SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
DETERMINAZIONE E RELAZIONE
SUL RISULTATO DEL CONTROLLO ESEGUITO SULLA GESTIONE FINANZIARIA
DELL’ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA
2022
Determinazione del 4 aprile 2024, n. 56
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
DETERMINAZIONE E RELAZIONE
SUL RISULTATO DEL CONTROLLO ESEGUITO SULLA GESTIONE FINANZIARIA
DELL’ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA
2022
Relatore: Consigliere Xxxxx Xxxxxx X’Xxxx
Ha collaborato
per l’istruttoria e l’elaborazione dei dati la dott.ssa Xxxxxxxx Xxxxxx
Determinazione n. 56/2024
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
nell’adunanza del 4 aprile 2024;
visto l’art. 100, secondo comma, della Costituzione;
visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti approvato con regio decreto 12 luglio 1934, n. 1214;
viste le leggi 21 marzo 1958 n. 259 e 14 gennaio 1994 n. 20;
visto il d.p.r. in data 3 ottobre 1990, con il quale l’Istituto nazionale di statistica è stato sottoposto al controllo della Corte dei conti, con le modalità di cui all’art. 12 della predetta legge n. 259 del 1958;
visto l’art. 14, secondo comma, del decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 218, che ha confermato l’esercizio del controllo con le modalità previste dall’art. 12 della legge n. 259 del 1958;
visto il bilancio consuntivo dell’Ente suddetto, relativo all’esercizio finanziario 2022, nonché le annesse relazioni del Presidente e del Collegio dei revisori, trasmessi alla Corte in adempimento dell’art. 4 della citata legge n. 259 del 1958;
esaminati gli atti;
udito il relatore Consigliere Xxxxx Xxxxxx X’Xxxx e, sulla sua proposta, discussa e deliberata la relazione con la quale la Corte, in base agli atti e agli elementi acquisiti, riferisce alle Presidenze delle due Camere del Parlamento il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Ente per l’esercizio finanziario 2022;
ritenuto che, assolti così gli adempimenti di legge, si possano, a norma dell’art. 7 della citata legge n. 259 del 1958, comunicare alle dette Presidenze, il conto consuntivo - corredato delle relazioni degli organi di amministrazione e di controllo - e la relazione come innanzi deliberata, che alla presente si unisce quale parte integrante;
P.Q.M.
comunica, a norma dell’art. 7 della citata legge n. 259 del 1958, alle Presidenze delle due Camere del Parlamento, insieme con il bilancio consuntivo dell’esercizio 2022 - corredato delle relazioni degli organi di amministrazione e di controllo – dell’Istituto nazionale di statistica, l’unita relazione con la quale la Corte dei conti riferisce il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Ente stesso.
RELATORE PRESIDENTE
Xxxxx Xxxxxx X’Xxxx
firmato digitalmente
Xxxxxx Xxxxxxx
firmato digitalmente
DIRIGENTE
Xxxxx Xxxxxx (x.xx digitalmente)
Depositato in segreteria
INDICE
1. IL QUADRO ORDINAMENTALE E NORMATIVO 2
1.1 Potestà statutaria e regolamentare 2
3. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E IL PERSONALE 8
3.2 Il Sistema statistico nazionale e l’articolazione territoriale dell’Istat 9
3.3 La collaborazione inter-istituzionale 10
3.6 Controlli, trasparenza e valutazione 16
4. L’ATTIVITÀ ISTITUZIONALE 19
4.1 Gli obiettivi strategici 19
4.1.1 Il Programma Statistico Nazionale 21
4.2 La ricognizione delle amministrazioni pubbliche 27
6. LA RAZIONALIZZAZIONE DELLE PARTECIPAZIONI ISTAT 33
6.1 Ancitel S.p.a. in liquidazione 33
8. I RISULTATI CONTABILI DELLA GESTIONE 36
8.5 La tempestività dei pagamenti 51
8.6 Le misure di contenimento delle spese 51
9. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 54
INDICE DELLE TABELLE
Tabella 1 - Costi 2022 per compensi ad organi di amministrazione e controllo 7
Tabella 2 - Dotazione organica e consistenza del personale 12
Tabella 3 - Personale assunto a tempo indeterminato 13
Tabella 4 - Costo del personale 14
Tabella 5 - Costo medio del personale 14
Tabella 6 - Programmi strategici 2022 19
Tabella 7 - Autorizzazioni di spesa legge n. 205/2017 e relativo impiego nel periodo 2018-2022. Determinazione delle somme vincolate 26
Tabella 8 - Fabbisogno spese censuarie e relativa copertura finanziaria - Anni 2023-2025 26
Tabella 9 - Attività negoziale 31
Tabella 10 - Risultati dello stato patrimoniale in sintesi 37
Tabella 11 - Risultati del conto economico in sintesi 38
Tabella 12 - Stato patrimoniale – attività 39
Tabella 13 - Stato patrimoniale – passività 42
Tabella 14 - Patrimonio netto esercizio 2022 43
Tabella 15 - Riserve derivanti da leggi e obbligatorie 43
Tabella 17 - Fondo per rischi ed oneri 44
Tabella 18 - Conto Economico 46
Tabella 19 - Composizione del valore della produzione 47
Tabella 20 - Costi per trasferimenti e contributi 48
Tabella 21 - Rendiconto finanziario 49
Tabella 22 - Costi inclusi nel limite di spesa della legge di bilancio per il 2020 (l.n. 160 del 2019)
................................................................................................................................................................ 53
INDICE DELLE FIGURE
Figura 1 - Organigramma al 31 dicembre 2022 9
Figura 2 - Distribuzione del ricorso al MEPA 30
PREMESSA
Con la presente relazione la Corte dei conti riferisce al Parlamento, ai sensi dell’art. 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, sul risultato del controllo eseguito, con le modalità di cui all’art. 12 della stessa legge, sulla gestione finanziaria dell’Istituto nazionale di statistica per l’esercizio 2022, nonché sugli eventi di maggior rilievo successivamente verificatisi.
La precedente relazione della Corte, relativa all’esercizio 2021, è stata deliberata da questa Sezione con determinazione 22 giugno 2023, n. 73 ed è pubblicata in Atti Parlamentari, XIX Legislatura, doc. XV, doc. n. 103.
1. IL QUADRO ORDINAMENTALE E NORMATIVO
L’Istituto nazionale di statistica (di seguito in breve Istat o Istituto) è un ente pubblico di ricerca la cui finalità istituzionale è il rilevamento e la diffusione dei dati statistici.
L’Ente, già “Istituto centrale di statistica” (legge 9 luglio 1926, n. 1162), è stato poi regolato dal decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322, recante “Norme sul sistema statistico nazionale e sulla riorganizzazione dell’Istituto nazionale di statistica, ai sensi dell’art. 24 della legge 23 agosto 1988, n. 400”, che ne ha modificato la denominazione in “Istituto nazionale di statistica” e ne ha specificato i compiti e disciplinato gli organi.
L’Istat figura tra gli enti e le istituzioni di ricerca dell’elenco delle Amministrazioni pubbliche (settore S13 del SEC 2010) inserite nel conto economico consolidato ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.
Per il conseguimento dei propri scopi istituzionali, l’Istat svolge i compiti ed esercita le funzioni affidate dalla normativa europea e nazionale in materia di statistica ufficiale e di ricerca, ampiamente richiamate nelle precedenti relazioni alle quali si rinvia per completezza. Nel 2022, sono intervenute diverse norme che hanno attribuito all’Istat compiti specifici. Particolare rilevanza assume la legge 5 maggio 2022, n. 53 “Disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere”, che assegna una serie di compiti e adempimenti all’Istat per garantire un flusso informativo sulla tematica, al fine di consentire l’adozione di politiche di prevenzione e contrasto e di assicurare un effettivo monitoraggio del fenomeno.
1.1 Potestà statutaria e regolamentare
Lo statuto stabilisce che l’Istat è dotato di autonomia scientifica, statutaria e regolamentare,
nonché organizzativa, finanziaria, patrimoniale e contabile.
Nelle precedenti relazioni si è già riferito circa l’adozione del regolamento del personale, del regolamento di organizzazione e del regolamento di amministrazione, finanza e contabilità, nei modi e termini indicati dall’art. 8, comma 8, lett. a, dello statuto, approvato nella seduta del Consiglio del 7 dicembre 2017 e successivamente modificato con deliberazione del Consiglio del 13 dicembre 2019.
Con il regolamento di amministrazione, finanza e contabilità, l’Istituto ha previsto la modifica integrale del proprio sistema contabile, con applicazione della disciplina civilistica a decorrere dall’esercizio 2022.
2. GLI ORGANI
L’art. 6 dello statuto definisce gli organi dell’Istat, che sono:
- il Presidente;
- il Consiglio;
- il Comitato per l’indirizzo e il coordinamento dell’informazione statistica (Comstat);
- il Collegio dei revisori dei conti.
Il Presidente e il Consiglio, quali organi di governo dell’Istat, esercitano le funzioni di indirizzo tecnico, scientifico, amministrativo e ogni altra funzione ad essi attribuita da disposizioni di legge, secondo le rispettive attribuzioni.
Il Presidente
Il Presidente, ai sensi dell’art. 7 dello statuto, è il rappresentante legale dell’Istituto, sovrintende al suo andamento e ne assicura il coordinamento tecnico-scientifico, cura i rapporti istituzionali e con le organizzazioni internazionali, verifica l’attuazione degli indirizzi espressi dal Consiglio, cui riferisce periodicamente.
Il Presidente, scelto, ai sensi dell’art. 16, comma 1, del decreto legislativo n. 322 del 1989, tra i professori ordinari in materie statistiche, economiche ed affini, viene nominato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio, previa deliberazione del Consiglio dei ministri e previo parere favorevole delle competenti Commissioni parlamentari.
Il mandato del precedente Presidente, nominato per un quadriennio con d.p.r. 4 febbraio 2019, è giunto al termine. Con d.p.c.m. del 9 maggio 2023 il componente più anziano del Consiglio è stato incaricato di svolgere le funzioni di Presidente, al fine di assicurare, per il lasso temporale necessario al completamento della procedura medesima, la regolare prosecuzione dell'attività dell'Istituto.
Il Consiglio
L’art. 8 dello statuto indica le funzioni e i compiti di tale organo: in particolare, il Consiglio delibera lo statuto, i regolamenti di organizzazione, di amministrazione e contabilità, del personale e le modifiche agli stessi; delibera, altresì, le linee fondamentali di organizzazione e
la costituzione delle strutture dirigenziali con le relative competenze.
Esso ha durata quadriennale ed è composto dal Presidente dell’Istat, che lo presiede, da un membro designato tra i propri componenti dal Comitato per l’indirizzo e il coordinamento dell’informazione statistica, da due membri nominati dal Presidente del Consiglio dei ministri scelti tra professori ordinari oppure direttori di istituti di statistica o di ricerca statistica e da un ricercatore o da un tecnologo eletto secondo le modalità disciplinate dall’art. 10, commi 1 e 1bis1, del regolamento di organizzazione.
I componenti del Consiglio sono stati nominati con il d.p.c.m. 30 aprile 2020. Ad integrazione della composizione del Consiglio, con d.p.c.m. del 29 ottobre 2020 è stata disposta la nomina del rappresentante eletto dei ricercatori o tecnologi. Successivamente, con il d.p.c.m. del 30 marzo 2022 è stata disposta la sostituzione di un componente.
Il Comitato d’indirizzo e coordinamento dell’informazione statistica (Comstat)
Il Comitato esercita le funzioni direttive dell’Istat nei confronti degli enti di informazione statistica e degli uffici di statistica facenti parte del Sistema statistico nazionale (Sistan), ai sensi del decreto legislativo n. 322 del 19892.
Ai sensi dell’art. 9, comma 2, dello statuto, esso è composto:
- dal Presidente dell’Istat che lo presiede;
- da due membri in rappresentanza del Ministero dell’economia e finanze e da quattro membri in rappresentanza di altre amministrazioni statali, individuati dal Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Presidente dell’Istat;
- da tre rappresentanti delle regioni e degli enti locali, designati dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano di cui all’art. 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281;
- da un rappresentante designato dal Presidente dell’Unione italiana delle Camere di
commercio, industria, artigianato e agricoltura;
1 Modificato dal Consiglio dell’Istituto con deliberazione n. CDXCVI del 13 dicembre 2019, per assicurare piena tutela al diritto di rappresentanza dei ricercatori e tecnologi.
2 L’art. 9 dello statuto prevede che il Comstat può emanare direttive e atti di indirizzo in materia statistica in ordine a: a) atti di esecuzione del programma statistico nazionale; b) iniziative per l’attuazione del predetto programma; c) criteri organizzativi e per la funzionalità degli uffici di statistica delle amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, nonché degli enti e degli uffici facenti parte del sistema statistico nazionale; d) criteri e modalità per l’interscambio dei dati indicati dall’art. 6 del d.lgs. n. 322 del 1989 fra gli uffici di statistica delle amministrazioni e degli enti facenti parte del sistema statistico nazionale.
- da due rappresentanti di enti pubblici tra quelli dotati dei più complessi sistemi di informazione;
- da due esperti scelti tra i professori ordinari di ruolo di prima fascia in materie statistiche, economiche ed affini.
Il Comitato può essere integrato, su proposta del Presidente, da rappresentanti di altre amministrazioni statali competenti, per specifici oggetti di deliberazione.
Con d.p.c.m. del 9 agosto 2019 è stata rinnovata la composizione del Comitato. Stante la scadenza del quadriennio, è in corso la procedura per la nomina dei nuovi membri del Comitato stesso.
Il Collegio dei revisori
A norma degli articoli 10 dello statuto e 41 del regolamento di amministrazione, finanza e contabilità, il Collegio dei revisori dei conti accerta la regolare tenuta della contabilità e la corrispondenza del bilancio consuntivo alle risultanze dei libri e delle scritture contabili, verifica i risultati conseguiti rispetto agli obiettivi, esamina le giustificazioni fornite dall’Istituto in merito ad eventuali scostamenti. Il Collegio esercita, altresì, le funzioni ad esso attribuite dalla legge con particolare riferimento al decreto legislativo 30 giugno 2011, n. 123. Esso è composto da un magistrato amministrativo con funzione di Presidente e due membri, designati rispettivamente dal Ministero dell’economia e delle finanze e dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica, nominati per un triennio; con il medesimo decreto sono nominati due membri supplenti.
Il libro dei verbali del Collegio dei revisori è custodito presso l’Istituto ed in merito alla sua tenuta si applicano le disposizioni di cui all’art. 2421 del codice civile.
Il Collegio dei revisori in carica nel triennio 2022-2024 è stato nominato con d.p.c.m. del 10 marzo 2022.
2.1 I compensi
L’importo dell’indennità di carica del Presidente dell’Istituto, inizialmente stabilito in euro
300.000 lordi annui dal d.p.c.m. 4 agosto 2009, è stato dapprima ridotto del 10 per cento, come previsto dall’art. 6, comma 3, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e poi rideterminato, a decorrere dal 1° maggio
2014 ed ai sensi dall’art. 13, comma 1, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con
modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, in euro 240.000 annui lordi.
A decorrere dal 1° gennaio 2022, come previsto dall’art. 1, comma 68, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, il suddetto limite retributivo è rideterminato sulla base della percentuale stabilita in relazione agli incrementi medi conseguiti nell’anno precedente dalle categorie di pubblici dipendenti contrattualizzati, come calcolati dall’Istat ai sensi del comma 1 dell’art. 24 della legge 23 dicembre 1998, n. 448. A tal fine, il d.p.c.m. 25 luglio 2022 ha previsto un primo adeguamento del limite retributivo in misura pari allo 0,45 per cento per l’anno 2022.
Nell’esercizio 2022 il Presidente, in quanto in quiescenza a decorrere dal 1° novembre 2019, ai sensi dell’art. 5, comma 9, del decreto-legge 6 luglio 2012 n. 95 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 1353 non ha percepito l’indennità di carica, ma, come previsto dalla norma citata, unicamente il rimborso delle spese sostenute per ragioni dell’ufficio.
I compensi individuali annui lordi dei componenti degli organi sono i seguenti:
- 10.039,80 euro a ciascuno dei quattro membri del Consiglio;
- 7.530 euro a ciascuno dei tre componenti il Collegio dei revisori dei conti;
- 5.019,96 euro a ciascuno dei quattordici membri del Comstat.
Il gettone di presenza, assoggettato alla riduzione del 10 per cento prevista dalla legge 23 dicembre 2005 n. 266 e ulteriormente ridotto del 10 per cento, come previsto dall’art. 6, comma 3, del decreto-legge n. 78 del 2010, è determinato nella misura di 83,66 euro lordi per la partecipazione a ciascuna seduta, fermo restando che, ai sensi del d.p.c.m. 23 agosto 2022, n. 143, deve essere corrisposto non più di un gettone di presenza per componente per ogni singola giornata. Si precisa, inoltre, che ai sensi del punto 12 dell’art. 11 dello statuto, la partecipazione alle sedute del Comitato scientifico, organismo con funzioni consultive del Presidente e del Consiglio, non comporta la corresponsione di alcun compenso, indennità o gettone di presenza4.
La seguente tabella riporta i costi sostenuti nell’esercizio 2022 per compensi ad organi di amministrazione e controllo.
3 L’art. 8, comma 13, del d. l. 24 febbraio 2023, n. 13 ha disposto che fino al 31 dicembre 2026 la norma da ultimo citata non trovi più applicazione per gli incarichi di vertice presso enti e istituti di carattere nazionale.
4 Il d.p.c.m. 27 gennaio 1992 ha determinato l’ammontare dei compensi da corrispondere ai componenti degli organi dell’Istituto. Detti importi, convertiti in euro, sono stati ridotti del 10 per cento ai sensi dell'art. 1, comma 58, l. n. 266 del 2005 ed ulteriormente del 10 per cento, ai sensi dell'art. 6, comma 3, d.l. n. 78 del 2010.
