ACCORDO PER LA PROGRAMMAZIONE E LO SVILUPPO DI UN SISTEMA DI
ACCORDO PER LA PROGRAMMAZIONE E LO SVILUPPO DI UN SISTEMA DI
INTERVENTI FINALIZZATI A FAVORIRE L’INTEGRAZIONE SOCIALE E L’INSERIMENTO LAVORATIVO DEI MIGRANTI REGOLARMENTE PRESENTI IN ITALIA
REGIONE ABRUZZO
PIANO INTEGRATO DEGLI INTERVENTI IN MATERIA DI INSERIMENTO LAVORATIVO E DI INTEGRAZIONE SOCIALE DEI MIGRANTI
REGIONE ABRUZZO | |
Direzione/Dipartimento competente: (Nominativo, indirizzo, tel, fax, e mail) | Dipartimento Sviluppo Economico, Politiche Attive del Lavoro, Istruzione, Ricerca e Università (Xxxxxxx Xx Xxxx, Viale Bovio 425, tel. 000 0000000 e – mail xxxxxxx.xxxxxx@xxxxxxx.xxxxxxx.xx) |
Servizio competente (Nominativo, indirizzo, tel, fax, e mail) | Servizio Lavoro (Xxxxxxx Xx Xxxx, Viale Bovio 425, tel. 000 0000000 e – mail xxxxxxx.xxxxxx@xxxxxxx.xxxxxxx.xx) |
Dirigente del servizio competente (Nominativo, indirizzo, tel, fax, e mail) | Dirigente del Servizio pro-tempore (Xxxxxxx Xx Xxxx, Viale Bovio 425, tel. 000 0000000 e – mail xxxxxxx.xxxxxx@xxxxxxx.xxxxxxx.xx) |
Responsabile del procedimento (Nominativo, indirizzo, tel, fax, e mail) | Da individuare |
Sommario
SEZIONE I - IL QUADRO DI RIFERIMENTO REGIONALE 5
1. Principali caratteristiche con un focus specifico, di natura quali-quantitativa sul fenomeno migratorio 5
2. Articolazione del sistema dei servizi territoriali 11
SEZIONE II – AZIONE DI QUALIFICAZIONE DEL SISTEMA DEI SERVIZI 15
1. Articolazione degli interventi: azioni propedeutiche per la qualificazione dell’infrastrutturazione dei servizi territoriali rivolti alla popolazione immigrata 15
1.4 Piano temporale – Gantt 19
SEZIONE III – OBIETTIVI E AZIONI PILOTA 21
2. Articolazione degli interventi 21
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione al 31 dicembre 2014 ha sottoscritto 17 Accordi di programma con le Regioni per definire un sistema di interventi e una programmazione integrata in tema di politiche migratorie nel periodo 2014 - 2020, secondo una logica di coordinamento ed integrazione degli interventi e degli strumenti finanziari di competenza nazionale e regionale. Complessivamente le risorse assegnate con gli accordi di programma, a valere sul Fondo per le politiche migratorie 2014, sono pari a 3 milioni di euro. La durata dell’accordo è di 18 mesi, a partire dal 13 febbraio 2015, ovvero dalla comunicazione di avvenuta registrazione nei modi di legge del D.D. del 31 dicembre 2014 di approvazione degli accordi stessi.
L’Accordo di programma prevede la predisposizione di un Piano integrato degli interventi in materia di inserimento lavorativo e di integrazione sociale della popolazione immigrata. In particolare, il Piano integrato degli interventi è il documento che definisce le sinergie tra le azioni programmate dal Ministero e dalla Regione e riconducibili a specifiche tipologie, come definito nell’art. 5 dell’accordo stesso, quali:
a) un’azione di sistema nazionale realizzata mediante il concorso di risorse provenienti dalla programmazione nazionale e volta a qualificare il sistema dei servizi territoriali rivolti alla popolazione immigrata;
b) sette azioni pilota rivolte direttamente ai destinatari e realizzate attraverso il concorso di risorse provenienti sia dalla programmazione nazionale che da quella regionale;
c) azioni dirette ad impatto diffuso sui destinatari e incidenti sul territorio regionale, realizzate attraverso risorse provenienti dalla programmazione regionale.
Rispetto a tali azioni il Ministero e le Regioni si impegnano, con l’elaborazione del Piano integrato degli interventi, e al fine di raggiungere gli obiettivi previsti dall’Accordo (cfr. art 3) a convogliare le risorse finanziarie che si renderanno disponibili a valere sui fondi europei nell’ottica della complementarietà delle risorse e della sinergia degli interventi stessi. In particolare, le risorse economiche, trasferite alle Regioni mediante l’Accordo, dovranno essere destinate alla progettazione, strutturazione e sperimentazione del sistema dei servizi territoriali integrati per facilitare l’accesso ai servizi da parte degli immigrati, mediante la valorizzazione delle reti pubblico – private: in sostanza il piano integrato degli interventi dovrà sviluppare le azioni propedeutiche che saranno messe in campo per qualificare il sistema dei servizi territoriali rivolti agli immigrati.
Il processo di costruzione ed elaborazione del Piano integrato degli interventi presuppone l’esigenza di individuare le diverse fonti di finanziamento che potranno essere attivate per il perseguimento degli obiettivi e la realizzazione delle azioni programmate. E in tale processo è bene tener presente che l’arco
temporale di riferimento relativo alla durata dell’accordo – diciotto mesi, da febbraio 2015 ad agosto 2016
– si inserisce nel più ampio periodo di programmazione 2014 – 2020 e che le procedure di approvazione, da parte della Commissione dell’Unione Europea, dei programmi operativi nazionali e regionali dei fondi strutturali e del programma nazionale del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione sono in corso di completamento.
In questa fase, quindi, il Piano integrato degli interventi sviluppa i seguenti contenuti, articolati in tre sezioni:
- l’analisi del contesto regionale, in cui si evidenziano le caratteristiche quali – quantitative del fenomeno migratorio e l’organizzazione del sistema dei servizi territoriali disponibili in materia di lavoro e integrazione
- gli obiettivi e le azioni che la Regione intende sviluppare, evidenziando, in particolare, le forme di complementarietà attivabili con i Programmi Operativi Regionali;
- le azioni propedeutiche per la progettazione, strutturazione, sperimentazione del sistema dei servizi territoriali integrati che si intendono avviare e / o implementare a valere sul finanziamento ministeriale previsto nell’art. 9 dell’accordo di programma, con i relativi tempi di realizzazione.
SEZIONE I - IL QUADRO DI RIFERIMENTO REGIONALE
1. Principali caratteristiche con un focus specifico, di natura quali-quantitativa sul fenomeno migratorio
L’Abruzzo si attesta al 4° posto (dopo la Campania, la Puglia e la Calabria) all’interno della macro area Sud per stima della popolazione straniera regolarmente soggiornante (anno 2013): 92mila cittadini.
Gli stranieri residenti al 1° gennaio 2014 ammontano a 84.285, con un incremento del 12,5% rispetto all’anno precedente (erano 74.939 nel 2013) e con un’incidenza del 6,3% sulla popolazione complessiva residente in Regione. Incidono, inoltre, per l’1,7% sulla totalità degli stranieri residenti in Italia. Sono distribuiti sulle quattro province prevalentemente a L’Aquila (28,3% degli stranieri in Regione), con un tasso di incidenza sulla popolazione complessiva provinciale del 7,8%, cui seguono Teramo (circa il 27,8% e il 7,8% del complessivo provinciale), Chieti (23,5% e 5%) e Pescara (20,3% e 5,3% del totale provinciale). Tra le nazionalità più rappresentate l’Albania è al primo posto (con 13.767 presenze), seguita da Marocco (7.434), Cina (5.962) e Ucraina (4.028)1.
