CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE
ALLEGATO C
Firmato digitalmente da XXXXXXXXXX XXXXXXXXXX
CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE
Procedura aperta, per l’affidamento e gestione del Servizio di Assistenza e Sostegno Socio-alloggiativo temporaneo (SASSAT) per genitori separati, articolato in 15 piccoli alloggi di cui 10 in autonomia e 5 in co-housing, per massimo 20 ospiti e dislocati in differenti territori cittadini, ai sensi del punto 2.3 del Piano Generale Assistenziale adottato con D.G.G.164/2017
Annualità 2018/2019
SOMMARIO
OGGETTO DELL’APPALTO ART. 1 DESTINATARI
ART. 2 DEFINIZIONE DELLE PRESTAZIONI OGGETTO DELL’APPALTO ART. 3 MODALITA’ SPECIFICHE DI ESPLETAMENTO DELLE PRESTAZIONI ART. 4 OBBLIGHI A CARICO DELL’ORGANISMO AFFIDATARIO
ART. 5 RISERVATEZZA E TRATTAMENTO DATI PERSONALI ART. 6 LOCALIZZAZIONE E DOCUMENTAZIONE
ART. 7 PERSONALE
ART. 8 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PROGETTO ART. 9 FUNZIONAMENTO
ART. 10 SUBAPPALTO E CESSIONE DEL CONTRATTO ART. 11 LIQUIDAZIONE DEI PAGAMENTI
ART. 12 VERIFICHE E CONTROLLI SULLO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÀ ART. 13 DURATA E PREZZI
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OGGETTO DELL’APPALTO
Il Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute, U.O. - Sistemi di Accoglienza, per le specifiche competenze attribuite dalla L. n. 328/2000 capo V, art.22 comma 4 e delle linee di indirizzo del Piano regolatore sociale, della Legge Regionale L.R. Lazio n.11/2016 Sistema integrato di interventi e servizi sociali, di cui si richiamano alcuni obiettivi indicati all’art.4 “ tutela dei minori in situazioni di disagio tramite il sostegno al nucleo familiare di origine….” e “sostegno della maternità e della paternità con particolare riguardo alle situazioni di disagio economico, sociale e psicologico nonché delle politiche demografiche”. Con questo progetto si intende recepire l’evoluzione normativa in tema di “affido condiviso” di cui alla Legge 54/2006 nonché del D.Lgs 154/13 di riforma del Codice Civile, ha accolto le acquisizioni scientifiche sull’importanza delle “bigenitorialità” come dimensione relazionale ineludibile per il sano ed equilibrato sviluppo del minore. Inoltre ai sensi della D.g.c.164/2017 si intende avviare in forma sperimentale un servizio di assistenza e sostegno socio- alloggiativo temporaneo (SASSAT) non superiore a 24 mesi di ospitalità.
L’iniziativa trova, infatti, un inquadramento generale nel punto 2.3 del Piano Generale Assistenziale della D.g.c.164/2017 e avvia in forma sperimentale un servizio di assistenza e sostegno socio- alloggiativo temporaneo (SASSAT) per genitori in condizione di vulnerabilità a seguito dell’evento separativo, per un massimo di 12 mesi di ospitalità.
L’obiettivo del presente Avviso è quello di rimodulare gli interventi finora disposti, per potenziare azioni volte alla presa in carico e al recupero/rafforzamento delle funzioni genitoriali spesso messe a dura prova dall’evento separativo e dunque attivare azioni concrete ed integrate di contrasto all’esclusione e al progressivo impoverimento.
La nuova condizione di persona separata porta a dover affrontare in tempi brevi:
La povertà economica: la separazione/divorzio porta ad una conseguenza immediata e significativa sulle spese sia del proprio mantenimento, sia quello dei figli e a volte anche del coniuge. La coppia, soprattutto se appartiene ad una fascia di età tra i 35 e i 55 anni, si ritrova ad affrontare, in solitudine, una situazione lavorativa con contratti precari, atipici o a tempo determinato. Gli studi sulla famiglia evidenziano che lo scivolamento nella povertà riguarda nei primi anni di separazione gli uomini, negli anni successivi le donne, le quali sempre più di frequente vivono una situazione di solitudine.
Stress da separazione e scompensi psicopatologici: il cosiddetto “trauma da separazione/divorzio” provoca o anche acuisce un disagio psicologico che porta ad affrontare un grave stress emotivo, il quale necessita di un percorso di aiuto e sostegno della rete amicale o familiare (dove sia presente) o anche di un percorso terapeutico per l’elaborazione del lutto; questo accadde proprio nel momento in cui sono richieste particolari risorse e prestazioni.
Conseguenze suoi ruoli genitoriali e sui figli: la condizione di separazione/divorzio incide sulla genitorialità di entrambi ma in modo diverso relativamente alla rappresentazione culturale dell’essere madre e padre. Nella nostra cultura il ruolo paterno e meno incentrato sulla cura rispetto al materno anche se gli ultimi vent’anni le funzioni genitoriali sono in continua evoluzione. L’ex coppia coniugale dovrebbe essere sostenuta ed aiutata in un percorso trasformativo da “coppia coniugale a coppia genitoriale”, questo favorirebbe la costruzione della nuova relazione genitoriale basata sulla
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valorizzazione dei legami famigliari. Oltre che tutelare il diritto del figlio ad una crescita armonica e serena.