Tabella 1 - Costi 2022 per compensi ad organi di amministrazione e controllo
Costo 2022 | |
Organi istituzionali di amministrazione - Gettoni | 3.141 |
Indennità Consiglio | 18.618 |
Organi istituzionali di revisione - Gettoni | 3.827 |
Indennità Collegio dei revisori | 11.295 |
Indennità COMSTAT | 54.967 |
Totale | 91.848 |
Fonte Istat
I costi relativi al rimborso diarie e spese di viaggio agli organi dell’Istituto, eccetto il Presidente, nel 2022, ammontano a euro 10.704. I costi relativi alla Presidenza dell’Istat5, nel 2022, ammontano a euro 25.999.
5 Con deliberazione n. 8, approvata nella seduta del 26 giugno 2020, il Consiglio ha deliberato di riconoscere al Presidente il rimborso delle spese di viaggio dal luogo di residenza al Comune in cui ha sede l’Istituto e viceversa, nonché le spese di vitto e soggiorno relative all’espletamento delle funzioni connesse alla carica di Presidente, da questi effettivamente sostenute nello stesso Comune, debitamente documentate e rendicontate fino ad un importo non superiore a euro 48.000 annui, a decorrere dalla data in cui l’incarico del Presidente è svolto a titolo gratuito.
3. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E IL PERSONALE
3.1 Organizzazione interna
Nella seduta del 17 giugno 2022 il Consiglio dell’Istituto, considerato l’incremento della domanda informativa, sia in termini di produzione e diffusione di dati territoriali, sia in termini di richiesta di informazioni statistiche ufficiali utili agli interventi di attuazione e monitoraggio del PNRR, ha deliberato un’integrazione delle competenze attribuite alla Direzione centrale per gli studi e la valorizzazione tematica nell’area delle statistiche economiche (DVSE) e alla Direzione centrale per gli studi e la valorizzazione tematica nell’area delle statistiche sociali e demografiche (DVSS), con l’obiettivo di incrementare la capacità di risposta rispetto ai nuovi, crescenti fabbisogni informativi nelle due aree.
In considerazione delle ulteriori funzioni assegnate alle suddette Direzioni, è stata modificata la denominazione delle stesse in Direzione centrale per l’analisi e la valorizzazione nell’area delle statistiche economiche e per i fabbisogni del Piano nazionale di ripresa e resilienza (DVSE) e Direzione centrale per l’analisi e la valorizzazione nell’area delle statistiche sociali e demografiche e per i fabbisogni informativi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (DVSS). Si riporta di seguito l’organigramma al 31 dicembre 2022 che reca le suddette modifiche.
Figura 1 - Organigramma al 31 dicembre 2022
Fonte: Istat
3.2 Il Sistema statistico nazionale e l’articolazione territoriale dell’Istat
Il Sistema statistico nazionale è stato istituito con il decreto legislativo n. 322 del 1989 e successivamente modificato dal decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 166 (“Regolamento recante il riordino dell’Istituto nazionale di statistica”).
Il Sistan è la rete di soggetti pubblici e privati che fornisce al Paese e agli organismi internazionali l’informazione statistica ufficiale, al fine di garantirne lo sviluppo, la disponibilità, l’accesso, la qualità. Il ruolo di indirizzo, coordinamento, assistenza tecnica e formazione del Sistan è attribuito all’Istat, al fine di realizzare l’unità dell’indirizzo stesso, l’omogeneità organizzativa e la razionalizzazione dei flussi informativi a livello centrale e locale.
L’Istat, pertanto, dispone di una rete territoriale formata da sedi regionali, con compiti di
sostegno alla produzione statistica, diffusione dell’informazione e promozione della cultura
statistica, nonché di assistenza e formazione degli organi locali del Sistema statistico nazionale. In ogni sede territoriale e negli uffici delle due Province autonome di Trento e Bolzano è presente un Centro di informazione statistica, cui gli interessati - privati cittadini, studenti, ricercatori, operatori economici e della pubblica amministrazione - possono rivolgersi per avere informazioni sulla statistica ufficiale, per ricevere assistenza e per consultare le banche dati.
Gli uffici di statistica delle Province autonome di Trento e Bolzano fanno parte del Sistema statistico nazionale ai sensi dell’art. 10, comma 2, d.p.r. n. 1017 del 1978, modificato dall’art. 1, decreto legislativo 6 luglio 1993, n. 290. Con legge provinciale 23 ottobre 2014, n. 9 è stato istituito l’Ispat, Istituto di Statistica della provincia di Trento; mentre con legge provinciale 22 maggio 1996, n. 12, modificata dalla legge provinciale n. 1 del 9 gennaio 2023, sono state individuate le funzioni ed i compiti dell’Astat per la provincia di Bolzano.
Il decreto legislativo n. 322 del 1989, istitutivo del Sistan6, ha regolato le attività di rilevazione, elaborazione, analisi, diffusione e archiviazione dei dati statistici svolte dagli enti e organismi pubblici di informazione statistica e all’art. 10, comma 3, ha precisato che presso la sede centrale dell’Istat in Roma, presso le sedi regionali dell’Istat, nonché presso gli uffici di statistica delle prefetture, sono costituiti uffici di collegamento del Sistema statistico nazionale con il pubblico; gli altri uffici di statistica possono costituire uffici di collegamento del Sistema statistico nazionale col pubblico, dandone comunicazione all’Istat.
3.3 La collaborazione inter-istituzionale
Nell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, l’Istat intrattiene rapporti di collaborazione con altri soggetti del Sistema statistico nazionale e della P.A. per la comune finalità di produzione statistica ufficiale.
Nel corso degli anni, l’Istat ha avviato numerosi rapporti di collaborazione con soggetti terzi, sia pubblici che privati, mediante la stipula di atti aventi caratteristiche differenti a seconda della natura dei soggetti coinvolti e dei profili oggettivi delle intraprese iniziative.
Partecipa attivamente anche a collaborazioni in ambito internazionale. Rientrano in tale ambito
6 Il Sistan comprende, oltre l’Istat, l’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (Inapp), gli uffici di statistica delle amministrazioni dello Stato e di altri enti pubblici, quali gli Uffici territoriali del Governo, delle Regioni e Province autonome, delle Province, delle Camere di commercio (Cciaa), dei Comuni, singoli o associati, e gli uffici di statistica di altre istituzioni pubbliche e private che svolgono funzioni di interesse pubblico.
gli accordi di cooperazione internazionale e gli accordi bilaterali stipulati con istituzioni nazionali e internazionali per il rafforzamento della capacità statistica dei Paesi meno avanzati. Inoltre, vi sono gli accordi con l’Unione europea, che prevedono delle sovvenzioni da parte dell’UE per lo svolgimento di attività funzionali al raggiungimento degli obiettivi eurounitari, lo sviluppo di metodologie e standard e lo scambio di esperienze.
Sul fronte della ricerca internazionale finanziata dai fondi europei per la ricerca el’innovazione, l’Istat stipula accordi privati (Consortium Agreement) con istituzioni, nazionali e internazionali, facenti parte dei consorzi europei beneficiari di sovvenzioni.
3.4 Il personale
La tabella che segue indica la consistenza del personale effettivo in servizio a tempo indeterminato al 31 dicembre 2022 presso l’Ente, in raffronto comparativo rispetto ai dati del 2021 ed alla sua evoluzione al 1° novembre 2023.
Il dato, pari a 1.829 unità, ricomprende i dipendenti in posizione di comando e non tiene conto del personale fuori ruolo presso altri enti; rispetto all’esercizio precedente si registra un decremento di 70 unità.
Tabella 2 - Dotazione organica e consistenza del personale
PROFILO/LIVELLO ECONOMICO | Dota- zione organica | Presenti al 31 dicembre | Var. % | ||||
2021 | 2022 | Var. | 2023(1) | ||||
Dirigenza | Dirigente I fascia | 3(2) | 2 | 2 | 0 | 0,00 | 2 |
Dirigente II fascia | 8 | 8 | 5 | -3 | -37,50 | 5 | |
Totale Dirigenti | 11 | 10(3) | 7(4) | -3 | -30,00 | 7(5) | |
Personale Ricercatore e Tecnologo | I - Dirigente di ricerca | 75 | 47 | 68 | 21 | 44,68 | 104 |
II - Primo ricercatore | 156 | 124 | 153 | 29 | 23,39 | 154 | |
III - Ricercatore | 315 | 292 | 252 | -40 | -13,70 | 254 | |
Totale Ricercatori | 546 | 463 | 473 | 10 | 2,16 | 512 | |
I - Dirigente tecnologo | 50 | 18 | 39 | 21 | 116,67 | 66 | |
II - Primo tecnologo | 141 | 124 | 138 | 14 | 11,29 | 145 | |
III - Tecnologo | 225 | 213 | 188 | -25 | -11,74 | 210 | |
Totale tecnologi | 416 | 355 | 365 | 10 | 2,82 | 421 | |
Totale Ricercatori e Tecnologi | 962 | 818(6) | 838(7) | 20 | 2,44 | 933(8) | |
Personale Tecnico Amministrat xxx | XX - Collaboratore tecnico E.R. | 552 | 409 | 345 | -64 | -15,65 | 295 |
V - Collaboratore tecnico E.R. | 236 | 250 | 219 | -31 | -12,40 | 165 | |
VI - Collaboratore tecnico E.R. | 442 | 239 | 255 | 16 | 6,69 | 360 | |
Totale Collaboratori tecnici E.R. | 1.230 | 898 | 819 | -79 | -8,80 | 820 | |
VI - Operatore tecnico | 51 | 22 | 20 | -2 | -9,09 | 17 | |
VII - Operatore tecnico | 13 | 8 | 8 | 0 | 0,00 | 8 | |
VIII - Operatore tecnico | 11 | 13 | 14 | 1 | 7,69 | 13 | |
Totale Operatori tecnici | 75 | 43 | 42 | -1 | -2,33 | 31 | |
VI –ATS | 4 | 1 | 1 | 0 | 0,00 | 1 | |
VIII - Ausiliario tecnico | 1 | - | - | - | - | - | |
Totale Personale ad esaurimento | 5 | 1 | 1 | 0 | 0,00 | 1 | |
IV - Funzionario di amministrazione | 21 | 18 | 13 | -5 | -27,78 | 12 | |
V - Funzionario di amministrazione | 25 | 17 | 18 | 1 | 5,88 | 18 | |
Totale Funzionari di amministrazione | 46 | 35 | 31 | -4 | -11,43 | 30 | |
V - Collaboratore di amministrazione | 33 | 23 | 23 | 0 | 0,00 | 17 | |
VI - Collaboratore di amministrazione | 10 | 17 | 17 | 0 | 0,00 | 17 | |
VII - Collaboratore di amministrazione | 30 | 11 | 10 | -1 | -9,09 | 11 | |
Totale Collaboratori di amministrazione | 73 | 51 | 50 | -1 | -1,96 | 45 | |
VII - Operatore di amministrazione | 55 | 38 | 35 | -3 | -7,89 | 32 | |
VIII - Operatore di amministrazione | 36 | 5 | 6 | 1 | 20,00 | 6 | |
Totale Operatori di amministrazione | 91 | 43 | 41 | -2 | -4,65 | 38 | |
Totale Personale Tecnico ed Amministrativo | 1.520 | 1.071(9) | 984(10) | -87 | -8,12 | 972(11) | |
Totale generale | 2.493 | 1.899 | 1.829 | -70 | -3,69 | 1912 | |
Note: | |||||||
(1) I dati del 2023 si riferiscono alla composizione del personale in data 01/11/2023 | |||||||
(2) Direzioni centrali giuridiche e amministrative a cui va aggiunto il Direttore generale | |||||||
(3) Escluso n. 1 Dirigente Amministrativo di I Fascia con contratto a termine. Ricomprende n. 1 Dirigente Amministrativo di I Fascia e n. 2 Dirigenti Amministrativi di II Fascia in posizione di comando. | |||||||
(4) Esclusi n. 2 Dirigente Amministrativo di I con contratto a termine. Ricomprende n. 1 Dirigente Amministrativo di I Fascia in posizione di comando. | |||||||
(5) Esclusi n. 2 Dirigente Amministrativo di I Fascia e n. 1 Dirigente Amministrativo di II Fascia con contratto a termine. Ricomprende n. 1 Dirigente Amministrativo di I Fascia e n. 1 Dirigente Amministrativo di II fascia in posizione di comando. | |||||||
(6) Esclusi n. 5 dirigenti tecnici con contratto a termine (n. 2 Dirigenti di Ricerca e n. 3 Dirigenti Tecnologi), e n. 9 dipendenti Istat in collocamento Xxxxx Xxxxx (n. 2 Dirigenti di Ricerca, n. 2 Primi Ricercatori, n. 5 Ricercatori). Ricomprende n. 12 dipendenti Istat in posizione di comando (n. 1 Dirigente di Ricerca, n. 3 Primo ricercatore, n. 2 Primo tecnologo, n. 4 Ricercatori, n. 2 Tecnologi). | |||||||
(7) Esclusi n. 5 dirigenti tecnici a termine (n.2 Dirigenti di ricerca e n. 3 Dirigenti tecnologi), e n. 9 dipendenti Istat in collocamento Xxxxx Xxxxx (n. 2 Dirigenti di Ricerca, n. 2 Primo Ricercatore, n. 5 Ricercatori). Ricomprende n. 13 dipendenti |
Istat in posizione di comando (n. 1 Dirigente di Ricerca, n. 4 Primo ricercatore, n. 4 Primo tecnologo, n. 2 Ricercatori, n. 2 Tecnologi). |
(8) Esclusi n. 5 dirigenti tecnici a termine (n.2 Dirigenti di ricerca e n. 3 Dirigenti tecnologi), 1 comandato in Istat da altre P.A. (1 tecnologo) e n. 9 dipendenti Istat in collocamento Xxxxx Xxxxx (n. 2 Dirigenti di Ricerca, n. 2 Primo Ricercatore, n. 5 Ricercatori). Ricomprende n. 16 dipendenti Istat in posizione di comando (n. 2 Dirigente di Ricerca, n. 1 Primo ricercatore, n. 5 Primo tecnologo, n. 4 Ricercatori, n. 4 Tecnologi). |
(9) Esclusi n. 4 comandati in Istat da altre P.A. (n. 2 Funzionario Amministrativo, di IV leggep, n. 2 Funzionario Amministrativo, di V l.p), e n. 3 dipendenti Istat in collocamento Xxxxx Xxxxx (1 Funzionario di Amministrazione di IV l.p. e n. 2 Collaboratori Tecnici E.R. di VI l.p.). Ricomprende n. 4 dipendenti Istat in posizione di comando (1 Funzionario di Amministrazione di IV l.p., 1 Funzionario di Amministrazione di V l.p., n. 1 Collaboratore Tecnico E.R. di IV l.p. e n. 1 Collaboratore Tecnico E.R. di VI l.p.) |
(10) Esclusi n. 4 comandati in Istat da altre P.A. (n. 2 Funzionario Amministrativo, di IV l.p, n. 2 Funzionario Amministrativo, di V l.p), e n. 3 dipendenti Istat in collocamento Xxxxx Xxxxx (1 Funzionario di Amministrazione di IV l.p. e n. 2 Collaboratori Tecnici E.R. di VI l.p.). Ricomprende n. 5 dipendenti Istat in posizione di comando (1 Funzionario di Amministrazione di V l.p., n. 1 Collaboratore Tecnico E.R. di IV l.p., n. 1 Collaboratore Tecnico E.R di V l.p e n. 2 Collaboratori Tecnici E.R. di VI l.p.) |
(11) Esclusi n. 3 comandati in Istat da altre P.A. (n. 3 Funzionario Amministrativo, di V l.p), e n. 3 dipendenti Istat in collocamento Xxxxx Xxxxx (1 Funzionario di Amministrazione di IV l.p. e n. 2 Collaboratori Tecnici E.R. di VI l.p.). Ricomprende n. 9 dipendenti Istat con contratto a termine (9 Collaboratori tecnici E.R., di VI l.p.) e n. 6 dipendenti Istat in posizione di comando (2 Funzionari di Amministrazione di V l.p., n. 1 Collaboratore Tecnico E.R. di V l.p e n. 3 Collaboratori Tecnici E.R. di VI l.p.) |
Fonte: Istat
Come si evince dalla tabella che segue, il personale a tempo indeterminato complessivamente assunto nel corso del 2022 è pari a 40 unità (nel 2021 erano 2 unità a tempo indeterminato e 3 unità a tempo determinato).
Tabella 3 - Personale assunto a tempo indeterminato
PROFILO/LIVELLO ECONOMICO | 2021 | 2022 | |
Dirigenza | Dirigente di II fascia | 1 | 0 |
Personale Ricercatore e Tecnologo | I - Dirigente di Ricerca | 0 | 0 |
II - Primo Tecnologo | 0 | 0 | |
II - Primo Tecnologo | 0 | 0 | |
III - Ricercatore | 0 | 0 | |
III - Tecnologo | 0 | 3 | |
Totale personale ricercatore e tecnologo | 0 | 3 | |
Personale Tecnico e Amministrativo | IV - Funzionario di Amministrazione | 0 | 0 |
V - Funzionario di Amministrazione | 1 | 5 | |
VI - Collaboratore Tecnico Enti Ricerca | 0 | 29 | |
V - Collaboratore di Amministrazione | 0 | 1 | |
VIII - Operatore di amministrazione | 0 | 1 | |
VIII - Operatore Tecnico | 0 | 1 | |
Totale personale tecnico amministrativo | 1 | 37 | |
Totale generale | 2 | 40 |
Fonte: Istat
L’entità e la composizione del costo di personale nel 2022, riportato nella successiva tabella in raffronto con i dati degli impegni del precedente esercizio, si presenta stabile e senza
significative variazioni, ad eccezione degli accantonamenti al fondo per le indennità di fine servizio, aumentati dell’83,1 per cento.
