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competitività dei prodotti italiani, o ancora le garanzie collaterali richieste dalle banche alle PMI) e d ’instaurare solide relazioni commerciali, basate su specifici accordi di finanziamento stipulati tra possibili acquirenti palestinesi (in particolare, cooperative agricole), banche partecipanti al programma ed, infine, fornitori di tecnologia italiana. Numerose domande dì credito, per un totale che raggiunge quasi i 4 milioni di Euro, sono attualmente al vaglio delle sei banche che partecipano all’iniziativa.
Infine, nel 2014 la Cooperazione Italiana allo Sviluppo ha avviato una nuova iniziativa triennale, “Start Up Palestine”, volta a rispondere ai bisogni specifici di coloro che, fino ad oggi, sono rimasti ai margini della vita economica e finanziaria locale - come ad esempio, le donne, i giovani diplomati e le cooperative. Tramite il rafforzamento sia del lato della domanda che quello dell’offerta di servizi alla micro e piccola imprenditoria locale, “Start Up Palestine” si prefigge i seguenti due obiettivi:
a) garantire l’accesso a servizi finanziari e non finanziari a favore delle imprese promosse da donne, giovani diplomati e cooperative — in particolare agricole - tramite il rafforzamento di organizzazioni finanziarie esistenti;
b) assicurare pieno accesso a servizi finanziari di credito e risparmio al maggior numero possibile di palestinesi, introducendo in particolare modelli innovativi, quali il credito e risparmio cooperativo.
Nel corso del 2014, sono state avviate le attività di assistenza tecnica (studio dei bisogni e definizione dei relativi piani di capacity building) alle organizzazioni che offriranno servizi finanziari e non finanziari ai beneficiari finali - il Palestinian Fund for Employment and Social Protection (PFESP) e la rete di cooperative di credito e risparmio UCASC. Inoltre, in collaborazione con organizzazioni italiane attive nel settore del credito e risparmio cooperativo, è stata avviata un’iniziativa congiunta con la Autorità Monetaria Palestinese, che porterà, entro la fine del Programma, alla stesura di una legge attuativa che introdurrà e regolerà il settore del credito e risparmio cooperativo in Palestina.
UGUAGLIANZA DI GENERE
L ’Italia svolge da oltre 20 anni una forte azione a favore de 1’uguaglianza di genere in Palestina e dal 2013 coordina, come Lead Donor europea, l’EU Gender Technical Working Group finalizzato sia all’armonizzazione degli interventi sia alla predisposizione di una pianificazione congiunta europea in linea con il Gender Action Pian 2010-2015 e con gli obiettivi di sviluppo della UE. In questo quadro l’Italia ha condotto l’esercizio di elaborazione della Gender Fiche europea, aggiornata a ottobre 2014, che contiene un piano operativo nell’ambito del quale gli Stati membri sono impegnati a condurre azioni coordinate per il mainstreaming di genere sia sul piano politico nel dialogo con la AP, sia sul piano degli interventi di sviluppo e di emergenza.
Attraverso il programma “Women ’s Empowerment and Locai Development — WELOD” la Cooperazione Italiana allo Sviluppo in Palestina è uno dei principali partner del Ministero degli Affari delle Donne (MoWA), del Ministero degli Affari Sociali (MoSA) e dei Governatorati palestinesi. Il programma ha creato i centri per l ’Empowerment delle Donne - Tawasol, che coinvolgono oltre 250 organizzazioni di donne e sono precursori delle raccomandazioni europee sul networking tra le istituzioni e la società civile per lo sviluppo territoriale. I centri Tawasol, sono stati definiti nella Strategia Intersettoriale di Genere palestinese 2014-2016 come meccanismo di gender mainstreaming nazionale. Essi inoltre, una volta approvato il Decreto del Consiglio dei Ministri per la loro istituzionalizzazione, diventeranno uno specifico dipartimento del MoWA in partenariato con i Governatorati
Il programma WELOD è inoltre in linea con il Piano Nazionale di Sviluppo palestinese (PNDP) 2014 2016 e con le Strategie nazionali palestinesi per lo sviluppo economico, la giustizia e il contrasto alla violenza di genere. In accordo con il “Piano efficacia 3” della DGCS, il programma WELOD sostiene il bilancio delle controparti istituzionali e aderisce ai settori “Sviluppo umano” e “ Governance e società civile” delle Linee Guida della DGCS, così come ai grandi temi “Diritti delle donne e lotta alla violenza di genere”, “Salute”, “Partecipazione delle donne alla Governance” e “Empowerment economico delle donne” delle Linee Guida di genere.
G I U S T I Z I A - D I R I T T I U M A N I
Il rafforzamento del sistema di giustizia palestinese e il miglioramento degli strumenti per la protezione dei diritti umani dei cittadini rimangono aspetti fondamentali per il consolidamento della good governance e per l’implementazione degli standard contenuti nelle principali convenzioni intemazionali in materia di diritti umani cui la Palestina ha aderito il 2 aprile 2014. La mancata efficienza, credibilità e institutional capacity delle istituzioni del sistema giustizia richiedono la necessità di interventi a sostegno del settore; il potenziamento istituzionale e l’attuazione delle riforme legislative per tutelare i diritti umani sono
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necessari per mantenere la fiducia dei cittadini verso le autorità nel settore giustizia e diritti umani. Per quanto riguarda la promozione e la protezione dei diritti umani dei cittadini, il quadro in esame presenta notevoli ostacoli strutturali e di carattere tecnico (insufficiente conoscenza di diritti umani), uniti alla mancanza di risorse finanziarie e umane che impediscono un corretto svolgimento dei servizi nel settore giustizia, compreso l’accesso a un giusto processo. Secondo quanto indicato nel Palestinian National Development Pian (PNDP) 2014-2016 e nel Justice Sector Strategie Pian (JSSP) 2014-2016, la programmazione nel settore giustizia ha due obiettivi principali per il triennio in corso: il miglioramento della qualità dei servizi offerti dal settore giustizia e il consolidamento delle istituzioni del settore giustizia per svolgere correttamente le proprie funzioni. Le politiche di programmazione del settore sono completate dal Guidance Document on Integrating Human Rights in Palestinian Development Plans (gennaio 2014), che riafferma la volontà di integrare i diritti umani in tutti gli aspetti di sviluppo nel paese, con particolare riferimento al settore giustizia. Il 2014 ha visto un rilancio delle attività di cooperazione del settore giustizia e diritti umani nell’ambito del programma “Assistenza tecnica alla costituzione di una Unità per i Diritti Umani presso il Ministero della Giustizia”, in particolare dopo il 2 giugno 2014, data in cui il nuovo governo palestinese ha prestato giuramento. Grazie a un rinnovato dialogo e trust building con i partner palestinesi al Ministero della Giustizia (MOJ), in particolare con il Viceministro e il Direttore dell’Unità per i Xxxxxxx Xxxxx, in seguito al rapporto di attività inviato dall’Unità stessa in data 4 giugno 2014 e relativa valutazione intermedia, sono state predisposte le nuove attività per il 2014.
Dal 16 al 23 novembre 2014 il Vice Ministro della Giustizia Xxxx Xxxxxx, con una delegazione tecnica del Ministero della Giustizia palestinese, ha partecipato a una visita a Roma sul tema "Diritti umani e organizzazione penitenziaria: l'esperienza dell'Italia”. Il programma di incontri ha permesso approfondimenti tecnici sul tema dei diritti umani e dell’organizzazione penitenziaria, stimolando un dialogo tra attori italiani e palestinesi a tal riguardo. La visita, inoltre, ha creato i presupposti per una nuova fase di attività del progetto per il 2015. Gli incontri svolti a Roma hanno coinvolto il Ministero di Giustizia, in particolare il Dipartimento Affari Penitenziari e il Dipartimento Giustizia Minorile, il Comitato Interministeriale per i Diritti Umani (CIDU) e l’Associazione Antigone che coordina l’Osservatorio sulle condizioni di detenzione nelle carceri per adulti e in quelle per i minori.
PA TRIM ONIO CULTURALE
L ’Italia contribuisce alla tutela del patrimonio culturale, artistico e ambientale in Palestina attraverso due programmi principali a Gerico:
“Programma Oasi di Gerico”: Formazione del personale del Ministero del Turismo e delle Antichità palestinese (Mota-Dach) per la tutela e valorizzazione turistica-economica dei beni e monumenti archeologici dell’Oasi di Gerico in collaborazione con Università La Sapienza di Roma per un valore di
450.000 Euro. Il progetto mira alla valorizzazione del Parco come strumento di sviluppo economico e culturale a vantaggio della comunità di Gerico.
“Programma Gerico Master Pian ” (in collaborazione con l’Università di Ferrara): a giugno 2014 è stato realizzato il Piano regolatore urbanistico della città di Gerico, con l’obiettivo di valorizzare, proteggere, pianificare e gestire un territorio con potenzialità turistiche e culturali di grande rilievo.
PRO GRAM M I MULTILATERALI
Nel 2014, la Cooperazione Italiana ha stanziato circa 9.4 milioni di Euro in favore delle agenzie multilaterali quali UNRWA, UNDP, UNMAS, ICRC, OCHA, WHO, WFP, per sostenere iniziative nell’ambito dell’educazione, buon governo, protezione dei gruppi vulnerabili e sicurezza alimentare, salute e sminamento. Nel dettaglio:
UNDP - Contributo italiano al programma “Facilitating Access to Infrastructure Resilience - FAIR” a favore della popolazione palestinese di Gerusalemme Est e dell’Area C della Cisgiordania. Il programma FAIR, realizzato dall’UNDP, rappresenta un innovativo meccanismo che mira a potenziare le istituzioni nazionali palestinesi nella progettazione e realizzazione di opere infrastrutturali pubbliche, essenziali per lo sviluppo sostenibile di Gerusalemme Est e dell’Area C. Il contributo italiano all’iniziativa, è pari a circa 3 Milioni di Euro, su un totale di 51 milioni di dollari, per 2 anni, è stato approvato dal Comitato Direzionale del 21 ottobre 2013. Il programma contribuisce alla costruzione della strada d’accesso al complesso di edilizia sociale a Beit Safafa (Gerusalemme Est), iniziativa sostenuta dal Patriarcato Latino di Gerusalemme. Nel luglio 2014 è stata erogata la prima tranche pari a 1 milione di Euro.