Nella città di Roma i residenti sono 2.868.347 (dati 2015) e le famiglie presenti 1.356.441; di queste il 44% con un solo componente, il 24%con due componenti, il 17% con 3 componenti e il 15% con più di tre componenti. I nati sono in calo rispetto agli altri anni e nel 2015 sono stati 23.051.
Sul territorio romano vi sono 1.363.997 famiglie di cui 186.042 monogenitoriali con una percentuale del 13,6% (dati Roma Statistica). Un elemento rilevante è l’aumento della condizione di solitudine, elemento significativo che registra la mancanza di rete familiare nel momento in cui una famiglia si trova a vivere una situazione di difficoltà e di sofferenza quale è la separazione o il divorzio. Altro dato rilevante è la composizione dei nuclei monogenitoriali sul territorio cittadino per stato civile e sesso del genitore. In circa 24 mila delle 186.042 famiglie composte da un solo genitore con figli, il genitore risulta separato/divorziato e nel 90% dei casi sono donne. (tutti i dati riportati sono di Roma Statistica)
La fotografia che emerge dai dati mostra come la separazione/divorzio causi una significativa perdita non solo del contesto familiare-relazionale, ma anche in termini economici e sociali. Gli ex coniugi si trovano a vivere una situazione di impoverimento che li porta a vivere una condizione di “nuova povertà”; nello specifico emerge una particolare difficoltà del “coniuge più debole” che definiremo come colui/lei che si ritrova a vivere una situazione di povertà socio- economica, relazionale e questo incide sull’immagine di sé e come conseguenza diretta nel rapporto con figli. Si considera a rischio di povertà un individuo che disponga di un livello di reddito equivalente uguale o inferiore ad una soglia definita il 60% della media della distribuzione del reddito familiare equivalente.
Dal quadro emerso l’Amministrazione Capitolina, con il presente Avviso, mette in campo azioni concrete ed integrate per contrastare l’esclusione, il disagio e il progressivo impoverimento come forma di prevenzione nella situazione separativa. Il Progetto è specificatamente rivolto all’accompagnamento e tutela della genitorialità in favore del genitore separato/divorziato con figli fino all’età di venticinque anni, in condizioni di povertà socio-economica, abitativa e relazionale con l’obiettivo di garantire il diritto del figlio ad incontrare entrambi i genitori. Il servizio dovrà operare, sul territorio di Roma Capitale, con articolazione flessibile e possibilità di co-housing in almeno due quadranti cittadini. Dovranno essere previsti spazi di accoglienza dedicati agli incontri genitori-figli.
Il modello del servizio proposto deve essere contraddistinto da flessibilità organizzativa, rispetto della soggettività, promozione dell’autonomia, tutela della genitorialità e di un sistema di monitoraggio per le accoglienze e per la formulazione del piano personalizzato di ogni ospite.
Il Servizio risponde funzionalmente al Responsabile Dipartimentale del Servizio stesso che sarà nominato dal Dirigente della U.O. Sistemi di Accoglienza.
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Normativa di riferimento:
• L. n. 328/2000 - Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, capo V, art. 22 comma 4 lettera d
• D.P.C.M. del 30 marzo 2001 “Atto di indirizzo e coordinamento sui sistemi di affidamento dei servizi alla persona ai sensi dell'art. 5 della L. 8 novembre 2000, n. 328”
• L.R. Lazio n.11/2016 Sistema integrato di interventi e servizi sociali, di cui si richiamano alcuni obiettivi indicati all’art.4 “ tutela dei minori in situazioni di disagio tramite il sostegno al nucleo familiare di origine….” e “sostegno della maternità e della paternità con particolare riguardo alle situazioni di disagio economico, sociale e psicologico nonché delle politiche demografiche” e art.15 “Politiche in favore delle persone vittime di violenza e maltrattamenti e delle donne gestanti o madri in situazione di disagio sociale”
• Linee di indirizzo del Piano regolatore sociale
• Legge n. 176 del 27 maggio 1991 di ratifica della Convenzione di New York del 20 novembre 1989 “Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza”
• la Dichiarazione Universale Diritti Umani (ONU 10 dicembre 1948) : per la prima volta afferma solennemente che i diritti fondamentali appartengono a tutti gli individui e a tutti i popoli, senza distinzione di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica o di altro genere, origine nazionale o sociale, ricchezza, nascita o altra condizione (art.2)
• Legge 285/1997 “Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”
• Legge n.54/2006, sull’affidamento condiviso e il mantenimento dei figli
• Legge n.898/1970, sul divorzio
• Piano Generale Assistenziale della D.G.C.164/2017
• Sia la legge n.898/1970 che la legge n.54/2006 riguardo all’affidamento dei figli stabiliscono che “con esclusivo riferimento all’interesse morale e materiale di essa”.
• Linee guida per l’affidamento di servizi a enti del terzo settore e alle cooperative sociali, approvate con delibera ANAC n.32 del 20.01.2016
ARTICOLO 1. DESTINATARI
I destinatari del progetto sono i genitori separati che vivono e risiedono nella città di Roma inseriti in un contesto sociale e titolari di un “reddito precario”, la cui situazione di disagio non sia strutturata o cronicizzata; padri e madri che sono a rischio di povertà e di marginalità a causa della vissuta situazione multiproblematica, causata dalla separazione/divorzio. Potremmo definirli come working poor, poveri nonostante il lavoro.
