ASLNuoro
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ALLEGATO DEL CAPITOLATO SPECIALE DEL BANDO DI CO-GESTIONE DEI PTRP: “LE AREE dei DIRITTI” | ||
Le aree dei diritti corrispondono ai principali determinanti della salute, e del benessere del Cittadino-Utente, alla cui fruibilità vanno orientate le capacità/abilità della persona in PTRP e le azioni del mix pubblico-privato di co-gestione. Ferme restando gli obiettivi e le azioni specifiche di seguito indicate, in tutte le aree Servizio Pubblico e Privato Sociale/imprenditoriale si impegnano, rispettivamente, al conseguimento dei seguenti | ||
obiettivi generali: | ||
IL PUBBLICO | IL PRIVATO | |
- Persegue la cultura della deistituzionalizzazione e della prevenzione delle nuove istituzionalizzazione delle persone in PTRP - Bds sociali in carico ai servizi pubblici, attraverso piani di sviluppo del territorio, anche attraverso l’uso delle risorse del F.S.E e progetti strutturali regionali nazionali ed europei; - Sviluppa insieme ai comuni il bilancio partecipativo sociosanitario ed ambientale; - Sostiene la trasformazione e regola l’interdipendenza fra Welfare dei servizi e Welfare Comunitario, favorendo la trasformazione di prodotti rigidi (servizi) in prodotti flessibili (progetti individuali). | - Promuove e contribuisce allo sviluppo economico sociale locale e alla ri-abilitazione integrale del territorio; - Sostiene e formula il bilancio partecipativo sociosanitario ed ambientale insieme ai Comuni e all’ASL, per la parte rilevante l'area in questione; - Diviene lo strumento dell’ASL e dei Comuni per la trasformazione del prodotto sanitario rigido (Welfare dei servizi) in prodotto flessibile (Welfare Comunitario), attraverso i Bds – PRTP; - Sostiene lo sviluppo locale anche attraverso l’uso delle risorse del F.S.E. e dei progetti regionali, nazionali ed europei volti alla re-inclusione delle persone svantaggiate. | |
xxx.xxxxxxxx.xx xxxxxxxxxxxxxxxxx@xxxxxxxx.xx
Direzione Generale
Xxx Xxxxxxxx 0 00000 Xxxxx
C.F. : 00977680917
1) - Area della CASA (o dell’ABITARE ASSISTITO)
La Casa/Habitat sociale costituisce obiettivo da conseguire ed eventuale possesso da esercitare, in forma singola o mutualmente associata (gruppi di convivenza).
Le abitazioni, che attraverso il Bds entrano nella disponibilità delle persone-utenti, potranno avere forme di supporto differenziate, in relazione alla scelta delle stesse persone-utenti e del servizio pubblico.
I PTRP prioritariamente orientati verso l’area casa/habitat sociale avranno l’obiettivo di limitare nel tempo i sostegni attivi di supporto erogati, sostituendoli con la personale e ragionevole capacità di autogestione degli utenti stessi e seguiti dallo specifico servizio domiciliare, anche attraverso forme sperimentali di cura e sostegno familiare.
Il supporto assistenziale da parte dei servizi sanitari competenti si attua, con i livelli di intensità necessari, soprattutto presso il domicilio dell’utente.
L’uso dell'abitazione, da parte dei soci in PTRP - Bds delle organizzazioni impegnate nella co-gestione, deve essere previsto all’interno del piano d’impresa e/o di sviluppo dell’organizzazione stessa, che deve quindi comprendere un piano d’investimento e ammortamento delle case per i propri soci.
I gruppi di convivenza includono di norma 3 – 4 persone e debbono rispettare i requisiti minimi generali indicate dalla RAS nella deliberazione GR n. 57-3 del 23-10-08 (1).
Ogni nucleo abitativo avrà un referente nominato dal servizio specialistico (ASL) di pertinenza. L’individuazione avverrà con criteri concordati fra il Servizio Pubblico (ASL e Servizi Sociali territoriali) e il co-gestore.
Il luogo dove vengono individuate le case deve rendere possibile lo sviluppo di microsistemi economico sociali integrati e contestuali a quel luogo stesso, in stretto collegamento con la municipalità e le Organizzazioni del Terzo Settore locali.