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UNRWA - Il Governo Italiano ha approvato - nell’aprile 2014 - un contributo multilaterale di 4 milioni di Euro al bilancio dell’agenzia a supporto dell’Agenzia UNRWA, ai quali si vanno ad aggiungere, in Agosto 2014, un contributo multilaterale di ulteriori 2 milioni di Euro per attività di assistenza umanitaria rifugiati palestinesi in Libano, Siria, Giordania riaffermando il ruolo della Cooperazione Italiana nella regione negli ultimi anni. Il contributo italiano sarà destinato a sostenere, attraverso la collaborazione con ONG italiane operanti in loco, il progetto “Emergency Cash Assistance to Palestine Refugees Ajfected by thè Confliet in Syria” con distribuzione di cibo, sussidi in denaro e beni di prima necessità oltre che a iniziative volte alla riduzione dei rischi di salute ambientale e miglioramento della rete idrica per oltre 40.000 rifugiati palestinesi.
W FP - Sostegno alla capacità della protezione civile nel settore Prevenzione dei disastri e prontezza operativa per un totale 500.000,00 Euro
UNMAS - Contributo Volontario per interventi di sminamento umanitario nella Striscia di Gaza nel settore sminamento per un valore di 200.000, 00 Euro
OCHA (Ufficio di Coordinamento per gli Affari Umanitari delle Nazioni Unite) - Contributo di 300.000,00 Euro a sostegno del Fondo multi-donatore per la risposta di emergenza gestito dall’Organismo e denominato “Emergency Response Fund (ERF)”
ICRC —Contributo di 200.000,00 Euro per sostenere le attività di prima emergenza che il Comitato sta svolgendo in loco in collaborazione con la Mezza Luna Rossa Palestinese
WHO - Contributo di 200.000,00 Euro per sostenere le attività di prima emergenza sanitaria in risposta all’appello lanciato dall’OMS e dal Ministero della Salute palestinese alla comunità intemazionale per assicurare la fornitura urgente di medicine ed equipaggiamenti medici per il primo soccorso alla popolazione colpita.
P R o G R A M M I O N G p R o M o S S I
Nel 2014 sono state in corso 11 iniziative promosse da ONG. Si tratta di iniziative per un valore pari a circa 12 milioni di Euro e i settori di intervento sono Educazione (2 progetti), Minori e diversamente abili (3 progetti), Agricoltura - sicurezza alimentare (2 progetti), Ambiente e gestione delle risorse naturali (1 progetto), Salute (2 progetti), Sviluppo Economico (1 progetto).
INIZIATIVE D I PA RTICO LARE IM PO R TA N ZA E R A PPR E SE N T A T IV IT A ’ IN A TTO N EL 2014
l)
Titolo iniziativa “Welod II —Women’s empowerment and locai development”
Settore OCSE/DAC 15170
Tipo iniziativa Ordinaria
Canale Bilaterale
Gestione Diretta
PIUs SI
Sistemi Paese NO
Partecipazioni accordi
multi donatori NO
Importo complessivo € 400.000,00
Importo erogato 2014 € 230.000,00
Tipologia Dono
Grado di slegamento Legato
Obiettivo millennio 0 3 -TI
Rilevanza di genere Principale
Descrizione
In un’ottica di sostenibilità e rafforzamento dei centri di empowerment delle donne “Tawasol”, si segnala il raggiungimento di un importante obiettivo, risultato di un processo consultativo interistituzionale e con la società civile: la bozza di Decreto del Consiglio dei Ministri per l’istituzionalizzazione dei Centri Tawasol come dipartimenti specifici del Ministero delle Donne in partenariato con gli 11 Governatorati, dove tali centri hanno sede. La bozza è attualmente in attesa di essere approvata dal Consiglio dei Ministri. Sempre dal punto di vista del rafforzamento istituzionale, con una particolare attenzione al Tawasol di Gerusalemme, è stata portata a termine l’attività di ricerca e documentazione audiovisuale sulla narrativa e memoria storica delle dorme palestinesi che ha compreso la formazione teorica e pratica di 15 donne sulla ricerca e documentazione audiovisuale con la realizzazione di 4 cortometraggi. Anche la lotta alla violenza di genere ha visto, nel corso del 2014, la realizzazione di numerose attività di formazione e sensibilizzazione. In particolare si segnalano: l’apertura di tre punti di orientamento ai servizi antiviolenza nei centri Tawasol situati all"interno dei Governatorati di Hebron, Qalqilya e Gerico; un video-documentario dal titolo “Via la
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violenza dalla nostra storia e dalle nostre vite” e la “Carta d ’intenti per l’eliminazione della violenza contro le donne” ed infine un documento firmato dagli 11 Governatori della Cisgiordania e prodotto grazie al coinvolgimento di oltre 230 associazioni facenti parte dei Tawasol. Inoltre, sono state consolidate le procedure di reintegrazione delle donne vittime di violenza nella società e condivise con tutte le istituzioni interessate e con le ONG di settore.
2)
Titolo iniziativa Settore OCSE/DAC Tipo iniziativa Canale
Gestione
PIUs
Sistemi Paese Partecipazioni accordi
multi donatori Importo complessivo Importo erogato 2014 Tipologia
Grado di slegamento Obiettivo millennio Rilevanza di genere Descrizione
“Welod III- Women’s empowerment and locai development”
15170
Ordinaria Bilaterale Diretta SI
NO
NO
e 3.300.000,00
e 1.000.000,00
Dono
Parzialmente slegato 03-T1
Principale
Durante i primi 7 mesi di avvio del programma è stata assegnata all’Institute of Women’s Study della Bir Zeit University la gara
per l’istituzione di un corso universitario per operatori nei servizi antiviolenza. Di particolare rilievo è l’attività di revisione della bozza della “Legge per la protezione della famiglia dalla violenza” realizzata tramite workshop di consultazione negli 11 centri Tawasol, i cui risultati verranno condivisi con il Ministero della Giustizia e gli altri principali attori coinvolti e che auspicabilmente costituirà una buona pratica nel processo di armonizzazione della legislazione locale ai trattati intemazionali ai quali la Palestina ha fatto accesso. Attenzione specifica è stata inoltre rivolta alla salute riproduttiva delle donne mediante uno studio sugli effetti psicologici e sociali dell’infertilità per le donne palestinesi condotto dall’Università di Bir Zeit in partenariato con l’Università Federico li di Napoli, sulla base del quale è stato elaborato da parte del teatro al-Harah uno spettacolo teatrale che sta raccogliendo notevole successo. Il teatro ha costituito, come previsto dal programma, uno strumento non solo di sensibilizzazione della popolazione, ma anche di creazione di opportunità formative e lavorative a vantaggio delle donne vittime di violenza. È infatti in corso di realizzazione una formazione teatrale finalizzata allo sbocco lavorativo condotta dal teatro Inad di Betlemme e che coinvolge 30 donne provenienti dai centri antiviolenza di Betlemme e di Nablus. Una particolare attenzione, nel corso del 2014, è stata inoltre dedicata alla Striscia di Gaza, dove si sono svolte missioni finalizzate alla pianificazione congiunta con il MoWA e le associazioni di donne locali per l’apertura di un centro Tawasol. Le circa 20 organizzazioni di donne di Gaza che hanno partecipato all’incontro sono attualmente impegnate nella definizione dei termini di riferimento di un gender need assessment che realizzeranno come attività propedeutica alla creazione del centro Tawasol. Nell’ambito del ruolo dell’Italia come lead donor europeo del settore “Uguaglianza di Genere ed Empowerment delle Donne” (GEWE), è stata sviluppata la fiche di settore che serve da riferimento per gli interventi di mainstreaming di genere degli Stati membri e come elemento base del joint programming europeo.
3)
Titolo iniziativa Settore OCSE/DAC Tipo iniziativa Canale
Gestione
PIUs
Sistemi Paese Partecipazioni accordi
multi donatori
Importo complessivo Importo erogato 2014 Tipologia
Grado di slegamento Obiettivo millennio Rilevanza di genere Descrizione
“POSIT - Potenziamento del sistema di cure primarie”
19191
Ordinaria Bilaterale Diretta SI
NO
NO
e 5.450.000,00
€ 1.800.000,00
Dono Legato 05-T2
Significativa
Il progetto ha avviato le sue attività nel 2014. L ’obiettivo generale del progetto e promuovere il potenziamento dei servizi sanitari di primo livello nei Territori Palestinesi occupati, con particolare riferimento ai servizi di emergenza, salute della donna e dei bambini, malattie non comunicabili, salute mentale e disabilità, attraverso la dotazione al locale Ministero della Sanità di nuove infrastrutture e di attrezzature medicali, la formazione del personale sanitario e le attività a livello di comunità. Sarà realizzato un intervento a valenza multisettoriale per fornire servizi efficaci e accessibili anche ai gruppi di popolazione più povera, svantaggiata e che vive in condizioni di esclusione, anche per favorire il loro empowerment e l’inclusione sociale in accordo con i principi formulati nelle politiche nazionali. L’iniziativa è realizzata soprattutto nei distretti di Betlemme e di Hebron, dove maggiori sono i bisogni sociali e sanitari della popolazione e dove la Cooperazione Italiana è stata impegnata con continuità anche negli anni più recenti, anche se diverse attività di formazione e di sviluppo delle competenze del personale sanitario avranno
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un’estensione più vasta, in tutti i distretti della Cisgiordania e di Gaza. Va ricordato poi come la Cooperazione Italiana abbia assunto, neH’ambito della Unione Europea, il ruolo di leadership per la sanità Uead donor) e come si stia avviando a ricoprire nuovamente questo ruolo anche nel più vasto ambito del coordinamento dei donatori internazionali, rappresentati nell’Health Sector Working Group, Una tale assunzione di responsabilità, impegnativa in termini di risorse umane, ha come obiettivo quello di favorire l’armonizzazione degli interventi di aiuto in ambito sanitario, la coerenza e l’allineamento alle politiche palestinesi, peraltro in fase di elaborazione e aggiornamento per il triennio 2014-2016 con il nuovo Palestinian Development Pian. I Beneficiari dell’iniziativa sono i cittadini palestinesi quali utenti dei servizi di cure primarie erogati dal sistema sanitario pubblico, con particolare riferimento alle fasce più povere e ai gruppi vulnerabili, grazie all’atteso aumento dell’accessibilità e della qualità dei servizi offerti oltre i professionisti del sistema sanitario pubblico che svilupperanno le loro competenze attraverso i programmi di formazione e il coinvolgimento nelle attività del progetto. Nell’arco del 2014 sono state realizzate diverse iniziative quali un ciclo di conferenze sui rischi che il fumo di sigaretta comporta per la salute. La campagna antifumo organizzata dal Ministero della Salute palestinese e la Cooperazione Italiana sono stati realizzati nell’ambito della campagna per la prevenzione e il controllo delle malattie croniche condotta dal suddetto e si sono svolte nelle città di Betlemme, Tulkarem, Salfit e Jenin nel periodo settembre-dicembre 2014, alla presenza delle locali autorità pubbliche e sanitarie. Alle conferenze hanno partecipato in media circa 200 tra operatori dei servizi sanitari, dirigenti delle amministrazioni civili e di polizia, insegnanti e giornalisti. I media locali e le agenzie giornalistiche hanno seguito gli eventi con interviste a riprese televisive. Per il 2015 è prevista l’implementazione di un modello di Family Medicine, realizzato in collaborazione con WHO, MAP UK e l’Università inglese UCL e la realizzazione di interventi di formazione in ambito psicosociale nell’ambito della salute mentale. Nel corso del triennio 2015-2017, oltre alla realizzazione e capitalizzazione dei risultati deH’iniziativa POSIT, sarà attivata anche la componente a credito di auto, del valore di 10 milioni di Euro, per lo sviluppo di infrastrutture ospedaliere.
