è pari al Prezzo di Riferimento rilevato nel Giorno di Valutazione Iniziale. |
Partecipazione | 100% |
Protezione | 95% |
Livello di Protezione | Il Livello di Protezione è rilevato il Giorno di Valutazione Iniziale ed è pari al prodotto tra Valore Iniziale e Protezione. |
Livello Percentuale Cap | 100% |
Livello Cap | Il Livello Cap è rilevato il Giorno di Valutazione Iniziale ed è pari al prodotto tra Valore Iniziale e Livello Percentuale Cap. |
Cap | 100% |
Livello Strike | Non Applicabile |
Strike | Non Applicabile |
Giorno di Pagamento Finale | Entro 5 giorni lavorativi dal Giorno di Valutazione Finale. |
Soglia di Rimborso Anticipato n- esima | Non Applicabile |
Livello Soglia di Rimborso Anticipato n- esimo | Non Applicabile |
Valore del Sottostante per il Rimborso Anticipato n- esimo | Non Applicabile |
Importo di Rimborso Anticipato n- esimo | Non Applicabile |
Giorni di Rilevazione per l’Evento di Rimborso Anticipato n- | Non Applicabile |
Modello di Condizioni Definitive
esimo | |||||||
Giorno di Valutazione per l’Evento di Rimborso Anticipato n- esimo | Non Applicabile | ||||||
Giorno di Pagamento dell'Importo di Esercizio Anticipato n- esimo | Non Applicabile | ||||||
Cedola/e Non Condizionata/ e m-esima | Non Applicabile | ||||||
Data/e di Pagamento Cedola Non Condizionata m-esima | Non Applicabile | ||||||
Valore del Sottostante per l’Evento Cedola Digitale i- esimo | Indica il Prezzo di Riferimento rilevato nel Giorno di Rilevazione per l’Evento Cedola Digitale i-esimo. | ||||||
Cedola Memoria | Non Applicabile | ||||||
Importo Digitale i,k- esimo | Valore Nominale x Cedola Digitale i,k-esima e sarà corrisposto solo ove si verifichi l'Evento Cedola Digitale i-esimo, ossia il Valore del Sottostante per l’Evento Cedola Digitale i-esimo abbia un valore pari o superiore al corrispondente Livello di Soglia Cedola Digitale i,k-esimo. Il Livello di Soglia Cedola Digitale i,k-esimo è pari al prodotto tra la relativa Soglia Cedola Digitale i,k-esima indicata nella tabella che segue e il Valore Iniziale del Sottostante Ove non si verifichi l’Evento Cedola Digitale i-esimo, nessun Importo Digitale i,k-esimo verrà corrisposto. Si riporta di seguito una tabella riassuntiva delle caratteristiche delle cedole | ||||||
i | Giorni di Valutazione per l'Evento Cedola Digitale i-esimo | Soglia Cedola Digitale k-esima | Cedola Digitale | Importo Digitale (Euro) | |||
1 | 18/12/2020 | 1= 100% | 4,90% | 4,90 | |||
2 | 17/12/2021 | 1= 100% | 4,90% | 4,90 | |||
3 | 16/12/2022 | 1= 100% | 4,90% | 4,90 | |||
4 | 15/12/2023 | 1=100% | 4,90% | 4,90 | |||
5 | 20/12/2024 | 1= 100% | 4,90% | 4,90 |
Modello di Condizioni Definitive
Giorni di Rilevazione per l'Evento Cedola Digitale i- esimo | i=1: 18.12.2020 i=2: 17.12.2021 i=3: 16.12.2022 i=4: 15.12.2023 i=5: 20.12.2024 |
Giorno di Pagamento dell’Importo Digitale i- esimo* | Entro 5 giorni lavorativi dal Giorno di Valutazione per l’Evento Cedola i-esimo |
Valore Finale del Sottostante | Il Valore Finale è pari al Prezzo di Riferimento rilevato nel Giorno di Valutazione Finale |
Giorno/i di Valutazione alla Scadenza | 20.12.2024 |
Giorno di Valutazione Finale | 20.12.2024 |
Giorno di Pagamento Finale | Entro 5 giorni lavorativi dal Giorno di Valutazione Finale. |
Sottostante | Tipologia e denominazione del Sottostante: Euro Stoxx SELECT DIVIDEND 30 |
Sponsor : Stoxx Ltd | |
ISIN o codice equivalente: CH0020751589 | |
Prezzo di Riferimento: Prezzo di chiusura | |
Divisa di Riferimento: EUR | |
Descrizione dell'Indice: l’indice EURO STOXX® Select Dividend 30 è composto dalle 30 società dell’Eurozona a più elevato dividend yield (rapporto tra dividendo e prezzo dell’azione). L’Indice rappresenta le partecipazioni azionarie a più alto rendimento con riferimento ai rispettivi mercati domestici all’interno dell’Eurozona. Stoxx Ltd, amministratore dell’indice Euro STOXX Select Dividend 30, è incluso nel registro previsto dall’Articolo 36 del Benchmark Regulation. | |
Disponibilità di informazioni: un’informativa continua sull’andamento del valore dell’indice Sottostante i Certificati sarà reperibile sui maggiori quotidiani economici internazionali, ovvero sulle pagine Reuters (.SD3E) e Bloomberg (SD3E Index), ovvero sul sito internet della Stoxx xxx.xxxxx.xxx |
* L’Importo digitale i-esimo sarà corrisposto a chi risulta Portatore in Monte Titoli nei seguenti giorni: 24.12.2020; 23.12.2021; 22.12.2022; 21.12.2023; 24.12.2024
3. CONDIZIONI DELL’OFFERTA
Condizioni | L’Offerta è subordinata all'accoglimento della domanda di ammissione a negoziazione dei |
alle quali | Certificati sul sistema multilaterale di negoziazione Euro-TLX. Qualora tale domanda non |
l’offerta è | dovesse essere accolta entro la Data di Emissione, i Certificati non saranno emessi e nessuna |
subordinata | somma di denaro sarà dovuta dall’investitore all’Emittente. Banca Akros comunicherà |
tempestivamente al pubblico il mancato avveramento di tale condizione mediante apposito avviso | |
pubblicato sul sito internet xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxx.xxxxxxxxxx.xx e contestualmente trasmesso |
Modello di Condizioni Definitive
alla CONSOB. | |
Ammontare Totale | Fino a 10.000.000 Euro |
Quantità Offerta | Fino a 100.000 Certificati |
Periodo di Offerta | Offerta in sede Dal 02.12.2019 al 19.12.2019 Offerta fuori sede Dal 02.12.2019 al 12.12.2019 Offerta mediante tecniche di comunicazione a distanza Dal 02.12.2019 al 19.12.2019 |
L'Offerta potrà essere chiusa anticipatamente o prorogata. In tal caso, Banca Akros comunicherà tempestivamente al pubblico la nuova data di chiusura dell'Offerta mediante apposito avviso pubblicato sul sito internet xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxx.xxxxxxxxxx.xx e contestualmente trasmesso alla CONSOB. | |
Lotto Minimo | 1 |
Importo Minimo Sottoscrivibil e | 100 Euro |
Prezzo di Emissione | 100 Euro |
Commissioni / costi inclusi nel Prezzo di Emissione | Le commissioni di collocamento, dovute ai Soggetti Collocatori, incluse nel Prezzo di Emissione, sono pari a 2,50%. I costi di strutturazione, inclusi nel Prezzo di Emissione, sono pari a 0,625% del Prezzo di Emissione. |
I costi legati alla gestione del rischio finanziario in capo all’Emittente, inclusi nel Prezzo di Emissione, sono pari a 1,7835% del Prezzo di Emissione. | |
Commissioni / costi in aggiunta al Prezzo di Emissione | Non applicabile |
Accordi di Sottoscrizion e | Non vi sono accordi di sottoscrizione relativamente ai Certificati |
Responsabil e del Collocament o | Banca Akros S.p.A. |
Soggetti Collocatori | I Certificati potranno essere sottoscritti mediante consegna dell’apposita scheda, disponibile presso i seguenti Soggetti Collocatori: Banca Aletti S.p.A. |
Modello di Condizioni Definitive
Agente di Calcolo | L’Emittente |
Modalità di Collocament o | Il collocamento dei Certificati avverrà mediante Offerta in sede, Offerta fuori sede e Offerta mediante tecniche di comunicazione a distanza. È previsto il collocamento fuori sede. In caso di collocamento fuori sede spetterà al sottoscrittore il diritto di recesso ai sensi dell'art. 30, comma 6 del D. Lgs. 24/02/1998, n. 58. Tale diritto potrà essere esercitato entro 7 giorni dalla data di sottoscrizione dei Certificati secondo le seguenti modalità: il sottoscrittore comunica la propria intenzione di recedere tramite invio di raccomandata a.r. all'indirizzo che l'intermediario collocatore ha indicato nella dichiarazione resa ai sensi dell'art.159, comma 1, lettera a) del Regolamento Consob 20307/2018 in materia di intermediari e consegnata al sottoscrittore stesso dal consulente finanziario abilitato all'offerta fuori sede. La data ultima in cui è possibile aderire all’Offerta è il 12.12.2019. È previsto il collocamento tramite tecniche di comunicazione a distanza / on-line. In questa ipotesi non è previsto il diritto di recesso. |
Ammissione alla negoziazione e modalità di negoziazione | L’Emittente richiederà entro la data di emissione l’ammissione dei Certificati alla negoziazione presso il sistema multilaterale di negoziazione Euro-TLX. Qualora la domanda di ammissione a negoziazione dei Certificati non dovesse essere accolta entro la data di emissione, i Certificati non saranno emessi e nessuna somma di denaro sarà dovuta dall’investitore all’Emittente. |
NOTA DI SINTESI
La Nota di Sintesi è costituita da una serie di informazioni denominate gli "Elementi".
La presente Nota di Sintesi contiene tutti gli elementi richiesti in relazione alla tipologia di strumenti e di emittente.
Dal momento che alcuni Elementi non devono essere riportati la sequenza numerica degli Elementi potrebbe non essere completa.
Nonostante alcuni Elementi debbano essere inseriti in relazione alla tipologia di strumento e di emittente, può accadere che non sia possibile fornire alcuna informazione utile in merito ad alcuni Elementi. In questo caso sarà presente una breve descrizione dell'Elemento con l'indicazione "non applicabile".
A - AVVERTENZE | |||||||
A.1 | Avvertenza | La Nota di Sintesi deve essere letta come un'introduzione al Prospetto di Base predisposto dall'Emittente in relazione al Programma di offerta al pubblico dei Certificati (i) "Equity Protection Certificates" e (ii) “Equity Protection Alpha Certificates”. Qualsiasi decisione di investire negli strumenti finanziari dovrebbe basarsi sull'esame da parte dell'investitore del Prospetto di Base completo. Si segnala che, qualora sia presentato un ricorso dinanzi all'autorità giudiziaria in merito alle informazioni contenute nel prospetto, l'investitore ricorrente potrebbe essere tenuto, a norma del diritto nazionale degli Stati membri, a sostenere le spese di traduzione del prospetto prima dell'inizio del procedimento. La responsabilità civile incombe solo sulle persone che hanno presentato la Nota di Xxxxxxx, comprese le sue eventuali traduzioni, e soltanto nei casi in cui detta Nota di Sintesi risulti essere fuorviante, imprecisa o incoerente se letta insieme con le altre parti del Prospetto di Base o qualora non offra, se letta congiuntamente alle altre sezioni del prospetto, le informazioni fondamentali per aiutare gli investitori a valutare l'opportunità di investire nei Certificati. | |||||
A.2 | Consenso all'utilizzo del Prospetto da parte di altri intermediari per la successiva rivendita o per il collocamento finale dei Certificati | Non applicabile. L'Emittente non presta il proprio consenso all'utilizzo del Prospetto di Base da parte di altri intermediari per la successiva rivendita o per il collocamento finale dei Certificati. | |||||
B - EMITTENTE | |||||||
B.1 | Denominazion e legale e commerciale dell'emittente | La denominazione legale e commerciale (l'"Emittente" o "Banca Akros"). | dell'Emittente | è | Banca | Akros | S.p.A. |
B.2 | Domicilio e forma giuridica dell'emittente, legislazione in base alla quale opera l'emittente, suo paese di costituzione | L’Emittente è una società costituita ai sensi del diritto italiano, secondo cui opera, in forma di società per azioni. Ai sensi dell'art. 4 del suo Statuto, la sua durata è stabilita fino al 31 dicembre 2050. L'Emittente è iscritto presso l’Ufficio Registro delle Imprese di Milano (R.E.A.) al numero 858967 ed è iscritto all’Albo delle Banche con il numero 5328. |
B.4b | Tendenze note riguardanti l'emittente e i settori in cui opera | Alla data del presente Prospetto di Base, l'Emittente non è a conoscenza di tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in corso. |
B.5 | Gruppo di appartenenza dell'Emittente | L'Emittente fa parte del Gruppo Bancario Banco BPM (il "Gruppo" o il "Gruppo Banco BPM") iscritto, come tale, all'Albo dei Gruppi Bancari al numero 237 dal 1 gennaio 2017. Esso è soggetto alla attività di direzione e coordinamento di Banco BPM. Il modello industriale del Gruppo riserva a Banco BPM (la "Capogruppo") il ruolo di indirizzo strategico e di gestione dei rischi strutturali connessi alle attività di finanza, mentre Banca Akros è la società del Gruppo nella quale sono accentrate le competenze di Corporate ed Investment Banking, con attività di investimento in strumenti finanziari, negoziazione e market making, arrangement e collocamento di prodotti finanziari strutturati, nonché con servizi rivolti a controparti finanziarie e aziende italiane ed estere. |
B.9 | Previsione o stima degli utili | Non applicabile. |
B.10 | Revisione legale | Il bilancio dell'Emittente relativo all'esercizio 2017 è stato assoggettato a revisione legale dei conti da parte della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., che ha rilasciato la rispettiva relazione senza sollevare osservazioni, rilievi, rifiuti di attestazione o richiami di informativa. Il bilancio dell'Emittente relativo all'esercizio 2018 è stato assoggettato a revisione legale dei conti da parte della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., che ha rilasciato la rispettiva relazione senza sollevare osservazioni, rilievi, rifiuti di attestazione o richiami di informativa. |
B.12 | Informazione finanziarie e dichiarazioni dell'Emittente su cambiamenti | Principali dati e indicatori patrimoniali, economici e finanziari Si riportano nelle sottostanti tabelle selezionati dati ed indicatori patrimoniali economici e finanziari relativi all'Emittente nonché i principali indicatori di rischiosità creditizia. Tali dati ed indicatori sono desunti dal bilancio d'esercizio dell'Emittente al 31 dicembre 2018 ed al 31 dicembre 2017 sottoposti a revisione legale dei conti. |
Relativamente alla modalità di esposizione dei saldi relativi al 31 dicembre 2017, si precisa che, a fronte dell’entrata in vigore dell’IFRS9, l'Emittente ha fatto ricorso all’esenzione dall’obbligo di rideterminazione dei valori comparativi prevista al paragrafo 7.2.15 dell’IFRS 9 e ai paragrafi E1 e E2 dell’IFRS 1 “First-Time Adoption of International Financial Reporting Standard”, in base alla quale nel primo bilancio di applicazione del nuovo principio non è prevista la riesposizione obbligatoria su basi omogenee dei dati di confronto. Ne deriva che i saldi patrimoniali ed economici relativi all’esercizio precedente, in quanto redatti in conformità al previgente principio contabile IAS 39, non sono immediatamente comparabili con le nuove categorie contabili e con i relativi criteri di valutazione introdotti dal nuovo principio IFRS 9. Per tale motivo, ai fini dell’esposizione dei saldi riferiti all’esercizio/periodo precedente la scelta dell'Emittente ha previsto: - la riconduzione secondo un unico schema dei saldi relativi alle voci patrimoniali ed economiche non impattate dall’IFRS 9; - una separata indicazione delle voci di bilancio destinate ad accogliere i saldi patrimoniali ed economici degli strumenti finanziari rientranti nell’ambito di applicazione dell’IFRS 9, che continueranno a trovare rappresentazione secondo le voci pubblicate nell’ultimo bilancio d’esercizio approvato. I dati esposti relativi al periodo precedente sono quindi soltanto parzialmente comparabili con i dati dell’esercizio 2018. | ||
E’ necessario inoltre premettere che il confronto fra le voci patrimoniali al 31 dicembre 2018 e quelle alla fine del precedente esercizio risente in modo significativo dell’apporto del ramo d’azienda costituito dalle attività di Corporate & Investment Banking (c.d. CIB) |
trasferito tramite “scissione parziale del ramo” da Banca Aletti alla Banca in data 1 Ottobre 2018, oltre che del trasferimento a Banca Aletti del ramo Private avvenuto in data 1 Aprile 2018.
