DECRETO N. 45 DEL 21/05/2015
Il Presidente
Commissario ad acta per la prosecuzione del Piano di rientro del settore sanitario
(Deliberazione Consiglio dei Ministri del 23/4/2010)
DECRETO N. 45 DEL 21/05/2015
OGGETTO: Recepimento accordo tra Governo, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunità montane sul documento recante “Gli interventi residenziali e semiresidenziali terapeutico riabilitativi per i disturbi neuropsichici dell’infanzia e dell’adolescenza” (rep. 138/2014).
Approvazione requisiti, criteri e modalità di accesso per le prestazioni sanitarie a carattere residenziale e semiresidenziale per i disturbi neuropsichici dell’infanzia e dell’adolescenza.
PREMESSO:
a. che con delibera del Consiglio dei Ministri in data 24 luglio 2009 il Governo ha proceduto alla nomina del Presidente pro-tempore della Regione Campania quale Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale, a norma dell’articolo 4 del Decreto Legge 1 ottobre 2007, n. 159, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2009, n. 222;
b. che con delibera del Consiglio dei Ministri in data 24 aprile 2010 il nuovo Presidente pro-tempore della Regione Campania è stato nominato Commissario ad acta per il Piano di rientro con il compito di proseguire nell’attuazione del Piano stesso secondo Programmi operativi di cui all’art. 1, comma 88, della Legge n. 191 del 2009;
c. che con delibera del Consiglio dei Ministri del 3 marzo 2011 il xxxx. Xxxxx Xxxxxxxx e il xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxx sono stati nominati Sub Commissari ad Acta con compito di affiancare il commissario ad Acta nella predisposizione dei provvedimenti da assumere per l’attuazione del Piano di Rientro e che con successiva delibera del 23 marzo 2012 il Consiglio dei Ministri ha consolidato nella persona del xxxx. Xxxxx Xxxxxxxx i compiti in precedenza attribuiti al dimissionario xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxx;
d. che con deliberazione del Consiglio dei Ministri del 29 ottobre 2013 il prof. Xxxxxx Xxxxxx è stato nominato quale Sub Commissario con il compito di affiancare il Commissario ad Acta nella predisposizione dei provvedimenti da assumere in esecuzione dell’incarico commissariale;
PREMESSO altresì:
a. che ai sensi del DPCM 29/11/2001, sub allegato 1C, l’assistenza sanitaria territoriale, in regime semiresidenziale e residenziale, a favore di minori affetti da patologie di interesse neuropsichiatrico costituisce un livello essenziale di assistenza;
b. che il Piano di Azioni Nazionale per la Salute Mentale (PANSM), approvato dalla Conferenza Unificata nella seduta del 24 gennaio 2013 (rep. atti n. 4/CU), prevede, tra i propri obiettivi, di affrontare la tematica della residenzialità psichiatrica in età evolutiva e in età adulta proponendo specifiche azioni mirate a differenziare l’offerta di residenzialità per livelli di intensità riabilitativa e assistenziale al fine di migliorare i trattamenti e ridurre la disomogeneità;
c. che nella seduta del 13/11/2014, repertorio atti n. 138, la Conferenza Unificata per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunità montane ha approvato il documento recante “Gli interventi residenziali e semiresidenziali terapeutico riabilitativi per i disturbi neuropsichici dell’infanzia e dell’adolescenza”, che fornisce principi generali, indicazioni sull’assetto organizzativo, sull’inserimento e sui percorsi di trattamento individuali, sulle tipologie dei percorsi di cura, nonché sull’accreditamento e su monitoraggio e verifiche;
Regione Campania
Il Presidente
Commissario ad acta per la prosecuzione del Piano di rientro del settore sanitario
(Deliberazione Consiglio dei Ministri del 23/4/2010)
CONSIDERATO:
a. che la Regione Campania, in materia di strutture per l’assistenza sanitaria residenziale e semiresidenziale di neuropsichiatria infantile, non ha mai adottato specifica disciplina e quindi, non è di fatto disponibile alcuna offerta regolamentata pubblica e/o del privato autorizzato/accreditato e che, pertanto, il bisogno in materia viene soddisfatto con il ricorso o a strutture fuori territorio regionale, o a strutture autorizzate per altre tipologie di assistenza, con effetti indesiderati nella gestione del caso clinico e nella spesa pubblica;
b. che, tra l’altro, il Ministero della Giustizia, Dipartimento Giustizia Minorile, ha sollecitato più volte formalmente, da ultimo con nota del 26/04/2014 indirizzata al Presidente della giunta regionale, l’individuazione di strutture idonee per l’accoglienza e l’assistenza sanitaria a minori con problemi psichiatrici non compatibili con il collocamento in carcere, in attesa di giudizio o con provvedimenti di esecuzione penale;
c. che, proprio per rispondere alla specifiche criticità riguardo al collocamento in strutture terapeutiche di tipo sanitario dei minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria con problematiche di tipo psichiatrico, la Direzione Generale Tutela della Salute ha costituito, con propria nota n. 2014.0499264, un gruppo di lavoro ristretto in seno ai componenti dell’Osservatorio regionale sulla Sanità Penitenziaria, integrato da esponenti dell’AG, che si occupi della specifica problematica;
d. che è necessario, quindi, disciplinare e realizzare la suddetta offerta di prestazioni residenziali e semiresidenziali nonché dare impulso al consolidamento degli interventi integrati, per minori e adolescenti con disturbo psichiatrico, tra il Servizio Sanitario Regionale e attori istituzionali e agenzie territoriali interessati, quali Scuola, Centri di Giustizia Minorile, Enti Locali, mondo dell’associazionismo/Xxxxx Xxxxxxx, ecc;
e. che con nota del Sub Commissario ad Acta n. 3377/C del 25/07/2014, indirizzata a tutte le AASSLL della Campania, sono stati forniti indirizzi per le attività territoriali di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza con particolare riferimento all’organizzazione di un centro unico aziendale per la salute mentale in età evolutiva che assicuri forme di coordinamento, di indirizzo e di procedure omogenee per l’espletamento di funzioni fondamentali come prevenzione, diagnosi clinica e funzionale, interventi in casi di emergenza e urgenza, elaborazione del progetto personalizzato di intervento che contenga tutte le necessarie e possibili azioni di cura e assistenziali (abilitativi e riabilitativi, terapeutici e psicoterapeutici, farmacologici, il collocamento in strutture residenziali o semiresidenziali sanitarie);
f. che, sulla scorta degli indirizzi del citato accordo CU del 13/11/2014 e della predetta circolare subcommissariale, gli uffici regionali competenti della DG Tutela della salute hanno provveduto ad elaborare il documento tecnico denominato “Le Strutture Terapeutiche Intermedie ad intensità variabile per l’accoglienza di minori con disturbo psichiatrico in Regione Campania: Strutture Intermedie Residenziali per Minori ad Intensità Variabile (S.I.R.M.I.V.) - Strutture Intermedie Semiresidenziali per Minori (S.I.Se.M.)”, con relative sezioni, volto a individuare criteri e modalità d’accesso, finalità, caratteristiche, fabbisogno, requisiti e tariffe delle strutture che erogano prestazioni sanitarie a carattere residenziale e semiresidenziale per i disturbi neuropsichici dell’infanzia e dell’adolescenza nonché i criteri e procedimento di accreditamento in prima applicazione presso il Sistema Sanitario Regionale (SSR);
TENUTO CONTO:
a. che la DGRC n. 7301 del 31/12/2001 ha definito i requisiti minimi strutturali tecnologici ed organizzativi per l’autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio delle attività sanitarie delle strutture pubbliche e private residenziali e ha approvato le procedure di autorizzazione;
Regione Campania
Il Presidente
Commissario ad acta per la prosecuzione del Piano di rientro del settore sanitario
(Deliberazione Consiglio dei Ministri del 23/4/2010)
b. che la citata delibera, al punto c) dell’introduzione, elenca le strutture sanitarie soggette ad autorizzazione che erogano prestazioni in regime residenziale e/o semiresidenziale e ne definisce i requisiti minimi strutturali, organizzativi e tecnologici;
c. che il Regolamento n. 1 del 22/06/2007 definisce i requisiti ulteriori e le procedure per l’accreditamento istituzionale dei soggetti pubblici e privati che erogano attività di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, in regime di ricovero ed in regime residenziale;
d. che il DPCM 1° aprile 2008 ha, tra l’altro, tras ferito al SSR la competenza in materia di collocamento dei minori sottoposti a provvedimento dell’Autorità Giudiziaria e con patologia di tipo psichiatrico;
RITENUTO di:
a. garantire, ai sensi del DPCM 29/11/2001, sub allegato 1C, il livello essenziale di assistenza sanitaria territoriale, in regime semiresidenziale e residenziale, a favore di minori affetti da patologie di interesse neuropsichiatrico su tutto il territorio regionale;
