CONVENZIONE/REGOLAMENTO
DISTRETTO DI PROTEZIONE CIVILE PADOVA SUD\OVEST
Iscrizione Albo Regionale codice: PCVOL-05-D-3052-PD-05 del 22 aprile 2005
Abano Terme Cervarese S. C. Mestrino Montegrotto T. Rubano Saccolongo Selvazzano D. Veggiano
CONVENZIONE/REGOLAMENTO
DISTRETTO DI PROTEZIONE CIVILE DENOMINATO: “XXXXXX XXX - XXXXX
Xxxxxxxx X.X. Xxxxx Xxxxx x. 00 del 29.09.2020
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DISTRETTO DI PROTEZIONE CIVILE PADOVA SUD\OVEST
Iscrizione Albo Regionale codice: PCVOL-05-D-3052-PD-05 del 22 aprile 2005
CONVENZIONE/REGOLAMENTO
DEL DISTRETTO DI PROTEZIONE CIVILE DENOMINATO: “XXXXXX XXX - XXXXX”
0. PREMESSA
• Il D.Lgs. 1/2018 all’art. 11 comma 3 stabilisce che le Regioni favoriscono l’individuazione del livello ottimale di organizzazione di strutture di protezione civile a livello territoriale al fine di garantire l’effettività delle funzioni di protezione civile;
• La L.R. n. 11/01 all’art. 107, comma 1, lettera a) prevede che la Provincia suddivida il proprio territorio in ambiti territoriali omogenei sui quali organizzare attività di prevenzione, di concorso all’intervento di emergenza, di formazione del volontariato e di informazione alla popolazione;
• La Giunta Provinciale con deliberazione n. reg. 365 del 29.07.2002 ha individuato i distretti di protezione civile per il perseguimento di alcuni obiettivi (individuazione aree omogenee, accordi intercomunali, gestione dell’emergenza, coordinamento presenza volontariato, omogeneizzazione attività di formazione) stabilendo che i Comuni dovranno concordare forme e modi di collaborazione entro il 31 dicembre 2002;
• La Giunta Regionale con Deliberazione n. 506 del 18.02.2005 ha individuato i distretti di protezione civile della regione ratificando i distretti già stabiliti dalla Provincia di Padova.
2. COMPOSIZIONE
Il Distretto di Protezione Civile denominato “PADOVA SUD - OVEST” è costituito dai comuni di ABANO TERME, CERVARESE SANTA CROCE, MESTRINO, MONTEGROTTO TERME, RUBANO, SACCOLONGO, SELVAZZANO DENTRO E VEGGIANO.
3. OBIETTIVI DEL DISTRETTO DI PROTEZIONE CIVILE
Il Distretto si propone gli scopi di:
• perseguire accordi tra i Comuni all’interno del Distretto per una gestione coordinata delle attività di Protezione Civile: previsione, prevenzione, gestione delle emergenze e loro superamento;
• favorire lo sviluppo e l’operatività dei gruppi comunali ed associazioni di protezione civile;
• favorire la redazione e l’aggiornamento dei piani comunali e del Piano Distrettuale di Protezione Civile;
• studiare le problematiche del territorio e pianificare le attività di prevenzione dei rischi in base ai piani comunali di Protezione Civile;
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• censire le risorse umane e strumentali disponibili sul territorio che possono essere utili in fase di emergenza;
• coordinare le attività formative ed addestrative dei Volontari appartenenti ai vari Gruppi Comunali di Protezione Civile ed eventuali Associazioni a carattere prevalente di protezione civile che collaborino con il Distretto;
• coordinare la presenza del volontariato di Protezione Civile in relazione alla formazione ed alla partecipazione alla colonna mobile provinciale;
• promuovere attività ed iniziative volte a diffondere la cultura e la presenza della Protezione Civile sul territorio;
• promuovere l’informazione dei cittadini al fine di diffondere le buone norme di autoprotezione ed aumentare la resilienza.