4)
Tìtolo iniziativa Settore OCSE/DAC Tipo iniziativa Canale
Gestione
PIUs
Sistemi Paese Partecipazioni accordi
multi donatori Importo complessivo Importo erogato 2014 Tipologia
Grado di slegamento Obiettivo millennio Rilevanza di genere Descrizione
“Linea di credito per le PMI palestinesi”
25010
Ordinaria Bilaterale Diretta
SI
NO
NO
€ 26.372.300,00 (di cui € 25.000.000,00 a credito d’aiuto + € 1.372.300,00 a dono)
€ 3.300.000,00 (di cui € 2.000.000,00 a credito d’aiuto + € 1.300.000,00 a dono) Credito d’aiuto/Xxxx
Slegato O l-Tl
Significativa
1 Programma prevede una linea di credito per la concessione di prestiti a tasso agevolato a favore di piccole e medie imprese (PMI) palestinesi. Fino ad oggi sono stati erogati quattro prestiti, per un importo totale di circa Euro 1,5 milioni. Al contempo, è stato avviato un servizio di consulenza gratuito (Business Advìsory Service) a beneficio delle PMI interessate ad accedere ai prestiti. E’ inoltre entrato in vigore l’insieme delle modifiche proposte, ed in particolare, l’avvio di uno schema di finanziamenti agevolati per piccoli prestiti (Euro 15.000,00-50.000,00) alle PMI, con l’obiettivo di rispondere al loro fabbisogno di liquidità a basso costo. Le modifiche apportate hanno generato domande di credito che sono in attesa di essere finalizzate anche se permane la sensazione che i criteri di ammissibilità applicati restino tuttora troppo restrittivi per rendere competitiva la linea di credito nel mercato locale.
5)
Tìtolo iniziativa Settore OCSE/DAC Tipo iniziativa Canale
Gestione
PIUs
Sistemi Paese Partecipazioni accordi
multi donatori Importo complessivo Importo erogato Tipologia
Grado di slegamento Obiettivo millennio Rilevanza di genere Descrizione
“START UP- Strumenti finanziari per accesso al credito”
24040
Ordinaria Bilaterale Diretta SI
NO
NO
€ 21.800.000,00 (di cui € 20.000.000,00 a credito d’aiuto + € 1.800.000,00 a dono) 6 400.000,00 (a dono)
Credito d’aiuto/Xxxx Slegato
O l-Tl Significativa
Il Programma è stato avviato nella prima metà del 2014 e prevede la costruzione di diversi servizi finanziari (componente a credito d’aiuto) e non finanziari (componente a dono) volti a facilitare l’accesso al credito per giovani neolaureati, donne, disoccupati e cooperative, al fine di promuovere nuove opportunità occupazionali e di generazione di reddito, attraverso istituzioni finanziarie palestinesi già esistenti. In particolare, il Programma si pone due obiettivi:
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- garantire l’accesso a servizi finanziari e non finanziari a favore della micro e piccola imprenditoria promossa da donne, giovani diplomati e cooperative, in particolare agricole, tramite il rafforzamento di organizzazioni finanziarie già esistenti;
— assicurare pieno accesso a servizi finanziari di credito e risparmio al maggior numero possibile di palestinesi, introducendo in particolare modelli innovativi e riconosciuti intemazionalmente come “buone pratiche”, quali il modello del credito e il risparmio cooperativo.
Nel 2014, sono state avviate le attività di assistenza tecnica (studio dei bisogni e definizione del piano di capacity building) alle organizzazioni che offriranno servizi finanziari e non finanziari ai beneficiari finali - il Palestinian Fund fo r Employment and Social Protection (PFESP) e la rete di cooperative di credito e risparmio UCASC. Inoltre, in collaborazione con organizzazioni italiane attive nel settore del credito e risparmio cooperativo, è stata avviata un’iniziativa congiunta con la Palestine Monetary Authority che porterà, entro la fine del Programma, alla stesura di una legge attuativa che introdurrà e regolerà il settore del credito e risparmio cooperativo in Palestina.
6)
Titolo iniziativa Settore OCSE/DAC Tipo iniziativa Canale
Gestione
PIUs
Sistemi Paese Partecipazioni accordi
multi donatori Importo complessivo Importo erogato Tipologia
Grado di slegamento Obiettivo millennio Rilevanza di genere Descrizione
“Riabilitazione della rete elettrica in CISGIORDANIA”
23040
Ordinaria Bilaterale Diretta SI
NO
SI
€ 33.500.000,00
0
Credito d’aiuto/Xxxx Slegato
0 8 -T 1
Nulla
Il Programma è stato avviato con un contributo italiano pari a 33,5 milioni di Euro a credito d’aiuto, nell’ambito di un’iniziativa multi-donatore coordinata dalla Banca Mondiale (91 milioni di dollari US), che prevede il finanziamento di opere pubbliche volte a migliorare l’efficienza della rete elettrica palestinese. Nel corso del 2014, in seguito alla parziale privatizzazione del settore elettrico in Palestina, è stato necessario procedere alla negoziazione di un nuovo Memorandum o f Understanding che regoli l’erogazione della seconda ed ultima tranche del finanziamento (17,3 milioni di Euro). Il nuovo accordo, approvato in via definitiva da entrambe le controparti (Ministero degli Esteri e della Cooperazione Intemazionale italiano e Ministero delle Finanze palestinesi) permetterà di finanziare la costruzione di due nuove stazioni di distribuzione elettrica nei distretti nord e sud della Cisgiordania.
7)
Titolo iniziativa
Settore OCSE/DAC Tipo iniziativa Canale
Gestione
PIUs
Sistemi Paese Partecipazioni accordi
“Assistenza tecnica alla costituzione di un’unità per i diritti umani presso il Ministero della Giustizia”
15160
Ordinaria Bilaterale Diretta SI
NO
multi donatori NO
Importo complessivo € 889.000,00
Importo erogato € 703.801,87
Tipologia Dono
Grado di slegamento Slegato
Obiettivo millennio 08-T1
Rilevanza di genere Secondaria
Descrizione
Il 2014 ha visto un rilancio delle attività di cooperazione del settore giustizia e diritti umani nell’ambito del programma “Assistenza tecnica alla costituzione di una Unità per i Diritti Umani presso il Ministero della Giustizia” (AID 9200), in particolare dopo il 2 giugno 2014, data in cui il nuovo governo palestinese ha prestato giuramento e il Ministro e il Viceministro della Giustizia hanno assunto le loro funzioni (il primo da Gaza, il secondo a Ramallah). Grazie a un rinnovato dialogo e trust building con i partner palestinesi al Ministero della Giustizia (MOJ), in particolare con il Viceministro e il Direttore dell’Unità per i Diritti Umani, sono state predisposte le nuove attività per il 2014. In linea con gli obiettivi del programma (e il POG approvato il 18.02.2014), sono state condotte diverse iniziative nel quadro delle due componenti principali: la formazione e la comunicazione. Integrando il programma di formazione organizzato nelle annualità precedenti, e alla luce dell’adesione della Palestina alle principali Convenzioni Intemazionali in materia di diritti umani il 02.04.2014, da luglio sono in corso attività di training nell’ambito dei diritti umani, del monitoring/reporting e del complaints handling, attraverso seminari con esperti locali e intemazionali (docenti universitari, giuristi e specialisti attivi nella società civile). Accanto alla formazione tecnica, è in corso
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un’importante attività di assistenza di capacity building dello staff dell’Unità al fine di migliorarne l’efficacia nella promozione e nella tutela dei diritti umani. L’intervento è realizzato da un coach che, con la metodologia learning by doing sta affiancando l’Unità nella revisione del mandato e obiettivi strategici, nell’elaborazione del piano delle attività annuali, nel sostegno all’attività di networking con la società civile e nell’assistenza alla creazione dei servizi online offerti dal Ministero della Giustizia. Queste attività, inoltre, sono propedeutiche alla visita di studio di una settimana in Italia sul tema “Organizzazione del sistema penitenziario e monitoraggio delle condizioni dei detenuti”, fortemente voluta dal Viceministro della Giustizia palestinese per confrontarsi con le bestpractices intemazionali sulla tutela dei diritti umani dei detenuti, anche in relazione alla giustizia minorile. Per la componente comunicazione e visibilità dell’Unità, gli interventi comprendono l’assistenza tecnica nella comunicazione e produzione di materiali divulgativi (attraverso la creazione di materiali quali brochures, cartelline e materiale promozionale sui diritti umani) e il supporto all’organizzazione di conferenze e workshop per permettere all’Unità di potenziare la sua attività di networking con la società civile e con altri partners intemazionali. A settembre, inoltre, è stato avviato un corso universitario trimestrale sui diritti umani alla Facoltà di Giurisprudenza di Hebron, con l’obiettivo di offrire una preparazione specifica agli studenti sulle tematiche inerenti ai diritti umani e la predisposizione di un canale di dialogo tra studenti e istituzioni (MOJ).
