RENDICONTAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2022
RENDICONTAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2022
EVENTI RILEVANTI DEL 2022
GENNAIO
In data 28 gennaio la Banca ha siglato un importante accordo con le Organizzazioni Sindacali sulla base di quanto previsto dal nuovo Piano Strategico 2021/2024, per un’importante azione di ricambio generazionale sul solco dei grandi player bancari. La procedura si è conclusa con 100 adesioni; a fronte delle cessazioni volontarie ed incentivate, sono state previste 49 assunzioni di giovani in possesso delle nuove competenze richieste in funzione degli impatti che la trasformazione digitale sta provocando nel settore finanziario, con garanzia di una sostanziale parità di genere. Le uscite realizzate nel primo trimestre sono state pari a 66 risorse.
BPPB, a fine gennaio, è stata inserita nella Top 100 delle aziende italiane più attente al clima della classifica stilata da Statista e Corriere della sera/Pianeta 2030, con un Xxxx (capacità per un’azienda di ridurre le emissioni CO2 in relazione al proprio fatturato) pari al 43,75%.
MARZO
La Banca, con la mostra “Art/Revolution”, rientrante nel progetto “PopolArte”, ha ricevuto una Menzione Speciale nell’ambito del Premio ABI per l’innovazione nei servizi bancari edizione 2022, nella categoria “Premio Innovazione per il Cliente Retail”, conferito per aver incentivato l’arte e la cultura nei propri territori con l’utilizzo di moderne tecnologie trasformando gli spazi architettonici, delle filiali in location espositive. Tale riconoscimento è stato il risultato del grande impegno profuso dalla Banca per la mostra itinerante Art/Revolution, un progetto che rientra in PopolArte, l’iniziativa con cui la Banca sostiene e diffonde l'arte e la cultura. Un nuovo modo coinvolgente di comunicare, una nuova forma di fare vivere l’arte.
APRILE
In linea con il piano strategico, la Banca, in data 6 aprile ha aderito alla Carta ABI “Donne in banca: valorizzare la diversità di genere”. Il ruolo delle donne nel mondo bancario è in continua evoluzione com’è attestato dal continuo aumento del personale femminile che rappresenta, ormai, quasi la metà dei dipendenti del settore (45,9%). La Carta impegna a valorizzare le proprie politiche aziendali secondo i seguenti principi per le pari opportunità: promuovere un ambiente di lavoro inclusivo e aperto ai valori della diversità, anche di genere; rafforzare le modalità di selezione e sviluppo idonee a promuovere le pari opportunità di genere, in un ambito aziendale orientato ad ogni livello alle pari opportunità di ruolo e parità di trattamento; diffondere la piena ed effettiva partecipazione femminile ad ogni livello aziendale; promuovere la parità di genere anche al di fuori della banca, a beneficio delle comunità di riferimento; realizzare opportune iniziative per indirizzare e valorizzare le proprie politiche aziendali in materia di parità di genere.
La Banca persegue da diverso tempo l’impegno di conciliare il benessere dell’ambiente, la salute delle persone e la crescita della Banca stessa.
Con l’adesione l’11 marzo alla 18^ Edizione di M’Illumino di meno, giornata ideata dal programma Caterpillar di Rai Radio 2 dedicata al risparmio energetico e agli stili di vita sostenibili, tutti i dipendenti sono stati omaggiati di una Sprout (germoglio), una matita con all’interno dei semi da piantare, 100% ecologica, non tossica, biodegradabile e ricavata da materiali da fonti green. All’estremità della matita al posto della classica gomma per cancellare, c’è una capsula che contiene i semi, interamente biodegradabile.
L’Assemblea straordinaria e ordinaria dei Soci della Banca ha approvato il bilancio di esercizio 2021 con un Utile netto di oltre 11 milioni di euro. Sono stati approvati anche tutti gli altri punti all’ordine del giorno, tra cui le modifiche statutarie.
Sulla base delle istanze della Vigilanza, il Consiglio aveva già apportato nel mese di dicembre 2021 le modifiche ai seguenti articoli dello Statuto: art. 6 Prezzo delle azioni e valore di rimborso delle azioni; art. 8 Formalità per l’ammissione a socio ed il trasferimento delle azioni; art. 13 Morte del socio; art. 14 Recesso; art. 15 Esclusione del socio; art. 18 Dividendo; art. 53 Ripartizione degli utili. Tali modiche statutarie non necessitavano di delibera assembleare in quanto, come previsto dall’art. 33, comma 2, dello Statuto della Banca, è riservata alla competenza del Consiglio di Amministrazione la delibera degli adeguamenti statutari e disposizioni normative (Attribuzioni del Consiglio di Amministrazione: «È inoltre attribuita al Consiglio di Amministrazione la competenza esclusiva ad assumere le deliberazioni concernenti l’adeguamento dello Statuto a disposizioni normative, nonché quelle concernenti le fusioni nei casi di cui agli artt. 2505 e 2505bis del cod. civ..»). Le predette modifiche statutarie, autorizzate da Banca d’Italia in data 17 gennaio 2022, sono state depositate presso la CCIAA e pubblicate sul sito internet della Banca xxxxx://xxx.xxxx.xx/xxxxxx-xxxx/xxxxxxxxxx/.
Successivamente il Consiglio ha provveduto a definire ulteriori modifiche che hanno interessato gli art. 5, 6, 12, 22, 30, 31, 32, 33, 37, 38, 40, 42, 43, 44 e 47 e che sono state oggetto di approvazione dell’Assemblea dei soci, volte principalmente a:
i) consentire l’adeguamento del testo statutario alle novità introdotte con le nuove disposizioni in materia di requisiti degli esponenti aziendali e di governo societario;
ii) prevedere il rinnovo della delega quinquennale al Consiglio di Amministrazione per l’aumento di capitale per un importo massimo di € 50 mln;
iii) introdurre alcune ulteriori previsioni finalizzate a favorire un maggiore snellimento operativo.
Il 22 aprile, in occasione della Giornata della Terra, l’Earth Day, la Banca ha donato, alla presenza degli alunni, alcuni alberi per rinverdire il giardino della scuola primaria di Gravina in Puglia, Xxx Xxxxxxx Xxxxxxx.Tale iniziativa rientra nel più ampio progetto che la Banca ormai persegue da diverso tempo: conciliare il benessere dell’ambiente, la salute delle persone e la crescita della Banca stessa.
MAGGIO
La Banca Popolare di Puglia e Basilicata, è stata riconosciuta Leader della Sostenibilità 2022, nell’indagine condotta da Statista che, in collaborazione con Il Sole24 Ore raccoglie le 200 aziende italiane premiate come più sostenibili ossia che stanno investendo di più nelle tematiche ESG con azioni concrete nel campo ambientale, sociale e di Governance Aziendale.
Tale riconoscimento prende in considerazione una serie di indicatori come ad esempio il consumo energetico, l’impiego di energia da fonti rinnovabili, le emissioni, la gestione dei rifiuti. La ricerca ha preso in considerazione oltre 1.500 report di sostenibilità di aziende operanti in Italia, selezionando solo le migliori 200, che nel corso dell’anno si sono distinte per l’impegno a favore dei propri dipendenti, dell’ambiente e della società.
GIUGNO
Nella straordinaria ed affascinante cornice dell’Arena di Verona, la Banca ha ricevuto un importante riconoscimento durante la Cerimonia di premiazione del concorso nazionale “Progetto Art bonus 2021”. Un premio per aver sostenuto, come mecenate, il recupero e la riqualificazione dell’area di accesso all’Ipogeo di San Xxxxxxx alle Grotte, chiesa rupestre situata fuori delle antiche mura cittadine di Altamura.
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Indice
QUADRO DI SINTESI ED EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE 5
I RISULTATI ECONOMICI E PATRIMONIALI 8
CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO 13
PROSPETTI CONTABILI AL 30.06.2022 22
QUADRO DI SINTESI ED EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE
Sintesi dei Risultati
Nel primo semestre dell’esercizio 2022 la Banca ha fatto registrare un utile al netto delle imposte pari a 7,6 milioni di euro, in crescita del 37% % rispetto alla media semestrale del 2021. Tale performance, realizzata nel difficile contesto della prosecuzione dell’emergenza pandemica e delle criticità causate dal conflitto russo-ucraino, è stata resa possibile grazie al contributo della gestione finanziaria, al contenimento del costo del credito e degli oneri operativi e al positivo andamento delle attività commerciali.
Analizzando gli aggregati patrimoniali al 30 giugno 2022, si nota un incremento del totale degli impieghi pari al 6,5% rispetto al 31 dicembre 2021, da attribuire principalmente alla componente dei titoli valutati al costo ammortizzato per 279 milioni di euro. Sostanzialmente stabili gli impieghi in bonis, pari a 2,6 miliardi di euro, grazie ad erogazioni a famiglie e imprese che superano i 240 milioni di euro. In ulteriore riduzione i crediti deteriorati netti, con l’indicatore “crediti deteriorati netti/impieghi” che scende al 2,3%, mentre il “Texas ratio” risulta pari al 23,7%, valori entrambi in miglioramento rispetto a quelli fatti registrare al 31 dicembre 2021. Come già evidenziato in occasione della redazione del bilancio di esercizio al 31.12.2021, si fa presente che sulla base delle informazioni note agli Amministratori la Banca non ha esposizioni dirette, ma solo marginali esposizioni indirette verso la Russia.
A livello di raccolta globale, pari a 7,1 miliardi di euro, si registra un calo rispetto ai valori di fine anno. In particolare, la raccolta diretta (-0,2%) risente della flessione legata ai Depositi a Risparmio e ai Time Deposit, mentre la raccolta gestita e assicurativa (-7,4%) riflette soprattutto la riduzione del valore di mercato di fondi e prodotti assicurativi conseguenti al calo fatto registrare dai mercati finanziari.
L’andamento economico dei primi sei mesi dell’esercizio 2022 può riassumersi nei seguenti punti:
• Il margine d’interesse registra una crescita del 19,8% dovuta prevalentemente all’ampliamento di perimetro conseguente all’acquisizione del ramo di azienda ex UBI, nonchè agli interessi su titoli, cresciuti di 5,3 mln di euro rispetto a giugno 2022 e al ricavo ottenuto nel primo semestre su circa 230 mln di crediti fiscali;
• A livello di dinamica commissionale (+26,1%) il confronto con l’esercizio precedente è influenzato dal diverso perimetro. La Banca ha comunque continuato ad arricchire e diversificare la gamma prodotti facendo leva sulle partnership consolidate e integrandone delle nuove.;
• Il valore fatto registrare dal Margine di Intermediazione Primario si ripercuote positivamente sul Margine di Intermediazione della gestione finanziaria (78,4 milioni di euro, +11,1%);
• Sul fronte del costo del credito il dato relativo alle “Rettifiche/riprese di valore su crediti” risulta inferiore di oltre 46 milioni di euro rispetto a quello del 30 giugno 2021. Tale riduzione, che pure accoglie l’incremento delle rettifiche sui titoli valutati al costo ammortizzato e le maggiori coperture sui crediti deteriorati, è conseguente alla continua attività di pulizia e ottimizzazione del portafoglio e all’ attività di cessione di crediti deteriorati effettuata nel xxxxx xxxxx xxxxxx xxxxxxxxx 0000;
• Il valore degli oneri operativi, pari a 57,7 milioni di euro è inferiore dell’1,3% rispetto a quanto registrato nei primi sei mesi dell’esercizio 2021. Pur rilevando i maggiori costi per effetto dell’incremento del numero degli sportelli e dei dipendenti rivenienti dall’acquisizione del ramo ex UBI, l’ammontare degli oneri operativi si riduce rispetto allo stesso periodo dello scorso anno per effetto degli esodi anticipati del personale dipendente e per le misure di contenimento di alcune spese amministrative, soprattutto nell’ambito delle consulenze e della gestione del credito deteriorato.
• Per effetto delle citate componenti, il Risultato netto della gestione operativa risulta pari a 16,3 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto a quello dell’analogo periodo dell’anno precedente influenzato, tuttavia come noto, dalle politiche conseguenti all’acquisizione del ramo di azienda ex
UBI e l’utile al lordo delle imposte ammonta 12,1 milioni di euro. La stima del carico fiscale dei primi sei mesi del 2022 ammonta a 4,6 milioni di euro e di conseguenza l’utile netto si attesta a 7,6 milioni di euro, inferiore rispetto al risultato del primo semestre 2021 che accoglieva gli esiti preliminari della PPA sul ramo di azienda, ma superiore del 37% rispetto alla media semestrale del risultato netto 2021.
Al 30.06.2022 il patrimonio netto contabile si è ridotto di 5,4 milioni di euro rispetto a dicembre 2021 passando da 276,2 milioni di euro a 270,8 milioni di euro. La riduzione è da attribuire prevalentemente alla riduzione delle Riserve da valutazione dei titoli valutati al fair value con contropartita a Patrimonio Netto (da 21,5 a 10,9 milioni di euro), mentre l'incremento riveniente dal risultato economico del periodo è stato in parte compensato dalla quota dell'utile 2021 distribuita ai soci
Il capitale primario di classe 1 ammonta a 271,1 milioni di euro, mentre il valore dei Fondi Propri ammonta a 290,7 milioni di euro (rispettivamente 295,7 milioni di euro e 315,8 milioni di euro al 31/12/2021).