4. ORGANI DEL DISTRETTO
Sono organi del Distretto:
• il Comitato dei Sindaci
• il Comitato dei Coordinatori;
• l’Assemblea dei Volontari
• il Comune Referente
• il Comitato degli Uffici Comunali di Protezione Civile (C.U.C.P.C.)
5. COMITATO DEI SINDACI
Il Comitato è costituito dai Sindaci dei Comuni o Assessori da loro delegati, ciascuno con uguale quota di rappresentanza.
Il Comitato elegge ogni 2 anni fra i propri membri il Presidente ed il Vicepresidente. Il Presidente è eletto di volta in volta, a rotazione completa, tra i rappresentanti dei Comuni (Sindaco o Assessore Delegato) partecipanti al Distretto, salvo eccezioni sul criterio di rotazione che saranno valutate all’occorrenza.
L’elezione del Presidente individua nel Comune di appartenenza dello stesso Presidente, il Comune che svolge la funzione Amministrativa (Comune Referente).
Il Presidente rappresenta il Distretto di Protezione Civile nei rapporti tra Enti ed è delegato a firmare gli atti che impegnano il Distretto con altri Enti, previa consultazione del Comitato dei Sindaci.
Il Presidente convoca il Comitato dei Sindaci, definisce l’ordine del giorno, presiede le sedute e sottoscrive gli atti approvati dal Comitato stesso.
Il Comitato si riunisce in xxx xxxxxxxxx xxxxxx una volta l’anno. Può riunirsi in seduta straordinaria per iniziativa del Presidente o, su proposta di un terzo dei membri del Comitato. Esso è validamente costituito con la presenza della metà dei membri aderenti e delibera a maggioranza di voti. In caso di parità di voti, il voto del Presidente vale doppio. Compete al Comitato dei Sindaci:
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• definire gli indirizzi e gli obiettivi del Distretto;
• approvare entro il 30 novembre di ogni anno il piano annuale di attività proposto dal Comitato dei Coordinatori per l’anno successivo;
• approvare entro il 30 novembre di ogni anno il piano annuale degli acquisti e delle spese di gestione proposto dal Comitato dei Coordinatori per l’anno successivo;
• redigere e approvare entro il 30 novembre di ogni anno il bilancio del Distretto;
• verificare entro il 28 febbraio di ogni anno i risultati di gestione dell’anno precedente;
• approvare entro il 28 febbraio di ogni anno gli inventari delle risorse umane e materiali dell’anno precedente;
• accogliere nuove richieste di adesione al Distretto qualora il Comune richiedente ricada nel territorio del Distretto già definito dalla Provincia;
Le funzioni di segreteria del Comitato dei Sindaci sono svolte da un dipendente del Comune Referente.
Le convocazioni e i verbali delle sedute vengono trasmessi ai Comuni del Distretto, alla Provincia ed ai membri del Comitato dei Coordinatori.
Al Comitato dei Sindaci può partecipare il Presidente della Provincia o un suo delegato e partecipa il Coordinatore Referente con compiti di raccordo, entrambi senza diritto di voto.
6. COMUNE REFERENTE
Il Comune Referente svolge la funzione di riferimento amministrativo per il Distretto di Protezione Civile. L’attività verrà svolta con criteri di efficienza ed efficacia compatibilmente con le risorse umane disponibili nonché con i carichi di lavoro e con le incombenze e priorità istituzionali.
E’ compito del Comune Referente svolgere funzioni di raccordo tra i Comuni del Distretto stesso e verso le altre amministrazioni, tra cui la Provincia, per tutte le attività che sono proprie del Distretto.
Compete al Comune Referente:
• curare le attività amministrative del Distretto;
• gestire i fondi a disposizione del Distretto;
• verificare che il Comitato dei Coordinatori esplichi in modo efficace la gestione delle attrezzature e dei mezzi a disposizione del Distretto;
• espletare le procedure amministrative per l’acquisto di mezzi e materiali;
• raccogliere gli inventari del patrimonio dei singoli Comuni e del Distretto
• individuare gli spazi per le riunioni degli organi del Distretto;
• predisporre e trasmettere le convocazioni per le riunioni degli organi del Distretto;
• verbalizzare le riunioni del Comitato dei Sindaci;
• trasmettere ai componenti del Comitato dei Sindaci e ai componenti del Comitato dei Coordinatori le comunicazioni indirizzate al Distretto;
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• effettuare gli adempimenti di sua pertinenza conseguenti alle decisioni del Comitato dei Sindaci.