Tabella 4 - Costo del personale
2021 | 2022 | |
Voci stipendiali personale a tempo indeterminato | 71.340.776 | 69.136.561 |
Compensi accessori, miglioramento efficienza e retribuzione di risultato dei dirigenti | 17.577.996 | 14.371.334 |
Oneri previdenziali e assistenziali | 21.658.766 | 20.721.142 |
Indennità di fine servizio | 6.706.352 | 12.279.292 |
Contributi assistenziali per il personale | 1.498.381 | 1.251.461 |
Spese per indennità di missione | 41.932 | - |
Formazione ed aggiornamento del personale* | 107.616 | - |
Oneri per buoni pasto | 339.744 | 666.399 |
Totale costo del personale | 119.271.563 | 118.426.189 |
* Nell’esercizio 2022 i costi relativi a formazione e missioni del personale sono presenti nella voce B7 b) “costi per acquisizioni di servizi” e non nella voce B9 “costi per il personale”.
Fonte Istat
Il costo medio annuale del personale, pari a euro 63.567, registra un incremento del 3,80 per cento, come rappresentato nella tabella che segue.
Tabella 5 - Costo medio del personale
(migliaia di euro)
2021 | 2022 | Var. % | |||||
Costo totale | Unità personale (consistenza media) | Costo medio | Costo totale | Unità personale (consistenza media) | Costo medio | costo medio | |
Xxxxxx e stipendi | 88.919 | 83.508 | |||||
Oneri sociali | 21.659 | 20.721 | |||||
Accantonamento al fondo Tfr | 6.706 | 12.279 | |||||
Altri costi (al netto Irap) | 1.988 | 1.918 | |||||
Totale | 119.272 | 1.947,5 | 61,24 | 118.426 | 1.863,00 | 63,57 | 3,80 |
Fonte: Istat
Il Direttore generale
Il Direttore generale, che non è un organo dell’Istituto, è scelto e preposto all’incarico, secondo l’art. 13 del vigente statuto, con procedura comparativa, in conformità alle disposizioni di cui all’art. 5, comma 2, del d.p.r. 7 settembre 2010, n. 166, in base alle quali gli incarichi dirigenziali di prima fascia di cui alla lett. b) del comma 1 e gli incarichi dirigenziali tecnici di cui alla lett.
c) del medesimo comma sono conferiti dal Presidente dell’Istituto, sentito il Consiglio nel caso
dell’incarico di Direttore generale, e, in quanto compatibili, all’art. 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modifiche ed integrazioni.
Le sue funzioni concernono il coordinamento delle attività dell’Ente, per gli aspetti di natura giuridica e amministrativa, il coordinamento delle attività assegnate alle strutture afferenti alla Direzione generale, nonché la gestione dei compiti assegnatigli direttamente dalla normativa vigente, dal Consiglio e dal Presidente, al fine di assicurare il conseguimento degli obiettivi e dei risultati stabiliti, l’ottimizzazione dei processi e dei procedimenti, nonché la semplificazione delle procedure.
L’attuale Direttore generale, nominato in data 19 aprile 2019 per un triennio, è stato riconfermato dal Consiglio nella seduta del 22 aprile 2022 per il triennio 2022–2024. Il Consiglio, nella stessa seduta, ha approvato la rideterminazione della retribuzione annua lorda prevista per l’incarico di Direttore generale in euro 204.131 (di cui: stipendio tabellare euro 57.893; indennità di posizione parte fissa euro 37.593; indennità di posizione parte variabile euro 80.000; retribuzione di risultato euro 28.645).
Al fine di migliorare le attività di pianificazione e programmazione, sia strategica sia operativa, in data 18 febbraio 2020 è stato costituito il Comitato di programmazione operativa (CPO)7, presieduto dal Direttore generale e composto dai Direttori dei dipartimenti, unitamente ai Direttori centrali della Direzione generale e ai Dirigenti del servizio bilancio, programmazione e della presidenza. Inoltre, il Direttore generale è componente del Comitato direttivo della Conferenza permanente dei direttori generali degli enti pubblici di ricerca (CODIGER)8, associazione senza scopo di lucro che ha la finalità di proporsi come concreto strumento operativo a servizio dell’intero settore e quale supporto tecnico della Consulta dei Presidenti (ConPRE).
7 Il CPO sovraintende alle seguenti funzioni: validazione, controllo di uniformità e monitoraggio dei programmi operativi in coerenza con il Piano triennale di attività e performance dell’Ente; validazione e condivisione della programmazione annuale delle iniziative e dei relativi aggiornamenti; monitoraggio dell’impiego delle risorse umane e finanziarie in relazione ai programmi operativi; validazione e condivisione del catalogo dei servizi tecnici e amministrativi; monitoraggio della performance operativa e gestione delle criticità; indirizzo e monitoraggio della trasformazione digitale; definizione e aggiornamento delle policy; condivisione dei risultati di progetti specifici rilevanti. Il CPO è stato costituito con deliberazione
n. 1/PRES del 13 gennaio 2017, ricostituito con deliberazione DOP/183/2020 del 18 febbraio 2020 e successivamente modificato e integrato con deliberazioni DOP/855/2020 del 6 ottobre 2020 e DOP/171/2021 del 23 febbraio 2021.
8 Il CODIGER si propone di individuare linee guida su specifiche tematiche in ordine alla interpretazione ed applicazione della normativa inerente gli enti pubblici di ricerca, al fine di perseguire una omogeneità operativa tra i diversi enti anche attraverso il lavoro propositivo. Nel corso dell’anno 2020, presso il CODIGER è stato costituito un tavolo tecnico per l’analisi delle problematiche legate all’introduzione ed adozione a regime della contabilità economico patrimoniale, in attuazione del d.lgs. n. 218 del 2016, con particolare riferimento ai principi contabili da applicare agli enti di ricerca.
Commissioni, gruppi di studio e di lavoro
A decorrere dal 2018, l’Istat ha avviato la nuova stagione dei censimenti permanenti che vede la realizzazione di rilevazioni a cadenza annuale, biennale e triennale (art. 1, commi da 227 a 237, legge 27 dicembre 2017, n. 205). Per tale motivo, a partire dal 2018 le spese relative ai compensi per commissioni, gruppi di studio e di lavoro, hanno subito un incremento; peraltro, negli anni 2020 e 2021 tali spese si sono fortemente ridotte, in relazione alla pandemia e al conseguente arresto delle suddette attività.
Nel 2022 i costi relativi ai detti compensi, pari a euro 148.675, risultano incrementati rispetto all’esercizio precedente (6.717 euro nel 2021), per effetto della piena ripresa delle attività delle commissioni.
3.5 Le consulenze
I costi per consulenze, collaborazioni, altre prestazioni ammontano a euro 54.841.
Nel dettaglio, i costi per consulenze sono pari a 5.200 euro, i costi per patrocinio legale sono pari a 34.529 euro e quelli per l’innovazione e apprendimento professionale sono pari a 15.113 euro.
3.6 Controlli, trasparenza e valutazione
La Commissione per la garanzia della qualità dell’informazione statistica (Cogis) Nell’ambito dei controlli sull’attività dell’Istat, va menzionata la presenza di un’apposita Commissione, istituita dall’art. 12 del decreto legislativo n. 322 del 1989, nel testo poi modificato dal decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, quale organo collegiale indipendente, chiamato, tra l’altro, a vigilare su imparzialità, completezza e qualità dell’informazione statistica prodotta dal Sistema statistico nazionale, oltre che sulla conformità dell’informazione statistica stessa a regolamenti, direttive e raccomandazioni degli organismi internazionali e comunitari.
L’organismo9 si compone di cinque membri che durano in carica per cinque anni e non possono
9 La attuale Commissione è stata costituita per la durata di 5 anni con d.p.r. 27 marzo 2019. La composizione è stata aggiornata con d.p.r. 11 settembre 2020 e il 6 novembre 2020 è stato eletto il Presidente dagli stessi membri. Essa esige dettagliati rapporti annuali sull’attività dell’Istat e degli enti operanti nel Sistan. Nello statuto dell’Istat, la Cogis è richiamata all’art. 3, comma 3, laddove è stabilito che le attività di produzione e di diffusione delle statistiche ufficiali svolte dall’Istat sono sottoposte alla vigilanza e al controllo esercitati, in relazione ai rispettivi ambiti di competenza, dalla Commissione europea - Eurostat e dalla Cogis, e all’art. 9, comma 7, ove è prescritto che il Presidente della Cogis partecipa alle riunioni del Comitato di indirizzo e coordinamento dell’informazione statistica (Comstat).
essere riconfermati alla scadenza del mandato. La partecipazione ai lavori è gratuita, fatti salvi eventuali rimborsi spese.
L’Organismo indipendente di valutazione della performance(Oiv)
Ai sensi dell’art. 14 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, come modificato dal decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 74, l’Oiv dell’Istat è composto da tre membri esterni. L’OIV che ha operato nell’esercizio 2020 è scaduto il 14 febbraio 2021 ed è stato rinnovato per il successivo triennio 2022-2024.
Al Presidente è attribuito un compenso lordo pari a euro 57.096; i due componenti sono
retribuiti, uno per euro 38.064; l’altro per euro 30.00010.
I costi relativi ai compensi ed oneri di funzionamento dell’organismo indipendente di
valutazione, nel 2022, ammontano in totale a euro 34.814.
La Relazione sul funzionamento complessivo del sistema di valutazione, trasparenza e integrità dei controlli interni per l’esercizio 2022 è stata pubblicata sul sito web dell’Istituto il 28 aprile 2023.
Il Piano integrato di attività e organizzazione (Piao) 2022-2024 è stato approvato dal Consiglio dell’Istituto il 17 giugno 2022.
La Relazione sulla performance relativa alle attività svolte dell’Istat nel 2022 è stata approvata dal Consiglio stesso il 23 giugno 2023 e successivamente validata dall’Oiv il 28 giugno 2023; risulta pubblicata il 30 giugno 2023 sul sito web dell’Istituto.
Ai sensi dell’art. 14, comma 4, lett. g), del decreto legislativo n. 150 del 2009 e delle delibere Anac n. 1310 del 2016 e n. 294 del 2021, l’Organismo ha effettuato il monitoraggio sull’assolvimento degli obblighi di pubblicazione al 31 maggio 2022, con attestazione positiva pubblicata anch’essa sul sito dell’Istituto.
Il Piano triennale di prevenzione della corruzione 2020-2022 è stato approvato dal Consiglio nella seduta dell’11 giugno 2020 e pubblicato sul sito dell’Istituto il 30 giugno 2020; la relazione del Responsabile (RPCT) per l’anno 2022 è stata pubblicata sul sito dell’Istituto in data 7 febbraio 2023.
Risultano altresì pubblicate sul medesimo sito le precedenti relazioni di questa Sezione sulla
10 In particolare, al Presidente spetta un compenso di euro 45.000 + contributo di rivalsa del 4 per cento + IVA, mentre i due componenti sono retribuiti, uno per euro 30.000 +contributo di rivalsa del 4 per cento +IVA, l’altro per euro 30.000 lordi.
gestione finanziaria dell’Istat.
4. L’ATTIVITÀ ISTITUZIONALE
4.1 Gli obiettivi strategici
L’Istat individua di triennio in triennio le linee d’indirizzo che determinano le strategie dell’Istituto, sulla base della propria missione istituzionale, del contesto delle relazioni con gli altri soggetti incaricati di funzioni in materia statistica e tenendo conto dei vincoli finanziari, Il Piano integrato di attività e organizzazione per il triennio 2022-2024, di cui si è già fatto cenno nel precedente capitolo, esplicita le suddette linee di indirizzo, attuate attraverso obiettivi di innovazione e di miglioramento/mantenimento dei livelli di efficienza ed efficacia delle attività dell’Istituto, da realizzarsi nell’ambito del triennio di riferimento.
Il Piao offre la tabella di sintesi riportata di seguito che espone gli obiettivi di innovazione dei
vari Programmi strategici dell’Istituto ed il collegamento alle linee di indirizzo.
Tabella 6 - Programmi strategici 2022
LINEA DI INDIRIZZO | PROGRAMMA STRATEGICO | OBIETTIVO DI INNOVAZIONE 2022-2024 |
L1 - Rispondere al fabbisogno informativo garantendo l'evoluzione dei meccanismi di produzione delle statistiche ufficiali e di soluzioni efficaci nell'erogazione dei servizi di supporto alle attività dell'Istituto | PG1 Sistema dei Censimenti Permanenti | Completare il 7° Censimento dell'agricoltura |
Completare il ciclo del censimento della popolazione 2018-2021 | ||
Progettare, promuovere, realizzare e diffondere il censimento del non profit | ||
Progettare, promuovere, realizzare e diffondere il censimento delle istituzioni pubbliche | ||
Progettare, promuovere, realizzare e diffondere il censimento permanente delle imprese | ||
Progettare, promuovere, realizzare e diffondere il nuovo ciclo del censimento permanente della popolazione | ||
PG3 Rilevanti ampliamenti conoscitivi | Fornire contributi utili all'attuazione, alla valutazione e al monitoraggio del PNRR | |
L2 - Arricchire l’offerta e la qualità delle informazioni statistiche con il pieno sfruttamento dei registri e delle nuove fonti migliorandone l'accessibilità e la fruibilità | PG2 Sviluppo del sistema integrato dei registri | Implementare evoluzioni dei registri già rilasciati |
Perseguire la coerenza tra registri statistici e indagini dirette | ||
Progettare, sviluppare e rilasciare prototipi e nuovi registri | ||
Valorizzare il potenziale informativo dei registri | ||
PG3 Rilevanti ampliamenti conoscitivi | Ampliare l'offerta di informazione statistica attraverso analisi integrate | |
Ampliare l'offerta di informazione statistica attraverso statistiche sperimentali | ||
Ampliare l'offerta di informazione statistica economica attraverso i dati della fatturazione elettronica (riducendo al contempo l'onere sulle imprese) | ||
Potenziare le misurazioni statistiche sui fenomeni legati all'ambiente e al territorio | ||
PG6 Nuovi sistemi di diffusione e comunicazione | Progettare e realizzare un sistema integrato per la profilazione degli utilizzatori dell’informazione statistica | |
Promuovere la cultura statistica presso le giovani generazioni |
LINEA DI INDIRIZZO | PROGRAMMA STRATEGICO | OBIETTIVO DI INNOVAZIONE 2022-2024 |
Realizzare il nuovo framework di gestione e rilascio dei macrodati/microdati anche in ottica di integrazione con il sistema dei registri e pianificazione della migrazione di vecchie piattaforme | ||
Verificare e migliorare i canali e le modalità di diffusione dell'informazione statistica anche ai fini di una maggiore valorizzazione dei dati prodotti | ||
L3 - Accelerare la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica per migliorare e rendere più efficienti i processi di produzione statistica | PG5 Consolidamento e messa in sicurezza delle infrastrutture statistiche | Progettare e realizzare il nuovo SIM |
Progettare e realizzare il nuovo Sistema unico dei metadati referenziali e strutturali | ||
Progettare e realizzare la nuova infrastruttura informatica per la contabilità nazionale | ||
Progettare e realizzare strumenti per la privacy by design | ||
Realizzare il nuovo sistema di acquisizione dati per il Psn | ||
Realizzare la nuova infrastruttura tecnologica in ottica cloud | ||
L4 - Sviluppare la ricerca al fine di garantire una migliore efficacia e qualità dei processi e dei prodotti statistici in un'ottica di innovazione | PG4 Nuove fonti di dati | Avanzare nell'inserimento delle nuove fonti nei processi di produzione statistica |
Creazione del sistema di produzione per le Trusted Smart Statistics | ||
Migliorare metodi e strumenti usati per elaborare i dati mediante soluzioni innovative ai fini dell'ottimizzazione della qualità | ||
Potenziare gli strumenti di analisi per l’arricchimento conoscitivo dei fenomeni | ||
L5 - Rafforzare il ruolo dell’Istat nelle attività di sviluppo della governance dei dati, dell’ecosistema digitale, nella qualità di Polo Strategico Nazionale e nella evoluzione del Sistan anche con riferimento all’attuazione del PNRR | PG9 Polo Strategico Nazionale | Creare una offerta base di servizi secondo i requisiti, organizzativi e tecnico/funzionale, dettati da AgID |
Progettare la nuova organizzazione del Sistan anche per l'inserimento di servizi IT da offrire agli Enti Sistan | ||
L6 - Innovare, semplificare e razionalizzare i processi collegati all’azione amministrativa per effetto delle iniziative di digitalizzazione e di valorizzazione delle attività di programmazione economico-finanziaria e acquisitiva | PG7 Digitalizzazione di dati e processi | Incentivare la semplificazione e la digitalizzazione delle procedure amministrative |
Incrementare la cultura tecnico-gestionale con misure che stimolino l’adozione di un approccio consapevole e proattivo alla transizione digitale | ||
Rafforzare le misure di revisione e valutazione della spesa attraverso una maggiore integrazione tra la pianificazione degli obiettivi e la programmazione economico finanziaria e un maggior coinvolgimento e responsabilizzazione nell’utilizzo delle risorse pubbliche | ||
L7 - Valorizzare nuove forme di organizzazione del lavoro in coerenza con il mantenimento dei livelli di efficacia ed efficienza | PG10 Consolidamento di nuove forme di organizzazione del lavoro | Definizione di nuovi strumenti di valorizzazione del personale interno |
Investire sulle competenze organizzative | ||
L8 - Rafforzare le azioni orientate al benessere organizzativo, alla politica di responsabilità sociale dell'Istituto, alle pari opportunità e alla sostenibilità ambientale | PG8 Sviluppo delle competenze e delle politiche di responsabilità sociale | Attivare percorsi formativi differenziati per target di riferimento per tutti i dipendenti o specifici e professionalizzanti, tra cui interventi formativi sui temi dell’etica pubblica |
Incrementare le attività orientate alla sostenibilità ambientale | ||
Potenziare l'utilizzo del sistema delle competenze e la sua integrazione con i processi di gestione e valorizzazione delle risorse umane | ||
Progettare il bilancio di genere | ||
Promuovere nuove misure per il miglioramento delle politiche di benessere del personale |
Fonte: elaborazione Istat su dati dei sistemi informativi di pianificazione
4.1.1 Il Programma Statistico Nazionale
Il Programma statistico nazionale (Psn) è l’atto di programmazione che, in base all’art. 13 del decreto legislativo n. 322 del 1989, stabilisce le rilevazioni statistiche di interesse pubblico affidate al Sistema statistico nazionale e i relativi obiettivi informativi.