Di seguito si riportano i coefficienti di solvibilità oggetto di segnalazione al 30 giugno 2022, confrontati con gli analoghi coefficienti oggetto di segnalazione al 31 dicembre 2021:
giu-2022 | dic-2021 | |
CET1 | 13,9% | 14,2% |
TIER 1 | 13,9% | 14,2% |
TCR | 14,9% | 15,2% |
Si tratta di valori che non contemplano la computazione del risultato di conto economico del primo semestre. Se invece consideriamo la predetta computazione dell’utile del primo semestre 2022 i coefficienti prudenziali al 30 giugno 2022, confrontati con quelli al 31 dicembre 2021, sono invece i seguenti:
giu-2022 | dic-2021 | |
CET1 | 14,3% | 14,5% |
TIER 1 | 14,3% | 14,5% |
TCR | 15,3% | 15,5% |
INDICATORI DI GESTIONE
VALORI ECONOMICI dati in mgl di euro | giu 2022 | giu 2021 | var % |
Margine di Intermediazione Primario | 80.066 | 65.357 | 22,5% |
Margine di Intermediazione della gestione finanziaria | 78.381 | 70.531 | 11,1% |
Risultato della Gestione Operativa | 16.294 | (38.343 ) | (142,5%) |
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte | 12.181 | 28.873 | (57,8%) |
Utile (perdita) dell'esercizio | 7.620 | 20.365 | (62,6%) |
VALORI PATRIMONIALI ED OPERATIVI | giu 2022 | dic 2021 | var % |
Raccolta Commerciale (0) | 0.000.000 | 6.642.349 | (2,4%) |
Raccolta Diretta | 4.597.708 | 4.607.346 | (0,2%) |
Raccolta Indiretta | 2.480.476 | 2.656.345 | (6,6%) |
di cui Risparmio Gestito | 1.883.647 | 2.035.003 | (7,4%) |
di cui Risparmio Amministrato | 596.829 | 621.342 | (3,9%) |
Crediti vs clientela (voce 40 b) | 4.373.983 | 4.108.340 | 6,5% |
-di cui: Crediti vs clientela escluso titoli al costo ammortizzato | 2.651.570 | 2.665.054 | (0,5%) |
Patrimonio netto | 270.784 | 276.199 | (2,0%) |
INDICI DI QUALITA' DEL CREDITO | giu 2022 | dic 2021 | var |
NPL NETTO(2) | 2,3% | 2,4% | (0,0%) |
NPL LORDO(2) | 4,7% | 4,6% | 0,1% |
Coverage sofferenze | 69,1% | 65,3% | 3,9% |
Coverage deteriorati | 51,6% | 50,1% | 1,5% |
Texas Ratio (3) | 23,7% | 23,8% | (0,1%) |
INDICI DI REDDITIVITA' | giu 2022 | giu 2021 | var |
Cost/income ratio | 73,6% | 82,9% | (9,3%) |
Costo del credito (rettifiche su crediti/crediti vs clientela escl. Banche e Titoli) | 0,25% | 3,75% | (3,5%) |
COEFFICIENTI PATRIMONIALI | giu 2022 | dic 2021 | var |
Total Capital Ratio (4) | 15,3% | 15,5% | (0,2%) |
Tier 1 Ratio (4) | 14,3% | 14,5% | (0,2%) |
Cet 1 Ratio (4) | 14,3% | 14,5% | (0,2%) |
STRUTTURA OPERATIVA | giu 2022 | dic 2021 | var |
Numero dipendenti - dato puntuale | 1.047 | 1.124 | (77) |
Numero sportelli | 123 | 124 | (1) |
(1) raccolta diretta + gestita e assicurativa |
(2) escluso titoli al costo ammortizzato |
(3) crediti deteriorati netti/patrimonio netto al netto del risultato dell'esercizio |
(4) il calcolo dei coefficienti include l'utile di esercizio del primo semestre |
I RISULTATI ECONOMICI E PATRIMONIALI
giu-22 dic-21 variazione var %
ATTIVO 5.872.487 5.831.476 41.011 0,7%
Cassa e disponibilità | 89.821 | 97.214 | (7.393) | (7,6%) |
Crediti verso banche | 499.150 | 637.530 | (138.379) | (21,7%) |
Crediti verso clientela | 2.651.570 | 2.665.054 | (13.484) | (0,5%) |
Attività finanziarie | 2.129.705 | 2.027.124 | 102.582 | 5,1% |
- FV con impatto a CE | 53.814 | 53.542 | 272 | 0,5% |
- Fv con con impatto su redditività compl. | 353.478 | 530.295 | (176.816) | (33,3%) |
- Valutate al costo ammortizzato | 1.722.413 | 1.443.287 | 279.126 | 19,3% |
Attività materiali e immateriali | 71.176 | 73.626 | (2.450) | (3,3%) |
Altre voci dell'attivo | 431.066 | 330.930 | 100.136 30,3% | |
PASSIVO | 5.872.487 | 5.831.476 | 41.011 0,7% | |
Debiti vs Banche | 775.459 | 757.898 | 17.561 | 2,3% |
Raccolta diretta (voci 20 e 30) | 4.597.709 | 4.607.346 | (9.637) | (0,2%) |
Fondi rischi ed oneri e Tfr | 24.649 | 39.927 | (15.278) | (38,3%) |
Altre voci del passivo | 203.885 | 150.106 | 53.779 | 35,8% |
Patrimonio netto | 270.784 | 276.199 | (5.415) | (2,0%) |
- Capitale e Riserve | 263.164 | 265.117 | (1.953) | (0,7%) |
- Utile di esercizio 7.620 11.082 (3.461) (31%)
Rispetto al 31 dicembre 2021 si registra un incremento netto di 41 milioni di euro dell’Attivo di Xxxxxxxx, cui ha contribuito:
• l’operatività dell’area finanza con l’incremento dei Titoli valutati al costo ammortizzato per circa
280 milioni di euro, compensata dalla riduzione degli altri portafogli titoli e della liquidità interbancaria;
• l’incremento delle altre voci dell’attivo, ascrivibile per circa 135 milioni di euro alla crescita dei crediti fiscali da Superbonus/Ecobonus.
RACCOLTA INDIRETTA | 2.480.476 | 100% | 2.656.345 | 100% | (175.869) | (6,6%) |
RACCOLTA GLOBALE | 7.078.184 | 7.263.691 | (185.507 ) | (2,6%) |
RACCOLTA DA CLIENTELA
in migliaia di euro giu-22 comp.% dic-21 comp.% variazione var % | ||||||
Depositi a risparmio | 291.481 | 6,3% | 317.227 | 6,9% | (25.746 ) | (8,1%) |
Time deposit | 23.280 | 0,5% | 35.889 | 0,8% | (12.609 ) | (35,1%) |
Conti Correnti | 4.165.598 | 90,6% | 4.134.099 | 89,7% | 31.499 | 0,8% |
Certificati di deposito | 7.136 | 0,2% | 9.021 | 0,2% | (1.885 ) | (20,9%) |
Prestiti Obbligazionari subordinati | 21.078 | 0,5% | 21.083 | 0,5% | (5 ) | (0,0%) |
Prestiti Obbligazionari non subordina | 17.650 | 0,4% | 26.058 | 0,6% | (8.408 ) | (32,3%) |
Fondi di Terzi in amministrazione | 697 | 0,0% | 735 | 0,0% | (38 ) | (5,2%) |
Assegni circolari propri | 40.818 | 0,9% | 30.480 | 0,7% | 10.338 | 33,9% |
Passività di leasing | 16.877 | 0,4% | 18.074 | 0,4% | (1.197 ) | (6,6%) |
Passività a fronte mutui cartolarizzati | 13.093 | 0,3% | 14.680 | 0,3% | (1.587 ) | (11%) |
RACCOLTA DIRETTA (voce 10b e 10c) | 4.597.708 | 100% | 4.607.346 | 100% | (9.638 ) | (0,2%) |
Risparmio Gestito (al valore di mercat | 989.703 | 39,9% | 1.102.555 | 41,5% | (112.852 ) | (10,2%) |
Prodotti Assicurativi | 893.944 | 36,0% | 932.448 | 35,1% | (38.504 ) | (4,1%) |
Raccolta Gestita e Assicurativa | 1.883.647 | 75,9% | 2.035.003 | 76,6% | (151.356 ) | (7,4%) |
RACCOLTA COMMERCIALE | 6.481.355 | 6.642.349 | (160.994) | (2,4%) | ||
Raccolta Amministrata | 596.829 | 24,1% | 621.342 | 23,4% | (24.513 ) | (3,9%) |
A livello di raccolta globale, pari a 7,1 miliardi di euro, si registra un calo rispetto ai valori di fine anno. In particolare, la raccolta diretta (-0,2%) risente della flessione legata ai Depositi a Risparmio e ai Time Deposit, mentre la raccolta gestita e assicurativa (-7,4%) riflette soprattutto la riduzione del valore di mercato di fondi e prodotti assicurativi conseguenti al calo fatto registrare dai mercati finanziari.
CREDITI VERSO LA CLIENTELA
in migliaia di euro giu-22 comp.% dic-21 comp.% variazione var % | ||||||
Conti correnti | 100.796 | 2,3% | 86.706 | 2,1% | 14.090 | 16,3% |
Mutui | 2.025.354 | 46,3% | 2.017.637 | 49,1% | 7.717 | 0,4% |
Altre sovvenzioni non regolate in c/c | 423.454 | 9,7% | 456.069 | 11,1% | (32.615 ) | (7,2%) |
Portafoglio | 39.720 | 0,9% | 41.638 | 1,0% | (1.918 ) | (4,6%) |
Totale crediti vs clientela in bonis | 2.589.324 | 59,2% | 2.602.050 | 63,3% | (12.726 ) | (0,5%) |
Titoli al costo ammortizzato | 1.722.413 | 39,4% | 1.443.287 | 35,1% | 279.126 | 19,3% |
Totale crediti in bonis | 4.311.737 | 98,6% | 4.045.337 | 98,5% | 266.400 | 6,6% |
Crediti in sofferenza | 17.377 | 0,4% | 19.000 | 0,5% | (1.623 ) | (8,5%) |
Altri crediti deteriorati | 44.869 | 1,0% | 44.003 | 1,1% | 866 | 2,0% |
Totale crediti deteriorati | 62.246 | 1,4% | 63.003 | 1,5% | (757 ) | (1,2%) |
TOTALE IMPIEGHI | 4.373.983 | 100% | 4.108.340 | 100% | 265.643 | 6,5% |
Il totale degli impieghi registra un incremento del 6,5% rispetto al 31 dicembre 2021, da attribuire essenzialmente alla crescita della componente dei Titoli valutati al costo ammortizzato per 279 milioni di euro. Il totale dei crediti verso clientela in bonis risulta stabile sui valori di fine anno precedente, con una ricomposizione per forma tecnica che ha privilegiato i conti correnti ed i mutui. I crediti deteriorati netti evidenziano un ulteriore calo (-1,2%), attestandosi a 62 milioni di euro.
In relazione alla qualità del credito l’indicatore “crediti deteriorati netti/impieghi” scende al 1,4%, mentre il “Texas ratio” risulta pari al 23,7%, valori entrambi in miglioramento rispetto a quelli fatti registrare al 31 dicembre 2021.
Si riporta di seguito il dettaglio degli impieghi per forma tecnica e per garanzia reale:
(in migliaia di euro) | Totale impieghi | di cui: con garanzia reale | composizione % | valore della garanzia | di cui: solo con garanzia pubblica | composizione % | valore della garanzia | di cui: con altre garanzie o non garantiti | composizione % | |||
Conti correnti | 100.796 | 3.491 | 3% | 3.114 | 267 | 0% | 150 | 97.038 | 96% | |||
Mutui | 2.025.354 | 1.551.180 | 77% | 1.542.365 | 370.647 | 18% | 327.876 | 103.527 | 5% | |||
Altre sovvenzioni non regolate in c/c | 423.454 | 29.483 | 7% | 16.219 | 129.011 | 30% | 108.298 | 264.960 | 63% | |||
Portafoglio | 39.720 | 27 | 0% | - | - | 0% | - | 39.693 | 100% | |||
Totale crediti vs clientela in bonis | 2.589.324 | 1.584.181 | 61% | 1.561.698 | 499.925 | 19% | 436.324 | 505.218 | 20% | |||
Titoli al costo ammortizzato | 1.722.413 | - | 0% | - | 74.954 | 4% | 74.954 | 1.647.459 | 96% | |||
Totale crediti in bonis | 4.311.737 | 1.584.181 | 37% | 1.561.698 | 574.879 | 13% | 511.278 | 2.152.677 | 50% | |||
Crediti in sofferenza | 17.377 | 13.490 | 78% | 13.295 | 865 | 5% | 705 | 3.022 | 17% | |||
Altri crediti deteriorati | 44.869 | 31.163 | 69% | 30.796 | 6.072 | 14% | 5.190 | 7.634 | 17% | |||
Totale crediti deteriorati | 62.246 | 44.653 | 72% | 44.091 | 6.937 | 11% | 5.895 | 10.656 | 17% | |||
TOTALE IMPIEGHI | 4.373.983 | 1.628.834 | 37% | 1.605.789 | 581.816 | 13% | 517.173 | 2.163.333 | 49% |
La ripartizione dei crediti verso clientela in funzione della presenza o meno di garanzie reali rispecchia, sostanzialmente, quella dello scorso anno. La componente garantita dei crediti vs clientela in bonis, escluso i titoli al costo ammortizzato, ammonta all’80%, di cui 61% assistiti da garanzia reale e 19% da garanzia pubblica, perfezionate prevalentemente nell’ambito degli interventi COVID.
CREDITI DETERIORATI E COVERAGE
SOFFERENZE | Esposizione lorda | Totale rettifiche | Valore di bilancio | coverage |
giu 2022 | 56.243 | 38.866 | 17.377 | 69,10% |
dic 2021 | 54.680 | 35.680 | 19.000 | 65,25% |
INADEMPIENZE PROBABILI | Esposizione lorda | Totale rettifiche | Valore di bilancio | coverage |
giu 2022 | 50.570 | 23.305 | 27.265 | 46,08% |
dic 2021 | 56.576 | 25.744 | 30.832 | 45,50% |
ESPOSIZIONI SCADUTE | Esposizione lorda | Totale rettifiche | Valore di bilancio | coverage |
giu 2022 | 21.750 | 4.146 | 17.604 | 19,06% |
dic 2021 | 14.989 | 1.818 | 13.171 | 12,13% |
Totale deteriorati | Esposizione lorda | Totale rettifiche | Valore di bilancio | coverage |
giu 2022 | 128.563 | 66.317 | 62.246 | 51,58% |
dic 2021 | 126.245 | 63.242 | 63.003 | 50,09% |
BONIS (escluso titoli) | Esposizione lorda | Totale rettifiche | Valore di bilancio | coverage |
giu 2022 | 2.608.394 | 19.070 | 2.589.324 | 0,73% |
dic 2021 | 2.622.383 | 20.333 | 2.602.050 | 0,78% |
TOTALE (escluso titoli) | Esposizione lorda | Totale rettifiche | Valore di bilancio | coverage |
giu 2022 | 2.736.957 | 85.387 | 2.651.570 | 3,12% |
dic 2021 | 2.748.628 | 83.575 | 2.665.053 | 3,04% |
TITOLI | Esposizione lorda | Totale rettifiche | Valore di bilancio | coverage |
giu 2022 | 1.724.711 | 2.298 | 1.722.413 | 0,13% |
dic 2021 | 1.444.802 | 1.515 | 1.443.287 | 0,10% |
TOTALE | Esposizione lorda | Totale rettifiche | Valore di bilancio | coverage |
giu 2022 | 4.461.668 | 87.685 | 4.373.983 | 1,97% |
dic 2021 | 4.193.430 | 85.090 | 4.108.340 | 2,03% |
Al 30 giugno 2022 il totale dei crediti deteriorati netti si riduce lievemente rispetto a dicembre 2021 ma migliora il relativo indice di copertura che passa dal 50,1% di fine anno scorso al 51,6% di giugno 2022.
Sul fronte dei crediti in bonis, si assiste a un generale mantenimento dei valori di dicembre 2021 sia nei valori netti che nella percentuale di copertura. Complessivamente, il coverage sul totale dei crediti verso la clientela (escluso i titoli) passa da 3,04 % di dicembre 2021 al 3,12% attuale.
PATRIMONIO NETTO E ADEGUATEZZA PATRIMONIALE
A. Patrimonio netto contabile
30/06/2022 | 31/12/2021 | variazione | var% | |
capitale | 152.863 | 152.863 | 0,00% | |
sovrapprezzi di emissione | 17.586 | 17.586 | 0,00% | |
riserve di utili | ||||
riserva legale | 40.804 | 39.696 | 1.108 | 2,79% |
riserva statutaria | 89.452 | 81.820 | 7.632 | 9,33% |
riserva per acquisto azioni proprie | 2.981 | 2.981 | 0,00% | |
riserve da FTA IFRS9 | (48.645) | (48.645) | 0,00% | |
riserve da valutazione | 10.899 | 21.505 | (10.606) | (49,32%) |
azioni proprie | (2.776) | (2.689) | (87) | 3,24% |
utile netto dell'esercizio | 7.620 | 11.082 | (3.462) | (31,24%) |
Totale patrimonio contabile | 270.784 | 276.199 | (5.415) | (1,96%) |
30/06/2022 | 31/12/2021 | variazione | var% | |
n. azioni ordinarie emesse | 59.249.065 | 59.249.065 | 0,00% | |
n. azioni proprie in portafoglio | 774.080 | 698.200 | 75.880 | 10,87% |
n. azioni in circolazione | 58.474.985 | 58.550.865 | (75.880) | (0,13%) |
Al 30.06.2022 il patrimonio netto contabile si è ridotto di 5,4 milioni di euro rispetto a dicembre 2021 passando da 276,2 milioni di euro a 270,8 milioni di euro. La riduzione è da attribuire prevalentemente alla riduzione delle Riserve da valutazione dei titoli valutati al fair value con contropartita a Patrimonio Netto (da 21,5 a 10,9 milioni di euro), mentre l'incremento riveniente dal risultato economico del periodo è stato in parte compensato dalla quota dell'utile 2021 distribuita ai soci. In leggero incremento il numero di azioni proprie in portafoglio da 2,69 a 2,78 milioni di euro.