Tabella 1: Indicatori patrimoniali e fondi propri dell’Emittente
La seguente tabella contiene una sintesi delle voci dei Fondi Propri (che nella precedente disciplina costituivano il "patrimonio di vigilanza") e degli indicatori di adeguatezza patrimoniale più significativi, riferiti all'Emittente alla data del 31 dicembre 2018, posti a confronto con gli stessi dati al 31 dicembre 2017.
I dati sono espressi in migliaia di Euro.
Indicatori e fondi propri (normativa in vigore dal 01.01.2014) | 31.12.2018 | 31.12.2017 |
Fondi Propri* (importi in Euro/migliaia) | 682.528 | 195.341 |
Capitale Primario di classe 1 (CET 1) (importi in Euro/migliaia) | 682.528 | 195.337 |
Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) | 0 | 0 |
Capitale di classe 2 (Tier 2) | 0 | 4 |
Attività di rischio ponderate (RWA) (importi in Euro/migliaia) | 2.078.036 | 807.383 |
Total Capital Ratio | 32,84% | 24,19% |
Tier 1 ratio | 32,84% | 24,19% |
Common equity Tier 1 ratio | 32,84% | 24,19% |
RWA/Totale Attivo | 18,62% | 32,93% |
*Come indicato nell’atto di emanazione della Circolare n. 262 di Banca d’Italia, per le informazioni relative ai fondi propri ed ai coefficienti di vigilanza si fa rinvio alle informazioni consolidate contenute nell’“Informativa da parte degli enti al pubblico (Terzo Pilastro)” (c.d. Pillar III) prevista dal Regolamento (UE) n. 575/2013 (“CRR”) in quanto tale informativa non è richiesta a livello individuale per Banca Akros.
L’incremento dei fondi propri di circa 487 milioni rispetto all’esercizio precedente è dovuto principalmente alle due operazioni di scissione avvenute nel corso del 2018:
- a seguito della cessione del ramo Private Banking, l'Emittente ha trasferito ad Aletti un valore di patrimonio netto (ad esclusione della riserva da valutazione) pari a
3.900.000 Euro;
- a seguito della cessione del ramo Corporate & Investment Banking , Xxxxxx ha trasferito all'Emittente un valore di patrimonio netto (ad esclusione della riserva da valutazione) pari a 500.000.000 Euro.
Dal lato delle RWA, l’incremento nel periodo è dovuto all’acquisizione di tutta l’operatività del ramo Corporate & Investment Banking svolta da Banca Aletti fino al 30 Settembre 2018.
Si segnala che i requisiti patrimoniali per il 2018 previsti da Xxxxxxx XXX (come recepiti dalla Direttiva 2013/36/UE, c.d. CRD IV e dal Regolamento 575/2013, c.d. CRR), in termini di attività ponderate per il rischio, sono i seguenti:
(i) il coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 capital ratio) minimo pari al 4,5% + 1,875% di buffer di conservazione del capitale ("capital conservation buffer" o "CCB"); (ii) il coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 capital ratio) minimo pari al 6% + 1,875% di CCB; (iii) il coefficiente di capitale totale minimo pari all'8% + 1,875% di CCB. Il percorso di avvicinamento a livello individuale per banche appartenenti a gruppi bancari prevede la messa a regime nel 2019, con il progressivo aumento (dallo 0,625% del 2016 al 2,5% a partire dal 1 gennaio 2019) del CCB. Si segnala infatti che, a regime (ossia a partire dal 2019) sono previsti per le banche un Common Equity Tier 1 (CET 1) ratio pari almeno al 7% delle attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital ratio pari almeno all'8,5% e un Total Capital ratio pari almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate per il rischio (tali livelli minimi includono il CCB). In ottica prospettica, si segnala che le previste modifiche alla disciplina dei requisiti patrimoniali a fronte dei rischi di mercato (ad oggi attese in vigore dall’esercizio 2023) potranno determinare significativi aggravi in termini di assorbimento di capitale regolamentare. Si segnala che, in data 8 febbraio 2019, la Banca Centrale Europea ha comunicato la decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che Banco BPM, società a capo del Gruppo a cui appartiene l’Emittente, è tenuto a rispettare, a livello consolidato, nel 2019. Il livello minimo richiesto dall’Organo di Xxxxxxxxx, a conclusione del nuovo ed armonizzato" Supervisory Review and Evaluation Process" (SREP), in termini di Common Equity Tier 1 ratio, è pari al 9,31%. Al riguardo si segnala che il Common Equity Tier 1 ratio, al 31 dicembre 2018, del Gruppo Banco BPM era pari a 12,06%, come risulta dal progetto di bilancio approvato dal consiglio di amministrazione di Banco BPM, nella seduta del 5 febbraio 2019. Si segnala altresì che Banca Akros è stata sottoposta allo SREP nell'ambito del più ampio processo che coinvolge la Capogruppo. A tal riguardo, si segnala che la BCE non ha identificato la necessità di imporre a Banca Akros il rispetto di ratio patrimoniali aggiuntivi o specifici rispetto a quelli previsti da Xxxxxxx XXX (come recepiti dalla Direttiva 2013/36/UE, c.d. CRD IV e dal Regolamento 575/2013, c.d. CRR) per l'anno 2019. In ogni caso, l’Emittente è tenuto a rispettare in ogni momento il livello di fondi propri richiesto dalle disposizioni di legge pro tempore vigenti in materia. Per quanto concerne la liquidità, a partire dal mese di gennaio 2019, l’Emittente non è più tenuto al rispetto individuale di un livello minimo di LCR pari a 100% in quanto ha ottenuto specifica autorizzazione da parte della Banca Centrale Europea affinché il requisito vada rispettato esclusivamente a livello di Gruppo consolidato. Tabella 2: Principali indicatori di rischiosità creditizia* La seguente tabella contiene gli indicatori di rischiosità creditizia dell'Emittente alla data del 31 dicembre 2018, posti a confronto con gli stessi indicatori rilevati alla data del 31 dicembre 2017. | ||||
(%) | 31.12.2018 | 31.12.2017 | ||
Sofferenze lorde/impieghi lordi | 0,00% | 0,14% | ||
Sofferenze nette/impieghi netti | 0,00% | 0,00% | ||
Inadempienze probabili lorde/impieghi lordi ** | 0,05% | 0,16% | ||
Inadempienze probabili nette/impieghi netti ** | 0,04% | 0,11% |
Esposizione scadute e/o sconfinanti deteriorate lorde/impieghi lordi *** | 0,00% | 0,00% | ||
Esposizione scadute e/o sconfinanti deteriorate nette/impieghi netti *** | 0,00% | 0,00% | ||
Crediti deteriorati lordi/impieghi lordi | 0,05% | 0,30% | ||
Crediti deteriorati netti/impieghi netti | 0,04% | 0,11% | ||
Rapporto di copertura delle sofferenze | N/A***** | 100,00% | ||
Rapporto di copertura dei crediti deteriorati******* | 11,58% | 62,85% | ||
Sofferenze nette / Patrimonio netto | 0,00% | 0,00% | ||
Rapporto di copertura delle esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate | N/A**** | N/A**** | ||
Rapporto di copertura delle inadempienze probabili lorde | 11,58% | 31,06% | ||
Costo del rischio di credito (Rapporto rettifiche su crediti e ammontare dei crediti netti verso clientela) | N/A****** | N/A****** | ||
Write off verso banche e clientela (importi in migliaia di Euro) | 1.319 | 11 | ||
Grandi Esposizioni (valore di bilancio) su impieghi netti | 59,29% | 49,93% | ||
Grandi Esposizioni (valore ponderato) su impieghi netti | 31,72% | 38,45% | ||
* Le attività considerate per il calcolo della composizione dei crediti deteriorati sono le esposizioni per cassa relative a (i) Crediti verso clientela e (ii) Crediti verso banche. ** Ai sensi della circolare della Banca d'Italia n. 272 del 2008 come modificata, in tale voce rientrano le esposizioni creditizie, diverse dalle sofferenze, per le quali la banca giudichi improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. *** Ai sensi della circolare Banca d'Italia n. 272 del 30 luglio 2008 come modificata, in tale voce rientrano le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento della segnalazione, sono scadute o sconfinate da oltre 90 giorni con carattere continuativo. **** Il rapporto di copertura delle esposizioni scadute o sconfinanti deteriorate viene rappresentato come "n/a" in quanto l'Emittente non detiene esposizioni creditizie scadute e/o sconfinanti deteriorate. ***** Il rapporto di copertura delle esposizioni in sofferenza, viene rappresentato come "n/a" in quanto l'Emittente non detiene esposizioni in sofferenza alla data del 31 dicembre 2018. ****** L’indice costo del rischio di credito viene rappresentato come “n/a” perché in entrambi gli esercizi le rettifiche di valore nette su crediti hanno evidenziato un valore positivo. ******* Il rapporto di copertura dei crediti deteriorati diminuisce come conseguenza del |
write off effettuato nell’esercizio di esposizioni totalmente svalutate già al 31 dicembre 2017, pari a 1.319 mila Euro, rispetto al totale delle esposizioni lorde deteriorate presenti al 31 dicembre 2017 ammontanti a 2.861 mila Euro. Gli indicatori relativi alla qualità del credito dell'Emittente non sono stati posti a confronto con i corrispondenti dati medi espressi dal sistema bancario italiano in ragione delle caratteristiche del modello di business dell'Emittente, nell'ambito del quale la concessione di prestiti alla clientela non costituisce l'attività prevalente, e dell'irrisorietà del valore degli indicatori relativi alla rischiosità del credito dell'Emittente (che risultano pari o prossimi allo zero) che avrebbero reso tale confronto scarsamente significativo. La tabella di seguito riportata espone la composizione dei crediti deteriorati, per ciascuno dei periodi di riferimento. Tabella 2 bis – Composizione dei crediti deteriorati lordi* * Le attività considerate per il calcolo della composizione dei crediti deteriorati sono le esposizioni per cassa relative a (i) Crediti verso clientela e (ii) Crediti verso banche. Tabella 2 ter – Composizione dei crediti deteriorati netti* * Le attività considerate per il calcolo della composizione dei crediti deteriorati sono le esposizioni per cassa relative a (i) Crediti verso clientela e (ii) Crediti verso banche. Tabella 2 quater – Composizione dei crediti oggetto di concessioni (forborne) (valori lordi)* Nella tabella sotto riportata è evidenziato l’importo al 31 dicembre 2018 delle posizioni relative ai crediti deteriorati per i quali sono state concesse dall’Emittente dilazioni di pagamento ai sensi della nuova normativa di Banca d’Italia in vigore dal 1 gennaio 2015 in materia di segnalazioni di vigilanza (Circolare n. 272 del 30 luglio 2008 come modificata), posti a confronto con gli stessi importi rilevati alla data del 31 dicembre 2017. | ||||||
Importi in Euro/migliaia | 31.12.2018 | 31.12.2017 | ||||
Xxxxxxxxxx | 0 | 0 | ||||
Xxxxxxxxxxxx probabili | 1.305 | 1.518 | ||||
Esposizioni scadute e sconfinanti deteriorate | 0 | 0 | ||||
Totale crediti deteriorati | 1.305 | 1.518 | ||||
Crediti in bonis | 0 | 0 |
Importi in Euro/migliaia | 31.12.2018 | 31.12.2017 |
Sofferenze | 0 | 1.319 |
Inadempienze probabili | 1.330 | 1.542 |
Esposizioni scadute e sconfinanti deteriorate | 0 | 0 |
Importi in Euro/migliaia | 31.12.2018 | 31.12.2017 |
Xxxxxxxxxx | 0 | 0 |
Xxxxxxxxxxxx probabili | 1.176 | 1.063 |
Esposizioni scadute e sconfinanti deteriorate | 0 | 0 |
Totale forbearance | 1.305 | 1.518 | |||||||
* Le attività considerate per il calcolo della composizione dei crediti deteriorati sono le esposizioni per cassa relative a (i) Crediti verso clientela e (ii) Crediti verso banche. *** Relativamente alle Grandi Esposizioni, al 31 dicembre 2018, risultavano 7 posizioni, il cui valore ponderato superava singolarmente il 10% del patrimonio di vigilanza (le posizioni erano 9 al 31 dicembre 2017). In relazione alla tipologia di controparti, si tratta di 7 primari gruppi bancari. A seguire si riportano i dati relativi alle Grandi Esposizioni dell'Emittente con riferimento al 31 dicembre 2018 e al 31 dicembre 2017 suddivisi per categoria: | |||||||||
31.12.2018 | 31.12.2017 | ||||||||
(importi in Euro/miglia ia) | Numero | Nominal e | Ponderat e | Numero | Nominale | Pondera te | |||
Istituzioni | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | |||
Banche | 7 | 1.717.624 | 918.925 | 8 | 441.159 | 342.950 | |||
Clienti | 0 | 0 | 0 | 1 | 30.918 | 20.551 | |||
Totale | 7 | 1.717.624 | 918.925 | 9 | 472.077 | 363.501 | |||
Ramo d’azienda “Private Banking” oggetto di scissione da Banca Akros a Banca Aletti nel corso del 2018 I dati al 31 dicembre 2017, in linea con i criteri di rappresentazione stabiliti dal principio contabile IFRS 5 per i gruppi di attività in via di dismissione, evidenziavano le attività e le passività riferite al ramo d’azienda “Private Banking”, in quanto oggetto di scissione parziale nel corso dell’esercizio 2018 a favore di Banca Xxxxxx come ricondotte nelle specifiche voci dello stato patrimoniale “140. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione” e “90. Passività associate ad attività in via di dismissione”. L’operazione di scissione del ramo Private Banking, avvenuta in data 1 aprile 2018, ha comportato il trasferimento di un totale attività per 13.445 mila Euro, un totale passività per 210.736 mila Euro e un valore contabile del patrimonio netto di 3.900 mila Euro integrato da una Riserva di Valutazione negativa pari a 144 mila Euro. Il residuo ammontare, a pareggio del ramo (pari a 201.047 mila Euro), è stato oggetto di conguaglio in denaro, a favore dell’Emittente, così come previsto dall’atto di scissione. Tabella 3. Principali dati del conto economico La seguente tabella contiene i principali dati di conto economico dell’Emittente alla data del 31 dicembre 2018, posti a confronto con quelli relativi al 31 dicembre 2017. | |||||||||
Importi in Euro /migliaia | 31.12.2018 | 31.12.2017 | Variazioni percentuali (A)(B) | ||||||
Margine di interesse | 23.916 | 11.706 | 104,3% | ||||||
Commissioni nette | 29.716 | 26.108 | 13,8% | ||||||
Margine di intermediazione | 54.946 | 54.982 | -0,1% |
Risultato netto della gestione finanziaria | 55.962 | 58.098 | -3,7% | ||||
Costi operativi | -52.601 | -46.030 | 14,3% | ||||
Utile della operatività corrente al lordo delle imposte | 3.361 | 12.067 | -72,1% | ||||
Utile dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte | -41 | 248 | -704,87% | ||||
Utile d’esercizio | 2.571 | 8.050 | -68,1% | ||||
