PER LA SOTTOSCRIZIONE DEL CONTRATTO DI FIUME
DOCUMENTO D’INTENTI
PER LA SOTTOSCRIZIONE DEL CONTRATTO DI FIUME
DEL FIUME OGLIO DI VALLE CAMONICA
PROMOTORE:
Comunità Montana di Valle Camonica
Piazza Xxxxxxx, 3 – 25043 Breno – tel. 0364/324011 xxxx@xxxxxxxxxxxxxxx.xx - xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xx
COORDINAMENTO TECNICO-SCIENTIFICO:
xxxx. Xxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxx
Marzo-Luglio 2023
PREMESSA
Il presente Documento d’intenti ha l’obiettivo di dare avvio ad un processo partecipativo che conduca alla sottoscrizione del “Contratto di Fiume del Fiume Oglio di Valle Camonica”.
L’ambito interessato è situato in un’area dotata di due tutele UNESCO, è infatti sede del primo sito UNESCO d’Italia – Incisioni rupestri della Valle Camonica - ed è oggetto di tutela MaB - Man and Biosphere.
La Valle Camonica è stata riconosciuta area MaB per la ricchezza di biodiversità, per la qualità dei paesaggi, per la presenza di forti politiche di tutela ambientale (Parchi e Riserve naturali) e al contempo per la ricchezza di attività umane agricole, artigianali e industriali di qualità.
L’ambito presenta un quadro articolato di valenze ambientali, storico –culturali, paesaggistiche, ecologiche e socioeconomiche, nel quale la complessità risulta in buona parte riconosciuta ma non ancora
pienamente affrontata. In questo senso, nell’ambito geografico di riferimento, gli interventi e azioni progettuali da eseguire coinvolgono numerosi interessi riferibili alla risoluzione di criticità e al perseguimento dei principali obiettivi, che sono:
SOGGETTI PROTAGONISTI | Tema strategico | Descrizione sintetica e potenziali obiettivi |
Comunità Montana di Valle Camonica | Miglioramento/Mantenimento della qualità delle acque, anche tramite implementazione della quantità disponibile, e raggiungimento degli obbiettivi previsti dalla Direttiva Quadro sulle Acque (Direttiva 2000/60/CE). Depurazione/affinamento acque reflue anche sviluppando sistemi all’avanguardia per la collettazione, la destinazione e il processamento (fitodepurazione/ecosistemi filtro), separazione acque bianche e nere. Coinvolgimento del settore agricolo: in quanto ZVN di nuova designazione (2019), la Valle Camonica deve perseguire il rispetto dei parametri indicati nella direttiva Nitrati, recepita con la L.R. 5 dicembre 2008, n 31 | |
Regione Lombardia - UTR Brescia | ||
ARPA | ||
Autorità di bacino lacuale SIV- Servizi Idrici Valle Camonica | Tema 1 – Miglioramento della qualità delle acque superficiali e sotterranee | |
Derivatori1 | ||
UNIMI | ||
OOPP di agricoltori e associazioni di pescatori e ambientaliste | ||
Tema 2 - Tutela della biodiversità | Miglioramento della funzionalità dell’alveo e delle fasce perifluviali |
Comunità Montana di Valle Camonica Regione Lombardia - UTR Brescia Parco dell’Adamello ERSAF Autorità di bacino lacuale Derivatori UNIMI OOPP di agricoltori e associazioni di pescatori e ambientaliste | dei corsi d’acqua con interventi di rinaturalizzazione (anche lungo i corsi d’acqua secondari). Azioni volte a tutelare habitat e specie di interesse conservazionistico. Ripristino della continuità fluviale dove ancora compromessa e verifica/monitoraggio delle strutture esistenti. Gli Oglioli (paleoalvei e rami secondari del fiume) della Valle Camonica: valorizzazione e tutela. | |
Comunità Montana di Valle Camonica Regione Lombardia - UTR Brescia ERSAF Autorità di bacino lacuale UNIMI Derivatori | Tema 3 - Riduzione del rischio idrogeologico e manutenzione degli alvei | Redazione di un piano di manutenzione pluriennale e di pulizia dei corsi d’acqua, compresi i torrenti laterali, secondo criteri che possano conciliare esigenze di sicurezza idraulica e di mantenimento dei valori paesaggistici ed ecosistemici. Aggiornamento cartografico delle aree con maggiore rischio idraulico a fronte delle più recenti evoluzioni dei corsi d’acqua. Creazione e sviluppo di un sistema di comunicazione rapido e bidirezionale di allerta e segnalazione di eventuali criticità. |