La sola componente non comunitaria è costituita da 55.406 persone, pari al 4,2% della popolazione regionale. La distribuzione su base provinciale assegna il primato a Teramo, con il 34,2% delle presenze dei non comunitari residenti in Regione e con un’incidenza del 6% sulla popolazione complessiva residente nella provincia, seguita da L’Aquila (rispettivamente 29,6% e 5,3%), Pescara (20% e 3,4%) e Chieti (16,2% e 2,3%). La presenza delle donne si attesta sul 49,8%, mentre i minorenni (12.862) rappresentano il 23,2% della popolazione. Significativa anche la classe di età 30-39 anni (12.602) pari al 22,7%, distribuita in modo equilibrato tra maschi e femmine. Circa il 51% dei cittadini non comunitari sono, inoltre, celibi/nubili.
La comunità più numerosa, in linea con il dato degli stranieri residenti, è quella albanese, il 24,8%, con 13.767 cittadini, cui segue immediatamente quella marocchina, che incide per il 13,4% sul totale dei non comunitari. Le nazionalità caratterizzate da una maggiore incidenza di popolazione di genere femminile sono quella ucraina (79,9%), russa (79,3%) e brasiliana (il 76,8%), mentre quella egiziana, pakistana, bangladese e senegalese sono connotate da una maggiore presenza maschile (ben oltre il 75%). In
1 Ultimo dato disaggregato di riferimento: anno 2012.
generale, circa la metà dei cittadini non comunitari presenti in Abruzzo proviene dall’Europa dell’Est, il 22% dall’Africa, il 18% dal continente asiatico ed il restante 8% dall’America.
Tra i soggiornanti, il 58,8% è titolare di un permesso di lungosoggiorno o per familiare di cittadino UE residente in Italia, mentre sono 22.809 coloro che hanno un permesso a scadenza, le cui tipologie più frequenti sono: famiglia (48,2%), lavoro (con un’incidenza del 44,2%) e studio (2,1%). Poco meno di cinquecento i permessi riconducibili alla categoria asilo/umanitari. Macroscopico il dato relativo ai permessi per motivo di studio, concentrati quasi esclusivamente nelle provincie di Pescara, L’Aquila e Teramo.
Nell’ultimo triennio rilevabile (2011-2013) gli ingressi di cittadini non comunitari sono diminuiti di più di mille unità, attestandosi nel 2103 a 3.522, il dato più basso se si considerino gli ingressi annuali dal 2007, mentre il picco più alto si è registrato nel 2010 (7.578 ingressi). Nell’anno 2013 si tratta, in prevalenza, di ingressi di cittadini (il 50,7% donne) marocchini, albanesi e cinesi, titolari di permessi di soggiorno di durata fino e oltre i 12 mesi, per famiglia e lavoro.
Le categorie protette
Al 31 gennaio 2015 i MSNA presenti in Abruzzo sono 26 (lo 0,3% del totale dei presenti nella nostra penisola). Gli ingressi relativi alla categoria della popolazione protetta (asilo, richiesta d’asilo, motivi umanitari) ammontano nel 2013 a 71 (il 78,8% maschi), con una prevalenza delle nazionalità pakistana, nigeriana e senegalese. I cittadini immigrati presenti al 30 dicembre 2014 nelle strutture temporanee abruzzesi sono 6372 (250 a Teramo, 174 a Chieti, 149 a Pescara e 64 a L’Aquila), i posti SPRAR occupati sono 227, per un totale di 864 immigrati ospitati sul territorio regionale (l’1% del totale nazionale).
Minori e seconde generazioni
Sono 1.192 i nuovi nati stranieri in Abruzzo nel 2013 (l’11% delle nascite complessive in Regione), di cui 840 non comunitari, l’1,4% di quelli nati in Italia (con una variazione complessiva del -0,2% nel triennio 2010- 2013, ma con una ripresa dello 0,2% nell’ultimo anno, a fronte rispettivamente del -2,8% e del -2,6% del totale dei nati non comunitari in Italia).
2 Popolazione residente al netto de L’Aquila.
Nell’anno scolastico 2013/2014, la componente straniera, 13.245 alunni (dei quali il 42,5% nati in Italia), incide per il 7,1% sul totale degli studenti abruzzesi. La ripartizione per livelli d’istruzione vede i ragazzi stranieri distribuiti per il 21,6% nelle scuole dell’infanzia (incidenza dell’ l’8% sulla tipologia), per il 33,2% nelle primarie (incidenza del 7,7%), per il 22,1% nelle secondarie di I grado (l’8,2%) e per il 23,1% in quelle di II grado (5,2%).
Gli studenti stranieri delle scuole secondarie di II grado scelgono in larga maggioranza (oltre 67%) istituti tecnici e professionali che avviano immediatamente al lavoro. Gli studenti non italiani sono originari prevalentemente dell’area europea: sul totale di 13.245 studenti, 9.458 sono di origine europea (di cui
4.301 comunitari). In particolare, spiccano la Romania (25,5%) e l’Albania (21,9%). La provincia di Chieti, da sola, accoglie nel sistema di istruzione lo 0,9% degli studenti albanesi presenti sull’intero territorio nazionale. La componente africana è composta da 1.895 studenti, pari al 14,3% del totale, quella asiatica all’8,2%.
Gli studenti stranieri iscritti alle università abruzzesi sono 1.180, pari all’1,7% degli studenti stranieri in Italia. All’Università di Chieti - Pescara nell’anno accademico 2013/2014 sono iscritti 492 studenti, pari all’1,8% di tutti gli iscritti all’Ateneo e allo 0,03% degli iscritti stranieri nelle università italiane. Di essi, 318 sono cittadini non comunitari (0,6% del totale nazionale). Gli stranieri immatricolati nelle università abruzzesi nell’a.a. 2013/2014 sono 199, di cui 125 non comunitari.
Sono 5.226 (sui 49.211 regionali) i giovani tra i 15 ed i 29 anni non comunitari che non studiano né lavorano, pari al 44,7% dei NEET3 di origine non comunitaria, rispetto al 23,3% regionale; la percentuale scende al 42,9% in rapporto agli stranieri comunitari.
I NEET non comunitari presentano una squilibrata distribuzione di genere (72,9% donne); lo stesso dato si riscontra anche per i comunitari: sono prevalentemente le donne a non studiare né lavorare (77,5%), dato di un quarto superiore rispetto al valore regionale complessivo (50%). Per quanto riguarda le classi di età, si concentrano prevalentemente (ben oltre il 40%) in quella più elevata (25-29 anni), sia per quanto concerne i cittadini non comunitari sia quelli comunitari (59%).
3 Rcfl, anno 2013.
Il mercato del lavoro
Secondo i dati Istat (Rcfl, media annuale 2013), il tasso di occupazione della popolazione non comunitaria (15-64 anni) è il 51,2%; un valore di 3,6 punti percentuali inferiore a quello regionale complessivo (54,8%). Gli occupati non comunitari sono 21.058, di cui il 66% rappresentati da uomini, sostanzialmente in linea con il valore regionale, mentre per i comunitari il rapporto è leggermente più equilibrato (56% di occupati - 44% di occupate). Il tasso di disoccupazione (15 anni e oltre) dei non comunitari è sensibilmente superiore a quello relativo al complesso regionale (18,9% a fronte del 11,4%), più basso rispetto agli stranieri comunitari (20,7%). Il bacino degli inattivi stranieri (15–64 anni) è costituito da più di 25mila individui, di cui
15.207 non comunitari (il 37% della popolazione non comunitaria). Le persone in cerca (15 anni e oltre), infine, sono più di 9mila, se si considerano sia i cittadini comunitari (4.948) sia quelli non comunitari (4.396). Rispetto al totale degli occupati, la coorte di età prevalente sia tra i cittadini comunitari che tra i non comunitari è 30-44 anni (rispettivamente il 63,9% e il 48,1%), mentre nel dato relativo agli italiani e al complessivo regionale pesa maggiormente (anche se di poco) la fascia di età 45-59.