Le principali variazioni registrate nell’esercizio 2018 riguardano principalmente l’aumento del margine di interesse e delle commissioni nette. Il primo deriva dall’apporto del ramo Corporate & Investment Banking - e principalmente dal portafoglio delle Attività finanziare detenute per la negoziazione - di Banca Aletti a partire dal 1° Ottobre 2018. Il secondo deriva dall’incremento dell’attività sui segmenti Primario Azionario ed Obbligazionario e dell’attività di M&A, di consulenza alle aziende e di operazioni di arrangement di cartolarizzazione, effettuati nel corso del 2018. Il ramo d’azienda Private Banking, ceduto il 1° Aprile 2018 a Banca Aletti, ha contribuito al risultato dell’esercizio per un importo negativo pari a 41 mila Euro. L’aumento dei costi operativi è dovuto all’effetto combinato di: - diminuzione delle spese per il personale dovute ad un organico medio in diminuzione, principalmente dovuto all’esternalizzazione presso altre società del Gruppo di attività aziendali di controllo e supporto; - aumento delle spese amministrative a seguito dei corrispettivi dovuti al Gruppo per le attività esternalizzate sopra menzionate, che peraltro hanno risentito anche degli effetti straordinari relativi alla migrazione informatica sui sistemi target del Gruppo. Tabella 3a. Dati relativi alla redditività complessiva | |||||||
Importi in Euro /migliaia | 31.12.2018 | 31.12.2017 | |||||
10. Utile (Perdita) d’esercizio | 2.571 | 8.050 | |||||
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico: | |||||||
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva* | 4 | - | |||||
70. Piani a benefici definiti | 190 | 103 | |||||
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 0 | 14 | |||||
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico: | |||||||
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività | (5.714) | - |
complessiva* | ||||||||
Attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39)* | - | (363) | ||||||
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte | (5.520) | (246) | ||||||
180. Redditività complessiva (voce 10+170) | (2.949) | 7.804 | ||||||
* I dati del periodo precedente sono stati redatti con i criteri di classificazione e misurazione IAS 39, non sono quindi comparabili con i dati dell’esercizio in corso. L’Emittente ha chiuso l’anno 2018 registrando un utile di esercizio pari a 2,571 milioni di euro. Il prospetto della redditività complessiva evidenzia, per l’esercizio 2018, una redditività complessiva negativa impattata principalmente dalla diminuzione della riserva da valutazione connessa alla valutazione al fair value di titoli di Stato italiani; tali titoli sono stati acquisiti nel corso dell’esercizio e classificati nel portafoglio “Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva” in base al modello di business “Hold to Collect and Sell” con il quale vengono gestite tali attività finanziarie. Tale modello di business è riconducibile ad attività che potranno essere detenute fino a scadenza, ma anche vendute; pertanto, le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dalla misurazione al fair value non vengono rilevati a conto economico ma nella specifica riserva di patrimonio netto (solo al momento dell’eventuale cessione verranno rilevati a conto economico utili e perdite determinati in funzione del prezzo di cessione). Tabella 4. Principali dati dello stato patrimoniale | ||||||||
Importi in Euro/migliaia | 31.12.2018 (A) | 31.12.2017* (B) | Variazioni percentuali (A)(B) | |||||
Raccolta diretta (verso clientela) | 826.764 | 839.745 | -1,5% | |||||
Passività finanziarie di negoziazione** | 6.213.507 | 715.110 | 768,9% | |||||
Posizione interbancaria netta | (1.702.372) | 407.977 | N/A | |||||
Attività finanziarie valutate al fair value | 8.021.392 | 1.398.765 | 473,5% | |||||
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche*** | 1.495.527 | 725.624 | 106,1% | |||||
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso clientela**** | 1.401.575 | 158.686 | 783,2% | |||||
Attività non correnti e gruppi di attività in xxx xx xxxxxxxxxxx | 0.000 | 00.000 | -84,2% | |||||
Debiti verso banche | 3.197.899 | 317.647 | 906,7% |
Debiti verso clientela | 826.764 | 839.745 | -1,5% | ||||
Passività associate ad attività in via di dismissione | 0 | 275.220 | N/A | ||||
Totale attivo | 11.158.384 | 2.428.190 | 359,5% | ||||
Patrimonio netto | 707.059 | 204.975 | 244,9% | ||||
Capitale sociale | 39.434 | 39.434 | 0% | ||||
*I dati del periodo precedente sono stati redatti con i criteri di classificazione e misurazione IAS 39, non sono quindi comparabili con i dati dell'esercizio in corso. **Questa voce ha risentito dell’apporto del ramo Corporate & Investment Banking per 6.233.561 mila Euro che includeva Certificates a capitale incondizionatamente protetto contabilizzati nella forma di Titoli di debito per un controvalore di 3.586.357 mila Euro. Al 31 dicembre 2018 i Certificates ammontano a 3.372.238 mila Euro (1.646 mila Euro). ***Le posizioni classificate al 31 Dicembre 2017 nel portafoglio IAS 39 dei “Crediti verso banche” sono state interamente classificate nella categoria IFRS 9 delle “Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche”, in coerenza con gli obiettivi della loro detenzione. Nella voce è ricompreso il saldo riveniente dall’operazione di scissione del ramo Corporate & Investment Banking di Banca Aletti che, alla data di cessione del ramo d’azienda, era pari a 8.198.228 mila Euro (di cui 6.462.839 mila Euro di titoli emessi dalla Capogruppo e riclassificati fra le Attività finanziarie di negoziazione in coerenza con il business model adottato da Banca Akros): La voce comprende conti correnti e depositi a vista prevalentemente con la Capogruppo nonché a cash collateral versati a controparti bancarie per operazioni di prestito titoli e a garanzia delle esposizioni in derivati finanziari over the counter (OTC). ****Le posizioni classificate al 31 Dicembre 2017 nel portafoglio IAS 39 dei “Crediti verso clientela sono state classificate interamente nella categoria IFRS 9 delle “Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso clientela”. La voce si incrementa per il combinato effetto dell’aumento riconducibile all’apporto del ramo aziendale da Banca Aletti pari a 1.119.957 mila Euro e dell’aumento fisiologico all’operatività delle operazioni di pronti contro termine attive e prestito titoli. Al 31 dicembre 2018 il patrimonio netto dell’Emittente si attesta a 707.059 migliaia di Euro, in aumento rispetto al 31 dicembre 2017 di 502.084 migliaia di Euro.L’aggregato raccolta diretta si attesta, al 31 dicembre 2018, a 826.764 migliaia di Euro, in lieve diminuzione rispetto al 31 dicembre 2017. La posizione interbancaria netta complessiva risulta al 31 dicembre 2018 negativa, pari a 1.702.372 migliaia di Euro, rispetto al saldo positivo di 407.977 migliaia di Euro al 31 dicembre 2017. Le attività finanziarie valutate al fair value dell’Emittente al 31 dicembre 2018 (comprensive delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva) si attestano a 8.021,4 milioni di Euro, risultando in aumento di 6.622,6 milioni di Euro (473,5%) rispetto al 31 dicembre 2017. Si precisa che il valore (fair value) delle attività finanziarie al 31 dicembre 2018 è così composto: - strumenti derivati finanziari per 1.643.373 migliaia di Euro; - titoli di debito per 5.775.698 migliaia di Euro; - titoli di capitale per 601.728 migliaia di Euro; - quote di OICR per 593 migliaia di Euro. |
Il valore (fair value) delle passività finanziarie al 31 dicembre 2018 è composto | |||||||
principalmente da: | |||||||
- strumenti derivati per 2.723.600 migliaia di Euro; | |||||||
- Certificates emessi da Banca Akros a capitale incondizionatamente protetto per | |||||||
3.372.238 migliaia di Euro; | |||||||
- scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 117.669 migliaia di Euro. | |||||||
La seguente tabella fornisce la ripartizione, in base alla gerarchia di fair value, delle attività | |||||||
e passività finanziarie oggetto di misurazione al fair value su base ricorrente, al 31 dicembre | |||||||
2018. Come definito dal principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle | |||||||
attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di | |||||||
quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento. | |||||||
Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value al 31 | |||||||
dicembre 2018 | |||||||
31.12.2018 | |||||||
Attività/Passività misurate al fair value | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||||
Attività finanziarie | |||||||
valutate al fair value | |||||||
con impatto a conto | |||||||
economico | 1.241.965 | 6.402.106 | 1.648 | ||||
a) Attività | |||||||
finanziarie | |||||||
detenute per la | |||||||
negoziazione | 1.239.823 | 6.402.103 | 1.635 | ||||
b) Attività | |||||||
finanziarie | |||||||
designate al | |||||||
fair value | 0 | 0 | 0 | ||||
c) Altre attività | |||||||
finanziarie | |||||||
obbligatoriame | |||||||
nte valutate al | |||||||
fair value | 2.142 | 3 | 13 | ||||
Attività finanziarie | |||||||
valutate al fair value | |||||||
con impatto sulla | |||||||
redditività complessiva | 367.220 | 0 | 8.453 | ||||
Derivati di copertura | 0 | 0 | 0 | ||||
Attività materiali | 0 | 0 | 0 | ||||
Attività immateriali | 0 | 0 | 0 | ||||
Totale attività | 1.609.185 | 6.402.106 | 10.101 | ||||
Passività finanziarie di | |||||||
negoziazione | 321.916 | 5.889.966 | 1.625 |
Passività finanziarie designate al fair value | 0 | 0 | 0 | ||||
Derivati di copertura | 0 | 0 | 0 | ||||
Totale passività | 321.916 | 5.889.966 | 1.625 | ||||
Nel seguito viene fornita, ancorché non pienamente confrontabile, la tabella al 31 dicembre 2017 relativa alla ripartizione per livelli di fair value delle attività e passività valutate al fair value su base ricorrente, predisposta secondo quanto previsto dalla precedente versione della Circolare di Banca d’Italia n. 262 (4° aggiornamento). | |||||||
Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value al 31 dicembre 2017 | |||||||
Rapporti con parti correlate e incidenza sulle voci di bilancio | |||||||
I rapporti con parti correlate per l'esercizio 2018 sono conclusi principalmente con la Capogruppo Banco BPM e riguardano crediti per 878.560 mila Euro (58,75% della voce “Crediti verso banche”) e “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” per un valore positivo (fair value) pari a 5.361.575 mila Euro (70,14% del totale della voce) e altre attività per 6.684 mila Euro (3,41%). | |||||||
Dal lato passivo, la Banca detiene debiti nei confronti della Capogruppo Banco BPM per 2.279.788 mila Euro (71,29% della voce “Debiti verso banche”) e passività finanziarie |
31.12.2017 | |||
Attività/Passività misurate al fair value | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 |
Attività finanziarie | |||
detenute per la | |||
negoziazione | 385.160 | 826.833 | 32.611 |
Attività finanziarie | |||
valutate al fair value | 0 | 0 | 0 |
Attività finanziarie | |||
disponibili per la | |||
vendita | 154.109 | 0 | 52 |
Derivati di copertura | 0 | 0 | 0 |
Attività materiali | 0 | 0 | 0 |
Attività immateriali | 0 | 0 | 0 |
Totale attività | 539.269 | 826.833 | 32.663 |
Passività finanziarie di | |||
negoziazione | 8.260 | 703.314 | 3.537 |
Passività finanziarie | |||
valutate al fair value | 0 | 0 | 0 |
Derivati di copertura | 0 | 0 | 0 |
Totale passività | 8.260 | 703.314 | 3.537 |
detenute per la negoziazione con controparte la medesima Capogruppo per un valore negativo (fair value, riferito solo a contratti derivati) pari a 197.261 mila Euro (3,17%).
I rapporti economici evidenziano Interessi attivi e Interessi passivi nei confronti della Capogruppo pari rispettivamente a 20.355 mila Euro (47,98%) e a 11.361 mila Euro (61,57%); le “Spese Amministrative” (comprensive delle voci “Spese per il personale” e “Altre spese amministrative”) addebitate dalla Capogruppo sono pari a 5.436 mila Euro (8,5%) mentre quelle addebitate da altre società del Gruppo sono pari a 25.110 mila Euro (39,4%).
Indicatori di liquidità
Si segnala che gli indicatori di liquidità, relativi al Loan to Deposit Ratio, al Liquidity Coverage Ratio e al Net Stable Funding Ratio sono calcolati esclusivamente a livello di Gruppo; pertanto quanto segue rappresenta una indicazione degli stessi a livello di Gruppo bancario consolidato.
Si segnala che il calcolo dell'indicatore Liquidity Coverage Ratio (LCR) nel corso del 2018 è risultato mediamente pari a 155% circa. Al riguardo si evidenzia che, a partire dal 1 gennaio 2019, l’Emittente non è più tenuto al rispetto individuale di un livello minimo di LCR pari a 100% in quanto ha ottenuto specifica autorizzazione da parte della Banca Centrale Europea affinché il requisito vada rispettato esclusivamente a livello di Gruppo consolidato.
31 dicembre 2018 (IFRS 9) | 31 dicembre 2017 (IAS 39) | |
Gruppo Banco BPM | Gruppo Banco BPM | |
Loan to Deposit Ratio (LDR) | 98,85% | 100,62% |
Liquidity Coverage Ratio (LCR) | 154,13% | 125,61% |
Net Stable Funding Ratio (NSFR) | 107,27% | 109,28% |
Con riferimento agli attivi stanziabili presso la Banca Centrale Europea, si evidenzia inoltre che l'Emittente detiene riserve libere di liquidità rappresentate da titoli obbligazionari di elevata qualità e quindi convertibili in cassa per soddisfare i fabbisogni di liquidità. Con riferimento alla sola Banca Akros il saldo netto di tali attività eligible non impegnate al 31 dicembre 2018 era pari a circa 720 milioni di Euro, valore calcolato al netto degli haircut previsti.
Esposizione al rischio nei confronti dei titoli del debito sovrano
Al 31 dicembre 2018, l’Emittente ha un'esposizione verso debitori sovrani, costituita da titoli emessi da Governi, Banche Centrali e altri enti pubblici, che ammonta complessivamente a 592.729 mila Euro (valore di bilancio) e rappresenta il 5,3% del totale dell’attivo al 31 dicembre 2018. Tale esposizione è riconducibile pressoché interamente a titoli emessi dall’Italia, il cui ammontare complessivo è pari a 592.719 mila Euro (valore di bilancio). I titoli di debito emessi da Governi, Banche Centrali e altri enti pubblici di Stati esteri, ammontano a 10 mila Euro (valore di bilancio) L’emittente al 31 dicembre 2018 non presenta esposizioni concernenti prestiti erogati a favore di Governi centrali e/o locali nonché enti governativi.
