Contesto/aggiornamento alla vigilia dello sciopero generale GSEE e ADEDY di 48 ore del 19 e 20 ottobre 2011
“LA RIFORMA DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA” IN GRECIA
Contesto/aggiornamento alla vigilia dello sciopero generale XXXX e ADEDY di 48 ore del 19 e 20 ottobre 2011
Una proposta di pacchetto legislativo attualmente in discussione al parlamento, in un clima molto controverso, espone in dettaglio le misure sia economiche che strutturali richieste dalla Troika, che prevedono futuri licenziamenti nel settore pubblico attraverso un piano “innovativo” di riserva di mano d'opera.
1. E' stato chiaramente detto che il rilascio della nuova tranche non è in alcun modo un discorso chiuso. Tutto questo viene utilizzato per fare pressione sui deputati affinché sostengano il progetto di legge, sui sindacati affinché ritardino le loro reazioni e per intimidire la società nel suo insieme. Il Ministro delle finanze Xxxxxxxxx ha dichiarato apertamente al parlamento che questa legge, in particolare l'art. 37 sui cambiamenti al diritto del lavoro, è un'esigenza della Troika e che la sua votazione e promulgazione sono condizioni necessarie al rilascio della tranche. Ha lasciato aperta la possibilità di ulteriori cambiamenti supplementari.
2. In questo spirito vengono introdotti quotidianamente emendamenti sorpresa laddove esistono punti non chiari, come il destino riservato al salario minimo, dettagli sui lavoratori destinati alla “riserva di mano d'opera”. A oggi, questi emendamenti includono il prolungamento della sospensioni degli accordi settoriali, inizialmente fissata a due anni, fino al 2014, la perennizzazione di un contributo d'urgenza per la solidarietà e la messa in atto di un meccanismo per detrarlo da pensioni e salari; nuove riduzioni salariali (35% del livello salariale del 2009) nelle imprese di pubblica utilità.
3. Attualmente la situazione instabile in cui ci si trova, che il governo ama descrivere come nuove “riforme in materia di negoziazione collettiva” è la seguente: dopo la levata di scudi contro l'abolizione immediata del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) le minacce che alcuni deputati del governo possano non votare, le possibilità di vedere la legge contestata o annullata poiché viola la costituzione, il governo aggira il problema, lasciando il CCNL da parte. La nostra valutazione deve, pertanto, essere chiara.
4. In realtà, la nuova legge distrugge il quadro di protezione legato al CCNL, in particolare per quanto riguarda le convenzioni e le negoziazioni settoriali collettive. Fa seguito all'erosione sistematica iniziata nel maggio 2010, come da noi segnalato ripetutamente all'ILO. Il contenuto dell'art. 37 segna un passo decisivo verso la soppressione di due delle componenti più forti della legislazione del lavoro promulgata in Grecia dal 1974: le leggi 1264/82 e 1876/90.
5. Le convenzioni collettive settoriali non saranno più obbligatorie (salvo in caso di imprese i cui rappresentanti o proprietari sono essi stessi membri del sindacato con cui la convenzione collettiva è conclusa). Non sono sospese soltanto le convenzioni e le negoziazioni collettive settoriali e le loro clausole di tutela, ma è abolito il principio fondamentale di tutela di favore, così come il principio di estensione del loro campo di applicazione.
6. L'accordo speciale a livello di impresa, introdotto lo scorso febbraio su richiesta della Troika in sostituzione degli accordi settoriali, sarà prevalente, insieme a condizioni meno favorevoli di quelle degli accordi settoriali. Nelle imprese di servizio pubblico, in cui gli accordi collettivi erano ovunque applicati, oltre ai drastici tagli menzionati al punto 2, vengono aboliti gli accordi collettivi mentre la negoziazione collettiva per fissare aumenti salariali è esplicitamente vietata. Verrà applicata una scala salariale uniforme al settore pubblico e al pubblico allargato.
7. Concludo con una norma antisindacale molto controversa, che estende la capacità giuridica di negoziare accordi specifici a livello di impresa a misteriose “associazioni di persone”, cosa che compromette seriamente la messa in atto della rappresentanza collettiva. Tra l'altro, le imprese che hanno alle dipendenze da 10 a 40 lavoratori (ossia la maggioranza in Grecia) avranno la possibilità di organizzare una “associazione di individui” con cui potranno negoziare un contratto di lavoro che non comprenda alcuna disposizione in materia di fine lavoro e liquidazione.
8. Gli accordi collettivi di lavoro che attualmente riguardano il 75% dei lavoratori del settore privato e definiscono le condizioni di lavoro e di retribuzione, sono la base del rapporto di lavoro tra imprenditore e lavoratore. La loro eliminazione è già cominciata l'anno scorso. La nuova legge avrà come effetto immediato la facilitazione della loro eliminazione a danno dei sindacati settoriali, essenziali alla struttura sindacale in Grecia. E' prendere due cose in un colpo solo.
9. L'effetto congiunto delle misure già in vigore e di quelle che sono attualmente proposte rafforza la violenza dell'intervento dello stato nel sistema delle libere negoziazioni collettive per smantellare quello che era un sistema efficace di relazioni sociali. Ciò deresponsabilizza i sindacati, ne diminuisce fortemente il ruolo e il potere contrattuale ed apre la via alla loro marginalizzazione. Ci sono numerose altre disposizioni e l'impatto economico che si accumula su famiglie e persone è assolutamente senza precedenti.
Traduzione MC