Tra i cittadini non comunitari il 51,5% possiede un titolo di istruzione basso: scuola primaria (5,1%) e secondaria di I grado (46,4%); mentre, tra i cittadini comunitari occupati prevale il titolo di istruzione secondaria di II grado (il 62,5%). Significativo il numero di coloro che tra gli occupati non comunitari risultano senza titolo (10,8%); dato che risulta pari allo 0,0% per gli occupati comunitari, allo 0,4% per gli italiani e allo 0,8% per il totale degli occupati nella Regione. L’11,8% degli occupati non comunitari ha, inoltre, un titolo di istruzione terziario, a fronte dell’8,1% dei cittadini occupati comunitari e al 19,7% del totale regionale degli occupati.
Il settore di impiego prevalente tra gli occupati non comunitari è quello delle Costruzioni (33,4%) (dato sostanzialmente in linea con gli occupati comunitari, 37,1%), seguito da Altri Servizi pubblici, sociali e alle persone (21,1%) e dal Commercio (13,6%).
Il 49,7% dei cittadini non comunitari occupati appartiene alla categoria professionale del lavoro manuale specializzato (49,7%) e del lavoro manuale non qualificato (24,7%), seguito da Impiegati addetti alle vendite e servizi (23,1%). Poco rilevante (2,5%) il numero di Dirigenti, professioni intellettuali e tecniche tra gli occupati non comunitari.
Sono il 26,7% i lavoratori dipendenti non comunitari che percepiscono un reddito mensile compreso tra i 1001 e 1250 euro, mentre il 60% circa resta sotto i mille euro. Interessante notare come solamente il 3,3% dei non comunitari e il 9,6% dei comunitari percepisca oltre i 1501 euro mensili, a fronte di un 21% del complessivo regionale dei lavoratori.
Sono 11.436, nel 2013, secondo i dati Inps, i lavoratori a tempo indeterminato (per il 70,6% uomini); mentre, tra i 3.994 lavoratori domestici (il 29% del totale regionale) l’85,9% sono donne. Dal 2011 si registra una flessione (poco più di 1.300 individui) del numero dei lavoratori a tempo indeterminato, mentre la quota di coloro che sono impegnati nel lavoro domestico resta sostanzialmente invariata (anche se lievemente in calo rispetto all’annualità precedente, 2012).
Dai dati delle Comunicazioni Obbligatorie si rileva che, nel corso del 2013, i rapporti di lavoro attivati per cittadini non comunitari sono stati 20.238 (il 9,3% del totale dei rapporti di lavoro attivati in Abruzzo). Il 58,2% dei contratti attivati è a tempo determinato, mentre quelli a tempo indeterminato sono il 36,8%. La stragrande maggioranza dei contratti è attiva nel settore dei Servizi (41,2%), cui segue il settore industriale (32,3%). I rapporti di lavoro cessati per i cittadini non comunitari nel 2013 sono numericamente analoghi alle attivazioni: 20.217, il 56% a tempo determinato e attivo nel settore dei Servizi (39,9%).
I titolari di imprese individuali nati in uno Stato estero all'interno della Regione sono 7.387, pari al 2,3% sul totale nazionale degli imprenditori non comunitari.
Per quanto riguarda il lavoro stagionale, dal 2010 si registra una contrazione del numero di quote assegnate (dalle 1.650 del 2010, alle 281 del 2013); tuttavia, nel 2013, il tasso dei nulla osta rilasciati sulle quote assegnate è aumentato (dal 48% al 75%). Nell’ambito del decreto flussi stagionali del 13.03.2012 sono state presentate 1.456 richieste per nulla osta stagionale pluriennale: 350 sono i nulla osta rilasciati e 154 i contratti di soggiorno sottoscritti con contestuale richiesta del pds. Con riferimento alle 3.674 quote che il DPCM 16 ottobre 2012 ha riservato alla Regione Abruzzo per la conversione dei permessi di soggiorno rilasciati per lavoro stagionale in permessi per lavoro subordinato, si rileva che le domande pervenute ammontano, al 15 ottobre 2013, a 101, i pareri rilasciati sono 91 e 76 le richieste di permesso di soggiorno.
Infine, relativamente alla procedura di emersione (anno 2012), su 1.478 domande presentate in Abruzzo, il 38,6% sono situate nella provincia di L’Aquila, il 21% a Teramo, il 23,4% a Pescara e il 12,3% nel territorio di Chieti. Per circa l’80% le domande di emersione riguardano il settore domestico.
Il sistema di welfare
Nel 2013, secondo i dati Inps, i beneficiari non comunitari di cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) sono 1.330, pari al 5,4% dei beneficiari nella Regione (e all’1,9% del totale nazionale dei non comunitari). Sono solamente 54 le donne beneficiarie.
Per quanto riguarda la cassa integrazione straordinaria (CIGS), nel corso del 2013, sono 479 i beneficiari, pari al 2% del totale regionale (e all’1% del totale nazionale dei non comunitari).
I beneficiari di indennità di mobilità sono 365 (in larga maggioranza uomini), 2.311 coloro che percepiscono la disoccupazione ordinaria (l’11,8% dei beneficiari totali in Abruzzo e il 2,4% sul totale dei non comunitari in Italia), di cui il 3,5% sono uomini e l’1,3% donne; mentre i beneficiari di ASPI sono 2.674, rappresentando il 10% del totale dei beneficiari regionali. E’ pari invece a 1.226 il numero di beneficiari di Mini Aspi non comunitari. La disoccupazione agricola (dato 2012) riguarda 2.628 cittadini non comunitari, in netta prevalenza maschi.
Nel corso del 2013 le pensioni IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti) percepite da cittadini non comunitari sono state 420 (erano 347 nel 2011), di cui più di un terzo donne, pari all’1,5% del complesso dei cittadini non comunitari in Regione e allo 0,2% sul totale dei beneficiari regionali (invariate le incidenze rispetto al 2011).
Tra il 2011 ed il 2013 le pensioni assistenziali erogate a favore di cittadini non comunitari sono aumentate del 68%, passando da 816 a 1.002.
Il numero di beneficiari di indennità di maternità, nel 2013, è pari a 453, quello di beneficiari di congedo parentale a 134, in netta maggioranza donne.
Tra il 2011 ed il 2013 il numero di lavoratori non comunitari che ha beneficiato di assegni al nucleo familiare è leggermente diminuito, passando da 5.132 ai 4.743 del 2013.
Percorsi di integrazione
Secondo il censimento 2011, su 19.301 cittadinanze italiane acquisite, 13.913 sono di cittadini non comunitari. Per il 56,1% si tratta di cittadini di origine americana, per il 26,5% di europei non comunitari, il 7,9% sono africani e il 4,5% cittadini di origine asiatica. Sono 853 le cittadinanze acquisite nella sola annualità 2012 (il 2,2% sul totale nazionale), di cui la maggioranza per matrimonio (469, il 55%) e per la fascia di età 40 anni ed oltre (il 37,9%).
Sono 460 i matrimoni misti rilevati in Abruzzo (2012), in prevalenza con la sposa straniera (il 71,3%, di cui proveniente dalla Romania il 4,3%); l’11,7% sono matrimoni con entrambi i coniugi stranieri e il 17%, infine, matrimoni con sposo straniero (per il 20,6% originario dell’Albania -10,3%- e della Romania -10,3%).
Secondo i dati della Banca d’Italia, le rimesse destinate oltre lo spazio europeo, sono stabili a 45 milioni per gli anni 2011 e 2013, mentre è stata registrata una flessione a 42 milioni per l’anno 2012 (l’9,8% sulla macro area Sud e l’1% sul dato nazionale). L’11,9% sono di cittadini senegalesi. La spesa sostenuta dalla Regione Abruzzo per interventi e servizi sociali a favore di cittadini immigrati e nomadi nel periodo 2008-2011 è passata da 784.686 a 544.117 di euro. Le associazioni straniere presenti in Abruzzo sono 37 (l’1,8% del totale sul territorio nazionale). L’8,1% di esse sono costituite da cittadini ucraini e peruviani. Rilevante, inoltre, il peso di quelle pluricomunità (32,4%).
2. Articolazione del sistema dei servizi territoriali
L’articolazione del Sistema dei Servizi Territoriali in ambito sociale è normato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 47/2 del 24 ottobre 2006 ad oggetto "Legge 8.11.2000, n. 328, art. 8, comma 3, L.R. 9.11.2005, n. 33, art. 1, comma 93. Nuova determinazione degli ambiti territoriali sociali" è stata approvata la determinazione degli ambiti sociali - disponendo altresì le procedure per la revisione degli Il territorio regionale. Il territorio è suddiviso in 35 Ambiti Territoriali Sociali e sono rappresentati dall’Ente di Ambito Sociale (E.A.S.).
Negli ambiti sociali formati da un solo Comune, l’E.A.S. coincide con il Comune stesso, mentre, in quelli formati da più Comuni, la forma associativa, con l’individuazione dell’E.A.S., deve essere formalmente deliberata dai Consigli Comunali di tutti i Comuni appartenenti all’Ambito sociale, nel rispetto di quanto stabilito dal T.U.E.L. 267/2000.
La funzione di Capofila di un Ente di Ambito Sociale, in caso di Ambiti Sociali Pluricomunali, può essere ricoperta dai seguenti Enti:
1.dal Comune con numero maggiore di Abitanti che dimostri di avere la capacità organizzativa per la gestione dell'EAS;
2.da qualsiasi forma di raggruppamento di Enti locali territoriali (Comunità Montane, Unione dei Comuni, e similari) purchè al proprio interno siano ricompresi almeno 1/3 dei Comuni appartenenti all'Ambito Sociale Territoriale;
3.da qualsiasi forma di raggruppamento di Enti Locali territoriali (Comunità Montane, Unione dei Comuni e similari) purchè al proprio interno siano ricompresi almeno il 51 % degli abitanti del territorio dell'Ambito Sociale di riferimento;
L’individuazione dell’E.A.S., comunque, non è direttamente collegata al periodo di durata del P.S.R., in quanto attiene alla definizione dell’assetto organizzativo generale e territoriale dell’ambito sociale di riferimento. Per questo motivo, l’E.A.S., formalmente individuato con provvedimenti dei Consigli dei Comuni di appartenenza, in assenza di modifiche territoriali o di specifiche esigenze locali, mantiene tale investitura per periodi non connessi alla durata di un P.S.R.. Al fine di garantire quanto previsto dalla L.R. 5/2008 in materia di integrazione sociosanitaria e coincidenza tra ambiti territoriali sociali e distretti sanitari, in attuazione del presente Piano Sociale è necessario provvedere a una nuova individuazione dell’E.A.S. Tale obiettivo sarà raggiunto nel momento in cui la direzione Sanità avrà provveduto ad una rivisitazione, riarticolazione, dei distretti sanitari. Nel processo di predisposizione e di successiva attuazione del Piano di Zona, quale strumento di programmazione di politiche sociali a livello locale, particolare importanza ha il ruolo dell’E.A.S., in quanto soggetto istituzionale che rappresenta l’ambito sociale e che esercita la funzione amministrativa in materia sociale, assicurando la regia dei processi istituzionali di competenza dell’ambito stesso, anche attraverso l’Ufficio di Piano. Per ciò che attiene, in particolare, alla formazione e attuazione del Piano di Zona, l’E.A.S. riceve i finanziamenti di competenza dell’intero ambito sociale e ne è responsabile, anche politicamente. La responsabilità delle scelte politiche e programmatorie è, invece, affidata al Sindaco e, negli ambiti sociali formati da più Comuni, alla Conferenza dei Sindaci.
In merito ai Servizi al lavoro erogati sul territorio, la Regione Abruzzo, nell’ambito della delega prevista dal D.lgs 469/97 ha approvato la L.R. n. 76 del 16.09.1998 “Disciplina dell’organizzazione del sistema regionale integrato dei servizi all’impiego” che disciplina, l’organizzazione amministrativa e le modalità di esercizio delle funzioni e dei compiti in materia di Lavoro e Servizi all’Impiego. La legge ha assegnato alla Regione le funzioni di indirizzo, programmazione, coordinamento, monitoraggio e verifica in materia di collocamento e Politica attiva del lavoro, mentre trasferisce alle Province compiti di pianificazione, gestione ed erogazione dei Servizi in materia di politiche attive del lavoro tramite i Centri per l’Impiego (CPI). I Centri per l’Impiego sono strutturati su bacini di utenza sub-provinciale con una consistenza demografica non inferiore a 100 mila abitanti e sul territorio abruzzese ne sono presenti 15. Nelle province di L’Aquila, Chieti e Teramo ne sono presenti quattro per territorio: L’Aquila, Avezzano, Castel di Sangro e Sulmona; Chieti, Ortona, Lanciano e Vasto; Teramo, Giulianova, Nereto e Roseto degli Abruzzi. In provincia di Pescara ne sono stati istituiti tre: Pescara, Scafa e Penne. Questi Centri erogano “Servizi Integrati” a disoccupati e alle imprese che vi si rivolgono. Svolgono anche tutte quelle funzioni che si possono sintetizzare nel concetto di preselezione e incontro tra domanda e offerta di lavoro, valorizzando a tal fine l’integrazione con i servizi già operanti a livello locale per la formazione professionale. Si tratta di attività concrete e strutturali rivolte a facilitare, favorire, accompagnare la ricerca di un impiego, capaci di operare in situazioni fisiologiche del mercato, quando emergono forti squilibri di carattere quantitativo e/o qualitativo, nel mercato del lavoro di riferimento. Per assolvere in maniera più efficace ai compiti i Servizi per l’Impiego prefigurati si configurano come agenzie territoriali “multifunzione” in grado di offrire consulenze di orientamento, preselezione, di fare incontrare domanda e offerta di lavoro a livello locale e di progettare percorsi di inserimento personalizzati. Per tale motivo, in ogni Centro per l’Impiego sono presenti Servizi che operano nell’area:
- dall’incontro domanda/offerta di lavoro attraverso (colloqui individuali vengono raccolte le informazioni relative alle competenze professionali dell’utente, i percorsi formativi, le capacità acquisite e le disponibilità. Sulla base di queste informazioni, che verranno inserite in una banca dati, avverrà l’incrocio con richiesta delle imprese che cercano personale alle quali verranno inviati i nominativi dei candidati per la selezione finale da parte dell’azienda);
- dell’accompagnamento, finalizzati a favorire la “impiegabilità” dei soggetti soprattutto di quelli che si presentano con caratteristiche più deboli del mercato del lavoro;
- di orientamento che mirano ad affiancare e supportare le persone nel momento della scelta di una professione o di un “percorso formativo”. Sono previste attività di consulenza individuale e di gruppo, allo scopo di stimolare la consapevolezza delle aspirazioni, interessi, attitudini, valori, motivazioni e le competenze specifiche di ciascun individuo, attraverso colloqui individuali, informazioni sul mondo del lavoro, sulle offerte formative e seminari sulle tecniche di ricerca attiva del lavoro;
- della consulenza alle imprese. Le attività si rivolgono alle imprese già esistenti e ai soggetti che hanno intenzione di avvicinarne uno. Le imprese possono ricevere tutte le informazioni in materia di assunzioni agevolate e contrattualistica del lavoro, agevolazioni e facilitazioni finanziarie di fonte provinciale, regionale, nazionale e comunitaria volte ad ottimizzare l’impiego di fattori produttivi e rafforzare la competitività del tessuto imprenditoriale locale. Inoltre nel Centro per l’Impiego è disponibile un servizio finalizzato al sostegno di quanti si avvicinano per la prima volta al mondo dell’impresa. I consulenti dello stesso attraverso colloqui individuali, forniscono informazioni sulle agevolazioni, sulle procedure, sugli incentivi e sulle tipologie contrattuali. In ogni Provincia è attivo il SILUS – Servizio per l’Inserimento Lavorativo degli Utenti Svantaggiati o opportunità di lavoro per gli utenti che si trovano in difficoltà nella ricerca di una occupazione (disabili, ex detenuti, ex tossicodipendenti ed immigrati se rientranti nei target precedenti). Il SILUS presta assistenza anche alle imprese che hanno integrato soggetti deboli, con interventi di inserimento mirato. Inoltre nei Centri per l’Impiego si trovano:
tutte le informazioni e le procedure per attivare: tirocini formativi, piani di inserimento professionali, etc..;
- tutte le procedure amministrative di gestione di collocamento ordinario e obbligatorio;
Il necessario “orientamento al cliente” di questi servizi, rimanda a una configurazione che faccia dell’efficienza e della professionalità basi imprescindibili per il raggiungimento dei loro obiettivi di intervento.
SEZIONE II – AZIONE DI QUALIFICAZIONE DEL SISTEMA DEI SERVIZI
1. Articolazione degli interventi: azioni propedeutiche per la qualificazione dell’infrastrutturazione dei servizi territoriali rivolti alla popolazione immigrata
Livello regionale: azioni propedeutiche per la progettazione, strutturazione e sperimentazione del sistema dei servizi territoriali integrati rivolti alla popolazione immigrata, nella prospettiva della facilitazione dell’accesso ai servizi ed attraverso la valorizzazione delle reti pubblico-private (art. 6 dell’Accordo)
Descrizione dell’intervento: |
La Regione Abruzzo al fine di qualificare il sistema dei servizi territoriali rivolti ai migranti intende avviare delle azioni propedeutiche vote al miglioramento della cooperazione interistituzionale, al miglioramento della governance delle politiche migratorie a livello regionale e al rafforzamento della rete dei servizi per l’inserimento sociale e lavorativo dei migranti. Per attuare l’intervento di sperimentazione della qualificazione del sistema dei servizi territoriali la Regione intende realizzare due azioni complementari e coordinate di seguito descritte: I° Azione – Attivazione di un Punto regionale di coordinamento integrato in materia di servizi sociali e del lavoro rivolti ai migranti Il Punto regionale di coordinamento integrato sociale – lavoro ha come principale finalità quella di porre in essere una serie di attività volte da un lato a rafforzare la rete dei servizi territoriali pubblici, privati e del privato sociale rivolti ai migranti, dall’altro a supportare la Direzione/Dipartimento regionale competente nella programmazione e gestione degli interventi regionali di inserimento socio – lavorativo rivolti ai migranti. Le principali attività che saranno poste in essere sono: - costituzione di un gruppo di lavoro a livello regionale, che si avvarrà anche di professionalità esterne individuate tramite procedure di evidenza pubblica, che supporti la Direzione / Dipartimento regionale nella programmazione, gestione e supporto amministrativo degli interventi regionali in materia di inserimento socio – lavorativo dei migranti; - realizzazione di una mappatura e analisi dei servizi e delle politiche sociali e del lavoro presenti a livello territoriale e rivolti ai migranti e individuazione di best practices; - organizzazione di focus group con gli operatori dei servizi e/o i rappresentanti dei principali stakeholders del territorio per indagare criticità e fabbisogni in merito all’integrazione dei servizi sociali e del lavoro rivolti alla popolazione migrante ; |
II° Azione – Implementazione degli strumenti informativi in materia di servizi sociali e del lavoro rivolti ai migranti La messa a disposizione di informazioni e dati sia sui servizi che sulle caratteristiche e i fabbisogni degli utenti migranti risultano di fondamentale importanza per l’Amministrazione regionale, che deve programmare gli interventi, per gli operatori dei servizi che rappresentano l’interfaccia degli utenti che ad essi si rivolgono e per i migranti stessi. Per migliorare ed implementare gli strumenti informativi già esistenti a livello regionale – quali l’Osservatorio Sociale e il costituendo Osservatorio del Mercato del Lavoro e Crisi – si procederà a realizzare la seguente attività: - verificare la fattibilità per implementare e/o definire un maggiore raccordo tra l’Osservatorio Sociale regionale e Portale nazionale Integrazione Migranti nella sezione dedicata alla Regione Abruzzo o ridefinire degli strumenti informativi ad hoc rivolti ai migranti e agli operatori dei servizi, che sulla base dell’esperienza del Portale nazionale Integrazione Migrante, potrebbero essere sviluppati anche nell’ambito dell’Osservatorio Sociale regionale. |
Obiettivi specifici/output: |
I° Azione – Attivazione di un Punto regionale di coordinamento integrato in materia di servizi sociale e del lavoro rivolti ai migranti Obiettivo specifico: rafforzare la rete dei servizi territoriali pubblici, privati e del privato sociale rivolti ai migranti e la programmazione e gestione degli interventi regionali di inserimento socio – lavorativo Output: - costituzione di un Punto regionale di coordinamento integrato in materia di servizi sociali e del lavoro rivolti ai migranti e del relativo gruppo di lavoro che potrà avvalersi anche di professionalità esterne individuate tramite procedure di evidenza pubblica; - predisposizione di un report di mappatura e analisi dei sistemi dei servizi sociali e del lavoro a livello regionale rivolti ai migranti: o base documentale da cui partire per la qualificazione delle azioni di supporto, informazione ed altro, questo, sia in ambito lavorativo che sociale; o base documentale per l’implementazione dell’Osservatorio Sociale regionale anche in relazione all’eventuale raccordo con il Portale nazionale Integrazione Migranti; o individuazione di best pratices da utilizzare come modello da trasferire e diffondere in altri contesti/territori; - predisposizione di un piano/programma di focus group mirati a rilevare le criticità e fabbisogni in merito alla integrazione dei servizi sociali e del lavoro a livello regionale dedicati ai migranti II° Azione – Implementazione degli strumenti informativi in materia di servizi sociali e del lavoro rivolti ai migranti Obiettivo specifico: migliorare ed implementare gli strumenti informativi già esistenti a livello regionale – quali l’Osservatorio Sociale e il costituendo Osservatorio del Mercato del Lavoro e Crisi – anche mediante il raccordo con il Portale nazionale Integrazione Migranti per dare maggiore visibilità a livello nazionale dei servizi presenti nel territorio regionale, e per facilitare l’accesso alle informazioni sia agli operatori dei |
servizi regionali che agli utenti finali Output: - predisposizione di un documento di fattibilità per implementare e/o definire un maggiore raccordo tra l’Osservatorio Sociale regionale e Portale nazionale Integrazione Migranti nella sezione dedicata alla Regione Abruzzo o ridefinire degli strumenti informativi ad hoc rivolti ai migranti e agli operatori dei servizi, che sulla base dell’esperienza del Portale nazionale Integrazione Migrante, potrebbero essere sviluppati anche nell’ambito dell’Osservatorio Sociale regionale |
Articolazione operativa/attività: |
La I° Azione dell’articolazione operativa dell’azione di sistema sarà l’instaurazione di un Punto regionale di coordinamento integrato in materia di servizi sociali e del lavoro rivolti ai migranti. Punto di coordinamento integrato di riferimento sarà volto a mettere in campo le attività di rafforzamento della rete dei Servizi Territoriali per i migranti e sarà gestito da due/tre figure con specifiche professionalità in materia di integrazione e lavoro. Al fine di rafforzare la rete dei servizi e pervenire al miglioramento ed alla standardizzazione qualitativa dei servizi, saranno coinvolti, ad esempio, i Centri per l’Impiego, i Comuni Capofila dei 35 Enti d’Ambito Sociale, le Associazioni degli immigrati. Saranno costituiti gruppi di lavoro su specifiche tematiche: sanitario, sociale e lavoro con differenti finalità: mappare i servizi, individuare buone prassi sul territorio ipotizzando una riorganizzazione degli stessi, sia da un punto di vista metodologico che di strumenti utilizzati. Attraverso focus group territoriali, su base provinciale, si potrebbero ipotizzare prioritari ambiti di azione rispetto al fabbisogno espresso dai migranti al fine di poter supportare la programmazione regionale. Contemporaneamente, come summenzionato, sarà avviata un’analisi sullo stato dell’arte dei servizi rivolti alla popolazione immigrata presente sul territorio abruzzese, suddivisa a livello provinciale, volta anche alla rilevazione di best practices. Le attività del Punto integrato regionale saranno effettuate in collaborazione con l’Osservatorio Sociale Regionale e con il costituendo Osservatorio del Mercato del Lavoro e Crisi. Le figure specialistiche si occuperanno dell’attività di mappatura e analisi dei servizi territoriali, forniranno supporto alla struttura centrale/servizi regionali per la programmazione delle politiche regionali, oltreché supporto amministrativo - gestionale degli interventi. La II° Azione – Implementazione degli strumenti informativi in materia di servizi sociali e del lavoro rivolti ai migranti, sarà avviato un esame sulla fattibilità di implementazione e/o definire un maggiore raccordo tra l’Osservatorio Sociale regionale e il Portale nazionale Integrazione Migranti nella sezione dedicata alla Regione Abruzzo o ridefinire degli strumenti informativi ad hoc rivolti ai migranti e agli operatori dei servizi. |
Metodologie e strumenti: |
Tra gli strumenti a supporto dell’analisi/mappatura dei servizi si utilizzerà anche l’Osservatorio Sociale Regionale che annualmente organizza l’aggiornamento della banca dati attraverso un sistema di raccolta |
informatizzato e che in questa fase, soprattutto per i servizi rivolti agli immigrati è necessario ridare maggiore impulso. All’Osservatorio le informazioni dal territorio sono fornite, ognuno per quanto di competenza, da ciascun Ambito Sociale Territoriale e dalle Province. La raccolta dei dati viene effettuata utilizzando un modello di rilevazione, appositamente predisposto che può essere scaricato dal sito dell’osservatorio. La banca dati sull’offerta dei servizi sociali rappresenta la base da cui vengono estratte le informazioni, sono aggregate per Provincia e Ambito sociale territoriale e le aree sociali tematiche trattate sono: immigrati, disabili, minori e famiglia, giovani, anziani, povertà, ISEE. I dati vengono messi a disposizione per macrotipologia (residenziale, domiciliare, ...) e per tipologia (segretariato sociale, assistenza domiciliare, centro diurno per minori, casa di risposo; ...). Ciascun utente, impostando gli opportuni criteri, può visualizzare l'elenco dei servizi rilevati (corredato di sintetiche informazioni di dettaglio) per livello territoriale e per tipo di servizio. Il sistema procederà, contestualmente, a generare la relativa mappa territoriale regionale sulla scorta delle scelte effettuate. Le informazioni restituite dal lavoro di mappatura e analisi dei servizi territoriali ad oggi attivi, nonché le risultanze che emergeranno dai focus group, potranno essere per il Costituendo Osservatorio del Mercato del Lavoro e Crisi una fonte conoscitiva indispensabile tramite il quale si potranno effettuare, ad esempio: analisi di accesso ai servizi, individuazioni di tipologie di bacini di utenza (disoccupati, tipologia di genere,..) nonché base documentale per pubblicazioni, rapporti, periodici. L’Osservatorio Sociale Regionale potrebbe strutturare , sulla base della nuova analisi e dell’esame di fattibilità di raccordo con il Portale nazionale integrazione migranti, strumenti informativi ad hoc rivolti ai migranti e agli operatori. |
Aree territoriali interessate: |
Regione Abruzzo |
Elementi che sostengono la trasferibilità e la replicabilità dell’intervento: |
A seguito dei risultati della sperimentazione sarà possibile l’attivazione di ulteriori modelli di qualificazione sul territorio regionale. |
Elementi relativi alla sostenibilità dell’intervento: |
La sostenibilità dell’intervento potrà essere garantita attraverso protocolli/convenzioni con soggetti sul territorio che operano in materia di immigrazione. |
Modalità di raccordo ed integrazione con altre direzioni / servizi regionali |
I dipartimenti interessati saranno il Dipartimento per la Salute e il Welfare ed il Dipartimento Sviluppo Economico, Politiche del Lavoro, dell'Istruzione, della Ricerca e dell'Università |
Destinatari che ci si aspetta di raggiungere
n. | Q.tà | Tipologia |
1 | 30 | Soggetti strumentali e Stakeholders |
2 | ||
3 | ||
4 | ||
5 |
Sistema degli attori territoriali coinvolti | |||
n. | Q.tà | Tipologia | Contributo/modalità di coinvolgimento |
1 | 16 | Ente pubblico | Centri per l’Impiego |
2 | 35 | Ente pubblico | Enti d’Ambito sociale |
3 | 7 | Enti privati | Associazioni/organizzazioni no profit |
4 | |||
5 |
L’orizzonte temporale programmato per l’implementazione del Piano Integrato delle attività è di 18 mesi.
2015 | 2016 | |||||
TIPOLOGIA DI INTERVENTO | III° TRIM | IV° TRIM | I° TRIM | II° TRIM | III° TRIM | |
AZIONE DI SISTEMA NAZIONALE | ||||||
- Qualificare l’infrastrutturazione dei servizi territoriali rivolti alla popolazione immigrata, atta ad agevolare l’accesso ai servizi secondo un approccio integrato e multidisciplinare ed attraverso il coinvolgimento degli stakeholders di riferimento. - Definire strumenti metodologici e dispositivi, atti a garantire standard di erogazione dei servizi, applicabili su tutto il territorio nazionale. | ||||||
LIVELLO REGIONALE | ||||||
Azioni propedeutiche per la progettazione, strutturazione e sperimentazione del sistema dei servizi territoriali integrati rivolti alla popolazione immigrata, nella prospettiva della facilitazione dell’accesso ai servizi ed attraverso la valorizzazione delle reti pubblico-private | ||||||
1 | Obiettivo specifico n 1 - Rafforzare la rete dei servizi territoriali | X | X | X | X |
pubblici, privati e del privato sociale rivolti ai migranti e la programmazione e gestione degli interventi regionali di inserimento socio – lavorativo | ||||||
1.1 | Attività 1 – Attivazione di un Punto regionale di coordinamento integrato in materia di servizi sociali e del lavoro rivolti ai migranti | X | X | X | X | |
1.2 | Attività 2 - Mappatura e analisi dei servizi e delle politiche sociali e del lavoro presenti a livello territoriale e rivolti ai migranti e individuazione di best practices | X | X | |||
1.3 | Attività 3 - Organizzazione focus group con gli operatori dei servizi e/o i rappresentanti dei principali stakeholders del territorio per indagare criticità e fabbisogni in merito all’integrazione dei servizi sociali e del lavoro rivolti alla popolazione migrante | X | X | |||
1.4 | Attività 4 - Supporto alla Direzione/Dipartimento regionale e alla rete dei servizi per la programmazione delle politiche regionali, oltreché supporto amministrativo - gestionale degli interventi | X | X | X | ||
2 | Obiettivo specifico n 2 - Migliorare ed implementare gli strumenti informativi già esistenti a livello regionale – quali l’Osservatorio Sociale e il costituendo Osservatorio del Mercato del Lavoro e Crisi – anche mediante il raccordo con il Portale nazionale Integrazione Migranti per dare maggiore visibilità a livello nazionale dei servizi presenti nel territorio regionale, e per facilitare l’accesso alle informazioni sia agli operatori dei servizi regionali che agli utenti finali | |||||
2.1 | Attività 1 - Fattibilità per implementare e/o definire un maggiore raccordo tra l’Osservatorio Sociale regionale e Portale nazionale Integrazione Migranti / ridefinizione di alcuni strumenti informativi ad hoc rivolti ai migranti e agli operatori dei servizi, che sulla base dell’esperienza del Portale nazionale Integrazione Migrante, potrebbero essere sviluppati anche nell’ambito dell’Osservatorio Sociale regionale. | X | X |
SEZIONE III – OBIETTIVI E AZIONI PILOTA
1. Obiettivi dell’Accordo
L’accordo di programma stipulato tra la Regione Abruzzo e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale dell’Immigrazione e per le Politiche di Integrazione ha come obiettivo generale il consolidamento della governance multilivello in materia di politiche migratorie, attraverso la messa in atto di una programmazione integrata delle misure di integrazione sociale e delle politiche del lavoro, atta a valorizzare le sinergie e la complementarietà tra le fonti di finanziamento e la conseguente massimizzazione dell’efficacia degli interventi programmati.
Ai fini del conseguimento dell’obiettivo generale, gli interventi programmati dovranno rispondere ai seguenti obiettivi specifici:
- Aumentare la partecipazione alle politiche attive della popolazione immigrata regolarmente residente nel nostro paese
- Contrastare la povertà e l’esclusione sociale degli immigrati lungo soggiornanti con familiari a carico
- Promuovere programmi di inserimento socio-lavorativo rivolti a target vulnerabili della popolazione immigrata (richiedenti e titolari protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati prossimi alla maggiore età)
- Promuovere programmi di integrazione rivolte alle seconde generazioni e ai giovani migranti attraverso misure che supportino e accompagnino il raccordo tra la formazione e il mondo del lavoro
- Sviluppare azioni di promozione dello spirito di iniziativa in possesso di particolari gruppi di migranti, valorizzandone la capacità imprenditoriale
2. Articolazione degli interventi
2.1 Obiettivo specifico: promuovere programmi di inserimento socio-lavorativo rivolti a target vulnerabili della popolazione immigrata (richiedenti e titolari protezione internazionale, minori stranieri non accompagnati prossimi alla maggiore età). | |
Azione 1. Inserimento socio lavorativo di richiedenti e titolari di protezione internazionale X a titolarità regionale (gestiti direttamente dalla Regione, anche attraverso avvisi e/o appalti) 🞎 a regia regionale (la cui realizzazione è affidata ad altre PPAA territoriali) | X |
Articolazione degli interventi proposti | |
Gli interventi proposti consisteranno nella realizzazione di percorsi integrati di orientamento, formazione, realizzazione di work experience con una dote per percorsi formativi e/o dote per percorsi di tirocinio o preferibilmente di apprendistato. I destinatari degli interventi saranno gli immigrati extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno, regolarmente soggiornanti in Abruzzo di età superiore a 18 anni, inoccupati o disoccupati. La promozione attiva degli immigrati sarà garantita anche attraverso la partecipazione all’avviso pubblico delle Associazioni di stranieri immigrati operanti in Abruzzo e iscritte alla Prima Sezione del Registro di cui all’art. 23 della L.R. 13 dicembre 2004, n. 46, ovvero un’Associazione Nazionale che svolge attività a favore dell’integrazione sociale degli stranieri, come previsto dall’art. 42 del Testo Unico sull’Immigrazione – D.Lgs del 25.07.1998 n. 286 avente sede in Abruzzo iscritta alla Prima Sezione del Registro delle Associazioni e degli enti che operano in favore degli immigrati istituito presso la D.G. Immigrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. | |
Complementarietà con altri interventi regionali (a valere sul POR, etc…) | |
In linea con quanto previsto dall’Asse Occupabilità e Inclusione Sociale, obiettivi OT. 8 e OT. 9 del Programma Operativo F.S.E. Abruzzo ed in continuità con le iniziative sino ad oggi realizzate sul territorio regionale, con la presente azione si intende promuovere la realizzazione di interventi di sostegno all’integrazione socio-lavorativa della popolazione immigrata regolarmente presente in Abruzzo. Tale azione sarà caratterizzata dalla personalizzazione dei percorsi di integrazione socio-lavorativa e dal coinvolgimento dei soggetti economici, sociali ed istituzionali operanti nel territorio regionale, utilizzando un approccio integrato ed avvalendosi di molteplici strumenti utili a favorirne l’inserimento nel mercato del lavoro, opportunamente individuati e coordinati in relazione alle condizioni individuali dei destinatari. Gli interventi dovranno essere finalizzati a prevenire il rischio della marginalizzazione lavorativa o a rimediare ad essa ed assicurare agli immigrati, l’opportunità di accedere al mercato del lavoro in posizione di maggiore forza, attraverso la ricerca degli spazi nella vita economica, sociale e culturale. L’azione sarà attuata attraverso la predisposizione di un avviso pubblico dove saranno declinati gli interventi volti a garantire una dote per percorsi formativi e/o dote per percorsi di tirocinio o preferibilmente apprendistato. | |
Destinatari | |
I destinatari finali e indiretti dell’azione saranno gli immigrati richiedenti e titolari protezione internazionale, regolarmente soggiornanti in Abruzzo di età superiore a 18 anni, inoccupati o disoccupati. I soggetti strumentali che potranno essere coinvolti sono di seguito elencati: - le Associazioni di stranieri immigrati operanti in Abruzzo e iscritte alla Prima Sezione del Registro regionale di cui all’art. 23 della L.R. 13 dicembre 2004, n. 46, ovvero un’Associazione Nazionale che |
svolge attività a favore dell'integrazione sociale degli stranieri, come previsto dall'art. 42 del Testo Unico sull’immigrazione - D.Lgs. del 25.07.1998 n. 286 avente sede in Abruzzo e iscritta alla Prima Sezione del Registro delle Associazioni e degli enti che operano in favore degli immigrati istituito presso la D.G. Immigrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ; - almeno un Organismo di Formazione accreditato ovvero accreditando per la Macrotipologia “Formazione Superiore” - Ambito Utenze Speciali: Immigrati ; - almeno un’Agenzia per il lavoro autorizzata dal Ministero del Lavoro ai sensi dell’articolo 4 ovvero dell’articolo 6 del D.Lgs. 276/2003, che abbia una sede operativa ed accreditata in Abruzzo ; - almeno un’associazione datoriale ovvero una centrale cooperativa; - almeno un’organizzazione no profit, con sede in Abruzzo/nella provincia per la quale si candida il progetto che svolge e promuove attività in favore dell’integrazione sociale degli stranieri immigrati. |
2.1 Obiettivo specifico: promuovere programmi di inserimento socio-lavorativo rivolti a target vulnerabili della popolazione immigrata (richiedenti e titolari protezione internazionale, minori stranieri non accompagnati prossimi alla maggiore età). | |
Azione 2 Inserimento socio lavorativo dei minori stranieri non accompagnati in fase di transizione verso l’età adulta 🞎 a titolarità regionale (gestiti direttamente dalla Regione, anche attraverso avvisi e/o appalti) 🞎 a regia regionale (la cui realizzazione è affidata ad altre PPAA territoriali) | 🞎 |
Articolazione degli interventi proposti | |
Complementarietà con altri interventi regionali (a valere sul POR, etc…) | |
Destinatari |
2.2 Obiettivo specifico: promuovere programmi di integrazione rivolti alle seconde generazioni e ai giovani migranti attraverso misure che supportino e accompagnino il raccordo tra la formazione e il mondo del lavoro. | |
Azione 3 Valorizzazione delle seconde generazioni di migranti nell’ambito sociale, culturale e sportivo 🞎 a titolarità regionale (gestiti direttamente dalla Regione, anche attraverso avvisi e/o appalti) 🞎 a regia regionale (la cui realizzazione è affidata ad altre PPAA territoriali) | 🞎 |
Articolazione degli interventi proposti | |
Complementarietà con altri interventi regionali (a valere sul POR, etc…) | |
Destinatari | |
2.2 Obiettivo specifico: promuovere programmi di integrazione rivolti alle seconde generazioni e ai giovani migranti attraverso misure che supportino e accompagnino il raccordo tra la formazione e il mondo del lavoro. | |
Azione 4 Sostegno, accompagnamento e rafforzamento dei percorsi di integrazione dei migranti di recente ingresso in Italia 🞎 a titolarità regionale (gestiti direttamente dalla Regione, anche attraverso avvisi e/o appalti) 🞎 a regia regionale (la cui realizzazione è affidata ad altre PPAA territoriali) | 🞎 |
Articolazione degli interventi proposti | |
Complementarietà con altri interventi regionali (a valere sul POR, etc…) | |
Destinatari | |
2.3 Obiettivo specifico: contrastare la povertà e l’esclusione sociale degli immigrati lungo soggiornanti con familiari a carico | |
Azione 5 Prevenzione del lavoro sommerso 🞎 a titolarità regionale (gestiti direttamente dalla Regione, anche attraverso avvisi e/o appalti) 🞎 a regia regionale (la cui realizzazione è affidata ad altre PPAA territoriali) | 🞎 |
Articolazione degli interventi proposti |
Complementarietà con altri interventi regionali (a valere sul POR, etc…) |
Destinatari |
2.4 Obiettivo specifico: sviluppare azioni di promozione dello spirito di iniziativa in possesso dei migranti valorizzandone la capacità imprenditoriale. | |
Azione 6 Rafforzamento delle attitudini imprenditoriali dei soggetti che intendono avviare un’attività di impresa, autoimpiego o auto imprenditorialità 🞎 a titolarità regionale (gestiti direttamente dalla Regione, anche attraverso avvisi e/o appalti) 🞎 a regia regionale (la cui realizzazione è affidata ad altre PPAA territoriali) | 🞎 |
Articolazione degli interventi proposti | |
Complementarietà con altri interventi regionali (a valere sul POR, etc…) | |
Destinatari | |
2.5 Obiettivo specifico: aumentare la partecipazione della popolazione immigrata regolarmente presente in Italia alle politiche attive del lavoro e di integrazione sociale | |
Azione 7 Promozione della partecipazione attiva dei migranti alla vita economica, sociale e culturale 🞎 a titolarità regionale (gestiti direttamente dalla Regione, anche attraverso avvisi e/o appalti) 🞎 a regia regionale (la cui realizzazione è affidata ad altre PPAA territoriali) | 🞎 |
Articolazione degli interventi proposti | |
Complementarietà con altri interventi regionali (a valere sul POR, etc…) | |
Destinatari | |
2.5 Obiettivo specifico: aumentare la partecipazione della popolazione immigrata regolarmente presente in Italia alle politiche attive del lavoro e di integrazione sociale | |
Azione 8 Promozione della partecipazione attiva dei migranti alla vita economica, sociale e culturale anche attraverso la valorizzazione delle associazioni X a titolarità regionale (gestiti direttamente dalla Regione, anche attraverso avvisi e/o appalti) 🞎 a regia regionale (la cui realizzazione è affidata ad altre PPAA territoriali) | X |
Articolazione degli interventi proposti | |
Gli interventi proposti consisteranno nella realizzazione di percorsi integrati di orientamento, formazione, realizzazione di work experience con una dote per percorsi formativi e/o dote per percorsi di tirocinio o preferibilmente apprendistato. I destinatari degli interventi saranno gli immigrati extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno, regolarmente soggiornati in Abruzzo di età superiore a 18 anni, inoccupati o disoccupati. La promozione attiva degli immigrati sarà garantita anche attraverso la partecipazione all’avviso pubblico delle Associazioni di stranieri immigrati operanti in Abruzzo e iscritte alla Prima Sezione del Registro regionale di cui all’art. 23 della L.R. 13 dicembre 2004, n. 46, ovvero un’Associazione Nazionale che svolge attività a favore dell'integrazione sociale degli stranieri, come previsto dall'art. 42 del Testo Unico sull’Immigrazione - D.Lgs. del 25.07.1998 n. 286 avente sede in Abruzzo e iscritta alla Prima Sezione del Registro delle Associazioni e degli enti che operano in favore degli immigrati istituito presso la D.G. Immigrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. | |
Complementarietà con altri interventi regionali (a valere sul POR, etc…) | |
In linea con quanto previsto dall’Asse Occupabilità e Inclusione Sociale, obiettivi OT. 8 e OT. 9, del Programma Operativo F.S.E. Abruzzo ed in continuità con le iniziative sino ad oggi realizzate sul territorio regionale, con la presente azione si intende promuovere la realizzazione di interventi di sostegno all’integrazione socio-lavorativa della popolazione immigrata regolarmente presente in Abruzzo. Tale azione sarà caratterizzata dalla personalizzazione dei percorsi di integrazione socio-lavorativa e dal coinvolgimento dei soggetti economici, sociali ed istituzionali operanti nel territorio regionale, utilizzando un approccio integrato ed avvalendosi di molteplici strumenti utili a favorirne l’inserimento nel mercato del lavoro, opportunamente individuati e coordinati in relazione alle condizioni individuali dei destinatari. Gli interventi dovranno essere finalizzati a prevenire il rischio della marginalizzazione lavorativa o a rimediare ad essa ed assicurare agli immigrati, l'opportunità di accedere al mercato del lavoro in posizione di maggiore forza, attraverso la ricerca degli spazi nella vita economica, sociale e |
culturale. L’azione sarà attuata attraverso la predisposizione di un avviso pubblico dove saranno declinati gli interventi volti a garantire una dote per percorsi formativi e/o dote per percorsi di tirocinio o preferibilmente apprendistato. |
Destinatari |
I destinatari finali e indiretti dell’azione saranno gli immigrati extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno, regolarmente soggiornati in Abruzzo di età superiore a 18 anni, inoccupati o disoccupati. I soggetti strumentali che potranno essere coinvolti sono di seguito elencati: - le Associazioni di stranieri immigrati operante in Abruzzo e iscritta alla Prima Sezione del Registro regionale di cui all’art. 23 della L.R. 13 dicembre 2004, n. 46, ovvero un’Associazione Nazionale che svolge attività a favore dell'integrazione sociale degli stranieri, come previsto dall'art. 42 del Testo Unico sull’immigrazione - D.Lgs. del 25.07.1998 n. 286 avente sede in Abruzzo e iscritta alla Prima Sezione del Registro delle Associazioni e degli enti che operano in favore degli immigrati istituito presso la D.G. Immigrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ; - almeno un Organismo di Formazione accreditato ovvero accreditando per la Macrotipologia “Formazione Superiore” - Ambito Utenze Speciali: Immigrati ; - almeno un’Agenzia per il lavoro autorizzata dal Ministero del Lavoro ai sensi dell’articolo 4 ovvero dell’articolo 6 del D.Lgs. 276/2003, che abbia una sede operativa ed accreditata in Abruzzo ; - almeno un’associazione datoriale ovvero una centrale cooperativa; - almeno un’organizzazione no profit, con sede in Abruzzo/nella provincia per la quale si candida il progetto che svolge e promuove attività in favore dell’integrazione sociale degli stranieri immigrati. |
2.5 Obiettivo specifico: aumentare la partecipazione della popolazione immigrata regolarmente presente in Italia alle politiche attive del lavoro e di integrazione sociale | |
Azione 9 Servizi di informazione qualificata attraverso canali nazionali, regionali e territoriali di comunicazione 🞎 a titolarità regionale (gestiti direttamente dalla Regione, anche attraverso avvisi e/o appalti) 🞎 a regia regionale (la cui realizzazione è affidata ad altre PPAA territoriali) | 🞎 |
Articolazione degli interventi proposti | |
Complementarietà con altri interventi regionali (a valere sul POR, etc…) |
Destinatari |