Esposizione del portafoglio dell'Emittente ai rischi di mercato (dati in migliaia di Euro)
Di seguito vengono riportate le informazioni relative all’esposizione al rischio di mercato, distintamente per il portafoglio di negoziazione e per il portafoglio bancario. Nella tabella sottostante sono riportati i valori del VaR relativo al portafoglio di negoziazione e al
portafoglio bancario: *Il Value at Risk (VaR) è una misura di rischio applicata agli investimenti finanziari. Tale misura indica la perdita potenziale di una posizione di investimento in un orizzonte temporale pari a 1 giorno, con un livello di confidenza pari a 99%. È una tecnica comunemente usata da banche d'investimento per misurare il rischio di mercato delle attività che detengono in portafoglio. Nel corso del 2018 vi è stato un incremento delle metriche di VaR utilizzate per la quantificazione dell’esposizione al rischio di mercato da parte dell’Emittente, motivato dal fatto che, a partire dal 1 ottobre 2018, i dati di VaR giornaliero di Banca Akros includono il rischio del portafoglio di proprietà di Banca Aletti, a seguito della scissione del ramo d’azienda Corporate & Investment Banking e conseguente conferimento dello stesso all’Emittente. **** Coefficiente di leva finanziaria relativo all'Emittente Per quanto riguarda il coefficiente di leva finanziaria dell'Emittente il valore, alla data del 31 dicembre 2018 e alla data del 31 dicembre 2017, si è attestato, rispettivamente, al 16,88% e al 14,52%. | ||
Dichiarazioni dell’Emittente su cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell’Emittente | Dal 31 dicembre 2018, data dell’ultimo bilancio pubblicato sottoposto a revisione, Banca Akros, attesta che non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell’Emittente. | |
Cambiamenti significativi della situazione finanziaria o commerciale individuale dell’Emittente | Non si sono verificati cambiamenti significativi della situazione finanziaria o commerciale individuale dell’Emittente dopo il 31 dicembre 2018, data delle ultime informazioni finanziarie pubblicate. | |
B.13 | Fatti recenti relativi all'Emittente rilevanti per la valutazione della sua solvibilità | Non si sono verificati fatti recenti nella vita dell'Emittente che siano sostanzialmente rilevanti per la valutazione della sua solvibilità. |
B.14 | Dipendenza dell'Emittente | Ai sensi dell'art. 2497 del Codice Civile, l'Emittente è soggetto ad attività di direzione e coordinamento da parte della Capogruppo Banco BPM, che ne detiene una |
Importi in Euro/milioni | 31.12.2018 | 31.12.2017 |
VALUE AT RISK* DELL’ESPOSIZIONE AL RISCHIO DI MERCATO RELATIVAMENTE AL PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE (TRADING BOOK) | 2,144 | 0,587 |
VALUE AT RISK* DELL’ESPOSIZIONE AL RISCHIO DI MERCATO RELATIVAMENTE AL PORTAFOGLIO BANCARIO (BANKING BOOK) | 5,1 | 0,902 |
da altri soggetti all'interno del gruppo | partecipazione diretta pari al 100% del capitale sociale. La Capogruppo esercita le proprie funzioni di direzione e coordinamento in tutti gli ambiti, anche attraverso la nomina di propri esponenti nel Consiglio di Amministrazione della controllata. Le funzioni di direzione e coordinamento sono esercitate attraverso dei comitati di gruppo che hanno il compito di indirizzare, coordinare e controllare le attività delle società controllate. Banca Akros è la società del Gruppo nella quale sono accentrate le competenze di Corporate ed Investment Banking. Con riferimento alle decisioni di esternalizzazioni di talune funzioni aziendali da parte dell’Emittente si rimanda al successivo Elemento B.15. | |
B.15 | Principali attività dell’Emittente | L'Emittente, prima dell’intervenuta fusione tra Banco Popolare e BPM, esercitava nell’ambito del gruppo BPM, le attività di Investment Banking e Private Banking. A seguito della predetta operazione di fusione, in conformità al modello industriale del nuovo Gruppo, Banco BPM (la "Capogruppo") svolge il ruolo di indirizzo strategico e di gestione dei rischi strutturali connessi alle attività di finanza; le attività di Investment Banking sono concentrate in Banca Akros; e le attività di Private Banking e Wealth Management sono accentrate in Banca Aletti. In particolare, il modello organizzativo adottato dal nuovo Gruppo prevede l’accentramento delle posizioni di rischio: • sulla Capogruppo per i portafogli di investimento in titoli, primariamente per la generazione di margine di interesse; • sulla controllata Banca Akros per le posizioni di rischio e dei flussi operativi concernenti la negoziazione di titoli, derivati over the counter ed altre attività finanziarie; in particolare: (i) le posizioni di rischio rivenienti dalla negoziazione sul mercato secondario dei titoli obbligazionari emessi dal Gruppo; (ii) le posizioni di rischio relative alle operazioni in derivati over the counter perfezionate dalle Banche del Gruppo con la propria clientela. Si ricorda inoltre che, a seguito del perfezionamento della fusione tra BPM e Banco Popolare, in data 24 maggio 2017 il Consiglio di Amministrazione dell'Emittente aveva deliberato l'approvazione di due progetti di scissione parziale proporzionale senza rapporto di concambio, che prevedevano: (i) l'assegnazione a Banca Akros del ramo d’azienda costituito dal complesso di beni e risorse organizzati per lo svolgimento dell’attività di Corporate & Investment Banking di competenza di Banca Aletti; e (ii) l'assegnazione a Banca Aletti del ramo d’azienda costituito dal complesso di beni e risorse organizzati per lo svolgimento dell’attività di Private Banking, di competenza dell'Emittente. L’assegnazione da parte dell'Emittente a Banca Aletti del ramo d'azienda per lo svolgimento dell’attività di Private Banking è divenuta efficace a decorrere dal 1 aprile 2018, mentre l’assegnazione da Banca Aletti all'Emittente del ramo d'azienda per lo svolgimento dell’attività di Corporate & Investment Banking è divenuta efficace con decorrenza dal 1 ottobre 2018. In data 17 gennaio 2019 è stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione in Banco BPM di SGS e BP Property Management.. La fusione ha avuto decorrenza giuridica dall’11 febbraio 2019 mentre gli effetti contabili e fiscali sono stati anticipati al 1° gennaio 2019. In virtù di ciò, si precisa che in data 17 gennaio 2019 Banca Xxxxx ha trasferito alla Capogruppo le azioni detenute in SGS al controvalore di libro pari a 5.034 mila Euro. Da ultimo si rileva che: • nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 28 luglio 2017 si è provveduto alla esternalizzazione di attività in precedenza svolte da Banca Akros presso SGS e la Capogruppo. In particolare sono state accentrate in SGS (successivamente incorporata in Banco BPM) le funzioni aziendali operative di Information Tecnology (inclusiva, tra l’altro, della Sicurezza Logica e della Business Continuity) e di Back/Middle Office; in Capogruppo, le principali funzioni amministrative e di |
controllo (Risk management, Audit, Amministrazione e Bilancio, Compliance, Legale, Organizzazione, ecc.); e • nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 30 maggio 2018 è stata deliberata l’esternalizzazione presso Banca Akros S.p.A. delle attività di Banco BPM e BPM S.p.A. delle attività svolte dai sales e dagli specialisti delle attività di hedging. Servizi di investimento Banca Akros è autorizzata a prestare i seguenti servizi di investimento di cui all'art. 1, comma 5, del TUF: (i) negoziazione per conto proprio; (ii) esecuzione di ordini per conto dei clienti; (iii) assunzione a fermo e/o collocamento sulla base di un impegno irrevocabile nei confronti dell’emittente; (iv) collocamento senza impegno irrevocabile nei confronti dell'emittente; (v) gestione di portafogli; (vi) ricezione e trasmissione di ordini; e (vii) consulenza in materia di investimenti. | ||
B.16 | Compagine sociale e legami di controllo | L'Emittente è soggetto ad attività di direzione e coordinamento da parte della Capogruppo Banco BPM. Banco BPM detiene direttamente il 100% del capitale sociale dell’Emittente. Alla data del Prospetto di Base, il capitale sociale, interamente sottoscritto e versato, è pari a 39.434 mila Euro diviso in 39.433.803 azioni ordinarie del V.N. di Euro 1 cadauna. |
C - STRUMENTI FINANZIARI OGGETTO DI OFFERTA | ||
C.1 | Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari | La tipologia di Certificati emessa ai sensi del Programma è: Equity Protection Certificates. I Certificati sono strumenti derivati cartolarizzati che possono essere classificati come certificati a capitale totalmente protetto. I Certificati presentano le seguenti caratteristiche: Cap e Cedola Digitale. I Certificati Equity Protection consentono all'investitore la possibilità di percepire cedole periodiche eventuali, in corrispondenza di date prefissate, qualora il valore del Sottostante risulti pari o superiore ad un livello prefissato (Cedole Digitali). Per maggiori informazioni sulle modalità secondo le quali si generano i proventi dei Certificati, si rinvia al successivo Elemento C.18 della presente Nota di Sintesi. Con riferimento agli importi che saranno corrisposti in relazione ai Certificati è fatto salvo quanto previsto in merito all'utilizzo del bail-in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dai decreti legislativi n. 180 e n. 181 del 16 novembre 2015 in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi. Codice di identificazione dei Certificati Il Codice ISIN dei Certificati è IT0005390007. |
C.2 | Valuta di emissione dei Certificati | I Certificati sono denominati in Euro. |
C.5 | Descrizione di eventuali restrizioni alla libera | I Certificati non sono soggetti ad alcuna restrizione alla libera negoziabilità in Italia. I Certificati non possono essere venduti o offerti negli Stati Uniti d'America e in Gran Bretagna. |
trasferibilità degli strumenti finanziari | ||
C.8 | Descrizione dei diritti connessi ai Certificati | I Certificati conferiscono all'investitore il diritto di ricevere [a date prefissate [eventuali] importi periodici e] alla scadenza [ovvero alla data di rimborso anticipato] l'Importo di Liquidazione, calcolato in base all'andamento del Sottostante, fatto salvo quanto previsto in merito all'utilizzo del bail-in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dai decreti legislativi n. 180 e n. 181 del 16 novembre 2015 in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi (cfr. elemento D.6). L'esercizio dei Certificati alla scadenza[, ovvero alla data di rimborso anticipato,] da parte dei Portatori, è automatico. I Certificati hanno stile europeo e, conseguentemente, non possono essere esercitati se non alla scadenza [, ovvero alla data di rimborso anticipato]. Gli importi dovuti ai sensi dei Certificati, calcolati secondo quanto descritto all'Elemento C.18 della presente Nota di Sintesi, devono intendersi al lordo del prelievo fiscale. |
Ranking | I Certificati costituiscono passività dirette dell'Emittente non assistite da garanzie e da privilegi. In caso di applicazione dello strumento del "bail-in", il credito dei Portatori verso l'Emittente sarà oggetto di riduzione ovvero di conversione in capitale secondo l'ordine rappresentato in sintesi nella tabella che segue: Inoltre, con riferimento alle regole previste in caso di liquidazione coatta amministrativa di un ente creditizio, si segnala che, ai sensi dell’articolo 1, comma 33 del decreto legislativo n. 181 del 16 novembre 2015, che modifica l’articolo 91 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385 in deroga all’art. 111 della legge fallimentare, nella liquidazione dell’attivo dell’ente medesimo, si prevede che siano soddisfatti, in via prioritaria, i creditori privilegiati, secondariamente i detentori di depositi presso la Banca e successivamente gli obbligazionisti senior e i portatori dei Certificati. | |
Restrizioni all'esercizio dei diritti connessi ai Certificati | I Certificati sono strumenti finanziari al portatore interamente ed esclusivamente ammessi in gestione accentrata presso Monte Titoli S.p.A. (Piazza degli Affari 6, 20123 Milano) ed assoggettati al regime di dematerializzazione di cui agli artt. 83-bis e ss. del Testo Unico della Finanza e al Regolamento Congiunto della Banca d'Italia e della Consob. Il trasferimento degli stessi e l'esercizio dei relativi diritti potranno avvenire esclusivamente per il tramite degli intermediari aderenti al Sistema di gestione accentrata presso Monte Titoli S.p.A.. |
FONDI PROPRI | Capitale primario di Classe 1 (Common Equity Tier I) (ivi incluse le azioni) | |||||
Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier I) | ||||||
Capitale di Classe 2 (ivi incluse le obbligazioni subordinate) | ||||||
Debiti subordinati diversi dal Capitale aggiuntivo di Classe 1 e Classe 2 | ||||||
Debiti chirografari di secondo livello (obbligazioni senior non-preferred) | ||||||
RESTANTI PASSIVITÀ ivi inclusi i certificati e le obbligazioni non subordinate (senior) non assistite da garanzie | ||||||
DEPOSITI DI DEPOSITANTE | IMPORTO | SUPERIORE | A | 100.000 | EURO | PER |
Ammissione a negoziazione dei Certificati | L’Emittente richiederà entro la data di emissione l’ammissione dei Certificati alla negoziazione presso il sistema multilaterale di negoziazione Euro-TLX. Qualora la domanda di ammissione a negoziazione dei Certificati non dovesse essere accolta entro la data di emissione, i Certificati non saranno emessi e nessuna somma di denaro sarà dovuta dall’investitore all’Emittente. L'Emittente eserciterà funzioni di specialista. L’Emittente si riserva la mera facoltà di riacquistare i Certificati anche nel periodo intercorrente tra la Data di Emissione e la data di inizio delle negoziazioni, nell’ambito del servizio di negoziazione in conto proprio, su richiesta dell’investitore. | |
Incidenza del valore del Sottostante sul valore dei Certificati | Il valore del Certificato è legato principalmente all'andamento del Sottostante rispetto al Livello di Protezione e rispetto al Livello di Soglia Cedola Digitale i,k-esimo per il pagamento di eventuali cedole. Variazioni positive del Sottostante influenzeranno in modo positivo il valore dei Certificati. Al contrario, variazioni negative del Sottostante avranno un impatto negativo sul valore dei Certificati. Il valore del Certificato è influenzato anche da altri fattori quali la volatilità del Sottostante i dividendi attesi, data la natura azionaria del Sottostante, i tassi di interesse, il tempo mancante alla Data di Scadenza. | |
C.16 | Data di scadenza e data di esercizio | La Data di Scadenza dei Certificati è 20.12.2024. Trattandosi di Certificati di stile europeo con esercizio automatico, la Data di Esercizio coinciderà con il Giorno di Valutazione Finale. |
C.17 | Descrizione delle modalità di regolamento | L'Emittente adempirà agli obblighi nascenti a suo carico dai Certificati mediante liquidazione monetaria (cash settlement). |
C.18 | Descrizione delle modalità secondo le quali si generano i proventi dei Certificati | Il Valore Nominale è pari a 100 Eur. Importo Digitale i,k-esimo I Certificati prevedono il pagamento di importi digitali (Importo Digitale i,k-esimo) qualora alle date previste il Sottostante abbia raggiunto predeterminate soglie di valore. In particolare, le Cedole Digitali saranno corrisposte qualora, in un giorno di valutazione (Giorno di Valutazione per l’Evento Cedola Digitale i-esimo), il valore del Sottostante abbia raggiunto una delle soglie di valore previste in relazione al predetto giorno di valutazione (Soglie Cedola Digitale i,k-esima). Se tale condizione si è verificata, l'Importo Digitale che sarà corrisposto all'investitore sarà determinato moltiplicando il Valore Nominale per la percentuale (Cedola Digitale i,k-esima) corrispondente alla Soglia Cedola Digitale i,k-esima raggiunta. Pertanto, l’Importo Digitale i,k-esimo sarà pari al prodotto tra la Cedola Digitale i,k-esima indicata nella tabella che segue e il Valore Nominale, e sarà corrisposto solo ove in corrispondenza dei giorni di valutazione indicati nella tabella che segue il Valore del Sottostante per l’Evento Cedola Digitale i-esimo abbia un valore pari o superiore al corrispondente Livello di Soglia Cedola Digitale i,k-esimo (Evento Cedola Digitale i-esimo). Il Livello di Soglia Cedola Digitale i,k-esimo è pari al prodotto tra la relativa Soglia Cedola Digitale i,k-esima indicata e il Valore Iniziale del Sottostante. Si riporta di seguito una tabella riassuntiva delle caratteristiche delle cedole nell'ambito della quale vengono riportate: la numerazione ”i”, i Giorni di Valutazione per l'Evento Cedola Digitale i-esimo, le Soglie Cedola Digitale i,k-esima la Cedola Digitale i,k-esima e l'Importo Digitale corrispondente. |
