AVVISO PUBBLICO
AVVISO PUBBLICO
per la realizzazione di Poli Territoriali per le Famiglie
mediante convenzionamento con enti abilitati all'esercizio del servizio di Centro per le Famiglie e Mediazione Familiare ai sensi del R.R. 4/2014 per il biennio 2021/2022
1. Premessa
Con Deliberazione di Giunta Comunale n. 362 del 28 maggio 2015 sono state approvate le “Linee di indirizzo per la realizzazione di un sistema integrato di sostegno alla genitorialità e supporto alle famiglie: i poli territoriali per le famiglie” del Comune di Napoli con la contestuale approvazione dei criteri e modalità del processo di convenzionamento.
L’Amministrazione Comunale, a partire dalle esperienze già realizzate nel campo del sostegno alla genitorialità e alla famiglia, ha inteso dunque strutturare un sistema ampio e articolato di interventi mediante un processo di convenzionamento con enti gestori di Centri per le famiglie autorizzati al funzionamento e accreditati ai sensi del Regolamento regionale 4/2014.
Nel corso dell’anno 2016 ha preso avvio l’implementazione delle attività del Servizio in oggetto, a cui è stata data continuità nei successivi bienni.
Pertanto al fine di garantire continuità delle prestazioni previste dal servizio in oggetto, si è indetto il presente Avviso pubblico per la realizzazione di Poli Territoriali per le Famiglie mediante convenzionamento con enti abilitati all'esercizio del servizio di Centro per le Famiglie e Mediazione Familiare ai sensi del R.R. 4/2014 per il biennio 2021/2022.
Gli enti che intendono convenzionarsi, al fine di garantire la possibilità di erogare tutte le prestazioni e attività di seguito descritte, dovranno essere in possesso del titolo abilitativo e di accreditamento per lo svolgimento del Servizio di Centro per le famiglie e di Mediazione familiare così come previsto dal RR 4/2014.
2. Oggetto
Il Polo territoriale per le famiglie prevede al suo interno la realizzazione coordinata e congiunta delle attività del servizio di Centro per le Famiglie e di Mediazione Familiare, così come definiti nel Regolamento Regionale 4/2014. In particolare il Polo opera in una logica sistemico familiare e interviene in maniera specifica per promuovere il benessere dell’intero nucleo familiare, sostenendo la coppia ed il nucleo familiare in ogni fase del ciclo di vita, avendo come obiettivo specifico quello di garantire ai bambini la possibilità di vivere in contesti familiari positivi e tutelanti.
Il Comune di Napoli intende convenzionarsi con enti prestatori di servizi in possesso dei titoli abilitativi previsti, in grado di garantire la realizzazione di interventi articolati e integrati di accompagnamento alla genitorialità e alla famiglia.
I riferimenti metodologici e l’approccio utilizzato nel lavoro con le famiglie nascono da una messa a sistema di diverse azioni implementate negli anni in favore della tutela e sostegno di minori e famiglie realizzate dall’amministrazione comunale, con un orientamento quadro che si è sviluppato tra l’altro sulla scia della sperimentazione nazionale del “Programma di Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione” e tenuto conto delle Linee di indirizzo nazionali per l’intervento con bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità.
Nel Polo territoriale per le famiglie sono organizzate attività di accompagnamento alla
genitorialità, finalizzate a facilitare ed affiancare la formazione dell’identità genitoriale, stimolando la capacità di organizzazione, elaborazione e conduzione di progetti di vita in armonia con il proprio ruolo genitoriale. Il Polo territoriale per le famiglie rappresenta uno spazio strutturato che ha dunque come obiettivo principale il sostegno educativo/relazionale alle famiglie, rivolto a supportare, anche in una dimensione preventiva, la promozione del benessere nelle e delle famiglie. E‘ un servizio finalizzato a promuovere l’accompagnamento alla genitorialità positiva incentivando tutti i processi che facilitano o sostengono le relazioni familiari (di coppia o genitori-figli) con particolare attenzione alle “crisi” familiari (separazione, divorzio, affidamento dei figli) e, laddove possibile, la valorizzazione delle famiglie-risorse (famiglie appoggio-famiglie affidatarie).
In questa prospettiva, i progetti di accompagnamento alla genitorialità sono riconducibili ad un approccio di tipo socio-educativo, differente dagli interventi terapeutici di taglio psicologico ai quali può eventualmente essere affiancato, la cui logica sottesa è quella del “prendersi cura delle famiglie”, rafforzando le competenze e le capacità di coping.
A partire dagli specifici bisogni delle famiglie che vengono intercettate e accolte, il Polo territoriale per le famiglie elabora dunque uno specifico “Percorso di accompagnamento familiare”, ovvero un processo di intervento, integrato e partecipato che si basa sul riconoscimento, la valorizzazione e l’attivazione delle risorse (personali, familiari, di contesto) che consentono alle figure genitoriali di rispondere in maniera positiva ai bisogni di crescita dei bambini.
I Percorsi di accompagnamento familiare intervengono in maniera prioritaria a sostenere la genitorialità e le relazioni tra bambini e genitori, ma possono essere attivati anche per sostenere in maniera più generale il sistema delle relazioni familiari, promuovendo percorsi di consapevolezza, sostegno e accompagnamento per il fronteggiamento di particolari elementi di criticità o squilibrio del sistema familiare e nei rapporti tra i diversi componenti, sempre con l’obiettivo di tutelare e promuovere il benessere dei bambini inseriti nel nucleo familiare stesso.
Gli interventi e i diversi dispositivi del Polo territoriale per le famiglie si attivano dunque mediante la presa in carico del singolo nucleo familiare destinatario dell’intervento, che prevede l’analisi e valutazione dei bisogni e degli specifici nodi problematici e la predisposizione di un progetto quadro di accompagnamento familiare come più avanti specificato.
Il Polo territoriale per le famiglie, oltre ai percorsi di accompagnamento familiare, realizza azioni mirate a un sostegno generalizzato rivolto a tutti i genitori e famiglie del territorio attraverso informazioni e attività “a bassa soglia” (cicli di incontri informativi e formativi, seminari, incontri, iniziative aperte al territorio,…) su tematiche relative alla genitorialità e alle relazioni familiari, con le indicazioni metodologiche e nell’ambito del monte ore massimo definiti più avanti nel dettaglio.
3. Destinatari dell’intervento
La funzione strategica dei Poli territoriali per le Famiglie si inserisce nel più ampio sistema di azioni volte a lavorare con bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità, intesa come condizione che può riguardare ogni famiglia in specifiche fasi del suo ciclo di vita e che è caratterizzata dalla mancata o debole capacità nel costruire e/o mantenere l’insieme delle condizioni (interne e esterne) che consente un esercizio positivo e autonomo delle funzioni genitoriali.
La vulnerabilità familiare rappresenta lo spazio da cui si possono sviluppare negligenza parentale e trascuratezza, intese come indicatori della carenza della funzione di risposta dei bisogni evolutivi dei bambini. In tale senso l’area della vulnerabilità familiare e dunque della negligenza/trascuratezza appaiono essere l’ambito di intervento privilegiato per porre in essere
delle azioni di orientamento ed accompagnamento alla genitorialità, che possono essere annoverate nell’area della prevenzione primaria e secondaria.
Il servizio oggetto del presente Avviso è, altresì, misura socioeducativa di supporto in favore dei nuclei familiari destinatari del Reddito di Inclusione/Reddito di cittadinanza e, pertanto, inseriti in un complessivo progetto personalizzato di accompagnamento sociale.
Dal momento che i Poli territoriali per le famiglie costituiscono un servizio di secondo livello e specialistico che opera a supporto dei servizi sociali territoriali del Comune di Napoli, in via prioritaria i nuclei familiari che hanno accesso ai percorsi di accompagnamento familiare attivati mediante l’equipe dei Poli sono individuati dai Centri di Servizio sociale territoriale sia in riferimento a coloro che sono destinatari di provvedimento della autorità giudiziaria sia per quanto i riguarda gli utenti presi in carico dagli stessi Servizi Sociali in un contesto non giudiziario. Gli invii dei Servizi Sociali potranno riguardare anche nuclei familiari destinatari del Reddito di Inclusione/Reddito di Cittadinanza e, pertanto, inseriti in un complessivo progetto personalizzato di inclusione sociale.
Il servizio Polo territoriali per le famiglie potrà intercettare le famiglie anche mediante accesso spontaneo e provvedere, qualora non si tratti di interventi di rilevante complessità, alla definizione di un progetto quadro di accompagnamento, previo raccordo con il servizio sociale territoriale finalizzato alla verifica della sussistenza del monte ore necessario, tenuto conto della priorità riconosciuta agli invii da parte del servizio territoriale, e alla valutazione di appropriatezza degli interventi.
Indicazioni di dettaglio circa il processo metodologico e strumenti specifici saranno condivisi in fase di implementazione delle attività.
Per quanto riguarda gli interventi di sostegno generalizzato e a “bassa soglia” i destinatari delle azioni possono essere tutti i genitori e le famiglie del territorio che verranno intercettate dai Poli territoriali per le famiglie mediante diversi sistemi e mezzi di comunicazione e promozione con la massima diffusione possibile sul territorio, ma anche mediante l’aggancio di gruppi di genitori e famiglie che si riferiscono a diverse agenzie territoriali come le scuole, le parrocchie, i servizi socio-educativi del Comune di Napoli o di enti del terzo settore territoriale, a condizione che i percorsi che si attivano vengano comunque sempre aperti a tutte le famiglie del territorio interessate.
4. Il progetto quadro di accompagnamento familiare
La presa in carico dei nuclei familiari avviene nel servizio in questione mediante la definizione di un progetto quadro in favore del nucleo familiare. L’assunto di partenza è di non implementare percorsi di intervento in favore del singolo individuo, ma di tenere al centro l’approccio sistemico relazionale e non prescindere dall’azione di intervento nella rete primaria familiare, in considerazione della rappresentazione della famiglia intesa come sistema che qualora divenuto portatore di disfunzionalità può condizionare i comportamenti di ogni singolo componente e produrre malessere.
La definizione del progetto quadro non può prescindere dalla partecipazione attiva del nucleo familiare, o di parte dei membri del gruppo, che collabora anche alla comprensione delle dinamiche del sistema familiare con un focus relativo a punti di forza e preoccupazioni avvertite dagli stessi in un determinato momento del ciclo di vita.
Il Progetto quadro racchiude in sè l’articolazione dei dispositivi e/o percorsi costruiti con e per i componenti del nucleo familiare, ciascuno dei quali deve essere in sintonia con l’obiettivo generale e gli obiettivi specifici preposti.
Il progetto quadro prevede la collaborazione di tutti gli attori ed i referenti dei diversi dispositivi attivati in favore della famiglia ed è circoscritto in arco di tempo delimitato con la definizione di obiettivi perseguibili e condivisi dal sistema familiare portatore dell’istanza.
Per la definizione del progetto quadro di fondamentale importanza è la fase riservata alla
valutazione diagnostica, che all’interno del polo territoriale per le famiglie può prevedere una fase di osservazione congiunta condotta dall’equipe multidisciplinare in cui i diversi modelli e strumenti di osservazione di educatore, psicologo ed assistente sociale possono concorrere a definire insieme al sistema famiglia le caratteristiche del sistema attuale ed il cambiamento atteso verso cui protendere.
In seguito all’analisi, l’équipe si impegna per una progettazione condivisa e unitaria dei risultati attesi del Percorso di accompagnamento familiare e delle azioni che andranno intraprese per raggiungerli, con la definizione esplicita dei soggetti coinvolti, delle loro responsabilità e dei relativi tempi di intervento.
Il Progetto quadro di accompagnamento familiare è sempre condiviso con l’assistente sociale del Centro di Servizi Sociali territoriale referente per il caso.
I percorsi di accompagnamento familiare hanno una durata massima di 18 mesi. La definizione di un tempo ben determinato è strettamente correlata alla chiara definizione di obiettivi concreti, praticabili e condivisi ed è funzionale alla promozione di percorsi di consapevolezza e autonomia del nucleo familiare. La durata limitata nel tempo dell’intervento consente di evitare forme di cronicizzazione della presa in carico e viene assunta quale indicatore di appropriatezza del progetto di accompagnamento.
Al fine di rendere più efficace il sistema di programmazione e monitoraggio, tutte le informazioni relative alla predisposizione dei singoli progetti quadro di accompagnamento familiare vengono inserite dal Coordinatore del Polo territoriale per le famiglie nella piattaforma informatica Qsnap, predisposta in collaborazione con l’istituto degli innocenti di Firenze, dove sarà evidenziato il monte ore massimo disponibile che è possibile utilizzare in riferimento alle singole figure professionali impegnate e alle singole linee di attività programmate all’interno del tetto massimo di prestazioni erogabili per ogni bimestre.
Pertanto l’elaborazione del Progetto quadro di accompagnamento familiare può avvenire in qualsiasi momento temporale, ma va costruito, a partire dal momento in cui si stabilisce la presa in carico, nel pieno rispetto dei limiti di budget di ore assegnate nel bimestre di riferimento alle diverse figure professionali e degli standard previsti per i singoli dispositivi successivamente elencati.
I dati inseriti nella piattaforma informatica Qsnap per ogni singolo nucleo familiare confluiranno in una schermata di sintesi che consentiranno al coordinatore del polo territoriale per le famiglie e al Centro di Servizi Sociali territorialmente competente di avere un quadro sintetico sempre disponibile e costantemente aggiornato circa la quantità di risorse disponibili nel periodo di riferimento. A conclusione del periodo di riferimento il Coordinatore avrà cura di registrare nella sezione dedicata al monitoraggio degli interventi quanto effettivamente realizzato in favore del nucleo familiare.
