REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL
REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL
GIUNTA REGIONALE
PROPOSTA N. 13728 DEL 15/09/2020
STRUTTURA PROPONENTE | Direzione: SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA Area: REMUNERAZIONE, BUDGET E CONTRATTI | |
Prot. n. del OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: Disposizioni in ordine ai costi del rinnovo contrattuale del personale dipendente della sanità privata accreditata (XXXXXXXXX XXXXX) (XXXXXXXXX XXXXX) (X. XXXXXXXXX) (X. XXXXX)
L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE | ||
ASSESSORATO PROPONENTE | SANITA' E INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA (D'Xxxxx Xxxxxxx) L'ASSESSORE | |
DI CONCERTO |
IL DIRETTORE | |
ALL'ESAME PREVENTIVO XXXX.XX XXXX.XX | ||
COMMISSIONE CONSILIARE: Data dell' esame: con osservazioni senza osservazioni | VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA: IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE Bilancio, Governo Societario, Demanio e Patrimonio | |
SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione ISTRUTTORIA:
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE |
IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE
Pagina 1 / 8 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI
OGGETTO: Disposizioni in ordine ai costi del rinnovo contrattuale del personale dipendente della sanità privata accreditata.
LA GIUNTA REGIONALE
SU PROPOSTA dell’Assessore alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria;
VISTI:
- la Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 concernente “Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione”;
- la Legge statutaria 11 novembre 2004, n. 1, che approva lo Statuto della Regione Lazio;
- la Legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e s.m.i recante “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale”;
- il Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale 6 settembre 2002 e s.m.i.;
- la Legge di Stabilità regionale 2020 n. 28 del 27 dicembre 2019;
VISTI per quanto riguarda le norme statali e regionali in materia sanitaria:
- la legge 23 dicembre 1978 n. 833 concernente “Istituzione del servizio sanitario nazionale” e s.m.i.;
- il Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e s.m.i. concernente “Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’art. 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421 e successive modificazioni”;
- la legge xxxxxxxxx 00 xxxxxx 0000, x. 00 x x.x.x xxxxxxx “Disposizioni per il riordino del Servizio Sanitario Regionale ai sensi del Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni e integrazioni. Istituzione delle aziende unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere”;
- la legge Regionale 3 marzo 2003 n. 4, concernente “Norme in materia di autorizzazione alla realizzazione di strutture e all'esercizio di attività sanitarie e socio-sanitarie, di accreditamento istituzionale e di accordi contrattuali”;
- il D. Lgs 16 ottobre 2003 n. 288 e s.m.i. recante “Riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, a norma dell'articolo 42, comma 1, della legge 16 gennaio 2003, n. 3”;
- il DPCM 12 gennaio 2017, avente ad oggetto “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502”;
- l’Intesa Stato-Regioni e Province autonome del 18 dicembre 2019, rep. n. 209/CSR concernente il Patto per la Salute – per gli anni 2019-2021;
- il Regolamento Regionale 6 novembre 2019 n. 20 concernente “Regolamento in materia di autorizzazione alla realizzazione, di autorizzazione all’esercizio e di accreditamento istituzionale di strutture sanitarie e socio-sanitarie in attuazione dell’articolo 5, comma 1, lettera b), e dell’articolo 13, comma 3, della legge regionale 3 marzo 2003, n. 4 (Norme in materia di autorizzazione alla realizzazione di strutture e all’esercizio di attività sanitarie e socio-sanitarie, di accreditamento istituzionale e di accordi contrattuali) e successive modifiche. Abrogazione del regolamento regionale 26 gennaio 2007, n. 2 in materia di