FONDI PROPRI E REQUISITI REGOLAMENTARI
I Fondi propri sono calcolati partendo dal patrimonio netto e applicando le disposizioni della normativa di vigilanza comunitaria e nazionale. Tale grandezza, nelle sue diverse componenti (Capitale primario di Classe1, Capitale aggiuntivo di Classe1 e Capitale di Classe 2), viene confrontata con le attività ponderate per i rischi della Banca determinando i coefficienti patrimoniali sui quali la Vigilanza pone dei limini minimi di mantenimento.
Di seguito si riportano i requisiti patrimoniali, rispetto ai coefficienti di capitale minimi regolamentari, emersi all’esito del processo di revisione prudenziale (SREP) 2021 da parte dell’Autorità di Vigilanza:
• CET 1 ratio all’8,05%, composto da una misura vincolante del 5,55% e per la parte restante dalla componente di riserva di conservazione del capitale pari al 2,50%;
• Tier 1 ratio al 9,95%, composto da una misura vincolante del 7,45% e per la parte restante dalla componente di riserva di conservazione del capitale pari al 2,50%;
• Total Capital ratio all’12,40%, composto da una misura vincolante dell’9,90% e per la parte restante dalla componente di riserva di conservazione del capitale pari al 2,50%.
Tali coefficienti patrimoniali corrispondono agli Overall Capital Requirement (OCR) ratios, cui si aggiunge un buffer dello 1,50% a fronte di una maggiore esposizione al rischio in condizioni di stress (Total SREP Capital Requirement ratio -TSCR).
Come già evidenziato nel Quadro di Sintesi della Relazione, il capitale di classe 1 ammonta a 271,1 milioni di euro, mentre il valore dei Fondi Propri ammonta a 290,7 milioni di euro (rispettivamente 295,7 milioni di euro e 315,8 milioni di euro al 31/12/2021). La riduzione del primo semestre è da ascrivere alla variazione negativa delle riserve da valutazione per oltre 10 milioni di euro ed al minor recupero previsto in base al regime transitorio IFRS 9 per l’anno 2022 (dal 50% delle riserve IFRS9 nel 2021 al 25% nel 2022).
Di seguito si riportano i coefficienti di solvibilità oggetto di segnalazione al 30 giugno 2022, confrontati con gli analoghi coefficienti oggetto di segnalazione al 31 dicembre 2021:
giu-2022 | dic-2021 | |
CET1 | 13,9% | 14,2% |
TIER 1 | 13,9% | 14,2% |
TCR | 14,9% | 15,2% |
Si tratta di valori che non contemplano la computazione del risultato di conto economico del primo semestre. Se invece consideriamo la predetta computazione dell’utile del primo semestre 2022 i coefficienti prudenziali al 30 giugno 2022, confrontati con quelli al 31 dicembre 2021, sono invece i seguenti:
giu-2022 | dic-2021 | |
CET1 | 14,3% | 14,5% |
TIER 1 | 14,3% | 14,5% |
TCR | 15,3% | 15,5% |
Nella tabella che segue è riportato il livello dei requisiti patrimoniali “fully loaded”, ossia in caso di mancata applicazione delle disposizioni transitorie, così come prescrive la normativa di riferimento. Il calcolo dei coefficienti fully loaded non considera la computazione dell’utile del primo semestre 2022.
Valori in € mgl
Voci di r i ferimento | Fully phased |
Importo Cet 1 | 252.393 |
Importo Tier 1 | 252.393 |
Importo Fondi Propri | 271.930 |
Cet 1 ratio | 13,08% |
Tier 1 ratio | 13,08% |
Tot. Cap. Ratio | 14,09% |
Si riporta il prospetto di raccordo tra Fondi Propri e Patrimonio Netto al 30.06.2022 (Valori in € mgl)
prospetto di raccordo Fondi propri /Patrimonio netto Fondi propri Patrimonio Netto | |||||
Capitale (voce 160) | 152.863 | 152.863 | |||
Sovrapprezzi di emissione (voce 150) | 17.586 | 17.586 | |||
Riserve | 103.366 | 84.592 | |||
Riserve (voce 140) | 84.592 | 84.592 | |||
Regime transitorio – impatto su CET1 | 18.774 | ||||
Riserve da valutazione (voce 110) | 10.899 | 10.899 | |||
(-) strumenti di CET1 sui quali l’ente ha obbligo reale o eventuale di acquisto | (2.900) | ||||
Azioni proprie (voce 170) | (2.776) | (2.776) | |||
residuo massimale non autorizzato per riacquisto/annullamento azioni pro | (124) | ||||
Utile (Perdita) d'esercizio (voce 180) | 0 | 7.620 | |||
(-) Altre attività immateriali prima della deduzione delle passività fiscali differit | (5.042) | ||||
(-) Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano | |||||
da differenze temporanee | (4.273) | ||||
(-) Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura ed emergono da | |||||
differenze temporanee | (1.319) | ||||
(-) Copertura insufficiente per le esposizioni deteriorate | (13) | ||||
CET1 al 30.06.2022 | 271.167 | 270.784 | |||
Capitale di classe 2 | 19.537 | ||||
TOTALE | 290.704 | 270.784 | |||
giu-22 | giu-21 | var | var % | ||
Interessi attivi e proventi assimilati | 47.125 | 39.834 | 7.291 | 18,3% | |
Interessi passivi e oneri assimilati | (2.364) | (2.476) | 112 | (4,5%) | |
Margine di interesse | 44.761 | 37.358 | 7.403 | 19,8% | |
Commissioni attive | 37.271 | 29.895 | 7.376 | 24,7% | |
Commissioni passive | (1.966) | (1.895) | (70) | 3,7% | |
Commissioni nette | 35.305 | 27.999 | 7.306 | 26,1% | |
Margine di Intermediazione Primario | 80.066 | 65.357 | 14.709 | 22,5% | |
Dividendi e proventi simili | 2.348 | 1.190 | 1.158 | 97,3% | |
Risultato area finanza | (4.033) | 3.983 | (8.016) | (201,2%) | |
Margine di Intermediazione della gestione finanziaria | 78.381 | 70.531 | 7.851 | 11,1% | |
Rettifiche/Riprese di valore | (5.126) | (51.194) | 46.068 | (90,0%) | |
- su crediti | (4.568) | (51.115) | 46.547 | (91,1%) | |
di cui: crediti clientela | (3.255) | (50.829) | 47.575 | (93,6%) | |
di cui: crediti banche | 8 | (44) | 52 | (118,9%) | |
di cui: titoli al costo ammortizzato | (1.321) | (242) | (1.079) | 445,3% | |
- su attività finanziarie | (558) | (79) | (479) | 605,7% | |
Risultato netto della gestione finanziaria | 73.255 | 19.336 | 53.919 | 278,8% | |
Spese del personale | (36.527) | (34.688) | (1.840) | 5,3% | |
Altre spese amministrative | (17.852) | (20.821) | 2.969 | (14,3%) | |
Ammortamenti | (3.337) | (2.965) | (372) | 12,6% | |
Oneri Operativi | (57.716) | (58.473) | 757 | (1,3%) | |
Altre componenti operative | 755 | 794 | (40) | (5,0%) | |
Risultato della Gestione Operativa | 16.294 | (38.343) | 54.636 | (142,5%) | |
Accantonamenti, oneri e proventi straordinari | (3.783) | (9.132) | 5.349 | (58,6%) | |
Altri oneri/proventi non operativi | (329) | 76.348 | (76.678) | (100,4%) | |
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte | 12.181 | 28.873 | (16.692) | (57,8%) | |
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | (4.561) | (8.509) | 3.948 | (46,4%) | |
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte | 7.620 | 20.365 | (12.744) | (62,6%) | |
Utile (perdita) dell'esercizio | 7.620 | 20.365 | (12.744) | (62,6%) | |
LO SVILUPPO DEI RICAVI | ||||
giu-22 | giu-21 | var | var % | |
Interessi attivi e proventi assimilati | 47.125 | 39.834 | 7.291 | 18,3% |
Interessi passivi e oneri assimilati | (2.364) | (2.476) | 112 | (4,5%) |
Margine di interesse | 44.761 | 37.358 | 7.403 | 19,8% |
Il margine d’interesse registra una crescita del 19,8% dovuta prevalentemente all’ampliamento di perimetro conseguente all’acquisizione del ramo di azienda ex UBI, nonché agli interessi su titoli, cresciuti di 5,3 mln di euro rispetto a giugno 2022 e al ricavo ottenuto nel primo semestre su circa 230 mln di crediti fiscali. In crescita anche gli interessi su finanziamenti a medio termine mentre si riduce l’apporto derivante dall’attività di recupero dei crediti deteriorati, ridottisi in seguito alle cessioni dello scorso esercizio.
giu-22 | giu-21 | var | var % | |
Commissioni attive | 37.271 | 29.895 | 7.376 | 24,7% |
Commissioni passive | (1.966) | (1.895) | (70) | 3,7% |
Commissioni nette | 35.305 | 27.999 | 7.306 | 26,1% |
Anche a livello di dinamica commissionale (+26,1%) il confronto con l’esercizio precedente è influenzato dal diverso perimetro. La Banca ha comunque continuato ad arricchire e diversificare la gamma prodotti facendo leva sulle partnership consolidate e integrandone delle nuove. Importante è stato il contributo dell’operatività di finanza strutturata. Il risparmio gestito e assicurativo ha confermato un positivo trend di crescita, nonostante la minore operatività connessa alle restrizioni del periodo Covid e alla successiva fase di tensione che ha interessato i mercati finanziari. In crescita anche tutti gli altri comparti (credito, monetica e altri servizi).
giu-22 | giu-21 | var | var % | |
Margine di interesse | 44.761 | 37.358 | 7.403 | 19,8% |
Commissioni nette | 35.305 | 27.999 | 7.306 | 26,1% |
Margine di Intermediazione Primario | 80.066 | 65.357 | 14.709 | 22,5% |
Come conseguenza di quanto sopra descritto il margine di intermediazione primario, componente strutturale dei ricavi della Banca, risulta pari a 80 milioni di euro, superiore rispetto al primo semestre 2021 di oltre 14,7 milioni di euro (+22,5%).
IL MARGINE DI INTERMEDIAZIONE DELLA GESTIONE FINANZIARIA | ||||
giu-22 | giu-21 | var | var % | |
Margine di Intermediazione Primario | 80.066 | 65.357 | 14.709 | 22,5% |
Dividendi e proventi simili | 2.348 | 1.190 | 1.158 | 97,3% |
Risultato area finanza | (4.033) | 3.983 | (8.016) | (201,2%) |
Margine di Intermediazione della gestione finanziaria | 78.381 | 70.531 | 7.851 | 11,1% |
Il valore fatto registrare dal Margine di Intermediazione Primario si ripercuote positivamente sul Margine di Intermediazione della gestione finanziaria, nonostante il contributo dell’area finanza fatto registrare nel primo semestre 2022 risulti negativo per effetto dell’adeguamento di valore di alcuni titoli valutati al FV.
IL RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA | ||||
Il costo del credito | ||||
giu-22 | giu-21 | var | var % | |
Margine di Intermediazione della gestione finanziaria | 78.381 | 70.531 | 7.851 | 11,1% |
Rettifiche/Riprese di valore | (5.126) | (51.194) | 46.068 | (90,0%) |
- su crediti | (4.568) | (51.115) | 46.547 | (91,1%) |
di cui: crediti clientela | (3.255) | (50.829) | 47.575 | (93,6%) |
di cui: crediti banche | 8 | (44) | 52 | (118,9%) |
di cui: titoli al costo ammortizzato | (1.321) | (242) | (1.079) | 445,3% |
- su attività finanziarie | (558) | (79) | (479) | 605,7% |
Risultato netto della gestione finanziaria | 73.255 | 19.336 | 53.919 | 278,8% |
Sul fronte del costo del credito il dato relativo alle “Rettifiche/riprese di valore su crediti” risulta inferiore di oltre 46 milioni di euro rispetto a quello del 30 giugno 2021. Tale riduzione, che pure accoglie l’incremento delle rettifiche sui titoli valutati al costo ammortizzato e le maggiori coperture sui crediti deteriorati, è conseguente alla continua attività di pulizia e ottimizzazione del portafoglio e all’ attività di cessione di crediti deteriorati effettuata nel corso dello scorso esercizio 2021, concretizzatasi con l’operazione GACS 2021, FIA UTP e P&G. Il Risultato netto della gestione finanziaria, pertanto, raggiunge i 73,2 milioni di euro e risulta ampiamente superiore rispetto al primo semestre 2021.
Gli Oneri Operativi | ||||
giu-22 | giu-21 | var | var % | |
Spese del personale | (36.527) | (34.688) | (1.840) | 5,3% |
Altre spese amministrative | (17.852) | (20.821) | 2.969 | (14,3%) |
Ammortamenti | (3.337) | (2.965) | (372) | 12,6% |
Oneri Operativi | (57.716) | (58.473) | 757 | (1,3%) |
Il valore degli oneri operativi, pari a 57,7 milioni di euro è inferiore dell’1,3% rispetto a quanto registrato nei primi sei mesi dell’esercizio 2021. Pur rilevando i maggiori costi per effetto dell’incremento del numero degli sportelli e dei dipendenti rivenienti dall’acquisizione del ramo ex UBI, l’ammontare degli oneri operativi si riduce rispetto allo stesso periodo dello scorso anno per effetto degli esodi anticipati del personale dipendente e per le misure di contenimento di alcune spese amministrative, soprattutto nell’ambito delle consulenze e della gestione del credito deteriorato.
IL RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE OPERATIVA | ||||
giu-22 | giu-21 | var | var % | |
Risultato netto della gestione finanziaria | 73.255 | 19.336 | 53.919 | 278,8% |
Oneri Operativi | (57.716) | (58.473) | 757 | (1,3%) |
Altre componenti operative | 755 | 794 | (40) | (5,0%) |
Risultato della Gestione Operativa | 16.294 | (38.343) | 54.636 | (142,5%) |
Per effetto delle citate componenti, il Risultato netto della gestione operativa risulta pari a 16,3 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto a quello dell’analogo periodo dell’anno precedente influenzato, tuttavia come noto, dalle politiche conseguenti all’acquisizione del ramo di azienda ex UBI.
LA REDDITIVITA’ EXTRA OPERATIVA, LE IMPOSTE E IL RISULTATO DI PERIODO
giu-22 | giu-21 | var | var % | |
Risultato della Gestione Operativa | 16.294 | (38.343) | 54.636 | (142,5%) |
Accantonamenti, oneri e proventi straordinari | (3.783) | (9.132) | 5.349 | (58,6%) |
Altri oneri/proventi non operativi | (329) | 76.348 | (76.678) | (100,4%) |
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte | 12.181 | 28.873 | (16.692) | (57,8%) |
La dinamica della voce “accantonamenti, oneri e proventi straordinari” risente dell’incidenza degli oneri di sistema pari a 3,5 milioni di euro, oltre agli accantonamenti a Fondi Rischi ed Oneri per 0,3 milioni di euro e risulta significativamente inferiore rispetto al valore del primo semestre 2021, che aveva accolto gli esiti preliminari della PPA sul ramo di azienda.