Il Psn è predisposto dall'Istat, sottoposto al parere della Commissione per la garanzia della qualità dell'informazione statistica e approvato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo Sviluppo sostenibile (Cipess) e sentito il Garante per la protezione dei dati personali (art. 13 e art. 6-bis, comma 1-bis, del decreto legislativo n. 322 del 1989). Con lo stesso decreto è, altresì, approvato l’elenco delle rilevazioni, comprese nel Programma stesso, rispetto alle quali sussiste l’obbligo di risposta per i soggetti privati, e sono definiti i criteri utilizzati per individuare le unità statistiche per le quali la mancata risposta comporta l’applicazione di una sanzione pecuniaria amministrativa (art. 13, comma 3-ter, decreto legislativo n. 322 del 1989).
I lavori inseriti nel Psn sono classificati in tre differenti tipologie:
- Statistiche (da indagini; da fonti amministrative e da nuove fonti di dati; derivate o rielaborazioni):
- Studi progettuali (Stu);
- Sistemi informativi statistici (Sis).
Le linee di indirizzo del Psn sono definite dal Comitato di indirizzo e coordinamento
dell’informazione statistica all’inizio di ogni triennio.
La programmazione è a ciclo triennale, con aggiornamenti annuali nei due anni successivi al primo.
Con riferimento ai lavori statistici che prevedono il trattamento dei dati personali, in conformità al Regolamento (UE) 2016/679, il Psn provvede a specificare i tipi di dati personali trattati, le operazioni di trattamento eseguibili e le misure adottate per tutelare i diritti e le libertà fondamentali degli interessati, con il dettaglio delle informazioni previsto dall’art. 6-bis, comma 1-bis, decreto legislativo n. 322 del 1989. Inoltre, la pubblicazione in Gazzetta ufficiale rende il Psn idoneo ad assolvere alle funzioni di informativa, qualora i dati non siano raccolti direttamente presso l’interessato e il conferimento dell'informativa a quest’ultimo richieda uno sforzo sproporzionato rispetto al diritto tutelato (art. 14 del regolamento europeo e art. 6,
comma 2, delle regole deontologiche - all. A.4 al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196).
Il processo della programmazione prevede l’affiancamento al Psn di un ulteriore strumento, lo Stato di attuazione (Sda), che consente il monitoraggio sull’effettiva esecuzione dei lavori programmati. Lo Stato di attuazione è predisposto annualmente secondo quanto stabilito dall’art. 24, comma 1, decreto legislativo n. 322 del 1989 ed è parte integrante della Relazione al Parlamento.
È attualmente in vigore il Psn 2020-2022 – Aggiornamento 2022, approvato con d.p.r. 11 luglio 2023 e pubblicato sul Supplemento ordinario n. 26 alla Gazzetta ufficiale – serie generale – n. 201 del 29 agosto 2023. Comprende 803 lavori: 320 di titolarità Istat e 483 di titolarità di altri enti del sistema.
Sono attualmente in fase di formalizzazione sia il Psn relativo all’intero triennio 2023-2025 (è stato acquisito il relativo parere del Garante per la protezione dei dati personali), sia il Psn relativo all’aggiornamento della programmazione per gli anni 2024-2025 (sono stati acquisiti i pareri della Conferenza unificata Stato-Regioni-Autonomie locali e della Commissione per la garanzia della qualità dell’informazione statistica).
4.1.2 I censimenti
Come riferito nelle precedenti relazioni, a partire dal 2018 l’Istat attua un nuovo sistema di rilevazioni ed elaborazioni statistiche non più basate sui censimenti decennali, bensì su censimenti permanenti, con l’introduzione di modelli metodologici più evoluti e utilizzo di registri statistici basati sull’integrazione di fonti amministrative e rilevazioni campionarie periodiche. Ferme restando ulteriori previsioni nel Psn, gli enti, le amministrazioni e gli organismi titolari delle basi di dati11 sono tenuti a metterle a disposizione dell’Istat, secondo le modalità e i tempi stabiliti nei Piani generali di censimento. L’obiettivo è anche quello di aumentare la granularità e la continuità delle stime prodotte nonché di ridurre i costi complessivi della produzione statistica ufficiale rispetto ai censimenti decennali.
Di seguito si riportano aggiornamenti sulle principali rilevazioni censuarie, la cui metodologia è stata illustrata nelle precedenti relazioni.
11 Le basi di dati sono rappresentate sia da archivi amministrativi che da registri statistici, che derivano da processi di integrazione dei suddetti archivi amministrativi. Il Psn riporta per ogni lavoro statistico il dettaglio delle fonti utilizzate e le aggiorna, ove necessario, ad ogni edizione.
Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni
Il Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni è stato previsto dall’art. 3 del decreto-legge n. 179 del 2012, e dal decreto di attuazione del Presidente del Consiglio dei ministri 12 maggio 201612. Come indicato dall’art. 1, comma 231, della legge n. 205 del 2017, il Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni è previsto nel Psn a partire dall’edizione 2017-2019 e successive. In base al comma 233 dell’art. 1 della stessa legge n. 205 del 2017, fra le finalità del Censimento rientra il confronto tra censimento e anagrafe, svolto dall’Istituto mediante integrazione e validazione annuale nell’ambito del Registro base degli individui (RBI) e delle rilevazioni da lista e areale13. L’attività di revisione anagrafica è, invece, di competenza dei Comuni14. Altra principale finalità del Censimento, ai sensi dell’art. 1, comma 236, della legge n. 205 del 2017, è la determinazione della popolazione legale, che deve essere resa pubblica mediante UN decreto del Presidente della Repubblica, predisposto sulla base dei risultati del Censimento e pubblicato in Gazzetta ufficiale.
Il Censimento ha preso avvio nell’ottobre 2018, con una rilevazione a cadenza annuale e non più decennale, al fine di ottenere informazioni continue e tempestive sulle principali caratteristiche socio-economiche della popolazione dimorante abitualmente in Italia. A seguito dell’esperienza tematica, metodologica, tecnica e organizzativa maturata nei primi quattro anni di Censimento, l’Ente ha avviato un nuovo ciclo di raccolta dei dati, affinando l’impianto metodologico, con la finalità di ottimizzare la qualità dei risultati e di ridurre l’onere organizzativo a carico dei Comuni e il c.d. “fastidio statistico” sui cittadini.
Il 3 ottobre 2022 è partito il Censimento permanente per l’anno 202215, concludendosi il 22 dicembre 2022. Il Censimento 2023 è iniziato il 2 ottobre ed è terminato a ridosso delle festività
12 Il Censimento è inserito nell’elenco delle rilevazioni con obbligo di risposta ai sensi degli artt. 7 e 11 del d.lgs. n. 322 del 1989.
13 La Rilevazione areale è un’indagine annuale che coinvolge tutte le unità che fanno riferimento al campo di osservazione del Censimento e che sono presenti all’interno delle aree di rilevazione campionate: tali aree vengono estratte dal Registro base dei luoghi e corrispondono in alcuni casi a sezioni di Censimento (porzioni di territorio comunale), in altri casi a specifici indirizzi. Per la rilevazione da Lista, l’unità finale di campionamento è costituita dalle famiglie estratte dal Registro Base degli Individui; nelle occasioni di indagine in cui è necessario aggiornare anche i dati sulle convivenze, si estrae sempre dallo stesso registro la lista delle convivenze anagrafiche. Cfr. al riguardo i dati di dettaglio nel “Piano generale del censimento permanente della popolazione e delle abitazioni”, approvato dal Consiglio d’Istituto nella seduta del 26 marzo 2018 con deliberazione n. CDLIII, previa intesa con la Conferenza unificata del 21 marzo 2018.
14 In base all’art. 46 del regolamento anagrafico (d.p.r. n. 223 del 1989), i Comuni sono chiamati ad aggiornare e revisionare le proprie anagrafi sulla base delle risultanze censuarie.
15Ad inizio 2022 è partita la fase di organizzazione del primo anno del nuovo ciclo, che coinvolge circa 2.500 comuni e 900.000
famiglie per l’indagine “L” da lista e circa 300.000 famiglie per l’indagine “A” areale.
natalizie 202316.
Censimento permanente delle istituzioni pubbliche
Il Censimento permanente delle istituzioni pubbliche è disciplinato dall’art. 1, comma 227, lett. b), della legge n. 205 del 2017. Tenute all’obbligo di risposta sono le istituzioni pubbliche e le unità locali presenti sul territorio nazionale o residenti all’estero ma presenti in Italia, che risultino attive alla data del 31 dicembre di ciascun anno di riferimento.
La rilevazione censuaria, interamente svolta via web, è condotta dall’Istituto attraverso una rete di responsabili territoriali, che hanno compiti di assistenza tecnica alle unità istituzionali, monitoraggio e supervisione.
Nel 2021 è stata avviata e completata la terza edizione della rilevazione prevista dal Censimento, la cui realizzazione è stata posticipata di circa un anno per problemi connessi con l’emergenza sanitaria Covid-19. Da giugno a metà novembre 2023 è stata svolta la fase di rilevazione della quarta edizione del Censimento, che riprende così la sua periodicità triennale dopo i problemi dovuti alla emergenza sanitaria.
Censimento permanente delle imprese
Come già illustrato nelle precedenti relazioni di questa Sezione, i censimenti economici forniscono un quadro della dimensione e delle caratteristiche del sistema economico nazionale con un elevatissimo dettaglio territoriale.
Il Censimento permanente delle imprese, introdotto dall’art. 1, comma 227, lett. b) della citata legge n. 205 del 2017 ed inserito originariamente nel Programma statistico nazionale 2017-2019 e successivi, è di tipo campionario, con restituzione dei dati ottenuti di tipo censuario.
La strategia del Censimento ha l’obiettivo di valorizzare le fonti amministrative ed è stata quindi impostata su due pilastri: il sistema dei registri statistici di base ed estesi delle imprese (Registro statistico di base delle imprese e delle unità locali -ASIA, Registro statistico esteso delle principali variabili economiche delle imprese -FRAME SBS, Registro statistico dell'occupazione delle unità economiche -Asia-occupazione), e l’apposita rilevazione campionaria denominata “Censimenti permanenti delle unità economiche - Rilevazione
16 Nel 2023 la Rilevazione areale, oltre a non essere più nel gruppo delle indagini che prevedono la sanzione per i non rispondenti, vede ridotto il numero di comuni coinvolti a 65, mentre quelli coinvolti nella Rilevazione da lista rimangono circa 2.500.
multiscopo qualitativa sulle imprese” - inserita nel Psn (codice IST-02623)17.
Il 21 novembre 2022 è iniziata la raccolta dati della rilevazione censuaria, che è terminata il 31 marzo 2023.
Censimento permanente delle Istituzioni “QR SURILWµ
Il Censimento permanente delle Istituzioni “no profit”, anch’esso previsto dall’art. 1, comma 227, lett. b), della legge n. 205 del 2017 ed inserito nel Psn 2017-2019, mira alla diffusione annuale di informazioni aggiornate sulla consistenza e le caratteristiche strutturali di queste unità, utilizzando tutte le fonti amministrative e statistiche disponibili, oltre alla nuova lista del Registro unico nazionale del Terzo Settore (RUNTS). Sulla base di rilevazioni campionarie, si prevede, inoltre, la realizzazione con frequenza triennale di approfondimenti tematici finalizzati a misurare aspetti particolarmente rilevanti per i cittadini e i principali stakeholders di settore.
A seguito delle difficoltà connesse con l’emergenza sanitaria Covid-19, la rilevazione sul campo, inizialmente prevista per il secondo semestre 2021, è iniziata il 10 marzo 2022 e terminata il 23 novembre dello stesso anno. La rilevazione è stata condotta su un campione di circa 100 mila istituzioni no profit con doppia tecnica CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) e CAPI (Computer Assisted Personal Interviewing).
L’equilibrio fra risorse e impieghi per le attività censuarie.
Il comma 237 dell’art. 1 della legge n. 205 del 2017 aveva quantificato il fabbisogno necessario per lo svolgimento di tutti i Censimenti permanenti e per il Censimento generale dell’agricoltura nel quadriennio 2018-2021 in complessivi euro 281.864.000, con una media di circa 70 mln annui, mentre a decorrere dall’esercizio 2022, è stato preventivato un fabbisogno annuo di spesa pari a euro 26.881.600.
Ciò comporta una necessaria riduzione degli oneri derivanti dallo svolgimento dell’attività
17 La rilevazione campionaria “Censimenti permanenti delle unità economiche - Rilevazione multiscopo qualitativa sulle imprese” è realizzata con tecnica CAWI e nell’edizione del 2022 ha raccolto informazioni su un campione di circa 280 mila imprese, con almeno 3 addetti. La fase di raccolta dati (RD) ha avuto luogo dal 28 novembre 2022 al 31 marzo 2023. Malgrado l’obiettivo di ridurre il burden sui rispondenti, i tassi di partecipazione registrati hanno assunto valori intorno al 55 per cento, con tendenza a una elevata partecipazione per le unità con almeno 250 addetti, mentre quelle con minore partecipazione sono le più piccole e quelle coinvolte per la prima volta in indagini Istat o già coinvolte e mai registrate al sistema, che pure rappresentavano circa il 50 per cento del campione. Al termine della raccolta dati è stata adottata la procedura di accertamento per l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria alle unità non rispondenti con almeno 20 addetti, così come definito dagli artt. 7 (obbligo di fornire i dati statistici) e 11 (sanzioni amministrative) del d.lgs. n. 322 del 1989 e dal Psn in vigore al momento. La notifica di accertamento è stata inviata a circa 25 mila unità.
censuaria. La spesa censuaria (corrente e capitale) per l’esercizio 2022 è stata pari ad euro 42.765.742 e risulta coperta mediante l’applicazione di parte dell’avanzo vincolato, che al 31 dicembre 2022 è iscritto tra le riserve obbligatorie del patrimonio netto in misura pari a 45.490.358, come evidenziato nella tabella che segue.
Tabella 7 - Autorizzazioni di spesa legge n. 205/2017 e relativo impiego nel periodo 2018-2022. Determinazione delle somme vincolate
Importi | |
Autorizzazioni di spesa 2018-2021 | 281.864.000 |
Spesa sostenuta come accertato dal consuntivo 2021 | 220.489.500 |
Avanzo vincolato consuntivo 2021 | 61.374.500 |
Autorizzazioni di spesa 2022 | 26.881.600 |
Totale autorizzazioni risorse disponibili 2022 | 88.256.100 |
Spesa censuaria sostenuta 2022 (corrente e capitale) | 42.765.742 |
Avanzo vincolato al 31.12.2022 | 45.490.358 |
Fonte: Istat
La previsione del fabbisogno, come emerge dal budget economico annuale 2023 e triennale 2023-2025, approvato nella seduta del Consiglio del 13 dicembre 2022, non risulta coerente con le risorse previste a regime, talché la copertura finanziaria per il triennio viene assicurata mediante applicazione dell’avanzo vincolato e somme derivanti dal riaccertamento straordinario dei residui. Il primo anno di ipotizzata riduzione della spesa censuaria, risulta essere il 2024, mentre una maggiore riduzione viene differita al 2025.
Tabella 8 - Fabbisogno spese censuarie e relativa copertura finanziaria - Anni 2023-2025
Censimenti anni 2023-2025 | Fabbisogno | Riaccertamento straordinario residui | Autorizzazioni di spesa | Rimodulazione autorizzazione di spesa | Utilizzo avanzo accertato a consuntivo 2021 |
Censimento anno 2023 | 47.554.456 | 8.048.033 | 26.881.600 | - | 12.624.823 |
Censimento anno 2024 | 40.406.877 | 1.500.000 | 26.881.600 | - | 12.025.277 |
Censimento anno 2025 | 31.679.300 | - | 26.881.600 | - | 4.797.700 |
Fonte: Istat (f22-ciclo di pianificazione 2023-2025)
Come già nella precedente relazione, la Sezione richiama l’attenzione sulla necessità, a legislazione vigente, che l’Istituto attui una accorta programmazione gestionale, finalizzata ad assicurare sia la sostenibilità prospettica di bilancio, sia gli standard quali-quantitativi programmati, al fine di dare un adeguato quadro informativo statistico a livello nazionale, regionale e locale.
4.2 La ricognizione delle amministrazioni pubbliche
Ai sensi dell’art. 1, comma 3, della legge n. 196 del 2009, l’Istat individua, mediante ricognizione annuale, l’elenco delle unità istituzionali che fanno parte del settore delle amministrazioni pubbliche (Settore S13), sulla base del Sistema europeo dei conti (Sec 2010), definito dal regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio n. 549 del 2013, e delle interpretazioni del Sec stesso fornite nel Manual on Government Deficit and Debt, pubblicato da Eurostat.
L’inserimento nel predetto elenco comporta per i destinatari l’obbligo di concorrere al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica e di osservare le misure di contenimento della spesa stessa prescritte dal legislatore. L’elenco ha cadenza annuale e l’Istat è tenuto, con proprio provvedimento, a pubblicarlo sulla Gazzetta ufficiale.