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autorizzazione all’esercizio e del regolamento regionale 13 novembre 2007, n. 13 in materia di accreditamento istituzionale”;
VISTI, altresì, per quanto riguarda le disposizioni sugli erogatori privati accreditati;
- il DCA n. 518 del 30 dicembre 2019 recante “Acquisto di prestazioni sanitarie e sociosanitarie da privato accreditato – Definizione Budget provvisori primo semestre 2020 - Contratto di budget ex DCA n. U00243 del 25/06/2019 e approvazione Addendum Contrattuale per le strutture interessate da riconversione”;
- il DCA n. 46 del 18 marzo 2020 recante “Definizione del livello massimo di finanziamento provvisorio per l'anno 2020 per le prestazioni erogate da strutture private accreditate con onere a carico del SSR per Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.);
- il DCA n. U00048 del 24 marzo 2020 recante “Approvazione dello schema Accordo/Contratto Quadro ex art. 8 quinquies D. Lgs n. 502/1992 e ss.mm.ii. per le prestazioni di assistenza domiciliare integrata (ADI)”;
- il DCA U00075 del 16 giugno 2020 recante “Definizione del livello massimo di finanziamento per l'anno 2020 per le prestazioni erogate da strutture private accreditate con onere a carico del SSR per Assistenza psichiatrica”;
- il DCA U00092 del 17 luglio 2020 recante “Integrazione al DCA U00518 del 30 dicembre 2019: "Acquisto di prestazioni sanitarie e sociosanitarie da privato accreditato – Definizione Budget provvisori primo semestre 2020 - Contratto di budget ex DCA n. U00243 del 25/06/2019 e approvazione Addendum Contrattuale per le strutture interessate da riconversione". Proroga fino al 31 luglio 2020”;
VISTI per quanto riguarda il Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021:
- il Decreto del commissario ad acta n. 303 del 25 luglio 2019 con cui è stato adottato il Piano di rientro, denominato Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021, ai sensi dell’art.2 comma 88, secondo periodo, L. 191/2009;
- il Decreto del Commissario ad acta n. 469 del 14 novembre 2019 con cui è stato riadottato il Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019- 2021 ai sensi e per gli effetti dell’art. 2, comma 88 della L. 191/2009, secondo periodo, al fine di recepire le osservazioni formulate dai Ministeri vigilanti con parere Lazio DGPROGS n. 141 del 29 ottobre 2019;
- il Decreto del Commissario ad acta n. 18 del 20 gennaio 2020 con cui, in recepimento delle ulteriori osservazioni formulate al Piano da parte del Tavolo di verifica nella seduta del 27 novembre 2019 e riportate nel verbale trasmesso il 21 dicembre 2019, è stato adottato il Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019- 2021 a sostituzione del precedente di cui al DCA 469/19 ed è stato attivato il formale percorso di uscita dal commissariamento, previa individuazione degli indirizzi di sviluppo e qualificazione da perseguire;
- la Deliberazione di Giunta Regionale 21 gennaio 2020, n. 12, con cui si è preso atto del predetto DCA n. 18 del 20 gennaio 2020 e si è, quindi, recepito il Piano di rientro, denominato Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021 ai sensi e per gli effetti dell'art. 2, comma 88 della L. 191/2009, secondo periodo;
- i pareri favorevoli in merito alla citata DGR n. 12/20 e all’allegato Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021 espressi dalla Struttura tecnica di monitoraggio (STEM) e dalla Conferenza permanente per i
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rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano rispettivamente il 28 e il 29 gennaio 2020, per l’acquisizione del parere previsto dall’art. 2, comma 78, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 e per la successiva approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, ai sensi dell’art. 2, comma 79, della legge 23 dicembre 2009, n. 191;
- il parere reso dal Ministero della Salute, di concerto con il Ministero dell’Economia e Finanze, in data 28 gennaio 2020 (LAZIO- DGPROGS- 28/1/2020-0000012-P), con cui si è pronunciato con esito favorevole in merito al Programma Operativo 2019-2021 di cui al DCA n. 18/2020, subordinatamente al recepimento di alcune modifiche ivi richieste;