Sulla base della positiva esperienza pregressa (Casa del Papà anni 2009-17) una residuale parte dei posti disponibili potranno essere dedicati, previa valutazione con il servizio segnalante, ad accogliere adulti per misure alternative alla detenzione che potranno recuperare le relazioni affettive con i figli.
I beneficiari diretti e indiretti del progetto sono i figli dei genitori separati e, dove si ritenga utile, anche l’intero nucleo familiare.
I figli potranno, pertanto, frequentare il genitore in un ambiente idoneo e/o in un clima sereno dove poter proseguire e consolidare la relazione genitoriale.
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Xxxx ex coniugi padri/madri vengono rivolte attività di mediazione/prevenzione.
Possono accedere al servizio e presentare domanda al progetto:
- Padri o madri legalmente sposati, i quali presenteranno documentazione relativa al procedimento di separazione/divorzio;
- Padri o madri all’interno di situazioni di coppie di fatto, i quali devono presentare il precedente stato di convivenza o il decreto del Tribunale dei Minori.
Trattandosi di un servizio inquadrato nell’ambito del SASSAT, seppur specificatamente rivolto al vulnerabilità derivata dall’evento separativo, sarà data priorità ai padri o madri in possesso dei requisiti di cui al punto 1.2 della DGC n. 164/2017
La persona interessata dovrà allegare l’ultima dichiarazione del reddito presentata ed è richiesto il certificato di residenza dato che tutti gli ospiti devono risiedere nel Comune di Roma.
E’ considerata condizione prioritaria la presenza di figli minori o maggiorenni dipendenti fino al venticinquesimo anno di età.
Cittadini in carico al Servizio Sociale Territoriale
I casi in carico al S.S.T. dovranno essere accompagnate da una relazione sociale e dal progetto individualizzato, già definito ed attivato dal Servizio. Le persone che presentano gravi problemi mentali, di tossicodipendenza e/o alcool dipendenza attiva saranno oggetto di valutazione specifica ai fini della compatibilità con l’autonomia abitativa.
Le situazioni di condanne penali e/o procedimenti penali pendenti saranno valutate singolarmente. Tutte le situazioni, al loro ingresso, saranno valutate tra il Dipartimento Politiche Sociali, il Municipio (nei casi già in carico), il Terzo Settore (nel caso in cui vi sia una segnalazione) e il Coordinatore della Struttura.
Il richiedente beneficiario del progetto contribuirà con una quota mensile di partecipazione, in proporzione al reddito ISEE dichiarato per i servizi offerti (dalle utenze alle consulenze) per il periodo di permanenza e avrà a disposizione:
- Una camera da letto con tre letti singoli che potranno essere utilizzati per ospitare periodicamente uno o due figli;
- L’uso condiviso della cucina, bagno e il soggiorno oltre agli altri spazi per le attività ludico- educative;
- Le utenze di luce, gas, acqua e rifiuti e le relative spese condominiali
Le quote di partecipazione acquisite dall’Ente gestore andranno rendicontate mensilmente e totalmente reinvestite in servizi ed attività ludico ricreative per i figli degli ospiti (centri estivi, feste di compleanno ecc.)
La Struttura dovrà prevedere l’ubicazione delle unità abitative in contesti territoriali dislocati in differenti territori della città, dotati delle autorizzazioni necessarie per la tipologia di immobile.
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Il richiedente dovrà presentare il modulo di richiesta ospitalità appositamente predisposto; il modello per la presentazione della domanda sarà disponibile presso il sito di Roma Capitale dove sarà necessario allegare la documentazione richiesta, previa esclusione.
L’altra modalità di accesso riguarderà le segnalazioni dei “casi in carico” del S.S.T. o anche delle Associazioni del Terzo Settore presenti sul territorio e che operano specificatamente al sostegno della famiglia e dei bambini.
La Commissione di valutazione sarà composta dal Responsabile tecnico del Dipartimento Politiche Sociali, l’Educatore Tutor e il Servizio Sociale titolare del caso e/o un rappresentante di una Associazione inviante.
L’iter di procedura:
a. Presentazione e compilazione del modulo di richiesta ospitalità
b. Documentazione che regola gli obblighi assistenziali legati alla separazione/divorzio
c. Documentazione relativa al proprio reddito ISEE
d. Altre ed eventuali documentazioni comprovanti la situazione di “momentanea vulnerabilità”
e. Convocazione e primo colloquio conoscitivo con il Responsabile del Dipartimento Politiche Sociali e l’Educatore tutor dell’Ente Gestore; nel caso di segnalazione del Municipio o del Terzo Settore l’Assistente Sociale incaricata e il Responsabile dell’Associazione.
f. La commissione valuta la documentazione del richiedente ed effettua un assessment delle condizioni di vulnerabilità, anche sulla base dei modelli di valutazione delle fragilità elaborate dal Dipartimento Politiche sociali, sussidiarietà e salute ai sensi della DGC n. 164/2017. Successivamente la commissione ipotizza il progetto personalizzato da realizzare e il tempo di permanenza presso la struttura, che può essere di 6 o 12 mesi.