Comunità Montana di Valle Camonica UNIMI Istituti scolastici | Tema 4 - Coinvolgimento delle comunità locali nello sviluppo e nella tutela del territorio | Incrementare le conoscenze e la sensibilità delle popolazioni verso le tematiche che riguardano i corsi d’acqua compreso il comparto vegetale e animale. Rendere più accessibili le sponde dei fiumi con percorsi predefiniti a basso impatto per l’ambiente e |
OOPP di agricoltori e associazioni di pescatori e ambientaliste Derivatori SIV- Servizi Idrici Valle Camonica Associazioni culturali locali Uffici informazione turistica, Pro loco | valorizzazione dei percorsi ciclo- pedonali già esistenti. Formare i cittadini per farli diventare le sentinelle distribuite lungo il territorio al fine di avviare un sistema di “early detection” nell’ambito della sicurezza idraulica, ma anche per la tutela del patrimonio ambientale. Promuovere il coordinamento e l’integrazione fra i settori dello sport acquatico, del turismo sostenibile e della tutela della natura sviluppando servizi e infrastrutture. Fornire una visibilità alle tematiche affrontate nel CdF sfruttando i diversi canali di comunicazione. Disseminare conoscenza con coinvolgimento della cittadinanza sul campo al fine di mostrare ciò che fa ogni firmatario del documento |
1 Tenuto conto del regime giuridico di prosecuzione dell’esercizio temporaneo in attesa della procedura di riassegnazione ex art. 53-bi della L.r. 26/2003, che riguarda taluni concessionari idroelettrici “scaduti” che eserciscono la derivazione in veste di conduttori/custodi di beni altri, quindi con limitato raggio di azione.
Tale precisazione è riferibile anche ai “temi strategici” nn. 2, 3 e 4.
La Comunità Montana di Valle Camonica ha espresso la volontà di farsi promotrice del contratto di
Fiume al fine di affrontare i temi propri dell’ambito in cui opera e del territorio nel suo insieme attraverso un percorso di concertazione che coinvolga tutti i settori interessati alla gestione del territorio e dell’ambiente fluviale e di bacino, per arrivare a condividere obiettivi comuni per la tutela della risorsa acqua, la riqualificazione degli ambiti fluviali, già in atto, e lo sviluppo del territorio in questione.
L’attivazione di un Contratto di Fiume risulta particolarmente significativa per quest’ambito in quanto il sistema di adduzione a servizio delle centrali idroelettriche storiche, opere idrauliche di grande importanza ingegneristica, rappresenta un esempio di convivenza secolare tra le condizioni naturali del territorio e le necessità produttive dell’uomo.
Il territorio Camuno vede infatti la presenza di numerose attività storiche di grandi derivazioni d’acqua a fini di produzione di energia idroelettrica. A fronte dell’importanza di tali opere, occorre aprire una riflessione sul loro futuro, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici in corso, che negli ultimi anni hanno
profondamente mutato il regime idrologico. Accanto alle grandi derivazioni, negli ultimi decenni, grazie anche a generosi incentivi pubblici, sono state realizzate decine di micro e mini centraline idroelettriche con un impatto puntuale sui singoli corsi d’acqua ma anche con un impatto complessivo sul sistema idrologico mai valutato, soprattutto per quanto concerne la tutela della funzionalità ecologica dei corsi d’acqua. Anche su tale tema andranno verificate con attenzione le concessioni in essere e la loro attualità.
