ACCORDO PER LA PROGRAMMAZIONE E LO SVILUPPO DI UN SISTEMA DI
Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione
(ALLEGATO A)
ACCORDO PER LA PROGRAMMAZIONE E LO SVILUPPO DI UN SISTEMA DI
INTERVENTI FINALIZZATI A FAVORIRE L’INTEGRAZIONE SOCIALE E L’INSERIMENTO LAVORATIVO DEI MIGRANTI REGOLARMENTE PRESENTI IN ITALIA
REGIONE LIGURIA
PIANO INTEGRATO DEGLI INTERVENTI IN MATERIA DI INSERIMENTO LAVORATIVO E DI INTEGRAZIONE SOCIALE DEI MIGRANTI
REGIONE LIGURIA | |
Direzione/Dipartimento competente: (Nominativo, indirizzo, tel, fax, e mail) | Segreteria Generale Gabinetto del Presidente della Giunta Regionale |
Servizio competente (Nominativo, indirizzo, tel, fax, e mail) | Settore POLITICHE DEL LAVORO E DELLE MIGRAZIONI |
Dirigente del servizio competente (Nominativo, indirizzo, tel, fax, e mail) | Xxxx. Xxxx Xxxxxxx |
Responsabile del procedimento (Nominativo, indirizzo, tel, fax, e mail) | Xxxxxxxx Xxxxxxx |
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Sommario
SEZIONE I - IL QUADRO DI RIFERIMENTO REGIONALE 5
1. Principali caratteristiche con un focus specifico, di natura quali-quantitativa sul fenomeno migratorio 5
2. Articolazione del sistema dei servizi territoriali 10
SEZIONE II – AZIONE DI QUALIFICAZIONE DEL SISTEMA DEI SERVIZI 11
1. Articolazione degli interventi: azioni propedeutiche per la qualificazione dell’infrastrutturazione dei servizi territoriali rivolti alla popolazione immigrata 11
1.4 Piano temporale – Gantt 20
SEZIONE III – OBIETTIVI E AZIONI PILOTA 21
2. Articolazione degli interventi 22
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PREMESSA
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione al 31 dicembre 2014 ha sottoscritto 17 Accordi di programma con le Regioni per definire un sistema di interventi e una programmazione integrata in tema di politiche migratorie nel periodo 2014 - 2020, secondo una logica di coordinamento ed integrazione degli interventi e degli strumenti finanziari di competenza nazionale e regionale. Complessivamente le risorse assegnate con gli accordi di programma, a valere sul Fondo per le politiche migratorie 2014, sono pari a 3 milioni di euro. La durata dell’accordo è di 18 mesi, a partire dal 13 febbraio 2015, ovvero dalla comunicazione di avvenuta registrazione nei modi di legge del D.D. del 31 dicembre 2014 di approvazione degli accordi stessi.
L’Accordo di programma prevede la predisposizione di un Piano integrato degli interventi in materia di inserimento lavorativo e di integrazione sociale della popolazione immigrata. In particolare, il Piano integrato degli interventi è il documento che definisce le sinergie tra le azioni programmate dal Ministero e dalla Regione e riconducibili a specifiche tipologie, come definito nell’art. 5 dell’accordo stesso, quali:
a) un’azione di sistema nazionale realizzata mediante il concorso di risorse provenienti dalla programmazione nazionale e volta a qualificare il sistema dei servizi territoriali rivolti alla popolazione immigrata;
b) sette azioni pilota rivolte direttamente ai destinatari e realizzate attraverso il concorso di risorse provenienti sia dalla programmazione nazionale che da quella regionale;
c) azioni dirette ad impatto diffuso sui destinatari e incidenti sul territorio regionale, realizzate attraverso risorse provenienti dalla programmazione regionale.
Rispetto a tali azioni il Ministero e le Regioni si impegnano, con l’elaborazione del Piano integrato degli interventi, e al fine di raggiungere gli obiettivi previsti dall’Accordo (cfr. art 3) a convogliare le risorse finanziarie che si renderanno disponibili a valere sui fondi europei nell’ottica della complementarietà delle risorse e della sinergia degli interventi stessi. In particolare, le risorse economiche, trasferite alle Regioni mediante l’Accordo, dovranno essere destinate alla progettazione, strutturazione e sperimentazione del sistema dei servizi territoriali integrati per facilitare l’accesso ai servizi da parte degli immigrati, mediante la valorizzazione delle reti pubblico – private: in sostanza il piano integrato degli interventi dovrà sviluppare le azioni propedeutiche che saranno messe in campo per qualificare il sistema dei servizi territoriali rivolti agli immigrati.
Il processo di costruzione ed elaborazione del Piano integrato degli interventi presuppone l’esigenza di individuare le diverse fonti di finanziamento che potranno essere attivate per il perseguimento degli obiettivi e la realizzazione delle azioni programmate. E in tale processo è bene tener presente che l’arco
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temporale di riferimento relativo alla durata dell’accordo – diciotto mesi, da febbraio 2015 ad agosto 2016
– si inserisce nel più ampio periodo di programmazione 2014 – 2020 e che le procedure di approvazione, da parte della Commissione dell’Unione Europea, dei programmi operativi nazionali e regionali dei fondi strutturali e del programma nazionale del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione sono in corso di completamento.
In questa fase, quindi, il Piano integrato degli interventi sviluppa i seguenti contenuti, articolati in tre sezioni:
- l’analisi del contesto regionale, in cui si evidenziano le caratteristiche quali – quantitative del fenomeno migratorio e l’organizzazione del sistema dei servizi territoriali disponibili in materia di lavoro e integrazione
- gli obiettivi e le azioni che la Regione intende sviluppare, evidenziando, in particolare, le forme di complementarietà attivabili con i Programmi Operativi Regionali;
- le azioni propedeutiche per la progettazione, strutturazione, sperimentazione del sistema dei servizi territoriali integrati che si intendono avviare e / o implementare a valere sul finanziamento ministeriale previsto nell’art. 9 dell’accordo di programma, con i relativi tempi di realizzazione.
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SEZIONE I - IL QUADRO DI RIFERIMENTO REGIONALE
La Liguria si attesta al 3° posto (dopo la Lombardia ed il Piemonte) all’interno della macroarea Nord Ovest per stima della popolazione straniera regolarmente soggiornante (anno 2013): 115mila cittadini.
Gli stranieri residential 1° gennaio 2014 ammontano a 138.355, con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente e con un’incidenza dell’8,7% sulla popolazione residente in Regione complessivamente. Incidono, inoltre, per il 2,9% sulla totalità degli stranieri residenti in Italia. Sono concentrati, prevalentemente, nella provincia di Genova (oltre la metà, 53,1%), cui seguono Savona (circa il 17%), Imperia (16,4%) e La Spezia (oltre il 13%).Tra le nazionalità più rappresentate l'Albania è al primo posto (con
20.520 presenze), seguita da Ecuador (20.374), Romania (15.137) e Marocco (11.894)1
La sola componente non comunitaria è costituita da115.750 persone. Anche per questa popolazione la distribuzione su base provinciale conferma il primato di Genova, con circa il 56% delle presenze, seguita da Savona (18%), Imperia (14,4%) e La Spezia (11,5%). La presenza delle donne si attesta sul 51%, mentre i minorenni (26.517) rappresentano il 22,9% della popolazione. Significativa anche la classe di età 30-39 anni
1 Ultimo dato disaggregato di riferimento: anno 2012.
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(26.204), distribuita in modo equilibrato tra maschi e femmine. Circa il 60% dei cittadini non comunitari sono, inoltre, celibi/nubili.