Nell’anno 2022, avverso l’Elenco delle amministrazioni pubbliche del 2021, sono stati proposti sei ricorsi davanti alla Corte dei conti a Sezioni riunite in speciale composizione, con i quali è stata anche chiesta, in via cautelare, la sospensione degli effetti del provvedimento. Pur avendo rigettato le predette istanze cautelari, il Giudice contabile ha disposto la sospensione dei giudizi nell’attesa che fosse definita la questione pregiudiziale interpretativa ex art. 267 TFUE, sollevata innanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) in analoghi giudizi afferenti ad elenchi degli anni precedenti; tale questione xxxxxxx alla delimitazione della giurisdizione del Giudice contabile, conseguente alla modifica all’art. 11, comma 6 del Codice della giustizia contabile (c.g.c.) introdotta dall’articolo 23-quater decreto-legge 28 ottobre 2020,
n. 137, convertito con modificazioni dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176.
Con la sentenza CGUE n. 563/2023, depositata in data 13 luglio 2023, il Giudice di Lussemburgo si è pronunciato e, pertanto, sono stati riassunti innanzi alla Corte dei conti 5 giudizi, 4 avverso l’Elenco del 2020 ed 1 avverso l’Elenco del 2021, ancora in attesa di definizione.
Nel corso dell’anno 2023, avverso l’Elenco Istat pubblicato nella G.U., Serie generale n. 229 del 30 settembre 2022, sono stati azionati tre ricorsi. Inoltre, sono stati proposti tre ricorsi davanti al TAR per l’impugnazione dell’elenco per l’annualità 2023 ed è stata depositata l’istanza di riassunzione di un giudizio già precedentemente attivato avverso l’elenco delle amministrazioni pubbliche relativamente all’annualità 2020.
4.3 Attuazione del PNRR
All’Istituto, in coerenza con la missione istituzionale e la natura di ente di ricerca, è stato assegnato, in qualità di ente attuatore, lo sviluppo di due linee di intervento nell’ambito della Missione 1 del PNRR18.
La prima riguarda la progettazione e la realizzazione del c.d. “Catalogo nazionale dati”, attività relativa alla transizione digitale specifica per la componente dati e all’interoperabilità tra le Pubbliche Amministrazioni, nell’ambito della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND)19. In tale contesto, il monitoraggio effettuato dall’Istat ha evidenziato che risultano eseguite tutte le attività previste nel Piano operativo, implementando le attività in coerenza con il modello di governance multilivello, distribuito tra l’ente attuatore (Istat) e quello titolare (Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri). Il progetto ha assicurato la raffinazione del Piano delle attività, svolta in collaborazione con l’Ente titolare, ed ha garantito un reporting puntuale a tutti gli Organi di governance delle attività nel corso del loro svolgimento.
Il secondo intervento nell’ambito della Missione 1 del PNRR, afferisce alla misurazione ed il monitoraggio delle azioni di semplificazione della PA, nell’ambito delle riforme previste dal PNRR20. Anche in questo caso l’Istat ha operato in qualità di ente attuatore della realizzazione del progetto: più in dettaglio, il progetto stesso ha per obiettivo lo sviluppo di un sistema integrato di misurazioni statistiche finalizzate ad un’efficace e tempestivo monitoraggio degli interventi di semplificazione della PA previsti dal PNRR, nonché alla misurazione della percezione dei cittadini ed imprese nei rapporti con la PA.
In aggiunta, l’Istat, è stato individuato con decreto direttoriale MUR (Direzione della ricerca)
n. 0001557 del 11.10.2022 come “soggetto affiliato” ai due Spoke, (l’Università di Firenze e
18 Ente titolare dell’investimento è la Presidenza del Consiglio.
19 Con apposito accordo sottoscritto nel mese di marzo 2022 con la Presidenza del Consiglio dei ministri l’Istituto, in virtù delle proprie competenze tecniche e metodologiche, è stato individuato quale soggetto attuatore del progetto Catalogo Nazionale Dati (Progetto NDC), con lo scopo di favorire lo scambio, l’armonizzazione e la comprensione delle informazioni tra le amministrazioni pubbliche nell’ambito della PDND nell’ottica di un rafforzamento della sicurezza nella PA, in termini di cybersecurity e di maggiore efficienza e accessibilità dei servizi.
20 Con riferimento all’investimento relativo al Progetto PNRR “Progettazione ed implementazione di un sistema integrato di rilevazioni ed elaborazioni statistiche a supporto delle azioni di semplificazione della P.A.” incluso nel Sub-investimento 2.2.4 “Monitoraggio e comunicazione delle azioni di semplificazione” della Missione 1 del PNRR, nel corso del 2023 l’Istituto ha sottoscritto con la Presidenza del Consiglio, in qualità di soggetto attuatore, un accordo per la regolamentazione dei rapporti di attuazione, gestione e controllo relativi a tale progetto.
l’Università di Bologna), nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e ricerca” – Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa” – Investimento 1.3, finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU.
In tale progetto, l’Istat partecipa al partenariato esteso “Age-It”, nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, Missione 4 - Istruzione e ricerca – Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa” – Investimento 1.3, finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU - ambito di intervento n. 8 - Conseguenze e sfide dell'invecchiamento”. Il partenariato di cui si detto riguarda la ricerca sull’invecchiamento in una prospettiva interdisciplinare e integrata ed esplora con approccio olistico un insieme ampio di fenomeni. Allo stato attuale l’Istituto ha attestato che risultano conseguite tutte le milestone previste dal cronoprogramma delle attività. Il prospetto seguente dà atto dello stato di attuazione al 31.12.2022 ed al 31.12.2023 dei tre progetti indicati, in base ai dati del monitoraggio effettuato da questa Sezione sullo stato di avanzamento del PNRR:
CRONOPROGRAMMA | |||||||||
CUP e denominazione progetto | Titolo del progetto | Tempi di realizzazione previsti dal progetto | Stato avanzamento del progetto | Obiettivi previsti al 31.12.2022 | Obiettivi 2022: Raggiunto/non raggiunto | Obiettivi previsti al 31/12/2023 | Obietti 2023: Raggiunto/non raggiunto | Obiettivi previsti al 31/12/2024 | Obietti 2024: Raggiunto/non raggiunto |
H81J22000100006 | Il Catalogo Nazionale Dati per l’interoperabilità semantica | ANNI 4 | IN LINEA | SI | RAGGIUNTO | SI | RAGGIUNTO | SI | IN LINEA |
H59B23000020006 | Progettazione ed implementazione di un sistema integrato di rilevazioni ed elaborazioni statistiche a supporto delle azioni di semplificazione della PA | ANNI 3 | IN LINEA | NO | SI | RAGGIUNTO | SI | IN LINEA | |
H53C22000870006 | Age-It | ANNI 3 | IN LINEA | NO | SI | RAGGIUNTO | SI | IN LINEA |
Elaborazione Corte dei conti su dati Istat
5. L’ATTIVITÀ NEGOZIALE
L’attività negoziale dell’Istituto è regolata dal decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (a decorrere dal 1° luglio 2023, dal decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36), dal regolamento di amministrazione e contabilità e dal relativo manuale di contabilità, dalle Linee guida Anac, nonché dai decreti attuativi emanati dai Ministeri competenti per materia.
L’Istat procede alla pubblicazione dei bandi di gara e della documentazione connessa, oltre che delle informative ad avvenuta aggiudicazione, al fine di garantire la trasparenza delle procedure. Risulta inserita sul sito istituzionale la documentazione relativa alle procedure di affidamento aperte e ristrette (bandi, avvisi ed esiti di gara) e gli avvisi riguardanti le procedure espletate mediante il Xx.XX. Inoltre, l’Istituto adempie agli obblighi di comunicazione all’Osservatorio dei contratti pubblici, di contribuzione verso l’Anac e di tracciabilità dei flussi finanziari.
L’Istat effettua la rotazione degli inviti dei fornitori, a norma dell’art. 36, comma 1 del decreto legislativo n. 50 del 2016 e ha adottato il programma triennale dei lavori pubblici e il programma biennale degli acquisti di beni e servizi di cui all’art. 21 dello stesso decreto legislativo.
La distribuzione dei contratti del 2022 è contenuta nel seguente grafico.
Figura 2 - Distribuzione del ricorso al MEPA
Fonte Istat
L’attività negoziale dell’Istituto nel 2022 relativa alle acquisizioni di lavori, servizi e forniture è indicata nel dettaglio delle procedure previste dal decreto legislativo n. 50 del 2016, nella tabella che segue, relativa ai soli contratti attivi nel corso del 2022 (conclusi nell’anno o ancora aperti al 31 dicembre 2022).
Tabella 9 - Attività negoziale
Acquisizioni lavori, servizi e forniture (d.lgs n. 50/2016) | n. contratti attivi nel corso del 2022 | Utilizzo Consip | Utilizzo MePA | Extra Consip e MePA | Importo di aggiudica- zione esclusi oneri di legge | Spesa sostenuta nel 2022 |
Procedura aperta (art. 60) | 23 | 5 | 1 | 17 | 50.738.868 | 13.163.024 |
Procedura Ristretta (art. 61) | 2 | 0 | 1 | 1 | 1.376.885 | 184.000 |
Procedura negoziata previa pubblicazione del bando | 3 | 0 | 0 | 3 | 9.410.620 | 1.348.969 |
Procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando (art. 63) | 18 | 1 | 9 | 8 | 6.099.857 | 589.562 |
Sistema dinamico di acquisizione (art. 55) | 7 | 1 | 0 | 6 | 9.345.282 | 0 |
Affidamento in economia - Cottimo fiduciario | 22 | 0 | 20 | 2 | 1.961.649 | 448.387 |
Affidamento diretto (art. 36, comma 2 lett.a) | 9 | 0 | 5 | 4 | 53.669 | 53.669 |
Procedura ristretta derivante da avvisi con cui si indice la gara | 3 | 0 | 1 | 2 | 44.805 | 38.937 |
Affidamento diretto | 86 | 0 | 62 | 24 | 3.413.100 | 491.142 |
Affidamento in economia - Affidamento diretto | 1 | 1 | 0 | 0 | 27.000 | 0 |
Affidamento diretto previo in adesione ad accordo quadro/convenzione | 54 | 53 | 0 | 1 | 40.016.500 | 7.297.291 |
Procedura negoziata previa consultazione di più operatori economici (art. 36 comma 2 lett.b) c), c bis) e d) | 44 | 1 | 42 | 1 | 2.414.198 | 238.844 |
Totale complessivo | 272 | 62 | 141 | 69 | 124.902.435 | 23.853.826 |
Fonte: Istat
L’Istat ricorre nei casi previsti dalla legge al sistema centralizzato per l’acquisizione di beni e servizi aderendo al sistema delle convenzioni stipulate da Consip e utilizza, per i beni e servizi di importo inferiore alla soglia comunitaria, il Mercato elettronico della pubblica
amministrazione (MePA).
Il valore degli acquisti sostenuti nell’anno 2022, relativo ai contratti ancora in essere o chiusi durante l’anno, è pari a euro 23.853.826, a fronte di un importo di aggiudicazione di euro 124.902.435. Nel 2022 erano attivi n. 272 contratti, di cui n. 62 attraverso l’utilizzo di convenzioni Consip, n. 141 attraverso l’utilizzo della piattaforma MePA e n. 69 con procedure diverse dalle precedenti (extra Consip e MePA).
6. LA RAZIONALIZZAZIONE DELLE PARTECIPAZIONI ISTAT
Ai sensi dell’art. 20, commi 1 e 4, del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175 e s.m.i. (Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica - Tusp), con provvedimenti del Direttore generale DAC/719/2022 e DAC/720/2022 del 23 dicembre 2022, l’Istat ha proceduto alla revisione periodica delle partecipazioni21 e ad aggiornare la relazione sull’attuazione del piano di razionalizzazione, adottato con deliberazione del Direttore generale DAC/814/2018 del 14 dicembre 2018, con riferimento allo stato di avanzamento della procedura di liquidazione di Ancitel S.p.a.
Alla data del 31 dicembre 2022, si rappresenta che le partecipazioni detenute dall’Istituto
rientranti nel campo di applicazione del Tusp risultano essere:
- Ancitel S.p.a. in liquidazione (quota pari al 2,58 per cento del capitale sociale);
- 3-I S.p.a. (quota pari al 21 per cento del capitale sociale).
6.1 Ancitel S.p.a. in liquidazione
Con deliberazione del 12 settembre 2019 l’Assemblea straordinaria dei soci di Ancitel S.p.a. ha assunto la decisione di sciogliere anticipatamente la società e di metterla in liquidazione, ai sensi dell'art. 24 del decreto legislativo n. 175 del 2016 e dell'art. 2437-quater del codice civile. La gestione liquidatoria ha avuto inizio il 25 settembre 2019, data di iscrizione presso il registro delle imprese della relativa delibera assembleare.
Al fine di proseguire le attività liquidatorie, nella seduta del 28 giugno 2022, l’Assemblea dei soci ha deliberato di estendere il termine massimo per portare a conclusione la liquidazione dagli originari 36 mesi a 60 mesi dalla data di scioglimento della società.
L’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022 rappresenta il quarto anno della gestione liquidatoria della società. Esso è stato caratterizzato dallo svolgimento delle attività di negoziazione di accordi transattivi con i creditori e dalla gestione del recupero crediti. Si segnala che al 31 dicembre 2022 non sussistono dipendenti in organico.22
La procedura di liquidazione risulta in corso.
21I provvedimenti sono trasmessi periodicamente a questa Sezione.
22 Il 14 gennaio 2020 è stata avviata la procedura di licenziamento collettivo per cessazione attività ai sensi e per gli effetti degli artt. 4 e 24 della legge n. 223 del 1991, con la conseguente interruzione dei rapporti di lavoro a metà anno 2020, avvenuta prevalentemente per dimissioni volontarie.
6.2 – 3-I S.p.a.
In conformità con quanto disposto dall’art. 28 del decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, recante “Ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 giugno 2022, n. 79, il 12 dicembre 2022 è stata costituita la società 3-I S.p.a., a capitale interamente pubblico, soggetta a controllo analogo da parte dell’Istituto nazionale previdenza sociale (Inps), dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), dell’Istat, della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
La società ha per oggetto sociale lo svolgimento delle attività di sviluppo, manutenzione e gestione di soluzioni software e di servizi informatici, funzionali all’adempimento dei compiti istituzionali e al rispetto degli obblighi comunitari e nazionali dei predetti istituti e delle altre pubbliche amministrazioni centrali indicate nell’elenco pubblicato ai sensi dell’art. 1, commi 2 e 3, legge n. 196 del 2009, anche ai fini del conseguimento degli obiettivi indicati nella Missione 1 del PNRR di cui al regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio del
12 febbraio 2021, con particolare riguardo alla misura Riforma 1.2 della Missione 1, Componente 1.
Ai sensi del comma 1 del richiamato art. 28, il capitale sociale della società, pari a 45 mln, è interamente sottoscritto e versato, in tre rate annuali, nella misura del 49 per cento da parte dell’Inps (pari a 22,05 mln), del 30 per cento da parte dell’Inail (pari a 13,50 mln) e del 21 per cento da parte dell’Istat (pari a 9,45 mln).
Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 5 agosto 2022, è stato approvato lo statuto della società 3-I S.p.a., adottato con deliberazione congiunta dei Presidenti dei istituti cointeressati.
Il 28 giugno 2023, è stato approvato dall’Assemblea dei soci il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2022, da cui risulta che la società ha svolto attività preliminari senza conseguimento di ricavi ma sostenendo i costi per la consulenza amministrativa e fiscale.
Nel corso del 2023, a seguito delle dimissioni del presidente del Cda, nominato con d.p.c.m. del 1° dicembre 2022, con il d.p.c.m. del 11 maggio 2023, si è proceduto alla nomina di un nuovo presidente il quale si è insediato nel Cda svoltosi in data 9 giugno 2023.
7. LA NUOVA SEDE
In relazione alla nota vicenda della nuova sede Istat, a febbraio 2020 era stato istituito un gruppo di lavoro tra Istat e Xxxxx per sviluppare uno studio di fattibilità tecnico-economica per condividere il Data center; il progetto era coadiuvato dall’AgId - Agenzia per l’Italia digitale.
Il 21 ottobre 2021, la Direzione centrale per le tecnologie informatiche (DCIT) dell’Istat, con ulteriore comunicazione alla Direzione centrale amministrazione e patrimonio, ha dato conto di una ulteriore nuova policy delineata dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri; ciò ha reso necessario l’aggiornamento del quadro esigenziale del futuro Centro elaborazione dati (da realizzare presso la sede unica Istat), al fine di garantire piena aderenza agli standard prospettati ed al conseguente dimensionamento “giuridico e fisico” degli spazi ad uso IT. È stato pertanto redatto un ulteriore documento, che ha recepito le variazioni necessarie a soddisfare le modificate esigenze funzionali e che è stato presentato al Consiglio dell’Istituto nella riunione del 25 novembre 2022.
La costituzione della società 3-I S.p.a. potrebbe modificare in modo significativo i fabbisogni e il quadro esigenziale del futuro Centro elaborazione dati.
Allo stato, peraltro, il progetto vede il mantenimento della fase di progettazione preliminare disposta nel marzo 2022 in occasione della approvazione della variante di progettazione23, di cui si è riferito nella scorsa relazione.
23 Proposta per effetto della emersione di alcune incongruenze catastali e per la presenza di un edificio per il quale il Comune di Roma doveva procedere con esproprio e conseguente demolizione. Nel corso del mese di novembre 2023 sono state concluse le operazioni di sgombero dell’edificio e la sua demolizione. Mentre i dati catastali verranno aggiornati solo in esito alla progettazione ed esecuzione degli assi stradali quali infrastrutture dell’intera area che il Provveditorato alle OO.PP. ha in corso di definizione.
8. I RISULTATI CONTABILI DELLA GESTIONE
Con il decreto legislativo n. 218 del 2016, che contiene, tra le altre, anche disposizioni di natura contabile, si è avviato il processo di riforma degli enti pubblici di ricerca (Epr), al fine di semplificare le attività degli enti stessi ai sensi dell'art. 13 della legge 7 agosto 2015, n. 124.