Dispositivi attivabili se coerenti con gli obiettivi concordati nel Progetto quadro accompagnamento familiare
a) Gli interventi domiciliari
Tale dispositivo si sostanzia con interventi domiciliari da parte di un educatore. L’interazione genitore-figlio diventa spesso spazio del disagio, dell’incapacità di decodifica dei messaggi e delle esigenze dei bambini. L’educatore, supportando il nucleo in una costante stimolazione di buone prassi per una migliore organizzazione familiare, sostiene i genitori nel ripensare il ruolo educativo e le modalità di gestione delle dinamiche e della vita familiare con particolare
riferimento alle esigenze dei bambini. Il fulcro dell’intervento di educativa domiciliare non è centrato sulla protezione del bambino ma alla protezione ed all’arricchimento dei legami con i familiari e con le altre persone per lui significative. L’educazione domiciliare alle relazioni familiari è da considerarsi quale intervento preventivo al mal-trattamento ed anche alla collocazione extra familiare, ma il suo impiego non deve essere sostenuto in antitesi alla collocazione in comunità. Il fine dell’intervento è la buona relazionalità tra il minore e la famiglia di origine; pertanto al centro della costruzione del progetto di intervento è posto il lavoro sulla relazione tra genitore e figlio e quindi sulla genitorialità. L’azione dell’educatore domiciliare deve determinare la costruzione di percorsi di potenziamento dei fattori protettivi all’interno del nucleo familiare, intervenendo nelle dinamiche relazionali tra i suoi componenti. Per tale misura di intervento, in quanto delineata come attività di prevenzione, sarà privilegiata la presa in carico di nuclei familiari con figli nella prima infanzia 0-6 anni, in cui le figure genitoriali di riferimento saranno affiancate in un’ottica di scambio e tutoraggio. Nel caso di famiglie di neo-genitori, con figli in età 0-3 anni, si presterà particolare attenzione a sostenere il ruolo genitoriale nelle prime fasi del nuovo ciclo di vita delle famiglie.
La domiciliarità è caratteristica imprescindibile dell’attivazione di tale linea di intervento, in quanto l’incontro di adulti e bambini nel loro spazio di vita rivela elevate suggestioni sulla qualità delle relazioni all’interno delle famiglie, sulla strutturazione dell’ambiente domestico ed all’organizzazione familiare.
Gli interventi domiciliari vengono sempre progettati e realizzati mediante un lavoro sinergico della equipe multi-professionale del Polo territoriale per le famiglie. L’educatore, che interviene nell’affiancamento al nucleo familiare nel contesto domiciliare, non è solo nella gestione dell’intervento ma condivide la progettazione, la strutturazione del percorso ed il monitoraggio in itinere del progetto di accompagnamento familiare con la collaborazione dello psicologo, che a sua volta realizza incontri periodici con la famiglia sia nella fase di conoscenza e assestement sia nel corso dell’intervento di accompagnamento familiare.
Lo psicologo, da solo o unitamente all’educatore, incontra periodicamente la famiglia o laddove necessario i singoli componenti, per una riflessione sul percorso che si sta realizzando, sulle eventuali criticità e difficoltà incontrate, sui risultati raggiunti.
Inoltre l’equipe che opera sul caso, composta da educatore e psicologo, si incontra periodicamente per condividere la progettazione dell’intervento, la definizione degli obiettivi e delle azioni e l’andamento del percorso insieme al coordinatore/referente del dispositivo (che può essere il Coordinatore o l’assistente sociale del Polo territoriale per le famiglie).
Standard di riferimento per il dispositivo:
- Numero ore settimanali di intervento educativo domiciliare: il numero di ore va stabilito in coerenza con quanto previsto nel progetto quadro rispetto ai bisogni e agli obiettivi da raggiungere e modulato in riferimento alle fasi dell’intervento. In ogni caso il range di ore da utilizzare per gli accessi domiciliari dell’educatore va da un minimo di 4 ore settimanali a un massimo di 6 ore settimanali, con accessi della durata massima di tre ore ciascuno;
- Incontri/colloqui al Polo: gli incontri si realizzano in diversi formati che prevedono il coinvolgimento dell’intero nucleo familiare o laddove opportuno dei singoli membri.
Nella fase di assestement che si articola nell’arco dei primi due mesi, possono essere realizzati fino a un massimo di complessivi n. 6 incontri/colloqui tenuti dallo psicologo da solo o unitamente all’educatore. Nel corso della realizzazione dell’intervento, a partire dal terzo mese, sarà possibile prevedere fino ad un massimo di due incontri/colloqui al mese nel formato che si riterrà opportuno (nucleo familiare o singoli membri).
b) Percorsi di accompagnamento alla genitorialità sostenuti dall’equipe multidisciplinare nella
sede del Polo
Presso la sede del Polo territoriale per le famiglie e con la collaborazione dell’equipe multidisciplinare si strutturano percorsi di affiancamento alla genitorialità vulnerabile. Il percorso in questo senso non deve essere inteso come presa in carico individuale nei confronti del singolo portatore dell’istanza ma come lavoro sistemico da implementare con e per il nucleo familiare nella sua interezza.
I percorsi di accompagnamento alla genitorialità si sostanziano in articolazioni flessibili a seconda del bisogno rappresentato dalle famiglie, prevedono il coinvolgimento dell’equipe multidisciplinare con il supporto di educatore e psicologo, che mediante una lettura integrata del bisogno rappresentato possono formulare un piano di interventi che si sostanzia in incontri cadenzati presso la sede dell’ente gestore, abbinando attivazioni significative a colloqui in itinere.
Gli incontri si realizzano in diversi formati che prevedono il coinvolgimento dell’intero nucleo familiare o laddove opportuno dei singoli membri.
Tale dispositivo si può attivare laddove nella costruzione del progetto quadro in favore della famiglia si rilevino nodi problematici relativi a difficoltà nella relazione tra genitore e figlio e nella genitorialità o a difficoltà nella gestione delle relazioni familiari tra uno o più componenti, dovuta a intensa conflittualità, comunicazione poco efficace, particolari momenti di fragilità che turbano gli equilibri familiari.
In tali casi l’equipe dei poli territoriali per le famiglie può predisporre con la collaborazione del nucleo familiare dei percorsi volti a supportare la buona genitorialità e la comprensione della natura delle difficoltà relazionali al fine di attivare risorse e nuove modalità di relazione in sintonia con il benessere soggettivo e familiare. L’obiettivo del percorso mira a rendere più chiare le modalità di interazione disfunzionale ed a supportare ciascuno dei componenti del nucleo familiare nella ricerca di strategie per comprendere e modifiche le dinamiche familiari per il raggiungimento di un nuovo equilibrio.
Gli interventi in questione non devono essere intesi in qualità di percorsi individuali rivolti al singolo portatore della richiesta di aiuto, ma come interventi che agiscono con e per il sistema familiare coinvolgendo nella definizione e nella realizzazione del progetto d’intervento parte dei suoi membri.
Questo dispositivo può essere attivato in alternativa all’intervento domiciliare, nei casi in cui la domiciliarità non è ritenuta possibile o opportuna, mantenendo quale focus dell’intervento l’accompagnamento alla genitorialità e alle relazioni familiari nell’ottica del benessere dei bambini presenti nel nucleo.
Standard di riferimento per il dispositivo:
- Nella fase di assestement che si articola nell’arco dei primi due mesi, possono essere realizzati fino a un massimo di complessivi n. 8 incontri/colloqui tenuti dallo psicologo da solo o unitamente all’educatore
- Nel corso della realizzazione dell’intervento, a partire dal terzo mese, sarà possibile prevedere fino a un massimo di due incontri/colloqui al mese nel formato che si riterrà opportuno (nucleo familiare o singoli membri).
- Gli incontri presso la sede del Polo territoriale per le famiglie saranno tenuti dall’equipe composta da psicologo e educatore, dal momento che l’intervento si compone di una parte a cura dell’educatore relativa alle dinamiche socio-educative della genitorialità e di una parte a cura dello psicologo che, da solo o unitamente all’educatore, incontra periodicamente la famiglia o laddove necessario i singoli componenti, per una riflessione sul percorso che si sta realizzando, sulle eventuali criticità e difficoltà incontrate, sui risultati raggiunti.
Gli incontri presidiati dall’educatore consistono in momenti attivi dell’intervento in cui l’educatore aiuta il nucleo o parte di esso a lavorare sui nodi problematici individuati mediante delle attivazioni significative, coinvolgendo la figura dello psicologo nei momenti di approfondimento, confronto, valutazione del percorso in fase di
realizzazione.
Alcuni strumenti utili all’implementazione dei percorsi di tipo a) e di tipo b) possono essere:
- Attività Storytelling per famiglie in eventi critici: nella predisposizione dei dispositivi attivabili ai fini della definizione del progetto di accompagnamento familiare, l’equipe del polo territoriale per le famiglie deve prevedere l’utilizzo di strumenti specifici, tra cui la metodologia della narrazione della propria storia familiare, che offre l'opportunità di inquadrare gli eventi della realtà e spiegarli secondo una logica di senso, utilizzando nuovi strumenti, come lifebook e timeline, utili per tenere insieme passato, presente e futuro e fare ordine e chiarezza riguardo alla propria storia di famiglia. La narrazione, curata e sostenuta dai professionisti, aiuta i destinatari dell’intervento ad una riflessione dei contenuti, elaborazione di questi e talvolta alla re-interpretazione delle proprie storie familiari e riflessioni sulle pratiche educative subite o agite.
- Le Riunioni di famiglia (family group conference): per contribuire al raggiungimento del cambiamento non sono sufficienti unicamente stimoli esterni ai contesti familiari e relazionali, bensì la costante partecipazione e condivisione con il gruppo famiglia del processo di cambiamento definito utile all’equilibrio del sistema familiare. Indispensabili per la buona riuscita del progetto di accompagnamento familiare è la partecipazione del nucleo familiare alla definizione dello stato attuale della famiglia, delle risorse, del momento di criticità e la consapevolezza del cambiamento da raggiungere. Le Riunioni di famiglia rappresentano un incontro strutturato tra i membri della famiglia, gli operatori coinvolti nella costruzione del progetto di accompagnamento familiare ed altre persone significative, vicine al nucleo familiare e disponibili a offrire un aiuto concreto, durante il quale i partecipanti all’incontro si confrontano sulle preoccupazioni e tentano di individuare strategie da mettere in campo per migliorare la situazione familiare.
Rappresentano un modello decisionale di tipo partecipativo orientato a valorizzare la capacità della famiglia di affrontare i problemi, valorizzando anche in situazione di difficoltà, le proprie capacità di fronteggiare le difficoltà.
- Il kit “sostenere alla genitorialità” utilizzato dal gruppo scientifico che ha progettato e seguito la sperimentazione del progetto nazionale P.I.P.P.I. rappresenta uno strumento di sostegno all’intervento in favore di coloro che accompagnano i genitori nel ruolo educativo nei confronti dei propri figli; lo strumento si fonda su un approccio che punta sulle abilità dei genitori, i loro bisogni e le loro motivazioni ed anche sulle risorse che provengono dal contesto di appartenenza che possono essere rafforzate. Il Kit si propone di facilitare il dialogo e il confronto con i genitori, ma anche con i bambini. E’ adattabile a tutti i genitori con bambini tra 0-11 anni.
c) La partecipazione ai Gruppi
I destinatari del dispositivo in oggetto sono le famiglie per cui è stato formulato un progetto quadro; l’utilizzo della dimensione di intervento collettiva, a completamento del percorso della singola famiglia, mira a garantire nei partecipanti lo sviluppo di competenze riflessive e relazionali attivate dal confronto e dall’aiuto reciproco.
L’utilizzo del dispositivo del gruppo, utile a favorire il confronto su tematiche educative e relazionali, anche mediante la presenza di conduttori esperti, deve necessariamente essere in linea con la progettazione degli interventi complessivamente costruiti con e per la famiglia nell’ambito del progetto quadro.
Il gruppo aiuta i partecipanti a far emergere e condividere elementi di conoscenza di sé e della propria famiglia e contribuisce alla comprensione da parte dei destinatari e dei servizi della situazione attuale delle famiglie. Lo scopo è favorire la riflessività personale aiutando i genitori a superare gli automatismi che governano il fare.
L’attività dei gruppi viene organizzata in cicli di incontri ripetuti nel tempo (“moduli”), con
cadenza periodica (quindicinale o mensile) e con un orario che possa favorire la massima presenza delle famiglie. I gruppi con i genitori ed i gruppi con i bambini possono prevedere percorsi contemporanei con la compresenza degli adulti e dei bambini nello stesso tempo e spazio o attività che si realizzano in forma parallela.
I facilitatori dei gruppi sono prioritariamente componenti dell’équipe responsabile delle famiglie partecipanti (piuttosto che esperti esterni) e promuovono il collegamento dell’attività con gli obiettivi e le azioni previste nel progetto quadro a loro favore.
I bisogni e le competenze dei genitori e dei bambini che emergono nel corso dell’attività vengono rimessi in circolo nell’équipe con la partecipazione delle famiglie nelle fasi di valutazione e riprogettazione del percorso di accompagnamento familiare. Nella facilitazione dei gruppi è utile adottare una metodologia narrativa e circolare, per la valorizzazione e la promozione delle risorse delle famiglie e delle relazioni di aiuto reciproco che si costruiscono tra i partecipanti. Il ruolo dei facilitatori è intenzionalmente “debole” nei confronti dei genitori e svolge le funzioni di ascoltare in maniera empatica, di favorire la comunicazione e la riflessione nel gruppo e di documentare e restituire ai partecipanti gli elementi di apprendimento che emergono nel corso degli incontri. I facilitatori utilizzano metodi e strumenti che favoriscono il racconto, la riflessività e l’acquisizione di nuove conoscenze e capacità da parte dei partecipanti rispetto alla propria esperienza familiare e sociale.