La comunità più numerosa, in linea con il dato degli stranieri residenti, è quella albanese, il 20,2%, con
23.438 cittadini, cui segue immediatamente quella ecuadoriana, che incide per il 19% sul totale dei non comunitari. Le nazionalità caratterizzate da una maggiore incidenza di popolazione di genere femminile sono quella ucraina (l’84%), russa (l’81%) e brasiliana (il 76%), mentre quella bangladese, pakistana, senegalese ed egiziana sono connotate da una maggiore presenza maschile (ben oltre il 70%). In generale, un terzo dei non comunitari presenti in Liguria è di origine sudamericana, un terzo proviene dall’Europa dell’Est, il 24% dall’Africa e il restante 13% dal continente asiatico
Tra i soggiornanti il 59,2% è titolare di un permesso di lungosoggiorno o per familiare di cittadino UE residente in Italia, mentre sono 47.272 coloro che hanno un permesso a scadenza, le cui tipologie più frequenti sono: lavoro (con un’incidenza del 47,7%), famiglia (44%) e studio (3,5%). Poco meno di un migliaio i permessi riconducibili alla categoria asilo/umanitari. Macroscopico il dato relativo ai permessi per motivo di studio, concentrati quasi esclusivamente nella provincia di Genova.
Nell’ultimo triennio rilevabile (2011-2013) gli ingressi di cittadini non comunitari sono diminuiti di più di 2mila unità, attestandosi nel 2103 a 6.795, il dato più basso se si considerino gli ingressi annuali dal 2007, mentre il picco più alto si è registrato nel 2010 (13.938 ingressi). Nell’anno 2013 si tratta in prevalenza di ingressi di cittadini (il 53% uomini) albanesi, ecuadoriani e marocchini, titolari di permessi di soggiorno di durata fino e oltre i 12 mesi, per famiglia e lavoro.
Le categorie protette
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Al 31 gennaio 2015 i MSNA presenti in Liguria sono 95 (l’1% del totale dei presenti nella nostra penisola). Gli ingressi relativi alla categoria della popolazione protetta (asilo, richiesta d’asilo, motivi umanitari) ammontano nel 2013 a 97 (il 66% maschi), con una prevalenza delle nazionalità albanese e nigeriana.
I cittadini immigrati presenti al 30 dicembre 2014 nelle strutture temporanee liguri sono 956 (390 a Genova, 269 a Savona, 183 a La Spezia e 114 a Imperia), i posti SPRAR occupati sono 313, per un totale di
1.296 immigrati ospitati sul territorio regionale (il 2% del totale nazionale).
Minori e seconde generazioni
Sono 2.158 i nuovi nati stranieri in Liguria nel 2013 (quasi il 20% delle nascite complessive in Regione), di cui 1.875 non comunitari, il 3% di quelli nati in Italia (con variazione annua nel triennio 2010-2013 del 12,4% e nell’anno 2013 dell’1,2%, a fronte rispettivamente del -2,8% e del -2,6% del totale dei nati non comunitari). Nell’anno scolastico 2013/2014,la componente straniera, 23.011 scolari (dei quali il 45,4% nati in Italia), incide per l’11,7% sul totale degli scolari liguri. La ripartizione per livelli d’istruzione vede i ragazzi stranieri distribuiti per il 19,2% nelle scuole dell’infanzia, per il 31,5% nelle primarie, per il 21,4% nelle secondarie di I grado e per il 27,9% in quelle di II grado. Gli studenti non italiani sono originari, in prevalenza, dell’Albania (5.125) e dell’Ecuador (4.939), seguiti da Marocco (2.561), Romania (2.237) e Perù (877). La provincia di Genova, da sola, accoglie nel sistema di istruzione il 24% degli studenti ecuadoriani presenti sull’intero territorio nazionale.
Gli studenti stranieri iscritti all’università di Genova nell’anno accademico 2013/2014 sono 2.605, pari al 7,9% di tutti gli iscritti all’Ateneo e al 3,7% degli iscritti stranieri nelle università italiane. Di essi, 1.946 sono cittadini non comunitari (3,5% del totale nazionale), 391 gli immatricolati nell’ultimo anno accademico.
Sono 10.693 (sui 40.047 regionali) i giovani tra i 15 ed i 29 anni non comunitari che non studiano né lavorano, pari al 38,7% circa dei NEET2 di origine non comunitaria, rispetto al 21,1% regionale; la percentuale sale al 54,3% in rapporto agli stranieri comunitari.
I NEET non comunitari presentano un’equilibrata distribuzione di genere (51,7% femmine), mentre tra i comunitari sono prevalentemente i maschi a non studiare né lavorare (61,3%).Per quanto riguarda le classi di età si concentrano prevalentemente (ben oltre il 50%) in quella più elevata (25-29 anni), sia per quanto concerne i cittadini comunitari sia quelli non comunitari.
Il mercato del lavoro
Secondo i dati Istat (Rcfl, media annuale 2013), il 53,8% della popolazione non comunitaria (15-64 anni) è occupata; un valore di circa 7 punti percentuali inferiore a quello regionale complessivo (60,7%).
Gli occupati non comunitari sono 47.534, di cui il 55% rappresentati da uomini,sostanzialmente in linea con il valore regionale, mentre per i comunitari il rapporto si inverte (67% di occupate).
Il tasso di disoccupazione(15 anni e oltre) dei non comunitari è sensibilmente superiore a quello relativo al complesso regionale (28,6% a fronte del 9,9%), più alto anche rispetto agli stranieri comunitari (21,2%). Il bacino degli inattivi stranieri (15–64 anni) è costituito da quasi 29mila individui, si cui 21.577 non comunitari (il 24,4% della popolazione non comunitaria). Le persone in cerca (15 anni e oltre), infine, sono più di 23mila, se si considerano sia i cittadini comunitari (4.039) sia quelli non comunitari (19.245).
Rispetto al totale degli occupati, la coorte di età prevalente sia tra i cittadini comunitari che tra i non comunitari è 30-44 anni (rispettivamente il 45% e il 46,6%), mentre nel dato relativo agli italiani e al complessivo regionale pesa maggiormente (anche se di poco) la fascia di età 45-59.
2Rcfl, anno 2013.
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Tra i cittadini non comunitari il 56% possiede un titolo di istruzione basso: scuola primaria (12,7%) e secondaria di I grado (43%); mentre, tra i cittadini comunitari occupati prevale il titolo di istruzione secondaria di II grado (il 45%). Significativo il numero di coloro che tra gli occupati non comunitari risultano senza titolo (9,3%); dato molto più alto rispetto a quello degli occupati comunitari (2%) e al totale degli occupati nella Regione (0,9%).Il 6% degli occupati non comunitari ha, inoltre, un titolo di istruzione terziario, a fronte del 20% dei cittadini occupati comunitari e al 23% del totale regionale degli occupati.
Il settore di impiego prevalente tra gli occupati non comunitari è quello degli Altri Servizi pubblici, sociali e alle persone (35%) (dato sostanzialmente in linea con gli occupati comunitari, 43%), seguito dalle Costruzioni (20%) e da Alberghi e ristoranti (13%).
Il 37,4% dei cittadini non comunitari occupati appartiene alla categoria professionale degli Impiegati, Addetti alle vendite e servizi personali e per il 32,5% svolge lavoro manuale non qualificato e lavoro manuale specializzato (27,7%). Poco rilevante (2,3%) il numero di Dirigenti, professioni intellettuali e tecniche tra gli occupati non comunitari.
Sono il 31% gli occupati non comunitari che percepiscono un reddito mensile compreso tra i 750 e 1000 euro, mentre il 64,5% resta sotto i mille euro. Le classi di reddito tra stranieri comunitari e non comunitari sono sostanzialmente in linea. Interessante notare come solamente il 5,6% dei non comunitari e il 6,9% dei comunitari percepisca oltre i 1500 euro mensili, a fronte di un 29,5% del complessivo regionale degli occupati.
Sono 20.987, nel 2013,secondo i dati Inps, i lavoratori a tempo indeterminato (per il 67,4% uomini); mentre tra i 19.438 lavoratori domestici (il 61,6% del totale regionale) l’83% sono donne. Dal 2011 si registra una flessione (poco più di 1.500 individui) del numero dei lavoratori a tempo indeterminato, mentre la quota di coloro che sono impegnati nel lavoro domestico resta sostanzialmente invariata (anche se lievemente in calo rispetto all’annualità precedente, 2012).