• collaborare all’organizzazione degli spazi e delle attività del C.O.D. eventualmente attivato in emergenza.
7. COMITATO DEI COORDINATORI
Il Comitato è costituito dai Coordinatori dei Gruppi Comunali, dal Coordinatore Referente di Distretto e dal suo Vice.
Il Comitato dei Coordinatori ha i seguenti compiti di indirizzo ed organizzativi:
• collaborare allo studio delle problematiche del territorio relativamente alle attività di previsione, prevenzione e soccorso;
• presentare entro il 30 novembre di ogni anno il resoconto annuale delle attività svolte;
• redigere, entro il 30 settembre di ogni anno, il piano annuale delle attività previste per l’anno successivo, comprendente anche il fondo economale per eventuali emergenze, da sottoporre per l’approvazione al Comitato dei Sindaci;
• redigere, entro il 30 settembre di ogni anno, il piano annuale degli acquisti e delle spese di gestione per l’anno successivo, da sottoporre per l’approvazione al Comitato dei Sindaci;
• concordare entro il 30 settembre di ogni anno l’attività formativa ed addestrativa comune alle Organizzazioni di Protezione Civile del Distretto per l’anno successivo;
• individuare le capacità operative del Distretto relativamente alla colonna mobile provinciale definendo, inoltre, la catena di chiamata per l’attivazione della colonna mobile stessa;
• proporre iniziative utili ad una più efficace organizzazione della protezione civile ed alla diffusione della cultura di protezione civile sul territorio;
• organizzare la gestione e verificare l’efficienza dei mezzi del Distretto. Il Comitato dei Coordinatori elegge:
• il Coordinatore Referente;
• il Vice Coordinatore Referente.
Il Coordinatore Referente e il Vice Coordinatore Referente vengono eletti ogni tre (3) anni tra Coordinatori e i volontari effettivi, con comprovata capacità ed esperienza di almeno 3 anni di servizio, dei gruppi del Distretto.
Il Coordinatore Referente di Distretto, qualora dovesse decadere dall’incarico di Coordinatore del proprio Gruppo, decade immediatamente dal suo mandato.
Il Coordinatore Referente ed il Vice Coordinatore Referente uscenti, qualora non ricoprano il ruolo di Coordinatori di uno dei Gruppi del Distretto, non prendono prendere parte alle operazioni di voto.
Sono affidati al Coordinatore Referente di distretto i compiti:
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- di raccordo tra i Coordinatori dei Gruppi Comunali afferenti al Distretto e il Comitato dei Sindaci;
- di collegamento con il Presidente di Distretto e con l’ufficio preposto dall’Amministrazione del Comune referente;
- di coordinamento dei volontari, per conto della Provincia, in tutte le attività di volta in volta affidategli inerenti al Distretto;
- di promozione e coordinamento, di concerto con i Coordinatori dei Gruppi Comunali del Distretto, delle attività riguardanti il volontariato distrettuale.
Il Coordinatore Referente partecipa inoltre al Comitato dei Sindaci con compiti di raccordo. Lo stesso, inoltre, si fa portavoce presso il volontariato del Distretto delle iniziative promosse, o proposte dalla Provincia e rende partecipe quest’ultima delle istanze provenienti dai Gruppi del proprio Distretto.
In situazioni di emergenza funge da riferimento in quanto chiamato a fornire informazioni alla Provincia sull’operatività dei Gruppi e sulla disponibilità degli stessi ad essere eventualmente attivati.
Il Vice Coordinatore referente sostituisce il Coordinatore referente in caso di necessità o di assenza, assumendone tutte le funzioni.