8)
Titolo iniziativa “Iniziativa di emergenza a supporto della popolazione vulnerabile palestinese
residente nella striscia di Gaza, nella West Bank (Area C) e a Gerusalemme est”
Settore OCSE/DAC Tipo iniziativa Canale
Gestione
PIUs
Sistemi Paese Partecipazioni accordi
72010
Emergenza Bilaterale Diretta
SI
NO
multi donatori NO
Importo complessivo 6 1.500.000,00
Importo erogato 6 1.500.000,00
Tipologia Dono
Grado di slegamento Slegato
Obiettivo millennio 07-T3
Rilevanza di genere Secondaria
Descrizione
Nel 2014 sono state realizzate iniziative di emergenza a favore delle categorie più marginalizzate residenti in tutto il territorio palestinese per un importo totale di 1.5 milioni di euro nei settori prioritari: acqua, salute e tutela dei gruppi vulnerabili. Il programma emergenza è stato realizzato con il concorso di nove ONG italiane e attraverso attività in gestione diretta. L’iniziativa ha garantito, nell’Area C della Cisgiordania, l’accesso ai servizi sanitari e alle strutture igienico-sanitarie di base a circa 750 beduini. Inoltre, hanno avuto accesso all’acqua potabile circa 7,665 beduini e allevatori e hanno usufruito di risorse idriche ad uso agricolo o per l’allevamento 205 famiglie di agricoltori/allevatori. E’ altresì stato avviato un sistema di riferimento contro le violenze e gli abusi per 500 minori (sia in Area C che a Gerusalemme Est). Nella Striscia di Gaza, circa 120 minori hanno beneficiato di un servizio nutrizionale scolastico, circa 1.500 bambini hanno beneficiato di visite cliniche e trattamenti specifici, 500 minori e le loro famiglie hanno ricevuto supporto psico-sociale per il superamento del Post Trauma Stress Disorder, 1000 persone hanno beneficiato dell’attivazione di un sistema per il Pronto Soccorso Psicologico e almeno 166 famiglie di rifugiati hanno beneficiato della rete di connessione fognaria.
9)
Titolo iniziativa Settore OCSE/DAC Tipo iniziativa Canale
Gestione
PIUs
Sistemi Paese Partecipazioni accordi
multi donatori
Importo complessivo Importo erogato Tipologìa
Grado di slegamento Obiettivo millennio Rilevanza di genere Descrizione
“Iniziativa di emergenza a favore della popolazione palestinese”
73010
Emergenza Bilaterale Diretta
SI
NO
NO
€ 2 .000. 000,00
e 2.000.000,00
Dono Slegato 07-T3
Secondaria
Per rispondere prontamente ai bisogni della popolazione palestinese vittima della crisi umanitaria a seguito dell’Operazione Margine Protettivo (luglio- agosto 2014), il Governo italiano ha finanziato un fondo in loco per un importo totale di € 2.000.000 destinato alla realizzazione di iniziative di emergenza nella Striscia di Gaza. Parte di questi fondi sono stati utilizzati durante l’Operazione Margine Protettivo per rispondere rapidamente ai bisogni degli sfollati vittime del conflitto. Sono stati distribuiti Non Food Items e sono stati riforniti gli ospedali pubblici della Striscia di Gaza di medicinali, consumabili e attrezzature mediche per far fronte all’emergenza sanitaria. Il programma prevede inoltre una componente affidata ad ONG italiane che realizzeranno 6 progetti di emergenza nella Striscia di Gaza. I progetti, approvati il 30 settembre u.s., sono in fase di avvio.
Senato della Repubblica - 168 - Camera dei deputati
XVII LEGISLATURA - DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI - DOC. LV, N. 3
10)
Tìtolo iniziativa Settore OCSE/DAC Tipo iniziativa Canale
Gestione
PIUs
Sistemi Paese Partecipazioni accordi
multi donatori Importo complessivo Importo erogato Tipologia
Grado di slegamento Obiettivo millennio Rilevanza di genere Descrizione
“Master Pian di Gerico”
43030
Ordinario Bilaterale Diretta
SI
NO
NO
€718.579,30
€ 346.535,07
Dono Slegato 0 8 -T 1
Nulla
La presente iniziativa, conclusasi nel luglio 2014, ha previsto lo strumento della pianificazione territoriale come un insieme di
processi volti allo sviluppo socio economico e alla tutela del patrimonio culturale dell’area di Gerico. Le attività previste sono state parte integrante del più ampio Programma “Jericho Ten Thousand”, approvato dall’Autorità Palestinese per celebrare i diecimila anni della “Città più antica del mondo”. In generale il progetto si è proposto di pianificare una modalità di sviluppo urbano che consentisse il miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti e facilitasse lo sviluppo di attività economiche avanzate pur garantendo la conservazione del Patrimonio culturale e naturale. Nello specifico si è potenziata la capacità della Municipalità di Gerico di controllare, pianificare e gestire il proprio territorio, proteggendolo, valorizzandolo e garantendo un modello di sviluppo urbano virtuoso. Ciò è stato possibile attraverso la predisposizione di un Piano regolatore (Master Pian) e l’utilizzo del sistema GIS (Geographic Information System) urbano. Le attività previste dal progetto hanno incluso l’elaborazione degli strumenti per la pianificazione urbanistica di Gerico, la formazione di tecnici della Municipalità, del Governatorato e del Ministero del Governo Locale dell’Autorità Palestinese oltre che l’introduzione all’utilizzo dei sistemi GIS. Sono state inoltre realizzate attività di comunicazione/divulgazione e capacity building. I beneficiari diretti dell’iniziativa sono state le istituzioni locali ed in particolare: la Municipalità ed il Governatorato di Gerico e il Ministero del Governo Locale. I beneficiari indiretti sono stati le istituzioni locali e la comunità urbana di Gerico, gli operatori economici e turistici, i tecnici e i professionisti del settore.
11)
Titolo iniziativa “Rafforzamento del sistema universitario palestinese attraverso un programma
integrato di alta formazione e aggiornamento per sette Università palestinesi”
Settore OCSE/DAC Tipo iniziativa Canale
Gestione
PIUs
Sistemi Paese Partecipazioni accordi
11230
Ordinario Bilaterale
Affidamento ad altri enti
SI
NO
multi donatori NO
Importo complessivo € 985.880,00
Importo erogato € 985.880,00
Tipologia Dono
Grado di slegamento Slegato
Obiettivo millennio 08-T5
Rilevanza di genere Secondaria
Descrizione
Il progetto E-PLUS si protrarrà fino a Gennaio 2015. Finanziato dal Ministero Affari Esteri DGCS, è coordinato dall’Università di Pavia e coinvolge 9 Università Italiane e 9 Università Palestinesi: Università degli Studi di Pavia (coordinatore), Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, Università degli Studi di Bologna, Politecnico di Milano, Università degli Studi di Palermo, Sapienza - Università di Roma, Università degli Studi di Siena, Università degli Studi di Trento, Università degli Studi di Bergamo; 7 Università Palestinesi in Cisgiordania: Al-Quds University, An Xxxxx National University, Arab American University of Jenin, Bethlehem University, Hebron University, Palestine Polytechnic University of Hebron, Birzeit University, e 2 Università Palestinesi a Gaza: Al Azhar University, Islamic University Gaza. Il progetto ha l’obiettivo di rafforzare ed ampliare i programmi accademici e le capacità didattiche e di ricerca delle Università Palestinesi attraverso due azioni principali: a) La formazione di 12 dottori di ricerca palestinesi presso le diverse Università Italiane, i quali riceveranno una borsa di studio per tre anni, a cui si sono aggiunti 3 candidati supportati finanziariamente dalle Università Palestinesi di appartenenza; b) L’organizzazione del corso intensivo multidisciplinare “Development Design and Management in thè Middle East” della durata di 15 settimane. Lo scorso 7 luglio presso l’Università di Birzeit si è svolta la cerimonia di consegna dei diplomi agli studenti palestinesi del corso intensivo multidisciplinare.
Senato della Repubblica - 169 - Camera dei deputati
XVII LEGISLATURA - DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI - DOC. LV, N. 3
12)
Titolo iniziativa “Laparoscopia: Formazione del personale sanitario palestinese all’utilizzo di tecniche
endo-laparoscopiche (Quarta edizione)”
Settore OCSE/DAC Tipo iniziativa Canale
Gestione
PIUs
Sistemi Paese Partecipazioni accordi
19191
Ordinario Bilaterale
Affidamento ad altri enti
SI
NO
multi donatori NO
Importo complessivo 6 747.200,00
Importo erogato € 747.200,00
Tipologia Dono
Grado di slegamento Slegato
Obiettivo millennio 05-T 2
Rilevanza di genere Nulla
Descrizione
Il Progetto SUN-Laparoscopia, realizzato dall’Università Xxxxxxxx XX di Napoli, ha l’obiettivo di organizzazione dei percorsi formativi certificati a beneficio di medici e operatori ospedalieri per il miglioramento qualitativo e quantitativo dell’offerta diagnostica e terapeutica nell’utilizzo di tecniche chirurgiche mini invasive e loro diffusione a strutture ospedaliere pubbliche (Jenin, Gerico e Beit Jala) e introduzione negli ospedali pubblici di procedure laparoscopiche avanzate ed endoscopiche specialistiche. I beneficiari del progetto sono i pazienti che usufruiranno dei nuovi e migliorati servizi diagnostici e terapeutici e i circa 50 operatori sanitari (medici specialisti, specializzandi, tecnici ed operatori sanitari) che acquisiranno nuove competenze mediante una intensa attività formativa in loco e in Italia di carattere teorico e pratico organizzata alla luce di linee guida certificate.