(1) Dalla DGR n. 57-3 del 23-10-08: “Requisiti minimi generali:
- essere ubicate in luoghi abitati facilmente raggiungibili con l’uso di mezzi pubblici, comunque tali da permettere la partecipazione delle persone accolte alla vita sociale della comunità,
- favorire la vita comunitaria e facilitare le visite agli ospiti;
- assicurare spazi adeguati che permettano idonea funzionalità d’uso e fruibilità in relazione alle caratteristiche dell’utenza ospitata;
- garantire l’assenza di barriere architettoniche, salvo nei casi in cui è espressamente consentita un’accessibilità limitata ad una parte più o meno estesa della struttura;
- organizzare gli spazi così come in uso nelle civili abitazioni; prevedere la presenza di spazi per momenti di vita individuale e di attività comuni. Gli ambienti devono essere curati ed esteticamente gradevoli, il più possibile somiglianti alle abitazioni private e con la possibilità di utilizzare arredi e suppellettili personali. Le strutture di nuova costruzione devono essere dotate di adeguati spazi esterni adibiti a verde;
- organizzate in maniera da permettere la partecipazione delle persone accolte alla vita sociale della comunità, favorire la vita comunitaria e facilitare le visite agli ospiti;
- assicurare la presenza di un coordinatore responsabile della struttura;
- prevedere la presenza di figure professionali sociali e sanitarie qualificate, in relazione alle caratteristiche dell’utenza ospitata;
- assicurare l’autonomia individuale, la fruibilità e la privacy delle persone ospitate; - assicurare l’intervento sulla base di un progetto personalizzato; - organizzare le attività nel rispetto dei normali ritmi di vita degli ospiti; - predisporre un registro degli ospiti costantemente aggiornato; - predisporre un registro del personale dipendente costantemente aggiornato, nonché dei soggetti che prestano la propria opera a titolo di volontariato; - assicurare il rispetto rigoroso per i dipendenti delle norme contrattuali in materia; - adottare un regolamento interno di funzionamento che disciplini, in particolare, il funzionamento e la organizzazione della vita comunitaria e delle attività connesse. Tale documento descrive l’organizzazione del personale con la specifica indicazione degli orari di lavoro e delle responsabilità; modalità di ammissione e dismissione; modalità di relazione degli operatori con utenti e familiari; copertura assicurativa dei rischi da infortuni o da danni subiti o provocati dalle persone accolte, dal personale o dai volontari. | ||
Gli obiettivi della co-gestione tra l’ASL ed i co-gestori in questa area vengono di seguito sommariamente individuati: | ||
IL PUBBLICO | IL PRIVATO | |
- Promuove percorsi emancipativi e di sostegno all’autonomia abitativa delle persone in PTRP - Bds favorendo primariamente la costituzione di habitat familiare-sociale attraverso la valorizzazione ed il sostegno attivo ai legami esistenti e al permanere delle persone all’interno delle proprie abitazioni; - Sviluppa accordi di programma fra comuni, IACP, enti religiosi e privati al fine di reperire abitazioni e sostenere il diritto alla casa per persone in PTRP, partendo dalle aree dismesse o poco utilizzate; - Sostiene le famiglie che si dotano di personale per l’accudimento di persone in PTRP - Bds attraverso la formazione ed il collegamento con i distretti sanitari; - Promuove l’habitat sociale e svolge le attività istituzionali prevalentemente a domicilio, nei luoghi di lavoro e di socialità; allo stesso tempo, limita l’utilizzo delle istituzioni sanitarie e sociali sostitutive dell’assenza di Habitat familiare sociale/casa; | - Ha piani di sviluppo che prevedono per le persone in PTRP - Bds con varie forme e gradi di sostegno, la fornitura di alloggi, a costi accettabili e belli, in proprietà indivisa e non, a titolo definitivo o temporaneo; - E’ in grado di investire sulle aree dismesse o poco utilizzate, di proprietà pubblica e non, per mettere case a disposizione dei propri soci disabili (proprietà indivisa) e per gestire “portinerie” attrezzate a sostegno dell’Habitat-sociale di persone in PTRP; - Redige e attua piani di sviluppo dell’associazionismo, dell’auto-aiuto, di valorizzazione del sostegno informale e di alternative abitative alle istituzioni sanitarie e sociali; - Sviluppa la mutualità con i collaboratori famigliari assunti dalle famiglie per il sostegno e l’accudimento delle persone in PTRP - Bds non autosufficienti, al fine di mantenere le persone nel proprio Habitat sociale; - Considera l’ambiente elemento fondante per la strutturazione dell’individuo; |