La Regione nell’ambito della fase iniziale di consultazione e partecipazione ha rilevato che l'iniziativa Documento di Intenti per il ‘Contratto di Fiume del Fiume Oglio di Valle Camonica’ per la modalità integrata e partecipativa con la quale intende affrontare il rapporto fiume/territorio/paesaggio, risulta coerente con le politiche e strategie regionali che, in tema di governance dei sistemi paesistico-ambientali legati alle acque, sono finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di qualità e di sicurezza della risorsa idrica e dei territori ad essa connessi, definiti dalla Direttiva “Acque”(2000/60/CE) e dalla Direttiva “Rischio Alluvioni” (2007/60/CE) e alla loro integrazione e sviluppo di sinergie con gli strumenti di pianificazione paesaggistica e urbanistico-territoriale di livello regionale e locale.
L'iniziativa mira, inoltre, ad aumentare la resilienza del territorio camuno rispetto alle conseguenze prodotte dai cambiamenti climatici in corso. Il 16 aprile 2013 la Commissione Europea ha presentato la strategia UE di adattamento ai cambiamenti climatici, che integra le azioni di mitigazione con misure di adattamento mirate a forgiare dei territori più resilienti agli impatti dei cambiamenti
climatici. L’emergenza idrica che in tempi recenti ha fatto grandemente temere per la quantità di acqua disponibile per tutti gli usi in una zona come la Valle Camonica, storicamente ricca di acque, deve costituire un segnale da non ignorare.
Il fiume Oglio svolge funzioni di corridoio ecologico, sia lungo il fondovalle camuno che mantenendo elementi di potenziale connessione tra i versanti della valle, incuneandosi tra gli spazi abitati. A tal proposito si veda il PIANO DI GESTIONE DELLA VEGETAZIONE DEL FIUME OGLIO - Modelli selvicolturali per la valorizzazione multifunzionale dei boschi ripariali del Fiume Oglio nel suo tratto prelacustre (2018-2033) (in allegato).
In fase di elaborazione del presente documento lungo l’asta del Fiume Oglio sono presenti, quasi senza soluzione di continuità, spazi naturali e seminaturali che ne potenziano il ruolo di corridoio ecologico primario, come già individuato dalla deliberazione n. 8/10962 del 30 dicembre 2009, con la quale la Giunta ha approvato il disegno definitivo di Rete Ecologica Regionale, aggiungendo l’area alpina e prealpina; deliberazione tradotta nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP, Tav.5) e nel Piano di Indirizzo Forestale della Comunità Montana di Vallecamonica, con codifica dei boschi e statuto di non modificabilità, e recepita nei vari piani territoriali, di ruolo strategico per il territorio vasto.
In tal senso si richiamano gli ampi tratti di fascia perifluviale che costeggiano il fiume, il sentiero fluviale e la pista ciclabile che, oltre a valorizzare aspetti di mobilità turistica e locale, hanno raggiunto lo scopo di tutelare le rive del fiume da usi impropri e dall’abbandono. Il mantenimento e, laddove necessario, il potenziamento di tali percorsi può costituire un elemento di valorizzazione ulteriore del sistema fluviale.
Il presente Documento d’intenti è realizzato attraverso un processo di concertazione tra i principali Enti e soggetti portatori di interesse dell’ambito oggetto del Cdf. Le attività previste sono articolate in una serie di incontri volti a completare l’elenco degli intenti.
CONSIDERATO CHE:
- Il Contratto di Fiume così come definito in Italia dalla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume (V
Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, Milano 21/10/2010) intende mettere in rete i diversi attori del territorio: gli Enti e le autorità direttamente interessati alla gestione del fiume e del territorio, gli abitanti e tutti i diversi portatori di interesse, in un patto per la rinascita del bacino idrografico, richiamando le istituzioni ed i privati ad una visione non settoriale, ma integrata di chi percepisce il
fiume come ambiente di vita (Convenzione europea del paesaggio – ratificata da 40 stati membri del Consiglio d’Europa nel giugno 2022) e dunque come un bene comune da gestire in forme collettive.