Dai dati delle Comunicazioni Obbligatorie si rileva che, nel corso del 2013,i rapporti di lavoro attivati per cittadini non comunitari sono stati 31.762 (il 16,2% del totale dei rapporti di lavoro attivati in Liguria). Il 49% dei contratti attivatiè a tempo determinato, mentre quelli a tempo indeterminato sono il 39%. La stragrande maggioranza dei contratti è attiva nel settore dei Servizi (76%); segue, a notevole distanza, il settore industriale (15%).
I rapporti di lavoro cessati nel 2013 sono numericamente analoghi alle attivazioni: 31.127, il 45% di quelli a tempo indeterminato e attivo nel settore dei Servizi (75%).
I titolari di imprese individuali nati in uno Stato estero all'interno della Regione sono 12.324, pari al 4% sul totale nazionale degli imprenditori non comunitari.
Per quanto riguarda il lavoro stagionale, dal 2010 si registra una contrazione del numero di quote assegnate (dalle 822 del 2010, alle 395 del 2013); tuttavia, nel 2013, il tasso dei nulla osta rilasciati sulle quote assegnate è aumentato (dal 48% al 75%) rispetto al numero dei rilasci (da 395 a 269). Nell’ambito del decreto flussi stagionali del 13.03.2012 sono state presentate 51 richieste per nulla osta stagionale pluriennale: 12 sono i nulla osta rilasciati e 12 i contratti di soggiorno sottoscritti con contestuale richiesta del pds.Con riferimento alle 128 quote che il DPCM 16 ottobre 2012 ha riservato alla Regione Liguria per la conversione dei permessi di soggiorno rilasciati per lavoro stagionale in permessi per lavoro subordinato, si rileva che le domande pervenute ammontano, al 15 ottobre 2013, a 132, i pareri rilasciati sono 115 e 101 le richieste di permesso di soggiorno.
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Infine, relativamente alla procedura di emersione (anno 2012), su 2852 domande presentate in Liguria, il 53% sono situate nella provincia di Genova, il 21% a Savona, il 13% a La Spezia e il 12% nel territorio di Imperia. Per il 96% le domande di emersione riguardano il settore domestico.
Il sistema di welfare
Nel 2013, secondo i dati Inps, i beneficiari non comunitari di cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO)sono 2.435, pari al 20% dei beneficiari nella Regione (e al 3,5% del totale nazionale dei non comunitari). Sono solamente 24 le donne beneficiarie.
Per quanto riguarda la cassa integrazione straordinaria (CIGS), nel corso del 2013, sono 518 i beneficiari, pari al 3,6% del totale regionale (e all’1% del totale nazionale dei non comunitari).
I beneficiari di indennità di mobilità sono 282 (in larga maggioranza uomini), 4.501 coloro che percepiscono la disoccupazione ordinaria(un quarto dei beneficiari totali in Liguria, il 5% nazionale), equamente distribuiti per genere; mentre i beneficiari di ASPI sono 5.359,rappresentando il 21% del totale dei beneficiari regionali. E’ pari invece a 1.934 il numero di beneficiari di Mini Aspi non comunitari. La disoccupazione agricola (dato 2012) riguarda 1.296 cittadini non comunitari, in netta prevalenza maschi.
Nel corso del 2013 le pensioni IVS(invalidità, vecchiaia e superstiti) percepite da cittadini non comunitari sono state 923 (erano 729 nel 2011), di cui più di un terzo uomini, pari al 3% del totale per i cittadini non comunitari in Regione e allo 0,2% sul totale dei beneficiari regionali(invariate le incidenze rispetto al 2011). Tra il 2011 ed il 2013 le pensioni assistenziali erogate a favore di cittadini non comunitari sono aumentate del 37%, passando da 1.170 a 1.610.
Il numero di beneficiari di indennità di maternità, nel 2013, è pari a 1.061, quello di beneficiari di congedo parentale a 284, in netta maggioranza donne.
Tra il 2011 ed il 2013 il numero di lavoratori non comunitari che ha beneficiato di assegni al nucleo familiare è leggermente diminuito, passando dagli 8.023 ai 7.891 del 2013.
Percorsi di integrazione
Secondo il censimento 2011, su 22.241 cittadinanze italiane acquisite, 15.786 sono di cittadini non comunitari. Per il 47,5% si tratta di cittadini di origine americana (7.503 individui), per il 24% di europei non comunitari, il 18,5% sono africani e il 9% cittadini di origine asiatica. Sono 1.237 le cittadinanze acquisite nella sola annualità 2012 (il 3% sul totale nazionale), di cui la maggioranza per matrimonio (734, l’84%) e per la fascia di età 40 anni ed oltre (il 42%).
Sono 979 i matrimoni misti rilevati in Liguria (2012), in prevalenza con la sposa straniera (il 61,5%, di cui proveniente dall’Ecuador il 10,5%); il 21% sono matrimoni con entrambi i coniugi stranieri e il 18%, infine, matrimoni con sposo straniero (per il 14,5% originario dell’Albania).
Secondo i dati di Banca d’Italia, le rimesse destinate oltre lo spazio europeo, sono passate dai 163 milioni di euro nel 2011 agli oltre 156 nel 2013 (l’11% sulla macroarea Nord Ovest e il 4% sul dato nazionale).Il 22,4% sono di cittadini ecuadoriani.
La spesa sostenuta dalla Regione Liguria per interventi e servizi sociali a favore di cittadini immigrati e nomadi nel periodo 2008-2011 è passata da 4.794.536 a 3.534.889 di euro.
Le associazioni straniere presenti in Liguria sono 58 (il 2,7% del totale sul territorio nazionale). Il 33% di esse sono costituite da cittadini ecuadoriani. Rilevante, inoltre, il peso di quelle pluricomunità (33%)
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2. Articolazione del sistema dei servizi territoriali
Per quanto riguarda i servizi sociali e per l’integrazione, gli Assetti politico-istituzionali del Distretto e dell’Ambito Territoriale Sociale sono stati definiti nel PIANO SOCIALE INTEGRATO REGIONALE 2013-2015, approvato dal Consiglio Regionale il 6 agosto 2013, come previsto dalla Legge regionale 24 maggio 2006, n. 12 (Promozione del Sistema Integrato di Servizi sociali e sociosanitari).
La Conferenza dei Sindaci di Distretto Sociosanitario, in continuità con le Linee strategiche stabilite dalla Conferenza dei Sindaci, programma i servizi sociali e sociosanitari e attraverso il Piano di Distretto definisce quali attività vadano gestite a livello distrettuale e quali a livello di Ambito Territoriale Sociale (o di singolo Comune limitatamente a strutture di proprietà).
La Conferenza di Distretto Sociosanitario e – per quanto riguarda l'Area Metropolitana Genovese - la Conferenza dei Sindaci, presenta una proposta di riorganizzazione, tenuto conto delle specificità territoriali. La Regione Liguria definisce uno Schema-tipo di Convenzione tra Asl e Conferenza di Distretto Sociosanitario.
La Conferenza di Distretto Sociosanitario e l'Azienda Sanitaria Locale sottoscrivono una Convenzione per la gestione integrata dei servizi sociosanitari dove viene definito il modello organizzativo di Distretto Sociosanitario, stabilendo:
a. criteri e priorità di utilizzo delle risorse umane, strumentali ed economiche dei Comuni e della Asl, al fine di definirne modalità di compartecipazione al budget di Distretto, inteso come l'insieme delle risorse disponibili;
b. ruolo e funzioni di coordinamento dell’Unità Distrettuale e del Comitato Distrettuale;
c. modalità di partecipazione degli operatori dei Comuni all’équipe integrate sociosanitarie e alle équipe di Ambito Territoriale Sociale
d. modalità di partecipazione degli operatori della Asl all’équipe integrate sociosanitarie
e. modalità operative per la condivisione dei dati (vedi scheda sistema informativo integrato) f. modalità di utilizzo delle sedi di lavoro, privilegiando la condivisione degli spazi
Infine, la Conferenza di Ambito Territoriale Sociale programma e gestisce i servizi più prossimi al cittadino, assicurando l'ascolto della domanda, l’accesso al sistema integrato dei servizi sociosanitari, il segretariato sociale, lo sviluppo di comunità, la prevenzione.