- Sostiene la libertà di scelta della famiglia e della persona in PTRP - Bds di poter evitare l’istituzionalizzazione; - Considera l’ambiente come elemento fondante per la strutturazione della famiglia e dell’individuo; - Promuove il possesso regolato della casa e di oggetti propri come fondativi e di accesso allo scambio interumano; la bellezza dell’ambiente come testimonianza riproduttiva della dignità della persona; - Dà attuazione alla Legge Nazionale 381/91, mettendo a disposizione beni immobili non strategici, sotto utilizzati o non utilizzati, al fine di creare valore aggiunto attraverso la costruzione del diritto all’habitat sociale (casa) per le persone svantaggiate; - Sostiene la ricostituzione di habitat sociale investendo sui luoghi di riconoscimento e scambio collettivo, sulla permanenza nel proprio domicilio delle persone vulnerabili e a rischio di istituzionalizzazione e nella ricostruzione delle reti sociali e di servizi alle persone, finalizzati al mantenimento del diritto abitativo; - Programma e promuove la formazione, la concertazione e il coordinamento delle famiglie e delle reti sociali, che forniscono habitat sociale e familiare alle persone in carico al servizio pubblico. | - Considera il sostegno al mantenimento del possesso contrattuale e regolato della casa e di oggetti propri, come elemento fondante e di accesso allo scambio interumano; - Considera la bellezza dell’ambiente come testimonianza riproduttiva della dignità della persona; - Sviluppa piani di sviluppo per il recupero, la valorizzazione e l’utilizzo di beni immobili con caratteristiche di habitat storico (borghi rurali, vecchi quartieri) con la concomitante messa in rete di attività commerciali integrate con l’area oggetto dell’intervento e la costituzione di “portinerie” attrezzate, la valorizzazione dei legami storici di quell’area; - Basa la propria azione sull’accoglimento e sulla continua messa in rete delle famiglie e delle persone in PTRP - Bds con la comunità circostante; - Sostiene il diritto alla casa (possesso mutuale) attraverso la creazione di habitat sociale, dimensionando i nuclei abitativi alla tipologia famigliare nel rispetto della DGR n. 57-3 del 23- 10-08 (v. nota n. 1) ; - Sviluppa forme di accoglienza etero-familiare. I soci del privato sociale, le reti sociali locali e le famiglie che accolgano in affido persone in PTRP - Bds possono mettere abitazioni proprie a disposizione per l’habitat sociale, su basi motivate e volontarie. | |
2) - Area della SOCIALITA’: |
2.a - APPRENDIMENTO/ESPRESSIVITA’ | ||
Alla persona in PTRP - Bds devono essere fornite occasioni di apprendimento, applicazione e sviluppo delle conoscenze acquisite, in maniera strutturata (reti formali) e non strutturata (reti informali). Obiettivo delle attività dovrà essere l’apprendimento e l’acquisizione di abilità, prima non possedute, e/o lo sviluppo delle stesse, avendo cura di identificare ciò che la persona è in grado di fare. Alla persona in PTRP - Bds devono essere fornite occasioni per poter usare il proprio corpo e i propri sensi per immaginare, pensare e ragionare, avendo la possibilità di farlo in modo informato e sostenuto da un’istruzione adeguata. La persona in PTRP - Bds dovrà essere messa in grado di usare l’immaginazione e il pensiero in collegamento con l’esperienza e la produzione di opere autoespressive, di eventi di natura religiosa, letteraria, musicale ecc., scelti autonomamente. La persona dovrà poter usare le proprie capacità, esercitando pienamente la propria libertà di espressione politica, artistica, religiosa; dovrà poter andare in cerca del significato ultimo dell’esistenza a modo proprio; poter fare esperienze piacevoli