13)
Titolo iniziativa Settore OCSE/DAC Tipo iniziativa Canale
Gestione
PIUs
Sistemi Paese Partecipazioni accordi
multi donatori Importo complessivo Importo erogato Tipologia
Grado di slegamento Obiettivo millennio Rilevanza di genere Descrizione
“UNRWA - A1 Xxxxxx Preparatory Girls and Elementary Co-Ed School”
11220
Ordinario Multilaterale
Affidamento ad OO.II. - UNRWA SI
NO
NO
e 1.000.000,00
e 1.000.000,00
Dono Slegato 02-T1
Significativa
Il presente progetto si inserisce all’interno dell’iniziativa promossa da UNRWA intitolata “Adotta una scuola” che ha l’obiettivo di migliorare e rendere maggiormente inclusivo il sistema educativo palestinese. In particolare il progetto, finanziato attraverso un contributo finalizzato, è destinato a sostenere l’istituto Xx Xxxxxx Preparatory Girls and Elementary Co-ed School - nell’omonimo quartiere situato ad est di Rafa - che consta di 1.601 studenti i quali frequentano le lezioni in due turnazioni, quello mattutino e quello pomeridiano. L'obiettivo generale del progetto è quello di garantire ai bambini rifugiati di Gaza di raggiungere il pieno sviluppo del proprio potenziale accademico e personale, superando gli effetti del conflitto, della violenza e del contesto difficile in cui vivono, che è stato di grande detrimento alla loro capacità di apprendere.
Gli obiettivi specifici che l’iniziativa si propone sono: (i) l’accesso al servizio scolastico, (ii) il miglioramento delle condizioni psicofisiche dei ragazzi, (iii) la creazione di un ambiente protetto di riferimento, (iv) l’attenzione ai ragazzi con particolari bisogni,
(v) la creazione di momenti ricreativi extrascolastici.
Tali obiettivi verranno raggiunti attraverso le seguenti attività:
- ristrutturazione dell’edificio scolastico (inclusa l’aggiunta di nuove aule che porterà anche ad un ridimensionamento del numero di studenti per classe);
- riabilitazione delle strutture igienico-sanitarie dell’edificio;
- fornitura di attrezzature per le aule, in particolare quella di informatica e la biblioteca;
- distribuzione di kit scolastici (materiali di cartoleria) e kit igienici agli studenti;
- miglioramento del servizio di supervisione offerto dagli insegnanti agli studenti con difficoltà nell’apprendimento;
- svolgimento di un programma di apprendimento estivo per studenti che non hanno riportato risultati sufficienti in tutte le materie previste dal piano di studi;
- predisposizione di visite mediche specialistiche e fornitura di occhiali da vista e apparecchi acustici agli studenti che lo necessitino;
- organizzazione di visite d ’istruzione ed attività artistiche extrascolastiche;
Senato della Repubblica - 170 - Camera dei deputati
XVII LEGISLATURA - DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI - DOC. LV, N. 3
- implementazione di un Codice di condotta che stabilisca misure disciplinari in caso di violenza tra studenti o comportamenti inappropriati airinterno della scuola;
- rafforzamento dell’educazione sui diritti umani allo scopo di accrescere la consapevolezza degli studenti rispetto ai
propri diritti e responsabilità conformemente alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Beneficiari dell’iniziativa, pertanto, saranno gli studenti, il personale docente e non docente e la struttura della scuola in termini di funzionamento e polo istituzionale sul territorio, anche in termini di prestazioni di servizi essenziali che rispondano ai bisogni primari dei ragazzi.
14)
Titolo iniziativa Tipo iniziativa Canale Gestione
PIUs
Sistemi Paese Partecipazioni accordi
multi donatori Importo complessivo Importo erogato Tipologia
Grado di slegamento Descrizione
“PEGASE -Meccanismo Palestino-Europeo di Gestione e aiuto socio-economico”
Ordinario Multilaterale
Affidamento ad OO.II. - UNRWA
SI
NO
NO
€ 1.000.000,00
€ 1.000.000,00
Dono Slegato
Tale programma costituisce un prevedibile e stabile flusso finanziario di supporto al budget dell’ANP e si caratterizza quale potente strumento per mobilitare il finanziamento e l’assistenza da parte degli Stati Membri dell’Unione Europea. PEGASE-CPS ha l’obiettivo di contribuire al rafforzamento istituzionale dell’ANP, promuovendo il buon governo attraverso il sostegno alle finanze pubbliche e garantendo la fruizione di servizi pubblici essenziali, quali ad esempio la salute, l’educazione ed i trasporti, alla popolazione palestinese. I beneficiari del programma sono circa 75.000 funzionari pubblici palestinesi, i quali a loro volta forniscono servizi pubblici essenziali all’intera popolazione palestinese, più aH’incirca 9.000 pensionati della funzione pubblica palestinese, ai quali l’ANP versa una pensione mensile. Il contributo italiano si inserisce dunque in questo contesto, con l’obiettivo di formare una base finanziaria dalla quale attingere per il pagamento di salari e pensioni, in modo proporzionato ed uniforme, evitando squilibri e discriminazioni tra i diversi beneficiari.
15)
Titolo iniziativa “AMAD - Dall’Acqua ai Mercati: una grande sfida per i piccoli Allevatori e i gruppi di Donne produttrici di latticini della Cisgiordania”
Tipo iniziativa Canale Gestione
PIUs
Sistemi Paese Partecipazioni accordi
multi donatori Importo complessivo Importo erogato Tipologia
Grado dì slegamento Descrizione
Ordinario Bilaterale
Promossa ONG - OXFAM NO
NO
NO
€3.170.917,68
€ 667.464,12
Dono Slegato
Il progetto, della durata di tre anni, ha avviato le attività il 1 giugno 2014. L’obiettivo è quello di migliorare le opportunità di reddito e le condizioni di vita dei piccoli allevatori e delle comunità beduine emarginate in Cisgiordania, aumentando la produttività e la sostenibilità dei loro greggi. Il progetto contribuisce al rafforzamento economico delle aree rurali promuovendo sviluppo equo, condiviso e sostenibile e la partecipazione socio-economica delle donne.
Risultati attesi sono: a) il miglioramento dell'accesso e della gestione delle risorse (acqua, foraggio e pascoli); b) l’aumento della produttività del bestiame tramite servizi tecnici sostenibili; c) aumento della redditività dei prodotti da allevamento gestiti dalle donne; d) rafforzamento delle capacità di fornire servizi veterinari di qualità tramite l’introduzione di modelli gestionali a partecipazione pubblico-privata. Il progetto prevede sei attività, tutte attualmente in corso: a) miglioramento delle aree di pascolo e realizzazione di sistemi di produzione di foraggio sostenibili; b) distribuzione di semi e piantine; c) riabilitazione di cisterne per l’acqua e distribuzione di contenitori per lo stoccaggio dell’acqua; d) fornitura di assistenza veterinaria innovativa e inseminazione artificiale di pecore e capre; e) fornitura di strutture, bestiame, attrezzature e training per la produzione di latticini a gruppi di donne attive nel nella produzione lattiero-casearia; f) miglioramento delle competenze tecniche dei veterinari locali.
I beneficiari saranno 1400 famiglie di pastori per lo più beduini di 76 comunità nei distretti di Jenin, Nablus, Tubas, Jericho e Gerusalemme Est che dipendono dall’allevamento di ovini e caprini per la propria sussistenza; 16 gruppi di donne (circa 190 donne in totale) produttrici di latticini coinvolte nelle attività del progetto al fine di migliorare le loro capacità produttive e di commercializzazione dei loro prodotti così da rafforzarne il ruolo socio-economico a livello familiare e comunitario; 20 tra veterinari, personale tecnico e studenti universitari neolaureati e in attesa di impiego che beneficeranno di un programma di supporto per migliorare le proprie competenze tecniche e di tirocini nel settore; 300 famiglie beneficeranno di interventi volti a migliorare l’accesso alle risorse idriche con il risanamento di 30 cisterne e la fornitura di 400 strutture di stoccaggio acqua.
Senato della Repubblica - 171 - Camera dei deputati
XVII LEGISLATURA - DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI - DOC. LV, N. 3
16)
Titolo iniziativa Tipo iniziativa Canale Gestione
PIUs
Sistemi Paese Partecipazioni accordi
multi donatori Importo complessivo Importo erogato Tipologia
Grado di slegamento Descrizione
“Contributo d’emergenza alla Striscia di Gaza”
Emergenza Multilaterale
Affidamento ad OO.II. - OCHA NO
NO
SI
6 300.000,00
€ 300.000,00
Dono Slegato
Il contributo erogato ha garantito il sostegno del Fondo multi-donatore per la risposta di emergenza gestito daU’Organismo e denominato “Emergency Response Fund (ERF)” durante il Conflitto nella Striscia di Gaza “ Margine Protettivo” nell’estate 2014.
17)
Titolo iniziativa “Abbracciare la diversità - Programma di educazione inclusiva, volta al superamento delle logiche speciali, nelle scuole palestinesi.”