Sul fronte delle politiche del lavoro e dei servizi per l’impiego sono stati fatti passi importanti per assicurare una governance unitaria da parte della Regione e realizzare alcuni importanti adempimenti previsti. Con riferimento alla valorizzazione della rete dei servizi per il lavoro (ex servizi per l’impiego) sin dal 2003 sono stati adottati una serie di atti che rivestono particolare rilievo per l’avvio e il consolidamento dei servizi.
La Regione ha inoltre investito sullo sviluppo di un Sistema Informativo del Lavoro che potesse monitorare e al contempo costituire un adeguato riferimento per le modalità applicative e organizzative in carico alla Province. Ancora molto resta da fare per ciò che riguarda l’apertura e il coinvolgimento delle strutture private (agenzie interinali, agenzie di ricerca e selezione del personale, agenzie di intermediazione del personale, agenzie di ouplacement). La legge n. 30/2008 prevede azioni di autorizzazione e accreditamento che la Regione dovrà attivare rispetto ai servizi privati.
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Gli interventi regionali finalizzati allo sviluppo delle politiche in materia di collocamento hanno riguardato in primo luogo la messa a regime di un Sistema Informativo che mettesse in rete gli attori istituzionali del sistema. Nel periodo considerato sono stati messi in rete tutti i Centri per l’Impiego della Regione ed è stata data operatività al Sistema Informativo del Lavoro e al Sistema delle Comunicazioni Obbligatorie, che ha avuto, come effetto secondario, la messa a disposizione delle Amministrazioni Provinciali di un datawarehouse che consente di avere una conoscenza approfondita e puntale del mercato del lavoro.
Per promuovere la rete dei servizi al lavoro è stata inoltre svolta un’attività finalizzata a declinare, a livello locale, la relazione con le parti sociali: in questo quadro di regia regionale la Provincia della Spezia ha fatto un ottimo lavoro con la rete dei Job Centre, la Provincia di Genova con gli sportelli Informalavoro e, analogamente, la Provincia di Savona ha dei punti di informazione in collegamento con le parti sociali; la Provincia di Imperia ha avviato a tal riguardo delle interessanti iniziative sul tema dei disabili.
La Regione Liguria ha dato attuazione alla legge n. 30 del 13.08.2007 “Norme regionali per la sicurezza e la qualità del lavoro”. Per quanto riguarda in particolare la tematica del lavoro irregolare sono state realizzate con le Province attività formative inerenti la sensibilizzazione sul tema dell’emersione del lavoro non regolare e sono stati siglati con le parti sociali “Protocolli d’intesa per la promozione della buona occupazione nella Regione Liguria” che, tra le molteplici finalità prevedono di favorire e promuovere iniziative di sensibilizzazione e interventi congiunti finalizzati a far crescere la cultura e le pratiche di responsabilità sociale presso le imprese e a favorire l’emersione del lavoro sommerso e la regolarizzazione dei rapporti di lavoro, a migliorare i livelli di sicurezza e la qualità del lavoro, a favorire la cultura della prevenzione e della regolarità.
La Regione Liguria ha inoltre siglato un accordo con l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, sia a livello regionale sia provinciale: tale accordo prevede la messa in rete delle informazioni sul lavoro non regolare. Infine, nell’ambito del Sistema Informativo del Lavoro è stato attuato un intervento finalizzato a rendere disponibili infrastrutture e servizi di connettività per l’interoperabilità delle banche dati in materia di qualità, emersione e sicurezza sul lavoro; a questo fine con Deliberazione della Giunte Regionale n. 575 del 09.06.2006 è stata approvata la convenzione tra Regione Liguria e Datasiel per la fornitura di un intervento che prevedeva l’interconnessione tra le banche dati dei diversi soggetti interessati, anche sulla base delle intese già in atto e mediante l’attivazione di specifiche indagini mirate. In particolare sono state esaminate le possibilità di interconnessione tra le banche di diversi soggetti coinvolti: INAIL, INPS (banca dati imprese
– banca dati previdenziali), Sistema Informativo del Lavoro della Regione Liguria, ARPAL – Polis, sistemi a supporto dell’operatività delle ASL/AO (SIO e Prevenzione), ARIS base dati delle Camere di Commercio sulle imprese.
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Livello regionale: azioni propedeutiche per la progettazione, strutturazione e sperimentazione del sistema dei servizi territoriali integrati rivolti alla popolazione immigrata, nella prospettiva della
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facilitazione dell’accesso ai servizi ed attraverso la valorizzazione delle reti pubblico-private (art. 6 dell’Accordo)
1.1 Risultati e attività
Descrizione dell’intervento: |
In coerenza con quanto stabilito all’art. 5 dell’Accordo la Regione Liguria intende realizzare un’azione di sistema orientata al raggiungimento dei seguenti obiettivi: - consolidare la capacità di programmazione regionale a partire dall’analisi dei bisogni del territorio; - qualificare l’infrastrutturazione dei servizi territoriali rivolti alla popolazione immigrata, a partire dalla valorizzazione della rete di attori pubblici e privati presenti sul territorio regionale; - facilitare l’accesso alla rete integrata dei servizi territoriali, sperimentando strumenti e modalità “integrate” di comunicazione rivolta all’utenza immigrata. L’intenzione è quella di porre al centro dell’intervento il territorio inteso come “luogo” di sintesi degli interessi complessi e dei differenti bisogni della comunità, dando vita così ad una politica e a una pianificazione territoriale dei servizi di integrazione basate su un modello di governance regionale in cui ogni soggetto della rete locale possa trovare una propria collocazione, valorizzando la propria specificità e apportando il proprio contributo L’intervento si articolerà secondo le linee di azione di seguito descritte: A) Valorizzazione e rafforzamento del lavoro di rete Il cuore dell’azione di sistema dalla Regione Liguria prevede il rafforzamento del raccordo operativo tra gli stakeholders di riferimento attraverso la costituzione di tavoli di lavoro tematici che coinvolgeranno soggetti pubblici e privati competenti al fine di garantire il miglioramento dell’accessibilità ai servizi. La valorizzazione del lavoro di rete consentirà di: -Aumentare la capacità di condivisione di informazioni, saperi e tecniche tra gli attori delle reti di servizio esistenti al fine di migliorare la capacità di analisi dei bisogni e di attivazione degli strumenti più utili a favorire i processi di integrazione sociale e lavorativa, evidenziando criticità e punti di forza del territorio; - sperimentare un modello di co-progettazione di interventi innovativi e servizi integrati favorendo lo scambio di buone prassi e la strutturazione di reti tra gli attori competenti; -Favorire l’individuazione di priorità strategiche di intervento in relazione a target specifici sui quali programmare le azioni pilota. I gruppi di lavoro procederanno a partire dalla condivisione e dall’approfondimento di conoscenze, informazioni e analisi di dati relativi alla partecipazione al mercato del lavoro locale da parte dei cittadini stranieri, e al livello di accessibilità dei servizi per il lavoro e per l’integrazione. Si procederà con lo scambio di buone prassi prima di procedere alla progettazione di interventi e servizi innovativi. |