b. recepire l’Accordo Conferenza Unificata del 13/11/2014, repertorio atti n. 138;
c. di disciplinare finalità, caratteristiche, fabbisogno, requisiti e tariffe delle strutture residenziali e semiresidenziali che erogano prestazioni sanitarie a carattere residenziale e semiresidenziale per i disturbi neuropsichici dell’infanzia e dell’adolescenza nonché criteri e modalità d’accesso alle prestazioni, e criteri e procedimento di accreditamento in prima applicazione presso il SSR;
RITENUTO quindi altresì necessario:
a. di approvare il documento tecnico allegato denominato “Le Strutture Terapeutiche Intermedie ad intensità variabile per l’accoglienza di minori con disturbo psichiatrico in Regione Campania: Strutture Intermedie Residenziali per Minori ad Intensità Variabile (S.I.R.M.I.V.) - Strutture Intermedie Semiresidenziali per Minori (S.I.Se.M.)”;
b. di fare carico alle Aziende Sanitarie Locali di adottare tutte le misure organizzative e amministrative necessarie a dare rapida attuazione alle previsioni del suddetto Documento;
c. di incaricare, in considerazione del carattere innovativo e delle ricadute in termini sanitari, economici e sociali dell’applicazione della presente normativa, la UOD Interventi sociosanitari di attivare le necessarie azioni di monitoraggio sull’applicazione del presente provvedimento, al fine di proporre, terminato il primo anno di applicazione, eventuali modifiche o aggiornamenti del documento tecnico sulla scorta di eventuali criticità evidenziate;
d. di incaricare pertanto, al fine del monitoraggio dell’applicazione del presente decreto, delle prestazioni erogate e della relativa spesa, l’ARSAN di adeguare i sistemi informatici e informativi attivi (file H, piattaforma LEAsociosan) al fine di accogliere anche i flussi relativi alle strutture e alle prestazioni di cui al presente decreto, in raccordo con la UOD 05;
ATTESO che dall’applicazione/attuazione del presente provvedimento potranno determinarsi una razionalizzazione e un contenimento della spesa sanitaria dovuta all’attuale fenomeno della mobilità interregionale per gli interventi soprattutto residenziali in materia, maggiori livelli di appropriatezza clinica e trattamentale con effetti positivi per l’utenza e le loro famiglie, e un notevole impulso alla realizzazione di una rete integrata tra le articolazioni del Servizio Sanitario Regionale (SSR) per minori e adolescenti con disturbo psichiatrico e gli attori istituzionali e le agenzie territoriali interessati (Scuola, Centri di Giustizia Minorile, Enti Locali, mondo dell’associazionismo/Terzo Settore, organismi del tessuto produttivo, ecc.);
Regione Campania
Il Presidente
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(Deliberazione Consiglio dei Ministri del 23/4/2010)
VISTI:
- il DPCM 29/11/2001 concernente la definizione dei livelli essenziali di assistenza;
- il DPCM 01/04/2008 riguardante “Modalità e criteri per il trasferimento al Servizio sanitario nazionale delle funzioni sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature e beni strumentali in materia di sanità penitenziaria”;
- il Piano di Azioni Nazionale per la Salute Mentale (PANSM), approvato dalla Conferenza Unificata nella seduta del 24 gennaio 2013 (rep. atti n. 4/CU);
- l’accordo del 13/11/2014 tra Governo, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunità montane su “Gli interventi residenziali e semiresidenziali terapeutico riabilitativi per i disturbi neuropsichici dell’infanzia e dell’adolescenza” (rep. atti n. 138/2014);
- la nota del Sub Commissario ad Acta per la Sanità in Campania n. 3377/C del 25/07/2014 concernente indirizzi per le attività territoriali di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza;
- la DRGC n. 7301/2001 e s.m.i.;
- il Regolamento regionale n. 1/2007;
- la L.R. n. 4 del 2011 e s.m.i.;
DECRETA
per tutte le motivazioni richiamate in premessa e che qui si intendono integralmente riportate:
1. di recepire l’allegato accordo tra Governo, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano sul documento recante “Gli interventi residenziali e semiresidenziali terapeutico riabilitativi per i disturbi neuropsichici dell’infanzia e dell’adolescenza” approvato nella seduta del 13/11/2014, repertorio atti
n. 138, della Conferenza Unificata permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunità montane (Allegato A);
2. di approvare il documento (Allegato B) facente parte integrante e sostanziale del presente decreto, denominato “Le Strutture Terapeutiche Intermedie ad intensità variabile per l’accoglienza di minori con disturbo psichiatrico in Regione Campania: Strutture Intermedie Residenziali per Minori ad Intensità Variabile (S.I.R.M.I.V.) - Strutture Intermedie Semiresidenziali per Minori (S.I.Se.M.)”;
3. di fare carico alle Aziende Sanitarie Locali di adottare tutte le misure organizzative e amministrative necessarie a dare rapida attuazione alle previsioni del suddetto Documento;
4. di incaricare, in considerazione del carattere innovativo e delle ricadute in termini sanitari, economici e sociali dell’applicazione della presente normativa, la UOD Interventi sociosanitari di attivare le necessarie azioni di monitoraggio sull’applicazione del presente provvedimento, al fine di proporre al termine del primo anno di applicazione, eventuali modifiche o aggiornamenti del documento tecnico sulla scorta di eventuali criticità evidenziate;
5. di incaricare pertanto l’ARSAN, al fine del monitoraggio dell’applicazione del presente decreto, delle prestazioni erogate e della relativa spesa, di adeguare i sistemi informatici e informativi attivi (file H, piattaforma LEAsociosan) al fine di accogliere anche i flussi relativi alle strutture e alle prestazioni di cui al presente decreto, in raccordo con la UOD 05;
6. di riservarsi di adeguare il presente provvedimento alle eventuali prescrizioni che dovessero intervenire da parte dei Ministeri della Salute e dell’Economia e delle Finanze;
Regione Campania
Il Presidente
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(Deliberazione Consiglio dei Ministri del 23/4/2010)
7. di inviare il presente provvedimento a cura della struttura commissariale alle AASSLL della Campania, al Dipartimento Salute e Risorse Naturali, alla Direzione Generale Tutela della Salute, alla UOD Interventi sociosanitari e al Settore “Stampa, Documentazione, Informazione e Bollettino Ufficiale” per la pubblicazione sul BURC.
Si esprime pare favorevole Il Sub Commissari ad Acta
xxxx. Xxxxx Xxxxxxxx prof. Xxxxxx Xxxxxx
Il Capo Dipartimento Salute e Risorse naturali xxxx. Xxxxxxxxxx Xxxxxx
Il Direttore Generale per la Tutela della Salute ed il Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale xxxx. Xxxxx Xxxxx
Il Dirigente dell’U.O.D. Interventi Socio-Sanitari dott.ssa Xxxxxx Xxxxxxx
Il Dirigente i.d.
Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxx
Il Funzionario P.O.
dott. Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx
Il Commissario ad Acta Xxxxxxx Xxxxxxx
fonte: xxxx://xxxx.xxxxxxx.xxxxxxxx.xx
n. 36 del 11 Giugno 2015
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n. 36 del 11 Giugno 2015
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n. 36 del 11 Giugno 2015
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Le Strutture Terapeutiche Intermedie ad intensità variabile per l’accoglienza di minori con disturbo psichiatrico in Regione Campania:
- Strutture Intermedie Residenziali per Minori a Intensità Variabile (S.I.R.M.I.V.)
- Strutture Intermedie Semiresidenziali per Minori (S.I.Se.M.)
STRUTTURE TERAPEUTICHE IN
ON DISTURBO PSICHIATRICO IN REGIONE CAMPANI
INDICE
Sezione 1: DEFINIZIONE, FINALITÀ, DESTINATARI, FUNZIONAMENTO
Sezione 2: REQUISITI MINIMI STRUTTURALI, TECNOLOGICI, ORGANIZZATIVI E DI PERSONALE, SPECIFICI PER L’AUTORIZZAZIONE ALLA REALIZZAZIONE E ALL’ESERCIZIO
Sezione 3: REQUISITI ULTERIORI PER L’ACCREDITAMENTO
Sezione 4: REGIME TARIFFARIO
Sezione 5: FABBISOGNO Sezione 6: NORME TRANSITORIE Sezione 7: MODULISTICA
STRUTTURE TERAPEUTICHE IN
ON DISTURBO PSICHIATRICO IN REGIONE CAMPANI
Sezione 1: DEFINIZIONE, FINALITÀ, DESTINATARI, FUNZIONAMENTO
1.1. Definizione
Strutture Terapeutiche Intermedie residenziali e semiresidenziali, per la realizzazione di programmi terapeutici, riabilitativi ed assistenziali a favore di preadolescenti e adolescenti che presentano un bisogno sanitario complesso di tipo psichiatrico.
1.2. Finalità
La creazione di tali strutture, garantendo la disponibilità di posti di accoglienza nel territorio campano, permette innanzitutto la riduzione del fenomeno di mobilità extra-regionale per questo tipo di bisogno sanitario e, al contempo, offre condizioni per l’appropriatezza clinica, gestionale ed economica nella realizzazione di interventi e percorsi terapeutici e riabilitativi per la presa in carico di preadolescenti e adolescenti con disturbo di tipo psichiatrico.