Il Coordinatore e il Vice Coordinatore non dovranno appartenere allo stesso Gruppo Comunale di Protezione Civile.
Il Coordinatore Referente del Comitato dei Coordinatori convoca il Comitato, definisce l’ordine del giorno e ne presiede le sedute.
Il Comitato si riunisce in xxx xxxxxxxxx xxxxxx una volta a semestre. Può riunirsi in seduta straordinaria per iniziativa del Coordinatore Referente o, su proposta di un terzo dei membri del Comitato o su richiesta della Provincia. Esso è validamente costituito con la presenza della metà dei membri aderenti e delibera a maggioranza di voti. In caso di parità di voti, si ripete la votazione fino al raggiungimento della maggioranza.
Il Segretario verbalizzante è scelto di volta in volta, all’inizio delle sedute, tra i membri del Comitato e oltre a redigere il verbale delle sedute ne trasmette successivamente copia ai componenti del Comitato dei Coordinatori e all’Ufficio Protezione Civile del Comune Referente che ne cura la trasmissione ai componenti del Comitato dei Sindaci e alla Provincia.
Alle riunioni del Comitato dei Coordinatori può partecipare il Presidente di Distretto o suo delegato.
Possono essere chiamati a partecipare ai lavori del Comitato di Coordinamento, su richiesta del Coordinatore Referente dei Coordinatori o su proposta degli stessi membri del Comitato dei Coordinatori, esperti di volta in volta che si ritengono utili per meglio affrontare i problemi in discussione e i Presidenti di quelle associazioni che, presenti sul territorio e riconosciute dalla Provincia, effettuano per statuto attività prevalente di protezione civile, così come previsto dalla Delibera Regionale N. 2516 del 08.08.2003, ciascuno con uguale quota di rappresentanza.
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8. ASSEMBLEA DEI VOLONTARI
L’Assemblea dei Volontari è costituita dai componenti dei Gruppi Comunali di Volontari e delle Associazioni che, presenti sul territorio e riconosciute dalla Provincia, effettuano per statuto attività prevalente di protezione civile e può venire convocata su richiesta del Comitato dei Coordinatori o del Comitato dei Sindaci o della Provincia per raccogliere indicazioni e proposte sulla programmazione delle attività dei volontari del distretto e per informare su ogni iniziativa ed evento che sia necessario o opportuno divulgare.
L’assemblea è presieduta dal Coordinatore Referente del Comitato dei Coordinatori che ne cura le convocazioni. L’Assemblea deve essere convocata almeno una volta all’anno per la presentazione del piano annuale delle attività del Distretto che poi sarà sottoposto al Comitato dei Sindaci per l’approvazione.
All’assemblea partecipa il Presidente del Comitato dei Sindaci. Il segretario è scelto tra uno dei membri dell’Assemblea.
Il segretario verbalizza le sedute dell’Assemblea dei Volontari e trasmette copia del verbale all’Ufficio di Protezione Civile del Comune Referente per la trasmissione agli altri organi del Distretto, alla Provincia.
9. COMITATO DEGLI UFFICI COMUNALI DI PROTEZIONE CIVILE
Fa parte del Comitato Uffici Comunali di Protezione Civile (C.U.C.P.C.) il funzionario Comunale e/o il dipendente responsabile dell’ufficio comunale di Protezione Civile.
E’ presieduto dal funzionario del Comune referente, che ne cura la convocazione e redige i verbali delle sedute.
Al C.U.C.P.C. sono attribuite le seguenti competenze:
• aggiornamento periodico dei Piani Comunali di Protezione Civile, anche al fine di uniformare le attività di protezione civile e le procedure dei Comuni del Distretto;
• attività di supporto e confronto relativo a normative, regolamenti e direttive che riguardino la Protezione Civile ed il mondo del volontariato;
• supporto alle attività presso il C.O.D. (Centro Operativo Distrettuale) eventualmente attivato in emergenza.
possono essere chiamati a partecipare ai lavori del C.U.C.P.C., per richiesta del funzionario che lo presiede, esperti di volta in volta che si ritengono utili ad affrontare specifiche tematiche (senza alcun onere per il Distretto).