ed evitare dolori inutili. La persona dovrà essere in grado di formarsi una concezione di ciò che è bene e impegnarsi in una riflessione critica su come progettare la propria vita. La conservazione e la valorizzazione dei possessi (mobili ed immobili) delle persone in PTRP, dovranno essere utilizzati come principali mediatori dell’apprendimento e dell’applicazione della conoscenza. Se necessario, dovrà essere promosso l’apprendimento di base (come l’imparare a leggere, a scrivere, a calcolare ecc.), le esperienze sensoriali intenzionali (come il guardare, ascoltare, utilizzare gli organi di senso intenzionalmente per sperimentare stimoli, toccare, gustare, sentire profumi, ecc.) e la cura estetica del corpo (attraverso cure dentarie, attività sportive, trattamenti estetici, ecc.). | ||
Gli obiettivi della co-gestione tra l’ASL ed i Co-gestori in questa area vengono di seguito sommariamente individuati: | ||
IL PUBBLICO | IL PRIVATO | |
- promuove l'apprendimento in tutto l'arco della vita e assicura a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di | - promuove attraverso l’apprendimento e l’applicazione delle conoscenze l’accesso e la fruizione di beni e servizi non fruiti |
sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro; - garantisce alle persone in PTRP - Bds il diritto a fruire, in piena libertà ed uguaglianza, dei mezzi e delle opportunità di apprendimento, di svago e di sviluppo personale; - adotta tutte le misure necessarie ad eliminare ogni tipo di ostacolo che impedisca l'esercizio del diritto allo studio e all’apprendimento da parte delle persone in PTRP; - promuove una educazione alla diversità destinata a favorire la comprensione, la collaborazione, la coesione sociale e ad evitare forme di esclusione per motivi di razza, di sesso, di cultura, di età, di handicap, di condizione economica o altre forme di discriminazione; - riduce il grado di vulnerabilità e di rischio delle persone in PTRP - Bds sostenendo la crescita culturale della comunità di riferimento e sviluppando le reti familiari; - sostiene e sviluppa le abilità di relazione interumana delle persone in PTRP - Bds e dei diritti all‘apprendimento /espressività e alla sicurezza; - favorisce la libertà positiva e la diversità culturale delle persone in PTRP - Bds; - promuove studi e ricerche, aggiornati nel tempo e resi pubblici, circa la situazione e le esigenze formative dei cittadini, in particolare con disabilità, e formula conseguenti proposte concrete in maniera partecipata; - offre ai familiari delle persone in PTRP - Bds la formazione che permetta di aiutare i loro cari a crescere ed a servirsi delle opportunità offerte dai servizi pubblici in uno spirito di rispetto reciproco; | normalmente - sostiene criticamente la comune ricerca e attribuzione di un significato ad atti particolari, specie se avversivi; - apprezza tutte le attività utili svolte dalla persona in PTRP, rendendole possibili; - identifica e promuove ciò di cui una persona in PTRP - Bds è capace; - mette in grado la persona in PTRP - Bds di usare l’immaginazione e il pensiero in collegamento con l’esperienza e la produzione; - favorisce la produzione di opere autoespressive e di eventi, scelti autonomamente; - garantisce la cura del corpo delle persone in PTRP, con particolare riferimento alle cure dentarie, alla pratica dell’attività fisica, alla cura di sé; - garantisce la libertà positiva di espressione e partecipazione, di fare esperienze piacevoli e di evitare dolori inutili; - promuove l’apprendimento di una abilità, prima non posseduta, e/o lo sviluppo della stessa; - promuove le abilità dei membri della propria organizzazione alla vocational therapy (2) ed alle abilità specifiche confacenti con i piani d’impresa; - garantisce e tutela l’avere, il possedere, la proprietà privata come elemento di mediazione dell’apprendimento e applicativo della conoscenza; - promuove l’apprendimento di base, come l’imparare a leggere, a scrivere, a calcolare, a risolvere problemi e le esperienze sensoriali intenzionali, come il guardare, ascoltare, utilizzare gli organi di senso intenzionalmente per sperimentare stimoli (toccare, gustare, sentire profumi, ecc.); |