Nei gruppi i genitori sono riconosciuti come degli esperti dei loro figli e delle risorse per se stessi e per gli altri genitori; pertanto vengono evitate modalità frontali ed istruttive di presentazione di contenuti ma è privilegiata la narrazione riflessiva di situazioni vissute dai genitori. A tal fine i facilitatori utilizzeranno strumenti ed attivazioni incentrati sul tema della genitorialità e delle relazioni familiari; tra gli strumenti utilizzabili potranno essere privilegiate le proiezioni di film, l’utilizzo della lettura di testi utili all’animazione con genitori e bambini. (a titolo esemplificativo alcuni suggerimenti di strumenti da utilizzare: Film: Babies; Xxxxxxx; Il Piccolo Xxxxxxxx ed i suoi genitori; Xxxxx; Tata Matilda - Testi: La regina dei baci; che cos’è un bambino; il pentolino di Xxxxxxxx;101 buoni motivi per essere un bambino; Una mamma albero; Il libro delle famiglie; Xxxxxxxxxx; voglio un abbraccio; Il libro delle famiglie speciali; mamma e papà un po' cosi un pò cosa).
Standard di riferimento per il dispositivo:
-Incontri a cadenza quindicinale o mensile, da valutare in relazione all’intensità della frequenza con cui sono attivati altri dispositivi nell’ambito del progetto quadro di accompagnamento familiare;
- Durata massima dell’incontro di gruppo 3 ore con la partecipazione di xxxxxxx due figure professionali componenti dell’equipe dei poli territoriali per le famiglie.
d) Le famiglie affiancanti
Nel lavoro con le famiglie in condizioni di vulnerabilità, può essere utilizzato tra i dispositivi di intervento l’affiancamento di un nucleo familiare di supporto che nell’ottica di forma di solidarietà tra famiglie, può sostenere ed accompagnare un’altra famiglia con singoli aiuti informali, supervisionati e monitorati dai servizi di riferimento. L’aiuto della famiglia che affianca mira a fornire un sostegno concreto, leggero e transitorio (strumentale, sociale ed emotivo) legato a particolari e definiti momenti di difficoltà e/crisi familiari. Tale forma di aiuto privilegia la dimensione informale dell’intervento e promuove la creazione di reti sociali che potranno continuare nella vita delle famiglie anche dopo la chiusura dell’intervento istituzionale. L’utilizzo di tale dispositivo può essere programmato tra l’altro a conclusione dei percorsi di accompagnamento alla genitorialità (educativa domiciliare) per garantire al nucleo familiare vulnerabile la sperimentazione di una forma di aiuto informale sotto la regia dei servizi competenti per un tempo limitato.
e) La Mediazione familiare
Si caratterizza come un intervento a favore dei genitori in fase di separazione e/o divorzio, per affrontare e superare i conflitti al fine di recuperare un rapporto positivo, anche e soprattutto nell'interesse dei figli. Più specificamente, si propone di aiutare la coppia a riacquisire la capacità di gestire di comune accordo il rapporto reciproco e con i figli in relazione alla quotidianità connessa alla bi-genitorialità ("restare sempre e comunque buoni genitori").
Ha come principale obiettivo quello di promuovere il benessere e la qualità di vita dei figli, spesso coinvolti in modo strumentale nelle conflittualità dei genitori, salvaguardandone i rapporti affettivi con entrambi.
La mediazione familiare si prefigge quindi di:
- tutelare e promuovere la crescita dei figli ed aiutare i genitori a tener conto dei loro bisogni;
- rendere protagonisti entrambi i genitori negli accordi che riguardano i figli, assumendo una responsabilità condivisa;
- evitare che la conflittualità diventi dominante e distruttiva;
- favorire la cultura di un atteggiamento non conflittuale, consapevole e responsabile, nel percorso separativo/divorzile.
All'interno di questo spazio neutrale il mediatore familiare si propone come una risorsa specifica - alternativa al sistema giudiziario - volta a favorire la negoziazione di tutte quelle questioni relative alla separazione o al divorzio. La coppia è incoraggiata dal mediatore a strutturare gli accordi che meglio rispondono alle esigenze di tutti i componenti del nucleo familiare, con particolare attenzione al benessere dei figli.
La mediazione familiare deve intervenire in assenza di pratiche di violenza ovvero in presenza di situazioni conflittuali che non sono ancora sfociati in violenza (l’art.48 della Convenzione di Istanbul vieta il ricorso a procedimenti di soluzione alternativa delle controversie, incluse la mediazione e la conciliazione, in relazione a tutte le forme di violenza che rientrano nel campo di applicazione della Convenzione).
Nel caso in cui si evidenzi una dinamica conflittuale nella coppia genitoriale o nelle relazioni familiari – al di fuori di un percorso di separazione o divorzio - si possono realizzare interventi di accompagnamento mediante l’attivazione dei diversi dispositivi del Polo ma non interventi di mediazione familiare che sono attivabili solo nei casi di separazione conflittuale (sempre che non ci siano agiti di violenza che rendono impossibile la realizzazione di interventi di mediazione familiare).
f) Gli incontri in Spazio Neutro
Lo Spazio neutro può essere identificato come il luogo che tutela il minore nel suo diritto di visita e di relazione con il genitore non convivente, facilitando e sostenendo la relazione e consentendo, al tempo stesso, di verificare i presupposti per l’assunzione delle responsabilità genitoriali. In sintesi, la funzione principale risponde all’esigenza di rendere possibile e sostenere il mantenimento della relazione tra il bambino ed i suoi genitori a seguito di separazione, divorzio conflittuale, affido e gravi vicende di incuria/maltrattamento che turbano l’equilibrio familiare.
Nello specifico le prescrizioni contenute nei diversi provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, possono essere motivate da:
- la necessità di acquisire elementi di osservazione e di valutazione circa la relazione tra genitore e figlio nelle fasi del procedimento che precedono l’adozione di un provvedimento: funzione di osservazione e monitoraggio;
- l’adozione di provvedimenti (provvisori ed urgenti oppure definitivi) finalizzati a fornire opportunità di ripresa della relazione con uno dei due genitori - funzione specifica di facilitazione della relazione;
- l’adozione di provvedimenti (provvisori ed urgenti nella fase dell’ordinanza presidenziale o definitivi nella sentenza o decreto che chiude il giudizio) che limitano la responsabilità genitoriale in misura più o meno incisiva - funzione specifica di protezione, controllo, tutela.
Le aree d’intervento riguardano in particolare:
• situazioni familiari multiproblematiche, anche in presenza di decreti limitativi della responsabilità genitoriale;
• situazioni familiari in cui in genitore affidatario impedisca al figlio di vivere una relazione serena con l’altro genitore, ad esempio svalutandolo agli occhi del minore al punto da compromettere la relazione con il genitore;
• situazioni che presentano una pesante conflittualità di coppia dovuta quasi esclusivamente all'elaborazione della separazione coniugale;
• casi di minori in affido eterofamiliare;
• situazioni in cui la relazione tra bambino e genitore è resa difficoltosa da provvedimenti limitativi della libertà personale conseguenti a procedimenti penali.
La durata degli interventi, oltre ad essere inevitabilmente legata alle caratteristiche delle persone coinvolte, è altresì connessa al mandato della Magistratura.
Nel dispositivo giudiziario viene indicata la ragione per la quale si chiede l’attivazione dello Spazio neutro, se e per quale motivo si dispongono eventualmente sia incontri liberi che incontri in Spazio Neutro, quali obiettivi si intende raggiungere e la tempistica di massima circa la loro durata, mentre la definizione dei giorni, degli orari e delle modalità con i quali realizzare gli incontri, a partire dalle indicazioni generali dell’Autorità giudiziaria, sono sempre frutto di una rielaborazione dei Servizi sociali territoriali e dei Servizi specialistici deputati alla gestione di spazio neutro, tenendo conto delle esigenze dei destinatari raccolte nella fase propedeutica all’organizzazione degli incontri stessi.
E‘ possibile, nelle situazioni in cui questo viene valutato opportuno e necessario dalla Autorità Giudiziaria e dai servizi competenti, realizzare incontri in spazio neutro anche tra bambini e nonni o altre figure parentali di riferimento.
Standard di riferimento per il dispositivo
- gli incontri in Spazio Neutro vengono realizzati mediante l’intervento di due operatori del Polo territoriale per le famiglie con compiti e funzioni che saranno definiti dettagliatamente nel Protocollo più avanti indicato
- l’equipe che opera sul singolo caso, composta da due professionisti del Polo territoriale per le famiglie, si rapporta costantemente con il Coordinatore ovvero con l’assistente sociale del Polo eventualmente incaricato quale referente per lo Spazio neutro, che svolge una funzione di supervisione e raccordo con gli altri dispositivi eventualmente attivati nel Polo e con i servizi sociali territoriali competenti
- il modello di intervento e gli strumenti da adottare saranno dettagliatamente definiti nel Protocollo metodologico e operativo in corso di elaborazione e che sarà formalmente adottato dal Comune di Napoli, al quale tutti i Poli territoriali per le famiglie dovranno fare riferimento.
5. Gli interventi di sostegno generalizzato a bassa soglia sulla genitorialità e le relazioni familiari
Questa linea di azione del Polo, a differenza dei percorsi di accompagnamento familiare rivolti
ai singoli nuclei presi in carico, si rivolge in maniera ampia a tutte le famiglie del territorio, con percorsi ciclici e singole iniziative da intendersi come interventi di sostegno alla genitorialità e alle relazioni familiari a bassa soglia (non intensive come nel caso di programmi di accompagnamento familiare).
Rappresentano un importante strumento per entrare in contatto con un numero ampio di famiglie del territorio, proponendo percorsi e iniziative utili per fronteggiare il diffuso senso di disorientamento che viene sperimentato di fronte ai normali passaggi del ciclo di vita delle famiglie così come a fronte di particolari situazioni di criticità o difficoltà vissute dalle famiglie e dai genitori in particolare.
I Percorsi e le Iniziative singole, con le caratteristiche di seguito indicate, sono programmati nell’ambito della Programmazione operativa quadrimestrale che viene elaborata di concerto con il servizio sociale territoriale e sempre preventivamente autorizzata dal Servizio Politiche per l’Infanzia e l’Adolescenza.
Al fine di rendere più efficace il sistema di programmazione e monitoraggio, tutte le informazioni relative alla programmazione di tali attività vengono inserite dal Coordinatore del Polo territoriale per le famiglie nella piattaforma informatica Qsnap, predisposta in collaborazione con l’istituto degli innocenti di Firenze, dove sarà evidenziato il monte ore massimo disponibile che è possibile utilizzare in riferimento alle singole figure professionali impegnate e alle linee di attività programmate. La validazione da parte del Servizio centrale avverrà mediante la piattaforma informatica on-line con cadenza quadrimestrale.
I Percorsi informativi/formativi
L’equipe del Polo territoriale per le famiglie organizza cicli di incontri informativi/formativi e di scambio di esperienze tra genitori.
Tali momenti potranno essere realizzati oltre che nella sede del polo anche presso altri luoghi territoriali individuati dall’ente gestore con l’obiettivo di garantire la possibilità di partecipazione alle famiglie che non vivono nelle prossimità della sede del servizio in questione.
I temi che saranno affrontati avranno quale focus la genitorialità e le relazioni familiari.
I momenti informativi organizzati presso sede altre saranno comunque aperti alla cittadinanza tutta e non intesi come servizio reso in favore esclusivamente della struttura/ente che ospita.
Standard di riferimento per l‘azione:
- i percorsi si caratterizzano per una programmazione di tipo modulare che prevede incontri a cadenza quindicinale o mensile con un filo conduttore che può essere incentrato su una tematica specifica o su diversi focus rivolti a un target di riferimento identificato
- i cicli di incontri hanno di norma durata dai quattro a sei mesi al fine di rendere possibile la partecipazione delle persone a tutto il percorso con un impegno circoscritto nel tempo, ferma restando la possibilità di partecipare a più cicli di incontri, nel rispetto tuttavia di una logica di massima partecipazione dei destinatari e dunque dove necessario di una alternanza nella fruizione
- i percorsi possono assumere il carattere di seminari e incontri con esperti, ma devono sempre favorire il massimo coinvolgimento e attivazione dei partecipanti, anche mediante l’utilizzo di tecniche e strumenti specifici (ad esempio: video, film, musica, drammatizzazione,..) E‘ importante che questi ultimi siano sempre intesi come strumenti volti ad affrontare, in maniera dinamica e coinvolgente, tematiche relative alla genitorialità e alle relazioni familiari
- i percorsi sono sempre rivolti ai genitori/adulti di riferimento del nucleo familiare e in taluni casi o in particolari momenti del percorso possono essere allargati alla partecipazione dei figli con momenti in compresenza o incontri in parallelo
- la conduzione dei cicli di incontri viene affidata a psicologi o educatori (nel massimo di due professionisti per ciascun incontro) che già sono parte della equipe del Polo
territoriale per le famiglie con la possibilità di prevedere l’intervento di esperti esterni a seconda delle tematiche e delle modalità di attivazione programmate
Standard di riferimento
• Monte ore massimo attivabile per ogni bimestre per ciascun percorso informativo/formativo attivato: 32 ore complessive (da suddividere tra le figure professionali del Polo che saranno impegnate) – in aggiunta potranno essere utilizzati gli esperti esterni nell’ambito del monte ore disponibile
• E’ possibile attivare fino a un massimo di due percorsi formativi/informativi in contemporanea
Iniziative di confronto tra famiglie aperte al territorio
Oltre ai cicli modulari di incontri, il Polo territoriale per le famiglie si apre alle famiglie del territorio mediante l’organizzazione di singole iniziative aperte alla cittadinanza, che possono vedere coinvolti i nuclei familiari che sono presi in carico nei percorsi di accompagnamento familiare e devono sempre promuovere la partecipazione delle famiglie del territorio in una logica di promozione e conoscenza reciproca.