- la Delibera del Consiglio dei Ministri 5 marzo 2020, con cui:
- è stato approvato il Piano di Rientro adottato con il DCA n. 18/20 e recepito dalla Giunta regionale con la DGR n. 12/20, subordinatamente al recepimento, mediante delibera di Giunta integrativa, da dottarsi entro il 30 marzo 2020, delle ulteriori modifiche richieste dai Ministeri Salute ed Economia e Finanze con il parere del 28 gennaio 2020;
- sono stati incaricati i Tavoli di monitoraggio di cui agli artt. 9 e 12 dell’Intesa Stato – Regioni del 23 marzo 2005 alla verifica del recepimento, da parte della Regione, di quanto indicato alla lettera a), dandone comunicazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri entro il 30 aprile 2020;
- è stata subordinata l’efficacia della deliberazione alla valutazione positiva del punto a), secondo quanto previsto al punto b);
- è stato disposto, con decorrenza dalla data di valutazione positiva di cui al punto c), la cessazione del mandato commissariale conferito al Commissario ad acta con deliberazione del Consiglio dei Ministri il 10 aprile 2018;
- è stato disposto che, dalla data di cessazione del mandato commissariale, la Regione rientri nell’esercizio delle funzioni precedentemente ricomprese nel mandato commissariale, nel rispetto della cornice normativa vigente in materia sanitaria e in materia di Piani di rientro dai deficit sanitari;
- si è preso atto che restano ferme le modalità di verifica e di affiancamento previste dall’Accordo sul piano di rientro firmato tra il Ministro della salute, il Ministro dell’economia e delle finanze e il Presidente della Regione Lazio in data 28 febbraio 2007, recepito con D.G.R. n.149 del 6 marzo 2007;
- la Delibera del Consiglio dei Ministri 6 aprile 2020 con cui, in esito alla dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria per la diffusione del virus SARS CoV-2 di cui al DPCM del 31 gennaio 2020, è stato deliberato il rinvio della menzionata scadenza di cui al punto a) della deliberazione 5 marzo 2020, al 30 giugno 2020, rideterminando al 31 luglio 2020 la scadenza di cui al punto b) della citata deliberazione affinché le azioni commissariali si concentrassero sulla gestione dell’emergenza a livello regionale;
- il Decreto del Commissario ad acta n. 81 del 25 giugno 2020 con cui è stato approvato il “Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021”ai sensi e per gli effetti dell’art. 2, comma 88 della L. 191/2009, secondo periodo, in recepimento delle modifiche richieste dai Ministeri vigilanti Salute ed Economa e Finanze con il parere del 28 gennaio 2020, e si è definito il percorso volto a condurre la Regione verso l’uscita dal commissariamento e, quindi, verso la gestione ordinaria della sanità, previa individuazione degli indirizzi di sviluppo e qualificazione da perseguire;
- la Deliberazione di Giunta Regionale n. 406 del 26 giugno 2020, che ha preso atto del citato
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Decreto commissariale e, per l’effetto, recepito il Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021con lo stesso approvato;
- la comunicazione prot. n. LAZIO-DGPROGS- 0000072-P del 14 luglio 2020 del Ministro della Salute, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, con la quale è stato espresso parere favorevole in merito al Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021 in quanto integrato con quanto richiesto dai Ministeri vigilanti con il parere prot. 12-P del 28/01/2020, nonché aggiornato, come richiesto dai Tavoli tecnici nella riunione del 21 maggio 2020 in considerazione dell’emergenza legata alla diffusione del Covid-19, al fine di renderlo coerente con quanto risultante dai Programmi operativi Covid di cui al decreto legge n. 18/2020;