- mette a punto progetti analoghi rivolti agli educatori in generale e divulga le istruzioni necessarie a tutti coloro (privati, funzionari pubblici, impiegati) che sono a contatto con persone in PTRP – Bds e vigila inoltre affinché tali istruzioni siano fatte proprie dagli operatori pubblici e privati; - valorizza le modalità dell'educazione informale e non formale (3), unitamente a quella formale, nei percorsi educativi individuali, in particolare per le persone in PTRP - Bds, e nella formazione continua degli operatori; - adotta un approccio globale alla persona nel predisporre le opportunità di formazione ed apprendimento, da realizzarsi in ambito educativo, nel più ampio contesto della qualità della vita, della giustizia sociale e della promozione dei cittadini; - promuove attività tese a rendere consapevoli gli operatori sia dei meccanismi di esclusione e di emarginazione presenti nei loro servizi, sia delle modalità con cui essi si esplicano ed intraprendere gli appropriati interventi compensativi; - incoraggia la costituzione di organizzazioni al fine di formare rendere concreto il principio di cittadinanza, ed in particolare i giovani e le persone in PTRP, a prendere decisioni, indirizzare le loro azioni al servizio della comunità, ottenere e divulgare l'informazione, i materiali e le idee destinate a promuovere il loro sviluppo economico, sociale, morale e culturale; - promuove l’informazione dei cittadini, individuando gli strumenti utili ed il linguaggio adeguato perché le risorse siano alla portata di tutti su un piano di parità e verificare che l'informazione raggiunga effettivamente i cittadini di ogni condizione sociale e di ogni età; - promuove politiche locali integrate coordinando istituzioni, altre forme di organizzazione della società civile e la partecipazione spontanea, sostenendo al tempo stesso la | - favorisce il senso di appartenenza all’organizzazione e alla comunità locale da parte delle persone in PTRP; - garantisce la partecipazione a micro-collettivi paritari finalizzati da parte di tutti i componenti delle compagini; - stimola le azioni in collettivo per la soddisfazione di bisogni comuni; - promuove la qualità dei prodotti auto-espressivi e delle relazioni, la bellezza dei luoghi, degli strumenti e delle metodologie della formazione e/o produzione; - sostiene la persona in PTRP - Bds affinché senta rispettabile la propria diversità; - riconosce la pratica dell'identità di genere e degli affetti; - sostiene e investe in attività educative, che siano in grado di promuovere la crescita culturale, sociale ed economica della comunità di riferimento delle persone in budget di salute e sviluppa le competenze delle famiglie e degli altri attori sociali; - promuovere l’acquisizione di abilità informatiche, l’utilizzo di internet e la possibilità di dialogare per via informatica con programmi specifici e sistemi esperti. |
partecipazione dei cittadini al progetto comune; - promuove patti formativi locali con le varie agenzie educative territoriali; - sostiene e garantisce la conservazione e la valorizzazione dei possessi (mobili ed immobili) personali delle persone in PTRP, come principali mediatori dell’apprendimento e dell’applicazione della conoscenza; - sostenere la persona in PTRP - Bds affinché senta rispettabile una propria diversità; - riconoscere la pratica dell'identità di genere e degli affetti. | ||
(2) La “Vocational therapy” - partendo dall’assunto che avere un lavoro incrementa la capacità della persona di stare bene e non essere dipendente ed aumenta il proprio senso di scopo, di autostima e autoefficacia - è un processo che attraverso colloqui, valutazione delle capacità e prove delle abilità manuali e fisiche determina quali lavori siano più adatti per una persona. La persona è valutata, addestrata ed inserita in attività lavorative dove è più probabile essa possa riuscire ad avere gratificazione e successo. (3) La Commissione ed il Consiglio d’Europa hanno evidenziato l’importanza dei percorsi di apprendimento non formale ed informale, come modalità, unitamente ai percorsi di