ARTICOLO 2. DEFINIZIONE DELLE PRESTAZIONI OGGETTO DELL’APPALTO
Il progetto avrà come obiettivo di:
- Favorire la continuità dei legami genitoriali; è auspicabile anche un percorso di co- evoluzione dei ruoli materno e paterno, fondamentale per passare dallo stato di coppia coniugale a quella genitoriale
- Sostenere il dolore della separazione dei figli e dei genitori
- Tutelare i minori dal conflitto genitoriale
- Sostenere i genitori o il genitore più bisognoso dallo stato di momentanea povertà causata direttamente dalla separazione/divorzio
- Sostegno alla riorganizzazione di vita sia in termini psicologici che pratici con la finalità di favorire l’autonomia
- Fare prevenzione intesa come ascolto e coinvolgimento di quelle coppie ancora unite, ma con un alto conflitto che necessitano di essere guidate verso percorsi di comunicazione o di mediazione familiare
- Stipulare protocolli di intesa con partner della rete territoriale di riferimento sia pubblico che privato sociale
- Attivare consulenze con professionisti, quali avvocati, mediatori familiari, consulenti del lavoro
- Attivare attività ludico-educative per i figli minori e percorsi do counseling per adolescenti
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- Coordinamento e raccordo con i Servizi Sociali Territoriali, con i Consultori e con Enti del Terzo Settore che hanno “in carico” l’ospite
Saranno valutate e prese in considerazione proposte innovative o sperimentali rispetto a quanto già proposto.
Inoltre Il modello di intervento, educativo deve promuovere l’autonomia e capacità di problem solving delle persone.
Al fine di realizzare l’obiettivo preposto il progetto intende intervenire su tre aree di vulnerabilità quali:
A) Le difficoltà relative all’ambito materiale (il problema abitativo, orientamento al lavoro, consulenza legale)
B) Le difficoltà relative all’area psicologica e relazionale
C) Le difficoltà che riguardano la sfera genitoriale, quali il recupero degli spazi e dei tempi da trascorrere insieme, la costruzione di “una diversa intimità”, uno spazio neutro dove poter ritrovare le vecchie abitudini e crearne delle nuove.
ARTICOLO 3. MODALITA’ SPECIFICHE DI ESPLETAMENTO DELLE PRESTAZIONI E METODOLOGIA
Le tre aree di intervento saranno così sviluppate:
Area A - Le difficoltà relative all’ambito materiale
Accoglienza individuale.
L’ingresso nella struttura avverrà con l’’accompagnamento del Responsabile che dopo un primo colloquio dovrà rilevare e valutare i bisogni nell’immediato e definire il progetto individualizzato, oltre illustrare i tempi di permanenza, il regolamento e le attività in essere. Il progetto individualizzato avrà come obiettivo l’autonomia della persona e la tutela della relazione con i figli. A tale proposito è tutelato il diritto di visita dei figli fino al 25 anno di età.
Le proposte progettuali verranno valutate in ordine di preferenza anche sulla base della più ottimale distribuzione territoriale degli alloggi proposti.
Lo spazio abitativo si compone di 15 appartamenti di cui 10 in autonomia e 5 in co-housing. Il co- housing è inteso come una coabitazione, limitata nel tempo, dove i profili di personalità degli inquilini dovranno essere compatibili ed è per tale motivo che verrà posta l’attenzione alla selezione e all’abbinamento delle persone che condivideranno lo stesso appartamento. Nell’ambito degli spazi individuali sarà dato modo di personalizzare l’ambiente con effetti personali o arredi.
Inoltre ci saranno altri spazi in comune dove verranno organizzate periodicamente le attività ludico- educative o anche laboratori esperienziali a sostegno della genitorialità.
Sportello informativo per questioni economico/lavorativo/ legale
Il Progetto si avvale della consulenza di esperti nel campo legale (diritto civile, del lavoro ecc.); oltre a svolgere, rispetto al lavoro, un supporto organizzativo/gestionale/comunicativo/formativo.
Tutte le attività hanno la finalità di accompagnare e sostenere la nuova condizione di genitori separati e la relativa riorganizzazione della loro vita pratica e lavorativa. Sostenere questo momento di passaggio può significare prevenire l’inevitabile escalation verso la povertà estrema e rafforzare le proprie potenzialità in termini di autostima e di autonomia alloggiativa e lavorativa.
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Area B Le difficoltà relative all’area psicologica e relazionale
Colloqui individuali e progetto personalizzato.
La struttura mette a disposizione degli ospiti l’Assistente Sociale, lo psicologo e l’educatore i quali saranno a disposizione per una consulenza. All’interno della Struttura l’Educatore Tutor coordinerà e valuterà le richieste degli ospiti. Le consulenze saranno gratuite, ma se il percorso dovesse avere una durata annuale e l’ospite sia in grado di avere un’autonomia economica contribuirà con 5 euro a seduta.