- il verbale del Tavolo di verifica del 22 luglio 2020 nel quale si è dato atto che: “Tavolo e Comitato, in attuazione del punto b) della delibera del Consiglio dei Ministri del 5 marzo 2020, come aggiornata nelle scadenze dalla delibera del 6 aprile 2020, verificano positivamente il recepimento delle integrazioni apportate al Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021 di sviluppo e riqualificazione del Servizio Sanitario della Regione Lazio”;
VISTI:
- il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante: “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42” e relativi principi applicativi, come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126;
- il regolamento regionale 9 novembre 2017, n. 26, recante: “Regolamento regionale di contabilità”;
- la legge regionale 27 dicembre 2019, n. 28, recante: “Legge di stabilità regionale 2020”;
- la legge regionale 27 dicembre 2019, n. 29, recante: “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2020-2022”;
- la legge di contabilità regionale12 agosto 2020, n. 11;
RICHIAMATI tutti i provvedimenti statali e regionali adottati sino alla data odierna per fronteggiare l’emergenza sanitaria da COVID 19;
RICHIAMATE, altresì, tutte le norme di legge in vigore per i rapporti di lavoro di diritto privato nonché quelle dello Statuto dei lavoratori in quanto applicabili;
PRESO ATTO che il giorno 10 giugno 2020 l'Associazione Italiana Ospedalità Privata (AIOP) e l'Associazione Religiosa Istituti Socio-sanitari (ARIS), di concerto con le organizzazioni sindacali FP CGIL, CISL FP E UIL FPL, hanno raggiunto l’ipotesi di accordo sul testo finale del nuovo CCNL del personale non medico dipendente delle strutture sanitarie private ospedaliere, per acuti, per riabilitazione ospedaliera e lungodegenza;
CONSIDERATO che la pre-intesa costituisce il presupposto per la firma definitiva di un contratto che è in attesa di rinnovo da quattordici anni e che interessa circa centomila lavoratori (l’ultimo CCNL per il personale dipendente delle strutture sanitarie private risale al periodo 2002-2005 per la parte normative e quello economico al periodo 2002-2003, firmato l’8 febbraio 2005);
che la naturale sede di riconoscimento nella quale prendere in considerazione i costi connessi al personale dipendente è quella tariffaria ai sensi di quanto previsto dall’articolo 8 sexies commi 5 e 6 del D. Lgs. 502/1992;
TENUTO CONTO che la Conferenza delle Regioni ha avuto un ruolo determinante nel percorso di contrattazione, sostenendo, unitamente al Ministero della Salute, l’esigenza di un rinnovo contrattuale che definisse anche un giusto riconoscimento economico ai lavoratori anche in
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considerazione dell’impegno fondamentale assunto dai lavoratori del settore privato nell’affrontare la fase di emergenza da pandemia Covid-19,
TENUTO CONTO che le Regioni da subito e in modo responsabile hanno compreso le esigenze dei lavoratori e si sono impegnate, in un confronto aperto con le organizzazioni sindacali e con le associazioni datoriali, assicurando sin dalle fasi iniziali della trattativa, la disponibilità all’integrazione economica in favore delle strutture private accreditate che avessero sostenuto oneri derivanti dagli incrementi contrattuali per il personale dipendente necessari per il rinnovo contrattuale, impegnandosi al riconoscimento di un importo pari al 50% di tali oneri; degli;
TENUTO CONTO, in particolare, che la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, nella seduta del 17 ottobre 2019, come ribadito nella seduta del 27 luglio 2020, nel prendere atto dell’incremento del Fondo sanitario 2020 di 2 miliardi di euro e dell’impegno del Governo a rivedere con una modifica normativa il vincolo per l’acquisto delle prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati, si è resa disponibile a concludere la vertenza per il rinnovo del contratto della sanità privata attraverso un mix di interventi (aumento del budget delle prestazioni e aggiornamento tariffario) volto ad assicurare la copertura dell’importo fino al 50% degli oneri connessi al rinnovo dei contratti verificati nelle singole realtà regionali;
RICHIAMATE le seguenti note del Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
