CONVENZIONE OPERATIVA TRA
CONVENZIONE OPERATIVA TRA
Il Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri (di seguito DARA), con sede e domicilio fiscale in xxx xxxxx Xxxxxxxxx 0, 00000 Xxxx, agli effetti del presente atto rappresentata dal Capo del Dipartimento pro tempore, Consigliere Xxxxx Xxxxxx, come da decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 2 ottobre 2019, registrato dalla Corte dei Conti l’8 ottobre 2019,
e
l’Università degli Studi di Milano – con sede in Xxxxxx, Xxx Xxxxx xxx Xxxxxxx 0 – 00000 Xxxxxx, rappresentato dal Rettore, xxxx. Xxxx Xxxxxxxx e operante ai fini della presente convenzione tramite il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali (di seguito denominato “UNIMI-ESP”)
Premesso che
- l’art. 7, comma 19, del decreto-legge 31 maggio 2010 n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, ha soppresso l'Ente Italiano Montagna (EIM), prevedendo la successione a titolo universale da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
- l’art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 novembre 2010 stabilisce che le funzioni dell’EIM previste dall’art. 1, comma 1279, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sono trasferite al Dipartimento per gli affari regionali della medesima Presidenza, con decorrenza 1 dicembre 2010;
- l’art. 4 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 novembre 2010 stabilisce che, ai fini dello svolgimento delle funzioni dell’EIM, il Dipartimento per gli affari regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri potrà stipulare apposite convenzioni con gli enti e le istituzioni di ricerca;
- con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 ottobre 2019, registrato dalla Corte dei Conti l’8 ottobre 2019, è stato conferito alla dott.ssa Xxxxx Xxxxxx, consigliere
del ruolo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’incarico di Capo del Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie ed è stata assegnata la titolarità del Centro di responsabilità amministrativa n. 7 “Affari regionali e autonomie”, del bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
- ai sensi dell’art. 4 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 novembre 2010, nell’ambito delle finalità istituzionali del DARA ed in particolare per dare continuità alle competenze dell’EIM, rientrano le attività di ricerca sui territori montani ed in particolare quelle legate ai diversi aspetti ambientali e territoriali, per la realizzazione di politiche pubbliche nazionali, regionali e locali di sviluppo, promozione e tutela dei territori montani;
- UNIMI-ESP, svolge studi e didattica anche su tematiche riguardanti le caratteristiche e la salvaguardia ambientale dei ghiacciai, dei loro ecosistemi e del paesaggio montano di alta quota, in una ottica di conoscenza e sviluppo sostenibile della montagna italiana;
- l’art. 15 della legge n. 241/1990, prevede che le pubbliche Amministrazioni possano stipulare tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune;
si conviene quanto segue
Art. 1 (Premesse)
1. Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto e si intendono integralmente trascritte nel presente articolo.
Art. 2 (Finalità)
1. Il fine della Convenzione è di assicurare, congiuntamente, lo svolgimento delle funzioni di competenza del soppresso EIM, ora trasferite al DARA, per la realizzazione di politiche nazionali, regionali e locali di sviluppo, promozione e tutela dei territori montani.
Date le funzioni istituzionali del DARA e le competenze scientifiche di UNIMI-ESP, le Parti si impegnano a sviluppare tematiche di ricerca collegate all'ambiente montano. In particolare, le attività previste sono la quantificazione e descrizione della microplastica presente nelle aree fragili, remote e glacializzate della montagna italiana, a partire dalla loro origine al possibile destino nei sistemi montani (comuni, comunità montane, attività
ricettive e/o produttive) e ai fini della corretta raccolta e del più efficace riciclo.
Art. 3 (Attività)
1. Le attività di ricerca della Convenzione e le modalità di attuazione delle stesse sono contenute nell'allegato progetto di ricerca “MountainPlast-Ghiacciai”, che costituisce parte integrante della presente Convenzione.
2. Le attività potranno essere svolte in parallelo con quelle previste nel progetto “MountainPlast-Ecosistemi” che vede coinvolto il DARA e l’Università di Milano Bicocca
– Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra.
Art. 4 (Responsabili della Convenzione)
1. Il Responsabile della Convenzione per il DARA è il Capo del Dipartimento, o un suo delegato; per UNIMI-ESP il Responsabile scientifico è la Prof.ssa Xxxxxxxxxxx Xxxxx Xxxxxxxxx.