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I temi oggetto di lavoro che caratterizzeranno i tavoli sono stati individuati dalla Regione allo scopo di valorizzare l’efficacia dell’intervento in relazione a bisogni puntuali di conoscenza e progettazione di interventi che emergono dal territorio. L’attenzione sarà dunque concentrata su due tematiche in particolare: 1) Caratteristiche e problematiche della partecipazione al mercato del lavoro da parte delle “seconde” generazioni di cittadini stranieri. Per “seconde” generazioni, si vuole fare riferimento in senso ampio ai giovani per i quali l’origine non comunitaria propria o dei genitori ha un impatto sui processi di inclusione sociale e lavorativa. In particolare, si intende concentrare l’attenzione sulle problematiche di accesso al mondo del lavoro e alla tenuta dei percorsi di istruzione e formazione, tenendo contro della elevata percentuale di NEET non comunitari e comunitari rispetto a quella regionale e alla significativa concentrazione nella classe di età 25-29 anni. 2) La seconda dimensione alla quale si ritiene di dover dedicare particolare attenzione, è quella del lavoro non regolare. Gli interventi e gli approfondimenti realizzati in questo campo negli ultimi anni dalla Regione Liguria, tra i quali spicca l’intervento posto in essere in attuazione dell’Accordo in materia di Servizi alla persona con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si sono concentrati prevalentemente sul lavoro domestico, con una corrispondenza con le domande di emersione presentate in seguito alla procedura del 2012. Restano quindi da approfondire gli aspetti connessi a questo fenomeno in altri settori chiave del mercato del lavoro ligure, come ad esempio l’agricoltura o l’edilizia. B) Qualificazione dei servizi per il lavoro e per l’integrazione sociale Al fine di migliorare l’accessibilità ai servizi per il lavoro e per l’integrazione da parte dei migranti, la Regione intende promuovere la qualificazione dei servizi per il lavoro e per l’integrazione sociale attraverso l’aggiornamento degli operatori delle politiche sociali e delle politiche del lavoro pubblici e privati. Dall’esperienza in precedenti interventi regionali nel campo dell’integrazione socio-lavorativa dei migranti è infatti emerso chiaramente come i servizi come l’orientamento e l’inserimento lavorativo possono essere pienamente valorizzati solo se inseriti in un piano territoriale più complesso che veda una forte collaborazione tra operatori di diversi settori sia pubblici che privati. Nella convinzione che per favorire la collaborazione tra operatori dei servizi per il lavoro e quelli dei servizi per l’integrazione sociale, è necessario che questi dispongano e condividano strumenti di lavoro, la Regione intende procedere alla progettazione e realizzazione di incontri a carattere seminariale a partire dalla rilevazione dei bisogni formativi/informativi della rete di attori locali anche grazie alla collaborazione degli attori coinvolti nei tavoli di lavoro. C) Sperimentazione per la comunicazione e diffusione di informazioni Nell’intento di favorire la comunicazione e la diffusione di informazioni corrette sui diritti e sui doveri dei cittadini stranieri e sui servizi territoriali disponibili erogati da soggetti pubblici e privati in favore della popolazione straniera si prevede di procedere ad una sperimentazione di strumenti/modalità di comunicazione efficaci e innovativi per favorire l’accesso ai servizi presenti sul territorio. A tale scopo sarà di particolare importanza l’eventuale istituzione o formalizzazione di modalità di interscambio di |
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informazioni tra gli attori che animano la rete dei servizi. I canali che si prevede di utilizzare per la diffusione delle informazioni così raccolte saranno ad esempio: il portale regionale xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xx oppure xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xx, possibili aeree condivise on-line, blog, brochure multilingue ecc); Per favorire il raggiungimento degli obiettivi previsti dall’intervento sopradescritto la Regione ritiene utile prevedere in itinere anche dei momenti di confronto interregionale nell’intento di favorire una riflessione di più ampio respiro su criticità, punti di forza e possibili soluzioni, in merito al funzionamento del sistema dei servizi regionale nel suo complesso. Tale tipo di incontri potrà coinvolgere sia operatori responsabili dell’erogazione dei servizi che operatori responsabili della programmazione degli interventi. Le Regioni che saranno coinvolte saranno Regione che in questi anni hanno saputo costruire sistemi integrati di servizi, sperimentando buone prassi che potranno essere oggetto degli incontri. |
Obiettivi specifici/output: |
In relazione alle finalità e agli obiettivi sopradescritti si attendono i seguenti Output dell’intervento: 1) Costituzione di almeno tre tavoli tematici che vedranno il coinvolgimento di un nucleo di attori istituzionali che si allargherà ad eventuali altri attori pubblici e privati competenti nelle materie oggetto dei lavori di gruppo. Si prevede la realizzazione di almeno un incontro per bimestre per ciascun tavolo ; 2) Stesura di almeno un documento di sintesi dei lavori svolti nei singoli tavoli tematici; 3) Mappatura dei servizi territoriali esistenti e rilevazione del grado di accessibilità da parte dei cittadini stranieri; 4) Stesura di un Report sugli strumenti e sui dispositivi di programmazione disponibili ed individuazione di priorità strategiche di intervento; 5) Organizzazione di almeno un momento di confronto interregionale per scambio di buone prassi anche nell’ambito dei tavoli di lavoro. 6) Co- Progettazione di un modello di servizio integrato per favorire l’informazione e l’accesso ai servizi per l’inclusione sociale e lavorativa dei cittadini stranieri regolarmente presenti sul territorio; 7) Organizzazione e realizzazione di almeno due incontri informativi/formativi a carattere seminariali e/o laboratoriale rivolti ad operatori prevedendo l’eventuale partecipazioni di operatori e/o referenti di altre Regioni che hanno maturato esperienze significative nell’ambito dell’oggetto di approfondimento. 8) Individuazione e sperimentazione di modalità e strumenti di comunicazione efficaci per favorire l’accesso alla rete dei servizi da parte della popolazione straniera ( ad esempio: utilizzo del portale regionale xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xx oppure xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xx, realizzazione di aeree condivise, blog, brochure multilingue ecc); 9) Realizzazione di una pubblicazione finale di sintesi dell’intervento nel suo complesso; 10) Organizzazione e realizzazione di un evento finale di restituzione e diffusione degli esiti dell’intervento, che preveda anche il confronto e lo scambio di buone pratiche con altre esperienze regionali (Es. Regioni contermini alla Liguria oppure Regioni che abbiano fatto esperienze significative sui temi dell’Accordo). |
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Articolazione operativa/attività: |
Per la realizzazione dell’intervento, la Regione Liguria intende avvalersi dell’assistenza tecnica del proprio ente strumentale Arsel Liguria – U.O. Osservatorio Mercato del Lavoro, per cui la fase operativa si avvierà in seguito alla definizione di un Accordo Operativo e all’approvazione di un Piano esecutivo delle attività. Il Piano esecutivo sarà articolato nelle fasi operative di seguito descritte e il suo svolgimento temporale sarà coerente a quanto descritto successivamente nell’apposito cronoprogramma. A) Valorizzazione e rafforzamento del lavoro di rete Fase 1. Coinvolgimento degli attori e condivisione dell’iniziativa La Regione Liguria presenterà l’intervento agli attori territoriali che saranno coinvolti nei tavoli tematici in base al ruolo e alle competenze possedute nelle materie oggetto dei lavori. Fase 2. Costituzione e avvio dei tavoli tematici: Sulla base di quanto previsto dall’intervento si costituiranno i tavoli tematici I lavori di gruppo prenderanno avvio dalla presentazione degli strumenti di lavoro (dati, informazioni, materiale documentale, ecc) da parte di Xxxxx che a partire dal know-how dell’Osservatorio Mercato del Lavoro regionale avrà operato opportuna ricognizione e approfondimento delle informazioni disponibili sulle tematiche oggetto dei tavoli. Fase 3. Animazione, coordinamento e supporto ai lavori dei tavoli tematici Il funzionamento delle attività dei tavoli sarà garantito dall’assistenza tecnica di Xxxxx che sarà impegnata nella conduzione e animazione degli incontri e delle attività. Nel corso dei lavori Xxxxx produrrà eventuali materiali e reportistica Fase 4. Conclusione dei lavori dei tavoli tematici Arsel produrrà la documentazione di sintesi prevista. B) Qualificazione dei servizi per il lavoro e per l’integrazione sociale Fase 1. Progettazione di incontri formativo/informativo A seguito di una rilevazione dei bisogni informativi/formativi dei soggetti pubblici/privati operatori dei servizi, si procederà alla programmazione dei contenuti formativi e delle tematiche sulle quale favorire il confronto e lo scambio di esperienze; Fase 2. Organizzazione e realizzazione degli incontri formativi/informativi: Le attività di formazione/informazione e aggiornamento saranno realizzate anche grazie al coinvolgimento di esperti o di referenti di altre P.A. competenti nelle materie oggetto di approfondimento. C) Sperimentazione per la comunicazione e diffusione di informazioni Fase 1. Individuazione bisogno informativo dei migranti Al fine di procedere alla sperimentazione di strumenti di comunicazione efficaci a favorire l’accesso ai servizi si procederà anche grazie a quanto emerso dal confronto tra operatori all’interno dei tavoli tematici e degli incontri informativi/formativi, a definire in questa prima fase i bisogni informativi dei destinatari dell’azione di sperimentazione. Fase 2. Progettazione e sperimentazione di strumenti e modalità di comunicazione efficace Nell’intento di favorire la comunicazione e la diffusione di informazioni corrette sui diritti e sui doveri dei |