Standard di riferimento per l‘azione:
- le proposte di iniziative aperte al territorio possono essere realizzate al massimo una volta ogni due mesi
- la realizzazione delle iniziative è affidata ai componenti della equipe del Polo (nel massimo di due professionisti per ciascuna iniziativa) con la possibilità di prevedere l’intervento di esperti esterni a seconda delle tematiche e delle modalità di realizzazione programmate
- le iniziative sono sempre incentrate sui temi della genitorialità e delle buone relazioni familiari e devono prevedere attivazioni di tipo laboratoriale, animativo, ludico al fine di coinvolgere in maniera attiva e dinamica tutti i partecipanti (non sono in linea con tali indicazioni le feste a tema legate ai momenti dell’anno)
Monte ore massimo attivabile per ogni bimestre: 8 ore complessive (da suddividere tra le figure professionali del Polo che saranno impegnate) – in aggiunta potranno essere utilizzati gli esperti esterni nell’ambito del monte ore disponibile
6. Equipe degli operatori
L’ente convenzionato dovrà realizzare le attività previste avvalendosi di una Equipe di lavoro composta da operatori in possesso dei requisiti di seguito elencati:
• un Coordinatore, in possesso di laurea in Psicologia, Sociologia, Scienze del servizio Sociale, Scienze dell’Educazione e della Formazione con esperienza di almeno 12 mesi nell'arco dell'ultimo triennio (in riferimento alla data di pubblicazione dell'Avviso per il convenzionamento) nel coordinamento di attività e/o equipe multiprofessionali per servizi socio-educativi in favore di famiglie e minori resi per conto di enti pubblici e/o privati;
• Psicologi, iscritti all'Albo professionale, con esperienza resa per conto di enti pubblici e/o privati di almeno 12 mesi nell'arco dell'ultimo triennio (in riferimento alla data di pubblicazione dell'Avviso per il convenzionamento) in servizi in favore di famiglie e minori socio-educativi resi per conto di enti pubblici e/o privati (non verrà considerata l’attività libero professionale);
• Educatori professionali socio-pedagogici, con laurea triennale in Scienze dell’educazione e della formazione e significativa esperienza di almeno 12 mesi per conto di enti
pubblici e/o privati nell'arco dell'ultimo triennio (in riferimento alla data di pubblicazione dell'Avviso per il convenzionamento) in servizi socio-educativi in favore di famiglie e minori resi per conto di enti pubblici e/o privati;
• Assistenti Sociali, con iscrizione all’Albo Professionale con significativa esperienza di almeno 12 mesi nell'arco dell'ultimo triennio (in riferimento alla data di pubblicazione dell'Avviso per il convenzionamento) in servizi socio-educativi in favore di famiglie e minori resi per conto di enti pubblici e/o privati.
Le figure professionali su elencate sono da intendersi come figure professionali di III livello come individuate nel regolamento regionale 4/2014, ossia in possesso di titoli formativi rilasciati dal sistema universitario nazionale, di titoli universitari rilasciati in altri stati della Comunità Europea o anche al di fuori della stessa, dichiarati equipollenti ai sensi della normativa vigente.
L’ente potrà inoltre utilizzare “eventuali figure specialistiche” qualora la tipologia di interventi da implementare lo richieda, come nel caso della Mediazione familiare, nel rispetto dei vincoli dettati dal monte ore disponibile. Gli operatori individuati come Mediatori Familiari sono da intendersi ai sensi del Regolamento 4/2014 come figure professionali di IV livello, ovvero con titolo post-laurea
Il numero delle figure professionali da coinvolgere ai fini dell’implementazione delle attività sarà definito dall’Ente gestore, in relazione al numero di accessi di famiglie che si registreranno nel corso della realizzazione delle attività e alle modalità organizzative e operative che l’ente definirà, tenendo conto del monte ore complessivo massimo assegnato per ciascuna delle funzioni delle figure professionali.
L’ente dovrà comunicare – prima dell’avvio delle attività e nel corso della realizzazione delle stesse - al Servizio Politiche per l’Infanzia e l’Adolescenza ogni informazione utile circa gli operatori che saranno impegnati nelle attività ai fini della verifica circa la rispondenza ai requisiti previsti (titolo di studio e esperienza lavorativa).
Al Coordinatore spetta il compito di organizzare il lavoro dell'equipe e coordinare le attività operative, prevedendo incontri periodici degli operatori impegnati, al fine di svolgere una funzione di programmazione, verifica e valutazione condivisa. E’ compito del coordinatore garantire l’utilizzo, da parte dell’equipe di professionisti, dell’uso degli strumenti di lavoro redatti in raccordo con il servizio centrale, monitorare in maniera costante e puntuale la qualità e la funzionalità degli stessi in riferimento alle esigenze del servizio.
E’ nella responsabilità del Coordinatore l’utilizzo e l’alimentazione della piattaforma informatica Qsnap che deve essere utilizzata per l’inserimento di tutti i dati richiesti circa i singoli nuclei presi in carico e per la programmazione e il monitoraggio costanti della quantità e tipologia di prestazioni erogate.
E’ in capo al Coordinatore inoltre la realizzazione di tutte le attività di comunicazione e informazione volte alla diffusione ampia e capillare delle attività del Polo per le Famiglie nel territorio della Municipalità di riferimento.
L’Assistente Sociale garantisce la funzione di primo accesso al Polo territoriale per le famiglie sia nel caso in cui il nucleo familiare sia inviato dal Servizio Sociale territoriale sia quando componenti del nucleo si rivolgano in prima istanza ed in maniera spontanea al Polo territoriale per le famiglie. L’assistente sociale collabora per definire e monitorare, in sinergia con i servizi sociali territoriali titolari della presa in carico dei nuclei familiari, le progettualità individuali da attivare all’interno del Servizio Poli territoriali per le Famiglie. Nello specifico funge da referente per l’implementazione di incontri in spazio neutro, mediante raccordo con il centro di servizio
sociale territoriale, e supporta laddove necessario, l’equipe multidisciplinare nella costruzione del progetto quadro di accompagnamento familiare.
Lo Psicologo, in quanto componente dell’équipe multidisciplinare, collabora con gli altri operatori e con la famiglia nella costruzione di un progetto unitario a favore della famiglia, in modo mirato rispetto ai bisogni e alle potenzialità sul piano del funzionamento psichico e relazionale dei bambini e delle famiglie.
Il suo intervento è da supporto ad una puntuale analisi della domanda, mediante la definizione di una valutazione integrata in sinergia con i servizi sociali territoriali e con gli operatori del Polo territoriale per le famiglie coinvolti nella presa in carico del nucleo familiare.
L'intervento dello psicologo, come descritto nella sezione relativa ai dispositivi attivabili, viene proposto alla famiglia nell’ambito dell’azione della equipe multi-professionale al fine di conseguire gli obiettivi del progetto quadro.
L’educatore garantisce il proprio intervento di sostegno socio educativo mediante la collaborazione alla realizzazione di diversi dispositivi quali gli interventi domiciliari, gli incontri in spazio neutro, i percorsi di accompagnamento alla genitorialità sostenuti dall’equipe multidisciplinare nella sede del Polo per le famiglie, gli interventi di sostegno generalizzato a bassa soglia sulla genitorialità. Al fine di rispondere alla mission dell’organizzazione in cui è inserito, l’intervento dell’educatore avrà sempre l’obiettivo prioritario di attivare e potenziare le capacità della famiglia e sostenerla nel percorso di acquisizione della consapevolezza del suo ruolo educativo, con azioni volte ad assicurare una presa in carico temporanea in favore dell’intero nucleo familiare.
All’intera Equipe operativa dovrà essere garantita l’applicazione di contratti di lavoro previsti dalla normativa vigente ed in coerenza con la tipologia del servizio affidato, da trasmettere al Servizio Politiche per l‘infanzia e l'Adolescenza unitamente agli UNILAV.
Per la stessa Equipe, l'Ente dovrà produrre idonea attestazione circa l’assenza di condanne per taluno die reati di cui agli articoli 600-bis, 600-ter, 600-quater, 600-quinquies e 609-undecies del codice penale, ovvero l'irrogazione di sanzioni interdittive all'esercizio di attività che comportino contatti diretti e regolari con minori (D. Lgs. n. 30 del 2014, che attua una direttiva dell’Unione europea - n. 93 del 2011 in materia di lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile).
L’ente dovrà garantire per tutta la durata del servizio il contenimento del turn over, fornendo adeguate motivazioni e giustificazioni ad un eventuale avvicendamento e garantendo la sostituzione con operatori in possesso dei titoli e delle esperienze previsti nel presente Avviso.
7. Sede delle attività
La sede del Polo territoriale per le famiglie - così come indicata nella SCIA - deve essere facilmente raggiungibile e riconoscibile dall’esterno, anche mediante l’affissione, all’esterno, di targhe e/o insegne recanti la denominazione del Servizio. E’ dovere degli enti attenersi agli obblighi di comunicazione contenuti all’interno delle Linee guida per le azioni di comunicazione
- Indicazioni operative per le azioni di informazione e pubblicità degli interventi finanziati con il Programma Operativo Nazionale (PON) Inclusione 2014-2020).
La sede deve essere idonea e adeguata a ospitare le attività previste e essere dotata di linea telefonica abilitata, postazioni personal computer, e spazio amministrativo. Negli orari in cui sono organizzate le attività del Servizio Polo Terrotoriale per le famiglie, presso la sede non potranno essere realizzate altre tipologie di attività.
In tal senso si considerano requisiti minimi i seguenti:
• Presenza di almeno 3 ambienti per le attività individuali o di gruppo;
• Presenza di almeno 1 ambiente da dedicare alle attività di gruppi più numerosi, ad incontri di sensibilizzazione, promozione delle attività e/o informativi, ad eventi aggregativi di diversa natura;
• Presenza di almeno un ambiente per le attività di back office, dotato di computer, collegamento internet, fax e telefono, oltre che di idonee attrezzature e suppellettili;
• Presenza di servizi igienici;
• Complessivamente la superficie disponibile per le attività non può essere inferiore a 120 mq.
La sede delle attività deve ricadere nel territorio della Municipalità per il quale viene fatta la richiesta di convenzionamento e deve essere nella disponibilità piena dell'ente prestatore, dimostrata attraverso la presentazione di documentazione idonea ad accertarne il titolo di godimento (proprietà, affitto, comodato d'uso regolarmente registrati) da allegare alla domanda di convenzionamento unitamente alla planimetria quotata dei locali con indicazione degli arredi e perizia giurata, redatta da un tecnico abilitato, descrittiva della sede, corredata da rilievi fotografici, nella quale venga certificato il rispetto delle norme generali in materia di urbanistica, edilizia, barriere architettoniche, sicurezza sul lavoro, igiene e prevenzione incendi.
In considerazione della tipologia di attività richiesta e ai fini della piena fruibilità degli spazi, negli orari in cui sono organizzate le attività del Servizio Polo Terrotoriale per le famiglie, presso la sede non potranno essere realizzate altre tipologie di attività.
Nel caso in cui la sede sia collocata in spazi messi a disposizione all'interno di sedi di altri enti (parrocchie, scuole, altri enti del terzo settore, …) è necessario produrre idonea documentazione circa gli atti che formalizzano tale disponibilità, che devono indicarne la durata e specificare che negli orari in cui sono organizzate le attività del Servizio Polo Terrotoriale per le famiglie, presso la sede non potranno essere realizzate altre tipologie di attività.
I diversi spazi devono essere adeguatamente arredati ed attrezzati per la realizzazione delle attività del Polo per le Famiglie; ciascun ambiente dedicato alle diverse tipologie di attività dovrà essere arredato in maniera funzionale a rispondere all’implementazione delle specifiche e diverse attività programmate. Particolare cura deve essere dedicata agli spazi per la realizzazione delle attività (es. gruppi, spazio neutro) mediante arredi, angoli gioco adeguati alle diverse età ed alle diverse esigenze educative.
8. Prestazioni da erogare e costo unitario
In relazione alla sperimentazione avviata, si ipotizza un modello di funzionamento organizzativo e operativo basato sul volume di attività massimo per ogni bimestre indicato nella tabella che segue, a fronte del costo orario unitario per prestazione di fianco riportato:
Tipologia di prestazione | volume massimo bimestrale in ore | Costo unitario per ora di prestazione |
Attività di coordinamento | 260 | € 22,36 |
Attività di accompagnamento alle genitorialità, alle famiglie conflittuali o separate, promozione solidarietà familiare rese mediante utilizzo di Psicologo/i | 320 | € 25,17 |
Attività di accompagnamento alle genitorialità, alle famiglie conflittuali o separate, rese mediante utilizzo di Educatore/i | 850 | € 20,95 |
Attività di accompagnamento alle genitorialità, alle famiglie conflittuali o separate, promozione solidarietà familiare rese mediante utilizzo di Assistente sociale | 150 | € 20,95 |
Attività rese mediante l'utilizzo di ulteriori figure specialistiche | 60 | € 25,17 |
Sono riconosciuti costi di gestione pari ad € 3.632,82 bimestrali. I costi indicati sono da intendersi al netto dell'Iva.