Art. 5 (Modalità di attuazione)
1. Per il perseguimento delle finalità di cui al precedente art. 2, i Responsabili della Convenzione individuano, all’interno delle proprie strutture, il personale competente allo svolgimento delle attività di cui all’art. 3 della Convenzione.
2. Nell’ambito delle attività relative alla Convenzione, UNIMI-ESP può utilizzare, a seguito di specifica richiesta, per le proprie attività scientifiche e didattiche, personale del DARA provvisto di idoneo curriculum scientifico e didattico, previo nulla osta del Capo del Dipartimento e con il consenso degli interessati, in particolare, ai sensi delle leggi vigenti, per incarichi didattici integrativi anche nell’ambito dei propri corsi ufficiali.
3. Gli obiettivi e le modalità di realizzazione, le risorse umane e strumentali da impiegare, messe a disposizione dalle Parti, nonché i relativi oneri finanziari, sono indicati nel Progetto di ricerca allegato alla presente Convenzione.
Art. 6 (Contributo)
1. Il DARA e UNIMI-ESP contribuiscono, congiuntamente, allo svolgimento del progetto di ricerca allegato alla presente convenzione, che ha un costo complessivo di euro 80.000,00.
2. Il DARA, nell’ambito della suddivisione degli oneri, erogherà a UNIMI-ESP un contributo di euro 40.000,00 da destinare a borse di studio e all’acquisto di materiale e/o strumentazione inventariabile. Dal contributo sono esclusi i costi indiretti (spese generali) dell’Università.
3. UNIMI-ESP parteciperà alle spese con un cofinanziamento di euro 40.000,00 legato ai costi del personale strutturato dedicato alla ricerca, dell’uso della strumentazione e di spese di missione.
4. L’importo di euro 40.000,00 verrà erogato dal DARA in tre soluzioni: la prima, pari al 40%, alla presentazione del piano di attività, la seconda, pari al 40%, alla presentazione della prima relazione sull’attività svolta e la terza, a saldo, alla presentazione della relazione finale firmata dai responsabili della Convenzione e del rendiconto economico finale.
5. Il DARA provvederà alla erogazione del contributo previa emissione, da parte di UNIMI-ESP, di note di debito fuori campo I.V.A., ai sensi dell’art. 4 del DPR 633/72.
La suddetta somma sarà versata sul conto di Tesoreria Unica dell’Università degli Studi di Milano n. 0036879 – IBAN XX00X0000000000000000000000 specificando la causale del versamento.
Art. 7 (Rispetto della normativa sulla riservatezza e sull’utilizzo dei dati)
1. Le Parti si impegnano ad attuare le misure previste dal Codice in materia di protezione dei dati personali di cui al d.lgs. 30 giugno 2003 n. 196, nonché del D.Lgs. 6 settembre 1989, n. 322, recante norme sul Sistema statistico nazionale.
Art. 8 (Collaborazioni)
1. Le Parti, nell’ambito delle attività previste dalla presente Convenzione e nel rispetto dei propri fini istituzionali, possono stipulare, congiuntamente o singolarmente previa accettazione dell’altra parte, specifici accordi con soggetti terzi, qualora la collaborazione con questi ultimi dovesse essere necessaria per il raggiungimento delle finalità previste dalla presente Convenzione.
Art. 9 (Durata e decorrenza)
1. La presente Convenzione entra in vigore dalla data della stipula e ha una durata di due anni (il periodo di svolgimento dell’assegno di ricerca o della borsa di studio, presumibilmente di durata annuale, è contenuto all’interno dei 2 anni previsti per la convenzione).
2. Alla scadenza della presente Convenzione, la stessa potrà essere rinnovata sulla base di un accordo scritto approvato dalle Parti.
Art. 10 (Proprietà e diffusione dei risultati)
1. Eventuali risultati scaturenti dalla cooperazione resteranno di proprietà comune delle Parti, che ne disciplineranno, di comune accordo, l’uso e la divulgazione, anche ai sensi del successivo art. 11. In tutte le iniziative di pubblicazione e di diffusione dei risultati derivanti dalle attività di cui alla presente Convenzione, dovrà essere menzionata la collaborazione intercorrente tra UNIMI-ESP e il DARA.