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cittadini stranieri e sui servizi territoriali disponibili erogati da soggetti pubblici e privati in favore della popolazione straniera si prevede di procedere ad una sperimentazione di strumenti e modalità “integrate” di comunicazione per favorire l’accesso ai servizi presenti sul territorio. A tale scopo sarà di particolare importanza l’eventuale istituzione o formalizzazione di modalità di interscambio di informazioni tra gli attori che animano la rete dei servizi. I canali che si prevede di utilizzare per la diffusione delle informazioni così raccolte saranno ad esempio: il portale regionale xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xx oppure xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xx, possibili aeree condivise on-line, blog, brochure multilingue ecc); Fase 3.Comunicazione esiti progettuali Organizzazione e realizzazione di un evento finale di restituzione e diffusione degli esiti dell’intervento. Realizzazione e stampa di una pubblicazione finale sugli esiti complessivi dell’intervento. |
Metodologie e strumenti: |
A supporto della realizzazione delle attività, si prevede l’utilizzo dei seguenti strumenti e metodologie: • Per la conduzione e animazione dei tavoli di lavoro si prevede l’utilizzo di metodologie attive cooperative che consentano il coinvolgimento diretto dei partecipanti e la valorizzazione delle esperienze di lavoro accumulate nel corso degli anni (es. metodologia situazione-problema) e sarà supportata dalla presentazione di sintesi, approfondimenti, materiali cartacei e digitali, eventualmente filmati e documenti audio-visivi; • La realizzazione dei seminari informativi e di aggiornamento prevederà tecniche di insegnamento e apprendimento in cui obiettivo sarà offrire un patrimonio teorico e tecnico mirato, aggiornato e utilizzabile nelle concrete situazioni operative (es. cooperative-learning) e sarà supportato da filmati e documenti audio-visivi; • Per il supporto dei lavori dei tavoli, si prevede altresì la realizzazione di una ricognizione delle risorse disponibili sul territorio, con particolare riferimento al coinvolgimento di esperti in merito alle tematiche oggetto dei tavoli e alla presentazione di specifici studi e approfondimenti realizzati sul territorio; • Laddove si rendesse necessario l’approfondimento di tematiche specifiche a supporto del lavoro dei tavoli, saranno utilizzati strumenti quali: interviste strutturate e/o in profondità a testimoni privilegiati, focus group, somministrazione di questionari per la raccolta e l’approfondimento di dati e informazioni relativi ai vari ambiti di indagine; • Per la progettazione di un servizio integrato si cercherà di fare riferimento alle esperienze di co- progettazione realizzate sul territorio ligure, intesa come modello di relazione tra pubblico e privato per la gestione e realizzazione di iniziative e interventi in ambito sociale. |
Aree territoriali interessate: |
L’intervento riguarderà l’intero territorio regionale, con particolare attenzione all’area corrispondente alla città metropolitana di Genova e/o a particolari territori in corrispondenza con l’emergere di particolari specificità, problematiche o buone pratiche. |
Elementi che sostengono la trasferibilità e la replicabilità dell’intervento: |
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Le attività di confronto e coordinamento tra i diversi soggetti che a vario titolo operano in questo campo le quali saranno animate e rafforzate tramite il lavoro dei tavoli, potranno favorire la governance multilivello in materia di politiche migratorie, dando vita così ad una politica e a una pianificazione territoriale dei servizi di integrazione dove, a partire dal riconoscimento del ruolo di governance della Regione, ogni soggetto trovi una propria collocazione ed una propria specificità. Tale azione di sistema, potrà essere trasferita replicata anche in altri contesti e ambiti tematici oltre a quelli previsti dal presente Piano integrato, con particolare riferimento alle modalità di confronto e progettazione cooperativa, che potranno essere successivamente applicata in altri territori, al fine di favorire l’individuazione quanto più possibile condivisa delle priorità locali e delle possibile strategie di risoluzione dei problemi maggiormente sentiti e di programmazione degli interventi pubblici in materia. Nello stesse modo, le attività di comunicazione e informazione previste, qualora siano sperimentate con successo, potranno essere replicate in altri ambiti e utilizzate per favorire la comunicazione su una più vasta gamma di servizi disponibili sul territorio e sui soggetti pubblici e privati che li erogano (ad es. Alloggio, Accesso ai servizi sanitari, ecc), ma anche sulle iniziative istituzionali e le attività intraprese a livello regionale e locale in altri ambiti. L’obbiettivo infatti, è quello di individuare le modalità di comunicazione e informazione più adeguate al fine di raggiungere la popolazione immigrata, replicando tale modello comunicativo in altri contesti. L’intervento, anche se di rilievo regionale, con particolare attenzione all’area corrispondente alla città metropolitana di Genova e/o a particolari territori in corrispondenza con l’emergere di particolari specificità, problematiche o buone pratiche. Tale modello, potrà pertanto essere trasferito in seguito in modo uniforme all’intero territorio regionale. |
Elementi relativi alla sostenibilità dell’intervento: |
L’attività previste dal presente intervento potranno favorire la progettazione di nuove azioni a valere sul Programma Nazionale del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014 - 2020, da sviluppare in futuro in modo complementare con il Programma Operativo Regionale POR FSE 2014-2020 e valorizzando i protocolli di collaborazione e le convenzioni eventualmente attivate nell’ambito dell’azione di sistema. |
Modalità di raccordo ed integrazione con altre direzioni / servizi regionali |
L’intervento sarà realizzato, in coordinamento tra i Settori regionali competenti in materia di politiche del lavoro e politiche sociali (Settore Politiche del Lavoro e delle Migrazioni, Responsabile per l’attuazione delle attività previste dall’Accordo, Servizio Pianificazione e Programmazione delle Politiche Sociali Integrate, Servizio Cooperazione Internazionale, Politiche Giovanili e Servizio Civile, Servizio Orientamento, Formazione Superiore Università e Professioni, Settore Sistema Scolastico Educativo regionale) e Arsel Liguria. La programmazione delle linee di attività, la pianificazione esecutiva delle stesse e il coordinamento dell’intervento saranno assicurati da una Cabina di regia regionale. Si prevede inoltre il coinvolgimento all’interno dei tavoli tematici previsti nell’azione di sistema delle più importanti istituzioni pubbliche competenti in materia di lavoro, politiche sociali e integrazione (es. Inps/Inail/DTL/Prefettura, Enti locali, etc). |
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1.2 Destinatari
Azione | Q.tà | Tipologia |
30 | Destinatari finali Azione A): | |
Soggetti i pubblici e privati che verranno coinvolti nei tavoli di lavoro, | ||