- È stata pubblicata (G.U. n. 13 del 18 gennaio 2016) la legge 28 dicembre 2015, n. 221 (c.d. collegato ambientale), che contiene misure in materia di tutela della natura e sviluppo sostenibile, valutazioni ambientali, energia, acquisti verdi, gestione dei rifiuti e bonifiche, difesa del suolo e risorse idriche. In particolare, l'articolo 59 disciplina i contratti di fiume, inserendo l'articolo 68-bis al D.Lgs. 152/2006 (cd. Codice dell'ambiente). “Tali contratti concorrono alla definizione e all'attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree”.
- dal 2004 la Lombardia ha aderito alla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume riconoscendoli strumenti volontari di programmazione negoziata e partecipata, che possono contribuire al consolidamento di un sistema di governance a livello di bacino o sottobacino idrografico, ove le azioni per la mitigazione del rischio idraulico e per la corretta gestione delle risorse idriche si integrano con la tutela paesaggistica e la valorizzazione ecologica e fruitiva del sistema fluviale, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree.
- Nel 2012 Regione Lombardia ha concluso, con il supporto della Fondazione Lombardia per l’Ambiente, la redazione delle Linee Guida per un Piano di Adattamento ai cambiamenti climatici (PACC).
Nel corso del 2013 e 2014 è stata elaborata, in collaborazione con la Fondazione Lombardia per l’Ambiente, la Strategia Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SRACC) in coerenza con le raccomandazioni delle istituzioni europee e in armonia con la parallela Strategia Nazionale italiana approvata con decreto direttoriale n. 86/2015. La Regione ha altresì riconosciuto l’importanza dei contratti di fiume nell’ambito degli strumenti per la lotta al cambiamento climatico.
- La Comunità Montana di Valle Camonica ha approvato all’interno della Strategia MAB 2015-2025, l’obiettivo IV: ‘Supportare la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici e altri aspetti dei cambiamenti ambientali’
- gli obiettivi e le norme sopraccitate sottolineano la necessità di ricorrere a politiche di gestione integrata delle acque e dei suoli anche attraverso nuovi strumenti di governance capaci di contemperare le diverse istanze ambientali, insediative e produttive.
- attorno al Fiume e alle derivazioni idroelettriche sono stati svolti, negli anni scorsi, processi, iniziative, studi e progetti che hanno condotto alla realizzazione di strumenti di pianificazione e progettazione di grande significatività e importanza.
- La programmazione dei fondi di finanziamento europei (2023-2027 con particolare riguardo al piano di sviluppo rurale) offre l’opportunità di attivare risorse per realizzare progetti innovativi e comunitari.
- Il Fiume Oglio prelacuale ricade nel territorio di competenza dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, pertanto, il CdF sarà coerente con le strategie e gli obiettivi definiti nei Piani (PGRA, PAI, PDGPO e PBI). In coerenza con le indicazioni della Commissione Europea, le priorità di intervento anche per il terzo ciclo di pianificazione 2021-2027 per la programmazione Operativa del Piano di Gestione del Po si confermano essere:
a) aumentare la resilienza dei corpi idrici;
b) assicurare l’integrazione intersettoriale (Difesa suolo, Agricoltura, Rete Natura 2000, Produzione di energia rinnovabili, Navigazione interna);
c) investire sulle misure del Piano, cioè ottimizzare le risorse umane e finanziarie e cogliere le opportunità di finanziamento che derivano dai Fondi europei 2021-2027 (FEASR, FSE, FEAMP) o altre possibilità (LIFE, Horizon 2020, BEI, PNRR, Green Deal, Next Generation EU, ecc.);
d) dare piena attuazione al principio “Full recovery cost” (art.9 WFD) ed eventuale revisione della tariffa e dei canoni, e al DM 39/2015;
e) aumentare la conoscenza multidisciplinare, realizzando studi sugli impatti ambientali e socioeconomici delle pressioni idromorfologiche, dei carichi di inquinanti di origine diffusa e delle eventuali emergenze legate ai cambiamenti climatici.
I FIRMATARI RICONOSCONO CHE:
• Il processo rappresenta uno strumento di partecipazione diffusa e di coinvolgimento più ampio possibile della comunità (istituzionale e non) a partire dalla costruzione dei contenuti, in un’ottica di sensibilizzazione, formazione e responsabilizzazione.