Nell’ambito del monte ore complessivamente disponibile per ogni figura professionale è riconosciuto un monte ore fisso bimestrale per le attività di back office indipendentemente dal numero di ore utilizzate in attività frontali:
- Psicologi n. 64 ore
- Educatori n. 170 ore
- Assistenti sociali n. 30 ore
- Figure specialistiche n. 12 ore
Sarà cura del coordinatore attribuire le ore di back – nell’ambito del massimo indicato - in riferimento alle diverse linee di azione, sulla scorta delle effettive esigenze operative e organizzative.
9. Modalità organizzative e di funzionamento
Ogni Polo territoriale per le Famiglie adotterà i seguenti standard di funzionamento generale:
- Il funzionamento del servizio dovrà essere organizzato su 5 giorni a settimana, garantendo se necessario l’erogazione di alcune prestazioni anche di sabato, laddove in presenza di prescrizioni delle Autorità Giudiziarie o di particolari esigenze dei tempi di vita dei membri delle famiglie (es. Spazio neutro);
- Il servizio dovrà essere organizzato in modo da garantire l’accesso più ampio dell’utenza, con adeguati orari di apertura al pubblico dal lunedi al venerdi sia in orari
mattutini che pomeridani in modo da facilitare l’accesso ed il contatto con i servizi e con l’intera cittadinanza;
- I professionisti conivolti nella gestione delle attività dovranno garantire flessibilità nella gestione del monte ore complessivo disponibile, prevedendo laddove necessario su esigenza degli utenti, prestazioni lavorative in orario serale o prefestivo (incontri gruppo di genitori, iniziative di sensibilizzazione, altro…);
- Nel mese di agosto il polo territoriale per le famiglie sospende le attività ad eccezione degli interventi degli incontri in spazio neutro disposti dalla Autorità Giudiziaria a cui è necessario garantire la continuità e per interventi di accompagnamento familiare rivolti a nuclei per i quali si valuta come lesiva l’interruzione del percorso per periodi lunghi.
I Poli territoriali per le famiglie in convenzione con il Comune di Napoli si impegnano ad adottare gli indirizzi metodologici e gli strumenti di lavoro che l’amministrazione adotterà mediante l’approvazione di specifici atti di indirizzo e orientamenti metodologici. A questi atti di indirizzo si rimanda per tutto quanto concerne la definizione delle fasi di lavoro, degli approcci e delle metodologie di lavoro e per ogni altro aspetto inerente all’organizzazione ed al funzionamento delle attività del Polo territoriale.
L’Ente e l’intera équipe educativa, ciascuno per la propria parte di competenza, devono assicurare l’aggiornamento del sistema informativo dei servizi socio-educativi QSnap, attraverso l’inserimento e l‘integrazione sistematica dei dati. L’Ente gestore si occuperà di tenere aggiornata la parte relativa all’anagrafica della scheda gestore e della scheda servizio, con riferimento alla sua parte generale; il coordinatore si occuperà di tenere aggiornati i dati relativi al servizio ed in particolare quelli riferiti alla gestione degli interventi in favore del nucleo familiare, allegando tra l’altro i programmi di accompagnamento familiari.
10. Sistema di convenzionamento
Sulla scorta della procedura di selezione di cui al presente Avviso Pubblico, si procederà per ciascuna Municipalità a stipulare la convenzione con l’ente che avrà ottenuto il punteggio più elevato, a seguito delle verifica dei requsiti di carattere e generale e tecnico dichiarati.
A tal fine sarà necessario – prima della stipula della convenzione - che l’ente produca entro 10 giorni dalla formale comunicazione del Servizio - le attestazioni e la documentazione relativa all’esperienza maturata dallo stesso ente e l’indicazione circa gli operatori che saranno impegnati nella fase iniziale con indicazione circa il possesso dei requisiti previsti per l’equipe (titoli di studio e esperienza) e trasmissione della documentazione a comprova di quanto indicato.
Le attività del servizio verranno disciplinate da apposita convenzione quadro con decorrenza dalla data di stipula e fino al 31/12/2022.
La convenzione disciplina i rapporti economici e giuridici tra il Comune di Napoli ed il soggetto prestatore, fermo restando che gli effetti della convenzione si esplicheranno solo in relazione alla tipologia e quantità delle prestazioni effettivamente autorizzate, mediante la predisposizione e attivazione dei Progetti quadro dei percorsi di accompagnamento familiare individuali e mediante l’elaborazione della programmazione quadrimestrale delle azioni di sostegno generalizzato e a bassa soglia, autorizzati ed effettivamente realizzate.
Per i Progetti quadro familiari l’autorizzazione all’erogazione delle prestazioni si intende autorizzata mediante sottoscrizione da parte del Servizio sociale territotorialmente competente del Progetto quadro.
In riferimento ai nuclei familiari intercettati direttamente dal Servizio Polo territoriale per le Famiglie mediante accesso spontaneo, l’erogazione alle prestazioni si intende autorizzata a seguito del raccordo e della validazione del Servizio Sociale territoriale.
Per le attività di sostegno generalizzato a bassa soglia, l’autorizzazione deve essere formalizzata dal Servizio Politiche per l’infanzia e l’adolescenza.
I corrispettivi per le prestazioni sono quelli identificati nel presente Avviso al paragrafo
dedicato.
Le relative risorse economiche saranno liquidate bimestralmente, sulla scorta della presentazione di apposita fattura e di relazione dettagliata e relativo monitoraggio quali- quantitativo sulle attività realizzate. Xxxxxxx riconosciute solo le ore/attività effettivamente autorizzate e erogate.
La convenzione potrà essere revocata al venir meno dei requisiti indicati, sulla scorta di verifiche periodiche e di un processo di valutazione continua della qualità delle prestazioni rese.
Con apposita disposizione, è nominato uno specifico Gruppo per la qualità delle prestazioni, al quale sono affidati i seguenti compiti:
🟃 attività mirate di monitoraggio e valutazione da realizzarsi mediante Audit e incontri da realizzarsi anche presso le stesse strutture;
🟃 individuazione dei punti di criticità e attivazione con gli enti gestori dei servizi di percorsi per il miglioramento della qualità;
🟃 adozione di strumenti di verifica e valutazione elaborati congiuntamente agli assistenti sociali dei Css territoriali;
🟃 eventuale proposta di revoca della convenzione adeguatamente motivata in relazione all'attività di monitoraggio e valutazione realizzata.
L'Amministrazione Comunale si riserva le funzioni di programmazione delle attività nonché‚ la facoltà di dettare istruzioni e direttive per il corretto svolgimento delle stesse. L'Amministrazione si riserva la facoltà di disporre verifiche ed ispezioni ogni qualvolta lo riterrà opportuno, in ordine alla regolare esecuzione delle attività, nonché al livello qualitativo delle stesse.
Qualunque danno dovesse derivare a persone, comprese quelle che operano presso la sede operativa, od a cose, causato dall’operatore afferente all’ente convenzionato nell'espletamento delle attività, dovrà intendersi, senza riserve o eccezioni, interamente a carico dell’ente convenzionato medesimo.
Ai sensi dell’art. 29 del Dlgs 196/2003 e successive integrazioni l'ente affidatario è designato come Responsabile del trattamento dei dati personali, per quanto riguarda i trattamenti di cui è Titolare il Comune di Napoli. Vengono affidati all’aggiudicatario l’organizzazione, gestione e supervisione di tutte le operazioni di trattamento dei dati personali relativi allo svolgimento delle attività. L’affidatario è tenuto ad ottemperare agli obblighi previsti dal Codice per la protezione dei dati personali e si impegna ad organizzare le operazioni di trattamento affidategli in modo che esse vengano effettuate nel rispetto delle disposizioni di legge, con particolare riferimento alle norme relative alla adozione delle misure di sicurezza.
Il Dirigente del Servizio Politiche per l’Infanzia e l’Adolescenza è deputato a contestare all'affidatario i disservizi che si verificassero durante il periodo contrattuale. Le contestazioni di detti disservizi dovranno essere sempre comunicate per iscritto al rappresentante dell'affidatario che avrà cinque giorni di tempo dalla ricezione della contestazione per controdedurre.
Xxx le controdeduzioni non fossero ritenute valide e giustificative dal responsabile sopra nominato, il medesimo provvederà all'applicazione di una penalità su ogni contestazione, non inferiore a € 260,00 e non superiore a €1550,00, secondo la gravità dell'inadempienza.
Le sanzioni applicabili all'impresa affidataria in caso di violazione di quanto disposto dal Codice di Comportamento dei dipendenti dell'Ente, sono le seguenti:pena pecuniaria variabile dallo 0,5% allo 0,8% del valore del contratto commisurata all’entità del danno effettivo subito nell’esecuzione del contratto, alla gravità della violazione e/o al danno all’immagine.
Qualora l’impresa aggiudicataria reiteri la violazione delle norme di cui al codice di comportamento si applicherà la pena pecuniaria variabile dallo 0,8% all'1% del contratto. In caso di eventuale ulteriore reiterazione delle violazioni delle norme di cui al richiamato codice di comportamento si procederà alla risoluzione del contratto.
L’Amministrazione Comunale, in caso di gravi ed accertate inadempienze, può procedere alla
risoluzione della convenzione in qualunque tempo, con preavviso di 10 giorni. Costituiscono motivo di risoluzione del contratto i seguenti casi:
- grave violazione e inadempimento degli obblighi contrattuali;
- violazione degli standard di funzionamento e organizzazione come definiti nel presente Avviso;
- sospensione, abbandono o mancata effettuazione da parte dell’ente convenzionato
- impiego di personale inadeguato o insufficiente a garantire il livello di efficienza del servizio;
- gravi azioni a danno della dignità personale degli utenti da parte degli operatori;.
- gravi ed accertate inosservanze del Codice di Comportamento dei dipendenti del Comune di Napoli approvato con Deliberazione di GC n. 254 del 24 aprile 2014.
Ad ogni modo i rapporti tra il Comune di Napoli e l'Ente prestatore saranno regolati in maniera dettagliata e specifica dalla convenzione che sarà sottoscritta a seguito della selezione.
11. Xxxxxxxx proponenti e condizioni di ammissibilità
Possono presentare la propria Istanza (come da fac-simile - Allegato 1) gli enti prestatori abilitati e accreditati per l'esercizio dei Servizi “Centro per le Famiglie e Servizio di Mediazione Familiare”, ai sensi del Regolamento Regionale n.4/14, che ne facciano espressa domanda entro il termine e secondo le modalità stabilite dal relativo Avviso pubblico ed in possesso dei seguenti requisiti:
a) possesso del titolo abilitativo per l'esercizio del Servizio Centro per le famiglie e del Servizio Mediazione familiare;
b) possesso dei titoli di accreditamento per il Servizio Centro per le famiglie e per il Servizio Mediazione familiare rilasciati dal Comune di Napoli;
c) possesso di tutti i requisiti di ordine generale per la partecipazione alle procedure di affidamento degli appalti pubblici e l’inesistenza delle ipotesi di esclusione e l’insussistenza delle cause ostative previste dall'art. 80 comma 1 dalla lettera a) alla lettera f), comma 2, comma 3, comma 4, comma 5 dalla lettera a) alla lettera m) del D. Lgs. 50/2016; ai fini del art. 80, comma 1, del D. Lgs. n. 50/2016, devono essere indicati i nominativi e le generalità (luogo e data di nascita, codice fiscale, residenza) dei soggetti che ricoprono attualmente le cariche o qualità ivi specificate precisando se vi sono soggetti cessati dalle stesse nell'anno antecedente la data di pubblicazione del bando di gara;
d) essere a conoscenza e di accettare, ai sensi dell'art. 52 della L.R. 3/2007, l'obbligo di attuare in favore dei propri dipendenti e/o collaboratori condizioni economiche e contrattuali non inferiori a quelle risultanti dal contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria, nonché di essere a conoscenza del vincolo per la stazione appaltante di subordinare l'aggiudicazione ed i pagamenti degli acconti e del saldo alla verifica del DURC;
e) essere a conoscenza delle norme in materia antimafia di cui alla Legge 136/2010 e s.m.i., al D.L. 187/2010 e s.m.i. ed al D.Lgs. 159/2011 e s.m.i.
f) essere a conoscenza e di accettare tutte le norme pattizie contenute nel “Protocollo di legalità” sottoscritto dal Comune di Napoli e dalla Prefettura di Napoli in data 1.8.07, pubblicato e prelevabile sul sito internet della Prefettura e del Comune di Napoli e di accettarne incondizionatamente il contenuto e gli effetti, richiamando in particolare gli artt. 2 e 8 (vedasi successivo art. 6 "Informazioni Complementari", ove vengono riportati per esteso);
g) impegnarsi a rispettare gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari ex Legge 136/2010 e s.m.i.;
i) essere a conoscenza dell'obbligo di osservanza del Codice di Comportamento adottato dall'Ente con Deliberazione di G.C. 254 del 24/4/14 e s.m.i approvata con Deliberazione di
G.C. n. 217 del 29/04/2017, che, all'art. 2 comma 3, dispone l'applicazione del Codice anche alle imprese fornitrici di beni e servizi o che realizzano opere in favore del Comune di Napoli; attesta, ai sensi dell'art. 17 comma 5 del predetto Codice di Comportamento, di non aver concluso contratti di lavoro subordinato o autonomo e comunque di non aver attribuito incarichi a dipendenti di codesta amministrazione comunale, anche non più in servizio, che negli ultimi tre anni abbiano esercitato poteri istruttori, autoritativi o negoziali per conto dell'amministrazione comunale in procedimenti in cui la controparte sia stata interessata; si impegna altresì a non conferire tali incarichi per l'intera durata del contratto, consapevole delle conseguenze previste dall'art. 53 comma 16/ter del Dlgs 165/2001. N.B. - Le sanzioni applicabili all'impresa affidataria in caso di violazione di quanto disposto dal Codice di Comportamento sono stabilite all'art. 20 c.7 di detto Xxxxxx. In caso di gravi e reiterate violazioni delle suddette disposizioni il presente contratto sarà unilateralmente risolto dall’Amministrazione;
j) impegnarsi a rispettare, ai sensi dell'art. 30 comma 3 del Codice, gli obblighi in materia ambientale, sociale e del lavoro, stabiliti dalla normativa europea e nazionale, dai contratti collettivi o dalle disposizioni internazionali elencate nell'allegato X. (Ai sensi dell'art. 94 comma 2 del Codice, la Stazione Appaltante può decidere di non aggiudicare l'appalto all'offerente che ha presentato l'offerta economicamente più vantaggiosa, se ha accertato che l'offerta non soddisfa gli obblighi di cui al suddetto articolo);
k) impegnarsi a realizzare le attività con operatori in possesso dei requisiti come indicati nel presente Avviso
l) avere a disposizione una sede con le caratteristiche previste nel presente Avviso per lo svolgimento delle attività sita nella specifica Municipalità del Comune di Napoli per il quale si chiede il convenzionamento e specificare che negli orari in cui sono organizzate le attività del Servizio Polo Terrotoriale per le famiglie, presso la sede non potranno essere realizzate altre tipologie di attività.
m) impegnarsi a garantire che la sede sia adeguatamente arredata ed attrezzata per la realizzazione delle attività del Polo territoriale per le Famiglie; ciascun ambiente dedicato alle diverse tipologie di attività dovrà essere arredato in maniera funzionale a rispondere all’implementazione delle specifiche e diverse attività programmate. Particolare cura deve essere dedicata agli spazi per la realizzazione delle attività (es. gruppi, spazio neutro) mediante arredi, angoli gioco adeguati alle diverse età ed alle diverse esigenze educative.
n) esperienza dell'ente prestatore in attività socio-educative rivolte ai minori e alle loro famiglie di almeno 12 mesi negli ultimi tre anni (in riferimento alla data di pubblicazione dell'Avviso per il convenzionamento), rese per conto di enti pubblici o privati.