i | Giorni di Valutazione per l'Evento Cedola Digitale i-esimo | Soglia Cedola Digitale k-esima | Cedola Digitale | Importo Digitale (Euro) | ||
1 | 18.12.2020 | 100% | 4,90% | 4,90 | ||
2 | 17.12.2021 | 100% | 4,90% | 4,90 | ||
3 | 16.12.2022 | 100% | 4,90% | 4,90 | ||
4 | 15.12.2023 | 100% | 4,90% | 4,90 | ||
5 | 20.12.2024 | 100% | 4,90% | 4,90 | ||
Ove non si verifichi l’Evento Cedola Digitale i-esimo, nessun Importo Digitale i,k-esimo verrà corrisposto. Importo di Liquidazione alla scadenza CERTIFICATI EQUITY PROTECTION CON CAP I Certificati Equity Protection sono strumenti finanziari che prevedono una protezione parziale del capitale investito. Alla scadenza, l'Importo di Liquidazione dipenderà in misura direttamente proporzionale dalla Protezione prevista e dal differenziale, qualora positivo, tra il Valore Finale del Sottostante e il Livello di Protezione, con applicazione della relativa Partecipazione prevista. Se il differenziale tra il Valore Finale del Sottostante ed il Livello di Protezione risulterà pari a zero o negativo, l'Importo di Liquidazione risulterà pari al Valore Nominale moltiplicato per la Protezione. In particolare potranno verificarsi i seguenti casi: Caso 1: Se il Valore Finale è pari o superiore al 95% del Valore Iniziale (Livello di Protezione) ma inferiore o uguale al 100% del Valore Iniziale (Livello Cap), l’Importo di Liquidazione è pari al Valore Nominale moltiplicato per 95% (Protezione) più la performance del Sottostante rispetto al Livello di Protezione moltiplicata per 100% (Partecipazione). Caso 2: Se il Valore Finale è inferiore al Livello di Protezione, l’Importo di Liquidazione è pari al Valore Nominale moltiplicato per la Protezione. Caso 3: Se il Valore Finale è pari o superiore al 100% del Valore Iniziale (Livello Cap) l’Importo di Liquidazione è pari al Valore Nominale moltiplicato per 100% (Cap). Per maggiori informazioni sulle modalità di determinazione dei valori del Sottostante, si rinvia al successivo Elemento C.19 della presente Nota di Sintesi | ||||||
C.19 | Prezzo di esercizio o prezzo definitivo del Sottostante | Ai fini della determinazione del Valore Iniziale, del Valore Finale (ai fini della determinazione dell'Importo di Liquidazione) del Valore del Sottostante per l’Evento Cedola Digitale i-esimo si farà riferimento al prezzo di chiusura (il "Prezzo di Riferimento"), determinato dall'Agente di Calcolo in ciascuna data rilevante. Il Valore Iniziale del Sottostante è pari al Prezzo di Riferimento rilevato il 27.12.2019 (Giorno di Valutazione Iniziale). Il Valore Finale del Sottostante è pari al Prezzo di Riferimento rilevato il 20.12.2024 (Giorno di Valutazione Finale) | ||||
C.20 | Descrizione del tipo di sottostante e reperibilità delle informazioni relative a tale sottostante | Il Sottostante è rappresentato da un indice azionario. Stoxx Ltd, amministratore dell’indice Euro STOXX Select Dividend 30, è incluso nel |
registro previsto dall’Articolo 36 del Benchmark Regulation. | ||
D - RISCHI | ||
D.2 | Principali rischi relativi all'Emittente | Rischio di mercato L'Emittente è esposto al "rischio di mercato", ovvero al rischio che il valore di un'attività o passività finanziaria vari a causa dell'andamento di fattori di mercato, quali i corsi azionari, il tasso di inflazione, i tassi di interesse, i tassi di cambio, i prezzi di commodity, e la loro volatilità, nonché dell'andamento del merito creditizio del relativo emittente. Il rischio di mercato si manifesta sia in relazione al portafoglio di negoziazione (trading book), comprendente gli strumenti finanziari di negoziazione e gli strumenti derivati ad essi collegati, sia ai vari portafogli, che comprendono le attività e passività diverse da quelle costituenti il trading book. Il rischio di mercato relativo al portafoglio di negoziazione deriva dalle attività di negoziazione e market making nei mercati dei tassi di interesse, tassi di cambio, titoli di capitale o debito, commodity, mentre il rischio di mercato nei vari portafogli è generalmente connesso alle variazioni dei tassi di interesse nei diversi periodi di rilevazione, nonché dall'andamento del merito creditizio del relativo emittente. Nel rischio di mercato sono poi generalmente ricompresi il rischio di regolamento, derivante dall'operatività in titoli, cambi e/o commodity, nonché il rischio di controparte, ovvero il rischio di inadempimento della controparte nei contratti derivati e a termine. Si evidenzia che il rischio di mercato è tipico dell'attività di Investment Banking che presuppone la detenzione di un portafoglio di proprietà a fronte dell'operatività svolta (strutturazione e commercializzazione di prodotti strutturati, attività di hedging delle posizioni, market making sui mercati azionari/obbligazionari, etc.). A partire dal 1 ottobre 2018 le attività di Corporate & Investment Banking svolte da Banca Aletti sono state accentrate presso Banca Akros attraverso un’operazione di conferimento di ramo di azienda all’interno del piano di integrazione del Gruppo Banco BPM. Il modello organizzativo, adottato per i portafogli di negoziazione soggetti al rischio di mercato, ha previsto l’accentramento presso l'Emittente delle posizioni di rischio e dei flussi operativi concernenti l’attività di negoziazione, market making e trading di titoli, divise, derivati OTC e altri strumenti finanziari. Sebbene l’Emittente monitori costantemente i rischi finanziari relativi alla propria attività non può escludersi che questi abbiano un impatto tale da incidere sulla sua redditività. Al riguardo si evidenzia infatti come l’Emittente, pur avendo chiuso il 2018 con un utile di esercizio, ha anche registrato, per l’esercizio 2018, una redditività complessiva negativa impattata principalmente dalla diminuzione della riserva connessa alla valutazione al fair value di titoli di Stato italiani. L'esposizione (valore di bilancio) verso lo Stato italiano al 31 dicembre 2018 comprende titoli di debito per 592.719 mila Euro (5,3% sul totale dell'attivo), di cui 367.088 mila Euro iscritte tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (3,3% sul totale dell’attivo). Rischio operativo Il rischio operativo può essere definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni e insiti nell'operatività dell'Emittente. Rientrano in tale tipologia, tra l'altro, il rischio reputazionale, le perdite, ed i rischi di perdite, derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi informativi e informatici, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. L'Emittente è esposto a diversi tipi di rischio operativo, compresi il rischio di frode da parte di dipendenti e soggetti esterni, il rischio di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti e il rischio di errori operativi, compresi gli errori operativi connessi alla compravendita titoli e\o strumenti finanziari derivati e quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informativi, informatici o di telecomunicazione; in particolare, in connessione con la migrazione dei medesimi sistemi informativi. Si segnala che il 17 settembre 2018 è avvenuta la migrazione dei sistemi informatici di Banca Akros sui sistemi informatici attualmente utilizzati dal Gruppo (c.d. sistema target), nonché l’integrazione delle attività del ramo d’azienda Corporate & Investment Banking sul sistema informatico adottato dall’Emittente. |
Banca Akros è in attesa di vedere risolte alcune problematiche, in particolare in relazione all’efficacia dei sistemi di information technology, atti al regolamento titoli, con l’attesa riduzione dei costi complessivamente relativi a tale ambito. Le problematiche connesse ad operazioni da regolare hanno portato ad evidenziare rispettivamente fra le Altre attività 101.345 migliaia di Euro e fra le Altre passività 188.220 migliaia di Euro relativi a partite contabili connesse alla migrazione ma ridottesi per la maggior parte già nel mese di gennaio e primi giorni di febbraio 2019. L'Emittente dispone di procedure di mitigazione e contenimento dei rischi operativi finalizzate alla prevenzione e alla limitazione dei possibili effetti negativi. In ogni caso, qualora le politiche e le procedure interne di controllo dei rischi dell'Emittente volte alla gestione di tale tipologia di rischi non dovessero rivelarsi adeguate, potrebbero verificarsi eventi inattesi e/o comunque fuori dal controllo dell'Emittente con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell'Emittente. Rischio connesso all'attività ispettiva delle Autorità di Vigilanza e di altre Autorità Il gruppo Banco BPM, nell’ambito dell’ordinaria attività di supervisione è sottoposto a numerose verifiche, on site o a distanza; ad esito di tali attività ispettive, eventuali provvedimenti disposti dalla Banca Centrale Europea, così come da altre Autorità, potrebbero avere un impatto sui risultati operativi e sulla situazione economica e/o patrimoniale e/o finanziaria e/o reputazionale del Gruppo e dell'Emittente. Si evidenziano di seguito le attività ispettive che potrebbero avere un impatto potenzialmente rilevante per l’Emittente stesso, in quanto significative per l’intero Gruppo Banco BPM S.p.A.. In data 14 maggio 2019 (a seguito di specifica istanza di cambio del modello presentata da Capogruppo in data 30 Aprile 2019) è stata avviata dalla BCE l’ispezione “internal model investigation” IMI-2019-ITBPM-4145 con l’obiettivo di verificare, per Banco BPM e Banca Akros, l’estensione del modello interno per il rischio di mercato alle categorie di rischio Cambio del Banking Group e rischio specifico sugli strumenti di debito con riferimento alle grandezze Var, Stressed VaR e IRC. L’ispezione è attualmente in corso. Rischio connesso a procedimenti giudiziari e amministrativi Il rischio derivante da procedimenti giudiziari e contenziosi in generale consiste nella possibilità per l'Emittente di dover sostenere risarcimenti, in caso di esito sfavorevole degli stessi. Le più consuete controversie giudiziarie sono relative ad azioni di nullità, annullamento, inefficacia o risarcimento danni conseguenti a operazioni afferenti all'ordinaria attività bancaria e finanziaria svolta dall'Emittente. Nel corso dello svolgimento della propria attività, l'Emittente è parte di alcuni procedimenti amministrativi, giudiziari e/o arbitrali da cui potrebbero derivare obblighi risarcitori a carico dello stesso. Gli accantonamenti specifici allocati negli anni a fronte di possibili perdite su vertenze legali e cause passive e reclami con la clientela, riscontrabili nel saldo del Fondo per rischi ed oneri, sottovoce Controversie legali e fiscali, ammontano complessivamente al 31 dicembre 2018 a 278 mila Euro (rispetto ai 2.427 mila Euro al 31 dicembre 2017) a fronte di un “petitum” sostanzialmente coincidente. Al 31 dicembre 2018, a fronte dei propri contenziosi e di rischi generici, l'Emittente evidenzia fondi per rischi ed oneri complessivamente pari a 5.760 mila Euro (13.470 al 31 dicembre 2017). I fondi per rischi e oneri risentono dell’aumento derivante dall’apporto del ramo Corporate & Investment Banking acquisito per 839 mila Euro, ma sono diminuiti principalmente per la risoluzione di controversie e l’utilizzo di fondi sorti in precedenti esercizi. Rischio di credito L'attività e la solidità economica, patrimoniale e finanziaria dell'Emittente dipendono, tra |
l'altro, dal grado di affidabilità creditizia dei propri clienti e controparti. Per "rischio di credito" si intende il rischio che un debitore della Banca (ivi comprese le controparti di operazioni finanziarie aventi a oggetto strumenti finanziari derivati negoziati al di fuori dei mercati regolamentati, c.d. over the counter – anche se in tal caso si parla più specificatamente di rischio di controparte, come di seguito specificato) non adempia alle proprie obbligazioni (ivi incluso il rimborso di titoli obbligazionari detenuti dalla Banca), ovvero che il suo merito creditizio subisca un deterioramento, ovvero che la Banca conceda, sulla base di informazioni incomplete, non veritiere o non corrette, credito che altrimenti non avrebbe concesso o che comunque avrebbe concesso a differenti condizioni. L'Emittente è esposto ai tradizionali rischi relativi all'attività creditizia. Pertanto, l'inadempimento da parte dei clienti ai contratti stipulati e alle proprie obbligazioni, ovvero l'eventuale mancata o non corretta informazione da parte degli stessi in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia, potrebbero avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell'Emittente. Al riguardo, si evidenzia che nel modello di business dell’Emittente, la concessione di prestiti alla clientela non costituisce l’attività prevalente. Rischio di concentrazione Strettamente connesso al rischio di credito, se non addirittura da considerare una sua componente, è il “rischio di concentrazione” che deriva da esposizioni verso singole controparti, gruppi di controparti connesse o del medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività o appartengono alla medesima area geografica. Al riguardo, si evidenzia che, al 31 dicembre 2018, sono presenti n. 7 posizioni che rappresentano "Grandi Esposizioni", il cui valore ponderato supera singolarmente il 10% del patrimonio di vigilanza della Banca (le posizioni erano 9 al 31 dicembre 2017). L'importo nominale complessivo di tali posizioni al 31 dicembre 2018 è pari a 1.717.624 mila Euro ed il corrispondente valore ponderato risulta pari a 918.925 mila Euro. In relazione alla tipologia di controparti, si tratta di 7 primari gruppi bancari. Più in generale, detti soggetti (clienti, controparti, emittenti titoli detenuti nei vari portafogli della Banca, ecc.) potrebbero non adempiere alle rispettive obbligazioni nei confronti dell'Emittente a causa di fallimento, assenza di liquidità, malfunzionamenti operativi o per altre ragioni. Il fallimento di un importante partecipante del mercato, o addirittura timori di un inadempimento da parte dello stesso, potrebbero causare ingenti problemi di liquidità, perdite o inadempimenti da parte di altri istituti, che a loro volta potrebbero influenzare negativamente l'Emittente. L’operatività attuale dell’Emittente e quella futura è condizionata in modo significativo da rapporti di natura commerciale e finanziaria con parti correlate. I rapporti con parti correlate per l'esercizio 2018 sono conclusi principalmente con la Capogruppo Banco BPM e riguardano crediti per 878.560 mila Euro (58,75% della voce “Crediti verso banche”) e “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” per un valore positivo (fair value) pari a 5.361.575 mila Euro (70,14% del totale della voce) e altre attività per 6.684 mila Euro (3,41%). Dal lato passivo, la Banca detiene debiti nei confronti della Capogruppo Banco BPM per 2.279.788 mila Euro (71,29% della voce “Debiti verso banche”) e passività finanziarie detenute per la negoziazione con controparte la medesima Capogruppo per un valore negativo (fair value, riferito solo a contratti derivati) pari a 197.261 mila Euro (3,17%). I rapporti economici evidenziano Interessi attivi e Interessi passivi nei confronti della Capogruppo pari rispettivamente a 20.355 mila Euro (47,98%) e a 11.361 mila Euro (61,57%); le “Spese Amministrative” (comprensive delle voci “Spese per il personale” e “Altre spese amministrative”) addebitate dalla Capogruppo sono pari a 5.436 mila Euro (8,5%) mentre quelle addebitate da altre società del Gruppo sono pari a 25.110 mila Euro |