Alla luce di tutto quanto descritto in precedenza l’utile al lordo delle imposte ammonta 12,2 milioni di euro.
giu-22 | giu-21 | var | var % | |
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte | 12.181 | 28.873 | (16.692) | (57,8%) |
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | (4.561) | (8.509) | 3.948 | (46,4%) |
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte | 7.620 | 20.365 | (12.744) | (62,6%) |
Utile (perdita) dell'esercizio | 7.620 | 20.365 | (12.744) | (62,6%) |
La stima del carico fiscale dei primi sei mesi del 2022 ammonta a 4,6 milioni di euro e di conseguenza l’utile netto si attesta a 7,6 milioni di euro, inferiore rispetto al risultato del primo semestre 2021 che accoglieva come detto gli esiti preliminari della PPA sul ramo di azienda, ma superiore del 37% rispetto alla media semestrale del risultato netto 2021.
RACCORDO CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO CON SCHEMI DI BILANCIO
Voci del conto economico riclassificato | Voci dello schema di conto economico | giu-22 | |
Interessi attivi e proventi | 10 + 140 | Interessi attivi e proventi assimilati Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | 47.125 47.119 6 |
Interessi passivi e oneri | 20 | Interessi passivi e oneri assimilati | (2.364) (2.364) |
Commissioni attive | 40 | Commissioni attive | 37.271 37.271 |
Commissioni passive | 50 | Commissioni passive | (1.966) (1.966) |
Dividendi e proventi simili | 70 | Dividendi e proventi simili | 2.348 2.348 |
Risultato area finanza | (4.033) | ||
80 | Risultato netto dell'attività di negoziazione | (558) | |
+ 90 | Risultato netto dell'attività di copertura | (47) | |
+ 100 a | Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo | 1.356 | |
+ 100 b | Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con | 384 | |
impatto sulla redditività complessiva | |||
+ 110 b | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con | (5.168) | |
impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al | |||
Rettifiche/Riprese di valore | (5.126) | ||
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: | |||
130 a | a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | (4.581) | |
+ 130 b | b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | (558) | |
+ 170 a | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri a) impegni e garanzie rilasciate | 13 | |
Spese del personale | 160 a | Spese amministrative a) spese per il personale | (36.527) (36.527) |
Altre spese amministrative | (17.852) | ||
160 b | Spese amministrative b) altre spese amministrative | (26.230) | |
- 160 b (parziale) | oneri di sistema e canone DTA | 3.504 | |
+ 200 (parziale) | recuperi spese | 4.874 | |
Ammortamenti | 180 + 190 | Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali | (3.337) (2.894) (443) |
Altre componenti operative | 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione | 755 755 |
Accantonamenti, oneri e | 170 b + 160 b (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: b) altri accantonamenti netti oneri di sistema e canone DTA | (3.783) (279) (3.504) |
Altri oneri/proventi non | 200 (parziale) - 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (sopravvenienze attive e recuperi) Altri oneri/proventi di gestione (sopravvenienze passive e oneri pluriennali) | (329) 226 (545) |
Imposte sul reddito | 270 | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | (4.561) (4.561) |
Utile (perdita) dell'esercizio | 300 | Utile (Perdita) d'esercizio | 7.620 7.620 |
SCHEMI DI BILANCIO AL 30.06.2022
STATO PATRIMONIALE: ATTIVO
Voci dell'attivo | 30/06/2022 | 31/12/2021 | |
10 | Cassa e disponibilità liquide | 89.820.747 | 97.213.649 |
20 | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 53.813.763 | 53.541.849 |
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | 12.509.207 | 24.773.817 | |
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 41.304.556 | 28.768.032 | |
30 | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 353.478.425 | 530.294.791 |
40 | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 4.873.133.022 | 4.745.870.299 |
a) crediti verso banche | 499.150.468 | 637.529.714 | |
b) crediti verso clientela | 4.373.982.554 | 4.108.340.585 | |
50 | Derivati di copertura | 17.512.069 | 1.877.598 |
60 | Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | (9.483.146) | 9.225.645 |
80 | Attività materiali | 66.134.314 | 68.426.545 |
90 | Attività immateriali | 5.041.569 | 5.199.329 |
100 | Attività fiscali | 102.844.026 | 103.915.869 |
a) correnti | 30.117.089 | 27.653.576 | |
b) anticipate | 72.726.937 | 76.262.293 | |
120 | Altre attività | 320.192.620 | 215.910.694 |
Totale dell'attivo | 5.872.487.409 | 5.831.476.268 |
PASSIVO
Voci del passivo e del patrimonio netto | 30/06/2022 | 31/12/2021 | |
10 | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 5.373.168.372 | 5.365.244.001 |
a) debiti verso banche | 775.459.493 | 757.898.220 | |
b) debiti verso la clientela | 4.551.845.214 | 4.551.184.040 | |
c) titoli in circolazione | 45.863.665 | 56.161.741 | |
20 | Passività finanziarie di negoziazione | 228.620 | 32.224 |
40 | Derivati di copertura | 0 | 2.279.543 |
60 | Passività fiscali | 561.296 | 682.975 |
a) correnti | 452.377 | 0 | |
b) differite | 108.919 | 682.975 | |
80 | Altre Passività | 203.095.486 | 147.111.556 |
90 | Trattamento di fine rapporto del personale | 11.774.052 | 16.424.663 |
100 | Fondi per rischi ed oneri: | 12.875.274 | 23.502.348 |
a) impegni e garanzie rilasciate | 327.310 | 340.228 | |
c) altri fondi per rischi ed oneri | 12.547.964 | 23.162.120 | |
110 | Riserve da valutazione | 10.898.984 | 21.505.428 |
140 | Riserve | 84.592.133 | 75.852.665 |
150 | Sovrapprezzi di emissione | 17.586.243 | 17.586.243 |
160 | Capitale | 152.862.588 | 152.862.588 |
170 | Azioni proprie (-) | (2.775.870 ) | (2.689.469 ) |
180 | Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) | 7.620.231 | 11.081.503 |
Totale del passivo e del patrimonio netto | 5.872.487.409 | 5.831.476.268 |
CONTO ECONOMICO
Voci | 30/06/2022 | 30/06/2021 |
10 Interessi attivi e proventi assimilati | 47.119.017 | 39.838.220 |
20 Interessi passivi e oneri assimilati | (2.363.934 ) | (2.476.360 ) |
30 Margine di interesse | 44.755.083 | 37.361.860 |
40 Commissioni attive | 37.271.100 | 29.894.606 |
50 Commissioni passive | (1.965.843 ) | (1.895.397 ) |
60 Commissioni nette | 35.305.257 | 27.999.209 |
70 Dividendi e proventi simili 80 Risultato netto dell'attività di negoziazione 90 Risultato netto dell'attività di copertura 100 Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva c) passività finanziarie 110 Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 2.348.174 | 1.190.223 |
(557.946 ) | 615.707 | |
(47.471 ) | 3.136 | |
1.740.465 | 4.033.143 | |
1.356.237 | 2.354.906 | |
384.227 | 1.678.022 | |
1 | 215 | |
(5.167.837 ) | (668.592 ) | |
(5.167.837 ) | (668.592 ) | |
120 Margine di intermediazione | 78.375.725 | 70.534.686 |
130 Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: | (5.138.983 ) | (51.296.696 ) |
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | (4.580.734 ) | (51.217.592 ) |
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | (558.249 ) | (79.104 ) |
140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | 5.706 | (4.027 ) |
150 Risultato netto della gestione finanziaria | 73.242.448 | 19.233.963 |
160 Spese amministrative | (62.757.315 ) | (64.373.898 ) |
a) spese per il personale | (36.527.482 ) | (35.379.320 ) |
b) altre spese amministrative | (26.229.833 ) | (28.994.578 ) |
170 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | (266.035 ) | (5.069.943 ) |
a) impegni e garanzie rilasciate | 12.917 | 102.332 |
b) altri accantonamenti netti | (278.952 ) | (5.172.275 ) |
180 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali | (2.894.223 ) | (2.690.312 ) |
190 Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali | (442.848 ) | (274.538 ) |
200 Altri oneri/proventi di gestione | 5.309.420 | 82.033.095 |
210 Costi operativi | (61.051.001 ) | 9.624.404 |
250 Utili (Perdite) da cessione di investimenti | (10.078 ) | 14.955 |
260 Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 12.181.369 | 28.873.322 |
270 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | (4.561.138 ) | (8.508.681 ) |
280 Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte | 7.620.231 | 20.364.641 |
300 Utile (Perdita) d'esercizio | 7.620.231 | 20.364.641 |
REDDITIVITA’ COMPLESSIVA
Voci | 30/06/2022 | 30/06/2021 | |
10 | Utile (Perdita) d'esercizio | 7.620.231 | 20.364.641 |
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico | |||
20 | Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 280.642 | (23.802 ) |
70 | Piani a benefici definiti | 1.206.725 | (136.236 ) |
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico | |||
140 | Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | (12.093.811 ) | 717.946 |
170 | Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte | (10.606.444 ) | 557.908 |
180 | Redditività complessiva (Voce 10+170) | (2.986.213 ) | 20.922.549 |
VARIAZIONI DI PATRIMONIO NETTO AL 30 GIUGNO 2022
Esistenze al 31.12.2021 | Modifica saldi apertura | Esistenze al 01.01.2022 | Allocazione risultato esercizio precedente | Variazione dell'esercizio | Patrimonio netto al 30.06.2022 | |||||||||
Riserve | Dividendi e altre destinazioni | Variazioni di riserve | Operazioni sul patrimonio netto | Redditività complessiva al 30.06.2022 | ||||||||||
Emissione nuove azioni | Acquisto azioni proprie | Distribuzione straordinaria dividendi | Variazione strumenti di capitale | Derivati su proprie azioni | Stock options | |||||||||
Capitale | 152.862.588 | 152.862.588 | 152.862.588 | |||||||||||
a) azioni ordinarie | 152.862.588 | 152.862.588 | 152.862.588 | |||||||||||
b) altre azioni | ||||||||||||||
Sovrapprezzi di emissione | 17.586.243 | 17.586.243 | 17.586.243 | |||||||||||
Riserve | 75.852.665 | 75.852.665 | 8.739.468 | 84.592.133 | ||||||||||
a) di utili | 75.852.665 | 75.852.665 | 8.739.468 | 84.592.133 | ||||||||||
b) altre | ||||||||||||||
Riserve da valutazione | 21.505.428 | 21.505.428 | (10.606.444 ) | 10.898.984 | ||||||||||
Azioni proprie | (2.689.469 ) | (2.689.469 ) | (86.401 ) | (2.775.870 ) | ||||||||||
Utile (Perdita) di esercizio | 11.081.503 | 11.081.503 | (8.739.468 ) | (2.342.035 ) | 7.620.231 | 7.620.231 | ||||||||
Patrimonio netto | 276.198.958 | 276.198.958 | (2.342.035 ) | (86.401 ) | (2.986.213 ) | 270.784.309 |
RENDICONTAZIONE SEMESTRALE AL 30.06.2022
PARTE A - POLITICHE CONTABILI
A.1 - PARTE GENERALE
Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
La Rendicontazione Semestrale al 30.06.2022, in applicazione del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatta secondo i principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) e omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.
Gli schemi e le tabelle illustrative sono redatte in applicazione con quanto ha decretato Banca d’Italia, nell’esercizio dei poteri stabiliti dall’art. 43 del D. Lgs n. 136/2015, con il 7° aggiornamento della circolare n. 262/05. I principi contabili adottati per la predisposizione della presente Rendicontazione con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, sono rimasti invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2021, al quale si fa rinvio per un’esposizione completa.
Nella predisposizione della Rendicontazione Semestrale sono stati applicati i principi IAS/IFRS omologati ed in vigore al 30 giugno 2022, ad eccezione dello IAS 34 che invece regola i bilanci intermedi. La Rendicontazione si compone dei seguenti documenti, redatti in euro: Stato patrimoniale, Conto economico, Prospetto della redditività complessiva e Prospetto delle variazioni del patrimonio netto corredati dalle relative Note Esplicative.
Come richiesto dallo IAS 8 di seguito sono riportati i nuovi principi contabili internazionali, o le modifiche di principi già in vigore, con i relativi Regolamenti di omologazione, la cui applicazione è divenuta obbligatoria dall’esercizio 2022.
PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS APPLICATI DAL 1 GENNAIO 2022
In data 14 maggio 2020 lo IASB ha pubblicato i seguenti emendamenti denominati:
o Amendments to IFRS 3 Business Combinations: le modifiche hanno lo scopo di aggiornare il riferimento presente nell’IFRS 3 al Conceptual Framework nella versione rivista, senza che ciò comporti modifiche alle disposizioni del principio;
o Amendments to IAS 16 Property, Plant and Equipment: le modifiche hanno lo scopo di non consentire la deduzione dal costo delle attività materiali l’importo ricevuto dalla vendita di beni prodotti nella fase di test dell’attività stessa;
o Amendments to IAS 37 Provisions, Contingent Liabilities and Contingent Assets: l’emendamento chiarisce che nella stima sull’eventuale onerosità di un contratto si devono considerare tutti i costi direttamente imputabili al contratto. Di conseguenza, la valutazione sull’eventuale onerosità di un contratto include non solo i costi incrementali (come ad esempio, il costo del materiale diretto impiegato nella lavorazione), ma anche tutti i costi che l’impresa non può evitare in quanto ha stipulato il contratto (come, ad esempio, la quota dell'ammortamento dei macchinari impiegati per l'adempimento del contratto);
o Annual Improvements 2018-2020: le modifiche sono state apportate all‘IFRS 1 First-time Adoption of International Financial Reporting Standards, all’IFRS 9 Financial Instruments, allo IAS 41 Agriculture e agli Illustrative Examples dell’IFRS 16 Leases.
PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS OMOLOGATI DALL’UNIONE EUROPEA, NON ANCORA OBBLIGATORIAMENTE APPLICABILI E NON ADOTTATI IN VIA ANTICIPATA
In data 12 febbraio 2021 lo IASB ha pubblicato due emendamenti denominati “Disclosure of Accounting Policies—Amendments to IAS 1 and IFRS Practice Statement 2” e“Definition of Accounting Estimates—Amendments to IAS 8”. Le modifiche sono volte a migliorare la disclosure sulle accounting policy in modo da fornire informazioni più utili agli investitori e agli altri utilizzatori primari del bilancio nonché ad aiutare le società a distinguere i cambiamenti nelle stime contabili dai cambiamenti di accounting policy. Le modifiche si applicheranno dal 1° gennaio 2023, ma è consentita un’applicazione anticipata.
PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS NON ANCORA OMOLOGATI DALL’UNIONE EUROPEA
Alla data di riferimento del presente documento, gli organi competenti dell’Unione Europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione necessario per l’adozione degli emendamenti e dei principi sotto descritti:
• In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato “Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements: Classification of Liabilities as Current or Non- current”. Il documento ha l’obiettivo di chiarire come classificare i debiti e le altre passività a breve o lungo termine. Le modifiche entrano in vigore dal 1° gennaio 2023; è comunque consentita un’applicazione anticipata;
• In data 7 maggio 2021 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato “Amendments to IAS 12 Income Taxes: Deferred Tax related to Assets and Liabilities arising from a Single Transaction”. Il documento chiarisce come devono essere contabilizzate le imposte differite su alcune operazioni che possono generare attività e passività di pari ammontare, quali il leasing e gli obblighi di smantellamento. Le modifiche si applicheranno dal 1° gennaio 2023, ma è consentita un’applicazione anticipata;
• In data 9 dicembre 2021, lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato “Amendments to IFRS 17 Insurance contracts: Initial Application of IFRS 17 and IFRS 9 – Comparative Information”. L'emendamento è un'opzione di transizione relativa alle informazioni comparative sulle attività finanziarie presentate alla data di applicazione iniziale dell'IFRS 17. L'emendamento è volto ad evitare disallineamenti contabili temporanei tra attività finanziarie e passività di contratti assicurativi, e quindi a migliorare l'utilità delle informazioni comparative per i lettori di bilancio. Le modifiche si applicheranno dal 1° gennaio 2023, unitamente all’applicazione del principio IFRS 17;
• In data 30 gennaio 2014 lo IASB ha pubblicato il principio IFRS 14 – Regulatory Deferral Accounts che consente solo a coloro che adottano gli IFRS per la prima volta di continuare a rilevare gli importi relativi alle attività soggette a tariffe regolamentate (“Rate Regulation Activities”) secondo i precedenti principi contabili adottati.
