Territorial Lab
Italy - Croatia
CREW
Verso un Contratto di Area Umida per la Laguna di Marano
Territorial Lab
Primo incontro
del processo partecipativo
U.T.I. RIVIERA BASSA FRIULANA Territorial Lab 01: 01/07/2019
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Indice
1. Progetto CREW, obiettivi e partner;
2. Contratto di Area Umida requisiti minimi, struttura, organi, fasi, riferimenti normativi RAFVG;
3. Percorso partecipativo e crono-programma;
4. Documento di Intenti, contenuti e forma;
5. Analisi Conoscitiva preliminare;
6. Tavoli tematici proposti;
7. Discussione 3 elementi da valorizzare, 3 criticità, 3 proposte concrete
8. Calendario delle consultazioni (facilitazioni, temi e date)
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1. CREW
> PROGETTO EUROPEO PER LA GESTIONE DELLE AREE UMIDE
Finanziato dal programma INTERREG Italia-Croazia 2014-2020
> Obiettivo: proteggere e ristabilire la BIODIVERSITÀ
> Come? Creando un strumento di GOVERNANCE MULTILIVELLO
Garantire un maggiore coordinamento traw i diversi livelli di pianificazione territoriale e le autorità responsabili della gestione delle zone umide, limitando nel contempo i conflitti tra problemi di conservazione e attività economiche
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Team
> 8 partner / 7 target area
1. Università Iuav di Venezia (Laguna nord di Venezia)
2. Comune di San Benedetto del Tronto (Riserva della Sentina)
3. Università di Camerino (Partner scientifico)
4. UTI Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxxxx (Xxxxxx xx Xxxxxx)
0. Patto Territoriale per l’Occupazione Nord Barese / Ofantino (Fiume Ofanto)
6. Zastita Prirode (area naturale protetta della regione di Dubrovnik-Neretva)
7. Natura-Jadera (area naturale protetta della regione di Zadar)
8. Natura-Histrica (area naturale protetta di Rovigno)
2.
Contratto di Area Umida
In sintesi:
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> Protocollo giuridico su base VOLONTARIA e PARTECIPATA
> Strumento di programmazione STRATEGICA e NEGOZIATA
(Accordo di programmazione negoziata ai sensi dell’ art. 2 comma 203 della Legge 662/96)
> Strategia BOTTOM-UP mette insieme partner privati ed enti pubblici per siglare accordi ed impegni volti a difendere il territorio, la tutela integrata dell’ambiente e la biodiversità
> Definire obiettivi (specifici e dettagliati) ed azioni, CONCORDATE tra tutti i soggetti portatori di interessi (stakeholder), verso un territorio condiviso, la Laguna di Marano
Requisiti di base del Contratto di Area Umida
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1. Requisiti di finalità e coerenza
> 1a. contribuire al perseguimento degli obiettivi delle normative in materia ambientale (in particolare il raggiungimento del “buono stato” di qualità dei corpi idrici)
> 1b. coerenti con le previsioni di piani e programmi già esistenti
2. Requisiti di impostazione
> coerenza con la struttura prevista per il Contratto di Area Umida
Italy - Croatia
CREW
> ATLANTE DEGLI OBIETTIVI
per la diffusione dei contratti di fiume, di lago e costa (cdf) nella Xxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxxx
0
Gli organi del
Contratto di Area Umida
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Ai fini dell’attuazione del processo di Contratto di Area Umida sono
individuati due organi, la cui appartenenza è volontaria e gratuita:
> 1. l’Assemblea del Contratto di Area Umida
- organo consultivo-deliberativo del processo partecipativo
- composta dagli attori pubblici e privati che aderiscono al processo
> 2. il Comitato tecnico-istituzionale
- gestione tecnica e supporto al processo partecipativo
- prevalentemente attori tecnici e istituzionali
Riferimenti normativi regionali del
Contratto di Area Umida
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A scala regionale il Contratto di Fiume si inserisce in un contesto di Xxxxx ed indirizzi tra le quali si evidenziano:
> la legge regionale 29 aprile 2015, n. 11
“Disciplina organica in materia di difesa del suolo e di utilizzazione delle acque” che definisce e struttura per linee generali il processo di programmazione negoziata e partecipata dei Contratti di Fiume (artt. 12 e 15);
> la delibera della Giunta Regionale n. 1448/2016
adesione alla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume, ha condiviso il documento “Definizione e requisiti qualitativi di base dei Contratti di Fiume” approvando i contenuti minimi dello schema di base del “Documento d’intenti” avviando le attività di promozione e supporto alla diffusione dei Contratti di Fiume sul territorio regionale.