(39,4%). I rapporti finanziari e commerciali intrattenuti con le parti correlate si riferiscono alla anormale operatività della Banca. Relativamente alla natura dei rapporti non finanziari intrattenuti con società del Gruppo, si precisa che presso la Capogruppo e la Società di Gestione Servizi BP S.C.p.A. sono accentrate le attività di supporto e di controllo (Information Technology, Back office, Amministrazione e di Controllo). Rischio di controparte nell'ambito dell'operatività in contratti derivati Le operazioni in contratti derivati espongono l'Emittente al rischio che la controparte dei contratti derivati sia inadempiente alle proprie obbligazioni o divenga insolvente prima della scadenza del relativo contratto, quando l'Emittente vanta ancora un diritto di credito nei confronti di tale controparte. In relazione al tipo di operatività dell'Emittente, che, tra l'altro, negozia operazioni in derivati OTC, con l'assunzione dei rischi connessi alle stesse, l'esposizione dell'Emittente al rischio di controparte riferito alle posizioni assunte in derivati OTC risulta prevalente rispetto a quella relativa al rischio di credito. L'esposizione al rischio di controparte risulta peraltro significativamente mitigata nei confronti delle controparti di mercato con le quali sono in essere accordi di compensazione e garanzia mediante la prestazione di collaterale (in particolare nella forma di contratti ISDA corredati da appositi Credit Support Annex). Inoltre, la Banca ha concluso gli adempimenti previsti dal Regolamento Emir - European Markets Infrastructure Regulation, che ha, tra gli altri, introdotto l’obbligo di compensare centralmente alcune tipologie di contratti derivati OTC al fine di contenere l’esposizione al rischio di controparte a livello sistemico. L’Emittente ha in essere accordi contrattuali, con le controparti attive, secondo gli standard previsti dal predetto Regolamento. Al 31 dicembre 2018, le posizioni in strumenti derivati finanziari facenti capo a Banca Akros presentano un valore positivo complessivo (fair value) pari 1.643.373 mila Euro e un valore negativo complessivo (fair value) pari a 2.723.600 mila Euro. Con riferimento alle posizioni in strumenti derivati di cui sopra, si fa presente che le posizioni in contratti derivati over the counter, il cui rischio di inadempimento della controparte grava sull'Emittente, assunte dal medesimo con finalità di negoziazione, evidenziano alla data del 31 dicembre 2018, un valore positivo complessivo (fair value) pari a 1.600.471 mila Euro e un valore negativo complessivo (fair value) pari a 2.685.370 mila Euro, in entrambi i casi valutati sulla base di modelli che utilizzano, in misura significativa, parametri osservabili sul mercato o sulla base di prezzi attinti da fonti indipendenti. Rischio di liquidità dell'Emittente Si definisce rischio di liquidità, il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento quando essi giungono a scadenza, sia per incapacità di reperire fondi sul mercato (funding liquidity risk), sia per difficoltà a smobilizzare, tempestivamente e senza incorrere in perdite significative, i propri attivi (market liquidity risk). La liquidità dell'Emittente potrebbe essere compromessa dalla temporanea impossibilità di accedere ai mercati dei capitali attraverso emissioni di titoli di debito (garantiti o non), dall'incapacità di ricevere fondi da controparti esterne o dal Gruppo di appartenenza, dall'incapacità di vendere determinate attività o riscattare i propri investimenti, nonché da imprevisti flussi di cassa in uscita o dall'obbligo di prestare maggiori garanzie. Questa situazione potrebbe insorgere a causa di circostanze anche indipendenti dal controllo dell'Emittente, come una generale turbativa di mercato o un problema operativo che colpisca l'Emittente o terze parti, o anche dalla percezione tra i partecipanti al mercato che l'Emittente o altri partecipanti del mercato stiano avendo un maggiore rischio di liquidità. La crisi di liquidità e la perdita di fiducia nelle istituzioni finanziarie può aumentare i costi di finanziamento dell'Emittente e limitare/impedire il suo accesso ad alcune delle sue tradizionali fonti di liquidità e/o limitare/impedire lo smobilizzo di propri attivi. Nonostante l'Emittente monitori costantemente il proprio rischio di liquidità, un'eventuale evoluzione negativa della situazione di mercato e del contesto economico generale e/o del merito creditizio dell'Emittente e/o del Gruppo di appartenenza, eventualmente accompagnata dalla necessità di adeguare la situazione di liquidità a requisiti normativi di volta in volta introdotti in attuazione della vigente normativa di |
Vigilanza, potrebbe avere effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell'Emittente. Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) dell’Emittente, nel corso del 2018 è risultato pari al 155% circa. Tale dato è stato calcolato come valore medio su base mensile ricavato dai dati gestionali riferiti all'esercizio 2018. Nel corso dell’anno 2018, è stato rivisto il modello organizzativo della gestione della liquidità di Banca Akros che è stata accentrata presso la Capogruppo. Rischio connesso al rating dell'Emittente L’agenzia DBRS Ratings Limited (“DBRS”) ha assegnato un giudizio di rating iniziale a Banca Akros in data 8 settembre 2017. Nello specifico, erano stati assegnati rating relativi al debito di medio-lungo termine (long-term issuer, senior debt e deposit rating) pari a "BBB (low)", con trend "Stable", e rating relativi al debito di breve termine (short-term issuer, senior debt e deposit rating) pari a "R-2 (middle)" con trend "Stable". Inoltre, in considerazione del ruolo attribuito a Banca Akros, che concentra le competenze di prodotto relative a corporate hedging, corporate advisory, M&A, Equity Capital Market (ECM) e Debt Capital Market (DCM), DBRS ha attribuito all’Emittente un support assessment pari a SA1. Nell’assegnazione del support assessment di livello SA1, DBRS ha preso in considerazione la partecipazione diretta della Capogruppo Banco BPM, pari al 100% del capitale sociale dell’Emittente, così come la sua importanza strategica all’interno del Gruppo, il costante ottenimento di performance finanziarie adeguate e il ruolo sempre più importante delle attività di Corporate & Investment Banking del Gruppo, in linea con quanto previsto dal Piano Strategico 2016-2019. Tale valutazione presuppone quindi un supporto significativo e prevedibile da parte della Capogruppo. Sulla base di un support assessment di livello SA1, i rating dell’Emittente sono pari al livello di quelli della Capogruppo. Successivamente, in data 15 dicembre 2017, DBRS ha confermato tutti i rating attribuiti alla Capogruppo, modificandone il trend da “Stable” a “Negative” e, di conseguenza, anche i rating di Banca Akros sono stati tutti confermati, attribuendo agli stessi il medesimo trend “Negative”. Il 13 dicembre 2018, DBRS ha migliorato il Trend dei rating assegnati a Banco BPM da “Negative” a “Stable”. Nel contempo, tutti i rating di Banco BPM, inclusi l'Issuer Rating di Lungo Termine "BBB (low)" e di breve termine "R 2 (middle)", sono stati confermati. Analoga azione è stata effettuata con riferimento a Banca Akros, con il Trend migliorato da “Negative” a “Stable” e con una conferma di tutti i rating (che sono allineati a quelli della Capogruppo). Infine, in data 14 dicembre 2018, nell'ambito di un'iniziativa più ampia che ha riguardato i rating sui depositi di alcune banche italiane, riflettendo l'introduzione in Italia con decorrenza dal 1 gennaio 2019 del cosiddetto "full depositor preference in bank insolvency and resolution proceedings", DBRS ha alzato di un notch i rating sui depositi a lungo e a breve termine di Banco BPM, rispettivamente da "BBB (low)" a "BBB" e da "R-2 (middle)" a "R-2 (high)", mantenendo il Trend "Stable". Tale azione di rating è stata analoga anche con riferimento a Banca Akros, la quale, come la Capogruppo, ha visto alzati i suoi rating sui depositi a lungo e a breve termine da "BBB (low)" a "BBB" e da "R-2 (middle)" a "R-2 (high)", con Trend "Stable". Si segnala che il rating attribuito all'Emittente costituisce una valutazione della capacità dell'Emittente di assolvere agli impegni finanziari relativi agli Strumenti Finanziari emessi e, in ogni caso, non può escludersi che il rating che potrà essere successivamente attribuito all'Emittente potrà essere inferiore a quello da ultimo rilasciato. Considerato che sulla base del support assesment di livello SA1 i rating dell’Emittente sono pari al livello di quelli della Capogruppo, sussiste il rischio che eventuali variazioni nei rating della Capogruppo abbiano impatti anche sul rating dell’Emittente. Xxxxxxx relativo all'esposizione nei confronti del debito sovrano La crisi del debito sovrano ha condizionato l'andamento dei mercati e le scelte di politica economica di molti Paesi europei. L'Emittente è esposto nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi e, in particolare, dell'Italia. L'esposizione nei confronti degli Stati sovrani detenuta dall'Emittente al 31 dicembre 2018 ammonta complessivamente, in termini di valori di bilancio, a 592.729.004 Euro |
(contro un dato al 31 dicembre 2017 pari a 270.166.251 Euro) e rappresenta il 5,3% del totale dell’attivo al 31 dicembre 2018. Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario e finanziario L'Emittente opera all'interno di un mercato altamente concorrenziale. La pressione competitiva sui mercati di riferimento si manifesta anche attraverso la richiesta da parte della clientela di riduzione delle commissioni e/o di nuovi servizi, anche a contenuto "tecnologico", con conseguente necessità di effettuare investimenti in tal senso da parte dell'Emittente, sia attraverso specifiche operazioni concorrenziali intraprese da altre istituzioni finanziarie. Nel caso in cui l'Emittente non fosse in grado di rispondere alla crescente pressione competitiva mediante, tra l'altro, l'offerta di prodotti e servizi innovativi e remunerativi in grado di soddisfare le esigenze della clientela, l'Emittente potrebbe perdere quote di mercato e/o non riuscire a mantenere o aumentare i propri volumi di attività e di redditività, con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell'Emittente. Rischio connesso all'evoluzione della regolamentazione del settore bancario ed alle modifiche intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie Le attività dell’Emittente sono soggette a specifiche regolamentazioni nazionali ed europee relative al settore di appartenenza. In particolare, l'Emittente, appartenendo al Gruppo Banco BPM, è soggetto a un'articolata e stringente regolamentazione, nonché all'attività di vigilanza, esercitata su base consolidata dalla Banca Centrale Europea e da Banca d'Italia ed è pertanto tenuto in ogni momento al rispetto della normativa di legge e regolamentare pro tempore vigente. Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria o regolamentare in ambito finanziario e bancario, l'Emittente è soggetto a specifiche normative, in tema, tra l'altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente (consumatore), trasparenza (si rimanda anche alla direttiva 2014/65/UE "MiFID II"). La fase di forte e prolungata crisi dei mercati ha portato all'adozione di nuove discipline più rigorose da parte delle autorità internazionali, le quali, in un’ottica prospettica, potrebbero condizionare negativamente l'operatività della Banca, comportando un incremento dei costi operativi e/o provocando effetti negativi sulla situazione economica e patrimoniale della stessa. Si segnala che Banca Akros è stata sottoposta allo SREP nell'ambito del più ampio processo che coinvolge la Capogruppo. A tal riguardo, si segnala che la BCE non ha identificato la necessità di imporre a Banca Akros il rispetto di ratio patrimoniali aggiuntivi o specifici rispetto a quelli previsti da Xxxxxxx XXX (come recepiti dalla Direttiva 2013/36/UE, c.d. CRD IV e dal Regolamento 575/2013, c.d. CRR) per l'anno 2019. In ogni caso, l’Emittente è tenuto a rispettare in ogni momento il livello di fondi propri richiesto dalle disposizioni di legge pro tempore vigenti in materia. Per quanto concerne la liquidità, a partire dal mese di gennaio 2019, l’Emittente non è più tenuto al rispetto individuale di un livello minimo di LCR pari a 100% in quanto ha ottenuto specifica autorizzazione da parte della Banca Centrale Europea affinché il requisito vada rispettato esclusivamente a livello di Gruppo consolidato. Si segnalano, inoltre, i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (“BRRD”), pubblicati il 16 novembre 2015 sulla Gazzetta Ufficiale, in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento che s'inserisce nel contesto della definizione di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie. In particolare, in base ai suddetti decreti attuativi è avvenuto il passaggio da un sistema di risoluzione delle crisi bancarie basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, ed infine ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro 100.000,00 (c.d. bail-in). Pertanto, con l'applicazione dello strumento del "bail-in", i detentori dei titoli di debito potranno subire la riduzione del valore nominale, con possibilità di azzeramento dello stesso, nonché la conversione degli stessi in titoli di capitale, anche in assenza di una |
formale dichiarazione di insolvenza dell'Emittente. Ove ricorrano i presupposti, le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie potranno richiedere l’utilizzo del Fondo di risoluzione unico di cui al Regolamento (UE) n. 806/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio, finanziato mediante contributi versati dalle banche a livello nazionale. Inoltre, la Direttiva 2014/49/UE (c.d. Deposit Guarantee Schemes Directive o “DGSD”) ha istituito lo schema unico di garanzia dei depositi (il “FITD”). Tale nuovo meccanismo di finanziamento è anch’esso basato su contribuzioni ex-ante (come il Fondo di risoluzione unico (il “FRU”)). Nel dettaglio, per l’Emittente, nell’esercizio 2018: • la contribuzione ordinaria al FRU ammonta a 1.436 mila Euro, interamente addebitata nel conto economico del primo trimestre (1.224 mila Euro erano i contributi ordinari di competenza dell’esercizio 2017). Al riguardo si precisa che per il 2018, così come per l’esercizio precedente, la Banca non si è avvalsa della possibilità di ottemperare alla richiesta mediante l’assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento (cosiddetti “IPC - Irrevocable Payment Committments”); • contributi addizionali sono stati richiesti da Banca d’Italia per il Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico, FRU) per un ammontare pari a 538 mila Euro; • per la contribuzione ordinaria al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi la Banca ha rilevato a conto economico un importo pari a 14 mila Euro. L'Emittente è impegnato a ottemperare al complesso sistema di norme e regolamenti. L'evoluzione della normativa e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione della stessa da parte delle competenti autorità, potrebbe dar luogo a nuovi oneri ed adempimenti a carico dell'Emittente. Rischio connesso alla crisi economico/finanziaria La capacità reddituale e la solvibilità dell’Emittente sono influenzati dalla situazione economica generale e dalla dinamica dei mercati finanziari, e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita delle economie del/i Paese/i in cui la Banca opera, inclusa la sua/loro affidabilità creditizia. Al riguardo, assumono rilevanza significativa l’andamento di fattori, quali le aspettative e la fiducia degli investitori per il rischio reputazionale, il c.d. rischio politico, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, gli investimenti delle imprese, i livelli di disoccupazione, l'inflazione e i prezzi delle abitazioni. Inoltre, l’Emittente è influenzato dal contesto macroeconomico in cui opera. Nonostante negli ultimi anni si sia registrata una crescita economica sia nelle economie dei paesi maggiormente sviluppati sia nelle economie dei paesi emergenti, le aspettative relative all’andamento dell’economia globale rimangono comunque incerte, in particolare quelle italiane. A questi fattori di incertezza si aggiungono quelli relativi al contesto geopolitico. Tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico-finanziaria, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzione del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità e sulla solidità patrimoniale dello stesso. Rischio connesso all'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea Il 23 giugno 2016, il Regno Unito, tramite una consultazione referendaria, ha approvato l’uscita dall’Unione Europea (c.d. “Brexit”). Il 29 marzo 2017, secondo quanto previsto dall’Articolo 50, paragrafo 2, del Trattato dell’Unione Europea ("TUE"), il Primo Ministro britannico ha notificato al Consiglio europeo l'intenzione del Regno Unito di uscire dall'Unione. Infatti, l'Articolo 50, |