Informazioni comparative
Nella predisposizione degli schemi patrimoniali ed economici la Banca ha optato per la produzione di un solo anno di comparazione dei dati contabili. I Prospetti Contabili presentano, oltre agli importi del periodo di riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti al 31 dicembre 2021 per lo stato patrimoniale e all'esercizio 2021 (primi sei mesi) per il conto economico.
Sezione 2 - Principi generali di redazione
La presente Rendicontazione, per quanto riguarda gli schemi e le forme tecniche, è predisposto sulla base di quanto previsto dalla Circolare di Banca d’Italia n. 262/2005 e successive modifiche (da ultimo il 7° aggiornamento) provvedimento emanato in attuazione dell’art. 9 del D.Lgs. n. 38/2005.
Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 30 giugno 2022, l’informativa comparativa relativa all’ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2021.
L'applicazione degli IAS/IFRS è stata effettuata facendo anche riferimento al "quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (c.d. Framework), con particolare riferimento al principio fondamentale che riguarda la prevalenza della sostanza sulla forma, nonché al concetto della rilevanza e significatività dell'informazione.
Gli importi relativi alle attività e passività, nonché ai costi e ricavi, non sono compensati tra di loro, a meno che tale prassi sia indicata da un principio contabile o da una relativa interpretazione.
La presente rendicontazione è redatta nella prospettiva della continuità aziendale e in applicazione del principio della contabilizzazione per competenza economica.
Contenuto della Rendicontazione
Prospetto di stato patrimoniale e Prospetto di conto economico
Gli schemi dello stato patrimoniale e del conto economico sono costituiti da voci, sottovoci e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e sottovoci). Nel conto economico i ricavi sono indicati senza segno, mentre i costi sono esposti tra parentesi.
Prospetto della redditività complessiva
Il prospetto della redditività complessiva, partendo dal risultato economico netto d'esercizio, espone le componenti reddituali rilevate in contropartita delle riserve da valutazione, al netto del relativo effetto fiscale, in conformità ai principi contabili internazionali. La redditività complessiva è rappresentata fornendo separata evidenza delle componenti reddituali che non saranno in futuro riversate nel conto economico e di quelle che, diversamente, potranno essere successivamente riclassificate nell'utile (perdita) dell'esercizio al verificarsi di determinate condizioni. Gli importi negativi sono esposti tra parentesi.
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto
Nel prospetto viene riportata la composizione e la movimentazione dei conti di patrimonio netto intervenuta nell'esercizio di riferimento ed in quello precedente, suddivisi tra il capitale sociale, le riserve di capitale, le riserve di utili e da valutazione di attività o passività di bilancio e il risultato economico. I movimenti incrementativi sono riportati senza segno mentre quelli decrementativi sono esposti tra parentesi.
Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio
Dopo la data del 30 giugno 2022 non si sono verificati eventi significativi che inducano a rettificare le risultanze esposte nel bilancio alla stessa data.
Sezione 4 - Altri aspetti
Continuità aziendale
Nella redazione della presente rendicontazione al 30 giugno 2022, gli Amministratori considerano appropriato il presupposto della continuità aziendale in quanto a loro giudizio non sono emerse incertezze legate ad eventi o circostanze che, considerati singolarmente o nel loro insieme, possano far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale. Nella valutazione sono stati considerati la dotazione patrimoniale della Banca, che evidenzia un buffer patrimoniale rispetto al requisito minimo fissato dall’autorità di vigilanza, la posizione di liquidità e relativo buffer rispetto alla soglia regolamentare, nonché la prevedibile evoluzione della gestione, pur nelle incertezze legate all’attuale situazione emergenziale.
Per quanto attiene al Conflitto russo-ucraino, dalla fine del mese di febbraio 2022, le tensioni geopolitiche hanno iniziato ad inasprirsi. Le ripercussioni sul quadro macroeconomico globale, già caratterizzato da tensioni nelle catene di fornitura globali, è possibile che determinino conseguenze sull’economia europea in termini di maggiore volatilità (principalmente a causa del potenziale aumento dei costi dell’energia per un periodo di tempo prolungato) e conseguenti effetti sulle attività produttive. La banca non vanta al 30 giugno 2022 esposizioni creditizie ed in titoli, dirette o indirette, soggette a ripercussioni del conflitto russo ucraino.
A.2 - PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO
Di seguito si fornisce la descrizione delle voci facenti parte della rendicontazione al 30 giugno 2022 redatti in osservanza a quanto previsto dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".
1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
1.1. Definizione e classificazione
Nella voce "20 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" rientrano le attività finanziarie come di seguito elencate:
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Le attività finanziarie qui descritte possono essere costituite da titoli di debito, titoli di capitale, finanziamenti o quote di OICR. Sono iscritte nella voce "20. a) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: attività finanziarie detenute per la negoziazione" se sono detenute con l'obiettivo di realizzare flussi finanziari mediante la vendita.
b) Attività finanziarie designate al fair value
Le attività finanziarie qui descritte (costituite da titoli di debito e finanziamenti) possono, all'atto della rilevazione iniziale, essere designate al fair value, sulla base della Fair value Option riconosciuta dall'IFRS 9 e pertanto iscritte nella voce "20. b) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: attività finanziarie designate al fair value".
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
Nella voce 20 c) "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono classificate le attività finanziarie (titoli di debito, titoli di capitale, quote di O.I.C.R. e finanziamenti) che non prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati esclusivamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sul capitale. Si tratta sostanzialmente di tutte quelle attività che non hanno superato il test SPPI.
La voce accoglie, inoltre, i contratti derivati, contabilizzati tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione, che sono rappresentati come attività se il fair value è positivo e come passività se il fair value è negativo. E’possibile compensare i valori correnti positivi e negativi derivanti da operazioni in essere con la medesima controparte soltanto qualora si abbia correntemente il diritto legale di compensare gli importi rilevati contabilmente e si intenda procedere al regolamento su base netta. Fra i derivati sono inclusi anche quelli incorporati in contratti finanziari complessi - in cui il contratto primario è una passività finanziaria - che sono stati oggetto di rilevazione separata.
1.2. Criteri di iscrizione
Il valore di prima iscrizione è pari al fair value dello strumento senza considerare costi o proventi di transazione direttamente attribuibili agli strumenti stessi.
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e per i titoli di capitale, alla data di erogazione per i finanziamenti ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.
1.3. Criteri di valutazione
In seguito all'iscrizione iniziale, le attività finanziarie sono valutate al fair value con riflessi nelle voci di conto economico come di seguito elencato:
• nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione" per le attività finanziarie iscritte nella voce "20. a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione";
• nella voce "110. a) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: attività e passività finanziarie designate al fair value" per le attività finanziarie iscritte nella voce "20. b) Attività finanziarie designate al fair value";
• nella voce "110. b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per le attività finanziarie iscritte nella voce "20. c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".
La voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati" contempla anche gli interessi maturati sugli strumenti finanziari classificati nella voce patrimoniale dell’attivo "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico".
1.4. Criteri di cancellazione
La cancellazione di tali attività avviene al verificarsi di una delle seguenti condizioni:
• scadenza dei diritti contrattuali sui flussi finanziari;
• cessione dell'attività finanziaria con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici;
• obbligazione contrattuale a pagare i flussi ad un soggetto terzo;
• modifiche contrattuali sostanziali.
La cancellazione delle predette attività finanziarie è contabilizzata a Conto economico come di seguito elencato:
• nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione" per le attività finanziarie iscritte nella voce "20. a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione";
• nella voce "110. a) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: attività e passività finanziarie designate al fair value" per le attività finanziarie classificate nella voce "20. b) Attività finanziarie designate al fair value";
• nella voce "110. b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per le attività finanziarie iscritte nella voce "20. c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".
1.5 Riclassifiche
Secondo le regole generali previste dall’IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l’entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto a conto economico in una delle altre due categorie previste dall’IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della
riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. In questo caso, il tasso di interesse effettivo dell’attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassificazione e tale data viene considerata come data di rilevazione iniziale per l’allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio (stage assignment) ai fini dell’impairment
2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI)
2.1. Definizione e classificazione
La voce "30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" contiene le attività finanziarie come di seguito descritto:
• Strumenti finanziari, costituiti da titoli di debito o finanziamenti, rientranti nel Business Model "Hold to Collect & Sell" che hanno superato il test SPPI SPPI (i cui flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell’interesse sull’importo del capitale da restituire);
• Titoli di capitale oggetto della opzione OCI per tale tipologia di titoli. Questa prevede irrevocabilmente che le variazioni di Fair value dei titoli di capitale accumulate nella Riserva OCI (riserva patrimoniale di valutazione) non vengano più riversate a conto economico (nemmeno quando lo strumento viene venduto). L'assenza di tale opzione comporterebbe l'iscrizione dei titoli di capitale nella categoria delle "attività finanziarie detenute per la negoziazione" con impatti legati alle valutazioni da registrare a conto economico. Per le banche infatti non è più possibile mantenere uno strumento di capitale al costo come previsto dallo IAS 39, ma tutti i titoli di capitale devono essere valutati al fair value.
2.2. Criteri di iscrizione
Gli strumenti finanziari valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva sono iscritti inizialmente al loro fair value il quale coincide con il costo degli stessi.
2.3. Criteri di valutazione
In seguito alla rilevazione iniziale, le attività sono valutate al fair value con imputazione delle variazioni di valore alla voce "110. Riserve da valutazione". Le rettifiche di valore sono iscritte a Conto economico nella voce "130.Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito", in contropartita alla voce "110. Riserve da valutazione". Le riprese di valore, ove presenti, sull'attività precedentemente svalutata sono classificate sempre nella voce 130 di conto economico.
2.4. Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.
La cancellazione di tali attività avviene nel caso si verifichi una delle seguenti situazioni:
• scadenza dei diritti contrattuali sui flussi finanziari;
• trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà dell'attività finanziaria;
• write-off dell'attività finanziaria quando non si hanno più ragionevoli aspettative di recuperare l'attività finanziaria;
• l'obbligazione contrattuale a pagare i flussi ad un soggetto terzo;
• altre modifiche contrattuali rilevanti.
La cancellazione delle attività comporta la contabilizzazione nella voce "100. b) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
2.5 Riclassifiche
Secondo le regole generali previste dall’IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l’entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie.
In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto sulla redditività complessiva in una delle altre due categorie previste dall’IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Nel caso di riclassifica dalla categoria in oggetto a quella del costo ammortizzato, l’utile (perdita) cumulato rilevato nella riserva da valutazione è portato a rettifica del fair value dell’attività finanziaria alla data della riclassificazione. Nel caso invece di riclassifica nella categoria del fair value con impatto a conto economico, l'utile (perdita) cumulato rilevato precedentemente nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto all'utile (perdita) d'esercizio.
3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
3.1. Definizione e classificazione
La voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" accoglie le attività finanziarie, titoli di debito e i finanziamenti, riconducibili al Business Model “Hold to Collect” che prevede l'incasso di flussi finanziari rappresentati esclusivamente da pagamenti del capitale e dell'interesse. Si tratta pertanto di attività che hanno superato il test SPPI. Rientrano in tale voce i crediti verso banche ed i crediti verso la clientela.
3.2. Criteri di iscrizione
Gli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato sono iscritti inizialmente ad un valore pari al fair value, coincidente con il costo dello strumento, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili.
3.3. Criteri di valutazione
Per costo ammortizzato di un'attività finanziaria si intende il valore a cui la stessa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza, e dedotta qualsiasi riduzione (a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità). Il criterio dell'interesse effettivo è il metodo di calcolo del costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria e prevede l'attualizzazione dei flussi di cassa lungo la vita attesa dello strumento finanziario.
Si evidenzia che le perdite di valore riscontrate sono imputate a Conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" così come le riprese di valore conseguenti ad un miglioramento dell'esposizione. Nel Conto economico, alla voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati" è rilevato l'effetto reversal dell'attualizzazione (time value).
Impairment degli strumenti finanziari
La Banca ha stabilito le seguenti regole per identificare quali crediti abbiano subito il significativo deterioramento del merito creditizio:
1. scaduti da oltre 30 giorni;
2. presenza di forbearance;
3. peggioramento della PD rispetto alla data di apertura del rapporto, superiore ad una soglia:
a. per i crediti con medesimo modello di CRS. Peggioramento della PD tradotto in un peggioramento del rating di:
o almeno 3 notch per i crediti con rating all’origine pari a 1 o 2;
o almeno 2 notch per i crediti con rating all’origine pari a 3,4, 5, 6 o 7;
o almeno 1 notch per i crediti con rating all’origine pari a 8 o 9;
b. per i crediti con modello di CRS differente. Peggioramento della PD superiore ad una soglia specifica per segmento;
4. controparti classificate in stage2 in seguito ad un processo di valutazione “judgmental”: trattasi di posizioni di rischio per le quali sono state declinate strategie di gestione commerciale volte al disimpegno e/o al rientro dei dispositivi fiduciari e che non sono state altrimenti intercettate dalle altre regole di stage allocation.
Crediti Performing
La Banca si è avvalsa di un proprio modello per la stima delle PD: la metodologia usata si rifà alle catene di Markov con approccio ibrido in cui le matrici di transizione PIT (Point In Time) e TTC (Trough The Cycle) sono integrate in parallelo. In dettaglio, il calcolo della PD lifetime considera costantemente le informazioni PIT e TTC, ma attribuisce un peso decrescente alle PD PIT in favore delle PD TTC che risultano più stabili e robuste.
La LGD è valutata con riferimento alla vita dell’esposizione; l’approccio su cui si basa il modello è di tipo deterministico e fornisce un metodo di calcolo basato sulla misura e sulla analisi del tasso di perdita medio osservato per le diverse tipologie di esposizione (LGD media osservata di lungo periodo). In particolare per dare un peso maggiore alle osservazioni più recenti viene adottato dalla Banca un modello LGD Workout - Long Weight Moving Average.
La misurazione dell’ECL è in funzione dello stage allocation del credito oggetto di valutazione, in quanto, se in stage 2, si terrà conto anche di variabili che caratterizzano la vita attesa dello strumento finanziario (es.: piano di ammortamento, PD lifetime oltre l’anno).
Inoltre, rientrano nel perimetro di crediti da assoggettare ad impairment anche le posizioni off- balance, ossia gli impegni certi ad erogare e garanzie rilasciate.
Per tali posizioni si applica il medesimo modello di stima delle PD e LGD adottato per le posizioni on- balance, con un time horizon massimo di 12 mesi e EAD corretta per il credit conversion factor (CCF). In merito a tale fattore la Banca ha deciso di adottare quello definito ai fini regolamentari.