Tipo iniziativa Canale Gestione
PIUs
Sistemi Paese Partecipazioni accordi
multi donatori Importo complessivo Importo erogato 2014 Tipologia
Grado di slegamento Descrizione
Ordinario Bilaterale
Promossa ONG - AVSI/Terre des Hommes
NO NO
NO
6 3.133.600,00
6 719.092,47
Dono
Parzialmente slegato
Le attività dell’iniziativa sono state avviate il 1 maggio 2014 e dovrebbero concludersi entro il 30 aprile 2017. Il progetto ha come
obiettivo quello di sostenere il Ministero dell’Educazione e la società civile nei passi necessari alla realizzazione degli Obiettivi del Millennio “Educazione per Tutti” e promuovere l ’accesso all’educazione attraverso la realizzazione di programmi di educazione inclusiva nelle scuole pubbliche e private di Gerusalemme Est, Betlemme e Gerico. Le attività formative previste dal Programma, si articolano attraverso lo svolgimento di corsi e altri momenti formativi (seminari, workshop, conferenze, ecc.), all’interno delle scuole beneficiarie, suddivisi per le categorie dei destinatari tra insegnanti, studenti e genitori. I beneficiari del progetto per il triennio sono 670 tra insegnanti e personale scolastico suddivisi in 25 istituti situati a Gerusalemme Est, Betlemme e Gerico e circa 6.800 studenti iscritti (circa 50% ragazze) e le loro famiglie, di cui 460 all'anno con scholarship. Le scuole beneficiarie sono 13 private e 12 pubbliche. Sono state già realizzate diverse attività e altre sono in corso: a) per i genitori il progetto prevede 30 attività con 1.200 partecipanti. 5 attività sono terminate, e altre 11 sono ancora in corso per un totale di 390 beneficiari in 13 scuole; b) per 670 insegnanti e direttori sono previsti interventi formativi. 9 formazioni sono finite, mentre le altre 31 sono in corso (formazione su Educazione Inclusiva, strumenti educativi, gestione della scuola e della classe, laboratori linguistici per l’asilo, auto-valutazione, indicatori dei problemi di letto-scrittura, sviluppo di materiali educativi da usare nelle classi, differenze e difficoltà neU’apprendimento, ruolo delle insegnanti per l’educazione inclusiva nelle scuole e collaborazione con gli insegnanti nella creazione di risorse e materiali educativi differenziati, ecc. con più di 460 beneficiari) ; c) per 5.000 studenti è prevista la partecipazione ad attività extra curriculari e/o attività di supporto all’apprendimento. 4 attività extracurriculari sono state realizzate, 76 attività sono in corso (supporto scolastico, attività extra curriculari con circa 1.360 beneficiari); d) dei 15 spazi inclusivi da creare ed attrezzare durante il progetto, 3 sono stati realizzati ed attrezzati in stanze destinate e altri 18 spazi inclusivi sono stati realizzati nelle classi dalla 1° alla 6° in 3 scuole (arredamenti, 3 stampanti a colori, 3 taglierini, 3 laminatrici, 12 computer, 10 proiettori LCD, 6 macchine fotografiche, 4 smartboard, 3 dischi esterni, cancelleria, 882 giochi educativi, libri). Un’insegnante che si occupa di educazione inclusiva è stata assunta in ogni scuola e vi lavora quotidianamente con il supporto dello staff inclusivo di TdH Italia; e) 150 sponsorships per l’università di cui 50 già sostenute nel primo anno; f) scolarships per 460 bambini garantiti per tre anni.
18)
Titolo iniziativa
Tipo iniziativa Canale Gestione
PIUs
Sistemi Paese Partecipazioni accordi
multi donatori
“Edu-Pa-Re - Potenziamento e messa in rete dei servizi educativi e di supporto psicosociale rivolti a minori e donne nelle aree marginali della Cisgiordania, Strìscia di Gaza e di Gerusalemme Est”
Ordinario Bilaterale
Promossa ONG - CISS/Vento di Terra NO
NO
NO
Senato della Repubblica - 172 - Camera dei deputati
XVII LEGISLATURA - DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI - DOC. LV, N. 3
Importo complessivo € 2.277.750,00
Importo erogato 2014 € 580.608,06
Tipologia Dono
Grado di slegamento Parzialmente slegato
Descrizione
Il progetto, le cui attività sono iniziate il 15 maggio del 2014, ha come obiettivo principale quello di contribuire al miglioramento della qualità dei servizi educativi e di supporto psicosociale rivolti ai minori ed alle loro famiglie, residenti nelle aree svantaggiate di Gerusalemme Est (Città Vecchia), Cisgiordania (comunità beduine in area C) e Striscia di Gaza (Governatorato del Nord) e di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita di minori e delle proprie madri, mediante il rafforzamento del settore educativo. Il progetto si articola in tre componenti di intervento strettamente correlate e sviluppate in parallelo: a) capacity building; b) interventi educativi & psicosociali; c) networking.
Il progetto si realizza in consorzio con l’ONG Vento di Terra ed in partenariato con le associazioni BISAN Centre for Research and Development ed ¡1 REC Remediai Education Centre. Inoltre contribuisce alla realizzazione delle attività del progetto l’Università di Al Azhar di Gaza, ed in particolare il Dipartimento di Psicologia (Striscia di Gaza). Nell’ambito del capacity building, il piano di intervento per il triennio prevede la formazione sul lavoro rivolto ad operatori locali impiegati in 12 strutture educative nelle aree marginali identificate dal progetto. Preliminare all’avvio del programma di formazione ed alle attività educative e di messa in rete, è stata la sigla dei memorandum di collaborazione tra il Ministero dell’Educazione, i centri educativi ed altri stakeholders coinvolti nel progetto, preceduta dalla firma di accordi specifici operativi tra ONG consorziate e controparti locali. E’ attualmente in corso il programma formativo rivolto ad operatori sociali, insegnanti, psicologi nella Striscia di Gaza ed è in fase di avvio il ciclo di workshop rivolti a giovani operatori sociali, insegnanti, psicologi in Cisgiordania. Le prime équipe pedagogiche sono state create mentre altre sono in fase di costituzione. Sono attualmente in corso anche le attività di formazione rivolte agli psicologi locali e le attività di sensibilizzazione degli operatori ai temi trasversali nutrizione, igiene e sostenibilità. Nell’ambito del interventi educativi & psicosociali, si prevede che i minori dei 12 centri educativi selezionati beneficiano di un programma integrato di supporto educativo e sostegno psicosociale realizzato con l’introduzione di nuove metodologie, per un totale di 1.000 minori. I Laboratori sperimentali di supporto educativo e psicologico sono stati attivati in alcuni dei 12 centri, ed in particolare nei centri della Striscia di Gaza dove la situazione di disagio dei minori è aumentata in modo esponenziale a seguito del recente conflitto. La creazione di unità mobili di supporto psicologico con le Università di Al-Ahzar e di Al-Quds è in fase di preparazione mentre sta volgendo al termine la mappatura partecipata del livello di tutela di donne e minori nelle comunità di intervento. La creazione di orti didattici nei centri educativi di Um el Nasser e Anata e conduzione comunitaria è stata ostacolata a causa dell’avvenuta distruzione del centro educativo di Um el Nasser nel corso del conflitto che ha duramente colpito l’area di intervento. Nell’ambito del networking si prevede la creazione di un tavolo di coordinamento tra soggetti istituzionali ed attori della società civile finalizzato ad accrescere l’impatto delle attività educative ed il trasferimento di buone pratiche.
19)
Titolo iniziativa “Particip-Action: Partecipazione attiva e inclusione sociale delle persone disabili in
Palestina attraverso l’empowerment delle DPOs locali (Disable Peoples’ Organizations)”
Tipo iniziativa Ordinario
Canale Bilaterale
Gestione Promossa ONG - Educaid AIFO - Associazione Italiana Amici di Xxxxx Xxxxxxxxx
PIUs NO
Sistemi Paese NO
Partecipazioni accordi
multi donatori NO
Importo complessivo € 579.280,80
Importo erogato € 215.025,68
Tipologia Dono
Grado di slegamento Slegato
Descrizione
Il progetto ha come obiettivo la promozione della partecipazione attiva e dell’inclusione sociale delle persone con disabilità nei contesto palestinese conformemente alle Convezioni delle Nazioni Unite (in particolare la “CPRD” Convenzione per i diritti delle persone disabili - 2006) e l’empowerment delle DPOs e il rafforzamento del loro ruolo e del coordinamento nazionale per renderle più efficaci nel rispondere ai bisogni delle persone (donne in particolare) con disabilità in un’ottica inclusiva. L ’iniziativa è finalizzata a: a) Rafforzare la struttura organizzativa e le capacità nazionali di coordinamento delle DPOs al fine di rappresentare i diritti e istanze delle PcD (DcD in particolare), attraverso corsi di formazione diretti dai partner palestinesi (Assawat, Stars of Hope, GUPWD) e intemazionali (R1DS), ed attraverso la creazione di una rete di coalizione delle DPOs; b) Rafforzare le capacità e le competenza delle DPOs nella promozione dei diritti di difesa delle Persone con Disabilità (Donne con Disabilità in particolare) in Cisgiordania attraverso eventi formativi e campagne di sensibilizzazione a livello nazionale ed intemazionale. Ad oggi sono state svolte le seguenti attività: a) Baseline survey che ha visto la partecipazione di circa 174 DcD, 136 genitori di XxX e 16 DPO; b) Corso di formazione sull’approccio inclusivo alla disabilità per operatori di CBOs attive nella protezione ed empowerment femminile; c) Corso di formazione per DPOs su awareness e advocacy; d) meeting con attori istituzionali e policy maker a livello nazionale e locale al fine di riportare l’attenzione sul tema della disabilità, chiedere l’adozione di politiche inclusive e esigere il rispetto dei diritti garantiti dalla legge palestinese sulla disabilità (4/99); e) Workshops sulla conoscenza della legge Palestinese per le persone con disabilità Beneficiari: 20 genitori di persone con disabilità (fisica ed intellettiva). I beneficiari sono all’incirca 1200 persone con disabilità di cui almeno il 70% sono Donne.