apprendimento formale, per il contrasto al disagio giovanile ed alla dispersione scolastica e come opportunità di acquisire comportamenti, conoscenze, abilità, atteggiamenti, competenze diversificate e personalizzate. Queste tematiche sono state oggetto di specifici interventi, fra gli altri, nel Libro Bianco su istruzione e formazione “Insegnare e apprendere - Verso la società conoscitiva” (COM(95) 590, novembre 1995), nel libro bianco su “Un nuovo impulso per la gioventù europea” (COM (2001) 681 del 21.11.2001), nella, successiva Comunicazione della Commissione al Consiglio (COM (2003) 184 del 11.04.03) e nella risoluzione del Consiglio del 25.11.03 in materia di obiettivi comuni sulla partecipazione e informazione dei giovani. In linea con gli indirizzi della Comunità Europea, la legge delega 53/2003 e la relativa decretazione hanno assunto l’educazione non formale ed informale nell’extrascuola e nell’esperienza personale, familiare e sociale come strategia di alimento delle conoscenze ed abilità. | ||
2.b – SOCIALITA’/AFFETTIVITA’ | ||
L’obiettivo dei PTRP, prevalentemente orientati nell’area socialità/affettività, è fornire occasioni di accesso e sviluppo formativo e culturale strutturate (reti formali) e non strutturate (reti informali) a tutte le persone e famiglie a qualsiasi titolo coinvolte negli stessi. Devono, soprattutto, essere fornite concrete risposte ai bisogni minimali delle persone in PTRP - Bds di promozione dell’avere, del possedere, della proprietà personale, intese come elementi ricostruttivi e mediatori dell’affettività/socialità e, quindi, della contrattualità. La promozione continua degli strumenti di partecipazione attiva, all’interno delle organizzazioni del III settore e non, devono risultare nel |
piano di lavoro dei progetti individuali (Bds) proposti. Dovranno poi risultare presenti a posteriori nei verbali di assemblea, di consiglio di amministrazione, nella costituzione di gruppi di persone in PTRP - Bds con bisogni omogenei finalizzati; nell’organizzazione collettiva del tempo libero, negli obiettivi formativi e di orientamento individuali e con piani, progetti ed investimenti evidenziabili e che siano e rimangano nel possesso delle persone. I luoghi dove viene promossa la socialità/affettività devono rendere possibile lo sviluppo di microsistemi economico sociali integrati e contestuali a quel luogo stesso, in rete ed in stretto collegamento con la municipalità e le organizzazioni del Terzo settore locali. | ||
Gli obiettivi della co-gestione tra l’ASL ed i cogestori in questa area vengono di seguito sommariamente individuati: | ||
IL PUBBLICO | IL PRIVATO | |
- Sostiene e sviluppa le abilità di relazione interumana delle persone in PTRP - Bds e dei diritti all‘affettività/ /sessualità e alla sicurezza; - Sviluppa la presa in carico e la cura della persona in PTRP - Bds con lo sguardo rivolto all’esercizio delle responsabilità e della socialità; - Attiva programmi volti ad evitare che la persona in PTRP - Bds non sia oggetto di sfruttamento, pregiudizio ed abuso; - Sostiene lo sviluppo dei sistemi di sicurezza sociale; - Sostiene ed investe sull’utilizzo del tempo libero delle persone in PTRP, per la conquista di abilità e di competenze sociali; - Abbassa il grado di vulnerabilità e di rischio delle persone in PTRP - Bds sostenendo la crescita culturale della comunità di riferimento e sviluppando le reti familiari; - Predispone programmi di accoglienza e di cura nella crisi acuta delle persone in PTRP - Bds alternative al ricovero a carattere sanitario anche attraverso affidamenti temporanei e | - Investe e sviluppa progetti di formazione in grado di valorizzare le risorse umane e relazionali dei propri lavoratori/soci/associati; - Ottempera ai contratti di lavoro ed investe risorse sullo sviluppo della democrazia interna e locale; - Considera essenziale il rispetto della proprietà privata, dell’avere e del possedere; - Promuove e partecipa alla vita culturale e sportiva del proprio territorio includendovi le persone in PTRP; - Sviluppa iniziative di valorizzazione del patrimonio locale di beni, memoria, idee, persone, arti e mestieri, incorporandole nelle proprie azioni; - Promuove e sostiene le organizzazioni dell’arte e della creatività, dello sport, partendo e incorporando la storia e le tradizioni locali; - E’ in grado di lavorare in rete e di promuovere le risorse del volontariato dell’associazionismo locale per la presa in carico congiunta con il servizio pubblico, delle persone in PTRP; |