per chi volesse approfondire: estratto dal sito RAFVG
CONTRATTI DI FIUME
D.LGS 152/2006, ART.68 BIS
LR 11/2015, ART. 12
xxxxx://xxx.xxxxxxx.xxx.xx/xxxxx/xxx/XXXXX/xxxxxxxx-xxxxxxxxxx/xxxxxxxxxxxxxx-
gestione-territorio/FOGLIA213/#id1
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La gestione pattizia dei beni collettivi e l’adozione di strumenti come i Contratti di fiume (CdF) quali “strumenti volontari di programmazione negoziata e partecipata” rappresentano oggi in Italia e nella nostra Regione una concreta alternativa al
perdurare del rischio ed all’apparente “inevitabile” e progressivo degrado del territorio e dell’ambiente.
Tali strumenti sono previsti dall’art.68 bis del D.Lgs 152/2006 (Testo Unico Ambientale) e sono stati inizialmente introdotti nella nostra Regione dall’art. 12 della LR 11/2015 in anticipo sulla normativa nazionale.
Il Testo Unico Ambientale all’art. 68 bis specifica che: “I contratti di fiume e di lago concorrono alla definizione e all’attuazione della pianificazione di distretto a scala di bacino e sotto-bacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione e la valorizzazione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree.”
Il CdF si fonda sul consenso e sulla informazione partecipata delle popolazioni promuovendo una visione integrata e partecipe nelle comunità locali.
Esso prevede un’ampia mobilitazione degli attori locali territoriali per individuare un piano d’azione condiviso finalizzato ad affrontare le problematiche ambientali di un bacino o sottobacino fluviale secondo una logica integrata e multidisciplinare. Permette pertanto
il raggiungimento di un’integrazione contemporaneamente «orizzontale e verticale» tra interessi, programmi e piani.
È un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale.
Il consenso ad oggi sperimentato su tutto il territorio nazionale risiede nel fatto che il processo parte dalle piccole comunità locali fino ad arrivare al Governo Nazionale con la mediazione ed il supporto delle Regioni.
Questa forma di gestione, che ha già riscontrato successo e condivisione sul territorio nazionale (sono infatti attualmente presenti sul territorio nazionale circa 270 CdF tra annunciati ed attivati), si applica generalmente a scala di bacino o sottobacino idrografico e può avere carattere sia interregionale che transfrontaliero.
Tuttavia lo strumento CdF può essere utilizzato anche per i territori costieri oppure per quei territori interessati dalla presenza di lagune, laghi e falde acquifere.
Gli obiettivi principali dei CdF sono:
la riduzione dell’inquinamento delle acque
la difesa idraulica e la protezione dal dissesto idrogeologico
la rinaturalizzazione, il miglioramento paesaggistico e la valorizzazione ambientale l’ottimizzazione delle risorse idriche
la promozione e lo sviluppo del territorio
E’ evidente oramai a tutti che il livello di complessità delle questioni in gioco richiede
per chi volesse approfondire: estratto dal sito RAFVG
CONTRATTI DI FIUME
D.LGS 152/2006, ART.68 BIS
LR 11/2015, ART. 12
xxxxx://xxx.xxxxxxx.xxx.xx/xxxxx/xxx/XXXXX/xxxxxxxx-xxxxxxxxxx/xxxxxxxxxxxxxx-
gestione-territorio/FOGLIA213/#id1
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che le problematiche che riguardano i fiumi e più in generale l’acqua siano trattate in termini sistemici attraverso il superamento delle soluzioni parziali che non considerano le interazioni e che non legano la questione della risorsa idrica alla difesa del suolo, degli ecosistemi, alla tutela del paesaggio e delle attività sociali ed economiche presenti sul territorio.
Le linee guida nazionali ovvero i documenti tecnici di riferimento per la costituzione e l’avviamento dei CdF sono attualmente due:
Carta nazionale dei Contratti di Fiume (2010)
Definizioni e requisiti qualitativi di base dei Contratti di Fiume (2015)
I passaggi e quindi i documenti che costituiscono il CdF sono i seguenti:
a) Documento d’Intenti
b) Analisi conoscitiva preliminare
c) Documento Strategico
d) Programma d’Azione
e) Contratto di fiume
f) Sistema di controllo e di monitoraggio periodico del Contratto
g) Informazione al Pubblico
Ai fini dell’attuazione del processo di Contratto di fiume si individuano altresì i seguenti
organi, la cui appartenenza è volontaria e gratuita:
l’Assemblea del Contratto di Fiume il Comitato tecnico-istituzionale
il Comitato ha il supporto della Segreteria Tecnico scientifica, composta dai soggetti preposti alla gestione tecnica e multidisciplinare delle diverse fasi del processo fornendo adeguata documentazione nelle fasi di analisi ed elaborazione, ed alla facilitazione
dei processi di partecipazione, che è l’organismo esecutivo del processo composto prevalentemente dagli attori istituzionali del processo. Al Comitato si possono associare funzioni esecutive in merito all’attuazione delle diverse fasi tecnico-scientifiche di supporto ed attuazione del processo che è l’organo consultivo-deliberativo del processo partecipativo ed è composta dagli attori pubblici e privati che aderiscono al processo (ad es. privati cittadini, associazioni ambientalistiche e culturali, associazioni di categoria, enti locali, consorzi di bonifica, …).
Attraverso l’Atlante la Regione fornisce un supporto unitario ed organico, di facile consultazione, offrendo agli enti ed alle comunità locali, indicazioni ed elementi conoscitivi per la redazione dei CdF. A tal proposito i tre documenti cui fare riferimento sono pertanto: l’Atlante regionale ed i rispettivi due allegati ovvero il Dossier Piani e Programmi ed una Raccolta di esempi di documenti operativi.
per chi volesse approfondire
Domande e risposte più frequenti sul CONTRATTO DI AREA UMIDA
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Cos’è un Contratto di Area Umida e da dove
proviene?
È uno strumento volontario per la governance partecipata delle zone umide. Proviene dall’esperienza pluriennale dei Contratti di Fiume.
Quali sono i contenuti di un Contratto di
Area Umida?
Consistono in una serie di impegni e azioni condivisi, specifici e dettagliati. L’obiettivo è di garantire una governance adeguata per le zone umide protette e i loro intorni. I Contratti di Area Umida tengono conto dei problemi e delle necessità delle persone, delle piante e
degli animali che vivono o beneficiano delle zone umide in
modo permanente o temporaneo.
È uno strumento obbligatorio?
No, si tratta di un accordo volontario che considera aspetti legati agli interessi pubblici, alle ricadute economiche, ai valori sociali e alla sostenibilità ambientale per ricercare soluzioni efficaci per il miglioramento e la protezione delle zone umide. Non produce obblighi ma piuttosto impegni.
I contenuti sono gli stessi per tutti i contratti?
No, non esiste una ricetta standard per il modello di
governance perché ogni contesto territoriale pone problemi e soluzioni diverse. È sempre necessario un approccio “su misura”.
È un nuovo tipo di piano territoriale?
Non proprio. I Contratti di Area Umida non vogliono bypassare, sostituire o sovrapporsi a piani o strumenti esistenti. Raccolgono competenze e conoscenze diverse dai soggetti interessati, rappresentanti delle comunità, istituzioni e attori territoriali, per produrre idee, impegni e azioni.
Perché dovremmo aver bisogno di uno
strumento di questo tipo?