• Per un approccio condiviso è necessario attivare dei tavoli di dialogo multi attoriali e tematici che si inseriscano all’interno del processo di Contratto di Fiume.
• Nell’ambito territoriale individuato si intende attivare una strategia comune sul fiume e i canali e sviluppare un Contratto di Fiume da realizzarsi attraverso l’avvio di un processo concertativo che coinvolga tutti i settori interessati alla gestione del fiume e del territorio fluviale per raggiungere obiettivi di coesione e sviluppo sostenibile, a partire dalla gestione della risorsa idrica.
• Il perseguimento di una maggiore efficienza delle politiche di settore e degli strumenti di pianificazione e programmazione del territorio necessita l’integrazione di Piani e norme sulle acque, con quelli per la difesa del suolo e di programmazione socio-economica.
• La frammentazione delle competenze può costituire un ostacolo alla realizzazione di progetti di ampio respiro.
I FIRMATARI CONCORDANO:
• di perseguire finalità del processo concertato che sono riconducibili a: protezione e tutela degli ambienti naturali e della biodiversità, tutela qualitativa e quantitativa delle acque e della dinamica dei sedimenti, difesa del suolo, mitigazione del pericolo idrogeologico e del rischio idraulico, tutela del paesaggio, tutela e sostegno delle produzioni agroalimentari tipiche;
• di condividere le modalità di approccio e di intervento, di gestione, fruizione, uso compatibile degli ambiti fluviali e uso
sostenibile delle risorse idriche;
• di condividere le modalità per affrontare e risolvere le problematiche e le criticità sui temi specifici, dell’ambito preso a riferimento per il Contratto di Fiume;
• di attivare un processo decisionale che compone gli interessi di un territorio nel rispetto delle competenze di ciascuno degli attori interessati e, in tale accezione, rappresenta anche uno strumento attraverso cui orientare o integrare le risorse e le programmazioni economiche destinate al territorio della Valle Camonica;
• di sviluppare approcci innovativi finalizzati ad una pianificazione strategica, che, partendo
dalle previsioni di piani e programmi già esistenti nel bacino idrografico di riferimento e per il territorio oggetto del CdF, possa contribuire ad integrare e riorientare la pianificazione locale e a migliorare i contenuti degli strumenti di pianificazione sovraordinata, in coerenza con il quadro normativo e legislativo vigente.
• di favorire la collaborazione e la massima partecipazione degli attori locali per promuovere l’attivazione di un coordinamento generale degli obiettivi in area vasta.
FASI
Il presente documento costituisce il primo passo per l’attivazione del Contratto di Fiume; in esso sono descritti:
● motivazioni;
● obiettivi generali;
● criticità specifiche;
● metodologia di lavoro.
Tutto ciò viene condiviso tra i soggetti che prendono parte al processo.
L’AMBITO GEOGRAFICO DI RIFERIMENTO
Fiume Oglio prelacuale
OBIETTIVI GENERALI
1. Miglioramento della gestione qualitativa e quantitativa della risorsa idrica.
2. Tutela dell’ecosistema fluviale e del paesaggio: qualità ambientale, biodiversità, connessioni ecologiche.
3. Recupero e riqualificazione ed eventuale acquisizione di aree al fine di rendere continui il corridoio ecologico e gli spazi pensati per la socialità e l’aggregazione. Regolamentazione degli usi presenti (quali fruibilità, aree sportive, pesca, orti urbani, attività estrattive, ecc) in maniera che venga promossa la sostenibilità ecologica e sociale delle azioni intraprese rispetto al mantenimento degli equilibri e delle dinamiche fluviali
4. Individuazione di buone pratiche di manutenzione delle sponde e dell’alveo secondo criteri e indirizzi condivisi da tutti i soggetti coinvolti, anche ai fini di una partecipazione dei portatori di interesse nelle attività a ciò dedicate.
5. Realizzazione di attrezzature e infrastrutture che favoriscano la fruizione e la diffusione della cultura dell’acqua (totem informativi, completamento, laddove utile, mantenibile e necessario, del sentiero fluviale e della pista ciclabile, ripristino di percorsi e manufatti antichi esistenti lungo il fiume e nelle adiacenze, creazione di specifici punti di osservazione ornitologica lungo il fiume…).