Il C.U.C.P.C. si riunisce in xxx xxxxxxxxx xxxx 0 (xxx) mesi. Può riunirsi in seduta straordinaria per iniziativa del funzionario referente o per proposta di uno dei funzionari comunali componenti il C.U.C.P.C.. Esso è validamente costituito con l’intervento della metà più uno dei membri aderenti.
Al C.U.C.P.C. può prendere parte il Presidente di Distretto.
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10. EMERGENZA E MUTUO SOCCORSO
Al verificarsi dell’emergenza nell’ambito del territorio comunale il Sindaco assume la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso attivando il C.O.C. Centro Operativo Comunale come previsto dal Piano Comunale di protezione civile.
Qualora il Comune non riesca a far fronte all’emergenza con mezzi propri, il Sindaco interessato potrà richiedere l’intervento del Distretto contattando il Presidente.
Lo stesso sentirà il Coordinatore Referente per richiedere il supporto del volontariato e concordare le successive attività.
Il Coordinatore Referente avrà cura di verificare la situazione operativa dei vari Gruppi per concordare le modalità di intervento degli stessi e comunicare tempestivamente alla Provincia, anche per la necessaria richiesta di attivazione da parte della Regione, l’avvio del mutuo soccorso distrettuale. Lo stesso Coordinatore provvederà ad aggiornare periodicamente il Presidente di Distretto e la Provincia sull’operatività dei Gruppi e sull’evolversi dell’emergenza.
In caso di emergenza che coinvolga uno o più comuni facenti parte del Distretto, il Presidente di Distretto valuta la necessità di apertura del C.O.D. (Centro Operativo Distrettuale). Sentiti formalmente i Sindaci interessati e il Coordinatore Referente di Distretto nonché la Prefettura, il Presidente richiede al Sindaco del Comune Referente, l’apertura del C.O.D., tramite ordinanza, presso la sede del Comune Referente o altra sede ritenuta idonea, dandone immediata comunicazione alla Prefettura, alla Regione e alla Provincia.
Presiede il C.O.D. il Sindaco del Comune Referente o suo delegato.
Prendono parte al C.O.D. i Sindaci dei Comuni interessati dall’emergenza nonché il Coordinatore Referente o suo delegato e ogni altro Ente/Struttura ritenuta necessaria ad una efficace gestione dello stesso.
Nell’ambito del C.O.C. e del C.O.D., dovranno essere attivate le funzioni del “metodo Augustus” ritenute necessarie, secondo quanto previsto dalla pianificazione d’emergenza, fra cui la funzione “Volontariato” che deve accreditare i volontari, seguirne le attività, coordinarne gli interventi organizzando eventuali turnazioni nonchè predisporre gli attestati per i volontari e i mezzi impiegati.
Alle attività del C.O.D. prende parte, secondo il principio di sussidiarietà e compatibilmente con le risorse umane disponibili, il personale degli Uffici Comunali del Distretto.
11. SERVIZIO DI REPERIBILITA’ DEL VOLONTARIATO DISTRETTUALE
E' costituito con i Gruppi Comunali del Distretto un servizio di reperibilità del volontariato a turnazione settimanale, garantito 24 ore su 24, con l’ausilio di un apposito veicolo distrettuale.
Il servizio è normato da apposito regolamento redatto dal Comitato dei Coordinatori.
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12. RISORSE PATRIMONIALI
Patrimonio dei singoli Comuni
Ogni Comune si impegna a dotarsi di un minimo di attrezzature e mezzi per permettere al proprio Gruppo Comunale di Volontari di Protezione Civile di fronteggiare le emergenze del proprio territorio.
Fanno parte della dotazione comunale anche i beni, non di valenza distrettuale, assegnati in comodato d’uso dalla Provincia al Comune stesso i quali, possono essere utilizzati da altri Comuni del Distretto o dal Distretto, previo nullaosta della Provincia.