paragrafo 2, TUE stabilisce che, sulla base delle linee guida fornite dal Consiglio europeo, l'Unione Europea e il Regno Unito negozino un accordo volto a definire le modalità del recesso e le future relazioni intercorrenti tra lo Stato membro "uscente" e l'Unione Europea. Ai sensi dell'Articolo 50, paragrafo 3, TUE, i Trattati intercorrenti tra il Regno Unito e l'Unione Europea cessano di essere applicabili per il Regno Unito a decorrere dalla data di entrata in vigore dell'accordo, o, nel caso in cui non si sia giunti alla conclusione del medesimo, entro due anni dalla data in cui viene effettuata la notifica, salvo che il Consiglio europeo, di concerto con lo Stato membro interessato, non decida all'unanimità di prorogare tale periodo. La bozza di accordo volto a stabilire un regime transitorio da applicarsi nelle relazioni tra Regno Unito e Unione Europea sino al 31 dicembre 2020, è stata approvata dal Consiglio europeo d'intesa con il Parlamento Europeo, ma è stata rigettata dal governo britannico, da ultimo il 12 marzo 2019. Il primo ministro britannico Xxxxxxx Xxx ha dapprima chiesto al Consiglio europeo una proroga della Brexit al 30 giugno 2019. Da ultimo, a seguito di un’ulteriore richiesta da parte del Governo britannico, le parti hanno concordato una data di proroga fissando la medesima al prossimo 31 ottobre 2019, dovendo entro tale data, recedere dall'Unione Europea con o senza un accordo. Gli esiti dei negoziati sulla Brexit e le conseguenze derivanti dalla medesima sono ancora incerte, in particolare con riferimento al processo di integrazione dell'Unione Europea, alle relazioni future tra Regno Unito e Unione Europea e all'impatto sulle economie e sui mercarti europei. Pertanto, non vi è alcuna garanzia che i risultati economici e finanziari del Gruppo Banco BPM non saranno influenzati dall'andamento dei mercati e, in generale, dalla maggiore volatilità dei mercati finanziari a causa dell'accresciuta incertezza in tale settore. Rischio connesso alle incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio di esercizio L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Rischio connesso alla valutazione del fair value su base ricorrente degli strumenti finanziari complessi non quotati in mercati attivi I modelli utilizzati di valutazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati, ed in particolare quelli caratterizzati da elevata complessità (titoli strutturati e derivati), oltre ad essere numerosi e differenti in relazione alla tipologia di strumento da valutare, hanno richiesto la formulazione di specifiche assunzioni qualitative e quantitative suscettibili di determinare risultati significativamente differenti. Gli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi, il cui fair value è stato determinato mediante il ricorso a modelli alimentati da dati e parametri direttamente osservabili (strumenti con livello di “fair value” 2) e parametri significativi non osservabili sul mercato (strumenti con livello di “fair value” 3), mostrano un valore attivo complessivo pari a Euro 6.404 milioni (seimiliardiquattrocentoquattromilioni) (il solo Livello 3 è pari a Euro 10,1 milioni) ed un valore passivo pari a Euro 5.892 milioni (il solo Livello 3 è pari a Euro 1,6 milioni), corrispondenti al 57% dell’attivo e al 53% del passivo (il solo Livello 3 corrisponde allo 0,091% del totale dell’attivo ed allo 0,015% del passivo del bilancio). | ||
D.6 | Principali rischi connessi all'investimento nei Certificati | Rischi connessi alla complessità dei Certificati I Certificati sono strumenti finanziari derivati caratterizzati da una rischiosità molto elevata, la cui comprensione da parte dell’investitore può essere ostacolata dalla complessità degli stessi. É quindi necessario che l’investitore concluda operazioni aventi ad oggetto tali strumenti finanziari solo dopo averne compreso la natura e il grado di esposizione al rischio che essi comportano, sia tramite la lettura del Prospetto di Base e delle Condizioni Definitive sia avvalendosi dell’assistenza fornita dall’intermediario, tenuto anche conto della Comunicazione CONSOB n. 0097996 del 22 dicembre 2014 sulla distribuzione di prodotti finanziari complessi ai clienti retail. In generale, l’investimento nei Certificati, in quanto strumenti finanziari di particolare complessità, non è adatto alla generalità degli investitori; pertanto, prima di effettuare una qualsiasi operazione avente ad oggetto i Certificati, l’intermediario deve verificare se l’investimento è appropriato per l’investitore (con particolare riferimento all’esperienza e conoscenza nel campo degli investimenti in |
strumenti finanziari derivati di quest’ultimo) e, nel contesto della prestazione di un servizio di consulenza o di gestione di portafogli, dovrà altresì valutare se è adeguato per il medesimo avendo riguardo (in aggiunta ad una valutazione dei profili di esperienza e conoscenza) alla sua situazione finanziaria e agli obiettivi di investimento. Rischio di perdita parziale del capitale investito I Certificati prevedono una protezione incondizionata parziale del capitale investito. In particolare, i Certificati consentono di proteggere solo la quota del Valore Nominale del certificato pari alla Protezione, pari a 95%. Essendo la Protezione stata fissata in misura inferiore al 100%, l'investitore incorrerà in una perdita del capitale investito se il valore finale del Sottostante risulterà inferiore al valore iniziale. In tal caso l’investitore potrebbe incorrere in una perdita fino ad un ammontare massimo pari al 100% meno la Protezione. Inoltre l’investitore incorrerà in una perdita del capitale investito se il predetto differenziale assumesse un valore non solamente negativo ma risultasse anche pari o inferiore rispetto alla percentuale massima della perdita consentita dallo strumento finanziario (Protezione meno 100%). In tal caso l’Importo di Liquidazione risulterà pari al prodotto tra il Valore Nominale del Certificato e la Protezione. Rischio relativo al mancato conseguimento delle Cedole Digitali Potrà essere previsto il pagamento di Cedole Digitali al verificarsi di determinate condizioni in relazione all'andamento del Sottostante. L’investitore deve tenere presente che qualora il Sottostante non raggiunga una soglia di valore del Sottostante (Soglia Cedola Digitale) prevista per il relativo Giorno di Valutazione, non avrà diritto al pagamento della corrispondente Cedola Digitale Rischio connesso all'utilizzo del "bail-in" In data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (la BRRD) che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi individuando i poteri e gli strumenti che le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie possono adottare per la risoluzione di una banca in dissesto ovvero a rischio di dissesto. Il "bail-in" consiste nel potere dell'Autorità di ridurre, con possibilità di azzerare, il valore nominale di determinate passività dell'Emittente, nonché di convertire le stesse in titoli di capitale. Pertanto, con l'applicazione del "bail-in", i Xxxxxxxxx si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il proprio investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell'Emittente. Nell'applicazione dello strumento del "bail in", le Autorità dovranno tenere conto della seguente gerarchia: 1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite, secondo l'ordine indicato: - degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common equity Tier 1); - degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments); - degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate; - dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2; - dei debiti chirografari di secondo livello (obbligazioni senior non-preferred); - delle restanti passività, ivi inclusi i Certificati e le obbligazioni non subordinate (senior); 2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in azioni computabili nel capitale primario, secondo l'ordine indicato: - degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments); - degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate; - dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli |
strumenti di classe 2; - dei debiti chirografari di secondo livello (obbligazioni senior non-preferred); - delle restanti passività, ivi inclusi i Certificati e le obbligazioni non subordinate (senior). Nell'ambito delle "restanti passività", il bail-in si applica alle obbligazioni senior, ai Certificati, alle altre passività della banca non garantite e ai derivati. Rischio di credito per l'investitore È il rischio che l'Emittente divenga insolvente o comunque non sia in grado di adempiere agli obblighi connessi ai Certificati. Per un corretto apprezzamento del rischio di credito in relazione all'investimento si rinvia all'Elemento D.2 della presente Nota di Sintesi. Rischio connesso all'assenza di garanzie relative ai Certificati Il pagamento dei diversi importi dovuti ai sensi dei Certificati è garantito unicamente dal patrimonio dell'Emittente. I Certificati non beneficiano di alcuna garanzia reale o di garanzie personali da parte di soggetti terzi e non sono assistiti dalla garanzia del fondo interbancario di tutela dei depositi e dal fondo nazionale di garanzia. Banco BPM S.p.A., società a capo del Gruppo a cui appartiene l'Emittente, non garantisce i pagamenti dovuti da quest'ultimo in relazione ai Certificati. Rischio relativo alla dipendenza dal valore del Sottostante L'investimento nei Certificati comporta rischi connessi al valore del Sottostante. Il valore ed il rendimento dei Certificati dipende fondamentalmente dal valore assunto dal Sottostante, che può variare, in aumento od in diminuzione, in relazione ad una varietà di fattori. I dati storici relativi all’andamento del Sottostante non sono indicativi delle loro performance future. Rischio relativo al Cap Il Cap determina l'importo massimo che verrà corrisposto a scadenza all’investitore. L’investitore deve tenere presente che il Cap, pari al 100%, determina l’importo massimo che sarà corrisposto, calcolato come prodotto tra il medesimo e il Valore Nominale, e ciò anche in caso di andamento positivo del Sottostante non beneficiando pertanto di eventuali rialzi del Sottostante rispetto al Livello Cap. Qualora il valore finale del Sottostante sia maggiore del Livello Cap, l’Importo di Liquidazione a scadenza non potrà essere superiore al Valore Nominale e pertanto l'investitore non beneficerà di tale andamento positivo Rischi relativi alla vendita dei Certificati prima della scadenza Qualora l'investitore intenda vendere i Certificati prima della loro scadenza naturale, il prezzo di vendita sarà influenzato da diversi elementi, tra cui: • le caratteristiche o l'assenza del mercato in cui i titoli verranno negoziati ("Rischio di liquidità"); • la variazione del valore delle singole opzioni che compongono il Certificato ("Rischio di prezzo"); • la presenza di commissioni / costi ("Rischio connesso alla presenza di commissioni / costi inclusi nel Prezzo di Emissione dei Certificati", e "Rischio relativo alle commissioni di esercizio/negoziazione"). Tali elementi potranno determinare una riduzione del prezzo di mercato dei Certificati anche al di sotto del Prezzo di Emissione. Rischio di liquidità I Certificati non saranno ammessi a quotazione presso alcun mercato regolamentato. L’Emittente richiederà, entro la Data di Emissione, l'ammissione a negoziazione dei Certificati sul sistema multilaterale di negoziazione EURO TLX. L'efficacia dell'offerta sarà subordinata all'accoglimento, prima della Data di Emissione, della domanda di ammissione a negoziazione presso tale sistema multilaterale di negoziazione. Qualora la domanda di ammissione a negoziazione dei Certificati non dovesse essere accolta entro la Data di Emissione, i Certificati non saranno emessi e nessuna somma di denaro sarà dovuta dall’investitore all’Emittente. Banca Akros comunicherà tempestivamente al pubblico il mancato avveramento di tale condizione mediante apposito avviso pubblicato sul sito internet xxx.xxxxxxxxxxxx.xxxxxxxxxx.xx e contestualmente trasmesso alla CONSOB. Il soggetto che ricoprirà il ruolo di specialista nell'ambito del sistema multilaterale di |
negoziazione è l'Emittente. L'Emittente non prevede di fissare accordi con soggetti terzi che operino in qualità di internalizzatore sistematico. L’Emittente si riserva la mera facoltà di riacquistare i Certificati anche nel periodo intercorrente tra la Data di Emissione e la data di inizio delle negoziazioni, nell’ambito del servizio di negoziazione in conto proprio, su richiesta dell’investitore. Infine, laddove, nel corso del Periodo di Offerta, l’Emittente proceda alla chiusura anticipata dell’offerta, una riduzione dell’ammontare complessivo della quantità di Certificati oggetto di sottoscrizione può avere un impatto negativo sulla liquidità dei Certificati. Rischio di Xxxxxx L'investitore deve tenere presente che il Certificato è composto da più opzioni. Di conseguenza, l'investitore deve considerare che l'eventuale prezzo riconosciutogli per effetto della vendita del Certificato dipende dal valore di ciascuna opzione. Difatti, prima della scadenza, una variazione del valore delle singole opzioni che compongono il Certificato può comportare una riduzione del prezzo del Certificato. La variazione del valore delle opzioni può essere riconducibile [(i) all'andamento del prezzo del Sottostante, alla volatilità]/ [ovvero alle aspettative del corso del Sottostante]]/; [(ii) al periodo di vita residua delle opzioni incorporate nei Certificati];/ [(iii) alla correlazione tra i componenti del Basket]/; [(iv) ai tassi di interesse sul mercato monetario, nonché, salvo eccezioni];/ [(v) ai pagamenti dei dividendi attesi che riducono il valore dei Certificati]. Il prezzo dei Certificati sarà calcolato sulla base di metodologie che tengono conto delle condizioni pro tempore di mercato nonchè del merito di credito dell’Emittente. Persino quando, nel corso della durata del Certificato, il corso del Sottostante presenta un andamento favorevole, si può verificare una diminuzione del valore del Certificato a causa degli altri fattori che incidono sul valore delle opzioni che lo compongono. La strategia sottesa all’investimento nei Certificati presuppone pertanto un’aspettativa di bassa correlazione tra i Sottostanti nel corso della vita del Certificato e un’aspettativa di performance del Sottostante Lungo migliore di quella del Sottostante Corto.] Rischio connesso alla presenza di commissioni / costi inclusi Prezzo di Emissione dei Certificati Il Prezzo di Emissione include costi e commissioni per un importo complessivo pari a 4,9085%; per maggiori dettagli su costi e commissioni inclusi nel Prezzo di Emissione dei Certificati, si rinvia all’Elemento E.7 della presente Nota di Sintesi. Tali costi e commissioni, mentre costituiscono una componente del Prezzo di Emissione dei Certificati, non partecipano alla determinazione del prezzo di vendita dei Certificati in sede di successiva negoziazione dei Certificati sul mercato secondario. Pertanto, il prezzo di vendita dei Certificati, in sede di successiva negoziazione, risulterà inferiore al Prezzo di Emissione, in misura pari a tali costi e commissioni Rischio relativo alle commissioni di esercizio/negoziazione L'Emittente non applica alcuna commissione di esercizio e/o negoziazione relativamente ai Certificati. Tuttavia i potenziali investitori dovrebbero tener presente che l’intermediario scelto per la negoziazione/esercizio potrebbe applicare commissioni di esercizio e/o di negoziazione e laddove l’Importo di Liquidazione risulti inferiore alle commissioni di esercizio applicate dall’intermediario, l’esercizio dei Certificati risulterà antieconomico comportando un esborso economico per l’investitore. [In tal caso, l’investitore può rinunciare all’esercizio dei Certificati, sottoscrivendo il modulo predisposto a tal fine dall’Emittente e disponibile sul sito internet dello stesso.] Rischio di deterioramento del merito creditizio dell'Emittente I Certificati potranno deprezzarsi in caso di deterioramento del merito creditizio dell’Emittente, espresso altresì da un peggioramento del rating relativo allo stesso nonché da indicatori di mercato quali ad esempio i Credit Default Swap. I rating attribuiti all’Emittente costituiscono una valutazione della capacità dell’Emittente di assolvere i propri impegni finanziari, ivi compresi quelli relativi ai Certificati. Ne consegue che ogni cambiamento effettivo o atteso dei rating di credito attribuiti |