Art. 11 (Utilizzo delle informazioni e tutela della riservatezza)
1. L’utilizzo delle informazioni scambiate dalle Parti sottoscrittrici è sottoposto all’obbligo di citarne la fonte. Le Parti si impegnano a non divulgare a terzi i dati e le elaborazioni oggetto della presente Convenzione senza previo accordo tra le Parti stesse.
Art. 12 (Clausola di salvaguardia)
1. Qualora lo si ritenga indispensabile, le Parti possono prevedere eventuali ipotesi di modifica delle attività previste con uno specifico atto aggiuntivo di variazione, da stipulare di comune accordo tra le Parti, fermo restando che tali modifiche non possono comportare trasformazioni sostanziali delle attività individuate, tempi o costi aggiuntivi.
Art. 13 (Domicilio)
1. Ai fini e per tutti gli effetti della presente Convenzione, i contraenti eleggono il proprio domicilio: il DARA, in Xxxx, Xxx xxxxx Xxxxxxxxx, 0 e UNIMI-ESP, in Xxxxxx, Xxx Xxxxxxx, 0 – 20133
Art. 14 (Norme applicabili)
1. Per quanto non espressamente disposto dalla presente Convenzione, troveranno applicazione le norme del Codice Civile.
Art. 15 (Foro competente)
1. Tutte le controversie che dovessero insorgere in merito alla formazione, conclusione ed esecuzione della presente Convenzione sono devolute alla giurisdizione esclusiva del competente Tribunale Amministrativo del Lazio.
Art 16 Registrazione e spese
La presente convenzione è firmata digitalmente tra le Parti ed è soggetta a registrazione solo in caso d’uso, ai sensi dell’art. 5, II comma, del D.P.R. 26 aprile 1986 n. 131.
L’imposta di bollo è assolta in modo virtuale da UNIMI-ESP.
Roma Roma
Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie Il Capo del Dipartimento Cons. Xxxxx Xxxxxx | Università degli Studi di Milano Il Rettore Xxxx. Xxxx Xxxxxxxx |
Il presente atto, letto e approvato dalle parti, viene sottoscritto con firma digitale ai sensi dell’art.1, comma 1 lettera s) del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 Codice dell’Amministrazione Digitale.
Allegato tecnico UNIMI ESP - Progetto di ricerca “MountainPlast-Ghiacciai”
Stato dell’Arte e contesto scientifico di riferimento
La contaminazione causata da polimeri plastici, a cui solitamente ci si riferisce con il termine gergale di plastiche, rappresenta una delle criticità ambientali più durature e diffuse. Negli ultimi anni, in particolare, ha iniziato a destare seria preoccupazione la contaminazione dovuta alla presenza delle cosiddette microplastiche, particelle plastiche di dimensioni < 5 mm, considerate oramai alla stregua dei contaminanti emergenti di tipo chimico. Numerosi studi hanno evidenziato la presenza delle microplastiche negli ecosistemi marini e dulcacquicoli a livello mondiale. I ricercatori dell’Università degli Studi di Milano e dell’Università di Milano Bicocca sono stati i primi a verificare la presenza di microplastica anche in un ambiente glaciale alpino, (Ambrosini R., Azzoni R.S., Pittino F., Diolaiuti G.A., Xxxxxxxxx A., Xxxxxxxx M. (2019) - First evidence of microplastic contamination in the supraglacial debris of an alpine glacier. Environmental Pollution, n. 253 (2019), pgg. 297-301).
Tale microplastica potrebbe avere origine sia locale (e.g.: alpinisti che transitano sul ghiacciaio) sia remota, ed essere giunta sul ghiacciaio tramite il trasporto atmosferico a media e lunga distanza. Ad oggi, tuttavia, i livelli di contaminazione da microplastiche sono stati indagati unicamente sul Ghiacciaio dei Forni e l’origine di tali contaminanti non è stata accertata. Le concentrazioni rilevate, tuttavia, non sono trascurabili e sono comparabili con quelle note per le aree marine e costiere, suggerendo la necessità di uno studio più ampio ed approfondito della diffusione delle microplastiche nelle aree montane.