- nota prot. n. 5974/C1PERS/C7SAN del 17 ottobre 2019, indirizzata al Ministro della Salute e ai Presidenti Nazionali di ARIS e AIOP con cui, facendo seguito agli approfondimenti richiesti sul rinnovo contrattuale del CCNL della Sanità privata, si è manifestata la disponibilità della Conferenza “ad intervenire a partire dal 2020 per una positiva conclusione della vertenza per il rinnovo del CCNL della Sanità privata attraverso un aumento del budget delle prestazioni fino al 50% dei costi del rinnovo contrattuale che ciascuna Regione avrà cura di verificare a livello territoriale”;
- la tabella elaborata in occasione dell’intesa del 12 novembre 2019 presso il Ministero della Salute tra le parti contraenti e le Regioni nella quale è riportata la stima dell’impatto economico annuo per ciascuna Regione;
- nota prot. n. 5858/C1PERS/C7SAN del 28 luglio 2020, indirizzata al Ministro della Salute e ai Presidenti Nazionali di ARIS e AIOP, con cui si rappresenta che la Conferenza, nella seduta del 27 luglio 2020 a seguito anche dell’incontro svoltosi con la Commissione Salute il 22 luglio 2020, ha affrontato nuovamente il tema del rinnovo del CCNL della Sanità privata ribadendo “l’impegno delle Regioni e delle province Autonome a farsi carico del 50% dei costi del rinnovo contrattuale con un mix di interventi individuati a livello territoriale relativi ai budget e alle tariffe, affinché non si registrino ulteriori ritardi e si proceda con sollecitudine alla firma del contratto”;
- nota prot. n. 5972/C1PERS/C7SAN del 30 luglio 2020, con cui si invitano i Presidenti delle Regioni e Province Autonome “ad adottare ogni utile iniziativa per tradurre gli impegni assunti dalla Conferenza in atti concreti, concludendo a livello territoriale i necessari confronti con le Associazioni datoriali”;
RITENUTO OPPORTUNO recepire quando disposto dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome nella seduta del 17 ottobre 2019 e ribadito nella seduta del 27 luglio 2020 e disporre, pertanto, che la Regione, provveda, con risorse a carico del Fondo Sanitario regionale, al riconoscimento di un’integrazione economica, ulteriore rispetto al finanziamento già assegnato, pari al 50% degli oneri incrementali sostenuti dalle strutture private accreditate per il rinnovo del contratto del personale sanitario non medico dipendente;
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RITENUTO OPPORTUNO disporre, pertanto, che, con successivi provvedimenti, aventi decorrenza successiva alla sottoscrizione del nuovo CCNL della Sanità Privata, la Direzione regionale Salute e Integrazione socio-sanitaria proceda alla rimodulazione in aumento della spesa già prevista per l’acquisto di prestazioni sanitarie e sociosanitarie, da parte degli erogatori privati accreditati all’interno del Fondo sanitario regionale, e provveda, conseguentemente, al riconoscimento di un’integrazione economica, nelle more dell’adozione del provvedimento nazionale di revisione delle tariffe delle prestazioni sanitarie, pari al 50% dell’importo correlato agli oneri incrementali del personale dipendente sostenuto dalla sanità privata accreditata, comprovati sulla base di dichiarazione sostitutiva di atto notorio del legale rappresentante della struttura privata e attestante l’iscrizione all’INPS del personale dipendente e sulla base della registrazione dei dati nei flussi informativi SICO del MEF;
prevedere che l’integrazione della remunerazione è disposta in via straordinaria nelle more dell’adeguamento delle tariffe a livello nazionale, strumento ordinario di definizione degli importi spettanti ai fini della remunerazione delle prestazioni sanitarie come da dichiarazione del Ministero della Salute;
disporre che la Direzione regionale Salute e Integrazione socio-sanitaria proceda:
- alla predisposizione di specifica previsione di addendum al contratto con gli erogatori privati accreditati interessati;