In particolare, l’art. 10, comma 1, del citato decreto di riforma, stabilisce che l’Istituto, alla stregua di tutti gli enti di ricerca, adotti, anche ai sensi della normativa generale vigente in materia di contabilità pubblica di cui al decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 91, sistemi di contabilità economico-patrimoniale, anche per il controllo analitico della spesa per centri di costo, prevedendo, cosi come chiarito dal Ministero dell’economia e delle finanze (Mef) - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato con nota protocollo n. 162286 del 9 agosto 2017, il passaggio, a sistemi di contabilità civilistica disciplinati dall’art. 16 del citato decreto legislativo n. 91 del 2011.
Nelle precedenti relazioni si è dato atto che l’Istituto, in attuazione del nuovo modello contabile, ha intrapreso il percorso di adeguamento tramite l’aggiornamento dei regolamenti interni (regolamento dell’organizzazione, regolamento del personale, regolamento di amministrazione, finanza e contabilità) e l’elaborazione del “Manuale di amministrazione, finanza e contabilità”.
Il bilancio 2022 è relativo al primo esercizio in contabilità economico-patrimoniale dell’Istituto, contabilità adottata ai sensi del decreto legislativo n. 218 del 2016 e, pertanto, deve essere inquadrato in un procedimento di progressivo affinamento che si completerà nei prossimi esercizi.
L’adozione della nuova metodologia contabile ha comportato una completa revisione dei tradizionali prospetti di bilancio (stato patrimoniale, conto economico e rendiconto finanziario), con riclassificazioni che comportano una ridotta possibilità di confronto con gli esercizi precedenti.
Il bilancio d’esercizio 2022 è composto da:
- stato patrimoniale, che mostra tra le voci dell’attivo gli investimenti/impieghi effettuati grazie alle risorse finanziarie/fonti di copertura evidenziate nella sezione del passivo.
- conto economico, che comprende costi e ricavi, rettificati in modo da far partecipare al risultato di esercizio solo i componenti di reddito economicamente rilevanti;
- rendiconto finanziario, redatto con il metodo indiretto, attraverso il quale il flusso finanziario generato dall’attività operativa si calcola partendo dall’utile d’esercizio depurato dalla componente fiscale e dalla variazione di componenti non monetarie, quali ad esempio l’ammortamento. Questo valore viene ulteriormente rettificato dalle risultanze del flusso di capitale circolante netto, inteso come differenze che intervengono sull’attivo a breve e sul passivo a breve, cioè rimanenze, crediti verso clienti, debiti verso fornitori, ratei e risconti;
- nota integrativa, che contiene informazioni di carattere qualitativo e di dettaglio ulteriori rispetto a quelle fornite dagli schemi di bilancio.
Sono stati allegati al bilancio d’esercizio 2022, ai sensi del regolamento di amministrazione,
finanza e contabilità dell’Istituto, i seguenti documenti:
- relazione sulla gestione;
- conto consuntivo in termini di cassa, con la classificazione della spesa per missioni e programmi;
- prospetti Siope di cui all’art. 77 quater, comma 11, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.
Nelle seguenti tabelle, sono richiamati i valori delle macrovoci dello stato patrimoniale e del conto economico al 31 dicembre 2022, messi a confronto con quelli relativi al precedente esercizio.
Tabella 10 - Risultati dello stato patrimoniale in sintesi
2022 | 2021 | |
Immobilizzazioni | 84.173.683 | 59.032.086 |
Attivo circolante | 435.633.277 | 451.208.760 |
Totale attivo | 519.806.960 | 510.240.846 |
Patrimonio netto | 215.039.043 | 196.544.550 |
Fondi rischi e oneri | 39.637.021 | 32.744.643 |
Trattamento di fine rapporto | 109.873.247 | 108.327.731 |
Debiti | 116.450.546 | 118.430.831 |
Ratei e risconti passivi | 38.807.103 | 54.193.091 |
Totale passivo | 519.806.960 | 510.240.846 |
Fonte Istat
Il totale dell’attivo, nel 2022, pari a 519,81 mln presenta un aumento, rispetto all’anno precedente
(510,24 mln). Si evidenzia, inoltre, un incremento del patrimonio netto, che passa da 196,54 mln a 215,04 mln rispetto all’esercizio 2021 a seguito, essenzialmente, dell’avanzo economico (22,23 mln), nonché dei fondi rischi e del trattamento di fine rapporto.
Tabella 11 - Risultati del conto economico in sintesi
Anno 2022 | Anno 2021 | |
Valore della produzione | 247.487.740 | 248.288.792 |
Costo della Produzione | 218.083.417 | 274.398.610 |
Differenza tra valore o costi della produzione | 29.404.323 | -26.109.818 |
Proventi ed oneri finanziari | 1.542 | -1.106 |
Risultato prima delle imposte | 29.405.865 | -26.110.924 |
Imposte dell’esercizio, correnti, differite e anticipate | 7.174.228 | 8.709.528 |
Avanzo/Disavanzo economico dell’esercizio | 22.231.637 | -34.820.452 |
Fonte Istat
L’esercizio 2022 si chiude con un avanzo economico di 22,23 mln, per effetto principalmente della riduzione dei costi della produzione e degli oneri diversi di gestione rispetto al 2021.
8.1 Stato patrimoniale
La tabella che segue espone il quadro delle attività patrimoniali al 31 dicembre 2022, posto a raffronto con le risultanze dell’esercizio precedente, riclassificate dall’Ente secondo il nuovo schema di bilancio civilistico Per un opportuno raffronto, si riproducono (sempre per l’esercizio 2021) anche le voci dello stato patrimoniale approvato nel 2022 in base ai principi della contabilità finanziaria.
Tabella 12 - Stato patrimoniale – attività
ATTIVITÀ | 2022 | 2021 | 2021* |
A) CREDITI VERSO LO STATO E ALTRE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE PER LA PARTECIPAZIONE AL PATRIMONIO | 0 | 0 | 0 |
B) IMMOBILIZZAZIONI | |||
I. Immobilizzazioni immateriali | |||
3) Diritti di brevetto industriale e opere | 29.860.813 | 12.258.823 | 12.258.823 |
6) Immobilizzazioni in corso e acconti | 1.620.051 | 1.620.051 | 670.458 |
7) Manutenzioni straordinarie e migliorie su beni di terzi | 8.377.279 | 8.276.748 | 949.593 |
Totale | 39.858.143 | 22.155.622 | 13.878.874 |
II. Immobilizzazioni materiali | |||
1) Terreni e fabbricati | 20.679.361 | 20.589.184 | 14.756.840 |
2) Impianti e macchinari | 8.179 | 889.615 | 889.615 |
5) Immobilizzazioni in corso e acconti | 5.838.050 | 5.838.050 | 5.838.050 |
7) Altri beni | 8.282.830 | 9.502.495 | 23.611.587 |
Totale | 34.808.420 | 36.819.344 | 45.096.092 |
III. Immobilizzazioni finanziarie con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili entro l’esercizio successivo | |||
1) Partecipazioni in: | |||
b) imprese collegate | 9.450.000 | 0 | 0 |
c) altre imprese | 48.082 | 48.082 | 0 |
e) altri enti | 9.038 | 9.038 | 57.120 |
Totale | 9.507.120 | 57.120 | 57.120 |
Totale immobilizzazioni (B) | 84.173.683 | 59.032.086 | 59.032.086 |
C) ATTIVO CIRCOLANTE | |||
I. Rimanenze | |||
4) prodotti finiti | 48.045 | 81.489 | 81.489 |
Totale | 48.045 | 81.489 | 81.489 |
II. Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo | |||
2) crediti verso clienti e utenti | 17.208.652 | 14.280.280 | 14.603.064 |
8) crediti verso l’erario | 2.154.761 | 1.913.870 | 1.921.177 |
10) crediti per attività svolta per c/terzi | 14.940 | 10.836 | 0 |
11) crediti verso altri | 1.746.894 | 2.241.077 | 1.921.823 |
Totale | 21.125.247 | 18.446.064 | 18.446.064 |
III. Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni | 0 | 0 | 0 |
IV. Disponibilità liquide | |||
1) conto di tesoreria | |||
a) istituto tesoriere/cassiere | 499.188 | 399.351 | 0 |
b) presso Banca d’Italia | 413.951.159 | 432.268.148 | 0 |
2) depositi bancari e postali | 1.827 | 1.827 | 432.681.207 |
4) denaro e valori in cassa | 7.811 | 11.881 | 0 |
Totale | 414.459.986 | 432.681.208 | 432.681.207 |
Totale attivo circolante(C) | 435.633.277 | 451.208.760 | 451.208.760 |
D) RATEI E RISCONTI | 0 | 0 | 0 |
Totale attivo | 519.806.960 | 510.240.846 | 510.240.846 |
* Dati 2021 risultanti dallo Stato patrimoniale del bilancio es. 2021 in contabilità finanziaria.
Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati Istat
Il totale dell’attivo, nel 2022, pari a 519,81 mln presenta un incremento, rispetto all’anno
precedente (510,24 mln), principalmente, per effetto dell’aumento delle immobilizzazioni, che
passano da 59,03 mln a 84,17 mln, e dell’incremento dei crediti, che passano da 18,45 mln a 21,12 mln.
Le immobilizzazioni immateriali sono pari a 39,86 mln (22,15 mln nel 2021) e comprendono:
- la voce “diritti di brevetto industriale e utilizzazione opere ingegno” di 29,86 mln, incrementata di 17,60 mln, rispetto al 2021 (12,26 mln), per effetto sia degli investimenti per sviluppo software e manutenzioni evolutive su software24, con la capitalizzazione delle competenze economiche erogate al personale dipendente per la realizzazione e manutenzione di software istituzionali, sia degli altri investimenti informatici, relativi ai servizi informatici di sviluppo al Sistema pubblico di connettività (Spc), quale strumento di governance, razionalizzazione e valorizzazione delle basi di dati pubbliche.25
- la voce “immobilizzazioni immateriali in corso e acconti”, pari a 1,62 mln, invariata rispetto al 2021, concerne il valore di prodotti software di base e licenze a tempo indeterminato in corso di acquisizione;
- la voce “manutenzioni straordinarie e migliorie su beni di terzi”, pari a 8,378 mln, risulta aumentata di 0,45 mln principalmente per lavori di adeguamento normativo della sede centrale dell’Istituto.
Le immobilizzazioni materiali, pari a 34,80 mln, comprendono:
- “terreni e fabbricati”, pari a 20,68 mln (20,59 mln nel precedente esercizio), di cui il terreno acquisito dal Comune di Roma per la costruzione di una nuova sede dell’Istituto, risulta iscritto in bilancio nel 2022 per un importo di 13,93 mln, immutato rispetto all’esercizio precedente, nonché, due immobili di proprietà destinati a sede ausiliaria ,per
24 Tali investimenti si sono resi necessari per assicurare lo sviluppo evolutivo dei seguenti sistemi informativi:
- Sistema SAP/ERP per la contabilità economico-patrimoniale, l’integrazione del ciclo di pianificazione strategica,
finanziaria e degli acquisti, l’integrazione con il sistema documentale;
- Estensione del servizio di manutenzione “SAS Customized Support”;
- Acquisizione dei servizi di sviluppo per la migrazione dei portali e per garantire continuità nelle attività di completamento delle migrazioni dei portali;
- Sistemi corporate di diffusione, evoluzione di piattaforme di acquisizione ed elaborazione dati da indagine, evoluzione del sistema RAF e realizzazione di un nuovo repository dei microdati di Istituto;
- OECD MOU SIS-CC Community: per garantire la collaborazione con OECD (Organisation for Economic Co-
operation and Development) per l’utilizzo di .Stat;
- SAS 9.4, SAS VIYA, SAS Access To HADOOP: per garantire l'utilizzo della piattaforma SAS Grid;
- Sistema per il monitoraggio ambientale e sistema antintrusione del data center per la conformità del CED agli standard previsti dalle normative e dalle linee guida AgID; sostituzione degli apparati di rete ormai obsoleti avviata nel 2021;
- Software ITSM-2023 e servizi al fine di garantire la continuità operativa del sistema per la gestione dei servizi IT;
- Connettività delle sedi territoriali e servizi per la sicurezza perimetrale.
25 Il Sistema pubblico di connettività (Spc) è l’infrastruttura telematica che collega le pubbliche amministrazioni offrendo servizi di trasporto dati, interoperabilità e cooperazione applicativa. Il Sistema ha un ruolo strategico per la diffusione degli strumenti della statistica ufficiale, nello specifico ambito della governance e del trattamento dei dati e delle informazioni di fonte amministrativa.
una superficie complessiva di oltre 10 mila mq, il cui valore, inserito in bilancio al costo iniziale, è pari a 0,83 mln. L’incremento di 0,34 mln è dovuto principalmente ai lavori di adeguamento normativo delle sedi di proprietà dell’Istituto;
- “impianti e macchinari” e “altri beni”, i cui valori iscritti nel 2022, sono, rispettivamente, pari a euro 8.179 e a 8,28 mln. In particolare, l’Istituto ha investito in server, necessari al mantenimento di adeguati livelli di Storage SAN, per garantire l’acquisizione dati dalle nuove fonti che alimentano i registri, le aree condivise su server per le postazioni di lavoro virtuali e i sistemi GIS;
- “immobilizzazioni in corso e acconti”, pari a 5,84 mln, invariata rispetto al 2021, concerne il valore di beni mobili in corso di acquisizione.
Il valore delle immobilizzazioni finanziarie riguarda le partecipazioni possedute dall’Istat al
31 dicembre 2022, complessivamente pari a 9,51 mln; di essi, euro 48.082 sono costituiti da n.
48.082 azioni del valore nominale di euro 1 nell’Ancitel S.p.a., mentre, il valore di euro 9.038, si riferisce alla partecipazione nel Consorzio (senza scopo di lucro) per lo sviluppo delle metodologie e delle innovazioni nelle pubbliche amministrazioni (Mipa)26; infine, la partecipazione in imprese collegate è quella nei confronti di 3-I S.p.a., per 9,45 mln.
Relativamente all’attivo circolante, pari a 435,63 mln, diminuito rispetto all’esercizio
precedente (451,21 mln), si registra:
- una riduzione delle rimanenze per prodotti finiti, pari a 48.045 euro nel 2022 rispetto ad euro 81.489 a fine esercizio 2021. Esse sono rappresentate da prodotti editoriali giacenti nei magazzini della sede centrale e degli uffici territoriali dell’Istituto; la relativa valutazione è stata effettuata applicando coefficienti decrescenti sul prezzo di copertina delle pubblicazioni degli ultimi 5 anni e considerando quelle degli anni precedenti fuori mercato;
- un aumento dei crediti, pari a 21,12 mln (18,45 mln nel precedente esercizio). In particolare, i crediti per sanzioni a carico delle imprese, che derivano dalla mancata risposta a questionari obbligatori, aumentano nel 2022 per effetto della piena ripresa dello svolgimento di indagini, comprese quelle censuarie, che avevano subito un rallentamento
26 Il Consorzio Mipa (Consorzio per lo sviluppo delle metodologie e delle innovazioni nelle pubbliche amministrazioni), ente senza fini di lucro, è stato costituito su impulso dell’Istat nel 1997, a partire dall’esperienza maturata nell’ambito del rogetto finalizzato del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) sull’organizzazione e il funzionamento delle pubbliche amministrazioni: Quota fondo consortile: euro 18.076; Percentuale di partecipazione: 100 per cento. Percentuale diritto soci: 50 per cento. Durata dell’impegno: fino al 31 dicembre 2045 (art. 31 Statuto).
durante l’emergenza pandemica;
- una riduzione delle disponibilità liquide, pari a 414,46 mln (432,68 mln nel precedente esercizio), la cui variazione è rappresentata all’interno del rendiconto finanziario allegato al bilancio di esercizio e a cui si rimanda per il dettaglio delle diverse componenti che hanno contribuito a tale flusso in diminuzione. Relativamente al conto di tesoreria, si rappresentano la quota delle risultanze già contabilizzate in Banca d’Italia di 413,95 mln e le somme giacenti sui conti correnti bancari accesi per la gestione delle spese economali da parte degli agenti contabili dell’Istituto, pari a euro 1.827.
Le passività dello stato patrimoniale sono rappresentate nella seguente tabella.
Tabella 13 - Stato patrimoniale – passività
PASSIVITÀ | 2022 | 2021 | 2021* |
A) PATRIMONIO NETTO | |||
V. Riserve derivanti da leggi e obbligatorie | 45.490.358 | 61.374.500 | 0 |
VII. Altre riserve distintamente indicate | 147.317.048 | 35.588.586 | 96.963.085 |
VIII. Avanzi (disavanzi) economici portati a nuovo | 0 | 99.581.464 | 134.401.917 |
IX. Avanzo (disavanzo) economico d’esercizio | 22.231.637 | 0 | -34.820.452 |
Totale Patrimonio netto (A) | 215.039.043 | 196.544.550 | 196.544.550 |
B) CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE* | |||
1) per contributi a destinazione vincolata* | 0 | 0 | 36.760.026 |
Totale contributi in conto capitale(B)* | 0 | 0 | 36.760.026 |
B) FONDO PER RISCHI ED ONERI | |||
4) per altri rischi ed oneri futuri | 39.637.021 | 32.744.643 | 32.744.643 |
Totale Fondi rischi ed oneri futuri (B) | 39.637.021 | 32.744.643 | 32.744.643 |
C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO | 109.873.247 | 108.327.731 | 108.327.731 |
D) DEBITI | |||
I. Debiti | |||
1) debiti verso fornitori | 48.352.677 | 68.513.271 | 65.906.350 |
2) debiti tributari | 5.863.242 | 2.470.533 | 4.994.114 |
3) debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale | 5.748.325 | 4.848.025 | 4.848.596 |
4) debiti verso lo Stato ed altre pubbliche amministrazioni | 601.222 | 4.829 | 62.749 |
6) debiti verso imprese collegate | 6.300.000 | 0 | 0 |
12) debiti diversi | 49.585.080 | 42.594.173 | 42.619.022 |
Totale debiti (D) | 116.450.546 | 118.430.831 | 118.430.831 |
E) RATEI E RISCONTI E CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI | |||
1) Ratei passivi | 0 | 0 | 0 |
2) Risconti passivi | 12.849.279 | 17.433.066 | 17.433.065 |
3) Contributi agli investimenti da Stato e da altre amministrazioni pubbliche | 25.957.824 | 36.760.026 | 0 |
Totale ratei e risconti (E) | 38.807.103 | 54.193.092 | 17.433.065 |
Totale passivo e netto | 519.806.960 | 510.240.846 | 510.240.846 |
* Dati 2021 risultanti dallo Stato patrimoniale del bilancio es. 2021 in contabilità finanziaria.
Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati Istat
La situazione patrimoniale, al 31 dicembre 2022, presenta un patrimonio netto di 215,04 mln (196,54 mln nel 2021), che registra, rispetto all’esercizio 2021, un incremento di 22,23 mln a
seguito dell’avanzo economico, nonché un decremento di 3,74 mln delle riserve.
Nella tabella che segue viene evidenziata la movimentazione dell'esercizio relativa alle singole poste che compongono il patrimonio netto:
Tabella 14 - Patrimonio netto esercizio 2022
Valore di inizio esercizio | Movimentazione dell'esercizio | Riclassifiche | Risultato d'esercizio | Valore di fine esercizio | |
Riserve derivanti da leggi e obbligatorie | 61.374.500 | -15.884.142 | 45.490.358 | ||
Altre riserve distintamente indicate | 35.588.586 | - 3.737.144 | 115.465.605 | 147.317.047 | |
Avanzi economici portati a nuovo | 99.581.463 | - 99.581.463 | 0 | ||
Avanzo economico d'esercizio | 22.231.637 | 22.231.637 | |||
Totale Patrimonio Netto | 196.544.550 | - 3.737.144 | 0 | 22.231.637 | 215.039.043 |
Fonte: Istat
La variazione negativa pari a 15,88 mln delle riserve obbligatorie deriva dalla rimozione del vincolo a causa dell’utilizzo, nel corso del 2022, delle suddette riserve per il finanziamento delle spese censuarie sostenute nell’anno, con la conseguente riclassificazione nella voce Altre riserve.
Il dettaglio della voce “Riserve derivanti da leggi e obbligatorie”, ammontante a 45,49 mln, è rappresentato dalla seguente tabella.
Tabella 15 - Riserve derivanti da leggi e obbligatorie
Riserve derivanti da leggi e obbligatorie: | 2022 |
A seguito della diversa finalizzazione degli stanziamenti già autorizzati da precedenti disposizioni di legge e destinata alla copertura dei censimenti permanenti - art. 1, comma 237, l. n. 205 del 2017 | 4.627.550 |
A seguito della operazione di riaccertamento straordinario e destinata alla copertura dei censimenti permanenti - art. 1, comma 237, l. n. 205 del 2017 | 40.862.808 |
Totale Riserve derivanti da leggi e obbligatorie | 45.490.358 |
Fonte: Istat
Il dettaglio delle Altre riserve, ammontanti a 147,32 mln, è rappresentato dalla tabella che segue.
Tabella 16 - Altre riserve
2022 | |
Copertura spese progetti a finanziamento esterno | 4.310.719 |
Riaccertamento straordinario come da DAC 314/2022 | 25.354.350 |
Riserve libere | 117.651.979 |
Totale Altre riserve distintamente indicate | 147.317.048 |
Fonte: Istat
La variazione in aumento di 115,46 mln delle altre riserve deriva, come sopra detto, dalla rimozione del vincolo e dall’effetto del transito della somma di 99,58 mln dagli avanzi portati a nuovo, riferiti agli esercizi precedenti.
Il “Fondo per rischi e oneri” risulta al 31 dicembre 2022 pari a 39,64 mln (32,74 mln nel precedente esercizio) aumentato di 6,89 mln, tenuto conto da un canto delle variazioni incrementative dovute ai nuovi accantonamenti effettuati nell’esercizio, dall’altro delle variazioni diminutive dovute all’utilizzo dei fondi al verificarsi delle cause per cui le somme erano state accantonate. Tale fondo è dettagliato dalle seguenti voci:
- Fondo svalutazione crediti per sanzioni ai non rispondenti, pari a 4,31 mln, che l’Istituto attua sui ruoli delle sanzioni amministrative ai cittadini ed alle imprese che non rispondono ai questionari statistici di natura obbligatoria;
- Fondo per rinnovi contrattuali di 13,70 mln;
- Fondo oneri per passività potenziali legate al contenzioso verso il personale dell’Istituto, pari a 5,52 mln, e verso altri, per 14,61 mln, il cui utilizzo è dovuto, in gran parte, alle transazioni che l’Istituto ha concluso con il personale a tempo determinato assunto negli anni passati;
- Fondo accantonamento risorse ex art. 113, decreto legislativo n. 50 del 2016, di 1,48 mln. La variazione per complessivi euro 6.892.378 è dettagliata nella seguente tabella.
Tabella 17 - Fondo per rischi ed oneri
Valori inizio esercizio | variazioni incrementative | variazioni diminutive | Valori di fine esercizio | |
Fondo svalutazione per sanzioni ai non rispondenti | 2.716.389 | 1.599.033 | 4.315.421 | |
Fondo rinnovi contrattuali | 9.070.405 | 4.633.670 | 13.704.075 | |
Fondo per contenziosi in essere verso il personale | 6.349.486 | -820.962 | 5.528.524 | |
Fondo per contenziosi in essere verso altri | 14.608.363 | 0 | 0 | 14.608.363 |
Fondo accantonamento risorse art. 113 d.lgs. n. 50 del 2016 | 0 | 1.480.638 | 1.480.638 | |
Totale | 32.744.643 | 7.713.340 | -820.962 | 39.637.021 |
Fonte: Istat
Il trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato è iscritto tra le passività per complessivi 109,87 mln (108,33 mln nel precedente esercizio). L’accantonamento dell’esercizio 2022 deriva dalle quote maturate alla chiusura dell’esercizio stesso dal personale in servizio sulle indennità di buonuscita e sul trattamento di fine rapporto.27
Il 2022 determina un incremento molto significativo del TFR rispetto ai precedenti anni, sia per l’adeguamento dell’indice di rivalutazione Istat (che attestandosi intorno al 10 per cento, presenta un valore quasi triplicato rispetto a quello dell’esercizio precedente), sia ai rinnovi contrattuali e alla conclusione delle procedure interne di progressione delle carriere.
I debiti, pari a 116,45 mln, sono diminuiti di 1,98 mln rispetto al 2021. Tale variazione deriva, principalmente, dalla riduzione dei debiti verso fornitori (-20,16 mln); essa è determinata in parte dal decremento di 14,13 mln dei debiti per fatture da ricevere (cioè dalla movimentazione netta tra i pagamenti dei debiti iniziali e la maturazione di nuovi debiti, per i quali è manifesta la competenza economica, ma ancora non è pervenuto il documento giustificativo per il pagamento), ed in parte dal decremento di 6,07 mln dei debiti verso gli organi di rilevazione del sistema statistico nazionale, a favore dei quali è avvenuto il pagamento nel corso del 2022 di attività concluse nel 2021. Variazioni in crescita, invece, riguardano:
- i debiti tributari, che aumentano di 3,39 mln, relativi all’Iva, all’Irap e ritenute erariali, pagate;
- i debiti previdenziali, in crescita di 0,9 mln, relativi a quote maturate a dicembre 2022 e pagate con valuta 2 gennaio 2023;
- i debiti verso imprese collegate, pari a 6,3 mln, che l’Istituto ha nei confronti della società partecipata 3-I S.p.a., per le quote sottoscritte, ma che, ai sensi del d.p.c.m. 15 settembre 2022, dovranno essere versate negli anni 2023 e 2024;
- i debiti diversi, pari a 49,58 mln, aumentano di 6,99 mln rispetto al 2021 (42,59 mln).
I risconti passivi diminuiscono per l’iscrizione, tra i proventi, delle somme derivanti dall’operazione di riaccertamento straordinario disposta con DAC 314/2022. Trattasi di somme che l’Istituto aveva impegnato negli anni precedenti e che ha riprogrammato a budget
27 La quota di accantonamento TFR è pari al 6,91 per cento della retribuzione individuale annua liquidabile, più la rivalutazione della quota già accantonata l’anno precedente, sulla base dell’indice Istat; mentre, l’indennità di buonuscita accantonata è determinata moltiplicando il valore dell’ultima retribuzione (compreso rateo di tredicesima e rateo di indennità di ente annuale ove dovuta) per il numero degli anni di servizio. Al valore così ottenuto, si sottrae l’accantonamento già effettuato per gli anni precedenti.
2022. Invece, l’incremento della voce è legato al risconto di proventi che l’Istituto ha riscosso nel corso del 2022, a fronte dei quali ancora non ha sostenuto oneri, che saranno sostenuti negli anni successivi.
Nella voce “contributi agli investimenti da Stato e da altre amministrazioni pubbliche” l’Istituto ha contabilizzato, ad inizio esercizio, le somme degli impegni assunti in contabilità finanziaria per investimenti necessaria alla copertura degli ammortamenti derivante dagli investimenti stessi. L’ammontare diminuisce, passando da 36,76 mln a 25,96 mln.
8.2 Conto economico
Il conto economico è redatto in forma scalare secondo le disposizioni contenute nell’art. 2425 c.c., nonché secondo le raccomandazioni emanate dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, per quanto applicabili.
L’Ente ha contabilizzato nel conto economico i proventi e gli oneri straordinari secondo il nuovo schema contabile previsto dall’art. 2425 c.c., attuando la eliminazione dal conto economico della prevista sezione straordinaria, con la conseguente riallocazione per natura delle singole componenti straordinarie all’interno delle varie macro-classi.
Il risultato della gestione economica relativa all’esercizio 2022 presenta un avanzo di 22,23 mln, a fronte di un disavanzo di 34,20 mln registrato nel 2021.
La seguente tabella illustra la composizione del conto economico nell’esercizio 2022, e, a fini
di raffronto, nell’esercizio 2021.
Tabella 18 - Conto Economico
2022 | 2021 | |
A) VALORE DELLA PRODUZIONE | ||
1) Ricavi e proventi per l'attività istituzionale | 214.945.174 | 208.658.040 |
2) variazione delle rimanenze dei prodotti in corso di lavoraz. | -33.444 | 44.940 |
5) altri ricavi e proventi | 32.576.010 | 39.585.812 |
Totale valore della produzione | 247.487.740 | 248.288.792 |
B) COSTI DELLA PRODUZIONE | ||
6) per materie prime, sussidiarie, di consumo | 92.192 | 756.238 |
7) per servizi | 48.044.516 | 91.219.576 |
7bis) per trasferimenti e contributi* | 17.962.594 | 0 |
8) per godimento di beni di terzi | 10.204.900 | 5.446.771 |
9) per il personale | 118.426.189 | 119.271.563 |
10) ammortamenti e svalutazioni | 12.735.197 | 13.171.602 |
13) altri accantonamenti | 7.713.340 | 7.350.059 |
14) oneri diversi di gestione | 2.904.487 | 37.182.801 |
Totale costo della produzione | 218.083.417 | 274.398.610 |
DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI DELLA PRODUZIONE (A-B) | 29.404.323 | -26.109.818 |
C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI | ||
altri proventi finanziari | 1.542 | 30 |
interessi passivi e altri oneri finanziari | 0 | 1.136 |
Totale proventi ed oneri finanziari | 1.542 | -1.106 |
Risultato prima delle imposte (A-B+-C) | 29.405.865 | -26.110.924 |
Imposte dell'esercizio | -7.174.228 | -8.709.528 |
Avanzo/Disavanzo/Pareggio Economico | 22.231.637 | -34.820.452 |
* Nel prospetto di conto economico dell’esercizio 2021 la voce 7 bis era collocata all’interno della voce 7.
Fonte: Istat
Dall’analisi delle componenti economiche si evidenzia un valore della produzione relativamente stabile, pari a complessivi 247,49 mln nel 2022, rispetto a 248,29 mln nel 2021, con un decremento di 0,80 mln.
Esso è dato dalla somma dei ricavi e proventi per l’attività istituzionale (214,94 mln), dalla variazione negativa delle rimanenze di prodotti (euro 33.444) e dagli altri ricavi e proventi (32,57 mln).
Il dettaglio del valore della produzione è rappresentato dalla seguente tabella.
Tabella 19 - Composizione del valore della produzione
Importi 2022 | % su valore della produzione | |
1) Ricavi e proventi per l'attività istituzionali | 214.945.174 | 86,85 |
a) contributo ordinario dello Stato | 211.874.728 | 85,61 |
Assegnazione dello Stato per spese di funzionamento | 184.993.128 | 74,75 |
Assegnazione dello Stato per i censimenti | 26.881.600 | 10,86 |
c) contributi in conto esercizio | 3.054.766 | 1,23 |
Contributi da enti nazionali ed altre Amministrazioni pubbliche | 3.116.339 | 1,26 |
Rettifica Proventi Prog Naz copertura oneri futuri | -387.685 | -0,16 |
Contributi da enti internazionali | 1.628.324 | 0,66 |
Rettifica Proventi Prog Int copertura oneri futuri | -1.302.211 | -0,53 |
f) ricavi per cessioni di prodotti e prestazioni | 15.680 | 0,01 |
Vendita di pubblicazioni | 1.600 | 0,00 |
Fornitura di dati e servizi statistici | 14.079 | 0,01 |
2) variazione delle rimanenze dei prodotti in corso di lavorazione | -33.444 | -0,01 |
Rimanenze Iniziali Pubblicazioni | -81.489 | -0,03 |
Rimanenze Finali Pubblicazioni | 48.045 | 0,02 |
5) altri ricavi e proventi | 32.576.010 | 13,16 |
Xxxxxx sospesi entrate MEF anni precedenti | 10.802.202 | 4,36 |
Utilizzo fondi vincolati anni precedenti censimenti | 2.575.202 | 1,04 |
Ricavi sospesi per copertura costi esercizio | 6.273.684 | 2,53 |
Utilizzo riserve vincolate a copertura spese correnti | 955.161 | 0,39 |
Contratti/convenzioni con amministrazioni dello Stato | 56.000 | 0,02 |
Xxxxxx xxxxxxx entrate progetti anni precedenti | 206.781 | 0,08 |
Importi 2022 | % su valore della produzione | |
Capitalizzazione oneri personale per SW realizzati | 3.545.844 | 1,43 |
Proventi multe, ammende, sanzioni a carico imprese | 7.398.408 | 2,99 |
Recupero spese del personale comandato | 369.442 | 0,15 |
Contributi per riscatto ai fini della buonuscita | 20.997 | 0,01 |
Altri recuperi e rimborsi | 335.494 | 0,14 |
Penali attive su contratti | 36.796 | 0,01 |
Totale valore della produzione | 247.487.740 | 100 |
Fonte: Istat
I costi della produzione nel 2022 ammontano a 218,08 mln (-56,31 mln rispetto al 2021). Le voci più rilevanti riguardano:
- il costo per servizi, per 48,04 mln (-43,17 mln rispetto al 2021) nell’ambito del quale è compreso l’onere per compensi ad organi di amministrazione e di controllo che, come detto, ammonta complessivamente a 91.848 euro nel 2022;
- il costo per trasferimenti e contributi, per 17,96 mln;
- il costo del personale, pari a 118,43 mln (-0,84 mln rispetto al 2021).
I costi per trasferimenti e contributi, nel 2022, sono riportati nella tabella che segue.
Tabella 20 - Costi per trasferimenti e contributi
2022 | |
Trasferimenti correnti a Ministeri per indagini | 250.700 |
Trasferimenti correnti a CCIAA per indagini | 49.887 |
Trasferimenti correnti a Regioni e Prov. Aut. per indagini | 32.407 |
Trasferimenti correnti a Comuni per indagini | 17.629.600 |
Totale | 17.962.594 |
Fonte Istat
Sono compresi nei costi della produzione quelli per godimento di beni di terzi, pari a 10,20 mln, di cui 5,20 mln per locazione di immobili per la sede di lavoro e 4,06 mln per licenze d'uso per software.
Si rileva che gli accantonamenti, pari a 7,71 mln, risultano in aumento rispetto al 2021 di 0,36 mln.
Gli ammortamenti e svalutazioni del 2022 ammontano a 12,73 mln (13,17 mln nel 2021).
È da evidenziare, altresì, che gli oneri diversi di gestione, pari a 2,90 mln, sono in flessione di 34,28 mln rispetto al 2021, e riguardano principalmente gli oneri derivanti da disposizioni
finanza pubblica (2,08 mln).
Le imposte correnti sono rappresentate per la quasi totalità dall’imposta regionale sulle attività
produttiva, calcolate sulle retribuzioni erogate ai dipendenti ed ai lavoratori a questi assimilati.
8.3 Rendiconto finanziario
Il rendiconto finanziario dell’Istat permette di individuare la variazione delle disponibilità liquide intervenuta nel 2022, rispetto al dato rilevato a inizio esercizio.
Le disponibilità monetarie nette, nel 2022, diminuiscono di 18,22 mln rispetto al valore iniziale
dell’esercizio, passando da 432,68 mln a 414,46 mln.