È pertanto urgente e prioritario condurre una ricerca approfondita su presenza, composizione e origine delle microplastiche in aree glaciali italiane sia turistiche che ‘remote’, al fine di valutare l’estensione della problematica e la eventuale pericolosità di tale contaminazione per gli ecosistemi montani, con il fine ultimo di sensibilizzare la popolazione a un uso più corretto, o, quanto meno, più rispettoso e oculato, della plastica. A tale scopo risulta necessario:
i) indagare i processi che determinano il destino di queste particelle una volta che raggiungono le aree glaciali,
ii) determinare quali siano i processi microbiologici di degradazione della plastica,
iii) valutare il potenziale bioaccumulo delle particelle nella catena trofica,
iv) verificare presenza e entità dell’adsorbimento di altri contaminanti.
I risultati conseguiti dovranno trovare diffusione non solo tra le comunità scientifiche di riferimento ma venire anche veicolati alla popolazione residente nelle aree montane, ai gestori ed amministratori dei territori e in senso ampio all’intera cittadinanza italiana tramite opportuni canali informativi e formativi per contribuire al raggiungimento di
una consapevolezza sulla responsabilità ambientale dei singoli con effetti positivi a scala locale, regionale e nazionale, sulla riduzione dei rifiuti plastici e sul miglioramento della raccolta differenziata e sul corretto riciclo di questi materiali.
Scopo, contenuti, struttura e risultati attesi del progetto Mountain Plast
Il progetto MountainPlast vuole fornire un quadro il più possibile esaustivo sulla presenza, distribuzione, origine e diffusione della microplastica in aree montane italiane e delineare il destino di questo materiale. A tale scopo il progetto mira a:
i) quantificare e caratterizzare la microplastica presente in diverse matrici ambientali di aree di alta e altissima quota e identificarne il destino e le conseguenze per la catena trofica;
ii) determinare qualitativamente e quantitativamente i processi che influiscono sul destino post-deposizionale della microplastica. In particolare i processi di biodegradazione naturale ad opera di microrganismi presenti in diverse matrici ambientali di aree di alta e altissima quota;
iii) ricostruire serie storiche di contaminazione da microplastiche su alcuni ghiacciai campione italiani;
iv) proporre concrete strategie per sensibilizzare i cittadini, rendendoli consapevoli delle conseguenze ambientali, soprattutto nelle aree montane, delle loro scelte e della possibilità come consumatori di promuovere uno sviluppo davvero sostenibile per la montagna italiana:
v) contribuire alla riduzione dell’immissione di plastica nei sistemi montani e alla quantificazione della reale efficacia dei processi locali (a scala di comune e comunità montana) di raccolta e riciclo dei rifiuti plastici;
Il progetto si inserisce nel filone delle ricerche che l’Università degli Studi di Milano (UNIMI-ESP) ha avviato anche in parallelo con il Dipartimento di Scienze Terra - Ambiente dell’Università degli Studi di Milano Bicocca (UNIMIB-DISAT), per identificare, quantificare e caratterizzare inquinanti tradizionali ed emergenti in diverse matrici ambientali di aree glacializzate. I risultati già conseguiti (Xxxxxxxxx et al., 2019) hanno sottolineato l’importanza della criosfera alpina (in particolare neve e ghiaccio) nel raccogliere e conservare microplastica e nel testimoniare, quindi, l’impatto antropico su qualità di aria e acqua a scala regionale e globale.
Parallelamente i Ricercatori di UNIMI-ESP hanno anche avviato ricerche per quantificare, con strumenti informatici (test autovalutativi disponibili su piattaforme web) da somministrare alla popolazione e/o da proporre a scala di comunità o ente, l’impronta antropica su diverse risorse ambientali. La prima impronta quantificata attraverso un test aperto alla popolazione è stata quella climatica (ovvero il CARBON
FOOT PRINT) che permette di valutare le emissioni di CO2 equivalenti annue in base al proprio stile di vita (si veda xxxxx://xxxxxxxxxxxxx.xxxxxxxx.xx). I risultati ottenuti suggeriscono di applicare questi strumenti alla valutazione dell’impronta ambientale collegata all’utilizzo della plastica (PLASTIC FOOT PRINT) per informare e formare i cittadini e la popolazione in generale su questo tema di grande rilevanza e quantificare quanta plastica entra nei vari sistemi in seguito alle diverse attività umane.
Il Progetto MountainPlast poggia pertanto su una solida base di risultati scientifici già conseguiti da UNIMI-ESP e UNIMIB-DISAT e vuole contribuire a:
i) dare un quadro il più possibile esaustivo sulla presenza, distribuzione, origine e diffusione della microplastica in aree montane italiane e delineare il destino di questo materiale con particolare riferimento alla catena trofica;
ii) fornire un concreto strumento per quantificare la plastica che entra nei sistemi montani (comuni, comunità montane, attività ricettive e/o produttive) e che quindi in tempi medi o brevi dovrà venire correttamente raccolta e riciclata.
iii) suggerire appropriate strategie per migliorare raccolta e riciclo della plastica nelle aree montane sulla base di test condotti in aree target campione rappresentative delle Ali Italiane e informare, formare e sensibilizzare i cittadini a scelte consapevoli e consumi sostenibili che riducano l’immissione della plastica nei sistemi ambientali montani.
A questo scopo MountainPlast è diviso in due sotto-progetti autonomi e indipendenti ma tra loro complementari e sinergici:
1) MOUNTAINPLAST-GHIACCIAI che vedrà il coordinamento e lo svolgimento a cura di UNIMI-ESP con la collaborazione del DARA;
e
2) MOUNTAINPLAST-ECOSISTEMI che vedrà il coordinamento e lo svolgimento a cura di UNIMIB-DISAT con la collaborazione del DARA.
Le attività dei due progetti potranno essere svolte in parallelo con proficue collaborazioni e contaminazioni culturali per massimizzare i risultati conseguiti.
I risultati che verranno ottenuti non saranno solo diffusi e condivisi con le comunità scientifiche di settore (attraverso pubblicazioni internazionali su riviste indicizzate) ma anche utilizzati per alta divulgazione e per accrescere la consapevolezza e la cultura dei cittadini sul problema delle microplastiche attraverso azioni di terza missione, conferenze e dibattiti pubblici e tool informatici resi disponibili sul web su siti istituzionali (Università e DARA) per conoscere quanta plastica ciascuno di noi immette nell’ambiente.
Dettagli tecnici e operativi – UNIMI-ESP
Nell’ambito del progetto “MountainPlast-Ghiacciai”, UNIMI-ESP si concentrerà sulla quantificazione delle microplastiche presenti negli ambienti glaciali, l’individuazione delle potenziali fonti di microplastiche, lo studio della possibile degradazione delle micropastiche sui ghiacciai, lo sviluppo di tool informatici per la quantificazione e la proposta di strategie di mitigazione della plastic foot print delle attività antropiche in ambiente montano.
Nel dettaglio UNIMI-ESP svilupperà le seguenti linee di attività:
Linea 1: quantificazione delle microplastiche negli ambienti glaciali e loro potenziale degradazione. A questo scopo UNIMI-ESP curerà la quantificazione e la caratterizzazione della microplastica presente in alcuni ghiacciai alpini nell’alto bacino dell’Adda. Saranno investigati almeno 5 scelti per diversità tipologica (p.e.: valley glacier, cirque glacier, mountain glacier), dimensionale (p.e.: size class: > 10 km2, 10km2 < x < 2 km2, 2km2 < x < 1 km2, <1km2), esposizione, copertura (p.e.: debris free, actual debris covered, partially debris covered) e frequentazione antropica (p.e.: alpinistica intensa o alpinistica sporadica). Le indagini si concentreranno nell’area di ablazione di questi ghiaccia (e non sull’intera area glaciale) in quanto gli inquinanti che raggiungono i ghiacciai si concentrano naturalmente nell’area di ablazione ed in quest’area i ricercatori UNIMI- ESP hanno già rinvenuto la presenza di microplastica. Per ciascun apparato glaciale verranno effettuati campionamenti di neve, detrito e acqua di fusione. Per stimare l’apporto di microplastiche conseguente al trasporto atmosferico UNIMI-ESP posizionerà centraline di campionamento dell’aria in corrispondenza delle aree glaciali analizzate. L’identificazione delle possibili macro aree di origine delle microplastiche tramite l’analisi delle retrotraiettorie delle masse d’aria correlate. UNIMI-ESP svolgerà poi un esperimento di weathering delle microplastiche condotto in laboratorio per valutare il potenziale degradativo delle comunità microbiche del detrito sopraglaciale verso le microplastiche (in collaborazione con UNIMIB-DISAT). Sulla base dei risultati verranno proposte soluzioni tecnologiche miranti ad evitare che le microplastiche possano entrare nella catena trofica.