Senato della Repubblica - 173 - Camera dei deputati
XVII LEGISLATURA - DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI - DOC. LV, N. 3
20)
Titolo iniziativa “ Green Tulkarem - Miglioramento delle condizioni sanitario-ambientali nel
Governatorato di Tulkarem attraverso il supporto alla raccolta e il riciclaggio dei rifiuti e la riabilitazione di discariche abusive”
Tipo iniziativa Canale Gestione
PIUs
Sistemi Paese Partecipazioni accordi
multi donatori Importo complessivo Importo erogato Tipologia
Grado di slegamento Descrizione
Ordinario Bilaterale
Promossa ONG - CESVI NO
NO
NO
e 1.564.371,00
6 483.994,00
Dono
Parzialmente Slegato
Il progetto ha come obiettivo quello di contribuire al miglioramento della qualità della vita delle condizioni di igiene e salute ambientale nella Regione di Tulkarem attraverso la realizzazione di un sistema di riciclaggio di rifiuti umidi e cartone funzionante, il miglioramento delle istituzioni e della società civile sul tema di gestione dei rifiuti, e il riutilizzo delle aree verdi pubbliche bonificate in 2 municipalità (Attil e Der Al Gousun) Sono in corso di realizzazione la mappatura dei principali centri di produzione e accumulo dei rifiuti vegetali e del cartone nella città di Tulkarem, nei 5 villaggi della località di Alsha’rawiya e nei 5 della località di Wadi Alsha’eer, l’installazione della pressa per il cartone, del tritarifiuti, dei camion compattatori e 370 contenitori per la differenziata, seminari di formazione e sensibilizzazione sulla gestione sostenibile dei rifiuti e sulle tecniche di compostaggio ai membri della Tinnabeh Cooperative e campagne di sensibilizzazione anche alle scuole primarie e secondarie.
I beneficiari sono circa 770 (29 persone JSC del Governatorato di Tulkarem, 85 membri Thinnabeh Cooperative, 350 commercianti e agricoltori, 30 insegnanti delle scuole primarie e secondarie, 300 studenti) e le 145.000 persone provenienti dalla città di Tulkarem e 10 località coinvolte nel progetto. (5 villaggi facenti parte della località di Alsha’Rawiya e 5 facenti parte della località di Wadi Alshàeer)
21)
Titolo iniziativa “Intervento ecosostenibile per la produttività agricolo/pastorale in zone semiaride del
Governorato di Hebron”
Tipo iniziativa Canale Gestione
PIUs
Sistemi Paese Partecipazioni accordi
multi donatori Importo complessivo Importo erogato Tipologia
Grado di slegamento Descrizione
Ordinario Bilaterale
Promossa ONG - CRIC NO
NO
NO
€ 1.750.000,00
6 381.486,00
Dono
Parzialmente slegato
Il progetto ha come obiettivo quello di a) contribuire a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici nello sfruttamento produttivo delle terre a maggior vocazione agricolo/pastorale inutilizzate o sottoutilizzate; b) ridurre l’insicurezza alimentare nelle zone aride e semiaride della Cisgiordania e sostenere lo sviluppo di un sistema di gestione del territorio agricolo pastorale a basso impatto ambientale.
Le attività del progetto sono indirizzate al risanamento dimostrativo di un area di 300 ettari del bacino idrologico della Municipalità di Al Dahiya, finalizzato ad aumentare la superficie coltivabile, rendere più efficiente lo sfruttamento dei terreni e migliorare l ’accesso alla terra. Le comunità rurali (agricoltori e pastori) e i singoli soggetti operanti nel settore agro-pastorale, le autorità locali competenti e le forme di associazionismo comunitario (gruppi di donne, organizzazioni di base, cooperative) dell’area arida e semiarida del Governatorato di Hebron miglioreranno le proprie competenze e buone pratiche agronomiche nella gestione delle risorse primarie, adottando un insieme di misure adattive ai cambiamenti climatici replicabile in zone pedologicamente affini della Cisgiordania e rispettose della biodiversità e del contesto paesaggistico.
Nel corso della prima annualità si sono concluse le seguenti attività che hanno coinvolto direttamente un totale di 142 beneficiari dei 300 totali da coinvolgere in 3 anni: a) la realizzazione di uno studio socio-economico dell’area di riferimento e villaggi circostanti (Somara, Al Burj, Al Bireh, Beit Mirsim), b) la selezione delle 300 famiglie beneficiarie del progetto nei prossimi tre anni sulla base di un processo di candidatura volontaria di partecipazione alle attività di progetto, c) la riqualificazione di 150 ettari attraverso la realizzazione di 1100 mq di muri a secco per i terrazzamenti, 190 mq di barriere anti erosione, d) la distribuzione di 9 T di sementi locali di orzo e grano ricevute come donazione da ICARDA, e) la formazione di 25 agricoltori sul funzionamento del sistema cooperativo, sulle tecniche agricole di conservazione dell’acqua piovana e sui sistemi agricoli a basso impatto che assicurino la conservazione agro-diversità e la produzione e uso di compost, f) la formazione di 25 membri attivi di 5 cooperative sulla gestione e amministrazione cooperativa e sulla selezione e scambio di sementi locali a gestione comunitaria.
Senato della Repubblica - 174 - Camera dei deputati
XVII LEGISLATURA - DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI - DOC. LV, N. 3
22)
Titolo iniziativa “Progetto di riduzione della povertà nelle aree rurali palestinesi attraverso la difesa e
la valorizzazione della biodiversità nell’agricoltura biologica locale”
Tipo iniziativa Ordinario
Canale Bilaterale
Gestione Promossa ONG - OVERSEAS
PIUs NO
Sistemi Paese NO
Partecipazioni accordi
multi donatori NO
Importo complessivo € 1.586.337,80
Importo erogato € 1.032.233,22
Tipologia Dono
Grado di slegamento Parzialmente slegato
Descrizione
L’iniziativa ha come obiettivo quello di garantire una maggiore redditività delle produzioni agricole locali realizzate secondo i principi di tutela della salute e dell’ambiente attraverso: a) un sostegno alla produzione e alla disponibilità di derrate agricole tipiche locali realizzate secondo i principi del biologico Al 31 dicembre 2014 si è registrato un totale di superficie sottoposta a conversione al biologico in Palestina pari a circa 70 ettari (700 dunum), di cui il 41 % al nord, il 13 % al centro e il 28 % al sud. La maggior fertilità dei suoli dovuta agli interventi nella prima fase del progetto ha inoltre garantito produzioni in crescita anche nel corso di tutto il 2014. Lo staff tecnico di progetto ha monitorato i campi e supportato le attività dei beneficiari affinché venissero seguiti i protocolli e le procedure previste per la transizione e continuerà anche nel corso della terza annualità di progetto, b) un aumento della disponibilità delle sementi locali, incrementando la loro purezza e la loro produttività, aumentando la loro conoscenza presso la popolazione beneficiaria e la comunità scientifica. Il lavoro di duplicazione e analisi delle sementi è continuato nei campi sperimentali e nelle pilot farms nel corso di tutto l’anno; i campioni raccolti e catalogati nei campi sperimentali, sono stati inviati all’Università di Hebron (dai campi del Centro e del Sud) e al Centro di ricerche NARC/ICARDA dai campi del Nord. L’Università di Hebron, senza alcun costo aggiuntivo per il progetto, ha fatto analizzare alcune varietà nei centri di ricerca israeliani per poter determinare il DNA delle diverse specie. I risultati della sperimentazione - condotta in stretta collaborazione tra Università di Hebron, il Laboratorio di Ricerca e Analisi Sementi (LARAS) del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna e NARC/ICARDA - sono stati già raccolti in due pubblicazioni scientifiche e una terza è in preparazione. Per quanto riguarda le banche delle sementi locali, il consulente di ICARDA Dr. Xxxxxxxx Xxxxx e lo staff di progetto hanno avuto il ruolo di effettuare continui controlli del rispetto delle procedure di conservazione e distribuzione delle sementi. Il lavoro nel terzo anno si concentrerà maggiormente nella gestione dei registri di entrata e uscita delle sementi dalle Banche, e sulla messa a punto di una strategia di gestione sostenibile della Banca delle Sementi Centrale e del vivaio ad essa collegato; c) aumento del consumo di prodotti locali realizzati secondo i principi dell’agricoltura biologica all’interno del mercato locale.
Nel corso dell’anno sono state realizzate diverse iniziative di promozione e sostegno alla vendita dei prodotti derivanti dall’agricoltura biologica. I primi accordi con ristoranti dell’area di Ramallah si sono definiti a dicembre 2014 e prevedono infatti a partire da gennaio 2015 la fornitura di prodotti secchi (legumi, za’atar), mentre si continuerà a fornire di materiali promozionali e informativi i corner di vendita informali già allestiti ed utilizzati dai produttori.
Il progetto ha coinvolto 250 famiglie di piccoli agricoltori che possiedono proprietà comprese tra i 2 e i 5 dunum e comprende le aree di Ramallah/ Durra Al-Qarea’, Jerusalem/Al-jeeb, Bethlehem/ Al-khader, Hebron/Halhoul,Qalqilia/ Kufr Thulth,Jenin/ Maythaloun, Tulkarem/Beit Lid, Ramallah/Kufiir Nama, Jericho/ Biet Doqu.
23)
Titolo iniziativa “Sostegno della capacità della Protezione Civile Palestinese”
Tipo iniziativa Emergenza
Canale Multilaterale
Gestione Affidamento ad OO.II. - PAM
PIUs NO
Sistemi Paese NO
Partecipazioni accordi
multi donatori SI
Importo complessivo € 500.000,00
Importo erogato € 500.000,00
Tipologia Dono
Grado di slegamento Slegato
Descrizione
L’iniziativa rappresenta un programma innovativo e tecnologicamente avanzato per rendere la Protezione Civile palestinese in grado di prevenire e rispondere tempestivamente alle emergenze, ai disastri ambientali e alle crisi di carattere umanitario in Palestina. La componente di gestione della preparazione delle emergenze è realizzata attraverso un sito appositamente realizzato dal CNR italiano e aggiornabile in tempo reale.
24)
Titolo iniziativa “Contributo Italiano al Programma FAIR (Facilitating Access to Infrastructure Resilience in Area C and East Jerusalem)”
Tipo iniziativa Ordinario
Canale Multilaterale
Senato della Repubblica - 175 - Camera dei deputati
XVII LEGISLATURA - DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI - DOC. LV, N. 3
Gestione Affidamento ad OO.II. - UNDP
PlUs SI
Sistemi Paese NO
Partecipazioni accordi
multi donatori SI
importo complessivo € 3.000.000,00
Importo erogato € 1.000.000,00
Tipologia Dono
Grado di slegamento Slegato
Descrizione
Si tratta di un meccanismo innovativo che mira a potenziare e a rafforzare le istituzioni nazionali palestinesi nella progettazione e nella realizzazione di opere infrastrutturali pubbliche e sociali di prima necessità.