Inoltre, l’analisi eseguita confrontando i risultati delle diverse attività evidenzia la seguente
situazione:
- i flussi di cassa in uscita riguardano, principalmente, gli investimenti in attività immateriali per 26,30 mln, quelli in attività materiali per 2,12 mln e in attività finanziarie per 9,45 mln, nonché le operazioni finanziarie per utilizzo di riserve patrimoniali libere e vincolate di 3,74 mln;
- i flussi di cassa in entrata sono generati dall’attività reddituale per 23,39 mln.
In sostanza, l’Istat ha utilizzato la liquidità generata dalla gestione reddituale per coprire, sia pure solo in parte, la liquidità assorbita dall’attività degli investimenti (finalizzati allo sviluppo dei software ed alla costituzione della società 3-I S.p.a.) e dall’attività finanziaria (per finanziare le spese censuarie), con il conseguente decremento di 18,22 mln delle disponibilità liquide.
Tabella 21 - Rendiconto finanziario
2022 | |
Flusso della gestione reddituale determinato con il metodo indiretto | |
A.Flussi finanziari derivanti dalla gestione reddituale (metodo indiretto) | |
Utile (perdita) dell’esercizio | 22.231.637 |
Imposte correnti | 7.174.228 |
Interessi passivi/(interessi attivi) | -1.542 |
(Plusvalenze)/minusvalenze derivanti dalla cessione di attività | 0 |
1. Utile (perdita) dell’esercizio prima d’imposte sul reddito, interessi, dividendi e plus/minusvalenze da cessione | 29.404.323 |
Rettifiche per elementi non monetari che non hanno avuto contropartita nel capitale circolante netto | |
Accantonamenti ai fondi | 19.992.632 |
Ammortamenti delle immobilizzazioni | 12.735.198 |
Svalutazioni per perdite durevoli di valore | 0 |
2022 | |
Altre rettifiche per elementi non monetari | 0 |
2. Flusso finanziario prima delle variazioni del ccn | 32.727.830 |
Variazioni del capitale circolante netto | |
Decremento/(incremento) delle rimanenze | 33.444 |
Decremento/(incremento) dei crediti vs clienti | -2.928.372 |
Incremento/(decremento) dei debiti verso fornitori | -20.160.594 |
Decremento/(incremento) ratei e risconti attivi | 0 |
Incremento/(decremento) ratei e risconti passivi | -15.385.989 |
Altre variazioni del capitale circolante netto | 15.036.790 |
3. Flusso finanziario dopo le variazioni del ccn | -23.404.721 |
Altre rettifiche | |
Interessi incassati/(pagati) | 1.542 |
(Imposte sul reddito pagate) | -3.781.519 |
Utilizzo dei fondi | -11.554.738 |
4. Flusso finanziario dopo le altre rettifiche | -15.334.715 |
Flusso finanziario della gestione reddituale (A) | 23.392.717 |
B.Flussi finanziari derivanti dall’attività d’investimento | |
Immobilizzazioni materiali | -2.122.061 |
(Investimenti) | 2.122.061 |
Prezzo di realizzo disinvestimenti | 0 |
Immobilizzazioni immateriali | -26.304.734 |
(Investimenti) | 26.304.734 |
Prezzo di realizzo disinvestimenti | 0 |
Immobilizzazioni finanziarie | -9.450.000 |
(Investimenti) | 9.450.000 |
Prezzo di realizzo disinvestimenti | 0 |
Attività Finanziarie non immobilizzate | 0 |
(Investimenti) | 0 |
Prezzo di realizzo disinvestimenti | 0 |
Flusso finanziario dell’attività di investimento (B) | -37.876.795 |
C.Flussi finanziari derivanti dall’attività di finanziamento | |
Mezzi di terzi | |
Incremento (decremento) debiti a breve verso banche | 0 |
Accensione finanziamenti | 0 |
Rimborso finanziamenti | 0 |
Mezzi propri | |
Aumento del fondo di dotazione | 0 |
Restituzione del fondo di dotazione | 0 |
Utilizzo di riserve patrimoniale libere e vincolate | -3.737.144 |
Flusso finanziario dell’attività di finanziamento (C) | -3.737.144 |
Incremento (decremento) delle disponibilità liquide (a ± b ± c) | -18.221.222 |
Disponibilità liquide al 1° gennaio | 432.681.208 |
Disponibilità liquide al 31 dicembre | 414.459.986 |
FLUSSO MONETARIO (CASH FLOW) DELL'ESERCIZIO | -18.221.222 |
Fonte Istat
8.4 Il servizio di cassa
La consistenza finanziaria di cassa dell’Istituto, a fine anno 2022, presenta, come detto, una disponibilità di 414,46 mln, di cui 413,95 mln rappresentano la quota delle risultanze già contabilizzate in Banca d’Italia e 0,499 mln quelle presso l’Istituto tesoriere. La restante parte comprende il saldo pari ad euro 1.827, presente sul conto intrattenuto presso l’Amministrazione postale, da riversare nell’apposito conto di contabilità speciale di tesoreria intestato all’Ente, e le somme di denaro e valori in cassa che ammontano a euro 7.811.
L’Istituto ha depositato nel 2022, presso le Sezioni giurisdizionali regionali della Corte dei conti competenti per territorio, diciassette conti relativi all’esercizio 2021 degli agenti contabili, economi cassieri, operanti nelle sedi territoriali, corrispondenti ad altrettanti capoluoghi di regione (con esclusione di Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Lazio), in cui è presente la figura del cassiere ed ha provveduto a presentare il conto giudiziale del Tesoriere, fornendo tutta la documentazione giustificativa dell’operato di tale agente contabile.
8.5 La tempestività dei pagamenti
In ordine all’indicatore annuale di tempestività dei pagamenti di cui all’art. 9 del d.p.c.m. 22 settembre 2014 e all’art. 33 del decreto legislativo n. 33 del 2013, l’Istat ha riportato l’attestazione dei tempi di pagamento, ai sensi dell’articolo 41, comma 1, del decreto-legge
n. 66 del 2014, nella sezione “amministrazione trasparente” del sito internet dell’Istituto. In essa è indicato il numero dei giorni di ritardo medio dei pagamenti effettuati nel corso dell’esercizio 2022, rispetto alla scadenza delle relative fatture (indicatore annuale di tempestività dei pagamenti) oltre all’ammontare complessivo dei debiti e al numero delle imprese creditrici.
A fronte del dato 2021, si è registrato un peggioramento dell’indicatore annuale di tempestività dei pagamenti delle transazioni commerciali, essendo l’Istituto passato dai - 12,59 del 2021 ai 4,72 giorni dell’esercizio 2022.
8.6 Le misure di contenimento delle spese
La gestione del 2022 non presenta sostanziali differenze con riferimento alle disposizioni in
materia di finanza pubblica rispetto alla gestione dell’esercizio 2021.
Nel merito, si richiama la legge di bilancio n. 234 del 30 dicembre 2021, la quale, rispetto alla
precedente legge di bilancio n. 178 del 30 dicembre 2020, non ha introdotto significative novità in relazione agli adempimenti strettamente contabili da rispettare per la predisposizione del budget per l’esercizio 2022.
Nello specifico, le disposizioni dell’art. 1, commi da 590 a 602, della legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019, prevedono la cessazione dell’applicazione di una serie di disposizioni, indicate in apposito allegato, adottate nel corso del tempo per il contenimento di varie tipologie di spesa delle pubbliche amministrazioni. Le nuove norme stabiliscono un tetto unico sulla macrocategoria “acquisto di beni e servizi”, all’interno della quale l’Istituto può stabilire come ripartire le risorse fra le singole voci di spesa, in ossequio al principio di autonomia organizzativa e gestionale. A fronte di ciò, le pubbliche amministrazioni (escluse regioni, enti locali, servizio sanitario nazionale, agenzie fiscali e casse previdenziali private) sono tenute, a decorrere dal 2020, a contenere la spesa per l’acquisto di beni e servizi entro il livello registrato mediamente negli esercizi finanziari dal 2016 al 2018. Il superamento del livello di spesa stabilito è ammesso solo a fronte di un corrispondente aumento dei ricavi o delle entrate accertate. Resta comunque ferma l’applicazione delle disposizioni vigenti che recano vincoli relativi alla spesa di personale.
La circolare MEF-RGS n. 23 del 19 maggio 2022 (“Enti ed organismi pubblici – bilancio di previsione per l’esercizio 2022. Aggiornamento della circolare n. 26 dell’11 novembre 2021. Ulteriori indicazioni.”) ha stabilito che, in ragione del rilevante rialzo dei prezzi applicato dai gestori dei servizi energetici, ferma restando la necessità di garantire la realizzazione di tutte le iniziative necessarie ad assicurare il contenimento delle suddette spese, è consentito agli enti ed organismi pubblici rientranti nell’ambito di applicazione definito dalla legge, art. 1, commi 590 e ss., della legge n. 160 del 2019, di escludere, per l’anno 2022, dal limite di spesa per acquisto di beni e servizi individuato dall’art. 1, comma 591, della citata legge n. 160 del 2019, gli oneri sostenuti per i consumi energetici, quali per esempio energia elettrica, gas, carburanti, combustibili, ecc..
Come già per il conto consuntivo per l’anno 2021, l’Istituto ha determinato il calcolo della media registrata negli anni finanziari dal 2016 al 2018, escludendo dal computo della stessa la spesa censuaria in quanto coperta da specifiche entrate di natura vincolata (legge n. 205 del 2017) e le spese relative a progetti a finanziamento esterno.
La richiamata circolare, inoltre, stabilisce che, con riferimento all’evoluzione del quadro
epidemiologico relativo alla pandemia da Covid-19, sono da ritenersi confermate per l’esercizio finanziario 2022 le interpretazioni fornite e le deroghe ed eccezioni già individuate con le ultime circolari RGS n. 9 del 21 aprile 2020, n. 26 del 14 dicembre 2020, n. 11 del 9 aprile
2021 e n. 26 dell’11 novembre 202128.
Il Collegio dei revisori dei conti ha asseverato per il 2022 il rispetto delle norme di contenimento vigenti, di cui alla art. 1, comma 590 e seguenti della legge n. 160 del 2019, ai sensi del quale le pubbliche amministrazioni sono tenute a versare annualmente allo Stato, entro il 30 giugno di ciascun anno, quanto “dovuto” nell’esercizio 2018 in applicazione delle medesime disposizioni indicate nell’allegato A della stessa legge, incrementato del 10%, oltre a quanto dovuto sulla base di disposizioni ancora applicabili.
Il valore del limite di spesa, secondo il criterio economico, è pari a 44,9 mln.
In corso di gestione 2022, il volume dei costi soggetto al limite è stato pari a 33,1 mln, come rappresentato nella seguente tabella.
Tabella 22 - Costi inclusi nel limite di spesa della legge di bilancio per il 2020 (l.n. 160 del 2019)
Voci di conto economico Ordinaria | |
B6) - Materie prime, sussidiarie, di consumo | 92.192 |
B7) – Servizi | 24.637.847 |
B8) - Godimento di beni di terzi | 8.416.555 |
Totale complessivo | 33.146.593 |
Fonte Istat
La restituzione al bilancio dello Stato delle somme risparmiate è pari a euro 2.077.765,09.
L’Ente ha provveduto ad effettuare i versamenti al Bilancio dello Stato provenienti dalle citate riduzioni di spesa con i mandati di pagamento n. 6307130, n. 6308107 e n. 6308108 rispettivamente del 13 luglio 2022 e del 24 ottobre 2022.
Oltre ai versamenti, l’Ente ha dato evidenza in apposita sezione della Relazione sulla gestione del rispetto del limite di spesa complessivo per l’acquisto di beni e servizi, ai sensi dell’art. 1, comma 591, della legge n. 160/2019.
28 Nello specifico le spese possono ritenersi escluse dai limiti di contenimento fissati dalle vigenti norme di contenimento qualora siano: finanziate da trasferimenti dello Stato o di enti territoriali finalizzati a fronteggiare l’emergenza sanitaria Covid-19, secondo quanto previsto dai provvedimenti di urgenza adottati; derivanti da disponibilità di bilancio dell’ente; acquisite tramite altre fonti di finanziamento ed aventi vincolo di destinazione.
9. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
L’Istituto nazionale di statistica è un ente pubblico di ricerca la cui finalità istituzionale è il
rilevamento e la diffusione dei dati statistici.
Nel 2022, sono intervenute diverse norme che hanno attribuito all’Istat compiti specifici. Particolare rilevanza assume n. 53 dl 2022 (“Disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere”) che assegna una serie di compiti e adempimenti all’Istituto, per garantire un flusso informativo sulla tematica, al fine di consentire l’adozione di politiche di prevenzione e contrasto e di assicurare un effettivo monitoraggio del fenomeno.
All’Istituto stesso è stato assegnato, in coerenza con la missione istituzionale e la natura di ente di ricerca, lo sviluppo di due linee di intervento nell’ambito della Missione 1 del PNRR, in qualità di ente attuatore. La prima riguarda la progettazione e la realizzazione del c.d. “Catalogo nazionale dati”, attività relativa alla transizione digitale specifica per la componente dati e all’interoperabilità tra le Pubbliche Amministrazioni, nell’ambito della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND). La seconda afferisce alla misurazione ed il monitoraggio delle azioni di semplificazione della PA, nell’ambito delle riforme previste dal PNRR. In aggiunta, l’Istat, è stato individuato con decreto direttoriale MUR (Direzione della ricerca) n. 0001557 del 11.10.2022 come “soggetto affiliato” ai due Spoke, (l’Università di Firenze e l’Università di Bologna), partecipando al partenariato esteso “Age-It”, nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e ricerca” – Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa” – Investimento 1.3, finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU, Allo stato attuale l’Istat ha attestato che risultano conseguite tutte le milestones previste dal cronoprogramma delle attività.
I compensi individuali annui lordi dei componenti degli organi di governance sono i seguenti: euro 10.040 a ciascuno dei quattro membri del Consiglio; 7.530 euro a ciascuno dei tre componenti il Collegio dei revisori dei conti; 5.020 euro a ciascuno dei quattordici membri del Comstat, per un costo complessivo di euro 91.848. In quanto in quiescenza a decorrere dal 1° novembre 2019, ai sensi dell’art. 5, comma 9, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, il Presidente dell’Istat ha percepito nell’esercizio 2022 unicamente il rimborso spese. Nel corso del 2023 il mandato del Presidente è scaduto ed è stato sostituito dal consigliere anziano in attesa del completamento della procedura di nomina del successore.
Il Direttore generale, nominato in data 19 aprile 2019 per un triennio, è stato riconfermato dal Consiglio nella seduta del 22 aprile 2022 per il triennio 2022–2024.
Il costo del personale nell’esercizio 2022 risulta leggermente in flessione (euro 118.426.189 rispetto ai 119.271.563 euro del 2021), mentre il suo costo medio, pari ad euro 63.567 lordi, registra un incremento del 3,8 per cento.
Il comma 237 dell’art. 1 della legge n. 205 del 2017 aveva quantificato il fabbisogno necessario per lo svolgimento di tutti i Censimenti permanenti e per il Censimento generale dell’agricoltura nel quadriennio 2018-2021 in complessivi euro 281.864.000, con una media di circa 70 mln annui, mentre a decorrere dall’ esercizio 2022, è stato preventivato un fabbisogno annuo di spesa pari a euro 26.881.600.
Per le spese censuarie sia il costo 2022 che la previsione del fabbisogno per il triennio 2023- 2025 non risulta coerente con le risorse previste a regime, talché la copertura finanziaria viene assicurata mediante applicazione dell’avanzo vincolato.
Come già nella precedente relazione, la Sezione richiama l’attenzione sulla necessità, a legislazione vigente, che l’Istituto attui una accorta programmazione gestionale, finalizzata ad assicurare sia la sostenibilità prospettica di bilancio, sia gli standard quali-quantitativi programmati, al fine di dare un adeguato quadro informativo statistico a livello nazionale, regionale e locale.
Il bilancio 2022 è relativo al primo esercizio in contabilità economico-patrimoniale dell’Istituto, contabilità adottata ai sensi del decreto legislativo n. 218 del 2016. Pertanto, questo primo bilancio deve essere inquadrato in un procedimento di progressivo affinamento che si completerà nei prossimi esercizi.
L’adozione della nuova metodologia ha comportato una completa revisione dei tradizionali prospetti di bilancio, con riclassificazioni che per il 2022 comportano una ridotta possibilità di confronto con gli esercizi precedenti.
Venendo all’esame dei dati di bilancio, il totale dell’attivo dello stato patrimoniale nel 2022, pari a 519,81 mln, presenta un aumento rispetto all’anno precedente (510,24 mln), principalmente, per effetto dell’incremento delle immobilizzazioni, che passano da 59,03 mln a 84,17 mln, e dell’incremento dei crediti, che passano da 18,45 mln a 21,12 mln.
Si evidenzia, inoltre, un incremento del patrimonio netto, che passa da 196,54 mln a 215,04 mln rispetto all’esercizio 2021 a seguito dell’avanzo economico (22,23 mln), nonché un incremento dei fondi rischi e del trattamento di fine rapporto.
Le disponibilità monetarie, nel 2022, diminuiscono di 18,22 mln, rispetto al valore iniziale
dell’esercizio, passando da 432,68 mln a 414,46 mln. Al riguardo, l’Istat ha utilizzato la liquidità generata dalla gestione reddituale (23,39 mln) per coprire la liquidità assorbita dall’attività degli investimenti (-37,87 mln), finalizzati allo sviluppo dei software ed alla costituzione della società 3-I S.p.a. anche ai fini del conseguimento degli obiettivi indicati dal PNRR, oltre a coprire le spese necessarie per lo svolgimento dei censimenti (3,74 mln). In ordine all’indicatore annuale di tempestività dei pagamenti, il valore, per l’anno 2022, è pari a 4,72 giorni, in sensibile peggioramento rispetto ai -12,59 giorni del 2021, da imputare principalmente sia alla modifica del sistema contabile in uso presso l’Istituto sia al passaggio dalla contabilità finanziaria a quella economico patrimoniale.
CORTE DEI CONTI – SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI