Contract
Accordo attuativo fra Regione Xxxxxx-Romagna e Città metropolitana di Bologna per lo sviluppo economico e sociale nell’ambito della cultura in attuazione dell’art. 8 dell'Intesa Generale Quadro ed ai sensi della normativa di riordino della L.R.13/2015.
TRA
Regione Xxxxxx-Romagna, di seguito Xxxxxxx, X.X. X.X. 00000000000, xxx xxxx xx Xxxxxxx, viale Xxxx Xxxx, 52, rappresentata ai fini del presente atto dal Direttore Generale Economia della Conoscenza, del Lavoro e dell'Impresa, Xxxxxx Xxxxxx, domiciliata per la carica in Bologna, Xxxxx X. Xxxx 00, a ciò autorizzata dalla deliberazione della Giunta regionale n. 57 del 21/01/2019;
E
La Città metropolitana di Bologna, di seguito Città metropolitana, C.F. 03428581205, con sede legale in Xxxxxxx (XX), xxx Xxxxxxx, 00, rappresentata ai fini del presente atto dalla Dirigente dell'Area Sviluppo sociale, Xxxxx Xxxxxxx, domiciliata per la carica in Xxxxxxx, Xxx Xxx Xxxxxx, 00, a ciò autorizzata dall'Atto del Sindaco metropolitano n. 16 del 30/01/2019;
SI CONVIENE
che le parti condividono nel presente Accordo l'operatività dell'Intesa Quadro Generale, sottoscritta fra Regione e Città metropolitana, per quanto concerne l'attuazione di politiche ed interventi di sviluppo economico e sociale della Città metropolitana, nell'ambito della Cultura, coerentemente quanto indicato in materia dalla L.R. di riordino n. 13/2015;
PREMESSO CHE:
Capo 1
IL NUOVO ASSETTO ISTITUZIONALE ED IL RUOLO DELLA CITTA' METROPOLITANA NELLE POLITICHE PER LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE NELL'AMBITO DELLA CULTURA
1.1 - Il quadro normativo
La legge 56/2014 attribuisce alla Città metropolitana la competenza di “promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, anche assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative e coerenti con la vocazione della Città metropolitana come delineata nel piano strategico del territorio”.
Gli strumenti per realizzare appieno questa funzione sono quelli che la norma nazionale richiama, e cioè:
• la pianificazione strategica metropolitana e, dunque, la costruzione di una strategia metropolitana che viene progettata e condivisa con la Regione, e che definisce le priorità per il futuro sviluppo del territorio metropolitano a favore dell'intero sistema regionale;
• la pianificazione territoriale generale, che garantisce l'infrastrutturazione materiale e immateriale e la collocazione dei servizi necessari alla vita economica e sociale, e a cui si collega la funzione di strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici e l'organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano, e fra i servizi pubblici, vi sono quelli di supporto allo sviluppo economico e sociale.
La riforma regionale per il riordino istituzionale e il Patto regionale per il lavoro promuovono la concentrazione della programmazione regionale su obiettivi individuati a partire da una visione territoriale dello sviluppo regionale, la condivisione delle scelte strategiche attraverso una nuova governance inter-istituzionale che coinvolga Aree vaste, Città metropolitana e Comuni, l’integrazione degli strumenti e delle politiche e, infine, una trasparente ed effettiva valutazione delle politiche messe in campo.
Tali politiche si collocano nello scenario di riforma che modifica il profilo istituzionale delle Province e istituisce la Città metropolitana di Bologna.
Nel ridisegno delle relazioni territoriali che la riforma impone, Bologna - che ha già promosso “il Patto metropolitano per il lavoro e lo sviluppo economico e sociale” quale contributo al Patto regionale - deve essere in grado con le sue infrastrutture materiali ed immateriali di ridare impulso al sistema regionale creando, in sinergia con l’Amministrazione regionale e con le Aree vaste, alleanze produttive, di sviluppo della conoscenza e di attrattività innovative. Coesione istituzionale e capacità di fare sistema, fondate sulla valorizzazione del capoluogo metropolitano e sulla creazione di una rete di connessioni intelligenti con i diversi territori e le loro istituzioni, possono permettere al territorio regionale di affermarsi quale luogo di sperimentazione istituzionale, sociale ed economica di fronte all’intero Paese.
Attraverso la L.R. n. 13 del 30 luglio 2015 di Riordino istituzionale, la Regione esplicita pienamente il ruolo della Città metropolitana quando, nell'art. 5, la definisce “… ente di governo unitario del territorio metropolitano” e stabilisce che “con successive leggi la Regione adegua la propria legislazione di settore al ruolo istituzionale differenziato della Città metropolitana di Bologna, quale ente con finalità istituzionali generali volto alla cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano.”
“la Regione e la Città metropolitana di Bologna, sentite le Province, sulla base di una intesa generale quadro, danno avvio ad una sede istituzionale e di indirizzo per l’individuazione degli interventi legislativi e degli obiettivi programmatico-politici coerenti con il contenuto e le finalità del piano strategico metropolitano, nel perseguimento delle finalità attribuite a tale strumento dalla legge statale. In tale sede, con successivi atti di intesa, sono altresì individuate le specifiche altre funzioni da attribuire alla Città metropolitana di Bologna.” e “a legislazione vigente, sono individuati prioritariamente le funzioni ed i compiti della Città metropolitana di Bologna riferiti alla promozione e al coordinamento …. dello sviluppo economico e sociale..”.
La Regione Xxxxxx-Romagna e la Città metropolitana di Bologna hanno firmato l'Intesa Generale Quadro, ai sensi dell'art. 5, il 13 gennaio 2016.
In essa è stato declinato il tema dello sviluppo economico e sociale, individuando le funzioni della Città metropolitana ed il contributo del territorio metropolitano alle politiche di sviluppo regionale.
L'Intesa quadro definisce per la Città metropolitana un ruolo di facilitatore, di acceleratore di progettualità e di innovazione; la Città metropolitana contribuisce ad aumentare l'efficacia delle politiche regionali, sistema territoriale al centro delle trasformazioni in corso e traino all'intero sistema regionale. Il modello vede la Regione occuparsi della definizione delle politiche di sviluppo dell'intero territorio regionale, mentre alla Città metropolitana spetta il compito di selezionare, promuovere, coordinare e realizzare gli interventi sul territorio, contribuendo alla definizione delle politiche regionali nel quadro del Piano strategico metropolitano e diventando laboratorio di progettazione, sperimentazione, attuazione delle strategie.
Le modalità di esercizio della funzione definite nell'Intesa quadro prevedono che la Città metropolitana svolga il ruolo di interfaccia rispetto al territorio, ruolo che è stato riconosciuto dalle Unioni dei Comuni e dalle forze economiche e sociali nel Patto metropolitano per il lavoro e lo sviluppo economico e sociale e nel percorso di costruzione partecipata del Piano Strategico Metropolitano 2.0.
La Città metropolitana, in sintesi, sullo sviluppo economico e sociale:
- contribuisce alle politiche di sistema regionale, promuovendo nel quadro delle linee del Piano Strategico un proprio modello di sviluppo metropolitano, funzionale e sinergico alle traiettorie di sviluppo regionale;
- concretizza e garantisce efficacia all'utilizzo delle risorse regionali sul territorio metropolitano attraverso la condivisione delle priorità di intervento;
- propone e promuove modelli e buone prassi da diffondere a scala regionale, attivando sperimentazioni su progettazioni strategiche per filiera, per ambito tematico, per la sperimentazione di policy;
- promuove attività di ricerca e coopera con gli osservatori regionali di settore, con l'Istituto dei Beni Artistici, Culturali e Naturalistici della Regione e con le società del sistema regionale (in particolare Ervet, Aster, Lepida), sperimentando
modalità di analisi dei dati a supporto delle scelte per lo sviluppo territoriale e da condividere sul territorio regionale.
Il livello metropolitano diventa ottimale in relazione al ruolo complessivo che assume la Città metropolitana nelle sue funzioni fondamentali, in un contesto caratterizzato da una dimensione urbana competitiva a livello europeo.
Il profilo che si è individuato per la Città metropolitana nello sviluppo economico e sociale è sostenibile ed efficace proprio perché pensato in un territorio con livelli di competitività elevati e trainanti, che si combinano con una capacità di coesione e di innovazione sociale peculiari nella dimensione regionale e nazionale.
La Città metropolitana agisce per la promozione e il coordinamento dello sviluppo economico e sociale attraverso politiche che integrano e combinano le politiche culturali, giovanili, educative, dell'istruzione, della formazione e del lavoro, di sviluppo economico e sociale, di pianificazione territoriale, in un profilo di area metropolitana al servizio dello sviluppo regionale.
La Città metropolitana, infatti, con la pianificazione strategica, privilegia l'integrazione delle politiche, delle attività, delle risorse finanziarie ed umane, caratterizzandosi per una azione di integrazione orizzontale delle materie (e delle risorse dedicate) e non di sviluppo verticale delle stesse, e per un approccio per temi.
Inoltre, la Città metropolitana basa la propria organizzazione sull'integrazione territoriale, prima di tutto attraverso un rapporto privilegiato con le unioni dei comuni, ma anche con gli altri soggetti istituzionali che agiscono sul territorio: aziende sanitarie, amministrazione periferica dello Stato, Università, Camera di commercio, fondazioni ITS, scuole, ….
La promozione e il coordinamento dello sviluppo economico e sociale richiedono una forte condivisone e collaborazione con gli stakeholders privati: associazioni imprenditoriali, organizzazioni sindacali, terzo settore,..
Sono parti integranti delle politiche di sviluppo economico e sociale, la definizione di modalità innovative inerenti alla gestione delle funzioni settoriali di sostegno e valorizzazione dell’industria, del commercio, del turismo, dell’agricoltura, della cultura e del welfare, anche a favore dell’intero sistema economico regionale.
Nell'Intesa, Regione e Città metropolitana riconoscono il Tavolo metropolitano in materia di cultura quale luogo di confronto sulle linee di programmazione regionali a partire dal riconoscimento e dalla valorizzazione dei distretti culturali1 2.
CONDIVISO CHE:
la Regione e la Città metropolitana individuano la seguente operatività:
1 Art. 5 comma 6 dell’Intesa Generale Quadro.
2 Accordo attuativo Convenzione per la collaborazione istituzionale fra Città metropolitana, Unioni/Comuni Atto del Sindaco metropolitano n. 256/2018.
Capo 2 PROPOSTA ATTUATIVA
2.1 - Oggetto dell’Accordo attuativo in materia di cultura
Il presente Accordo attuativo in materia di cultura è finalizzato a definire, nel quadro delle funzioni strategiche di competenza della Città metropolitana, ulteriori funzioni e compiti, coerenti con il suo ruolo istituzionale e differenziato e con particolare riferimento ai contenuti del Piano strategico metropolitano, riferiti alla promozione e al coordinamento dello sviluppo economico e sociale in ambito culturale in coerenza coi contenuti dell'Intesa generale quadro.
2.2 - Funzioni di sostegno e valorizzazione della cultura
Regione e Città metropolitana di Bologna convengono che è parte integrante delle politiche di sviluppo economico e sociale, la definizione di modalità innovative inerenti alla gestione delle funzioni settoriali di sostegno e valorizzazione della cultura, anche a favore dell’intero sistema economico e sociale regionale, e concordano dunque sull'esigenza di consolidare il sistema di governance culturale di livello metropolitano articolato in ambiti distrettuali, finalizzato a sviluppare una politica culturale territoriale condivisa attraverso azioni di programmazione, coordinamento, valorizzazione, produzione e diffusione culturale.
La Regione e la Città metropolitana considerano che i distretti culturali rappresentino:
a) lo sviluppo di una strategia di area vasta metropolitana per la Cultura, riconosciuta come prioritaria nel Piano Strategico Metropolitano e utile per uno sviluppo strategico territoriale in cui la Cultura sia protagonista ed elemento trainante per le politiche giovanili, il benessere di comunità, l'attrattività, la crescita delle imprese culturali e creative;
b) il modello per definire una strategia che, in base ai principi di efficacia ed efficienza nell'uso delle risorse pubbliche, punti verso una programmazione territoriale coerente con il contesto, individuando le priorità su cui investire e mettendo in campo risorse sia pubbliche sia private diversificate;
c) lo sviluppo di un percorso intrapreso dai Comuni dell'area metropolitana verso l'esercizio associato nelle Unioni delle funzioni culturali proprie degli enti locali;
d) la sperimentazione di un modello di azione esportabile in altre aree della regione;
e) il luogo di programmazione nonché di scambio intellettuale, politico e tecnico che trova la sua sintesi nel Tavolo metropolitano in materia di cultura.
Per consolidare il modello di collaborazione istituzionale di area vasta metropolitana articolata in ambiti distrettuali per l'integrazione e la valorizzazione delle specifiche vocazioni locali, la razionalizzazione e l'ottimizzazione delle risorse disponibili, la tenuta del livello di qualità dei servizi e dell'offerta culturale sul territorio, la Città metropolitana promuove e coordina le reti delle attività, degli istituti e dei servizi culturali, anche tramite le sue Istituzioni Villa Smeraldi-Museo della Civiltà contadina e “Xxxxxxxxxx Xxxxxxxx”, e l'Archivio Storico Provinciale, nel quadro degli indirizzi nazionali e regionali, in un'ottica di miglioramento complessivo del sistema e di attenzione alle specificità territoriali ed istituzionali, e in particolare:
- promuove, in accordo con i Distretti, il processo complessivo di realizzazione e consolidamento del sistema di governance condiviso;
- definisce in accordo con i Distretti, a partire dalla pianificazione strategica metropolitana e nel pieno rispetto degli indirizzi regionali, le linee di intervento a livello metropolitano per le politiche culturali;
- sviluppa le reti del sistema culturale metropolitano (biblioteche e archivi, musei, teatri, spettacoli ed eventi) attraverso specifici gruppi di lavoro tematici;
- persegue l'integrazione delle risorse e il potenziamento della cooperazione a livello distrettuale e metropolitano;
- promuove la collaborazione tra gli istituti museali pubblici e privati del territorio per il consolidamento e la valorizzazione del Sistema dei Musei metropolitani, anche in raccordo con l'Istituzione Bologna Musei e con gli altri musei della città di Bologna e può stringere accordi formali per la sperimentazione di forme gestionali diverse, che coinvolgano più strutture museali e permettano di condividere e mettere a sistema progetti, risorse, servizi e di rafforzare la propria capacità di essere non solo luoghi di promozione e valorizzazione della cultura, ma anche strumenti di sviluppo economico e sociale del territorio metropolitano o di parti di esso;
- realizza progetti in grado di coniugare le politiche culturali e sociali in un'ottica di welfare culturale;
- promuove la partecipazione dei soggetti pubblici e privati, singoli o associati, alla costruzione di un più ampio sistema culturale metropolitano, anche al fine di favorire il consolidamento e il rilancio del tessuto economico, civile e sociale;
- opera per il consolidamento e lo sviluppo dei rapporti con altri soggetti e istituzioni pubblici e privati - in particolare le diverse istituzioni competenti, l'Università, gli istituti di ricerca e le scuole - che fungono da terreno di confronto, raccordo e creazione di servizi per l'attività culturale;
- ricerca fonti di finanziamento esterne, pubbliche e private, anche attraverso la progettazione diretta europea;
- collabora alla valorizzazione della cultura quale volano economico, potenziando quindi il rapporto di collaborazione con la destinazione turistica e il sistema produttivo, con attenzione particolare alle industrie creative, il sistema del welfare metropolitano e in particolare le politiche giovanili, l'istruzione e la formazione, le politiche del lavoro, le politiche socio-sanitarie e sportive.