Linea 2: valutazione della plastic foot print. A questo scopo UNIMI-ESP curerà la progettazione e lo sviluppo di un test autovalutativo per quantificare la plastic foot print (“impronta di plastica” a scala di singolo, comunità, ente) e il suo inserimento in piattaforme web istituzionali che ne consentano la diffusione e somministrazione ai cittadini e alle comunità. Il test verrà sviluppato sulla scorta di test autovalutativi ambientali già ideati e realizzati da UNIMI-ESP come il carbon foot print (si veda xxxxx://xxxxxxxxxxxxx.xxxxxxxx.xx). Il test per il plastic foot print considererà 5 categorie principali di consumi (alimentazione, abbigliamento, gioco-sport e tempo libero, arredamento, attività produttive e erogazione di servizi) e permetterà di quantificare la
plastica in entrata nel sistema e utilizzata ai vari livelli di produzione e consumo. Il test, se ripetuto, permetterà inoltre di valutare da parte del singolo o dell’ente la plastica che potrebbe venire risparmiata (non introdotta) diversificando i consumi o con diverse scelte produttive o commerciali. Il risultato del test sarà fondamentale anche per valutare l’efficacia del recupero dei rifiuti plastici sulla base degli effettivi consumi e sulla vera presenza di plastica nei sistemi montani. UNIMI-ESP curerà anche lo sviluppo di un indice di efficacia di raccolta e recupero della plastica, denominato plastic recovery index specifico per le aree montane che permetterà di valutare l’efficacia del recupero di plastica sulla base dell’effettiva quantità presente/in entrata stimata con il tool plastic foot print. UNIMI-ESP effettuerà dei test dell’efficacia dei due indici in diverse aree campione (a scala di comune, comunità montana e realtà ricettive-produttive) dell’Alto bacino dell’Adda e provvederà all’elaborazione dei dati raccolti dalla prima somministrazione del test in aree montane target scelte come rappresentative della montagna italiana (es: alta, media e bassa quota, numerosità del campione residente, ruolo quale polo attrattore turistico, presenza di impianti ludico sportivi, etc..). Al termine delle indagini UNIMI-ESP curerà la formulazione di proposte di azioni e strategie per informare i cittadini (residenti e turisti) affinché adottino scelte a supporto della sostenibilità ambientale in aree montane nell’ottica di una reale economia circolare e formulerà proposte di soluzioni di governance e gestionali per ridurre la plastica in entrata e migliorarne il recupero.
I risultati complessivi del progetto MountainPlast-Ghiacciai ottenuti da UNIMI-ESP saranno messi a disposizione della comunità scientifica sia attraverso pubblicazioni preferibilmente su riviste open access e comunicazioni a congressi e conferenze nazionali ed internazionali, sia fornendo protocolli di lavoro e linee guida agli enti, come il Comitato Glaciologico Italiano, che contribuiscono alle attività di monitoraggio glaciale.
Fasi operative
La durata della convenzione è prevista su un arco temporale di due anni a partire dalla data di sottoscrizione; all’interno di detto arco temporale, il progetto di ricerca, e quindi il relativo assegno di ricerca o borsa di studio, si svilupperà in 12 mesi.
Risorse umane, strumentali ed economiche necessarie per lo svolgimento del progetto e costi complessivi del progetto e voci di spesa
Il costo complessivo del progetto è stimato in 80.000,00 euro.
Il DARA contribuisce con l’erogazione di euro 40.000,00 che saranno destinati a finanziare l’attivazione di assegni di ricerca o borse di studio e l’eventuale acquisto di materiale o strumentazione inventariabile necessaria per lo svolgimento del progetto.
UNIMI-ESP contribuisce con un corrispondente cofinanziamento di euro 40.000,00 per le restanti spese.
Nello specifico i costi a carico di UniMI-ESP consistono in:
● costi del personale strutturato per 1 anno: 25.000,00 euro,
● spese di laboratorio informatico, glaciologico e spese di missione: 11.000,00 euro,
● spese ed oneri amministrativi: 4.000,00 euro.