- all’acquisizione delle dichiarazioni sostitutive di atto notorio del legale rappresentante delle strutture erogatrici private accreditate riportanti la puntuale indicazione del proprio personale sanitario non medico dipendente e iscritto all’INPS e dei rispettivi costi sostenuti, con evidenziazione dei maggiori costi associati all’applicazione dell’aggiornamento del CCNL;
- al successivo controllo delle dichiarazioni sostitutive di atto notorio, riportanti l’iscrizione all’INPS del personale dipendente e al monitoraggio dei flussi informativi SICO del MEF che dovranno essere opportunamente alimentati dagli erogatori privati accreditati;
- alla previsione di apposito provvedimento di impegno di spesa ai fini dell’effettivo riconoscimento dell’importo corrispondente al 50% degli oneri sostenuti da ciascuna struttura sanitaria privata accreditata che applichi il nuovo CCNL della Sanità Privata;
DELIBERA
Per le motivazioni suesposte, che integralmente si richiamano:
• recepire quando disposto dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome nella seduta del 17 ottobre 2019 e ribadito nella seduta del 27 luglio 2020 e disporre, pertanto, che la Regione, provveda, con risorse a carico del Fondo Sanitario regionale, al riconoscimento di un’integrazione economica, ulteriore rispetto al finanziamento già assegnato, pari al 50% degli oneri incrementali sostenuti dalle strutture private accreditate per il rinnovo del contratto del personale sanitario non medico dipendente;
• disporre, pertanto, che, con successivi provvedimenti, aventi decorrenza successiva alla sottoscrizione del nuovo CCNL della Sanità Privata, la Direzione regionale Salute e Integrazione socio-sanitaria proceda alla rimodulazione in aumento della spesa già prevista per l’acquisto di prestazioni sanitarie e sociosanitarie, da parte degli erogatori privati accreditati all’interno del Fondo sanitario regionale, e provveda, conseguentemente, al
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riconoscimento di un’integrazione economica, nelle more dell’adozione del provvedimento nazionale di revisione delle tariffe delle prestazioni sanitarie, pari al 50% dell’importo correlato agli oneri incrementali del personale dipendente sostenuto dalla sanità privata accreditata, comprovati sulla base di dichiarazione sostitutiva di atto notorio del legale rappresentante della struttura privata e attestante l’iscrizione all’INPS del personale dipendente e sulla base dell’implementazione dei dati nei flussi informativi SICO del MEF;
• prevedere che l’integrazione della remunerazione è disposta in via straordinaria nelle more dell’adeguamento delle tariffe a livello nazionale, strumento ordinario di definizione degli importi spettanti ai fini della remunerazione delle prestazioni sanitarie come da dichiarazione del Ministero della Salute;
• disporre che la Direzione regionale Salute e Integrazione socio-sanitaria proceda:
- alla predisposizione di specifica previsione di addendum al contratto con gli erogatori privati accreditati interessati;
- all’acquisizione delle dichiarazioni sostitutive di atto notorio del legale rappresentante delle strutture erogatrici private accreditate riportanti la puntuale indicazione del proprio personale sanitario non medico dipendente e iscritto all’INPS e dei rispettivi costi sostenuti, con evidenziazione dei maggiori costi associati all’applicazione dell’aggiornamento del CCNL;
- al successivo controllo delle dichiarazioni sostitutive di atto notorio, riportanti l’iscrizione all’INPS del personale dipendente e al monitoraggio dei flussi informativi SICO del MEF che dovranno essere opportunamente alimentati dagli erogatori privati accreditati;
- alla previsione di apposito provvedimento di impegno di spesa ai fini dell’effettivo riconoscimento dell’importo corrispondente al 50% degli oneri sostenuti da ciascuna struttura sanitaria privata accreditata che applichi il nuovo CCNL della Sanità Privata;
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio nel termine di giorni 60 (sessanta) dalla comunicazione ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni 120 (centoventi).
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