Crediti deteriorati
L’approccio forward looking del nuovo principio IFRS 9 consente di “incorporare” nella valutazione dei crediti NPL anche scenari di vendita in passato non considerabili a fini contabili nell’ambito dello IAS 39. Si possono costituire pertanto dei sotto-portafogli di crediti (articolati ad esempio per forma tecnica, tipologia di garanzia, anzianità) in relazione ai quali definire possibili scenari quali:
• Vendita effettiva al presumibile valore di realizzo;
• Mantenimento degli stessi crediti in portafoglio al valore attuale di iscrizione;
• Stime dei flussi in entrata ottenibili dal complesso delle attività di recupero poste in essere dalla Banca.
I crediti deteriorati vengono iscritti nel portafoglio HTC al costo ammortizzato in base al modello di business ed alle caratteristiche dei flussi finanziari contrattuali dell’attività finanziaria.
Secondo il paragrafo B.4.1.2 in alcuni casi potrebbe essere opportuno suddividere un portafoglio di attività finanziarie in sotto-portafogli al fine di rispecchiare il livello al quale l’ente gestisce tali attività: una parte del portafoglio potrebbe essere gestito con l’obiettivo di incassare i flussi finanziari contrattuali, un’altra parte invece potrebbe essere gestita con l’obiettivo di procedere alla loro vendita.
Sebbene l’obiettivo del modello di business possa essere il possesso di attività finanziarie finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali, l’ente non è tenuto a detenere la totalità di tali strumenti fino alla scadenza: pertanto il modello di business HTC può contemplare anche vendite passate o vendite programmate in un futuro più o meno prossimo, in funzione del possibile aumento del rischio di credito che potrebbe inficiare la capacità di raccogliere i flussi contrattuali originariamente pattuiti. In questo caso non parliamo quindi di «significativo incremento del rischio di credito» dei crediti performing, ma di peggioramento delle prospettive di recupero dei crediti già deteriorati e/o oggetto di impairment.
Nella determinazione delle rettifiche di valore, l’ente deve rilevare le perdite attese lungo tutta la vita del credito per tutti gli strumenti per i quali vi sono stati aumenti significativi del rischio di credito dopo la rilevazione iniziale. In tal senso, alla luce del nuovo approccio basato sul concetto di
«expected loss» determinato sulla base di eventi passati, condizioni correnti e ragionevoli previsioni future, la componente «forwardlooking» del processo di valutazione consente, relativamente a quelle attività finanziarie per le quali ci siano aspettative future di vendita, di operare una rettifica di valore in modo da riflettere il «presumibile valore di realizzo» data la probabilità di una loro cessione (par. 5.5.4, 5.5.17).
La valutazione delle posizioni non performing avviene, di norma, secondo modalità analitiche. I criteri per la stima delle svalutazioni da apportare ai crediti deteriorati si basano sull’attualizzazione dei flussi finanziari attesi tenendo conto delle eventuali garanzie che assistono le posizioni e di eventuali anticipi ricevuti. Ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall’individuazione degli incassi stimati, delle relative scadenze e del tasso di attualizzazione da applicare. L’entità della rettifica risulta pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari attesi, scontati al tasso di interesse effettivo originario.
Attività finanziarie soggette ad impairment - Calcolo degli interessi attivi
Per le attività finanziarie soggette ad impairment, il calcolo degli interessi attivi avviene mediante applicazione del "criterio del tasso di interesse effettivo", fatta eccezione per le "Attività finanziarie impaired acquisite o originate" (crediti POCI). La quantificazione degli interessi attivi dipende dallo stage cui lo strumento finanziario è associato. Nel dettaglio:
• per le attività classificate come stage 1 e 2, (posizioni in bonis), il tasso di interesse effettivo viene applicato al valore contabile lordo dell'attività finanziaria, rappresentato dal costo ammortizzato dello strumento finanziario senza le rettifiche di valore complessivamente rilevate;
• per le attività classificate nello stage 3, ovvero le posizioni deteriorate, il tasso di interesse effettivo viene applicato al costo ammortizzato dello strumento finanziario, rappresentato dal valore contabile lordo diminuito per la rettifica di valore cumulata.
Attività finanziarie impaired acquistate o originate (Purchase or Originated Credit Impaired)
Le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate vengono definite come "Attività finanziarie impaired acquisite o originate" (POCI). Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di
portafoglio) e di aggregazione aziendale. Le attività POCI non sono identificate da una specifica voce di bilancio ma sono classificate, in funzione del Business Model, nelle seguenti voci:
• "30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva"; e
• "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".
Criterio del tasso di interesse effettivo per i crediti POCI
Per i crediti POCI gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione del "tasso di interesse effettivo corretto per il credito" - c.d. "EIR Credit Adjusted" - ovvero il tasso che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza esattamente tutti i futuri incassi stimati al costo ammortizzato dell'attività considerando nella stima, diversamente da quanto viene effettuato nel calcolo dell'interesse effettivo - c.d. EIR -, anche le perdite su credito attese.
Tale tasso è sempre applicato al costo ammortizzato dello strumento, ovvero al valore contabile lordo dell'attività diminuito per la rettifica di valore cumulata.
Analisi della recuperabilità dei crediti POCI
Le attività POCI sono soggette alla quantificazione della perdita attesa lungo la vita dello strumento finanziario, anche in caso di un miglioramento rilevante del rischio di credito dell'esposizione. Le perdite attese non sono rilevate alla prima data di valutazione dello strumento finanziario perché già incluse nella determinazione del "tasso di interesse effettivo corretto per il credito". Le perdite sono invece rilevate in caso di variazione delle perdite attese rispetto a quelle inizialmente previste. In questo caso, la voce "130 Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito", accoglie la sola variazione delle perdite stimate.
Attività finanziarie oggetto di modifiche contrattuali
Le attività finanziarie possono subire nel corso della loro vita due tipologie di modifiche contrattuali, distinte in base alla loro “significatività”:
1. modifiche contrattuali significative, che portano alla cancellazione contabile dell’attività finanziaria e sono contabilizzate secondo l’approccio “derecognition accounting”;
2. modifiche contrattuali non significative, che non portano alla cancellazione contabile dell’attività finanziaria e sono contabilizzate secondo l’approccio “modification accounting”.
Cause che potrebbero portare a fenomeni di modification o derecognition sono direttamente collegate alla fase di revisione delle clausole contrattuali, che avviene, ad esempio, al momento di una rinegoziazione di un rapporto di credito.
Per le attività finanziarie, il principio contabile IFRS 9 non specifica il significato del termine “sostanziale” applicato al concetto di modifiche contrattuali: viene utilizzato il parametro applicato alle passività finanziarie ( ), ovvero quando il valore attuale dei flussi di cassa (inclusivi di eventuali commissioni pagate o incassate), attualizzati all’EIR originario della passività finanziaria modificata differisce per oltre il 10% rispetto al valore dei flussi di cassa attualizzati della passività ante modifica.
Derecognition
Se le modifiche contrattuali sono tali da portare alla cancellazione dello strumento in luogo di una nuova attività finanziaria, il primo viene cancellato portando alla rilevazione di una “nuova” attività finanziaria: la differenza tra il valore di bilancio dell’attività cancellata e quello di iscrizione è rilevata nella voce “130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito”.
Come previsto dall’IFRS 9. B5.5.25 “quando la modifica dell'attività finanziaria comporta l'eliminazione contabile dell'attività finanziaria esistente e la successiva rilevazione dell'attività finanziaria modificata, l'attività modificata è considerata una «nuova» attività finanziaria ai fini del
presente Principio”: il nuovo strumento che si viene a creare a seguito della derecognition deve essere nuovamente sottoposto al business model assessment o oggetto di SPPI Test.
Oltre che per motivazioni quantitative come quelle sopra esposte, l’approccio di “derecognition accounting” è previsto anche per motivi qualitativi come possono essere i casi di “write-off” o cartolarizzazioni.
Il write-off costituisce un tipico evento di derecognition e si verifica quando non ci sono aspettative di recupero dell’attività finanziaria: in tal caso, la Funzione Gestione Crediti Non Performing analizza i rapporti classificati come crediti deteriorati e, qualora individui posizioni per le quali si ritiene ragionevole aspettarsi il mancato recupero, totale o parziale, elimina contabilmente la quota parte di credito della posizione (con conseguente effetto anche sulla relativa rettifica di valore).
Nel caso di cartolarizzazioni di crediti della Banca e di contestuale emissione di titoli da parte della SPV, l’iscrizione in bilancio delle notes (senior, mezzanine e junior) e la derecognition dei crediti sarà soggetta ad analisi quali-quantitative che terranno in considerazione i seguenti elementi:
• sostanza economica dell’operazione;
• coinvolgimento residuo post-cessione, senza trattenere incassi residuali o quote (che superino il 5%);
• cessione di tutti i rischi e benefici derivanti dai crediti ceduti.
Modification
Nel caso in cui le modifiche contrattuali (modifiche o rinegoziazioni) applicate ad un’attività finanziaria non siano sostanziali, lo strumento non viene cancellato ma assoggettato a modification senza determinare la cancellazione dell’attività finanziaria: dal punto di vista contabile bisogna rilevare, in apposita voce del conto economico “140. Utile/perdita da modifiche contrattuali senza cancellazioni”, la differenza di valore tra il nuovo valore dell’attività finanziaria (ad esempio, ottenuto utilizzando un nuovo IRR) ed il precedente valore.
Il principio contabile IFRS 9.5.4.3 specifica: “Quando i flussi finanziari contrattuali dell'attività finanziaria sono rinegoziati o altrimenti modificati e la rinegoziazione o la modifica non determina l'eliminazione contabile dell'attività finanziaria conformemente al presente Principio, l'entità deve ricalcolare il valore contabile lordo dell'attività finanziaria e rilevare nell'utile (perdita) d'esercizio un utile o una perdita derivante da modifica. Il valore contabile lordo dell'attività finanziaria deve essere ricalcolato come il valore attuale dei flussi finanziari rinegoziati o modificati che sono attualizzati al tasso di interesse effettivo originario dell'attività finanziaria (o al tasso di interesse effettivo corretto per il credito per le attività finanziarie deteriorate acquistate o originate) o, laddove applicabile, al tasso di interesse effettivo rivisto calcolato conformemente al paragrafo 6.5.10. Qualsiasi costo o commissione sostenuti rettificano il valore contabile dell'attività finanziaria modificata e sono ammortizzati lungo il corso del restante termine dell'attività finanziaria modificata”.
3.4. Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato
dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse. Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un’obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante ad altri soggetti terzi
La cancellazione di tali attività finanziarie avviene nel caso si verifichi una delle seguenti situazioni:
• scadenza dei diritti contrattuali sui flussi finanziari;
• cessione dell'attività finanziaria con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici;
• write-off dell'attività finanziaria;
• modifiche contrattuali sostanziali.
3.5 Riclassifiche
Secondo le regole generali previste dall’IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie, non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l’entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al costo ammortizzato in una delle altre due categorie previste dall’IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati a conto economico nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e a Patrimonio netto, nell’apposita riserva di valutazione, nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
4 - Operazioni di copertura
Tipologia di coperture
La Banca ha deciso di applicare l’opzione prevista dal paragrafo 7.2.21, permane l’integrale mantenimento delle regole relative all’hedge accounting normate dallo IAS 39 (Carve-out), senza perciò l’applicazione del nuovo principio IFRS9 in materia di General Hedge. In conformità al paragrafo 7.2.21, invece di applicare le disposizioni di cui al capitolo 6 (“La contabilizzazione delle operazioni di copertura”) del Principio, la Banca ha scelto come principio contabile di continuare ad applicare le disposizioni in materia di contabilizzazione delle operazioni di copertura di cui allo IAS 39. In tal caso, sono state ancora applicate le disposizioni in materia di contabilizzazione delle operazioni di copertura dello IAS 39.
Le operazioni di copertura dei rischi hanno la finalità di neutralizzare i potenziali effetti rilevabili su un determinato strumento o su un insieme di strumenti finanziari, nel caso in cui il rischio dovesse effettivamente concretizzarsi. Le tipologie di copertura sono le seguenti:
• copertura di fair value, finalizzata a coprire l'esposizione alla variazione del fair value di una posta di bilancio; essa viene principalmente utilizzata con la finalità di coprire il rischio di mercato sui portafogli di mutui a tasso fisso e sulle emissioni obbligazionarie a tasso fisso o strutturate;
• copertura di flussi finanziari, che copre l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio;
• copertura di un investimento in valuta, finalizzata alla copertura dei rischi di un investimento in valuta estera.
Criteri di valutazione
I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare, nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Le variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura, vengono rilevate nel conto economico. L'eventuale differenza, frutto della possibile parziale inefficacia della copertura, ne rappresenta l'effetto economico netto; nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono imputate a patrimonio netto per la quota efficace della copertura, e a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesta la variazione dei flussi di cassa da compensare o se la copertura risulta inefficace; le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari. Lo strumento derivato può essere designato di copertura se esiste formalmente la documentazione della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura; inoltre, la copertura deve essere efficace nel momento in cui essa ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa.
L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Si ha efficacia quando le variazioni di fair value o dei flussi di cassa dello strumento finanziario di copertura neutralizzano, nei limiti stabiliti dall'intervallo 80%-125% (in attesa del completamento della parte relativa al Macro Hedge del progetto IFRS 9), le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia della copertura è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:
• test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano la sua efficacia attesa;
• test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono misurando di quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.
Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura la contabilizzazione delle operazioni di copertura precedentemente esposta viene interrotta, il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento finanziario coperto torna a essere valutato sulla base dei criteri di valutazione corrispondenti alla sua classificazione di bilancio.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le plusvalenze e le minusvalenze conseguenti alla valutazione dei derivati di copertura vengono iscritte a conto economico alla voce "Risultato netto dell'attività di copertura". Qualora la copertura venga meno per assenza dei requisiti, la differenza tra il valore di carico dell'elemento coperto nel momento in cui cessa la copertura e quello che sarebbe stato il suo valore di carico se la copertura non fosse mai esistita, viene ammortizzata a conto economico lungo la vita residua della copertura originaria, nel caso di strumenti finanziari fruttiferi di interessi; nel caso di strumenti finanziari infruttiferi tale differenza va registrata a conto economico. Le relazioni di copertura dei flussi di cassa sono valutate e contabilizzate come segue:
1. gli strumenti derivati sono valutati al valore corrente. Le plusvalenze o le minusvalenze per la parte efficace della copertura vengono contabilizzate a una apposita riserva di patrimonio netto al netto del relativo effetto fiscale differito, mentre sono rilevate a conto economico solo quando si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare;
2. le posizioni coperte rimangono assoggettate agli specifici criteri di valutazione previsti per la categoria di appartenenza.
Criteri di cancellazione
Le relazioni di copertura dei rischi cessano prospetticamente di produrre effetti contabili quando giungono a scadenza, oppure viene deciso di chiuderle anticipatamente o di revocarle oppure non soddisfano più i requisiti per l'efficacia.
5. Partecipazioni
La Banca non detiene quote partecipative di controllo, di collegamento e controllo congiunto.
6. Attività materiali
Criteri di classificazione
Sono classificati tra le attività materiali i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti tecnici, i mobili e gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare per più di un periodo. Tali attività materiali sono detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per essere affittate a terzi.
Vengono classificati tra le attività materiali anche i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di un'attività materiale, oltre alle migliorie e alle spese incrementative che vengono sostenute su beni di proprietà e diritti di utilizzo di attività materiali rivenienti da contratti di "leasing".
Criteri di iscrizione
Le immobilizzazioni materiali sono inizialmente iscritte al costo che, oltre al prezzo di acquisto, comprende tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate a incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.