La Regione e la Città metropolitana:
a) si impegnano a seguire assieme lo sviluppo del lavoro distrettuale metropolitano, attraverso il Tavolo metropolitano in materia di cultura;
b) promuovono il raccordo delle politiche del settore con quelle relative a istruzione e formazione, occupazione, turismo, ambiente e territorio, riqualificazione urbana, sviluppo economico e sociale, in linea con il piano strategico metropolitano;
c) promuovono la progettazione a livello metropolitano, scaturente dal sistema coordinato dei distretti culturali, riconoscendo il valore aggiunto della collaborazione di area vasta metropolitana;
d)ritengono fondamentale il coinvolgimento dell’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Xxxxxx-Romagna nell’azione del Tavolo metropolitano della Cultura e nella relazione con la Città metropolitana e le sue Istituzioni culturali.
La Regione si impegna a riconoscere, nella nuova programmazione pluriennale regionale, il ruolo di coordinamento svolto dalla Città metropolitana nell'azione dei Distretti culturali e nella titolarità delle due Istituzioni metropolitane e dell'Archivio Storico Provinciale a partecipare agli avvisi pubblici relativi alla L.R. n. 18/2000.
Capo 3
GOVERNANCE ED INTEGRAZIONE ISTITUZIONALE
La Città metropolitana di Bologna ha scelto di costruire il suo Piano Strategico come risultato di percorsi di consultazione con le forze economiche e sociali e con gli altri enti pubblici presenti sul suo territorio, da sempre soggetti che condividono con l'Istituzione metropolitana le traiettorie di sviluppo.
L'Intesa quadro conferma il ruolo della Città metropolitana nel programmare ed orientare le risorse dei fondi strutturali e delle norme regionali verso azioni selezionate che integrino le priorità metropolitane con quelle regionali, anche con un ruolo di collaborazione nella fase di programmazione, selezione degli interventi attuativi, attuazione degli stessi, monitoraggio, evidenziando inoltre la rilevanza delle attività di animazione territoriale e di attivazione dei processi partecipativi.
La Città metropolitana, tramite il Tavolo metropolitano in materia di Cultura, definisce le proposte del territorio metropolitano in coerenza con le strategie del territorio, garantendo l'integrazione tra le azioni regionali e il Piano Strategico.
Nel Piano Strategico metropolitano di Bologna si ritiene essenziale “consolidare l’azione del Tavolo metropolitano della Cultura” attraverso un confronto con la Regione mirato a rafforzare il ruolo di coordinamento del Tavolo e “che porti la Regione stessa a tener conto del lavoro del Tavolo concretamente, nella propria programmazione pluriennale, all’interno delle proprie attività e in relazione ai finanziamenti attribuiti”.
La Regione con delibera n. 1053 del 03/07/2018 ha approvato il contenuto del Piano Strategico metropolitano e si impegna a collaborare con la Città metropolitana anche sviluppando azioni sperimentali sul suo territorio.
Capo 4
PERSONALE, COMPETENZE E RISORSE ECONOMICHE
Città metropolitana e Regione attuano quanto previsto dal presente protocollo operativo:
a) attraverso personale competente della Regione e della Città metropolitana;
3 Legge n. 56/2014, art. 1, comma 44, lett. a.
b) attraverso risorse da utilizzare per il co-finanziamento dei progetti, sulla base di appositi atti;
c) attraverso la messa a disposizione di competenze delle società in-house dei due enti e dell’Istituto per i beni artistici culturali e naturali (IBACN).
Capo 5
DURATA E MONITORAGGIO
Il presente accordo attuativo decorre dalla data della sua sottoscrizione e avrà durata fino al 30/06/2021. La Città metropolitana e la Regione procederanno annualmente al monitoraggio delle attività e alla integrazione e aggiornamento dei contenuti sulla base di appositi atti.
TUTTO QUANTO LETTO, CONFERMATO E SOTTOSCRITTO DIGITALMENTE4
Per la Regione Xxxxxx-Romagna dr. Xxxxxx Xxxxxx
Per la Città metropolitana di Bologna dr.a Xxxxx Xxxxxxx