Soggetti strumentali/stakeholders Azione A): | ||
A) | -Ente strumentale della Regione Liguria- ARSEL Liguria | |
Valorizzazione e | 15 | - Associazioni di immigrati che non erogano direttamente servizi negli |
rafforzamento | ambiti oggetto di intervento, le quali saranno eventualmente | |
del lavoro di | coinvolte a supporto delle diverse fasi di intervento | |
rete | Destinatari indiretti Azione A): | |
si prevede che nel medio/lungo periodo potranno beneficiare del | ||
n.q. | risultati dell’azione di sistema sia cittadini stranieri immigrati in età | |
compresa tra i 15 e i 30 anni che stranieri immigrati coinvolti nel | ||
lavoro non regolare | ||
B) | Almeno 100 | Destinatari finali Azione B): |
Qualificazione | Operatori dei servizi territoriali | |
dei servizi per il | Soggetti strumentali/stakeholders Azione B) | |
lavoro e per | -Ente strumentale della Regione Liguria- ARSEL Liguria | |
l’integrazione | -Referenti esperti della P.A. | |
sociale | n.q. | Destinatari indiretti Azione B): |
popolazione immigrata presente sul territorio ligure | ||
C) Sperimentazione per la comunicazione e diffusione di informazioni | n.q. | Destinatari finali Azione C): popolazione immigrata presente sul territorio ligure |
1/2 | Soggetti strumentali/stakeholders Azione C) Ente strumentale della Regione Liguria- ARSEL Liguria Ed eventuale coinvolgimento di Liguria Digitale - Società Consortile a partecipazione pubblica plurima | |
n.q. | Destinatari indiretti Azione C) | |
Operatori dei servizi territoriali |
1.3 Sistema degli attori
Sistema degli attori territoriali coinvolti
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Azione | Q.tà | Tipologia | Contributo/modalità di coinvolgimento |
A | 1 | Ente strumentale della Regione Liguria – Arsel Liguria | Assistenza tecnica per la realizzazione dell’intervento |
45 | Enti locali, Città Metropolitana di Genova. | Enti istituzionali che saranno coinvolti nei lavori dei tavoli tematici. Il contributo che si attende da tali soggetti è da ritenersi strategico per la buona riuscita dell’intervento in tutte le sue fasi | |
Distretti socio-sanitari | |||
Inps, Inail | |||
DTL | |||
Prefetture | |||
Centri per l’impiego | |||
Agenzie per il lavoro e Agenzie formative | |||
Associazioni che erogano servizi in favore dei cittadini stranieri | |||
B | 1 | Ente strumentale della Regione Liguria – Arsel Liguria | Assistenza tecnica per la realizzazione dell’intervento: rilevazione fabbisogni, programmazione e gestione degli incontri informativi/formativi |
1 | Soggetto competente all’erogazione di formazione in materia di normativa sull’ingresso e il soggiorno dei cittadini stranieri | Soggetto (associazione o ente) coinvolto direttamente nell’azione B: erogazione dei percorsi formativi/informativi | |
1 | Soggetto competente all’erogazione di formazione in materia di politiche attive del lavoro | Soggetto (associazione o ente) coinvolto direttamente nell’azione B: erogazione dei percorsi formativi/informativi | |
1 | Soggetto competente all’erogazione di formazione in materia di politiche per l’integrazione | Soggetto (associazione o ente) coinvolto direttamente nell’azione B: erogazione dei percorsi formativi/informativi | |
C | 1 | Ente strumentale della Regione Liguria – Arsel Liguria | Assistenza tecnica per la realizzazione dell’intervento: rilevazione fabbisogni formativi/informativi, programmazione e gestione degli incontri formativi/informativi |
Ca 30 | Referenti dei servizi territoriali | Collaborazione alla progettazione e sperimentazione del modello innovativo di comunicazione e informazione |
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L’orizzonte temporale programmato per l’implementazione del Piano Integrato delle attività è di 18 mesi.
2015 | 2016 | |||||
TIPOLOGIA DI INTERVENTO | III° TRIM | IV° TRIM | I° TRIM | II° TRIM | III° TRIM | |
AZIONE DI SISTEMA NAZIONALE | ||||||
- Qualificare l’infrastrutturazione dei servizi territoriali rivolti alla popolazione immigrata, atta ad agevolare l’accesso ai servizi secondo un approccio integrato e multidisciplinare ed attraverso il coinvolgimento degli stakeholders di riferimento. - Definire strumenti metodologici e dispositivi, atti a garantire standard di erogazione dei servizi, applicabili su tutto il territorio nazionale. | ||||||
LIVELLO REGIONALE | ||||||
Azioni propedeutiche per la progettazione, strutturazione e sperimentazione del sistema dei servizi territoriali integrati rivolti alla popolazione immigrata, nella prospettiva della facilitazione dell’accesso ai servizi ed attraverso la valorizzazione delle reti pubblico-private | ||||||
0 | Avvio delle attività – Approvazione del Piano esecutivo stipulato tra Regione e ARSEL | X | ||||
1 | Obiettivo spec. N. 1- A)Valorizzazione e rafforzamento implementazione del lavoro di rete | |||||
1.1 | Presentazione intervento a soggetti pubblici e privati che saranno coinvolti nei Tavoli tematici | X | ||||
1.2 | Costituzione e avvio dei tavoli tematici | X | ||||
1.3 | Animazione, coordinamento e supporto ai lavori dei tavoli tematici | X | X | X | ||
1.4 | Conclusione dei lavori dei tavoli tematici | X | ||||
2 | Obiettivo specifico N 2: B)Qualificazione dei servizi per il lavoro e per l’integrazione sociale | |||||
2.1 | Progettazione di incontri formativo/informativo | X | X | |||
2.2 | Organizzazione e realizzazione degli incontri formativi informativi | X | X | X | ||
3 | Obiettivo specifico N. 3 C) Sperimentazione per la comunicazione e diffusione di informazioni | |||||
3.1 | Individuazione bisogno informativo dei migranti | X | X | |||
3.2 | Progettazione e sperimentazione di strumenti e modalità di comunicazione efficace | X | X | |||
3.3 | Comunicazione esiti progettuali | X |
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1.5 Modalità di utilizzo delle risorse
Le spese saranno sostenute da Regione Liguria e da Arsel Liguria nell’ambito delle attività di assistenza tecnica affidate con deliberazione di Giunta regionale n. 544 del 27 marzo 2015
A) Valorizzazione e rafforzamento del lavoro di rete
Costituzione e avvio dei tavoli tematici, animazione, coordinamento, supporto e conclusione ai lavori
Costi del personale interno a tempo determinato o indeterminato (coordinamento, organizzazione e realizzazione attività): euro 48.000,00
Costi del personale esterno/onorari di esperti (collaborazioni occasionali): euro 16.000,00 Costi di viaggio e di soggiorno: euro 3.000,00
Totale euro 67.000,00
B) Qualificazione dei servizi per il lavoro e per l’integrazione sociale Progettazione, organizzazione e realizzazione degli incontri formativo/informativo Costi del personale interno: euro 5.000,00
Costi del personale esterno/Onorari di esperti (collaborazioni occasionali): euro 5.000,00 Costi di viaggio e di soggiorno: euro 3.000,00
Totale euro 13.000,00
C) Sperimentazione per la comunicazione e diffusione di informazioni
Individuazione bisogno informativo dei migranti, progettazione e sperimentazione di strumenti e modalità di comunicazione efficace
Costi del personale interno: euro 5.000,00
Costi del personale esterno/affidamento a Ente: euro 25.000,00
Organizzazione e realizzazione di un evento finale di restituzione e diffusione degli esiti dell’intervento Affitto sala e catering (procedura di affidamento): euro 5.000,00
Redazione e stampa pubblicazione finale (procedura di affidamento): 5.000,00
Totale euro 40.000,00
D) Altri costi trasversali alle azioni A-B-C
Costi di personale interno per gestione amministrativa e rendicontazione attività: euro 2.117,00 Attrezzature: euro 4.000,00
Materiali di consumo: euro 2.000,00
Totale euro 7.117,00
Costo totale dell’intervento euro 128.117,00
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SEZIONE III – OBIETTIVI E AZIONI PILOT
L’accordo di programma stipulato tra la Regione Liguria e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale dell’Immigrazione e per le Politiche di Integrazione ha come obiettivo generale il consolidamento della governance multilivello in materia di politiche migratorie, attraverso la messa in atto di una programmazione integrata delle misure di integrazione sociale e delle politiche del lavoro, atta a valorizzare le sinergie e la complementarietà tra le fonti di finanziamento e la conseguente massimizzazione dell’efficacia degli interventi programmati.