Le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi derivanti da contratti di leasing ex IFRS 16 dalle quali si attendono benefici futuri sono iscritte:
1. nella categoria di Attività materiali più attinente all'incremento, se le stesse sono dotate di autonoma identificabilità e separabilità;
2. ad incremento del diritto d'uso se non dotate di autonoma identificabilità e separabilità.
Le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi non rientranti nel perimetro ex IFRS 16 sono iscritte:
1. nella categoria di Attività materiali più attinente all'incremento, se le stesse sono dotate di autonoma identificabilità e separabilità;
2. nella voce "Altre attività" qualora le stesse non siano dotate di autonoma identificabilità e separabilità.
Criteri di valutazione
Le immobilizzazioni materiali, inclusi gli investimenti immobiliari, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore. Esse sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. Il valore ammortizzabile è dato dal costo dei beni in quanto il valore residuo al termine del processo di ammortamento è ritenuto non significativo.
La quota di ammortamento annua rappresenta il deperimento dei cespiti nel tempo per effetto del loro utilizzo, tenendo conto degli interventi di manutenzione di carattere straordinario volti a preservare nel tempo i cespiti stessi.
L'ammortamento di un'attività ha inizio quando la stessa è disponibile per l'uso e cessa quando l'attività è eliminata contabilmente al momento corrispondente alla data più recente tra quella in cui l'attività è classificata per la vendita e la data di eliminazione contabile. Di conseguenza, l'ammortamento non cessa quando l'attività diventa inutilizzata o è ritirata dall'uso attivo, a meno che l'attività non sia completamente ammortizzata.
Non vengono, invece, ammortizzati i terreni in quanto hanno vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, come nel caso degli immobili detenuti "cieloterra" per i quali la Banca ha la piena disponibilità del terreno, sono considerati beni separabili dall'edificio e la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato è ottenuta sulla base di dettagliate perizie tecniche. Nel caso in cui relativamente a una attività materiale si evidenzino elementi che mostrino la presenza di una perdita di valore, questa viene rilevata come differenza tra il valore di carico del cespite e il suo valore di recupero e imputata a conto economico.
Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, viene effettuata una ripresa di valore, che comunque non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati, in assenza di precedenti perdite di valore.
Le migliorie e le spese incrementative sono ammortizzate:
1. secondo la vita utile presunta, qualora le stesse siano dotate di autonoma identificabilità e separabilità;
2. secondo il periodo più breve tra quello in cui le migliorie e le spese possono essere utilizzate e quello di durata residua del contratto di leasing tenendo conto delle opzioni di rinnovo, se il locatario ha la ragionevole certezza che l'opzione verrà esercitata, nel caso di beni utilizzati in forza di un contratto di locazione, se non dotate di autonoma identificabilità e separabilità.
Ad ogni data di bilancio viene effettuata la verifica dell'eventuale esistenza di indicazioni che dimostrino la perdita di valore subita da un'attività: l'eventuale perdita viene iscritta nella voce "180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali"; in tale voce confluisce anche l'eventuale futura ripresa di valore qualora vengano meno i motivi che hanno originato la precedente svalutazione.
Attività materiali rappresentate dal diritto d'uso derivante da contratti di leasing - IFRS 16
Il leasing è definito dai principi contabili IAS come un contratto, o parte di un contratto, che, in cambio di un corrispettivo, trasferisce il diritto di utilizzo di un'attività per un periodo di tempo. Il contratto di leasing finanziario trasferisce all'utilizzatore tutti i rischi e i benefici derivanti dalla proprietà del bene, altrimenti si tratta di un leasing operativo.
L'inizio della decorrenza del leasing è la data dalla quale il locatario è autorizzato all'esercizio del suo diritto all'utilizzo del bene locato, compresi anche quei periodi contrattuali nei quali il locatario usufruisce gratuitamente del bene.
Al momento della decorrenza del contratto di leasing, il locatario rileva:
• un'attività consistente nel diritto di utilizzo del bene sottostante al contratto di leasing. L'attività è rilevata al costo, comprensivo di:
1. passività finanziaria per il leasing;
2. pagamenti per il leasing corrisposti precedentemente o alla data di decorrenza del leasing (al netto degli incentivi per il leasing già incassati);
3. costi diretti iniziali; e
4. eventuali costi (stimati) per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante al leasing;
• una passività finanziaria pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing. Il tasso di attualizzazione utilizzato è il tasso di interesse implicito, se determinabile; in caso contrario, viene utilizzato il tasso di interesse di finanziamento marginale del locatario.
Qualora il contratto di leasing contenga "componenti non leasing" (ad esempio la manutenzione ordinaria) bisogna contabilizzare separatamente le "componenti leasing" e le "componenti non leasing" e ripartire il corrispettivo del contratto tra le diverse componenti sulla base dei relativi prezzi a sé stanti.
Nel corso della durata del contratto di leasing, il locatario deve:
• valutare il diritto d'uso al costo, al netto degli ammortamenti cumulati e delle rettifiche cumulate di valore determinate e contabilizzate in base alle previsioni dello IAS 36 "Riduzioni di valore delle attività", rettificato per tenere conto delle eventuali rideterminazioni della passività del leasing;
• incrementare la passività riveniente dall'operazione di leasing a seguito della maturazione di interessi passivi calcolati al tasso di interesse implicito del leasing, o, alternativamente, al tasso di finanziamento marginale e ridurla per i pagamenti delle quote capitale e interessi.
In caso di modifiche nei pagamenti dovuti per il leasing, la passività deve essere rideterminata; l'impatto della rideterminazione della passività è rilevato in contropartita dell'attività consistente nel diritto di utilizzo.
Criteri di cancellazione
La cancellazione di un'attività materiale viene effettuata al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. Il diritto d'uso derivante da contratti di leasing viene cancellato una volta terminato il leasing.
Le eventuali plusvalenze o le minusvalenze che si dovessero determinare dallo smobilizzo o dalla dismissione di attività materiali sono rilevate a conto economico nella voce "250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti".
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Sia gli ammortamenti che le perdite durature di valore ed eventuali riprese di valore relativi alle attività materiali, e i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di attività materiali sono rilevati a conto economico alla voce "180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali".
7 - Attività immateriali
Criteri di classificazione
Sono classificate in questa categoria le attività non monetarie, identificabili, prive di consistenza fisica ed utilizzate. Esse includono, tra gli altri, l'avviamento e il software applicativo.
Criteri di iscrizione e di valutazione
Un'attività immateriale può essere iscritta come avviamento quando la differenza positiva tra il fair value degli elementi patrimoniali acquisiti e il costo di acquisto, comprensivo degli oneri accessori, è rappresentativo delle capacità reddituali future della partecipazione o della singola unità generatrice di flussi acquisita (goodwill). Qualora tale differenza risulti negativa (badwill) o nell'ipotesi in cui il goodwill non trovi giustificazione nelle capacità reddituali future della partecipata o della singola unità generatrice di flussi acquisita, la differenza stessa viene iscritta direttamente a conto economico. Con periodicità annuale, e comunque ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore, viene effettuato un test di verifica dell'adeguatezza del valore dell'avviamento. A tal fine viene identificata l'unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l'avviamento. L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore
tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, e il relativo valore d'uso. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico.
Le altre attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i futuri benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e se il costo dell'attività stessa può essere determinato attendibilmente. In caso contrario il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è stato sostenuto. Il costo delle attività immateriali, a parte l'avviamento, è ammortizzato in quote costanti, sulla base della relativa vita utile, che per il software applicativo non supera i cinque anni. Se esiste qualche indicazione che un'attività possa avere subito una perdita di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività e il valore recuperabile.
Criteri di cancellazione
La cancellazione di un'immobilizzazione immateriale dallo stato patrimoniale avviene al momento della dismissione o qualora non siano più attesi benefici economici futuri.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Sia gli ammortamenti periodici che le perdite durature di valore sono rilevate a conto economico alla voce "rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali" mentre non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.
8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
Sono classificate nella voce dell'attivo "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e in quella del passivo "Passività associate ad attività in via di dismissione" le attività non correnti o i gruppi di attività/passività per i quali è stato avviato un processo di dismissione e la loro vendita è ritenuta altamente probabile. Tali attività/passività sono valutate al minore tra il valore di carico e il loro fair value al netto dei costi di cessione. I proventi e gli oneri, riconducibili a gruppi di attività in via di dismissione o rilevati come tali nel corso dell'esercizio, sono esposti nel conto economico in voce separata al netto dell'effetto fiscale.
9 - Fiscalità corrente e differita
L'accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base a una prudenziale previsione dell'onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito. Le imposte anticipate e quelle differite vengono rilevate quando la deducibilità o l'imponibilità fiscale di un valore contabile è differito rispetto alla fiscalità corrente di un determinato esercizio. In particolare, le attività per imposte anticipate, relative a differenze temporanee deducibili o a benefici fiscali futuri ottenibili dal riporto a nuovo di eventuali perdite fiscali, vengono iscritte in bilancio qualora vi sia un'elevata probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della Banca di generare con continuità redditi imponibili nei futuri esercizi.
Le passività per imposte differite sono iscritte in bilancio con riferimento a tutte le differenze temporanee imponibili, con la sola eccezione delle riserve in sospensione d'imposta, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente di ritenere che non saranno effettuate operazioni che ne comportino la tassazione. Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate nello stato patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, rispettivamente nella voce Attività fiscali e Passività fiscali. Esse vengono sistematicamente valutate per tenere conto di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote. Gli effetti relativi alle imposte correnti e alla fiscalità differita attiva e passiva sono rilevati applicando le aliquote di imposta per tempo vigenti. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico a eccezione di quelle relative a poste addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto.
In applicazione della Legge 214 del 2011, in caso di perdita di esercizio le imposte anticipate originate dalla differenza tra valore contabile e valore fiscale degli avviamenti e dalle rettifiche su crediti la cui deduzione è rinviata agli esercizi futuri (art.106 TUIR) sono trasformate in crediti d'imposta in base al rapporto tra la perdita di esercizio e la somma di capitale e riserve. In caso di perdita fiscale, le imposte anticipate che si trasformano sono esclusivamente quelle relative alla parte di perdita determinata dalle variazioni in diminuzione, apportate nella medesima dichiarazione in cui è rilevata la perdita, relative a svalutazioni di crediti o ad ammortamenti/svalutazioni dell'avviamento e di altre attività immateriali. Il credito d'imposta così ottenuto è utilizzabile immediatamente per il pagamento delle imposte oppure è cedibile o ottenibile in rimborso per la quota non utilizzata. A partire dall'esercizio in cui le imposte anticipate sono state trasformate in crediti d'imposta non potranno essere portate in deduzione del reddito gli importi connessi alle suddette imposte anticipate trasformate, al fine di evitare la duplicazione del beneficio.
10 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
Le Passività Finanziarie valutate al costo ammortizzato sono classificate nelle seguenti voci di bilancio:
• "10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: Debiti verso banche";
• "10. b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: Debiti verso la clientela";
• "10. c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: Titoli in circolazione".
Criteri di classificazione
Sono classificati tra i debiti e i titoli in circolazione le varie forme di raccolta interbancaria e con la clientela, quali le operazioni pronti contro termine con obbligo di riacquisto e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito, titoli obbligazionari e altri strumenti di raccolta in circolazione, al netto dei riacquisti. Essi sono allocati in bilancio alle voci Debiti verso banche, Debiti verso clientela e Xxxxxx in circolazione.
Criteri di iscrizione
La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con il momento dell'incasso delle somme raccolte o dell'emissione dei titoli di debito. Essa è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi o proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione. Non sono invece inclusi i costi interni di carattere amministrativo.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo a eccezione delle passività a breve termine che rimangono iscritte per il valore incassato in quanto il fattore temporale è considerato trascurabile.
Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche per effetto del riacquisto di titoli obbligazionari precedentemente emessi. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare corrisposto per il riacquisto viene registrato a conto economico. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi passivi inerenti agli strumenti di raccolta sono registrati a conto economico nella voce "interessi passivi e oneri assimilati".
Gli utili e le perdite da riacquisto di tali passività sono rilevati a conto economico nella voce "utili/perdite da cessione o riacquisto di passività finanziarie".
11 - Fondi per rischi ed oneri
Criteri di classificazione e di iscrizione
Sono classificati in questa voce gli accantonamenti relativi a obbligazioni legali connesse a rapporti di lavoro o a contenziosi, anche fiscali, quando ricorrono le seguenti contestuali condizioni: è in essere un'obbligazione legale o implicita alla data di riferimento del bilancio, quale risultato di un evento passato; è probabile che per adempiere all'obbligazione sarà necessario un impiego di risorse economiche; può essere effettuata una stima attendibile dell'importo necessario all'adempimento dell'obbligazione. Qualora l'elemento temporale relativo al momento in cui si verificherà il probabile esborso sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e gli incrementi dovuti al fattore temporale sono rilevati a conto economico.
L’importo accantonato rappresenta la migliore stima dell’onere necessario per estinguere l’obbligazione; nel determinare tale stima si considerano i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame. Laddove il differimento temporale nel sostenimento dell’onere sia significativo, l’importo dell’accantonamento è rappresentato dal valore attuale dell’onere che si suppone sarà necessario per estinguere l’obbligazione. Si utilizza in tal caso un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato del valore attuale del denaro.
Si procede, inoltre, ad una revisione periodica della congruità di detti importi. Nel caso in cui si acquisiscano nuove, maggiori o ulteriori informazioni sull’evento di rischio, tali da portare ad un aggiornamento della stima in origine effettuata, si provvede subito ad adeguare il relativo accantonamento. Un accantonamento viene utilizzato solo a fronte degli eventi di rischio per i quali è stato originariamente effettuato.
Criteri di cancellazione
L'utilizzo o l'eliminazione di un fondo per rischi e oneri avvengono al verificarsi o al venir meno dell'evento a fronte del quale il fondo stesso è stato costituito.
12 - Passività finanziarie di negoziazione
E’ classificato in questa voce il valore negativo dei contratti derivati di trading, nonché il valore negativo dei derivati impliciti presenti in contratti complessi, separati contabilmente dai sottostanti strumenti finanziari strutturati. Tutte le passività di negoziazione sono valutate al fair value con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico.
Tutte le passività di negoziazione sono valutate al fair value con imputazione del risultato della valutazione nel Conto Economico.
Le Passività finanziarie detenute per negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando la passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà della stessa.
13 - Passività finanziarie designate al fair value
La Banca non si è avvalsa della possibilità di valutare al fair value ("fair value option"), con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico delle passività finanziarie. Pertanto, vengono valutati al fair value con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico esclusivamente i contratti derivati di copertura e di negoziazione.
14 - Operazioni in valuta
Al momento della rilevazione iniziale le operazioni in valuta estera sono registrate in euro, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione. A ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valorizzate come segue: le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura; le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione; le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura. Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla valutazione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono. Quando un utile o una perdita relativi a un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza di cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza di cambio.
15 - Altre informazioni
Azioni proprie
Le azioni proprie sono portate in riduzione del patrimonio netto. Il valore collocato e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.
Costi per aumento di capitale
Le spese sostenute dalla Banca per il collocamento degli strumenti di capitale sono rilevate in diminuzione del patrimonio netto, nella misura in cui tali costi sono direttamente attribuibili all'aumento di capitale e che diversamente non sarebbero stati sostenuti (cfr. IAS 32 §37); tra questi è presente il differenziale di rendimento tra il tasso nominale e il tasso di mercato del titolo obbligazionario emesso contestualmente al collocamento delle nuove azioni.