Mediazione familiare
L’art.1 della Raccomandazione 1639, 25 novembre 2003, del Consiglio d’Europa definisce la Mediazione Familiare come “uno strumento per giungere ad una conclusione accettabile per i due soggetti senza discutere in termini di colpa o responsabilità. L’accordo raggiunto è ritenuto idoneo ad una pacificazione e ad un miglioramento duraturi della relazione tra i coniugi”. Inoltre il percorso mediatorio esorta le parti a riattivare la comunicazione tra loro, lavora sulla loro autonomia e sull’empowerment, aiuta i coniugi a trovare autonomamente proprie soluzioni e decisioni per riorganizzare la nuova situazione familiare in maniera soddisfacente per entrambi. Ed è proprio in questa ottica che si metterà a disposizione un percorso di Mediazione Familiare agli ospiti e degli ex partner.
Area C - Le difficoltà che riguardano la sfera genitoriale
Questa area ha come obiettivo la tutela dei legami genitori figli e il diritto del figlio (fino alla conclusione dei suoi studi universitari) alla frequentazione del genitore non affidatario. Il progetto personalizzato condiviso con l’Educatore Tutor si articolerà in questa direzione.
Incontri di sostegno alla genitorialità
Per sostenere e tutelare la relazione genitore-figli, sono previsti gruppi di sostegno alla genitorialità denominati “gruppi di parola”; è uno spazio pensato per quelle situazioni di alto conflitto tra genitori o anche su richiesta di sostegno/aiuto da parte dei figli. I gruppi si formeranno su richiesta dei genitori e anche dei figli e saranno suddivisi in due gruppi uno per gli adulti e l’altro per i bambini/ragazzi.
Il periodo di permanenza sarà caratterizzato da un lavoro costante per la risoluzione del conflitto e per stabilizzare e riorganizzare il proprio ruolo genitoriale
Tutte le attività hanno come finalità il recupero e il rafforzamento delle funzioni genitoriali e la salvaguardia dei legami familiari in un’ottica generativa.
In virtù degli interventi delle specifiche aree il progetto personalizzato avrà tempistiche di attuazione differenti presumibilmente con orizzonti temporali di 6/12 mesi.
Il modello di intervento, educativo e psicopedagogico, deve contestualmente promuovere l’autonomia e capacità di problem solving delle persone, e la partecipazione attiva nella fase di progettazione.
• degli ospiti, con automezzo fornito di idonea autorizzazione, per occasionali esigenze;
• vigilanza sui minori nei casi di sopraggiunta temporanea indisponibilità della madre;
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• qualora espressamente richiesto dal Servizio Sociale segnalante, e/o la situazione lo richieda, la équipe deve garantire, attraverso la figura dell’educatrice/educatore di comunità, con esperienza di almeno due anni nei servizi materno infantili, e l’intervento integrato dell’équipe, un servizio mirato di osservazione e sostegno alla genitorialità ovvero di specifico supporto per superare una situazione particolarmente critica in termini di fragilità familiare, personale, a tutela della relazione affettiva e del/i minore/i.
• invio di relazioni a scadenza concordata e formalizzata con i Servizi invianti, su richiesta formale
• supervisione dell’équipe da parte di professionista esterno allo staff della struttura.
ARTICOLO 4. OBBLIGHI A CARICO DELL’ORGANISMO AFFIDATARIO
L’ente affidatario si impegna a:
a) erogare il servizio sulla base di quanto stabilito nel presente capitolato descrittivo e prestazionale;
b) adottare e aggiornare la carta dei servizi sociali che indica le regole di funzionamento della struttura;
c) dotarsi di attrezzature e materiali necessari all’espletamento del servizio nonché tutti gli interventi di manutenzione ordinaria degli immobili, ivi compresa la sostituzione delle attrezzature e arredamenti soggetti a usura e la verifica, manutenzione e sostituzione degli estintori;
d) garantire che le attrezzature ed i materiali messi a disposizione per lo svolgimento delle attività corrispondano ai requisiti delle vigenti normative in materia di idoneità e sicurezza;
e) farsi carico di tutti i trattamenti di riassetto, pulizia e sanificazione dei locali, nel rispetto della tempistica e delle corrette modalità previste dal piano di autocontrollo, utilizzando prodotti detergenti, disinfettanti e sanificanti conformi alla normativa vigente;
f) stipulare idonea copertura assicurativa, così come previsto nello schema di contratto;
g) apporre targa identificativa del servizio all’ingresso della struttura, secondo lo schema tipo che verrà messo a disposizione dalla U.O. Sistemi di Accoglienza, riportante il logo di Roma Capitale unitamente a quello dell’Organismo affidatario;
h) astenersi dal divulgare informazioni inerenti l’erogazione del servizio prestato e la diffusione di notizie riguardanti gli ospiti accolti (legge privacy e trattamento dati sensibili);
i) ottemperare a tutti gli obblighi verso i propri dipendenti e/o soci derivanti da disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di lavoro, ivi compresi quelli in tema di igiene e sicurezza nonché previdenza e disciplina antinfortunistica, assumendo a proprio carico tutti i relativi oneri;
j) garantire l’adempimento di tutti gli obblighi retributivi, assicurativi e previdenziali previsti dalla normativa vigente a favore dei propri addetti alla realizzazione dell’attività;
k) relazionare periodicamente, a cadenza trimestrale, e puntualmente sulle attività svolte;
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l) relazionare sulla conclusione delle attività evidenziando i servizi erogati, le problematiche emerse, le soluzioni adottate, e quant’altro necessario a quantificare e qualificare il servizio fornito.
m) L’organizzazione e/o adesione ad eventi formativi e/o di promozione del Servizio e delle tematiche specifiche, devono essere preventivamente validati e concordati con la U.O. Sistemi di Accoglienza.