12. Criteri di selezione degli enti interessati
Tra tutti gli enti che hanno presentato l’istanza, l’Amministrazione stilerà apposita graduatoria per ogni singola Municipalità e si convenzionerà con un solo ente prestatore per ciascuna Municipalità
Per ogni proposta progettuale la Commissione potrà attribuire un massimo di 100 punti e valuterà le offerte pervenute secondo i seguenti elementi:
Qualità del servizio | Fino a 90 punti |
Offerta Economica | Fino a 10 punti |
QUALITÀ DEL SERVIZIO
CRITERI DI VALUTAZIONE | Punti | |
A | Conoscenza delle dinamiche e delle specificità del contesto cittadino e dello specifico territorio di riferimento in relazione agli ambiti oggetto del servizio con particolare riferimento alle problematiche e ai fenomeni legati alla vulnerabilità familiare e alle criticità relative alla funzione genitoriale | Max 10 |
B | Descrizione delle modalità di elaborazione del Progetto quadro di accomapagnamento familiare con riferimento agli aspetti teorici, metodologici e operativi dell’agire socio-educativo con le famiglie | Max 10 |
C | Articolazione dei dispositivi attivabili se coerenti con gli obiettivi concordati nel Progetto quadro di accompagnamento familiare | Max 32 |
c1 | Descrizione degli assunti teorici e metodologici, e strumenti utili alla realizzazione del dispositivo “Educativa domiciliare” con particolare riferimento alle azioni e agli interventi dell’equipe e dell’educatore domiciliare | 8 |
c2 | Descrizione degli assunti teorici e metodologici, e strumenti utili alla realizzazione del dispositivo del dispositivo “Percorsi di accompagnamento alla genitorialità sostenuti dall’equipe multidisciplinare nella sede del Polo” con particolare riferimento alle azioni e agli interventi dell’equipe (psicologo e educatore) | 8 |
c3 | Descrizione degli assunti teorici e metodologici e delle modalità di realizzazione del dispositivo “Partecipazione ai gruppi” con particolare rferimento ai temi generali che si intende affrontare in relazione ai Percorsi di accompagnamento familiare | 8 |
c4 | Descrizione degli assunti teorici e metodologici e delle modalità di realizzazione del dispositivo “Famiglie affiancanti” | 8 |
D | Definizione di elementi di criticità e prosposte risolutive con riferimento ai dispositivi attivabili in tema di sostegno in favore di famiglie conflittuali e/o in separazione in ottemparanza alle | Max 16 |
disposizioni dell’Autorità Giudizaria | ||
D1 | Conoscenza delle dinamiche e delle specificità del contesto cittadino e dello specifico territorio di riferimento in relazione al tema della conflittualità genitoriale, con approfodimento relativo agli approcci teorici, agli aspetti normativi, giudiziari e procedurali relativi ai dispositivi oggetto del convenzionamento | 6 |
D2 | Descrizione delle principali criticità che potrebbero registrarsi in fase di realizzazione del dispositivo Mediazione Familiare” e proposte di risoluzione | 5 |
D3 | Descrizione delle principali criticità che potrebbero registrarsi in fase di realizzazione del dispositivo “Incontri in spazio neutro” e proposte di risoluzione | 5 |
E | Articolazione degli interventi di sostegno generalizzato a bassa soglia sulla genitorialità e le relazioni familiari | Max 16 |
e1 | Descrizione degli assunti metodologici e delle modalità di realizzazione del dispositivo “Percorsi informativi/formativi“ con particolare riferimento ai temi generali da proporre ed alle modalità di coinvolgimento delle famiglie destinatarie | 8 |
e2 | Descrizione degli assunti metodologici e delle modalità di realizzazione del dispositivo “Iniziative di confronto tra famiglie aperte al territorio” con particolare riferimento ai temi generali da proporre ed alle modalità di coinvolgimento delle famiglie destinatarie | 8 |
F | Descrizione delle Modalità organizzative dell’equipe mutidisciplinare con particolare riferimento alla gestione degli interventi interni al Polo, alle modalità di raccordo, coordinamento ed intervisione tra i componenti dell’equipe e alla sinergia con i servizi sociali territoriali | Max 6 |
Punteggio Totale | Max 90 punti |
Il concorrente che avrà totalizzato meno di 60 punti nella qualità del servizio, non verrà ammesso alla successiva fase di valutazione dell’offerta economica
Il Calcolo verrà effettuato applicando la seguente formula:
C(a) = Σn [ Wi * V(a) i ] dove:
C(a) = indice di valutazione dell’offerta (a); n = numero totale dei requisiti;
Wi = peso o punteggio attribuito al requisito (i);
V(a)i = coefficiente della prestazione dell’offerta (a) rispetto al requisito (i) variabile tra zero e uno;
Σn = sommatoria.
I coefficienti V(a)i saranno determinati attraverso la media dei coefficienti, variabili tra zero ed uno attribuiti discrezionalmente ai sottocriteri dai singoli commissari secondo i criteri di seguito indicati:
Valutazione discrezionale - Griglia | ||
Non valutabile | Gli aspetti previsti dal criterio/sub-criterio non sono affrontati o sono affrontati marginalmente o gli stessi non possono essere valutati per i molti elementi carenti o non completi.Non sono affrontate le questioni poste o sono forniti pochi elementi rilevanti | 0 |
Inadeguata | Gli aspetti previsti dal criterio/sub-criterio sono affrontati molto parzialmente e si forniscono elementi non completi. Sono affrontate solo in parte le questioni poste o sono forniti pochi elementi rilevanti | 0,2 |
Mediocre | Gli aspetti previsti dal criterio/sub-criterio sono affrontati parzialmente o si forniscono elementi non completi. Sono forniti alcuni elementi ma ci sono numerose questioni per cui mancano dettagli o gli elementi forniti sono limitati. | 0,4 |
Sufficiente | Gli aspetti previsti dal criterio/sub-criterio sono affrontati e sviluppati in modo generale ma sono presenti parecchie debolezze. Sono forniti alcuni elementi significativi ma ci sono diverse questioni per cui mancano dettagli o gli elementi forniti sono limitati. | 0,6 |
Discreto | Gli aspetti previsti dal criterio/sub-criterio sono affrontati e sviluppati in modo adeguato,anche se sono possibili alcuni miglioramenti..Sono forniti gli elementi richiesti su quasi tutte le questioni poste | 0,7 |
Buono | Gli aspetti previsti dal criterio/sub-criterio sono affrontati e sviluppati in modo adeguato. Sono forniti gli elementi richiesti su tutte o quasi tutte le questioni poste | 0,8 |
Ottimo | Gli aspetti previsti dal criterio/sub-criterio sono affrontati e sviluppati in modo convincente e significativo. Sono forniti gli elementi richiesti su tutte le questioni poste e non ci sono aspetti o aree di non chiarezza. | 0,9 |
Eccellente | Gli aspetti previsti dal criterio/sub-criterio sono affrontati e sviluppati in modo più che convincente e significativo. Sono forniti gli elementi richiesti su tutte le questioni poste e non ci sono aspetti o aree di non chiarezza. | 10 |
OFFERTA ECONOMICA
Per quanto riguarda l’offerta economica il punteggio sarà calcolato attraverso la seguente formula:
Ci (per Ai <= Asoglia) = X*Ai / Asoglia Ci (per Ai > Asoglia) = X + (1,00 - X)*[(Ai - Asoglia) / (Amax - Asoglia)] dove Ci = coefficiente attribuito al concorrente iesimo Ai =valore dell'offerta (ribasso ) del concorrente iesimo Asoglia = media aritmetica dei valori delle offerte (ribassi) dei concorrenti X =0,90
Il punteggio dell’offerta economica verrà calcolato applicando il coefficiente al peso attribuito all’elemento “PREZZO OFFERTO” pari a 10 punti.
Il prezzo offerto non potrà essere superiore, pena l’esclusione, al prezzo posto a base d’asta.
L'offerta economica dovrà essere redatta, con indicazione dei singoli prezzi offerti per ciascuna delle tipologie di prestazioni richieste e sui costi di gestione, in cifre e lettere al netto dell’IVA, con indicazione dell’aliquota IVA e indicato il ribasso in valori percentuali sull'importo orario
unitario delle prestazioni e sui costi di gestione
Ai fini dell'individuazione del prezzo complessivo offerto da utilizzare quale valore nella formula di attribuzione dei punteggi sopra indicata, sarà calcolato il prezzo totale offerto, come risultante dalla somma dei singoli prezzi offerti in relazione alle diverse tipologie di prestazioni richieste, moltiplicati per le quantità quale volume bimestrale per ciascuna tipologia, sommati all’importo bimestrale per i costi di gestione.
In caso di parità di punteggio tra due o più partecipanti prevarrà il maggiore punteggio attribuito al macro criterio 2) QUALITÀ DEL SERVIZIO.
13. Modalità di presentazione delle proposte di convenzionamento
Le domande di partecipazione all’Avviso, dovranno pervenire in un unico plico chiuso, contenente n. 3 buste chiuse, firmate e timbrate sui lembi di chiusura – il cui contenuto è specificato di seguito – al Comune di Napoli – Ufficio Protocollo del Servizio Politiche per l’Infanzia e l’Adolescenza, in Xxx Xxxxx Xxxxxxxxxx x Xxxxxxx, x.00 Xxxxxx – entro il giorno 21 ottobre 2020 alle ore 12:00.
Sul plico e sulle buste dovrà essere riportata la dicitura “AVVISO PUBBLICO per la realizzazione di Poli territoriali per la famiglia mediante convenzionamento con enti abilitati all'esercizio del servizio di Centro per le Famiglie e Mediazione Familiare – Municipalità (indicare)”, la denominazione del mittente completa di indirizzo, telefono, pec.
La busta n. 1 dovrà contenere – in formato cartaceo e su supporto informatico CD- Rom e/o pen drive:
1. Istanza (come da fac-simile - Allegato 1), debitamente sottoscritta dal legale rappresentante, deve contenere tutte le informazioni relative all'ente partecipante ed allo stesso legale rappresentante. Nell'istanza dovrà essere indicata, pena l'esclusione, il recapito presso il quale il concorrente riceverà tutte le comunicazioni in ordine alla presente procedura (Indirizzo, numero di fax, Indirizzo di Posta elettronica e di Posta Elettronica Certificata).