guidati a nuclei familiari e da organizzazioni del terzo settore idonee; - Sostiene e garantisce la conservazione e la valorizzazione dei possessi (mobili ed immobili) personali delle persone in PTRP, come principali mediatori dell’affettività e della socialità; - Difende e si rende garante della proprietà privata delle persone in PTRP - Bds dotandosi di consulenza legale e patrimoniale attuando e promuovendo le leggi sull’amministrazione di sostegno in modo integrato con i comuni; - Lavora in rete con i microsistemi economico sociali promuovendo l’interscambio esperenziale delle persone i budget di salute. | - Sostiene e garantisce la conservazione e la valorizzazione dei possessi (mobili ed immobili) individuali delle persone in PTRP -Bds come principali mediatori dell’affettività/socialità; - Creare opportunità di lavoro per le persone svantaggiate di cui all'articolo 4, comma 1 Art. 5, comma 1, L. 381/91; - Difende e si rende garante della proprietà privata dei propri soci con disabilità sociale e favorisce lo sviluppo della stessa; - Mette in atto protocolli di intesa, A.T.I, convenzioni con finalità di interscambio esperienziale per le persone in PTRP - Bds e per tutti i soci/associati fra i diversi microsistemi economico sociali. | |
3- Area FORMAZIONE e LAVORO | ||
L’obiettivo in quest’area è la formazione professionale e la pratica, in qualità di soci lavoratori o fruitori di ambienti operosi, produttivi e di alto scambio interumano, di una attività come sostegno alla costruzione di forme reddituali attive delle persone in PTRP- Bds in età lavorativa con finalità emancipative o economiche, oppure come partecipazione attiva e fruizione, In tutti i casi, la “borsa di formazione e lavoro” è lo strumento propedeutico e di promozione dell’inserimento lavorativo o fruitivo ed è parte integrante del Bds. I cogestori promuovono e attuano insieme ai Comuni, alla Provincia, e all’ASL di Nuoro la L. 68/99 per sviluppare patti territoriali per la formazione-lavoro delle persone in PTRP - Bds. Il luogo dove viene ricostruito il diritto alla formazione/lavoro deve rendere possibile lo sviluppo di microsistemi locali economico sociali integrati e contestuali a quel luogo stesso, in stretto collegamento con la municipalità e le organizzazioni locali del terzo settore e del privato imprenditoriale. |
IL PUBBLICO | IL PRIVATO | |
- Include la formazione lavoro nei progetti individuali delle persone in PTRP - Bds in carico ai servizi pubblici, realizzando tali obiettivi attraverso i budget di salute; - Adotta le opportune metodologie per favorire l’accesso delle persone in PTRP - Bds ai finanziamenti e agli sgravi fiscali previsti dalla normativa vigente; - Ottempera a quanto previsto dalla L.N. 68/99; - Fornisce referenti sociali e amministrativi per ogni comune al fine di costruire il bilancio partecipativo sociosanitario ed ambientale; - Promuove le attività di case management(4) e vocational therapy (v. nota n. 2) all’interno dei Centri Diurni, in ambiti propriamente lavorativi e in genere nei microsistemi economico-sociali ad alta fruibilità di scambi interumani, dove vengono tenute nel giusto equilibrio: la variabile economica, il sistema valoriale di rete e il valore del soggetto; - Dà in comodato d’uso locali, strumenti, mezzi e favorisce l’esternalizzazione dei servizi/attività non strategico-sanitari, al fine di sostenere la crescita continua dell’impresa sociale capace di creare valore aggiunto, attraverso l’inserimento lavorativo delle persone in PTRP; - Sostiene l’attuazione alla Legge n.381/91, che prevede di dare al privato sociale convenzioni per la fornitura di beni e servizi (5) con finalità di formazione e di inserimento lavorativo delle persone in PTRP - Bds. | - Ha piani d’impresa in grado di