Il Programma si pone inoltre l'obiettivo di promuovere uno sviluppo sostenibile a Gerusalemme Est e in Area C, prendendo in considerazione i bisogni specifici delle comunità più vulnerabili ed emarginate e di migliorare il livello d'accesso ai servizi pubblici e sociali, rispondendo alle esigenze attuali e ponendo le basi per lo sviluppo futuro del territorio.
L'innovazione del programma risiede nello stretto coordinamento che UNDP effettuerà con le Autorità Israeliane - grazie al sostegno dell’ufficio del Coordinatore Speciale per il Processo di Pace Mediorientale (UNSCO) e all’ufficio del Quartetto per il Medioriente - soprattutto nella fase progettuale delle opere infrastrutturali e specificamente al rilascio dei permessi di costruire e/o autorizzazioni a procedere garantendo una sostenibilità sia politica che tecnica dei diversi progetti.
I beneficiari principali di FAIR sono i gruppi vulnerabili ed emarginati per ragioni etniche (samaritani, africani, beduini e pastori), religiose (cristiani e samaritani), linguistiche (samaritani ed armeni), culturali e sociali (persone disabili c donne).
< ' • FI Nel corso del 2014, le condizioni sociali e politiche del Libano
IL LIB A N O
GB continuano ad essere critiche a causa delle forti pressioni derivanti dalla vicina crisi siriana.
Se in principio le ripercussioni del conflitto siriano in Libano si sono verificate essenzialmente sul piano umanitario, il perdurare della crisi ha generato impatti devastanti anche sulla sfera economica. Secondo le stime della Banca Mondiale, nel periodo 2012-2014, a livello nazionale il Libano sta assistendo ad una riduzione del PIL (pari al 2,9% ogni anno) generata dalle perdite in termini di salari, investimenti, tasse, etc.; al raddoppio del tasso di disoccupazione (oltre il 20%); ad un aumento delle persone che vivono sotto la soglia della povertà, con circa 170.000 libanesi che si aggiungeranno alla categoria
delle famiglie altamente vulnerabili, e alla riduzione delle rimesse del governo di 1,5 miliardi di USD a fronte di un aumento delle spese di 1,1 miliardi per via delPaccresciuta domanda di servizi di base. In Libano, dove sin dall’inizio della crisi siriana si è mantenuta una politica di apertura dei confini, il 3 aprile scorso il numero di rifugiati siriani accolti nel paese ha raggiunto il milione. I dati dell’UNHCR aggiornati all’8 ottobre 2014, indicano la presenza nel paese di 1.151.000 rifugiati registrati, ai quali, tuttavia, vanno aggiunti centinaia di migliaia di persone che, per carenza di informazioni o per timore di rivelare le proprie credenziali, non sono ancora registrate. 11 governo libanese stima che il numero effettivo dei siriani giunti in Libano dall’inizio del conflitto in Siria superi il milione e mezzo, costituendo più di un quarto degli attuali residenti nel Paese dei Cedri. A questi si sommano circa 60.000 rifugiati palestinesi, anch’essi provenienti dalla Siria, accolti nei 12 campi palestinesi in Libano, che già versano in condizioni di estrema vulnerabilità. Sebbene di tanto in tanto alcune forze politiche libanesi invitino il Governo a chiudere le frontiere, questa non sembra al momento una opzione a disposizione delle Autorità libanesi, malgrado sia il Paese che ospita il maggior numero di rifugiati siriani e quello che al mondo ospita più rifugiati in rapporto alla sua popolazione. In assenza di campi ufficiali, le comunità locali libanesi sono state chiamate ad integrare i rifugiati nel loro contesto sociale, ma la capacità di accoglienza di queste comunità sembra esaurirsi ed emergono sempre più episodi di tensione sociale. In alcune municipalità il numero di rifugiati supera quello della popolazione locale. Il Governo Libanese ribadisce il divieto di istituire campi profughi ufficiali (temendo di ripetere l’esperienza vissuta con i Palestinesi) a fronte di una comunità intemazionale favorevole alla costituzione di tali campi. Ultimamente e dopo un lungo dibattito interno, sembra prevalere l’ipotesi della costituzione di alcuni piccoli campi (5.000 rifugiati) di “transito”, a ridosso della frontiera
con la Siria. Le strutture educative c sanitarie nazionali sono al collasso. 1 rifugiati hanno limitate
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Senato della Repubblica - 176 - Camera dei deputati
XVII LEGISLATURA - DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI - DOC. LV, N. 3
possibilità di accesso al lavoro e il drastico aumento di manodopera a bassissimo costo (tradizionalmente in Libano la manodopera siriana è sottopagata rispetto a quella locale) determina spinte al ribasso dei salari e, di conseguenza, forti tensioni con le comunità ospitanti. In aggiunta, la ridotta permeabilità del confine con la Siria ha generato una crisi delle economie delle aree di confine, in precedenza basate sul commercio (e contrabbando) di beni tra i due Paesi. Lo sviluppo di uno strutturato sistema di assistenza ai rifugiati siriani, messo in atto attraverso la presenza di una moltitudine di organizzazioni intemazionali, se da un Iato ha raggiunto un buon livello di efficacia, dall’altro non ha mancato di innescare la recriminazione delle comunità locali, soprattutto nelle aree rurali, dove le condizioni di vita non sono migliori di quelle in cui versano i profughi. A tale proposito, i programmi di emergenza stanno considerando in misura crescente l’inclusione di componenti dedicate alle comunità ospitanti, attività di coesione sociale e progetti di rafforzamento delle municipalità. La scena politica libanese rimane altamente instabile, nonostante il 16 Febbraio, dopo 10 mesi di incertezza, si sia giunti alla formazione del governo guidato dal premier libanese incaricato Xxxxxx Xxxxx. Il 25 maggio, infatti, è terminato il mandato del Presidente della Repubblica, Xxxxxx Xxxxxxxx e il Parlamento non è riuscito finora ad eleggere un nuovo capo dello Stato. Il Paese si trova pertanto di nuovo ad affrontare un delicatissimo periodo di vuoto istituzionale dalle conseguenze imprevedibili. In tale clima di incertezza in cui versa il Paese, si registra una nuova serie di attentati che hanno scosso il Libano nel mese di giugno, volti a destabilizzare ulteriormente il già precario equilibrio sociopolitico.
A ttività della Cooperazione Italiana
Nel 2014 in Libano l’aiuto pubblico allo sviluppo italiano ha raggiunto il valore complessivo di circa 200 milioni di euro (di cui 110 milioni di euro a dono e 90 milioni circa a credito di aiuto). L ’azione della Cooperazione Italiana ha dato priorità alle opere infrastrutturali di cui il Paese ha bisogno, cercando di raggiungere e soddisfare i bisogni più urgenti della popolazione. Nel 2014 sono stati avviati i lavori per la realizzazione di un impianto idrico a Jbeil (quasi 30 milioni di euro) e sono stati avviati negoziati con il Governo Libanese per l’utilizzo dei fondi a credito di aiuto (75 milioni di Euro) promessi dal Governo italiano nell’ambito della Conferenza di Parigi III del 2007. Nel corso del 2014, sono state inoltre lanciate due nuove iniziative nel settore ambientale e del patrimonio culturale. In particolare, l’iniziativa LEPAP (2,3 milioni di Euro) intende mettere a punto un meccanismo di finanziamento per interventi destinati all’abbattimento dell’inquinamento industriale, mentre nell’ambito dell’iniziativa per il miglioramento dell’offerta culturale del Museo Nazionale di Beirut (1.020.000 Euro) sono stati avviati i lavori di allestimento del basamento. E ’ stata inoltre approvata un’iniziativa regionale (Libano, Egitto e Tunisia), che sarà realizzata dall’istituto Agronomico per il Mediterraneo di Bari (IAMB), volta alla creazione di osservatori permanenti, attraverso una piattaforma interistituzionale di tipo pubblico/privato a tutela e valorizzazione del ruolo della donna nella gestione delle risorse naturali e della sicurezza alimentare. In linea con gli indirizzi e le priorità della DGCS, l’azione della Cooperazione Italiana in Libano ha progressivamente consolidato il percorso già intrapreso in materia di efficacia degli aiuti. L ’asse strategico del programma della Cooperazione Italiana in Libano tiene conto i) dell’adozione dei vari documenti programmatici sull’efficacia degli aiuti, ii) del costante contributo nell’applicazione del Codice di Condotta dell’UE in materia di complementarietà e divisione del Lavoro (DoL), avendo come obiettivo strategico, il rafforzamento del Governo Libanese nell’elaborazione e nell’attuazione di strategie nazionali per la ricostruzione, e lo sviluppo del Paese. Nel corso del 2014 si è andata rafforzando la necessità di promuovere un approccio sistemico, coerente tra le differenti politiche dei donatori, partendo da un’accurata programmazione-Paese basata sulle politiche nazionali anche alla luce della decrescente disponibilità di risorse e all’emergere di nuovi strumenti e nuovi attori nel contesto dell’aiuto pubblico allo sviluppo.
L’impegno italiano in materia di efficacia dell’aiuto prevede anche il rafforzamento dei sistemi-Paese e
persegue questo obiettivo sia attraverso progetti di capacìty building ad hoc, sia prediligendo nella definizione delle iniziative di cooperazione quei meccanismi di gestione in grado di rafforzare i sistemi paese attraverso un utilizzo sempre più esteso dei sistemi locali per l’attuazione dei programmi e prevedendo pertanto il pieno coinvolgimento delle controparti. In linea con i criteri di Aid Effectiveness, così come declinati nei marker di efficacia, si predilige la definizione di iniziative a gestione governativa (ex art 15), fornendo nella misura strettamente necessaria Assistenza Tecnica parallela per la realizzazione e assumendo l’ownership del Paese come elemento chiave di sviluppo. Su un piano generale, la Cooperazione italiana in Libano si presenta come azione a tutto campo del Sistema Italia, sviluppando e valorizzando le sinergie che nascono dalla presenza sul terreno dei diversi attori (UTL, ONG,