L’Organismo affidatario sarà obbligato inoltre a rendere immediatamente noto alla Amministrazione Comunale le seguenti situazioni in cui dovesse incorrere:
1. eventuale ispezione in corso, sia ordinaria sia straordinaria, da parte degli Enti all’uopo deputati e i risultati delle stesse ispezioni, attraverso la trasmissione dello specifico verbale, in caso di contestazioni, di ogni tipo di irregolarità riscontrate ed eventuali conseguenti diffide;
2. modifica della propria ragione sociale;
3. cessione dello stesso;
4. cessazione dell’attività;
5. concordato preventivo, fallimento;
6. stato di moratoria e di conseguenti atti di sequestro o pignoramento.
ARTICOLO 5. RISERVATEZZA E TRATTAMENTO DATI PERSONALI
L'Organismo affidatario per le funzioni strettamente connesse allo svolgimento del progetto, viene designato responsabile del trattamento dei dati personali degli utenti (Legge 675/96, D.Lgs. 135/99, D.Lgs. 196/03, D.Lgs. 158/04).
Lo stesso non potrà comunicare a soggetti terzi i dati personali di cui viene a conoscenza.
ARTICOLO 6. RILEVAZIONE E DOCUMENTAZIONE DEGLI UTENTI
Le strutture dovranno funzionare permanentemente nell’arco delle 24 ore, per l’intera settimana e per tutto il periodo di durata del progetto.
E’ obbligatoria la presenza della seguente documentazione:
1. il registro delle presenze e la registrazione dei dati anagrafici di tutte/i le/gli ospiti
2. una cartella personale per ogni singolo utente, concernente i dati personali, amministrativi e sanitari, nonché il piano personalizzato di assistenza e le relative valutazioni periodiche;
3. un registro delle presenze del personale con indicazione dei turni di lavoro e le mansioni svolte;
4. il quaderno delle consegne giornaliere.
Il soggetto si obbliga ad effettuare la rilevazione degli utenti con l’indicazione delle generalità di ciascuno, utilizzando la piattaforma/DATABASE in uso alla Sala Operativa Sociale che consente di avere alla Amministrazione un canale di comunicazione e monitoraggio quotidiano relativamente ai servizi erogati.
Deve essere prevista una bacheca informativa plurilingue accessibile alle ospiti che contenga: la carta dei servizi; la convenzione con la UO Sistemi di accoglienza; la turnazione degli operatori.
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ARTICOLO 7. PERSONALE
Per l’espletamento del servizio si richiede la costituzione di un team multidisciplinare, qualificato. L’Ente gestore deve impegnarsi formalmente a calendarizzare occasioni di formazione su tematiche inerenti il Servizio, o suggerite dall’’Amministrazione, nonché garantire lo spazio di supervisione per ridurre i rischi di stress emotivo e psicologico degli operatori, ed elaborare strategie di intervento appropriate alla luce della tipologia di servizio ad alto contenuto relazionale.
N.1 RESPONSABILE A TEMPO PIENO con qualifica individuabile tra le seguenti professionalità: assistente sociale, psicologo, educatore professionale, con iscrizione ai relativi albi professionali (se previsti), che vanti una comprovata esperienza di almeno 2 anni nel settore. si occupa: • del raccordo generale e operativo con il referente del Servizio della U.O.; • della pianificazione operativa delle attività degli operatori; • del coordinamento tecnico dei diversi livelli operativi; • del coordinamento delle attività socio-educative e animazione di gruppo; • della gestione delle risorse strumentali; • del collegamento operativo con i servizi sociali, gli enti, le autorità e le risorse del territorio; • del coordinamento tecnico degli interventi educativi personalizzati Deve rappresentare il punto di riferimento operativo e relazionale sia per il team di lavoro che per gli ospiti, e garantire con la reperibilità e la necessaria flessibilità oraria, una presenza stabile e continuativa alternativamente la mattina ed il pomeriggio | |
N.1 EDUCATORE PROFESSIONALE A TEMPO PIENO a cui sono richieste specifiche competenze: • Competenze personali e relazionali • Competenze sociali e comunicative • Competenze organizzative • Competenze sistemiche • gestione e raccolta della documentazione del servizio. • progetta e mette in atto le attività finalizzate al mantenimento e al miglioramento delle abilità e capacità relazionali delle ospiti, nonché all'integrazione sociale E’ richiesta la necessaria flessibilità oraria, per garantire una presenza stabile e continuativa alternativamente la mattina ed il pomeriggio | |
N.1 ASSISTENTE SOCIALE PART TIME part time 19 H con qualifica ed abilitazione alla professione, che abbia una comprovata esperienza di almeno 2 anni nel settore, con le seguenti funzioni: • segretariato sociale • consulenza sociale • elaborazione progetti individuali e di comunita’ • raccordo con la rete dei servizi • programmazione e organizzazione del lavoro degli staff educativo attivazione di servizi e di risorse del territorio |
Clausola Sociale
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Al fine di garantire la continuità degli interventi evitare il turnover degli operatori preservandone il know how e i livelli occupazionali è prevista la dichiarazione di impegno del/i titolare/i o del/i legale/i rappresentante/i o di altra/e persona/e munita/e di specifici poteri di firma, che subordinatamente alla compatibilità ed all’armonizzazione con l’organizzazione d’impresa e nel rispetto dei principi dell’Unione Europea, dovrà assorbire ed utilizzare prioritariamente, per il periodo di durata del servizio, il personale già impiegato dal precedente affidatario.