Le zone umide offrono benefici che nessun altro ecosistema può offrire. I numerosi benefici comprendono il miglioramento della qualità dell’acqua, la protezione dalle inondazioni, il controllo dell’erosione del litorale,
le opportunità di svago e di apprezzamento estetico, il mantenimento dell’identità comunitaria, il supporto
alla vita della fauna selvatica, la disponibilità di prodotti naturali a costi ridotti rispetto ad altre alternative. La protezione delle zone umide può aumentare la sicurezza e il benessere per la gente e migliorare la produttività degli ecosistemi acquatici. I Contratti di Area Xxxxx mettono a sistema interessi diversi in maniera coordinata.
L’approccio dal basso consente di trovare e attuare soluzioni vantaggiose per tutti.
Cosa è necessario per un Contratto di Area Umida per avere successo?
È necessaria una serie di condizioni: l’esistenza di una
comunità attiva, interessata e reattiva, la presenza di istituzioni altrettanto attive e interessate, l’adozione di un approccio inclusivo e la volontà dei contraenti di attuare gli impegni assunti.
In che modo un Contratto di Area Xxxxx può tenere conto di tutte le diverse esigenze e punti di vista, anche in conflitto tra loro?
Il valore aggiunto del processo di governance proposto
dai Contratti di Area Xxxxx è che propongono non solo la mediazione, ma anche la valutazione delle alternative e la scelta tra le diverse opzioni che considerano tutte le soluzioni possibili. I Contratti di Area Xxxxx possono rivelarsi utili ed efficaci nella misura in cui riescono a mettere in evidenza i conflitti e ad attivare i processi partecipativi che portano a una visione comune e condivisa del futuro delle zone umide.
3.
Percorso partecipativo:
Territorial Labs
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Per ciascuna delle fasi che costituiscono la struttura del Contratto di Area Umido sono previsti uno o più incontri della Assemblea del Contratto di Fiume, denominati, all’interno del progetto CREW, Territorial Labs:
> a) Documento d’Intenti: da luglio a settembre 2020
> b) Analisi conoscitiva preliminare: da luglio a settembre 2020
> c) Documento Strategico: ottobre 2020
> d) Programma d’Azione: novembre e dicembre 2020
> e) Contratto di Area Umida: gennaio 2021
Fase 01
informazione &
condivisione degli intenti
2020 2021
documento di intenti
Fase 02
animazione
& ascolto
COVID- 19
quadro conoscitivo
Fase 03
proposta & dialogo
documento strategico 14
Fase 04
negoziazione
& impegno
programma d’azione
Fase 05
conclusione &
formalizzazione impegno
firma contratto
Organi del Contratto Comitato Tecnico Assemblea di Area Umida
4.
Documento di Intenti
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Il Documento d’intenti costituisce il passaggio iniziale del Contratto di Area Umida:
> Il Documento d’intenti contiene (1) le motivazioni e (2) gli obiettivi generali, (3) le criticità specifiche dell’area e (4) la metodologia di lavoro condivisa tra gli attori che prendono parte al processo.
> La sottoscrizione da parte dei soggetti interessati dà avvio ufficiale
all’attivazione del Contratto di Area Umida.
> In Friuli Venezia Giulia, l’allegato A della Delibera n. 1448 del 28 luglio 2016, individua i contenuti minimi del Documento d’intenti.
xxxx://xxx.xxxxxxx.xxx.xx/xxxxx/xxxxxx/xxxxx/xxxxxxx/XXXXX/ ambiente-territorio/pianificazione-gestione-territorio/FOGLIA213/ allegati/FAC_SIMILE_DOCUMENTI_OPERATIVI.pdf
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5.