2. Dichiarazioni ai sensi del D.P.R. 445/2000 circa il possesso dei requisiti di partecipazione di seguito riportati:
a) essere in possesso del titolo abilitativo per l'esercizio del Servizio Centro per le famiglie e del Servizio Mediazione familiare (SCIA);
b) essere in possesso dei titoli di accreditamento per il Servizio Centro per le famiglie e per il Servizio Mediazione familiare rilasciati dal Comune di Napoli;
c) essere in possesso di tutti i requisiti di ordine generale per la partecipazione alle procedure di affidamento degli appalti pubblici e l’inesistenza delle ipotesi di esclusione e l’insussistenza delle cause ostative previste dall'art. 80 comma 1 dalla lettera a) alla lettera f), comma 2, comma 3, comma 4, comma 5 dalla lettera a) alla lettera m) del D. Lgs. 50/2016; ai fini del art. 80, comma 1, del D. Lgs. n. 50/2016, i nominativi e le generalità (luogo e data di nascita, codice fiscale, residenza) dei soggetti che ricoprono attualmente le cariche o qualità ivi specificate precisando se vi sono soggetti cessati dalle stesse nell'anno antecedente la data di pubblicazione del bando di gara;
d) dichiarazione ai sensi del D.P.R. 445/2000 che l'elenco completo dei nominativi e delle generalità dei soggetti che ricoprono attualmente le cariche e le qualità di cui al comma 3 dell'art. 80 del Codice, ivi compreso i cessati dalla carica nell'anno antecedente la data di
pubblicazione del bando di gara, è il seguente: (indicare i nominativi) e che per soggetti in carica e di quelli cessati si attesta quanto risulta dal certificato del casellario giudiziale e dal certificato dei carichi pendenti, nonché, specificamente, che nei loro confronti: - non sia stata emessa sentenza definitiva o decreto penale di condanna divenuto irrevocabile o sentenza di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell'articolo 444 del codice di procedura penale, anche riferita ad un suo subappaltatore nei casi di cui all'articolo 105, comma 6, per uno dei seguenti reati: a) delitti, consumati o tentati, di cui agli articoli 416, 416-bis del codice penale ovvero delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dal predetto articolo 416-bis ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni previste dallo stesso articolo, nonché per i delitti, consumati o tentati, previsti dall'articolo 74 del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, dall'articolo 291-quater del decreto del Presidente della Repubblica 23 gennaio 1973, n. 43 e dall'articolo 260 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in quanto riconducibili alla partecipazione ad un'organizzazione criminale, quale definita all'articolo 2 della decisione quadro 2008/841/GAI del Consiglio; b) delitti, consumati o tentati, di cui agli articoli 317, 318, 319, 319-ter, 319-quater, 320, 321, 322, 322-bis, 346-bis, 353, 353-bis, 354, 355 e 356
del codice penale nonché all'articolo 2635 del codice civile; c) frode ai sensi dell'articolo 1 della convenzione relativa alla tutela degli interessi finanziari delle Comunità europea; d) delitti, consumati o tentati, commessi con finalità di terrorismo, anche internazionale, e di eversione dell'ordine costituzionale reati terroristici o reati connessi alle attività terroristiche; e) delitti di cui agli articoli 648-bis, 648-ter e 648-ter.1 del codice penale, riciclaggio di proventi di attività criminose o finanziamento del terrorismo, quali definiti all'articolo 1 del decreto legislativo 22 giugno 2007, n. 109 e successive modificazioni; f) sfruttamento del lavoro minorile e altre forme di tratta di esseri umani definite con il decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 24; g) ogni altro delitto da cui derivi, quale pena accessoria, l'incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione;
e) di essere a conoscenza e di accettare, ai sensi dell'art. 52 della L.R. 3/2007, l'obbligo di attuare in favore dei propri dipendenti e/o collaboratori condizioni economiche e contrattuali non inferiori a quelle risultanti dal contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria, nonché di essere a conoscenza del vincolo per la stazione appaltante di subordinare l'aggiudicazione ed i pagamenti degli acconti e del saldo alla verifica del DURC;
f) che il prezzo offerto tiene conto degli oneri previsti dall'osservanza delle norme per la sicurezza fisica dei lavoratori e del costo del lavoro, così come previsto dalla Legge 327/2000 nonché degli obblighi in materia di sicurezza e della condizione di lavoro con particolare riferimento al D.Lgs. 81/08 e s.m.i;
g) di essere a conoscenza delle norme in materia antimafia di cui alla Legge 136/2010 e s.m.i., al D.L. 187/2010 e s.m.i. ed al X.Xxx. 159/2011 e s.m.i.
h) di essere a conoscenza e di accettare tutte le norme pattizie contenute nel “Protocollo di legalità” sottoscritto dal Comune di Napoli e dalla Prefettura di Napoli in data 1.8.07, pubblicato e prelevabile sul sito internet della Prefettura e del Comune di Napoli e di accettarne incondizionatamente il contenuto e gli effetti, richiamando in particolare gli artt. 2 e 8 (vedasi successivo art. 6 "Informazioni Complementari", ove vengono riportati per esteso);
i) di impegnarsi a rispettare gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari ex Legge 136/2010 e s.m.i.;
k) di essere a conoscenza dell'obbligo di osservanza del Codice di Comportamento adottato dall'Ente con Deliberazione di G.C. 254 del 24/4/14 e s.m.i approvata con Deliberazione di
G.C. n. 217 del 29/04/2017, che, all'art. 2 comma 3, dispone l'applicazione del Codice anche alle imprese fornitrici di beni e servizi o che realizzano opere in favore del Comune di Napoli; attesta, ai sensi dell'art. 17 comma 5 del predetto Codice di Comportamento, di non aver concluso contratti di lavoro subordinato o autonomo e comunque di non aver attribuito incarichi a dipendenti di codesta amministrazione comunale, anche non più in servizio, che negli ultimi tre anni abbiano esercitato poteri istruttori, autoritativi o negoziali per conto dell'amministrazione comunale in procedimenti in cui la controparte sia stata interessata; si impegna altresì a non conferire tali incarichi per l'intera durata del contratto, consapevole delle conseguenze previste dall'art. 53 comma 16/ter del Dlgs 165/2001. N.B. - Le sanzioni applicabili all'impresa affidataria in caso di violazione di quanto disposto dal Codice di Comportamento sono stabilite all'art. 20 c.7 di detto Xxxxxx. In caso di gravi e reiterate violazioni delle suddette disposizioni il presente contratto sarà unilateralmente risolto dall’Amministrazione;
l) di impegnarsi a rispettare, ai sensi dell'art. 30 comma 3 del Codice, gli obblighi in materia ambientale, sociale e del lavoro, stabiliti dalla normativa europea e nazionale, dai contratti collettivi o dalle disposizioni internazionali elencate nell'allegato X. (Ai sensi dell'art. 94 comma 2 del Codice, la Stazione Appaltante può decidere di non aggiudicare l'appalto all'offerente che ha presentato l'offerta economicamente più vantaggiosa, se ha accertato che l'offerta non soddisfa gli obblighi di cui al suddetto articolo);
m) di impegnarsi a utilizzare per la realizzazione delle attività operatori in possesso dei requisiti così come indicati nel presente Avviso
n) di avere a disposizione una sede per lo svolgimento delle attività sita nello specifica Municipalità del Comune di Napoli (indicare indirizzo e numero civico) per il quale si chiede il convenzionamento con specifica dichiarazione circa l’uso esclusivo della stessa nelle fasce orarie in cui si realizzano le attività del Polo territoriale per le Famiglie (allegare quanto indicato di seguito)
o) di impegnarsi a garantire che la sede sia adeguatamente arredata ed attrezzata per la realizzazione delle attività del Polo per le Famiglie; ciascun ambiente dedicato alle diverse tipologie di attività dovrà essere arredato in maniera funzionale a rispondere all’implementazione delle specifiche e diverse attività programmate. Particolare cura deve essere dedicata agli spazi per la realizzazione delle attività (es. gruppi, spazio neutro) mediante arredi, angoli gioco adeguati alle diverse età ed alle diverse esigenze educative.
p) di essere in possesso di esperienza in attività socio-educative rivolte ai minori e alle loro famiglie di almeno 12 mesi negli ultimi tre anni (in riferimento alla data di pubblicazione dell'Avviso per il convenzionamento) con indicazione della denominazione del servizio e breve descrizione dell’attività svolta, della durata in mesi, degli estremi del provvedimento di affidamento (se svolto su committenza di ente pubblico), della denominazione dell’ente finanziatore (se svolto a valere su bandi/finanziamenti pubblici o privati).
q) Dichiarazione sostitutiva della Certificazione di iscrizione nel registro della Camera di Commercio, Industria Artigianato, Agricoltura – CCIAA – resa con le formalità di cui al
D.P.R. 445/2000 e s.m.i., cosi come stabilito di recente, dalla legge 12/11/2011 n. 183 art. 15, con allegata fotocopia di un documento di riconoscimento in corso di validità, con la quale attesta:
🟃 di essere iscritto al registro delle imprese, indicandone numero, luogo e data di iscrizione; denominazione, forma giuridica e sede; oggetto sociale e attivazione dell’oggetto sociale attinente il servizio oggetto della gara; sistema di amministrazione e controllo; informazioni sullo statuto; informazioni patrimoniali e finanziarie; titolari di cariche e/o qualifiche e relative durate; eventuale/i direttore/i tecnico/i procuratore/i speciale/i;
🟃 di non essere in stato di fallimento, di liquidazione, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente;
🟃 il nulla osta antimafia.
In caso di enti per i quali non vi è l'obbligo di iscrizione alla CCIAA va presentata la dichiarazione del legale rappresentante, con le formalità di cui al DPR 445/2000, relativa alla ragione sociale ed alla natura giuridica dell'organizzazione concorrente, indicando gli estremi ed allegando atto costitutivo e statuto, nonché del decreto di riconoscimento se riconosciute e ogni altro elemento idoneo a individuare la configurazione giuridica, lo scopo e l’oggetto sociale. Indicare inoltre il numero di Atto di iscrizione a registri regionali o nazionali obbligatori per la specifica tipologia giuridica ed allegarlo o in caso contrario indicare di non essere obbligato ad iscriversi.
Ulteriori Allegati obbligatori da inserire nella Busta 1:
• Patto d'Integrità - La Deliberazione di Giunta Comunale n. 797 del 03/12/2015 - “Piano Triennale di prevenzione della corruzione 2015-2017 e Programma triennale per la trasparenza e l'integrità 2015-2017: Approvazione del Patto di Integrità per l'affidamento di commesse” - ha approvato il documento denominato “Patto di Integrità” recante regole comportamentali tra Comune di Napoli e operatori economici volte a prevenire il fenomeno corruttivo ed affermare i principi di lealtà, trasparenza e correttezza nell'ambito delle procedure di affidamento di commesse e nella esecuzione dei relativi contratti. Il suddetto documento, pertanto, deve essere obbligatoriamente sottoscritto dal legale rappresentante dell'impresa concorrente ed inserito nella Busta 1, pena l‘esclusione;
• documentazione idonea ad accertare il titolo di godimento della sede (proprietà, affitto, comodato d'uso regolarmente registrati), ovvero dichiarazione di disponibilità nel caso in cui la sede delle attività sia collocata in spazi messi a disposizione all'interno di sedi di altri enti con specifica dichiarazione circa l’uso esclusivo della stessa nelle fasce orarie per le sole attività del Polo territoriale per le Famiglie;
• Perizia giurata, redatta da un tecnico abilitato, descrittiva della sede, corredata da rilievi fotografici, nella quale venga certificato il rispetto delle norme generali in materia di urbanistica, edilizia, barriere architettoniche, sicurezza sul lavoro, igiene e prevenzione incendi.
• Fotocopia di valido documento di riconoscimento del Legale Rappresentante dell'Ente prestatore.
La busta n. 2 dovrà contenere - in formato cartaceo e su supporto informatico CD- Rom/pen drive (in formato word ed in formato pdf):
🟃 Il Progetto tecnico, predisposto utilizzando, come paragrafi, i punti indicati nella Griglia di valutazione in Qualità del Servizio (paragrafo Criteri di selezione degli enti).
La busta n. 3 dovrà contenere:
• l'Offerta economica
In ciascuna offerta dovranno essere espressamente indicati i singoli prezzi offerti per ciascuna delle tipologie di prestazioni richieste e per i costi di gestione, in cifre e lettere al netto dell’IVA, con indicazione dell’aliquota IVA e indicato il ribasso in valori percentuali sull'importo orario unitario e sulla quota relativa ai costi di gestione.
14. Informazioni complementari
Si applicano alla presente procedura:
Protocollo di Legalità
Il Comune di Napoli, con Delibera di G.C. 3202 del 05/10/07, ha preso atto del “Protocollo di Legalità” sottoscritto con la Prefettura di Napoli in data 1/8/2007, pubblicato e prelevabile sul sito internet della Prefettura di Napoli all’indirizzo xxx.xxxxxxxxx.xx, nonché sul sito Web del Comune di Napoli xxx.xxxxxx.xxxxxx.xx unitamente alla Delibera di G.C. 3202 del 05/10/07. Gli articoli 2 e 8 del “Protocollo di legalità”, che contengono gli impegni e le clausole alle quali la stazione appaltante e l’aggiudicatario sono tenuti a conformarsi, sono integralmente riprodotti nel presente disciplinare di gara, che forma parte integrante e sostanziale della presente lettera d'invito, evidenziando inoltre che le clausole di cui all’art. 8, rilevanti per gli effetti risolutivi, verranno inserite nel contratto o subcontratto per essere espressamente sottoscritte dall’aggiudicatario.