6. Valorizzazione di edifici legati all’archeologia storica – mulini, fucine, ecc.
7. Valorizzazione delle aree umide anche non attigue – ad esempio i laghetti di S. Xxxxxx, località Calamet a Breno, sorgive zona pescicoltura Darfo - al fine di creare le condizioni favorevoli all’istituzione di un’area protetta per uccelli migratori da riconoscere a livello regionale.
8. Miglioramento dell’efficacia delle misure di prevenzione del rischio di alluvione, con particolare riferimento a quel che riguarda i tratti ad elevato rischio di esondazione.
9. Miglioramento dell’efficacia della comunicazione alla cittadinanza dei contenuti dei Piani di Protezione Civile per lo sviluppo della consapevolezza del rischio.
10. Coinvolgimento delle scuole al fine di costruire dal basso la consapevolezza della comunità sulle specifiche ambientali di pregio del corso d’acqua.
LE CRITICITÀ RILEVATE PER L’AZIONE DEL CDF
Dagli incontri preparatori al presente documento di intenti sono emersi i principali fattori di criticità, riferibili ai seguenti ambiti tematici:
1. problematiche legate alla qualità e quantità delle acque e al Deflusso Ecologico
2. usi e fabbisogni dell’acqua. Sempre maggiori gli usi e sempre minori le quantità disponibili. Questo impone una valutazione attenta degli usi e delle priorità legate all’ambiente, alle esigenze produttive urbane e irrigue
3. infrastrutture e manufatti esistenti. Necessità di intervento su gestione, manutenzione, monitoraggio, ammodernamento di scolmatori, scarichi, ecc…, da cui derivano anche problematiche legate ad aspetti ambientali e sanitari
4. situazioni di degrado, tra cui eccessi nell’utilizzo di fertilizzanti di origine animale lungo le rive dell’Oglio e più in generale nel fondovalle, che, nonostante la puntuale applicazione delle norme sollecitata negli anni da Comunità Montana e Parco dell’Adamello, ancora permangono.
5. aspetti storico - culturali. Per quanto di grande valore potenziale questi aspetti non risultano sufficientemente valorizzati, soprattutto in maniera sinergica con paesaggio e natura. In questo senso la valorizzazione potrebbe rappresentare un fattore fortemente propulsivo sia sotto il profilo identitario del territorio ma anche per ciò che riguarda lo sviluppo socioeconomico.
In riferimento a tale quadro è emersa dunque la necessità di fissare gli obiettivi generali di lavoro descritti nel punto successivo.
METODOLOGIA DI LAVORO
● Punto di partenza è la messa a disposizione di studi specifici in possesso dei diversi soggetti (Comunità Montana, ARPA, SIV, Uniacque, Regione Lombardia, comitato di coordinamento MAB, Autorità di bacino Distrettuale del Fiume Po) in modo da costruire e condividere un quadro conoscitivo unitario aggiornato.
● Condivisione delle conoscenze e delle criticità locali con gli altri soggetti attraverso seminari, incontri, passeggiate lungo il fiume Oglio.
● Definizione e condivisione degli obiettivi.
● Concertazione delle azioni in funzione del raggiungimento degli obiettivi (Piano d’Azione). Xxxxxxx elaborate diverse proposte d’intervento che potranno essere illustrate e discusse in incontri programmati con i diversi soggetti al fine di definire le azioni da sviluppare.
● Redazione del Piano d’Azione sulla base delle criticità emerse nel corso dei momenti di condivisione del percorso.
● Definizione dei soggetti responsabili delle varie azioni, dei tempi di realizzazione delle stesse, delle modalità di reperimento dei fondi.
● Realizzazione di una campagna informativa unitaria nei confronti della cittadinanza in merito al percorso avviato, agli obiettivi da raggiungere e alle azioni intraprese e da intraprendere.
CONCLUSIONE
● Redazione e sottoscrizione del Contratto di Fiume