Il Sistema Sanitario Regionale (SSR), pertanto, si fa carico di intraprendere tutte le azioni possibili per collocare o ricollocare i pazienti quanto più possibile nel proprio contesto di vita (ad eccezione di quei casi dove l’ allontanamento è obiettivo dell’intervento stesso) con immaginabili effetti benefici per l’individuo e il suo ambiente familiare.
I programmi terapeutici sono finalizzati al recupero e al potenziamento dell’autonomia individuale e del funzionamento personale e sociale, a partire dai percorsi di comprensione e superamento dei comportamenti disfunzionali.
Tutte le azioni, realizzate di concerto con i servizi sanitari e sociali, nell’assicurare la presa in carico terapeutica del minore, devono garantire un contesto relazionale idoneo, stabile e affettivamente significativo.
I programmi di trattamento a carico del SSR sono attivati secondo le indicazioni contenute nel piano di trattamento individuale predisposto dall’Equipe Multidisciplinare Territoriale (nel documento definita EMT) della ASL di residenza del minore, competente per la Neuropsichiatria Infantile, eventualmente integrata, in caso di soggetti a partire dai 17 anni di età, da operatori dei servizi per la Salute Mentale adulti, al fine di favorire ogni esigenza di continuità terapeutica nel transito dalla adolescenza all’età adulta.
I programmi di trattamento sono modulati secondo intensità variabile (intensivi ed estensivi) per rispondere in modo appropriato alle specifiche esigenze di cura del paziente.
1.3. Destinatari
I servizi sono rivolti a minori di età compresa tra i 10 e i 18 anni che, avendo superato la fase di instabilità clinica, necessitano, nel prosieguo del decorso post acuzie, di intervento terapeutico riabilitativo in regime residenziale o semiresidenziale.
L’estensione della fascia di età (10 – 18 anni) deve tener conto che nelle strutture residenziali e semiresidenziali terapeutiche non è in genere opportuna la contemporanea presenza di utenti con età molto diverse; qualora questo avvenga, devono essere previste modalità organizzative che consentano la gestione con gruppi differenziati per età, perché i bisogni e le risposte necessarie possono essere molto differenti.
Solo per i casi inviati dall’EMT a carico del SSR e su specifica autorizzazione della stessa EMT inviante, in ragione di esigenze cliniche di completamento del percorso terapeutico-riabilitativo, i
STRUTTURE TERAPEUTICHE IN
ON DISTURBO PSICHIATRICO IN REGIONE CAMPANI
servizi possono continuare ad ospitare soggetti fino al compimento del 21° anno, purché già inseriti in minore età.
L’accoglienza di minori sottoposti a provvedimento della Autorità Giudiziaria (AG) non deve superare il 30% dei posti letto autorizzati.
Le strutture improntano l’organizzazione degli ambienti e delle attività secondo modalità di tipo domestico-familiare, che favorisca la partecipazione degli ospiti alla conduzione della vita quotidiana insieme all’equipe degli operatori. A tal fine le strutture devono essere caratterizzate da una peculiare organizzazione degli spazi e delle risorse umane.
1.4. Funzionamento
1.4.1. Accesso
L’accesso alla struttura è coordinato ed autorizzato, nei casi di inserimento i cui costi gravino sul SSR, dall’equipe multidisciplinare territoriale (EMT) della ASL di residenza del minore.
Per l’inserimento nella residenza terapeutica è necessario che siano presenti, insieme, ognuna delle seguenti condizioni:
a) presenza di una patologia psichiatrica, non controllata con interventi a minore intensità assistenziale, incluso quello farmacologico;
b) presenza di gravi compromissioni del funzionamento personale e sociale;
c) necessità di interventi riabilitativo-terapeutici frequenti, intensivi, multipli e coordinati;
d) insufficienza degli interventi erogabili in altre tipologie di setting assistenziale;
e) necessità di una più o meno prolungata discontinuità con il contesto di vita.
Pertanto la sola presenza del criterio e), in assenza dei criteri b)-c)-d), non è sufficiente per porre l’indicazione a un percorso di residenzialità terapeutica, ma deve orientare verso un percorso di residenzialità socioeducativa, con supporto sanitario specialistico variabile a seconda delle necessità.
Per i minori dell’area penale con disturbo psichiatrico la sola presenza del requisito a) è sufficiente a determinare l’accesso ai servizi in quanto intervento ordinato dalla Autorità Giudiziaria Minorile ai sensi dell’art. 22 del DPR 448/88. In questo caso il referente aziendale di cui alla DGRC n. 621/12 attiva l’EMT dell’ASL di residenza del minore che provvede alla presa in carico.
1.4.2. Inserimento
Gli inserimenti che sono a carico del Servizio Sanitario Regionale avvengono attraverso un’approfondita valutazione multidimensionale da parte delle EMT dell’ASL di residenza del minore, che deve garantire l’appropriatezza del setting attraverso la verifica del rispetto dei criteri di accesso.
In caso di un soggetto con età uguale o superiore ai 17 anni, alla valutazione multidimensionale devono partecipare, in collaborazione con l’EMT dell’ASL di residenza del minore, anche i servizi per la Salute Mentale adulti.
In tutti i casi, l’inserimento si configura come processo attivo di pratica clinica secondo cui l’insieme delle necessità assistenziali, in caso di disturbo psichiatrico in età evolutiva, non è definito solo dalla diagnosi nosografica, ma anche dalla valutazione psicopatologica e dalla sua ricaduta sul funzionamento complessivo dell’individuo e del suo sistema.
A titolo esemplificativo, disturbi schizofrenici, forme gravi dei disturbi affettivi, disturbi del comportamento alimentare, disturbi ossessivo-compulsivi, con gravi compromissioni del
STRUTTURE TERAPEUTICHE IN
ON DISTURBO PSICHIATRICO IN REGIONE CAMPANI
funzionamento e dell’adattamento in assenza di disabilità intellettiva o fisica significativa, costituiscono situazioni per le quali può esservi l’indicazione a un collocamento semiresidenziale o residenziale presso questo tipo di strutture.
Per le strutture residenziali è garantito il funzionamento permanente nell’arco delle 24 ore per 365 giorni; per le strutture semiresidenziali, invece, di almeno 8 ore/die per non meno di 6 giorni a settimana.
Nei casi in cui il programma terapeutico preveda temporanei rientri in famiglia, la struttura è tenuta a garantire la conservazione del posto letto, per un periodo massimo di 15 giorni, a una tariffa giornaliera decurtata del 20%.
1.4.3. Documenti per la gestione del processo di cura - PTI e PTRP
Ogni progetto di collocamento, a carico del SSR, in struttura residenziale o semiresidenziale, ha il proprio fondamento di indirizzo negli obiettivi terapeutici individuati dal PTI (Piano Terapeutico Individuale) elaborato dall’EMT, mentre l’articolazione organizzativa e di intervento si riconosce nel PTRP (Progetto Terapeutico-Riabilitativo Personalizzato) proposto dall’equipe multidisciplinare della struttura che accoglie il minore.
Il PTI (vedi modello allegato), proposto dall’equipe inviante, descrive:
a) la diagnosi codificata secondo i criteri previsti dalle classificazioni diagnostiche internazionali;
b) la gravità, complessità e stabilità del quadro clinico;
c) il grado di compromissione del funzionamento personale e sociale del paziente in ambito familiare, scolastico e nel gruppo dei pari;
d) il grado di pericolosità sociale;
e) i punti di forza e le criticità del soggetto, della famiglia e del contesto di riferimento, nonché le necessità terapeutiche, riabilitative ed assistenziali;
f) i trattamenti farmacologici che sono stati utilizzati ed i risultati ottenuti;
g) il livello di intensità assistenziale da garantire da parte della struttura ospitante;
h) le azioni per favorire il reinserimento sociale;
i) le finalità complessive degli indirizzi del PTI con evidenza degli specifici obiettivi terapeutici da raggiungere, con particolare riferimento alle azioni per favorire il reinserimento sociale.
Il PTRP, elaborato e definito dall’equipe della struttura accogliente:
a) recepisce gli indirizzi contenuti nel Piano Terapeutico Individuale;
b) traduce la proposta del PTI in una serie di interventi coordinati (offerta terapeutica) attraverso l’elaborazione di una specifica scheda (vedi modello allegato);
c) tiene conto di tutte le specifiche e complesse esigenze del paziente, comprese quelle dettate da eventuali provvedimenti giudiziari, nonché prevede le necessarie integrazioni con i servizi sanitari specialistici territoriali per tutte le altre esigenze mediche generali e specifiche del caso.
La scheda di PTRP, in quanto strumento di “contratto terapeutico”, è sottoscritta dai genitori del minore o da chi ne esercita la potestà genitoriale, dal referente-case manager dell’equipe inviante e dal responsabile della struttura residenziale. Tale contratto deve essere condiviso con il minore e, laddove possibile, anche da lui formalmente sottoscritto.
STRUTTURE TERAPEUTICHE IN
ON DISTURBO PSICHIATRICO IN REGIONE CAMPANI
In caso di minore sottoposto a provvedimento della AG, fermo restando la competenza della ASL di residenza per gli aspetti clinici e amministrativo-contabili, il PTRP sarà condiviso con gli operatori del Centro per la Giustizia Minorile (CGM), secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia di giustizia penale minorile.
L’equipe della ASL inviante segue e monitora attraverso il “case manager” l’andamento del percorso terapeutico del PTRP, ne valuta gli esiti ed aggiorna il PTI.
1.4.4. Organizzazione
Le strutture residenziali e semiresidenziali per minori con disturbo psichiatrico devono descrivere le loro attività attraverso la Carta dei Servizi che illustra i principi ispiratori, gli indirizzi metodologici e l’offerta terapeutica anche in funzione delle specifiche fasce di età.
Le stesse, sono inoltre tenute a partecipare al monitoraggio aziendale e regionale attraverso l’invio dei dati delle loro attività.
Per ogni inserimento effettuato, i dati relativi all’inizio e alla conclusione del percorso terapeutico devono essere trasmessi all’ASL di residenza del minore.
La ASL, a sua volta, per il tramite del Centro Unico Aziendale per la Salute Mentale in Età Evolutiva di cui alla nota del sub commissario n. 3377/C del 25/07/2014, deve inviare report semestrali alla Regione Campania – UOD: Interventi Sociosanitari, che attuerà il monitoraggio di questo tipo di interventi.
Il trattamento dei dati individuali e di monitoraggio deve avvenire nel rispetto della normativa vigente sulla privacy.
1.4.4.1. Strutture Intermedie Residenziali per Minori a Intensità variabile (SIRMIV)
La struttura garantisce il funzionamento permanente nell’arco delle 24 ore per 365 giorni all’anno e la capacità di erogare programmi di trattamento, ad intensità variabile, secondo due percorsi terapeutico-riabilitativi – intensivo o estensivo – da attivare in funzione delle direttive del PTI.
a) Il trattamento intensivo riguarda gli utenti con parziale instabilità del quadro clinico. L’instabilità è dovuta a condizioni psicopatologiche che necessitano di ulteriore stabilizzazione, a una compromissione grave o media delle funzioni e delle abilità, alla contemporanea presenza di problemi relazionali gravi o medi che mantengono o aggravano il disturbo psicopatologico.
In questa situazione sono prevalenti le attività di tipo clinico e terapeutico-riabilitativo rispetto a quelle risocializzanti e la durata massima del programma intensivo non può essere superiore a 6 mesi salvo diverso parere dell’equipe territoriale di riferimento, anche su proposta della struttura ospitante. Il programma, in ogni caso, non può avere durata superiore ai 12 mesi.
b) Il trattamento estensivo riguarda, invece, gli utenti con condizioni psicopatologiche discretamente stabili, moderata compromissione delle funzioni e delle abilità, ma con presenza di problemi relazionali di media o elevata gravità in ambito familiare e/o sociale. La durata massima del programma estensivo non può essere superiore a 12 mesi, salvo diverso parere dell’equipe territoriale di riferimento, anche su proposta della struttura ospitante.
Il programma residenziale totale, comprensivo della fase intensiva e di quella estensiva, in ogni caso non può avere durata superiore ai 36 mesi.
L’evoluzione del decorso clinico, sia in senso migliorativo sia peggiorativo, può giustificare la modulazione tra i diversi livelli di intensità del PTI.
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1.4.4.2. Strutture Intermedie Semiresidenziali per Minori (SISEM)
La struttura garantisce il funzionamento per almeno 8 ore al giorno per non meno di 6 giorni a settimana e la capacità di erogare programmi di trattamento a carattere estensivo da attivare in funzione delle direttive del PTI.
I programmi di trattamento estensivo riguardano gli utenti con condizioni psicopatologiche discretamente stabili, moderata compromissione delle funzioni ed abilità, con presenza di adeguate risorse relazionali in ambito familiare e/o sociale.
La durata massima del programma semiresidenziale non può essere superiore a 18 mesi, salvo diverso parere dell’equipe territoriale di riferimento, anche su proposta della struttura ospitante, e comunque non superiore a 36 mesi complessivi.
1.5. Offerta Terapeutica
L’offerta terapeutica è finalizzata al potenziamento delle competenze individuali per la gestione del controllo emotivo e al recupero dell’autonomia e delle funzioni adattive e cognitive del minore nelle seguenti aree:
- psicopatologica
- cura di sé/ambiente
- competenza relazionale
- autonomie e abilità sociali
- famiglia, scuola e contesti di vita
Le azioni devono svilupparsi secondo un approccio multimodale che preveda la seguente tipologia di interventi:
- interventi psicoeducativi, abilitativi e psicoriabilitativi
- interventi psicoterapeutici
- interventi di individuazione della terapia psicofarmacologica, somministrazione e vigilanza
- interventi sugli apprendimenti
- interventi sul contesto familiare
- interventi di risocializzazione di rete per l’inclusione scolastica e/o sociolavorativa
Devono essere previste azioni di tutoring e accompagnamento sia per quanto riguarda gli adempimenti di carattere giudiziario sia per l’assolvimento degli obblighi scolastici e formativi.
La struttura garantisce modalità organizzative idonee a una graduale familiarizzazione e accoglienza del minore, in raccordo con i servizi territoriali che hanno in carico il minore.
La struttura deve garantire attività trattamentali, sportive e culturali e progetti di reinserimento nel contesto socio affettivo, lavorativo e territoriale di appartenenza per il pieno superamento di ogni forma di esclusione sociale e isolamento.
In caso di minore di area penale, il programma terapeutico deve garantire particolare attenzione agli interventi di rielaborazione dei comportamenti illegali e di emancipazione dagli stili di devianza. L’organizzazione della giornata e delle attività deve tenere in considerazione le esigenze e i ritmi di vita di ciascun ospite (per es. possibilità di riposo, di avere momenti individuali, di partecipare alle attività organizzate anche esterne, ecc.).
Il programma terapeutico, per la specifica della valutazione degli esiti, deve essere periodicamente sottoposto alla verifica congiunta tra l’equipe inviante e gli operatori della struttura.
Eventuali emergenze psichiatriche dei minori ospiti della struttura devono essere affrontate e risolte dai servizi specialistici della ASL in cui insiste la struttura, in analogia a quanto previsto per
STRUTTURE TERAPEUTICHE IN
ON DISTURBO PSICHIATRICO IN REGIONE CAMPANI
gli altri interventi di emergenza territoriale. Per tale motivo la struttura provvede ai necessari accordi con i servizi specialistici territoriali (NPI, DSM, SerT, ecc.).
Il programma terapeutico è sempre a termine in relazione agli obiettivi raggiunti, preventivamente definiti nel PTI. La conclusione definitiva del percorso è decisa dall’equipe inviante sentita la struttura ospitante. La struttura, in relazione a quanto previsto dal PTI e dal servizio territoriale inviante, concorre, con idonee modalità organizzative e operative, alla transizione del minore verso altra tipologia di offerta residenziale o semiresidenziale in funzione delle condizioni cliniche dell’ospite, ovvero al rientro in famiglia.
Il percorso di ogni minore è documentato da un fascicolo personale, la cui tenuta è garantita dal responsabile della struttura. Il fascicolo personale comprende gli atti di carattere sanitario, eventuali atti giudiziari, le schede di diagnosi e di valutazione redatte, le osservazioni periodiche degli operatori, eventuali documentazioni prodotte dai servizi esterni e dalla AG.
La struttura è inoltre dotata di un registro nel quale si annotano giornalmente le presenze degli ospiti e le attività svolte.
Esiste specifico documento interno, redatto dal Responsabile della struttura, che individua le procedure operative di redazione, conservazione e tutela dei dati sensibili.
Sezione 2: REQUISITI MINIMI STRUTTURALI, TECNOLOGICI, ORGANIZZATIVI E DI PERSONALE, SPECIFICI PER L’AUTORIZZAZIONE ALLA REALIZZAZIONE E ALL’ESERCIZIO
PREMESSA: autorizzazione all’esercizio e accreditamento
La DGRC n. 7301 del 31 dicembre 2001 (BURC n. 2 dell’11.01.2002) ha definito i requisiti minimi strutturali tecnologici e organizzativi per l’autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio delle attività sanitarie e socio-sanitarie delle strutture pubbliche e private residenziali e ha approvato le procedure di autorizzazione. La delibera citata, al punto c) dell’introduzione, elenca le strutture sanitarie e/o socio-sanitarie soggette ad autorizzazione che erogano prestazioni in regime residenziale e/o semiresidenziale e ne definisce i requisiti minimi strutturali, organizzativi e tecnologici.
Il Regolamento 1 del 22.06.2007 definisce i requisiti ulteriori e le procedure per l’accreditamento istituzionale dei soggetti pubblici e privati che erogano attività di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, in regime di ricovero e in regime residenziale.
Il presente documento, quindi, in ragione del necessario adeguamento della rete dei servizi per i minori con disturbo psichiatrico, definisce, alla Sezione 2, i requisiti minimi strutturali organizzativi e tecnologici, per l’autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio delle attività sanitarie a carattere residenziale e semiresidenziali erogate dalle Strutture Terapeutiche Intermedie a Intensità Variabile – S.I.R.M.I.V. e S.I.Se.M. – per l’accoglienza di minori con disturbo psichiatrico in regione Campania e ne definisce, alla Sezione 3, i requisiti ulteriori ai fini dell’accreditamento istituzionale. Per tutto quanto non previsto nel presente documento, comprese le procedure e la relativa modulistica, si conferma il riferimento alla normativa vigente in materia.
La struttura deve essere in possesso delle caratteristiche minime funzionali e strutturali che attengono alla sicurezza degli ospiti nonché garantire la qualità delle prestazioni alberghiere erogate. Devono essere rispettati, inoltre, i requisiti previsti dalle norme vigenti in materia urbanistica, edilizia, prevenzione incendi, igiene e sicurezza.
STRUTTURE TERAPEUTICHE IN
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Al fine di assicurare un adeguato contesto di tutela dei minori accolti, le nuove strutture residenziali per minori non possono essere realizzate in strutture residenziali destinate ad altre tipologie di utenti, quali tossicodipendenti, adulti affetti da disturbi mentali, anziani e disabili. Deve essere assicurata l’integrazione con un tessuto sociale strutturato, onde agevolare l’accesso a tutte le opportunità di inclusione offerte dal territorio e garantire il necessario collegamento con un’adeguata rete di servizi territoriali di riferimento e di supporto.
Di seguito le indicazioni per i requisiti minimi strutturali organizzativi e tecnologici, per l’autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio delle attività sanitarie a carattere residenziale e semiresidenziali e i requisiti ulteriori ai fini dell’accreditamento istituzionale.
2.1.2. Strutture Residenziali
La struttura è dotata di un massimo di 10 posti letto (PL).
Le dimensioni delle stanze e dei servizi igienici devono rispettare gli standard previsti per una civile abitazione, ponendo particolare attenzione alle esigenze legate all’accessibilità e mobilità.
Deve essere presente almeno un servizio igienico ogni quattro ospiti dei quali uno di dimensioni idonee a essere all’occorrenza attrezzato per la non autosufficienza e un servizio igienico riservato al personale. In caso di accoglienza mista (maschi – femmine) i servizi igienici dovranno essere specificamente riservati ai singoli generi. La struttura è dotata di cucina e di locali per il soggiorno/pranzo.
La dimensione della sala pranzo/soggiorno deve essere tale da contenere un minimo di posti pari a quello degli ospiti della struttura (operatori e utenti) e garantire accoglienza per il tempo libero, le attività socializzanti e quelle ricreative. Ogni utente dispone di spazi privati e comuni arredati in maniera dignitosa e funzionale, con armadi e mobili a lui accessibili per gli oggetti e il vestiario personale. Ogni locale è dotato di vetri antisfondamento. La struttura deve essere situata a livello del piano terra o, al massimo, al primo piano dotato di finestre con apertura vasistas. La zona notte, in caso di utenza mista (maschi e femmine), è organizzata secondo le opportune regole di sistemazione e compatibilità. Devono essere previsti gli spazi necessari e adeguati allo svolgimento delle attività trattamentali: visite mediche e somministrazione farmacologica, colloqui, incontri di gruppo, attività di laboratorio.
Le camere da letto singole devono avere una superficie minima 9 mq; quelle doppie, invece, una minima di 14 mq distinte eventualmente per genere. Deve essere previsto un locale opportunamente arredato per ospitare il personale in servizio notturno. Parimenti, devono essere previsti spazi adeguati alle necessità dell’utenza per assicurare la raccolta, il lavaggio, la stiratura, il rammendo e la distribuzione della biancheria.
2.1.3. Strutture semiresidenziali
La struttura, secondo gli indirizzi del D.M. 21 maggio 2001 n. 308 per le strutture a ciclo diurno, deve avere:
- capienza massima di 24 posti (da intendersi come numero massimo di minori contemporaneamente presenti)
- spazi (superficie indicativa mq/utente 4,00) per attività collettive e di socializzazione per un gruppo massimo di dieci minori
- stanze (superficie indicativa mq/utente 4,00) per colloqui individuali e di gruppo
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- un servizio igienico ogni 10 minori di cui uno attrezzato per la non autosufficienza
- un servizio igienico per il personale, separato da quello degli ospiti
- servizi igienici distinti per genere, in caso di utenza mista
- un locale per il personale (superficie minima 9 mq)
- appositi locali rispondenti alla normativa vigente in materia di sicurezza alimentare ed in applicazione dei regolamenti comunitari di settore, qualora il progetto del servizio preveda la preparazione, la somministrazione ed il consumo dei pasti
2.2. Requisiti tecnologici comuni alle strutture residenziali e semiresidenziali
Gli arredi, le attrezzature e gli utensili devono essere curati, esteticamente gradevoli, secondo i principi di normale arredamento delle civili abitazioni al fine di assicurare comfort, funzionalità d’uso e fruibilità. Particolare attenzione deve essere rivolta alle esigenze di decoro e di protezione dei minore nel rispetto della specifica normativa nazionale e regionale.
La struttura deve essere ubicata in luoghi dotati di agevole accessibilità ai servizi scolastici, sociali, sanitari, educativi, ricreativi e culturali. Nella struttura devono essere presenti dispositivi di protezione individuale per il primo soccorso, i relativi strumenti (bombola di ossigeno, pallone ambu e defibrillatore) e la cassetta medica che devono essere custoditi secondo la normativa vigente. La struttura deve essere fornita della necessaria strumentazione elettronica e informatica (televisore, riproduttore musicale, computer, stampante, wifi, etc.) che, oltre ad essere indispensabile ausilio per tutte le esigenze del servizio, sia in grado di offrire, nell’ambito della complessiva gestione educativa, quelle opportunità, congrue all’età, per un minimo livello di alfabetizzazione digitale.
2.3. Requisiti di personale
La dotazione organica di personale, in accordo con quanto vigente in tema di normativa sul lavoro, deve garantire l’offerta delle sottoelencate attività attraverso il personale di seguito specificato:
A. Attività e prestazioni medico specialistiche di NPI (Neuropsichiatra Infantile)
B. Attività e prestazioni psicoterapeutiche individuali e di gruppo (anche attraverso almeno una delle figure professionali già presenti e abilitata alla psicoterapia)
C. Attività e prestazioni di assistenza psicologica (Psicologo)
D. Attività e prestazioni di assistenza infermieristica e tutelare (Infermieri e Operatori Sociosanitari, ciascuno per la sua competenza)
E. Attività e prestazioni educative (Educatore Professionale, Animatore di Comunità, Animatore Sociale, ciascuno per la sua competenza)
F. Attività e prestazioni di altre figure professionali sanitarie che possono essere impiegate in relazione a specifici programmi terapeutici (per es. Psichiatra, in relazione a eventuali pazienti con età uguale o superiore ai 17 anni, Operatore della Riabilitazione, Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica)
Figura professionale | Tipo di attività | |||||
A | B | C | D | E | F | |
Neuropsichiatra Infantile | X | X | ||||
Psicologo | X | X | ||||
Psicoterapeuta | X | |||||
Infermiere | X | |||||
Operatore sociosanitario (OSS) | X | |||||
Educatore Professionale, Animatore di Comunità, Animatore Sociale* | X | |||||
Psichiatra, Operatore della Riabilitazione, Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica** | X |
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* Almeno una delle figure elencate presenti
** Figure impiegate secondo specifiche esigenze degli ospiti
Il Responsabile della struttura deve essere un medico o psicologo il quale, oltre alla presenza nei turni ordinari, garantisce pronta disponibilità h 24.
Per ogni turno notturno devono essere presenti due operatori.
I compiti di vigilanza sanitaria, ambientale e dei percorsi sanitari interni sono attribuiti a un medico referente per la struttura.
L’eventuale presenza di personale volontario e/o tirocinante, di carattere integrativo e non sostitutivo, non deve superare il 20% del numero degli operatori retribuiti.
La direzione della struttura provvede, in maniera costante e periodica, ad attivare: riunioni settimanali di equipe, periodici incontri di supervisione, costante aggiornamento professionale degli operatori impiegati, corretta tenuta dei fascicoli personali e il loro relativo aggiornamento.
La struttura ha l’obbligo di sottoporsi a controlli e verifiche da parte dei competenti servizi della ASL sulla permanenza dei requisiti e sulla qualità dei servizi erogati nonché di conferire i dati richiesti dai sistemi informativi regionali e nazionali.
Sezione 3: REQUISITI ULTERIORI PER L’ACCREDITAMENTO
Nella scheda che segue, sono definiti i requisiti ulteriori specifici che le strutture eroganti prestazioni residenziali e semiresidenziali ad intensità variabile per minori con disturbo psichiatrico devono possedere per accedere all’accreditamento istituzionale secondo le classi individuate dall’art. 50, cap. III, del Regolamento regionale n. 1/2007.