Le spese relative all’assicurazione, alla gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni provinciali in comodato, sono a carico del Comune assegnatario.
Il suddetto patrimonio può essere utilizzato dagli altri Comuni del Distretto solo in caso di emergenza distrettuale”. In tal caso l’uso di mezzi ad alta complessità operativa prevede la presenza dei Volontari del Comune assegnatario in comodato d’uso o proprietario dei mezzi.
Patrimonio del Distretto
Per patrimonio del Distretto si intendono tutti i mezzi e le attrezzature che la Provincia assegna in comodato d’uso al Distretto.
Sono inoltre patrimonio del distretto i beni che sono successivamente acquistati con i fondi dei Comuni destinati a favore del Distretto o di altri Enti pubblici e privati o ricevuti in donazione o in comodato d’uso.
I mezzi sono dislocati, in mancanza di un magazzino distrettuale, presso i magazzini dei Comuni del Distretto in base alla loro disponibilità (spazi e gestione da parte del Gruppo Comunale).
Tutti gli oneri di assicurazione, manutenzione straordinaria e ordinaria e gestione delle attrezzature e mezzi sono a carico del Distretto.
Il suddetto patrimonio può essere utilizzato dai Comuni del Distretto per attività di addestramento e per manifestazioni organizzate dai Comuni del Distretto.
Qualora il Comune abbia in custodia un mezzo del Distretto può utilizzarlo in emergenza previa comunicazione al Coordinatore Referente che provvederà ad informare il Presidente per la necessaria autorizzazione.
Ogni altro utilizzo deve essere preventivamente autorizzato dal Presidente, sentito il Coordinatore Referente.
Inventario del Patrimonio
Entro il 31 dicembre di ogni anno ogni Comune deve redigere l’inventario dei mezzi e attrezzature destinate all’attività di Protezione Civile, patrimonio del Comune stesso, e dei mezzi del Distretto che ha in dotazione. L’inventario deve essere trasmesso al Comitato dei Sindaci.
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Utilizzo risorse patrimoniali del Distretto
I mezzi e le attrezzature utilizzati dai Comuni devono essere riconsegnati al Comune che ne ha in carico la custodia, in buono stato e con ripristino dei materiali di consumo. Gli eventuali costi per riparazioni e/o altri interventi manutentivi che si rendono necessari dopo l’utilizzo sono a carico del Comune che ne ha fatto uso.
In caso di emergenza, per i Comuni che non hanno i mezzi, si prevede un procedimento semplificato tramite comunicazione telefonica con successivo invio di richiesta scritta al Sindaco del Comune Referente alla quale farà seguito successiva autorizzazione.
Nelle emergenze, in caso di esigenze simultanee o richieste da parte di più Comuni, la distribuzione dei materiali e mezzi è coordinata dal C.O.D. valutando la situazione generale e le necessità del momento.
13. RISORSE FINANZIARIE
Finanziamenti
I criteri di ripartizione delle spese da sostenere per le attività (comprendenti anche il fondo economale per eventuali emergenze), gli acquisti e le spese di gestione del Distretto sono fissati in relazione del numero degli abitanti di ciascun Comune, come risultanti alla data del 31/12 dell'anno precedente a quello di riferimento. I costi di addestramento ed esercitazioni, da valutarsi di volta in volta a cura del Comitato dei Sindaci, possono essere compresi nelle spese di gestione del Distretto.
Pertanto ogni Comune del Distretto deve prevedere nel proprio bilancio di previsione i fondi, quantificati in maniera proporzionale ai propri abitanti, per far fronte:
1) agli acquisti di mezzi e attrezzature come approvato dal piano annuale degli acquisti del Comitato dei Sindaci;
2) alle spese di gestione dei mezzi distrettuali (assicurazione, spese manutenzione straordinari);
3) alla formazione del fondo economale, per emergenze, esercitazioni, ecc.
Il Versamento al Comune Referente della quota così definita dovrà essere effettuato entro il 30 aprile di ogni anno.