Ai fini del conseguimento dell’obiettivo generale, gli interventi programmati dovranno rispondere ai seguenti obiettivi specifici:
- Aumentare la partecipazione alle politiche attive della popolazione immigrata regolarmente residente nel nostro paese
- Contrastare la povertà e l’esclusione sociale degli immigrati lungo soggiornanti con familiari a carico
- Promuovere programmi di inserimento socio-lavorativo rivolti a target vulnerabili della popolazione immigrata (richiedenti e titolari protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati prossimi alla maggiore età)
- Promuovere programmi di integrazione rivolte alle seconde generazioni e ai giovani migranti attraverso misure che supportino e accompagnino il raccordo tra la formazione e il mondo del lavoro
- Sviluppare azioni di promozione dello spirito di iniziativa in possesso di particolari gruppi di migranti, valorizzandone la capacità imprenditoriale
2. Articolazione degli interventi
PREMESSA
La Regione Liguria in base alle priorità stabilite nel Programma Operativo Regione Liguria Fondo Sociale Europeo 2014-2020, adottato dalla Commissione Europea con Decisione di esecuzione C(2014) 9752 final del 12/12/2014 ha definito le Linee Programmatiche, le Priorità d’investimento, gli obiettivi specifici e le Azioni possibili nell’ambito dell’ elenco fornito nell’Accordo di partenariato
In particolare, per la concentrazione tematica dell’80% delle risorse richiesta dai Regolamenti europei, sono state individuate le seguenti 5 priorità di investimento (PdI):
• 8i - Accesso all’occupazione per le persone alla ricerca di un impiego e le persone inattive(10,8%);
• 8ii - Integrazione sostenibile nel mercato del lavoro dei giovani, in particolare i NEET (27,6%);
• 9i - Inclusione attiva, anche per promuovere le pari opportunità e la partecipazione attiva e migliorare l’occupabilità (16, 7%)
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• 10i - Riduzione e prevenzione dell'abbandono scolastico precoce (14,6%)
• 10iv - Migliorare l'aderenza al mercato del lavoro dei sistemi d'insegnamento e di formazione (10,4%)
Per tale ragione, di seguito vengono individuati solo alcuni obiettivi specifici che risultano coerenti con gli obietti del POR Regione Liguria, per i quali si valuterà in fasi successive alla presentazione della presente proposta, l’eventualità di realizzare della azioni progettuali e interventi mirati ad alcuni target specifici dell’Accordo.
2.2 Obiettivo specifico: promuovere programmi di integrazione rivolti alle seconde generazioni e ai giovani migranti attraverso misure che supportino e accompagnino il raccordo tra la formazione e il mondo del lavoro. | ||
Azione 4. Sostegno, accompagnamento e rafforzamento dei percorsi di integrazione dei delle “seconde” generazioni X a titolarità regionale (gestiti direttamente dalla Regione, anche attraverso avvisi e/o appalti) 🞎 a regia regionale (la cui realizzazione è affidata ad altre PPAA territoriali) | X | |
Articolazione degli interventi proposti | ||
Sulla base degli esiti dei lavori dei tavoli previsti dal presente Piano (ricognizione e approfondimento informazioni disponibili, mappatura dei servizi territoriali attività di confronto su dispositivi di programmazione disponibili, progettazione di un servizio integrato) si prevede la possibilità di progettare interventi che, a partire dalla valorizzazione delle reti di servizio esistenti, agiscano sulle problematiche di accesso al mondo del lavoro e della tenuta dei percorsi di istruzione e formazione da parte dei giovani stranieri. | ||
Complementarietà con altri interventi regionali (a valere sul POR, etc…) | ||
Le attività potranno essere attivate in modo complementare con le azioni attivate a valere sul POR Liguria FSE 2014 – 2020, con particolare riferimento alla Priorità di investimento 8ii - Integrazione sostenibile nel MdL dei giovani , in particolare dei NEET, inclusi i giovani a rischio di esclusione sociale e i giovani delle comunità emarginate e con le azioni realizzate dalla Regione Liguria in l'attuazione della Garanzia Giovani. | ||
Destinatari | ||
Giovani stranieri delle “seconde” generazioni a rischio di esclusione sociale e giovani delle comunità emarginate | ||
2.3 Obiettivo specifico: contrastare la povertà e l’esclusione sociale degli immigrati lungo |
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soggiornanti con familiari a carico | |
Azione 5 Prevenzione del lavoro sommerso 🞎 a titolarità regionale (gestiti direttamente dalla Regione, anche attraverso avvisi e/o appalti) X a regia regionale (la cui realizzazione è affidata ad altre PPAA territoriali) | X |
Articolazione degli interventi proposti | |
Sulla base degli esiti dei lavori dei tavoli previsti dal presente Piano (ricognizione e approfondimento informazioni disponibili, mappatura dei servizi territoriali attività di confronto su dispositivi di programmazione disponibili, progettazione di un servizio integrato) si prevede la possibilità di progettare interventi che, a partire dalla valorizzazione delle reti di servizio esistenti favoriscano la prevenzione del lavoro non regolare, riducendo il coinvolgimento da parte dei cittadini stranieri. | |
Complementarietà con altri interventi regionali (a valere sul POR, etc…) | |
Le attività potranno essere attivate in modo complementare con le azioni attivate a valere sul POR Liguria FSE 2014 – 2020, con particolare riferimento alla Priorità di investimento 9i - Inclusione attiva, anche per promuovere le pari opportunità e la partecipazione attiva e migliorare l’accusabilità e all’obiettivo specifico Incremento dell’occupabilità e della partecipazione al MdL, delle persone maggiormente vulnerabili | |
Destinatari | |
Cittadini stranieri immigrati coinvolti nel lavoro non regolare | |
2.5 Obiettivo specifico: aumentare la partecipazione della popolazione immigrata regolarmente presente in Italia alle politiche attive del lavoro e di integrazione sociale | |
Azione 9 Servizi di informazione qualificata attraverso canali nazionali, regionali e territoriali di comunicazione X a titolarità regionale (gestiti direttamente dalla Regione, anche attraverso avvisi e/o appalti) 🞎 a regia regionale (la cui realizzazione è affidata ad altre PPAA territoriali) | X |
Articolazione degli interventi proposti | |
Si prevede la possibilità di replicare le attività di comunicazione e informazione previste dal presente piano, qualora sperimentate con successo, in altri ambiti per favorire la comunicazione su una più vasta gamma di servizi disponibili sul territorio e sui soggetti pubblici e privati che li erogano (ad es. Alloggio, Accesso ai servizi sanitari, ecc). Le modalità di comunicazione e informazione considerate come più adeguate, sulla base della sperimentazione posta in essere, al fine di raggiungere la popolazione immigrata potranno essere modellizzate al fine di aumentare i processi di integrazione favorendo una corretta informazione sui diritti |
Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione
e sui doveri dei cittadini stranieri e sui servizi territoriali disponibili erogati da soggetti pubblici e privati. |
Complementarietà con altri interventi regionali (a valere sul POR, etc…) |
Tale attività sarà progettata e realizzate in modo complementare a tutte le campagne di comunicazione e le attività di informazione programmate e poste in essere dalla Regione Liguria in attuazione di tutti i propri programmi di intervento. |
Destinatari |
Popolazione immigrata regolarmente presente in Liguria. |