3.1. Requisiti ulteriori strutturali, organizzativi, tecnologici e di personale
1. | La struttura è inserita nel tessuto urbano o in prossimità dello stesso. In ogni caso sono garantiti i collegamenti con le sedi scolastiche e/o lavorative degli ospiti e l’accessibilità ai servizi pubblici del territorio. | B |
2. | La struttura possiede le caratteristiche logistiche abitative per garantire anche l’accoglienza di eventuali minori diversamente abili. | A |
3. | La struttura è dotata di spazi esclusivamente dedicati alle attività di visita medica e attività infermieristica, psicoterapia individuale e di gruppo, attività di socializzazione, sala da pranzo. | B |
4. | L’Ente gestore ha un proprio progetto di struttura, cioè un progetto di servizio che formalmente illustri i principi ispiratori, gli indirizzi metodologici e il catalogo dell’offerta terapeutica secondo i seguenti punti: a) obiettivi e riferimenti valoriali ed educativi generali da cui nasce la struttura, storia dell’ente o della struttura di accoglienza, stile educativo generale b) modalità di accesso e di dimissione c) fascia di età e tipologia di utenza a cui la struttura si rivolge e per i quali si ritiene particolarmente adatta d) metodologia e strumenti compresi il tipo di prestazioni offerte (metodi e tecniche cliniche, psicoterapeutiche e socio educative) e) organigramma/funzionigramma del personale della struttura e indicazione del responsabile f) descrizione dei rapporti e degli accordi di rete con il territorio g) processi di formazione continua e di supervisione del personale | B |
5. | La struttura possiede un regolamento interno, coerente con gli obiettivi terapeutici e riabilitativi, che deve essere fornito agli utenti e ai loro familiari o a chi ne fa le veci, nel quale sono illustrate sia le regole di vita e di comportamento per utenti, operatori e adulti che quelle relative alla vita comunitaria. | A |
6. | La struttura ha riportato in un apposito documento, redatto dal Responsabile e sottoscritto da ogni operatore, le procedure per la gestione delle emergenze (fughe, reati, agiti violenti, emergenze sanitarie e ambientali, ecc). | C |
7. | La struttura ha stipulato formali e condivisi accordi di rete interistituzionale con le risorse del territorio (servizi della ASL, Scuola, Centri sportivi, Parrocchie, centri giovanili, Gruppi informali di pari, ecc.). | B |
8. | La struttura possiede una documentazione formale, conosciuta dagli operatori, nella quale sono descritte e condivise le procedure relative a collaborazioni con: Servizi Specialistici Sanitari, Servizi Educativi, Centri Giustizia Minorile, Medicina Generale, Urgenza ed Emergenza. | B |
9. | La struttura impiega personale che, oltre alla necessaria qualificazione, è in possesso di documentata esperienza lavorativa, di almeno tre anni con minori di neuropsichiatria o con adulti con problematiche psichiatriche. | B |
10. | La struttura, se privata, non intrattiene rapporti libero professionali esulanti il rapporto di dipendenza oltre il 28% del personale globalmente destinato all’assistenza diretta, con l’esclusione del personale con compiti di direzione, per il quale va comunque instaurato un rapporto di lavoro dipendente. Tale obbligo non riguarda i casi in cui i soggetti aventi compiti di direzione rivestano la qualità di titolare, legale rappresentante o socio della struttura sanitaria. Per tali soggetti, in ogni caso, è fatto divieto di esercitare detti compiti presso più di una struttura. Dall’obbligo del rapporto di dipendenza fino al 28% del personale globalmente destinato all’assistenza diretta sono esentate le strutture con dotazioni pari o inferiori a cinque unità lavorative. | A |
11. | La struttura deve avere un sistema di registrazione e monitoraggio delle attività che consenta annualmente (scadenza 31 dicembre) di valutare i risultati raggiunti. | A |
12. | La struttura deve sottoporsi, con frequenza almeno biennale, attraverso organismi di certificazione abilitati, a procedure di certificazione della Qualità finalizzate alla ricerca delle pratiche di miglioramento. | C |
13. | Il datore di lavoro organizza, con frequenza almeno biennale, direttamente o indirettamente, percorsi di formazione del personale sia di tipo generale (per es. in tema di gestione della relazione, rapporti con la famiglia, l’insegnante, ecc.) sia di tipo specialistiche (in tema di collaborazioni e integrazioni con i Servizi Specialistici Sanitari, i Servizi Educativi e i Centri Giustizia Minorile, la Medicina Generale, compresa la gestione delle Urgenze e delle Emergenze – fughe, reati, agiti violenti, emergenze sanitarie e ambientali - approfondimenti su specifiche tecniche e metodologie di intervento). La formazione è realizzata secondo la normativa in materia di crediti formativi. | B |
14. | La struttura organizza, almeno con frequenza biennale, eventi di approfondimento e/o formazione in materia di presa in carico di minori con disturbo psichiatrico. | C |
STRUTTURE TERAPEUTICHE IN
ON DISTURBO PSICHIATRICO IN XXXXXXX XXXXXXX
00. | La struttura non impiega volontari, se non con documentata e specifica formazione nel campo dell’assistenza a pazienti con problemi psichiatrici. | A |
16. | La struttura ha uno specifico documento interno, redatto dal Responsabile, che individua le procedure operative di redazione, conservazione e tutela dei dati sensibili. | A |
17. | Prestazioni erogate medie e Personale come da tabelle 1.1 e 1.2 e tabelle 2.1 e 2.2 | A |
18. | La Struttura deve essere dotata di spazi idonei ad assicurare – su richiesta del Referente ASL ex DGCR n. 621/12 – la pronta accoglienza di un minore sottoposto a provvedimento dell’Autorità Giudiziaria oltre il numero massimo dei posti consentiti, per il tempo strettamente necessario alla individuazione, da parte del medesimo Referente, della struttura ove collocare stabilmente il paziente. | B |
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Ai fini dell’accreditamento le attività e le prestazioni offerte dalla struttura devono garantire le seguenti condizioni:
Tab. 1.1 PERSONALE IMPIEGATO NEI PROGRAMMI RESIDENZIALI (valori di Unità di personale a tempo pieno per un nucleo di 10 ospiti) | ||
Figure Professionali | Unità di personale (1unità rapportata a 36h/sett) | Ore settimanali |
Neuropsichiatra Infantile | 1/12 | 3 |
Psicoterapeuta | ¼ | 9 |
Psicologo | 2/3 | 24 |
Infermiere professionale | 1/6 | 6 |
Assistente Sociale | 1/9 | 4 |
Professionisti della riabilitazione (per es.: Educatore Professionale, Terapista della Riabilitazione Psichiatrica, ecc.) | 3 | 108 |
Personale per le Attività e prestazioni di assistenza e tutela alla persona (es.: Animatore Sociale, Animatore di Comunità, Operatore Socio Sanitario) | 7 | 252 |
Tab. 1.2 PERSONALE IMPIEGATO NEI PROGRAMMI SEMIRESIDENZIALI (valori di Unità di personale a tempo pieno per un nucleo di 24 ospiti) | ||
Figure Professionali | Unità di personale | Ore settimanali |
Neuropsichiatra Infantile | 1/6 | 6 |
Psicoterapeuta | ½ | 18 |
Psicologo | 1 | 36 |
Infermiere professionale | 1/6 | 6 |
Assistente Sociale | 1/6 | 6 |
Professionisti della riabilitazione (per es.: Educatore Professionale, Terapista della Riabilitazione Psichiatrica, ecc.) | 4 | 144 |
Personale per le Attività e prestazioni di assistenza e tutela alla persona (es.: Animatore Sociale, Animatore di Comunità, Operatore Socio Sanitario) | 4 | 144 |
Tab.2.1 ATTIVITÀ ASSISTENZIALI ASSICURATE NEI PROGRAMMI RESIDENZIALI (valori di attività per un nucleo di 10 ospiti) | ||
Tipo di attività | Minuti pz/die | |
Programma intensivo | Programma estensivo | |
Attività di Neuropsichiatria Infantile | 11 | 3 |
Attività di Psicoterapia | 11 | 8 |
Attività di sostegno in ambito psicologico | 31 | 21 |
Attività di tipo infermieristico | 11 | 5 |
Attività di assistenza sociale | 4 | 4 |
Attività di riabilitazione | 92 | 92 |
Attività e prestazioni di assistenza e tutela alla persona | 247 | 216 |
Tab.2.2 ATTIVITÀ ASSISTENZIALI ASSICURATE NEI PROGRAMMI SEMIRESIDENZIALI (valori di attività per un nucleo di 24 ospiti) | |
Tipo di attività | Minuti pz/die |
Attività di Neuropsichiatria Infantile | 2,5 |
Attività di Psicoterapia | 7,5 |
Attività di sostegno in ambito psicologico | 15 |
Attività di tipo infermieristico | 2,5 |
Attività di assistenza sociale | 2,5 |
Attività di riabilitazione | 60 |
Attività e prestazioni di assistenza e tutela alla persona | 60 |
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Sezione 4: REGIME TARIFFARIO
La determinazione delle tariffe predefinite, ai sensi della normativa vigente, tiene conto delle componenti essenziali di costo (personale, costi alberghieri e altri costi, costi generali).