Spese per migliorie su beni di terzi
I costi sostenuti per la ristrutturazione di immobili non di proprietà in occasione dell'avvio di una nuova unità operativa vengono capitalizzati in quanto, per la durata del contratto di affitto, la Banca detiene il controllo dei beni e può trarre da essi benefici economici futuri. Tali costi sono classificati tra le Altre attività come previsto dalle Istruzioni della Banca d'Italia e vengono ammortizzati per un periodo non superiore alla durata del contratto di affitto.
Fondo per trattamento di fine rapporto
Il Fondo per il trattamento di fine rapporto maturato sino alla data del 31 dicembre 2006 si qualifica come piano a benefici definiti. Viene incrementato annualmente anche dalla rivalutazione sullo stesso al netto dell'imposta sostitutiva. La passività relativa a tale piano viene determinata sulla base di ipotesi attuariali applicando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito"; essa prevede la stima degli esborsi futuri, la loro proiezione sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica nonché l'attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. Il trattamento di fine rapporto in maturazione dal 1° gennaio 2007 è considerato piano a contribuzione definita ed è determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali. I dipendenti possono destinare parte del trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato a un Fondo di Previdenza complementare ai sensi dei vigenti accordi aziendali. Gli utili e le perdite derivanti da aggiustamenti delle stime attuariali sono contabilizzati al netto dell'effetto fiscale in contropartita di una posta del patrimonio netto ed esposti nel prospetto della redditività complessiva.
Accantonamenti per impegni e garanzie rilasciate
Le garanzie rientrano nel perimetro di applicazione dell'impairment dei crediti verso clientela, assoggettati alla stage allocation definita dal principio contabile IFRS 9, prevedendo una gestione contabile che a livello economico è simile alle esposizioni per cassa, e che dal punto di vista patrimoniale contabilizza la contropartita dell'accantonamento tra i "Fondi per rischi e oneri a) impegni e garanzie rilasciate".
Cartolarizzazioni
La Banca ha in essere quattro operazioni di cartolarizzazione che comportano il trasferimento dei rischi sottostanti (NPLs Gacs 2021, NPLs Gacs 2020, NPLs Gacs 2019 e NPLs Gacs 2018) e due operazioni che invece non comportano il trasferimento dei rischi (Media Finance 4 e Media Finance 5). Per queste ultime, in considerazione della prevalenza della sostanza sulla forma, i portafogli ceduti continuano ad essere esposti nell'attivo patrimoniale.
Ricavi
I ricavi possono essere rilevati i) "point in time" ovvero quando la Banca adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso, o ii) "over time", nel corso del tempo in cui la Banca adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio previsto da contratto. Il bene o servizio è trasferito quando, o nel corso del periodo in cui, il cliente ne acquisisce il controllo.
Gli interessi sono rilevati pro rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato; gli interessi di mora previsti in via contrattuale sono contabilizzati a conto economico al momento del loro effettivo incasso, fatta eccezione per quelli ritenuti effettivamente recuperabili; in particolare, gli interessi di mora maturati su posizioni in sofferenza vengono contabilizzati a conto economico solo al momento dell'incasso.
I dividendi sono rilevati a conto economico quando se ne rileva la distribuzione o, comunque, quando è certo il diritto a riceverne il pagamento.
Costi
I costi vengono iscritti in bilancio nel momento in cui sono sostenuti nel rispetto del criterio della correlazione tra costi e ricavi; quelli direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati a costo ammortizzato e determinabili sin dall'origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati, sono imputati a Conto economico tramite il calcolo del tasso di interesse effettivo.
Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio d’esercizio
La Banca è ricorsa, per la redazione del bilancio d’esercizio, a stime e ad assunzioni che possono determinare effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico. La predisposizione di tali stime è data da:
• l’utilizzo delle informazioni disponibili;
• l’adozione di valutazioni, fondate anche sull’esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni razionali per la rilevazione dei fatti di gestione.
Negli esercizi futuri gli attuali valori iscritti in bilancio potranno differire, anche significativamente, a seguito del mutamento delle valutazioni utilizzate, in quanto, per loro natura, le stime e le assunzioni impiegate possono variare di esercizio in esercizio.
Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni sono:
• per la riduzione di valore dei crediti e delle altre attività finanziarie la determinazione delle perdite;
• per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi l’utilizzo di modelli valutativi;
• per gli avviamenti e le altre attività immateriali la stima della congruità del valore;
• per i fondi del personale ed i fondi per rischi e oneri la loro stima;
• per la fiscalità differita attiva le stime e le assunzioni sulla sua recuperabilità.
A.3 - INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE
Le attività finanziarie oggetto di riclassificazione, nell'ambito di quanto previsto dall'emendamento al principio IAS 39 recepito dal regolamento dell'Unione Europea 1004 del 15 ottobre 2008 e che autorizzava, in particolari circostanze, la riclassifica di alcuni strumenti finanziari con la finalità di ridurre la volatilità del conto economico (o del patrimonio) delle imprese che applicano i principi contabili IAS/IFRS in situazioni di mercati illiquidi oppure caratterizzati da quotazioni non rappresentative del possibile valore di realizzo degli strumenti finanziari, sono state dismesse nel 2016. La Banca si era avvalsa di tale facoltà nel 2008 e nel 2010.
A.4 - INFORMATIVA SUL FAIR VALUE
Informativa di natura qualitativa
Il principio contabile IFRS 13 "Valutazione del fair value", entrato in vigore con decorrenza 1° gennaio 2013, raccoglie in un unico documento i criteri di determinazione del fair value, precedentemente contenute in diversi principi contabili. Xxxx mantiene sostanzialmente invariato il concetto di fair value, ma fornisce nuove linee guida applicative e prevede una maggiore informativa di bilancio.
Il richiamato principio definisce il fair value come il prezzo che si percepirebbe per la vendita di una attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione. Il fair value è un criterio di valutazione di mercato ma mentre per alcune attività e passività potrebbero essere disponibili transazioni oppure informazioni osservabili sul mercato, per altre attività e passività tali informazioni potrebbero non essere disponibili.
Con riferimento alle tecniche di valutazione del fair value delle attività e passività finanziarie in carico ai portafogli IAS la Banca adotta, in linea con l'IFRS 13, una policy con la quale vengono definiti i processi interni e le modalità di valorizzazione degli asset in carico ai portafogli di proprietà dell'Istituto per i quali è prevista la valutazione al fair value.
La suddetta "Policy di valutazione delle poste attive di bilancio" individua quali strumenti appartenenti al livello 1 della gerarchia di fair value quelli le cui transazioni sono effettuate in mercati attivi, mostrano con continuità prezzi significativi, aggiornati e coerenti ed alimentati da controparti esperte ed indipendenti; viene inoltre valutata l'attendibilità dei prezzi in ordine sia ai volumi sia agli orari di contribuzione.
Il processo di valutazione della Policy definisce che uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi rilevati sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino, presso un operatore, un intermediario o un'autorità di regolamentazione e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive. Ai fini del processo valutativo, la Banca considera quotati in mercati attivi, gli strumenti quotati sul MOT/MTA di Borsa Italiana e quelli per i quali siano disponibili contribuzioni su piattaforma Bloomberg, idonee a determinare un prezzo significativo, aggiornato e coerente.
In presenza di prezzi ufficiali di riferimento, la Banca considera tali prezzi come significativi, aggiornati e coerenti senza bisogno di ricorso ad ulteriori fondi di valorizzazione dei titoli; in assenza di prezzi
ufficiali di riferimento la Banca procede a riscontrare le contribuzioni di prezzo disponibili su piattaforma Bloomberg.
Al fine dell'individuazione del prezzo significativo, aggiornato e coerente da utilizzare come fair value, la Banca procede secondo i seguenti step:
• considera tutti i prezzi BID ed ASK disponibili su Bloomberg in corrispondenza dei quali vi sia un'indicazione dell'importo disponibile per la negoziazione non inferiore ad euro 100.000 e della data/orario dell'ultimo aggiornamento;
• verifica l'esistenza di almeno un prezzo ASK e tre prezzi BID con le suddette caratteristiche;
• individua il fair value come media dei tre prezzi BID più alti tra quelli inferiori ad un prezzo ASK di comparazione;
• verifica che lo scostamento tra il BID e l'ASK non sia maggiore di 2 punti percentuali.
I prezzi contribuiti su piattaforma Bloomberg sono pubblicati da controparti che la Banca considera esperte ed indipendenti se concorrono a produrre dei prezzi significativi, aggiornati e coerenti su mercati attivi. L'IFRS 13 precisa le modalità di misurazione del rischio di inadempimento nella determinazione del fair value dei derivati OTC che deve tenere conto delle variazioni sia del merito creditizio della controparte sia di quello dell'emittente. Pertanto, il modello di valorizzazione di questa componente di rischio è stato implementato rettificando il valore puro di mercato dello strumento.
Per quanto riguarda i derivati con mark to market attivo la componente di rischio viene denominata CVA (Credit value adjustment) e rappresenta la perdita potenziale associata al rischio creditizio della controparte, mentre per gli strumenti con mark to market negativo il DVA (Debit value adjustment) quantifica il rischio emittente.
A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati
Quando non è rilevabile sul mercato un prezzo per una determinata attività o una determinata passività è necessario ricorrere a delle tecniche di valutazione che prevedano l'utilizzo di input osservabili considerati rilevanti, riducendo al minimo l'utilizzo di quelli non osservabili.
Fair value di livello 2
In assenza di prezzi rilevati su un mercato attivo la Banca adotta, per gli strumenti finanziari di natura obbligazionaria, il "Discount Rate Adjustment Approach", metodologia che prevede che i flussi di cassa dei bond vengano scontati in base ad una struttura a termine dei tassi di interesse, monetari o risk free, osservabili sul mercato, nella divisa del titolo, maggiorata di uno spread espressione della qualità del credito dell'emittente relativa al nodo della struttura tassi corrispondente alla vita residua del bond. Lo spread relativo alla qualità del credito dell'emittente è osservabile sul mercato da uno strumento finanziario del medesimo emittente con maturity similare o, in mancanza, dalla sua curva del credit default swap (CDS). Nel comparable approach, la Banca incrementa del 10% il predetto spread al fine di dare espressione al rischio di liquidità dello strumento finanziario oggetto di valutazione.
Anche per gli strumenti derivati OTC la Banca adotta il "Discount Rate Adjustment Approach", metodologia che prevede che i flussi di cassa vengano scontati in base ad una struttura a termine dei tassi di interesse risk free, osservabili sul mercato, nella divisa dello strumento derivato, maggiorata, nel caso di fair value positivo di uno spread, espressione della qualità del credito della controparte (Credit Risk Adjustment), osservabile sul mercato dalla curva relativa ai credit default swap (CDS).
Fair value di livello 3
In caso di assenza di uno strumento finanziario del medesimo emittente con maturity similare, la Banca, al fine di ricavare lo spread da considerare nell'applicazione del "Discount Rate Adjustment Approach", procede alla costruzione di un meta-bond, che per rating emittente, vita residua e settore
di business sia rappresentativo dell'obbligazione oggetto di valutazione. Nel comparable approach ad hoc, la Banca incrementa del 20% il predetto spread, al fine di dare espressione al rischio di liquidità.
A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni
L'efficacia delle tecniche valutative e quindi dei modelli viene testata ed aggiornata continuamente sulla base delle transazioni concluse e delle metodologie ritenute più affidabili nelle varie fasi di mercato.
A.4.3 Gerarchia del fair value
Nella determinazione del fair value, l'IFRS 13 richiama il concetto di gerarchia dei criteri utilizzati per la misurazione. La Policy BPPB che recepisce la normativa IFRS, distingue i seguenti tre livelli di fair value:
• Livello 1: quotazioni rilevate su un mercato attivo per le attività o passività oggetto di valutazione;
• Livello 2: valutazione basata su elementi diversi dai prezzi quotati di cui al punto precedente che sono comunque osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) sul mercato;
• Livello 3: valutazione basata su elementi che non sono riconducibili a dati di mercato osservabili. In questo caso, il fair value viene determinato ricorrendo a tecniche di valutazione che si basano sul ricorso a stime e assunzioni.
L'allocazione nei livelli non è opzionale ma va effettuata in ordine gerarchico essendo attribuita priorità ai prezzi ufficiali su mercati attivi; in assenza di tali elementi si ricorre prima a metodi che prendono comunque a riferimento parametri osservabili, e, in loro assenza, si utilizzano tecniche di valutazione basate su elementi non osservabili sul mercato.
I trasferimenti di una attività o passività tra i diversi livelli di gerarchia del fair value sono effettuati quando, a seguito di variazioni degli input, appare non coerente la classificazione precedente.
A.4.4 Altre informazioni
Aggregazioni aziendali
In tema di Aggregazioni aziendali il principio contabile di riferimento è l’IFRS 3.
Il trasferimento del controllo di un’impresa (o di un gruppo di attività e beni integrati, condotti e gestiti unitariamente) configura un’operazione di aggregazione aziendale.
A tal fine il controllo si considera trasferito quando l’investitore è esposto a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con la partecipata e nel contempo ha la capacità di incidere sui rendimenti esercitando il proprio potere su tale entità.
L’IFRS 3 richiede che per tutte le operazioni di aggregazione venga individuato un acquirente. Quest’ultimo deve essere identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un’altra entità o gruppo di attività. Nel caso in cui non si sia in grado di identificare un soggetto controllante seguendo la definizione di controllo sopra descritta, come per esempio nel caso di operazioni di scambio di interessenze partecipative, l’individuazione dell’acquirente deve avvenire con l’utilizzo di altri fattori quali: l’entità il cui fair value è significativamente maggiore, l’entità che eventualmente versa un corrispettivo in denaro, l’entità che emette le nuove azioni.
L’acquisizione, e quindi il primo consolidamento dell’entità acquisita, deve essere contabilizzata nella data in cui l’acquirente ottiene effettivamente il controllo sull’impresa o attività acquisite. Quando l’operazione avviene tramite un’unica operazione di scambio, la data dello scambio normalmente coincide con la data di acquisizione. Tuttavia, è sempre necessario verificare l’eventuale presenza di accordi tra le parti che possano comportare un trasferimento del controllo prima della data dello scambio. Il corrispettivo trasferito nell’ambito di un’operazione di aggregazione deve essere
determinato come sommatoria del fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti di capitale emessi dall’acquirente in cambio del controllo.
Le operazioni di aggregazione aziendale sono contabilizzate secondo il “metodo dell’acquisizione”, in base al quale le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall’impresa acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali) devono essere rilevate ai rispettivi fair value alla data di acquisizione. Inoltre, come espressamente previsto dall’IFRS 3, per ogni aggregazione aziendale eventuali quote di minoranza nella società acquisita possono essere rilevate al fair value (con conseguente incremento del corrispettivo trasferito) o in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili delle società acquisite.
L’eccedenza tra il corrispettivo trasferito, rappresentato dal fair value delle attività trasferite, delle passività sostenute o degli strumenti di capitale emessi dall’acquirente ed il fair value delle attività e passività acquisite deve essere rilevata come avviamento; qualora queste ultime risultino, invece, superiori alla sommatoria del corrispettivo la differenza deve essere imputata a conto economico (Badwill).
La contabilizzazione dell’operazione di aggregazione può avvenire provvisoriamente entro la fine dell’esercizio in cui l’aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata entro dodici mesi dalla data di acquisizione. Non configurano aggregazioni aziendali le operazioni finalizzate al controllo di una o più imprese che non costituiscono un’attività aziendale o al controllo in via transitoria o, infine, se l’aggregazione aziendale è realizzata con finalità riorganizzative, quindi tra due o più imprese o attività aziendali già facenti parte della Banca.
Altamura, 22 Settembre 2022
L’Amministratore Delegato