Il Comune Referente, o la Provincia se concordato con la stessa, curerà il procedimento per l’acquisto dei mezzi e attrezzature previste dal piano annuale degli acquisti. Al momento dell’aggiudicazione delle procedure (se i fondi del Distretto non sono sufficienti a coprire la spesa) i vari Comuni dovranno versare, al Comune Referente o alla Provincia, le quote di loro competenza, fino alla copertura della spesa.
Le spese di gestione, manutenzione ordinaria e straordinaria, carburanti, ripristino livelli, ecc. dei mezzi distrettuali e delle attrezzature, saranno a completo carico del Distretto.
L’Ente Capofila gestirà su capitolo dedicato le spese in capo al Distretto, anche con anticipazioni economali. Annualmente verrà fatta dettagliata rendicontazione di cassa.
Tra le anticipazioni economali, rientra la somma di € 700,00 in pronta disponibilità, così suddivisa:
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- € 500,00 in dotazione al Coordinatore Referente di Distretto;
- € 200,00 in dotazione al veicolo di Distretto, per il Capo Squadra in turno di reperibilità; Tali somme sono da considerare esclusivamente per le spese emergenziali e di prima necessità e vanno girate di volta in volta agli aventi diritto in base alle “turnazioni”. Va da sé che la rendicontazione a posteriori sarà effettuata al Comune Capofila, con ricevute, scontrini fiscali ed apposita relazione.
Ogni Comune del Distretto deve, inoltre, prevedere annualmente nel proprio Bilancio le somme per far fronte agli acquisti, alle spese di gestione e alle spese di formazione del personale per il proprio Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile.
14. RECESSO
In qualsiasi momento i Comuni potranno recedere dalla presente Convenzione.
In tale caso l'Amministrazione Comunale recedente non avrà diritto alla restituzione né dei contributi corrisposti per l'acquisto delle attrezzature distrettuali né di quanto con essi acquistato. Non potrà vantare diritti sui contributi concessi da altri Enti al Distretto.
Il Patrimonio del Distretto in utilizzo al Comune recedente è assegnato dal Distretto e dalla Provincia agli altri Comuni del Distretto, sentita la loro disponibilità e su indicazione del Comitato dei Sindaci.
A seguito della recessione i Comuni continuano a far parte del Distretto in quanto costituito a norma della L.R. 11/01 e con deliberazione della Giunta Regionale n. 506 del 18.02.2005.
15. ASSICURAZIONE
Le Amministrazioni Comunali dovranno provvedere ad assicurare i Volontari dei Gruppi Comunali di Protezione Civile, contro gli infortuni e le malattie connessi allo svolgimento dell'attività stessa, nonché per la responsabilità civile verso terzi.
L’ assicurazione dei Volontari dei Gruppi Comunali dovrà contenere la clausola di copertura assicurativa per ogni occasione in cui il volontario è attivato e da qualsiasi Ente provenga la richiesta.
Per quanto attiene l’assicurazione del veicolo di Distretto, il Comune capofila si attiverà affinché nella RC auto venga compresa la “clausola CASCO”.
16. DURATA DELLA CONVENZIONE
La durata della presente Convenzione viene fissata in anni 5 (cinque) a decorrere dalla data della stessa. Alla scadenza la Convenzione potrà essere rinnovata di pari periodo mediante tacito accordo.
Alla cessazione o in caso di scioglimento, il patrimonio di proprietà del Distretto, verrà assegnato ai Comuni del Distretto secondo criteri di necessità dei vari Comuni mentre quello di proprietà della Provincia sarà oggetto di ricollocazione in base a valutazione
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dell’Ente.
17. APPROVAZIONE
La presente scrittura, denominata “Convenzione/Regolamento di Distretto di PC Padova Sud-Ovest” deve essere approvato con delibera di Consiglio Comunale da ogni singola Amministrazione che intende aderire.
18. RINVIO
Per quanto non previsto dal presente regolamento, le parti fanno esplicito riferimento al Decreto Legislativo n. 267/2000 ed altre leggi in materia.
COMITATO DEI SINDACI