Il regime tariffario che ne risulta definisce quindi il corrispettivo predeterminato da corrispondere, a fronte dell’erogazione delle attività elencate, ai soggetti che erogano assistenza residenziale e semiresidenziale a pazienti minori con disturbo di tipo psichiatrico.
Tipologia di programma | P.L. max | Tariffa giornaliera/pz |
Accoglienza residenziale di tipo intensivo | 10 | 182 euro/die |
Accoglienza residenziale di tipo estensivo | 10 | 165 euro/die |
Accoglienza semiresidenziale | 24 | 70 euro/die |
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Sezione 5: FABBISOGNO
Sia a livello nazionale che regionale, non esistono dati epidemiologici definitivi ed univoci per quanto concerne il fabbisogno di strutture terapeutiche residenziali e semiresidenziali per l’accoglienza di minori con disagio psichico/psichiatrico.
Come riporta la letteratura internazionale, tra il 18% e il 21% dei minori presenta, nel corso degli anni, un disturbo psicopatologico che comporta una rilevante compromissione del funzionamento personale e sociale.
Nell’arco di tutta l’adolescenza, il 9%-13% dei ragazzi può presentare una patologia psichiatrica tale da richiedere una presa in carico da parte dei servizi di salute mentale.
In mancanza, al momento, di dati reali per quanto riguarda la Campania, facendo riferimento al Progetto Obiettivo Materno Infantile – Piano Sanitario Nazionale 1998-2000 (Decreto Ministero della Sanità, 24 aprile 2000), il fabbisogno di queste strutture è tendenzialmente pari, per le semiresidenziali, ad almeno 1 ogni 500.000 abitanti e, per le residenziali, ad almeno 1 ogni
1.500.000 abitanti.
Considerando che la Campania conta attualmente circa 6.000.000 di abitanti, applicando tali stime emerge un fabbisogno per un numero di 120 posti letto per le strutture terapeutiche semiresidenziali e di 40 posti per le strutture terapeutiche residenziali, per un totale di non meno di 160 posti letto in regione Campania.
Si stima che questo fabbisogno minimo consente di dare riposte a breve termine all’emergenza rappresentata dalla totale assenza di strutture con le caratteristiche descritte nel presente documento. Terminata la fase di avvio e sperimentale, sulla scorta delle verifiche metodologiche, organizzative e di risultato si potrà poi avere un preciso quadro epidemiologico con la conseguente eventuale rimodulazione del fabbisogno.
Sezione 6: NORME TRANSITORIE – PERCORSO PER L’ACCREDITAMENTO
6.1. PRIMA APPLICAZIONE. In fase di prima applicazione del presente atto possono inoltrare istanza di accreditamento istituzionale, stante il possesso dei requisiti minimi strutturali, tecnologici, organizzativi e di personale, specifici per l’autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio delle strutture di cui al presente documento, entro il limite del fabbisogno, unicamente le strutture che, alla data di pubblicazione del presente atto, rispondano al complesso delle seguenti precondizioni:
a) possesso di autorizzazione all’esercizio quale struttura, residenziale o semiresidenziale, sanitaria o sociale, ai sensi della normativa regionale vigente;
b) possesso dei requisiti minimi di cui alle DDGGRRCC n. 3958/01 e n. 7301/01 e di quelli di cui al presente Decreto, con le seguenti precisazioni:
b.1 Le strutture già in possesso di autorizzazione sanitaria per altre tipologie di attività svolte in regime residenziale o semiresidenziale, dovranno acquisire l’autorizzazione per l’attività sanitaria di cui al presente provvedimento entro un anno dalla data di eventuale accreditamento ai sensi del successivo punto 6.5;
b.2 Le strutture in possesso di autorizzazione sociale dovranno acquisire l’autorizzazione all’esercizio per la specifica attività sanitaria entro un anno dalla data di eventuale accreditamento ai sensi del successivo punto 6.5;
c) esercizio di attività senza soluzione di continuità per almeno tre anni negli ultimi cinque anni;
d) possesso degli ulteriori requisiti per l’accreditamento stabiliti con il presente documento.
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6.2. ISTRUZIONI per la compilazione e la presentazione delle domande di accreditamento istituzionale definitivo ai sensi dell’art.1, comma 237-vicies-quater della legge regionale 15 marzo 2011 n. 4 e s.m.i.
Le strutture di cui al paragrafo 6.1 presentano istanza di accreditamento istituzionale definitivo secondo le modalità definite ai punti seguenti.
6.2.1 Le istanze di accreditamento istituzionale, in forma cartacea e a firma del legale rappresentante, dovranno essere indirizzate al Commissario ad Acta per la Sanità, Xxxxxx Xxxxxxxxxxx, Xxxxx X0, xxxxxxxxxxx xxxxx, 00000 Xxxxxx e devono pervenire entro e non oltre le ore 12.00 del sessantesimo giorno dalla data di pubblicazione sul BURC del presente decreto in plico chiuso e debitamente sigillato recante le seguenti indicazioni:
a) ragione sociale e denominazione della struttura richiedente
b) partita IVA
c) indirizzo completo di recapito
d) indirizzo completo della sede per la quale si chiede l’accreditamento
e) precisa indicazione “richiesta di accreditamento istituzionale delle attività di accoglienza per minori con disturbo psichiatrico: (segnalare la tipologia di struttura per la quale si inoltra istanza)
❑ Strutture Intermedie Residenziali per Minori ad Intensità Variabile (S.I.R.M.I.V.)
❑ Strutture Intermedie Semiresidenziali per Minori (S.I.Se.M.)
Il recapito delle istanze rimane ad esclusivo rischio del mittente. Si intenderanno non presentati
i plichi che dovessero giungere, per qualsiasi motivo, oltre il termine prefissato anche se il ritardo fosse imputabile al vettore.
6.2.2 Alle istanze, sottoscritte dal legale rappresentante della Struttura, deve essere allegati:
- copia del documento di riconoscimento del legale rappresentante
- dichiarazioni di notorietà ex art. 15, legge 12 novembre 2011, n. 183 attestanti:
a) il possesso di autorizzazione all’esercizio quale struttura residenziale o semiresidenziale, sanitaria o sociale, con le indicazioni degli estremi e dell’Ente concedente
b) il possesso dei requisiti minimi di cui alle DDGGRRCC n. 3958/01 e n. 7301/01 e di cui al presente decreto
c) il possesso dei requisiti ulteriori di cui al presente decreto
d) documentata esperienza e di relativi rapporti con le AASSLL Regione Campania per l’accoglienza di adulti e minori con problemi psichiatrici per un periodo non inferiore a tre anni negli ultimi cinque anni, corredata di attestazione di almeno una delle AASSLL della Regione Campania
6.3 Nei quindici giorni successivi alla data di scadenza dei termini di presentazione delle istanze, i competenti uffici della Direzione Generale per la Tutela della Salute, verificati i contenuti delle singole istanze di accreditamento sotto l’aspetto della completezza, le inviano alle Commissioni locali delle competenti AASSLL, istituite ai sensi dell’art. 8 della legge regionale 28.11.2008 n. 16, affinché queste provvedano a verificare, con le procedure previste dall’art. 1, comma 237 duodecies, della legge regionale 4/2011, così come modificato dall’art. 1, comma 36 della legge regionale 5/2013, oltre la veridicità della dichiarazione di notorietà, il possesso dei requisiti minimi ed ulteriori.
STRUTTURE TERAPEUTICHE IN
ON DISTURBO PSICHIATRICO IN REGIONE CAMPANI
6.4 Gli esiti delle verifiche, di cui al comma precedente, sono trasmessi dalle AASSLL alla Struttura Commissariale per l’adozione del Decreto Commissariale di accreditamento.
6.5 Il Commissario ad Acta, in caso di esito positivo delle verifiche, emana Decreto Commissariale di accreditamento.
Al termine della prima fase di applicazione, in caso di non completo soddisfacimento del fabbisogno, possono fare richiesta di autorizzazione, secondo tempi, condizioni e modalità fissate successivamente con specifici atti regionali, nuove strutture che siano in possesso dei requisiti per autorizzazione e accreditamento di cui al presente provvedimento.