fornire formazione/lavoro per le persone in PTRP – Bds, a partire dal Pz.te istituzionalizzato - Opera nelle comunità locali e accoglie le persone in stage formativo come da Legge 68/99; - Sostiene e realizza interventi di vocational therapy (v.nota n 2) e promuove le abilità necessarie a ciò nei propri operatori in modo coerente con i piani d’impresa; - Si dota di strumenti di controllo di gestione programmatico, economico, attuativo che possano documentare le risorse ed abilità che passano dai propri piani d’impresa alle persone in PTRP, almeno in termini fruitivi e sviluppa questi strumenti all’interno del bilancio partecipativo sociosanitario ed ambientale; - Predispone e investe su “ambienti” prevalentemente imprenditoriali dove si realizzi l’alta fruibilità di scambi interumani e dove vengono tenute nel giusto equilibrio: la variabile economica, il sistema valoriale di rete locale, il valore del soggetto e del suo prodotto (microsistemi economico- sociali). - Mette a frutto le risorse dislocate dal pubblico come investimento, per piani d’impresa in grado di aumentare le occasioni di inserimento formativo-lavorativo delle persone in PTRP - Bds e di rendere più efficienti e produttivi gli investimenti realizzati dall’ente pubblico; - Sostiene e investe in imprese sociali di produzione e lavoro, che siano anche in grado di promuovere ed attivare processi di ri-abilitazione (imprese sociali miste o plurime), contestuali con i territori di riferimento delle persone; di piccole dimensioni, autogestite e differenziate nella produzione. |
(4) Il Case management è una tipologia di gestione del percorso di presa in carico del paziente mutuato dalla realtà anglosassone e che si va sempre più diffondendo come modello organizzativo. Consiste nella presa in carico del paziente e nella sua supervisione continua dal momento della segnalazione a quello della conclusione del percorso assistenziale. La figura professionale di riferimento è un esperto in grado di organizzare, gestire e rendere operativo un gruppo di specialisti, operatori e responsabili settoriale del caso, attivo in specifiche aree di competenza sociale e sanitaria (invecchiamento, malattie croniche, disagio mentale, handicap ed emarginazione). Tali figure esperte svolgono funzione di coordinamento degli operatori professionali che si occupano di un utente all’interno di una equipe multiprofessionale. (5) “Gli enti pubblici, compresi quelli economici, e le società di capitali a partecipazione pubblica, anche in deroga alla disciplina in materia di contratti della pubblica amministrazione, possono stipulare convenzioni con le cooperative che svolgono le attività di cui all'articolo 1, comma 1, lettera b), ovvero con analoghi organismi aventi sede negli altri Stati membri della Comunità europea, per la fornitura di beni e servizi diversi da quelli socio-sanitari ed educativi il cui importo stimato al netto dell'IVA sia inferiore agli importi stabiliti dalle direttive comunitarie in materia di appalti pubblici, purché tali convenzioni siano finalizzate a creare opportunità di lavoro per le persone svantaggiate di cui all'articolo 4, comma 1”. Art. 5, comma 1, L. 381/91. |
INTEGRAZIONE TRA LE AREE |
In relazione ai bisogni e alle abilità delle persone–utenti, potranno configurarsi modalità di risposta maggiormente orientate sul versante "abitare", o su quello “apprendimento-espressività”, o sul versante "affettivitàsocialità" o sul versante “lavoro". Tuttavia, le quattro aree non sono di fatto separabili, almeno nella fruizione, ma potranno assumere maggiore o minore intensità a seconda dei bisogni della persona in PTRP - Bds. I co-gestori dovranno, quindi, operare coerentemente su tutte le aree, lavorando in rete, commisurando l’investimento al fabbisogno personale e specifico espresso nel PTRP e riferendosi ad un territorio (luogo) definito e limitato nel quale il tema riabilitativo dovrà essere affrontato in modo integrale con la comunità civile locale e le sue espressioni di rappresentanza politica, produttiva e di volontariato, innescando o inserendosi in un più ampio processo di sviluppo economico sociale locale. |