Il personale deve impostare il proprio contegno al rispetto e alla comprensione dell'utenza, agendo con criteri di responsabilità, attenendosi alle disposizioni impartite dalla Direzione e alle regole dell'Ente, osservando in modo scrupoloso i propri doveri.
È richiesta la capacità di comunicare ed interagire con educazione, empatia e professionalità.
Il personale è tenuto a mantenere il segreto d'ufficio su fatti e circostanze di cui sia venuto a conoscenza nell'espletamento dei propri compiti.
Si richiede adeguata informazione del personale, sule problematiche connesse alla violenza di genere, .
L’Organismo deve applicare, nei confronti del personale impiegato, le condizioni normative e retributive non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro applicabili alla categoria e nella località in cui si svolgono le prestazioni, nonché le condizioni risultanti da successive modifiche e integrazioni, e in genere da ogni contratto collettivo, successivamente stipulato per la categoria. L’Organismo è obbligato, altresì, a continuare ad applicare i suindicati contratti collettivi anche dopo la loro eventuale scadenza e fino alla loro sostituzione.
Tali obblighi vincolano l’Organismo anche nel caso lo stesso non sia aderente alle associazioni stipulanti o receda da esse.
L’amministrazione si riserva la facoltà di chiedere la sostituzione di operatore che ne abbia dato giustificato motivo, rispetto all’inosservanza delle prescrizioni del presente Capitolato.
Per quanto non espressamente previsto relativamente alle norme comportamentali e disciplinari, si fa riferimento al Codice Civile, alla legislazione vigente e alla disciplina generale dei Contratti di Lavoro.
Supervisione
L’organismo deve attivare e documentare gli interventi di supervisione previsti per lo staff educativo della Comunità, al fine di favorire il confronto tra gli operatori, aiutare le equipe e i singoli operatori a gestire sempre meglio gli elementi di complessità che caratterizzano l’intervento educativo, individuare strategie di intervento adattive alla complessità dei casi accolti.
VOLONTARI, SERVIZIO CIVILE, TIROCINIO UNIVERSITARIO
E’ auspicabile l’inserimento di volontari, giovani del servizio civile, studenti per tirocinio universitario, il cui elenco deve essere preventivamente autorizzato dalla Direzione della U.O., per offrire occasioni formative, e opportunamente affiancati, dare un supporto allo staff educativo nella organizzazione di attività ludico ricreative per i minori.
Queste persone, devono essere adeguatamente formati dall’équipe della struttura, e l’Ente affidatario garantisce che tutto il personale volontario sia regolarmente assicurato e rispetti le normative vigenti in materia di erogazione di servizi pubblici
ALLEGATO C
ARTICOLO 8. MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PROGETTO
La U.O. “Sistemi di Accoglienza” mantiene le attività di indirizzo, programmazione, verifica e controllo sul livello qualitativo e rispondente delle prestazioni attraverso le figure professionali e amministrative incaricate.
Nello specifico:
• sovraintende alla regolare esecuzione del Servizio;
• monitora la situazione complessiva dell’utenza ammessa al servizio;
• promuove attività di coordinamento con altri Enti e Istituzioni Pubbliche e Private, impegnate per specifiche competenze sulle tematiche inerenti il Servizio messo a bando, anche attraverso protocolli di intesa e attività di formazione e aggiornamento congiunte;
• definisce modalità di intervento specifiche, in relazione a criticità che possono emergere negli interventi rispetto a situazioni caratterizzate da elevata complessità e vulnerabilità.
ARTICOLO 9. FUNZIONAMENTO GIORNI E ORARI DI APERTURA
Tutti i giorni dell’anno, h 24.
ARTICOLO 10 SUBAPPALTO E CESSIONE DEL CONTRATTO
Non è ammesso il subappalto né la cessione del contratto in quanto trattasi di appalto con funzioni di tutela e supporto a fasce deboli compreso nell'allegato IX del Decreto Legislativo n. 50/2016 riconducibile ai servizi esclusi, ai sensi degli artt. 142,143 e 144 del medesimo decreto.
ARTICOLO 11 LIQUIDAZIONE DEI PAGAMENTI
Al pagamento si provvederà, mensilmente e posticipatamente, con apposita Determinazione Dirigenziale, dietro presentazione di regolari fatture, riepilogo mensile degli ospiti, relazione delle attività svolte e previo accertamento dell’ U.O. Sistemi di Accoglienza di Roma Capitale, dell’effettivo e regolare svolgimento del servizio oggetto della presente Convenzione, così come meglio dettagliato nello schema di contratto.
L’Organismo assume tutti gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui all’art. 3 della legge 13 agosto 2010, n. 136 e successive modifiche, e si impegna a comunicare uno o più c/c bancari o postali dedicati e i soggetti autorizzati ad operare sugli stessi.