all'Emittente, desumibile da spread creditizi di mercato, può influire sul prezzo di negoziazione dei Certificati stessi. Rischio di conflitti di interesse I soggetti coinvolti a vario titolo nell'emissione e nel collocamento dei Certificati possono avere, rispetto all'operazione, un interesse autonomo potenzialmente in conflitto con quello dell'investitore. Coincidenza dell’Emittente con l’Agente di Calcolo L’Emittente opera in qualità di Agente di Calcolo; l’Emittente si trova pertanto in una situazione di conflitto di interessi nei confronti degli investitori, in quanto i titoli su cui opera i calcoli sono titoli di propria emissione. Coincidenza dell’Emittente con il Responsabile del Collocamento L’Emittente opera in qualità di Responsabile del Collocamento; l’Emittente si trova pertanto in una situazione di conflitto di interessi nei confronti degli investitori, in quanto i titoli collocati sono titoli di propria emissione. Coincidenza dell’Emittente con lo specialista L’Emittente è specialista ovvero specialista solo in denaro per i Certificati, in sede di negoziazione degli stessi su sistemi multilaterale di negoziazione. Ciò determina una situazione di conflitto di interessi in capo all’Emittente, in quanto l’Emittente, da un lato, decide il Prezzo di Emissione dei Certificati e, dall’altro, espone, in via continuativa, i prezzi di vendita e di acquisto dei medesimi Certificati per la loro negoziazione sul mercato secondario. Rischio di operatività sul Sottostante L’Emittente, o altre società del Gruppo, possono trovarsi ad operare, a diverso titolo, sul Sottostante. L’Emittente, o tali soggetti possono, per esempio, intraprendere negoziazioni relative al Sottostante tramite conti di loro proprietà x xxxxx da loro gestiti, ovvero effettuare operazioni di copertura. Tali negoziazioni possono avere un effetto negativo sul valore del Sottostante e, quindi, sui Certificati. L'Emittente, o altre società del Gruppo, possono inoltre emettere strumenti finanziari derivati, diversi dai Certificati, relativi al Sottostante, che concorrono con i Certificati e, per tale ragione, ne influenzano il valore. Commissioni percepite dai Soggetti Collocatori L’attività dei Soggetti Collocatori, in quanto soggetti che agiscono istituzionalmente su incarico dell’Emittente e percepiscono commissioni in relazione al servizio di collocamento svolto, implica, in generale, l’esistenza di un potenziale conflitto di interessi Rischio connesso alla coincidenza dei Giorni di Valutazione con le date di stacco di dividendi azionari Poiché il Sottostante è rappresentato da un indice azionario, vi è un rischio legato alla circostanza che il Giorno di Valutazione Finale, o il Giorno di Valutazione n-esimo, possano essere fissati in prossimità ovvero in corrispondenza delle date di pagamento dei dividendi relativi ad uno o più dei titoli che compongono l’indice azionario sottostante. In tale situazione, poiché in prossimità ovvero in corrispondenza del pagamento di dividendi generalmente si assiste - a parità delle altre condizioni - ad una diminuzione del valore di mercato dei titoli azionari, il valore del Sottostante (e dunque la risultante performance) potrà risultare negativamente influenzato, potendo, in tal caso, a seconda delle caratteristiche del Certificato, dar luogo a minori rendimenti Rischio relativo all’assenza di interessi/dividendi I Certificati non conferiscono al Portatore alcun diritto alla consegna di titoli o di altri valori sottostanti, ma esclusivamente il diritto a ricevere il pagamento dell’Importo di Liquidazione. Parimenti, i Certificati non danno diritto a percepire interessi o dividendi e quindi non danno alcun rendimento corrente. Conseguentemente, eventuali perdite di valore dei Certificati non possono essere compensate con altri profitti derivanti da tali strumenti finanziari. |
Xxxxxx conseguenti agli Sconvolgimenti di Mercato Al verificarsi di determinati eventi c.d. “Sconvolgimenti di Mercato” è previsto che l’Emittente sposti in avanti il Giorno di Valutazione Finale e/o il Giorno di Rilevazione per l’Evento Cedola Digitale i-esimo, qualora in tale data fossero in atto Sconvolgimenti di Mercato. Qualora gli Sconvolgimenti di Mercato dovessero protrarsi per tutta la durata del Periodo di Valutazione Finale e/o per tutti gli 8 Giorni Lavorativi successivi al Giorno di Rilevazione per l’Evento Cedola Digitale i-esimo, l’Agente di Calcolo provvederà a calcolare l’Importo di Liquidazione e/o il Valore del Sottostante per l’Evento Cedola Digitale i-esimo, secondo buona fede e prassi di mercato, con la dovuta diligenza, sulla base di ogni informazione e/o elemento utile. Rischio di rettifica per effetto di Eventi Rilevanti relativi al Sottostante Nel caso di eventi rilevanti relativi al Sottostante, l’Emittente avrà la facoltà di apportare delle rettifiche al Sottostante stesso, per effetto delle quali si potrebbero determinare degli effetti negativi sul rendimento dei Certificati. In particolare, le rettifiche avranno luogo nei casi previsti secondo criteri volti a fare in modo che il valore economico dei Certificati resti quanto più possibile equivalente a quello che i Certificati avevano prima dell’evento rilevante. Qualora non sia possibile compensare gli effetti dell’evento con tali rettifiche, l’Emittente risolverà i contratti liquidando ai portatori un Importo di Liquidazione determinato sulla base dell’Equo Valore di Mercato dei Certificati, stabilito dall’Agente di Calcolo secondo buona fede e prassi di mercato, con la dovuta diligenza, sulla base di ogni informazione e/o elemento utile. I tassi di interesse e gli indici di riferimento, utilizzati come Sottostanti, sono considerati indici di riferimento ai sensi del Regolamento n. 2016/1011/UE (il "Benchmark Regulation") pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea il 29 giugno 2016, e direttamente applicabile anche in Italia dal 1° gennaio 2018. Il Benchmark Regulation concerne la fornitura di indici di riferimento e l'uso di questi all'interno dell'Unione Europea. Ferme restando le disposizioni transitorie di cui all’articolo 51 del Benchmark Regulation, detta normativa introduce un regime di autorizzazione e vigilanza degli amministratori degli indici di riferimento, prevedendo tra l'altro, (i) che gli amministratori degli indici di riferimento siano autorizzati o registrati (o, se non ubicati nell’Unione Europea, siano soggetti a un regime equivalente o siano altrimenti riconosciuti o approvati) e (ii) che siano impediti determinati utilizzi di benchmark forniti da amministratori che non siano autorizzati o registrati (o, se non ubicati nell'Unione Europea, non ritenuti soggetti ad un regime equivalente o riconosciuti o approvati) da parte di Emittenti soggetti a supervisione UE. Il Benchmark Regulation potrebbe avere un impatto significativo sui Certificati che abbiano quale Sottostante un indice di riferimento, in particolare se la metodologia di calcolo o altri termini di tale indice di riferimento dovessero essere modificati per soddisfare i requisiti previsti dal Benchmark Regulation. Tali modifiche potrebbero, inter alia, avere l'effetto di ridurre, aumentare o influenzare in altro modo la volatilità dell'indice di riferimento o benchmark. Più in generale, potrebbero aumentare i costi e i rischi della gestione del benchmark nonché i costi e i rischi derivanti dal rispetto dei requisiti regolamentari. Tali fattori possono avere sui benchmark i seguenti effetti: (i) scoraggiare gli operatori di mercato dal continuare ad amministrare o contribuire all’amministrazione del benchmark; (ii) determinare alcuni cambiamenti nelle regole o metodologie utilizzate nel calcolo del benchmark e/o (iii) portare all’eliminazione del benchmark. Ciò potrebbe avere un rilevante effetto negativo sul valore e sul rendimento di qualsiasi Certificato collegato ad un benchmark. Rischio connesso all’assenza di rating dei Certificati Non è previsto che i Certificati siano oggetto di rating e, pertanto, non è disponibile un indicatore sintetico rappresentativo della rischiosità specifica dei Certificati. Xxxxxxx connesso al ritiro dell’Offerta L’Emittente si riserva la facoltà nel corso del Periodo di Offerta e comunque prima della Data di Emissione, di ritirare in tutto o in parte l’Offerta dei Certificati per motivi di opportunità. Nell'ipotesi in cui l'Emittente si avvalga di tale facoltà, le domande di adesione saranno da ritenersi nulle ed inefficaci. |
Rischio di assenza di informazioni successive all’emissione L’Emittente non fornirà, successivamente all’emissione, alcuna informazione relativamente all’andamento del Sottostante. Rischio connesso alla potenziale applicazione dell'Hiring Incentives to Restore Employment Act L'Hiring Incentives to Restore Employment Act americano ha introdotto la Sezione 871(m) del Codice del Regolamento del Tesoro, (in seguito "Sezione 871 (m)") che assimila i pagamenti "equivalenti a dividendi" ("dividend equivalent") ai dividendi pagati o ritenuti pagati a titolari non statunitensi per alcuni strumenti finanziari legati agli Stati Uniti, titoli azionari o indici che includono azioni americane (titoli azionari e indici, "titoli azionari statunitensi"). Ai sensi della Sezione 871(m), tali pagamenti dovrebbero essere soggetti ad una ritenuta d'acconto pari al 30 per cento dell'importo pagato (tale aliquota potrebbe essere ridotta in base ad un trattato internazionale contro le doppie imposizioni), ammissibile come credito a fronte di altre imposte ovvero rimborsato, a condizione che il beneficiario (beneficial owner) rivendichi puntualmente un credito o un rimborso nei confronti dell'Internal Revenue Service (IRS). La sezione 871 (m) si applica generalmente a tutti quegli strumenti che sostanzialmente replicano la performance economica di uno o più titoli sottostanti statunitensi, generalmente determinata in base al prezzo o al valore di emissione, e sulla base di test previsti dalla normativa di riferimento. In particolare, i dividend equivalent sono (i) pagamenti di dividendi sostitutivi effettuati in base ad un prestito titoli ovvero una operazione di pronti contro termine che è (direttamente o indirettamente) subordinato al, ovvero determinato con riferimento al, pagamento di dividendi da fonti situate negli Stati Uniti d'America, (ii) pagamenti effettuati in base ad un "specified notional principal contract" che (direttamente o indirettamente) è subordinato al, ovvero determinato con riferimento al, pagamento di dividendi da fonti situate negli Stati Uniti d'America, e (iii) qualsiasi altro pagamento che sia determinato da parte del IRS come sostanzialmente simile ad un pagamento descritto in (i) e (ii). I regolamenti del Ministero del Tesoro americano ampliano l'ambito di applicazione della ritenuta ai sensi della Sezione 871(m) a partire dal 1° gennaio 2017. Sebbene rilevanti aspetti dell'applicazione della Sezione 871(m) ai Certificati siano incerti, qualora l'Emittente o qualsiasi altro agente incaricato della ritenuta determini che sia necessaria una ritenuta, né l'Emittente né tale altro agente saranno tenuti a pagare alcun importo aggiuntivo in relazione agli importi oggetto di ritenuta. I potenziali investitori sono tenuti a consultare i propri consulenti fiscali in relazione alla potenziale applicazione della Sezione 871(m) ai Certificati. Rischio connesso alla potenziale applicazione dell'U.S. Foreign Account Tax Compliance Withholding L'emittente e gli altri istituti finanziari attraverso cui i pagamenti sui Certificates sono effettuati possono essere soggetti a ritenuta negli Stati Uniti, su una frazione o sull'integrale ammontare dei pagamenti "foreign pass-through payment" (un termine non ancora definito) eseguiti dopo il 31 dicembre 2018, con un'aliquota del 30%. Il FATCA potrebbe colpire i pagamenti eseguiti dai depositari o dagli intermediari nel successivo iter di pagamento che conduce all'investitore finale. Il FATCA potrebbe anche interessare i pagamenti eseguiti verso qualunque investitore finale che sia istituzione finanziaria e che non goda del diritto di ricevere pagamenti esenti dalla ritenuta ai sensi del FATCA, o un investitore finale che non riesca a fornire al suo intermediario da cui riceve il pagamento le informazioni, i moduli, o ogni altra documentazione o consenso che si renda necessario per il pagamento esente dalla ritenuta FATCA. Rischio relativo alla possibilità di modifiche legislative I Certificati sono regolati dalla legge italiana e per ogni controversia relativa ai Certificati il foro competente è quello di Milano ovvero, ove il Portatore sia un consumatore ai sensi dell’articolo 3, D. Lgs. n. 206/2005, come successivamente modificato (c.d. "Codice del |
Consumo"), il foro nella cui circoscrizione questi ha la residenza o il domicilio elettivo. Non vi è alcuna garanzia che eventuali modifiche alle leggi o regolamenti applicabili successivamente alla data del presente prospetto non possano incidere, anche negativamente, sui diritti dei portatori dei Certificati. | ||
E- OFFERTA | ||
E.2b | Ragioni dell'Offerta ed impiego dei proventi | I proventi netti derivanti dalla vendita dei Certificati descritti nella presente Nota di Sintesi saranno utilizzati dall'Emittente ai fini dell'esercizio della propria attività statutaria. |
E.3 | Descrizione dei termini e delle condizioni dell'offerta | L’Offerta è subordinata all'accoglimento della domanda di ammissione a negoziazione dei Certificati sul sistema multilaterale di negoziazione Euro TLX. Qualora tale domanda non dovesse essere accolta entro la data di emissione, i Certificati non saranno emessi e nessuna somma di denaro sarà dovuta dall’investitore all’Emittente. Banca Akros fornirà informazioni circa il mancato avveramento di tale condizione con avviso pubblicato sul proprio sito internet e contestualmente trasmesso alla Consob. Il prezzo di offerta di un singolo Certificato sarà pari al Prezzo di Emissione, pari a Euro 100. L’ammontare totale dell’Offerta è pari a Euro 10.000.000. La sottoscrizione dei Certificati potrà essere effettuata nel corso del Periodo di Offerta. Il Periodo di Offerta è: dal 02.12.2019 al 19.12.2019 in relazione all'Offerta in sede, dal 02.12.2019 al 12.12.2019 in relazione all'Offerta fuori sede, dal 02.12.2019 al 19.12.2019 in relazione all'Offerta mediante tecniche di comunicazione a distanza. Le domande di adesione dovranno essere presentate mediante la consegna dell’apposito Modulo di Adesione, disponibile presso la rete dl Soggetto Collocatore, debitamente compilato e sottoscritto dal richiedente. Le domande di adesione sono irrevocabili [(fermo restando quanto previsto di seguito). L’Emittente si riserva la facoltà di aumentare l’Ammontare Totale dell’Offerta dandone apposita comunicazione mediante avviso e, in ogni caso, procederà all’emissione anche nell’ipotesi in cui non sia sottoscritto l’Ammontare Totale oggetto dell’Offerta. L’Emittente si riserva la facoltà di procedere alla chiusura anticipata dell’Offerta senza preavviso, sospendendo immediatamente l’accettazione di ulteriori richieste da parte di ciascuno dei Soggetti Collocatori. L’Emittente si riserva altresì la facoltà di prorogare il Periodo di Offerta, dandone apposita comunicazione. L’Emittente si riserva inoltre la facoltà, nel corso del Periodo di Offerta e comunque prima della Data di Emissione, di ritirare in tutto o in parte l’Offerta dei Certificati per motivi di opportunità. Tale decisione verrà comunicata tempestivamente al pubblico mediante apposito avviso pubblicato sul sito internet dell’Emittente. Al fine di poter partecipare all’Offerta, il sottoscrittore dovrà essere titolare di un conto corrente e di un conto custodia titoli presso il Soggetto Collocatore presso il quale intende aderire all’Offerta. Per le adesioni tramite consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede, l’efficacia della sottoscrizione dei Certificati è sospesa per la durata di 7 (sette) giorni di calendario decorrenti dalla data in cui è effettuata. Entro detto termine l’investitore può comunicare il proprio recesso senza spese né corrispettivo al Soggetto Collocatore. Conseguentemente, la data ultima in cui sarà possibile aderire all’offerta mediante contratti conclusi fuori sede è 12.12.2019. Per le adesioni mediante tecniche di comunicazione a distanza, all’investitore non è riconosciuto il diritto di recesso. Conseguentemente, l’eventuale data ultima in cui sarà possibile aderire all’Offerta mediante tecniche di comunicazione a distanza è 19.12.2019 |
E.4 | Descrizione di eventuali interessi che | I soggetti coinvolti a vario titolo nell'emissione e nel collocamento dei Certificati possono avere, rispetto all'operazione, un interesse autonomo potenzialmente in conflitto con quello dell'investitore. |
sono significativi per l'emissione offerta compresi gli interessi confliggenti | In particolare, la sussistenza del conflitto di interessi può essere legata alla coincidenza dell'Emittente con l'Agente di Calcolo con il Responsabile del Collocamento con lo specialista. Inoltre, il conflitto di interessi potrebbe essere connesso al fatto che l'Emittente o le società del Gruppo possono trovarsi ad operare sul Sottostante. Inoltre, il Soggetto Collocatore si trova in una situazione di conflitto di interessi in quanto percepiscono una commissione per tale attività, come indicato al successivo Elemento E.7. | |
E.7 | Spese stimate addebitate all'investitore dall'Emittente | Commissioni / costi inclusi nel Prezzo di Emissione Le commissioni di collocamento, dovute a Soggetto Collocatore, incluse nel Prezzo di Emissione, sono pari a 2,50% del Prezzo di Emissione. I costi di strutturazione, inclusi nel Prezzo di Emissione, sono pari a 0,625% del Prezzo di Emissione. I costi legati alla gestione del rischio finanziario in capo all’Emittente, inclusi nel Prezzo di Emissione, sono pari 1,7835% del Prezzo di Emissione. Commissioni / costi in aggiunta al Prezzo di Emissione Non applicabile |