PROTOCOLLO DI LEGALITA' IN MATERIA DI APPALTI
sottoscritto in data 1° agosto 2007 (estratto contenente gli articoli 2 ed 8)
ART. 2
1. La stazione appaltante, oltre all'osservanza del decreto legislativo n. 163/06, del D.P.R.
n. 252/98 nonché delle disposizioni di cui alla legge regionale n. 3 del 27/02/2007 sugli appalti pubblici, si conforma alle procedure e agli obblighi di seguito indicati;
2. Relativamente agli appalti di opere o lavori pubblici del valore pari o superiore a 250.000,00 curo, ovvero ai subappalti c/o subcontratti concernenti la realizzazione di opere o lavori pubblici del valore pari o superiore a 100.000,00 euro, alle prestazioni di servizi e forniture pubbliche del valore pari o superiore a 50.000,00 curo; tutte somme al netto di ì.v.a., la stazione appaltante:
a) assume l'obbligo, prima di procedere alla stipula del contratto d'appalto, ovvero all'autorizzazione ai subappalti c/o subcontratti, di acquisire dalla Prefettura di Napoli le informazioni antimafia di cui all'art. 10 del D.P.R. n. 252/98, sul conto delle imprese interessate aventi sede legale anche al di fuori della provincia, fornendo. tassativamente, i dati di cui all'allegato 4 al decreto legislativo n. 490/1994;
b) allo scopo di acquisire ogni utile elemento informativo, atto ad individuare gli effettivi titolari delle imprese e verificare la sussistenza o meno di cointeressenze di soggetti legati ad associazioni criminali mafiose, si impegna ad inserire nei bandi di gara l'obbligo per le imprese interessate di comunicare i dati relativi alle società e alle imprese chiamate a realizzare, a qualunque titolo, 1’intervento, anche con riferimento ai loro assetti societari ed a eventuali successive variazioni;
c) si impegna a richiamare nei bandi di gara l'obbligo, per le imprese esecutrici a vario titolo di lavori, servizi e forniture, della osservanza rigorosa delle disposizioni in materia di collocamento, igiene e sicurezza sul lavoro anche con riguardo alla nomina del responsabile della sicurezza, di tutela dei lavoratori in materia contrattuale e sindacale, specificando che le spese per la sicurezza non sono soggette a ribasso d'asta, ponendo a carico della impresa aggiudicataria gli oneri finanziari per la vigilanza dei cantieri e procedendo, in caso di grave e reiterato inadempimento, alla risoluzione contrattuale c/o revoca dell'autorizzazione al
subappalto; si considera, in ogni caso, inadempimento grave:
I. la violazione di norme che ha comportato il sequestro del luogo di lavoro, convalidato dall'autorità giudiziaria;
II. l'inottemperanza alle prescrizioni imposte dagli organi ispettivi;
III. l'impiego di personale della singola impresa non risultante dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria in misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori regolarmente occupati nel cantiere o nell'opificio;
decorso il termine di quarantacinque giorni dalla richiesta di rilascio delle informazioni antimafia, ovvero, nei casi d'urgenza, anche immediatamente dopo la richiesta, procede alla stipula del contratto o alla autorizzazione al subappalto o al subcontratto, nelle more del rilascio del provvedimento prefettizio, previa esibizione, da parte delle imprese interessate, del certificato camerale con la dicitura antimafia dì cui all'art. 5 del D.P.R. 252/98. Qualora, dalle verifiche eseguite dalla Prefettura, siano acquisite informazioni antimafia dal valore interdittivo, ovvero dovessero emergere ipotesi di collegamento formale c/o sostanziale con altre imprese partecipanti alle procedure concorsuali d'interesse, si impegna a rendere operativa una specifica clausola che preveda espressamente la risoluzione immediata e automatica del vincolo contrattuale ovvero a procedere alla revoca immediata dell'autorizzazione al subcontratto; in tal caso, a carico dell'impresa nei cui confronti siano acquisite informazioni antimafia dal valore interdittivo dovrà essere applicata anche una penale a titolo di liquidazione del danno salvo comunque il maggior danno nella misura del 10% del valore del contratto ovvero, quando lo stesso non sia determinato o determinabile, una penale pari al valore delle prestazioni al momento eseguite; la stazione appaltante potrà detrarre automaticamente l'importo delle predette penali dalle somme dovute in relazione alla prima erogazione utile;
d) fuori dalle ipotesi disciplinate dalla precedente lettera c), si obbliga a procedere alla risoluzione immediata e automatica del vincolo contrattuale ovvero alla revoca immediata dell'autorizzazione al subcontratto quando gli elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa, ovvero le ipotesi di collegamento formale e/o sostanziale con altre imprese partecipanti alle procedure concorsuali d'interesse, dovessero emergere successivamente alla stipula del contratto o all'autorizzazione al subcontratto;
e) si impegna ad inserire nei bandi di gara la facoltà di non stipulare il contratto e di non autorizzare il subappalto o il subcontratto ovvero, se il contratto sia già stipulato o l'autorizzazione già concessa, di procedere alla risoluzione del vincolo contrattuale o alla revoca dell'autorizzazione al subappalto (clausola di gradimento), qualora vengano acquisiti elementi o indicazioni rilevanti ai fini delle valutazioni discrezionali ammesse dalla legge, così come previsto dall'art. 10, comma 9, del D.P.R. 252/98 ;
f) si obbliga a non autorizzare subappalti a favore di imprese che abbiano partecipato alla procedura di aggiudicazione dell'appalto o della fornitura, salvo le ipotesi di lavorazioni altamente specialistiche;
g) si impegna, nel caso in cui vengano acquisite informazioni dal valore interdittivo nei confronti di imprese affidatarie di xxxxxxxxxx e/o subcontratti, a valutare la possibilità di concedere all'impresa aggiudicataria una proroga dei termini per il completamento dei lavori e/o per la fornitura. dei servizi;
h) si impegna ad inserire nei bandi di gara l'obbligo per le imprese interessate di:
I. accendere, dopo la stipula del contratto, uno o più conti contraddistinti dalla dicitura "protocollo di legalità con la Prefettura di Napoli" (nel seguito "conto dedicato") presso un intermediario bancario ed effettuare, attraverso tali conti ed esclusivamente mediante bonifico bancario, tutti gli incassi e i pagamenti superiori a tremila euro relativi ai contratti connessi con l'esecuzione dell'opera ovvero con la prestazione del servizio o della fornitura ivi compresi il reperimento, effettuato in Italia e all'estera, delle necessarie risorse finanziarie ed il loro successivo rimborso, da effettuarsi anche per il tramite di terzi al fini delle esigenze di finanziamento di cui all'art. 9, comma 12, del decreto legislativo n. 190/02 con esclusione dei pagamenti a favore di dipendenti, enti previdenziali, assicurativi e istituzionali, prevedendo, in caso di inosservanza, senza giustificato motivo, l'applicazione di una penale nella misura del
10% dell’importo di ogni singola movimentazione finanziaria cui la violazione si riferisce, mediante detrazione automatica dell'importo dalla somme dovute in relazione alla prima erogazione utile; l'impresa dovrà, altresì.. incaricare l'intermediario bancario di trasmettere, mensilmente, per via telematica, alla banca dati della Camera di Commercio di Napoli, di cui all'art 7 del presente protocollo, l'estratto conto relativo alle movimentazioni finanziarie connesse con la realizzazione dell'opera, delle quali dovrà essere specificata la causale, con indicazione, in caso di operazioni in accredito, del conto da cui proviene l’introito; fino alla costituzione della banca dati predetta, l'estratto conto sarà custodito a cura dell'impresa; il conto dedicato potrà essere estinto quando su di esso è transitato almeno il 95% dell'importo del contratto;
II. comunicare alla Camera di commercio con modalità telematica e con sottoscrizione a firma digitale non oltre il termine di 30 giorni dall'accensione dei "conti dedicati" i dati relativi agli intermediari bancari presso cui sono stati accesi i conti, comprensivi. degli elementi identificativi del rapporto (denominazione dell'istituto, numero del conto, Cin, ABI e CAB) e delle eventuali successive modifiche nonché delle generalità e del codice fiscale dei soggetti delegati ad operare su detti conti;
i) si impegna a richiamare nei bandi di gara l'obbligo per le imprese, esecutrici a vario titolo di lavori, servizi e forniture, di avvalersi, per ogni movimentazione finanziaria (in entrata o in uscita), degli intermediari di cui al decreto legge n.143/1991, prevedendo, in caso di violazione, la risoluzione immediata e automatica del vincolo contrattuale ovvero la revoca dell'autorizzazione al subappalto c/o al subcontratto e l'applicazione di una penale a titolo di liquidazione dei danni salvo comunque il maggior danno nella misura del 10% del valore del contratto o, qualora lo stesso non sia determinato o determinabile, delle prestazioni al momento eseguite; detta penale sarà applicata anche nel caso in cui tale violazione venga accertata dopo che il contratto sia stato eseguito integralmente, ma prima del collaudo dell'opera.
ART. 8
1. La stazione appaltante si impegna a riportare nei bandi di gara le seguenti clausole, che dovranno essere espressamente accettate e sottoscritte dalle imprese interessate in sede di stipula del contratto o subcontratto:
Clausola n. 1
La sottoscritta impresa dichiara di essere a conoscenza di tutte le norme pattizie di cui al protocollo di legalità, sottoscritto nell'anno 2007 dalla stazione appaltante con la Prefettura di Napoli, tra l'altro consultabili al sito xxxx://xxx.xxxxxxxxx.xx, e che qui si intendono integralmente riportate e di accettarne incondizionatamente il contenuto e gli effetti.
Clausola n. 2
La sottoscritta impresa si impegna a denunciare immediatamente alle Forze di Polizia o all'Autorità Giudiziaria ogni illecita richiesta di denaro, prestazione o altra utilità ovvero offerta di protezione nei confronti dell'imprenditore, degli eventuali componenti la compagine sociale o dei rispettivi familiari (richiesta di tangenti, pressioni per indirizzare l'assunzione di personale o l'affidamento di lavorazioni, forniture o servizi a determinate imprese, danneggiamenti, furti di beni personali o di cantiere).
Clausola n. 3
La sottoscritta impresa si impegna a segnalare alla Prefettura l'avvenuta formalizzazione della denuncia di cui alla precedente clausola 2 e ciò al fine di consentire, nell'immediato, da parte dell'Autorità di pubblica sicurezza, l'attivazione di ogni conseguente iniziativa.
Clausola n. 4
La sottoscritta impresa dichiara di conoscere e di accettare la clausola espressa che prevede la risoluzione immediata ed automatica del contratto, ovvero la revoca dell'autorizzazione al subappalto o subcontratto, qualora dovessero essere comunicate dalla Prefettura, successivamente alla stipula del contratto o subcontratto, informazioni interdittive di cui all'art. 10 del DPR 252/98, ovvero la sussistenza di ipotesi di collegamento formale e/o sostanziale o di accordi con altre imprese partecipanti alle procedure concorsuali d'interesse. Qualora il
contratto sia stato stipulato nelle more dell'acquisizione delle informazioni del prefetto, sarà applicata a carico dell'impresa, oggetto dell'informativa interdittiva successiva, anche una penale nella misura del 10% del valore del contratto ovvero, qualora lo stesso non sia determinato o determinabile, una penale pari al valore delle prestazioni al momento eseguite; le predette penali saranno applicate mediante automatica detrazione, da parte della stazione appaltante, del relativo importo dalle somme dovute all'impresa in relazione alla prima erogazione utile.
Clausola n. 5
La sottoscritta impresa dichiara di conoscere e di accettare la clausola risolutiva espressa che prevede la risoluzione immediata ed automatica del contratto, ovvero la revoca dell'autorizzazione al subappalto o subcontratto, in caso di grave e reiterato inadempimento delle disposizioni in materia di collocamento, igiene e sicurezza sul lavoro anche con riguardo alla nomina del responsabile della sicurezza e di tutela dei lavoratori in materia contrattuale e sindacale.
Clausola n. 6
La sottoscritta impresa dichiara, altresì, di essere a conoscenza del divieto per la stazione appaltante di autorizzare subappalti a favore delle imprese partecipanti alla gara e non risultate aggiudicatarie, salvo le ipotesi di lavorazioni altamente specialistiche.
Clausola di cui al comma 2 dell’art. 3
“La sottoscritta impresa dichiara di essere a conoscenza ed accettare la clausola risolutiva espressa che prevede il divieto di aprire rapporti contrattuali di subfornitura, ovvero di interrompere gli stessi se già sottoscritti, nei casi di fornitura dei cosiddetti servizi “sensibili” di cui al comma 1 dell’art. 3, laddove emergano informazioni interdittive ai sensi dell’art. 10 del dpr 252/98 a carico del subfornitore.”
Tracciabilità dei flussi finanziari
L’appaltatore assume tutti gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui all’articolo 3 della legge 13 agosto 2010, n. 136 e successive modifiche.
L’appaltatore si impegna a dare immediata comunicazione alla stazione appaltante ed alla Prefettura/Ufficio Territoriale di Governo della Provincia di Napoli della notizia dell’inadempimento della propria controparte (subappaltatore/subcontraente) agli obblighi di tracciabilità finanziaria.
Codice di Comportamento dei dipendenti del Comune di Napoli
Il Comune di Napoli, con Delibera di G.C. n. 254 del 24/04/2014, ha approvato il Codice di Comportamento dei dipendenti del Comune di Napoli, visionabile sul sito xxx.xxxxxx.xxxxxx.xx in "Amministrazione trasparente", le cui disposizioni si applicano altresì alle imprese fornitrici di beni e servizi. Le clausole sanzionatorie in caso di inosservanza di dette disposizioni sono inserite nel Capitolato Speciale d'Appalto e nel contratto.
Patto di Integrità
La Deliberazione di Giunta Comunale n. 797 del 03/12/2015 “Piano Triennale di prevenzione della corruzione 2015-2017 e Programma triennale per la trasparenza e l'integrità 2015-2017: Approvazione del Patto di Integrità per l'affidamento di commesse” approva il documento denominato “Patto di Integrità” recante regole comportamentali tra Comune di Napoli e operatori economici volte a prevenire il fenomeno corruttivo ed affermare i principi di lealtà, trasparenza e correttezza nell'ambito delle procedure di affidamento di commesse e nella esecuzione dei relativi contratti.
Il suddetto documento, pertanto, deve essere obbligatoriamente sottoscritto secondo le modalità riportate nella presente lettera d'invito e presentato dal concorrente nella Busta A “Documentazione Amministrativa”, a pena di esclusione.
15. Contatti e chiarimenti
I chiarimenti in ordine alla presente procedura, dovranno essere formulati esclusivamente mediante quesiti scritti da inoltrare al Responsabile Unico del Procedimento, all'indirizzo e- mail: xxxxxxxxx.xxxxxxxx@xxx.xxxxxx.xxxxxx.xx, entro e non oltre 6 giorni antecedenti il termine per la presentazione delle offerte.
Le risposte alle richieste di chiarimenti e/o eventuali informazioni, in merito alla presente procedura, saranno pubblicate sul sito istituzionale del Comune di Napoli