ARTICOLO 12 VERIFICHE E CONTROLLI SULLO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÀ.
Roma Capitale – Dipartimento Politiche Sociali Sussidiarietà e Salute - U.O. Sistemi di Accoglienza si riserva con ampia e insindacabile facoltà e senza che l'Organismo affidatario possa nulla
Capitolato di Gara - Procedura aperta offerta economicamente più vantaggiosa D. Lgs. n. 50/2016 e ss.mm.ii
eccepire, di disporre verifiche e controlli di rispondenza e di qualità circa la piena conformità delle attività rese mediante il R.U.P. e/o il Direttore dell'esecuzione del contratto, secondo le modalità indicate nello schema di contratto a cui si fa espresso rinvio.
ARTICOLO 13. DURATA E COSTII
L'affidamento delle attività oggetto del presente capitolato ha durata dal 01.07.2018, o dalla eventuale diversa data di effettivo affidamento del servizio, per n.12 mesi fino al 30.06.2019 per un importo complessivo ulteriore massimo presunto pari a € 292.000,00 , oneri della sicurezza pari a zero. Roma Capitale si riserva la facoltà di cu all’art.63, comma 5 del D. Lgs. n.50/2016 da esercitarsi entro il terzo anno successivo alla stipula del contratto, alle medesime condizioni contrattuali, per un importo complessivo ulteriore massimo presunto pari a € 292.800,00 , oneri della sicurezza pari a zero, al netto dell’iva, ed una durata ulteriore massima di 12 mesi. In caso di cambio di gestione, alla scadenza del rapporto contrattuale, il soggetto affidatario si impegna a collaborare con i nuovi soggetti subentranti al fine di garantire un efficace passaggio di consegne, senza oneri aggiuntivi per Roma Capitale.
Il costo complessivo del servizio è determinato in € 292.000,00 totali, oltre iva se e quanto dovuta al massimo al 22% - oneri della sicurezza pari a zero, soggetto a ribasso così ripartito:
LOTTO | DESCRIZIONE DEL SERVIZIO | N. MAX ACCOG LIENZE QUOTI XXXXX | IMPORTO BASE ASTA PRO-DIE PRO- CAPITE (oltre IVA se e quanto dovuta) | IMPORTO TOTALE LOTTO (oltre IVA se e quanto dovuta) |
1 | Servizio di Assistenza e Sostegno Socio-alloggiativo temporaneo (SASSAT) per genitori separati, articolato in 15 piccoli alloggi di cui 10 in autonomia e 5 in co-housing, | 20 | €. 40,00 | € 292.000,00 + IVA |
Il costo pro die / pro capite del servizio è determinato in € 40,00 oltre iva se e quanto dovuta al massimo al 22%, oneri della sicurezza pari a €. 0 / zero, non soggetti a ribasso:
L’importo massimo del corrispettivo è stabilito in € 40,00 (euro quaranta/00) pro die pro capite, oltre IVA se e quanto dovuta, distinto in:
• quota fissa € 26,00 oltre IVA se e quanto dovuta al massimo 22%;
• quota variabile € 14,00 oltre IVA se e quanto dovuta al massimo 22%.
L’importo è comprensivo di tutti gli elementi necessari alla perfetta esecuzione del servizio richiesto e alla realizzazione delle azioni progettate.
Verranno retribuite agli Organismi affidatari le prestazioni pro die pro capite per la parte riguardante i costi fissi di gestione indipendentemente dall’inserimento degli utenti essendo questi legati al costo del personale richiesto e alle dotazioni comunque impiegate a
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prescindere dalla presenze, mentre la parte variabile sarà erogata solo in relazione alla effettiva accoglienza di utenti nella struttura.
In ogni caso, nessuna altra retribuzione (o rimborso) sarà dovuta da parte dell’appaltatore all’impresa aggiudicataria se non quella relativa alla prestazione effettivamente resa.
I corrispettivi di cui al presente capitolato non saranno oggetto di variazioni nel periodo di durata del contratto; il prezzo resterà, quindi, fisso ed invariato per tutta la durata del servizio.
Le proposte migliorative inserite dall’impresa nell’offerta tecnica, costituiranno clausole contrattuali a tutti gli effetti, con un preciso obbligo e responsabilità di adempimento da parte dell’ organismo aggiudicatario e costituendo elementi di scelta del concorrente in sede di gara saranno oggetto di puntuale e rigoroso controllo da parte della Stazione Appaltante.
Eventuali costi presenti in sede di offerta migliorativa saranno sottoposti a verifica di congruità, in tale sede il concorrente dovrà dimostrare, in relazione al ribasso proposto, la sostenibilità economica di ciascun servizio aggiuntivo/migliorativo proposto.
Il costo del lavoro è riferito alle tabelle aggiornate dei CCNL e contratti integrativi territoriali vigenti, ovvero, nel caso di specifiche tipologie contrattuali di lavoro autonomo, individuato nel rispetto di quanto indicato all’art.4 comma 2 della deliberazione C.C. n. 259/05.
In sede di presentazione dell’offerta il partecipante dovrà necessariamente includere e specificare nell’offerta gli oneri per la sicurezza da rischio specifico, o aziendali (oneri economici da sopportare per l’adempimento degli obblighi di sicurezza del lavoro).
Il Dirigente Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxxx
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