Analisi conoscitiva
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Analisi conoscitiva:
> Perimetrazione iniziale dell’area e modificabilità
> Ricognizione mirata delle questioni su cui intervenire e quadro delle principali criticità e degli elementi da valorizzare
> Raccolta dei piani e dei programmi esistenti e di prossima attuazione
> Community map per geo-referenziare piani, programmi ed azioni
> Analisi ambientale, sociale ed economica
Italy - Croatia
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Perimetrazione iniziale:
> intersezione tra SIC/ZPS e area amministrativa UTI
> modificata e modificabile su richiesta motivata degli attori
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> Ricognizione mirata delle questioni su cui intervenire e quadro delle principali criticità e degli elementi da valorizzare
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> Raccolta dei piani e dei programmi esistenti e di prossima attuazione
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> Community map per geo-referenziare piani, programmi ed azioni
INTRODUZIONE
1.5 Geologia del Bacino
Analisi conoscitiva Indice provvisorio
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5. Xxxxxxxx Xxxxxx
Sintesi
Il Contratto di Area Umida Le Aree Umide
Il Quadro normativo L’Analisi Conoscitiva
Il progetto Interreg CREW
La perimetrazione iniziale dell’area e la
sua modificabilità
Redazione
QUADRO NORMATIVO E STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE
ANALISI CONOSCITIVA:
1. Inquadramento della Laguna di Marano
1.1 Descrizione della Laguna di Marano
1.2 Cenni storici ed evoluzione
1.3 Alluvioni Storiche
1.4 Suolo
1.6 Geositi
1.7 Affluenti principali
1.8 Assetto Idrogeologico della Laguna
2. Inquadramento Climatologico
2.1 I Fattori che Influenzano il clima
regionale
2.2 Temperatura
2.3 Precipitazioni
2.4 Eventi Estremi
2.5 Criosfera
2.6 Desertificazione, cambiamenti
climatici ed impatti
3. Inquadramento Socio Economico
3.1 Analisi Demografica
3.2 Sintesi Quadro Economico
4. Qualità delle Acque
4.1 Acque Superficiali
5.1 Qualità Delle Acque Potabili E Programmazione Interventi Settore Fognatura E Depurazione
6. Rischio Geologico-Idraulico
6.1 Pericolosità Idraulica
6.2 Pericolosità Geologica
7. Copertura del Suolo
7.1 Uso del Suolo
7.2 Attività Estrattive
7.3 Sistema insediativo
8 Paesaggio
8.1 Ambiti paesaggistici
8.2 Patrimonio storico
8.3 Patrimonio archeologico
8.4 Patrimonio architettonico
8.5 Patrimonio etnologico
8.6 Patrimonio paesaggistico
8.7 Patrimonio ambientale
9. Aspetti Naturalistico Vegetazionali
9.1 Rete Ecologica Regionale
9.2 Aree Designate per la protezione degli Habitat e delle specie - Siti Natura 2000
9.3 Specie floristiche, faunistiche,
ittiologiche e vegetazione
10. Fruizione
10.1 Mobilità lenta
11. Fase Di Partecipazione – Sintesi SWOT Partecipativa
11.1 Punti Di Debolezza Criticità
11.2 Punti Di Forza – Elementi Di Valore
11.3 Proposte concrete
12. Community Map
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La vera descrizione del Friuli Xxxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxxxx detto Xxxxxxxxxx, 1553
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Nova descrittione del Friuli
Xxxxx Xxxxxxx detto il Veronese, 1564
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Carta batimetrica della Laguna di Grado e Marano
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Italy - Croatia
CREW
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6.
Tavoli tematici
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Assieme all’amministrazione comunale di Marano Lagunare è stata condivisa la proposta di tre tavoli tematici:
> (a) turismo & tradizioni
> (b) pesca, salubrità, biodiversità e riserve
> (c) valorizzazione, promozione e sviluppo
7.
Discussione
e gruppi tematici
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Ciascun partecipante può presentare brevemente l’istituzione, ente o associazione che rappresenta e di segnalare un massimo di
3 criticità,
3 elementi da valorizzare e
3 proposte concrete
per la Laguna di Marano (durata massima dell’intervento 3 minuti).
Chi fosse impossibilitato a partecipare all’incontro può anticipare la presentazione via mail.
8.
Calendario consultazioni
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Condivisione delle modalità e date seguenti del calendario delle consultazioni:
> modalità di facilitazione
> tavoli tematici
> date successive (mercoledì)