Sezione 7: MODULISTICA
Di seguito i moduli relativi a:
1. Piano Terapeutico Individuale (PTI)
2. Piano Terapeutico Riabilitativo Personalizzato (PTRP)
STRUTTURE TERAPEUTICHE IN
ON DISTURBO PSICHIATRICO IN REGIONE CAMPANI
ASL
Centro Aziendale Unico per la Salute Mentale dell’Età Evolutiva - Responsabile:
PIANO DI TRATTAMENTO INDIVIDUALIZZATO (PTI)
Cognome e Nome | Luogo e data di nascita | Cartella clinica | ||
Luogo di residenza | Abitazione | |||
Codice Fiscale | ||||
ASL Distretto Sanitario | ||||
Equipe Territoriale | ||||
Referente recapiti | ||||
Case manager recapiti | ||||
Familiare Referente recapiti | ||||
Diagnosi Clinica Principale | Cod. ICD10 | |||
Diagnosi Clinica Secondaria | Cod. ICD10 | |||
Diagnosi Clinica Secondaria | Cod. ICD10 | |||
Informazioni anamnestiche rilevanti | ||||
INDICATORI CLINICI SIGNIFICATIVI | ||||
❒ | Depressione del tono dell’umore | ❒ | Instabilità affettiva | |
❒ | Alterazione dell'identità | ❒ | Impulsività | |
❒ | Non consapevolezza dell'atto commesso | ❒ | Aggressività | |
❒ | Ideazione delirante | ❒ | Acting out | |
❒ | Ideazione paranoidea | ❒ | Sentimenti di vuoto | |
❒ | Ideazione ossessiva | ❒ | Sentimenti abbandonici | |
❒ | Abuso di sostanze | ❒ | Angoscia | |
RISCHIO SUICIDARIO NO❒ SÌ❒ alto ❒ medio ❒ basso❒ PERICOLOSITÀ SOCIALE1 NO❒ SÌ❒ |
1 Obbligatorio specificare se minore sottoposto a provvedimento A.G.
Descrizione del quadro clinico in riferimento alla gravità, alla complessità e alla stabilità
Grado di compromissione del funzionamento personale e sociale del paziente in ambito familiare, scolastico e nel gruppo dei pari
Famiglia e Contesti di vita (descrizione, punti di forza, criticità, etc)
Eventuali provvedimenti Giudiziari (disposizione A.G., referente C.G.M., etc)
Aree di intervento | ||
❒ psicopatologica | ❒ cura di sé/ambiente | ❒ competenza relazionale |
❒ funzionamento scolastico | ❒ autonomie e abilità sociali | ❒autonomie e abilità sociali |
❒ famiglia | ❒ scuola | ❒ contesti di vita |
STRUTTURE TERAPEUTICHE IN
ON DISTURBO PSICHIATRICO IN REGIONE CAMPANI
Area degli Interventi/ individuazione degliObiettivi |
INTERVENTI PSICOEDUCATIVI (x.xx. Xxxxxxx il paziente e i familiari a raggiungere una migliore comprensione dell’esperienza di malattia, favorire le conoscenze sulla malattia e sui fattori di rischio, etc) |
INTERVENTI ABILITATIVI E RIABILITATIVI (x.xx. Definire il profilo funzionale del paziente secondo la classificazione ICF, motivare il paziente alla partecipazione al programma terapeutico, coinvolgere il paziente nelle mansioni della vita quotidiana, Incrementare le abilità residue e/o recuperare quelle perdute, favorire il progresso verso il raggiungimento di obiettivi personali e la capacità di soluzione dei problemi, favorire l’acquisizione di abilità integranti (gestione tempo libero, gestione economica, ecc.). migliorare le abilità relazionali, etc) |
PSICOTERAPIA (x.xx. Favorire la comprensione della propria ed altrui realtà psichica, Rafforzare il senso d’identità e confini dell’Io, migliorare la gestione delle fasi di acuzie sintomatologica e il riconoscimento dei segni precoci di crisi, favorire il riconoscimento e il superamento dei pensieri e dei comportamenti disfunzionali o devianti, favorire modalità adattive e di fronteggiamento (coping), controllare la rabbia e la frustrazione, saper gestire i conflitti, favorire l’acquisizione di abilità di autogestione e di autodeterminazione) |
INTERVENTI FARMACOLOGICI (x.xx. Motivare al trattamento farmacologico migliorando la collaborazione del paziente,stabilizzare il quadro clinico, ridurre e sospendere il trattamento farmacologico) |
STRUTTURE TERAPEUTICHE IN
ON DISTURBO PSICHIATRICO IN REGIONE CAMPANI
INTERVENTI SUGLI APPRENDIMENTI (x.xx. Promuovere l’apprendimento di base o comunque funzionale a migliorare l’autonomia personale e sociale del paziente) | |
INTERVENTI SUL CONTESTO FAMILIARE (x.xx. Coinvolgere la famiglia nel percorso di recupero ed nel successivo reinserimento familiare. Migliorare l’interazione in ambito familiare; trasferire competenze relazionali e di gestione dei sintomi e dei comportamenti disfunzionali) | |
INTERVENTI DI RISOCIALIZZAZIONE E DI RETE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA E/O SOCIOLAVORATIVA (x.xx. Favorire la partecipazione ad attività di socializzazione presenti sul territorio. Favorire la partecipazione ad attività pre-lavorative o di avviamento al lavoro) | |
SETTING ASSISTENZIALE (Residenziale Intensivo, Residenziale Estensivo, Semiresidenziale) (specificare) Durata prevista del progetto di inserimento nello specifico setting assistenziale : mesi decorrenza dal _ _/_ _/_ _ _ _ al _ _/_ _/_ _ _ _ |
STRUTTURE TERAPEUTICHE IN
ON DISTURBO PSICHIATRICO IN REGIONE CAMPANI
Firme dei Componenti dell’Equipe Multidisciplinare
Firma dei genitori (o di chi ne fa le veci) Data
STRUTTURE TERAPEUTICHE IN
ON DISTURBO PSICHIATRICO IN REGIONE CAMPANI
◻◻SIRMIV ◻◻SISEM _ _
PIANO TERAPEUTICO RIABILITATIVO PERSONALIZZATO (PTRP)
Cognome e Nome | Luogo e data di nascita | Cartella clinica |
Luogo di residenza | Abitazione | |
Codice Fiscale | ||
ASL Distretto Sanitario | ||
Equipe Territoriale | ||
Referente recapiti | ||
Case manager recapiti | ||
Familiare Referente recapiti | ||
Diagnosi Clinica Principale | Cod. ICD10 | |
Diagnosi Clinica Secondaria | Cod. ICD10 | |
Diagnosi Clinica Secondaria | Cod. ICD10 | |
Motivo dell’invio da parte dell’Equipe Territoriale |
Informazioni anamnestiche rilevanti
DIAGNOSI FUNZIONALE | Cod. ICF | ||
Cod. ICF | |||
Cod. ICF | |||
Cod. ICF | |||
Cod. ICF | |||
Cod. ICF | |||
Cod. ICF | |||
Cod. ICF | |||
Cod. ICF | |||
Cod. ICF | |||
Cod. ICF |
STRUTTURE TERAPEUTICHE IN
ON DISTURBO PSICHIATRICO IN REGIONE CAMPANI
ANALISI DELLA SITUAZIONE
Area psicopatologica | |
Punti di forza | Criticità |
Area della cura di sé/ambiente | |
Punti di forza | Criticità |
Area della competenza relazionale | |
Punti di forza | Criticità |
Area del funzionamento scolastico | |
Punti di forza | Criticità |
Area delle autonomie e delle abilità sociali | |
Punti di forza | Criticità |
Famiglia | |
Punti di forza | Criticità |
Scuola | |
Punti di forza | Criticità |
Contesti di vita | |
Punti di forza | Criticità |
STRUTTURE TERAPEUTICHE IN
ON DISTURBO PSICHIATRICO IN REGIONE CAMPANI
STRUTTURE TERAPEUTICHE IN
ON DISTURBO PSICHIATRICO IN REGIONE CAMPANI
PROGETTO TERAPEUTICO ❑ RESIDENZIALE INTENSIVO ❑ RESIDENZIALE ESTENSIVO ❑SEMIRESIDENZIALE
Obiettivi Generali
Aree di intervento | Obiettivi | Tipologia di interventi* | ||||||
psicopatologica | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | |
cura di sé/ambiente | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | |
competenza relazionale | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | |
funzionamento scolastico | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | |
autonomie e abilità sociali | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | |
Famiglia | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | |
Scuola | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | |
Contesti di vita | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 |
Tipologia degli interventi | Specificare (ad es. metodologia, frequenza, dodaggio, ecc) | |
1) | Interventi psicoeducativi | |
2) | Interventi abilitativi e riabilitativi | |
3) | Psicoterapia | |
4) | Interventi farmacologici* | |
5) | Interventi sugli apprendimenti | |
6) | Interventi sul contesto familiare | |
7) | Interventi di risocializzazione e di rete per l’inclusione scolastica e/o sociolavorativa |
* Per quanto riguarda il trattamento psicofarmacologico, che nei minorenni vede un largo utilizzo di farmaci off label per l’età e a volte per indicazione, attivare le procedure di consenso informato da parte del paziente e dei familiari o di chi detiene la potestà genitoriale.
Operatori coinvolti (anche eventuali operatori di reti informali e del volontariato | Qualifica |
Durata prevista nello specifico setting assistenziale : mesi decorrenza dal _ _/_ _/_ _ al _ _/_ _/_ _ _ _
Verifiche periodiche
Data,
Firma del Responsabile della Struttura Firma dei Genitori Firma del Referente Equipe Territoriale